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IL FISCO È BENE CHE RIMANGA ALLO STATO

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IL FISCO È BENE CHE RIMANGA ALLO STATO
- venerdì 15 aprile 2016 -
T R E N T I N O - Pagina: 9 -
IL FISCO È BENE
di Diaspro, Pallanch
CHE RIMANGA
e Incapo
ttraverso le pagine ALLO STATO
del quotidiano Tren-
IDEE & CONFRONTI
NO ALLA DELEGA
Ecco perché
il fisco deve
rimanere
a livello statale
A
tino, il presidente della Commissione paritetica
dei dodici, Lorenzo Dellai,
invoca l'attuazione dell'autonomiafiscale.
■ SEGUE APAGINA 9
La invoca forte dei dati comunicati dalla Cgia di Mestre che
evidenziano come il Trentino
sia il territorio con la maggiore
fedeltà fiscale.
Diciamo subito che si tratta
di una posizione che non ci
convince; cogliamo dunque
l'occasione per esprimere un
punto di vista diverso e tornare anche sulla questione della
delega della Giustizia.
Il primato della fedeltà fiscale del Trentino ci consente di
essere giustamente soddisfatti
di come nella nostra Regione
si coniughino correttezza dei
contribuenti ed efficienza
dell’apparato di controllo, sottolineata dal più basso indice
di ricorsi tributari a livello nazionale (76/100.000 ab.) e
dall’alta percentuale di vittoria nel contenzioso tributario
(93%), segno di accertamenti
particolarmente mirati e di alta valenza professionale.
Resta in ogni caso un dato
che non può sfuggire: nel 2015
in Trentino sono stati recuperati oltre 67 milioni dalla sola
Agenzia delle Entrate che, seppur in diminuzione rispetto al
2014 (quando il dato fu di 100
milioni), conferma come la
mappa del valore dell’evasione fiscale assegni al Nord il primato del Paese (47,4 su 91
mld, pari al 54% del totale - dati rapporto 2014 previsto dalla
L. Stabilità 2013).
In realtà, altre fonti parlano
di evasione complessiva di oltre 180 miliardi, una delle più
gravi fonti di ingiustizia e di
drammatico impoverimento
di intere classi sociali, cui anche questo Governo pare non
solo non porre la necessaria at-
Documento generato da Walter Alotti il 15/04/2016 alle 07:42:12
tenzione, ma procedere in direzione contraria.
Anche in Trentino dunque,
seppur gratificati dal primato
assegnato, il problema della
lotta all’evasione e all’elusione
fiscale e contributiva rimane
un punto di primo piano, poiché una minore o maggiore
propensione ad evadere non è
affatto disgiunta da una forte
capacità di controllo e di dissuasione, fatto storicamente
acclarato nella nostra regione.
A ciò si aggiunga l’evidente
necessità di autonomia e indipendenza nella gestione dei
controlli (e dei rimborsi) rispetto ai soggetti da controllare, punto cruciale che determinò nel 2011 la nascita del modello agenzie fiscali, che agiscono su convenzione con il
Ministero dell’economia e finanze e godono di autonomia
regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria.
È questo il punto per cui riteniamo non praticabile una delega di funzioni alle due Province autonome in materia di
Agenzia delle Entrate: può nascerne una confusione se non
un vero e proprio conflitto di
interessi tra controllore e controllati, e ciò anche in relazione alle innumerevoli partecipazioni della Provincia in società di ogni genere.
Altro che eresia istituzionale...
E non può passare in secondo piano il portato di professionalità, competenze ed eccellenze
dei
funzionari
dell’Agenzia in regione, patrimonio che rischierebbe un depauperamento sia sotto il profilo dell’autonomia sia sotto il
profilo professionale e retributivo, come sta accadendo al
personale della Giustizia che
pare ineluttabilmente avviato
a subire penalizzazioni in termini di esercizio di opzione e
discriminazioni professionali
in base a un'inusitata norma
di attuazione e all’assenza a
oggi di concrete garanzie contrattuali, malgrado l’impegno
del sindacato confederale nel
produrre osservazioni e proposte che sono state completamente disattese rispetto agli
impegni assunti dal presidente Rossi.
Se questa è la strada che si
vuole percorrere per deleghe
di funzioni fondamentali come la Giustizia e il Fisco, le
questioni relative al personale
rappresentano ulteriori ed evidentissimi motivi di impraticabilità: le Agenzie fiscali in mano allo Stato sono e devono
continuare a essere elemento
di garanzia, anche per una declinazione sempre più positiva dell’autonomia speciale del
nostro Territorio.
Luigi Diaspro
Fp Cgil
Giuseppe Pallanch
Cisl Fp
Carlo Alberto Incapo
Uil Pa
Pagina 12/16
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