Il comitato pro ospedale non molla “Quello nuovo rimanga qui”
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Il comitato pro ospedale non molla “Quello nuovo rimanga qui”
12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 3 MARZO 2016 Metropoli .61 . ETROPOLI M San Mauro, nomade in manette Tre nomadi di Volpiano sono stati sorpresi dai carabinieri a San Mauro a bordo di una Punto con la targa contraffatta. Tutti denunciati. Inoltre Giulia Verbanovic, 21 anni, è stata arrestata perché deve espiare 11 mesi e 26 giorni per furto aggravato. Per le vostre segnalazioni [email protected] Balangero Bruino L’ombra della ’ndrangheta sull’acquisto di una farmacia Accertamenti dell’Antimafia di Milano, si sospetta il riciclaggio Già candidato sindaco a Leini Nell’inchiesta della Dda di Milano sul riciclaggio dei soldi della famiglia Marando – leader del narcotraffico della ‘ndrangheta – spunta un insolito interesse per l’acquisto di alcune farmacie nel Nord Italia. Accanto a un negozio a Milano, su cui si concentra l’attenzione degli inquirenti, salta fuori anche la farmacia Santa Chiara, a Bruino, sulla cui acquisizione da parte del dottor Bruno Zappia sono in corso accertamenti. Il pm Paolo Storari ci è arrivato seguendo le orme di Giuseppe Strangio, ex direttore delle Poste di Siderno e finanziatore di Zappia, finito in manette con l’accusa di riciclaggio di capitali del narcotraffico proprio dei Marando. La farmacia Santa Chiara si trova nel centro di Bruino. Durante la mattinata è un continuo via vai di clienti e la perquisizione degli agenti della Squadra Mobile di Torino e Milano, non ha modificato le abitudini dei cittadini. È costata 2,2 milioni di euro. I finanziatori Strangio e Giammassimo Giampaolo, che compaiono anche nella procedura di acquisto della farmacia milanese, fanno parte della cordata «che aiuta Zappia a dicembre 2007» scrive il gip Maria Cristina Mannocci. «Hanno contribuito a finanziare Zappia e hanno prestato fidejussioni del medico di Bruino con la finanziaria Comifin con cui Zappia aveva stipulato un contratto di cessioni di credito». Non sono soli però. Insieme a loro, «hanno avuto un ruolo Giuseppe Musolino, 51 anni di Benestare, ma residente a Leinì; e Cataldo Principe». FOTO COSTANTINO SERGI Rischio amianto GIUSEPPE LEGATO MASSIMO MASSENZIO Giuseppe Musolino L’area dell’ex Amiantifera è uno dei siti indicati dalla Regione per ospitare le scorie della bonifica di asbesto in provincia di Torino L’ex Amiantifera potrebbe diventare sito di stoccaggio GIANNI GIACOMINO FOTO MASSENZIO 2,2 milioni di euro È quanto è costato nel 2007 acquistare la farmacia di Bruino Parte del denaro ce l’avrebbe messo la ’ndrangheta Non sono due nomi qualunque e hanno avuto ruoli politici di primo piano a Leinì. Principe è stato vicesindaco negli anni della Prima Repubblica. Musolino, dentista, era candidato sindaco alle ultime elezioni del Comune sciolto per mafia, sconfitto solo al ballottaggio. Musolino, mai indagato, finì però nelle intercettazioni dell’operazione Minotauro. Al telefono con l’ex segretario comunale di Rivarolo Antonino Battaglia (condannato per voto di scambio politico mafioso) parla delle elezioni europee di maggio 2009 e gli scappa una frase «sui voti che gli avrebbero portato gli amici di Volpiano». Il farmacista Dallo scorso anno la farmacia Santa Chiara è passata ancora di mano e la nuova titolare non ha nulla a che fare con l’inchiesta giudiziaria. Zappia, farmacista stimato, è rimasto come dipendente. Degli affari di Strangio assicura di non avere mai saputo nulla. «Mi sono trasferito al Nord per cogliere un’opportunità di lavoro. Ho accettato l’aiuto di un gruppo di professionisti, funzionari, medici. Non avrei mai immaginato un giorno che il mio nome potesse venire accostato a queste vicende». Alberto Valmaggia Assessore regionale Ambiente «Soddisfatto, anche se il piano è in ritardo di sette anni» Entro il 2025 in Piemonte non ci dovrà più essere amianto, il «minerale killer» che, negli ultimi 25 anni, è diventato il pericolo numero uno per la salute pubblica. Il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, il «Piano Amianto». In pratica lo scarto di lavorazione dell’asbesto e le lastre di eternit dovranno essere rimosse da scuole, edifici pubblici, coperture di vecchie fabbriche e discariche abusive. Ma c’è un problema. Ed è quello di individuare dei siti idonei per stoccare l’amianto. «È necessario trovarli al più presto, anche perché trasportate gli scarti nelle discariche tedesche ha dei costi altissimi», avverte Alberto Valmaggia, l’assessore regionale all’Ambiente. Che aggiunge: «Sono soddisfatto del piano anche se avrebbe dovuto essere pronto sette anni fa. Per avere un Piemonte “amianto free” sarà però necessario reperire risorse a livello europeo». Valmaggia calcola che, in Piemonte ci sarebbe lo spazio sufficiente a «smaltire» appena 500 mila tonnellate di amianto, mentre sarebbe necessario uno spazio più ampio per accogliere almeno 2 milioni di tonnellate di scarto di lavorazione. «Uno di questi siti potrebbe essere quello dell’ex Amiantifera di Balangero, dove si sta concludendo la bonifica», continua l’assessore. Recupero ambientale che terminerà nel 2020, insieme a quello dell’Eternit di Casale Monferrato, grazie alle risorse stanziate dal Governo, pari a 80 milioni di euro. Franco Musso, il presidente della Rsa, la società che sta bonficando l’ex Amiantifera, però, ai parlamentari della Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, l’ha detto chiaramente: «È necessario pensare al futuro della cava, che non si può abbandonare dopo un percorso di risanamento del territorio che è durato un ventennio». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Chieri Grugliasco Il comitato pro ospedale non molla “Quello nuovo rimanga qui da noi” Nozze false a pagamento Denunciati i due sposi ca” per definire la location di un ipotetico unico ospedale che vada a soppiantare i tre esistenti». «Nell’ultima legge di stabilità hanno tagliato di 1,5miliardi di euro i finanziamenti all’edilizia sanitaria - rammenta Sacco - Dunque come verrà pagato questo nuovo ospedale?». Il Comitato lancia una provocazione e propone due siti per la costruzione del nuovo ospedale: a Chieri in strada Fontaneto e vicino al Castello di Pessione. «Se dal Comune di Chieri non c’è attenzione al territorio, tocca ai cittadini averne e tutelarsi - taglia corto Sacco Il nostro sindaco non ha mai ipotizzato che Chieri potesse Mille euro per un matrimonio. È la somma che i carabinieri hanno trovato nelle tasche di Ivan. C. 31 anni, operaio, quale compenso del matrimonio concordato con Judith I., nigeriana, 28 anni, per farle ottenere il permesso di soggiorno. Un «sì» combinato, forse con l’intermediazione di un’agenzia specializzata in questo tipo di unioni illegali. I carabinieri sono intervenuti subito dopo la funzione civile, celebrata nel Comune di Grugliasco. Lì è avvenuta la perquisizione. «Ci conosciamo da mesi» ha detto l’operaio, difendendo la loro relazione. L’uomo, però, aveva quella somma in tasca. I carabinieri di Grugliasco, con l’aiuto dei colleghi della caserma Campidoglio, hanno perquisite l’alloggio della donna. Ma non hanno trovato effetti personali dell’operaio. Lui è stato denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, lei di truffa. [M. PEG.] ANTONELLA TORRA «L’Ospedale Unico?Ci piacerebbe, ma non crediamo nelle favole». Il Comitato cittadino per l’ospedale a Chieri esprime perplessità dopo la serata organizzata dal Comune di Chieri sull’Ospedale Unico per l’AslTo5. «Sarebbe da pazzi essere contro un ospedale unico come quello prospettato dalla Giunta regionale - ha commentato il presidente Rachele Sacco - Ma guardiamoci attorno: siamo nuovamente in campagna elettorale. Molti dei Comuni dell’Asl To 5 andranno ad elezione entro giugno e casualmente d’un tratto dalla Regione hanno accelerato la “prati- Due siti Il comitato suggerisce di costruirlo in strada Fontaneto oppure vicino al Castello di Pessione mantenere l’ospedale e ha subito le scelte regionali. Persino da Comuni come Cambiano e Villastellone arrivino delle candidature e non dal Comune capofila di uno dei quattro distretti sanitari. La perdita dell’ospedale significherebbe anche un abbassamento del valore immobiliare in città». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI In Comune I carabinieri sono arrivati in municipio per fermare le nozze 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 60 .Metropoli STAMPA .LA GIOVEDÌ 3 MARZO 2016 Moncalieri, arrestata per furto Venaria, rassegna di cori femminili Orbassano, via i sigilli alla pista I carabinieri hanno arrestato una romena di 19 anni che aveva rubato 40 confezioni di colla Attack nel negozio di bricolage Self di corso Roma. La donna aveva nascosto la refurtiva dentro il giubbotto, ma è stata fermata all’uscita. [G.LEG.] Il coro Tre Valli organizza la 4a rassegna di «Primavera del coro femminile Tre Valli». Sabato alle 21, nella chiesa della Madonna della Pace, si esibiranno anche il coro La Valle di Vallio Terme (Brescia) e la corale Cesare Rinaldo di Coggiola (Biella). [G. GIA.] Rimossi i sigilli al crossodromo di Tetti Valfrè dopo il sequestro disposto a gennaio. Per il momento, però, l’impianto dell’Orbassano Racing non riapre al pubblico. È stato concesso l’accesso al sito per lavori di mitigazione dell’impatto acustico. [M.MAS.] Leini il caso Scaricavano rifiuti sull’ex statale 460 Multati in quattro NADIA BERGAMINI passeggeri aumentano, ma non i soldi dell’addizionale comunale d’imbarco. Dai 200 mila euro del 2008 Caselle è scesa a poco più di 33 mila del 2015. Eppure l’aeroporto «Sandro Pertini» ha chiuso un’annata record con oltre 3 milioni e 600 mila utenti. Naturalmente la cifra va dimezzata, perché l’addizionale cosiddetta comunale, riguarda solo gli utenti in partenza 1 milione e 800 mila persone. Insomma, dell’euro a passeggero a Caselle, San Maurizio e San Francesco al Campo dovrebbero appunto arrivare 1 milione e 800 mila euro (almeno per il 2015) da suddividere secondo il sedime aeroportuale posseduto. E, invece? Trentatremila euro e rotti a Caselle, 16 mila a San Maurizio e la ridicola quanto inconsistente cifra di 156 euro a San Francesco. I La diffida È stato così che dopo ripetute richieste al Ministero degli Interni ed Economia, 18 Comuni aeroportuali hanno scelto la strada delle carte bollate. «Dai calcoli fatti dallo studio legale che abbiamo incaricato – spiega Luca Baracco, primo cittadino di Caselle – risulta che il Ministero ci deve una cifra complessiva di oltre 55 milioni di euro. Soldi che ha trattenuto e in base alle legge 350 del 2003 avrebbero, invece, arrivare nelle casse dei Comuni aeroportuali per mitigare il disagio provocato dalla presenza di uno scalo». In soldoni significa che il Ministero ha maturato un debito verso Caselle di oltre 1 milione e mezzo, verso San Maurizio di 798 mila euro e di verso San Francesco di 7 mila euro. «Il Ministero al momento ci ha risposto di non avere responsabilità in merito – prosegue Baracco – e di aver passato la pratica alla sua Direzione Centrale. Noi Addizionale comunale Della tassa di imbarco, che nel 2016 salirà a 9 euro per passeggero, solo un euro è destinato ai Comuni dell’area aeroportuale e negli ultimi anni dal governo non sono arrivati tutti Il vice sindaco della Città Metropolitana Alberto Avetta lo aveva promesso: «Per identificare chi getta i rifiuti lungo l’ex statale “460”, intensificheremo i controlli». Fatto. Le guardie ecologiche volontarie della Città Metropolitana hanno già «beccato» quattro persone che gettavano i rifiuti lungo i chilometri dl rettilineo che da Leinì si arrampica fino al Gran Paradiso. Tra questi c’è anche un insospettabile impiegato di Collegno che, tutti i giorni, va a lavorare in macchina a Bosconero. Mentre viaggiava si liberava dell’immondizia. Ma, tra i rifiuti, ha dimenticato qualcosa che ha permesso agli investigatori di arrivare fino a lui. Dopo essere stato rintracciato a casa, ha pagato una multa di 600 euro e ha ripulito la piazzola dove aveva abban- Tasse aeroportuali Caselle e altri Comuni sfidano il Ministero “A noi solo le briciole” Roma dovrebbe versare 1 euro per ogni passeggero FOTO COSTANTINO SERGI La ripartizione 1,5 milioni di euro È quanto il Comune di Caselle ritiene gli spetti dal ministero dei Trasporti intanto, abbiamo anche proposto la negoziazione assistita e se non verrà accettata andremo in causa. Possibile che i sindaci siano costretti ad arrivare a questo per far rispettare una legge dello Stato?». Collegno In realtà l’addizionale comunale che ciascun utente paga è aumentata fino a 6,50 (e nel 2016 sarà addirittura di 9 euro). Come viene ripartita questa cifra? Da quest’anno 7,50 euro vanno all’Inps per il fondo integrativo Alitalia; 0,50 al Ministero che li devolve ai vigili del fuoco per la sicurezza. Rimane l’euro: fino a 30 milioni complessivi vengono versati all’Enav per la sicurezza, la restante parte, cioè il 60%, va al Ministero delle Infrastrutture per la sicurezza e il 40% ai Comuni. «Peccato che ai Comuni che avrebbero necessità di quei soldi – prosegue Baracco – arrivi sempre meno. Il mio Comune ad esempio ha il problema del “vortex strike”, le tegole volanti. Con i fondi che ci spettano, almeno quelli, potremmo risolvere la questione. E, invece? Siamo costretti a creare un fondo con Sagat, Regione e Alenia e metterci ancora del nostro». L’emendamento Questa volta, però, le 18 amministrazioni non intendono lasciare cadere la questione e con l’appoggio politico dell’Anci hanno pure presentato un emendamento alla legge in cui si chiede che per lo meno quel miserando 40% venga direttamente versato ai Comuni. Discarica all’aperto La Città Metropolitana è impegnata da settimane a reprimere il fenomeno dei rifiuti gettati sulla strada donato più volte – come lui stesso ha ammesso scusandosi - i sacchetti della pattumiera. Sull’altro caso le guardie stanno ancora indagando. E poi ci sono altre due persone che hanno scaricato masserizie da demolizione tra Leinì e Lombardore. Ma sono rappresentanti di aziende, quindi il reato è di natura penale. Le sanzioni partono dai 105 euro e arrivano fino a 620 euro per i privati, mentre sono molto più severe per i titolari di imprese. Che rischiano da tre mesi ad un anno di reclusione con multe che partono da 2600 e arrivano fino a 26 mila euro per rifiuti non pericolosi. «La stretta che abbiamo deciso nella riunione con i sindaci della zona comincia a dare i suoi frutti - commenta Avetta - a giorni sarà pronta una campagna di comunicazione che aiuterà a ricordare che il territorio è di tutti, e che le notevoli spese che occorrono per ripulire i bordi della strada pesano sulle tasche di tutti i cittadini». [G. GIA.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Rivoli “Il writer può dipingere L’Asl To3 sposta alcuni servizi sulla mia saracinesca” dal centro Bonadies a Collegno Proposta È di Luigi Frascà, titolare di una macelleria «Se vuole le mie serrande sono a disposizione». Luigi Frascà, titolare di una macelleria in viale XXIV Maggio a Collegno, lancia l’invito al giovane artista che ha dipinto nel sottopasso di via San Massimo. «Le serrande, nel centro e non solo, sono quasi tutte rovinate da graffiti - dichiara -. E ridipingerle è inutile, dopo pochi giorni sono di nuovo come prima». Per questo fa questa proposta, che in verità ha già messo sul piatto al Tavolo del commercio in Comune. «Diamo un’opportunità ai giovani artisti di esprimersi conferma - senza rischiare denunce. Chi vuole proporsi venga e ne parleremo». Frascà, che fa parte dell’associazione di via, è convinto che siano diversi suo colleghi siano concordi. «Piuttosto che avere serrande ricoperte di scarabocchi - conclude -, sarebbe bello averle colorate da dipinti piacevoli». [P. ROM.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI PATRIZIO ROMANO I sindacati, in un comunicato, si dicono «seriamente preoccupati» per i cambiamenti in vista nella sanità a Rivoli. L’Asl To3, infatti, ha informato che da lunedì 7 il centro prelievi del Bonadies verrà trasferito, con una convenzione «sperimentale», nella Rsa «Bosco della stella», passando dagli attuali due giorni di apertura settimanale a cinque. Sempre all’interno della Rsa troverà posto, dalla stessa data, pure la Guardia medica, oggi ospitata nell’ospedale. Non solo. Il servizio di Medicina Legale, in questo mese, verrà trasferito dal Bonadies alla Certosa di Collegno. Questo quanto dichiarato ufficialmente dall’Asl. «Ma si parla anche di spostare Odontoiatria da via Pavia a Villa Rosa a Collegno» dicono Nino Flesia della Cgil, Agnese Avaro della Cisl e Nazzareno Arigò della Uil -. E nel futuro ci sono anche i trasferimenti di altri uffici oggi in via Balegno e del Sert». Insomma per loro una serie di perdite che Rivoli non deve patire. «Non siamo d’accordo su questi modelli di spending review - scrivono -, che penalizzano sempre e solo i cittadini». Dall’Asl invece ribattono che non c’è nessuna penalizzazione. «Le attività in corso puntano a razionalizzare i servizi esistenti FOTO ROMANO Alla Certosa Alcuni servizi medici che erano ospitati nel centro di Rivoli si trasferiranno alla Certosa di Collegno migliorando la sistemazione logistica per superare le criticità - sostengono dall’Asl To3 -. E non si intende privare il territorio del Comune di Rivoli di servizi sanitari». Infatti solo su due scelte il sindaco Franco Dessì non è proprio concorde: «Ho invitato l’Asl a riflettere su Medicina legale ed Odontoiatria». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 3 MARZO 2016 . Cronaca di Torino .57 Il riconoscimento legato al numero degli interventi, alle tecnologie e ai progetti di cooperazione Sant’Anna centro di riferimento europeo L’Unità di Ginecologia Oncologica ottiene l’accredito per formare specialisti da tutto il mondo ALESSANDRO MONDO L’Unità di Ginecologia Oncologica dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino diventa uno dei punti di riferimento europei per la formazione di specialisti nella disciplina. Il riconoscimento In quest’ottica rientra il riconoscimento ottenuto nei giorni sorsi da parte della Società Europea di Ginecologia Oncologica, ovvero l’accreditamento della durata di cinque anni, rinnovabile - come Centro Europeo di Formazione. Un attestato prestigioso, che rende merito al lavoro svolto in questi anni, dalle ricadute sostanziali. L’Unità del Sant’Anna, infatti, sarà autorizzata a formare ginecologi-oncologi in linea con gli standard europei, aprendo le porte a professionisti in arrivo dall’Italia, dall’Europa e dal mondo: due tirocini ogni anno, previa domanda e verifica dei requisiti, nell'ambito di un Centro di rilievo europeo. Formazione europea «Il prossimo passo sarà l’avvio di un master con due posti certificati a livello europeo - spiega Paolo Zola, professore associato del Dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Università di Torino e coordinatore del Gruppo interdisciplinare di cura in Ginecologia Oncologica della Rete Oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta -. Condivideremo eventuali posti aggiuntivi con altre Università e centri di riferimento, accreditati e non. Nel secondo caso, con funzione di garanti». L’attestato - comunicato al professor Zola e a Roberto Albera, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Torino - ha una valenza in più considerato che in Italia non è ancora stata attivata a livello nazionale la «sovraspecializzazione» di Ginecologia Oncologica (oggi è riconosciuta solo quella in Ostetricia e Ginecologia): in attesa che questo accada, la Società Europea di Ginecologia Oncologica ha individuato nell’Unità del Sant’Anna uno dei centri di riferimento per il nostro Paese. Degli altri tre già operativi, due sono a Milano - l’Istituto euro- 10 ginecologi In forza all’Unità di Ginecologia Oncologica, integrati da chirurghi, radioterapisti e oncologi peo di Oncologia e l’Istituto nazionale dei tumori - ed il terzo a Brescia (La Clinica Ostetrica). Valore aggiunto Diversi i parametri che hanno aperto la strada all’accreditamento dell’Unità del Sant’Anna. In primis, «il volume di produzione» - ovvero il numero degli interventi - in rapporto all’organico disponibile: 10 ginecologi coadiuvati da chirurghi generali, radioterapisti e oncologi medici. Restando ai dati del 2014, Lotta ai tumori sono stati trattati 41 tumori al collo dell’utero, 80 all’endometrio (cioè al corpo dell’utero), 85 alle ovaie e alla tube di Falloppio, 33 alla vagina-vulva, 20 alla placenta. Tumori invasivi, che a seconda della tipologia riguardano donne di diverse fasce di età: 20-25 anni nel caso delle donne colpite dal tumore alla placenta, legato alla gravidanza; 60-70 anni nel caso di soggetti aggrediti dal tumore al corpo dell’utero. «Ma sulla scelta della Società hanno pesato altri fattori - precisa Zola -: dalle tecnologie disponibili ai programmi di studio, nazionali e internazionali, dalle pubblicazioni scientifiche all’inserimento della nostra attività nei progetti di cooperazione internazionale tramite l’Intergruppo». Nell’ultimo caso parliamo di progetti di ricerca clinica e gestione delle pazienti anche nei Paesi in via di Sviluppo. La ricerca, applicata alla solidarietà, è un valore aggiunto. Nell’Unità dell’ospedale vengono trattati ogni anno tumori invasivi: sono colpite donne di tutte le età 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI REPORTERS Aumentano i casi alle medie «Conoscere i sintomi ci aiuta a individuarli se li vediamo in un nostro amico» Un cartone animato per sconfiggere l’anoressia in classe il caso P studente Scuola media Calamandrei ho capito che non è un modo di vivere sano, ma abbiamo paura a parlarne». Molinette NOEMI PENNA rendiamo esempio da chi vediamo in tivù: sono magri e famosi. Tutti vorrebbero essere così». Non sono le modelle sottopeso o i giornali di moda a innescare nei più giovani il tarlo della perfezione. Lo sono i concorrenti dei reality, i conduttori e i belli che ballano sulle reti televisive. A dirlo sono gli adolescenti: in 400 ieri mattina sono andati a scuola contro l’anoressia e hanno incontrato medici, psicologi ed esperti Alberto Il corso è stato seguito da 400 ragazzi Un aiuto «muto» per discutere di un problema che sempre più spesso si annida fra i banchi delle medie. Tutti conoscono qualcuno che ne ha sofferto. E messi davanti alla realtà di casi come quello di Anna, la ragazzina di 11 anni che a novembre si è buttata dal balcone per scappare dalla malattia, dimostrano sensibilità e senso di responsabilità. periori di Torino che hanno aderito alla campagna sui «Corretti stili di vita», indetta da Città della Salute e Associazione Educazione, Prevenzione e Salute. Istituti che spesso hanno vissuto direttamente la malattia di uno studente e quindi sono più sensibili all’argomento. Nella lezione di ieri mattina, alle Molinette, Anna è diventata un insegnamento: per i professori, toccati dalla scelta del preside, che il giorno dopo il suicidio è andato a parlare con i Paura del confronto A innescare il meccanismo positivo sono le scuole medie e su- ragazzi, e per gli adolescenti, che si riconoscono come suoi compagni di classe. «Sapere quali sono i sintomi ci aiuta a individuarli se li vediamo in un amico», dice Alberto, 13 anni: «Anche noi maschi siamo attenti al fisico e all’aspetto, già alle medie». «Ne soffre una ragazza che fa danza con me e ho un’amica che fa ginnastica artistica che ora è guarita, ma è sempre difficile parlare con lei di cibo», rivela Beatrice, 13 anni: «Da quello che passano loro Da questa paura nasce il cartone animato muto «Pranzo corto da Tiffany»: è stato realizzato e musicato dalla sezione H della scuola media Calamandrei di Torino, e ha come protagonista una ragazzina che smette di mangiare e in un sogno inizia a divorare gioielli, sino a diventare uno scheletro dorato. «Siamo quello che mangiamo» ma anche «un incubo da cui si sveglia», raccontano i ragazzi che lo hanno realizzato. E’ stato finalista del concorso indetto dal Miur per Expo, così come al Sottodiciotto e al Giffoni Film Festival. Ora è su You Tube, per prevenire l’anoressia a tutte le età. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino scrive: 2 «Le considerazioni del signor Gnavi Bertea colgono ironicamente l’aspetto forse più critico della trasformazione ancora in atto del modello di governo locale prevista dalla riforma Delrio. L’istituzione della Città Metropolitana - se ne parlava da oltre 25 anni - e la razionalizzazione che ne è conseguenza sono processi ben avviati ma ancora in corso che consentiranno ai nostri dipendenti di disporre di spazi di lavoro adeguati e di erogare ai cittadini servizi altrettanto apprezzabili. «Il bilancio approvato nel 2015 e le opportunità previste dalla recente legge di stabilità ci consentiranno tuttavia di investire risorse importanti, seppur non ancora sufficienti, nella manutenzione delle nostre strade che sono di oltre 3.000 km: confido che nei prossimi mesi, si possa aggiornare la programmazione e la realizzazione degli 1234456789368A3B26 1 12343567849ABBC684DE33A4FC4E883CA6A441533E48CC9AC86C4DE33A4FCADE33A 418EDA3E4A645C7C43E4A7C86C4DE34C6C84DE33C6EE684E45B8E4A33A48AA 1 interventi, a partire da quelli più urgenti tra i quali è incluso il rifacimento del guardrail sulla Sp 129 del Pinerolese.». ALBERTO AVETTA, Un lettore scrive: era ripromesso di non tornare più sulla questione delle gallerie settecentesche di corso Galileo Ferraris, ma le ultime dichiarazioni dell’assessore Lubatti, riportate dal quotidiano mi impongono di mancare alla promessa; innanzi tutto mi sembra assolutamente fuor di luogo il fatto che l’assessore si assuma il merito di aver salvato le fortificazioni 2 «Mi emerse durante lo scavo e del fatto che diverranno un’area museale. Infatti, egli era ben determinato a far proseguire i lavori del parcheggio, come risulta dalla sua dichiarazione al Consiglio comunale, riportate dalla Stampa del 5/6/2015 a pag. 49, quando affermò “Le autorizzazioni della Soprintendenza le abbiamo e andiamo avanti con le demolizioni”! «Su La Stampa del 25 febbraio è invece riportato nell’articolo a pag. 63 il “ringraziamento” dell’assessore al comitato di cittadini che “con il suo pungolo, seppure spesso in malafede, ci ha aiutato a tutelare resti antichi”. Passando sopra al fatto che la malafede è stata sempre e solo da parte di chi il parcheggio ha autorizzato, ricordo che solo l’intervento di alcuni consiglieri comunali di differente estrazione politica e del comitato dei cittadini ha consentito di bloccare il dissennato progetto, che fu poi modificato grazie all’intervenuto personale del sindaco che trattò con la società che sta realizzando il parcheggio. Concludo ricordando all’assessore che l’orizzonte temporale della memoria dei cittadini torinesi non è limitato all’ultimo telegiornale, ma si estende molto all’indietro». ALDO ANTONICELLI L’Ospedale San Luigi scrive: 2 «I seguito alla lettera dal ti- tolo “L’operazione infinita”, precisiamo che: sulla base dei dati clinici e strumentali, il paziente presentava una malattia che secondo i nostri criteri condivisi dalla Direzione Sanitaria della nostra Azienda, non rientrava tra i pazienti “ad alta priorità”; il paziente era stato adeguatamente informato e aveva accettato i tempi di attesa; il rinvio dell’intervento è stato determinato da gravi esigenze cliniche occorse a un paziente con malattia oncologica con alto grado di priorità e tale rinvio non è stato “sine die”, ma è stata comunicata al paziente una nuova data per il ricovero (di pochi giorni successiva); i nostri tempi di attesa sono correlati al crescente afflusso di pazienti, provenienti da tutta Italia, richiamati dai positivi risultati che vengono registrati nel nostro centro. Nel solo 2015, oltre 280 pazienti hanno subito un intervento di prostatectomia presso la nostra struttura e da gennaio circa 70 pazienti sono già stati sottoposti al medesimo intervento. Comprendiamo che Lei viva con preoccupazione l’attesa per l’intervento di un familiare, ma abbiamo la convinzione di aver agito con trasparenza, professionalità e soprattutto umanità». IL TEAM DELL’UROLOGIA [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12 LA STAMPA GIOVEDÌ 3 MARZO 2016 Acqui e Ovada .55 . DOPO PASQUA TORNERANNO GLI INTERVENTI MINORI (ERNIE, CISTI, LIPOMI) L’ospedale di Ovada riapre Chirurgia e sala operatoria DANIELE PRATO OVADA La sala operatoria di nuovo in funzione nel giro di un mese. Poi, all’ospedale di Ovada, ripartirà l’attività di Chirurgia, dopo uno stop di quasi tre anni, anche se solo in regime di day surgery e in tandem con la divisione di Casale, guidata dal primario Marco Amisano. La conferma è arrivata ieri dal direttore generale Asl, Gilberto Gentili, in visita a sorpresa alla struttura di via Ruffini con il presidente della commissione regionale Sanità, Domenico Ravetti, in tour tra gli ospedali del Piemonte. «Dopo Novi e Tortona, oggi siamo qui - ha detto Ravetti -. Questa struttura dà un senso alle cose che funzionano». Con loro, il direttore sanitario Simone Porretto e il sindaco Paolo Lantero, soddisfatto delle reazioni che l’ospedale, ridimensionato negli anni ma al riparo da altri tagli grazie al titolo di «struttura di area disagiata», ha suscitato: «Qui non si respira odore di ospedale ma profumo di clinica. Sono fiducioso sul futuro». Le novità sono arrivate da Gentili, che ha promesso il ritorno della Chirurgia (dal 2013 ci sono solo piccole prestazioni ambulatoriali) subito dopo Pasqua. «Nel giro di un mese - ha spiegato - i lavori alle due sale ope- L’ospedale di via Ruffini ratorie saranno finiti (per ora se ne userà solo una, ndr). A Ovada tornerà tutta una serie di interventi minori come ernie, cisti, lipomi. Si alleggeri- ranno gli altri ospedali e si eviteranno agli utenti, specie i più anziani, trasferte per piccole operazioni». Sarà pure assunto un nuovo chirurgo, per consentire a Casale di gestire anche gli interventi di Ovada. Gentili ha poi chiarito che per ora non ci sono le condizioni per far tornare il Punto di primo intervento un vero Pronto soccorso, come però previsto dalla qualifica di «ospedale di area disagiata»: «Abbiamo solo 5-6 mila passaggi l’anno» ha detto. Ma Lantero non si arrende: «Il Pronto soccorso fa parte degli accordi e arriverà ma con i giusti tempi. Serve pazienza». Oggi un incontro a Torino Due nuove società interessate all’acquisto delle Terme di Acqui 1 Due nuove manifestazioni d’interesse per l’acqui- sto delle Terme di Acqui, dopo il naufragio delle trattative con gli svizzeri della South Marine Real Estate che avevano vinto il bando nel 2015 con un’offerta di 16,4 milioni. Una, di un gruppo locale, sarebbe arrivata alla società, l’altra a FinPiemonte Partecipazioni (FPP), controllata della Regione che tenta di disfarsi dell’81,1 per cento delle quote. Ma potrebbero esserci sorprese: a quanto trapela, ma non ci sono conferme, una delle due proposte sarebbe di nuovo riconducibile a South Marine, appena uscita dalla porta (in tensione con FPP) e forse pronta a rientrare dalla finestra. Si saprà qualcosa di più dopo il cda di FPP di oggi a Torino, anche se già c’è chi prospetta un nuovo bando. «La partita è delicata e servono cautela e rispetto per chi sta lavorando - dice il consigliere regionale di maggioranza Walter Ottria -. Urge però una soluzione in tempi stretti». La auspica il sindaco Enrico Bertero (il Comune di Acqui è socio di minoranza di Terme): «Non mi sbilancio. Dico solo che bisogna impedire qualsiasi stop nell’attività delle Terme, di cui va garantita l’operatività. Funzionano da 2 mila anni, non vorrei fosse [D.P.] FinPiemonte a riuscire a farle chiudere». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI CONTESTATO L’ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE IN UNA COMUNITÀ ACQUESE PER MINORI CONVENZIONATA CON LE ASL Indagati in 11 per le pastiglie posate sul comodino SILVANA MOSSANO ACQUI TERME Per 11 persone - il presidente di una cooperativa sociale che gestisce una comunità per ragazzi in difficoltà, che hanno bisogno di essere aiutati, e 10 operatori socio sanitari (i cosiddetti «oss») - viene chiesto il rinvio a giudizio: sono accusati di aver somministrato medicinali (il presidente li avrebbe incaricati) senza avere la specifica qualifica per farlo. La domanda, cui dovrà dare una risposta il gup Stefano Moltrasio, gira intorno a tale, non nuova, questione: un operatore socio sanitario può sfilare da un blister una pastiglia, secondo una predeterminata terapia del medico, e posarla sul comodino del paziente cui è prescritta? È ciò che, per intenderci, avviene di prassi tra le mura domestiche quando un solerte famigliare, senza nessun diploma sanitario, «dà la medicina» a un parente. Secondo l’accusa no: è un compito che può assolvere soltanto chi è in possesso del titolo di infermiere professionale. Così, Pierdomenico Botto, 57 anni, presidente della cooperativa Acqui Incontro, che gestisce la comunità riabilitativa per minori (tra i 12 e i 16 anni) «Liberi Tutti», di Acqui, che ha dato questo incarico, e gli operatori Ivano Treno, 29 anni, Antonia Panariello, 46, Giovanna Veropalumbo, 55, Alessio Allemani, 35, Simone Vela, 36, Marina Mingozzi, 51, Matteo De- bernardi, 27, Roberta Poggio, 52, Antonio Taglialegami, 46, e Ilaria Bozzato, 28, che l’hanno eseguito, sono accusati di esercizio abusivo della professione di infermiere professionale, in un centro convenzionato dal 2007 (e costantemente monitorato anche da procura e tribunale dei minori) con le istituzioni pubbliche, in particolare l’Asl di Alessandria e quelle torinesi 1, 2, 3 e 5, ora parti civili nel procedimento. Il presidente Botto è anche accusato di truffa ai danni delle Asl perché avrebbe incassato le rette (circa 250 mila euro, secondo le convenzioni pattuite) relative all’accoglienza dei ragazzi (nessuno, tra l’altro, si è costituito parte civile e la comunità continua a funzionare) pur non avendo i requisiti richiesti (e cioè gli infermieri professionali a somministrare i farmaci). Infermieri che, peraltro, dicono i difensori Carlo De Lorenzo per Botto, più Silvia Brignano, Lorenzo Alemanni, Piero Piroddi e Dario De- alessandri per gli «oss» - si limitavano a posare quelle pastiglie. Mai che abbiano fatto un’iniezione. E, anticipa la difesa, «non esiste una norma che disciplini che le medicine debbano essere date da infermieri professionali». Anzi, richiamano la legge che regolamenta la figura di operatore socio sanitario: ha la mansione «di aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti». Le contestazioni si riferiscono al periodo tra novembre 2009 e dicembre 2012. L’udienza preliminare va al 3 maggio anche per la chiamata in giudizio della cooperativa come responsabile civile. Poi si discute e si decide. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345 LA STAMPA GIOVEDÌ 3 MARZO 2016 . Novara città .49 Il debutto ULTIMO PASSAGGIO NELL’ITER PER REGIONE, COMUNE, OSPEDALE E UNIVERSITA’ Ieri la presentazione del candidato de «La città in Comune» Luigi Rodini (il secondo da sinistra) con Emilia Giubertoni Corinna Merlo e Roberto Leggero Città della salute al via Adesso l’appalto europeo Ieri al Broletto con Chiamparino le firme sull’accordo di programma MARIA PAOLA ARBEIA NOVARA Prossima tappa: l’appalto europeo dei lavori, come prevede la legge per opere di questa entità. Ieri al Broletto le firme (digitali) sull’accordo di programma della Città della salute. Dai faldoni ai cantieri. Il «pronti via» è pronunciato nel luogo simbolo del capoluogo. Il sindaco Andrea Ballarè: «La Città della salute è la più imponente opera degli ultimi cent’anni a Novara, strategica per tutto il Nord Ovest non solo nella sanità ma per economia, ricerca, lavoro, indotto a 360 gradi. Un nuovo baluardo a Est». Enfasi a parte, nell’ospedale Maggiore - il secondo dopo le Molinette in Piemonte - ormai non c’è più un metro quadro libero. LA PRESENTAZIONE DEL CANDIDATO RODINI “Dalla sinistra ai delusi del Pd La nostra lista non ha marchi” Piano da 320 milioni Diciotto gli anni di iter e investimento da 320 milioni di euro con la legge 20 sull’edilizia sanitaria: «Ci siamo arrivati dice il direttore del Maggiore, Mario Minola - con gioco di squadra e impegno degli staff. Il progetto, unico in settembre ad aver ottenuto l’ok da Roma, avrà adeguamenti del caso ma il masterplan è quello nato qui. I letti saranno quasi gli stessi del Maggiore. Qualità, prestazioni e ricerca invece avranno un impulso storico». Il rettore Cesare Emanuel: «Nascerà un pezzo tutto nuovo di città, non solo della salute. Nell’ambito medico-farmaceutico, fra ricerca e produzioni, ci sono spazi da riempire con profitto a livello internazionale. Il sindaco parla di baluardo. Io aggiungo che saremo una porta spalancata sulla scienza e la didattica». «Poi c’è Ornavasso» Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino elogia il modello Novara e allarga lo sguardo: «A Torino per la Città della salute la partita è tre volte più grande e i tempi di conseguenza. Poi lavoriamo sul Nord Piemonte con il La prima volta in digitale Da destra, il direttore del Maggiore Mario Minola, il sindaco Andrea Ballarè, il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino e il rettore Cesare Emanuel Storia e prospettive Vent’anni di discussioni e burocrazia Ora si apre la partita sull’area in centro 1 Una bolla papale del 1482 istituiva l’ospedale fuo- ri città poi sotto la dominazione fu riallestito dentro le mura: «Ci prepariamo - ha sottolineato ieri il direttore Mario Minola - a tornare fuori, nella zona della Bicocca». La macchina della burocrazia si è messa in moto circa vent’anni fa per arrivare sino a oggi con la firma sull’accordo di programma. Il penultimo passaggio era stato l’accordo Regione-Ministero, dopo il via libera del nucleo di valutazione. Ma a Novara della necessità di un nuovo ospedale si parla da mezzo secolo. Nell’attuale sede sono stati fatti investimenti e altri ancora sono in programma perché, è stato ricordato anche ieri, «l’attività di cura non si può fermare nemmeno per un giorno». Tutt’un altro capitolo - e anche qui la partita è importante e sostanziosa, quanto a denaro e prospettive - si aprirà per l’area sulla quale insiste oggi il Maggiore, fra corso Mazzini e largo Bellini. Una «fetta» di città con la chiesa di San Michele, la parte antica dei portici sottoposta a vincolo, i padiglioni eretti nei decenni, strade interne e viali. [M. P. A.] Personaggio FILIPPO MASSARA NOVARA futuro ospedale a Ornavasso per la fusione Domo-Verbania. La nostra rete della sanità è vecchia e va ammodernata. La presenza di industriali e altre categorie, qui oggi, testimonia quanto questa tappa sia attesa. Me l’avevano detto chiaro gli imprenditori novaresi, mesi fa: adesso c’è solo più da lavorare sul campo». I 5 Stelle: «La zona non va» Pronti i commenti con la soddisfazione dei politici novaresi. L’eccezione dei 5 Stelle: poco prima della firma, stroncano la scelta dell’area di viale Piazza d’Armi perché «spuntano le prime spese extra per la bonifica» e «si dovrebbero smaltire tetti in eternit ed effettuare diversi scavi sul terreno». Lo staff di Minola: «Ci sono le cronache di 20 anni, a spiegare tutto, chiare e puntuali. I soldi per la bonifica arrivano dalla vendita del patrimonio dell’ospedale». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «Non abbiamo marchi politici, la nostra lista civica nasce nel centrosinistra ma apre ai cattolici, agli scontenti del Pd e a chi può dare un contributo»: così il candidato sindaco Luigi Rodini ha presentato «La città in Comune». Rodini, 55 anni, è avvocato esperto in diritto del lavoro ma anche sommelier, cintura nera di judo e presidente di un’associazione di sub. Accanto a lui ieri c’erano l’avvocato Corinna Merlo, la neuropsichiatra infantile Emilia Giubertoni e il ricercatore Roberto Leggero. «Ho riletto i programmi dei candidati del passato: sono liste della spesa - ha detto Rodini -. Manca un obiettivo e una visione organi- Lorenzo Berzero è nato a San Germano e per anni ha vissuto a Quinto Vercellese U n consiglio ai giovani? «Siate sinceri con tutti». Lorenzo Berzero, 108 anni, è l’uomo più longevo della provincia di Novara. Il record vale anche per il Vercellese: lui è nato a San Germano e per anni ha vissuto a Quinto. E se non fosse per un signore di Borgo San Dalmazzo (Cuneo) ma originario di Bologna, il primato andrebbe esteso a tutto il Piemonte. Ieri mattina Berzero è stato festeggiato alla casa di riposo San Francesco in viale Roma. E’ ospite da un paio di anni dopo essersi trasferito a Novara nel ’98. Novara I pattinatori azzurri si allenano al Pala Igor 1 Cento atleti della nazionale di pattinaggio a rotelle che parteciperà ai Mondiali si allena per tre giorni a Novara, città dove le gare saranno disputate. La preparazione della squadra tricolore sarà da oggi a sabato al Pala Igor e al Palasport Dal Lago, due location di gara. Nel pomeriggio di sabato gli allenamenti al Pala Igor degli Juniores e dei Seniores saranno aperti al pubblico. [B.C.] Novara Debutta l’associazione dei Salentini in città 1 Debutta sabato con un’apericena la nuova Associazione dei Salentini nova- “I miei 108 anni da doppio record” Il più longevo di Novara e Vercelli «Ma vorrei arrivare almeno a 110, facciamo anche 112 - sorride -. Mi sento bene e domenica ho pranzato davanti ad un bel piatto di paniscia». mezzi agricoli e un’epoca stava per finire proprio mentre lui doveva lasciare il Vercellese per la guerra: Reggimento genio pontieri di Piacenza. Ricorda nei dettagli il momento in cui ha scampato la chiamata per combattere in Russia. Professione «cavalant» Da giovane Berzero lavorava nei campi come «cavalant», conducente di cavalli da tiro. Il suo era un mestiere piuttosto diffuso, i trattori costavano troppo e in Italia erano ancora poco utilizzati: «Ho faticato tanto . Almeno fino al 1931 il salariato nelle stalle non era neanche troppo ricompensato: guadagnavo la miseria di 100 lire al mese». Poi i nuovi La guerra e la paura La festa per Lorenzo Berzero alla casa di riposo Tornano le primarie Intanto le liste civiche dell’area moderata si preparano al secondo round delle primarie che si svolgeranno sabato dalle 10 alle 18 all’Albergo Italia di via Solaroli. Gli sfidanti sono Antonio Pedrazzoli di Blue Party e Daniele Andretta di Io Novara. Possono partecipare alle primarie tutti i cittadini che hanno diritto di voto per le Amministrative: lo scorso sabato i votanti sono stati 405. [B.C.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI In breve “Il segreto? Siate sinceri con tutti e mangiate la paniscia” Le radici ca: io pongo come primo impegno il lavoro e il welfare e per me tutto deve convergere lì, dalla cura dell’ambiente alla ricerca universitaria. Alleanze con Ballarè? No». «Avevamo paura - dice -. Una mattina presto arrivò una telefonata: la missione riservata alla classe 1908, la mia, era sospesa. Organizzammo una grande festa. L’idea di partire ci aveva fatto tremare le gambe». Nel frattempo si era spo- resi. L’appuntamento è all’oratorio del Sacro Cuore in viale Roma. Le prenotazioni sono già 80; chi vuole aggiungersi può chiamare il presidente To m m a s o Mattei al 334.6586553 o scrivere a: [email protected]. [B.C.] Novara Fondazione Comunità stanzia 340 mila euro 1 Primi bandi del 2016 per la Fondazione della Comunità del Novarese. Sono stati stanziati 340 mila per attività in due macro aree: la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale e gli interventi del campo socio-assistenziale. Le organizzazioni no profit che intendono presentare una candidatura possono scaricare dal sito della Fondazione il modulo sul progetto. [B.C.] sato con Virginia, deceduta a 88 anni, e con cui ha avuto due figli: Giuseppe, scomparso nel 2015, e Maria Teresa che passa sempre a trovarlo con i nipoti e racconta: «Ha una salute di ferro e una grande voglia di vivere. Forse è questo il suo segreto». Due anni fa l’ultracentenario da primato ha subìto anche una delicata operazione in anestesia totale al Maggiore. E’ stato lui a firmare i moduli che acconsentivano all’intervento: «Quando c’è la salute, c’è tutto - osserva Berzero -. L’appetito non manca mai, anche se ho dovuto rinunciare a un buon bicchiere di vino. Mai avrei creduto di arrivare a questa età». Al primo colpo, e con un po’ di emozione, ha spento le candeline sulla torta davanti al sindaco Andrea Ballarè. «La sua serenità è un esempio per tutti» assicura monsignor Ernesto Scirpoli, direttore della casa di riposo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12 LA STAMPA GIOVEDÌ 3 MARZO 2016 Vercelli e provincia .51 . Il corso ha impegnato otto allievi dai 18 ai 53 anni con lievi disabilità psichiche e tre di loro potranno partecipare nei prossimi mesi a un tirocinio formativo al Santuario del Trompone PROGETTO INNOVATIVO AL COMPLESSO DEL TROMPONE Come guarire dal disagio innamorandosi dei fiori Curare insieme orto e aree verdi aiuta a socializzare e migliora l’umore da una educatrice professionale, Patrizia Santià, i ragazzi hanno imparato a conoscere le tecniche di giardinaggio, come potare gli alberi da frutta e le piante ornamentali, hanno approfondito la classificazione degli ortaggi e le loro caratteristiche: «Abbiamo anche visto la manutenzione delle aree verdi - spiega Silvio Vallero, 61 anni, insegnante -, come recuperare un terreno dismesso e la semina per ottenere le superfici erbose». VALENTINA ROBERTO MONCRIVELLO Seminare piante e fiori per migliorare la propria salute e aumentare la socializzazione di persone con lievi disabilità psichiche. Si è concluso al Complesso del Trompone di Moncrivello un corso di ortofloricoltura che ha impegnato 8 allievi dai 19 ai 53 anni, 4 mandati dal Centro per l’impiego di Vercelli, uno dal Consorzio intercomunale servizi socio-assistenziali di Caluso e 3 dal gruppo appartamento gestito dai Silenziosi operai della croce. Opportunità Avanguardia Un progetto innovativo quello di Moncrivello, che prevede un nuovo metodo riabilitativo del disagio e della disabilità e consiste nell’incentivare, preparare e affiancare la persona nella cura e gestione del verde, nella coltivazione di fiori, ortaggi e piante. Insomma prendersi cura di organismi verdi, possibilmente in gruppo, stimola il senso di responsabilità e la socializzazione e sollecita l’attività motoria, migliora il tono generale dell’organismo e dell’umore, attenua stress e ansia. Divertimento «Abbiamo tagliato il prato con il tosaerba - spiega Mauro Varello, 51 anni di Vercelli - e mi sono divertito molto». Seguiti da un docente, Silvio Vallero, e LA POLEMICA DEL SINDACO DI SANTHIÀ Volontari al posto dei dipendenti al 118 “Giù le mani dal nostro servizio di emergenza” Cambiamenti in vista al 118 di Santhià: lo annuncia sui social network il sindaco Angelo Cappuccio, che ha spiegato come da questo mese la postazione cittadina del 118 abbia subito una riorganizzazione basata sulla sostituzione di autisti e soccorritori dipendenti Asl con volontari di un’associazione privata. «Apparentemente non avrei motivo per esprimere il mio dissenso in qualità di sindaco - spiega Cappuccio -, il servizio di emergenza per il quale ho sempre lottato continuerà a essere attivo, non sarà messo in discussione e non cambierà sede. Però da cittadino, prima che da sindaco, mi chiedo perché questa decisone? Non mi risulta ci siano problemi numerici a Santhià, anzi questa postazione è al completo con il personale medico, soccorritori, Oggi i sindacati incontrano l’Asl autisti ed infermieri e il tasso di malattia al suo interno è quasi nullo». La discussione Intanto oggi è stato indetto un tavolo regionale con il direttore generale Asl Vercelli, Chia- ra Serpieri, e le rappresentanze sindacali e sulla questione Cappuccio non ha esitazioni: «Se nella riunione venisse accertato che la postazione di Santhià ha i numeri per continuare allora si deve proseguire con l’organizzazione precedente, perché quanto asserito sulla mancanza di personale 118 non è provabile». Il sindaco poi ricorda come già in passato siano stati fatti tentativi di ridimensionamento del personale: prima il medico, poi l’infermiere nel turno notturno, poi l’auto medica al posto dell’autoambulanza: «Ora - conclude Cappuccio - propongono modifiche all’attuale équipe senza tenere conto dell’importanza dei lavoratori, che con mansioni diverse, nel delicatissimo lavoro di squadra, danno la specificità al difficile compito del primo soccorso e di emergenza». [V.RO.] I ragazzi si sono divertiti a trasformarsi in giardinieri e contadini: «È stato bello vedere nascere le prime piantine di pomodori che avevamo seminato - dice Marco Piano, 40 anni di Forno Canavese - speriamo siano anche buoni». E l’avventura per i nuovi giardinieri non finisce qui: tre ragazzi saranno selezionati per un tirocinio formativo nei prossimi mesi al Santuario del Trompone. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Agriturismi Dalla Regione la nuova legge 1 La giunta regiona- le ha approvato la nuova legge sugli agriturismi. Secondo i dati di piazza Castello in Piemonte le aziende sono 1.068, 35 nel Vercellese, con un giro economico di oltre 76 milioni di euro. Il regolamento fissa i criteri per l’uso dei fabbricati, le modalità di verifica della prevalenza dell’attività agricola su quella di accoglienza, le norme sulla somministrazione di cibo e bevande, le modalità di apertura, i compiti di controllo dei Comuni. Stabilito che alimenti e bevande utilizzati siano prodotti in azienda almeno per il 25% e in aziende piemontesi in quantità tale da toccare l’85%. [R.S.]