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Il Paradigma Perduto. Che Cos`è La Natura Umana?
EdgarMorin IlParadigma Perduto. Checos'èla natura umana? ValentinoBompiani,Milano 1974. Titolooriginale:LE PARADIGMEPERDU:LA NATUREHUMAINE. Copyright1973byEditions duSeuil-Paris. Traduzionedalfrancesedi EugenioBongioanni. NOTADI COPERTINA EdgarMorinhascrittoun libroasorpresa:dicechela sociologiaelanormale ricercadellescienzesociali nonbastanopiù.Inquesto libro,controun'antropologia chedisgiungel'uomo dall'animale,l'autorecercadi capirel'articolazionetra biologiaeantropologia. Control'opposizionedi NaturaeCultura,mostrache lechiavidellanostracultura sononellanostranaturae viceversa.Contro un'antropologiachestudia sololesocietàarcaiche,cerca diilluminarelevarie «nascite»dell'uomo,dallesue originiaoggi.Contro un'antropologialimitatache vedenell'homosapiens soltantountecnico ragionevolee unidimensionale,ricordache l'uomohamessoalmondoil mito,lamagia,ladismisura, ildisordineechelasua originalitàprofondaconsiste neltattodiessereunanimale dotatodellafacoltàdi sragionare. Controun'antropologiache oscillatraun'unitàsenza diversitàeunadiversitàsenza unità,cercadistabilirecome ilprincipiod'unitàcontieneil principiodidiversitàedi evoluzione.Infine:aldilàdel biologismo,concezione angustaechiusadellavita,e dell'antropologismo, concezioneparzialeenonnaturaledell'uomo,inquesto librosiproponeunateoria apertadellanaturaumana, fondatasull'ideadiautoorganizzazioneesuuna logicadellacomplessità. Questateoriasboccanon soltantoinuna«logicadel vivente»maanchenella formulazionedeiproblemi fondamentalidiunapolitica dell'uomo. EdgarMorinèunsociologo difamainternazionale,un inesauribilesuscitatoredi problematicheculturali.Tra lesueoperepiùnotevanno ricordate"L'Hommeetla Mort","LeCinémaou l'HommeImaginaire","Les Stars","Introductionàune politiquedel'homme". «Vedounanimalemenoforte dialcuni,menoagiledialtri, maincomplesso, ORGANIZZATOinmodo superioreatutti». JEAN-JACQUES ROUSSEAU,"Discorso sull'originedella disuguaglianzatragli uomini". Universo:7miliardidianni. Terra:5miliardidianni. Vita:2miliardiemezzo. Vertebrati:600milionidi anni. Rettili:200milionidianni. Mammiferi:200milionidi anni. Antropoidi:10milionidi anni. Ominidi:4milionidianni. HomoSapiens:da100milaa 50milaanni. Città,stato:10milaanni. Filosofia:2500anni. Scienzadell'uomo:0. PREMESSA. Questolibrocostituisce contemporaneamenteuna svoltaeunritornoalpuntodi partenza.L'orientamento teoricorisultanuovoperme, malapreoccupazionedi fondoèlastessadeimiei primistudi.In"L'Hommeet lamort",scrittoneglianni 1948-50,cercavoilpuntodi contattoequellodirotturatra labiologiael'antropologia,e scrivevo:«Lanostra concezioneantropologica dellamorte,chesifondasulla preistoria,l'etnologia,la storia,lasociologia,la psicologiadell'infanziaela psicologiaingenerale,deve trovareoralasuaconferma biologicaseintendeporsiin unasituazionedivera scientificità.»Nonpretendo assolutamentediattribuirmi quiunaparticolare perspicaciaoimmaginazione. Credosolodiessermiposto unadiquelledomande elementari,banali,evidenti, checiascunosiponetrai7ei 17anni,echesitrovano inibite,represse,asfissiatee ridicolizzatedalmomentoin cuisivarcalasogliadelle UniversitàedelleDottrine. Costituzionalmente autodidatta,cioèpoco propensoalasciarmi intimidiredaciòche decretavanolaScuolaela maestàdelleAutorità spirituali,nonpotevofarea menodiprenderein considerazioneilnodo gordianochel'antropologia ufficialeeraconvintadiavere orgogliosamentereciso. Comeènoto,lateoria antropologicadominantesi fondanonsoltantosulla separazione,ma sull'opposizionedellenozioni diuomoedianimale,di culturaedinatura;etuttociò cheesuladaquestoschema vienecondannatocome «biologismo»,«naturalismo», «evoluzionismo». Ora,dopoessermene compiaciuto,devo rimproverarmidiaverein seguito,durantecirca vent'anni,lasciatocheinme ilquesitofondamentalesi assopisse.Certamente,nonho maipotutoconsiderare l'uomoun'entitàchiusa, separata,radicalmente estraneaallanatura,e quando,nel1962,michiesidi nuovo«Chisiamo?Comesi ponel'uomonelmondo?» ("LeVifduSujet"),cercaidi formulareun'«antropocosmologia».Però,oramiè chiaro,vimancanonsolo l'anellobiologicoessenziale, maglielementibasilariper puntellareunatale meditazione.Senza rendermeneconto,misono rinchiusonelpiccologhetto dellescienzeumane,enel momentoincuitentodi avvicinarmiquantopiù possibilealproblema centrale,tantopiùnevengo allontanatodailimitidelle mieconoscenzee dall'angustiadellamia cultura.In"Introductionàune politiquedel'homme",scritto nellostessoperiodo,il problemabio-antropologico ritornaapiùriprese,main modosparso,frammentario, superficialeerozzo:oraèper considerarechel'azione scientificaè«ilprodottodel dinamismointernodella specieumana»,eche«il progressotecnico,nato dall'evoluzionebiologica, interferiscesuquesta evoluzioneorientandolae modificandola»,oraèper affermarelanecessitàdiuna «bio-politica»; orainfineèperaspirareauna trasformazionedella«natura umana»dacuidovrebbe nascerel'uomonuovo,il «metantropo». Cosìlamiapreoccupazione «biologica»diveniva nebulosa,mitologica,eessa avrebbecontinuatosenza dubbioadegradarsisegli scossonidell'anno1968, attraversomediazioni semicasuali,nonavessero risvegliatoenutritoimiei interrogativioriginari. Ripresadinuovolaricerca, eroprontoadafferrarealvolo l'occasioneel'imprevistoche sisarebberopresentatiper duevolte. Nel1968ildottorJacques Robinformaungruppodi scambiodicontributiedi discussioni,costituito principalmentedibiologie ciberneti(GruppodeiDieci)a cuimiinvita.Lì,mentre Robinmispinge instancabilmenteversonuove letture,JacquesSauvane HenriLaboritmifanno scoprirechelacibernetica, lungidall'essereuna riduzionesemplicistaa schemimeccanicisti,come credevo,costituisceinvece un'introduzionealla complessità. L'eventodecisivo sopraggiungeunannodopo, quando,grazieaJohnHunte aJacquesMonod,vengo invitatodaJonasSalkalSalk InstituteforBiological Studies.Lasolacosachemi venivachiestaera esattamentelastessache chiedevoio:imparare.Lì, ridiventatostudente-econ qualepiacere-lasciovagare lamiaindaginesecondoil desiderioesecondolalogica dellamiacuriosità;leletture chefaccio(tracuiquelladel manoscrittodi"L'Hasardetla Nécessité"),leconversazioni coniricercatoridell'Istituto chesiatteggianoneimiei confrontiabenevoli precettori,vannoapararenon inuna«conversionealla biologia»(illettorelocapirà dalleprimeventipaginedi questolibro),maallamia riconversioneteorica. Contemporaneamente, AnthonyWilden,del Dipartimentodelle comunicazionidell'università diSanDiego,mifascoprire GregoryBatesonemiincitaa evidenziarelediversecorrenti dipensierochesiincontrano nell'edificiodellaGeneral SystemsTheory.Nellostesso tempo,inoltre,la problematicaecologicamisi imponedaogniparte,e mentreWildenintraprendela suaricerca«eco- sistemologica»,Hélène Durbinmifaincontrarea Berkeleyconipionieriei militantidelnuovopensiero ecologico. E'sull'ondadiquestoslancio che,almiorientroinFrancia, ricevoglistimolidecisivi. Mentrela"Logiquedu vivant"diFrançoisJacobmi mostraladialettica sorprendentedellosviluppo deiconcettibiologici,Henri Atlanmiiniziaallateoria degliautomidiJohnvon Neumannedalprincipio "orderfromnoise",cioè quellodella«casualità organizzatrice»,diHeinzvon Foerster.Approfittodiun soggiornoall'universitàMac GillaMontrealper immergerminellatrilogia, introvabileinFrancia, consacrataai"SelfOrganizingSystems",sono abbagliatodaltestodi GottardGunther(citatoin bibliografia),econtinuoa disimparareeaimpararedi nuovotutto,realizzando infineciòcheavevoavuto l'illusionediaverefattoin "LeVifduSujet":larimessa inquestionedeifondamenti stessidelmiosistemadi pensiero. Daallora,agendoda incorreggibileautodidatta, cercodimettereinsiemeuna teoriachenonpretendecerto dirispondere,madi rispecchiarefedelmentegli interrogativicheiopenso sianooggifondamentali; cercodimetterlainsieme andandoatastoni,attraverso errorieincertezze,muovendo damaterialichetrovonelle disciplinepiùdiverse,daidee chiavecherimangonoancora allefrontieredellediscipline tradizionali(bloccatein doganapermancanzadi visti). Questolavoroèbenlontano dall'esserecompiuto,eho intenzionedifarneunprimo bilancioinunaprossima opera("IlMetodo"). Questaricercaèinseparabile dalCIEBAF(Centre internationald'étudesbioanthropologiqueset d'anthropologie fondamentale).Almioritorno dallaCalifornia,sognavoun Centrochesipotesse dedicareinteramenteaquesti problemi,edovefosse possibilenonsolo l'effettuazionediscambi interdisciplinaritrascienze biologicheescienzeumane, maanchel'autonomizzazione eildispiegamentodiun pensieroveramente interdisciplinare.Ilprogetto fuaccoltoeintegratonella FondationRoyaumontpourle progrèsdessciencesde l'homme.Daalloralaricerca chehaprodottoquesto manoscrittosiconfondecon l'attivitàdelCIEBAF[1].Nel 1971-72,conMassimo Piattelli-Palmarini,biologo molecolare,conducemmo un'indagineattraversoletture, incontri,colloqui.Questa prospettivad'insiemefuper mediunafecondità straordinaria, sensibilizzandomiaproblemi insospettati,rivelandomi elementicheignoravo, spingendomiognivoltaa reimparare. Laricercasièdedicata all'"Unitédel'Homme", perfezionataattraversoun incontrodipiùvaste dimensioni,cheriunivaa Royaumontunaquarantinadi ricercatoridipaesidiversie didiversediscipline,chela generositàdiCyrusEaton, mecenatedelmovimento Pugwash,hapermessoal CIEBAFdiinvitare.Equi,di nuovo,èstatoJacquesMonod aannodarelefila,poichéè all'autoredi"L'Hasardetla Nécessité"cheCyrusEaton avevaoffertolapossibilitàdi organizzareunconvegno internazionale. Illibroènatodaquesto colloquio.Inizialmente, volevostendereuna comunicazionediuna quindicinadipaginee,nonso come,nescrissisettanta. Compresialloracheinrealtà, senzasaperlo,in quell'abbozzotroppobrevee nellostessotempotroppo lungo,c'eral'embrionediun librocheavevapresoforma inme,echeesigevadiessere portatoatermine.Maquesto compimentoerastato alimentatodaldibattito stesso,eillettorevedrà, attraversogliassainumerosi riferimenti,chesebbeneil miolavorosiadiventato autonomo,essoè complementareall'operache raccoglielecomunicazionie lediscussionidi"Unitéde l'Homme"[2]. PARTEPRIMA LA SALDATURA EPISTEMOLOG "Tuttociincitaametterefine allavisionediunanaturanon umanaediunuomonon naturale". SERGEMOSCOVICI. 1.LASCIENZA CHIUSA. L'evidenzasterile. Noituttisappiamodiessere animalidellaclassedei mammiferi,dell'ordinedei primati,dellafamigliadegli ominidi,delgenere"homo", dellaspecie"sapiens";cheil nostrocorpoèunamacchina ditrentamiliardidicellule, controllateeprocreatedaun sistemageneticochesiè costituitonelcorsodi un'evoluzionenaturaledurata dadueatremiliardidianni; cheilcervelloconcui pensiamo,laboccaconcui parliamo,lamanoconcui scriviamosonoorgani biologici.Malacoscienzadi ciòèinoperantequantoil saperecheilnostro organismoècostituitoda combinazionidicarbonio, idrogeno,ossigenoeazoto. DopolescopertediDarwin, siamodispostiaammettere chesiamofiglideiprimati, manonchesiamonoistessi deiprimati.Discesi dall'alberogenealogico tropicale,dovevivevail nostroantenato,siamo convintidiesseresfuggitiper semprefuoridallanatura,per costruireilregno indipendentedellacultura. Ilnostrodestinoè evidentementeeccezionalese confrontatoaquellodegli animali-compresiiprimaticheabbiamoaddomesticati, modificati,respinti,messiin gabbiaoinriserva;noiinvece abbiamocostruitocittàdi pietraed'acciaio,inventato macchine,creatopoemie sinfonie,navigatonello spazio;comenoncredereche, puressendounprodottodella natura,noinonsiamoormai extra-naturaliesopranaturali?Acominciareda Cartesio,noipensiamocontro lanatura,sicurichelanostra missioneèdidominarla, asservirla,conquistarla.Il cristianesimoèlareligionedi unuomolacuimorte soprannaturalesfuggeal destinocomunedellecreature viventi;l'umanesimoèla filosofiadiunuomolacui vitasoprannaturalesfuggea questodestino; eglièsoggettoinunmondo dioggetti,sovranosopraun mondodisoggetti.D'altra parte,sebbenetuttigliuomini derivinodallastessaspecie, "homosapiens",questotratto comunedioriginenaturaleha continuatoaesserenegato all'uomodall'uomostessoche nonriconosceilsuosimile nellostraniero,ocheriserva persélapienaqualitàdi uomo.Persinoilfilosofo grecovedevanelpersianoun barbaroenelloschiavoun utensileanimato.Eanchese oggisiamostaticostrettia ammetterechetuttigli uominisonouomini,siamo prontiaescluderecoloroche chiamiamo«inumani». Tuttavia,iltemadellanatura umana,daSocratea MontaigneaPascal,non cessavadisuscitaredomande, maciòeradettatodal desideriodiscoprirel'ignoto, l'incertezza,la contraddizione,l'errore.Esso nonalimentavauna conoscenza,maildubbio sullaconoscenza.Quando infine,conJean-Jacques [RousseauN.d.T.],lanatura umanaemersecome pienezza,virtù,verità,bontà, questoservìsubitoper arrivareallaconclusioneche neeravamostatiesiliatie rimpiangerlacomeun paradisoirrimediabilmente perduto.Ebastòpoco,in seguito,perscoprireche questoparadisoera immaginarioquantol'altro. Paradigmaintrovabile secondoPascal,paradiso perdutosecondoRousseau, l'ideadinaturaumanadoveva nuovamenteusciredalsuo nucleo,divenireprotoplasma fluido,sottolaspintadella coscienzadell'evoluzione storicaedelladiversitàdi civiltà:segliuominisono cosìdifferentinellospazioe neltempo,sesitrasformanoa secondadellesocietà,allora lanaturaumananonè null'altrocheunamateria primamalleabilecuidanno formasololaculturaola storia.Inoltre,nellamisurain cuil'ideadinaturaumanasiè trovataimmobilizzatadal conservatorismoperessere mobilitatacontroil mutamentosociale, l'ideologiadelprogressoha trattolaconclusioneche, perchénell'uomoavesse luogouncambiamento,non occorrevaandarea scomodarelanaturaumana. Così,svuotatadaogniparte divirtù,diricchezza,di dinamismo,lanaturaumana apparivacomeunresiduo amorfo,inerte,monotono:è ciòdicuil'uomosièprivatoe nonciòcheglidà fondamento. Malanaturanonportainsé unprincipiodivarietàcome testimonianoimilionidi specieviventi?Noncontiene unprincipiodi trasformazione?Noncontiene forsel'evoluzionecheha condottoall'uomo?Lanatura umanasarebbeprivadi qualitàbiologiche? Lacasachiusa. Sisarebbepotutocredereche l'estensioneall'uomodei metodiquantitativiedei sistemidioggettivazione propridellescienzedella naturaavrebbespezzato l'isolamentoumanistae reintegratol'uomo nell'universoechelafilosofia dell'uomosopra-naturale sarebbestataunodegliultimi fantasmi,unadelleultime resistenzeoppostealla scienzadell'uomo. Inrealtà,l'unitàsièfattasul metodoenonsullateoria. Tuttaviasiebberodei tentativiteoriciperancorare lascienzadell'uomoauna basenaturale.Nellepagine folgorantideimanoscrittidel 1844,Marxponevaalcentro dell'antropologianonl'uomo socialeeculturale,ma l'«uomogenerico»;lungidal mettereinopposizioneuomo enatura,egliasserivache«la naturaèl'oggettoimmediato dellascienzachetratta dell'uomo»poiché«ilprimo oggettodell'uomo-l'uomo-è natura»,eformulavail principiofondamentale:«Le scienzenaturaliingloberanno inseguitolascienza dell'uomo,comelascienza dell'uomoingloberàle scienzenaturali:noncisarà piùcheunasolascienza.» Engelstentavadiintegrare l'uomonella«dialetticadella natura». Spencerfondavala spiegazionesociologica sull'analogiatrailcorpo socialeel'organismo biologico,e,inseguito,tentò disviluppareundarwinismo socialesullabasedella selezionenaturale.Freudda partesuacercava nell'organismoumano l'originedeiproblemidella psiche,elatrovavanelsesso. Mal'organicismospenceriano nonpotevaandarealdilàdi analogietrivialieil darwinismosocialediventava unarozzarazionalizzazione dellaliberaconcorrenza.Il primoimpulsodiMarxedi Freudrifluì,rimasesenza seguito,perlamancanzadi unterrenosucuisvilupparsi, efuclassificatocomeerrore digioventù;inseguito,gli epigonidell'erastrutturalista sisforzaronodilavareledue dottrinedaognimacchia «naturalista»,mentresi relegavaalmuseola goffaggineinsitanella «dialetticadellanatura». Eèproprioinsenso contrario,ripudiando risolutamentequalsiasi legameconil«naturalismo», chesièimpegnata l'antropologiadellaprima metàdelnostrosecolo. L'intellettoumanoelasocietà umana,unicinellanatura, devonotrovarelaloro intelligibilità,nonsoloinse stessi,mainantitesiaun universobiologicosenza intellettoesenzasocietà. Così,sebbeneoggettodi scienza,eappropriandosidei metodipropridialtrescienze, l'uomopermaneinuna dimensioneinsulare,eil legamedi"filiazione"chelo congiungeaunaclasseeaun ordinenaturali,imammiferi, iprimati,nonvienepernulla concepitocome "affiliazione".Alcontrario, l'antropologismodefinisce l'uomoperopposizione all'animale;laculturaper opposizioneallanatura;il regnoumano,sintesidi ordineedilibertà,si contrapponeinfattisiaai disordininaturali(«legge dellagiungla»,pulsioni incontrollate)siaai meccanismiciechi dell'istinto;lasocietàumana, meravigliadiorganizzazione, sidefinisceperopposizione agliassembramentigregari, alleordeeallemute. Così,ilmitoumanista dell'uomosopra-naturalesiè ricostituitoalcentrostesso dell'antropologia,e l'opposizionenatura/cultura hapresoformadiparadigma, cioèdimodelloconcettuale cheguidatuttiisuoidiscorsi. Tuttavia,questadualità antiteticauomo/animale, cultura/naturacozzacontro l'evidenza:èevidenteinfatti chel'uomononècostituitodi duepartisovrapposte,bionaturalel'una,psico-sociale l'altra,èevidentecheeglinon èattraversatodanessuna muragliacinesecheseparala parteumanadallaparte animale;èevidentecheogni uomoèunatotalitàbiopsico-sociologica.Eappena siprendonoinconsiderazione questiassiomi,l'antropologia chechiameremoinsulare suscitadeiparadossichenon riesceasuperare:Sel'"homo sapiens"nasce improvvisamentebell'e armato,cioèdotatodituttele suepotenzialità,comeAtena daZeus,madaunoZeus inesistente,comeAdamoda Elohim,madaunElohim rifiutato,alloradadoveesce? Sel'esserebiologico dell'uomovieneconcepito noncomeproduttore,ma comemateriaprimache impastalacultura,"allorada dovevienelacultura?"Se l'uomovivenellacultura portandoinséinteramentela natura,comepuòessere contemporaneamente antinaturaleenaturale?Come spiegarlomuovendodauna teoriachesiriferiscesoltanto alsuoaspettoantinaturale? L'antropologia,ormai,si guardabenedalconsiderare questiproblemie,come accadesovente,sirigetta l'inesplicabilecome insignificante,finchéil problemasvaniscedalcampo dellapercezione."Ma bisognadireanchecheperla biologiastessa,ancorain questaprimametàdelsecolo, larelazioneuomo/naturaera inesplicabile,el'impotenza dellabiologiafa comprendere,senon certamentel'anestesia dell'antropologianei confrontidelproblema, almenolasuaimpotenzaa risolverlo". Ineffetti,lascienzabiologica nonpotevafornirealla scienzadell'uomonéun quadrodiriferimento,néi modidiunlegamebioantropologico. Almenofinoaglianni cinquanta,lavitaera concepitacomeunaqualità originalepropriadegli organismi;labiologiaera chiusaall'universofisicochimico,alqualeessa rifiutavadilasciarsiridurre; erachiusaalfenomeno sociale,che,sebbenemolto diffusonelregnoanimalee anchevegetale,permancanza diconcettiadeguatinon venivapercepitochesotto formadiriunioniindefinite; lebennotesocietàd'apiodi formicheeranorelegatetrai casispeciali,comeeccezioni sorprendenti,enoninvece percepitecomesegnodiuna socialitàprofondamente radicatanell'universovivente; infine,labiologiaerachiusaa tuttelequalitàofacoltàche superasserorigorosamentela fisiologiacioèatuttociòche pergliesseriviventiè comunicazione,conoscenza, intelligenza. Così,labiologiaerarinchiusa nel"biologismo",cioèuna concezionedellavitalimitata all'organismo,come l'antropologia nell'"antropologismo",cioè unaconcezioneinsulare dell'uomo. Sembravacheciascunadi essesiriferisseaunasostanza propria,originale.Sembrava chelavitaignorassela materiafisico-chimica,la società,ifenomenisuperiori. Sembravachel'uomo ignorasselavita. Sembravadunquecheil mondofossecostituitoditre stratisovrappostinon comunicanti: Uomo-Cultura _____________Vita-Natura ___________Fisica-Chimica 2.LA «RIVOLUZIONE BIOLOGICA». Ora,daunaventinad'anni,la situazionesièmodificata,in manieraradicale,etuttavia spessoancoraquasi invisibile.Nonesistepiù questafrontieraadiabaticafra itreregni.Breccesonostate aperteall'internodiciascun paradigmachiuso,brecceche sonocontemporaneamente aperturesuglialtriregnifin quiproibiti,eattraversole qualiavvengonoiprimi collegamentiefattiteorici nuovi. Lalogicadelvivente. Lasvoltasiinnescapoco primadel1950:Shannon (1949)conlateoria dell'informazione,Wiener (1948)conlacibernetica apronounaprospettiva teoricaapplicabile contemporaneamentealle macchineartificiali,agli organismibiologici,ai fenomenipsicologicie sociologici.Unpo'piùtardi, nel1953,losforzocondotto dallabiologiamolecolare controisuoilimitiriescea aprirelabrecciadecisiva versoil«basso»mediantela scopertadellastruttura chimicadelcodicegenetico (WatsoneCrick). Ilprimoattodella «rivoluzionebiologica»è perfettamenteindividuabile: consisteinquestaapertura dellabiologiaversoil «basso»,cioèlestrutture fisico-chimiche.Masiè percepitomoltoraramente chel'aperturaversoil«basso» eracontemporaneamente un'aperturaversol'«alto».Al contrario,sembròchela svoltamolecolare allontanassepiùchemaila biologiadallarealtàumana. Essaapparivaessenzialmente comelariduzionedei fenomeniviventiaifenomeni fisico-chimiciedovevaporre fineallapolemicache opponeva«vitalisti»e «riduzionisti»afavoredei secondi.Effettivamenteera statodimostratochenon esisteuna"materia"vivente, madei"sistemi" viventi,cioèuna organizzazioneparticolare dellamateriafisico-chimica. Maquandoitrionfatori insistevanosuiterminifisicochimici,tendevanoavelareil significatoparadigmatico dell'espressione «organizzazioneparticolare», sebbenesianostatipoi proprioloroametterein rilievoquestaorganizzazione eachiarirlaprogressivamente nelcorsodeglianni'50e'60. Ineffettilanuovabiologia nonfacevachericondurrela vitacellulareaisuoisubstrati nucleoproteici.Essascopriva cheilgiocodicombinazionie diinterazionidimilionidi molecolechecostituisconoil piùpiccolodeisistemi cellulariobbediscearegole statisticamenteimprobabiliin rapportoaiprocessi «normali»,iqualiavrebbero dovutocomportarela decomposizionedelsistemae ladispersionedellesue componenti. Perciòlanuovabiologiaha dovutofareappelloaprincipi diorganizzazionesconosciuti inchimica,cioèallenozioni diinformazione,dicodice,di messaggio,diprogramma,di comunicazione,diinibizione, direpressione,diespressione, dicontrollo.Questenozioni hannotutteuncarattere cibernetico,nelsensoche identificanolacellulaconuna macchinaautocomandatae controllatasecondouncodice diinformazione. L'applicazionedellanozione dimacchinaallacellula,cioè all'unitàfondamentaledella vita,costituivagiàdiperse stessaunavvenimentodi importanzacapitale. Questoavvenimentononè statoriconosciutofinoin fondo,poichéaccadevadi esserepiùsensibilialla connotazionemeccanicadel terminechenonaquella organizzazionale.Tuttaviasi trattavadiunveroeproprio saltoepistemologico (Gunther,1962)inrapporto allafisicaclassica:la macchinaèunatotalità organizzata,nonriducibileai suoielementicostitutivi,i qualinonpotrebberoessere correttamentedescritti isolatamentemuovendodalle loroproprietàparticolari; l'unitàsuperiore(la macchina)nonsipuò dissolverenelleunità elementari,maalcontrario portaconsél'intelligibilità delleproprietàcheesse manifestano.Mac'èdipiù:le nozioniinformazionalie cibernetichenonsoltantosi riferisconoamacchine altamenteorganizzate,ma sonodotateciascunaanchedi unaconnotazione antroposociomorfa.E'proprio questalacosasorprendentedi questaaperturaversol'«alto»: informazione,codice, messaggio,programma, comunicazione,inibizione, repressioneeccetera,sono concettiprovenienti dall'esperienzadellerelazioni umane,echesembravano finoallorainscindibilidalla complessitàpsicosociale.Non eraaffattostraordinarioche potesseroessereapplicatia macchineartificiali,poichéin definitivailcontrollo,il comando,ilprogrammaerano prodottiefabbricati dall'uomo,integratinellesue relazionisociali. Straordinarioerainvece concepirequestaalta organizzazioneallabasedella vitastessa,comeselacellula fosseunasocietàcomplessa dimolecolerettedaun governo. Diconseguenzasembravache sialecellule,sialemacchine, sialesocietàumanepotessero obbedireadeiprincipi organizzazionalidicuila cibernetica,attaaessere applicataprecisamentea questediverserealtà,aveva compiutounprimo(e rudimentale)assemblaggio. Lanuovabiologiaprendeva trepiccioniconunafava. Daunaparteillegame strutturaleintimoconla chimicainserivaradicalmente lavitanella"natura".D'altra parteillegamecibernetico operavaunravvicinamento nuovoconleformedi organizzazionechesi credevanometabiologiche(la macchina,lasocietà,l'uomo). Infineilprincipiodi intelligibilitàbiociberneticosi allontanavadaquellidella fisicaclassica;quest'ultima diventavanonsoltanto incapacedifornirelaminima nozioneorganizzatricedi caratterecibernetico,mail suoaspettopiùcomplesso,la termodinamica,nonerain gradodifornirecheun principiodi disorganizzazione(ilsecondo principio). Quisorgeunproblema fondamentalecheavevaposto Schrödinger(1945).Mentreil secondoprincipiosignifica entropiacrescente,cioè tendenzaaldisordine molecolareealla disorganizzazione,lavita significatendenza all'organizzazione,alla complessitàcrescente,cioè allanegazionedell'entropia. Ormaièapertoilproblema del"rapporto" edella"rottura"tral'entropia elasuanegazione,cheèstato chiaritodaBrillouin(1959) partendodallanozionedi informazione."E'ilparadosso dell'organizzazionevivente,il cuiordineinformazionaleche sicostruisceneltempo sembracontraddireun principiodidisordinechesi diffondeneltempo";come vedremo,questoparadosso nonpuòessereaffrontatoche muovendodaunaconcezione cheleghistrettamenteordine edisordine,cioèchefaccia dellavitaunsistemadi riorganizzazionepermanente fondatosuunalogicadella complessità. Maquipossometteretra parentesiquestoproblema, nellostessotempoprimarioe centrale,chesaràtrattato nellamiaprossimaopera("Il Metodo").L'importanteera farsaperechelanuova biologia,cercandol'India, avevatrovatol'America: nell'attostessochelaapriva all'universofisico-chimico, essascoprivaiprincìpi originalidell'organizzazione vivente,chepermettevanoda allorainpoidifarsaltareil catenacciodell'«alto»chela chiudevaalleformesuperiori (lepiùcomplesse)dellavita. Coscientidiaverecompiuto unagranderivoluzione,ma inconsapevolidella rivoluzioneancorapiùgrande cheessisilimitavanoa abbozzare,ibiologi molecolarihannoconsiderato iconcetticiberneticiche utilizzavanosolocome strumentiutiliper comprenderelarealtàfisicochimicaultimadellavita,e noncometraduttoridiuna realtàorganizzazionale primaria. Perciònonprestarono ulterioreattenzioneallatappa metaciberneticacompiutadal matematicovonNeumann,la cuiriflessione,negliultimi annidellavita,portavaalla teoriadegli"automi"(von Neumann,1966). Mettendotraparentesi l'evidentedifferenza fenomenicatralamacchina artificialepiùperfezionata possibileelamacchina viventepiùelementarechesi possaconcepire,egliha messoinevidenzalaloro naturadifferente.Infatti,la macchinaartificiale,appena costituita,nonpuòche degenerare,mentrela macchinaviventerisulta, anchesetemporaneamente, nondegenerativa,maal contrariogenerativa,cioèatta aaccrescerelasua complessità.Orailcarattere veramenteparadossalee rivelatorediquestadifferenza apparesesipensacheuna macchinaartificiale,sebbene siadotatadiun'affidabilità moltominorediuna macchinavivente,ècostituita dielementimoltopiù affidabilidiquest'ultima. Così,peresempio,unmotore d'automobileècostituitodi partialtamentecollaudate,ma irischidiunafermataforzata sonougualiallasommadei rischidideterioramentodi ciascunodeisuoielementi (candele,carburatore eccetera);lamacchina viventeinvece,sebbene costituitadielementipoco affidabili(molecolechesi degradano,celluleche degenerano),èestremamente affidabile;daunlatoessaèin gradoeventualmentedi rigenerare,ricostituire, riprodurreglielementichesi degradano,cioèdi autoripararsi,dall'altroessaè ingradoeventualmentedi funzionarenonostanteil «guasto»locale;cioèdi realizzareisuoifinicon mezzidifortuna,mentrela macchinaartificialeètutt'al piùingradodidiagnosticare l'erroredopoessersifermata. Inoltre,mentreildisordine interno,cioè,interminidi comunicazione,il«rumore»o l'errore,degradasemprela macchinaartificiale,la macchinaviventefunziona sempreconunapartedi «rumore»,el'accrescersi dellacomplessità,lungidal diminuirelapartedirumore tollerata,l'accresce.Più precisamente,sembraavere luogo,entrocertesoglie,una relazioneoriginariaintima, comevedremopiùavanti,tra l'accrescimentodi«rumore»o disordineel'accrescimentodi complessità. Lacomplessitàapparveavon Neumanncomeunanozione chiave.Lacomplessitànon solosignificavachela macchinanaturalemettein giocounnumerodiunitàedi interazioniinfinitamentepiù elevatochelamacchina artificiale,essasignificava altresìchel'essereviventeè sottopostoaunalogicadi funzionamentoedisviluppo totalmentediversa,unalogica nellaqualeintervengonola nondeterminazione,il disordine,ilcasocomefattori diun'organizzazione superioreodi autorganizzazione.Questa logicadellamateriaviventeè senzadubbiopiùcomplessa diquellacheilnostro intellettoapplicaallecose, sebbeneancheilnostro intellettosiaunodeiprodotti diquestalogica. Inchemodoarrivarea coglierelalogicadiun sistemachesiautorganizza riproducendosenzasostai suoielementicostitutiviesi autoriproduceessostesso nellasuatotalità?Tre congressifuronoconvocatisu questotematrail1959eil 1961(Yovits,Cameron,von Foerster),mal'ideacadde:gli sbocchiteorici sull'autorganizzazionenon potevano,adifferenzadella ciberneticachesiapplicava direttamenteallemacchine informatiche,produrrealcuna macchinadotatadi caratteristicheviventi.Essa nonpotevaperaltrofecondare nessunadellescoperte concretedellabiologiachesi occupavaessenzialmentedi identificaredalpuntodivista chimicoleunitàele interazionidelsistema; ancoratroppoformalein rapportoallaricercaempirica, nonancoramaturaperle applicazionipratiche,lateoria dell'autorganizzazioneresta embrionale,misconosciuta, marginale;essanonhafallito, marestaincagliatainattesa dellanuovamarea. Così,la«rivoluzione biologica»èsoltanto abbozzata.Ilvecchio paradigmaèinfrantumi,il nuovononhaancorapreso forma.Malanozionedivitaè ormaidefinitivamente modificata:essaèlegata, implicitamenteo esplicitamente,alleideedi autorganizzazioneedi complessità. Larivelazioneecologica. Lanuovateoriabiologica, sebbeneincompleta,cambia lanozionediVita.Lanuova teoriaecologica,sebbene embrionale,cambiala nozionediNatura.L'ecologia èunascienzanaturalefondata nel1873daHaeckel,chesi proponedistudiarele relazionitragliorganismie l'ambienteincuivivono. Tuttavia,lapreoccupazione ecologicarestavalaminore, nell'insiemedellediscipline naturali,el'ambienteera concepitoessenzialmente comeunmodellogeoclimaticooraformativo (lamarckiano),oraselettivo (darwiniano),insenoalquale lespecievivonoinun disordinegeneralizzatoe dovenonregnacheunasola legge,quelladelpiùforteo quelladelpiùidoneo.La scienzaecologicanonè arrivatacheintempimolto recentiaconcepirechela comunitàdegliesseriviventi (biocenosi)inunospazioo «nicchia»geo-fisica(biotopo) dàluogoinsiemeaquestoa unaunitàglobaleo ecosistema. Perchésistema?Perché l'insiemedicostrizioni,di interazioni,di interdipendenze,insenoa unanicchiaecologica, costituisce,adispettoe attraversoilcasoe l'incertezza,una autorganizzazionespontanea. Infatti,trailtassodi riproduzioneeiltassodi mortalitàsicreanoericreano degliequilibri.Queste uniformità,piùomeno fluttuanti,sistabiliscono muovendodainterazioni. Rapportidicomplementarità sistabilisconomuovendoda associazioni,simbiosi,forme diparassitismo,maaltresìtra chimangiaechiviene mangiato,trailpredatoreela preda;gerarchiesi stabilisconotralespecie;così comenellesocietàumane dovenonsololegerarchie, maiconflittielesolidarietà sonotraifondamentidel sistemaorganizzato,la competizione("matching")e ilcompromesso("fitting") sonoalcunitraifondamenti complessidell'ecosistema. Attraversotuttequeste interazionisicostituiscono deiciclifondamentali:dalla piantaall'erbivoroeal carnivoro,dalplanctonal pesceeall'uccello:unciclo gigantescotrasformal'energia solare,producel'ossigeno, assorbel'anidridecarbonica,e unisceconmilleretil'insieme degliesseridallanicchiaal pianeta;inquestosenso l'ecosistemaèveramenteuna totalitàautorganizzata.Non eradunqueundelirio romanticoconsiderarela Naturacomeunorganismo globale,comeunessereche contieneognimatrice,a condizionedinon dimenticarechequestamadre ècreatadaisuoistessifiglied èanchematrigna,poiché utilizzaladistruzioneela mortecomemezzodi regolazione. Cosìlanuovacoscienza ecologicadevecambiare l'ideadinatura,tantonelle scienzebiologiche(perle qualilanaturanonerache unaselezionedisistemi viventi,enonunecosistema cheintegravaisuddetti sistemi)chenellescienze umane(doveeraamorfae disordinata). Ciòchedevediparipasso mutare,èilmododi concepireilrapporto ecologicotraunessere viventeeilsuoambiente circostante.Secondoil vecchiobiologismo,l'essere viventesievolvevainseno allanatura,e,limitandosia estrarneenergiaematerie prime,nedipendevasoltanto perl'alimentazioneeibisogni fisici.Dobbiamoa Schrödinger,unodeipionieri dellarivoluzionebiologica, l'ideacapitalesecondocui l'essereviventenonsinutre soltantodienergia,maanche dientropianegativa (Schrödinger,1945),cioèdi organizzazionecomplessae diinformazione.Questa proposizioneèstata sviluppatainmodidiversi,e sipuòavanzarel'ipotesiche l'ecosistemasia coorganizzatoree coprogrammatoredelsistema viventechevisitrova integrato(Morin,1972). Questaproposizioneha conseguenzeteoricheassai importanti: larelazioneecosistemicanon èunarelazioneesternatra dueentitàchiuse;sitratta invecediunrapporto integrativotraduesistemi apertidoveciascunoèparte dell'altro,costituendountutto unico.Piùunsistemavivente èautonomo,piùrisulta dipendenteneiconfronti dell'ecosistema;infatti, l'autonomiapresupponela complessità,laquale presupponeasuavoltauna grandericchezzadirapporti diognigenereconl'ambiente, cioèdipendeda interrelazioni,che costituisconomolto precisamenteledipendenze chesonolecondizionidella relativaindipendenza.Così, lasocietàumana,cheèquella chesièemancipata maggiormenteinrapporto allanatura,nutrelasua autonomiadiuna multidipendenza.Piùè grandelacomplessità dell'ordineecosistemico,più questoècapacedinutrirela societàdioggettieprodottidi un'estremaricchezzae varietà,piùessoèidoneoa nutrirelaricchezzaela varietàdell'ordinesociale, cioèlasuacomplessità. L'individualitàumana,ultimo fiorediquestacomplessità,è essastessaquantodipiù autonomoedipiùdipendente visiainrapportoallasocietà. Losviluppoela conservazionedellasua autonomiasonolegatiaun numerograndissimodi dipendenzeeducative(lunga scolarità,lunga socializzazione),culturalie tecniche. Inaltreparole,la dipendenza/indipendenza ecologicadell'uomosiritrova aduelivellisovrappostieessi stessiinterdipendenti,quello dell'ecosistemasocialee quellodell'ecosistema naturale.Ciòchesicomincia appenaascoprire... L'ecologia,opiuttosto l'ecosistemologia(Wilden, 1972),èunascienzachesta nascendo.Maessacostituisce giàunapportocapitalealla teoriadell'autorganizzazione delvivente,eperquanto riguardal'antropologiaessa riabilitalanozionedinatura, radicandovil'uomo.Lanatura nonèpiùdisordine,passività, ambienteamorfo:èuna totalitàcomplessa. L'uomononèpiùun'entità chiusainrapportoaquesta totalitàcomplessa: eglièunsistemaapertoin rapportodi autonomia/dipendenza organizzatriceinsenoaun ecosistema. Larivelazioneetologica. L'etologia,cheaprela biologiaversol'«alto»,ha presoslancioconsuccessoda nonpiùdiunadecinad'anni, maquestosuccessonondeve nascondercichecièvoluto moltotempoperchél'operadi pionierisolitariche osservavanoicomportamenti animalinelloroambiente naturale,enonnelle condizionisemplificatedi laboratorio,arrivasseaun primostadiodiarticolazione. Mentrel'ecologiamodifica l'ideadinatura,l'etologia modifical'ideadianimale. Finoallora,ilcomportamento animalesembravagovernato siadareazioniautomaticheo riflessi,siadaimpulsi automaticio«istinti»,nello stessotempociechie lucidissimi,lacuifunzione eradiassolvereaibisognidi salvaguardiadella sopravvivenzaedella riproduzionedell'organismo. Oraleprimescoperte etologicheciindicanocheil comportamentoanimaleè nellostessotempo organizzatoeorganizzatore. Anzituttosonoapparsele nozionidicomunicazioneedi territorio.Glianimali comunicano,cioèsi esprimonoinunmodoche vienericevutocome messaggio,einterpretano comemessaggialcuni comportamentispecifici (Sebeok,1968). Imessagginonsonosoltanto sonori,comeilcantodegli uccelli,sonoanchevisivi (gesti,mimica),olfattivi (secrezionedisostanze chimichedetteferomoniche comunicanounmessaggioal vicinooalpartner).Si sarebbepotutocredereche questecomunicazionifossero estremamentesemplicienon riguardasserocheilrapporto sessuale.Ineffettisivedono svilupparsi,siasubase analogicachedigitale,e spessosuunaloro combinazione, comportamentisimbolicio rituali,nonsoltantodicorte, maanchedicooperazione,di avvertimento,diminaccia,di sottomissione,d'amicizia,di gioco.Cosanotevole,accade spessocheuncomportamento significativo,prodottodiuna situazionedata,sitrasferisca fuoridiquestasituazioneper esprimereunmessaggio simbolico.Cosìun'oca cenerina,permanifestareaun maschioilsuoaffetto,mima unarichiestadiprotezione controunattacco immaginarioinmododa significare:«tuseiilmio signore»{Lorenz,1969). Pressonumerosespeciedi uccelli,l'atteggiamentodi sottomissionepuòesprimersi attraversol'aperturamassima delbecco,cioèmimandoil comportamentoinfantiledi dipendenza;l'atteggiamento diamiciziapuòesprimersi attraversoilgestoditendere unosteloaunpartner,cheè latrasposizione,incampo nonsessuale,dell'invito matrimoniale«facciamoun nidoinsieme»(Wickler, 1971).Piùingenerale, mimareilcucciolo,mimarela femminapuòsignificarefar attodisottomissioneooffrire ipropriossequi. Delresto,ilgiocoanimale presupponeuna comunicazionesullanatura dellacomunicazione (metacomunicazione): mordicchiareassomigliaa mordere,masignificail contrario,giocare,cioè amiciziaenonconflitto;lo pseudoconflittoludico divienel'espressione dell'intesa.Sicogliedunque, inciòchesembravapiù evidenteepiùsemplice,il gioco,lacomplessità comunicazionale,che,in un'altraforma,siesprime nell'astuzia,nellafinzione, nelmascheramento. Cosìdunque,le comunicazionianimali copronoormaiuncampo semioticocomplesso,e, superandodimoltoil rapportosessuale,riguardano unagrandissimavarietàdi relazioniinterindividuali: sottomissione,intimidazione, accettazione,rifiuto,scelta, amicizia. Inoltre,esseriguardano fenomeniorganizzazionali fondamentali,comela regolazionedemografica, l'ordinamentoelaprotezione delterritorio. Sièmoltogiustamente insistitosull'importanzadella nozionediterritorioperla maggioranzadellespecie animali,maerroneamente alcunihannoisolatoquesta nozioneoppurehannovoluto farnelachiavedivolta dell'etologia(Ardrey,1967). Infatti,ilterritorioè l'applicazionesulpiano spaziale("mapping")di un'organizzazione multidimensionaledellavita animale,cioènonsoltanto l'ordinamentodellasferadi attivitàdiunindividuo,una coppiaoungruppo,maanche l'organizzazionedelrapporto conaltri-l'animaleola popolazionedell'altro territorio. Inoltre,l'etologiascopreche ilsistemadicomunicazioni uniscespessogliindividuiin unrapportosocialefinoallora invisibile,eciòchesembrava uncoacervoinformesirivela subitocomeordine organizzato:ilpollaiostesso nonèunharemdisordinato sottomessoalgallo,bensìuna societàrigida,gerarchizzata secondoil"pecking-order", l'ordinediprioritàdella beccatachestabilisceun "rank-order" inderogabiletralegalline;la mutadilupinonèun'orda capeggiatadaunmaschio dominatore,maunasocietà dovelagerarchiasistabilisce secondounritualedi sottomissione,echeèin gradodiusareunastrategia collettivad'attaccoedidifesa (spiegamentodiforzeper tagliarelastradaalnemico, azionediversivadi retroguardia). Larivelazionebiosociologica. Comeènoto,lasociologia umanasicredevasenza precedentinelmondo vivente,elesolesocietà riconosciute,quelledelle formiche,delletermitiedelle api,sembravanononsoltanto eccezionistraordinarie,ma esempimostruosidi antisocietà,poichéfondate unicamentesull'obbedienzaa unistintocieco.Il biologismo,dapartesua,non possedevanéiconcetti,néla volontàperuscirefuoridal suoparadigmaorganismico,e concepivalesocietà organizzatediinsetticome casispeciali,enoncome sviluppiparticolaridella sociologiaanimale.Seguendo unprocessomoltocuriosoe rivelatore,lasociologia animaleemergeallaperiferia dell'etologia.E'riunendoi diversidatimessiinrilievo dall'etologiachesipuò fondareoggiunanozionedi società.Questasocietàordina edifende,beninteso,lasua baseterritoriale,èstrutturata gerarchicamente,maquesta gerarchiaèlarisultantedi competizionieconflittichesi risolvonoprovvisoriamente attraversorapporti interindividualidi sottomissione/dominazione; questi,concatenatil'unl'altro, costituisconoperl'appuntola gerarchia. Nellostessotempo,lasocietà implicasolidarietàcontroi nemicieipericoliesterni,e dàluogoaattivitàdi cooperazionechesonospesso organizzateedifferenziatein modoraffinato.Laricchezza dicomunicazioniattraverso segni,simboli,riti,èprecisa funzionedellacomplessitàe dellamolteplicitàdelle relazionisociali;lagrande diversitàtraindividuoe individuo,pressogliuccellie soprattuttoimammiferi, determinaeaccresce,comesi vedràinseguito,questa complessità. Tuttociòsignificachela società,concepitacome organizzazionecomplessadi individuidiversi,fondata contemporaneamentesulla competizioneesulla solidarietà,ecomportanteun sistemadicomunicazioni ricco,èunfenomeno estremamentediffusonella natura. Enonsiamocheagliinizi dellaprospettiva. Comunque,lasostituzione dellanozionedisocietàa quelladiorda,branco, colonia,diventanecessariada quandosiscopre l'organizzazionecomplessadi questigruppi.Inoltre, muovendodalconcettodi organizzazioneappareuna nuovacomplessitàbiosociologica,emuovendodal concettodicomplessità appaionogliestremi dell'organizzazionesociale. Sipuòormaidirechela societàèunadelleforme fondamentalipiùdiffuse,in modoassaidiseguale,ma anchetraquelleasviluppo piùineguale, dell'autorganizzazionedei sistemiviventi.Daallorala societàumanaapparecome unavarianteeunosviluppo prodigiosodelfenomeno socialenaturale;daallorala sociologia-scienzaumanaperdelasuacaratteristica insularitàedivieneil coronamentodellasociologia generale-scienzanaturale (Moscovici,1972). Così,leconseguenze dell'etologiaedella sociologiaanimalerisultano ugualmentemortaliperil paradigmachiuso dell'antropologismo.Cisi rendecontochenéla comunicazione,néilsimbolo, néilritosonoesclusività umane,machehannoradici lontanenell'evoluzionedelle specie. Comeèevidentechelaspecie umananonhainventatoi comportamentidiclientelae disottomissione,la strutturazionegerarchicadel gruppo,lanozionedi territorio(Cosnier,1969),è altrettantoevidente,ormai, chelasocietànonè un'invenzioneumana. Diciamopurechecerte caratteristichepropriedelle societàumane(rapporto ambiguoecomplessotra conflittiesolidarietà,tra opposizionie complementarità, combinazionediindividui diversiinunsistemadi comunicazioneorganizzazione)emergono giàinunbuonnumerodi societàanimali. L'ordinesocialeumanonon puòpiùopporsialdisordine deicomportamentianimali;le complesseincertezzeche regnanoinsenoallesocietà umane(lapartedivariabilità, diconflittieditensioniche essepresuppongono)non possonopiùvenire contrapposteallasoggezione meccanicacheregnerebbetra igruppianimali.Nellesocietà animali,eparticolarmentein quelledeimammiferi,sitrova giàunordinecomplessoche presupponeuncertodisordine o«rumore»comeelemento indispensabileallapropria complessità.Tuttociò,cheè appenaabbozzato nell'etologiaanimale,appare immediatamentenei magnificistudidi primatologiadiquestiultimi diecianni.Questavoltanonè soltantol'ideadisocietàa cambiare,bensìquelladi scimmiaequelladiuomo. 3.«NOSTRI FRATELLI INFERIORI». Lostudiodigruppidi scimmieediantropoidiin libertàharinnovato l'immaginedellalorovita socialeeanchedellalorovita ingenerale(Carpenter,De Vore,Washburn,Itani, Chance,Kawamura,Tsumori eccetera)[1].Ilgruppodi babbuini,dimacachi,di scimpanzé,nonèpiùl'orda sottomessaallatirannia sfrenatadelmaschio poligamo,bensì un'organizzazionesocialecon differenziazioniinterne, intercomunicazioni,regole, norme,divieti. Lasocietàdellascimmia. Questesocietàoccupanoun territoriodelimitato,einoltre siautoregolanodalpuntodi vistademografico, mantenendocostantemente unnumeromediodiindividui dell'ordinetalvoltadi parecchiedecineeuna ripartizionerelativamente stabilesecondoilsessoe l'età.Avvienel'esclusioneo l'emigrazionedegliindividui insoprannumero,cioèsia dispersionesolitaria,sia fondazionedicolonie autonome. Iltipodisocietàvaria,non soltantosecondolaspecie, maanchesecondol'ambiente. Cosìsisonopotute distinguere,eancheopporre, lesocietàdiforesta (scimpanzé)allesocietàdi savana(babbuini)etalvoltale societàdiforestaedisavana all'internodiunastessa specie. Lesocietàdiforesta,ovela vitasuglialberipresentauna grandesicurezza,sono decentrate,esembrachela leadershipsiconquistidi preferenzaattraversoun comportamentoditipo«hai vistochisonoio»,cioè,per usarel'espressionediChance, attraversoqualità«edoniche». Lesocietàdisavanasono centralizzate,ilrango all'internodellagerarchiasi conquistainmaniera «agonistica»(Chance,1970), isubalternitengonolaloro attenzionefissata permanentementesulcapo maschio,ilqualeacquisisceil potereinfunzionedellasua aggressivitào«volontàdi potenza». Insenoaquestediverse società(babbuini,macachi, scimpanzé),sidelineanodelle spaccaturemoltonettetra maschiadulti,femminee giovani,arrivandoalla costituzionedicaste(maschi adulti),dicriccheobande (giovani),diginecei.Sitratta nonsolodiuna differenziazionegerarchica, maanchediunadifferenzadi status,diruolo,diattività, checiindicalapresenzadiun embrionediclassibio-sociali. Cosìimaschiproteggonoil territorio,dirigonolalotta controipredatori,guidanoil gruppo,mantengonola strutturagerarchica (emarginandoigiovani, tenendoliilpiùalungo possibilenellaloroposizione diminori,privandolispesso delliberoaccessoalle femmine).Lefemminesi dedicanononsoloallecure maternedell'infanzia,ma ancheallasocializzazionedei piccoli.Igiovani,emarginati, giocano,imparano,esplorano, etalvoltainnovano.Le femminecostituiscono l'ossaturaportantedella stabilitàedellacoesione sociale.Incompenso,alla sommitàdelpotere,troviamo instabilitàecompetizione,sia larvatacheaperta;prestoo tardiunodeimaschiche detengonoilpoteresarà destituitoesostituitodaun nuovosignore.Anchei giovaniemarginatisono,per altroverso,inunasituazione instabile,tral'esclusionee l'integrazione. Irapportidi dominazione/sottomissione regolanolerelazioni gerarchichetrale«classi»e anchetraindividui.Il principiosucuisibasala dominazioneècomplesso;né lapotenzasessuale,comesiè credutoalungo,nélapura forzafisica,nél'intelligenza possono,dasole,aspirareal potereeottenerlo.Datoche l'esseresocialmentepotente dàipienipoteri,sessualie «politici»,epermetteillibero dispiegamentodellapersona, sipuòsupporrecheciòche spingeavantisiaun miscugliooscuroevariabile, moltodifficiledaanalizzarsi, cometragliuomini. L'eserciziostessodelpotere, sièdetto,oscillatraiduepoli dell'aggressivitàe dell'esibizionismo.Nelprimo senso,ilsignoremantienela suaautoritàattraverso l'intimidazione,lamimica dellaminaccia("threat behaviour");nelsecondo, attraversoilrichiamo istrionicodellasuapresenzae dellasuaimportanza. Lasubordinazioneèancora piùcomplessadella dominazione,poichésitratta perilsubordinatodisubirela suasorteconilmeno possibiledidanno.Essasi manifestaattraversola condottadielusione, sforzandosidinontrovarsi sullastradadelcapo, attraversocomportamentidi sottomissione,di compiacenza,diservilismo, dideferentedisponibilità (cosìl'inferiorechepresenta almaschiodominanteilsuo posterioreallamanieradiuna femmina,mimala femminilità,egioca all'omosessualitàper esprimereisuoisentimenti piùdevotierispettosi).Esiste un'attitudineancorapiù singolare,sebbeneessa sembriassairara(Itani, Rowell,Hinde,Spencer, Both)percui,siauna femminadicondizionemedia senzafigli,siaunmaschio ugualmentedi«classe media»,sioffronodi proteggereeaccarezzarei figlidiunafemminadi condizionesuperiore. L'attitudineaessere servizievolidiqueste«zie»e «zii»temporaneisembra dissimularesiailservilismo, sialapiccolaambizionedi salirediungradino,siail piacerediesserealserviziodi un'altapersonalità,siaanche tuttequestecose contemporaneamente. Inoltre,vediamodislocarsi allaperiferiasiaindividui temporaneamentesolitari,sia piccoligruppidi semi-«fuorilegge»rifiutati, devianti,emarginati.Talvolta, accadeche,nell'esilio,un respintosiuniscaaun compagnoinsiemealquale conducelalottainvista dell'ascesasociale. Comeabbiamopotutovedere, nonesistesoltantola gerarchiacollettivadi «classe»,bensìanchela gerarchiaindividualedi «rango»chesistabiliscein funzionedelrapportodi minaccia/elusioneodi servilismo,e,pressole femmine,infunzionedel rangodelloromaschio.A ognirangocorrispondeuno status,cioèuninsiemedi dirittiedidoveri:aogni rangoestatuscorrispondeun ruolo,cioèunostiledi condottacuil'individuononè legatoimmutabilmente,ma chedipendedallasituazione occupatanelrangoenella «classe»sociale.Come affermaCrook,«sipuò descrivereuncomportamento socialediprimateintermini distatus,dietàedisesso,di ruoloediaffiliazioneaun gruppotipo»(Crook,1971,p. 39). Datuttociòsitraggonodue conseguenzecontrastantie complementarinellostesso tempo.Laprimaèdi disuguaglianzasociale,la secondadimobilitàsociale. Anzitutto,specialmente quandolagerarchiaèrigida, ladisuguaglianzasocialeè unaveraepropria disuguaglianzadivita;nella castasuperiore,gliindividui godonodiunagrandissima libertàdimovimento,della facoltàdirealizzareiloro desiderieiloropiacericon pochissimeinibizioni.Il potereconcedegiàtuttii vantaggi,tuttelelibertàe soprattuttoillibero dispiegamentodellapersona. Neiranghipiùbassi,la subordinazionesi accompagnaacostrizioni, frustrazioni,divieti, inibizioni,forseanchea «nevrosi».Cosìla disuguaglianzasocialeè anche,inqualchemodo, disuguaglianzadifelicità. Essaèmoltomenofortenelle societàdecentratediforesta,e moltopiùoppressiva, pesante,duraneibranchi militarizzatidisavana. Insecondoluogo,questa disuguaglianzaèmitigatada unarelativamobilitàsociale;i giovanidiventanoadulti,egli adultivecchi,cioèdecaduti; mal'etànonèunfattore automaticodipromozione;vi èunagrandediversitàdi ranghiedidestiniindividuali nell'ascesaenelladecadenza sociale. Lesocietàdibabbuini,di macachi,discimpanzé presentanodelle caratteristichedigerarchia,di caste,diquasiclassieanche divarietàedi differenziazionemolto maggioridiquantosifosse maipotutoimmaginare.In compenso,ciòchesiera spessoconcepitocomeil nucleofondamentaledella società,lafamiglia,nonsiè sviluppatomolto. Mentreigruppiconunsolo maschiocostituiscono,tra certespecie,unasortadi sboccorudimentaledella societàedellafamiglia insieme,nelgruppoconpiù maschilaformazionedella famigliaèatrofizzata,a favoredell'organizzazione socialecomplessiva. Visonorapportitramadree figlio,etramaschioe femmina,manonnuclei familiaripadre-madre-figlio, enessunrapportotrapadree figlio. Eccettopocheeccezioni,in particolaretraimacachi (almenoallostatoattuale delleinformazioni),ilruolo dimaschiononimplica affattolepreoccupazioni paterne.Semancalafigura «originaria»dipadre,manca ugualmenteilrapporto sessualetragenitriceeprole; leosservazionisuimacachidi Kyushuelesocietàdi scimpanzénonhannorilevato unioniincestuosemadrefiglio.Nonsisaancorase considerarechesitrattadiun fenomenogenerale;ma possiamosupporreche laddovelamadrenon dimentichicheilfiglio arrivatoallamaturitàsessuale èlasuacreatura,eladdoveil figlioarrivatoallamaturità sessualenondimentichiche suamadreèsuamadre, un'inibizionepermanga.Di questaevidentemente bisognerebbechiarirela natura,maessasembrain ognicasolegataall'esistenza consolidatadiunostatusedi unruolo(difiglio,dimadre) cheperduranoaldilà dell'infanzia.Incompensosi ha«obiettivamente»(manon «sociologicamente»,datoche ilrapportodipaternitànonè emerso)lapossibilitàdi incestotrapadreefiglia,e questoincestosièdovuto praticaresenzadubbiofino allanascitadellanozionedi padre,moltotardinel processodiominidizzazione; infattilatrasformazione decisiva,cheriduceda48 (antropoide)a46(uomo)il numerodeicromosomi, presuppone,perilproprio consolidamentoelapropria generalizzazione,delleunioni incestuosepadre-figlie (Ruffié,diprossima pubblicazione). Tuttavia,intornoalrapporto madre-figlisitessonolegami piùprofondiepiùduraturi chetraimammiferiei primatiinferiori.Il prolungamentodelperiodo dell'infanziaportaconsé,al dilàdell'infanziastessa,il prolungamentodeirapporti affettivimaterniefiliali; inoltre,tragliscimpanzée forsetraaltrespecie, emergonodeilegami personalitrafratelliesorelle. Vièdunquelosviluppoun nucleofamiliareintornoalla madre,manondiunnucleo familiareatrepadre-madrefigli. Laformazionedelnucleo familiareèpiùrudimentale, incompensol'emergenza dell'individualitàrisulta maggiorediquantosisarebbe potutocredere.Daunaparte, lagrandediversitàsocialedi ruoliedistatuspermetteil dispiegamentodelle differenzeindividualinel comportamento,ma reciprocamentelosviluppo dell'individualità,tantosul pianodell'intelligenzache dell'affettività,permettela diversificazionee l'arricchimentodellerelazioni sociali.Notiamoqui l'importanzaeladiversitàdei rapportiaffettivitraindividui. Cosìlospidocchiamento,la pulizia("grooming")sono manifestazionid'affetto,che inoltresautilizzareil comportamentodi pacificazioneodiservilismo («siamoamici»).Amiciziesi stringonotraadolescenti,tra «esclusi»odevianti,trapari dellacastasuperiore. Simmetricamente,la coesistenzasociale,enon solol'antagonismolatentetra caste,nutreantipatie, inimicizie,rivalità;l'origine deiconflitti,sebbeneessi trovinounaloroconciliazione nelrapportodisottomissione, distrumentalizzazioneodi servilismo,giaceinrealtànel ritodispidocchiamentoedi pulizia. Cosìsievidenziano nettamentedellelineedi forza,simpaticheleune, antipatichelealtre,che coloranoinmodimolto diversiirapportitragli individui.L'originedelle primesitrovasenzadubbio nellaconservazionedella forzaaffettivadell'infanzia nellavitaadolescentee talvoltainquellaadulta,come pureilsuotrasferimentosu nuovicompagniinbasea affinitàelettive.L'origine dellesecondesitrova probabilmentenelle competizioniantagonistiche tramaschi,moltofrequentie violentetraimammiferi,e nelle«gelosie»trafemmine, cheilrapportogerarchico stabilizzapiùomenosenza riassorbirleveramente.Due tipidicomportamento, dunque,legati originariamentesial'unoche l'altroaldominiodella riproduzionebiologica (attrazionemadre-figlio, repulsionetramaschioe maschio)sidiffondonoesi trasformano,unodi preferenzanellavita adolescente,l'altrodi preferenzanellavitaadulta,e costituisconoinsiemealcuni elementidell'individualitàe dellasocietàcomplessi,dove lerelazionisidifferenzianoe sicostruisconoapartiredalla sferadellariproduzione biologicaeoltre. Ildoppiosistema:individuo esocietà. Bisognaadessocercaredi comprenderequestaunità complessadisocietàe individualitàdeiprimatipiù evoluti[2]. Lavarietàela differenziazionedegli individuialimentalavarietà deiruoliedeglistatus, mantenendoladomanda socialedicapi,servi,devianti eemarginati;essanonsi abbandonaalcaso(che disorganizzerebbelasocietà attraversol'entropia),masi integranellagerarchiaenei ruoliinmodosemicasuale,il cheproduceunacerta flessibilitàautorganizzatrice (ordine/disordine).Diciamo purecheladiversità individuale,inuncertosenso, aiutaaprodurrela differenziazionegerarchicadi statusedirangoincuisi inserisce.Mainquesta produzione,lasocietà disponedi"patterns" superindividuali,cioèla classeeilruolo,cherestano stabilimentregliindividui passano,dall'adolescenza all'etàadultaeallavecchiaia, daunaclasseall'altra,daun ruoloall'altro,salgonoe ridiscendonolascala gerarchicadelrango. Sitrattadunquediuna strutturasociale«obiettiva» indipendentedagliindividuie ciòsebbenesiapropriola varietàindividualechelo differenziaeloarticola; reciprocamente,essadàagli individuiunacerta indipendenza,datoche costoropossonononsolo circolareeventualmente all'internodellagerarchia,ma nonsiidentificano esattamenteconillororuolo sociale. Lasocietàdegliantropoidi evoluticontrolladunquegli individuiattraversolesue costrizionielesuegerarchie, perònonrendeuniformile individualità,epermetteloro didispiegareinunacerta misuralelorodifferenze. Quandolagerarchiaèrigidae autoritaria,sonosoltantoi privilegiatidelvertice,in realtàsoloilcapo,apoter svilupparelaloro individualità. Quindisocietàeindividualità ciappaionocomeduerealtà complementarienellostesso tempoantagonistiche.La societàtormenta l'individualitàimponendolei suoischemielesue costrizioni,enellostesso tempoleoffrelestruttureche lepermettonodiesprimersi. Essautilizzaperlasua articolazionela differenziazioneelavarietà individualeche,altrimenti,si disperderebbeacasonella natura,el'articolazione individualeutilizza l'articolazionesocialeper tentarediesprimersi.Ormai dunque,alivellodellasocietà deiprimati,nonsipuòporre lasocietàcomeunsemplice schemael'individuocome unaunitàcheentrainun casellario,poichéilquadroè costituitodarelazioni interindividuali,enon esistonocasellarivuoticome nonesistonoindividuiper occuparli.Inaltreparole,e ciòèfondamentale,"societàe individualitànonsonodue realtàseparatechesi giustappongono,maesisteun doppiosistemadoveinmodo complementaree contraddittorioindividuoe societàdiventanoparte integrantel'unodell'altrain unrapportodisimbiosi". Dalpuntodivistadella società,l'inserimento dell'individuononrisulta strettamentefunzionale,viè molto«rumore»,disordine, dispersione,eseprendiamola societàpiùindividualizzata, quelladegliscimpanzé,vi sonomolteagitazioniemolto tempoapparentemente «perduti»perlasocietà,nello stessomodoincuinelle societàumanepossiamo vedereunaprodigiosa dispersionediatti,diparole, dicosefattepergioco eccetera,privedi«utilità» sociale.Maquestaagitazione browniana,apparente(questo «rumore»),ènellostesso tempounaspettodella ricchezzametabolicadel doppiosistema,chesi esprimeattraversol'intensità deirapportiaffettivi,mille piccolipiaceriindividuali, milleefflorescenze,mille inezie.Alcontrario,dalpunto divistadell'individuo,le costrizionisocialidiogni genereintervengonosenza sostainqualitàdi«rumore» cheturbalasualibera espressioneeilsuolibero dispiegamento. Visonodunque,neldoppio sistema,equivocoe«rumore» diognunadellecomponenti inrapportoall'altra."Ma attraversoquestomovimento troppodisordinatodauna parte,questecostrizioni tropporigidedall'altra,si stabilisconoquelle interferenzechecostituiscono l'esserestessodellasocietàe l'esserestessodell'individuo". Lacomplessitàstadunque proprioinquesta combinazione individuo/societàconisuoi disordini,lesueincertezze, nell'ambiguitàpermanente dellalorocomplementarità, dellaloroconcorrenza,e,al limite,delloroantagonismo. Quivediamochiaramente manifestarsiunacaratteristica dellacomplessitàlogicache sidispieganellesocietà umane:ilrapportotra individui,comeilrapportotra individuoegruppo,èregolato daundoppioprincipiodi cooperazione-solidarietàda unaparte,edicompetizione- antagonismodall'altra.Il rapportotraindividui,sia essodisolidarietàodi conflitto,alimentaildoppio principiodicomplementaritàantagonismo dell'organizzazionesociale chesiafferma,nellasocietà antropoide,conmaggiore complessitàchenellealtre societàdiprimati.D'altra parte,sivedemanifestarsia livellosociologicoil fenomenochecolpivatanto Hegel,ilqualesi entusiasmavadelfattoche l'individuochecrededi operareinvistadelsuo tornacontopersonalesiain effettisottopostoauna «astuziadellaragione»chelo faoperareoggettivamentein vistadell'interessecollettivo; certamentequestaunionenon èpiùarmoniosatraiprimati chetragliuomini,ela combinazioneèsempre spuria,incerta,inequilibrio instabiletral'egocentrismo individualeeil sociocentrismocollettivo. Dobbiamoprecisareciòche latroppobella,maanche tropposempliceRagione hegelianamascherava:il giocoegosociocentriconon vienesemprerisoltoafavore dellacollettività.Vièsempre un'integrazionerelativae incompletadelleaggressioni, degliistinti,deiconflittinella gerarchia,ilrango,lostatus, lasolidarietàgenerale.Ma questocaratterespurioe incerto,quest'ordineche alimentadidisordinela propriaorganizzazione,senza mairiuscireaperfezionarla néamodificarlatotalmente, "questoèilsegno,l'indice stessodellacomplessità". Ilrapportocomplesso: specie-individuo-società. Larelazioneambigua individuo-societàdeveessere inseritainunrapporto ternariospecie-individuosocietà,anch'essoambiguo. Visonocaratterigenetici proprideiprimatievoluti,che riguardanolosviluppodel cervelloversomolteplici predisposizioniintellettuali, affettive,comunicative,aun giocodivenutosottiletra l'innatoel'acquisito, all'indebolimento dell'intolleranzatramaschi,e questidiversicaratteri permettonolorodi organizzarsisocialmenteedi svilupparsiindividualmente nelmodochesièvisto. Itresottogruppiadulti maschi/femmine/giovanisono dellebio-casteequasidelle bio-classi,lacuiseparazione, complementaritàe opposizionehannolaloro originenelladifferenziazione biologica.Ma l'organizzazionesocialenonè lapuratraduzionedelle differenzedisessoedietà;è piuttostoladifferenza biologica"strictosensu"di etàedisessocheviene utilizzataafavoreemediante ladifferenziazionesociale. Comesièvisto,lavita socialeestraedairapporti biologicifondamentalidi riproduzionepreesistenti (sessualità,attaccamento madre-figlio,incompatibilità tramaschi)unasimbologia cheessatrasferiscealdilàe aldisoprapersvilupparesudi essalapropria organizzazione.Così,la simbolisticadelrapporto sessualevieneutilizzatadai maschiperlasottomissionee ilservilismo(presentareil proprioposteriore);la simbolisticadelrapporto madre-figliovieneutilizzata alfineeattraversole relazionidiamiciziaodi pacificazione(pulizia, spidocchiamento,carezze, contattidiversi).Piùin generale,ilcaloreaffettivo dell'universomaterno-filiale tendeaproseguire nell'adolescenza,etalvolta ormaiunpo'aldilà; l'intolleranzasessualetra maschitendeatrasformarsiin fondamentocompetitivodella gerarchiasociale. Inoltre,haluogoungioco complessotrariproduzione biologicaeautoperpetuazione (cioèautoproduzione permanente)dellasocietà. L'unadipendedall'altrae viceversa,mal'unanonsipuò consideraregerarchicamente sottopostaall'altra.Così,la societàproteggela riproduzionebiologicadella specie,mal'autoriproduzione biologicagarantiscela perpetuazionedellasocietà. Nessunaèinrealtàilfineola «funzione»dell'altra.Viè dunqueunbisistemabiosociale,e,sevisiinserisceil bisistemasocio-individuale, siarrivaauntrisistema ambiguo.Ormai, nell'individuo,nonvièpiù un'unitàrigorosatra procreazioneepiacere sessuale,equest'ultimopuò giàrendersiautonomonella masturbazione.D'altraparte, ripetiamolo,ilcalore mammariodellaprima infanziavaacostituirela placentadellesimpatie, tenerezzeeamiciziedellavita adolescenteeormaiancheun po'diquellaadulta(questo saràall'originedella sentimentalitàumana). Nonvièdunqueuna categorizzazionerigidaeuna frontieraprecisatrala biologia,ilsocialee l'individuale,ma contemporaneamenteunitàe molteplicità,confusione originariaedifferenziazione deglisviluppi. Nonesisteintegrazione perfetta,funzionalità inequivocabile,ma contemporaneamente complementarità, concorrenza,eallimite antagonismofraquestitre termini.Lasocietàe l'individuosonoalservizio dellaspecie,laspecieèal serviziodellasocietàe dell'individuo,mainmodo complesso,conunazonadi ambiguità,dicontraddizioni, diindecidibilità.Esono proprioquesteambiguità, questecontraddizioni,questa indecidibilitàchel'umanità porteràaunlivellomai conosciuto. Complessitàe «contraddizioni». Lasocietàdeiprimatievoluti costituisceunbuonsuccesso diintegrazionecomplessadi elementiassaifortemente diversificatidicuinon soltantoessacombinale complementarità,madicui essasiserve,esuperagli antagonisminellasua autoproduzionepermanente. Certamentetuttounaspetto dellacomplessitàsocialesi esprimeattraversoquesto rapportodi competizione/gerarchiatra individuimaschicosìcome tramaschiadultiegiovani. Macontemporaneamente essointalmodosiesaurisce, poichélacompetizionedura nonpuòchetrascinareconsé unagerarchiarigidaoppurela dispersioneinevitabile. Comesivedrà,lasocietà degliominidinonpotrà aumentarelasuacomplessità cheriducendo simultaneamentela competizioneelagerarchia tramaschi,cioèsviluppando tracostorocooperazionee amicizia,comepure stabilendodeilegamiaffettivi interindividualitraadultie giovani. Tuttavia,l'integrazione socialedeiprimatievolutiè giàcomplessanelsensoche essacomportaantagonismie disordine,iqualinonsono soltantounconsumoche svuotal'organizzazione,bensì elementiparzialmente costitutividell'organizzazione stessa.Lacooperazione,la complementaritànonsono nozionichesioppongonoin assoluto(ontologicamente) allecompetizioni,aiconflitti eagliantagonismi,ma costituisconoinsiemeaquesti comeduepolidioscillazione attraversoiqualisi costituiscel'organizzazione sociale.Questaambiguità originariasiritrovaatuttii livelli;lerelazioni interindividuali,l'abbiamo visto,oscillanotrail "matching"eil"fitting",e entrambisiunisconoper mantenerelarigiditàdella gerarchiaelamobilitàsociale degliindividui;viè,come abbiamodetto,unpotenziale antagonismoenellostesso tempounapotenziale complementaritàtra l'individuocheperseguei suoiinteressipersonalie l'interessedell'organizzazione collettiva.Maabbiamodetto anchechequestosistemanon ècosìarmoniosocome l'avrebbesognatoHegel, poichéessoimponenonsolo grandidispersioni,maaltresì grandisacrifici,grandi frustrazioniacoloroche stannoinfondoallascala sociale.Ciòsignificacheil principiogerarchicohadue facce:unadiintegrazionee unadisfruttamentodella scimmiadapartedella scimmia.Comesivede,noi abbiamoereditatoalcune radicidelladisuguaglianza sociale,cosacherendeil problemanoninsolubile, bensìradicale. Lerelazionitra dominazione/cooperazione, conflitto/solidarietàinseno allasocietàvarianomoltoa secondadellespecieedelle condizioniecologiche.Le societàdiforestasonodi massimasocietàmeno centralizzate,meno gerarchizzate,dovegli antagonismiindividualie collettivisonomenoacuti. Mainognimodo,esistono antagonismilatentitrail gruppocentralechedominae ilgruppomarginaledi giovani,e,incerticasi, l'antagonismosirisolvecon l'esclusionedeldevianteola decadenzadelpotente. Cosìlasocietàdeiprimatipiù evolutiègiàsottopostaa «contraddizioni»,maqueste sonoinmododiverso,e contemporaneamente, condizionidellasua complessitàeostacolialsuo progredire. Visonosempreall'opera,in unatalesocietà,forze apportatricididisordine,che nonsonosoltantoleentropie individuali(invecchiamentoe morte),maentropie propriamentesociali,dovute allepercentualidicasualità individualechelasocietà deveriassorbireeagli antagonismiorganizzazionali chesonoperaltronecessari allasuacomplessità.Però, ripetiamolo,ildisordine (condottecasuali, competizioni,conflitti)è ambiguo:èdaunaparteuno deglielementicostitutivi dell'ordinesociale(varietà, differenziazione,elasticità, complessità),mad'altraparte restanellostessotempo disordine,cioèminacciadi disintegrazione.Qui,di nuovo,laminacciacostante cheildisordinemantieneè ciòchedàallasocietàilsuo caratterecomplessoevivodi "riorganizzazione permanente".Radicalmente diversodall'ordine meccanico,l'ordine«vivente» èquellocherinascesenza sosta.Infatti,ildisordine vienesiacancellato incessantementeattraverso l'organizzazione,sia recuperatoetrasformatonel suoopposto(gerarchia),sia scaricatoall'esterno (devianza)oppuremantenuto allaperiferia(bandedi giovanichevivonoaimargini dellasocietà). Incessantementecancellato, scaricato,respinto, recuperato,trasformato,"esso rinascesenzasostaecosìa suavoltal'ordinesociale".Ed eccodoveapparelalogica,il segreto,ilmisterodella complessitàeilsenso profondodeltermine autorganizzazione:"una societàsiautoproducesenza sostaperchésenzasostaessa siautodistrugge". L'apparizionediuna protocultura. Inquestoprocessoemergono timidamentepiccole innovazionichepossono essereintegratenel comportamentosociale,eche sipossonoconsiderarecomei predecessorideifenomenidi innovazione,diintegrazionee ditrasmissioneculturale propridellesocietàumane. Lostudiocontinuatodei macachidell'isoladiKyushu hapermessodiscoprirne alcuni.Ungruppodimacachi chevivevanoaimarginidella forestaeranosolitinutrirsidi tubercolicheasciugavanocon lamano,dopoaverlisterrati; incidentalmenteungiovanesi avvicinaallarivaenelascia cadereunoinmare,lo raccoglieescoprechenon solol'acquadimare economizzavalapulitura manuale,maprocuravaanche ilvantaggiodelcondimento. Presel'abitudinedi immergereisuoitubercolinel mare,efuimitatodaaltri giovanimanondaivecchi; tuttavial'usanzasiestesenel corsodellagenerazione successiva.Daallorai macachiallargaronoilloro spaziosocialeincludendovila riva,fattochetrascinòconsé l'integrazionedipiccoli crostaceiemolluschinella loroalimentazione. L'embrionedi«cultura»di questasocietà,cioèleazioni eleconoscenzedicarattere noninnato,sieraritrovato arricchito.Ilprocessodi innovazioneeranatodaun giovane,esierarapidamente diffusonelgruppomarginale deigiovani.Conl'ingresso deigiovaninellaclassedegli adulti,l'innovazioneintegrata divenivacostume, trascinandoalsuoseguitouna cascatadipiccoleinnovazioni chedivenivanougualmente costume.Certamente,sitratta diunfenomenominore,ele modificazionidiquesta portatanellavitasocialedegli stessiprimatipiùevolutisono senzadubbiominime all'internodiunastessa nicchiaecologica.Masipuò notarechel'esistenzadel gruppodeigiovani,curiosi, ludici,esploratori,nello stessotempomarginalie devianti,costituisce,perla societàintera,unafrontiera aperta,attraversolaquale possonoemergereelementidi cambiamento. L'originedelcambiamentoè quiunavvenimentocasuale, che,appenaviene sperimentatoilsuocarattere praticoegradevole,si trasformainunainnovazione, chediventaprogressivamente costume.Lecondizioni dell'innovazionesonole condottedevianticasuali, frequentitraigiovani,cioè, dalpuntodivista dell'integrazionesociale, quelledel«rumore»o disordine.Possiamo verificarenelvivola trasformazionediun «rumore»ininformazione,e l'integrazionediunelemento nuovo,fruttodiunacondotta casuale,nell'ordinesociale complesso.Siamoall'alba dell'evoluzione socioculturale. Ilmessaggiodello scimpanzé. Tratuttiiprimativiventi,il piùvicinoall'uomo,datuttii puntidivista,èloscimpanzé. LostudiodiJ.vanLawickGoodal(1971)cihafornito unatestimonianzadi prim'ordinesuunasocietàdi scimpanzéinlibertà. Loscimpanzéèonnivoro,eè "occasionalmente"carnivoro. Essopratica "occasionalmente"lacacciae sipuòvederlomanifestare contemporaneamenteforme dicooperazioneestrategiadi accerchiamentoedi diversionenellacacciaai piccolipotamocheri.Siserve "occasionalmente"dibastoni chebrandiscecontroun avversariodiun'altraspeciee, "occasionalmente",sifoggia unutensile,cioèmodificaun oggettonaturalecomequella speciedicannelloche introduceneltermitaioper aspiraretermiti.Camminae corre"occasionalmente"sugli artiposteriori.Così,comeha notatoMoscovici,esso manifestaoccasionalmente, sporadicamente,alcunidei caratterifinoalloragiudicati propridellaspecieumana, perchéèinessachesono divenuticentralie permanenti:lacaccia,la tecnica,ilbipedismo. Nelloscimpanzé,ilrapporto infantileconlamadreè particolarmentelungo:4anni. Lapubertàsimanifesta relativamentetardi,a7-8 anni,el'adolescenzasociale duraancora7-8anni.I sentimentidiaffetto,di tenerezza,diamicizia sembranoparticolarmente sviluppati.Ilfigliomantienea lungo,forsefinchéessa muore,unrapporto particolareconlamadre;il fratelloelasorellaallevati insiemerestanoamiciperla vita.Loscimpanzétrasferisce lemanifestazioniditenerezza nellasferadelleamicizie adolescenti:strette,proto-baci ("lipsmacking").Lamano, comenell'uomo(cosachesi dimenticatroppospesso)èun mezzodicomunicazione affettiva:carezze,strettedi mano;sipossonovedere perfinoduegiovaniamici partire,sottobraccio,peruna passeggiata. Loscimpanzénonèsoltanto affettuoso,èdotatodi un'affettivitàprofonda,e anchequestoloavvicina all'uomo:èemotivo,ansioso, gioca;entrafacilmentein risonanzaconlavita dell'ambiente;esivede prendereformainlui, nell'esplosionedei «carnevali»(Reynolds), l'impiantoritmicodella danza. Losviluppodell'affettivitàva diparipasso(èanchelegato, pensiamo)conlosviluppo dell'intelligenza.Siera osservataalungola flessibilitàdiadattamento delloscimpanzéacondizioni divitamoltodiverse,chesi traducevanoinmolteplici manifestazionid'ingegnosità. Sieranopraticatiin laboratorioesperimenti celebridoveloscimpanzé risolvevadeiproblemicome afferrareunabananacon apparentedelicatezza.Masiè dovutoattenderelafinedegli annisessantaperchéduetipi diesperimenti,quellodi Premack(1971)suSarah,e quellodeiGardner(1969, 1971)suWashoe,ci rivelasserodelleattitudini intellettualiinvisibiliperil sempliceosservatoreoppure inutilizzatenellecondizioni naturalidellaloroesistenza sociale.Tuttiitentativiper insegnareillinguaggio umanoagiovaniscimpanzé eranofinoallorafalliti,ela teoriadominanteerachelo scimpanzénonpoteva disporredell'attitudine cerebraleallinguaggio.I Gardnerhannoinsegnatoa Washoeirudimentidiun linguaggiogestualesullabase diquellodeisordomuti. PremackhainsegnatoaSarah unlinguaggiodisegniincisi sugettoni.A5anni,Washoe disponevadiunrepertoriodi 550simboli(traiquali: andiamo,dolce,sporco, aprire,giochiamoa nascondino)cheessa utilizzavacostruendofrasi secondounasintassi elementare. UgualmenteSarahpoteva dialogareconPremack componendofrasiconisuoi simboli.Daalloraappariva chiarocheciòchemancaallo scimpanzénonèl'attitudine cerebrale,bensìl'idoneità dellaglottideelostimolo socialeadisporrediun sistemadicomunicazionipiù riccodiquellocheè sufficienteallasuaesistenza hippynellaforesta.Mapiù ancoradelfattodiessere capacediutilizzareinmodo elementareunlinguaggionon foneticoeevidentementenon alfabetico,risaltava, attraversol'usostessodi questolinguaggio,cheil giovanescimpanzé manifestavaduequalitàchesi credevaconcertezza dipendesserodallaculturae dall'intelligenzaumana:la coscienzadellapropria identitàel'eserciziodel calcolo.Unfilm,giratodai Gardner,rivelailprimo assunto.Washoesidivertiva moltoconunospecchio;un giorno,l'assistentedi Gardner,glidomandò,conun gesto,indicandogli l'immagineriflessadallo specchio:«Chiè?»,eWashoe rispose:«Io(indicepuntato sulsuopetto)Washoe(gesto dicarezzasuunadellesue orecchiechesignificava convenzionalmente Washoe).»Dapartesua, Gallup(1970)confermavain modoingegnosolascoperta. Eglilasciavachealcuni scimpanzésiguardasseroin unospecchio,poili addormentavaeinsudiciava loroleguance.Alrisveglio, ognianimaleportavalemani alleguanceappenaglisi tendevalospecchio. Entrambequesteesperienze, preseisolatamente,possono esseresospettatediessereil prodottodiunacoincidenza sceltadaalcuniricercatori troppofrettolosididimostrare lalorotesiodiessereil risultatomimetizzatodiuna condottasuggeritadagli sperimentatori. Malaloroconvergenzaci autorizzaormaiametterein discussioneildogmache riservasoltantoall'uomonon sololacoscienzadella propriaidentità,maancheil rapportotral'egosoggettivoe l'immagineoggettivadisé. D'altrapartePremack, introducendoneldialogo attraversosegnigraficii simbolidell'identità, dell'equivalenza,della differenza,delpiù,delmeno, dell'affermazione,della negazione,delpossibile, dell'impossibile,poteva osservarecheSarah effettuavadelleoperazioni logichesuproblemipostida alcunioggettiempirici,cioè manifestava contemporaneamente pensieroeconoscenza.L' «io»diWashoeel'«iopenso» diSarahcostituisconocosi, unavoltacollegati,uno straordinario"cogito" scimmiesco«io,iopenso». Certamentelascimmia,da sola,nonpotevaoperare questo"cogito",perilquale mancaval'aiutoelatutela dell'uomo.Madaallorainpoi essaciindirizzaun messaggiopreesistentea questoaiuto:«Io,iosono capacedipensare. 4.LAROTTURAE LASALDATURA. Sarebbevanoconcepirelapiù complessasocietàdiprimati comeilmodellodellesocietà umanepiùarcaiche,esarebbe facilesottolinearechele mancalatecnica,il linguaggio,lacultura,la nozionedipaternità. Maèpiùcheplausibile riscontrarenellacomplessità organizzazionaledellesocietà dibabbuini,dimacachiedi scimpanzé,itratti fondamentalidiunasocietàdi primatievolutilacui evoluzioneultimaavrebbe condottoallasocietàarcaica dell'homo"sapiens".In particolare:lacomplessità dell'integrazionesociale; l'organizzazionetriadica maschio/femmina/giovane qualel'abbiamodescritta;la fortesolidarietàdigruppo versol'esterno;lagerarchiae ladisuguaglianzaall'interno; lapossibilitàdiapplicarea unatalesocietàlenozionidi rango,distatus,diruolo. ComediceCrook:«Lungi dall'essereun'analogiaremota dellavitaumana,ilprocesso socialedidifferenziazione all'internodeibranchidi babbuiniedimacachi, l'emergenzadellaparentela,il ruoloelacooperazionecome elementivitaliper l'organizzazionesocialeela mobilitàsocialedegliattori maschi,possonocostituire un'omologiamoltoprossima aipiùantichisistemisociali deiprotominidi»(Crook, 1971,p.44).Laconseguenza èimportante,eMoscovicila coglieconnettezza:«Siamo abituatiall'ideachelanostra psicologiaelanostra anatomia'discendano'da quelledeiprimati,dobbiamo assuefarciall'ideacheaccade lostessoperquantoriguarda ilnostrocorposociale» (Moscovici,1972,p.221.)Se oraprendiamoin considerazionel'individualità descimpanzé,apparechiaro ormaichenonèsoltanto attraversolanostraanatomia elanostrapsicologiachesi palesaillegamedi discendenza,maanche attraversol'affettivitàe l'intelligenza,esenzadubbio attraversoilnessoche arricchiscevicendevolmente affettivitàeintelligenza.Lo scimpanzé,abbiamodetto,è occasionalmente"faber", occasionalmentecacciatore, occasionalmentebipede. Aggiungiamoche,inquanto bipede,essoèbimane:afferra ilbastone,simasturba, accarezzaoppureserrail pugno.Inoltre,comehanno dimostratoPremacke Gardner,èvirtualmente adattoaunlinguaggio elementare,all'esercizio logicoesemantico.Queste attitudinisonotantopoco utilizzatedaesso,quanto quelledell'enormecervellodi "sapiens"nonsianoutilizzate ancoraoggidagliumani. Standocosìlecose,èchiaro chel'antropoidesuperioreè moltomenodistante dall'uomodiquantosi supponesse.Inoltre,mentrela primatologiaavvicinava l'antropoideall'uomo,la preistoria,inuncertoqual modocronologicamente parallelo,nelcorsodegli ultimidiecianni,avvicinava l'uomoall'antropoide. DopolascopertadiLouise MaryLeakeynellagoladi Olduvai,il13luglio1959,e finoaquelladellorofiglio Richardpressoillago Rodolfo,il27agosto1972, cinquemilionidiannidi preistoriaeranostatipopolati diesseribipedi,imeno evolutideiqualipresentano trattiumanoidigiàmescolati atrattiantropoidi (australopitechirobusti)ei piùevolutinondifferiscono essenzialmentedall'"homo sapiens"cheperle dimensionidelcervello(Man 1470).Traquestiduepoli,si trovanodeipiccoliesseri gracili,uominiperquanto riguardaipiedi,ragazziper quantoriguardal'altezza (1,20m)eilpeso(da20a25 chilogrammi),quasiscimpanzéperladimensione delcranio(600centimetri cubici),perògià"faber",che costruisconoripari,lavorano lapietra,praticanolacaccia. E'intornoaquestachimera anatomicachedivampòla battagliatraglistudiosidi preistoria.Ilbipedecostituiva semplicementeiltipo femminiledell'australopiteco robustodicuiilbimorfismo sessualesarebbestatoallora moltoaccentuato?Costituiva essountipoparticolaredi australopiteco,cioè l'australopitecogracile? Bisognavadaallorainpoi, comeLeroi-Gourhan, chiamareaustralantropo l'australopitecochefoggiava utensili?Bisognavaal contrarioconsiderareuntipo gracile(craniodi600 centimetricubici)il rappresentantediunaspecie propriamenteumanoide, l'"homohabilis",situantesisu diunramodivergentein rapportoagli australopitecinati(deiquali eranostatiperaltroscoperti deicampionisemprepiù diversi)?Inognicaso,è probabilechelapalmadelpiù anticoantenatodirettodi "homo"chesiconoscapossa essereaccordataaMan1470; èprobabilecheilramo umanoidesistacchimolto anticamentedaquellodegli antropoidi(Man1470è vecchiodi2milioni600mila anni),peròrisultagià notevolecheabbianopotuto coesisteresull'originariaterra africana,duranteforsedueo tremilionidianni,dueotre speciedifferenti,dicuil'unaè ancoraestremamentevicina agliantropoidi,elapiù evolutadellequalièancora lontanadall'"homosapiens", perladimensionedelcranio (Man1470,800centimetri cubici),mache,antropoidi ominidizzantiodominidi iniziali,praticavano pressappocolostessogenere divitainsavana, "fabbricandoarmi,utensili, ripari,edisponendodunque diun'organizzazionesociale visibilmentedellamedesima complessità.Siamodifronte dunqueadegliesserichepur nonessendogliantenati dell'uomoraggiungono, tecnicamentee sociologicamente,illivello umanoide,epossiamovedere l'antenatodell'uomopartire, tecnicamentee sociologicamente,daun livellogiàraggiuntodaunao piùspeciediversediprimati". Daallorainpoi,lamessain relazionedellescoperte sconvolgentidellagoladi OlduvaiedellagoRodolfo, conlescopertedella sociologiaedellapsicologia deiprimati,permettonodi stabilireillegametra l'antropoideel'ominideda unaparte,etral'ominidee l'uomodall'altra. Dicolpo,ilcatenacciotrail primateel'uomosaltaenello stessotemposiaprelacatena dell'ominidizzazione[1]. Questa,partitadaX... sconosciuto,passerebbeper Man1470(colcervellodi 800centimetricubici) terminandonell'"homo sapiens"(1500centimetri cubici),noninizio,ma terminefinale dell'ominidizzazione. Comesivedrà,èaltamente probabilechenonsoltantogli arnesi,malacaccia,il linguaggio,laculturasiano apparsinelcorso dell'ominidizzazione,"prima" chenascesselaspecie propriamenteumanadi "sapiens".Questosignifica chel'ominidizzazioneèun processocomplessodi svilupposprofondatonella storianaturaledalquale emergelacultura. Daallorainavanti,il rapportoempiricochesi stabiliscetrailprimatee l'uomochiariscenonsolo un'aperturatemporale immensa-da10a5milioni dianni-maunbuio concettualeinsondabile, abissoimpensatoe impensabile dell'antropologismoovenon vieranéuomo,néanimale, nécultura,nénatura. Làorapossiamoormai vedereunanimaleumano, unasocietànaturale, un'elaborazioneculturale legataaun'evoluzione biologica.E'làcheiconcetti divita,dianimale,diuomo, diculturaperdonolaloro sufficienzaelalororigidità. E'làchedevonoesploderei dueregni epistemologicamentechiusi delbiologismoe dell'antropologismo.Poichéè làchenélavitanél'uomo potevanoessereconcepiti comeentitàsostanziali, chiare,esclusive,enemmeno (sebbenequestocostituisca unprogresso)associative. Ciòchevienecolpito irreparabilmente,èla concezioneinsulare dell'uomo.Ilsiluropartito dallagoladiOlduvaiha apertounabrecciadecisiva sottolalineadi galleggiamento dell'antropologismo.L'uomo nondiventapertantouna «scimmiaassassina»(Ardrey, 1963),néuna«scimmia nuda»(DesmondMorris, 1970);l'ominidenonviene reintegratonelquadrodel biologismo;unconcetto chiusononsipermutaconun altroconcettochiuso. Poichéciòchepuresaltaèil concettoinsularedellavita, giàsemi-incrinato.Nonè soltantol'uomochenonpuò essereridottoallabiologia,è labiologiastessachenonsi puòridurrealbiologismo. Questaduplicerottura(del biologismoe dell'antropologismo),e dupliceapertura(delconcetto divitaedelconcettodi uomo)èpernoidi importanzacapitale.Chela nozionediuomosiallarghi allavitanonènecessariosolo perlascienzadell'uomo,ma altresìperlosviluppodella scienzadellavita; l'allargamentodellanozione divitaèanch'essouna condizionediallargamentoe disviluppodellascienza dell'uomo. L'insufficienzadientrambe deveinevitabilmentefare appelloaunpuntodivista teoricochesiaingrado contemporaneamentedi unirleedistinguerle,cioè permettereestimolarelo sviluppodiunateoria dell'autorganizzazioneedi unalogicadellacomplessità. Così,laquestionedell'origine dell'uomoedellaculturanon riguardasoltantolariduzione diun'ignoranzaela soddisfazionediuna curiosità. E'unaquestionediportata teoricaimmensa,molteplicee generale.E'ilnodogordiano chegarantiscelasaldatura epistemologicatra natura/cultura,animale/uomo. E'illuogoovedobbiamo cercareilfondamento dell'antropologia. PARTE SECONDA. L'OMINIDIZZAZ (L'ANTROPOSO "KönigederEndlichkeit, erwacht!" (Redellafinitudine. destatevi!)HÖLDERLIN 1.ILCACCIATORE CACCIATO. Laddovesivedevaunanetta distinzionetral'uomo macrocefaloeilprimate microcefalo,apparenon soltantounpiccoloominide dallatestaminuta,maanche unessereconfusochesiesita apresentaresiacome scimmiachecomeuomo (australantropo)echenonè nél'ultimodellescimmienéil primodegliuomini. Laddovesivedevaunfossato, unalacunalargamente scopertatrailprimatee l'uomo,apparelafertile vallatadell'ominidizzazione. Laddovesivedeval'"homo sapiens"liberarsiconun balzomaestosodallanaturae produrre,conlasuabella intelligenza,latecnica,il linguaggio,lasocietà,la cultura,sivedealcontrariola natura,lasocietà, l'intelligenza,latecnica,il linguaggioelaculturacoprodurrel'"homosapiens"nel corsodiunprocessodialcuni milionidianni.Lacarta d'identitàdell'uomosibrucia. "Faber"?"Socius"? L'australantropodalcraniodi 600centimetricubicieMan 1470dalcraniodi800 centimetricubicilosonogià. Glirimangonoillinguaggio, lacultura?Comevedremo,il linguaggioelacultura devonocronologicamente precedere"sapiens"e logicamentecondizionare l'evoluzionebiologicaultima cheterminanelsuocervello di1500centimetricubici.In questecondizioni,all'uomo nonrimanenemmenopiùla datadinascita.Comedice Geertz«gliuominihanno delledatedinascita,ma l'uomono»(Geertz,1966). Ciòsignifica,inrealtà,che l'umanitàèsoggettaamolte nascite,primadi"sapiens", con"sapiens",dopo "sapiens",eforsepromette ancoraunanuovanascita dopodinoi. Unamorfogenesiamolte dimensioni. Avendostabilitochel'uomo nonsipuòspiegaresoltanto muovendodalcervellodi "sapiens",machequestoèil puntod'arrivofinalediun processodiominidizzazione moltolungoecomplesso,si sarebbetentatidiritornare allabase,cioèaipiedidel primatescesodaglialberiper camminaresulterreno. L'ominidesidistinguesubito dalloscimpanzé,nonperil pesodelcervello,né probabilmenteperlesue attitudiniintellettuali,maper lalocomozionebipedeela posizioneverticale.Daallora inpoil'ominidizzazionenon cesseràdicamminaresui piedi,comesottolinea vigorosamenteLeroiGourhan(1964).Laposizione erettaèl'elementodecisivo cheliberalamanoda qualsiasicompitodi locomozione.Non dimentichiamoaquestopunto dimenzionareilpollice(*): l'opposizionedelpollice, accrescendolaforzaela precisionedellapresa,rende lamanounostrumento polivalente.Dicolpo,il bipedismoaprelapossibilità dell'evoluzionecheportaa "sapiens":laposizioneeretta liberalamano,lamanolibera lamascella,la verticalizzazioneela liberazionedellamascella liberanolascatolacranica dallecostrizionimeccaniche chepesavano precedentementesudiessa,e questadiventaattaaallargarsi afavorediun«locatario»più ampio. Mauntaleschema (raddrizzamentoanatomico [frecciaverso]sviluppo tecnologico[frecciaverso] liberazionecranica)non potrebbeesserenécasualené lineare.Nonpuòesserecheil risultatodell'interventoe dell'interazionedifattoridi ognigenere. Essopresupponeinfattidei mutamentigeneticiche completanoletrasformazioni anatomicheel'aumentodi dimensionidelcervello;una «selezione»delbipedismoa operadiunambientenaturale adeguato,lasavanaenonpiù laforesta;unnuovogeneredi vita,che,facendodiquesto animalecontemporaneamente unapredaeunpredatore, sviluppainunadialettica piedi-mani-cervellodelle attitudinicerebralifinoallora nonutilizzate sistematicamentedallo scimpanzé,comporta l'utilizzodiarmidifensivee offensivecomepurela costruzionedirifugi,innesca dunquelosviluppotecnico all'internodiunanuova "prassi"; presupponeinfineuno sviluppodellacomplessità socialeessostesso sviluppanteesviluppatodal nuovogeneredivita,la nuovaprassi,larealizzazione dellepotenzialitàcerebrali. Sonoquestedaallorain avantilemolteplici interrelazioni,interazioni, interferenzetraifattori genetici,ecologici,pratici(la caccia),cerebrali,socialie culturalichepermettonodi comprendereilprocessoa moltedimensioni dell'ominidizzazione,ilquale comportainfinel'apparizione dell'"homosapiens". Questociindicagiàche l'ominidizzazionenonsi potrebbeconcepiresoltanto comeun'evoluzione biologica,nésoltantocome un'evoluzionesocioculturale, macomeunamorfogenesi complessaeamolte dimensionirisultanteda interferenzegenetiche, ecologiche,cerebrali,sociali eculturali. Unatalecomplessità allontanadall'approdo,e potrebbefarsorgerela tentazionedivolercercareun filoconduttore.Maquesto filoconduttorenonpotrebbe essereunrapportodi riduzione;benchémagnifiche ipotesisianosortedauna decinad'anniinquaper rendereconto dell'ominidizzazione(eesse sonostatenonsoltanto provocate,maanche,ingran parte,alimentatedallanostra riflessione),essetendonoa ridurre,auncertopunto, l'insiemedelprocessoauna soladimensioneprivilegiata. Noinonprivilegeremola dimensioneanatomicachefa camminarel'ominidizzazione soltantosuipiedi;non privilegeremoladimensione psicologicachefacamminare l'ominidizzazionesoltanto sullatesta;nonprivilegeremo ladimensioneecologicache silimitaafaravanzarela savanaversol'ominidee l'ominidesullasavana;non privilegeremoladimensione geneticachesilimitaafar saltarel'ominidedimutante inmutante;non privilegeremoladimensione sociologicachemettein movimentosoltantouna dinamicasocialesebbene Moscoviciabbiapotuto sostituiremoltolargamente unasociogenesiallaclassica biogenesidell'uomo.Tutti questirapportisono essenziali,maessisono soprattutto,perquanto concernequestodivenire, essenzialil'unoall'altro. Questononsignificachenoi cilasceremodisperderequae làdallacasualitàdegli incontri,delleinterrelazioni, delleinnovazioni.Poiché, comevedremo,la cerebralizzazioneriuniscetra lorotuttiglisviluppi organizzatori.Ciònon significapernulla, ripetiamolo,chenoivogliamo ridurrel'ominidizzazioneallo sviluppocerebrale;ciò significachenoilegheremo losviluppocerebraleatutti glialtricheessocomporta, maancheaquellichelo comportano.Sottolineiamolo: ilcervellononvienequi consideratocomeun «organo»,macome l'epicentrodiciòchepernoiè l'essenziale dell'ominidizzazione:"un processodicrescitadella complessitàamolte dimensioni,infunzionediun principiodi autorganizzazioneo autoproduzione". Questoprincipiononèun "deusexmachina";esso presupponeespressamente, nonsoltantonelsuo funzionamento,ma soprattuttonellasua evoluzione,l'interventodi fatticasuali,diaccidenti,di interazioni.Questoprincipioguida,chehailvantaggiodi ricercarel'intelligibilitàsenza imporreunarazionalitàoun fineapriori,cipermettedi considerarel'ominidizzazione comeuna"storiareale",e «nonunaforzamisticache costringel'uomoaevolversi secondoqualcheprincipio ortogenetico»(Washburn, 1963).Nonbisognamai dimenticare,infatti,che l'ominidizzazioneèungioco diinterferenzeche presupponedegli avvenimenti,delle eliminazioni,delleselezioni, delleintegrazioni,delle migrazioni,degliscacchi,dei successi,deidisastri,delle innovazioni,delle disorganizzazioniedelle riorganizzazioni. L'ominidizzazione,nonè soltantociòcheappare,è ancheciòchesparisce,è l'estinzionedellespecieche furonotrionfanti, australopiteco,"homo habilis",Man1470,"homo erectus","homo neanderthalensis",ciascuna cacciataforsecome selvaggina,divoratadalla seguente.Nonè"una"specie chesievolvedaiprimi ominidia"homosapiens"; sonoinvece,nelcorsodiuna durataimmensadove l'ambientenaturalesi modificalentamenteedove individuiegruppisocialisi moltiplicanoinmodo costante,deibalzisporadici daspecieaspecie,dasocietà asocietà,daindividuoa individuo,dovesimanifesta ognivoltasiaunAdamo diversochefadaceppo,sia unPrometeosconosciutoche introduceunatecnicanuova, siaunacoloniafuorileggeche trasformaunmodello ricostruendolo.Prendono formaditantointanto fenomenididifferenziazione edidissidenza;molti falliscono,alcunisi impongonoindiscutibilmente esidiffondono;ideviantiche hannoavutosuccesso trasformanoindevianti colorocheliconsideravano tali. Ribellidiforestaemutanti disavana. Alcuneminimeperturbazioni delmovimentodialtissima precisionedellaterraintorno alsolecomportanodelle rivoluzioninell'universo vivente.Gliecosistemisi trasformano.Alcunespecie muoiono,altreemigrano, altreappaionoesi sviluppano.Versolafine dell'eraterziaria,lasiccitàfa retrocederelaforestaela savanasidiffondesuvaste distese.Iprimiominidi,icui fossilisiritrovanonelle regionichefuronocolpite dallasiccità,sonodeiprimati africani,abbandonatidagli alberi,chehannoalorovolta abbandonatoglialberi, stabilendosiinsavana. Ildestinoiniziale dell'ominidizzazionesiè dovutogiocaretraforestae savana,laddovelapressione ecologicafacevaavanzarela siccità,laddovelapressione demograficainsenoalla forestasemprepiùristretta ricacciavasemprepiùai marginil'eccedenzadi popolazione,laddovele tensionisocialitraadultie giovani,comepurele curiositàesploratricidegli adolescenti,spingevano,tanto pernecessitàcheper attrazione,deipiccoligruppi fuorileggeatentaredi sopravviveresulleterre erbose. Cosìdunquelepressioni ecologicheedemografiche, gliantagonismistrutturali propridellasocietàcomplessa degliantropoidihanno concorsonelfavorirel'esilio definitivodiungruppodi mutantiaiqualiilbipedismo permettevadisuperarei problemifondamentalidi sopravvivenzainsavanain modooriginaleinconfronto aibabbuini(confrontacap. 2).Così,l'ominidizzazione prelude,attraversouna sciaguraecologica,auna devianzageneticaeauna dissidenzasociologica,cioè ancheaunamodificazione nell'autoriproduzione dell'ecosistema(laforestache diventasavana),una modificazione nell'autoriproduzionegenetica inunprimateevoluto (mutazione),una modificazionenelcorsodi un'autoriproduzione sociologica,cioèlascissione diungruppogiovanileche fondaunacolonia extraterritoriale. Sembradunquegiàchegli anormali,irespinti,gli "heimatlos",gliavventurieri, iribellisianogliiniziatori dellarivoluzioneominide.Il mutantedisavanapresuppone ilribellediforesta.Macostui, pertrovarelasoluzione rivoluzionaria,avevabisogno ditrasformarsiinmutantedi savana. Lasostituzioneprogressiva dellasavanaaggressivae crudeleallaselvaprotettricee nutricestimolaeacutizzail processodiominidizzazione. Lasavanacrealacondizione dipienoimpiegodelle attitudinibipedi,bimanie cerebrali,apartiredaibisogni edaipericolicheessa comporta.Ilnuovo ecosistema,infatti,arrecale suecostrizioni,isuoi orientamenti,isuoipericoli checostituisconodegli "stimuli"allosviluppodelle attitudinidiognisortache esistevanogiànell'antenato delleforeste,ilquale,parente delloscimpanzé,dotatodiun cervelloagile,diunosguardo acuto,diunappetito onnivoro,eragiàcapacedi trasformareunramoin randelloeunsassoinun proiettile,edicacciare collettivamentedeipiccoli mammiferi.Lasparizione deglialberiabbandonaai pericolidellasavanaun essereilcuisessoel'addome sioffronoall'artiglioealle zannedelpredone;laricerca dinutrimentodiventa pericolosae,inoltre,difficile seessoèraroosfuggente;la vigilanza,l'attenzione, l'astuziadiventanovitali; bisognapotereinterpretare comesegnaliipiùpiccoli movimenti,comeindicazioni letraccepiùsottili,bisogna esserepreparati, individualmentee collettivamente,alladifesa,e, seènecessariocacciare, all'attacco. Inquestecondizionichesi diffondononellasavanavi sonoalcunipiccoligruppi che,provenienti probabilmentedaununico ceppo,nelcorsodicentinaia dimigliaiaodimilionidi anni,sidifferenziano geneticamentemacoesistono altresìepraticanoall'iniziolo stessogeneredivitapedestre, manualeeintelligente, contemplanol'usodibastoni edipietreperladifesao l'attacco,lacostruzionedi rifugirudimentali.Poivisono colorochedisporranno,in seguitoamutazioni genetiche,delleattitudini superiori(opposizionedel polliceall'indice, raddrizzamentototaledel corpo,accrescimentodel volumeedunquedella complessitàdelcervello),che svilupperannoilseguito cinegeticodell'avventura. E'possibilechequestisiano inorigineipesanti «australopitechirobusti» vegetariani,che, monopolizzandoil nutrimentovegetalepoco abbondante,abbianocostretto imutantigracilionnivoria orientarsipiuttostosul nutrimentoanimale,ricercadi carogneforse,masoprattutto cacciaallepiccoleprede.Di colpo,èsuquestiesseri gracilichevannoagiocare tuttelepressioniselettivea favoredituttociòche sviluppal'agilità,l'abilità,la tecnica,cioèitrattisempre piùominidi.Ilpiede,moltodi piùcheneivegetariani,si mobilitapermarciarepiùa lungo,cioèesplorare,correre velocementeperinseguire,o alcontrarioperfuggire, mentreibranchirobustidi vegetarianinonhanno bisognodidisperdersi, galoppare,battere precipitosamenteinritirata. Tuttiicaratterianatomici,e tutteleattitudini corrispondenti,che permettonononsoltantodi correrevelocementeea lungo,madifuggiretenendo unapreda,diinseguire brandendounbastoneouna pietra,sisviluppanonel piccolocacciatorecacciato. L'opposizionedelpollice all'indicesiaccentua maggiormentein"homo habilis"eMan1470, permettendolaforzaela precisionenellapresadi oggettiraccoltiomaneggiati, esoprattuttolaforzaela precisionenellaloro trasformazione.Daallorain poilamanositrova incessantementeinazionenei modipiùdiversi,elatecnica, laqualenonnascevachea sprazzitragliscimpanzé hippydellaforesta,eche rispondevaprincipalmentea bisognididifesanelpesante vegetariano,diventaun caratterepermanente dell'ominidegracile;daallora inpoiessapotràsvilupparsi contemporaneamentealla prassicinegetica. Così,inizialmentepiùdeboli, ipiccoliominidi,ein particolareunodiessi, diventanopiùagili,piùabili, piùintelligenti,sia geneticamente,sia anatomicamente,sia tecnicamente,sia praticamente,efinalmente surclassanoirobusti.Essi potrannosenzadubbio coesisterealungo,piùo menopacificamente,con quelli,nellamisuraincuiil nutrimentosaràsufficienteo differente.Maappenasiavrà concorrenza,siasottola pressionedemografica,sia sottol'effettodiunaumento dellasiccità,alloraipiù ominidizzatisoppianteranno glialtri,siaricacciandolisu territorisemprepiùsterili,sia cacciandolicomeselvaggina, edaallorainpoi,traigracili, spetteràaquelloilcui cervelloèpiùsviluppato,e conciòforseancheaquello ditagliamenominuta,di soppiantareglialtri. E'ilnuovoecosistema dunque,lasavana,cheha fattoscattareladialettica (fenomenicaegenetica) piede-mano-cervello,madre dellatecnicaedituttigli sviluppi.Essohafavoritoin seguitoogniincrementodi qualitàediattitudinidel cacciatore-cacciato,eha creatopoilecondizioni concorrenzialitraspecie coesistenti,chehanno condottoinfineallavittoria solitariadell'ominidedal cervellopiùevoluto. Unrapportosemprepiù strettoedirettosistabilisce tral'ecosistemael'ominide. L'ecosistemaperil cacciatore-cacciatoin agguato,èun'emittentedi moltepliciinformazioni,che eglisapràdecifrareinmodo semprepiùsottile;inquesto senso,l'ecosistemaècoproduttoreeco-organizzatore dellacaccia,"prassi" produttivaeorganizzatrice chestimolaquantoaltrimai glisviluppifisici,cerebrali, tecnici,cooperativi,sociali. Lacacciacivilizzatrice. Sisapevadalungotempo che,dalpuntodivista cronologico,lacacciaaveva contrassegnatolamaggior partedeldestinodell'umanità. Masiignoravacheessa avessecontrassegnatonon soltantocronologicamente, maanchelogicamenteil destinodell'ominidizzazione. "MantheHunter":Iltitolodi quest'operafondamentale (LeeandDeVore,1968) deveintendersianchenel sensodellaformuladiSerge Moscovici,checichiededi vedere«ildivenireuomodel cacciatore,enonildivenire cacciatoredell'uomo» (Moscovici,1972,p.102).La qualitàpropriadi"homo sapiens"saràdipotersi emanciparedallacacciache lohaemancipato.Madovrà attendere.Lacacciainizia qualchemilionediannior sono,faprogressimoltolenti, poiilsuosvilupposi accentua,siacceleranegli ultimi500milaanni;essa prosegueinsiemea"homo sapiens",toccailsuoapogeo nelmaddaleniano;essa decadecomeassedisviluppo dell'umanitàsoloapartire dagliultimi8000anni,e sopravviveancoraoggiin alcuneregionipovere dell'Africa,dell'Australia, dell'Asia. Lacacciaèilgrande "continuum"inun'evoluzione chehavistolespecie succedersiinmodo discontinuoleuneallealtre, dall'ominideatestapiccola finoal"sapiens"dalcervello grosso. Lacacciasideveconsiderare unfenomenoumanototale; essanonsilimitaarealizzare eaesaltareattitudinipoco utilizzateeasuscitarnedi nuove;essanonsilimitaa trasformareilrapportocon l'ambientecircostante;essa trasformailrapportodauomo auomo,dauomoadonna,da adultoagiovane.Ancora oltre:isuoisviluppi, parallelamentealle trasformazionioperate, trasformanol'individuo,la società,laspecie.Citroviamo quisulterrenofinalmente solidodel"trasformismo antropologico",disprezzato, misconosciutoorespinto tantodalbiologismoquanto dall'antropologismo,echeè statorivelatonelcorsodi questiultimiannidalleopere pionieristichediricercatori chesenestannoindisparte. Lacacciainsavanarende l'ominideabileecapace:essa fadiluil'interpretediun grandissimonumerodi "stimuli"sensorialiambiguie tenuichediventanosegnali, indicazioni,messaggi,e riconoscendolisiaprealla conoscenza.Essamette l'intelligenzaallepresecon quantodipiùabileeastutovi siainnatura,l'animalepreda el'animalepredatorechesi nascondonol'unl'altro,si evitanoesiingannano.Essa glifaincontrareelomettein concorrenzaconquantodi piùpericolosovisia: ilgrandecarnivoro.Essa stimolaleattitudini strategiche:l'attenzione,la tenacia[1],lacombattività, l'audacia,l'astuzia,l'esca,il tranello,l'agguato. Lalunghissimaavventura iniziasenzadubbioconle predeminoriesporadiche dellescimmiesuperiori onnivore;poiacominciare daiprimiominidifinoa "homosapiens"lapratica diventasemprepiùcentrale, semprepiùorganizzatae organizzante.Passadalla selvagginapiccolaaquella media,daquellachefugge paurosaaquellachelotta pericolosamente,dallaricerca acasoaquellasuindicazioni, dallascopertaalpedinamento paziente,dallatattica improvvisataallastrategiadi aggiramento,dalle precauzioniedalleastuzie all'ingegnositàdellatrappola edell'imboscata,dallearmi grossolaneepolivalentia quelleraffinatee specializzate. Lacacciaintensificae incrementalacomplessità delladialetticapiede-manocervello-utensilechedi rimbalzointensificae incrementalacomplessità dellacaccia.Questadialettica comportalosviluppotecnico cheaffinaediversifical'arma el'utensileemigliorala sistemazionedeirifugi.Trai 700milaegli800milaanni primadellanostraerasi cominciaautilizzareilfuoco. Ilfuoconondeveesserestato concepitosoltantocome un'innovazionecheaccresce l'abilitàerendepossibile l'utilizzazionetecnicadel materialelegnoso.Sitrattadi unaacquisizionelacui portatahamoltedimensioni; lapredigestioneesterna attraversolacottura alleggerisceillavoro dell'apparatodigestivo:a differenzadelcarnivoroche siaddormentadelpesante sonnodigestivodopoavere divoratolapreda,l'ominide signoredelfuocopuòtrovarsi disponibileeall'ertadopo averemangiato;liberandola veglia,ilfuocoliberaancheil sonno;ilfuocoèlasicurezza notturnadeicacciatori duranteunaspedizionecome delledonneedeibambini rimastinelrifugiosedentario; ilfuococreailfocolare, luogodiprotezioneedi rifugio;ilfuocopermette all'uomoilsonnoprofondo,a differenzadeglialtrianimali ilcuisonnoèsempresulchi vive.Puòanchedarsicheil sonnofavoriscalacrescitae lalibertàdelsogno... Peraltriversi,lacottura favoriscelenuovemutazioni cheriduconolamascellaela dentizionee,liberandola scatolacranicadiunaparte deisuoicompitimeccanici, permettonol'accrescimento delvolumedelcervello.Essa completaeallargala dialetticamano-utensileche favoriscelosviluppo cerebrale,tantosulpiano dellafilogenesichesuquello dellaprassifenomenica. E'infinesulpianosocialeche losviluppodellacacciaele sueconseguenzegiocanoun ruoloditrasformazione.Essi avanzanodiparipassocon unasociogenesicheseparail modellosocialeominideda quellodellesocietàdei primatipiùevoluti,e costituisceunnuovotipodi società,chechiameremoqui lapaleo-società. 2.LA SOCIOGENESI. Mentresiaccumulanole tracceanatomichee tecnologichechepermettono diseguirel'evoluzionefisica dellaspecie,dipresumerne unosviluppomentale,eche confermanoil perfezionamentodegliarnesi, nondisponiamodialcuna tracciadirettadi organizzazionesocialeper quantoriguarda l'ominidizzazione.Sonogià parecchiannichedisponiamo solodelrepertotroppotardo dellesocietàarcaichedi "homosapiens"chesono sussistitefinoaigiorninostri. Cisiamoarricchitidelle informazionisemprepiù numerosesullesocietàpiù evolutediprimati,cioèsu un'immaginediquelloche avrebbepotutoesserela societàpreominide.Tra questiduepromontoric'èil vuotoimmenso.Però,tra questiduepolisociali, possiamodaallorainavanti tentaredisituare "congiuntamente"resti anatomici,cranici,tecnologici e"cinegetici"comeindicidi organizzazionesociale,conil procedimentodella paleontologianaturaleche,a partiredaframmentid'osso, permettediricostruire attraversounapresunzione l'organismoinfunzionedelle regolediorganizzazionedello scheletro.Nonsitrattadi ricostruireunoscheletrodi societàapartiredauno scheletroominide,bensìdi considerarel'insiemedelle traccefossili,ivicompresolo scheletroominide,come indiciframmentaridi un'organizzazionesociale. Siamopersuasicheun avvenirericchissimosistia aprendoallasociologia preistoricachediverràcapace diricostruireuninsiemedi rapportisocialipartendoda unframmentoodauna traccia.Attualmentelateoria sociologicaèancoracosì incertaecosìarbitrariache rischiadiindurci all'indeterminatezzao all'errore.Tuttavia,datoche disponiamodiunabase complessa(lasocietàevoluta deiprimati),datoche possiamocalcolarele conseguenzedel trasferimentoecologicodi questasocietàinsavana,dato chepossiamotentaredi mettereinrelazionegliindici dicomplessitàcerebrale,di complessitàtecnica,di complessitàcinegetica,dato chepossiamoimmaginarele chiusureeleaperture determinatenellasocietà dall'organizzazionecollettiva dellacaccia,datoinfineche, comevedremo,"unasocietà lacuicomplessitàimplicagià unaculturaemerge necessariamenteprimadi sapiens" (confrontap.78esegg.), possiamotentaredidisegnare unafigurainmovimento:la direttricesociologicae evolutivadiunasocietà ominide(paleo-società). Questoschema«ideale» comportalacune, semplificazioni,errori,e, beninteso,nonèingradodi situareinformaditappe cronologicheglisviluppi logicidicuiparleremo. Lesocietàscimpanzédi forestasonodebolmente centralizzate.Lasocietà babbuinadisavanadel Kalahari(DeVore)èun brancomilitarizzato;essasi spostainmassa,lefemmine coniloropiccoliaggrappati allaschienaalcentro, condottadalcaposulqualeè fissatal'attenzioneditutti;è inquadratadamaschiadulti,i piùrobustidavantiedietro,i giovaniailati.Questogruppo ètantopiùmilitarizzatoin quantononpossiedearmi:la suasolaarmaèladifesa collettiva. L'ominidenonha«scelto» questavia.Essaèforseil retaggiodiunasocietàdi forestasimileaquelladello scimpanzécheeglihavoluto opotutoconservare?Nonè piuttosto,conuntaleretaggio euntaleindividualismo,la necessitàdiconciliare insiemelacacciavagante senzalefemminee l'autodifesacollettivadel grupposociale?Inogni modo,lastrutturasocialeda primiominidi,come vedremo,hadovutoesseresia centralizzatachedecentrata, permettendosiala dispersionechel'unità,la prassicollettivael'iniziativa individuale. Nelsuosviluppolacaccia portaconséuna ristrutturazioneancorapiù profondadellasocietàdei primati.Lasocietàdeiprimati mantenevanellostessospazio maschiefemmine, allontanandoigiovanisolo allaperiferiapiùvicina.La societàominidesepara ecologicamente, economicamentee culturalmenteisessi,cheda allorainpoidiventanodue quasi-societàinuna.L'unità vieneassicurata dall'egemonia,nonpiù soltantosociale,mapolitica, tecnicaeculturaledellabioclassemaschile,edanuovi modidicomunicazioneedi organizzazioneche controbilancianola dispersionedeicacciatorisul terrenoeladivisionedella societàinduenuclei. Mentrelacacciatrascinagli uominisemprepiùlontano,la maternitàtrattienelefemmine neirifugi,adifferenzadei babbuinidovelefemmine vannoinsiemealgrossodel branco,conilpiccolosul dorso.Ipiccolibimaninon possonocomeipiccoli quadrumaniaggrapparsial dorsodellamadre,eil prolungamentodellostadio infantilelegasemprepiùle femmineaicompitimaterni. Rimastesedentarie,le femminesidedicanoal foraggioeallaraccoltadi frutti,provvedendoaibisogni vegetalidelgruppo.Un dualismoeconomicoe ecologicosiinstauradaallora inavantitrauominiedonne. Laclassedominante. Parallelamente,lacasta dominantedeimaschisi trasformainclassedominante degliuomini.Tralescimmie sociali,l'intolleranzatra maschinonpotevaessere superatacheall'internoeper mezzodellagerarchiadi rangoeattraversouna cooperazionestrettamente limitataalladifesadel gruppo.L'ominidizzazione operaunprogressoradicale respingendol'intolleranza maschileattraversola solidarietàmaschilee proiettando sull'organizzazionedellavita socialestessauna cooperazionesviluppata attraversolacaccia. Lacooperazionecinegetica implicasemprepiù un'organizzazionecollettiva perlasceltadelterreno,la preparazionedell'attacco,la sincronizzazionedei movimentistrategici,lo svolgimentodiunprogramma dioperazioninellostesso tempopreparatoe improvvisato,einfinela spartizionedellaselvaggina. Quest'ultimaoperazione, specialmenteincasodi bottinomagroodigrossa taglia,ponevadeiproblemi chiavechenonpotevano essererisoltichestabilendo "regoledidistribuzione".E' credibilechelàabbia trionfatolasolidarietàtra uominielàsianatoun modellocollettivistadovela selvaggina,benecomune, vienedistribuitaaciascunoin modopiùomenougualitario, senzadubbioconuna ricompensaafavoredelcapo odichihaabbattuto l'animale. Daallorainavanti,ilegami dell'azionecollettivaequelli delleregoledispartizionesi mescolanoailegami d'amiciziainunarete fittissimadisolidarietà«tra uomini»(Tiger,1971).Due sonolecorrentiche confluisconopercostituirela nuova«fraternitàvirile»:da unaparte,ilunghirapportitra uomoeuomoneipericoli,le prove,itrionfivissuti insieme,dall'altraiprogressi dellagiovanilizzazione (confrontap.83esegg.)che prolungaaldilà dell'adolescenzaleamicizie giovaniligiàpresentitrai giovaniscimpanzé.Aciòsi possonoaggiungere,causae effettoinunavolta,le omosessualitàlatentio praticatechel'amicizianutre. Cosìsolidarietà, cooperazione,amiciziae affettotrauominirespingono lecaratteristiche,ancora dominantitraiprimati, dell'intolleranzae dell'isolamento.La puntigliosagerarchiadi rango,cheriassorbiva utilizzandolal'intolleranzatra maschipressogliantropoidi superiori,cedeilpostoauna classedi«uguali». Certamentevisonodelle disuguaglianzetragliuguali, "defacto"leune,eormai quasi"dejure"lealtre(il capo,glianziani);certamente leintolleranzesopravvivono sottoformadiantipatie, discordieedisputetra individui; certamentealcuni antagonismicomportano dellecontestazioni,ele contestazionicomportano degliantagonismi.Ma l'autoritàmaschilecollettivaè prontaacalmareeacolmare questeperturbazioni,che restanosoltantodeifocolaidi eruzionesparsisulterreno sociologicoelasolidarietàdi classe[1]. Poichéèpropriounaclassedi uominisolidalichesiforma attraversol'avventura cinegetica dell'ominidizzazione,mentre lefemminerimangonouno «strato»socialedovel'aiuto reciprocoèsempre subordinatoall'attaccamento particolareeessenzialeai piccolieeventualmenteal maschio. Daallorainpoi,èuna straordinariadifferenziazione sociologicachesi approfondisceediventa differenzaculturaletrala classedegliuominieil gruppodelledonne.Il maschileeilfemminile sviluppanociascunola propriaformadi socievolezza,dicultura,di psicologiaeladifferenza psicoculturalevaaaggravare earenderepiùcomplessala differenzafisioendocrina. All'uomocacciatore,nomade, esploratoresiopponela donnatenera,sedentaria, abitudinaria,pacifica.Due figureappaiononelpaesaggio ominide:quelladell'uomo drittoconl'armalevatache affrontal'animale,equella delladonnacurvasul bambinoocheraccoglie vegetali. Dicolpo,sistabilisceun nuovodominiodiclasse, sconosciutotralescimmie. Disponendodelmonopolio dellearmiedellatecnica dellapietra,disponendodella conoscenzaedellacapacità realizzativaperdestreggiarsi nellasavanaesternaostile, disponendodelprincipio dell'organizzazionecollettiva, disponendoinsommadella potenzaedellaconoscenza,la classedegliuominisi appropriadelgovernoedel controllodellasocietàe imponealledonneeai giovaniundominiopolitico cheduraancora.Nellesocietà deiprimati,igiovaniei subordinatieranoidentificati conlefemmineepotevano arrivarefinoapresentareil loroposterioreinsegnodi sottomissione.Nellasocietà ominide,ledonnediventano delleminorennisociali, politiche,economichee culturali. Sitrattasenzadubbiodel primomodellodi dominazionediunaclassesu un'altra(Lévi-Strauss,1967; Moscovici,1972)epiù profondamenteancoradel primomodellodi dominazionediunaclasse sull'insiemedellasocietà, cioèlaprecostituzionediun poterepoliticochenelle societàstorichediverràStato. Masitrattaaltresìdel modellodelrapportouomodonna,chesiè fondamentalmenteriprodotto apartiredaquestaepoca, radicandosinell'infrastruttura dellesocietàstorichefinoai nostrigiorni. Cosìsipuògiàosservareuna primatrasformazione fondamentaletralasocietà deiprimatielapaleo-società. Quest'ultimarisultapiù collettivizzata,meno gerarchizzata,mapiù dominatanellasua organizzazionemaschile, moltopiùcomplessanella differenziazionemaschiofemmina.Lasocietàominide conserva,modificandolo,il principiodidominazione gerarchicadellasocietàdei primati.Maciòchedinuovo essaapporta,èunprincipio organizzativocooperativo socialista.Engelsaveva ragionedisottolinearneil carattereradicale, sottovalutandosoltantoil caratterepiùradicatoancora dell'altroprincipio.Ormai,i dueprincipifondamentali sonostatiposti,leloro combinazionieiloroconflitti caratterizzerannol'intera storiaumana. Lagioventùsenzaclasse. Losviluppodella giovanilizzazionecaratterizza semprepiùilcorso dell'ominidizzazione. Aumentaladuratabiologica dell'infanziae dell'adolescenza.Sipotrebbe pensarechequestoprocesso favorissenonsoltanto l'autonomiadelgruppo adolescente,cometrale scimmiesuperiori,maanche l'apparizionediunaclasse giovanile.Ilnuovocontesto socialeperòèbenlontano dall'esserefavorevolealla costituzionediunatale classe.Daunaparte,il cordoneombelicaleaffettivo mantienel'infanzia,sempre piùprolungata,dentrol'orbita materna.D'altraparte,e soprattuttotrairagazzi giovani,ilperiododi apprendistatodellearmi, dellatecnica, dell'organizzazionesociale, deveavveniresottolaguida degliadulti.L'apprendistato, chegiàliaccultura,limette alledipendenzedellaclasse dominante. Inoltre,deilegamipersonali sicreanodurantelacacciatra giovanieadulti,eforse particolarmentetraifiglielo sposodellastessadonna,fatto cheabbozzerebbedalpunto divistapsicologicola paternità,primaancorache essafossericonosciuta sociologicamentee genitalmente. Certamentelebande,le criccheeleaffinitàdei giovaniesistono,peròla classedeigiovaniresta incompiuta;ancoramolto legatiall'universomaterno all'iniziodell'adolescenza, troppolegatiormaiallaclasse degliadultinelcorsooalla finedell'adolescenza.Gli uominigiovani,alle dipendenzedeglianziani,non possonosceglierechetra l'esclusioneela sottomissione:una marginalitàistituzionalenon èpermessa.Così,operando unacesuranelprocesso naturaledell'adolescenza, respingendoversol'infanziai piùgiovani,esottoponendo allasuatutelaglialtri, separandodaallorainpoi ragazzieragazze, controllandogliadolescenti attraversoun'iniziazione tecnologica,cinegetica, sociologica[2],laclasse maschileadultaestendelasua dominazionecomplessivaeil suopotereorganizzativo all'insiemedellasocietà,dove lealtrecategoriebiosociali nonpossonoautorganizzarsi inclassi.E'unasocietà classista,dovenonesisteche unasolaclassebiosociale, cheregnasudeglistrati biosociali. Laclasseadolescenteviene distruttaprimadinascere;ma levirtùgiovanilisono operantieinascesanella società;igiovaniominidi,più alungodeigiovani antropoidi,giocano, esplorano,sonoattiratidal nuovo.Assimilandole nozionieletecnicheadulte, essipossonomodificare, perfezionare,innovare.Sono probabilmenteloroche, giocandocondelleselcie dellacrusca,hannoaccesoil fuocoeinventatolaparola. Dicolpo,lasemisocializzazionedeigiovaniei lororapporticongliadulti permettonoallasocietàdi beneficiaredirettamentedelle innovazioniedellescoperte. Inoltre,alcunecaratteristiche dell'adolescenzacome l'amicizia,ilgustodelgioco, ilgustodelnuovo,cioè l'attitudineinventiva,si conservanosemprepiù nell'etàadulta,ela giovanilizzazionediventaun fenomenoantropologico.I giovanisono«integrati», «recuperati»,malelorovirtù, cheeranomarginalitragli antropoidi,fecondanola società. Dall'ecologiaall'economia. L'organizzazionedellapaleosocietà,secondoloschema cheabbiamotracciato, presuppone,apartiredal rapportoecologico, l'emergenzadiun'economia. Sel'economiaèilsistema organizzativoriguardante l'estrazionedellerisorse,la lorodistribuzione,illoro consumo,èchiarochele societàdiprimatinon dispongonodiun'economia: inessel'estrazionedelle risorsenonèorganizzata socialmente,salvochein qualcheraromomentodi cacciacollettiva;nonè determinatanemmeno tecnologicamente,eil consumosieffettuaacaso senzachevisianoaltreregole aldifuorideldirittodi precedenzadelcapo,ilregalo amichevole,amorosoo servile. Lasocietàominide,al contrario,costruiscelasua economiaorganizzandoe tecnologizzandoledueprassi ecologichedellacacciae dellaraccoltachesi trasformanoinpratiche economiche.Essesi differenzianol'unadall'altra attraversolaprimadivisione dellavorocompiutadalla spaccaturasocioeconomica trauominiedonne. Lapraticadellacacciaè ormaialtamenteorganizzata: almodocollettivodella «produzione»,cioèlaricerca dellaselvaggina,si aggiungonodelleregole collettivedispartizione,cioè didistribuzioneeconsumo, cheriguardanoindefinitivale risorseprincipalidellasocietà intera[3].Diquil'unità sorprendentediuna«società diclasse»primitivache organizzaun«comunismo» primitivoapartiredaqueste regoleinternedisolidarietà. L'economiaemergedunque insiemealleregoledi autorganizzazionedella societàlegateallaprassi ecologica(cioèladivisione istituzionalizzatadellavoro, leregolesocializzatrici, perfino«socialiste»della spartizionedellerisorse,la riproduzionedelpatrimonio tecnologicoattraversola fabbricazionediutensilie l'apprendistatoscientificoe tecnicodeigiovani). Siabbozzacosì,conqueste regole,unprimosistema economico.Senzadiessola coesioneelacomplessità socialesidistruggerebbero... Questeregolenonfannoche mantenerequestacomplessità acquisita,esse l'autoriproduconoinmodo permanente.Aquestotitolo, l'economianonècheun settoreparticolarechesi occupadellaproduzionedi risorse,eèamalapenaun sistemaspecializzatonella produzionedioggetti artificiali.E'moltopiùdi un'organizzazionedella sopravvivenza,poichéuna societàpuòsopravvivere senzaeconomia,comesenza dubbioleprimesocietàdi australopiteci,esipuò constatarecheilfondamento originariodell'economianon èla«produzione»delle risorse,cheèpreeconomica, mal'organizzazionedel rapportoecologico-sociale secondounmodo autoproduttivodicomplessità sociale."E'veramenteun mododi organizzazione/produzionedi altacomplessitàsociale,che partedauncertolivellodi complessitàsociale". L'organizzazioneeconomica emergeaquestotitolocome "cultura"nelsensopienodel termine,chedefiniremotra qualchepagina. Ilpaleolinguaggio. Sappiamooggichela costruzionediunvasto repertoriodivocaboliediuna sintassielementarenonèpiù fuoridallaportatadelcervello diunoscimpanzédiquanto nonlosial'eserciziodiuna logicacapacediriunire agenti/azioni/attributi,edi calcolarel'identità,la differenza,l'esclusione (Gardner,1969,ediprossima pubblicazione;Premack, 1970,ediprossima pubblicazione).Ciòche mancaalloscimpanzé,èuna complessitàsocialecheha bisognodiunlinguaggiopiù riccodiquellodimimichee richiami,edèl'attitudine dellaglottideautilizzareuna vastagammadisuoni. Lacomunicazionefoneticaè pochissimosviluppatatrai primati,doveessacostituisce un"callsystem"limitato all'internodiunasemiotica gestualeeposizionale. L'uomo,dalpuntodivista vocale,èpiùvicinoagli uccelli,e,perchévifossela possibilitàdellinguaggio,gli occorrevano: 1)Dellemutazionigenetiche, lequali,forseseparatamente, forsesimultaneamente, ristrutturasserolascatola cranica,ledesseroattitudini acustiche,esviluppandoil cervello,vidisponesseroun centroorganizzativoadattoal linguaggio("homoerectus"?). 2)Unacrescentecomplessità dell'organizzazionesociale chesentisseunbisogno sempremaggioredi comunicazioni. 3)Un'interrelazionee un'interazionetraquestidue ordinidifenomeni. Sipuòsupporreche,peri primiominidi,fosse necessarioesufficienteun "callsystem",cioèun repertoriodisuonimodulati chepermettesserola comunicazioneadistanza nell'erbaalta,euna comunicazioneelementaretra imembridellasocietàper indicareleazioni,gliagenti, lequalitàeglioggetti necessariallaloropratica. Maèconildischiudersidella paleosocietà,cioètra800 milae500milaanniprima dellanostraera,chediventa necessariounlinguaggiopiù riccoepiùaperto. «Lacacciacollettiva,la spartizionedelcibo,il trasportodiunavarietà crescentedicose,tuttociò premeversouna organizzazionesocialepiù complessa,cheèresa possibilesolodauna comunicazionepiùelastica» diquellapermessadaun"call system"(HocketteAsher, 1964).Cosacheeragiàstata suggeritaconforzadaEtkin (1954). Losviluppodellacaccia,in effetti,necessitadella designazionedioggettimolto diversi,luoghi,piante, animali,lasegnalazionedi numerosecircostanzee azioni,ladistinzionedi moltepliciqualità.La strategiacinegeticacomporta lacostruzionedisequenze logichediazioniarticolatee modificabiliciascuna secondoletrasformazioni dellaprecedente,fattoche fornisceallinguaggiola catenaintellettualeche permetteilsintagma.Inoltre, èl'insiemedelle comunicazioniall'internodi unasocietàdivenutapiù complessachepostulalo sviluppodiunlinguaggio:le regoleorganizzativeche elaboralaclassedominante, lanecessitàdicomunicaretra leduequasi-societàefraitre universi,uomini/donne, donne/bambini, giovani/adulti;sipuòanche pensarecheilrapporto maternoprolungatoconil bambinocomeirapportisia ludicisiadiapprendistatodei giovanicostituiscanoaltridue focolaidilinguaggio,iquali siarricchiscono reciprocamente. Infine,nonbisogna dimenticarelosviluppodi relazioniinterpersonalidi interesseversoglialtriedi amicizia[4]:nonsitrattasolo diunasocietàpiùcomplessa chehabisognodi collegamentiinterni,ma anchediindividuipiù complessichehannobisogno dicomunicaretraloro,eche creanoesviluppanoil bisognodiparlareperparlare, cioèsemplicementedi comunicare,mentreil mediumdiviene,allamaniera ormaidiMcLuhan,il messaggio,eancheil massaggio(nelsensoincuile parolecarezzevolisi sostituisconoal"grooming"). Così,illinguaggioviene postulatodalmoltiplicarsidei rapportiinternieesterni, collettivieindividuali.Come immaginaredunque,daallora inavanti,lanascitadiun linguaggiofoneticopiùricco del"callsystem"?Equale linguaggio?HocketteAsher hannoastutamente immaginatounprocessoin duetappe,unavoltacheil "callsystem",saturato,nonè statopiùingradodiinventare deinuovisuonichesi possanodistingueretraloro. Improvvisamente,laspintadi complessitàeffettuail passaggiodaquestosistema chiusoaunsistemaaperto chepermetteuna combinatoriadiappellicon moltepliciproprietà acustiche.Così,sesisuppone chegliappellidelsistema chiuso,comequellidegli uccelli(chesonostatiforse imitatiall'originedagiovani «incantati»)[5],abbiano moltepliciproprietà acustiche,sipuòprenderein considerazioneaesempioil seguenteprocesso:sianodati unappelloA.B.C.D.che significaciboeunoE.F.G.H. chesignificapericolo, A.B.G.H.puòallora significareciboepericolo, C.D.non-pericolo,E.F. non-cibo.Ilsistemaaperto permettedunquedi moltiplicarei«premorfemi»e diassociarliperdescrivere situazionidiverse. Malepossibilità combinatoriediquesto sistemaapertoerano anch'esselimitate,e,quando siarrivòaunanuova saturazioneacustica,divenne necessariocompiereun nuovosaltoevolutivo,cioè costruireunmetasistema doveipremorfemicessassero diesseredelle"gestalt"per diventaredelleunitàdisuono ofonemi,chesi combinasseroperformarele paroleechesiordinassero secondoilprincipio gerarchicoelogicodella doppiaarticolazione. Questosistemaadoppia articolazioneècosìsingolare chesièpotutodirecheèil linguaggio,enonl'uomo,a essereunico.Inrealtàperò, puressendocosìdifferente pernatura,funzionie caratteristichespecifiche, ancheilcodicegeneticoèun sistemaadoppia articolazione,cioèuna gerarchiadoveun sottosistemacostituisceun repertoriodicaratteri distintivipriviinsestessidi specificazioneconl'aiutodei qualisipuòcombinareun numeroinfinitodienunciati. Ciònonsignificacheil cervelloumano,attraverso qualchealchimia,abbia trasferitoalivellodel linguaggioilsistema fondamentale dell'organizzazionecellulare eorganicadell'esserevivente (nonsipotrebbemantenendo lostessoschemaformale affermareilcontrario). Ciòsignificainvececheil linguaggioumano,inquanto sistema,puòricondursiaun tipodiorganizzazione fondamentaledalmomento chesipresentalanecessità congiuntadiunastruttura gerarchicaapiùlivelli(cioè riccadicomplessità)ediuna "organizzazionediscorsiva". Illinguaggioadoppia articolazionenon possiederebbedunquenulla dimiracoloso,senonil miracolochecaratterizzala composizionediogni metasistema.Conciò,esso rimanenondimeno straordinario.Infatti,esso costituisceilprimosistema discorsivoaaltacomplessità chesiaemersoaldilàdella sempliceorganizzazione biotica,eessoaprelastradaa unaprodigiosacomplessità antropologica,cerebrale, individualeesocialecheè benlungidall'essereesaurita esaturata.. L'australopitecodisponeva del"callsystem"chiuso? Man1470disponevadel sistemaaperto?E'l'"homo erectus"chehainventatoil sistemaadoppiaarticolazione oppurebisognaattendereuno deisuoisuccessori?D'Aquili (d'Aquili,inKatz,di prossimapubblicazione) sostienechel'"homoerectus" eradotatodiparola:le impronteinternedelsuo craniomostranochiaramente unosviluppodellaseconda circonvoluzionetemporale, dellacirconvoluzionefrontale inferioreedelloboparietale inferiore.Inoltre,datochele societàpiùarcaichechesi conoscanodispongonotutte diunlinguaggiolacui complessitàdistrutturaè ugualeallanostra,èormai lecitopensarenonsoloche 500milaanniprimadi "sapiens"fosseemersoun paleolinguaggioattoa assicurarelecomunicazioni interneinunasocietàgià moltocomplessaea accumularelasuacultura,ma anchechelosviluppodella complessitàsocioculturalee delcervello,dopo"homo erectus",postulino congiuntamentel'apparizione delsistemaadoppia articolazioneprimadi"homo sapiens".Ciònonsignifica che,dalpuntodivistadella grammatica,tuttosia perfezionato,einoltre, mancherebberoallaparolala logicadell'immaginarioe quelladelleideeastratte,cioè lapossibilitàdiformulare mitieteorie.Maalloraciò significacheèpiùsensato pensarechesiaillinguaggioa averecreatol'uomo,enon l'uomoillinguaggio,"a condizionediaggiungereche l'ominidehacreatoil linguaggio". Daallorainavanti,il linguaggiononèpiùsoltanto lostrumentodella comunicazioneepiùin generaledell'organizzazione complessadellasocietà.Esso divieneancheilpatrimonio culturaleportatore dell'insiemedellascienzae dellatecnicadellasocietà.Di conseguenzasiconcludela formazionediunnucleo culturaleintegratonelsistema sociale. Lanascitadellacultura. Arriviamoquiallanozione chiavelacuidefinizioneè semprestatatroppo unilaterale(opposizionealla Natura)oppuretroppo sovrastrutturale. Nellesocietàdeiprimatipiù evoluti,lacomplessità sociale,comeabbiamogià visto,siperpetuaapartire dallacombinazionedi inclinazioni,cioèdi comportamentiinnati,del giocodiinterrelazionitra individuiegruppi(in particolaredeirapportidi dominazione/subordinazione), degliapprendistatimimetici insenoallasocietà;questi apprendistatipossonodare luogoaavvenimenti protoculturali,maquestisono secondarinelsensochenon modificanoinmodoradicale lacomplessitàsociale prodotta dall'autorganizzazione «naturale»dicuiabbiamo parlato.Incompenso,la maggiorecomplessitàdella societàominidehabisogno, almenoapartiredall'"homo erectus",anzituttoper conservarsi,einseguitoper svilupparsi,diuninsiemedi informazionistrutturate secondoregole; informazionieregolechenon sonogeneticamenteinnate nell'individuo,echenonsono neppurelarisultantedel semplicegiocodiinterazioni traindividuiegruppi.Inaltre parole,"laculturacostituisce unsistemageneratoredialta complessitàsenzailquale questaaltacomplessitàsi distruggerebbeperdareluogo aunlivelloorganizzativo inferiore". "Inquestosenso,lacultura deveesseretrasmessa, insegnata,appresa,cioè riprodottainogninuovo individuonelsuoperiododi apprendistato("learning")per essereingradodi autoperpetuarsieperpetuare l'altacomplessitàsociale". Effettivamente,ognibambino disessomaschilesiforma attraversounciclocheglifa integrareculturalmentela societàpassandoperla culturafemminile(attraverso ilsuorapportoconlamadre), laculturagiovanilenella misuraincuiessaharegole proprie,einfinelacultura maschileadulta.Ilsistema permettedunque,attraverso l'infanziaelagiovinezza,la riproduzionedelpatrimonio culturaleedelmodello sociale,completoperl'uomo [6],incompletoperladonna chesitrovaculturalmente confinataeconfermatanella suasubordinazione.Bisogna distinguerequila "riproduzione"dellacultura inogniindividuo,attraverso laqualelaculturasi autoperpetua,omegliosi "autoproduce permanentemente"(comead esempiounorganismo biologicosiautoperpetua autoproducendosiattraverso lariproduzionedinuove cellulecherimpiazzanole cellulemorte), dall'autoriproduzionedella culturacheèlariproduzione diunanuovasocietàapartire daunacoloniadigiovani culturalmenteformatichesi staccadall'antica(comead esempiolariproduzioneper scissionediunbatterio).E' attraversoquestotipodi autoriproduzionesocialechei gruppisocialisimoltiplicano apartiredaunceppocomune. Ora,lamoltiplicazionedelle societàaltamentecomplesse nonhapotutoeffettuarsiche muovendodaquesta autoriproduzioneculturale,e ècosìchelesocietàominidi dell'"homoerectus"hanno potutodiffondersinel Vecchiomondoconservando laloroaltacomplessità. Ricordiamoquicheattraverso questaautoriproduzione socialesisonopotuteoperare dellevariazioniche permettonouna diversificazioneculturalea partiredallostessotipo,eche ènelgiocodiqueste diversificazionichepossono verificarsideiregressi,ma anchedeiprogressiper quantoriguardala complessità. Bisognafinalmentecapire chelaculturanonsifondasul vuoto,bensìsudiunaprima complessitàpreculturalecheè quelladellesocietàdei primatiecheèstata sviluppatadallasocietàdei primiominidi.Daallorain poilatecnicaeillinguaggio originarioappaionocome prodottidiun'evoluzione versol'altacomplessità.Qui bisognaintegrarelatecnica nell'economiasocialeche derivadall'ecologiasociale,e integrareillinguaggionella comunicazionesocialeche aumentadicomplessitàdi paripassocon l'organizzazionesociale.Così inuoviprincipiorganizzativi eeconomicisidevono considerareculturalinel sensopiùprofondodel termine;essicostituiscono un'informazione organizzazionaleovvero,in altreparole,delleregoledi sviluppo.Dalmomentoincui questaculturasistrutturain circuitodiautoproduzionee autoriproduzione(per trasmissioneeapprendistato), essadivienenonpiùsoltanto prodottoaltamente complesso,bensìproduttrice dialtacomplessità.Lacultura nonèanzituttol'infrastruttura dellasocietà,"essadiventa l'infrastrutturadell'alta complessitàsociale",il nucleogeneratoredell'alta complessitàominidee umana.Così,unaprodigiosa morfogenesihaprodottoun apparatodivenutoanch'esso automaticamente morfogenetico.Lasocietà diventadaalloraunsistema prodigiosodotatodiun apparato generatore/rigeneratore:la cultura.Conilregressodei comportamentiinnatiin "sapiens",laculturasi incaricadeilivellidi complessitàmenoelevatache siautoproducevano prodigiosamentenellasocietà degliantropoidi,esipuò supporrechesesi abbandonasserodeibambini nudieprividiinsegnamenti sudiun'isoladeserta,essi sarebberoincapacidi ricostruireunasocietàdi complessitàpariaquella degliscimpanzé. Ciònonsignificachela culturarimpiazziilcodice genetico.Alcontrario,il codicegeneticodell'ominide sviluppatoesoprattuttodi "sapiens"produceuncervello lecuipossibilità organizzatricirisultano semprepiùatteallacultura, cioèall'altacomplessità sociale.Malacultura costituisceormaiuncentro epigeneticodotatodirelativa autonomia,comeancheil cervello,dacuinonlasipuò dissociare,eessacontienein séun'informazione organizzazionalechediventa semprepiùricca.Ciò significachelaculturanon costituisceunsistema autosufficiente,poichéessa habisognodiuncervello sviluppatoediunessere biologicamentemolto evoluto:inquestosenso l'uomononsipuòridurrealla cultura.Malaculturaè indispensabileperprodurre l'uomo,cioèunindividuo altamentecomplessoinuna societàaaltacomplessità,a partiredaunbipedenudola cuitestaaumentasemprepiù divolume. Lapaleo-culturaègiàmolto ricca.Essacomportale consuetudinieidivietiche corrispondonoalleregole organizzativedellasocietà, unavarietàdiconoscenze tecnicheperlaproduzione degliutensiliedellearmi, unagammadicapacità realizzativechecostituiscono ormaidelleartimolto differenziateeraffinate, poichévièun'artedella trappola,dellescoperte, dell'agguato,dell'uccisione, deltagliareapezzieccetera perognitipodiselvaggina,e infineunaveraepropria enciclopediadiconoscenze sull'ambiente,iltempo,le stagioni,glianimali,le piante,ipesci,gliafrodisiaci, leerbepericolose,curative, commestibili,insommauna medicina,senzadubbiouna chirurgia,imodidicucinareinrealtàdellericettedicucina -,leparticolariattenzionida rivolgereaineonati.Viègià unconsiderevolepatrimonio culturalefemminile,che, maturandonelcorsodei millenni,avràunaportata civilizzatriceimmensa. Lapaleo-culturasaràsempre piùarricchita,ricoperta, superatadaisuccessivi sviluppisocioculturali.Ela strutturasocioculturaledi base,prodigiosamente creatrice,nonsolopermane, masicomplessificaasua volta.Inoltre,questapaleo- culturacontinueràa perpetuare,aldifuoridelle condizionioriginariedella cacciaedellasavana,isuoi primiprincipiorganizzativi. Così,alcunepaleo-società, comepiùtardialcunesocietà arcaiche,possonotornarealla vitadiraccoltainforesta, liberarsipiùomenodalla caccia,purconservandole struttureculturalicomplesse acquisiteprecedentemente dallasocietàdeicacciatori. Piùingenerale,unasocietà chehaacquisitounacerta complessitàinunambiente datoeinunadatapratica, può,graziealsuosistema culturale,conservarequesta complessitàacquisitain condizioniecologichee pratichecompletamente nuove. Cosìilsistemapaleoculturaleègiàunsistema conservatore(della complessitàacquisita)che permettelosviluppotecnico, linguistico,sociologico. Inoltre,comesivedrà,daun certostadioinavanti,la culturadiventaunodei protagonistidellarivoluzione ominidizzante,anchesul pianobiologico.Lacultura costituisce,infatti,una strutturaricettivafavorevolea qualsiasimutazionebiologica nelsensodell'aumentodella complessitàcerebrale, soprattuttose,inunsettoredi punta,ilcervellositrova saturatoeimpossibilitatoa sobbarcarsiunnuovo progressoorganizzazionale. Daallorainpoi,ognibalzoin avantiqualitativodella culturaeognibalzoinavanti qualitativodelcervellosi favorisconoavicendae l'evoluzionesocioculturale giocaunruolodecisivo nell'evoluzionebiologicache conducea"sapiens". 3.ILNODO GORDIANO DELL'OMINIDIZZAZ Giovanilizzazione cerebralizzantee cerebralizzazione giovanilizzante. Losviluppodellacomplessità socialeesige,dapartedel cervelloindividuale,una conoscenzasemprepiùestesa eprecisadelmondoesterno (ambiente)edelmondo interno(società),una memoriasemprepiùgrande, molteplicipossibilità associative,attitudinea prenderedelledecisioniea trovaredellesoluzioniinun grandissimonumerodi situazionidiversee impreviste.Vieneilmomento incuiilpiccolocervellodei primiominidi,einseguito quellodell'"homoerectus" arrivanoalmassimodelle loropotenzialità.Di conseguenzaladomandadi maggiorecomplessitànon puòespletarsichesulpiano filogenetico,favorendoogni mutazionecheaccrescale potenzialitàdelcervello: questoaccrescimentonon riguardasoltantoilnumerodi neuronidellacorteccia superiore,maanchelo stabilirsidiconnessionitra regionicerebralifinoallora indipendenti,l'emergenzadi nuovicentridiassociazionee diorganizzazione:sitrattadi unariorganizzazioneglobale delsistemaaunlivellodi maggiorecomplessità,cuiha contribuitopropriol'aumento delnumerodeineuroni. Ladomandadicomplessità socialeafavore dell'accrescimentodel cervello,cheabbiamo supposto,deveessere integratainunaconcezione anch'essacomplessaericca delcervello.Nellosviluppo geneticocerebrale,daiprimi ominidifinoagliultimi sviluppiprecedenti"sapiens", bisognaconnettere dialetticamentedomandadi complessitàevantaggiodella complessità.Acondizione cheesistagiàunquadro anzituttoecologico,ein seguitosemprepiù socioculturale,attoa accogliereogninuovo sviluppodicomplessità cerebrale,sipuòdirecheun accrescimentocerebralenon puòesserechepositivoe conferiscealgruppomutante chenebeneficiaunvantaggio disuperioritàtecnica,sociale, culturale,ebeninteso ecologica.Aciòbisogna aggiungerealcunifenomeni comelacotturadegli alimenti,chehannocreatole condizionifavorevoli all'ingrandimentodella scatolacranica,che supponiamoabbiano permessosiauna riorganizzazionecerebrale adeguataalcontesto socioculturaleincuisi inseriva,sialacostituzionedi un«surplus»,cheè contemporaneamente vantaggiodisuperioritàe riservadicomplessità potenziale.Così,attraverso l'accrescimentodelcervellosi puòaccumulareunaricchezza virtualenonnecessariamente richiestadallecondizioni esistenti,madestinata inevitabilmenteaessere premiatadaquestee soprattuttodaglisviluppi ulteriori. Cosìbisognaimmaginareun giocooscillatoriotraalcune «domande»dicomplessità chelosvilupposocioculturale puòrivolgerealcervello,da unaparte,edall'altra,una «sorgente»cerebraledi complessità,chedisponedi riservenonesaurite,cioè socioculturalmente inutilizzate,echepossono arricchirsisenzasosta,quasi anticipatamente,apartireda mutazionifortunate.Eragiàil casodelloscimpanzé,lecui possibilitàcerebrali superavanodimoltoisuoi bisognisociali.E'ancheil casodi"homosapiens",lecui attitudinipiùaltesonoben lontanedall'esserestatenon soltantosfruttate,maanche purepisodicamente realizzate. Perquantoconcerne l'ominidizzazione,sembrache ilcervellosiastato contemporaneamentesempre inanticipo(mediante attitudininonsfruttate)e sempreinritardo(per l'assenzadidispositiviche diventavanosemprepiùutili onecessari),sempre sorgente/riservadi complessitàpotenziale, semprelimitato/sovraccarico daqualcheparte. Eèinquestogiocoche emergonolemutazioni genetichechesviluppanoil cervello,cheaccrescononello stessotempolasorgenteben aldilàdeibisognidellatappa evolutiva,stabilendoperò dispositiviadeguatiaquelli. Inognicasoladialetticadi questosviluppotrala mutazionegenetica cerebralizzanteela complessificazioneculturale restaancoraoscura,nonsolo perlararitàdeidati,che risultaeccessivaperrendere possibileunprocedimento induttivo,maancheperchéla mutazionegenetica,inquanto fenomenocreativo,rimane profondamentemisteriosa. Matuttociindicachequesta dialetticahaavutoluogo. Quandol'evoluzione «naturale»delcervello ominidehaprodottoe sviluppatolacultura,è l'evoluzioneculturaleche spingeinseguitoostimola l'ominideasviluppareilsuo cervello,cioèatrasformarsi inuomo.Così,ilcervelloè passatoda500centimetri cubici(antropoide)a600e 800centimetricubici(primi ominidi),poia1100 centimetricubici("homo erectus")primadi raggiungerei1500centimetri cubici("homosapiens neanderthalensis"e"homo sapienssapiens"). Dunque,ilprocessodi cerebralizzazioneè ontogenetico(cioèla complessificazione socioculturalespingealpieno impiegodelleattitudini cerebrali)efilogenetico (avvienecioèattraverso mutazionicheproducono nuoveattitudini,che comincianoaesseresfruttate dallacomplessificazione socioculturale). Ciòequivaleadireinbreve cheselosviluppodella paleo-culturaesercitauna pressionefortissimaafavore dellacerebralizzazione (ontogeneticaefilogenetica), inversamentela cerebralizzazioneapportaun surplusdisviluppoalla complessitàsocioculturale. Iprogressidella cerebralizzazionenonsi possonosepararedaquelli dellagiovanilizzazione.La giovanilizzazionecorrisponde aunrallentamento ontogenetico,cioèal prolungarsidelperiodo biologicodell'infanziae dell'adolescenza,eanchea un'incompiutezza ontogenetica,cioè all'incompiutezzadella sostituzionedeicaratteri adultiaquelligiovanili.Il prolungarsidell'infanzia permetteilproseguimento dellosviluppo organizzazionaledelcervello inunostrettorapportodi complementaritàcongli "stimuli"delmondoesternoe dellespinteculturali;ciò significachelalentezzadello sviluppoontogeneticoè favorevoleall'attitudinea apprendere,allosviluppo intellettuale,allasaturazione, dunqueallatrasmissione culturale(Dobzhansky,1966, p.229).L'apprendistatodel linguaggionelbambino "sapiens"nonpuòavvenire chenelcorsodiunperiododi plasticitàcheterminaa7 anni,fattoindicativodel bisognoassolutodiunalunga infanziadapartedella complessitàsocioculturale. Questapermetteinoltreil radicamentonellavitaadulta nonsolodelnucleofamiliare diorigine(rapportitrafratelli esorelle,tramadreefigli)ma anchedell'universoaffettivo dell'infanzia,ilquale, riversandosisunuovipartner, prenderàformadiamicizia,di affetto,diamore. Dunqueilprolungarsi dell'infanziaèlegatoalla societàinmodo multidimensionale:essa permettediintegrarele strutturesocioculturali fondamentalinelcervelloele strutturefondamentalidel cervellonellestrutture socioculturaliepermettelo svilupposiaintellettualeche affettivodell'individuo. Ilprolungamento dell'infanzia,chefavoriscela complessitàsociale,è favoritoasuavoltada quest'ultima.Lamadre,che distinguesemprepiù chiaramenteilpropriofiglio, vuoleche«restibambino»il piùalungopossibile,il mantenimentoprolungatodi unciboperbimbi,diuna placentaavvolgentedi protezioneedicarezzeritarda losviluppoontogeneticodal puntodivistapsicologicoe forseanchedaquello endocrino. Così,inmododiffusoe condensato,mediatoe immediato,lacomplessità socioculturalepremeafavore diqualsiasimutazione geneticacheritardilo sviluppoontogeneticodel bambino(ilquale,alivellodi "sapiens",avràbisognodi trediciannipercompiersi). Nellostessomodoincuiogni progressonella cerebralizzazionesitraduce inunprolungamento dell'infanzia,èprobabileche ognimutazionegeneticanel sensodiunrallentamento dellacrescita,cioèdi prolungamentodell'infanzia, siaancheunamutazione cerebralizzantenelsenso dellacrescitadivolumedel cervello.Ineffetti,piùil cervellosiingrandisce,più questoaccrescimentonon soloqualitativomaanche quantitativosieffettuadopo lanascita.Ilcervellodello scimpanzéneonatopossiede giàil70%dellasua dimensioneadulta,mentre nonraggiungecheil23%nel neonato"sapiens"(d'altra parte,losviluppopost-fetale delcervellononoffrivache vantaggiallamaternità, mentrel'allargamentodel bacinodelladonnanon potevacheappesantirela femminilità). Diconseguenza,ilprocesso dievoluzionebiologica dell'ominideèdicarattere neotenico,cioèil rallentamentodellosviluppo ontogeneticotendea conservarenell'adultoi caratteriinfantiliogiovanili, eanchealasciareilprocesso incompiuto,comeperquanto concernelacrescitadelpene elapelosità.Untale ringiovanimento,chedà all'adultocerticaratteridel fetoedell'animalegiovane,è statospessofecondo nell'evoluzionebiologica,nel sensocheliberalanuova speciedacaratterispeciali, legatiaunadattamento particolareaunparticolare ambiente,eseaesso corrispondeunosviluppo cerebraleconcomitante, permettelosviluppodi competenzegeneraliedi moltepliciqualitàdi adattamento.Effettivamente, l'uomo,dalpuntodivista fisico,èunfetodiprimate giuntoamaturazionesessuale (Bolk,1960,p.5),e «attraversolesuemembra penzoloni,lasuadentizione ancorapiùchecompleta,i suoimolarifornitidiquattro protuberanze,ilsuoapparato digestivononspecializzato, rappresenta,sottocerti riguardi,untipoprimitivo, fornitodicaratteri generalizzati,cherispondea unacostituzionemoltopiù semplicediquelladella maggiorpartedeimammiferi. Soltantoilsuocervelloela suaplacentasono considerevolmenteevoluti» (Vandel,1968,p.232). Certamente,questoprocesso eragiàinmovimentotragli antropoidi,maèsottola spintasocioculturaleche proseguecon l'ominidizzazione. Equiappareinpienaluce l'incompletezzache l'ominidizzazioneportacon sé.Nonètantoneicaratteri anatomiciofisiologici secondari,ma nell'incompletezzapotenziale delcervello.L'adultoè cerebralmenteincompiutonel sensocheilcervellopuò continuareaimparare, produrrenuoveformedi adattamento,acquisirenuove strategie,nuoveabilità,dopo ilperiododell'infanziaedella giovinezza.La giovanilizzazionedellaspecie èunagiovanilizzazione cerebrale,cioèlapotenzialità diun'intelligenzaediuna sensibilitàgiovanenell'adulto epersinonelvecchio. Lagiovinezzarimane certamenteunacaratteristica degliadolescenti,maisuoi trattidistintivinonsonopiù rigidamenteisolatidentrouna «classeadolescente»: l'adolescenzanelsuoprimo periodoèancoraimmersa nell'universodell'infanzia,e nelsecondoperiodoèsemiintegratanell'universoadulto. Inaltreparole,la giovanilizzazione contribuisceinunprimo tempoalprolungamento dell'infanzia,e,inunsecondo tempo,siaafarpenetrare l'universoadultonella giovinezza(apprendistato dellatecnica,dellacaccia, delleregolesociali),siaafar penetrarelagiovinezza nell'universoadulto.I giovani,comeabbiamogià detto,sonoportatori all'internodellaclassedegli uominidellorogustodel gioco,dellaloroaffettività, delleloromolteplici domande,dellalorocuriosità onnivora,equesticaratteri possonointegrarsi collettivamente(danze,feste, giochi)efarsopravvivere individualmenteciòchefasì chel'uomomaturopossa restareinuncertosenso giovane,nonpiù fisiologicamente,bensìnello spirito.Diconseguenzala classedegliuomininonèpiù propriamenteparlandola classedegliadulti,èlaclasse maschiledegliuomini giovani,degliuominimaturi, deivecchi,dovegliadultisi consideranodeigiovaniin rapportoaivecchi,coloroche "sanno",colorochehanno realmenteaccumulatola culturaeche,nellesituazioni incerteoequivoche,sono ugualmentecapacidi ricordarsibuonesoluzionigià sperimentateediinventare unasoluzionenuova. Perfinire,indichiamoqui,sul pianodell'individualità umana,unaconseguenza giovanilizzatricechediverrà capitalein"sapiens".La giovanilizzazionecorrisponde anche,l'abbiamogiàdetto, allapersistenzadi un'affettivitàinfantile anzituttonell'adolescente,e poinell'adulto.Dunque, indubbiamentegiàprimadi "sapiens",sisviluppanonegli individuiun'emotivitàeuna sensibilitàsempremaggiori, un'attitudinepiùmarcataa soffrire,comeaessereinvasi dafobie,repulsioni, avversionichecondurranno all'odio,einfine,lacapacità diamare,fontedifraternità, dislanci,diadorazione,di devozione,dipietà,di rispetto. "Così,lagiovanilizzazioneè unprocessogeneralee molteplice,strettamente associatoinciascunodeisuoi aspettiallacerebralizzazione, checoncernelanatura geneticadellaspecie,la naturasocialedellaculturae lanaturaaffettivae intellettualedell'individuo", assicurandomigliori condizionidi autoriproduzioneedi autosvilupposocioculturalie miglioricondizionidi sviluppoindividuale, affettivo,intellettuale, inventivo;eciòdallanascita finoaarrivare,talvolta,anche allasenescenza. Lanaturaculturale dell'uomo. Datocheiprogressi socioculturalidegliominidi favorisconola cerebralizzazioneela giovanilizzazione,datoche cerebralizzazionee giovanilizzazionefavoriscono lacomplessificazione socioculturale,datodunque cheesisteuncircuitoselettivo dotatodiconnessioniinterne afavoredellosviluppodella complessitàatuttiilivelli, quellodellaspecie,quello dell'individuo,quellodella cultura,quellodellasocietà, "sipuòvederedi conseguenzaillegame reciprocofraitreprocessi: giovanilizzazione, cerebralizzazione, culturizzazione". Ilprogressodella giovanilizzazionesignificail regressodeicomportamenti stereotipi(istintuali)che eranoprogrammatiin manierainnata,l'apertura estremaall'ambiente(naturale esociale),l'acquisizionedi unagrandissimaplasticitàe disponibilità.Ilprogresso dellacerebralizzazione corrispondeallosviluppo dellepossibilitàassociative delcervello,allacostituzione distruttureorganizzazionalio "competenze",nonsoltanto linguistiche(Chomsky),ma ancheoperativamente logiche,euristichee inventive.Ilprogressodella culturizzazionecorrisponde allamoltiplicazionedelle informazioni,delle conoscenze,delsapere socialeeanchealla moltiplicazionedelleregole organizzativeedeimodellidi condotta,dunquealtresìauna programmazione propriamentesocioculturale. "Inaltreparole,laculturasi inserisceinmodo complementarenelregresso degliistinti(programmi genetici)enelprogressodelle competenzeorganizzazionali, rafforzatasimultaneamenteda questoregresso (giovanilizzante)edaquesto progresso(cerebralizzante), necessariaall'unoeall'altro. Essacostituisceun«taperecorder»,uncapitale organizzazionale,unamatrice informazionale,attaanutrire lecompetenzecerebrali,a orientarelestrategie euristiche,aprogrammarei comportamentisociali". Ecosìappareilvoltobiosocio-culturale dell'ominidizzazione:le strutturecognitive, linguisticheepratichedi organizzazionecheemergono coninuovisviluppidel cervellosonodellestrutture innatecherimpiazzanoi programmistereotipatio istinti,essesonoormai impressenell'ereditàgenetica, mentrenevengonosottrattio respintiungrandenumerodi comportamentistereotipati. "Maessenonpossono affacciarsisulpianooperativo chemuovendo dall'educazionesocioculturale,edaunambiente socialeresocomplessodalla cultura". Quisirisolveunodei paradossicheopponevain modosterileilruolo dell'innatoedell'acquisito nell'uomo.Ciòchesielabora nelcorsodelperiodo dell'ominidizzazione,è l'attitudineinnataaacquisire eildispositivoculturaledi integrazionedell'acquisito. "Piùancora:èl'attitudine naturaleallaculturae l'attitudineculturalea svilupparelanaturaumana". Nonsipuòpiùsfuggireallora all'ideadiuna complementaritàoriginaria tral'acquisizionediqueste attitudininaturali(le competenzeorganizzazionali innate)el'esistenzadella cultura.Ineffetti,dauncerto stadioinavanti,la complessitàdelcervelloela complessitàsocioculturalesi incastranol'unadentrol'altra, econseguentementegli sviluppiultimidellepotenze creatricidelcervellonon possonoesprimersiche muovendodaunacomplessità socioculturaleprodigiosa. Inaltreparole,ilcervello grandesarebbestatoun handicapperunessereche nonavessepotutodisporredi questacomplessità.Come diconoHocketteAsher,peri nostriantenati,«ilvaloredi sopravvivenzadeigrandi cervellidiventaevidente"see soltantose" essisisonogiàimpadroniti ("achieved")dell'essenzadel linguaggioedellacultura» (HocketteAsher,1964).La nostranuovacorteccia,chesi èsviluppataattraverso l'interazioneconlacultura,«è incapacedidirigerelanostra condottaodiorganizzarela nostraesperienzasenzala guidafornitadaunsistemadi simbolidotatidiun significato»(Geertz,1966). Privatodicultura,"sapiens" sarebbeunsoggettoritardato, incapacedisopravviverese noncomeunprimatedelpiù infimoordine; nonpotrebbeneppure ricostruireunasocietàdi complessitàpariaquelladei babbuiniedegliscimpanzé. "E'piùcheevidentecheil grossocervellodi'sapiens' nonèpotutoarrivare, affermarsi,trionfarechedopo laformazionediunacultura giàcomplessa,estupisceche sisiapotutocrederecosìa lungoesattamenteil contrario". Cosìnonsonosoltantogli inizidell'ominidizzazione, "bensìilsuocompletamento", chediventano incomprensibilisesi dissocianocomeduesettori distintievoluzionebiologicae evoluzioneculturale. Laloroassociazionedifatto cimostradaunapartecheil ruolodell'evoluzione biologicanelprocessosociale enell'evoluzioneculturaleè moltopiùgrandediquantosi pensasse,"mad'altrapartesi puòvedereanchecheilruolo dellacultura,cosaancora recentementeinsospettata, risultacapitaleperla continuazionedell'evoluzione biologicafinoa'sapiens'". Equandoappare"homo sapiensneanderthalensis", forsecentomilaannifa, l'integrazioneèeffettiva: "l'uomoèunessereculturale pernaturaperchéèunessere naturalepercultura". 4. L'INCOMPIUTEZZA FINALE. Dicolpocrollailvecchio schemaconcettualeche opponevanaturaecultura. L'evoluzionebiologicae l'evoluzioneculturalesono dueaspetti,duepolidi sviluppochehannorapporti diinterscambioedi interferenzaconilfenomeno complessivo dell'ominidizzazione: l'evoluzionebiologica, iniziatadaunprimate intelligenteedallasuasocietà ormaicomplessa,proseguein unamorfogenesitecno-socioculturalelaqualerilanciae stimolaun'evoluzione biologicagiovanilizzantee cerebralizzante. Nelcorsodiunprimostadio preistoricolepotenzialitàdi unpiccolocervello,sino allorapocosfruttatein foresta,permettevano,sotto l'impulsodellavitainsavana, losviluppodiunaprassiche dovevacondurrealla creazionediunatecnologia, diunnuovotipodisocietàe diunembrionedicultura.Nel corsodiunsecondostadio,è losviluppodellacomplessità socioculturalechespingenel sensodellosviluppodella giovanilizzazioneedella cerebralizzazione,lequali reciprocamentespingononel sensodellosviluppodella complessitàsocioculturale.Di conseguenzatuttoavviene comeselasocietàsi comportassecomeun ecosistemasociale organizzatoreeorganizzato, esercitanteunaspinta selettivaeintegrativasugli sviluppiontogeneticiesulle mutazionigenetichechesi muovononelsensodella complessitàcrescente.Il ruolodell'ecosistemanaturale nonnerimaneannullato.Al contrario,losviluppodella complessitàsocialestabilisce deirapportisemprepiùestesi, profondiecomplessicon l'ecosistemanaturale. Qualsiasiformadieconomia socialedipendesemprepiù dall'ecologiasociale,qualsiasi mutamentoecologicosi ripercuotesull'economiaefa sìchelamodificazione economicasiripercuota sull'interasocietà.Lacultura peròsiguadagnaunarelativa autonomia,cioèunacultura complessaacquisitanella savanapuòconservarelasua complessitàinunambiente nuovo,ivicompresala foresta:ilbipedeatesta grossacherientrassenella foresta,incapacedi arrampicarsi,certamentenon potrebbepiùbeneficiaredella protezionedeglialtialberi, ma,ancheseabbandonassela cacciaritornandoalla raccolta,manterrebbeilsuo linguaggio,utilizzerebbela suaabilitàtecnicapernuove applicazioni,emodificando la"sua"cultura, conserverebbe"la"cultura. Ciòsièverificatoperalcune societàdi"homosapiens",e ciòsièverificato,osi sarebbepotutoverificare,per alcunespeciediominidi. Direchel'ominidizzazioneè unprocessoincuihanno interferitolemutazioni genetiche,lesfideele integrazioniecologiche,la prassicivilizzatricedella caccia,losviluppodella complessitàsociale,il formarsidellacultura, significadirechesitratta essenzialmentediunprocesso diinterazioniedi interferenze,dovele variazionioradiunelemento costitutivo,oradiunaltro, fannovariareaturnoglialtri indiversimodi.Sitrattadiun processochedaunlato sembracontingentee aleatorio,poichélavariazione dell'ecosistema,comela mutazionegenetica,come l'invenzionediunatecnica nuovasonoavvenimentiche tendonoadisorganizzareun sistemadato,nonobbedendo aalcunpianodisviluppo precedente.Però,vistoa grandilineeenelsuo complesso,ilprocessoappare comeunamorfogenesilogica. Essosembrataleanzituttoper un'illusioneottica,perchési dimenticanolemutazioni senzarisultato,igruppi socialiscomparsi,lespecie eliminatesil'unaconl'altra,si dimenticailfavolososprecoe sidimenticacheciòchesi chiamaevoluzionenonèun "continuum",maunasomma dimodificazioniisolate,con lunghissimeepochechiamate distagnazionedalpuntodi vistaevolutivo,maneifattidi stabilità.Aunsecondo sguardoperò,visitrovauna logica,nonunalogica finalista,teilhardiana,mala logicadell'entropianegativa, delladisposizionepropriadel sistemacomplesso autorganizzato-allavitanel suosignificatopiùampio, comprendenteanchel'uomoe l'intelletto-autilizzarele forzedisorganizzatriciper conservareesvilupparela propriaorganizzazione,a utilizzarelevariazioni casuali,gliavvenimenti perturbatori,peraccrescerela diversitàelacomplessità. Direchelamorfogenesi ominidizzanteèilprodottodi unprocessodiinterazioniedi interferenze,significadire altresìcheciòchechiamiamo uomodeveesserevistocome unsistemagenetico-cerebrosocio-culturale,aicui elementicostitutivisappiamo damoltotempodareunnome (machesiamoancoraoggi incapacidiconnettere):la specie,lasocietà,l'individuo. Sihasemprelatendenzaa scotomizzareduediquesti terminiafavorediuno,si trovadifficilepensarli insieme. Oraciascunodiquestitermini rinviaall'altro,nessunopuò esserepensatooconcepito comecessazionedell'altro.Vi èuncircuitosenzainizioné finetraspazio,società, individuo,eabbiamovisto chetuttociòcheriguardala complessitàdell'unoriguarda lacomplessitàdell'altro,che losviluppodellaspecie,della società,dell'individuosono connessi. Mainquestatotalità,qualèil puntodiincontrofrail sistemagenetico,l'individuo, ilsistemaculturale,lasocietà, oinaltriterminiqualè l'epicentrodelsistemaautoorganizzazionale complessivo?Qui,ilcervello èilpuntocrucialedituttele connessioni.Nelladialettica creatricecheabbiamovoluto cogliere,lacerebralizzazione cièapparsalachiave dell'autorganizzazioneumana elalineadisviluppoalla qualerinviatantol'evoluzione biologicadegliominidi quantolamorfogenesitecnosocio-culturale.Ilcervello, centronevralgicobioculturale,diventa effettivamenteilnodo gordianodell'antropologia,e l'enormecervellodi"sapiens" apparecomeilpuntodi convergenza,d'arrivo,di partenzaedidivergenzadi un'avventurastraordinaria. Inrealtà,lafine dell'ominidizzazioneè contemporaneamenteun inizio. L'uomochesirealizzain "homosapiens"èunaspecie giovaneeinfantile;ilsuo cervellogenialerisultadebole seprivatodell'apparato culturale;tuttelesue attitudinihannobisognodi esserenutriteconilbiberon. Ciòincuisicompleta l'ominidizzazione,è l'incompletezzadefinitiva, radicaleecreatricedell'uomo. Schemasucondizionie modifichedegliecosistemi (quiomesso). Questoschemanonha interessedimodello,madi antimodellorispettoagli schemiancoratroppolineari cheprivilegianounsolo fattore,unasoladimensione inunacomplessità multidimensionale.Ci sforzeremoquindidiindicare quilanecessitàdimetterein relazioneciòchetroppo spessoèvistoseparatamente, ediconcepire l'ominidizzazionecomeuna catenadimutuerelazioniedi autosviluppo,che,da interazioneainterazione,da "feed-back"a"feed-back", giungeaconcludersiinun circuito,valeadireinun nuovosistemacapacedi autoriprodursidasestesso:il sistemasocioculturale. PARTETERZA. UNANIMALE DOTATODI SRAGIONE. "ORidicolissimeheroe". PASCAL 1.SAPIENSDEMENS. L'eradelgrossocervello iniziaconl'uomodi Neanderthal,già"sapiens", cheinseguitofaposto all'uomoattuale,unicoe ultimorappresentantedella famigliadegliominidiedel genereuomosullaterra. Quando"sapiens"appare, l'uomoègià"socius,faber, loquens". Lanovitàche"sapiens" apportaalmondonon riguardadunque,comesiera creduto,lasocietà,latecnica, lalogica,lacultura.Riguarda invececiòchefinoraerastato consideratocomeaccessorio, oppureridicolmentesalutato comesegnodispiritualità:la sepolturaelapittura. Rivelazionidellasepoltura. Letombepiùanticheche conosciamosonodi Neanderthal[1].Esseci indicanobenpiùebenaltro cheunsempliceinterramento perproteggereivividalla decomposizione(ilcadavere avrebbepotuto,atalfine, essereabbandonatolontanoo gettatoinacqua).Ilmortosi trovainunaposizionefetale (fattochesuggerisceuna credenzainunanuova nascita),talvoltaanche distesosudiunlettodifiori, comeindicanoletraccedi pollineinunasepoltura neanderthalensescopertain Irak(cosachesuggerisceuna cerimoniafunebre);leossa sonotalvoltadipinted'ocra (cosachefapensaresiaadei funeralidopounconsumo cannibalistico,siaadei secondifuneralidopola decomposizionedel cadavere);alcunepietre proteggonolespoglieepiù tardiarmiecibi accompagnanoilmorto(cosa chefapensareallacredenza nellasopravvivenzadelmorto sottoformadispettro corporeoaventeglistessi bisognideivivi)[2]. "Ciòdicuitestimoniala sepolturadiNeanderthal,non èsoltantoun'irruzionedella mortenellavitaumana,ma anchealcunemodificazioni antropologichechehanno permessoeprovocatoquesta irruzione". 1.Unanuovacoscienza. Anzitutto,incontestabilmente, unprogressodella conoscenzaobiettiva. Lamortenonviene riconosciutaperciòchefa, comelariconosconogli animali(che,inoltre,sonogià capacidi«fareilmorto»per ingannareilnemico),essa nonvienesperimentata soltantocomeperdita, sparizione,lesione irreparabile(cosache possonoprovarelescimmie, l'elefante,ilcane,l'uccello), essavienealtresìconcepita cometrasformazionediuno statoinunaltro. Inoltre,lamorteviene probabilmentegiàpensata certamentenoncomeuna «legge»dellanatura,ma comeunaschiavitù inevitabilechepesasututti gliesseriviventi. Inognicaso,checiòaccada perlapresenzadeimorti oppureperlapresenza dell'ideadellamortealdi fuoridelsuoverificarsi immediato,sipuògià scoprirenell'uomodi Neanderthalunpensieroche nonètotalmenteinvestito nell'azionepresente,cioèsi puòscoprirelapresenzadel tempoinsenoallacoscienza. Lacompresenzadiuna coscienzadelle trasformazioni,diuna coscienzadelleschiavitù,di unacoscienzadeltempo stannoaindicarein"sapiens" lanascitadiungradopiù complessoediunaqualità nuovadellaconoscenza cosciente. 2.Ilmitoelamagia. Contemporaneamentealla coscienzarealisticadella trasformazione,lacredenza chequestatrasformazione abbiacomerisultatoun'altra vitadovel'identitàdel trasformatosimantiene (rinascitaosopravvivenzadel «doppio»)ciindicache l'immaginariofairruzione nellapercezionedelrealee cheilmitofairruzionenella concezionedelmondo.Ormai essidiventanonellostesso tempoiprodottiei coproduttorideldestino umano. Mentrelatombacisegnalala presenzaelaforzadelmito,i funeralicisegnalanola presenzaelaforzadella magia.Ifunerali,infatti,sono ritichecontribuisconoa operareilpassaggioall'altra vitainmodoconveniente, cioèproteggendoivivi dall'irritazionedelmorto (dondeforseilcultodei morti)edalla decomposizionedellamorte (dondeforseilluttocheisola iparentideldefunto). Dunque,èuninteroapparato mitologico-magicoche emergein"sapiens"esitrova mobilitatoperaffrontarela morte. 3.Laspaccatura antropologica. Tuttostadunqueaindicarci chelacoscienzadellamorte cheemergein"sapiens"è costituitadall'interazionedi unacoscienzaoggettivache riconoscelamortalità,eda unacoscienzasoggettivache affermasenonl'immortalità, almenounaformadi permanenzaattraversola morte.Iritidellamorte esprimono,riassorbonoe esorcizzanonellostesso tempountraumaprovocato dall'ideadiannientamento.I funerali,equestointuttele societàdi"sapiens" conosciute,traducono contemporaneamenteuna crisieilsuosuperamento,da unapartelostrazioe l'angoscia,dall'altrala speranzaelaconsolazione. Tuttostadunqueaindicarci chel'"homosapiens"viene colpitodallamortecomeda unacatastrofeirreparabile, checreainluiun'ansia particolare,l'angosciao l'orroredellamorte,chela presenzadellamortediventa unproblemavivo,checioè travaglialasuavita.Tuttosta ugualmenteaindicarciche quest'uomononsoltanto rifiutaquestamorte,masi rifiutadiammetterla,la supera,larisolvenelmitoe nellamagia. Oraciòcheèprofondoe essenziale,nonèsoltantola coesistenzadiquestedue coscienze,èlalorounione torbidainunadoppia coscienza; sebbenelacombinazionetra questeduecoscienzesia estremamentevariabilea secondadegliindividuie dellesocietà(comedelresto anchelamisuraincuilavita siimpregnadimorte), nessunadelledueannulla realmentel'altra,etutto accadecomesel'uomofosse unsimulatoresinceronei confrontidisestesso,un istericosecondol'antica definizioneclinica,che trasformainsintomioggettivi ciòcheprovienedalsuo turbamentosoggettivo. Tralavisioneoggettivae quellasoggettivasitrova dunqueunaspaccatura,chela morteaprefinoallostrazio,e chevieneriempitadaimitie dairitidellasopravvivenza, chearrivanoinfineaintegrare lamorte.Con"sapiens"si delineadunqueildualismo delsoggettoedell'oggetto, legameinscindibile,cesura insormontabile,chein seguito,inmillemodi,tuttele filosofieelereligioni tenterannodisuperareodi approfondire.Inrealtàl'uomo dissociaormaiilproprio destinodaldestinonaturale, sebbeneeglisiagiustamente convintochelasua sopravvivenzaobbediscealle legginaturalidello sdoppiamentoedella metamorfosi.Visonodunque inluidelleinterferenzetra un'oggettivitàeuna soggettivitàpiùricche,eciò perchéessecorrispondono entrambea: 4.Unprogresso dell'individualità. Infatti,bisognachecisiauna fortepresenzapersonale perchél'individualitàdiun mortosopravvivaaccantoa deivivi,bisognacheesistano intensilegamiaffettivie intersoggettiviperchéquesti possanorestarevivialdilà dellamorte;bisognacheci siasviluppodiquelnuovo epicentrocostituitodalla coscienzadisénelmondo perchévisiacoscienzadella spaccaturamortale, confluenzatral'affermazione oggettivadellamortee l'affermazionesoggettiva dell'immortalitàindividuale. Così,l'irruzionedellamorte, per"sapiens",è contemporaneamente l'irruzionediunaveritàedi un'illusione,l'irruzionediun chiarimentoedelmito, l'irruzionediun'ansiaediuna fiduciainsestesso,l'irruzione diunaconoscenzaoggettivae diunanuovasoggettività,e soprattuttoillorolegame ambiguo.E'unnuovo sviluppodell'individualitàe l'aprirsidiunaspaccatura antropologica. LamortediNeanderthal, constatatadalungotempoma totalmentedisinnescatadal puntodivistaantropologico dallavisioneunidimensionale dell'uomodotatodiragione, costituisceunaformidabile rivelazionechegettauno spiragliodiluce incomparabilesulla differenzatra"sapiens"ei suoipredecessori,eunaluce permanentesullanatura dell'uomo,nelsensochelo straordinarionododi significaticheabbiamomesso inevidenzaèlegatoallo sviluppoultimodelcervello dell'ominideealla costituzionestessadel cervellodi"sapiens"[3]. Larivelazionedellapittura. Sipuòsupporrechel'ocra rossa,pressol'uomodi Neanderthal,nonsiastata utilizzatasoltantoper dipingereleossadeimorti, bensìanchepereseguire pitturesulcorpoumano,per disegnaresimboliosegnisu oggettidiversi.Inognicasoè certochenelmaddalenianola pitturaparietale,all'ocraeal nerodimanganese,è,alpari dell'incisionesurocciaosu osso,un'artesviluppatissima, echeisimboli,isegniei graffiti,vengonousati correntemente. Perlungotempocisiè limitatiaammirare,inquesto fenomeno,lanascitadell'arte, invecedileggervilaseconda nascitadell'uomo,cioèla nascitadi"homosapiens". Anzitutto,ilcampografico dell'umanitàpreistoricaè vastissimoemoltovario:visi affiancanoilsegno convenzionale,ilsimbolopiù omenoanalogico,ildisegno estremamenteprecisodi formeviventi,einfinela rappresentazionediesseri chimericioirreali.Nonsi trattadunquediporcidegli interrogativisudiun'arte,la pittura,maditentareuna grafologiadi"sapiens". 1.Daunlato,losviluppo graficocostituisce l'acquisizionediunnuovo mododiespressioneedi comunicazionecheèuna primaformadiscrittura.Non sitrattaancora,certamente, dellinguaggioscritto,magià dellinguaggiodiciòcheè scritto,conilsegno ideograficoeilsimbolo pittografico.Inoltre, nell'immagine«realista»,si trovanellostessotempo l'acquisizionemoltoprecisa diformeconcreteeil costituirsidiciòchediverràil modelloastratto,«pattern»o tipo,fattocherivela l'ampiezzadellosviluppo delleattitudinilogicoempiricheinrapportoagli ominidi. 2.D'altraparte,l'arte,cioè ingegnosità,abilità, precisione,inventiva,chei predecessoridi"sapiens" avevanogiàsviluppato nell'attivitàpratica,in particolarenellacaccia,si avventuraesidispiegainun camponuovo,quellodella produzionespirituale (immagini,simboli,idee)che chiameremoqui"noologica". Qualèilsensodiquesto fenomenonuovo?Aquesto punto,sicontrappongonoin generaledueinterpretazioni, l'unachericonoscepuramente esemplicementeilsorgeredi un'attivitàartisticaediuna vitaesteticachetrovanoil lorofineinsestesse,l'altra cheintegralanuovaartedelle formeinunfineritualee magico.Secondonoi,ledue interpretazionisipossono unire,tantopiùcheabbiamo sostenutoaltrove(Morin, 1956,1972)cheifenomeni magicisonopotenzialmente esteticiecheifenomeni esteticisonopotenzialmente magici. 3.Comeciharivelatola sepoltura,lamagiahafatto irruzionein"sapiens".Inoltre, lostudiodellesocietà arcaichecimostrachela decorazione,l'ornamento,la scultura,lapitturapossono avereunvaloreprotettivoe fausto,etrovarsilegatea credenzemitologicheea azionirituali.E'perquesto chesièsuppostocheidipinti rupestridianimali, trasmessicidallapreistoria, corrispondanoaritimagici propiziatoridellacaccia. Percomprenderequesta magia,bisognariprendereil temadel«doppio»cheègià emersoapropositodella morte.L'esistenzadeldoppio èattestatadall'ombramobile cheaccompagnaciascuno, dallosdoppiamentodiséche avvienenelsogno,edallo sdoppiamentodelriflesso nell'acqua,cioèl'immagine. Diconseguenzal'immagine nonèunasemplice immagine,essaportainséla presenzadeldoppio dell'essererappresentatoe permette,attraversoquesto intermediario,diagiresu questoessere;èquestaazione cheèpropriamentemagica: ritodievocazioneattraverso l'immagine,ritodi invocazioneall'immagine, ritodipossessosull'immagine (sortilegio). Aquestopunto,possiamo cercareillegametra l'immagine,l'immaginario,la magia,eilrito. L'etologiacihagiàrivelato l'esistenzadiritualianimali, checonsistonoinsequenzedi comportamentisimbolici, voltiamettereinmovimento unarispostadapartedichili riceve.Lacaratteristicadel ritualemagico,presso"homo sapiens",èdiessere indirizzatononsoltanto direttamenteagliesseridai qualiegliattendeuna risposta,"maanchealle immaginiosimboli",iquali sisupponelocalizzinoinsé, inuncertomodo,ildoppio dell'esserecherappresentano. Percapirepiùprofondamente comepossaun'immagine accedereall'esistenzain quantodoppio,bisognacapire cheognioggettoèormai dotatoper"sapiens"diuna doppiaesistenza.Attraverso laparola,ilsegno,ilgraffito, ildisegno,essoacquisisce un'esistenzamentale autonomapersinodallaloro esistenza.Ormaiillinguaggio haapertolaportaallamagia: daallorainavantiognicosa richiamaimmediatamente all'intellettolaparolachela denota,elaparolarichiama reciprocamentel'immagine mentaledellacosacheevoca, eleconferiscelapresenza, sebbeneessasiaassente. Così,ilmondoesterno,gli esserieglioggettifacenti partedell'ambientehanno acquisito,con"homo sapiens",unaseconda esistenza,quelladellaloro presenzanellospiritoaldi fuoridellapercezione empirica,sottoformadi immaginementale,analoga all'immaginecheformala percezione,poichéessaaltro nonèchequestaimmagine ricordata.Ormai,ogni significante,compresoil segnoconvenzionale,porterà inpotenzalapresenzadel significato(immagine mentale)equestopotrà confondersiconil «referente»,cioèl'oggetto empiricodesignato.Sono evidentementeildisegnoela pittura«realisti»chefondano sullaloroperfezione l'adeguatezzadelsignificante, adesempiounbisonte dipinto,all'immaginementale delbisontericordatoeal bisonteempirico.Ilmitodel doppiooperala razionalizzazioneche permettedispiegarela presenzaenellostessotempo l'assenzadell'animale nell'immagine.Di conseguenzailritualeumano, alparidelritualeanimale, costituisceuncomportamento voltoaottenererisposte adeguatedall'ambiente esterno,maquestavoltanon piùdirettamentedaglioggetti edagliesseri,bensìdailoro doppi,cioèinrealtàdalle immaginiedaisimboli. L'uomononiniziasoltanto attraversoisegni,isimboli,le immagini,egliiniziaanche "conessi"; questisonoormaidegli intermediarichesipongono tral'ambienteeilsoggetto, partecipandoall'unoe all'altro:essicostituiscono unasferanoologicaspecifica che,comeunaspessanube, circondaormaiilcammino dell'umanità. Possiamodiconseguenza cominciareacomprenderele condizioniincuièapparsala magiapresso"homosapiens". Bisognavaanzituttocheil linguaggioelascrittura pittograficamantenesserouna doppiaesistenzadegliesserie dellecose.Maquesta condizionenecessarianonera sufficiente.Occorrevaaltresì unmitocheconfermassee spiegasselarealtàvivente delleimmaginimentalio materiali,equestomitodel doppiosièforsecristallizzato conlanuovacoscienzadella morte. Occorrevaprobabilmente anche(sebbeneinseguito questacondizionenonsiapiù deltuttoindispensabile)che l'immaginedisegnata,incisao dipinta,potessecostituireun sostratomaterialeperl'azione magica,chesiindirizza all'"eidolon"attraversogesti simbolici,attimimati,parole ecantirituali.Di conseguenza,vieneassicurata lacomunicazionetra l'immagineoggettoelacosa oggettiva,elamagiapuò svilupparsiutilizzandole efficacirisorsedelrituale. CosìidipintidiLascauxedi Altamiranonsonostati utilizzatidaoperazioni magiche.Essisonoun elementocostitutivodella magia.Dicolposicomprende meglio,comevedremo,che, sebbeneleimmagininonsi possanoridurreallaloro funzionemagica,l'universo delleimmagini, sviluppandosi,concorredi persestessoallosviluppo dellamagia. Quellocheciriveladunqueil grafismoparietale,èil rapportoimmaginarioconil mondo.Daunaparte,la parola,ilsegno,ilsimbolo,la rappresentazioneriproducono senzasostaallospirito,anche inloroassenza,gliesseriele cosedelmondoesterno,ein uncertosenso,questiesserie questecosesonoormaidotati diunpotereinvasore. D'altraparte,questesonole immaginimentaliche invadonoilmondoesterno.E' inquestaconfusione,eper superarla,chesicostruiscono ilmitoelamagia,cioè un'organizzazioneideologica epraticadelrapporto immaginariocolmondo. Scopriamodunqueche immagine,mito,rito,magia sonofenomenifondamentali, legatiallanascitadell'uomo immaginario. Ormai,mitologiaemagia sarannocomplementarie associateatuttiifenomeni umani,ancheipiùbiologici (morte,nascita)oipiùtecnici (lacaccia,illavoro);esse colonizzanolamorteela sradicanodalnulla. 4.Lamagiapertantonon sfruttailsignificato antropologicodiciòche, sottounaltropuntodivista,è altresìl'efflorescenzadiun universoesteticonuovo. Macomedelimitare l'estetica?Essaciappareora comeilfruttoultimodella cultura,chesboccia separandosidallefinalità magico-religiose,tantocome unaqualitàuniversalelegata all'esuberanzastessadella vita,echesidispieganelle fioriturevegetali,quantonei gusci,neicanti,nellepiume, negliornamentidellepiù diversespecieanimali. Ora,aquestopunto, cercheremonuovamentedi unire,enondiopporredue tipid'interpretazione.Nel regnobiologicocomein quelloantropologico,èquasi impossibileisolareallostato «puro»unfenomenoestetico. Biologicamente,untale fenomenoèsemprelegatoa unasemiotica,ilchesignifica cheformeecolorisono elementicostitutividi «messaggi»dirichiamo sessuale,diintimidazione,di minacciaeccetera.Dalpunto divistaantropologico, l'esteticaèstataquasisempre legataallamagiaealla religione,eèstataspesso utilizzataperlaseduzioneeil prestigio.E'solocongli sviluppiculturalipiùevoluti chesievolveinmodo relativamenteautonomo, benchésempreincertoe fragile,l'estetica«pura»,per ilpiaceredelleformedei colori,deisuoni,della scrittura:l'arteperl'arte. E'incompensoneisuoi caratteriradicalichel'estetica delleformeviventicessadi lasciarsiridurreallefunzioni efficaci,diadattamentoedi selezione,eappareinternaal giocodell'entropianegativa dellavita,cheè combinazione, differenziazione, proliferazioneinventivadi forme.Possonodunque ricongiungersiilgioco dissipatoriodellavitanella suaorigineeilgioco dissipatoriodellaculturanel suodispiegarsi. Maanchel'uomoportaun caratterenuovo:nellespecie vegetalioanimali,il fenomenoesteticoèimpresso geneticamente,el'individuoè portatore,nonproduttoredei disegniedeicolori.Nelcaso di"sapiens" sitrattadiunaproduzione individuale,diispirazione cerebrale,eseguitapermezzo diunatecnicaediun'arte. Ormaiilcervelloumanosi impadroniscediunnuovo campodicompetenze,enello stessotempononèsoltanto l'immagine-percezione, l'immaginericordochesi espandeesitraducefuoridal cervellonelleopere figurative,èuna proliferazionecreativadi immaginichesiesprime nell'invenzionediforme nuoveediesserionirici.Alla nascitadell'uomo immaginariosilega indissolubilmentequella dell'uomodotatodi immaginazione. L'artedunquesiapplicada unaparteallariproduzione delleforme,dall'altragiocaa inventarne.Questa riproduzioneequesta invenzione,ripetiamolo,si inscrivononelquadrodella magia,dellareligioneepiùin generaledelleattivitàsociali, maessesoddisfanoun piacere,unaemozione propriamenteestetici. Possiamosupporreche l'"homosapiens"preistorico conoscaericerchiilpiacere estetico.Muovendodal momentoincuiognicosaè dotatadiunadoppia esistenza,oggettival'una, legataalleazionipratiche, l'altrasoggettivaementale, eglipuòormaisiadissociare, siacombinare,daunaparte l'aspettoutilitaristicoepratico dellecose,dall'altrail sentimentopiacevolechepuò esseresuscitatodalleloro forme.Maciòèpossibile soloperchéla giovanilizzazioneumanasiè tradotta,nell'adulto, attraversolaconservazionedi unasensibilitàinfantilee ludica,nell'ampliamentoe nell'arricchimentodellasua affettività. Questoampliamentoe arricchimentoaffettivisi traduconougualmentein sensibilitàalgiocodelle formerealioimmaginarie, cioèinsensibilitàestetica. Lasensibilitàalleforme visivesuperalargamenteil campopropriamenteartistico dellapittura,deldisegno, dellascultura,esiestende ugualmentealleforme naturali;lasensibilitàestetica stessasuperalargamenteil campodellesoleformevisive eèapertaagliodorieai profumi,alleformesonore (ritmi,musica,canto)e all'espressionedelcorpo (danza).Giàgliscimpanzé, neilorocarnevali,avevano scoperto"antelitteram"il ritmoeladanza,eèprobabile cheilcanto,lamusicaela danzatrovino,nonlaloro origine,maillororeale sviluppoelaloro completezzacon"sapiens". Aquestopunto,possiamo tentarediprenderein considerazione,attraverso l'infinitavarietàdellesue manifestazioni,il denominatorecomunedel fenomenoestetico.Siaessa contemplativa,siaattiva,sia limitataall'immagine,siache essariguardisoloilcervello, siachemettainmotol'intero organismo(danza),l'estetica èunarelazionechesi stabiliscetraunessereumano eunacertacombinazionedi forme. Quipossiamo,peranalogia,e forsenonsoltantoper analogia,proporreiltermine dirisonanza,nelsensoincui essodesignaunfenomeno attraversoilqualeunsistema fisicoinvibrazionepuò raggiungereunagrande amplificazione,quandola vibrazioneeccitatricesi avvicinaaunafrequenza naturalediquestosistema.La sensibilitàesteticaè un'attitudineaentrarein risonanza,in«armonia»,in sincroniaconsuoni,odori, forme,immagini,coloriche sonoprodottiaprofusione nonsolodall'universoma ormaianchedall'"homo sapiens".Quiritroviamoil grandemisterochelegaun caratterefisicofondamentale propriodiognisistema vivente(ilcarattere oscillatoriodeisistemimetastabili)eanchelanatura ondulatoriadella"physis",a ciòchedipiùsottilmente «vibratorio»esistanel cervellodi"sapiens".E' dunquequestasensibilità,le cuioriginisonofisicheeanti- entropiche,chelacultura ormairaffinaeatrofizza, distribuisceatuttiolimitaai suoiprivilegiati.Ma possiamoinognicaso percepirechel'esteticasi sviluppaimmediatamenteal diladellasuaradice biologica,ediventauna caratteristicafondamentale dellasensibilitàedell'artedi "homosapiens". 5.Così,comenelcasodella sepoltura,unaprima interrogazionedeisegnie delleimmaginipreistoricheci rivelaunagglomeratodi significatiantropologici veramentefondamentali,ela grafologiadiquestisegnici portabenaldilàdel fenomenograficoinsé,fino allanaturaoriginaria dell'"homosapiens". Ugualmentechenelcaso dellasepolturapossiamo vedereilcompletamentoela realizzazione,aunlivello superiore,delleattitudini sviluppate dall'ominidizzazione,enello stessotempoilsorgeredi elementidiununiverso antropologiconuovoconi fenomenimagici,mitici, rituali,estetici. Questinumerosicaratteri,che delrestodivergonoe conosconoforti differenziazioniaseconda dellecultureedegliindividui, sitrovano,all'origine, strettamenteunitie combinati.Essicirinviano allanaturaimmaginariae immaginantedi"homo sapiens",e, contemporaneamente,alla relazioneambiguaetorbida chesièinstauratatrail cervelloumanoel'ambiente. L'irruzionedell'errore. Ciòchecon"sapiens"diventa improvvisamentecruciale,è l'incertezzael'ambiguitàdella relazionetrailcervelloe l'ambiente.Questaincertezza provieneanzituttodalla regressionedeiprogrammi geneticineicomportamenti umaniedalprogressodelle attitudinieuristichee strategiche(competenze)a risolvereiproblemidi conoscenzaedidecisione. Bisognadiconseguenza interpretareimessaggi ambiguichegiungonoal cervelloeridurrel'incertezza attraversooperazioni empirico-logiche.Bisogna affrontareilcontrastodi soluzioniperunostesso problemaoilcontrastodi comportamentiinvistadello stessofine.Bisognafare un'opzione,scegliere, decidere.Inquestosenso, ancheilgiocochepermette flessibilitàeinventivaimplica ilrischiodierrori,el'"homo sapiens"ècondannatoal metododettoprecisamente «pertentativieerrori»,anche esoprattuttoseeglièfedele almetodoempirico-logico. Inoltre,lazonadiincertezza trailcervelloel'ambienteè anchelazonadiincertezzatra lasoggettivitàel'oggettività, tral'immaginarioeilreale,e ilsuospazioèaperto, mantenutoattraversola brecciaantropologicadella morteeattraversoil massicciospiegamento dell'immaginarionellavita diurna.E'inquestazonache sisviluppanoilmitoela magia,checircolanofantasmi eincubi,chelaparola,il segno,larappresentazionesi impongonoconl'evidenza dellacosa,cheilritochiedeil responsodiunascoltatoreinterlocutoreimmaginario.E' proprioperchéesistequesta spaccatura(che,come vedremo,èancheapertura) "cheilregnodi'sapiens' corrispondeaunmassiccio aumentodell'erroreall'interno delsistemavivente". "Sapiens"hainventato l'illusione;l'immissione dell'universodeifantasminel mondodellaveglia,irapporti straordinarichesiintessono tral'immaginarioela percezionedelreale,tuttociò che,comevedremo, costituiscelafontedelle «verità»ontologichedi "sapiens",cheè contemporaneamentefontedi innumerevolierrori.Piùin generaleepiù profondamente,l'incertezza dellerelazionitral'ambientee lospirito,trailsoggettoe l'oggetto,trailrealee l'immaginario(ivicompresa l'incertezzasullanaturadi entrambi,èlafonte permanentedeglierroridi "sapiens". L'erroresifasentire vivamentenelrapportodi "sapiens"conl'ambiente,nel suorapportoconsestesso, conl'altro,nelrapportotra gruppoegruppoetrasocietà esocietà. Nonsitrattaquidiporcida unpuntodivistavoltairiano percuil'incredibile proliferazionedicredenze umanenellospazioenel tempoappaiacomeun miserandocumulodierrori. Nonsitrattadiridurre all'erroreilmitoolareligione lecuiradicisitrovanoaldilà ealdiquadell'erroreedella verità.Noicirifiutiamodi considerareerroretuttociò chenonproviene dall'"approbatur"dello scienziatorazionalistaempiricomoderno.Noici guarderemobene dall'ontologizzarelanozione dierrorechehasensosolo all'internodellerelazioni sistemico-informazionali date,esullaquale ritorneremo.Elanostra impossibilitàdimantenereun puntodivistaontologicoe universalediveritàfasìche noistessinonpossiamo sfuggirealcarattereincertoe erraticodell'avventuradi "sapiens".Manoi pretendiamo,perquella strada,eattraversolanostra stessaincertezza,discoprire larealtàdell'"errare humanumest". L'ubris. Comesièrecentemente stabilito,ilsorriso,ilrisoele lacrimecisonoinnati(Eibl- Eibesfeldt,1970,edi prossimapubblicazione).Si trattadiuncarattere profondo,costitutivodella naturaumana,esulqualele culturericamanoleloro semiotichediverse,senzamai annullarneisignificati antropologiciprimari.Non sapremmodireseilsorriso,il risoolelacrimesianoapparsi primadi"sapiens",maciò cheprobabilmenteèpeculiare di"sapiens",èl'intensitàe l'instabilitàcheassumonoil buonumoreelatristezza. Risoelacrimesonodeglistati violenti,convulsi, spasmodici,dirottura,di scuotimento,edelrestosi frammischianoesi scambiano:siridedurantele lacrimeeisinghiozzi possonoprecipitareinrisate «folli».Ilbambino"sapiens" esprimeciòchenessun bambinodinessunaspecie viventehaespressoconuna taleintensità:unadebolezza, un'angosciainauditenelsuo sbraitare,eunacontentezza incredibilenell'agitarsifelice dituttoilsuocorpo.Egli passadicolpodagliurli disperatialrisobeato. "Sapiens"adultopuòessere capacedireprimerelesue lacrime,dicontenereilsuo riso,marimaneinlui l'intensitàdelrisoedelle lacrime,ebisognametterein relazionequestocaratterecon altritrattiditipoeruttivo singolarmentedimenticati nell'antropologia razionalisticadell'"homo sapiens";lasuaattitudineda unlatoalpiacere, all'ebbrezza,all'estasi, dall'altroallarabbia,al furore,all'odio. Anzitutto,esebbenevisiano inquestocampograndissime variazioniindividuali,forse ancheetniche,l'orgasmo risulta,in"sapiens",molto piùviolentoeconvulsoche neiprimatiingenerale;la donna,adifferenzadelle femmineantropoidi,provaun piacereprofondissimoe spasmodico. Ilpiacerechericerca "sapiens",nonsoltanto nell'orgasmo,maintuttii campi,nonsipuòridurreallo statodisoddisfazione,cioèdi appagamentodiundesiderio, diannullamentodiuna tensione.E'dunquealdilà delsemplicepiacere,negli statidiesaltazioneche coinvolgonol'interoessere, cheraggiungonopersinoil limitedellacatalessio dell'epilessia.Nellesocietà arcaichecomenellesocietà storiche,attraversoleerbee/o iliquori,attraversoladanza e/oilrito,attraversoil profanoe/oilsacro,troviamo laricerca,iltentativodi raggiungerestatidiebbrezza, diparossismo,diestasiche talvoltasembranounireil disordineestremonello spasimoonellaconvulsionee l'ordinesupremonella pienezzadiunaintegrazione conl'altro,lacomunità, l'universo.Sembrachequesti statiliberinodalleansie, trasforminoleviolenzein giochieingioie,legioiein deliriebeatitudini.Questi statistraordinari,instabili, incerti,aleatoriepurtuttavia fondamentalisonovissutida "sapiens"comestatiottimali osupremi.Nonèilcasoqui dispiegarequestifenomeni, madiriconoscerelaloro importanza,dicui l'antropologiatradizionale nontieneconto.Rarissimi sonocoloroche,come GeorgesBataille(1949)e RogerCaillois(1950),hanno vistochela«consunzione»,la vertigine,l'eccesso sollecitavanounaposizione centralenellascienza dell'uomo. Rarissimisonocoloroche hannoriflettutosulcarattere sismicodelpiacereumano. Tuttavia,sarebbeimpossibile concepireun'antropologia fondamentalechenonfacesse postoallafesta,alladanza,al rito,alleconvulsioni,alle lacrime,algodimento, all'ebbrezza,all'estasi. Quandosiconfrontanotutti questicaratteri,ognunodei qualihasicuramente un'origineominideeanche primatica,machenell'uomo dalcervellogrossosi amplificano,siintensificano, convergono,entranoin competizione,sivedebene checiòchecaratterizza "sapiens"nonèuna diminuzionedell'affettivitàa favoredell'intelligenza,maal contrariounaveraepropria eruzionepsico-affettiva,e anchel'apparizione dell'"ubris",cioè dell'intemperanza. Questaintemperanzasi esercitaanchenelsensodei furori,dell'assassinio,della distruzione.Apartireda Neanderthalsimoltiplicanole traccenonsoltantodi assassinii,madistragie massacri. Sipuòsupporreche l'aumentodemograficodella specie,moltiplicandoi contattiedunquela concorrenzaelerivalitàtra gruppi,abbia,conciò, moltiplicatoleoccasionidi conflittoedilotta.Lacaccia, d'altraparte,hacreatolearmi chepermettonolaguerra,e dannolamorte. Mabisognavedereneiprimi massacridiNeanderthal,ein quellicheseguirannoesi ingrandiranno,l'indiceeil manifestarsidiuncontrollo malsicurodell'aggressività,e diuna"ubris"chesiscatena nellecollere,gliodi,ideliri. L'"homosapiens"èmoltopiù portatoall'eccessodeisuoi predecessorieilsuoregno corrispondeaunostraripare dell'onirismo,dell'eros,della violenza.L'onirismo,nei primati,restaancora circoscrittoalsonno: nell'uomoessoproliferasotto formadifantasmi,di immaginario,di immaginazione.L'eros,nei primati,restacircoscrittoal periodofecondoesconfina raramentedallasessualità; essopervade,nell'uomo,tutte lestagioni,tuttelepartidel corpo,ifantasmi,ealimenta ancheleattivitàintellettuali piùsublimi.Laviolenza, circoscrittaneglianimalialla difesaeallapredadelcibo,si scatenanell'uomo gratuitamente.L'affettività, neiprimati,esoprattuttonegli scimpanzé,diventa straripante;maènell'uomo cheassumeuncarattere eruttivo,instabile,intenso, disordinato. L'irruzionedeldisordine. Ilregnodi"sapiens" corrispondeaunamassiccia introduzionedeldisordinenel mondo.Ormaiilsogno notturnodell'uomosi differenziadaquellodegli animaliperilsuocarattere disordinato.Jouvet(di prossimapubblicazione)ci mostracheisognideigatti sonoestremamente stereotipati,enonfannoaltro cheriprodurreigrandi schemigeneticidellaspecie (l'80percentodeisogni riguardalapredadipiccoli animali,il10%ladifesa contronemicipiùpotenti,eil restante10%riguardaicibi). Ilsognoumano,sebbene polarizzatoeorientatoda ossessionipermanenti, proliferainmodoselvaggioe disordinato. D'altraparte,tuttelefontidi sregolatezzagiàsegnalate (regressionedeiprogrammi genetici,ambiguitàtrarealee immaginario,proliferazione difantasmi,instabilitàpsicoaffettiva,"ubris") costituiscono,dipersé,delle fontipermanentididisordine. L'ordineènellaculturae nellasocietà.Ecertamentela deprogrammazionegeneticaè legataallaprogrammazione socioculturale,alsistemadi normeedivieti,alleregole organizzativedellasocietà, cheincanalanoildisordinee sannodarglisfogo,in particolareneigiornidifesta. Madaquandoentreremo nell'eradellesocietàinstabili, cioèl'erastorica,allora vedremoscatenarsil'"ubris"e ildisordine,gliantagonismi interni,lelotteperilpotere,i conflittiesterni,ledistruzioni, letorture,imassacri,gli stermini,atalpuntoche«il fragoreeilfurore» costituisconounadelle maggioricaratteristichedella storiaumana. Così,iconfittistorici appaiononellostessotempo comel'espressioneela risultantediundisordine originariodi"sapiens". Contrariamenteall'opinione comune,vièmenodisordine nellanaturachenell'umanità. L'ordinenaturaleèdominato moltopiùrigidamente dall'omeostasia,la regolazione,la programmazione.E'l'ordine umanochesimanifesta all'insegnadeldisordine. Sapiens-demens. Diconseguenzasipalesala facciadell'uomonascostadal concettorassicurantee distensivodi"sapiens".E'un esseredotatodiun'affettività intensaeinstabilechesorride, ride,piange,unessere ansiosoeangosciato,un epicureo"antelitteram", ebbro,estatico,violento, furioso,inclineaamare,un esserecheconoscelamortee chenonpuòcrederci,un esserechesecerneilmitoela magia,unessereposseduto daglispiritiedaglidei,chesi nutrediillusioniedichimere, unesseresoggettivoicui rapporticonilmondo oggettivosonosempre incerti,unessereesposto all'errore,all'avventura,un essereimpregnatodi"ubris" cheproducedisordine.E nellostessomodoche chiamiamofolliail congiungersidell'illusione, dellamancanzadimisura, dell'instabilità,dell'incertezza trarealeeimmaginario,della confusionetrasoggettivoe oggettivo,dell'errore,del disordine,siamocostrettia vederel'"homosapiens"come "homodemens".Perché succedecheiltemaevidente dellafolliaumana,oggettodi meditazionedeifilosofi dell'antichità,deisaggi dell'Oriente,deipoetidiogni contrada,deimoralisti classici,diMontaigne,di Pascal,diRousseau,sisia volatilizzatononsoltanto nell'ideologiaeuforica dell'umanismoche giustificavamaestosamentela conquistadelmondodaparte delgrande"sapiens",ma anchenellospiritodegli antropologi?Ilrazionalismo umanista,chetrionfaemuore nell'etnologiadiLucienLévyBruhl,havolutorespingere alleorigini,comeuna debolezzainfantile,ildelirio di"sapiens";inseguitoil neoetnologismo, entusiasmandosialcontrario perlameravigliosasaggezza dell'uomoarcaico,ha ribaltatolafolliasull'uomo contemporaneo,concepito comeunmiserabiledeviante. Inveceentrambihannolaloro sapienzaelalorodemenza... Qualsiasianimale,dotatodi questetaredemenziali, sarebbestatosenzadubbio eliminatosenzapietàdalla selezionedarwiniana.Peril biologismoe l'antropologismo,è inconcepibilecheunanimale checonsacratantodellesue forzealpiacereeall'ebbrezza, cheperdetantotempoa seppellireisuoimorti, compieredeiriti,danzare, ornare,adattatosicosìmale nelsuorapportocon l'ambienteeconsestesso, abbiapotuto,nonsoltanto sopravvivere,macompiere, nell'universoostile,nel freddodelleglaciazioni,dei progressitecnici,intellettuali esocialidecisivi."Di conseguenzabisognapensare piuttostochelosviluppo impetuosodell'immaginario, lederivazionimitologichee magiche,leconfusionidella soggettività,la moltiplicazionedeglierrorie laproliferazionedel disordine,lungidall'aver costituitounhandicapper 'homosapiens',sonoal contrariolegateaisuoi prodigiosisviluppi": 1.Ilrapidoaccrescimento demograficoela colonizzazionedelpianetada partedi"homo":l'"homo erectus"sierasparsonel MondoAnticonelcorsodi alcunecentinaiadimigliaiadi anni;"sapiens"siestendesu tuttalaterranelcorsodi alcunedecinedimigliaiadi anni. 2.L'accelerazioneela complessificazionetecnica sonogiàavvertibilifinodal maddaleniano;riportiamo qui,atitoloindicativo, un'estrapolazionediLeroiGourhan:«Sesifosse continuatoaesserein presenzadiun'umanitànon "sapiens",siavrebbepotuto prevedereilpuntodidecollo dellacurvatecnicadel maddalenianotraiduecentoe iquattrocentomilaannidopo lanostraeraenondiecimila anniprima(Leroi-Gourhan, 1964,p.195). 3.Losviluppodiunpensiero empirico-logico,un vastissimomanifestarsidi attitudiniintellettuali all'organizzazione,la conoscenza,l'invenzione,la creazione. 4.Ilcostituirsidiunasocietà piùcomplessadellapaleosocietà,attaadiventare un'unitàall'internodiun insiemesocialepiùvasto,e piùtardiilcostituirsidivaste società,diStatiedicittà. Cisiimponediconseguenza laricercadiunlegamesulla stessabasesostanzialetra l'"homofaber"el'uomo mitologico;trailpensiero oggettivo-tecnico-logicoempirico,eilpensiero soggettivo-fantasmaticomitico-magico;tral'uomo ragionevole,capacedi autocontrollo,dell'esercizio deldubbio,dellaverifica, dellacostruzione, dell'organizzazione,della realizzazioneodellarifinitura ("achievement"),ed'altra partel'uomoirragionevole, incoscientedisestesso, incontrollato,incompleto, distruttivo,visionariodi chimere,temerario;infine,tra l'espansioneconquistatricedi "sapiens",lasocietàsempre piùcomplessa,ed'altraparte laproliferazionedeldisordine edeideliri... Nonèpiùpossibileimputare disordinieerrorialle insufficienzenaturali,alle incompetenzedell'umanità primitiva,cheridurrebbero progressivamentel'ordineela veritàcivilizzati.Finoaoggi, ilprocessoèsemmai l'inverso.Ragioneefollianon sipossonopiùopporrein modosostanzialeeastratto. Dobbiamo,alcontrario, sovrimporreallafacciaseria, lavoratrice,attentadi"homo sapiens"lafaccia contemporaneamentediversa eidenticadi"homodemens". L'uomoèfolle-savio.La veritàumanacomporta l'errore.L'ordineumano comportaildisordine.Di conseguenza,sitrattadi chiedersiseilprogressodella complessità,dell'invenzione, dell'intelligenza,dellasocietà sianoavvenuti"malgrado, con,oppureacausa"del disordine,dell'errore,del fantasma.Enoirisponderemo contemporaneamente"a causadi,conemalgrado", datochelarispostagiustanon puòesserechecomplessae contraddittoria. 2.L'IPERCOMPLESSITA'. "Finiscopertrovaresacroil disordinedelmiospirito". RIMBAUD Aquestopunto,tenteremodi dimostrarechelacreatività, l'originalità,l'eminenzadi "homosapiens"hannola stessaoriginedella sregolatezza,dell'avventurae deldisordinedi"homo demens",echetuttoderiva dall'accrescimentoprodigioso dicomplessitàcheapportail cervellodi1500centimetri cubici,10miliardidineuroni, 10allaquattordicesimadi sinapsi. Ordine-disordine. Percomprenderlo,bisogna entrarenellacomplessità organizzazionaledeisistemi viventi,chesipossono chiamareautominaturali(von Neumann),sistemi autoproduttori(Maturana), sistemiauto-organizzatori. Unadifferenzafondamentale tragliorganismiviventi, concepiticomemacchine naturali,elemacchine artificiali,anchelepiù raffinate,qualigliordinatori, costruitedall'uomo,concerne ildisordine,il«rumore», l'errore(confrontap.26). Disordineèqualsiasi fenomenoche,inrapportoal sistemaconsiderato,sembra obbedirealcasoenonal determinismodelsistema stesso,tuttociòchenon obbedisceallastretta applicazionemeccanicadelle forzesecondoglischemidi organizzazioneprefissati.E' «rumore»,interminidi comunicazione,ogni perturbazionechealterio disturbilatrasmissionediuna informazione.L'erroreè qualsiasiricezioneinesattadi un'informazioneinrapporto allasuaemissione.Ora,per quantoriguardalamacchina artificiale,tuttociòcheè disordine,rumore,errore accrescel'entropiadel sistema,cioècomportalasua degradazione,lasua degenerazioneelasua disorganizzazione.La nozionedientropia,dal momentochelenozionidi organizzazioneedi informazionesonolegate,è legataanch'essa,nonsoltanto allanozionedidisordine,ma ancheaquelladirumoreedi errore(generatoridi disordine). L'organismovivente,invece, funziona"malgradoecon"la presenzadeldisordine,del rumore,dell'errore,iquali, noncomportando necessariamenteunaumento dientropiadelsistema,non risultanonecessariamente degenerativi,epossono persinofungereda rigeneratori(vonNeumann, 1966).Inaltritermini,la macchinaviventetestimonia nell'insiemeunagrande affidabilità,sebbenelesue unitàcostitutive(lemolecole, einseguitoperisistemi pluricellulari,lecellule,i tessuti)sianodeglielementi pocoaffidabili,cioè facilmentedegradabili.Ma questoparadossosichiarisce sesiconsidera l'organizzazionedelsistema viventecomeunprocessodi autoproduzionepermanenteo "autopoiesis"(Maturana, 1972)odi"riorganizzazione permanente" (Trincher,1965,Atlan,1972), laqualeriassorbeeespelle l'entropiachesiproduce continuamenteall'internodel sistemaerintuzzaitentativi disorganizzatoriprovenienti dall'ambiente. Iprincipidiorganizzazione dellavitasonoquellidella complessità.E'questo fenomenodiriorganizzazione permanentechedàaisistemi viventiflessibilitàelibertàin confrontoallemacchine. Mentrelamacchinaartificiale deveessereperfettamente determinataefunzionalizzata, ilsistemaauto-organizzatore ètantopiùcomplessoquanto menostrettamenteè determinato,inquantogli elementichelocostituiscono sonodotatidiunarelativa autonomia,eleloro complementaritànonsi possonoempiricamentee logicamentedissociareda concorrenzeoantagonismi, cioèdinuovodauncerto «rumore». Ilrumoreèlegatonon soltantoalfunzionamento, mapiùancoraall'evoluzione delsistemavivente.La mutazioneèuna perturbazionechesipuò assimilareaun«rumore»al momentodellatrasmissione delmessaggiogeneticoin duplex,ilqualeprovocaun «errore»inrapporto all'informazioneemessa,il qualeerroredovrebbe comportareuna degenerazionenelnuovo sistemavivente.Ora,incerti casi,il«rumore»provocail manifestarsidiuna innovazioneediuna complessitàpiùricca. L'errore,inquestocaso,lungi daldegradarel'informazione, l'arricchisce(Atlan,1972).Il «rumore»,lungidal provocareundisordinefatale, suscitaunordinenuovo(von Foerster,1962).Lacasualità dellamutazione,lungidal disorganizzareilsistema, giocaunruoloorganizzatore (Monod,1971).Perquanto straordinarioeindimostrabile siaquestoprocessoagliocchi dell'osservatore,essononsi puòconcepirealtrimentiche comelamessainmotoda partedel«rumore»diun processodisorganizzatoreo «catastrofico»(Thom,1968), ilqualemetteinmotoasua voltaunariorganizzazionesu diunabasenuova.Così,il cambiamentoel'innovazione, nelcampodelvivente,nonsi possonoconcepirechecome ilprodottodiundisordineche arricchisceperchédiviene fontedicomplessità. Dunque,ifelicimutamenti dell'evoluzionenonpossono compiersicheapartireda perturbazioni,«rumori», «errori»,iqualirestanonello stessotempounpericolo mortaleperogni autoriproduzioneeautoorganizzazione. Dunque,ognisistemavivente èminacciatodaldisordinema nellostessotemposene nutre.Ognisistemaviventeè contemporaneamente sfruttatoesfruttatore dell'entropia. Poniamocioraallivellodei sistemiviventialtamente evoluti,comeèilcasodei mammiferi.L'organismoè costituitodaunnumerodi cellulechepuòarrivarefinoa diversimiliardi,e l'organizzazionediquesto insiemeèfondatasulla specializzazionedegli elementicostitutivi(cellulee organi)elacostituzionedi livelligerarchicidispostia piramidefinoalsistema nervosocentraleealcervello. Laspecializzazioneela gerarchiasonodelle costrizioni,delleinibizioni neiconfrontideglielementi costitutivi,chediminuiscono lapercentualedi«rumore»e didisordine.Talvolta,per quantoautomatizzatosiail funzionamento dell'organismo,essotollera unacertapercentualedi disordine:alcunecellule proliferanoinmodo incontrollato,alcunivirus nemicipenetranoall'interno, edèsoloaldilàdiunacerta sogliadidisordinetollerabile chesimetteinmotoil sistemaimmunologico, «forzadiristabilimento dell'ordine»cherespingeil disordineinternoedistrugge ildisorganizzatoreesterno attraversolaproduzionedi anticorpi. Se,all'internodell'organismo, ildisordinerestacircoscritto entroconfinilimitati,in compensoessosipuò accrescereinmodo considerevoleladdovela complessitàglobalediun sistemaviventehasedeesi amministranelcervelloPiùil cervelloècomplesso,più costituisceuncentrodi competenzastrategicoeuristicasulcomportamentoe sull'azione,menosubiscela rigidaimposizionediun programmageneticodi comportamento,meno reagisceconrisposte univocheagli"stimuli" dell'ambiente,piùin definitivalesuerelazionicon ilsistemageneticoe l'ecosistemasonocomplessee aleatorie,piùessoècapacedi utilizzaregliavvenimenti casuali,piùprocedeper tentativieerrori,epiù,come vedremo,ilsuo funzionamentoneuronico internocomportadelle associazionicasuali,cioè disordinate. Comeabbiamovisto,ilfilo principalepercomprendere l'ominidizzazioneèla complessificazionedel cervello,eessasimanifesta inmanieraquantitativacon l'accrescimentodelsuo volume. Qualitativamente,essasi esprimeconilprogredire dellecompetenze strategiche/euristiche/innovatri econl'accrescersidelgioco casualedelleassociazioni. L'ipotesichevogliamo sviluppareèchel'enorme accrescimentodicomplessità chesioperanelcervellodi "sapiens",cioèilpassaggio dall'ominidizzazione all'umanità,corrispondeaun saltoqualitativonuovo,cheè quellodell'"ipercomplessità". Distingueremo l'ipercomplessitàdalla complessitànonpermezzodi unafrontieramaattraverso l'accentuazionedicerte caratteristicheel'attenuazione dicertealtre;fenomeniquesti chemodificanola configurazionedell'insieme chepuòdiconseguenza essereconsideratocomeun sistemaditiponuovo."In questosenso,unsistema ipercomplessoèunsistema chediminuisceisuoi condizionamentiaumentando lesuecapacità organizzazionali,inmodo particolarelasuaattitudineal cambiamento".Essorisulta dunque,inrapportoaun sistemadiminore complessità,debolmente gerarchizzatoespecializzato, nonstrettamente centralizzato,mapiù fortementedominatodalle competenzestrategichee euristiche,dipendentein modopiùaccentuatodalle intercomunicazioni,e,per tuttequestecaratteristiche, maggiormenteinclinea obbedirealdisordine,al «rumore»,all'errore. Comesisa,l'ultimo continentesconosciuto all'uomoèl'uomostesso,eil centrodiquestocontinente,il cervello,ciènonsoltanto sconosciuto,maancora incomprensibile.Gliapprocci biofisici,biochimicie bioelettricicidannodei frammentidiconoscenzache nonsipossonoancora ricongiungere,emanca ancoraatuttilorouna sufficientecomplessità;gli approccisinapticisono ancoratroppocircoscritti (Changeux,1972),gli approcciglobalisonoancora troppogenerali(Atlan,1972), icalcolatori,lungidalfornirci unmodellocomealcuni avevanopotutocredere,ci mostranochel'essenzialedel funzionamentocerebrale risultalororadicalmente estraneo.Ilfavolosoprodigio delladisorganizzazionee dellariorganizzazionedelle miriadidineuronisfida ancoralanostra comprensione.All'internodi questaignoranza,fareil puntoanatomicamenteo fisiologicamentenonci riguarda: cercheremosoltantodi riconoscereiprincipigenerali dell'ipercomplessità. Effettivamente,ilcervellodi "sapiens"èpolicentrico, senzachevisiapredominio diuncentrosull'altro;i rapportitralesueregionisi stabilisconoattraverso interazionieinterferenze,in mododebolmente gerarchizzato,persinocon fenomenidiinversionedi gerarchia;lacorteccia superioreèpocospecializzata eccettocheperquanto concernelelocalizzazioni sensoriali,eleunità elementari(neuroni)sono pocodifferenziatetraloro. Infine,l'introduzione massicciadeldisordineedel casoèlegatanonsoltantoai caratteriprecedentemente enunciati,maanche all'enormepopolazionedi neuronichecontadatrea quattrovoltepiùindividuidi quellaumanasullaterra. Lecompetenzeel'istintoin briciole. Ripetiamoloancora:il regressodeicomportamenti geneticamenteprogrammatie lacostituzionedicompetenze organizzazionali,che caratterizzanol'evoluzione biologicaominidizzante, trovanoillorocoronamento in"sapiens".Le «competenze»,cherisultano dallosviluppodeinuovi territoricorticali,dalla costituzionedinuovicentri cerebraliedallamessain contattodicentrifinoallora noncollegati,sonoproprietà generalicherisultanodalla riorganizzazionee dall'aumentodicomplessità delcervello:essesonocapaci diprogrammare,ditrovare unasoluzione(euristiche),di combinareuninsiemedi decisioni-scelteinfunzionedi unfine(strategiche),di effettuarecombinazioni nuove(inventive),inbreve, sonoingradodiorganizzare unordineapartiredal «rumore»,cioèapartireda datimentalieterogenei,chesi moltiplicanorapidamentee senzaordineedaimessaggi ambiguitrasmessidaisensi. Questecompetenzesono innate,nelsensocheesse sonofondatesudi un'organizzazionecerebrale geneticamentedeterminata; alcunecostituiscono immediatamentedelle struttureaprioridi organizzazionedella percezione(Mehler,di prossimapubblicazione); altrecostituisconomuovendo dauncertostadio dell'ontogenesicerebrale strutturediorganizzazione delpensieroedellinguaggio, maessehannobisogno dell'esperienzasensibileper realizzarsi,cioèdelruolo coorganizzatoredell'ambiente edellacultura. Abbiamovistoinprecedenza comelacostituzionedelle competenzeinnateeil regressodeiprogrammi geneticio«istinti»sia inseparabiledalla preesistenzadellacultura intesacomesistema organizzatoreecome ambiente.Possiamotentaredi capireadessoinchemodo essesianoinseparabilidal «rumore»cerebrale. Recentistudidietologia infantile,inparticolaredi Eibl-Eibesfeldt,ericerche comequellediMehler(di prossimapubblicazione) gettanounaprimalucesul problema.Infatti,essi tendonoarivelarcil'esistenza, finoa3-4anni,diunabase preculturale,cioèinnata,di comportamenti,di conoscenze,dicomunicazioni (Ropartz,1972);questabase emergeinpartesindalla nascita(peresempio,il neonatochemetteinbocca ognicosa)esoprattutto quandoibambini costituisconotralorouna societàspontanea,lasciataa sestessa,comenelle esperienzediasilodi Montagner(diprossima pubblicazione)dovele relazioniinterindividualisono regolatedaatteggiamenticon cuisiattiral'attenzioneeda gestidipacificazione;questi nonesistononellasocietà adulta,nonpossonoessere statiinsegnati,sembrano dunqueinnati,edi conseguenzapotrebbero proveniredaunsostrato paleo-ominideanteriorealla costituzionedellinguaggio articolato. Ora,aeccezionedelsorriso, delrisoedellelacrime,e forseanchedialtri comportamenticomeilgesto ditenderelamano,l'"eyebrowflash"eilritualedel «flirt»traadolescenti(EiblEibesfeldt),questosostrato «istintuale»siriassorbe progressivamenteconlo sviluppoelamessainpratica dellecompetenzestrategico- euristicheedellasemiotica culturale,lequalisi perfezionanodurantelaprima culturalizzazione, affermandosipoiinmodo decisivo. Sipuòsupporrechequesti messaggigeneticinonsiano scomparsi,masianostati respintidall'entratainscena dellecompetenze, congiuntamente all'integrazionediunaprima informazioneculturale.Si puòugualmentesupporre, secondoilsuggerimento datociverbalmentedaAldair Gomes,cheilmessaggio «istintuale»sia continuamentespezzettatoin piccoliframmentidalle associazionicasualidei neuroni,cioèil«rumore» cerebrale;poichéinoltre l'informazioneculturale,in questocontesto,nonpuò essereche«rumore» «perturbatore»neiconfronti dell'informazionegenetica,si puòpensarechein"homo sapiens"visiatuttaunaparte chevengasenzasoluzionedi continuità«ridottain briciole». Diconseguenza,èsullabase del«rumoredifondo»,cioè delle«combinazionicasuali diidee,diimmagini,ricordi checostituisconoilsostrato dellanostravitainterioree chesipotrebberochiamareil movimentobrownianodel pensiero»(Auger,1966),che sicostruisceil"logos" (discorso),parola,pensiero, ragione,azione,nelsenso originarioeprofondodel terminegreco.Certamente,il logospuòesseresommerso dalrumoredifondo,ma senzaquestorumoredifondo, illogosèunmulino senz'acqua. Delresto,sipuòconstatare cheèattraversolafunzione del«rumore»chele operazionicerebralisi distinguonodaquelledituttii calcolatoriconosciuti.Il calcolatorenonpuò manipolarechedatiprecisie inmodorigoroso;esso dissociacompletamentela suamemoriadaltrattamento delleinformazioni.Ilcervello di"sapiens",invece,lavorasu datifluidioincerti,li manipolapiùomenoin bloccoinmodononrigoroso [1],faintervenireilricordoe ilcalcolodeltempo;inoltre, mentrenonsisonopotuti concepirecheseparatamente calcolatorianalogicie calcolatoridigitali,l'intelletto umanocombinaidue processiinunmodoancora sconosciuto[2].Perognitipo dicalcolatore,ildigitalee l'analogicononpossono essereche«rumore»unonei confrontidell'altro,cioè bloccarsireciprocamente. Essisonoincompenso reciprocamentenecessarinel cervellodi"sapiens".Inaltre parole,ilcervellodi "sapiens",inmodotalvolta euristico,semprecasuale, spessosbagliato(macheèin gradodiautocorreggersi), lavorain,conemedianteil «rumore»,cioèsiadattaal «rumore»eloadattaase stesso,spingendocosìaun livellosuperiore, ipercomplesso,ilprincipio dell'"orderfromnoise"(von Foerster,1962). La«pazza»ela«fata»di casa. L'innovazionepresupponeo provocaall'internodiun sistemaviventeunacerta disorganizzazione,oun allentamentodellecostrizioni, legatoall'azionediun principioriorganizzatore. Caratteristica dell'ipercomplessitàè precisamenteladiminuzione dellecostrizioniall'internodi unsistemachesitrova effettivamenteinuncerto statodidisordinepermanente, costituitodalgiocodilibere associazionicasuali. E'sullabaseemuovendoda questo«rumore»chesi verificanolecombinazioni delsognoedelfantasmache sipossonoconsiderareora comedisordinechesi organizzainfunzionedi "gradienti"molteplici,ora comeorganizzazionediun discorsochesidisordina senzasosta,chericominciao cambiaaognisoluzionedi continuità:èinquesto disordineorganizzatore,in questaorganizzazione disordinata,chesicolloca l'invenzionepermanentedel sogno.Poiché instancabilmentesognie fantasmiproducono combinazioninuove,strane, sorprendenti,miscuglio d'incoerenzaedicoerenza,di cuiglianalistivoglionoa tortominimizzaresia l'incoerenzacasualesiala diversitàdellelineediforza cheattiranoglisciamidi immagini.Inquestosenso,la creazioneèunfenomeno permanentenell'ambitodel cervelloumano,ilsognoè "poiesis",poesianelsenso originarioeprofondodel termine,e,comedice poeticamenteRogerBastide, «ilfattochesicontinuia sognare,testimoniachela creazionerestada completare»(R.Bastide, 1972,p. 47). Maleinvenzionidel fantasmaedelsognonon sonocheefflorescenzefugaci cheridiventanosubito «rumore»econsumo.Esse nonpossonocostituirediper sestesselaveraepropria invenzionecerebrale,quella chesiintegra,modificandoli, all'internodelpensiero organizzatoedellogos,e dipendedall'interventodelle competenzeeuristiche,come vedremounpo'piùavanti. Tuttavia,essefornisconoalla creazionelogicaunflusso agitatogiàdaglispasimidella creazione. Ilsognorimaneungrande mistero,maunmisterodella complessità. Essononèunfenomeno caratteristicodituttigliesseri viventi,mahafattolasua comparsa,nelcorso dell'evoluzioneeauncerto livellodicomplessità,conlo stabilirsidell'omeotermia, che,liberandol'organismo dallevariazionidi temperaturadelsuoambiente internohacomportatodelle modificazionidelsistema nervosodondesièprodottoil sogno,cioèun'attività cerebraleliberadai condizionamentiimmediati dell'ambientecircostante (Jouvet,diprossima pubblicazione).Ilsogno,di cuisipuòscoprireemisurare lapresenzaattraversoquella delsonnoparadossale,esiste neimammiferi,siaccresce neiprimatiesoprattutto nell'uomo;15%delladurata delsonnonelloscimpanzé, 24%nell'uomo(Gastaute Bert,diprossima pubblicazione),acuibisogna aggiungereche,nell'uomo,il sognodebordafuori dell'ambitodelsonnosotto formadifantasmaodi «sognoaocchiaperti». Undatoulteriorecidimostra cheilsognononcostituisce un'attivitàresidua.Essoeccita tuttiineuronicerebrali,ivi compresiineuronidella motilità,eèl'entrarein funzionediundispositivo inibitorechemantiene l'immobilitàdelsognatoreo chepermetteachièsveglio dicontinuarenellasua rappresentazionefantastica dedicandosiinmodo automaticoalleoccupazioni dellaveglia.Comesièvisto inprecedenza(confrontapag. 110},isognidigattosono estremamentestereotipati. Jouvethaventilatol'ipotesi cheilsognogiocasseunruolo diriprogrammazione genetica,che,nell'organismo scissodall'esperienza fenomenica,rendevaaogni animalelasuapersonalità specifica;diconseguenza,il gattocasalingo,duranteil sonno,nonèpiùsminuitodi fronteasestesso,eridiventa felinodapreda.Poiché, inoltre,sembracheilfeto umanositroviinstatodi sonnoparadossalenelventre materno,Jouvetrinforzala suaipotesiinvestendoil sognodiunaresponsabilità geneticaorganizzazionale allorchél'ordinamentodel sistemanervosocompieun saltodiqualità.Ciòsembra confermatodalfattocheil neonato"sapiens"sogna duranteuntempochevadal 40al70%delsuosonno, controunapercentualecheva dal4al5%perilneonato scimpanzé,echeadesempio ilsorrisosimanifestasianel sognodelfetocheinquello delneonato. Indicazionequestaassai preziosa,echeciconferma cheilsogno,lungidall'essere unepifenomeno,èpartecipe delprocessodi autorganizzazione.Ci piacerebbesaperediquale naturasiailsognodelfetoo delneonato,seessorivestail caratterestereotipatoproprio delsognoanimaleoppure portigiàisegnideldisordine. Poichéèesattamentequiche simanifestalacaratteristica fondamentaledi"sapiens": nonsoltantounamaggiore quantitàdisogni,bensì "l'irruzionedeldisordinenel sognoedelsognonellavita". Seilsognostereotipatodel gattotestimonialapresenza imperiosadelmessaggio geneticonell'attivitàonirica, ilcaratteredisordinatodel sognoumanocimostrache,a questolivello,ilmessaggio risulta«frammentario».Esso siesprime,indubbiamente, maprecisamenteinmodo frammentarioeframmentato. E'probabilecheilmessaggio oniricopresentiunaspetto geneticoeinparticolaredi «richiamo»sessuale,ilcheva nelsensodiFreud,cheaveva credutodisvelarel'ossessione fondamentaleintornoacuisi vienedisponendoilsogno. Noiperòpreferiamopensare cheilgiococasualedi immaginiediframmentidi senso(semantemi)si concatenieprendaformanon secondounsologradiente ossessivo,bensìsecondo molteplicigradienti.La chiavedeisogninonsarebbe dunqueunasola,mapiùdi una,elachiavedituttele chiavisarebbe,secondonoi, nell'intercomunicazione generalediciòcheèpiùo menoseparato arbitrariamenteodisgiuntoin statodiveglia,inun prodigiosomiscugliodi elementisocioculturali, intellettuali,affettivi, genetici,ambientali,legatia avvenimenti,ricordisepolti, speranzeinesaudite,unvero sabbadell'ipercomplessità antientropica. Dunque,bisognaconsiderare laproliferazioneoniricofantasmaticanoncome un'indefinitasovrastruttura, macomeunprofondo reticoloantientropico,non comeperditaopuro «rumore»chediventaudibile soloquandolamacchina informazionalesi addormenta,macomeun aspettopreminentedel funzionamentocerebraledi "sapiens",cheportainséuno sperperoenormee contemporaneamenteun principiodicreatività. Delresto,ilmanifestarsi improvvisodiun'ideanuovaè semprestatodescrittocome legatosiaaunafolgorazione associativastimolatadaun avvenimentofortuitooppure osservatofortuitamente(la meladiNewton)echeprende formadiuna«ispirazione» fulminea,siacomeilfruttodi unafantasiaoppurediun sognonotturno.Lafontedella creativitàdurantelostatodi vegliasitrovainungioco casuale,infinitoecostituito dallecombinazionidimolti fattoripilotatedagradienti ossessivi,dove immediatamentela «competenza»euristica catalizzaetramutain messaggio,idea,formulaciò chefinoaquelmomentonon eracherumoredebolee confuso.E'proprioquiil sensodel"brainstoring": svegliarelaliberafantasiaper agguantarel'ideanuova.Così, bisognanondissociarema associarel'immagineonirica all'immaginazionecreatrice, l'uomoimmaginarioall'uomo soggettoimmaginante (Laborit,1970). L'immaginazione,«lapazza dicasa»ènellostessotempo «lafatadellacasa»,nelgioco incessantechevadal fantasmaall'idea, dall'affettivitàallaprassi,e viceversa,fontedi innovazionidiognigenere chehannoprodottoe arricchitol'evoluzioneumana. Labrecciael'apertura. Trailcervelloumanoeilsuo ambiente,siestendeun "informationgap",che farebbedi"sapiens"l'animale piùnudoeindifesoseegli nonfosseingradodi riempirlo,almenoinparte, permezzodell'esperienza culturaleaccumulatae dell'apprendistatopersonale ("learning").Infatti,nonsiha néintegrazionené adeguamentoimmediatotrail cervelloel'ambiente,ela comunicazionetral'unoe l'altroècasuale,disturbata, sempreespostaalla possibilitàdierrore."Nel cervellononesistenessun dispositivochepermettadi distingueregli'stimuli'esterni dagli'stimuli'interni",cioèil sognodallaveglia, l'allucinazionedalla percezione,l'immaginariodal reale,ilsoggettivo dall'oggettivo.Nessunodei messaggicheraggiungono l'intellettocontieneinse stessoglielementiche permetterebberodisciogliere lasuaambiguità.Lasola risoluzionepossibiledi quest'ultimapassaperun appellocongiunto dell'intellettoalcontrollo ambientale(laresistenza fisicadell'ambiente,l'attività motorianell'ambiente)eal controllocorticale(la memoria,lalogica).Unatale verificanonpuòessere immediata,poichéanche duranteilsognol'ambiente resisteelamemoriaparla.Il momentodellaverificaè necessario,cioèèla"pratica" chedàlarispostadefinitiva, praticaicuirisultatisono immagazzinatinelsapere collettivo(lacultura).Mapuò darsiche,persinoallora,la praticaelaculturanonsiano ingradodisciogliere l'illusione:unapratica millenariadiriti,una trasmissionemillenariadi credenzenonportanonessuna certezzasull'esistenzadegli spiriti,l'onnipotenzadiDio, l'efficaciaoperativadella preghiera. Inognicaso,restaun'ampia fasciadiambiguità,una spaccaturaindeterminatatrail cervelloeilmondo fenomenico,cheviene riempitadallecredenze,dai «doppi»,daglispiriti,dagli dei,dallemagieedailoro eredi,leteorie razionalizzatrici.Mala caratteristicadi"sapiens"è anchelapossibilitàdi dubitaredell'esistenzadegli spiritiedeglidei,diseparare leparoledallecose,di contestareleteoriechesi richiudonosulmondocome seessosipresentasse trasparenteall'intelletto.Egli cioèpuòscoprireciòcheè determinatoperprincipioe ciòcheèambiguodifatto,e metterefinalmenteincausala veritàdata. Così,l'illusione,ildisordine, l'errore,il«rumore» accompagnanosenzasosta l'attivitàpensantedi "sapiens",laqualeègioco, astuzia,tentativonellafascia diambiguitàenell'abissodi incertezza.Senzasostaegli richiudelaspaccaturaper mezzodellamitologiae dell'ideologia,senzasostada qualchepartequalcunola riapre.Questaincertezzaè contemporaneamenteciòche limitainpermanenzaeciò cheapreindefinitamentela possibilitàdiconoscenza.Un limitepermanente: nessunsistemadiidee, nessunateoriapotràmai considerarsicompiuta; l'aperturaindefinita dell'avventuraspirituale:il cervelloumanohabisogno dell'ecosistema,dellacultura, dellasocietà,dellaprassiper stabilirelesueverità,ilchelo spingeacercaredentroe attraversolanatura,la cultura,lasocietàelapratica lasoluzionedellesue incertezze.Madaccapo,nel nuovosistemadiidee,egli ritroveràl'ambiguitàe l'incertezza,chelospingeràa cercareeaelaborareun metasistema.Ecosì l'intellettoumano,nellasua grandespaccaturaoriginaria, èportatosiaaridurla mitologicamentee ideologicamente(doveper ideologiasiintendequalsiasi teoriachiusachetroviinse stessalapropriaverifica),sia, sapendosicondannatoauna conoscenzaincompleta,a diventarericercatoreerrante diverità. Ilcervellobiunico,triunico epolifonico. Il«logos»èilprodottodiuna dialetticaincertatrail «rumore»elecompetenze. Questadialetticaèilrisultato dell'attivitàcomplessivadel sistemacerebrale.Qui,di nuovo,nonvogliamoné possiamoesaminareil cervelloallastreguadiun organo;cerchiamodi concepirlocomeunsistema. Nonvogliamonépossiamo esaminareilsuo funzionamento,bensì cerchiamodienuclearei principidellasua ipercomplessità.Non possiamonévogliamo applicarciallivellodella ricerca;tentiamoinvecedi formulareiproblemichela ricercaponeallanostra riflessioneantropologica sull'unitàcomplessadi "sapiens-demens". Ilcervelloumanoèbiunicoa operadeldualismodeisuoi emisferiche,simmetricinei primati,sonodifferenziatiin "sapiens"mediantecerte localizzazioni(cosìilcentro dell'espressioneverbale sarebbesituatosullaparte sinistra).Perilmomentonon possiamochefantasticaresu questorapportodialettico piuttostochedi specializzazione,ilcuisenso cisfugge. Magiàlaconcezionetriunica delcervello,propostada MacLean(1970),eripresada Laborit,1970),cifornisce unabasefilogeneticae organizzazionaleper comprendereicaratteri ipercomplessicheabbiamo giàmenzionati (plurintegrazione, policentrismo,debole gerarchiatrasottoinsiemi contemporaneamente complementari,concorrentie antagonisti). SecondoMacLean,sipuò considerareiltronco cerebralecomel'ereditàdel cervellodeirettilirimastaai mammiferi,ilsistemalimbico comel'ereditàdellaspinta cerebraledeiprimi mammiferi(mesocefalo),ela cortecciaassociativa (neocefalo)comelosviluppo propriodeimammiferi superioriedeiprimati,avente comecoronamentol'enorme massaneocorticaledi "sapiens".MacLeanavanza l'ipotesicheil«paleocefalo» sialasededellaprocreazione, dellapreda,dell'istinto territoriale,dellospirito gregario;il«mesocefalo» sarebbequelladeifenomeni affettivi;il«neocefalo»infine sarebbelasededelle operazionilogiche. Laconcezionetriunicasipuò concepireinmodonon complesso,cioèconsiderando ilcervelloumanocostituito datrestraticerebrali sovrapposti(cosachenonfa MacLean)ognunodeiquali localizzaalcunifenomeni globali(cosacheeglitendea faretalvolta).Masipossono ancheconsiderarei sottoinsiemicomeeredità filogenetiche,atrofizzatee modificateaoperadelle riorganizzazionisuccessive effettuatenelcorso dell'evoluzione,maancora bendistintedanumerose caratteristiche,anche biochimiche.Inquestosenso, seesistonofunzioni localizzabiliinquestooquel sottoinsieme,nonsipotrebbe inrealtàpensarlechenelle interazionienelle interferenzedeltutto.Il misterodellatriunicità, insomma,nell'unochesi divideintreenonneitreche sifondonoinuno,nonnei «trecervelli»,bensìneitre sottosistemidiunamacchina policentrica.Diconseguenza, leinterrelazionidebolmente gerarchizzatefraitre sottoinsiemicipermettonodi inquadrareilparadosso "sapiens-demens",ilgioco permanenteecombinatorio tral'operazionelogica,la pulsioneaffettiva,egliistinti vitalielementari,trala regolazioneelasregolatezza. Dapartedi"sapiens", abbiamoilcontrolloela regolazionedell'affettivitàa livellodellacorteccia superiore.Senzaaddentrarsi nellaconcezionediMacLean, unLeroi-Gourhanammirala sapienzadella regolamentazionecheha inserito«ildispositivodi regolazioneprefrontale[...] tralacortecciadellamotilità tecnicaequelladelloslancio affettivo»econsidera«che nonsipotrebbeimmaginare alserviziodell'intelligenza [...]unapparatopiù appropriatodiquello possedutodallacorteccia prefrontalenellosvolgimento dellemanifestazioniaffettive emotorie»(Leroi-Gourhan, 1964,p.186). Dallapartedi"demens",che Leroi-Gourhandimentica, abbiamouninsiemetriunico debolmentegerarchizzato, doveildispositivodi regolazioneèsregolabile sottolaspintaaffettiva,e dovelamotilitàtecnicapuò trovarsialserviziodiforze deliranti.Datochesihauna regressionedelcontrollo geneticoprogrammato,eche ilcontrollodapartedella cortecciasuperioreèdebolee instabile,laportaèaperta all'"ubris"affettiva,laquale perdipiùpuòservirsidella meravigliosamacchinalogica perrazionalizzare, giustificare,organizzarele sueimpreseeisuoipiani;il «potere»puòanchepassare allaparte«rettiliana»e,in certicasi,inmodo catastrofico,comenel fenomenodelpanico,dovela volontàciecadisopravvivere èproprioquellachetrascina versolamorte,oppurecome incerticasidibruschi mutamentidicircostanze, dove,malgradolealtissime capacitàdiadattamentoo euristichedelcervello ipercomplesso,ilgregarismo, lapauraoilfurore, inibisconononsoltanto qualsiasisoluzioneo adattamento,masono portatoridiregressioni, insuccessi,disastri. Ilprincipioel'orizzonte dellafollia. Siamoingradoadessodi capirelademenzadi "sapiens",avendonecolta l'essenza: 1)l'ambiguitàel'incertezzadi fondodelrapportotraciòche succedeall'interno dell'intelletto(soggettività, immaginazione)eciòche succedeall'esterno (oggettività,realtà),2)il regressoelosconvolgimento delprogrammageneticodi fronteall'accrescersidel rumoreedellecompetenze, 3)lafragilestabilitàdel sistematriunico,4)lafragilità diquellocheègiàun epifenomenoenonèancora unepicentro,lacoscienza, cioèilfenomenoincuiil soggettoèingradodi pensarsioggettivandosi,in cuil'oggettovienepercepito neisuoinessisoggettivi,ein cuil'intellettofailtentativodi controllareilrapportotrail realeel'immaginario. Laprimafontedella«follia» di"sapiens"sta evidentementenella confusionechefaconsiderare l'immaginariocomerealtà,il soggettivocomeoggettivo,e chepuòcondurrealla razionalizzazionedelirante, nelsensoclinicodeltermine dovel'eccessodilogicae l'eccessodiaffettivitàsono legati,eilprimogiustifica, mascheraeorganizzale pulsioniinconsceegli interessisoggettivi.Quando ladebolezzamentalenon producesensoasufficienza, lafontediquestafolliadi "sapiens"sitrovanell'abuso semanticocheproducesenso laddoveesisteambiguitàe incertezza. Malademenzadi"sapiens" toccailsuoculmineesi scatenasoprattuttoquandosi verificasimultaneamente, all'internoesottolaspintadel giocopulsionale,l'assenzadei quattrocontrolli fondamentali:ilcontrollo dell'ambiente(ecosistema),il controllogenetico,il controllocorticaleeil controllosocioculturale(il qualegiocaunruolodi importanzacapitale nell'inibizionedell'"ubris"e dellademenzadi"sapiens"). Ognunodiquesticontrolli, comeabbiamovisto,hailsuo «vuoto»,lasuacarenza,la suaincertezzaolasua ambiguitàcaratteristiche.Di conseguenza,datochele forzepulsionalisono debolmentesottoposteal controllogenetico, programmatoreoinibitore; datochecorrelativamenteil controllodell'ambienteè tardivooincerto; datocheilcontrollo regolatoredellacortecciapuò esserfacilmenteannientato,e trovarsiconseguentemente sottopostoalleforze pulsionali;datocheancheil controllosocioculturaleè sottopostoalleforze demenzialinelleisterie collettive,nellerepressionidi massa,nelleesecuzioni capitali,neisacrificiumani, neicapriespiatoriebeninteso nelleguerreecceteraeccetera, "ildeliriostanella congiunzionetralostraripare delleforzepulsionali incontrollatedaunapartee dall'altralaloro razionalizzazioneoperativa dapartedell'apparatologicoorganizzativoedell'apparato socio-organizzativo". Cosìlasoddisfazione dell'odio,"ubris"aggressiva noncontrollatageneticamente (adifferenzadell'aggressività animale),sirazionalizza nell'ideadi«faregiustizia»,di punire,dieliminareun malvivente,evieneresa operativaattraversotecniche omicideeditortura.Così,nel ventesimosecolo,lascienzae lalogica,nellastessamisura incuiguidanolaciviltà,sono alserviziodelleforzedi morte(MichelSerres,1972). Nell'uomonasconosenza sostadeideliridovesi distruggel'ipercomplessità,e èproprioquestademenza orribilechespaventaKoestler (1968),chevede nell'instabilitàtriunicauna carenzacostituzionale,esi rammaricacheilpotere gerarchicosfuggaallaragione neocorticale.Maquesto «difettodifabbricazione»è l'altrafaccia-demenzialedellavirtùinnata-genialedeltrisistemache,proprio perchénonèrealmente gerarchizzato,è profondamentedialettizzato, cioèpermettel'irrigamento dellogosattraversoleforze profondedell'affettività,i sogni,leangosce,idesideri,e faveramentedelcervellodi "sapiens"unsistema ipercomplesso. Ilgeniodellaspecie. Ilgeniodi"sapiens"si individua nell'intercomunicazione esistentetral'immaginarioeil reale,illogicoel'affettivo,lo speculativoel'esistenziale, l'inconscioeilconscio,il soggettoel'oggetto[3],donde tutteleincoerenze,le confusioni,glierrori,le peregrinazioni,ledemenze, macontemporaneamente,in virtùdeglistessiprincipi,che operanosuglistessidati,tutte leconoscenzeprofonde(dove nellaspiegazionelogicasi combinanol'intuizioneeciò cheMaxWeberchiamava comprensione),tuttele sublimazionieleinvenzioni natedaldesiderio. Lademenzadi"sapiens"è l'insufficienzael'interruzione deicontrolli,mailgeniodi "sapiens"staanchenelnon esserecompletamente prigionierodeicontrolli,nédi quellodel«reale» (l'ambiente),nédiquello dellalogica(laneocorteccia), nédiquellodelcodice genetico,nédiquellodella culturaedellasocietà,eèla capacitàdifarsìchei controllisicontrollinol'un l'altro. Ilgeniodi"sapiens"stanel vuotodicontrollodovesi aggiralafollia,nelterritorio dell'incertoedelnon determinabile,dovesiricerca, siscopre,sicrea.E'nel rapportotraildisordine eloisticodelleprofondità inconsceel'apparizione sorprendenteefragiledella coscienza. Lacoscienzaestremadi "sapiens"rasenta,rischia, sfida,affondaneldelirioe nellafollia.Lademenzaèil prezzodellasaggezza.In questosensoricordiamole parolediLacan:«L'essere dell'uomononsoloè incomprensibilesenzala follia,manonsarebbel'essere dell'uomosenoncontenesse lafolliacomelimitedellasua libertà»(Lacan,1972). L'integrazione antropologica. Ilcervelloèilcentroche organizzalaconoscenza,il comportamentoel'azione.E' inquestocampochesi manifestalasuaattitudinea utilizzareilcaso-l'evento[4] -eaprodurreilcaso,cioè alcunepossibilitàdisceltae decisione. Però,inunsensoancorapiù vastoepiùprofondo, dobbiamoconsiderareil cervello,nonsoltantocomeil centroorganizzativo dell'organismoindividualein sensostretto,macomeil centrosintetizzatoreintegratoredisferediverse,la cuiinterrelazionecostituisce l'universoantropologico:la sferaecosistemica,lasfera genetica,lasferaculturalee sociale,ebenintesolasfera fenotipicadell'organismo individuale. Ora,lefortissime intercomunicazioniela gerarchizzazionemolto debolecaratteristichedel cervellotriunicocimostrano chel'ordinepsicologico, l'ordinesocioculturale, l'ordinebiologicononsi possonoconsiderare compartimentistagni sovrappostigerarchicamente l'unoall'altro.Di conseguenza,esistonolegami sorprendentementestrettitra ciòchesembrapiùlontanoe piùirriducibile,comead esempiociòchesembra l'attivitàpiùgenetica-la sessualità-eleattività superioridell'intelletto, passandoattraverso l'affettività(amore).Ilgrande contributodiFreud,spesso fraintesotantodaisostenitori quantodaidetrattoridella psicoanalisi,èdiavere scopertoilpoterediinvasione totaledellasessualitànei confrontiditutteleattività mentali,finoalsognoealla creazioneintellettuale, deviandole,trasformandole, mutandonelanatura,e facendosianch'essadeviare, trasformare,mutarenaturasublimare-;maènecessario altresìosservare,per converso,lacontroinvasione dellacortecciasuperiorenei confrontidelsesso,cheglifa subirelesuecostrizioni,le sueeccitazioni,lesue inibizioni. Comenonvederechequanto vièdipiùbiologico-ilsesso, lamorte-ènellostesso tempoquantovisiadipiù intrisodisimboliedicultura! Lenostreattivitàbiologiche piùelementari,ilmangiare,il bere,ildefecare,sono strettamentelegateanorme, divieti,valori,simboli,miti, riti,cioèaquantovièdipiù specificamenteculturale."E possiamocomprenderea questopuntochecosasiail sistemaunicodelcervellodi 'sapiens'integrato federativamente,e caratterizzatodaforti comunicazioniinterne,che permettel'integrazione federativadelbiologico,del culturale,dellospirituale (elementicomplementari, concorrentieantagonistiaun tempo,icuigradidi integrazionesarannoassai diversiasecondadegli individui,delleculture,edei momenti)inunsistemaunico bio-psico-socio-culturale". Similmente,ilprincipiodi invenzioneedievoluzione propriodelcervellodi "sapiens"simanifestaesi traducenonsoltanto nell'evoluzionedella personalitàodelpensiero dell'individuo,ma nell'evoluzione tecnico/culturalecosìcome nellacomplessificazione dell'organizzazionesociale. Quisitrattadiun'altra caratteristicacapitaledel cervellolegataalla precedente:laproiezione dellasuaevolutivitàsututte lesferedellaprassi antroposociale.Sicomprende cosìcomel'evoluzione socialenonsiasoltantoun susseguirsidimutamenti suscitatidalleperturbazioni esterne,masiaanchela proiezionedell'evolutività cerebraledi"sapiens".Eciò chesièproiettatosulmondo, alcunemigliaiadiannifa, quandol'evoluzioneè divenutastorica,èildisordine generatoredientropiae contemporaneamente generatoredicomplessità.Il «rumore»("noise")cerebrale sièproiettatoinunrumoree inunfurorestorico("sound andfury").Questorumore, cheportaconsésperpero, distruzioneecreazione,è legatoaglisviluppidiogni ordinecheacquistanoun caratterestorico.Di conseguenza,l'evoluzione storicahaassuntouncarattere irregolare,nomade,spesso regressivo,incostantee spessodemente.Lastorianon èaltrocheillegamecasuale, complementare,concorrentee antagonistatradisordinee processodi complessificazione. 3.L'UOMO GENERICO. "E'maiesistitaunachimera pariall'uomo?Chenovità, chemostro,checonfusione, cheintricodicontraddizioni, cheprodigio!Giudice supremodiognicosa, lombricoidiota;depositario delvero,cloacadidubbioedi errore;gloriaerifiuto dell'universo.Chiscioglierà questoguazzabuglio?" PASCAL Comeabbiamovisto,nonè soltantol'irruzionedel disordineedell'errore,ma anchel'"ubris",l'instabilità pulsionale,l'iperaffettività,e senzadubbioanche l'attitudineall'ebbrezzae all'estasi(ivicompresal'estasi orgastica),chesipuò ricollegareall'ipercomplessità cerebrale. Masarebbedeltutto insufficientedimenticare, all'internodelladialettica "sapiens-demens",ilfiore dell'ipercomplessità,cioèla coscienza. Lacoscienza. Succedesemprechele sorgentidilucerestino nell'ombra.Lacoscienzaè qualcosadiglobaleedinon definito.Nonsipuòisolarla dalcomplessodelleattitudini edelleattivitàsuperiori dell'intellettodi"sapiens". Essaèinqualchemodola risultantedelleloro interrelazioni,interazionie interferenze.Essacomincia allaloroconfluenza,essaè questastessaconfluenza. Anchelacoscienzaprendelo slancioladdoveproliferanoil mitoelamagia:nelvuoto apertositrailsoggettoe l'oggetto,nellafrangiadi interferenzadove l'immaginarioeilrealesi nascondonosottoapparenze ingannevoli.L'originedella coscienzastanel riconoscimentodiquesto vuotoediquestafrangia,e essanasceall'internodiuna doppiadialettizzazionedel soggettoedell'oggetto,della veritàedell'errore. Ilfenomenodellacoscienzaè auntempoestremamente soggettivo,poichéportacon séunafortepresenzaaffettiva dell'ioindividuale,e estremamenteoggettivo, poichétentadiconsiderare oggettivamente,nonsoltanto l'ambienteesterno(ilmondo), maanchel'iosoggettivo.In altreparole:l'iosi autoconsiderasiacome soggettosiacomeoggettodi conoscenza,econsiderala suaparticolareesistenza soggettivacomefacenteparte dell'ambienteoggettivo. Questofenomenopresuppone anzituttounacapacità riflessiva,intendendoil termineinsensodoppio, secondocuicioèla conoscenza,rivolgendosiase stessa,divieneasuavolta oggettodiconoscenza. Questacapacitànonèpotuta apparirechequandoleideee lenozionisisonooggettivate inparoleeinsegni,cioè quandosisonopotuti costituiredeisistemi cognitivi.Così,dalmomento cheunsistemacognitivosi scontraconproblemi, difficoltàeparadossi insormontabili,ilsoggetto pensanteèipoteticamentein gradodiprenderecome oggettod'esame,distudioo diverificailsistemamediante ilqualeesaminava,studiavao verificava,eèingradoanche dielaborareunmetasistema chediventailsuonuovo quadrodiriferimento.Questo processosipuòmetterein motoquandol'intellettodi "sapiens"scoprele contraddizioni,iparadossie leincertezzedifondochesi riferisconoaldualismodi soggettoeoggettoealle interferenzeconfusionalitrail realeel'immaginario.Questo procedereversounsecondo, poiunterzo,poiunennesimo gradodiconoscenza,generae nutrelacoscienza,che emergeabbracciandoaun tempol'oggettodella conoscenzaelaconoscenza divenutaoggetto,processoin cuil'iosisvelaesi sperimentasemprepiùcome soggettonelmomentoincui siproponecomeoggettodi studioedianalisi.(Sitratta insommadiquelprocesso antropologicochesiesprime nei"Saggi"diMontaigne.)La coscienza,inqueste condizioni,sitrova impegnatanelgiocosempre piùcomplessodellaveritàe dell'errore. Aquestopunto,siritrova ancoraunavoltal'ambiguità deisegnichearrivanoal cervellodi"sapiens"edei messaggichealsuointerno prendonoforma.L'ambiguità puòderivaresemplicemente dalcarattereincompleto oppurepolisemicooppure indecodificabile dell'informazioneproveniente dall'ambiente,epiùin generalediogniincertezzatra «rumore»einformazione. L'ambiguità,comeabbiamo visto,derivaanchedalfatto chenonesisteniente all'internodelcervellodi "sapiens"chepermettadi distinguereimmediatamente ciòcheèsognoo allucinazionedaciòcheè percezione.Maèpiù profondaancoral'ambiguità chenasce,dalmomentoin cuisicostituisconodei sistemicognitivi,dalla relazionetrail"pattern" mentaleelarealtàesternaalla qualesiapplica.Il"pattern"si imbevedirealtàelarealtà esternavieneaessere naturalmentemodellatadal "pattern"Poi,quandosi presentanoimprovvisamente deidati,degliavvenimenti, delleideeinconciliabiliconil "pattern"(chesicredesiail «riflesso»dellarealtà),si presentanoesattamentei problemicheesigonolapresa dicoscienza. Questanonèsoltantola ricercacostruttivadiun livellosuperioredi conoscenza,bensìlarimessa incausadelveroedelfalso. Visonocasidiambiguitàche sipossonorisolvereconun bassolivellodicoscienza, attraversoilricorso all'esperimentopertentativie errori. Sedall'ambientearrivaun messaggiopolisemicooppure incompleto,unoscricchiolio nelfogliamevicino,questo segnaleambiguo,chepuò significarepericolo(un predatore),buoneprobabilità (unapreda)osemplicemente «rumore»(lacadutadiun ramo),puòesserespiegatosia mettendoinstatodiallarme l'attenzione,siaesplorandoil territoriosospetto.Visono casidiambiguitàodi incertezzachenonsipossono risolverecheattraversoun altolivellodiconoscenza. Così,adesempio,un'eclisse solare:sitrattadiun avvenimentofortuitonella voltaceleste?un avvertimento?unapunizione? L'incertezzanonsipuò scioglierechemedianteuna spiegazionemitologica,in attesachesiarisoltadal progressodellaconoscenza astronomica. Ora,l'altogradodi conoscenzasisituaaun livellodiambiguitàmoltopiù profondo,cioèaunlivello dovelarelazionetraveritàe errorediventacomplessa. Comeabbiamovisto,quando unsistemasievolve,ciòche sipresentavacome«errore» nell'anticaorganizzazione, diventa«verità»perlanuova, etalvolta,dicolpo,la «verità»dell'antica organizzazionediventa, d'allorainpoi,«errore».La coscienzascoprelarelatività dellaveritàedell'errore prendendoinconsiderazione lavarietàel'incompatibilità delleideeodellecredenze, neltempoenellospazio,edi conseguenzametteindubbio ilpropriosistemadiideeedi credenze.Comeaveva osservatoinmodo straordinarioHegelnelsuo feuilletonfilosofico,il dubbio,loscetticismo costituisconounodei momentifondamentalidella coscienza,eunmomento capitaleinognipassaggioda unsistemacognitivoaun metasistema.Però,unavolta concepitoilmetasistema,la coscienzaconsideracome erroreassolutociòchenel sistemacriticatosembrava fosseunfattoevidente(per esempiolarotazionedelsole intornoallaterra)ecome veritàassolutaciòchele sembrasiail"fatto" reale(larotazionedellaterra intornoalsole),eessaunirà laforzadellacertezza oggettivaaquella dell'impegnosoggettivonella «lottaperlaverità».La coscienzadivienedunque semprepiùcritica,semprepiù sensibileallarelativitàdelle veritàedeglierrori,ma credendosempredipiùnelle "verità"chesonolesue scoperteesullequalisi appoggiailsuoprogresso, sempremenocapacedi proclamarecomeveritàciò cheessahaverificatocome errore. Diconseguenza,lacoscienza noneliminal'errore,non «possiede»laverità,bensì poneilproblemadellaverità aunlivellomoltopiù complessoecruciale.Essa oscillatraduepoli,unodove veritàeerroresono relativizzati,edovesorgeil dubbioeilnichilismo,l'altro dovelalottaperlaverità vienecondottaall'estremo,e ilrifiutodell'errorefino all'intransigenzaeal sacrificio. Insomma,lacoscienzanonsi potrebberidurreaunsolo principio,unsolodato: bisognachesirealizzino congiuntamentelepiùalte potenzialitàdelcervellodi "sapiens"perchéessaprenda formamedianteeall'interno diquestarealizzazione congiunta. Tuttavia,tuttociòche caratterizzalacoscienzapuò anchetradursiinfalsa coscienza:laconoscenzaal secondostadiopuò comportareunerrorepiù gravediquellocheèstato eliminato,ilgiocosoggettooggettopuòdeviareinuna falsapresadicoscienza;il chiarimentodellaverità,la denunciadell'errore,la convinzionediavereattinto unostadiosuperiorepossono esserenull'altrocheillusioni. Lacoscienzanonèmaisicura disuperarel'ambiguitàe l'incertezza.Comenel cervellononesistenessun dispositivointernoche distingualavisione allucinatoriadallapercezione visiva,cosìnonesistenessun dispositivonellacoscienza chedistinguala«vera»dalla falsacoscienza.Edinuovoa questopunto,lacoscienzaè costrettaarivolgersialla pratica,all'esperienza,alla natura,allasocietàper autoverificarsi. Nelsensodunquecheessaè ilfioredell'ipercomplessitàe nonl'originedelleattività spirituali,nelsensocheessaè unarisultanteincertaefragile chesvaniscenelmomentoin cuivieneamancareunodei diversitermininecessaria creareilfenomenodi interferenzachelacostituisce, lacoscienzanonècheun epifenomeno.Infatti,èun lumicinochevacilla, sommersosenzasostadaun flussopulsionale,ricoperta dalmitooppuredalsistema razionalizzatore,elasua esistenzadipendedalpieno impiego,dalpienodispiegarsi dell'ipercomplessità. Tuttavia,inunaltrosenso,la coscienzapuòesseremolto piùdiunepifenomeno;come ognievento,cioècomeogni unitàglobalerisultantedalle interrelazionitralesueparti costitutive,essaèdotatadi qualitàoriginaliediuna relativaautonomia;essaper conversonutreglielementi chelanutrono,interviene sulleattitudinieleattivitàche lafannovivere,perstimolarle esvilupparle,elavorare dunquealsuoautosviluppo. Inquestocaso,divieneessa stessaautorganizzatrice,e aspiraacostituirsiin epicentrodelcervello,il quale,comesièvisto,è ormail'epicentro dell'universoantropologico. Infattilacoscienza, sviluppandosi,accrescelesue capacitàdiverifica, acquisisceunpoteredi controllo,estimolaisaltidi qualitàdelprocesso evolutivo,cioèl'elaborazione deimetasistemiedelle metaorganizzazioni.Queste competenze,questipoteri, questeattitudini,essali estende,sviluppandosi,non soltantonelcampodella conoscenza,maanchein quellodelladecisione, dell'azione,del comportamento. Lacoscienzapuòdunque svilupparsi,e,nelcorsodi questosviluppo,essatendea costituireunnuovocentrodi controllodelleattività cerebrali.Maabbiamoaltresì vistocheessaèincertae fragile,e,difatto,essa oscilla,moltodiversamentea secondadeimomenti,delle condizioniedegliindividui, trailsuocaratteredi epifenomenoeilsuocarattere diepicentro. Lacoscienzaapparefino dallapreistoriadi"sapiens", comecitestimoniaciòche abbiamovolutochiamareper l'appuntolacoscienzadella morte,coscienzapoichéessa èauntempoesecondouna relazionereciproca, soggettivaeoggettiva;ma questacoscienzaèstata contemporaneamente contenuta,respinta, circoscrittadalmitoedalla magiadellasopravvivenza e/odellaresurrezione.E'con lesocietàstoriche,nelle civiltàurbaneevolute,chela coscienzaconosceuna rinascita,unnuovosviluppo, maquestosvilupporisulta essostessoestremamente instabile.Lacoscienzanonè lalucecherischiaralospirito eilmondo,maèillumicinoo illampocherischiarail baratro,l'incertezza, l'orizzonte.Essatendea eliminarel'errore,maper illuminareilvagabondaggio. Essanonforniscealcuna soluzionepermanenteo"sui generis".Maappare indispensabileall'effettivo dispiegarsi dell'ipercomplessità,cioè dellepotenzialitàancoranon realizzatedi"sapiens".I progressidellacoscienza sonodunquelegatialpieno impiegodell'ipercomplessità, e,seessidipendonodalla complessificazionesociale,i progressidella complessificazionesociale, daunacertasogliainavantie semprepiùfrequentemente, semprepiùaccentuatamente dipendono"anche"dallo sviluppodellecoscienze individuali.Maggioresaràla complessificazionesociale, piùlacoscienzasarà necessaria.E'impossibile immaginareoggiunanuova società,unanuova evoluzione,unanuova rivoluzione,senzachela coscienzapossacompiereun progressodecisivo,cioèsi costituiscainnuovoepicentro dell'avventuraumana. L'ansia. Esisteun'ansiaanimale, legataallavigilanza,echesi svegliaalminimosegnaledi pericolo.Sembrachela vigilanzasiaminore nell'uomocheneiprimati (Gastaut)el'ansia propriamenteumanasiameno legataalpericoloimmediato cheall'apparizionedella coscienza. L'ansia,alparidella coscienza,presupponeun pensierochenonsiapiù applicatosoltantoal comportamentoeall'ambiente immediati,epossadi conseguenzaesaminare,con un'otticaauntempo universaleeparticolare, lungheseriedifenomeni. Ladistanzaspazialepuòdi conseguenzafarapparireil mondocircostantecome «estraneo»(donde,per reazione,latendenza mitologicaareintegrare l'uomonelmondo);la distanzatemporale,invece,fa scoprireiltempocome processoirreversibilee incertezzadelfuturo.La coscienzaangosciantedi questadoppiadistanza coincideconlacoscienza dellamortechela surdeterminae l'approfondisce.Esisteuna coscienzadellamortequando esisteunaconoscenzadella mortecomefenomeno oggettivochesipuò prevedere{ilcuimomento peròèimprevedibile)euna presadicoscienzasoggettiva diquestamorte. Questacoscienzaesistein tuttelesocietàarcaiche conosciuteenoiabbiamo sostenutocheessaemergefin daNeanderthal.Laprecocità diunapresadicoscienza dellamorteedell'ansia antropologicanelbambinoci confermaillorocarattere fondamentale.Infatti,lo stresseilsentimentotragico dellamorteappaionoverso l'etàdi6-8anni, contemporaneamenteal legametral'ideadellamortee laperditadell'individualità (Anthony,1940). Questadoppiaspaccatura dellamorteedell'incertezza vieneevidentementecolmata dalmito,lamagia,la religione,lapartecipazione affettiva,ilegamiconl'essere socialecollettivo,ebeninteso datutteleattivitàdellavita quotidiana.Tuttavia,sempre respintaemaiannientata, l'ansiaumanasiaccresce attraversolosviluppo socioculturaledi"sapiens",il quale,comevedremo, comportanecessariamentedei divietiedellerepressioni.Il timoredellapunizione, l'interiorizzazionedella colpevolezza(chela trasgressionesiaeffettivao soltantosognatanonfa differenza)vannoafissarsi findall'infanzia,e l'apparizionedelpadrenel ruolodirepressore-protettore socio-familiareèl'elemento chesurdeterminaquest'ansia interiore(dinuovo,aquesto punto,lapsicoanalisiha ridottol'angosciaaunasola fonte,eneancheaquella primaria). Infine,l'ansiaèlegata all'ipercomplessitàcerebrale stessa[1].La disorganizzazioneriorganizzazionepermanente, ilgiocorinnovatodegli antagonismiinterni,i disordinielecrisi,lafragile stabilitàdiciascunodiquesti stati,l'estremasensibilitànei confrontidieventiesterni casualifannosìcheuntale sistemanonpossaconoscere cheinmododelicatoeincerto deglistatiottimali.(Essonon trovachefortuitamentela «pacedell'anima»inmodo duraturoetantopiùricerca l'optimumnell'intensitàenel parossismofuggevoli.)(E tuttoquestocimostrachelo sviluppodellaciviltà,finoa oggi,nonhapotutoche aumentarecorrelativamente l'ansiaelacacciaalla felicità.)Prodotto dell'ipercomplessità,l'ansia neèancheproduttrice.Essa stimolalacuriositàela ricercachevagabondano attraversotuttiisignificati dellaveritàchiarificatrice, dellacertezzachesi indebolisce,dellafelicitàche èdovuta,equestaricerca assumeun'estensione inaudita.Essaalimentale crisienellostessotempone vienealimentata. Essastimolaemantienei miti,lemagie,lereligioni, chefannodacontrappesoal troppograndedistaccodal mondo,latroppogrande indeterminatezzadeltempo, latroppograndeangoscia dellamorte. Essatrovarifugionelle razionalizzazionidogmatiche chedominanoilmondocon l'intelletto.Maugualmente l'ansianoncessadicorrodere lesoluzionichelasua angosciaesige,noncessadi lavorare,sotterraneamente, allapreparazionedel superamento. L'animale-crisi. Checos'èunacrisi?E'un aumentodeldisordinee dell'indeterminatezza all'internodiunsistema (individualeosociale). Questodisordineèprovocato daoprovocaessostessoil bloccodeidispositivi organizzazionali,in particolareregolatori("feedback"negativi,) determinandovidaunaparte unacertarigidità,d'altraparte losbloccodipotenzialitàfino allorainibite;questesi sviluppanoinmodoabnorme ("ubris"),mentreledifferenze sitrasformanoinopposizioni elecomplementaritàin antagonismi. Ora,lamacchina ipercomplessafunziona «normalmente»allimitedella crisi,nelsensocheessa funzionaconildisordineeal limitedeldisordine,chei suoidispositividicontrolloo lesuecompetenzepossono trovarsibloccatida perturbazionidiorigine esternaointerna,enelsenso cheessaoffrepocaresistenza all'"ubris"psicoaffettivo; infineesoprattuttola macchinaipercomplessa vienemessadifronteadei "double-binds"(Bateson, 1960),cioèaingiunzioni contraddittorieugualmente pressantidoveessahadelle alternativeicuiterminisono siaugualmentedesiderabili siaugualmenterepellenti. Lacrisipuòrisolversinel ritorno"instatuquoante",ma lacaratteristicadelsistema ipercomplessoincrisièdi scatenarelaricercadi soluzioninuove,equeste possonoesseresia immaginarie,mitologicheo magiche,siaalcontrario praticheecreative.Di conseguenzaè potenzialmentegeneratricedi illusionie/odiattività inventive.Piùingenerale, essapuòesserefontedi progresso,soluzionenuova, aldilàdellecontraddizionio "double-binds",cheaumenta lacomplessitàdelsistema) o/eèfontediregressione (soluzionealdiquadelle contraddizioni,cheriportail sistemaaunostadiodi minorecomplessità). "Sapiens",«intessutodi contraddizioni»,èdunque propriounanimale-crisi:èla fonteauntempodellesue sconfitte,deisuoisuccessi, dellesueinvenzioniepure dellasuanevrosi fondamentale. Lanevrosidell'umanità. Lanevrosièunanozioneche sièvolutocircoscrivere eccessivamenteesorcizzandola-nell'universo chiusodellapsichiatria, mentrelasuadefinizionevale perlanaturaumana.La nevrosinonèsoltantouna conseguenza,maancheuna rispostaaun'incertezza, un'angoscia,unaminaccia,un conflitto,equestarisposta,di caratteremagico-rituale, stabilisceuncompromessotra ilcervelloelarealtàesterna (eall'internodellapropria realtà). "Homosapiens",inquesto senso,hacreatounrituale nuovoinrapportoalrito animale. Ilritonellavitaanimale, comehannodimostrato TinbergeneLorenz,èun comportamento comunicazionale,talvoltadi caratteremimeticosimbolico,chetrasmetteun messaggioalfinediottenere unarisposta. Accadecheincondizionidi perturbazione,edi"doublebinds"inparticolare(per esempioconcomitanzadiuna forteattrazioneediunaforte repulsione),l'animale reagiscasperimentandoo ripetendodeicomportamenti «rituali»,masfasati,che giranoavuoto,e evidentementesenzarisposta. Ilritoumanosisviluppa senzadubbioinquestedue direzioni.Daunaparte,ci saràilritualedella comunicazionesociale,dove ognunosaràtenutoarecitare ilsuo«ruolo»asecondadel suo«status»,insituazioni datechecomporteranno ciascunalasuaetichetta(esi avranno,cometraglianimali, ritidicorteggiamento,di subordinazione,di accettazione,dipacificazione, diamiciziaeccetera).D'altra parte,cisarannoiriti «patologici»individualiche ognunoinventerà, sperimenteràopraticheràper superareoplacareleproprie crisi. Maèinunaterzadirezione,e attraversol'introduzionedel mitoedellamagia,chesi sviluppailritoditiponuovo, chedàunarisposta all'incertezza,all'angoscia, allacrisidell'"homosapiens". Ilrito,persuastessanatura,è unarispostaaldisordine. Essoloesorcizzagiànon fossealtrocheperlasua qualitàdiessereunasequenza rigidadioperazioniverbalie gestualicheassumel'aspetto minuziosodiunprogramma. Masoprattutto,essosiintegra nell'ordinerazionalizzatore delmitoesirivolgeadelle potenzemitologiche(spiriti, dei),inmododaottenereuna rispostaodaprovocare l'eventochesaràportatoredi protezione,sicurezza, soluzione.Delrestola rispostaarrivasempre; consiste,comeminimo,nel sensodisicurezzaodi protezionecherisultadalrito; comemassimo,sianel comportamentofavorevole dell'ambiente(pioggia, selvaggina,raccolto,successo eccetera)siainunasoluzione psicosomatica(guarigioneda unamalattia,esorcizzazione deglispiritimaligni). Lapraticamagicaconsistein unamessainrisonanzadel mitoedelritolacuiefficacia misteriosanonva sottovalutata.Lamagiaantica sipuòconsiderarecome l'insiemearticolatodiuna visionemitologicadelmondo ediunsistemarituale,che funzionacontroogni minacciadientropia,sia all'esternocheall'interno dellospiritoumano,sia nell'individuosianella società,einparticolarecontro ealdisopradell'entropia finaleefataledellamorte.La religione,fenomenostorico prodottodallosviluppo istituzionaleemitologico dellamagia,sideve considerareun completamentomitologicoritualeverificatosiintornoa alcunedivinità,epossiamo ricomprenderelamagianella formuladiFreudche caratterizzalareligionecome «nevrosiossessiva dell'umanità»(Freud,1932). Unadellecaratteristiche degnedinotadel compromessonevrotico magico-religiosoècheessosi stabiliscenonsoltantoconla realtàesterna(l'ambiente,il mondo),maancheconla realtàinterna.Essononè soltantouncompromessotra ilmitoelarealtà,èancheun compromessoconla"realtà mitologica". Aquestopunto,dobbiamo diredueparolesudiun fenomenocapitale,l'esistenza "vivente"diesserinoologici, idee,simboli,spiriti,divinità, chedispongonononsoltanto diunarealtàsoggettiva,madi unacertaautonomia oggettiva.Prodottidal cervelloessidiventanodei viventiditiponuovo(P. Auger,1966,J.Monod, 1971)eicervelli,inquanto sistemiadebolecontrollo, sononeiloroconfronticome degliapprendististregoni,o piuttostocostituisconodegli ecosistemidialimentazione senzaiqualiessinonpossono vivere,masuiqualiessi vivono.Comedice egregiamentePierreAuger, «leideesiriproducononegli ambienticostituitidaicervelli umani»(Auger,1966,p.p. 98-99). Tragliesserichevivononel vuotodiambiguitàtrail soggettoel'oggetto,gli spiriti,glispettri,igeni,le divinitàhannoungradodi esistenzasuperiore,biomorfa, antropomorfa.Eèevidente cheledivinitàesistono.Esse parlano,agiscono,ordinano, esigono.Essecicavalcanoe, neltrancedapossessione, parlanoperboccanostra.E' soltantodopolaloromorte chesidubitachesianomai esistite.(Delresto,essenon sonotuttemorte,edelle divinitànuove,ideologiche, esigenti,salvatrici,assassine sononate.)Lamagiaela religionesonodunqueun modoperassicurarsidei rapportidiscambio,di compromesso,disicurezza,di mutuosoccorsoconle potenzeegliesserimitologici chenonesisterebberosenza dinoimachecicontrollano. Dominato,sfruttatodallesue divinitàedaisuoigeni, "sapiens"cercaasuavoltadi addomesticarli,diutilizzarli. Egliliserve,linutre,offre lorodeisacrifici,cantaloro dellelodi,rivolgelorolesue preghiere,perchéessialoro voltagliassicurino nutrimento,successo, protezione,vittoria, immortalità. Cosìilmito,ilrito,lamagia, lareligioneassicuranoun compromessononsoltanto conl'ambienteesterno,ma ancheconlepotenze noologiche,cioèun "compromessointerno,dentro lospiritoumano",conisuoi incubi,ilsuodisordine,lasua "ubris",lesuecontraddizioni, lasuanaturacritica. Diconseguenza,conl'"homo sapiens",laculturaconcentra insé,istituzionalizzandoli, mitologia,magia,rito, religione.Ciòfacendo,la culturasifacaricodel compromessoantropologico dellanevrosi,liberandogli individui(almenoinviadi principioostatisticamente) dallaricercaerrabondae angosciosadiun compromesso,offrendoloroi "patterns"adattatividi sicurezzaedipurificazione. L'"Homosapiens"hapagato unprezzofavolosoperil compromessointernoe esternochegliprocurala magia.Aquestoprezzo,dàil nomeilritopiùdiffuso,ilpiù radicato,ilpiùarcaico:il "sacrificio".Ilsacrificioèil piùrivelatoredegliuniversali nevrotici(Morin,1971). Dalpiùaltosacrificioal sacrificioquotidiano, attraversol'immolazionedel bimbopiùcaro,dellavergine innocente,dell'animalepiù bello,deldeviante,del peccatore,"sapiens"havoluto nonsoloattirarelafortuna, maesorcizzareildisordinee l'incertezza,enonsoltanto quelliesterni,maanchele potenzeprodigiosedel disordineeleincertezze ontologichecheilsuo cervellomettealmondo. Magia,rito,mitosonole rispostenevrotiche fondamentalialleincertezze generatricidiansie,ai disordinidellacrisi,agli eccessieaiparassitismi noologicisuscitati dall'ipercomplessità,equesti sonoalcunideglielementi fondamentalidella protoculturadi"sapiens".La formidabilecolonizzazione dellavitaumanadapartedel mito,dellamagia,della religionetestimonia l'ampiezzaelaprofonditàdel caratterecriticodell'"homo sapiens",cosìcome l'ampiezzaelaprofonditàdi unasoluzionenevrotica, senzalaqualel'umanitànon avrebbepotutosopravvivere. LaformuladiT.S.Eliot continuaaesserevera: «Humankindcannotbear verymuchreality»(Ilgenere umanononpuòsopportare unadoseeccessivadirealtà). Inrodaggio. "Homosapiens"èdunqueuna chimera,unmostro,uncaos, unimpastodicontraddizioni, unprodigio,giudicesupremo diognicosa,lombricoidiota, depositariodelvero,cloacadi dubbioedierrore,gloriae rifiutodell'universo...Siamo statiingradodisciogliere questoimbroglio?[2]No,ma abbiamoavutomododi riconoscerlo,dicoglierloedi proporneun'interpretazione:i principiorganizzatori,i problemi,ledifficoltà,i disordini,gliadattamenti,i successidiunamacchina ipercomplessacostituitadal cervellodi"homosapiens". Tuttociòchesembrava contraddittorio,irriducibile diverso,rimane contraddittorio,irriducibile, diverso,manellostesso tempotrovalasuaunità. Comeuncaleidoscopio mostradelleimmaginiche varianoall'infinitoaseconda deimovimenticheglisi imprimono,lamacchina ipercomplessamostra,a secondadellesue disorganizzazioniorganizzazioni,deivoltio degli«stati»eterogenei.Tutti questistatinonrealizzano pertantoilpienoimpiego dell'ipercomplessità. Aunestremo,alcuni testimonianolasua singolarità,all'altro,altri testimonianoisuoifallimenti. Lostatodiperfezioneè quelloincuiilgiocotra l'ordineeildisordinerisulta organizzatore,flessibile, inventivo,creatore,eincui l'interferenzadellequalità cerebralisuperioricostituisce unepicentrocosciente. All'altropolo,lostato demenzialeèprovocato dall'irruzionedipulsioni geneticamente/corticalmente/am incontrollate,chenelloro scatenarsisiservono dell'apparato operativo/razionalizzatoree eventualmentedegliapparati socioculturali.Glistatidi demenzacostituisconodelle sconfitteprofondeegravi dell'ipercomplessità,eèin questoquadrochevasituato ilproblemadelleviolenze distruttriciedelleaggressività deliranti,piuttostochein quellodell'aggressione animale,cherientrainalcune normecomportamentali rigide(scatenamentounivoco, bersagliodeterminato). Traquestistatilimite,glistati di"ubris",«crisici», «nevrotici»,orasfociano nell'unoonell'altro,ora vannoacostituiredeitermini medifral'unoel'altro. Comeabbiamopotuto continuamenteosservare, sarebbesbagliato,nonsoloil tracciaredellefrontierenette traquestistati,maanche l'opporliinmodoassoluto.La perfezionenavigaallimite dellacrisi,dell'"ubris",della nevrosi.Nonesisteunostato ottimizzabile,nelsensoche essopotrebbeessere «regolato»nelmiglioredei modi,affinchéilgeniodi "sapiens"potessedispiegarsi, attraversol'eliminazionedi ognirischiodicrisi,di disordine,dierrore,difollia. Significachelastessa macchinaipercomplessanon sipuòottimizzare,datocheil «miglioredeimodi»contiene qualesuoingredienteciòche rischiaincessantementedi degradarlaedicorromperla. Conciòsivuoleforse affermarechel'uomoèper semprecondannatoa scatenarsiinmodo demenziale,echequesto, sebbenetestimoniun fallimentoparticolareo temporaneo dell'ipercomplessità,gliè ineluttabilmentelegato?A questopuntobisogna distingueretra l'ottimizzazionedaunaparte, ilmiglioramentoelo sviluppodall'altra,come bisogneràdistingueretra folliaestatidemenziali.La nonottimizzazionesignifica cheèimpossibilefornireuna regolaideale,uncanone preconcetto,unoschema razionalizzatorecheassicuri ilpienoimpiegopermanente dellevirtùipercomplesse.Ma ciònonsignificaaffattoche tuttelepossibilitàsianogià staterealizzate,néchelo sviluppodiquestepossibilità nonmodificherebbe,non arricchirebbelamacchina ipercomplessa,chepotrebbe diconseguenzanonsoltanto ridurreisuoistati «nevrotici»,assottigliandoi rischidiregressione,maforse ancheeliminareglistati demenziali. Nondimentichiamochela macchinapiùcomplessa conosciutasullaterrahasolo da100milaa50milaannidi età.Essanonècheagliinizi, aisuoiprimitentativieerrori, aisuoiabbozzi.Essaèin rodaggio,soggettaa surriscaldamentifatalie costrettaalsottoimpiegodelle suequalità.Forseessanonha ancoraelaborato,tantonella sferasocioculturalechenella sferadell'individuo,le modalitàdiun'organizzazione superiorechederivanodalle suepotenzialità.Lasocietà, qualenoilaconosciamo,è unarealizzazionecompleta oppurenonècheun abbozzo?Lacoscienza,che appareafatica,deverestare persempreatrofizzata oppure,alcontrario,può svilupparsiinqualitàdi nuovocentroepigenetico? Unanuovasocietà,unanuova coscienzanonpotrebbero costituireicontrollidecisivi perimpediregliscatenamenti distruttori?Diconseguenzaè necessarioamaggiorragione chedistinguiamolafollia ontologicadi"sapiensdemens"daglistati demenzialidicuiabbiamo individuatoilcarattere.La follia,cioènonsoltanto "ubris",nevrosi,disordine, maanchelapartenon razionalizzabile dell'esistenza,nonpuòche abitareallaradicee nell'orizzontedi"sapiens". Maglistatidemenzialiforse sonolegatisoltantoagliinizi barbaricidell'ipercomplessità, neiqualiciaggiriamotuttora. Einsteindicevachesolouna debolepercentuale dell'intellettoumanoveniva, ancoroggi,utilizzata,cosa chetradurremonelnostro linguaggiocomesegue: l'ipercomplessità antropologica-individuale, sociale,culturale-èlontana dall'averraggiuntolasua pienaestensione. "L'ipercomplessitànonpuò essereottimizzata,mapuò esseresottosviluppataepuò esseresviluppata".La definizionedell'uomochenoi vogliamodareaquestopunto è,ancoraunavolta,non chiusa,maaperta. Lanaturaumana. Checos'èl'uomo?Essere vivente,animale,vertebrato, mammifero,primate, ominide,eglièanche qualcos'altro,equesto qualcosa,chiamato"homo sapiens",sfugge,nonsoltanto aunadefinizionesemplice, maancheaunadefinizione complessa.Perchénonsi trattasolodicomprendere chel'esseredell'uomosi esprimeattraversoemediante lasuaaffettività,bisogna comprendereanchechela folliaèunproblemacentrale dell'uomo,enonsoltantoil suoeccessoeilsuorifiuto. Bisognachecerchiamodi comprendere-enonsiamo cheall'inizioassoluto-il ruoloinaudito,disfunzionale efunzionale,dell'irrazionalità nellarazionalità(eviceversa). Dobbiamocapireche,comeil microfisicoutilizzadelle nozionicontraddittoriedal puntodivistalogicoe complementarmente necessariepercomprenderei fenomenicheegliosserva, cosìnoidobbiamounire,per comprenderel'uomo,le nozionicontraddittoriedel nostrointelletto.Cosìordine edisordinesonoantagonistie complementari nell'autorganizzazioneenel divenireantropologici.Verità eerroresonoantagonistie complementarinell'avventura umana. Bisognalegarel'uomo ragionevole("sapiens") all'uomofolle("demens"), l'uomoproduttore,l'uomo tecnico,l'uomocostruttore, l'uomoansioso,l'uomo gaudente,l'uomoestatico, l'uomochecantaecheballa, l'uomosoggettivo,l'uomo immaginario,l'uomo mitologico,l'uomocritico, l'uomonevrotico,l'uomo erotico,l'uomointemperante, l'uomodistruttore,l'uomo cosciente,l'uomoincosciente, l'uomomagico,l'uomo razionaleinunafisionomia sfaccettatadovel'ominidesi trasfiguradefinitivamentein uomo. Tuttiquesticaratterisi disperdono,sicombinano,si ricompongono,aseconda degliindividui,dellesocietà, deimomenti,accrescendola varietàincredibile dell'umanità.Questavarietàè incomprensibilemuovendo daunprincipiosemplicedi unità.Ilsuofondamentonon puòessereinun'indefinita plasticitàmodellatadivolta involtasecondoilcapriccio dellecircostanzedagli ambientiedalleculture.Essa nonpuòtrovarsiche nell'unitàdiunsistema ipercomplesso.Questaunitàè l'insiemediprincipi generatori;tracuinon abbiamodimenticatoil principiobiogenetico primario,muovendodaiquali avvengonotuttiglisviluppi aggrovigliatidell'"homo sapiens".E'proprioquesto cheMarxintendevaconla nozionedi"uomogenerico", echeaquestopuntosi confonde,pernoi,conla nozionedinaturaumana. PARTE QUARTA. LA PROTOSOCIETA Abbiamochiamato paleosocietàlasocietàchesi ècostituitaprimadi "sapiens".Chiamiamo protosocietàlasocietàdella preistoriadi"sapiens".Il termine"proton"significa primo,eriguardail fondamento,l'origine.Il lettoresabenechepernoi nonèstatol'"homosapiens"a fondarelasocietà,eneppure l'ominide,neppureilprimate, macheessaèstatarifondata daogninuovoprocessodi complessificazione.La protosocietànonèdunqueper noiilfondamentoultimo. Tuttaviaessaèlanuova fondazione,lanuovanascita, lasecondanascitadella societàumana,malaprima dellasocietàsapientale, dunquearchetipo fondamentaledituttele societàsapientalipreistoriche. Ancoraqualcheprecauzione: pensiamochelapaleosocietà, lungidaldissolversi,siintegri nellaprotosocietàinqualità dipaleostruttura,eched'altra parteledirettricidella protosocietàsielaborino anteriormentea"sapiens".Se lacomplessificazionedel cervelloela complessificazionesociale sonodueformeinteragenti delmedesimoprocesso, risultaimpossibile determinareunarottura brusca.Masipuòanche pensarechel'accrescimento dellacomplessitàcerebrale, chesiverificacon"homo sapiens",sitraducain: a)unacomplessificazione microsociale(individuo, famiglia),macrosociale (aperturaall'esterno attraversol'esogamia,lo scambio,l'alleanza),euna complessificazionedel sistemadicomunicazioni. b)lasedimentazionediun nucleoculturalemuovendo dalmitoedallamagia. Percomprenderela paleosocietà,nonoccorreva soltantorifletteresuidati estremamenteframmentarie incertidell'archeologia ominide; occorrevaanche,muovendo dallescoperterecentisulle societàdiantropoidie dall'etnografiadellesocietà arcaicheattuali,immaginare qualcosachesifosseevoluto aldilàdegliuniealdiqua deglialtri.Percomprendere laprotosocietà,ilriferimento èciòcheaccomunaleultime societàarcaicheosservatenel diciannovesimoenel ventesimosecolo. L'antropologiasociale tradizionalestudiavaqueste societàcomeseessefossero primitive,pursapendo semprepiùchequestesocietà nonavevanonulladi primitivo,circostanzaquesta cherendel'oggettostudiato semprepiùdiligentemente qualcosadicuisiconosceva sempremenoilsignificato. Ora,dalnostropuntodivista, lanozionediprimitivitànon hasenso,essasidissolve nellacatena dell'ominidizzazione,chesi innestaanch'essasu un'evoluzionesocialedei primati.Quindilaprimitività siperdenellaprimaticità.In compenso,esisteun arcaismo,cioèunamatrice caratteristicadituttele societàpreistorichesapientali, econilqualeintendiamo denotaretuttelesocietàchesi sonoperpetuatee moltiplicate,differenziandosi emodificandosi,masenza trasformarsiradicalmente, primadiesserefrantumate dall'irruzionedellesocietà storiche. Laprodigiosadiasporacheha diffusol'"homosapiens"su tuttoilpianeta,nellospazio diqualchedecinadimigliaia dianni,èquelladella protosocietà.Essaèstata accompagnatadauna straordinariadiversificazione dirazze,diceppietnici,di culture,dilingue,dimiti,di divinità.Sisonoformate societàaustereesocietà permissive,societàcurve sottoilpesodellanecessitàe societàchesopperivanosenza faticaailorobisogni,società dovelacacciaresta preponderanteesocietàdove laraccoltadifruttiedi oggettivarièridiventata preponderante(alcuneanche preagricoleochecercanodi recepirel'agricolturadelle societàstorichevicine), societàaggressiveesocietà passive,societàamortelenta esocietàamorterapida, societàpossedutedaglispiriti esocietàchegiocanocongli spiriti,societàpiùdevoteagli deiesocietàpiùdediteagli uomini,societàche opprimonoduramentela donnaesocietàdoveladonna èinferioredipoco,società lussurioseesocietà temperanti,società «apollinee»esocietà «dionisiache». Tuttavia,nellostessotempo, questavarietàestrema coincideconlaconservazione dellastessamatrice organizzativa.Tuttelesocietà conservanolastruttura gerarchicapaleosociale.Tutte sonofondatesuunsistema dovelaculturaimpersona l'elementogenerativo.Tutte siservonodellinguaggioa doppiaarticolazione.Tutte conosconoleregoledi parentela,ilmatrimonio, l'esogamia,iriti,imiti,la magia,lecerimoniedella morteedellavita,lafedein unasopravvivenza,l'arte,la danza,ilcanto...Questaunità difondoècosìaccentuatache sipuòpensare,insiemea HocketteAsher,cheuna rivoluzioneumana(noi diremmosapientale)è avvenutaprimadella diaspora,fornendoalla protosocietàun«vantaggio selettivo»cheperl'appunto hapermessoladiaspora. 1.LA RAMIFICAZIONE EL'APERTURA DELLASOCIETA'. Lasedimentazionedel nucleofamiliare. Adifferenzadegliuccellidi numerosissimespecie,la coppianonèstatal'unità primariadellasocietàdei primati.Nellesocietàdi scimmieediantropoidinon esisteancora,eladdove esiste,nonesistelasocietà. Osserviamodunquechela famiglianonsiarticolanella societàechelasocietànonè abbastanzacomplessaper integrarelafamiglia. L'ominidizzazionehastrettoi legamitramadreefigli,tra donnaeuomo,eha avvicinatol'uomoal bambino.Così,nella paleosocietàsicostituiscela costellazionecheinseguitosi concentrerànelnucleo familiare. L'intimitàtraladonnae l'uomoèstatafavorita dall'interferenzadialcuni processidioriginedistinta. L'accresciuta individualizzazioneelo sviluppodeirapportiaffettivi interindividuali,la conservazionenell'adulto dell'attitudineinfantile all'amorehannoreagitosui rapportitradonnaeuomo, messiinevidenzaerafforzati dall'erotizzazione generalizzataedalla sessualizzazionepermanente. E'indubbiamentedopola verticalizzazionedell'ominide chelacopulafrontaleè divenutaanatomicamente possibile,e-aggiungono HocketteAsher,chehanno l'immaginazioneprontasenzadubbiosubitosfruttata» (HocketteAsher,1964). Muovendodall'amore frontalesisonosviluppate, nelcorsodell'evoluzione geneticafinoa"sapiens" compreso,lecaratteristiche erogeneattrattivechesonole labbraprominenti,iseni turgidi,ilpenegrossoe lungo,eciòsenzachelazona posteriorevengasacrificata, poichélenatiche,pienee carnose,calamitano l'attenzioneelemani. All'erotizzazionedelvisosi aggiungelasuaaccresciuta individualizzazioneche trasformailpartnerinun esserecheauntempo affascinaestabilisceun legamediaffetto. Apparel'orgasmofemminile, quasiinesistentetragli antropoidi,etrasfiguraperla donnailsensodelrapporto sessuale.Fratuttiiprimati,è negliumanichel'orgasmoè piùlungoepiùforte, spasmodico,oceanico,e strappaululatid'estasi. E'senzadubbioparimentinel corsodell'ominidizzazione chel'attivitàel'attrazione sessualidiventanopermanenti enonpiùlimitatialperiodo fecondodelciclo.Ormai,la "permanenza"dell'eros,lasua "generalizzazione"atuttoil corpo,lasua "intensificazione"estatica nellospasimoavvinghiano semprepiùicorpidell'uomo edelladonna. Ormai,l'uomoeladonnache siamanosono«nellebraccia» unodell'altro,e,come suggerisconoHocketteAsher (ibid.),l'analogiatra l'abbracciodiunamantee quellodiunbambinoha potutocontribuireariversare letenereemozionidelle carezzematernenellastretta amorosa. Finalmente,uomoedonnasi trovanodifrontenellacopula, nellaconversazione,nella coabitazione.Aldisopradel centrodiattrazione/relazione costituitodallepartisessuali, unanuovazonadi attrazione/relazioneèormai costituitadalvisoe particolarmentedaquella favolosaboccacheèaun tempol'organodellaparola, delmangiare,delrespirare, delbaciare.(Everràil momentoincuigliamanti saprannomescolare simbolicamentenelgioco dellelabbral'anticobacio dellamadrealbambino,il mordicchiarsireciproco,lo scambiod'anima- anticamentel'animasi identificavaconilsoffio-il contattoquasivaginaledelle labbraelapenetrazione penniforme[1]dellalingua.) Dunque,sessualità,erotismo, tenerezzapotrannocoagularsi ecombinarsi,elalorosintesi sublimesaràl'amore.Così,un tessutofittodilegamiedi attrazioni,èingradodi costituirelabase psicoaffettivadellacoppia, mentretroveràd'altrapartela suabasesocialenel matrimonio.Amore,coppia, matrimoniopossonodi conseguenzacostituiredei terminicomplementari,ma ancheconcorrentie antagonisti,eunacomplessità nuovasiintroducealivello interindividuale,fontedi gioie,ditristezze,di esaltazioni,didrammi,di felicitàedidisperazioni. L'intimitàelavicinanza affettivauomo-donna avvicinanol'uomoeil bambino.Moltoprimachesia riconosciutalapaternità genetica,sidelineala paternitàpsicologica.Questa apparequandol'autorità protettriceepossessivadella classemaschilesi individualizza,divenendo familiareeintimadel bambino,cioèquando accantoalladonnaesisteun uomofamiliareeintimo. Lapaternitàesitatrail fratellodellamadre[2](zio chepuòessereconsiderato comeunpadre)eil compagnodellamadre(padre chepuòessereconsiderato comeunozio). Prestootardi,dopo"sapiens", crediamo,ilfratello-padre diverràzio,losposo-zio diverràpadre,elasua paternitàsaràdefinitivamente affermataquandosarà riconosciutocomegenitore. Cosìprendeformailprimo nucleofamiliare.Lapaternità allargailrapportoembrionale madre-figliointroducendovi l'uomo,esimultaneamente introducenelnuovonucleo padre/madre/figlioil principiogerarchicomaschile [3].Ilgrandefenomenoche preparal'ominidizzazionee cherealizzainteramente, secondonoi,"sapiens",ènon la«mortedelpadre»,bensìla suanascita. Questoeventofondamentale haalmenounacaratteristica incomuneconilfavoloso aassassiniodelpadre freudiano:èportatore,peril bambino,diambiguità.Il padreècontemporaneamente ilprotettoreel'usurpatore (cheprendeperséunaparte dellatenerezzamaterna);è contemporaneamenteil sostegnoeilnemico(lacui autoritàreprimeidesideri infantili).Dicolpo,il significatoambiguodelpadre sichiariscesociologicamente: "ilpadreportalacomplessità, cioèlacontraddizione interna,nellamicrostruttura chesiècreata:lafamiglia". Infine,nonèsufficienteche siistituiscalarelazionepadre/ madre/figlioperchési costituiscalafamiglia.E' necessarioche,divenuto adulto,ilbambinorestifiglio ofigliadeisuoigenitori.A questopuntosiosservaun effettosociologicocapitale dellagiovanilizzazionedella specie"sapiens".Questa, conservandopertuttalavita lerelazioniaffettivenate dall'infanzia,permetteauna strutturabiologica,legata anzituttoallariproduzione, unavoltasopravvissutaalla primainfanzia,"didiventare, trasformandosi,una microstrutturasociale permanenteche,d'allorain poi,siautoperpetueràesi autoriprodurràdasé"[4]. L'aperturasociologica. Lafamigliaèunsottosistema apertosulsistemasociale.Il padre-sposoappartienealla classedegliuomini,la femminaalgruppodelle donne,ilbambino,dauna certaetàinpoi,algruppodei giovaninoniniziati. Attraversoquestaapertura,la famigliadiventaingradodi articolarsinellasocietàcon l'organizzazionedella parentelaela regolamentazionedella sessualità,lequalisono legate,attraversol'istituzione dell'esogamia,aunanuova aperturadellasocietàstessa versoaltresocietàalleate, dondel'elaborazionediun metasistemamacrosociale. Cosìl'apparizionediuna strutturafamiliaredotatadi complessitàinternae articolantesinellasocietàsi inserisceinuna riorganizzazionecomplessiva cheaccrescelacomplessità socialeinmanieradecisivae atuttiilivelli. Bisognalegarestrettamente questoprocessodi complessificazioneaquello dell'estensionee dell'approfondimentodel poteredellaclassemaschile. Infatti,questopoterediclasse hainteresseasottometterea unaregolaoggettivatuttociò chepotrebbediventarefonte diconflittitraisuoimembri, e,perciòstesso,ponealla societàdelleregolegenerali diorganizzazione.Questa regolamentazioneè probabilmenteiniziata,come abbiamovisto,conla spartizionedeifruttidella cacciaehapotutoestendersi inaltricampi.Mailcampo piùrestioalla regolamentazioneerasenza dubbioquellodellasessualità, lasciatoallaconcorrenzacioè allaliberasceltadegli individuidominanti.Nonsi sasequestaanarcogerarchia sisiamodellata progressivamentesualcune regolenelcorsodelperiodo diominidizzazione.E'molto probabile,inognicaso,cheil problemadellaspartizione delledonneepiùingenerale dellaregolamentazionedella sessualitàsisiapostocon tantamaggioreinsistenzain quantononsololaclasse maschilesviluppavailsuo potereorganizzativo,main quantolasessualitàdiventava dilagante,permanente,elo sviluppodell'erotismoe dell'orgasmofemminile prospettavailrischiodi vedereladonnascegliereil suopartner,cioècontestareil dominiomaschilenellasua stessabase. Comunque,èpropriosottoil controlloemediantel'autorità dellaclassemaschilechesi realizzalariorganizzazione, mentrelanozionedipadresi guadagnaormailapiena legittimitàedivental'autorità chesipretendenaturale.Un unicoearticolatosistemadi regoledeterminalenormedi spartizionedelledonne,del matrimonio,delcontrollo dellasessualità,e, contemporaneamente,come sivedrà,dell'alleanzaedello scambio.Ilmatrimoniocrea unabarrierainibitricenei confrontidituttalasessualità internaallafamigliaediventa unpilastrodell'esogamia, attraversocuilefigliesi trasformanoinbenidi scambio. Così,alcontrollobiologico cheregolavaiperiodidel desiderioeallalibera concorrenzabiologicache davaledonneaicapi,si sostituiscela regolamentazionesociologica cheselezionaidesideriin lecitieillecitiedistribuiscele donnesecondoprincipi indipendentidagliindividui. Laclassemaschilesanziona lapropriacoesioneeil propriodominio regolamentandolazonache costituiscelafontedelle tensionitraiprimati-lazona deirapportisessuali. Parallelamente,essasanziona esviluppalasuaautoritàsui giovani,nellafamiglia mediantel'autoritàenella societàmediantel'iniziazione (confrontap.183).Così,essa perfezionalasuapromozione daclassedominantea"classe dirigente",miglioralasua coesione,esviluppala complessitàsociale.La disuguaglianzatramaschisi attenua.Ladisuguaglianza globaletrailmaschileeil femminilesiestende, compensataperò dall'integrazioneindividuale degliuominiall'internodella famigliaedalladipendenza affettivadell'uomodai «suoi». Comegiàabbiamoipotizzato, l'istituzionalizzazionedella famigliaela regolamentazionedella sessualitàsonodestinatea suscitareinogniindividuo, bambinooadulto,femminao maschio,unbrulichiodi problemilatenti(troppo dimenticatidall'antropologia, marivelatidallapsicoanalisi), che,occultamente, complessificanoinmodo straordinariolavitaaffettivae irapportiumani.La regolamentazionedella sessualitàfavorisceillavoro sotterraneodiun"eros"ormai privodifrontiereedifreni biologici,creaun'incertezza torbidatrasentimenti familiariesentimenti libidinosi,stabilisceun dualismotrailmatrimonioe ildesiderio,suscitanuovee numerosecontraddizioniche alorovolta,creandoreti clandestinediamoriproibitie labirintisegretididesideri illeciti,accresconola complessitàsocialeesi ripercuotono sull'ipercomplessitàcerebrale. Alcunevitevengono folgorate,martirizzate, trasfiguratedadesideri insensati,amorifolli,incontri furtivi,eormaiognivitaavrà ilsuodoppio,conunaparte emersaeunasommersa,ogni societàvivràlasuadoppia vita,lavitaufficialeelavita sotterranea. Così,sututtiifrontisiopera unarivoluzione organizzazionaledoveil nuovoordinealimentanuove fontididisordine,ilquale diventaelementocostitutivo diquell'ordine.Questa rivoluzione,chefondala protosocietà,sembradunque legataallacomplessificazione delcervellodi"sapiens",cioè all'appariredicapacità organizzazionalipiùvastee piùcomplicate. Lacomplessificazione multidimensionalecheè l'arteficedell'apparizionedi unanuovamicrostruttura (famiglia,nuovirapporti erotico-affettivi)èartefice anchedell'apparizionediuna macrostruttura,chefa esplodereilquadrochiuso dellapaleosocietà,ampliae arricchiscelasfera demografica dell'organizzazionesociale. Lesocietàominidinon dovevanosuperarelepoche decinediindividuienon eranolegateorganicamentele uneallealtre.Perchésisiano istituitedellerelazioni organichedagruppoa gruppo,bisognaimmaginare dellecolonieprodottedauno stessoceppo,legatedauno stessolinguaggio,unsistema culturaleidentico,elacui parentelasiaconsolidatae consacratamitologicamente inrapportoaunantenato comune;bisognaimmaginare chelosviluppodella complessitàsocialeha comportato,traquellesocietà vicinechepraticavanola cacciagrossa,delle limitazioniditerritorio,delle formedicooperazione,dei favorireciproci,delle amicizie.E'inqueste condizioniormaidi prealleanzaediscambi preeconomicicheèpotuta apparirel'esogamia,sistema diregoleche istituzionalizzanoloscambio delledonneel'alleanza permanentedeigruppi. Tuttavia,dicolpo,l'esogamia catalizzaillegamedagruppo agruppoinlegameorganico. Essadiventailmodello, l'armaturadiunnuovo sistemadiconnessionie articolazioniattraversoil qualesisvilupperannogli scambidibeniedi informazioni,eleintesedi ognisorta.L'esogamiasi presentadunquecomela chiaveorganizzativa dell'aperturasociologicaedei legamifederativitradueopiù società.Diconseguenza, l'unitàsocialechiusasi trasformainunsistema socialeaperto;ilmetasistema chevieneacostituirsitrai sistemiapertitendea diventare«tribù»,mentrela societàsemprepiùaperta tendeadiventaresottosistema o«clan». E'Lévi-Strausscoluichecon maggiorvigorehainquadrato espiegatol'esogamiaela proibizionedell'incestocome necessitàorganizzative. Eglihacoltoillororuolodi integrazioneedicoesione sociale:«Ilsolomododi conservareilgruppoin quantotale»(Lévi-Strauss, 1949,p. 349).(Questacoesione naturalmentenonhasenso chedauncertostadioinpoi dellosviluppodella complessità.)"Mabisogna comprenderleanchenelsenso diun'aperturadelsistema socialeversouna metaorganizzazione federativa"[5]. Lamodificazionebioantropo-sociale. D'altraparte,l'esogamia coinvolgeunamodificazione diportataconsiderevolenel divenirebiologico dell'umanità.Giàleregoledel matrimonio,dandoinviadi principioatuttigliuominiil dirittodifecondare(quando moltideimaschineerano privitraiprimati), favorisconounmiscuglio geneticocheaccrescela differenziazionedeigenotipi individuali.L'esogamia ampliademograficamenteil miscugliogenetico,e determinadunqueun accrescimentodelle differenzedaindividuoa individuo.Manellostesso tempo,essafrenala cladogenesidigruppo,e,in realtà,"essablocca,a vantaggiodiunprocessodi diversificazioneetnicae individuale,ilprocessodi evoluzionebiologicache, finoa'sapiens',avevafatto nascerenuovespecie". Infatti,perunmaschioalfa mutantenonesistepiùla possibilitàdiavereuna discendenzainiziandodauna fecondazionegeneraledelle femmine,ivicompresee soprattuttolesuefiglie,in mododacrearenellospazio diduegenerazioniunnuovo gruppobiologico-sociale.In altreparole,lamutazione biologicaindividualenon disponepiùdiunpiccolo gruppochiusoincui rafforzarelasuadifferenzae dovepotrebberoinsorgere altremutazioniche andrebberoaaccrescere ulteriormenteladifferenza finoalpuntoincuiessasi trasformainspecie[6]. L'esogamiacreadegliinsieme umanibenpiùestesidi quantononfosserole minuscolepaleosocietà. Senzadubbioquestiinsiemi sidifferenziano geneticamentegliunidagli altri,eladiaspora, proiettando"sapiens"in condizioniecologiche estremamentedifferenti, finisceperfavorirela differenziazionedellerazze, sequestoterminehaunsenso (Ruffié),einseguitodei gruppietnici,nelcorsodei millennipreistorici. L'esogamia,dunque,ha favoritoladiversificazione etnica,losviluppodelle particolaritàindividuali, impedendoall'umanitàdi frazionarsiinnumerose specie.Attraversoemalgrado ledifferenzerazzialie etniche,laspecieumana, sparsasull'immensopianeta, hamantenutolasuaunità grazieallaprotosocietà. Questanuovadialetticanel rapportonatura/culturasi accompagnaaunaverae propriaristrutturazionedei rapportitralasfera biogenetica,lasferafenotipa (l'individuo),elasfera socioculturale.Lasocietà intervienesemprepiùnel processodiriproduzione biologica,chenonsieffettua piùacasoosecondogli strettirapportidi dominazioneindividuali,ma subiscesianuovelimitazioni sianuoviimpulsisociali,che contribuisconoallosviluppo dell'individualità.(Oggi,nei gruppipiùarcaiciepiù isolati,dalpuntodivista statistico,sitrovanopiù differenzedaindividuoa individuochetragruppoe gruppo,traceppietnici diversi,trarazzediverse.) Mentresioperauna suddivisionesocialesempre piùristrettanelcampodel sessoedellariproduzione, quest'ultimo,culturalizzato, fornisceallasocietàun linguaggioorganizzativo.La parentelanonèpiùsoltantoil rapportomadre-figlio, moglie-marito,padre-figlio, fratello-sorella;essadiventail codiceculturaleorganizzativo cheassicurail legame/alleanzatra individuo/coppia/famiglia/clan/ Questapseudo panbiologizzazionedella societàattraversolaparentela ècontemporaneamenteuna panculturalizzazionedel rapportobioriproduttorein cuilasocietàutilizzaun modellobiologicodi organizzazionetrasferendolo etrasformandolo.Infatti,la nuovaorganizzazionesociale èormaifondatasul"nome" (dellafamiglia,dacuideriva ilnomepersonale)esul"no" (ildivietodell'incesto).La societàsiconcepisceormai comeunafratellanza, prodottadaunasostanza maternacuideveamore,e guidatadaunalegittima autoritàpaterna.Lafamiglia diventailmitosocialeeil rapportodell'individuoconla societàsaràormaiun rapportoinfantile.Questo mitobiofamiliareintroducein profonditàunsentimentodi comunitàall'internodelclan, ediparentelaversoaltriclan unitidaunantenatocomune. Einseguito,dopoil superamentodella protosocietà,questomitosi potràestendereallatribù,al gruppoetnico,allanazione Madre-Patriaacuiisuoi «figli»devonoamoree obbedienza... Cosìla«SacraFamiglia» diventailmiticocemento comunitariodellasocietà reale,"mentrelaparentela operalaconcatenazionebiosocio-culturaletra microstrutturae macrostrutturasociale",cioè unificaincatenandolel'una all'altralemaglie dell'organizzazionesociale divenutapiùcomplessa. Così,laprotosocietàè evidentementemoltopiù complessadellasocietà ominide. L'aumentodicomplessitànon riguardasoltanto l'organizzazionesociale propriamentedettachesi ramifica,sicomplica,si articolaalivellomicro-e macrostrutturale,alimentando unavitasotterranea, clandestina.Essoriguarda ancheunnuovorapporto, moltopiùcomplesso,trala sferabiologica,lasfera sociologicaelasfera individuale,equestonuovo rapportononsilimitaa riorganizzareinprofonditàla societàumana,mareagisce anchesuldiveniredella specie. 2.LACULTURA. Ilruolocreativodellacultura, nellaprotosocietà,continuaa aumentareinsiemeallo sviluppodelleregole organizzative,almoltiplicarsi eallacomplessificazione dell'abilitàtecnica,ealla complessificazionedel linguaggio. Perquantoriguardail linguaggio,tuttociportaa crederecheesso,inquanto sistemaadoppia articolazione,siastato istituitodaipredecessoridi "sapiens".Tuttavia,con "sapiens",essocompie probabilmenteunsaltodi qualità-quantitàdefinitivo, attraversol'intensificazione dellemicrocomunicazioni (relazioniall'internodella famigliaetraindividui)e dellemacrocomunicazioni nellasocietàetrasocietà diverse.Difatto,lelinguedei gruppimenoevolutichesi conoscanopossiedonouna complessitàdistrutturaparia quelladellenostrelingue moderne. Mailcaratteredistintivodella protoculturaconsistein qualcosadipiùdellosviluppo diunaculturagiàapparsanel periodoominide:èla sedimentazionediunnuovo nucleonoologico,legatoal sorgeredelmitoedellamagia in"sapiens". L'integrazione socioculturale. Tuttoaccadecomeseuna prodigiosaproliferazionedi riti,dimiti,dimagia avvinghiassecomeun'ederail giàultracomplessoedificio sociale,matuttoaccade anchecomeseessa costituisseuncemento connettivochecolaattraverso tuttelesuefenditure.Sembra cheormaiilcervellodi "sapiens"operiperognicosa lasecrezionedellasua spiegazione,dellasua legittimazione,dovesi mescolanoinestricabilmente unalogicaordinatrice,una sottigliezzainterpretativa inaudita,delleintuizioni profonde,delle rappresentazioniarbitrarie. Sembraugualmentecheil mitoelamagiastipulinoquel compromesso«nevrotico», cioèdiadattamento,trala curiosità/ansiadi"sapiens"e lesuecontraddizioniinterne daunaparte,elerealtà esternedelmondoelerealtà organizzativedellasocietà dall'altra. Infatti,lamitologiaarcaica integradalpuntodivista noologicolasocietàel'uomo nelmondo.Essastabilisce dellecorrispondenze analogichetral'universo ecosistemicoel'universo antropologico,ilquale,in modooraframmentario,ora compiuto,sipresentacome unmicrocosmointegratonel macrocosmo(Morin,1971). L'organizzazionedello spazio-temposocialesi modellasullospazio-tempo cosmico.Lasocietàdevefarsi caricodellaconservazione dell'ordinedelmondocosì comequestodevefarsicarico dellaconservazionedellavita sociale.Iriticostituisconole tecnichediarmonizzazione. Così,ilciclopraticodelle attivitàmaterialirisulta integratoinunciclocosmomitologico; essovienescanditodalle cerimonieedallefeste,che sonoportatricidellagrande comunicazioneconiltuttoe dellagrandecomunionetra tutti.Lafesta,inoltre,libera gliistintiinibiti,sprigiona catarticamenteleforzedel disordine,lasciandolepersino sommergere temporaneamentel'ordine sociale,fattoquestocheha perrisultatoil consolidamentodiquello stessoordine;èattraversoun allentamentoguidatodel controllo,effettuatoinmodo periodico,ritmico,chela complessitàsocialesiserve delletendenzealla disorganizzazione, trasformandoleinforze rigeneratrici. E'perciò,delresto,chela rigenerazionesocialeviene vissutamitologicamente comeunari-creazionedel mondo.Elafesta,lungidal fuorviaretemporaneamente "sapiens"dalproprio cammino,rivela,esprimee alimentalasuanatura intemperanteeestatica. Nellostessotempo,mito,rito, magiaportanoatermine l'integrazioneinternadella società,avvolgendo, anticipando,accompagnando leattivitàpratiche,le operazionifunzionali, orientative,repressive,come ancheilciclodivita individualedallanascitaalla morte.Lungidall'eliminarele modalitàtecnicheedal farseneeliminare,lemodalità magichelecompletanoele proteggono. Magia,ritoemitodannoil crismadellasacralitàalle regoleorganizzativedella societàeciòfacendo avvaloranomedianteuna giustificazionetrascendentela dominazionedellaclasse maschile. Questaoccupadelrestole posizionichiavemagicoreligiose,monopolizzandoil commercioconglispiritiche terrorizzanoledonneei bambini.Perquantoriguarda ledonne,essenonsonodel tuttodisarmatedalpuntodi vistamagico:ilpotere maschiledeverispettaree onorareilprincipiofemminile dellafecondità,sianell'ordine cosmico,sianell'ordine socio-antropologico;essonon controllacheigeni dell'organizzazione,della preda,dellaguerra.Tuttavia, perquantoriguardaigiovani, ilcontrollomagicoèilpiù assoluto,esioperanelrito dell'iniziazione.Attraverso l'iniziazione,laclasse maschileadultaspaccaindue tronconisociologiciil "continuum"biologico dell'adolescenza,portando dunqueatermineuna scissionecheimpedisceil costituirsidiunaclasse giovanile,eesercitandoil controlloassolutosuldiritto diingressonell'universo adulto.Questaoperazionesi effettuafacendousodiprove editorturecheculminanoin unacerimoniadimorterinascita,incuiilbambino chediventauomoacquistaun nuovonomeeunanuova personalità.Così,ilpoteredi classesiafferma mascherandosiinuna grandiosaoperazionemiticocosmologicadove intervengonoglispiritiele divinità. Quicomealtrove,magia, mitoeritosonodotatidiuna talecredibilità,diunatale forzadiconvinzioneneiloro ordinioneilorodivieti, questisonocosì profondamenteintroiettatida rendereaccessorieetalvolta ancheinutililarepressioneo lapunizione,eilsistemanon adoperanessunacoercizione fisica,nessun imprigionamento. L'identitàsocioculturale. L'identitàindividualee collettivanonsiaffermapiù nell'appartenenzaimmediata aundatogruppo,comenella societàdeiprimati,bensì medianteenell'insiemedei legamicheuniscono l'individuoallasuaparentela realeemiticaechedannoa unaculturalasuaparticolare identità.Ilnomelega l'identitàindividualeauna parentelasocioculturale:esso stabilisceauntempola differenzael'appartenenza: siè«figliodi»,nonsolodei proprigenitori,ma discendentedell'antenato, figliodellasocietà.Ilmito alimentailricordo,ilculto,la presenzadell'antenatoe alimentaconciòanche l'identitàcollettivaindividuale.Questotema dell'antenato,delleorigini, dellagenealogiasiripresenta inmanieraossessivanei simboli,neitatuaggi,negli emblemi,negliornamenti,nei riti,nellecerimonie,nelle feste. Inoltre,l'identitàsocialesi trovasviluppata,consolidata, attraversoilconfrontoconle altresocietàlequali,sebbene abbianoun'organizzazionedi fondosimile,sidifferenziano medianteillinguaggio,il mitogenealogicoecosmico, glispiriti,ledivinità,i simboli,gliemblemi, l'ornamento,lamagia,cioè medianteicaratterinoologici. Ecosìlasferanoologicadella culturadefiniscel'identitàdi ogniindividuocomeanche quelladiognisocietà,non soloinbasealpropriovolto, maperopposizioneaquello dellaculturaesterna. Ilcodiceculturale. Laculturaracchiudeinséun doppiopatrimonio:dauna parteunpatrimoniotecnicoe cognitivo-diconoscenzeedi capacitàrealizzativa-chepuò esseretrasmessoinviadi principioaqualsiasisocietà,e d'altraparteunpatrimonio specificochecostituiscei caratteridellasuaidentità originaleealimentauna comunitàparticolare medianteilriferimentoai "suoi"antenati,ai"suoi" morti,alle"sue"tradizioni. Questoinsiemecostituisceil sistemageneratorediuna societàsapientale;attraverso regole,norme,divieti,quasiprogrammi,strategie,esso controllal'esistenza fenomenicadellasocietà,così daassicurarela conservazionedella complessitàsociale,eessosi autoperpetuaattraversola successionedellegenerazioni eriproducendosiinogni individuo. Sindallanascita,ogni individuocominciaaricevere "l'ereditàculturale",che assicuralasuaformazione,il suoorientamento,ilsuo sviluppodiesseresociale. L'ereditàculturalenonviene soltantoasovrapporsi all'"ereditàgenetica".Essasi combinaconquesta.Essa determinadeglistimolie delleinibizioniche contribuisconoaciascuna ontogenesiindividualee adattanoinmodoflessibile l'espressionegeneticanel fenotipoumano.Così,ogni cultura,peroperadeisuoi "imprintings"precoci,isuoi tabù,isuoiimperativi,ilsuo sistemaeducativo,ilsuo regimealimentare,italenti cheessarichiedeperlesue attività,isuoimodellidi comportamento nell'ecosistema,nellasocietà, traindividuieccetera, respinge,inibisce,favorisce, surdeterminalarealizzazione ditaleotalaltracapacità,di talecaratterepsicoaffettivo, imponelesuespinte multiformiall'insiemedelle funzionicerebrali,esercita anchedelleparticolariazioni endocrine,e,intalmodo, intervienepercoorganizzaree controllarel'insiemedella personalità. Inquestosensooperala teoriaculturalistadei «modellidicultura» determinandouna «personalitàdibase»in terminireali,acondizionedi circoscriverla,di relativizzarla,di dialettizzarla. Infatti,l'ereditàculturaleoffre ilmodellodiunapersonalità «ideale»estatisticamente favoriscel'apparizionedei caratterichele corrispondono.Mal'eredità geneticaèdinatura irriducibileepuòmostrarsi recalcitrante,ilcheintroduce unagrandissimavarietànelle risultantidellecombinazioni traereditàculturaleeeredità genetica; così,sicostituiscesempreuna minoranzadidevianti(che contribuisconoalla complessitàsocialeselisi tolleraolisirispetta,manon quandovengonorepressio eliminati). Inrealtà,lacombinazionetra l'ereditàgeneticael'eredità culturaleavvieneinmodoa untempocomplementare, concorrenteeantagonista,e tendeconciòancheacreare unanuovacomplessità individualeintroducendoin ogniindividuoundualismo piùomenobeneintegratotra lasuapersonalitàsociale-il suo«personaggio»-eilsuo esseresoggettivo.Tuttavia, nellostessotempo,il «modello»culturale,iltipo idealedipersonalitàtendono aridurreladifferenziazione individuale,esoprattuttoi suoieffettisociali,einquesto sensoinibisconolepossibilità dicomplessificazione. Intuttiquesticasi, l'interazionetraeredità geneticaeereditàculturale approfondiscee complessificaancoradipiù l'integrazionebio-psico- socialeoperatadalla protosocietà.Ognipersonalità èilprodottodell'interferenza deidueprincipioriginari, quellobiologicoequello culturale(enaturalmente dell'interferenza complementare,concorrentee antagonistadiparticolari avvenimentidellapropria storia).Siamoinpresenzadi unfenomenoantropologico chiavemisconosciutodagli addettiailavoridelle disciplinediqualsiasi indirizzo.L'antropologia culturalehasemprevoluto ignorarechel'uomovivente nonèunimpastodimateriale inertechesioffreall'opera modellatricedellacultura sfociandonellastrettoiadi unapersonalitàdibase spogliatadelsuofondamento genetico.Labiologiaha ignoratoalungochela culturahagiocatounruolo attivosulcomplesso ereditario,dandoluogoa pressioniselettivesul genotipoeintervenendonella determinazionedelfenotipo. Infattiilsistemaculturalenon soppiantailsistemagenetico, maèilretaggioculturaleche assicurandol'integrazione dell'individuoinunasocietà particolarecompletal'eredità, garantendolaperpetuazione dellasocietà. Abbiamodettocheilsistema culturale,inquantosistema originario,garantisce l'autoperpetuazionedella complessitàdiunasocietà, cioèlasuaautoproduzioneo autoriorganizzazione permanente.Questa autoproduzionepermanente determinainparticolarela "riproduzione",piùomeno parziale,delsistemaculturale inogniindividuo.Maèa tortochealcuniautori,che delrestohannoindividuatoil nododelproblema,chiamano riproduzionesocialesiaciò cheèautoproduzione (autoriorganizzazione) sociale,siaciòcheè riproduzioneculturalenegli individui.Incompenso,si puòparlarediriproduzione socialequandounacoloniasi staccadallasocietàmadreesi costituisceinmaniera autonomasecondolostesso sistemaculturale.Questo processodiriproduzione socialeèquellopercuisiè realizzatalamoltiplicazione dellaprotosocietàmuovendo daunceppocomune,cioèla diasporadell'umanità(vi ritorneremotrapocherighe). Anzitutto,bisogna considerarechelacultura,in quantosistemageneratore, costituisceunquasi-codice culturale,cioèunasortadi equivalentesociologicodiciò cheèilcodicegeneticoper gliesseriviventi.Il«codice culturale»conserval'integrità el'identitàdelsistema sociale,garantiscelasua autoperpetuazioneolasua riproduzionecostante, proteggendolodall'incertezza, dalcaso,dallaconfusione,dal disordine. Comunque,sebbeneessosia ilconservatore dell'invarianza,ilcodice geneticopuòmodificarsi,al momento dell'autoriproduzione,per effettodiunaperturbazione casuale.Ilcodiceculturale puòmodificarsi,nonsoltanto almomento dell'autoriproduzionesociale (formazionedicolonie),bensì anchedurantelostesso processopermanentedi autoproduzione,pereffettodi avvenimentisenzadubbio casuali,madirettamente prodottidall'esperienza fenomenicadellasocietà. Questiavvenimentipossono derivaredamodificazioni dell'ecosistemanaturale,che reagisconosullapratica sociale,creandonuoviusi, nuoveregole,eforsenuove tecniche,nuovimiti.Essi possonoderivaredaincontri consocietàvicine,muovendo daiqualiunaculturapuò integraredelletecniche,dei prodottid'usoediconsumo, delleideeecc. improntateallacultura esterna.Essipossononascere infinedallavitastessadella società,doveunadevianza individualepuòintrodurre unacondottanuovachepuòa suavoltadiffondersi diventandocostume,edove puònascereun'invenzione destinataaessereintegrata nelpatrimonioculturale. Diconseguenza,sipuòcapire tantolaconservazione dell'unitàorganizzativa fondamentale"della" protosocietà,quantola straordinariadifferenziazione "delle"protosocietà.Il moltiplicarsiadiaspora sull'interasuperficiedel globo,nellenicchie ecologichepiùdiverse,le deformazioniele trasformazionicausatedai «rumori»nellatrasmissione diinnumerevolimessaggi culturali,leinnovazioni tecnicheenoologichehanno fattoderivarelecultureleune dallealtreelehanno differenziate.Ilinguaggisono diventatisempremeno intelligibiligliuniaglialtri;i miti,lecredenze,isimboli hannoseguitoitinerari tumultuosi;leregole organizzativesonodiventate quipiùflessibili,làpiù rigide;imodellidi personalitàhannoimboccato stradedivergenti,elesocietà sonopotutesembrare eterogeneeleuneallealtrea talpuntochemoltospesso l'uomodiunaculturasisente diunaspeciediversada quelladellostraniero, divenutooraildioda venerare,oralabelvada distruggere. Comunque,sebbeneesse sianofioriteinmaniera dissimile,sebbenealcune abbianovegetatoalivello dellanecessitàealtreabbiano conosciutosviluppi entusiasmanti,leprotosocietà hannoconservatolastessa organizzazionedibase. Infatti,questasocietàsiè dimostratadiunastabilità straordinariasull'intero pianeta,attraversodecinedi migliaiadianni,elesocietà storiche,comevedremo,sono sorteincondizioniecologiche edemograficheeccezionali. Essahamantenutolasua stabilitàanzituttograziealla sedimentazionediunsuo nucleonoologico-culturale. Essaharivestitoisuoi fondamentiorganizzatividi uncarattere"sacro",liha investitidell'autorità infallibiledellaTradizionee dellaRivelazione,neicui confrontiqualsiasiattacco perturbatoresarebbeuna trasgressionefatale. Inunsenso,questa sacralizzazionedellacultura haquasiovunqueinibito qualsiasigranderivoluzione tecnica,ideologica, sociologicacheavrebbe potutoobbligarela protosocietàariorganizzarsi totalmente.Inunaltrosenso, ilmito,ilrito,lamagiahanno garantitouncompromesso straordinario,anch'essodi un'estremastabilità,non soltantoconlarealtàincerta delmondoesterno,conlavita elamorte,maanchetra l'ipercomplessitàcerebralee lacomplessitàsocioculturale. (Sipuòpensarechela protosocietàabbiainibitoe controllatolefolliedistruttrici chesisonoscatenatein seguito.)Maèanche l'insiemedelsistemasociale chepossedevaqualitàtalida costituireunveroeproprio successoselettivo.Alla rigidezzasacraledell'apparato culturale,siaffiancavauna grandissimaflessibilitànella suapossibilitàdiadattamento allecondizioniecologiche. Mobiledalpuntodivista geografico, demograficamentelimitata,la protosocietàhacostituito un'organizzazioneadattaa ognisituazionecheleha permessodiintrodursinel freddopolareenellaforesta tropicale,neldesertoenelle paludi.Avendosviluppatoun tipodiindividuo estremamentesensibileatutti imessaggidell'ecosistema attraversol'acutezzadituttii suoisensi,edallecapacità manualipolitecnichenelvero sensodellaparola, disponendodiunpatrimonio dicapacitàrealizzativain gradodifarglimodificareil suoutensileinfunzionedelle condizionidiimpiegopiù disparate,laprotosocietà, natadallacaccia,poteva dunqueormainonsoltanto modificarelacaccia,ma viveresenzadiessa, basandosisullaraccoltadi fruttiedioggettivari,sulla pesca. Straordinariamentearticolata nelsuorapportointernotra micro-emacrostruttura,essa hacostituitol'organizzazione forsepiùcomplessapossibile perunapopolazionelimitata, equestacomplessitàha permessounpienoimpiego delleattitudinipolivalentidi ogniindividuonellaprassi fenomenica. Sebbenedominata gerarchicamentedauna classemaschile,icuimembri peròeranolegaticiascuno personalmenteaidominati, donneeadolescenti,essanon erasottopostaallo sfruttamentodiunaclasse straniera,sprezzante,avida, néallaschiavitùparassitaria diunpoterestatuale poliziescooburocratico. "Essanonconoscevadunque contraddizioniinterne profonde,néun'instabilità distruttriceocreatricechela spingesseatrasformarsi radicalmente". Ineffetti,leprotosocietà hannoeliminatolesocietà ominidiprecedenti,eogni sboccochenonfosse corrispostoalmodelloèstato ugualmenteeliminato.Essesi sonomoltiplicatecoprendo rapidamentelaTerraintera, tuttesimili,tuttedifferenti, straniereleuneallealtre;la maggiorparteavrebbero potutocontinuarelalorovita indefinitamente,senon fosserostaterespinte, devastatedallesocietà storiche,efinalmente annientatedallanostra. PARTE QUINTA. LATERZA NASCITA DELL'UOMO: LASOCIETA' STORICA. 1.ILLEVIATANO. Inuncertosenso,la protosocietàdeicacciatoriraccoglitoriavevagiàinséle potenzialitàdelsuostesso superamento.L'apertura macrosociale(esogamia, alleanza,scambio)aprivala stradaallatrasformazionedel clansocialeinun sottosistemadiun metasistemapiùcomplesso,il qualepotrebbeasuavolta, mutatelecondizioni, diventaresottosistema. Lacacciaaprivalastrada all'allevamento.La conoscenzasemprepiù precisadellepiante,deisemi edeituberiaprivalastrada all'agricoltura. Però,ripetiamo,nessuna contraddizioneinterna profonda,nessunainstabilità creatricespingevala protosocietàaevolversi. Pensiamoanchecheil processodi addomesticamentodelle pianteedeglianimaliabbia potutoiniziare,quaelà,nelle protosocietàpreistoriche,ma chelapossibilitàdiungenere divitaagricoloopastorale nonsiastatasfruttata,dauna parteperchénonesistevané unaforteconcentrazionené unafortepressione demografica,d'altraparte perchél'agricoltura, innovazioneprobabilmente femminile,avrebbeobbligato laclassemaschileauna riconversionegenerale comportantela destrutturazioneristrutturazionedell'intera società. Perimmaginareilcrogiolo dellesocietàstoriche, abbiamobisognosenza dubbioanzitutto dell'espansionedemografica dellaspeciesulglobo (successo«selettivo»della protosocietàchesaràcausa dellasuarovina)edi concentrazionidemografiche nelleregionieccezionalmente fertili,dovepascolano abbondantementelemandrie, elacuifertilitàvienericreata ogniannodallapiena periodicadeifiumi.Bisogna dunquepresupporredelle condizioniecosistemiche eccezionali,incuiladensità dipopolazionespingaverso un'agricolturachediventa rapidamentesistematica,e forseancheaunallevamento digrandimandrie,donde deriviun'accresciuta concentrazionedemografica. Lasedentarizzazionefissa alcunepopolazioniagricolein villaggirelativamentevicini gliuniaglialtri,ela«tribù» diventaunsottosistema apertochesiintegrain un'organizzazione demograficamentepiùvasta. Siccomed'altraparteè difficilepensarechegli uominiabbianoabbandonato lapraticadellearmiper dedicarsiesclusivamentea dei«lavoridadonne»,è plausibilediconseguenza supporreche,nellamisurain cuil'uomosifapastoreo agricoltore,laguerraprenda ilpostodellacaccia, diventandounelemento attivonellanuova sociogenesi. Così,perpensarelanuova sociogenesi,bisogna immaginareungiocodi processisimultaneiche interferisconogliunicongli altri.Daunaparte,nelle condizionidiriconversione economica,unacascatadi invenzionirinnovala tecnologia,accelerandola trasformazionedellapratica sociale.D'altraparte,una metamorfosiorganizzativa,in condizionidemografichedi densitàeampiezzasempre maggiori,elaboradegli insiemisocialicomprendenti vastepopolazioni.Anche questoprocesso,secondonoi, nonpuòcheessereilrisultato dell'interferenzadaunlatodi unprocessofederativoassociativo,incui,tra alleanzeescambi,giungonoa combinarsidellemacrounità sociologiche,d'altrolatodiun processodidominazionevassallaggio. Lecausediquest'ultimo possonoesseredelle contestazioniterritoriali,delle rivalitàtravillaggiogruppidi villaggi,mapossonoaltresì proveniredall'esterno,con l'arrivodimigratoriedi saccheggiatori,eanchedi razziatorieconquistatori.E' possibilechelaminaccia esternaabbiaacceleratoil movimentofederativo,dando luogoallafondazionedi leghecontadinedidifesa,la costruzionediluoghi fortificatidovefosseroal sicuroilculto,imercati,i granai,leofficine,icapi,e dovelepopolazionirifugiate possanofissarelaloro dimora.Diconseguenza sarebbenatalacittà.Mala cittàpuòanchenascerecome coronamentodellaconquista diunreguerrieroilquale, dopoavereestesoilsuo dominiosopraunpulviscolo dipiccolesocietàrurali, insediailsuopalazzo,il tempio,laguarnigione,le prigioni,riceveiltributoche diverràimposta,fondando nellostessotempoloStatoe laCittà.Allostatoattuale delleconoscenze,sembrache ilgiocoinizialesisiagiocato piùdi10milaanniorsono, tralabassaMesopotamiaeil fiumeGiordano,intornoa fertilivallatedovesierano sviluppatelecolturedel frumento,dell'orzo,delle vecce,edoveladialettica dellaconcentrazione demografica,dellavoro,della tecnica,delloscambio,della federazione,dellaguerrae dellaconquistahafatto sorgereleprimesocietà storiche. AppenaloStato-cittàsiè costituito,sisviluppa l'amministrazione,muovendo dalpalazzo;lareligione, muovendodaltempio;si sviluppanoimestierie decollalaspecializzazione dellavoro;unlegamedi complementaritàvienea stabilirsitracittàecampagna: lasocietàstoricaènata.Essa fiorisceinMesopotamia.La rapidadiffusione dell'agricolturaedelle tecnicheattraversoilMondo antico(1chilometroall'anno, cidiceCavalli-Sforza)ricrea, intornoaaltribacinifertili,a altrevallatesoggettea inondazioniperiodiche,le condizioniperlaformazione ditalisocietà:sullerive dell'Indo,delNilo,delfiume Giallo,4000anniavanti Cristo,alcunimilionidianni dopolaverticalizzazionedel bipedeominide,alcune decinedimigliaiadianni dopol'apparizionedi "sapiens". Così,sisviluppaunacatena dimutazioniorganizzative cheportanoaunanuova sociogenesi.Terzanascita socialeperl'umanità! Avvenimentocapitale,di importanzaanaloga,dal puntodivistaantropologico, aquellochefu, nell'evoluzione organizzazionaledellavita,il passaggiodall'unicellulare all'organismomulticellulare. Lapaleosocietàcontava pochedecinediindividui;la protosocietàmettevain relazionealcunecentinaiadi individui.Lasocietàstorica comprendealmenomolte migliaiadiindividui,spesso parecchimilioni,e,dallacittà all'impero,presentadelle differenzedemografìchetali qualiledifferenzedi popolazionecellularetrala pulceel'elefante.Sitratta dunquecontemporaneamente diunmetasistemaediun megasistemainconfrontoalla protosocietà.Quest'ultima, trasformatainunapiccola unitàterritoriale,puòtrovarsi piùomenointegratanel leviatano,mailsuocodice culturalesitrova irrimediabilmenteleso, spezzettato,frammentario. Avvieneunadestrutturazione deisuoiprincipiorganizzativi fondamentaliavantaggio dellaNuovaOrganizzazione, laqualeabbracciadegli insiemieterogenei territorialmente(campagnee villaggi,steppedapascolo, città)esociologicamente (caste,gruppietnici,enel casodegliimperi,nazioni). Questaeterogeneità straordinariaèriunita, controllata,dominatadaun apparatocentraledicontrollo edidecisione,loStato, affiancatodaunapparato noologico: lareligionediStato. LoStatocentralizzatore, costruttore,repressore costituisceunnuovomododi organizzazionedella complessitàchemuovedaun apparatocentrale.Questa complessitàsisviluppa secondoprincipianaloghia quellidellosviluppodegli organismipluricellulari:la gerarchiaela specializzazionedellavoro. Tuttoaccadecomeselabase gerarchicadellapaleosocietà, limitataalladominazione maschile,frenatadal comunitarismoeanchedal comunismodidistribuzione dellaprotosocietà,si sviluppasseinmaniera ipertroficasullabasedel dominiopoliticoe economico.Unagerarchia, talvoltaapertaeflessibile nellecittàpiccole,spesso rigidaeimplacabilenei grandiimperi,sovrapponein modoschiacciantel'"élite" delpotere,lacasta dominante,aclassiegruppi etnici,essistessisovrapposti, ponendoallabasedella piramidesocialela sottoclasseinferioredegli schiavi,alimentatadaivintie dallevittimedirazziee conquiste.Lagerarchia obbligatoriadiventaun principiogeneraledi organizzazione,ilche accresceulteriormente l'apparatocoercitivoe repressivodelloStato. Parallelamente,la specializzazionefaprogredire lacomplessitàsociale moltiplicandole intercomunicazioniinsenoal sistema.Essacontribuisce alladifferenziazioneinclassi dellasocietàe contemporaneamentesi modellanellagerarchia differenziatrice.Di conseguenzasicreanole divisioniradicalitralavorodi esecuzioneedidecisione, lavoromanualeelavoro intellettuale,lavoro meccanicoelavoroartistico. Tuttequestedifferenze,al paridiquelletralavitarurale elavitacittadina,reagiscono sullaculturaesulla personalitàdiognigruppo socioprofessionale, determinandodifferenze enorminellavitaquotidiana. Laspecializzazionefa progredireinmodo gigantescolacomplessitàdei sistemisociali,moltiplicai prodotti,lericchezze,gli scambi,lecomunicazioni, stimolainvenzioniintuttii campi.Essaprovocail decollodelleciviltà.La specializzazionenoologicanell'eserciziodelleartiedel pensiero-divienelafontedi unprodigiososviluppo estetico,filosoficoe scientifico.Sulpiano individuale,tuttavia,essa comportal'alterazionediun tipoumanopolivalentee politecnicosviluppatodalla protosocietà,cioèunuomoin cuil'eserciziodeisensiaveva raggiuntounaprecisionee unadelicatezzainaudite, arrivandoaconosceretutto dellanatura,fabbricandoi suoiutensili,lesuearmi,la suacasa,igiocattoliperisuoi bambini.Quest'uomo«totale» saràsostituito,soprattutto nellecittà,daunindividuole cuicapacitàsisono atrofizzateavantaggio soltantodialcunediesse,elo sviluppodellacomplessità socialeattraversola specializzazionevienepagato dallamaggioranzadella popolazioneconun incontestabileimpoverimento dellapersonalità. Congiuntamente,lanuova disuguaglianzasociale,che acquistarapidamenteun carattereestremo-dalreallo schiavo-comporta,perla massadeglioppressi,un enormesottoimpiegodelle capacitàindividuali. L'autoritàrepressivadello Stato,lagerarchia, l'asservimentocostituiscono perquestestessemasseun considerevoleaggraviodelle costrizioniinconfrontoalla protosocietà,fattoalquale bisogneràaggiungeregli effettidelmostruoso parassitismodelloStato,dei signoriedeipossidenti sull'insiemedellasocietà.Lo sfruttamentodell'uomo sull'uomoèunadellegrandi invenzionidellasocietà storica. Inoltre,legataallanatura stessadiquestasocietà,la guerra,comevedremo, devasteràormail'umanità. Cosìlosviluppodellanuova complessitàavvienealprezzo diregressioni,alterazioni, schiavitù,portatedallo sviluppodellagerarchiae dellaspecializzazione.Ma essoavvieneancheattraverso alcunespintedi ipercomplessità, particolarmente nell'organizzazioneenella civiltàurbane. Lagrandecittà. Conlosviluppodellesocietà storichesisviluppalagrande città,lametropoli. Lametropolièlasede principaledellacomplessità sociale.E'quichesifissa l'apparatocentralizzatore,il palazzool'assemblea,il grandetempio, l'amministrazione,laguardia, lapolizia.E'quichesi sviluppanola specializzazionedellavoro,la stratificazionedellecastee delleclassi.E'quichesi sviluppanoancheil commercio,gliscambi, l'artigianato,l'industria.E'qui cheèapparsaesièdiffusala scrittura. Inquestoprogressogenerale dellacomplessità,aumenta semprepiùilbrulichio d'ipercomplessità,cioèdelle situazioniedeifenomeni dovel'allentamentodelle costrizionicorrispondeaun progressonellecapacità organizzativeeevolutive.La grandecittàèlaprima organizzazionesociale minimamenteanalogaal cervellodi"sapiens"; essaèunambiente policentrico,unaconfusione dicomplessiorganizzativi,di intercomunicazionicasuali. Conilprogressodellaciviltà urbana,crollainvastisettori ilrigidodeterminismodei programmiedeirituali socioculturali,avantaggiodel giococasualedegliinteressi economici,dellepulsioni affettiveesessuali.Il determinismostatisticodi questimovimentiquasi- brownianitendeasostituirsi aldeterminismomeccanico. Attraversoquestodispiegarsi dell'apparentedisordinedei movimentiindividuali avvienelanascitadi fenomeniipercomplessi; questicostituiscono,nello stessotempo,dellesferedi libertàpersonali,fisiche, economiche,sessuali, intellettualieeventualmente politiche. E'inquestesfere,oralimitate aunapiccola"élite",ora aperteaunacategoriapiù vastadiuominiliberio cittadini,chelagrandecittà diventaunambiente favorevoleallacreatività,alle innovazioni,alleideenuove, alpensiero,allascienza. Iniziaunosvilupponoologico nuovo,chenelleisolegreche eaAtene,induesecoli, liberailpensierodallamorsa dellatradizioneedeldogma, efaapparireinalcuniuomini ilcomunedenominatoredel cervellodiognispeciedi "homosapiens": lafilosofia.E'nellegrandi cittàchedaunmomento all'altropossonoaccadere questi«miracoli».Eèper questocheessediventanogli ecosistemidiunnuovo sviluppodella cerebralizzazione. Lagrandecittàèinfatti l'ecosistemasocioculturaledi dueavvenimenticapitali caratteristicidellaterza nascitadell'umanità: l'individuoautonomoela coscienza.L'individualitànon èevidentementeuna creazionedellasocietà storica,bensìuna componentedellatrinità specie-società-individuo;la personalitàdell'individuonon haattesolasocietàstoricaper svilupparsi;comeabbiamo visto,questosviluppo avvienenelcorso dell'ominidizzazioneesi complessificaconla protosocietà.Mamentrela protosocietà,creandopiùo menountipodominantedi personalità,frenalo spiegamentodelledifferenze individuali,lagrandecittàlo permette.L'avvenimento caratteristicodellasocietà storicaedellagrandecittàin particolare,consiste,per popolazionipiùomeno limitate,piùomenoelitarie, nellarelativaautonomia dell'individuochemuovedal riconoscimentodellelibertà individualiedell'esistenzadi libertàstocastiche,la possibilitàdisviluppare alcunecomplessità psicologiche,affettive, intellettuali,l'affermazione dell'io,insiemedelrestoa tuttociòchecomportao presupponediegocentrismoe diegoismo. Conl'io,sisviluppa l'epicentro dell'ipercomplessitàcerebrale (essendoilcervellostesso l'epicentrodelcomplesso antropologicopolicentrico). Lacoscienzaèilfenomeno dovelaconoscenzatentadi conoscersi,dovel'attività dellospiritodiventaoggetto dell'attivitàdellospirito,dove larelazionetraséelecose vienepensatacomprendendo séelecose,doveilsoggetto prendesécomeoggetto sapendosiesentendosi soggetto,doveeglidivina, scoprelazonadiincertezza tralospiritoeilmondo, l'immaginarioeilreale,e interrogaquestaincertezza nelpensieroenell'azione. Ancoraunavolta,la coscienzanonèunfenomeno nuovo,maènellasocietà storicacheessaintervienenel giocostocasticodellaciviltà, echeessatentadigiocareun ruololacuiimportanza diventasemprepiùdecisiva, nelgiocoanch'essosempre piùdecisivodellaveritàe dell'erroredoveèlanciata l'umanitàstorica. Cosìlacittà,lasedepiùviva dellasocietàstorica,èuno straordinarioambientedi ordine,dicomplessificazione, didisordine,d'interventoedi «rumore». Lasocietàstoricaèdunque unatotalitànuova,dovelo Stato,laCittà,laNazione, l'Impero,l'Individuo,la Coscienza,leClassi,la Guerradiventanogliattori delnuovodestino dell'umanità. Questesocietà,adispetto dellalorounitàdibase, potrannosvilupparsiin manieradivergente,nonsolo secondolalorodimensionee popolazione,dallecittàagli imperi,maanchesecondola combinazionedidifferenti livellidicomplessitàedi ipercomplessitàche caratterizzerannononsoltanto ognunadiesse,maimomenti evolutividiciascuna,poiché, comevedremo,sitrattadi combinazioniinstabili. Labassacomplessitàsi manifesteràattraversola costrizionemilitaregerarchica,ilcontrollorigido dell'autoproduzionesociale. Glisviluppidella specializzazionesi allargherannoinmodo semprepiùambiguosul progressoglobaledella complessità(avantaggio delle"élites" privilegiate)esuregressioni dicomplessitàsulpianodegli individuicostrettiacompiti semprepiùripetitivie parcellari. L'ipercomplessitàsfocerà nelletendenzeliberalie nell'aperturadeigioco stocasticotral'ordineeil disordine.Fattoacuibisogna aggiungerel'infracomplessità, cioèildominioimplacabile, l'annientamentodelle opposizioniedegli antagonismiattraverso l'annientamentofisicodegli oppositoriedegliantagonisti. 2.LASTORIA. Lesocietàstorichesono instabili,el'accavallarsidi instabilitàesterneeinterne costituisceperl'appuntola storia. Lesocietàstorichesono infattideivasticomplessi costituitidagruppietnici,da classi(originariamenteetnoclassi),dacasteeterogenee. Esserisultano,inconfronto allesocietàarcaiche, debolmenteintegrate, debolmenteamalgamate, dunqueinstabiliadispettoea causadeicaratteri iperautoritaridelpotere, mentrel'iperautoritàtentadi controbilanciareladebole integrazionemediante un'estremacoercizione,la qualenonpuòcheaggravare l'eterogeneità. Nellaprotosocietà,ilpotere nondisponevadiunapparato autonomo,loStato,ela classemaschile,detentrice dell'autoritàsociale,era profondamentecoinvolta nellasocietà,datocheogni uomoera contemporaneamentepadree sposo.Certamente,l'autorità decisionalesipresentavain formevariabilidasocietàa società:essapotevaesseresia collegiale(l'assembleadegli uominiodeglianziani),sia personale(ilcapo),sial'unae l'altrainsieme;ugualmente, l'autoritàmagicael'autorità civilepotevanoesseresia separate(lostregoneeil capo),siacongiuntenella stessapersona;infine,essa potevaesseresiatrasmessa ereditariamente,siadesignata, siaeletta.Maunbrusco cambiamentodipotere,se accadeva,nonpotevamettere incausal'organizzazione stessadellasocietà,elesue variazioninoncomportavano chedebolirischisociali. Nellasocietàstorica,l'enorme apparatodelloStatodiventa un'entitàdistinta,separata, onnipotente,eisuoirapporti conlasocietàdiventano torbidieesplosivi.Dauna parte,essoassicural'unitàeil controllodituttoilcorpo sociale,einquestosenso organizza«l'interesse generale»;d'altraparte,tende persuastessanatura all'ipertrofiaeall'accumulodi potenza,eisuoirapporticon lasocietànonsonopiù soltantodisimbiosi,bensìdi parassitismo. L'apparatodelloStatopuò contemporaneamenteessere affettodamegalomaniain sensostretto,costituirelo strumentodegliinteressidella castaodellaclasse dominante,ediventareil giocattolodell'"ubris"del sovranoassoluto.Ilpotere stessoèdiventatounazona, nonsoltantodiestrema varietà(potereregio, teocratico,tirannico, conciliare,aristocratico, democraticoeccetera)madi un'instabilitàestrema,che passadaunaformulaall'altra asecondadelleambizioni politicheedeiconflitti sociali.Dunque,ilpotere, sferadiconcentrazione estremadell'ordine(Stato, amministrazione,polizia, esercito),diventanellostesso tempoquelladell'estremo «rumore».E'inquestasfera, chedetieneilcontrollo generale,machenonè controllata,chefermentanoe siscatenanolebrame,isogni, ifurori,lefolliedi"sapiens", comehadimostrato l'eminenteantropologo WilliamShakespeare.I conflittialsuointerno scatenanocrisi,cospirazioni, rivoluzionidipalazzo,rivolte, guerrecivili,appellidiaiuto all'estero,vereeproprie rivoluzioniereciprocamente letensioniegliantagonismi sociali,l'instabilitàdella societàfavoriscono l'instabilitàdelpotere,la qualefavorisceasuavolta l'instabilitàsociale. Irapportitraigruppietnici, leetno-classi,leclassi,le castepassanoconfacilità estremadalla complementaritàalla concorrenzaeagli antagonismi,dagli antagonismiaiconflitti.In questosenso,lalottadi classe,sebbenelesue esplosionisianoimprovvisee temporanee,travaglia permanentemente,inmodo latente,lasocietàstorica. Iconflittietnicieiconflitti socialisimescolanoai conflittipolitici,gliuni risvegliandoescatenandogli altrieviceversa.Essisi concludonotalvoltacon riorganizzazionidelpotere, talvoltaanche dell'organizzazionesociale, chepossonoabbatterele dominazioni,eliminarelo sfruttamento,mafinorasenza mairiuscireaimpedireloro diricostituirsisottoaltre forme. Infine,ilrapportotra l'individuoelarete dell'organizzazionecollettiva èdiventatoinstabile. L'individuo,menointegrato, diventa«egoista»,puòvenir menoalsuodoveresociale, tradirlo.L'anomalo,il deviante,il«traditore» proliferanonellasocietà storica.Nellazona incontrollataeinstabiledel potere,l'attocasuale dell'individuopuòdiventare immediatamentedi un'importanzadecisiva, mettendoingiocolasorte collettiva.Dondeil«ruolo dell'individuonellastoria», "neimomenticriticienei momentidicrisi",lacui importanzavieneora ipostatizzata(daifautoridi unastoriachesisvolgeper grandieventi),ora misconosciuta(dailoro oppositori),dovegliuni ignoranocheilcasosiintegra nellacomplessitàdel processo,glialtrichela complessitàdelprocesso comportainevitabilmentela presenzadelcaso. Infine,adifferenzadella protosocietà,laculturadelle societàstorichediventa policentrica.Certo,la religionestataleoimperiale tentaeriescepiùomenoa integrarenoologicamentela grandesocietà,e,strettamente legataalloStatoealla strutturagerarchica,agiocare unruolostabilizzatore.Male popolazionivinte, sottomesse,nonhannoancora integratolaculturadominante nellorocodiceculturale,né riconosciutoildiovincitore comeproprio.Inoltre,nella religionesiproduconodelle rottureinterne,delleeresie, deiconflittitrapotere temporaleepoterespirituale. Senzasosta,animatidivita propria,nutritidabisogni antropologicidisalvezza,gli deimigranodisocietàin società.Mitologieeideologie attraversanolefrontiere, frammentidicodiciculturali vengonotradottiquaelà,e l'invarianzadellacultura, fontecreatricedella complessitàsociale,sitrova incessantementeperturbata. Lacultura,divenutaapertae esplosa,siriversain numeroseramificazioni. Mitologieeideologiesi differenzianoasecondadelle classi;appaionoimitidi opposizioneedirivoluzione, annunziandolacittàdelsole. Ungiorno,inqualchecittà, allaperiferiadiungrande impero,ilpensierofilosofico siliberadallagangareligiosa, loscetticismocominciaa tastareognifondamento,la scienzasiautonomizza.La culturaentranelgioco ambivalenteeunadellesue branchediventanonsolo fontedell'instabilità,ma anchematricediinnovazioni etrasformazioni. Atuttequestecondizioni internediinstabilitàsi aggiungonoinnumerevoli condizioniesterne. Anzitutto,lesocietàaforte densitàruraleeaforte concentrazioneurbana,nella misuraincuisiemancipano dall'ecosistemanellaloro complessitàorganizzativa, sonosemprepiùdipendenti dallevariazionicasualidi quello.Leperturbazioni climatiche,lasiccità, l'inondazionepossono comportarelafame, l'epidemia,lacrisi,laguerra. Gliscambiconlealtresocietà creanodelledipendenze,la cuirotturacomportadelle disorganizzazioni.Lenovità diognitipochearrivano dall'esternomodificanoil codiceculturaleappenavisi integrano. Infinelaguerrafavacillare questesocietàsulleloro fondamenta,letrasforma,le ingrandisce,ledistrugge. "Oralaguerracostituisceun fenomenoendemicodelle societàstoriche"(Bouthoul, 1948,1971). Lacoesistenzastimolanon sologliscambielealleanze, malerivalitàeleostilità.Gli agricoltorirespingonoe annientanoicacciatori raccoglitori.Inomadi saccheggianoetaglieggiano gliagricoltori.Ipopoli migratoristraripanosulle terrefertiliesullepopolazioni ricche. OgniStatoguardacon cupidigiaitesoridelloStato vicino,sicingedimuraesi difendecontrolastessa cupidigia;inizialalottadi tutticontrotutti,oveciascuno èpredaepredoneauntempo. Laguerraèmoltodipiùche aggressioneeconquista,èun venirmenototaledei controllisulcomportamento, unospaventososcatenarsi delleforzedistruttive.E quandosioppongononon soltantodegliinteressiedei furorinelgiococapitale,ma ancheilsignificatodiciòche èconsacratoediciòcheè maledetto,diciòcheègiusto ediciòcheèvero,quandogli deicombattonoafiancodegli eserciti,lafuriascatenata arrivafinoalgenocidio. Ildoppiogiocodellastoria. Così,l'instabilitàdellesocietà storicheèlegataaun manifestarsiimprovvisodi disordine,dicrisi,di"ubris", pernullarariefortuiti,bensì endemici.Questainstabilitàè ilrevulsivochefaaffluirei disordini,lecrisi,l'"ubris"del cervellodi"sapiens".Essa liberaleforzedemenzialiche laprotosocietàaveva incatenatoecontrollato, dopodichénessuncontrollo realesièpotutostabilire. Maèinquestastessa instabilitàchesitrovanole fontidell'evoluzione,cioèdi disorganizzazioneriorganizzazione; ricapitoliamo:ladebole integrazione,gliantagonismi sociali,idisordinidelpotere, l'accrescersideirapporti metaboliciconl'esterno,le guerre.Dopomigliaiadianni dipreistoria,l'evoluzione storica,inqualchecentinaio dianni,edificalasuaciviltà, sviluppaletecnicheelearti, rivoluzionandoilpianeta. Evidentementeunatale evoluzionenonhanulladi continuo,dilineare,di meccanico.Casuale, stocastica,essaècomandata daunprincipiodiincertezza, eciònonsolonelsuo sviluppo,maanchenelsuo carattere,cioèl'unità antagonisticadiunalogica dellacomplessificazione comportantedisordinedaun latoedall'altrodiun disordineche infaticabilmentefaregrediree distruggelalogicadella complessificazione. Poichélalogicadella complessificazione presuppone,"inuncerto senso",ildisordine,si sarebbetentatidivederenella storianull'altrocheun processodi complessificazioneche comporta,"inuncertosenso", deidisordinichesarebbero tutt'alpiùgliinevitabili fallimenti. Delresto,inquestiterminisi presental'ideologia edulcoratadelprogresso storico.Tuttavia,inrealtà,il processoèincessantemente spezzato,sminuzzato, disperso.Lerecrudescenze schiavisteevassallizzatrici,il ristabilimentodeidispotismi repressivi,laricostituzionedi gerarchierigideladdoveesse eranoscomparsecimostrano ilritornoinforzadelle regressioniorganizzative.La guerratestimonia un'incapacitàdiregolarein manieracomplessaalcuni problemifondamentali. Inoltrelastoriaèuna successionedidisastri irrimediabili.Lestatuesono abbattute,lebiblioteche bruciate,lecittàrasealsuolo, popoliinterisonoannientati, intereciviltàcadonoinuna rovinatotale. Manonsipotrebbe inversamenteridurrelastoria alrumoreealfurore. Attraversoidisastri,lalogica dellacomplessificazione oscilla,esita,parteinavanti, ricade,regredisce,si sviluppa,vieneannientata, dispersarinasce,ricomincia, continua.Ilrumoreeilfurore spezzanoapiùripreseil processodi complessificazione,ma questopuòeventualmente recuperareciòcheilrumoree ilfurorenonhanno sterminato.Cosìla distruzionediunaciviltàda unaconquistabarbaricaè seguitadall'integrazionedi unapartedelpatrimonio culturaledelvintonella nuovaculturache,asua volta,subiràlastessa metamorfosi. Unaculturaannientatalascia frammentidi«messaggi»,di pollinechevengonotrascinati dalcarrodegliinvasori.Una culturamuore,maalcuni frammentidicodicepossono infiltrarsi,comedeivirus,nel codiceculturaledellasocietà barbarica,sopravvivere,e contribuireinfinealla formazionediun'altraciviltà. Ilturbinedistruttoredella storia,spazzandoaiquattro ventilecultureinfrantumi, diffondeanchedellespore. Dunque,esistedavveroun doppiogiocodellastoria,tra ladistruzioneela complessità,dovesi dispieganoledevastazioni disordinatedi"demens", contemporaneamentealle capacitàorganizzativee creativedi"sapiens";una distruggel'altra,l'altra utilizzaleforzedistruttiveper ricreare.Maaldisottoe dentroquestodoppiogioco, avvieneunaltrogioco confuso,"alimentatoenello stessotempodistruttodal primo",tralacomplessitàe l'ipercomplessità.Infatti,le sedidiipercomplessitàhanno bisognodiorganizzazionigià altamentecomplesseper svilupparsi,cioèanchediun accrescimentodidisordineo libertà;oraquestodisordine puòsiafacilitareloscatenarsi dell'"ubris",siaprovocareper effettocontrarioilritorno «reazionario»allaschiavitù, cheriportaleformepiùbasse dicomplessità; simultaneamente,lesedidi ipercomplessitàcostituiscono unapredaperinemici esterni,elaguerrale costringearegredire all'organizzazione militarizzata,oppure comportalalorodistruzione. Cosìimomentidi ipercomplessità,bagliori folgoranti,sviluppi provvisori,sonocomeestasi dellastoria.Aogniprogresso succedeun'accentuazione dellagerarchiaedella schiavitù,cioèlabassa complessità. Ildoppiogiocodellastoriaè dunqueungiocoatre,fra l'ambivalenzadeldisordine, labassacomplessitàe l'ipercomplessità,giocoche comportanumerose combinazionieunavasta gammaintermedia. Nessunodeitregiocatoriha ancoraottenutolavittoria decisiva,enoiviviamoin un'epocaincuiognunodiessi sembrasiasulpuntodi vincere. Maquestaèun'altrastoria. Lastoriaèiniziatapoche migliaiadiannifa.Sesi considerailtempochecorre daquellachesecondole attualivalutazionièladatadi apparizionedell'ominidesulla terra,dal2al5%diquesto tempoèoccupatoda"homo sapiens",edallo0,2allo 0,5%dall'evoluzionestorica. Ora,nonsipuòche spaventarsidifrontealla creativitàealladistruttività scaturitedurantequesto brevissimoperiodo.Manello stessotemposipuòosservare chel'evoluzionedell'uomo nonènecessariamentelegata allastoria,esipuòdunque immaginarelapossibilitàdi un'evoluzionemetastorica, cioèdiun'evoluzionechesi effettuerebbecertamentenon senzadisordineeincertezza, nonsenzarumore,masenza furore. Ciòpresupporrebbedicolpo unaformadisocietàdiversa dallasocietàstorica.Ora, nellostessomodoincuila storia,comeabbiamovisto, nonèindissolubilmente legataaldestinoumano, parimentilasocietàstoricaci apparecometerzofenomeno inordineditempo,succeduto allapaleosocietàealla protosocietà.Nonèdunque pernullaassurdoipotizzare unaquartaformadisocietà, cioèunaquartanascita dell'umanità. Esecivolgiamoadessoalla crisidelnostrotempo,così complessiva,cosìprofonda, cosìgravidadipossibilitàdi annientamentouniversale,di schiavitùgeneralizzata,di creativitànuova,cisipuò domandareseilproblemadi unasocietàipercomplessa nonsiastatoormaipostoin mododefinitivo. Essononèpernulla inconcepibile,datocheesiste sullaterra,intremiliardidi esemplarieconuna possibilitàdiriproduzione praticamenteillimitata,un sistemaipercomplessoche funzionaconunapopolazione didiecimiliardidiindividui: ilcervellodell'"homo sapiens";sappiamoancheche questosistemapuònonessere necessariamentesommerso dallademenza,sebbeneesso funzioniallimitedel disordineedellafollia. Inquestaprospettiva,inoltre, sièpotutoosservarechele possibilitàdelcervelloumano nonsonostatetutte immediatamentesfruttate,che lesuecapacità-tracui l'attitudineallacreativitàe allacoscienza-perrealizzarsi esvilupparsi,hannobisogno diuncontestosocioculturale anch'essosufficientemente complesso,echequesta complessitàsocioculturale, nellostessotempo,èuna lentaegigantescasecrezione delcervelloumanostesso.In altreparole,inuovisviluppi dell'ipercomplessitàcerebrale hannobisognodinuovi sviluppisociologici,enoi crediamoanche:diuna metasocietà. Noisappiamochelasocietà storica,inalcunimomenti felici,inalcunisettori privilegiati,puòprodurre dell'ipercomplessità.Il problemaèquesto:è possibileunasocietà ipercomplessa?Dadue secoli,scaturisconodalla storiaimitiannunziatori dell'ipercomplessità: democrazia,socialismo, comunismo,anarchiasono altrettantesfaccettatureche rimandanoallostessosistema ideale: sistemafondato sull'intercomunicazioneenon sullacoercizione,sistema policentricoenon monocentrico,sistema fondatosullapartecipazione creativaditutti,sistema debolmentegerarchizzato, "sistemacheaccrescelesue possibilitàorganizzative, inventive,evolutiveconla diminuzionedellesue costrizioni". Noisentiamooggicheciòèa untempopossibilee impossibile. Impossibile,perchénonsi trattasolodiunariformaodi unarivoluzionefenomenica cheliquidiadesempiola classedominanteol'impero dominatore,senzacolpireil sistemacheriproduceil dominio. Quest'ultimoèassairadicato, esarebbeingenuocredereche siasufficientedistruggernele espressionicontemporanee, capitaliste,statali, pseudosocialiste,per estirparneleradici.Lanostra societàportainsédelleradici primaticheprofonde,una paleostrutturaretaggiodella paleosocietàcomeil paleocefaloèretaggiodel cervellodeirettili,una protostrutturaretaggiodella societàarcaica,einfinelasua strutturacaratteristicadi societàstorica,cheportacon séilleviatano. Impossibileperchéinnessun luogolasocietàstoricaèin declino,essasimoltiplica,in manieradivoltainvolta fatale,inevitabile,necessaria periprocessidi emancipazioneetnicae razziale,cosicchéigrandi impericoncentranopoteri semprepiùcolossali. Impossibileinfineperchéla Schiavitùsipresentaoggi nelleformestraordinariedella Liberazione,perchélesue astuziesonoquasiinvincibili, perlomenofinchénonsisia impadronitadelpoteredove diconseguenzadistrugge. Impossibile,perchéle aspirazioniall'ipercomplessità vengonodeviateedirottate nellaDottrinainfallibileche pretendediavererisoltogli enigmidellastoriaedi portareinsélascienzadel divenire. Impossibileinfineperchéla rivoluzionechesiimpone superadimoltotuttociòche siintendeconquestotermine: sitrattaauntempodi «cambiarelavita»edi «trasformareilmondo»,di rivoluzionarel'individuoedi unirel'umanità,direalizzare unameta-micro-megasocietà,chesiarticolidal rapportointerpersonale all'ordinemondiale. Ma,contemporaneamente, sentiamochelapossibilitàè aperta.Lapresenza multiformedelbisognodi superamentoèsentita ovunque,unnuovosviluppo dellacoscienzaèpossibile,e ilgenio dell'autorganizzazione,come sappiamo,ècapacedelle operepiùprodigiose. Sappiamocheildisordine,la crisi,nellostessotempoin cuipresentanoirischidella regressione,costituisconole condizionidelprogresso. Sappiamocheiltrapasso dallaprotosocietàallasocietà storicasarebbestato inconcepibileprimadella metamorfosi,echeanche dopo,stentiamoaconcepirlo. Sappiamocheèesistitauna meravigliaancorapiù sorprendente.Essarisalea piùditremiliardidiannifa. Duranteunmiliardodianni, sièavutounperiodochesi puòretrospettivamente chiamarepre-biotico:nella lentacotturadiuna«zuppa» melmosadove,tra folgorazionidiluce,si costituivanoesiaggregavano dellemacromolecole, sottomessealdisordine termodinamicoealla casualitàdegliincontri. Dentroemediantequei bagliori,questidisordini, questiincontrisièelaborato ciòchedovevadiventareun fenomenoinaudito,un insieme,unaunitàcoerente, organizzata:lacellula. Numerosimostriprovvisori venneroforsealmondoper durareunattimo,disperdersi. Occorrevainfattiunsistema ingradononsolodi autoprodursiinpermanenza, madimoltiplicarsiinmaniera autoriproduttivaperché potesseperpetuarsie svilupparsiquellameraviglia diorganizzazionecheha costituitolamateriaprimadi tuttiisistemiviventi.Nonè forsepossibileoggipensare checitroviamoinun'epoca presocietaria,chelesocietà storichesononongiàdei sistemivivibili,bensìdegli abbozzimostruosichesi costituiscono stocasticamente?Nonsipuò concepirelastoriacomeun periododitentativieerrori, analogasocietariamenteal periodoprebiotico?"Homo sapiens"portaconséla possibilità,lapromessa geneticaecerebralediuna societàipercomplessache nonhaancoravistolaluce, mailcuibisognosi manifesta,einquestosenso possiamointravedere, sperare,esigereunaquarta nascitadell'umanità. PARTESESTA. L'UOMO PENINSULARE. "Ilcomportamentoottuso degliuominidifrontealla naturacondizionail comportamentoottusoche tengonotraloro". KARLMARX,"L'Ideologia tedesca" "Ciòcheètroppochiaronon èinteressante". SOLZENICYN Ciòchemuoreoggi,nonèla nozionediuomo,mauna nozioneinsularedell'uomo, isolatodallanaturaedalla proprianatura;ciòchedeve morireèl'auto-idolatria dell'uomo,chesiammira nell'immagineconvenzionale dellapropriarazionalità. Lacampanasuonaamorto perun'antropologialimitataa unasottilebanda psicoculturalechegalleggia comeuntappetovolante sull'universonaturale.La campanasuonaamortoper un'antropologiachenonha avutoilsensodella complessità,mentreilsuo oggettoèilpiùcomplessodi tutti,echesiterrorizzavaal minimocontattoconla biologia,laquale,conoggetti menocomplessi,sifondasu principiconoscitivipiù complessi. Lacampanasuonaamorto perunateoriachiusa, frammentariaesemplicistica dell'uomo. Comincial'eradellateoria aperta,multidimensionalee complessa. L'antropologiafondamentale deverespingereogni definizionechefaccia dell'uomoun'entitàsiasopraanimale(laVulgata antropologica),sia strettamenteanimale(la nuovaVulgatapopbiologica);essadeve riconoscerel'uomocome essereviventeper distinguerlodaglialtri viventi,essadevesuperare l'alternativaontologica natura/cultura.Népanbiologismo,népanculturalismo,maunaverità piùricca,chediaallabiologia umanaeallaculturaumana unruolomaggiore,"poichéè unruoloreciprocodell'una sull'altra". Tuttavia,sesivuole concepirequestodoppio ruoloinprofondità,enonci sivuolelimitarealla sovrapposizionedidue discipline,sesivuoleuna teoriarealmenteaperta, multidimensionalee complessa,allorabisogna cercarneifondamentiinuna logicadellacomplessitàe dell'autorganizzazione,in un'antientropologia,cioèin unascienzadeisistemi antientropici.Questaricerca allaqualecisiamoapplicati daquattroanninonèchelo sfondodelpresentesaggio,e èinunaprossimaoperache cercheremodiformularei principidiunateoriadei sistemiautorganizzatori aperti,dovepotremo inquadrarelacomplessitàe l'ipercomplessità antropologiche. Latotalitàantropologica. Magiàqui,noiabbiamo potutodefinireilcampo propriamenteantropologico nelleinterazioni,le interferenzeel'attività fenomenica("prassi")tra quattropolisistemici complementari,concorrenti, antagonisti:ilsistema genetico(codicegenetico, genotipo),ilcervello (epicentrofenotipico),il sistemasocioculturale (anch'essoconcepitocome sistemafenomenicocreativo),l'ecosistemanelsuo caratterelocaledinicchia ecologicaenelsuocarattere complessivodiambiente). Finoapocotempofa, l'antropologiaescludevadal suocampononsoloilsistema geneticoel'ecosistema,ma ancheilcervello.Ora ciascunodiquestisistemiè co-organizzatore,co-autore, co-controlloredell'insieme. L'ecosistema«controlla»il codicegenetico(la«selezione naturale»chenoi consideriamocomeun aspettodell'integrazione naturalecomplessa),coorganizzaecontrollail cervelloelasocietà.Il sistemageneticoproducee controllailcervello,ilquale condizionalasocietàelo sviluppodellacomplessità culturale.Ilsistema socioculturalerealizzale competenzeeleattitudinidel cervello,modifica l'ecosistema,egiocailsuo ruoloanchenellaselezionee l'evoluzionegenetica. L'ominidizzazione,o trasformazionediunsistema antropoideinunsistema umano,cihachiaritoilruolo costruttivodituttequeste interazioni.Cosìl'ecosistema nonèstatosoltantolo scenario,maunveroe proprioattorediquesta evoluzione.Lesue disorganizzazioniriorganizzazionigrandiose sottol'effettodiminime variazioniditemperatura, trasformandoilvoltodella terra,hannoreagitosuun antropoideabbandonatodalle foreste:ilpassaggio dall'umidoalsecco(dalla forestatropicaleallasavana), poidalcaldoalfreddo (glaciazioni),poiancoradal seccoall'umido(dallasteppa allevallatefertili)ha modificatola"prassi"e stimolatotutta l'ominidizzazionedalla verticalizzazionebipedefino allatrasformazionedella societàstorica.L'ecosistema hapersoilruolograndiosoe decisivochehagiocatoper l'ominidizzazione.Lo sviluppodellaculturaha permessoall'uomodi adattarsiagliambientipiù diversiediadattarliasé,di andareaattingereinalcune nicchieecologicheesternele risorsecheglierano necessarie,cosacheha indottoacredereche l'umanità,semprepiùpadrona dellanatura,senefosse emancipata. Sembrachelesocietà storichesiliberinodalle costrizionidell'ambiente immediato,maesse dipendono,perilloro rifornimentodimezzidi sussistenza,materieprimee prodottivari,daaltri ecosistemi,e,comeabbiamo giàdetto,siassisteaun accrescersicorrelativo dell'indipendenzaedella dipendenza,cioè dell'interdipendenza,trala civiltàel'ecosistema(Morin, 1972).Dunque,l'antropologia privadiun'ecosistemologiaè inconcepibile(Wilden,1972) [1]. Ugualmente,nonsipuòpiù ignorarel'interrelazione genetico-culturale. Nonèsoltantolosviluppo biologicodelcervellocheè indispensabileper comprenderelaformazione dellacultura,èanchelo sviluppoculturalecheè indispensabileperconcepire losviluppobiologicodel cervellofinoa"homo sapiens".Inoltre,a cominciareda"homo sapiens" l'evoluzionegeneticaviene frenataemodificata dall'esogamia,eessalosarà semprepiùdaigrandi amalgamidipopolidelle societàstoriche. Cosìladiasporadellaspecie nonsiaccompagnachea modificazionigenetiche minori,lasciandointattoil carattereuniversale predominante,lanatura ipercomplessadelcervello sapientale.Ledifferenze etnichesonodifferenze genetico-culturali,incuila culturainterviene,nonsoloin manieraselettivanei confrontidicertigenotipi,ma ancheinmanieracoformativaneiconfrontidei fenotipi.Infinelacultura coopera,combinandovila propriaeredità,all'eredità biologica,fattocheora inibisce,orastimolalo sviluppodelledifferenze particolaridaindividuoa individuo. Così,quandosiconsideranon soltantolaprotosocietà,ma tuttiglisviluppiulteriori,il fenomenopredominantenon èlosvaniredellanaturanella culturaperunmiracolodi spiritualizzazione,bensì un'integrazionesemprepiù complessaesottiledell'una nell'altra. Dunque,loschema policentricocheabbiamo disegnatoèvalidoperla comprensionenonsolo dell'ominidizzazione,madi ognifenomenoumano. Questaproposizionegenerale significatral'altrocheogni unitàdicomportamento umano("pratica")èaun tempo genetica/cerebrale/sociale/cultu (ilchenonimpedisce,a secondadeibisognidegli studiparticolari,ditralasciare taleotalaltroaspettolacui mediazionerisulterebbe troppocomplessa).Essa significaugualmentecheil fondamentodellascienza dell'uomoèpolicentrico; l'uomononhaun'essenza particolarechesiasoltanto geneticaosoltantoculturale; eglinonèuna sovrapposizionequasi geologicadellostrato culturalesullostrato biologico;lasuanaturaè nell'interrelazione, l'interazione,l'interferenza dentroemediantequesto policentrismo. Inoltrequestoschemaimplica unaltropolicentrismo,quello, assainoto,tralaspecie,la società,l'individuo.Sisono potutisepararequestitre termini,rinviarelaspeciealla biologia,l'individuoalla psicologia,lasocietàalla sociologia,esièpotuto proclamareorachelavera realtàdell'uomoèspecifica, oracheessarisiede nell'individuo,oracheessaè nellasocietà. Orabisognacapirebeneche essasitrovanonsoltantoin questitretermini,manelle lorointerrelazioni,ebisogna ugualmentecapirechequesta relazionenonèsoltanto complementareeantagonista, macheèanche"incerta". Ormai,perogniessere vivente,ilrapportotra individuoespecieintroduce un'assiomaticasconosciuta. Dovesitroval'essenzadella vita?Nelgene(D.N.A.),cioè ilsistemariproduttorechesi perpetuaneltempo(la specie),oppurenellaproteina, cioèl'attivitàmetabolica dell'individuo?Essaè nell'universomutevolee deperibiledellavita fenomenicaonell'universo costanteeduraturodel principiogenerativo?Il «sogno»dellavita(Jacob, 1970)èquellodi autoriprodursi-sopravvivere -oppuredimetabolizzare, cioè«gioire»-vivere-?Si vivepersopravvivereosi sopravvivepervivere?La veritàèinciòcheattraversail tempooinciòcheinessosi consuma?Nellaformaonella sostanza?Oranonsipossono avererisposteaquesta domanda,poichéil sopravvivereeilvivere,il gioireeilperpetuare,il metabolisticoeil riproduttivo,ilfenomenicoe ilgenerativosono reciprocamentefineemezzo l'unodell'altro,enulla permettedisuperarequesta ambiguitàindefinibile,che coprel'enigmadella complessità. Perquantoriguardal'uomo, l'ambiguitàètripla:noinon sappiamoseil«fine»,la «realtà»,l'«essenza» dell'uomosianellaspecie, nellasocietà,onell'individuo, nonsappiamoselasocietàe laspeciesonoalservizio dell'individuo,sel'individuoe lasocietàsonoalservizio dellaspecie,selaspeciee l'individuosonoalservizio dellasocietà.Ciòsignifica chenonpossiamoporciin terminidigerarchia,direaltà ultimaoprimaria,difine, specie,società,individuo; bisognaconsiderarecheessi sonosimultaneamentefinee mezzol'unodell'altro,eche questorapportoèauntempo complementare,concorrente, antagonistae"discontinuo". Ormainonesistonopiù comunicazionidirette,ma comunicazionimediatedal cervellodi"sapiens"trala specie-ilsistemagenetico-e lasocietà;esisteormaiun abissotragicotral'individuoe laspecie,cheilluminae aggravalacoscienzadella morte.Eècosi,perciòl'uomo spingealparossismoilgioco incertodellacomplessità. L'uomoèperl'appuntoil prodottodiquestogioco incerto,nelqualelasua "prassi"diventaproduttrice. Questogiocoèilgiocostesso dell'ordineedeldisordine, delladisorganizzazione permanenteedella riorganizzazionepermanente, dell'informazioneedel «rumore»,dell'entropiae dell'antientropia,maspintoal piùaltogradodi complicazione,diapertura, chenoipossiamoattualmente conoscere(echenonesclude affattolapossibilitàdiuna complessitàancoramaggiore, altrove,nell'universo,oanche dell'universostesso). Ilcervello. Tuttavia,inquesta complessitàpolicentrica, vediamocheunodeicentri occupaunaposizione particolare:èilcervello umano.Questononsideve concepirecomeunorgano, fosseancheilpiùnobile,ma comel'epicentro organizzazionaledituttoil complessobio-antroposociologico.Ilcervelloè infattiilcentronevralgico doveentranoin comunicazionel'organismo individuale,ilsistema genetico,l'ambiente ecosistemico,ilsistema socioculturale,e,intermini trinitari,l'individuo,laspecie, lasocietà. Diciamoepicentroper sottolinearecheilcervellodi "sapiens"nonèlarealtà primariadelvastocomplesso policentrico;cosìcomeessoè ilprodottodiunafilogenesi anzituttobiologica,poi,negli ultimistadi dell'ominidizzazione, bioculturale,essoè ugualmente,perogni individuo,ilprodottodi un'ontogenesibiologicanei suoiprimistadi,e,dopola nascita,bioculturale. E'chiarocheperl'individuo, ilcervelloèilsistema organizzatore/integratore centrale.Comedicemolto beneMasters:«Il comportamentoumanoè[...] ilprodottodiun'integrazione, nelcervelloumano,di un'informazione filogeneticamenteselezionata trasmessadaigeni, storicamenteselezionata, trasmessadallinguaggioedai simboliculturali,erinforzata individualmenteinquanto informazioneappresa, acquisitaduranteunciclodi vita»(Masters,1972). Maèimportanteanche insisteresulfattocheil cervellogiocaaltresìunruolo organizzativonellasocietàe nellacultura.Abbiamo dimostrato,per l'ominidizzazione,la correlazionetralosviluppo delcervelloequellodella complessitàsocioculturale. Aggiungiamoquichela correlazionecervello-società èpermanenteefondamentale. Allopseudo-legame organicista,puramente analogico,cheavevacreduto divedereSpencertrail biologicoeilsociale,bisogna sostituireillegame "organizzazionista"del sistemanervosocentraleedel cervello.«Ilcervellononè soltantounastruttura biologica,maunapartedella strutturasociale»(Katz,di prossimapubblicazione). Aggiungiamocheanchela strutturasocialeèunaparte delcervello.Poichéin definitiva,checos'èlasocietà senonun'interconnessione organizzatricedeisistemi nervosicentrali?Abbiamo cercatodidimostrarecheper tuttelesituazioniei fenomeniantropologici[2]è necessariofareriferimentoal cervellodi"sapiens",eche l'epicentroorganizzazionale (ilcervello)proiettaisuoi caratteripeculiarisull'insieme deiprocessistorico-sociali. Inassenzadiquestoprincipio diintelligibilità, l'antropologianonècheuna giustapposizioneassurdadi oggettiediavvenimentiprivi dellapossibilitàdiarticolarsi gliunineglialtri. Dunque,tuttiiproblemidella storiaedellasociologiadi "sapiens",devonononridursi a,bensìconvergeresul cervelloprodigioso,ilquale devefinalmentefareilsuo ingressonellascienza dell'uomo,nonfossealtroche perfarlanascere. L'uomopsicosocioculturale. L'ideadi"fenomeniumani totali"propostadaMarcel Maussacquistaormaituttoil suosignificato,nonsolosul pianobioantropologico complessivo,maanche all'internodellazonapsicosocio-culturale.Ciòsignifica chebisognaapriree riorganizzareciòchesi chiamal'antropologiasociale, l'antropologiaculturale,la psicologia,lastoria,le scienzesociali.Questoci varràl'ostilitàdieminenti specialisti,che,comed'uso,si attaccherannoallenostre lacunebibliograficheeai nostrierrorineidettagliper nonesserecostrettia rimettereincausail paradigmacomplessivo. Tuttavianoicerchiamo,non direspingere,madiintegrare leacquisizionidiqueste diversescienze,liberandole dall'armaturaschematicao unidimensionale. Anzitutto,l'uomononsipuò ridurrealsuoaspettotecnico di"homofaber",néalsuo aspettorazionalisticodi "homosapiens".Bisogna considerarecomecomponenti dell'aspettodell'uomoilmito, lafesta,ladanza,ilcanto, l'estasi,l'amore,lamorte,la sregolatezza,laguerra... Nonbisognarespingerecome «rumore»,residuo,scoria, l'affettività,lanevrosi,il disordine,ilcaso.L'uomo realeènelladialetticadi "sapiens-demens".E,come giàsièindicato,solo l'elaborazionediunateoria dell'ipercomplessità organizzazionale permetterebbediintegrarein manieracoerentegliaspetti incoerentideifenomeni umani,essasolapotrebbe concepirerazionalmente l'irrazionalità. Inoltre,l'antropologianon puòpiùessereconfinatasul terrenolimitatodell'arcaismo socioculturale.Abbiamovisto chel'uomoelasocietà arcaicacostituisconoun inizio,matraaltriinizi;una tappacertamentecapitale,ma cheesisteall'internodiun processocheesisteprimae dopodiessa.Abbiamo cercatodidimostrarecheè possibileintegrarenella nostravisioneantroposociale ciòchenell'uomoèprimate, ciòcheèominide,ciòcheè sapientale,ciòcheèstorico, conilverificarsi,aogni gradino,diunaccrescimento dicomplessità,l'apparizione diqualitànuove,la realizzazionediattitudini,ma anchel'alterazionediqualità elasterilizzazionedi attitudiniantiche. L'antropologiadeve impadronirsidelcarattere morfogeneticodelfenomeno umano.Ciòcomprendeil problemadelleoriginiedei primisviluppi:paleoe protosocietà.Questaricerca necessitaoggi dell'elaborazionediuna sociologiapreistorica,scienza immaginativachepossa ricostruireungiorno,sulla baseditracceediindizi,con ingegnositàpariaquellacon cuilapaleontologia ricostruiscel'organismo scomparso,lesocietàche segnanoilcammino dell'ominidizzazione.Ma l'antropologiacomprende anchelesocietàstoriche,lo Stato,laCittà,laNazione, finoallesocietàmodernein evoluzionepermanente. Queste,lungidall'allontanarsi dall'antropologia,vi riconducono:lepossibilità supremedi"sapiens" sonolepiùsignificative,le piùrivelatrici.Inquesto senso,l'antropologiaha competenzasull'evoluzione storica.Lanaturadell'uomo nonsiopponeallasuastoria, elastoriadell'uomononsi opponeallasuanatura.La storiaèunasuccessione tumultuosadivariazionie manifestazionisemicasuali dellepotenzialitàdi "sapiens". Ugualmentela«struttura» socialenonsiopponeall'idea distoria.acondizionedi ristabilirelacasualitànella struttura(l'autorganizzazione, lacasualità)elastruttura nellacasualità(ildivenire). L'unitàdelladiversità. Aquestopunto,ritroviamoun vecchioproblema,postoin un'alternativaaltrettanto chiusadiquello natura/cultura:quello dell'unitàedelladiversità umane.Osioppone all'estremadiversitàdegli individui,deigruppietnici, dellecultureunprincipio astrattodiunitàchelesepara onefadeisemplici epifenomeni;oppuresi opponeaquestoprincipio astrattoeimmobile un'eterogeneitàchediventa ancheessaincomprensibile. Oraunatalealternativaè superataalpresentesulpiano dellateoriabiologica,che comprendeinunostesso sistemaesplicativol'unitàela diversitàdellavita.Ilcodice geneticoèauntempolasede permanentedella riproduzioneinvariante,che perpetuasenzasoluzionedi continuitàlostessogenotipo, elasedeaccidentaleeraradi variazionicasualio mutazioni,cheinseriscono,su unabasediversificata,una nuovainvarianzanelcodice genetico.Dondeilcostituirsi, nelcorsodell'evoluzione, dellastraordinariavarietà dellespecieviventi. Dunque,tuttigliesseri viventihannolamedesima costituzionegenetica (A.D.N.),lamedesima strutturaorganizzazionaledi base{cellulare),maèsu questebasicomunichehanno potutodiversificarsiinvarie specie. Insenoallespecie,la riproduzionesessuataporta conséunnuovoprincipiodi diversitàcombinandodegli stockgeneticidifferenti,icui caratterisidistribuisconoin manieradiversificatasulla progenie.Infine,la diversificazioneindividuale giocaunruolotantopiù marcatoalivellodelfenotipo quantopiùlespeciesono evolute.Infatti,piùun sistemaviventeècomplesso, piùl'ontogenesiindividualeè sensibileairapporticon l'ambienteecongli avvenimenticasualiche sopravvengonodurante questosviluppo,cioèle differenzeecosistemicheei singoliavvenimenti contribuisconoadifferenziare gliindividui. Cosìdunque,inquanto animalealtamentecomplesso, l'uomoèbiologicamente determinatodaunprincipio diunità/diversità,e,giàa questolivello,unitàe diversitàsonoterminiche nonsiescludono,bensìsi associano. Inoltre,in"homosapiens",il miscugliogeneticoè assicuratopermanentemente, ancheinsenoagliisolati arcaicipiùlimitati(Néel, 1970),dallalegge dell'esogamia,enonhamai cessatodiessereampliato dallemigrazioni,leguerre,le deportazioni,glistupri,le feste,einfinegliincontri casualinell'ambienteurbano. Parallelamente,le differenziazionifenotipiche sonostateaccresciutedalla lentezzadellosviluppo ontogenetico,dovehanno giocatolacombinazionedi un'ereditàculturalecon l'ereditàgenetica,eilruolo sempremaggioredegli avvenimenticasualinelcorso dellaformazionedella personalità. Orailproblema dell'unità/diversitàsiponea livellodellecultureedelle societàumane,interminiaun tempoanaloghiedifferentida quellidelsistemagenerativofenomenicobiologico (genotipo-fenotipo).Findal momentoincuisicostituisce lacultura,essaformaun sistemacreativocheconserva eperpetuainmaniera invariantelacomplessità fenomenicadellasocietà.Ma ilcodiceculturale,alparidel codicegenetico,eancoradi più,èsottopostoa modificazionidiversificatrici, cheprovengonodalle variazioniecosistemiche,dai cambiamentidi«nicchia», dalleinnovazioni morfogenetichechesi produconoinsenoallaprassi fenomenica,e,conlo sviluppodellesocietà,si moltiplicanolefontidi innovazioneedi perturbazione.Cosìilcodice culturaleappareauntempo comeunprincipio conservatoredell'invarianza, integratoredelladifferenza,e quindiperciòstessocomeil principiocheperpetua l'originalità.Comeabbiamo visto,laprotosocietàè rimastainvarianteneisuoi principiorganizzativi fondamentali,maessasiè nellostessotempo diversificatainsocietà originali,divenutestranierele uneallealtreperil linguaggio,imiti,icostumi, ilgradodicostrizione,di gerarchia,diaggressività eccetera. Lesocietàstorichesisono costituitetuttemuovendo dallemedesimebasi organizzative(loStato,la campagna,lacittà,la specializzazione,leclassi sociali),eessesisono differenziateinmodo estremo.Leciviltàsono potuteappariretotalmente eterogeneeleuneallealtre. Tuttavia,seessenonhanno nulladicomunenelleloro efflorescenze,queste efflorescenzepartonodagli stessifondamenti antroposociologici. Cosìdunque,noipossiamoa untempoconcepirela straordinariacomplessità antientropica(bio-genetica, fenotipico-culturale, socioculturale)dituttoquanto concernel'uomo,ela straordinariaunità,muovendo dallaqualesiproduce, attraversotrasformazioni sottoposteavariazioni casuali,ladifferenza (individuale,etnica,culturale, sociale,storica). Ilfattopiùnotevoleèche l'unitàdell'uomosiastata preservata,nonsoltantoa dispettodella differenziazione,maanche graziealladifferenziazione socioculturale.Questa, accrescendoledifferenze individuali,rendendole culture,eancheleclassi all'internodiunastessa società,straniereleunealle altre,hadifattoconservato l'unitàdellaspecie.E'il medesimoprocessoche, favorendol'estrema diversificazioneindividualee soprattuttosocioculturale,ha frenato,comeabbiamovisto, lascissionegeneticadella specie.Tuttociò,beninteso, perchélecompetenzedel cervellodell'"homosapiens" permettevanounagamma vastissimadiadattamenti,di cambiamenti,di diversificazioni,di trasformazioniall'internodi limitiestremamenteampi. Così,èlostesso"homo sapiens"chesièsparsonel mondointerodiversificandosi culturalmenteall'infinito. Nessunaspecienuovaènata. Tuttiigenotipisono interfecondabili.Le differenzesomatichetrale razzesonosecondarie,le differenzecerebrali,quando esistono,sono epifenomenichee statisticamenteinsignificanti. Nonèimpossibilechele differenzetrairisultatidei teststupidamentedetti d'intelligenzapossano tradurrestatisticamente leggeredifferenzeattitudinali tralerazze,ma,supponendo checiòpotesseessere provato,sarebbedivalore infimo,cioèavrebbeunsenso soltantoperilrazzismo miserabile,chevuolesempre tradurreladifferenzain gerarchia,eesprimeinun complessodisuperioritàla suainferioritàmorale. L'importanteèdunquechela differenzarazzialeabbia alteratocosìpocol'unità cerebraledell'"homo sapiens".Parimentiessaha alteratoassaipocol'unità affettiva.Adispettodella diasporaetno-culturale,gli esseriumanisiesprimono fondamentalmenteattraverso ilsorriso,ilriso,lelacrime. Essidispongonononsoltanto deglistessimezzidi espressione,maesprimono unamedesimanaturaaffettiva eciòadispettodelle esagerazioni,levariazioni,gli stereotipi,lecodificazioni,le ritualizzazionicheleculture hannoapportatoalsorriso,al risoeallelacrime. Così,l'umanitàportaalpiù altogradoilparadosso dell'unoedelmolteplice[3]. E,perl'appuntoacausadi ciò,essaportaalpiùalto gradol'attitudineevolutiva. Lavariabilitàindividualeè fontepermanentedidevianza, cioèdiscismogenesi;essaè fonteoccasionaledi innovazione,cioèdi morfogenesi.Inunamaniera ancorapiùgrandeche nell'universobiologico, l'evoluzione,nell'universo socioculturale,èlegataal paradossodell'unità invarianteedellavariabilità diunsistemagenerativo. Ilgenerativoeil fenomenico. Comel'assedellabiologiasiè spostatoinsensibilmente dall'organismo all'organizzazione,.per muoversiversoilcomplesso nodogordiano,tuttora misterioso,dovesiassociano esidissocianoilgenerativo (genotipo)eilfenomenico (fenotipo),cosìl'antropologia devespostarsidalla«struttura sociale»all'organizzazione socialeetrovareilsuoasse nellarelazionegenerativofenomenica.Eraproprio questoilprogetto antropologicodelgiovane Marx,ilquale,nel1844,si sforzavadiconcepire,nella nozionedi"uomogenerico", laproduzioneela riproduzionedell'uomo sociale.Malascienza dell'epoca,eancoraperun secolo,nonpotevadisporre chedelconcettodienergia,e nonavevaancoraconosciuto, sottoilnomediinformazione, unarealtàantientropicadi naturaorganizzazionale (Brillouin,1959).Anche Marxnonpotevaconcepireil sistemagenerativoaltrimenti chesottol'aspettodi«forze», edovevadunquesvalutare come«sovrastrutture»tutto ciòchefossedinatura cerebraleoculturale[4]. Lanuovaaperturadoveva proveniredallascienzache manipolailminimodi energiaeilmassimodi informazione,lalinguistica. Saussureècoluicheponein realtàildualismo complementarediunsistema generativo/fenomenicoconla distinzionetralinguae parola. Maglisviluppisuccessivi dellalinguisticahanno spezzatol'unitàdiquesto dualismo.E'Chomskyche approfondendol'inserimento antropologicodella linguistica,scopreasuo modoilproblemacentrale dell'autorganizzazione cerebrale,legando,al principiogenerativodella competenza,larealizzazione fenomenicaparticolaredel linguaggio("performance"). Ilproblemachiavedel generativoedelfenomenico cheri-emerge prepotentementeinChomsky siponeormaiintuttoil campoantropologico,siache sitrattidell'individuoodella società,siachesitrattidella perpetuazionedelle invarianzeo/edelle trasformazioni diversificatrici/evolutive.In questosensotuttociòcheera statoclassificatosottola rubricadellapsicologia(dove venivanostudiateaseconda delcapricciodellescuolesia la«psiche»siail comportamento)deveessere integratoinun'antropologia dell'individuo,necessaria tantoquantol'antropologia culturaleosociale. L'antropologiaculturalee socialedevefondarsisulla basedell'«uomogenerico» (naturaumana)esullabasedi unasociologiafondamentale. Lasociologiafondamentale nonèancoranata.La sociologiachesipretende generalenonloè,poichéessa nontrattachedellesocietà umane,eessanonèpertanto antropologica,poichénon legalostudiodiqueste societàallecaratteristiche propriedelcervellodi "sapiens".Così,lasociologia chedevenasceredeveessere anzituttounascienza «naturale»,nelsensochela societàèunamodalità organizzativamoltodiffusa,e sottoformeestremamente diverse,nelmondovivente. Sitrattadunquedielaborare lateoriaveramentegenerale chesiaingradodicoglierea untempoilprincipiodiunità equellodidiversità.Inoltre, evidentemente,icaratteri propridellesocietàumane necessitanodell'elaborazione diunaantropo-sociologia, dovelasocietàumanasi presentinellasuaoriginalità fondamentalecomeun sistemafenomenicodotatodi unsistemagenerativo autoproduttoree autoriproduttore(lacultura). Sicomincia,delresto,a pensarechelapermanenza dellasocietà,comeindicava giàtimidamenteRadcliffeBrown,sia«nonstaticacome quelladiunacostruzione,ma dinamicacomequelladella strutturaorganicadiuncorpo vivente»(Radcliffe-Brown, 1972,p.277),ementre emergequaelàl'ideadi sociologiagenerativa (Balandier,1972),di patrimonioculturale (Bourdieu-Passeron,1970), siscopreche«laconoscenza èunaforzaproduttiva» (Touraine,1972)esi cominciaaprenderedipetto ilproblemadella riproduzionesociale(Barel, 1973),mailveroproblemaè dilocalizzarelamatrice originaria,senzalaqualela teoriarischiadisvilupparsi allamanieradiuna gravidanzaextrauterina. Tuttaviasièbenlontani dall'avereconcepitouna teoriasoddisfacentedella cultura,einparteperchéuno deiproblemichiavedella culturaèlegatoaquellodella sferanoologica. Lapiùspessaoscuritàcopre tuttoral'universostranoche vadaisognialleidee,dalle strutturemitologicheaquelle logiche.Abbiamovistocheil caratterepiùoriginaledi "sapiens"riguarda l'apparizionenoologica. PierreAuger(1966)e JacquesMonod(1970,p.p. 181-182)hannosuggeritodi considerareleideecome degli«esistenti»ditipo nuovo.«L'uomoèilportatore diunregnonuovo,quello delleidee.Nonchel'uomosia ilprimoesserecapacedi averedelleidee,maèil primocheleriproduce,che forniscelorounagenetica ,permettendolorodi costituireunregno»(Auger, 1966,p.148)...«Ilquarto regnosaràcostituitoda organismibendefiniti,le idee,chesiriproduconoper moltiplicazioneidenticanegli ambienticostituitidaicervelli umani,graziealleriservedi ordinechevitrovano disponibili»(Auger,1966, p.p.98-99).Leideesarebbero dunquedegliesserialle frontierecerebralidellavita come,aun'altrafrontiera,lo sonoivirus.Ivirus,comele idee,sonodegliessericapaci diautoriprodursi,a condizionediviverein qualitàdiparassitidiun organismo;comeleidee,i viruspassanodaunsistema viventeall'altro,sifissano eventualmenteinuncodice genetico,comeleideeinun codiceculturale,pertradurvi un'informazionecreativao mortale.Ma,adifferenzadei virus,leideesiuniscono,si compongonoinsequenze organizzate,diventanomiti, ideologie,esseri antropomorfi.Fattochele rendeancorapiùanaloghe agliesseriviventideivirus.E' dunquepossibileconsiderare leidee,imiti,ledivinità comedegli«esistenti»,che hannounarelativaautonomia (Lévi-Straussnondiceforse, inmodostranoeprofondo: «Gliuomininonpensanoi miti,imitisipensanoessi stessi»),dicuiicervelliele culturesarebberogli ecosistemi.Certamente,gli deinonesistonoche attraversonoi,però, attraversonoi,essiesistonoin unsorprendenterapporto parassitarioosimbiotico,non sisa.Lacarenza«ontologica» dellescienzedell'uomoèdi nonaverericonosciuto l'esistenzadell'immaginarioe dell'idea:"nonsièvistoche riflessoladdoveesisteva sdoppiamento,emanazionedi fumiladdoveesisteva ebollizionetermodinamicadi vapori".Bisognerebbe studiarelalorochimica associativa,lalorovita organizzata,lelororegole specifiche... Lanoologia,scienzanon nata,èlascienzachedeve coronarel'antroposociologia. "Scienzanuova"[5]. Ilnuovoparadigma dell'antropologia fondamentalerichiedeuna ristrutturazionedella configurazionecomplessiva delsapere.Nonsitrattasolo distabilirerelazioni diplomaticheecommerciali tralediscipline,doveognuna siconferminellasua sovranità.Sitrattadimettere incausailprincipiodi disciplinechemutilanocon l'accettal'oggettocomplesso, ilqualeècostituito essenzialmentedalle interrelazioni,leinterazioni, leinterferenze,le complementarità,le opposizionitraelementi costitutiviciascunodeiquali èprigionierodiunadisciplina particolare.Perchéesistauna verainterdisciplinarità,c'è bisognodidiscipline articolateeapertesui fenomenicomplessi,e,ben inteso,unametodologia"ad hoc".C'èbisognoanchedi unateoria-unpensierotransdisciplinarechesisforzi diabbracciarel'oggetto, l'unicooggetto,continuoe discontinuoauntempo,della scienza:la"physis". Sitratta,dunque,nonsoltanto difarnascerelascienza dell'uomo,madifarnascere unanuovaconcezionedella scienza,checontestie sconvolga,nonsolole frontierestabilite,malepietre angolarideiparadigmi,e,in uncertosenso,l'istituzione scientificastessa.Noi sappiamochel'idea sconvolgenteèsempre accoltamale,echelenostre proposizionicivarrannolo sfavoredituttiquelliacuiil concettoattualediscienza sembraassolutoeeterno.Ora noisappiamoanchechela nozionediscienzaè cambiata,esentiamosempre piùfortel'esigenzadelsuo cambiamento. Iostessoavevocreduto, all'iniziodellamia riconversione,cheunanuova scienzadell'uomopotesse appoggiarsisullarocciadella biologia. Miconvincocheèsemprepiù necessariosuperare,comeè statoindicatonellaprima partediquestolavoro,siail biologismosia l'antropologismo,echesi imponeormaiuna riorganizzazioneacatena,al finedicostituirela"Scienza nuova"[5].La"Scienza nuova"[5],oscienzagenerale della"physis",dovràstabilire l'articolazionetralafisicaela vita,cioèfraentropiae antientropia,trala complessitàmicrofisica (ambiguitàcorpuscolareondulatoria,principiodi indeterminazione)ela complessitàmacrofisica (autorganizzazione). Essadovràstabilire l'articolazionetrailviventee l'umano,l'antientropologiae l'antropologia,datoche l'uomoèantientropicoper eccellenza. Parallelamente,lariforma deveessereepistemologicae integrarelascienzadella scienzanellascienzastessa: essasitrovatuttoradivisatra l'empirismochecrededi aderiredirettamenteagli oggetti,el'idealismo pragmaticochecrededinon manipolarealtrocheconcetti operativi;oranoiscopriamo semprepiùcheilproblema chiavedellascienzaè,aun livellosuperiore,quellodi ogniconoscenza:ilrapporto delsoggettocheosservacon l'oggettoosservato.Sempre più,inmicrofisica,inteoria dell'informazione,instoria,in etnografia,sicapisceche l'oggettovienecostruito dall'osservatore,passasempre attraversounadescrizione cerebrale.Questadescrizione cerebralenonèpertantouna purarappresentazione,essa portaconséuncaratteredi ambiguitàediincertezzache nonpuòesserechiaritoche attraversounadescrizione delladescrizione(von Foerster,diprossima pubblicazione)eil coinvolgimentodel descrittore.Sitrattadunquedi stabilireilmetasistemadel sistemascientifico.Sta proprioquilanuova metafisica,chepermetterà, certamentenondisuperare, madicomprenderemeglioil formidabileabissochesiapre trascienzaevalori(etica), scienzaefinalità (antropolitica). Cosìprendonoformadavanti anoi,inmodoinseparabile,i problemifondamentali dell'antropologiaequelli della"Scienzanuova"[5].Ciò significachenoiconcepiamo lascienzadell'uomo,non comeunedificioda completare,macomeuna teoriadacostruire.Compito enormeelacuiurgenzaci inquieta.Infatti,iproblemi contemporaneicispingonoa definireunapolitica dell'uomo,eessanonsipuò concepiresoltantoconl'aiuto dibuonipropositi,dipie ingiunzioni,diregole empiriche,diricette tecnocratiche,didottrine unidimensionali,diuna religionechesipretende, comeognireligione,lasola verascienza.Noisiamooggi ingradodisaperecomela retroazionedellarealtà antropo-socio-storicaabbia potutoesserefatalealle miglioriintenzioni progressisteerivoluzionarie, elanostrasolaconsolazione ècheessahapotutoessere ugualmentefatalealle peggioriimpresereazionarie. Dobbiamosapereoggicheil problemacentraleèquellodi unapoliticadell'uomo,che nonesistepoliticadell'uomo senzateoriadell'uomo,eche nonesisteancoraunateoria dell'uomo. Malascienzadell'uomonon saràlaricettamagicache risolveràilproblemapratico dellapoliticadell'uomo.Noi sappiamoormaicheogni teoria,compresaquella scientifica,nonpuòesaurireil reale,rinchiudendol'oggetto neisuoiparadigmi.Essaè condannataarimanereaperta, cioèincompleta, insufficiente,spalancata sull'indeterminatezzae l'ignoto,maaoperadiquesto abisso,cheènellostesso tempolasuaboccaaffamata, aproseguirelasuaricerca, elaborareunametateoria,che anch'essa,asuavolta... D'altraparte,sappiamochela scienza,chehafondatolasua efficaciasullaseparazionetra ilsoggettoel'oggetto,ifattie ivalori,èsfuggitaalsuo stessocontrollo,cioèal controllodegliscienziati, divenutianch'essidei funzionari.Lafisicaatomica èstatamanipolatadalleforze ciecheeindeterminate anch'esse,chedominanoesi contendonolenostresocietà storiche;labiologiasarà manipolabileemanipolataa suavolta.Einmaniera ancorapiùgrave,appenaessa diverràveramenteuna scienza,losaràasuavolta l'antropologia. E'dunqueinmodo drammatico,indeterminato, casuale,chesiponeoggiil problemadellanatura dell'uomo,dell'unità dell'uomo,dellanaturadella società.Aquestopunto, ritroviamoancorailvuoto antropologicoincuisisvolge ilgiocodellaveritàe dell'errore. Oraquestogioco(esenza dubbiononl'abbiamo sottolineatoasufficienzain questolibroincuinon abbiamovolutoprenderedi pettoiproblemipostidal concettodiinformazione)non èungiocoepifenomenicoalla superficiediunsistema opacodovegiocanodelle forzemeccaniche.Unsistema autorganizzatoènellostesso tempounsistemadi comunicazionetraisuoi elementicostitutiviecon l'ambienteesterno.Essonon siautoproducesenonquando ilsuosistemagenerativo trasmettedelleistruzioni correttealsistema fenomenicoequest'ultimo captadelleinformazioni correttedall'ambiente.Del resto,lamortebiologicanon èaltrocheilrisultatofataledi unaaccumulazionedierrori, sottol'effettodiperturbazioni microfisichecasuali,che degradanoilmessaggio generativoecomportanola disorganizzazionedel funzionamentometabolico. Mailproblemadell'errore nonpuòfermarsiadei terminicosìsemplicipoiché, nelcasodell'evoluzione positiva(accrescimentodi complessità),lamutazione, «errore»perilsistemadove essasièprodotta,producela «verità»delnuovosistema. Latrasformazionedell'errore inacquisizionedi informazionesiritrova,suun altropiano,nell'evoluzione umana:«Tucerchi-l'India- Tutrovi-l'America!»Cosìil grandeproblemaèquello dell'ambiguitàpreliminaretra l'errorefecondoel'errore fatale.Orailgioco antagonistadellavitaènon soloungiocodiforzama soprattuttoungiocodi astuzia.Ilpredatoreelapreda cercanoentrambidiindurreil nemicoinerrore,elavita dell'ecosistemabrulicadi falseinformazioni.Anche all'internodiunorganismo, unvirussiintroducee proliferaquandoilsistema immunologicocrededi riconoscerlochimicamente come«self»,allastreguadi unasentinellachelascia passareilnemicoche possiedelaparolad'ordine.Il sistemaimmunologicoarriva perfinoaproteggerelo sviluppodicancriche dovrebbecombattere, ingannatooingannandosinon fadifferenza. Losviluppodell'umanitàha semprecomportatoduetipidi errore,l'erroreambiguoin rapportoaunmessaggio generativocheportaconsé eventualmentel'evoluzione versounamaggiore complessità,el'escache comportafallimentiedisastri. Oggi,nellacrisigigantesca cherendeforsepossibileuna quartanascitadell'umanità,il problemadell'ambiguitàe dell'indeterminatezzatra l'erroreelaveritàviene portatoalparossismo.Tutto ciòcheèveritàperun sistemaabassacomplessità fondatosullacostrizioneèun errorefataleperunsistema ipercomplesso(fondatosulla diminuzionedelle costrizioni).Tuttociòcheè veritàperunsistema ipercomplessoèunerroreper unsistemaabassa complessità.Maancheogni astuziaattraversolaqualeun sistemaabassacomplessitàsi presentasottol'apparenza ingannevolediunsistemaa altacomplessitàportainséla regressione. Cosìlascienzasiintroduce nelgiocoincertodella coscienza.Lacoscienza, soprattuttoinperiododicrisi, oscillaspasmodicamentetra lasuanaturaepifenomenicae lasuanaturaepicentrica,si sommergeneldeliriooal contrariosenelibera improvvisamente.Inoltre, altracontraddizione,la coscienzaappareoggicomeil preliminarenecessarioalla nuovacomplessificazione sociale,mentreèquest'ultima lasolacapacedicrearele condizionidelsuosviluppo. Ciòsignificacheessa dipendedalgiocochesigioca nellapoliticaechelapolitica gioca.Malìdinuovo,la dialetticadell'interazionee dell'interferenzascienzacoscienza-politicanonè chiusa,poichéessasisitua all'internodelladialettica gigantescadella disorganizzazione/riorganizzaz storicachetravagliaalivello delpianetatuttelesocietàe l'interocorpodell'umanità.E' inquestadialetticadelle profonditàcheilgioco creatore dell'autorganizzazionepuò secernereilnuovotessuto,le formeinedite,gliabbozzi spontanei,leefflorescenze prematuremaprofetichedella metasocietà.Così,ènel legametralemorfogenesi socialiincoscientidelgenio collettivoescienzacoscienza-politicachetroverà lasuasorte. Aquestopunto,bisogna prendereconlapiùgrande serietàquestoterminedi "nascita",capovolgendola prospettivacontemporanea, cheinrealtàperlascienza,la coscienza,lasocietànonvede altrocheproblemidi "maturazione".Lascienza nonèaisuoiultimisviluppi, essaèalsuonuovoinizio. Essanonèportatricedella veritàinrapportoaidogmi religiosi,metafisici,politici: essanonharisoltoisuoi problemielementaridiverità, dietica,dirapportoconle finalitàsociali. Essabalbettaefarfuglia, appenaescedallesue equazioni,formidabili manipolatricidipotere. Siamoagliinizidella conoscenza.Ugualmente, adessol'abbiamoripetuto abbastanza,siamoagliinizi dellacoscienza. Perfinire,citroviamononnel momentodiunpossibile pienosviluppodellesocietà storiche,maaisegni premonitoridiunaverae propriaipercomplessità sociale. Anchequestosaggiononpuò concludersichesottoforma diintroduzione.Essoesige, dapartenostra,dueopere. L'una,giàannunciataqui("Il Metodo"),dovrebbe precederequestadalpuntodi vistalogico,poichériguarda laconoscenzadellanaturae lanaturadellaconoscenza. L'altra,proseguendoil presentelavoro,dovrebbe riformulareciòcheabbiamo chiamato"antropolitica",o politicadell'uomo,e contribuirealnuovovangelo dicuisentiamoilbisogno.La primadeveesaminarei problemifondamentali dell'ordineedeldisordine, dellacomplessitàe dell'evoluzione,dell'erroree dellaverità. Ciòsignificachelaseconda nonannuncial'evasionefuori deltempo,dell'errore,del disordine,dell'incertezza. Essanonpretendedi imprigionareilmondoinuna dottrinachiusaedi rischiararel'azionemediante unaveritàeuforica.Misi permettaquidiabbandonare il«noi»convenzionale dell'autorepercomunicareil sentimentochesièrafforzato inmenelcorsodiquesta ricerca.Lapienacoscienza dell'incertezza,della casualità,dellatragediain tuttelecoseumaneèben lungidall'avermicondotto alladisperazione.Al contrario,ècorroborante barattarelasicurezzamentale conilrischio,perchécosìsi guadagnalapotenzialità.Le veritàpolifonichedella complessitàesaltano,emi capirannoquellichecomeme soffocanonelpensiero chiuso,lascienzachiusa,le veritàlimitate,mutilate, arroganti.E'corroborante sfuggirepersemprealla teoriadominantechespiega tutto,allalitaniachepretende dirisolveretutto.E' corroboranteinfine considerareilmondo,lavita, l'uomo,laconoscenza, l'azionecomedei"sistemi aperti".L'apertura,abisso sull'insondabileeilnulla, feritaoriginariadelnostro spiritoedellanostravita,è anchelaboccaassetatae affamataattraversolaqualeil nostrospiritoelanostravita esprimonoidesideri, respirano,bevono,mangiano, baciano. NOTE. PREMESSA. (1).Chesiètrasformato,nel novembre1972,nelCentre Royaumontpourunescience del'homme. (2).Quisentoilbisognodi ringraziaretutticolorograzie aiqualièstatapossibilela riuscitadiquestolavoro. Comehogiàdetto,il CIEBAFhacostituitola placentadiquestolibro,e duranteidueannidiquesta avventurapilotavihotrovato nonsoltantofiducia, appoggioestimolomaanche l'amiciziasenzalaqualeper meogniimpresaèvana, desolante,invivibile.Devo anchericordarecon gratitudineFrançoisJacob, JacquesMonod,Emmanuel LeRoyLadurie,Salvador Luria,JonasSalk,come ancheClaudeGregory, CorneilleCastoriadis,Claude Lefort,chesebbeneassenti dalproseguimento dell'impresasonoi«miei» interlocutoripermanenti.Il CIEBAFnonèesistitoche attraversoeall'internodella FondationRoyaumontpourle progrèsdessciencesde l'homme,cioèlafiduciadi HenriGouïn,l'iniziativadi PhilippeDaudy,ela fraternizzazionecompiutasi tralui,BernarddeBonnerive eme.Devosottolinearequi cheilveroorganizzatoredel CIEBAFfuJohnHunt,chela miaricercasièsvoltain dialogopermanentecon MassimoPiattelli,echeho avutolafortunadiessere assistitodalladolcepresenza benevoladiSylviaDuchasek. Nonsareipotutoavanzare nellastesuradelpresente manoscrittocheincondizioni ecologiche,naturalieumane tantopiùbeneficheinquanto Johanneeraonnipresente.A TorreVecchia,pressoCarloe IsabelleDurazzo;alPalagio, pressoSimonedeSan Clemente;aCopacabanae all'isoladiItamaraca,grazie allasemprebenevolaamicizia diCandidoMendes;a Trastevere,pressoAndras Biro;alconventod'Alziprato, pressoHenri-LouisdeLa Grange.Lì,horitrovatoquei momentiincredibilidigrazia dovepotevolavoraresenza tregua,mentrevivevamoin armoniaconMichèleeJean, EvelyneeAndré,Michèle. IconsiglidiAndréBurguière eJeanDanielmihanno permessodichiarificare, sfrondare,renderepiù esplicitalaprimapartedi questolibro.Laletturacritica diMoniqueCahenmièstata anooraunavolta indispensabile.Voglioinfine ringraziareMarilouMelher, Allixd'Aragon,Odile Nouvelot,chenellafase finalehannobattutoa macchinalepagineilleggibili delmiomanoscritto. Mirendocontodiaverecitato moltinomi,maciòsignifica dinuovocheilmiolavoroè dipesodatanticontributieda tantepresenze. Inoltre,beninteso,non dimenticolacondizione primariad'esistenza: senzalalibertàdicuigodoal C.N.R.S.,unatalericercanon avrebbemaivistolaluce. PARTEPRIMA. Capitolo3("Nostrifratelli inferiori"). (1).Chesicredevadi conosceredopoglistudidi YerkesZuckermann. (2).Notiamochela complessitàsimanifesta anchecomevarietàe differenziazionenel determinismosocialestesso: nonpertuttiregnalastessa legge,poichéalverticesi vivealdisopradellalegge allaqualesonosottomessii subordinati,gliemarginati vivonoallefrontieredella legge,eanchealcunisolitari vengonocacciatiladdovesi pongano«fuorilegge».Non esistealivellomicrosociale unrigidodeterminismodi attrazioni/repulsioni,sebbene l'insiemeobbediscaaun determinismoglobale. Capitolo4("Larotturaela saldatura"). (1).Catenadove l'australopitecoel'"homo habilis"sarebberorami geneticamentesterili,ma sociologicamente significativi. PARTESECONDA. Capitolo1("Ilcacciatore cacciato"). (*).Ildoppiosenso dell'espressionefrancesee intraducibile:"Donnerun coupdepouce"=Favorireil successo(fam.).(N.d.T.)[1]. Puòdarsichesiaapparso moltoprestoildifetto geneticodellanonmetabolizzazionedell'acido urico,lacuieccedenzatossica sembrainfluiresuquesta caratteristicadiffusa nell'umanità:latenacia realizzatrice("achievement"); evidentementequestodifetto nonpotevachecostituireun vantaggioselettivonelle condizionienelgruppoincui sièdiffuso(C.EscoffierLambiotte1971). Capitolo2("La sociogenesi"). (1).Arriveràmoltopiùtardi lastatuizionedinorme riguardantiladistribuzione sessuale,cioèconcernentile femmineelegiovani,eche permetteràdicontrollare socialmentelafonteprimae profondadelletensionitra maschi.Comesivedrà,la formulazionedelleregoledel matrimonioedell'esogamiaci sembracostituiscaun contributopropriodell'"homo sapiens".Nonsonodunquele regoledellaparentela,male regoledelladistribuzione economica(dicuileregole dellaparentelasarebberouno sviluppoeuna generalizzazione)che costituiscono"laprimalegge socio-antropologica". (2).Epiùtardi, probabilmentecon"sapiens", magico-religiosa(il«ritodi iniziazione»cheavvienetrai 10ei14annisottoil controllototaledegliadultie che,introducendoabbastanza prestoilgiovanenell'universo degliuomini,consolidala dominazionecomplessiva dellaclassemaschile). (3).Nullacipotrebbeindicare sequestomodellodi cooperazione/distribuzione vengatrasferitonellaraccolta femminiledioggettivari,di fruttiediforaggio,oppurese questasialasciata all'iniziativaindividuale,maè possibilecheauncertopunto ilmodelloorganizzativo maschilevengaapplicato all'insiemedelleattività economiche. (4).Aquestoproposito l'esperimentodiWashoeè suggestivo. L'apprendistatodiWashoe presupponevaun'alta complessitàsocialedata, comeunsistemadisegni prestabilito.Ma presupponevaancheun rapportod'amiciziaconisuoi interlocutori,euninteressedi Washoeperilsuoambiente, cioè"averedellecosedadire aqualcuno". (5).Sarebbebelloaprireil problemadell'antropologia delcanto,chescaturisce senzadubbiodall'inizio dell'articolazionevocale,e che,praticatointuttala società,sipotrebbe considerarecomeunritorno permanentealleoriginidel linguaggio... (6).Diventandoadulto, l'uomo«rifiuta»lacultura femminileelacultura giovanilechehavissuto,ma questorifiutononè necessariamentecostantee totale.Così,eforsesindalla societàominide,masempre piùnellesocietàevolutee moderne,vediamoemergere nell'uomodegliaspetti femminiliedegliaspetti giovanili. Vediamocioèunesseredi unacomplessitàinstabile, capacedipassaredalla durezzaspietatadel cacciatore-guerrieroalla dolcezza,allabontà,allapietà dellatofemminile-materno checonservainlui(eciò traduceinattoillatogenetico endocrinofemminilecheogni maschioportainsé).Nonviè dubbio,secondonoi,che l'uomosi«umanizza» sviluppandolasua femminilitàgeneticae culturale,comeanche sviluppandolagiovinezza nellavitaadulta.Beninteso, questaumanizzazioneèben lontanadall'esserecompiuta aigiorninostri,sebbeneessa emergaormaicomeun bisognoculturaleprofondo delnostrosviluppo contemporaneo. PARTETERZA. Capitolo1("Sapiensdemens"). (1).MonteCarmelo40mila anni),laChapelle-aux-Saints (45mila-35milaanni), MonteCirceo(35milaanni). (2).L'ipotesichevisiala credenzanellarinascitadel mortooppurenella sopravvivenzasottoformadi spettrocorporeo(ilsuo «doppio»)provienedalfatto chequestesonoledue credenzefondamentali dell'umanitàperquanto concernel'aldilà,chesi ritrovanosiafuse,siadistinte, intuttelesocietàarcaiche conosciute,echeesse costituisconolabaseditutte lecredenzesuccessive (Morin,1972).L'ipotesidi cerimoniefunerarieviene ugualmentesuggeritadalla lorouniversalità,inqueste forme,pressolepopolazioni arcaiche. (3).Beninteso,tuttociònonè emersoimmediatamentee simultaneamentenell'uomodi Neanderthal.E'assai probabilecheuncerto numerodicaratterisisiano delineatinell'"homoerectus". Essihannopotutocominciare acristallizzarsidaunlato muovendodaun cannibalismoalimentare, propriodell'ominide carnivoro,chesièriempitodi significatiaffettivinel consumodelparenteodel nemico(appropriazionedelle virtùdelmorto),dall'altro muovendodalladoppiae contraddittoria preoccupazionedisbarazzarsi delcadavere (decomposizione)edi conservarepressodiséil defuntocuisièaffezionati (conservazionedelleossa),e infinemuovendodalritorno insognodeidefunti. Capitolo2 ("L'ipercomplessità"). (1).Sidimenticatroppo spessocheilpensieroè un'arte,cioèungiocodi precisioneeimprecisione,di flessibilitàedirigore. (2).Traleinnumerevoli lacunedelnostrolavoro,la piùimportanteanostro avvisoriguardalanatura analogico/digitaledel funzionamentodelpensiero (dellosviluppodellogos). Siamopersuasidamoltoche lascienzacontinuia dimostrarsiestremamente miopeneiconfrontidel processoedellanatura dell'ana-logica,echeessanon dispongaancoradiconcetti adeguatiacoglierla.Essa privilegiaciòcheè quantificabile,cioèciòchesi puòricondurreadelleunità discrete,discontinue, «digitalizzabili»,adannodi ciòchesipotrebbe sperimentareanchenel continuo,lamodulazione, l'ondulazione,tantonello statostabilechenella metamorfosi.Sebbene stimolatidalleideedi Bateson(1955),diJackson (Watzlavvick,HelmickBeavin,Jackson,1967),di Wilden(1972),chehanno esploratoquestiproblemisul pianodellacomunicazione, nonsiamoancorariuscitia stabilireunabaseteorica accettabilesulpianodella conoscenzaedelpensiero,e, piùingenerale, dell'autorganizzazione(dicui leomotipieeomocromiedel mimetismoanimalecidanno degliesempi).Cieravamo precedentementeimbattuti (Morin,1956,1972)nel campo dell'antropocosmomorfismo propriodituttoilpensiero magicoenelcampoaffinedi ciòchechiamiamo «proiezioni-identificazioni» affettive(particolarmentenel casodell'identificazione mimeticadellospettatorecon l'eroediunfilm).Maquesto doppioconcettodi proiezione-identificazioneci sembraoggideltutto insufficiente.Abbiamoil presentimentochebisognerà tentaredicoordinarelenostre intuizioniisolateriguardanti gliaspettiondulatoridel mondofisico,ifenomenidi risonanza(ugualmentefisici, machedevonoesprimersiin qualchemodosulpiano psico-affettivo),ifenomenidi simpatia,diidentificazione, dimimesi,lecaratteristiche analogiche,metaforiche, simulatricidiprocessi cognitiviediscorsivi. Ciòsignificachemanca all'ipercomplessitàcerebrale nonsolouncontestoteorico, maancheunaimpalcaturadi impostazionegigantescache tentiamodiabbozzarequi, ipercomplessitàinseparabile dallosvilupponellostesso tempo complementare/concorrente/an delsistemadipensiero,non soltantoanalogoalsensodel calcolatore,mapiùin generaleanalogico,edal sistemadicalcolodigitale. (3).Vogliamoricordarequi chel'immaginariopossiede unasuarealtàspecifica,eche ciòchechiamiamorealtàè sempreimbevutodiaffettività ediimmaginario,cheil soggettopossiedesempre un'esistenzaoggettiva,ma chel'oggettivitànonpuò venireconcepitachedaun soggetto.Questoper sottolinearechenonesisteda unaparteilregno dell'oggettivitàchesipossa "isolare"totalmentedalla soggettivitàe dall'immaginario,néda un'altraparte,isimulacri ingannevolidell'immaginario edellasoggettività.Traquesti terminivièopposizione,ma essisonoaperti inevitabilmentel'unoall'altro inmodocomplesso,sonocioè complementari,concorrentie antagonistiauntempo. (4).Suquestoproblema capitale,nonvogliamo ripeterequiquantoabbiamo sviluppatoneinostridue articolisull'Evento,aiquali rinviamoillettore:«Leretour del'Evènement»e «L'Evènement-sphynx»,in "Communications"18,1972. Capitolo3("L'uomo generico"). (1),Sembrainoltrechel'ansia di"sapiens"sialegataaun eccessodiacidolatticonel cervello,dovutaauna deficienzagenetica propriamenteumana.Il darwinistapenseràsubitoche lanondegradazione dell'acidolatticoabbia comportato,attraversoquesta conseguenza,unvantaggio selettivoper"homosapiens". Anoiinteressamoltodipiù rilevareinchemisuraquesta carenzafavorisca l'ipercomplessità,ea osservareinchemodociòche aunlivellodiminore complessitàsipuò considerareauntempouna deficienza,uneccessoeun errore,contribuiscaa accrescerel'altacomplessità diunsistema autorganizzatore. (2).Confr.lacitazionedi Pascalintestaalcapitolo. PARTEQUARTA. Capitolo1("Laramificazione el'aperturadellasocietà"). (1).Peniforme,conunasola n:neologismo.Penniforme, conduen: metafora. (2).Poichéparallelamenteal rafforzamentodeilegami amorosi,sièavutala conservazioneeilrinsaldarsi deilegamitrafratellie sorelle,eilfratello,duranteil periododell'ominidizzazione, èdivenutosemprepiùil protettore«naturale»della sorella. (3).Lamiaformulazioneèun po'diversadaquelladi Moscovici,perilquale«la soluzioneèconsistitanel renderegerarchiciirapporti embrionalitralamadreei suoifiglieembrionalii rapportigerarchicidel genitoreconlasuaprogenie» (Moscovici,1972,p.242). (4).Lafamigliasilimitaa nascerenellaprotosocietà;il suosviluppoproseguiràle metamorfosiattraversolo smembramentodiquesta società,lesocietàrurali, pastorali,urbane,e,oggi,noi assistiamoaunanuova metamorfosi.Ilsuocarattere dimicroambienteinfantile, brulicantedicontraddizionie diambiguitàprofondetra tenerezzaesessualità,licenze eprivazioni,incubierealtà, incidesemprepiùinmodo indelebilesullapersonalità, cosacheilfreudismoaveva osservatoconprofondità riducendotuttoperòallasola dimensionegenitale. (5).Inversamente,l'effetto contrarioinibitorio dell'organizzazioneaperta,la proibizionedell'incesto, costituiscelaprimagrande repressioneculturalelecui conseguenzeesistenziali, psicologicheesocialisaranno profonde. (6).L'evoluzionegenetica, cherisultainviadiprincipio accelerataquandounaspecie èdivisatrapopolazionisemiisolatechesispartiscono sporadicamenteilloro patrimoniogenetico,risultaal contrariofrenatain condizioniopposte(S. Wright,1967). PARTESESTA. (1).Segnaliamoquiil fecondoorientamento soprattuttonell'ultimo decennio,dell'antropologia ecologica,chestudiale societàarcaicheneilegami vitalicheessestabiliscono conla«nicchia». (2).Percomprendereil cervello,bisognainterrogarei miti,leopere,lesocietà,la storia,mapercomprenderei miti,leopere,lesocietà,la storia,bisognainterrogareil cervello. (3).Nonvoglioaffrontarequi untemachemiavevafatto sognarein"LeVifduSujet": quellodellamultipersonalità internaepotenzialediogni essereumano.Ilfenomeno dellosdoppiamentodi personalità,nelsuocarattere «patologico»estremo,nonfa altrocherivelareun fenomenonormale,secondo ilqualelanostrapersonalità sicristallizzadifferentemente, èdiversa,nonsoloaseconda dei«ruoli»socialiche dobbiamogiocare(cosìil piccolofunzionario sottomessodavantialsuo capoufficiosaràunarrogante tirannodomestico),maa secondadegliavvenimentiin cuilacollera,l'amore,l'odio cifannoveramentepassareda unapersonalitàall'altra, modificandononsolola nostravoceeilnostro comportamento,mala combinazioneinternapaleomeso-neocefalica.Cosìnoi abbiamosenzadubbio molteplicipersonalità,una dominanteealtreche emergonooccasionalmente, maspessoincondizioni decisivediurgenzaodi decisione.Inoltre,noi portiamoneinostrifantasmie neinostrisognidelle personalitàpotenziali, dementi,sublimi,che, talvoltafelicemente,talvolta infelicemente,sidissolvono subito.Oratuttequeste possibilitàcontraddittorie, antagonistiche,divergenti,la maggiorpartedellequali oniricheinunostesso individuo,sidispieganonella straordinariadiversitàdegli individui,alivellodicerte predisposizioniparticolari, maanchedicircostanze,ein particolarenell'esercizio incontrollatodelpotere,che, comedicevaegregiamente Alain,«rendefolle»ilsaggio, mapuòanche,piùraramente, renderesaggioilfolle, concederedelgenioall'uomo mediocre,cioèdarela possibilitàdiesprimersial genioracchiusoinognivita mediocre.Dunque,ciascuno portainsélamolteplicitàela multipotenzialità,egli «altri»,inparticolarecoloro checiripugnanooche odiamo,nonfannoche incarnarel'unaol'altradelle nostrepotenzialità. (4).Rimandiamoallanostra prossimaopera,"IlMetodo", la«rilettura»sistematica(e sistemica)diMarx,comedel restoquelladiFreud,sotto l'angolazione antientropologica dell'autorganizzazione,dove lanozionediautoproduzione, comesièvisto,giocaun ruolodiprimopianoassoluto. Esamineremoanchelalogica hegeliana,cheneèuna prefigurazionenon eccessivamentecomplessae tropporazionalizzatrice,sotto l'angolazionedellalogica dellacomplessità. Potremovedereallorachese esisteun'opposizioneradicale tralanostrateoriaaperta (epistemologicamentefondata sull'estrapolazionedel teoremadiGödel)eciòchesi èsedimentatoindottrina (sistemachiuso autogiustificantesi)eanchein litanianelmarxismoenel freudismoortodosso,esistela possibilitàdiintegrare,non soltantoalcunenozioni chiaveelaboratedaquesti pensatori,mailloropuntodi vistaoriginario,che, ricordiamolo,è fondamentalmente bioantropologico,tantoin Marx-EngelscheinFreud. (5)Initalianoneltesto (N.d.T.). BIBLIOGRAFIA Nonèilcasoquidi presentareunabibliografia sistematicaconcernenteil campovastissimocopertodal miolavoro.Essaavrebbe comportatounospazio eccessivoeinoltrenon sarebbestatapernullautile, poichénonhocercatodi giustapporre enciclopedicamentele conoscenzedidiscipline diverse,dedicandomiinvece aunesercizio «transdisciplinare»di riorganizzazionedelsapere. Cosìquestabibliografianonè néclassicanécompleta.Essa segnalasoprattuttogliarticoli eleopererecentichehanno rinnovatolamia informazioneestimolatola miariflessione;ciònon significacheviabbiano trovatopostotuttiitesti stimolanti,esehoomessodei titoliimportanti,ilmiolibro soffrediquestamancanzapiù chequesteoperedellamia involontariaingiustizia. C'èsoprattuttouna deformazionesistematicain questabibliografia. Sebbenel'oggettocentralesia l'uomo,hotrascuratodicitare leopereclassichee fondamentalidiscienze dell'uomo,anzituttoperchéè possibiletrovareriferimentia esseintuttiimanualieesse costituisconoilpaesaggio culturalefamiliareal ricercatore,allostudente,alla personacoltae secondariamenteperchéil problemaessenzialepostoin questolibroèperl'appunto quellorespintooignoratoin quelleopere(peraltrononne sottovalutoaffattoil contributo). Hopreferitosegnalaredei testisituatifuoridelcampo dell'antropologiaclassica,ma cheamioparereriguardano ogniscienzadell'uomo. Alcunipongonoiproblemi fondamentalidimetodoedi teoria,ehovoluto sottolinearequiilmiodebito versovonNeumann,von Foerster,Atlan,Maturana,i cuitesticapitali sull'autorganizzazione, tuttaviaancoraaldifuori deglischemidisciplinari, restanomisconosciutiopoco noti.Hovolutodarealcuni orientamentibibliografici sullaprimatologia, l'ominidizzazione,l'etologia umana,perchésitrattadi lavoriinlinguainglese ancoraignoratitralescienze umane.Illettoretroveràin questeoperedelle bibliografiepiùricche,e potràanchetrovarealcune indicazioninellibrospesso citatoquidiSergeMoscovici. Lamiabibliografianonè pertantoselettiva,poichécito ugualmentealcunitestinei cuiconfrontihoun atteggiamentodiopposizione [eanchetalvoltadegliautori chemisonocostrettoa nominareperdominare un'antipatiacontingente (personale)efarmibelloai mieiocchi]. Insomma,sitrattadi un'aperturabibliograficache inquantotalecorrisponde moltoprecisamenteaquesto saggio:aprirelanozionedi uomoelateoriadell'uomo, essapermetteràallettoredi orientarelesueprime curiositàattraversotentativie errori,comeiostessoho dovutofare. Nota:Citodovunquesia possibile(secondolemie informazioni)letraduzioni francesidelleoperestraniere. Ladatadiriferimentoè dunquequelladella traduzione,nonquelladel contributostoricodelleopere. Perquantoriguardal'operadi VonNeumann,ladata corrispondeall'edizione postumadellesueesposizioni teorichesugli"automi". ALLANDA.,"Evolutionand HumanBehavior",London, Tavistock,1969. --,"HumanDiversity",New York,ColumbiaUniversity Press,1971. --,"TheHumanimperative", NewYork,Columbia UniversityPress,1972.(Trad. it."L'imperativoumano", Milano,Bompiani,1974.) ALTMANNS.A.,"Social Communicationamong Primates",Chicago,Chicago UniversityPress,1967. ANTHONYS.,"TheChill DiscoveryofDeath",London, 1940. ARDREYR.,"LesEnfants deCaïn",Paris,Stock,1963. 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