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Gaetano Riccio … EBBENE SI`. TRENITALIA CI OBBLIGA ALLO

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Gaetano Riccio … EBBENE SI`. TRENITALIA CI OBBLIGA ALLO
Gaetano Riccio
… EBBENE SI’. TRENITALIA CI OBBLIGA ALLO SCIOPERO
Ma è possibile confrontarsi senza obbligarci a scioperare? Era questa la domanda (rivelatasi
retorica) con la quale titolavamo un articolo, sullo scorso numero de “La Voce” a proposito di
relazioni industriali nel Gruppo Fsi. La risposta di chiusura dell’Azienda ci ha costretti allo
sciopero (12 aprile), e perché Trenitalia ha imposto il blocco assoluto alle trattative sindacali.
La situazione delle relazioni industriali con Trenitalia è di assoluto stallo: nell’ultimo incontro
tenutosi sulle problematiche che hanno portato alla dichiarazione di sciopero, presente anche la
Holding FS, abbiamo ancora una volta riscontrato una mancanza di volontà dell’Azienda a
rivedere, alla fonte, il sistema di gestione del personale mobile che ha ampiamente dimostrato i
propri limiti, producendo quotidianamente disservizi e soppressione di treni. Anche su tutte le altre
tematiche che sono alla base della protesta dei lavoratori di Trenitalia non sono venute risposte
risolutive alle problematiche poste dal sindacato.
Con la firma del Ccnl e degli accordi, che negli ultimi mesi si sono succeduti, abbiamo dimostrato
di voler ricercare, anche oltre misura, un percorso condivisibile.
Ma ogni passo in avanti che si fa sul tavolo nazionale, si traduce per Trenitalia in sistematica
violazione del contratto e degli accordi successivi, a partire dai turni del personale mobile alla
gestione delle ferie, dai buoni pasto agli spostamenti imposti al personale della divisione Cargo,
dalle continue esternalizzazioni nella manutenzione dei rotabili all’accorpamento dei settori della
vendita e dell’assistenza.
I paradossi dei turni
Sui turni del personale mobile assistiamo a situazioni paradossali in cui, pur di dimostrare che il
sistema di gestione serve a recuperare produttività, si arriva a negare quello che il giorno prima si è
sancito nel contratto o in accordi successivamente intervenuti: non viene rispettata la cadenza del
riposo al sesto giorno, vi sono agenti in disponibilità pura, aumenta l’orario di lavoro settimanale
ma diminuisce la parte pregiata di condotta e di scorta. Non solo. Si aumenta il disagio dei
lavoratori in quanto il lavoro viene spostato dagli impianti periferici verso i grandi impianti, per cui
ai tempi di lavoro della prestazione giornaliera occorre aggiungere i tempi per il pendolarismo casa
/ impianto. In alcune realtà come in Sicilia, pur di arrivare a dimostrare dei recuperi fittizi del
sistema di gestione, si taglia la squadra di scorta eliminando il Cst sui treni con quattro vetture della
Dpni in totale contrasto con le norme vigenti.
Anche nell’audizione che abbiamo avuto con la Commissione di garanzia, abbiamo ribadito le
nostre ragioni e le difficoltà dei lavoratori, nonché le ricadute sul servizio ferroviario che questo
sistema di gestione turni comporta.
Come conseguenza di tutto ciò, nel successivo incontro che abbiamo avuto con Trenitalia, l’unica
risposta che ci ha fornito la dirigenza è stata quella di una nuova convocazione dei tavoli territoriali
di confronto per esaminare le questioni poste dal sindacato. Abbiamo poi appreso che la
convocazione dei tavoli territoriali è scaturita da una richiesta che la stessa Commissione di
garanzia ha fatto a Trenitalia nel corso della successiva audizione a cui l’azienda è stata sottoposta.
E’ evidente che Trenitalia ha utilizzato queste convocazioni fatte a livello regionale solo per
prendere tempo in quanto ai dirigenti territoriali non è stata data alcuna possibilità di poter
intervenire sui turni elaborati dal centro e gli stessi dirigenti non hanno alcun potere decisionale
sulle problematiche su cui la stessa azienda non ha voluto dare soluzione al tavolo nazionale. In
queste riunioni, infatti, l’azienda non ha fatto altro che ripetere le risposte fumose che sta
propinando da mesi ai tavoli di confronto con il sindacato, limitandosi solo a registrare per
l’ennesima volta tutte le criticità presenti nei turni che i dirigenti territoriali ben conoscono, ma su
cui non fanno nulla per eliminarli perché così viene loro chiesto dal centro.
L’abbandono di Divisione Cargo
Nella stessa riunione non è stato possibile affrontare le questioni relative alla Divisione Cargo, in
cui stiamo assistendo ad un completo abbandono di interi territori anche laddove le impese
concorrenti stanno aumentando la produzione. E’ in corso un vero e proprio smantellamento con la
perdita del patrimonio umano e professionale e del relativo know-how. Abbiamo sempre affermato
che riteniamo necessario mantenere operativi gli impianti di coordinamento e gestione e ci
siamo dichiarati disponibili ad un confronto che preveda un serio piano industriale di rilancio del
settore ma non intendiamo in alcun modo essere spettatori di una svendita di un settore strategico
come quello del trasporto delle merci.
Né è stato possibile affrontare, nel corso dell’incontro, le problematiche più volte da noi enunciate,
relative alle continue esternalizzazioni nella manutenzione dei rotabili e le criticità dovute agli
accorpamenti avvenuti nei settori della vendita e dell’assistenza. In quest’ultimo settore vanno
anche urgentemente affrontate le problematiche relative ai desk informativi in quanto, in alcuni
impianti, quelli attualmente in funzione non sono assolutamente adeguati.
In questo clima di relazioni industriali, il gruppo dirigente di Trenitalia non trova di meglio che
emanare disposizioni in materia di ferie del personale che cozzano pesantemente con le norme
contrattuali e, in maniera contraddittoria, viene chiesto ad una parte del personale di “sfogare” le
ferie ben prima dei tempi previsti dalle norme, mentre in molto settori dell’esercizio,
quotidianamente, vengono negate giornate di ferie al personale.
Va rimarcato, altresì, che anche su alcune questioni delicate che riguardano l’esercizio ferroviario è
necessario che le Divisioni di Trenitalia diano gli opportuni chiarimenti al personale in quanto, per
esempio, le indicazioni fornite dalla Dt con la Deif 4.5 non sono molto chiare specie per quanto
riguarda le condizioni di sicurezza relative al materiale rotabile circolante con il controllo porte
esterne non funzionante.
Un blocco insopportabile
E’ evidente che a questo punto, vista la situazione di insopportabile blocco su tutti i temi denunciati
dal sindacato e considerata l’assenza di novità concrete e definitive, andava data una risposta forte
ai vertici di Trenitalia e del gruppo Fs con una grande partecipazione di tutti i ferrovieri allo
sciopero di 8 ore del 12 aprile.
Probabilmente una sola azione di sciopero non basterà e ne occorrerà ancora un’altra della durata di
24 ore, oltre che intervenire pesantemente su tutti i tavoli dove siamo paritetici con l’Azienda,
auspicando che solo con una forte e decisa risposta da parte dei lavoratori il gruppo dirigente di Fs
si renda conto che non può proseguire in quest’atteggiamento che non tiene in alcun conto del
Contratto sottoscritto appena otto mesi e di tutti gli accordi successivamente intervenuti.
Ripresa del confronto con RFI
E’ ripreso all’inizio del mese di aprile il confronto con Rfi e la società, nel corso del primo incontro,
ha illustrato la dimensione del fenomeno del personale proveniente dalla Divisione Cargo di
Trenitalia che, al momento, ammonta a più di 1200 lavoratori. La stessa società ha presentato un
nuovo progetto di utilizzazione di tale personale nell’ambito della S.O. Terminali e Servizi
denominato “Pulizia, decoro e piccola manutenzione stazioni”, con l’obiettivo di migliorare
l’immagine ed il servizio offerto da Rfi. Tra le attività che la società intende affidare a questo
personale vi sono anche quelle relative alla videosorveglianza degli impianti e al presenziamento
delle portinerie, lavorazioni che in passato erano già svolte da personale ferroviario e che Rfi
intende internalizzare.
Nel corso dell’incontro, il Responsabile della Direzione Produzione , ha comunicato al sindacato la
recente sottoscrizione del Contratto di programma, con il quale saranno finanziate le attività
manutentive ordinarie e straordinarie per il triennio 2012-2014,. In merito a ciò, abbiamo espresso il
nostro giudizio negativo sui contenuti del Contratto di Programma, evidenziando gli effetti negativi
che può avere sul trasporto ferroviario ed abbiamo espresso forti perplessità sia per la riduzione
delle risorse (il piano di investimenti dovrebbe interessare tutte le linee, al fine di garantire un
servizio pubblico dignitoso su tutta la rete e non solamente su quella Av/Ac), sia per il futuro delle
linee considerate di “minore importanza”, in particolare per le possibili ricadute sul personale
operante sulle stesse, rammentando alla società che la classificazione contenuta nel documento
somiglia molto a quella presentata nel progetto di riorganizzazione, già contestata dal sindacato.
Abbiamo evidenziato che manca un concreto progetto di sviluppo e che il personale in forza è
insufficiente, soprattutto in un’ottica di implementazione di attività ed internalizzazioni. Con la
finalità di tali obiettivi, tenuto conto delle attuali carenze, abbiamo ribadito la necessità di un
programma di nuove assunzioni da farsi subito nei vari settori della società. Inoltre abbiamo
richiesto risposte concrete su tutte le criticità che abbiamo più volte segnalato quali quelle relative
a: ticket, badge, foresterie, ferie, interventi in reperibilità/disponibilità e trasferta, che creano disagio
al personale nella propria attività di lavoro. Sui tickets vi è stato l’annuncio che l’attuale procedura
verrà superata ed in questo modo il personale non verrà obbligato ad anticipare i soldi per la
fruizione del pasto.
La regolarizzazione verrà effettuata entro il mese prossimo o quello successivo.
A seguito delle risposte fornite da Rfi in merito alla questione dei tickets, anche in considerazione
delle numerose ed importanti problematiche aperte, il confronto è stato aggiornato.
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