Con i nuovi orari, in sala operatoria persi quattro interventi a settimana
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Con i nuovi orari, in sala operatoria persi quattro interventi a settimana
12345367318 LA STAMPA MERCOLEDÌ 23 MARZO 2016 «Un’associazione in nome di Serena, per le giovani vittime della strada e i genitori che si troveranno ad affrontare una tragedia come la nostra». E’ il desiderio di Alessandro Saracino, «l’ultimo che ci è rimasto. Prima ne avevamo tanti…», ma sono stati portati via dal tragico incidente sull’autostrada di Tarragona dove la figlia, studentessa in Erasmus, ha perso la vita insieme a dodici compagne. La sua salma è arrivata a Torino stanotte, domani sarà il giorno del lutto cittadino e dei funerali. Intanto ieri alle 20 dall’aeroporto di Reus, vicino a Tarragona, è decollato l’aereo promesso dal premier Renzi che ha riportato in Italia le salme di tre delle sette vittime, tra cui Serena. Poco prima delle 18 il corteo funebre – scortato da auto e moto della polizia – ha lasciato l’obitorio. Ed è stato proprio «Il dolore si combatte mettendosi in gioco» Nell’incidente avvenuto nella notte di domenica a Tarragona sono morte tredici studentesse in Catalogna con il progetto Erasmus Sette di loro erano italiane Serena era di Torino dove studiava Farmacia e questa sera i suoi compagni di corso hanno organizzato una veglia in piazza Vittorio Messa con il Vescovo Rientro in Italia Cronaca di Torino .51 Il bus maledetto NOEMI PENNA Vista l’eccezionalità dell’evento, il funerale sarà celebrato alle 12 in Gran Madre nonostante sia Giovedì Santo. Tradizione vuole che l’unica messa sia quella del Crisma in cattedrale, e invece sarà proprio l’arcivescovo Nosiglia a officiare, terminata la celebrazione in Duomo. «Stranamente hanno fatto uno strappo alla regola», commenta il papà di Serena. Ieri pomeriggio è stato contattato telefonicamente anche dal sindaco Fassino. «Dottor Saracino…»: non è stata una lunga chiacchierata, quella tra il medico e il primo cittadino, ma adesso Alessandro Saracino dice di aver sentito nelle parole di Fassino la «solidarietà vera. Quella di un uomo che sa cosa vuol dire un dolore di un padre e di una madre». Ed è proprio a lui che vuole «chiedere aiuto per realizzare questa associazione, a tutela dei genitori che devono sopravvivere a un trauma contro natura come questo». . 3 La tragedia della studentessa Erasmus Sopravvivere a un figlio è quello che nessun genitore vorrebbe… Domani alla Gran Madre l’addio di Torino a Serena «Un lutto è sempre un evento drammatico, ancor di più se è inatteso. Una perdita come questa lascia un trauma non facile da rielaborare. Nelle prime ore a prevalere è la componente emotiva, poi subentra la razionalità». Quando tempo serve? «Un paio di mesi ci vanno tutti. E’ presto per buttarsi a capofitto in un’iniziativa del genere ma è positivo che ci abbiamo pensato e sarebbe perfetto se coincidesse con la rielaborazione dell’accaduto, quando saranno passati il frastornamento e la collera». Il padre: un’associazione per aiutare i genitori in questi traumi ni non sarà allestita alcuna camera ardente ma è stato proclamato il lutto cittadino. Stasera alle 22 e trenta in piazza Vittorio gli studenti di farmacia hanno organizzato una veglia in ricordo della lo- I funerali di Serena si svolgeranno domani alle 12 nella chiesa della Gran Madre Il sindaco ha proclamato per il lutto cittadino ANSA in macchina che la famiglia ha raggiunto stanotte Torino con la bara, dopo l’atterraggio del volo dell’Aeronautica alla base militare di Pisa. Il ricordo all’Auditorium L’ultimo saluto a Serena sarà ora in Gran Madre. Per la studentessa di Farmacia che lunedì avrebbe compiuto 23 an- Dal sindaco ho ricevuto solidarietà vera, chiedo il suo aiuto per dar vita all’associazione Alessandro Saracino padre di Serena Vincenzo Villari psichiatra «Impegnarsi in un’iniziativa commemorativa, come fondare un’associazione, o battersi in prima persona per evitare che una tragedia si ripeta, è la strada giusta per non cadere in depressione. Spero che i genitori di Serena vengano supportati nel loro intento, perché avranno bisogno dell’aiuto di tutti». Ad apprendere positivamente il desiderio di Alessandro e Antonietta Saracino, dopo aver più volte dichiarato di non aver più la forza di vivere, è il dottor Vincenzo Villari, psichiatra della Città della Salute. LAPRESSE Lutto cittadino domande a ro compagna e domani sera Serena sarà ricordata anche in Auditorium Rai, dove lavorava come maschera, con un minuto di silenzio e la dedica della Sinfonia Kaddish di Bernstein. Anna Annalisa Riba, l’altra torinese rimasta ferita nell’incidente non parteciperà ai funerali. È ricoverata a Tarragona e ancora non sa della tragica fine dell’amica e compagna di stanza. La sua situazione è stabile ma necessita di un intervento, che i genitori vorrebbero far eseguire al Cto di Torino: al momento il trasferimento non è stato predisposto. Come possono essere aiutati? «Si può toccare con mano la tristezza e disperazione di queste persone. Serve la solidarietà di tutti, augurandosi che riescano a ritrovare il loro equilibro così come la forza di chiedere e accettare l’aiuto dei loro cari, così come dei medici. In ogni caso, ispirarsi alla figlia per un’attività di solidarietà non servirà a far passare il dolore ma a conviverci meglio». [N.P.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Denuncia dei sindacati: parte la «class action» contro lo Stato “Con i nuovi orari, in sala operatoria persi quattro interventi a settimana” il caso «Quattro interventi in meno a settimana a sala operatoria e ambulatori a orario ridotto». Sono queste le conseguenze in Piemonte dell’applicazione della normativa europea sugli orari di lavoro (e di riposo) del personale ospedaliero. Una «situazione paradossale», che vede «il diritto degli operatori di riposare undici ore fra un turno e l’altro e dei pazienti di essere curati da medici riposati e lucidi, contrapporsi alla riduzione dei servizi e dell’allungamento delle liste d’attesa». E nonostante tutto, «continuano a esserci irregolarità sul ri- Q Servizi ridotti Aumentano gli operatori decisi a fare causa REUTERS spetto delle norme». A denunciare la situazione è il dottor Alberto Fabris, chirurgo delle Molinette e delegato Cisl, descrivendo quella che è l’attuale situazione della sanità piemontese che «porta sempre più operatori a fare causa, non tanto alle aziende sanitarie quando allo Stato, che non permette nuove assunzioni». Ispettorato nei reparti Proprio ieri mattina sono stati consegnati i primi assegni dei 6 milioni di euro di rimborso spettanti a 175 medici piemontesi (di cui 114 torinesi), che fra il 1978 e il 2006 non hanno ricevuto alcun pagamento per svolgere la specializzazione. E ora Consulcesi lancia «una nuova class action sugli orari di lavoro massacranti, contro lo Stato che ha approvato con dodici anni di ritardo la normativa europea e che nonostante tutto non mette in condizioni le aziende sanitarie di applicarla», afferma il presidente Massimo Tortorella. «E’ un problema che accomuna 106 mila camici bianchi – spiega l’avvocato Sara Saurini –. Abbiamo stimato che se per sei anni si è lavorato dieci ore a settimana oltre il limite delle 48 ore previsto, si ha diritto a 80 mila euro di rimborso». A stupire è che «le aziende sanitarie hanno le mani legate», rincara Fabris: «Siamo arrivati a dover attendere i controlli degli ispettori di lavoro per prendere atto delle irregolarità che riscontrano. Questo perché non si sa come applicare le norme entrate in vigore il 25 novembre scorso». Bilancio bloccato E in attesa dell’uscita del Piemonte dal piano di rientro, condizione necessaria per lo sbloc- Al Maria Vittoria Da Parma a Torino in ambulanza neonata prematura salvata dalla cecità 1 Appena il tempo di ve- dere la luce e già rischiava di precipitare in un buio senza speranze. Nonostante questa premessa quella di Roberta - la piccola di sole dodici settimane di vita, nata prematura con una grave forma di retinopatia - è una storia a lieto fine: a fare la differenza, è stata la decisione di trasportarla dall’Ospedale di Parma al Maria Vittoria, dove ha ricevuto le prime cure nel Centro di riferimento regionale dell’Asl Torino 2 diretto dal dottor Giovanni Anselmetti, direttore dell’Oculistica. La piccola paziente è stata sottoposta a tre trattamenti con il laser. L’ultimo passaggio sarà il ricorso alla «crioterapia», tecnica che permette di ridurre le aree ischemiche raffreddandole a bassissime temperature tramite una sonda. [ALE.MON] co totale del turnover, al centro della discussione rimane il fabbisogno di personale. Un nodo su cui Nursing Up lancia l’allarme: «Temiamo che il calcolo del reale fabbisogno della sanità che in questi giorni tiene banco in Regione nasconda la volontà d’iniziare a esternalizzare – afferma il segretario regionale Claudio Delli Carri –, quando la vera necessità è assumere». E si domanda: «Perché non attendere le linee guida nazionali, ora al vaglio del Ministero? Ancora una volta nella programmazione sanitaria non si mette al centro la persona ma solo la questione economica, trasformando professionalità e servizi in una voce di bilancio». [N.PEN.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI