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Galleria Am Kupfergraben 10, Berlino, Germania IN PRIMO PIANO

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Galleria Am Kupfergraben 10, Berlino, Germania IN PRIMO PIANO
IN PRIMO PIANO
CIL128
pagine IX-X
DAVID CHIPPERFIELD ARCHITECTS
Galleria Am Kupfergraben 10,
Berlino, Germania
La galleria d’arte Am Kupfergraben 10 è situata in un eccezionale luogo ricco di
storia e di cultura nel cuore della città di Berlino. Affacciata sul canale
Kupfergraben – che costituisce insieme al fiume Sprea uno dei confini fisici della
Museumsinsel, la famosa Isola dei Musei –, essa non rinuncia a confrontarsi con
la singolare ricchezza di architetture che la circondano.
Il complesso museale, che nel 1999 è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio
dell’umanità, comprende Altes Museum, Neues Museum, Alte Nationalgalerie,
Bode Museum e Pergamonmuseum. I celebri edifici, situati nella parte settentrionale dell’isola, rappresentano cent’anni di architettura museale tedesca (Altes
Museum fu inaugurato nel 1830; la costruzione del Pergamonmuseum terminò
nel 1930) e ospitano alcune preziose collezioni e capolavori d’arte. Durante la II
guerra mondiale, la Museumsinsel fu seriamente danneggiata e dopo la spartizione della città finì per trovarsi nel settore sovietico; in seguito alla riunificazione
delle due Germanie, ebbe inizio un lungo lavoro di restauro e di ricostruzione
dei cinque musei entrati a far parte del gruppo dei 17 musei statali di Berlino
(Staatliche Museen zu Berlin) appartenenti alla Fondazione del Patrimonio
Culturale Prussiano (Stiftung Preussischer Kulturbesitz).
Nel 1997, lo studio David Chipperfield Architects è stata incaricata – dopo un
iter alquanto travagliato, a Giorgio Grassi, vincitore del concorso del 1994, fu
alla fine tolto l’incarico – della ricostruzione del Neues Museum (nel 2009 ne è
prevista l’apertura al pubblico) e, successivamente, della costruzione della James
Simon-Galerie (apertura nel 2012), il sesto “componente” dell’Isola dei Musei.
Si tratta di un edificio che adempie ad alcune importanti caratteristiche: quella
funzionale, in quanto raccoglie e smista il grande pubblico dei visitatori (ne sono
previsti 4 milioni all’anno) e fornisce nuovi spazi per una libreria, negozi, ristorante, auditorium ed altri servizi; quella storica, nel senso che, colmando la posizione geografica del Packhofgebäude di Karl Friedrich Schinkel, ripristina la
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Planimetria.
Legenda:
1. Altes Museum
2. Neues Museum
3. Alte Nationalgalerie
4. Pergamonmuseum
5. Bode-Museum
6. James Simon-Galerie
Progetto
David Chipperfield Architects: Martina Betzold, David
Chipperfield, Laura Fogarasi, Andrea Hartmann, Hannah Jonas,
Barbara Koller, Harald Müller, Elke Saleina, Alexander Schwarz
Site supervision
BAL Bauplanungs- und Steuerungs GmbH, Berlin
Structural Engineers
Ingenieurgruppe Bauen, Karlsruhe/Berlin
Service Engineers
JMP Ingenieurgesellschaft mbH, Stuttgart/Berlin;
KMS Beratungs- und Planungsgesellschaft mbH, Berlin
Cronologia
2003 (concorso ad inviti), 2007 fine lavori
Nella pagina a fianco:
fronte sul canale
Kupfergraben.
Fotografie
Ioana Marinescu
3
4
6
2
1
situazione originaria in cui si trovava l’area di fronte al Neues Museum; inoltre,
il progetto, con le sue dimensioni e utilizzo di alcuni elementi architettonici,
“tiene insieme” tutto il complesso museale. Anche dall’altra parte del canale
Kupfergraben, in un’area resa libera dai bombardamenti della II guerra, prospiciente il Neues e l’Altes Museum, lo studio David Chipperfield Architects ha realizzato (dopo aver vinto un concorso ad inviti) un’opera di estrema delicatezza.
Il nuovo edificio – commissionato da Céline e Heiner Bastian come sede della loro
attività di galleristi – risulta “incastonato” tra due volumi attigui (alti 3 e 4 piani)
e ricalca in pianta l’esatto perimetro dell’area. La sua posizione strategica ad
angolo, tra la Kupfergraben e la Bodestrasse, e l’affaccio verso l’Isola dei Musei
ne esaltano l’importanza come esempio d’intervento in un contesto di tale rilevanza. Il progetto stabilisce relazioni compositive con gli edifici adiacenti,
soprattutto nel rispetto delle orizzontalità marcate dai piani e nell’unione, filtrata
dalla colonna esistente (nell’apertura in alto), con l’edificio confinante sulla
Kupfergraben. Si tratta quasi di un gesto simbolico, del manifesto di tutta l’opera, che spiega il suo rapporto con il contesto storico: un’architettura moderna
che stabilisce un dialogo con il passato, senza replicarlo formalmente; lo cita
soltanto, cercando di stabilire nuove regole più consone all’attualità dei tempi.
Grandi aperture vetrate con ante in legno grezzo, posizionate (in maniera
asimmetrica) secondo le esigenze funzionali, caratterizzano i due fronti esterni.
Le facciate sono in muratura realizzata con mattoni recuperati dai depositi
dello stesso periodo storico.
Gli spazi interni presentano stanze alte 5,5 metri distribuite sui tre piani (con
un quarto piano e un interrato più bassi); grazie alla disposizione “personalizzata” delle finestre e alle piante differenziate, ciascuna sala appare illuminata
in modo diverso. Il risultato è un insieme di spazi espositivi (e di lavoro) ben
proporzionati e illuminati dalla luce naturale della città.
Testo
Igor Maglica
4
2
1
3
4
Particolare della sezione verticale
del fronte sulla Bodestrasse.
Legenda:
1. strato a vista con laterizi
di spoglio
2. isolamento termico
3. cemento armato
4. componenti in calcestruzzo
prefabbricati
4
1
Qui e nella pagina a fianco:
fronte vista del volume
della nuova galleria inserito
tra gli edifici esistenti.
Da sinistra: fronte
sulla Bodestrasse,
sezione trasversale,
sezione longitudinale,
fronte sulla Kupfergraben.
Da sinistra: piante
del piano terra,
del 1°, 2° e 3° livello.
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