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GIORNALINO N. 2 A.S. 2008-2009

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GIORNALINO N. 2 A.S. 2008-2009
Giornalino della scuola primaria “Monumento ai Caduti” di Monserrato
Numero 2 Dicembre 2008-Aprile 2009
Editoriale
Sommario
Cari lettori,
Pagina 2
La recita di Natale
questo è il secondo numero del nostro
Pagina 23
Speciale Carnevale
Pagina 32
Esperienze scolastiche
Pagina 40
Le nostre paure
opinioni sulla recita di Natale.
Pagina 44
Cronaca sportiva
Abbiamo poi raccontato tutte le nostre
Pagina 45
Le nostre interviste
Pagina 49
E ora…..divertiamoci un po’
giornalino.
L’argomento più importante di questo
giornale è stato la cronaca e le nostre
esperienze scolastiche di questo periodo.
A questo numero hanno dato un apporto
più consistente anche i bambini di prima,
che nel frattempo sono diventati bravi
nella scrittura, che ha permesso loro di
esprimersi con le parole e non solo con i
disegni.
Vi auguriamo buona lettura
Tutti i bambini della scuola
1
La recita di Natale
1
Nella recita di Natale mi è
piaciuta la parte della fata del
ghiaccio e quella di babbo
Natale
Caterina Porceddu 1a
Io non mi sono divertito
Federico Exana 1a
Quando ero la mi è piaciuta
tanto la recita. Però quello che
mi è piaciuto di più è la fata del
ghiaccio e anche gli altri che
hanno partecipato. Anche le
mamme hanno fatto i vestiti.
SabrinaPutzu 1a
La recita mi è piaciuta un po’. Lorenzo Manca di Nissa 1a
Ero contenta perché c’era mamma
e mia sorella Federica.
Sara Sitzia 1a
Mi è piaciuta molto la parte della
fata del ghiaccio, delle letterine e
gli uccellini. Enrico si è
innamorato della fata del ghiaccio,
però era un suo segreto.
Mattia Cogoni 1a
Mi è piaciuto di più cantare le
canzoni di Natale.
Cristiano Puddu 1a
La recita mi è piaciuta molto perché i canti mi sono piaciuti molto. Federico Sanna 1a
Mi è piaciuta grazie a te maestra Marisa. La mia preferita era la fata della quarta.
Stefano Vincenti 1a
Sono stato bravo. Mi sono divertito tanto. Mi sarebbe piaciuto fare la renna. Mamma a te è piaciuta?
Edoardo Loddo 1a
1
Le foto della recita sono state gentilmente concesse dal Signor Vincenti, padre di Stefano della classe prima.
2
Mi è piaciuta la recita e mi sono divertita tanto vedendo le renne che giravano. Leonardo Mazzucco
mi è piaciuto tanto era bello. Michela Serci 1a
Io mi sono annoiato. Tommaso Spiga 1a
Mi è piaciuto il canto Olahiè e anche gli altri
canti. Alessio Perra 1a
Mi sarebbe piaciuto moltissimo fare la renna.
Enrico Massidda 1a
Sono stata brava e la recita mi è piaciuta
molto.
Aurora Argiolas 1a
Tommaso Spiga
Mi è piaciuta la musica del Natale. Andrea Nuciarelli 1a
Mi è piaciuta la fine della recita e la parte dei pacchetti. Federica Cogoni 1a
La recita mi è piaciuta molto perché mi sono piaciuti i canti e mi sono innamorato di una molto
bella.
Federico Sanna 1a
Mi è piaciuta la parte di parte di Babbo Natale.
Filippo Ravasio 1a
Ero contenta quando ho visto mamma e mia sorella
Federica.
Sara Sitzia1a
Filippo Ravasio
Quel giorno della recita mi sono divertito tanto e la mia
parte preferita è stata quella degli uccellini e quella della
fata del ghiaccio.
Francesco Puddu 1a
La mia parte era quella di cantare ma io ero
ammalata, avevo la febbriciattola. Mi sarebbe
piaciuto esserci.
Silvia Balestrino 1a
Mi è piaciuta dove cantavamo insieme e
andavamo via. Ci siamo divertiti quando
c’erano le renne.
Gaia Corongiu 1a
Mi sono un po’ annoiato.
Mattia Boscu 1a
Mattia Boscu
3
Anastasia Deiana
La recita mi è piaciuta tanto. Volevo fare la
parte della fata.
Anastasia Deiana 1a
Mi è piaciuto tanto, tanto, tanto. Quello che
mi è piaciuto di più è mettere la letterina.
Elisa Loddo 1a
Mi è piaciuta perché è venuta mamma e il mio
fratellino Matteo. Luca Loddo 1a
Mi ricordo i bambini che ballavano. Vladimir Ghiani 1a
Mi è piaciuto tanto, tanto, tanto. Quello che mi è
piaciuto di più è mettere la letterina.
Elisa Loddo 1a
Mi è piaciuto Babbo Natale e le renne. È venuta
mamma e papà. Sofia Atzeni 1a
Sofia Atzeni
Francesco Limbardi
4
Il 22 Dicembre abbiamo fatto la
recita di Natale. A me è piaciuto
quando i bambini di quinta hanno
fatto gli uccellini. Mi sono divertita
molto. Ma mi è piaciuta anche la
scena che ha fatto Alessio, il nostro
compagno.
Maria Fiorella Boi 2a
Oggi, alla mia recita mi sono
divertito molto, ero emozionato
perché guardavo lo spettacolo con i
miei compagni e qualche volta
chiacchieravo.
Lorenzo Moi 2a
Il 22 Dicembre a scuola abbiamo fatto la
recita. Io ho fatto la scenetta del bambino
ritardatario. Mi è piaciuta la recita perché
c’erano scenette e canzoni belle, infatti le ho
cantate con gioia. Purtroppo non ho potuto
vedere bene le scenette perché ero seduto di
spalle con i miei compagni..
Alessio Serra 2a
Il giorno 22 Dicembre nella mia scuola
abbiamo fatto la recita. Mi è piaciuta molto.
Quello che mi ha colpito di più sono stati gli
uccellini e quando hanno rappresentato il
Santo Natale.
Emanuele Matta 2a
A me di questa recita è piaciuta la fine,
quando gli uccellini sono arrivati a
destinazione insieme ai pastori con le
pecorelle.
Gabriele Demarco 2a
Il 22 Dicembre la mia scuola ha organizzato
la recita di Natale. Hanno partecipato i
bambini di tutte le classi. I bambini della
terza, quarta e quinta hanno ballato e recitato
e invece quelli di prima e seconda hanno solo
cantato. È stato molto bello, ci siamo divertiti.
Eleonora Musu 2a
La parte della recita che mi è piaciuta era
l’apparizione delle renne di Babbo Natale e
quella dei pacchetti regalo.
Filippo Mancosu 2a
All’inizio della recita Marianna e Michele
hanno presentato in poche parole la recita, poi
noi e i bimbi di prima elementare abbiamo
imbucato la letetrina e abbiamo recitato la
poesia. Ama questa recita è piaciuta tanto.
Elisa Marrocu 2a
La mattina del 22 Dicembre a scuola abbiamo
fatto la recita di Natale. Tutti i bambini della
scuola hanno partecipato facendo spettacoli e
canzoni. C’erano tutte le maestre e la
direttrice. I genitori hanno visto i loro
bambini quanto erano bravi.
Emily Espis 2a
La recita mi è piaciuta tutta, però la parte che
mi è piaciuta di più è stata quella del mio
compagno che diceva: “Un momento! Per
fortuna sono arrivato in tempo”. Poi alla fine
della recita alla maestra Fabiana hanno
regalato un orologio.
Arianna Corona 2a
La mia recita è stata molto emozionante.
Abbiamo cantato molto e i bambini più grandi
hanno anche recitato. Sono venuti a vedermi
mamma. Nonno e nonna. Io li vedevo da
lontano e loro mi guardavano sorridenti.
Emanuele Porcu 2a
La parte che mi è piaciuta di più è quando
quelli di quarta hanno fatto babbo Natale e gli
abeti di Natale.
Alice Montixi 2a
5
parte come quella di quinta. Però io ho
imbucato la letterina. Alla fine sono andata
via.
Gaia Balata 2a
Alla recita ci siamo seduti nelle gradinate e
abbiamo visto il pubblico, poi è arrivato mio
fratello che faceva l’uccellino. Nel pubblico
mancava mia zia, mia nonna e l’altro mio
fratello. La parte che mi è piaciuta
di più era la parte dove babbo
Natale aveva parlato agli uccellini.
Alessandra Cocco 2a
Il 22 Dicembre ho fatto la recita. A
me è piaciuta molto la parte di
Babbo Natale e le sue renne e
anche gli abeti.
Enrico Murru 2a
Il 22 Dicembre a scuola abbiamo
fatto la recita di Natale. Mi sono
vestita con i jeans, la maglietta
bianca, gli stivali neri e un
cappellino bianco con le stelline
dorate. Poi ci siamo alzati e abbiamo
imbucato la letterina, ci siamo riseduti nella
scala e abbiamo recitato un filastrocca.
Abbiamo cantato 6 canzoni di natale ed
eravamo molto bellini. Sono venuti a vedermi
i miei genitori, mi hanno fatto gli auguri e
siamo andati a casa. È stata una bella giornata
ed ero molto contenta.
Giulia Taris 2a
Il 22 Dicembre 2008 c’era la recita di Natale e
c’era tanta gente. La parte che mi è piaciuta di
più è stata quando abbiamo imbucato la
letterina. Il tutto abbiamo cantato sei canzoni,
prima però la classe quinta ha iniziato con dei
maschietti che portavano in testa dei
cappellini a forma di uccellini. Poi la quinta
canzone delle renne di Babbo Natale era
troppo divertente ed era la canzone della
quarta. Alla fine della recita abbiamo dato gli
auguri alla direttrice e alle maestre. È stato
bellissimo.
Martina Floris 2a
Lunedì 22 Dicembre abbiamo fatto la recita.
Abbiamo cantato e recitato la filastrocca che
ci ha insegnato maestra Marisa. Abbiamo
fatto la recita bellissima e la maestra Fabiana
alla fine ci ha dato le penne matite. Grazie a
loro.
Nada Mossa 2a
Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita e le
canzoni che mi sono piaciute di più sono
“Siam biglietti e letterine”, e l’altra è “le
renne di Babbo Natale”
Francesca Rossi 3a
Il 22 Dicembre 2008 c’era la recita di Natale e
c’era tanta gente. La parte che mi è piaciuta di
più è stato quando i bambini di terza hanno
fatto i pacchettini. Anch’io volevo fare una
6
A metà novembre la maestra ci ha detto che dovevamo provare una recita per Natale. Ci ha
raccontato cosa dovevamo fare. Prima abbiamo provato a cantare in classe. Un altro giorno abbiamo
provato a fare il ballo in salone poi le maestre dicevano che non andava bene e che ci dovevamo
mettere in file in modo diverso. Tutti i giorni succedeva questa cosa e spesso ridevamo tutti insieme
noi e le maestre. Finalmente un giorno abbiamo trovato la soluzione. Prima di iniziare Natale Suor
Eda ha detto di provare tutti insieme e abbiamo provato tutti insieme assieme ai bambini delle altre
classi. Il giorno 22 Dicembre abbiamo iniziato la recita alle 11, c’erano tanti genitori che non
vedevano l’ora di vedere i propri figli. Eravamo tutti quanti belli.
Pema Melis 3a
Il giorno della recita di Natale la mia classe
ha fatto la parte dei pacchetti. All’inizio c’è
stata la presentazione della recita., che mi è
piaciuta molto. Poi sono arrivati i bambini
di prima che hanno messo le lettere nella
cassetta. Gli uccellini poi dovevano portarle
alla meta. La parte dei bambini di quinta mi
ha fatto ridere perché hanno fatto gli
uccellini che beccavano nel giardino della
scuola. Le bambine di quarta hanno
interpretato i cristalli di ghiaccio.
Finalmente è arrivata la nostra parte e tutto è
andato benissimo. È stata una giornata
bellissima.
Andrea Argiolas 3a
Quando eravamo seduti nella panchina eravamo strettissimi e quando siamo saliti sul palco io ero
molto emozionato. Io pensavo che sarebbe stato un disastro, ma invece la nostra esibizione è
piaciuta molto alla folla. Poi quando siamo scesi dal palco abbiamo guardato le altre esibizioni. A
ma è piaciuta molto la canzone :”Le più belle forti renne”. Mia sorella mi chiamava in
continuazione e questo mi faceva innervosire e vergognare un po’. Alla fine della recita siamo usciti
in cortile, peccato che ci siamo restati poco e tutti siamo tornati casa. È stato il bel evento di tutta la
mia vita.
Marco Cordaro 3a
Alla recita di Natale mi sono
divertita molto. Noi però
non abbiamo parlato al
microfono, ma abbiamo
cantato e ballato. La cosa
che mi è piaciuta di più è
quando siamo andati in
scena; la cosa che non mi è
piaciuta è quando ci siamo
seduti nelle panchine e non
ci stavamo e non ci hanno
fatto togliere il costume. In
tutto abbiamo fatto sei canti
e quelli che parlavano al
7
microfono erano di quarta e di quinta. Quando la recita è finita alcuni nostri genitori si sono messi a
piangere, alcuni stavano ridendo. Poi siamo saliti in classe a prendere il nostro materiale, abbiamo
salutato le maestre e abbiamo augurato buone vacanze e siamo andati a casa.
Chiara Currelli 3a
Il 22 Dicembre c’era la recita di scuola con tanti balli e alcuni bambini dicevano la loro parte. Tutti
erano felici e aspettavano il giorno. Eravamo vestiti e dovevamo essere pacchetti perché dovevamo
fare la marcetta dei regali. Poi tutti delle altre classi hanno fatto il loro balletto e alla fine abbiamo
fatto un bellissimo canto.
Marco Lecca 3a
Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale, c’erano tutte le classi della scuola. La parte che mi
è piaciuta di più è la nostra, cioè quella della terza elementare e quella delle bambine di quarta, anzi
questa non tanto, però mi è piaciuta la fata dei cristalli di ghiaccio. Era bellina anche quella dei
maschi di quarta. Quello che non mi è piaciuto era quello della prima e della seconda perché hanno
fatto poco e anche il fatto che eravamo scomodi aspettando la nostra parte con i pacchettini. La
parte più bella è stata la canzone finale perché la cantavamo tutti insieme. Infine siamo saliti in
classe e abbiamo trovato una busta per noi: c’erano strumenti musicali. È stata una bella giornata.
Francesca Murru 3a
Il 22 Dicembre con la mia scuola
abbiamo fatto la recita di Natale.
Io e la mia classe abbiamo fatto la
canzone dei pacchettini. I bambini
di prima e di seconda hanno
recitato la filastrocca delle
letterine. Le bambine di quarta
hanno fatto la canzone dei cristalli
di ghiaccio, invece i maschietti
hanno fatto le renne. Le femmine
erano le letterine che prima i
bambini di prima e seconda hanno
imbucato. I maschi di quinta hanno
fatto gli uccellini postino che
avevano il compito di far da guida
ai pacchetti, alle letterine e ai cristalli di ghiaccio. La scena che mi è piaciuta di più era quella alla
fine dove c’era il presepe; quella che mi ha fatto ridere è quella delle renne. È stata una recita
bellissima!
Federica Putzu 3a
Il 22 Dicembre si è svolta la recita in salone alle 11. Mi sono divertito molto sia per la recita e anche
perché sono uscito da scuola con Carla, la mamma di Francesca Murru, la mia migliore amica.
Dopo con Francesca mi sono divertito un mondo. La recita è stata molto bella. Noi abbiamo ballato
la canzone “la marcia dei pacchettini”. La scena che mi è piaciuta di più è la parte dove gli uccellini
beccavano le briciole nel giardino della scuola. A mia mamma è piaciuta molto e anche a me.
Mattia Contu 3a
Durante la recita di Natale la nostra parte era quella dei pacchetti. Dopo i cristalli e la fata dei
ghiacci siamo entrati con “la marcetta dei regali”. Dopo la nostra parte c’era la canzone delle renne
8
insieme a Babbo Natale, che ballavano e cantavano insieme. C’erano le letterine, gli uccellini
postino, i cristalli, la fata, noi, cioè i pacchetti, le renne, Babbo Natale, i bambini che imbucavano le
letterine, i presentatori, gli abeti e le maestre. È stata un’esperienza fantastica per me e per tutti gli
altri.
Michela Sanna 3a
Prima di iniziare le vacanze abbiamo fatto una recita., c’erano dei balletti, c’erano Marianna e
Michele che raccontavano. Recitavano pure le letterine. Noi ci siamo vestiti da pacchetti, eravamo
anche scomodi, poi si rompevano subito. Le bambine della quarta hanno fatto il balletto dei cristalli
di ghiaccio. Noi pacchetti e pacchettini e i bambini di prima hanno imbucato le letterine, che poi
sono state animate dalle bambine di quinta. I bambini di quarta, i maschietti, hanno fatto Babbo
Natale e le sue renne. C’erano i bambini di quinta che facevano gli uccellini. La recita mi è piaciuta
molto.
Eleonora Carucci 3a
Lunedì 22 Dicembre le classi prima, seconda, quarta, quinta e noi abbiamo fatto la recita di Natale.
Ha iniziato la classe prima, ha continuato la seconda, la quinta, la quarta e poi è toccato a noi.
Quando ci siamo seduti sulle panche , la maestra ci ha sistemati e i nostri pacchetti si staccavano. La
maestra ci ha detto che la parte della quarta (cristalli di ghiaccio) doveva essere la nostra parte e noi
quando l’abbiamo saputo eravamo un po’ tristi perché le bambine che ballavano erano bellissime,
ma soprattutto era bella la fata dei ghiacci. Dopo di loro è toccato a noi e io e tutti i miei compagni
eravamo emozionati. Quando abbiamo finito tutte le persone sedute tra il pubblico ci applaudivano
e io ho capito che l’avevamo fatto bene e che era piaciuto. Io ero molto contenta. Non so cosa dirvi,
ma vi assicuro che è stata una bellissima recita.
Alessia Fanti 3a
La nostra recita per me è riuscita bene, ma ci sono state alcune cose scomode. Partiamo dall’inizio:
quando ci siamo seduti, noi di terza avevamo addosso il vestito dei pacchetti che ci impediva di
sederci bene. Poi dietro di me c’era gente che mi stava scambiano per un mobile, perché mi metteva
la mano in testa per reggersi. Ma adesso voglio parlare delle cose belle, per esempio, quando sono
entrati gli uccellini tutti ci siamo messi a ridere. Quando sono entrati in scena i bambini di prima e
di seconda eravamo stupiti dai loro cappellini: la prima aveva li aveva rossi e la seconda bianchi.
Quando è toccato a noi non ero molto eccitato perché la felicità era soprattutto dentro. Quando ero
sopra il palco un po’ mi vergognavo, ma era bello. Alla fine le lettere sono arrivate da Babbo Natale
che le ha lette. Dopo la recita siamo andati in giardino e siamo andati a casa con i genitori e i
lavoretti.
Andrea Mameli 3a
La recita si è svolta il 22 Dicembre 2008. Le parti che mi sono piaciute di più sono: la parte dove
c’è la canzone pacchetti e pacchettini e pure dove c’era la fata dei cristalli di neve. Alla fine dello
spettacolo la direttrice ci ha dato i ciupa ciupa e ha ringraziato tutte le maestre. Lo spettacolo mi è
piaciuto molto.
Riccardo Perra 3a
Il 22 Dicembre io e i miei compagni abbiamo fatto il balletto. Quando abbiamo finito siamo andati
giù, ci hanno applaudito e ci siamo seduti. Io un po’ mi sono annoiata perché durava molto. Mi sono
molto divertita perché abbiamo ballato, cioè durante il nostro balletto. La scena che mi è piaciuta è
quella di Babbo natale che guardava le mie quattro compagne che erano i pacchetti regalo.
Alessia Massidda 3a
9
Lunedì 22 Dicembre c’era la recita di Natale. Noi eravamo dopo il balletto della quinta e la nostra
canzone si intitolava “la marcia dei regali”. Credevo che facessimo brutta figura, ma quando
abbiamo finito il balletto tutta la gente applaudiva. Il balletto che non mi è piaciuto è quello delle
renne di Babbo natale e quello che mi è piaciuto di più è il nostro. A mia madre e a mia sorella è
piaciuto tantissimo.
Roberto Agnesa 3a
A Natale abbiamo fatto una recita che
si è svolta così: prima dei bambini
hanno messo delle letterine in una
cassetta. Dietro la cassetta c’erano
delle bambine di quinta che facevano
la parte delle letterine, dopo gli
uccellini, che erano i bambini di
quinta, dovevano accompagnare le
letterine da Babbo Natale. Viaggiando
erano arrivati nel regno della fata del
ghiaccio, dove c’erano i fiocchi di
ghiaccio, che erano le bambine di
quarta. La fata indicò la strada per il
bosco degli abeti. Nel bosco c’eravamo
noi, i pacchetti, che sfilavano. Poi toccò ai bambini di quarta, cioè gli abeti che dissero dov’era
Babbo Natale. Gli uccellini arrivarono verso la radura dove c’era Babbo Natale. Qui gli chiesero se
era quello lo spirito del Natale e lui rispose che lo spirito del Natale era un bimbo nato in una grotta.
Andando gli uccellini incontrarono dei pastori, si unirono a loro e arrivarono nella grotta.
Matteo Manunza 3a
Il 22 Dicembre ho fatto la recita e mi sono divertita tantissimo. Quando facevo le prove a
Novembre, credevo che era noioso ma al momento è stato divertente. Il nostro ruolo era ballare una
marcia dei pacchetti e pacchettini. Il giorno della recita appena siamo arrivati abbiamo fatto le
prove. Il titolo della recita era:”Il viaggio di Natale”. Qualche giorno prima io non avevo vergogna,
ma il giorno ne ho avuto eccome!
Letizia Cicotto 3a
Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale. Noi pacchetti quando ci sedevamo stavamo
scomodi ed eravamo tutti attaccati. Quando è iniziata la recita sono saliti sul palco i bambini di
prima e di seconda ad imbucare le letterine, ma quando avevano finito è arrivato Alessio e ha
imbucato la sua lettera e i bambini di prima e seconda hanno detto “sempre il solito ritardatario”.
Dopo sul palco sono entrati i bambini di quinta, le femmine hanno interpretato le letterine, invece i
maschietti gli uccellini che dovevano accompagnare le letterine in tutto il viaggio di Natale. Dopo
un’altra scena siamo entrati noi bambini di terza. A me è piaciuta di più la scena della fata dei
ghiacci.
Michela Murgia 3a
Il giorno della recita di Natale mi sono divertito molto e alla fine ci hanno dato il ciupa ciup. Noi
abbiamo fatto la parte dei pacchetti. I miei genitori erano contentissimi del lavoro che avevo fatto.
Nicola Meloni3a
Alle 11 esatte del 22 Dicembre eravamo dietro le quinte per la recita e la gente applaudiva. Suor
Eda ha aperto il sipario e sono usciti i due narratori, che raccontavano il primo pezzo. Sistemarono
allora una cassetta delle lettere tutta colorata. La maestra Marisa attaccò la musica e dalla cassetta
10
uscirono tante bambine della classe quinta che indossavano costumi da letterine. I due narratori
raccontarono la seconda parte e apparvero degli uccellini che beccavano le briciole della
ricreazione. Allora si incamminarono con le letterine nel mondo del Natale. I narratori raccontarono
il terzo pezzo e alcuni cristalli di neve, accompagnati dalla fata del ghiaccio, ballarono una musica
romantica. Toccava a noi!! I due narratori raccontarono il quarto pezzo e sul palco salirono quattro
abeti. Salimmo anche noi e appena si sentì la musica marciammo a tempo di musica e la gente
applaudiva. Avevamo dei costumi fatti di cartone: eravamo pacchetti. I due narratori, finita la scena,
raccontarono il quinto pezzo e sul palco salirono quattro simpatiche renne guidate da Babbo Natale,
che ballarono una musica buffa. L’ultima scena era il mondo del Natale. Gli uccellini, le letterine, i
pacchetti e alcuni cristalli incontrarono una famiglia in una capanna: era nato un bambino.
Carola Puddu 3a
A scuola con l’aiuto delle maestre abbiamo fatto una recita. All’inizio i bambini di prima hanno
infilato le letterine di Natale nella cassetta. I bambini di quinta interpretavano gli uccellini postino
che trasportavano le letterine, cioè le bambine di quinta. Arrivarono dalla fata dei ghiacci,
interpretata da una bellissima bambina di quarta e le sue compagne facevano i fiocchi di neve, che
indicarono alle letterine la strada per il bosco degli abeti. Questi erano quattro bambini di quarta e di
fronte a loro c’erano i pacchi , no di terza, che andavano da Babbo Natale. Gianmarco, un bambino
di quarta, interpretava Babbo Natale ed era accompagnato da suoi compagni che erano le renne.
Dissero che li non c’era il vero Natale, ma che l’avrebbero trovato dove brillava una bellissima e
luminosa stella. Allora tutta la compagnia si diresse verso quella stella dove trovarono un bimbo
neonato, che rappresentava Gesù, Maria, una bambina di quinta e anche Giuseppe, anche lui di
quinta. Io mi sono sentita benissimo in questa splendida recita!
Ester Spano 3a
Per augurare buon Natale la mia scuola ha organizzato una recita che parla del Natale. Tutto è
cominciato quando dei bambini hanno messo la lettera per Babbo Natale nella cassetta delle lettere,
che si domandavano chi faceva da postino. Degli uccellini che beccavano delle briciole, hanno
ricevuto l’incarico di fare da postino e così sono andati a prendere le lettere e tutti insieme
partirono. Chiesero alla fata del ghiaccio da che parte è il mondo del Natale e lei disse di seguire il
profumo della neve e così trovarono il mondo del Natale mentre i pacchetti marciavano. Ad un
tratto arrivò Babbo Natale e le sue renne. Babbo Natale disse che il cuore del Natale era Gesù e gli
disse di seguire una stella. Così andarono e seguirono quella stella e trovarono un pastore con le
pecore e videro Giuseppe e Maria con Gesù e si misero a fianco a loro e così finì la recita.
Leonardo Melis 3a
11
Il 22 Dicembre a scuola abbiamo fatto la recita di Natale. La recita parlava di alcuni bambini che
andavano ad imbucare la letterina per Babbo Natale. Alcuni uccellini dovevano portarle nel vero
mondo del Natale, seguendo solo il profumo del Natale. Avevano sentito subito il profumo della
neve, che li ha portati dove c’erano i cristalli di neve che erano interpretati da noi bambine di
quarta; invece la fata dei cristalli era interpretata da Elisa. Poi c’erano gli abeti di Natale che erano
interpretati da alcuni bambini di quarta. In seguito c’erano le renne di Babbo Natale, anche quelle
interpretate dai miei compagni di quarta. Alla fine c’è stata una scena bellissima dove c’era Maria,
Giuseppe, Gesù, le pecore e i pastori. Io mi sono divertita tanto perché è stato emozionante.
Giulia Milia 4a
Il 22 Dicembre abbiamo
fatto la recita di Natale a
scuola in salone. Prima della
recita
abbiamo
fatto
moltissime volte le prove. Io
avevo la parte di “cristallo di
neve” e dovevo, insieme alle
altre che avevano la parte
uguale alla mia, fare un
piccolo ballo. Abbiamo fatto
questa
recita
perché
dovevamo fare gli auguri ai
genitori e alla Direttrice.
Elisa Piras 4a
Io non ho partecipato alla recita di Natale perché sono partito a Trento, però ho fatto le prove,
facevo la renna e dicevo “….che dovranno trainare la sua slitta carica di doni”. Questa parte è
andata a Samuele. Mi è dispiaciuto non aver partecipato, però sono andato a sciare 2 giorni prima
con i miei nonni. Poi alla recita c’erano gli uccellini, le letterine, le renne, i pacchettini, i cristalli di
neve, Maria, Giuseppe, Gesù Bambino, che era un bambolotto.
Davide Pisu 4a
Nella nostra scuola, il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale. Eravamo vestiti in un modo a
dir poco straordinario. C’erano i bambini di prima e seconda con il cappello da Babbo Natale. I
bambini di terza erano vestiti da regali. Noi delle quarta eravamo cristalli, fate, pecore, abeti,
pastorelli, renne, Babbo Natale. I ragazzi quinta letterine, uccellini, corvi, Maria, Giuseppe e i due
narratori. Secondo me la parte più divertente è stata quella delle renne che facevano :”olahiè” e
mostravano i muscoli. Io, Elisa Gaviano, ho interpretato la fata dei cristalli di neve, insieme ai miei
cristalli. C’erano delle canzoni bellissime, poi erano tante!. Alla fine c’era la natività. Secondo me
questa recita è stata fatta per augurare un felice Natale a tutti quanti.
Elisa Gaviano 4a
Le prove della recita le abbiamo fatte in salone all’ultima ora con la maestra. Noi eravamo i fiocchi
di neve della fata, che era Elisa Gaviano. Le renne erano 5 maschi e uno di quelli era Pisu ed è il
ragazzo più bello che ho visto; c’era anche Samuele che è stato il mio ex,ex,ex…. Fidanzato ed è
anche molto zuccone. Babbo Natale era Gianmarco Spanu. Gli abeti erano sempre cinque, ma uno
12
faceva molto ridere. Alla fine tutti (forse) si saranno accorti che Gesù Bambino non c’era perché la
mamma non poteva entrare a causa della gente che stava vicino alla porta.
Francesca Cogoni 4a
Nella nostra scuola in salone , il
22 Dicembre, abbiamo fatto una
recita scolastica in stile Natale. La
classe quarta e tutte le altre classi
avevano
una
parte
molto
importante. La seconda e la prima
avevano il compito di mettere le
letterine nella cassetta delle
lettere. I bambini di terza
dovevano fare i pacchettini. La
nostra aveva tante parti e anche la
quinta aveva tante parti. Questa
recita mi ha fatto imparare molte
cose sul Natale e mi è anche
piaciuta perché io avevo la parte del capo renna e dovevo saltare da una parte alla’altra; mi ha
divertito molto però non avevo neanche una battuta da dire ed ero un po’ infelice, ma sottovoce
dicevo le battute dei miei compagni così era come se dicessi tutto io, ecco risolto il problema
“battute”!
Daniele Pau 4a
Il giorno 22 Dicembre i bambini della scuola Monumento ai Caduti hanno augurato Buon Natale
tramite la recita nel salone della scuola. Per eseguire bene la recita abbiamo provato molte volte con
la maestra Marisa. A me hanno assegnato la parte di babbo Natale. La storia parlava di uccellini che
erano alla ricerca del cuore del Natale, guidati dalla fata dei ghiacci, dagli abeti e da Babbo Natale.
La recita è stata bella e divertente.
Gianmarco Spanu 4a
Prima di andare alla recita dovevamo portare il nostro vestito come per esempio il mio da abete.
Una volta arrivati alla recita abbiamo fatto le prove per allenarci. I cristalli di neve non dicevano
battute, ma ballavano con molto impegno. Gli abeti erano esattamente cinque: io, Andrea Cadeddu,
Davide Massa, Davide Pintus e infine Emanuele Marras. Elisa Gaviano faceva la fata dei cristalli
che era praticamente il capo tribù dei cristalli di neve. C’era anche Babbo Natale che era
interpretato da Gianmarco Spanu, ed è stato molto faticoso fare quella parte , perché doveva dire
molte battute. I bambini della classe terza elementare, hanno fatto un bel balletto e alcuni hanno
anche fatto i pacchetti regalo, sotto gli alberi di Natale. I bambini di prima e di seconda cantavano,
erano molto impegnati a cantare e soprattutto erano bravi a mettere la posta nella cassetta.
Riccardo Moi 4a
La recita si è svolta in salone ed era molto bella. La parte che mi è piaciuta di più era quella delle
renne, che ha fatto ridere gli spettatori. La parte che mi ha fatto quasi piangere era l’ultima dove
c’erano tutti e abbiamo fatto il canto di Natale. Nella recita ci siamo impegnati tutti: i bambini, le
maestre, soprattutto la maestra Marisa che ci ha dato le parti e accendeva la musica, Suor Eda, Suor
Domenica con le altre maestre che dicevano di stare zitti. Io ho interpretato il ruolo dell’agnellino,
con me c’erano il pecorone Enrico, il pastore Matteo e la pastorella Nicole, che interpretava anche il
cristallo di neve.
Gianmarco Fanni..4a
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Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale. Ogni classe aveva una parte molto importante. Per
quanto riguarda la classe quarta, le femmine facevano i cristalli di neve. I maschi piccoli facevano
le renne, i grandi gli abeti. Le femmine di quinta facevano le letterine. I bambini di terza facevano i
pacchetti. Secondo me questa recita è stata significativa.
Giulia Spiga 4a
Il giorno 22 Dicembre c’è stata una recita bellissima. Questa recita l’abbiamo fatta nel salone della
scuola. Noi bambini abbiamo fatto tante belle cose: i cristalli. Gli uccellini messaggeri, la regina, le
cartoline. La scena più bella era quella dei cristalli. Passi leggeri e quella musica che li
accompagnava! Però l’unica parte molto, molto bella era quella del presepio. La maestra Marisa ci
ha fatto imparare molte cose. Tutta la gente era contenta ma anche noi bambini.
Chiara Rita Pireddu 4a
La recita di quest’anno si è svolta nel salone della scuola “Monumento ai caduti” il 22 Dicembre.
Ha rappresentato il vero significato del Natale con gli abeti, le renne, Babbo Natale, le letterine, gli
uccellini, i cristalli e i bambini che imbucano le lettere. Si è svolta così: c’erano delle letterine
accompagnate dagli uccellini che sono arrivati, accompagnati dai cristalli di neve, nel bosco della
fata, dove c’è stato un ballo e dopo il viaggio ricomincia. Si arriva dagli abeti e infine da Babbo
Natale che stava scegliendo le renne e così le letterine sono state lette. La morale di questa storia è
che Babbo Natale esiste e sta nel cuore di tutti.
Andrea Cadeddu 4a
Poiché io non ero presente il giorno della recita, racconto le prove. L’anno scorso, nel 2008,
abbiamo fatto molte prove della recita di Natale, anche molto rumorose, ma alla fine ce l’abbiamo
fatta. Ero un cristallo di neve che doveva fare un balletto molto delicato, forse anche troppo…. Non
c’era un protagonista, perché i protagonisti erano tutti i bambini dalla prima alla quinta. Era allegra,
piena di battute e educativa.
Laura Montali 4a
Nella nostra scuola Monumento ai caduti, il 22 Dicembre 2008 abbiamo fatto la recita di Natale,
durante la quale io ho fatto l’abete. La parte
che mi è piaciuta di più è la scena in cui
Babbo Natale spingeva le renne a ogni
“olahiè”, ma soprattutto la mia scena, che è
piaciuta tanto anche a mia madre. All’inizio
della recita eravamo tutti emozionati perché
ci stavano guardando tutti i genitori che ci
stavano anche filmando. Quando il corvo
stava leggendo si è dimenticato la parte in cui
si parlava della ricompensa per gli uccellini
se riuscivano a portare a termine la loro
missione: dovevano fare da postino alle
letterine scritte con il batticuore da tutti i
bambini, ansiosi di scartare i regali, che dovrà portare Babbo Natale. Ma, alla fine, tutti i personaggi
del viaggio si fermano davanti a una mangiatoia dove è nato un bambino, Gesù il Messia e
Salvatore. Questo è il vero significato del Natale. Noi abbiamo fatto questa recita per augurare un
buon Natale a tutti.
Emanuele Marras 4a
Io credevo di non farcela, avevo paura di sbagliare la battuta e avevo paura di mettermi in ridicolo
col mio costume da pecora. Questa recita, che si è svolta nel salone della scuola primaria
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Monumento ai Caduti, voleva mostrare il viaggio delle letterine per arrivare da Babbo Natale, che
poi ha indicato il vero significato del Natale. È stata buffa e divertente. A me è piaciuta di più la
parte delle renne che dovevano correre intorno a Babbo Natale.
Enrico Puddu 4a
Il giorno 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale. L’abbiamo fatta in salone. Il giorno non
abbiamo fatto i compiti. Ero un po’ emozionato perché avevo visto tutta quella gente. Io mi sono
divertito un sacco e penso anche gli altri. La trama ci è stata proposta da Marisa, che è la maestra di
giornalino e teatro. La recita parlava del Natale e del suo vero significato. Degli uccellini dovevano
portare le lettere dei bambini e questi uccelli hanno percorso molta strada e ogni volta trovavano
nuovi personaggi come la regina dei cristalli e le renne di Babbo Natale. Dopo la recita siamo andati
in classe a vedere il DVD sulle poesie dell’acqua e anche Marisa ci ha aiutato. Dopo ci siamo
scambiati gli auguri di buone feste e siamo andati via.
Francesco Contu 4a
Nella nostra scuola, in salone, il 22 Dicembre c’era la recita di Natale. La nostra classe ha fatto
tante parti: le renne, gli abeti, i cristalli, la fata, Babbo Natale, le pecore e i pastorelli. Noi questa
recita l’abbiamo fatta per augurare a tutte le famiglie un buon Natale. Questa recita è stata fatta da
noi bambini di questa scuola, grazie alla’aiuto di Marisa, la nostra nuova maestra. All’inizio i
bambini di prima e seconda sono andati ad infilare la loro letterina nella cassetta delle letterine,
c’era un bambino che faceva il ritardatario e quindi ha imbucato dopo la sua letterina. Finalmente
era il mio turno: io facevo il cristallo di neve. Facevamo un piccolo balletto. Poi c’erano i pacchetti,
delle classe terza, che hanno eseguito un piccolo balletto. Dopo c’erano gli abeti che facevano
divertire perché dicevano sempre: “Giust’appunto” per rispondere agli uccellini. Ma la parte più
divertente era quella delle renne di Babbo Natale e anche loro eseguivano un piccolo balletto e nella
canzone si ripeteva sempre “Olahiè”
Laura Di Stefano 4a
Nella recita di Natale c’erano 6 scene: nella prima c’erano i bambini che imbucavano le letterine in
un grosso scatolone. Dopo entrano le letterine animate. Nella seconda scena c’erano gli uccellini
che beccavano le briciole, nelle terza c’erano i cristalli di neve che erano tutte le femmine della
quarta. Nelle quarta scena c’erano gli abeti: Andrea, Davide Massa, Emanuele, Riccardo e io. Nella
quinta scena c’erano le renne e Babbo Natale che preparava la slitta. Le renne erano: Samuele,
Daniele, Francesca ed Edoardo. L’ultima scena era importantissima: c’erano i pastori, Matteo e
Nicole, le pecorelle, Michela e Gianmarco Fanni ed Enrico e il Bambinello con Giuseppe e Maria.
Davide Pintus 4a
Alla nostra scuola Monumento ai caduti
abbiamo fatto la recita di Natale. La maestra
Marisa ci ha aiutati a fare la recita. La mia
parte era di cristallo di neve, abbiamo fatto
cose lente ma carine. Io ero contenta di questa
recita. Anche se avrei voluto fare la fata. A me
non è piaciuta l’ultima parte perché Maria non
aveva il bambino, mentre la prima parte mi è
piaciuta moltissimo.
Beatrice Piras 4a
La recita di Natale è stata molto bella e mi
sono divertito tantissimo. All’inizio quando
ho visto la mia parte ho pensato:”Ma proprio
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questa parte mi doveva dare!!!”. Invece il giorno della recita non ci ho pensato più, e qundo toccava
a me dire la parte stavo ridendo e il cuore mi batteva forte. Io facevo la parte del pastore insieme a
Nicole, la pastorella, l’agnellino Gianmarco Fanni e le due pecore Michela ed Enrico. La recita è
stata organizzata dalla maestra Marisa Aresu , che ci ha aiutato per fare i balli e i canti.
Matteo Marrocu 4a
Il 22 Dicembre, nel salone della scuola, c’è stata una recita molto bella. Ha partecipato tutta ala
scuola tranne un mio compagno che è partito alcuni giorni prima. Si parlava di un gruppo di
uccellini e letterine che devono arrivare nel mondo del Natale per essere lette da Babbo Natale.
Durante il viaggio incontrano dei personaggi a cui chiedono informazioni. Alla fine sono arrivate da
Babbo Natale che addestrava le sue renne. Dopo questo incontrano dei pastori e chiedono se si
possono unire a loro. Alla fine della recita si vedono tutti i personaggi radunati intorno a una donna
e un uomo che avevano un bambino in braccio. Allora Babbo Natale ha detto che era quello il cuore
del Natale.
Samuele Perra 4a
Pensavo di non farcela perché c’erano molte persone. Arrivati al momento degli abeti, che anch’io
dovevo interpretare, il cuore stava scoppiando e non vedevo l’ora di finire. Hanno incominciato da
Andrea, poi è toccato a me, poi Emanuele, quindi a Riccardo, a Davide Pintus, poi di nuovo ad
Andrea e a me di nuovo. Alla fine della recita ho presentato il mio migliore amico, Spanu
Gianmarco, a tutti i miei amici e familiari. Siamo andati in classe e abbiamo fatto vedere ai genitori
i nostri filmati sui lavori svolti sull’acqua.
Davide Massa 4a
Il giorno 22 Dicembre sono andata a scuola per fare la recita di Natale. Finalmente il giorno era
arrivato ed ero felicissima! Io nella recita facevo il cristallo di neve. Ero soddisfatta della parte che
ho ricevuto e spero che alla prossima recita avrò una bella parte. Anche se volevo fare la fata dei
ghiacci non importa.
Chiara Cutrona 4a
La recita di Natale è stata bellissima: era la storia delle letterine che dovevano arrivare nel mondo
del Natale. Hanno incontrato uccellini-postino, regali, abeti, cristalli di neve, Babbo Natale e le sue
renne. Le bambine di quarta hanno fatto i cristalli di neve e Elisa Gaviano era la fata, abbiamo
ballato e mi è piaciuto molto. Alcuni maschi hanno fatto le renne e anche loro hanno ballato, c’era
anche Babbo Natale con loro. Altri hanno fatto i due pastorelli e altri ancora le pecore. Anche gli
abeti erano bambini di quarta: avevano un cartone verde per costume.
Laura Cherchi 4a
Il 22 dicembre si è svolta una recita magnifica nel nostro salone. La scena più bella per me è quella
dei cristalli di neve e della fata; passi leggeri, ricami incantati e una liev melodia accompagnata da
un candido belletto. Le ragazze erano tutte felici e davano a quel magnifico balletto un grande
sentimento e una grande armonia felice. Quella scena mi ha colpito molto, mi dava l’impressione di
una delicatezza incredibile e le ragazze ballavano così bene che sembravano delle campionesse,uno
spettacolo che ha colpito tutti e ci ha lasciati a bocca aperta. Questo meraviglioso spettacolo era
tutto merito della bravissima maestra di teatro e di giornalino Marisa Aresu.
Francesca Espis 4a
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Nella nostra scuola il 22 Dicembre noi abbiamo fatto la recita di Natale in un modo molto
divertente. C’era Babbo Natale che era Gianmarco Spanu. C’erano le renne interpretate da quattro
persone: Edoardo, Francesco, Daniele e Samuele. Poi c’erano i cristalli di neve che erano tutte le
femmine della quarta.
Nicole Fois 4a
La recita è stata bellissima, l’abbiamo fatta nel salone della scuola. Marisa ci ha fatto vedere i passi
e la musichetta era proprio bella. Sul palco alla fine c’era Maria senza Gesù Bambino, ma nessuno
si è accorto di niente. Dopo la recita mia madre mi ha detto che sono stata molto brava.
Michela Piga 4a
Il 22 dicembre, tutta la mia scuola, ha fatto la recita per Natale e c’erano le Renne che erano:
Edoardo (io), Francesco, Daniele e Samuele. il mio compagno che si chiama Gianmarco Spanu ha
fatto Babbo Natale. Dopo c’erano i Cristalli Di Neve che erano tutte le mie compagne di classe.
Elisa Gaviano era la Fata Dei Ghiacci e aveva un manto celeste pieno di brillantini ed è stata molto
brava,come tutte le altre. Gli Abeti erano: Riccardo, Davide M., Davide P., Emanuele e qualche
altro. È stato molto bello perché non avevamo fatto mai una cosa del genere. Ringrazio la maestra
Marisa per tutto quello che ci ha fatto fare sino a ora.
Edoardo Espis 4a
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Evviva! Finalmente il grande giorno è arrivato. Anche quest’anno per gli auguri di Natale ai
genitori, le nostre pazienti maestre hanno organizzato una recita. Quante prove a scuola e a casa!. Io
quest’anno dovevo fare il narratore e sino all’ultimo avevo paura di dimenticare qualcosa, ma per
fortuna è andato tutto bene. Siamo stati tutti bravissimi!. Dalle letterine alle forti renne, agli
uccellini. A me è
sembrato che tutti si
siano divertiti come noi,
ma l’importante è essere
riusciti a lavorare tutti
insieme , con un po’ di
fatica ma anche tanto
divertimento.
Marianna Cocco 5a
Il giorno della recita ero
molto eccitato. Tutti
erano emozionati, erano
zitti come dei muti, tutti
fermi per non far rumore.
Entrano i genitori e parte
un applauso senza fine.
Parla la direttrice e da gli
auguri di buon Natale a tutti e i genitori erano pronti per vedere la recita con gli occhi fissati sul
palco. Iniziamo….. La festa è stata un successone grazie alla nostra maestra Marisa. Al momento di
dire buon Natale eravamo felici perché iniziavano le vacanze di Natale. Siamo saliti su in classe e
abbiamo preso le borse, i libri e i quaderni per studiare e fare i compiti per le vacanze. Quando
siamo scesi tutti i bambini e i genitori stavano salutando le proprie maestre. Tutti erano felici, anche
i genitori perché finivano di lavorare per un paio di giorni, quindi non più stress.
Michele Seoni 5a
Per me la recita di Natale è andata
molto bene. Io ero molto agitata e
mi tremavano tutte le mani perché
avevo paura di sbagliare la mia
battuta. La parte che mi è piaciuta
di più e di sicuro era la parte
preferita di molti bambini, è stata
quando tutti i maschi sono entrati
sul palco con un cappello da
uccello in testa. Io in questa recita
mi sono divertita molto.
Laura Marrocu 5a
Il 22 Dicembre 2008 abbiamo fatto
la recita di Natale per fare gli auguri alle maestre, ai genitori e alla direttrice. La recita si è svolta nel
salone e parlava di letterine che dovevano andare nel mondo del Natale. Le letterine erano tutte
bambine di quinta: Jessica, Laura M., Alessia, Monique, Laura P., Elise,Alessandra, Claudia,
Martina e io, Sabrina. Esse erano trasportate da uccellini che avevano il compito di portarle da
Babbo Natale. All’inizio hanno incontrato la fata delle nevi, gli abeti di natale e finalmente Babbo
Natale, che le ha condotte nel vero mondo del Natale.
Sabrina Scalas 5a
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Il 22 Dicembre 2008 abbiamo fatto la recita di Natale, che rappresentava un viaggio nel mondo di
Natale. Nella prima scena gli uccellini e le letterine si presentano e partono verso il castello della
fata del ghiaccio, che li ospita. Subito dopo si dirigono verso il bosco degli abeti, prendono i regali e
si dirigono verso la casa di Babbo Natale. Li incontrano le renne che fanno un breve balletto.
Vengono consegnati i regali a Babbo Natale. Lui li guida sino alla stalla dove è nato Gesù. Sono
entrati in scena Maria, Giuseppe ( io) e Gesù e insieme abbiamo fatto l’ultimo canto.
Stefano Genovese 5a
La recita di Natale è stata
“fabulous”. C’erano gli
uccellini
postino,
le
letterine, gli abeti di Natale,
i cristalli di ghiaccio, le
renne, Babbo Natale e poi
la sacra famiglia. Si è
svolta il 22 Dicembre nel
nostro teatro. Io facevo la
letterina
che
veniva
accompagnata
dagli
uccellini postino nel mondo
di Natale. È stato molto
emozionante e il bello era
che tutti avevano una parte. Anche se io avevo poche battute mi sono emozionata molto. Il mio
amico Riccardo è quello che si è emozionato di più, infatti ha dimenticato quasi tutta una battuta.
Claudia Lasio 5a
Il 22 Dicembre, dalle 11 alle 12, c’è stata la recita di Natale nella scuola Monumento ai Caduti. Si è
svolta in salone. La recita, naturalmente, parlava del Natale. I bambini imbucavano la loro letterina
con scritto cosa volevano per Natale. Le letterine spettavano poi il momento di partire per il magico
mondo del natale. Degli uccellini nel giardino della scuola beccavano le briciole cadute durante la
ricreazione. Arriva un messaggio che dice agli uccellini che devono prendere le letterine, quindi si
dirigono insieme verso la fata del ghiaccio, poi dagli alberi del natale e poi ancora da Babbo Natale
che li conduce da Maria e Giuseppe ed in quel momento è nato Gesù e così finisce la recita.
Federico Leuz 5a
Il giorno della recita di Natale mi sono divertita tantissimo anche se all’inizio avevo tanta paura.
Appena avevano aperto il sipario mi stavo per mettere a urlare dalla paura, poi mi stavo per mettere
a piangere perché non vedevo mio padre. Non si sentiva niente perché c’erano tutti i genitori che
parlavano tra loro. Alla fine è andato tutto bene anche se un nostro compagno si è dimenticato una
battuta. Infine abbiamo salutato la maestra, le suore e ce ne siamo tornati tutti a casa.
Monique Mameli 5a
Questa recita per me è stata molto bella perché mi sono divertita molto e poi anche perché, anche
grazie alla nostra maestra Marisa, che ci ha dato le battute, la recita è stata ancora più bella. È
iniziato tutto con dei bambini che hanno messo la loro letterina dentro la cassetta delle lettere, poi
dalla cassetta delle lettere escono le letterine di Natale. Tra queste letterine c’ero anche io. Tutte le
letterine discutevano su chi doveva fare da postino e poco dopo seppero che i loro postini erano
degli uccellini . queste letterine partirono per un lungo viaggio e incontrarono tante personaggi: una
fata dei ghiacci con tanti cristalli, degli abeti, dei regali, babbo Natale e infine un gregge con i
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pastori che le invitò a seguire una stella che condusse tutti i personaggi in una stalla dove è nato un
bambino, il nostro Salvatore.
Elise Abis 5a
Il 22 Dicembre alla scuola Monumento ai caduti i bambini di tutte le classi hanno fatto una recita di
Natale. I bambini di quinta facevano gli uccellini postino che dovevano portare le letterine . Gli
uccellini si sono fermati in diverse tappe prima di arrivare alla fine del viaggio. Nella prima tappa si
sono fermati dalla fata del ghiaccio che disse loro di andare dall’abete più alto , che consegnò loro i
regali e disse loro di andare da Babbo Natale. Egli prese le letterine e disse che le avrebbe lette il
giorno successivo. Babbo Natale disse anche che il vero mondo del Natale è dove nascerà un bimbo
che è il figlio di Dio che è nato, Gesù.
Anonimo 5a
La recita di Natale è stata molto faticosa e impegnativa, ma anche molto bella. Tutti i genitori ci
hanno fatto un bell’applauso. Io ero molto preoccupato e avevo paura di fare brutte figure. Dopo la
recita abbiamo dato i regalini e i nostri lavoretti. Abbiamo preso i libri necessari e siamo tornati a
casa. Così sono incominciate le vacanze di Natale.
Gabriele Spiga 5a
Per preparare la recita di Natale
abbiamo dovuto affrontare dure
prove e per sopravvivere ci è
bastato usare la felicità.
Comunque la recita è stata
fantastica, c’erano uccellini,
letterine, pecore, pacchetti,
pastori, pecore, abeti, Maria,
Giuseppe e Gesù. Questa recita
è stata diretta dalla insegnante
Marisa. Il risultato finale è
stato stupendo.
Riccardo Locci 5a
La recita parlava di alcune letterine portate da uccellini da Babbo Natale che chiedono dov’è il
Natale. Capiscono che il Natale è la festa di un bimbo importante: Gesù. Per me la recita è stata
molto bella e quando sono venute tutte quelle persone a guardarla mi sono emozionata.
Martina Salinardi 5a
La recita di Natale parlava di letterine uccellini che sono partiti per cercare il vero cuore del Natale.
Alla recita c’erano tutti i familiari, la direttrice e le maestre. Io ero molto emozionata e non vedevo
l’ora che arrivasse il nostro momento. Penso che anche gli altri sentissero quello che provavo io,
cioè emozione e felicità soprattutto quando si è aperto il sipario: avevo il cuore in gola. Io facevo la
letterina, anche se non sono uscita spesso, mi sono divertita lo stesso. Alcuni non si ricordavano le
battute, ma siamo stati bravi lo stesso e gli uccellini, nella loro entrata, hanno fatto molto ridere. Ma
come ho detto prima siamo stati bravissimi e divertenti.
Alessandra 5a
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Per me la recita di Natale è stata molto emozionante, però potevamo fare di meglio. Il merlo doveva
dare un po’ più di sentimento e le ragazze dovevano essere più felici.
Riccardo Spiga5a
La recita di Natale era il 22 Dicembre 208. la recita era molto bella, divertente e un po’ faticosa. I
maschi facevano gli uccellini con cappello da uccello (bianco, nero ecc.). invece le femmine
facevano le letterine con una lettera di carta (rosso, banco o celeste).
Francesco Perla 5a
Prima della recita abbiamo fatto le prove con il copione e dopo un mese sapevamo tutto e abbiamo
dovuto portare il materiale per fare i costumi. I maschi di quinta dovevano avere i cappellini da
uccelli e le femmine una cartellina a forma di lettera. Abbiamo fatto le prove con le altre classi e
alla recita abbiamo avuto vergogna. Io avevo solo una battuta che dovevo recitare piagnucolando e
faceva così: “si…. Ma tra un po’ cominciano le vacanze e così addio merendine…”
Marco Floris 5a
Il 22 /12 / 2008 abbiamo fatto la recita di Natale con personaggi divertenti: gli uccellini, i pacchi, le
letterine, gli abeti. La recita mi è piaciuta molto e credo anche ai genitori e alla direttrice. Mi è
piaciuta tutta la recita, ma la mia parte preferita è stata quella dei fiocchi di neve. Prima della recita
eravamo molto agitati, ma quando è finita ci siamo accorti che era molto divertente. Quando
eravamo usciti, in piazzetta, ci siamo fatti gli auguri e molti bambini si sono scambiati i regali di
Natale.
Enrica Cardia 5a
Il 22 Dicembre 2008 nella nostra scuola è stata fatta la recita di Natale, per augurare ai nostri
genitori e alla direttrice un buon Natale. I protagonisti erano le letterine e gli uccellino postino. Gli
uccellini postino dovevano portare le letterine da Babbo Natale. Gli altri personaggi erano: la fata
dei cristalli e i suoi fiocchetti, Babbo Natale e le sue renne e moltissimi altri personaggi divertenti.
Io e tutte le mie amiche , a parlare davanti ai genitori, avevamo tutte un po’ di vergogna. Comunque
dopo aver parlato è stato tutto più tranquillo. Questa recita è stata molto divertente grazie a Marisa.
Alessia Rocca 5a
Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita grazie alla maestra di teatro e giornalino, Marisa. La recita è
stata molto bella. Il salone era pieno di mamme, nonne, papà. Noi eravamo molto emozionati.
Questa è stata la più bella recita. Grazie a tutti quelli che hanno partecipato alla nostra bellissima
recita.
Laura Piras 5a
La recita di Natale è stata molto avvincente e molto emozionante per tutti noi. Sia la quinta che la
quarta hanno recitato molto bene. La recita si basava su un gruppo di uccellini che accompagnano le
letterine dal giardino della scuola al mondo del Natale fino ad essere lette da Babbo Natale. La
conclusione è che i desideri dei bambini sono esauditi e le letterine lette da Babbo Natale. E quelli
ingordi di uccellini che fine hanno fatto? Forse sono tornati nel giardino della scuola per mangiare
briciole. Questa recita mi è piaciuta. Io mi sono sentito un po’ timido a parlare davanti al pubblico,
però ho affrontato la situazione e ho fatto la mia parte.
Alessandro Lecca 5a
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Il 22 Dicembre c’è stata la nostra recita di Natale nel salone della nostra scuola per fare gli auguri ai
genitori e alla direttrice. È stata una grande festa. C’erano tutti i genitori e anche i nonni e gli zii di
alcuni bambini. Noi della quinta abbiamo recitato mentre i bambini delle altre classi cantavano e
ballavano sul palco e recitavano piccole parti. Si è parlato di una storia dove i protagonisti erano
uccellini e letterine che avevano il compito di arrivare a destinazione (il cuore del Natale) e per
questo hanno fatto un lungo viaggio. Gli uccellini dovevano portare le letterine a destinazione, però
prima di arrivare si fermano nel regno della Fata dei ghiacci che disse loro di andare nel bosco degli
abeti. Gli abeti li avvisarono che erano ancora in periferia e che per andare in centro bisognava
seguire una stella che li avrebbe condotti da Babbo Natale. Arrivati da Babbo Natale, lasciarono le
letterine per essere lette e ripresero il viaggio. Durante il viaggio trovarono i pastori e gli chiesero se
potevano andare con loro. I pastori risposero di si e tutti insieme arrivarono nel cuore del Natale.
Tutti i bambini della scuola si sono divertiti moltissimo.
Riccardo Naitza 5a
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Speciale Carnevale
Il Carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana nel periodo precedente alla
Quaresima. L’elemento che lo caratterizza è la tradizione del mascheramento. La parola Carnevale
deriva dal latino “carnem levare” che vuol dire eliminare la carne, perché anticamente indicava il
banchetto che si teneva subito prima del periodo di digiuno della Quaresima. Nella Firenze antica il
nome era storpiato in “Carmasciale”. Attualmente la capitale del carnevale è Venezia.
Il carnevale ha termine il martedì grasso, giorno che precede il mercoledì delle ceneri, quando ha
inizio la Quaresima.
Alessia Massidda, Chiara Curreli, Eleonora Carucci, Ester Spano, Federica Putzu, Marco Lecca,
Riccardo Perra 3a
Le maschere tipiche italiane
Arlecchino nasce a Bergamo ed è stato inventato da
Alberto Naselli nel Medioevo. La maschera di
Arlecchino ha origine dallo zanni bergamasco da una
parte e dai personaggi diabolici francesi dall’altra. Il
nome di Arlecchino è anche il nome di un demone noto
già nel XII secolo. È una maschera molto conosciuta.
Era un servo e voleva fare una vita migliore, era
credulone, cioè credeva a tutto. I suoi movimenti sono
rapidi, quando canta o parla la sua voce è stridula e
quindi tutti ridono. Esso indossa i pantaloni aderenti e
una giacca sfiancata fatta di tanti colori.
Pantalone nasce a Venezia ed è stato inventato da
Francesco Grazzini detto il Lasca nel cinquecento.
Gianduia è stato inventato circa trecento anni fa dai
burattinai Sales e Bellone.
Balanzone è una maschera di origine Bolognese.
Pulcinella è stata inventata da Silvio Fiorillo nella
seconda metà del Cinquecento; nasce a Capua. È poco
affidabile. Quando è nei guai dice bugie e pensa comunque sempre e solo al cibo. Porta sempre una
camicia con delle maniche molto lunghe e anche una maschera nera.
Federica Putzu, Federica Zurru, Ester Spano 3a
Carnevale in Sardegna
Il Carnevale della Sardegna presenta delle caratteristiche che altre regioni non hanno.
In Sardegna tradizionalmente il Carnevale inizia con la festa di S. Antonio Abate, il 17 gennaio, e si
conclude il mercoledì delle Ceneri. I festeggiamenti maggiori sono tra il giovedì e il martedì grasso.
La festa conserva spesso il ricordo di riti arcaici di fine d’anno, quest’ultimo rappresentato da un
re/regina (Re Giorgio di Tempio Pausania) o da un fantoccio di pezza che viene processato,
condannato al rogo e pianto con un ridicolo lamento funebre (Gioldzi a Bosa e nel nord Sardegna,
Maimone in Ogliastra, Cancioffali a Cagliari, ed altri ancora). Maschere mute d’antica origine
caratterizzano invece il Carnevale dei centri barbaricini di Mamoiada, Ottana e Orotelli, mentre,
soprattutto nell’Oristanese, le esibizioni a cavallo costituiscono il fulcro della festa (Sartiglia di
Oristano, Sa carrela ‘e nanti di Santulussurgiu, Sa corsa a sa pudda di Ghilarza). I festeggiamenti
sono accompagnati dalla distribuzione di fave con lardo, frittelle (zippulas) e abbondante vino.
23
I Mamuthones di Mamoiada
I Mamuthones di Mamoiada sono le maschere più famose della Sardegna. Essi portano una
maschera facciale in legno di pero; un berretto tenuto da un fazzoletto di lana marrone legato sotto
il mento; un abito di velluto scuro; la "mastrucca", formata da quattro pelli di pecora dal pelo lungo
e nero cucite insieme a formare una sorta di soprabito senza maniche; e "sa garriga", un insieme di
campanacci di dimensioni diverse legati sul dorso mediante una serie di cinghie di cuoio e un
grappolo più piccolo di campanelle bronzee sospese sull’addome.
I Mamuthones si muovono in gruppi di 12; li accompagnano gli Issohadores. Questi indossano un
giubbetto di panno rosso, calzoni di tela bianchi o di velluto scuro, uno scialletto di lana sui fianchi,
la "berritta" tenuta da un fazzoletto variopinto stretto sul viso, una cintura a bandoliera con bubboli
di ottone e una fune di giunco che lanciata con grande abilità serve a catturare quanti incontrano sul
loro cammino.
I Boes e i Merdules di Ottana
I Boes e i Merdules sono le maschere principali del carnevale di Ottana. Il Boe indossa una
maschera facciale bovina di legno di pero, una "mastrucca" bianca (come il Mamuthone di
Mamoiada), e alcuni campanacci e campanelle bronzee poste a tracolla. Il Merdule porta una
maschera facciale antropomorfa in legno di pero, di sembianze grottesche, pelli di pecora nere,
pochi campanacci e una bisaccia: rappresenta un contadino grossolano e deforme.
I Thurpos di Orotelli
I Thurpos hanno il viso annerito con fuliggine e nascosto dal cappuccio di un "gabbanu" d'orbace
nero; una cinghia portata ad armacollo che regge alcuni campanacci; sotto il "gabbanu" l’abito di
velluto, gambali di cuoio e scarponi. Procedono appaiati, come un giogo di buoi, con una fune
legata in vita, mediante la quale un terzo Thurpu, il "contadino", cerca di guidarli. Taluni trascinano
un aratro seguiti da vari "seminatori" che spargono crusca per le strade.
Carnevale Sinnaese
A Febbraio, durante il carnevale, era
consuetudine macellare e mangiare
carne in quantità superiore al
normale, da qui il nomignolo
affibbiato al carnevale nel dialetto
locale “Segarepetza” letteralmente
“tagliarecarne”. Periodo allegro e
spensierato in tutte le famiglie, sia in
quelle più agiate che nelle altre più
modeste. Ovunque zeppole e fritti
accompagnavano i pasti a base di
ravioli, capretto, agnello e porchetto,
il tutto accompagnato da vino nero o
malvasia. Periodo particolarmente
atteso perché rappresentava una
pausa nelle fatiche del lavoro
quotidiano, coinvolgeva gente di
tutti i ceti e di ogni età. Si protraeva
per diversi giorni durante i quali
molte manifestazioni si alternavano
nel calendario tradizionale. Cortei di
maschere, canti e balli si ripetevano
24
in vari punti del paese e ovunque e si concludevano all’imbrunire del martedì quando si eseguiva la
condanna a morte del pupazzo, personificazione del carnevale, mediante impiccagione,
decapitazione o bruciato nel rogo (Carnovali mortu).
Da alcuni anni a Sinnai si sta riproponendo la caccia ai "Cerbus ", 2 allegoria nella quale viene
simulata e rappresentata una battuta di caccia grossa per i rioni del paese con tanto di Cannaxius
(battitori ), di cacciatori (cassadoris) e altri protagonisti avvolti da pelli di cervi e cinghiali. Le
maschere che raffigurano “is cerbus e is sirbonis” si nascondono per le vie del paese mentre “is
canaxus le cercano fino a trovarle. Dopo la cattura le prede vengono ammucchiate al centro della
piazza dove “cassadoris e canaxus” festeggiano.
Materiale fornito da Leonardo Melis 3a con la collaborazione dei genitori
Carnevale a Perdasdefogus
A Perdasdefogus si fa con la cera la forma di un grosso fantoccio che viene chiamato Martini Contu
l’ultimo giorno di Carnevale questo si brucia e si va all’ospizio, si gioca un po’, si fa la pentolaccia,
da dove cadono giochi e caramelle. Poi si va casa e tutti sono tristi perché non si possono più
divertire.
Andrea Genovese 3a
Carnevale a Cagliari
Il Carnevale cagliaritano è formato da tante maschere. Ognuna di queste ha un significato
particolare e durante la sfilata occupa un suo posto, però tutte insieme ballano e cantano al ritmo
della RATANTINA. Il ritmo viene dato dai suonatori di tamburo che suonano ininterrottamente
durante la sfilata, lo stesso ritmo molto forte e ossessivo. Tutte le maschere aiutano i tamburi
ballando e cantando anche loro ininterrottamente due filastrocche:
 Donamì una cicca, donamindi un’atra, custa no mi basta, regegè!
 Pisc’u re, sparedda e mumungini, camabara, cambara cambara e maccioni
La ratantina non è altro che l’orchestra, ma si può considerare la vera anima del carnevale
cagliaritano. Come ho già detto, nella festa ci sono tante maschere: le prime a sfilare sono Is Diras,
che significa le balie. Queste sono un gruppo di signore vestite di bianco, che spingono passeggini
con dei bambolotti e rappresentano le balie, cioè le nostre baby sitter. Poi ci sono a seguire
s’aggattu, il gatto, is tiallus, i diavoli, sa fiuda, la vedova, is palliazzus, i pagliacci, is piscadoris, i
pescatori, sa panettera, la panettiera e le majorettes, che sono tutti uomini vestiti da donna per
rendere la maschera più divertente. Poi ci sono due maschere molto particolari: is piccioccheddus
de crobi e is pappafigu. I primi erano dei ragazzi che con delle ceste trasportavano la spesa alle
signore nobili dal mercato sino a casa loro, facendosi pagare qualche soldino, infatti durante la
sfilata in segno di allegria, lanciano in aria le loro ceste facendole volare in alto. Is pappafigu invece
erano dei ragazzi poverissimi che andavano a cercare fichi per mangiarli. Per staccare i fichi
usavano delle lunghe canne con un laccio legato in cima, infatti il loro costume è fatto di sacco e di
tanti pezzetti di canna, perché i loro vestiti erano poveri. A questo punto della sfilata arrivano is
dottoris, che sono due signori vestiti con una giacca fatta di brillantini molto luccicanti, portano un
cappello e una bacchetta e rappresentano le persone colte che avevano studiato. Is dottoris
accompagnano la maschera più importante della sfilata, la regina del Carnevale:Carmen Miranda.
Questa maschera è interpretata da un uomo grande e grosso, vestito da ballerina dello spettacolo,
porta i tacchi altissimi e un copricapo con piume alte e colorate, è molto truccato e porta come
ornamento tanti gioielli. Durante la sfilata distribuisce al pubblico baci e saluti proprio come le vere
dive. A chiudere la sfilata dietro la diva c’è la ratantina, cioè l’orchestra dei suonatori tutti vestiti da
pagliacci. L’ultimo giorno di Carnevale, cioè martedì grasso, a chiudere completamente la sfilata
2
Vedi disegno di Leonardo e Pema n.d.r.
25
c’è un carro che trasporta un enorme fantoccio di cartapesta e paglia che si chiama Re Canciofalli
che verrà bruciato per simboleggiare la fine del Carnevale.
Materiale fornito da Matteo Manunza 3a, in collaborazione con i genitori
Il Carnevale a Oschiri
A Oschiri il Carnevale non si differenzia da quello monserratino. Il giovedì grasso le maschere
sfilano lungo le strade del paese cantando e ballando a suon di musica. Una caratteristica del
carnevale oschirese è che insieme alle maschere moderne sfilano anche i Mammuthones, le
maschere paurose vestite di pelli di animali con in mano un lazzo che usano per catturare gli
spettatori che scappano impauriti. La sfilata si conclude vicino alla chiesa dove si possono
degustare zeppole e bugie (pezzi di pasta fritti e zuccherati).
Alessia Fanti 3a con la collaborazione dei genitori.
La ricetta di mamma Orietta (mamma di Alessia Fanti)
Zippulas
Ingredienti
1 Kg di farina
30 gr di lievito di birra
200 gr di ricotta
2 arance (il succo)
1 grossa patata lessa
1 gr di zafferano
1 bicchiere di malvasia
1 bicchiere di acquavite
4 uova
1 pizzico di sale, olio e strutto per friggere
Procedimento
Setacciare la farina, schiacciare la patata e spremere il succo delle 2 arance. Unire il sale e le uova,
stemperare il lievito con acqua tiepida, unire la farina fino a formare una palla morbida che si tiene
al lato della conca dove si lavorerà l’impasto. Nella parte libera della conca disporre tutta la restante
farina con la ricotta e la purea di patata, una per volta unire le uova. Per ultimo incorporare il panino
di lievito e lavorare per circa mezz’ora, infine ammorbidire l’impasto con tutti gli ingredienti
liquidi. Maneggiare l’impasto con i pugni chiusi e arrotolarlo su se stesso. Terminata la lavorazione,
che durerà circa 1 ora, lasciare riposare l’impasto per circa 1 ora e mezzo. Far scaldare l’olio con lo
strutto e friggere le ciambelle, a cottura ultimata ricoprirle di zucchero semolato.
Il Carnevale di Acireale
Il Carnevale di Acireale è il più conosciuto della Sicilia. Ha un programma ricco d’eventi. Sfilano
dei carri allegorici prodotti in cartapesta, li seguono gruppi folcloristici e bande musicali, poi ci
sono i giochi popolari. Per circa un anno gli artigiani sono impegnati a costruire i carri. Il carnevale
di Acireale ha origini molto antiche e il popolo sentiva lo spirito del carnevale, allora organizzava
delle feste dove si giocava alla “ntinna”, alla “manciata nta maidda”, “du tavulazzu”. Alla ntinna si
giocava così: al centro della piazza c’era un albero con il tronco pieno di sapone e ci si doveva
arrampicare per prendere dei premi che di solito consistevano in cibo, chi riusciva a salire sino in
cima e far cadere il cibo vinceva. Al gioco nta maida i partecipanti dovevano mangiare con le mani
legate dietro la schiena, dentro una maidda (una ciotola grande) piena di maccheroni con il sugo,
salsicce e polpette. Il gioco du tavulazzu era la corsa con i sacchi. Anticamente il popolo
partecipava con molto entusiasmo al carnevale, si organizzavano vere battaglie con lanci d’agrumi
dai carri, questo fu ripetuto per molti anni ma poi vietato a causa dei gravi incidenti che capitavano.
Comparvero le prime maschere come i “Baruni” che avevano lo scopo di fare il verso ai ricchi
dell’epoca. Con il passare del tempo anche i nobili parteciparono al carnevale, con le carrozze
addobbate e lanciando da li confetti colorati. Gli artigiani crearono i primi carri infiorati facendoli
sfilare per le vie della città trainati dai buoi. Anche a Palermo sfilavano i carri, ma Acireale ebbe il
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merito di aver creato i primi carri infiorati e i “Lilliput”, carri infiorati in miniatura per la gioia dei
bambini.
Chiara Bonfiglio 3a con la collaborazione di genitori
Carnevale a Selargius
I selargini mettevano tanta cura nella preparazione e nello svolgimento del carnevale. Il giovedì
grasso (giobia de cadraiolu) si facevano danze, feste e si mangiavano zippulas e altri dolci. La
domenica (su dominigu), nella piazza della chiesa, si ballava “su ballu tundu” con l’abito
tradizionale del paese. Il lunedì e il martedì successivi (de agoa) si svolgevano varie mascherate
con un vero e proprio carro allegorico, trainato dai buoi, raffigurante una nave col capitano e tutto
l’equipaggio. Sfilavano anche altre maschere, spesso ad imitazione di personaggi particolari del
paese: per esempio il ciabattino e sa mulleri imbriagona. La sera del martedì grasso segnava la
fine del carnevale. Circa 70 anni fa “Carnevali” era costituito da un fantoccio fatto di cartone
dipinto di bianco, e, grazie a delle corde, poteva muovere gli occhi fatti con due grossi bottoni. La
sua pancia era piena di zeppole, il suo naso era una carota. I giovani lo portavano in giro per il paese
e chiedevano vino e dolci. Il corteo era formato da uomini vestiti di bianco col capo incappucciato,
in mano tenevano dei (papperottus) pezzi di carta e candele avvolte con carta colorata. Carnevali
era portato in corteo con un carretto, ad un certo punto il corteo si fermava cantando: “ Ohi!
Carnevali / Ita t’intendisi mali? / E zerriaus su dottori / Ancu ti pighidi ‘nu puntori.” Prima
della morte, di Carnevali veniva sottoposto ad una operazione: gli aprivano il ventre (aprivano uno
sportellino) e venivano tolti gli intestini ossia le zeppole. Al corteo partecipavano: la vedova vestita
di nero, il figlio di Carnevali, il medico, lo scemo del paese vestito da donna e infine un gruppo di
cardinali, con in testa il papa riccamente vestito e con la mitra in testa. Durante l’operazione, il
medico diceva a Carnevali: “Comenti t’intendisi Carnevali?/ Ancu ti pighidi corali (colpo).” La
moglie di Carnevali diceva al figlio: “ Prangiddu a babbu / chi es’andendisindi.” Carnevali,
veniva benedetto dal papa con una particolare acquasanta: pipì. Il fantoccio però non veniva
bruciato ma conservato per un altro anno. Morto Carnevali, si facevano altri festeggiamenti:con dei
versi prendevano in giro vari personaggi del paese.
Ricerca a cura di Ester Spano 3a
Carnevale
Un giorno ho visto un canale,
che parlava di carnevale,
c era un maiale,
che indossava anche lui la maschera di carnevale.
C’era una maschera di Napoli che si chiama Pulcinella,
mangiava ogni giorno una ciambella e una caramella.
C’era un burattino con il naso piccolino
Ecco che arriva il dolce Arlecchino.
Un giorno arrivò Pantalone,
con un bustone sopra il suo piedone.
Arrivò Brighella che incontrò la furba Pulcinella,
e insieme fecero una risatella.
Arrivò mangiafuoco con il passero Rocco
che mangiava un biscotto.
Arrivò Gianduia nella notte buia.
Arrivò Colombina come una bambina
e scriveva con una pennina molto bellina.
Ecco i nostri burattini veramente bellini.
Hanno fatto una festa in compagnia sempre con allegria.
Carola Puddu e Roberto Agnesa 3a
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RiccardoPerra 3a
Filastrocca delle maschere
A carnevale c’è Colombina che distribuisce biglietti d’amore
Ecco arriva tutto allegro, colorato, con capriole, salti e giravolte
Arlecchino
Secondo te chi è questa maschera goffa, sorda e balbuziente?
È Tartaglia
Chiara Bonfiglio 3a
Carnevale
Non fa paura e non fa male, è soltanto il Carnevale.
Colombina, Arlecchino e Pantalone non son frutto
dell’immaginazione.
Pulcina è una maschera vivace è vestita sol di bianco, un colore
che gli piace.
È successo che Fagiolino e Meneghino han rubato il costume a
Rugantino.
Carnevale di già è finito, l’anno prossimo ritornerà e tanta gente
divertirà.
Marco Cordaro 3a
Le maschere
È arrivata Pulcinella,
profumata e tutta bella.
È arrivato Pantalone,
tutto bello e ciccione.
È arrivato Stenterello,
tutto brutto e poverello.
Andrea Genovese 3a
Filastrocca delle maschere
Balanzone gran dottore,
Pantalone gran signore,
Arlecchino e poi Brighella,
ecco arriva Pulcinella.
Furbe, vispe e birichine…..
Benvenute mascherine!
Alessia Fanti 3a
È arrivato il Carnevale dove ogni scherzo vale
È arrivato Arlecchino il piccolo birichino
È arrivata Pulcinella ancora più bella
È arrivata Colombina insieme alla sorellina
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Michela Sanna 3a
È arrivato Brighella mangiando la ciambella
È arrivato Gianduia cantando alleluia
È arrivato Balanzone mentre canta una canzone
È arrivato Pierrot mentre piange un pò
Ed infine è arrivato Pantalone che mangia il panettone
Michela Sanna 3a
È arrivato il Carnevale
con gli amici puoi scherzare
È arrivato Pantalone
e i bambini giocano a pallone
È arrivata Pulcinella
che si è messa a correre come una gazzella
Con in testa una padella
è arrivata Brighella
C’è pure Colombina
che assomiglia a una bambina
C’è anche Tartaglia
che è arrivato con un pezzo di paglia
Capitan Fracassa
ha portato una cassa
C’è anche Gianduia
che è arrivato dalla Puglia
È arrivato Meneghino
con un piccolo porcospino
e infine Rugantino con un maialino.
Michela Murgia e Andrea Argiolas 3a
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Carnevale a Maracalagonis
Prima della guerra a Mara il carnevale era
particolarmente lungo, ma le giornate più
importanti erano: Sa giobia de cadraiollu, su
dominigu, quando si ballava in piazza , su
lunisi de agoa, su martis de agoa, in questo
giorno si svolgeva una corsa di cavalli e poi
di sera si faceva la processione di Carnevale,
con un fantoccio. Alla fine della processione
subiva un’operazione: il medico apriva il
ventre e toglieva metri e metri di viscere di
bue, dopo veniva fatto bruciare. Il defunto
veniva accompagnato con dei lamenti come:
“Carnovali mottu, spacciau s’olle e
procu…”
Materiale fornito da Leila Pedditzi in
collaborazione con i genitori
La nostra sfilata di carnevale
Sabato 21 febbraio c’è stata la sfilata di carnevale. Ci siamo ritrovati all’ex aeroporto. Ha aperto la
sfilata un carro con un enorme pupazzo di cartapesta. Dopo il carro c’eravamo noi e i pagliacci che
suonavano i tamburi. Siamo passati vicino alla nostra e lì c’erano i bambini della scuola materna e
le suore che ci hanno salutato. Ai giardinetti si sono aggiunte altre scuole. Siamo arrivati in una
piazza dove ci hanno dato le zeppole. Eravamo molto stanchi, però ci siamo divertiti. Le mascherine
che ci sono piaciute di più sono: Minnie, il poliziotto, l’indiana, la principessa e la spagnola.
I bambini di 2a
Disegno di Lorenzo Moi 2a
30
La classe terza al gran completo
con alcuni genitori in maschera!
(foto concessa dai genitori di
Alessia Fanti)
Le foto della sfilata sono del signor Valenti
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Esperienze scolastiche
La visita alla caserma dei vigili del fuoco
Giovedì 4 dicembre era la festa di S. Barbara, la patrona dei Vigili del fuoco.
Noi della scuola Monumento ai Caduti e altre scuole abbiamo partecipato alla manifestazione che i
vigili del fuoco organizzano ogni anno in onore di S. Barbara.
I bambini figli dei vigili del fuoco hanno fatto capriole, saltato e sono passati dentro un tunnel.
Poi hanno fatto saltare da un tavolino a l’altro quattro cani addestrati al salvamento di persone che
si trovano in pericolo, li hanno fatti salire sopra una casa e quindi saltare dentro un cerchio di fuoco.
Alla fine i vigili del fuoco hanno dimostrato come salvano le persone da incendi; hanno dimostrato
come si esercitano e come il fuoco può essere pericoloso.
Prima di partire ci hanno offerto un rinfresco.
I vigili del fuoco per salvare la vita degli altri possono andare incontro a pericoli.
Chiara Bonfiglio 3a
Oggi io e la mia classe, siamo andati nella caserma dei pompieri di Cagliari. Quando siamo arrivati
abbiamo fatto merenda, poi sono arrivati dei bambini vestiti da pompieri e ci hanno fatto vedere
come si allenavano. Da un trampolino dovevano saltare su un materasso e alcuni bambini facevano
anche il salto mortale, poi dovevano passare dentro un tubo, con una molla e dovevano saltare un
ostacolo. Un bambino ha fatto anche la verticale e infine dovevano superare un cono e fare la
capriola o la ruota. Dopo ci hanno fatto vedere le varie macchine e camion dei pompieri, ma la più
bella era il SUPER DRAGON X8, un grosso camion che può contenere fino a 125.000 litri d’acqua
e ha anche una specie di cannone per sparare acqua. Poi abbiamo assistito all’esercitazione dei cani
pompieri. Uno di essi, oltre ad aver superato gli ostacoli come gli altri, è salito sulla scala elettrica
di un camion per salvare un uomo e da 10 metri da fatto un salto per arrivare dal suo padrone.
Abbiamo visto i vari tipi di scale tra cui quella agganciabile e quella montabile, formata da 4 scale.
Poi hanno legato delle corde a una scala e così sono riusciti a sollevarla. Un uomo è salito sino in
cima e poi si è buttato cadendo su un materasso. Alla fine abbiamo visto i pompieri usare le diverse
scale e un camion, che conteneva fino a 8.000 litri d’acqua, spegnere un incendio. Dopo questo i
pompieri hanno lanciato coriandoli e fili dorati per festeggiare Santa Barbara, la loro patrona, e ci
hanno offerto il succo alla pera. È stato un giorno indimenticabile perché ho visto le varie
attrezzature dei pompieri che non avrei immaginato e ho visto com’è difficile questo mestiere.
Luca Volpone 5a
Siamo andati dai pompieri e per prima cosa abbiamo visto alcune macchine usate dai pompieri per
salvare le persone in pericolo, nell’acqua e sulla terra ferma. Alcuni bambini si sono esibiti saltando
e correndo da un esercizio all’altro. I cani vengono addestrati bene con palline, tunnel eccetera.
Sono molto teneri con la tutina che indossano. Ci hanno fatto vedere come salgono nei palazzi (con
scale e macchine) e infine un salvataggio delle persone a cui è bruciata la casa.
Martina Salinardi 5a
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Laboratorio di teatro: i burattini
Al rientro dalle vacanze di Natale
abbiamo cominciato a costruire dei
burattini. Prima di tutto abbiamo
tagliato una bottiglia di plastica dalla
forma bombata che è stata usata
come testa. La bottiglietta è stata
rivestita con parecchi strati di carta
morbida imbevuta di colla vinilica.
Prima di terminare questa operazione
abbiamo modellato il naso. Una volta
asciugata l’abbiamo ricoperta con
uno strato di gesso. Mischiando le
tempere nei colori giallo, bianco e
rosso abbiamo ottenuto un colore
rosato adatto al viso. Alcuni di noi,
che hanno deciso di fare degli
animali, hanno invece usato anche il
marron. Con una spugnetta o altro
materiale abbiamo ricoperto il capo su cui
sono stati incollati i capelli fatti con lana o
con canapa. Abbiamo quindi disegnato
occhi e bocca. Infine abbiamo tagliato e
cucito l’abito e attaccato le mani. Ognuno
ha aggiunto un tocco personale
trasformando i burattini in re, principesse,
dame e tutto quello che la nostra fantasia
ci ha suggerito.
I bambini di 5a
Ecco i bambini di terza con le loro
fantastiche creazioni!!!!
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Ancora gli infaticabili bambini di terza
Noi bambini di prima abbiamo aiutato a
costruire un solo burattino. L’abbiamo chiamato
Nonna Rosa. Ha il viso rotondo e rosato, gli
occhi sono celesti, il naso è un po’ grosso, ma ha un bel sorriso rosso. I suoi
capelli sono bianchi e porta un fermaglio. Nonna Rosa ha avuto l’influenza.
Ha il vestito blu e una mantellina rossa. La maestra ci ha fatto una foto con la
nostra creazione.
I bambini di prima
Disegno di Lorenzo
Manca Di Nissa
Per problemi tecnici non ho potuto inserire le
foto dei bambini di seconda e di quarta, mi
scuso vivamente e prometto di pubblicarle nel
prossimo numero.
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Visita al teatro lirico di Cagliari
Sabato 14 marzo siamo andati a visitare il teatro lirico di Cagliari. Abbiamo raggiunto il teatro con
le macchine dei nostri genitori e con le maestre. Mentre aspettavamo fuori, la mamma di Alessandra
ci ha insegnato tanti giochini. Maestra Fabiana ha fatto i
biglietti per tutti noi. Silvia, la nostra guida, ci ha detto che
tre ladri avevano rubato la corona di Re Diesis e noi
dovevamo cercarla. Il primo indizio erano delle foglie che ci
hanno portato in una stanza dove c’era Pinocchio. Questo ci
ha fatto capire che dovevamo andare nel regno del legno. Qui
c’era una candela che ci ha portato nel regno della luce. Il
mago delle luci ci ha mostrato i vari colori delle luci. Il
nuovo indizio era un piccolo pianoforte che ci ha portato nel
regno della musica. Su un grande pianoforte c’erano delle
stoffe. Nel regno delle stoffe c’era una regina che cantava
mentre i suoi folletti cucivano per lei tanti abiti. Dopo noi
siamo andati nel regno del canto e qui c’era una bambola
triste che noi abbiamo liberato. Siamo passati nel retropalco e
abbiamo raggiunto il palcoscenico dove c’erano tutti gli
strumenti musicali che compongono un’orchestra. C’era
inoltre uno scrigno chiuso che Eleonora, suonando la celesta,
è riuscita ad aprire. Dentro abbiamo finalmente trovato la
corona di Re Diesis e Maestra Fabiana ha potuto rimettere la
corona sulla testa del Re.
I bambini di 2a
disegno di Alessandra Cocco
Eccoci in posa per la foto ricordo davanti all’ingresso del Teatro e con noi c’era anche la nostra
mascotte: Matteo!!!!
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Anche i bambini di prima hanno fatto questa bellissima esperienza. Ecco come l’anno
raccontata:
Sabato 14 marzo siamo andati al teatro lirico di Cagliari. Ci hanno fatto vedere il Re Diesis, che non
aveva la sua corona perché tre ladri gliela avevano rubata. Noi avevamo il compito di cercarla.
Abbiamo trovato un pianoforte piccolino che suonava da solo e siamo andati nella stanza delle luci.
Poi siamo andati nella stanza del legno e poi in quella delle stoffe. Abbiamo visto le ombre dei ladri
e siamo andati nella stanza del coro. Nella stanza della Regina abbiamo liberato la bambola e la
papera. Hanno suonato il pianoforte e alla fine abbiamo trovato la corona di Re Diesis. Mattia
Boscu gliela ha rimessa in testa.
Francesco Puddu 1a
I bambini non hanno fatto le foto, ma ci hanno regalato un bel disegno
Re Diesis ha riavuto la sua corona!!!!
I bambini di
quarta hanno
visitato il
Teatro e queste
sono alcune
delle loro foto
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Piccola antologia
Il pirata spada tratta
C’era una volta un pirata di nome Spada tratta, che viveva in una nave. Un giorno accade che la
nave stava affondando, allora si buttò sull’isola che c’era affianco alla nave. Poi vide una “X“ rossa
e si mise a scavare. Infine trovò il tesoro e vissero felici e contenti sull’isola.
Gabriele De Marco 2a
Mi sarebbe piaciuta la neve
Questo inverno è stato molto bello anche se non c’era la neve. Se ci fosse stata la neve
quest’inverno, tutte le persone sicuramente sarebbero andate nei parchi e avrebbero guardato il
paesaggio innevato. Mio padre mi ha raccontato che il natale del 1987 ha nevicato e nelle piazze
c’erano dei ragazzi che giocavano a lanciarsi le palle di neve. A Monte Urpinu (un parco di
Cagliari) mio padre ricorda che dei ragazzi si erano fatti delle fortezze con la neve e ogni squadra
doveva cercare di distruggere la fortezza dell’avversario e dei ragazzi della squadra avversaria
venivano colpiti da delle palle di neve, dovevano stare a terra come se fossero stati uccisi, finché un
loro compagno di squadra non li toccava. Quest’anno io credevo che ci sarebbe stata la neve perché
ha fatto più freddo degli anni scorsi, però purtroppo non ha nevicato, anche se a me sarebbe piaciuto
molto!
Riccardo Naitza 5a
Immagino di essere……
Nel 1974 furono trovati dei resti ossei in una zona dell’Africa. Erano 52 ossa che appartenevano a
Lucy, che si chiama così perché i paleontologi si ricordarono di una canzone dei Beatles che si
intitolava proprio “Lucy”. Essa doveva essere alta 150 cm circa e camminava in posizione eretta. I
paleontologi credono che gli ominidi come Lucy siano i nostri lontanissimi antenati. Noi bambini di
terza abbiamo immaginato di essere come lei o come chi viveva con lei ed ecco cosa è venuto
fuori………
Roberto Agnesa 3a
Ciao io sono Lucy, una donna primitiva della specie degli Australopitechi. A dire il vero io non
avevo un nome. Mi hanno chiamata così quegli studiosi che hanno scoperto i miei poveri resti. E
sapete perché? Quel giorno del 1974, mentre scavavano, alla radio trasmettevano una canzone che
aveva nel titolo quel nome. Da qui l’idea di chiamarmi Lucy. Non vi sembra un nome troppo
moderno per una che ha tre milioni di anni? A me sarebbe piaciuto chiamarmi Logan o forse Bradis.
Di solito amo vivere in piccoli gruppi familiari perché non mi piace stare sola. Sono stata una delle
prime scimmie a camminare in posizione eretta. Purtroppo sono bassa e pelosa, ma vivo in un luogo
bellissimo, molto grande e spazioso che si chiama Africa. A voi tutto questo può sembrare strano,
ma noi, anziché andare a scuola, passiamo il tempo a vagare nelle praterie e a raccogliere frutti,
foglie e radici.
Carola Puddu 3a
Sono Lucy e vorrei raccontarvi la mia giornata: appena mi sveglio, scendo dall’albero e vado a
cercare erbe e frutti per colazione e pranzo. Dopo aver mangiato vado dai miei amici e giochiamo
per qualche oretta, poi vado a cercare dei rametti e delle foglioline per fare merenda e quando cala
la notte ritorno sull’albero e mi metto a dormire.
Federica Putzu 3a
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Sono Lucy e oggi voglio raccontarvi la mia giornata . appena mi sveglio un raggio di sole mi
illumina il viso e dopo essermi stiracchiata ben benino scendo dall’albero in cerca di qualche frutto
e di qualche bacca matura. Al pomeriggio gioco con i miei amici e con le mie amiche e dopo
essermi divertita faccio merenda sul mio albero preferito. Quando il sole tramonta vado a letto e
dopo il bacio della buonanotte mi addormento.
Alessia Fanti 3a
Mi chiamo Lucy, vivo nell’Africa e sono una bambina primitiva, piccola di statura. La mia tribù è
composta da uomini australopitechi. Il mio hobby è lanciare sassi e afferrare bastoni. All’ora di
pranzo mangiamo erbe e frutti che abbiamo trovato. Gioco alla lotta con i miei amici, così
impariamo a difenderci. Durante le pause andiamo a specchiarci nell’acqua del fiume e
assomigliamo molto alle scimmie. Al tramonto del sole andiamo a dormire insieme sugli alberi.
Ester Spano 3a
Un raggio di sole mi ha colpito e io, Lucy, scendo lentamente e già mi trovo in pericolo: una tigre
dai denti a sciabola mi ricorre per far colazione, ma io afferro un bastone e lancio pietre. È un
pericolo scambiato. Raccolgo frutta ed erbe e faccio colazione, poi con i miei amici vado a giocare.
Dopo un po’ mamma mi chiama e pranziamo. Nel pomeriggio durante una passeggiata con mamma,
incontriamo un mammut, lo schiviamo e la passeggiata continuiamo. Alla fine torniamo e papà ha
già preparato la cena. Infine risalgo sugli alberi e dormo.
Chiara Bonfiglio 3a
Ogni mattina io e mia moglie Lucy, appena svegli raccogliamo le bacche nei cespugli che ci sono
sulla terra. Purtroppo per me e mia moglie è molto difficile scendere dagli alberi, andare sulla terra
e camminare in posizione eretta. A causa del cambiamento del clima molti alberi stanno
scomparendo, allora io e mia moglie Lucy ci siamo dovuti abituare a camminare in posizione eretta
per vedere il nemico e tenere in mano bastoni e pietre che ci servono per respingere l’attacco di un
animale. Adesso è notte e io e mia moglie Lucy ci arrampichiamo sugli alberi per addormentarci.
Domani sarà un’altra giornata di fatica per noi minidi.
Marco Cordaro 3a
Sono Lucy un’australopiteco femmina, molto giovane, dell’Africa. Vivo in un gruppo, spesso
durante il giorno,gioco con quelli del gruppo e quando non so cosa fare salgo su un albero e guardo
il cielo e le sue meraviglie. Quando ho fame cerco radici e frutti che posso trovare sugli alberi o per
terra. Per difendermi dagli animali feroci lancio pietre. Alla sera mi sdraio sull’erba e guardo il
tramonto e i suoi colori accesi, dopo un po’ salgo su un albero e finalmente dormo.
Michela Sanna 3a
Mi chiamo Emanuele. Sono un uomo basso, barbuto e vestito con delle pelli di lupo e con alcune
foglie. Abito in Italia, esattamente nella Sardegna dove ci sono diversi boschi con molte grotte. Io
vivo in una di queste, nella più grande: una grotta buia, silenziosa e protetta dagli animali che
potrebbero farmi a spiedino, proprio adatta a un bel pisolino. Mi sveglio, mi lascio avvolgere dalla
luce del sole che mi da energia. Vado nel cuore del bosco per cacciare gli animali con una lancia
molto appuntita per difendermi dalle bestie feroci. La lancia è costruita con la pietra di ossidiana
che brilla al sole. Vedo un pesco, colgo alcune pesche, le lavo al fiume e ne assaggio una “Che
buona!” esclamo, “succosa!”. Penso che dovrei mangiare altro. Rivado nel bosco. Si sentono i
cinguettii degli uccelli che accentuano quella sensazione di freschezza. A un certo punto sento
qualcuno ringhiare dietro di me. Mi giro e vedo che è un bel cinghiale grassottello. A quel punto
penso che posso avere la scorta di cibo per un anno intero. Gli salgo sopra, gli infilzo la lancia nella
schiena e poi la trascino verso la grotta.
Emanuele Marras 4a
38
L’eroe delle Termopili
Mi chiamo Leonida e sono il re di Sparta.
Serse, re di Persia mi ha minacciato
dicendo che se non avessi accettato la
guerra delle Termopili avrebbe raso al
suolo Sparta. Io accettai la guerra,
purtroppo eravamo in 300, però Serse
aveva 9.555.252 soldati, ma erano tutti
schiavi non addestrati perciò buoni a
nulla, mentre i miei soldati erano
addestrati a dovere. Giunto alle Termopili
trovai una bella sorpresa: Serse aveva
miliardi di uomini e cominciò ad
attaccare, quando i persiani erano
abbastanza vicini decidemmo di usare l’oblom (
falange spartana ) e incominciammo ad avanzare poi
mentre stavamo avanzando ci mettemmo in fila
orizzontale mentre i capi si mettevano d’accordo.
Dopo 2 mesi finì la guerra e vincemmo proprio
all’ultimo momento, purtroppo alla fine rimanemmo
solo 22 soldati.
Lavoro di Enrica e Federico C. 5a I disegni sono
stati eseguiti con Paint.
39
Le nostre paure (riflessioni dei bambini di prima)
Io ho paura dei ragni. Cristiano Puddu
Io ho paura di Nicola che mette il costume
Francesco Limbardi
Ho paura dei ragni neri e pelosi Stefano Vincenti
Mi fanno paura i ragni e l’elicottero Lorenzo
Manca di Nissa
Io molta paura dei brutti scherzi e dei brutti sogni
Francesco Puddu
Io ho paura dell’assassino. Quando sono a letto
penso che entra in camera mia e mi sveglia e vuole
prendere l’oro e vuole anche svegliare mamma e
papà. Poi vuole ucciderci a morte. Aurora Argiolas
Io ho paura
dei fantasmi.
Leonardo
40
I ragni mi fanno paura. Sofia Atzeni
Io ho paura del buio perché è notte
Caterina Porceddu
Sono Filippo e ho paura dei ragni, delle
formiche rosse , dei cobra e dello squalo.
A me fa paura il pagliaccio.
Sara Sitzia
Io ho paura
quando
Riccardo mi fa
gli scherzetti.
Tommaso
A me fanno paura gli
alieni che vivono
nello spazio.
Edoardo Loddo
Io ho paura dei ladri perché
sono molto ma molto cattivi.
Federico Sanna
41
Io ho paura dell’acqua.
Federica Cogoni
Ho paura dei ragni e della puntura che mi fa la
dottoressa.
Michela Serci
Ho paura degli alieni
Elisa
Mi fanno paura Scooby Doo, i mostri e gli zombi
Luca Loddo
Io ho paura dei lupi perché sono neri e di notte se faccio un brutto sogno mi metto sotto le coperte.
Gaia Corongiu
42
Io ho paura dei fantasmi e degli
scorpioni e faccio brutti sogni
Andrea Nucciarelli
Anch’io ho paura dei fantasmi
Enrico Massidda
Mia sorella mi fa un brutto scherzo e io mi spavento.
Sabrina Putzu
43
Cronaca sportiva
Carolina Kostner è una pattinatrice italiana ed
attuale campionessa di pattinaggio artistico su
ghiaccio. È nata a Bolzano, l’8 febbraio 1987.
inizia a pattinare sul ghiaccio fin da bambina,
incoraggiata siadal padre, ex giocatore di
hochey su ghiaccio, sia dalla madre,
pattinatrice di livello medio alto. Nei
campionati italiani ha vinto numerose
medaglie: nel 2003 la medaglia d’oro, nel
2004 la medaglia d’argento e negli anni 2005,
2007, 2008 e 2009 le medaglie d’oro. Nei
campionati Mondiali ha vinto nel 2005, la
medaglia di bronzo e nel 2008 la medaglia
d’argento. Ai campionati Europei, ha vinto nel
2006, la medaglia di bronzo, nel 2007 e 2008
la medaglia d’oro e nel 2009 la medaglia
d’argento.
Michela Sanna 3a
Calcio
L’Inter è riuscita a pareggiare in casa contro il
Manchester UNT, una partita davvero
combattuta
per
l’Inter.
Nel
ritorno
all’Oltrafford, lo stadio del Manchester, ci
sarà un’altra partita molto combattuta. La Roma ha perso col fallo di Mexex, Van Persy, l’olandese,
l’ha messa dentro con un rigore davvero battuto bene. La Juve invece ha perso in casa del Chelsea
col gol di Progba un po’ fuori gioco. Il Barcellona ha pareggiato in Francia con Henry, però il Lion,
suo avversario, ha saputo andare in vantaggio con Jurignho, di punizione e lui è quello che sa
battere meglio le punizioni.
Michele Seoni 5a
Le italiane perdono
L’Inter perde contro il Manchester all’Oltrafford l’11 Febbraio, con un gol di Vidic, di calcio
d’angolo e un altro gol di Cristiano Ronaldo. L’Inter risponde subito con Ibra che prende la traversa
e il palo di Adriano, che compie una grande acrobazia. Il 10Febbraio la Juve pareggia contro il
Chelsea a Torino: 2-2 con gol di Jaquinta e di Del Piero di rigore. La Roma perde ai rigori con gli
sbagli di Vucinic e Tonetto.
Michele Seoni 5a
Il 15 Marzo l’Inter ha sfidato la Fiorentina e ha vinto 2 a 0, doppietta di Zlatan Ibraimovitc.
Mourinnho è molto soddisfatto per la vittoria dei neroazzurri.
Alessandro Lecca 5a
44
Le nostre interviste
La nostra classe ha pensato di intervistare nonno vigile, perché è una persona conosciuta da tutti i
bambini della scuola e ci piacerebbe conoscerlo meglio.
Abbiamo preparato le domande da sottoporre a nonno vigile, quindi l’abbiamo invitato a venire
nella nostra classe. Queste sono le domande che gli abbiamo fatto.
1. Noi la vediamo tutti, ma alcuni di noi non conoscono nemmeno il suo nome, quindi
cominceremo col farle qualche domanda di carattere personale. Ci vuole dire per cortesia il
suo nome, cognome e la sua età?
Mi chiamo Salvatore Picciau e ho 76 anni.
2. Dove è nato? È sposato? Ha figli? Quanti?
A Monserrato. Si, sono sposato e ho 3 figli.
3. I suoi figli frequentavano questa scuola? I suoi figli vivono lontano?
Si, ma solo la scuola materna, che prima si chiamava asilo. I miei figli vivono a
Monserrato.
4. Ha nipotini? Come si chiamano?
Ho cinque nipoti. La più grande, Roberta, ha 29 anni e ha frequentato la scuola
elementare qui, con la maestra Marinella, gli altri sono Federica 24 anni, Mirko 22,
Luca 12 e Francesca che ha 7 anni.
5. Che scuola ha frequentato lei?
Ho frequentato solo sino alla quinta elementare, perché c’era la guerra e non si poteva
continuare a studiare.
6. Andava bene a scuola?
Si.
7. È stato mai bocciato?
Si, sono stato bocciato in terza, soprattutto perché non potevo frequentare
regolarmente.
8. C’era qualche bambino che la prendeva in giro?
No, nessuno.
9. Da bambino lavorava?
Ho iniziato a lavorare a nove anni, come aiuto fabbro, a undici anni ho fatto il garzone
e poi il calzolaio, però non avevo scarpe prima e neanche dopo.
10. Quale materia preferiva?
Mi piaceva la storia.
11. Come erano le sue maestre?
Erano abbastanza brave. La scuola in cui ho frequentato era in Piazza Maria Vergine,
dove adesso c’è il Comune. La scuola durava dalle 8 del mattino sino alle 5 di
pomeriggio.
12. Andava a balla re da giovane? Ha vissuto la seconda guerra mondiale?
Si, andavo a ballare perché qui a Monserrato c’era una sala da ballo. Si ho vissuto la
seconda guerra.
13. Le piace il calcio? Per quale squadra tifa?
Si, il calcio mi piace. Tifo per il Cagliari
14. È pensionato? Che lavoro faceva prima? Era faticoso?
Si, sono pensionato. Facevo il carpentiere edile, sempre sopra i tetti da costruire, come
un piccione. Si, il mio lavoro era molto faticoso.
15. Le manca quel lavoro?
Si, qualche volta ci penso e mi manca.
16. Perché ha deciso di fare il nonno vigile?
45
Un giorno ho visto sul giornale un avviso del Comune di Monserrato dove si diceva che
cercavano dei pensionati per fare servizio davanti alle scuole. Abbiamo fatto la
domanda sia io che mia moglie e siamo stati presi, perché abbiamo un reddito basso.
17. Le piace fare questo servizio? da quanti anni lo fa?
Si, mi piace molto. Lo faccio da 6 anni.
18. A che ora inizia e a che ora finisce di lavorare?
La mattina inizio alle 7:30 e finisco alle 8:20, poi torno alle 12:30 e finisco alle 13:20.
19. Quale giorno della settimana preferisce per lavorare?
Per me sono tutti uguali
20. Lavora solo in questa scuola o anche in altre?
Appena ho iniziato ho fatto un mese di servizio in via San Gavino Monreale e poi sono
stato trasferito qui e lavoro solo in questa scuola.
21. Le piace stare a contatto con i bambini?
Si, molto
22. I bambini la rispettano? Crede che i bambini siano monelli?
Si, i bambini mi rispettano sempre. Non credo che siano monelli, solo qualcuno, ma
niente di particolare.
23. Cosa la colpisce di più nel suo lavoro?
Nel mio lavoro mi piace tutto perché lo faccio volentieri
24. È mai capitato che qualche automobilista sia passato nonostante lei l’abbia fermato? Sono
più indisciplinati gli autisti o i pedoni?
Si, è capitato. Sono più indisciplinati gli automobilisti, soprattutto le donne.
25. Durante l’alluvione come si è dovuto comportare?
Sono dovuto tornare indietro, perché le strade che portano qui erano tutte invase dal
fango.
26. Durante il suo lavoro c’è mai stato un genitore sgarbato con lei?
No, solo qualche automobilista.
27. C’è qualche bambino che l’ha impressionato particolarmente sia positivamente che
negativamente
No, nessuno in particolare.
Questa era l’ultima domanda. La ringraziamo per quanto fa per noi tutti i giorni, per la sua
disponibilità e per il tempo che oggi ci ha dedicato. Le chiediamo la cortesia di fare una foto con noi
che verrà pubblicata assieme all’intervista sul prossimo numero del nostro giornalino. Grazie
I bambini della classe 5a
46
Con la maestra di giornalino stiamo lavorando per preparare delle
interviste da pubblicare sul prossimo numero del nostro giornale e
la nostra classe ha pensato di intervistare lei per poterla conoscere
meglio. La ringraziamo quindi della sua disponibilità.
1. Qual è il suo cognome? Dove è nata? Quanti anni ha?
Ardu, sono nata a Santulussurgiu e ho 54 anni.
2. Da quanto tempo è suora?
Da 32 anni
3. A che età ha fatto questa scelta?
A 18 anni
4. È contenta di essere suora?
Si, molto
5. Da quanti anni è in questa scuola? Come si trova in questa
scuola?
Sono qua da 6 anni e mi trovo molto bene
6. La gente, le persone e i bambini come si comportano
quando la incontrano?
La gente mi saluta cordialmente e si ferma. I bambini
mi salutano finché frequentano qui, ma quando
arrivano alle medie non mi salutano più.
7. Ci può descrivere una sua giornata tipo?
Di solito mi alzo alle 6 meno un quarto, mi preparo e
poi prego, come le altre suore, sino all’ora di colazione.
Poi provvedo a tutte le necessità della casa e faccio
anche l’economa, perciò faccio anche le cose che fanno i
vostri genitori: pagamenti, spesa ecc.
8. Qual è il tuo cibo preferito e quello che non le piace?
Non mi piacciono le carni e il pesce, ma mi piacciono tante cose: la pizza, il gelato…..
9. Ha sorelle o fratelli?
Ho tre sorelle, io sono la maggiore. Le mie sorelle sono sposate e si chiamano
Giovanna, Vincenza e Francesca
10. Perché ha scelto di diventare suora?
Per dedicare la mia vita a tanta gente e ai ragazzi.
11. Come si sente a fare la direttrice?
Bene, cerco di farlo meglio che posso.
12. Le piace lavorare come direttrice?
Si
13. Lei da piccola avrebbe pensato o desiderato di fare la suora?
No, affatto, non mi erano simpatiche e anzi quando incontravo una suora che
conoscevo in particolare, si chiamava Sr Bonaria, cambiavo strada
14. Le piacciono i bambini di questa scuola anche se un po’ monelli?
Si, mi piacciono, anche se penso che alcuni dovrebbero comportarsi meglio
15. Sono simpatiche le suore qui?
Le suore qui sono simpatiche, io voglio bene a tutte così come vogliono bene a me, e ci
sono diversi rapporti di amicizia.
16. Hai mai punito qualcuno?
No, ma attenti, sto per farlo!
17. Dove viveva prima di venire a Monserrato?
A Cagliari e prima sono stata a Roma e a Civitavecchia.
18. Come era da bambina: tranquilla o vivace?
47
Ero vivace, ma sempre rispettosa, e vivace lo sono ancora.
19. E’ felice di fare questa vita?
Si, molto
20. E’ mai andata in missione? Le piacerebbe?
Non ho mai preso in considerazione questo aspetto, cerco di fare al meglio ciò che
faccio adesso.
21. Come passa il suo tempo libero?
Al computer
22. Se non fosse diventata suora cosa avrebbe fatto?
Probabilmente avrei avuto una famiglia mia
23. Lei prima era insegnante?, le piaceva? lo rifarebbe? Se si, in quale scuola insegnerebbe?
Si, prima ero insegnante, mi piaceva molto insegnare e lo rifarei molto volentieri. Io
insegnavo nella formazione professionale e sono stata collega di maestra Marisa.
24. Come va la scuola?
Se intendi dire la scuola in generale, male, molto male.
25. Cosa vorrebbe cambiare in questa scuola?
La disciplina, perché spesso il comportamento non è adeguato
I bambini della classe 4°
L’intervista …….impossibile
Nel cortile della nostra scuola da qualche tempo è parcheggiata una strana macchina che ha il potere
di trasportare nel tempo. La classe quinta, di solito molto curiosa, ha voluto sperimentare i poteri
della macchina. Stefano sta alla guida. Si parte! Appena arrivati ci siamo ritrovati nel castello di
Alessandro Magno. Con titubanza gli chiediamo se possiamo intervistarlo e lui acconsente e noi
iniziamo.
1. Qual è il tuo nome?
Alessandro Magno
2. Cosa vuol dire Magno?
Vuol dire grande, e fui sopranominato così anche perché ho esteso il mio impero in
quasi tutto l’Oriente.
3. Che sentimento provi nel sentire tutti che ti chiamano Alessandro Magno, cioè “il grande”?
Provo gioia e felicità
4. A che età sei salito al trono?
Avevo 19 anni e mio padre Filippo II era appena stato ucciso
5. Quali terre hai conquistato?
La Grecia, la Persia e metà dell’Africa
6. Perché hai voluto fondare la città di Alessandria proprio in Egitto?
Perché volevo diventasse uno dei più importanti centri culturali e commerciali, infatti
fu così.
7. In Grecia c’è mai stato qualcuno che ha tentato di ucciderti?
Fortunatamente no, mi amavano tutti.
8. È stato difficile conquistare la Persia?
No, perché i soldati persiani erano dei mercenari e quindi poco affidabili.
9. Com’è la vita da re?
Dura e difficile
10. Abbiamo sentito dire che avevi un cavallo speciale……
Si, il mio fido cavallo era proprio speciale, si chiamava Bucefalo.
Caro Alessandro Magno noi ti ringraziamo per averci ospitato nel tuo bellissimo castello, adesso
non ci resta che salire nuovamente sulla nostra macchina del tempo e tornare alla nostra dura realtà
scolastica. Naturalmete questa intervista verrà pubblicata sul nostro giornalino. I bambini di 5a
48
E ora ……….divertiamoci un po’
Cruciverba matematici
1
2
3
4
10
9
13
6
11
17
18
19
21
22
23
25
ORIZZONTALI
1
7x3
3
3h 5da 8u
6
il numero che precede 1000
9
7h 1da 2u
11
6h 1da
12
168:3
13
7da + 4u
15
5 dozzine, quante unità?
16
5h + 58u
21
i giorni di un anno
22
la metà di 1228
24
2 K 3u
25
6:3
2
VERTICALI
1
27 centinaia
2
il primo numero con 2 cifre uguali
4
455 - 399
Elisa Piras 4a
ORIZZONTALI
2)il segno della moltiplicazione
4) Con la sua penna una volta ci
scrivevano .E’anche un gioco
5)Il segno dell’addizione
7)Animale rosa, detto anche porco
9) Serve per disegnare
11) Serve per scrivere
12) Col filo serve per cucire.
3
4
5
6
7
8
8
12
24
1
7
14
16
20
5
9
10
11
12
VERTICALI
a
Luca Volpone 5
49
1) Per cancellare 2) Foglio di un
libro 3) Due volte per tre 5) Si usa
per i capelli e ha i denti 6) Prima
del due 8) ultima lettera
dell’alfabeto 9) Segno della
sottrazione 10) In inglese e’
chiamato mouse.
Attenzione ai numeri!
7
6
4
5
3
2
1
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Animale che mangiò Cappuccetto Rosso.
Il capoluogo dell’Abruzzo.
Colore del cielo di sera.
D’estate si va al…
abbreviazione di Leonardo.
Regina al maschile.
Bambina al maschile.
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
Primo martire della chiesa
È’ figlio della gallina
Mare a destra della Sicilia
Strumento con cui si lanciano le frecce
Nome proprio di Don Bosco
Animale che vive nella savana simile al cervo
Stato in cui viviamo
Chi lancia le frecce
Laura Marrocu 5a
Stefano Genovese 5a
SCOPRIRAI UN POSTO DOVE SI VA D’ ESTATE!!!!!
1
2
3
4
5
6
7
8
50
Cruciverba …….Bagnato
Attenzione alla direzione delle parole!
1
2
3
3
4
6
5
4
ORIZZONTALI
1
fiume più grande d’Italia
2
secondo fiume italiano
3
bagna Roma
4
grande in sardo……
VERTICALI
2
bagna Firenze
5
si trova in Sardegna
6
il fiume più lungo della Sardegna
51
Fly UP