Comments
Description
Transcript
GIORNALINO N. 2 A.S. 2008-2009
Giornalino della scuola primaria “Monumento ai Caduti” di Monserrato Numero 2 Dicembre 2008-Aprile 2009 Editoriale Sommario Cari lettori, Pagina 2 La recita di Natale questo è il secondo numero del nostro Pagina 23 Speciale Carnevale Pagina 32 Esperienze scolastiche Pagina 40 Le nostre paure opinioni sulla recita di Natale. Pagina 44 Cronaca sportiva Abbiamo poi raccontato tutte le nostre Pagina 45 Le nostre interviste Pagina 49 E ora…..divertiamoci un po’ giornalino. L’argomento più importante di questo giornale è stato la cronaca e le nostre esperienze scolastiche di questo periodo. A questo numero hanno dato un apporto più consistente anche i bambini di prima, che nel frattempo sono diventati bravi nella scrittura, che ha permesso loro di esprimersi con le parole e non solo con i disegni. Vi auguriamo buona lettura Tutti i bambini della scuola 1 La recita di Natale 1 Nella recita di Natale mi è piaciuta la parte della fata del ghiaccio e quella di babbo Natale Caterina Porceddu 1a Io non mi sono divertito Federico Exana 1a Quando ero la mi è piaciuta tanto la recita. Però quello che mi è piaciuto di più è la fata del ghiaccio e anche gli altri che hanno partecipato. Anche le mamme hanno fatto i vestiti. SabrinaPutzu 1a La recita mi è piaciuta un po’. Lorenzo Manca di Nissa 1a Ero contenta perché c’era mamma e mia sorella Federica. Sara Sitzia 1a Mi è piaciuta molto la parte della fata del ghiaccio, delle letterine e gli uccellini. Enrico si è innamorato della fata del ghiaccio, però era un suo segreto. Mattia Cogoni 1a Mi è piaciuto di più cantare le canzoni di Natale. Cristiano Puddu 1a La recita mi è piaciuta molto perché i canti mi sono piaciuti molto. Federico Sanna 1a Mi è piaciuta grazie a te maestra Marisa. La mia preferita era la fata della quarta. Stefano Vincenti 1a Sono stato bravo. Mi sono divertito tanto. Mi sarebbe piaciuto fare la renna. Mamma a te è piaciuta? Edoardo Loddo 1a 1 Le foto della recita sono state gentilmente concesse dal Signor Vincenti, padre di Stefano della classe prima. 2 Mi è piaciuta la recita e mi sono divertita tanto vedendo le renne che giravano. Leonardo Mazzucco mi è piaciuto tanto era bello. Michela Serci 1a Io mi sono annoiato. Tommaso Spiga 1a Mi è piaciuto il canto Olahiè e anche gli altri canti. Alessio Perra 1a Mi sarebbe piaciuto moltissimo fare la renna. Enrico Massidda 1a Sono stata brava e la recita mi è piaciuta molto. Aurora Argiolas 1a Tommaso Spiga Mi è piaciuta la musica del Natale. Andrea Nuciarelli 1a Mi è piaciuta la fine della recita e la parte dei pacchetti. Federica Cogoni 1a La recita mi è piaciuta molto perché mi sono piaciuti i canti e mi sono innamorato di una molto bella. Federico Sanna 1a Mi è piaciuta la parte di parte di Babbo Natale. Filippo Ravasio 1a Ero contenta quando ho visto mamma e mia sorella Federica. Sara Sitzia1a Filippo Ravasio Quel giorno della recita mi sono divertito tanto e la mia parte preferita è stata quella degli uccellini e quella della fata del ghiaccio. Francesco Puddu 1a La mia parte era quella di cantare ma io ero ammalata, avevo la febbriciattola. Mi sarebbe piaciuto esserci. Silvia Balestrino 1a Mi è piaciuta dove cantavamo insieme e andavamo via. Ci siamo divertiti quando c’erano le renne. Gaia Corongiu 1a Mi sono un po’ annoiato. Mattia Boscu 1a Mattia Boscu 3 Anastasia Deiana La recita mi è piaciuta tanto. Volevo fare la parte della fata. Anastasia Deiana 1a Mi è piaciuto tanto, tanto, tanto. Quello che mi è piaciuto di più è mettere la letterina. Elisa Loddo 1a Mi è piaciuta perché è venuta mamma e il mio fratellino Matteo. Luca Loddo 1a Mi ricordo i bambini che ballavano. Vladimir Ghiani 1a Mi è piaciuto tanto, tanto, tanto. Quello che mi è piaciuto di più è mettere la letterina. Elisa Loddo 1a Mi è piaciuto Babbo Natale e le renne. È venuta mamma e papà. Sofia Atzeni 1a Sofia Atzeni Francesco Limbardi 4 Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale. A me è piaciuto quando i bambini di quinta hanno fatto gli uccellini. Mi sono divertita molto. Ma mi è piaciuta anche la scena che ha fatto Alessio, il nostro compagno. Maria Fiorella Boi 2a Oggi, alla mia recita mi sono divertito molto, ero emozionato perché guardavo lo spettacolo con i miei compagni e qualche volta chiacchieravo. Lorenzo Moi 2a Il 22 Dicembre a scuola abbiamo fatto la recita. Io ho fatto la scenetta del bambino ritardatario. Mi è piaciuta la recita perché c’erano scenette e canzoni belle, infatti le ho cantate con gioia. Purtroppo non ho potuto vedere bene le scenette perché ero seduto di spalle con i miei compagni.. Alessio Serra 2a Il giorno 22 Dicembre nella mia scuola abbiamo fatto la recita. Mi è piaciuta molto. Quello che mi ha colpito di più sono stati gli uccellini e quando hanno rappresentato il Santo Natale. Emanuele Matta 2a A me di questa recita è piaciuta la fine, quando gli uccellini sono arrivati a destinazione insieme ai pastori con le pecorelle. Gabriele Demarco 2a Il 22 Dicembre la mia scuola ha organizzato la recita di Natale. Hanno partecipato i bambini di tutte le classi. I bambini della terza, quarta e quinta hanno ballato e recitato e invece quelli di prima e seconda hanno solo cantato. È stato molto bello, ci siamo divertiti. Eleonora Musu 2a La parte della recita che mi è piaciuta era l’apparizione delle renne di Babbo Natale e quella dei pacchetti regalo. Filippo Mancosu 2a All’inizio della recita Marianna e Michele hanno presentato in poche parole la recita, poi noi e i bimbi di prima elementare abbiamo imbucato la letetrina e abbiamo recitato la poesia. Ama questa recita è piaciuta tanto. Elisa Marrocu 2a La mattina del 22 Dicembre a scuola abbiamo fatto la recita di Natale. Tutti i bambini della scuola hanno partecipato facendo spettacoli e canzoni. C’erano tutte le maestre e la direttrice. I genitori hanno visto i loro bambini quanto erano bravi. Emily Espis 2a La recita mi è piaciuta tutta, però la parte che mi è piaciuta di più è stata quella del mio compagno che diceva: “Un momento! Per fortuna sono arrivato in tempo”. Poi alla fine della recita alla maestra Fabiana hanno regalato un orologio. Arianna Corona 2a La mia recita è stata molto emozionante. Abbiamo cantato molto e i bambini più grandi hanno anche recitato. Sono venuti a vedermi mamma. Nonno e nonna. Io li vedevo da lontano e loro mi guardavano sorridenti. Emanuele Porcu 2a La parte che mi è piaciuta di più è quando quelli di quarta hanno fatto babbo Natale e gli abeti di Natale. Alice Montixi 2a 5 parte come quella di quinta. Però io ho imbucato la letterina. Alla fine sono andata via. Gaia Balata 2a Alla recita ci siamo seduti nelle gradinate e abbiamo visto il pubblico, poi è arrivato mio fratello che faceva l’uccellino. Nel pubblico mancava mia zia, mia nonna e l’altro mio fratello. La parte che mi è piaciuta di più era la parte dove babbo Natale aveva parlato agli uccellini. Alessandra Cocco 2a Il 22 Dicembre ho fatto la recita. A me è piaciuta molto la parte di Babbo Natale e le sue renne e anche gli abeti. Enrico Murru 2a Il 22 Dicembre a scuola abbiamo fatto la recita di Natale. Mi sono vestita con i jeans, la maglietta bianca, gli stivali neri e un cappellino bianco con le stelline dorate. Poi ci siamo alzati e abbiamo imbucato la letterina, ci siamo riseduti nella scala e abbiamo recitato un filastrocca. Abbiamo cantato 6 canzoni di natale ed eravamo molto bellini. Sono venuti a vedermi i miei genitori, mi hanno fatto gli auguri e siamo andati a casa. È stata una bella giornata ed ero molto contenta. Giulia Taris 2a Il 22 Dicembre 2008 c’era la recita di Natale e c’era tanta gente. La parte che mi è piaciuta di più è stata quando abbiamo imbucato la letterina. Il tutto abbiamo cantato sei canzoni, prima però la classe quinta ha iniziato con dei maschietti che portavano in testa dei cappellini a forma di uccellini. Poi la quinta canzone delle renne di Babbo Natale era troppo divertente ed era la canzone della quarta. Alla fine della recita abbiamo dato gli auguri alla direttrice e alle maestre. È stato bellissimo. Martina Floris 2a Lunedì 22 Dicembre abbiamo fatto la recita. Abbiamo cantato e recitato la filastrocca che ci ha insegnato maestra Marisa. Abbiamo fatto la recita bellissima e la maestra Fabiana alla fine ci ha dato le penne matite. Grazie a loro. Nada Mossa 2a Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita e le canzoni che mi sono piaciute di più sono “Siam biglietti e letterine”, e l’altra è “le renne di Babbo Natale” Francesca Rossi 3a Il 22 Dicembre 2008 c’era la recita di Natale e c’era tanta gente. La parte che mi è piaciuta di più è stato quando i bambini di terza hanno fatto i pacchettini. Anch’io volevo fare una 6 A metà novembre la maestra ci ha detto che dovevamo provare una recita per Natale. Ci ha raccontato cosa dovevamo fare. Prima abbiamo provato a cantare in classe. Un altro giorno abbiamo provato a fare il ballo in salone poi le maestre dicevano che non andava bene e che ci dovevamo mettere in file in modo diverso. Tutti i giorni succedeva questa cosa e spesso ridevamo tutti insieme noi e le maestre. Finalmente un giorno abbiamo trovato la soluzione. Prima di iniziare Natale Suor Eda ha detto di provare tutti insieme e abbiamo provato tutti insieme assieme ai bambini delle altre classi. Il giorno 22 Dicembre abbiamo iniziato la recita alle 11, c’erano tanti genitori che non vedevano l’ora di vedere i propri figli. Eravamo tutti quanti belli. Pema Melis 3a Il giorno della recita di Natale la mia classe ha fatto la parte dei pacchetti. All’inizio c’è stata la presentazione della recita., che mi è piaciuta molto. Poi sono arrivati i bambini di prima che hanno messo le lettere nella cassetta. Gli uccellini poi dovevano portarle alla meta. La parte dei bambini di quinta mi ha fatto ridere perché hanno fatto gli uccellini che beccavano nel giardino della scuola. Le bambine di quarta hanno interpretato i cristalli di ghiaccio. Finalmente è arrivata la nostra parte e tutto è andato benissimo. È stata una giornata bellissima. Andrea Argiolas 3a Quando eravamo seduti nella panchina eravamo strettissimi e quando siamo saliti sul palco io ero molto emozionato. Io pensavo che sarebbe stato un disastro, ma invece la nostra esibizione è piaciuta molto alla folla. Poi quando siamo scesi dal palco abbiamo guardato le altre esibizioni. A ma è piaciuta molto la canzone :”Le più belle forti renne”. Mia sorella mi chiamava in continuazione e questo mi faceva innervosire e vergognare un po’. Alla fine della recita siamo usciti in cortile, peccato che ci siamo restati poco e tutti siamo tornati casa. È stato il bel evento di tutta la mia vita. Marco Cordaro 3a Alla recita di Natale mi sono divertita molto. Noi però non abbiamo parlato al microfono, ma abbiamo cantato e ballato. La cosa che mi è piaciuta di più è quando siamo andati in scena; la cosa che non mi è piaciuta è quando ci siamo seduti nelle panchine e non ci stavamo e non ci hanno fatto togliere il costume. In tutto abbiamo fatto sei canti e quelli che parlavano al 7 microfono erano di quarta e di quinta. Quando la recita è finita alcuni nostri genitori si sono messi a piangere, alcuni stavano ridendo. Poi siamo saliti in classe a prendere il nostro materiale, abbiamo salutato le maestre e abbiamo augurato buone vacanze e siamo andati a casa. Chiara Currelli 3a Il 22 Dicembre c’era la recita di scuola con tanti balli e alcuni bambini dicevano la loro parte. Tutti erano felici e aspettavano il giorno. Eravamo vestiti e dovevamo essere pacchetti perché dovevamo fare la marcetta dei regali. Poi tutti delle altre classi hanno fatto il loro balletto e alla fine abbiamo fatto un bellissimo canto. Marco Lecca 3a Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale, c’erano tutte le classi della scuola. La parte che mi è piaciuta di più è la nostra, cioè quella della terza elementare e quella delle bambine di quarta, anzi questa non tanto, però mi è piaciuta la fata dei cristalli di ghiaccio. Era bellina anche quella dei maschi di quarta. Quello che non mi è piaciuto era quello della prima e della seconda perché hanno fatto poco e anche il fatto che eravamo scomodi aspettando la nostra parte con i pacchettini. La parte più bella è stata la canzone finale perché la cantavamo tutti insieme. Infine siamo saliti in classe e abbiamo trovato una busta per noi: c’erano strumenti musicali. È stata una bella giornata. Francesca Murru 3a Il 22 Dicembre con la mia scuola abbiamo fatto la recita di Natale. Io e la mia classe abbiamo fatto la canzone dei pacchettini. I bambini di prima e di seconda hanno recitato la filastrocca delle letterine. Le bambine di quarta hanno fatto la canzone dei cristalli di ghiaccio, invece i maschietti hanno fatto le renne. Le femmine erano le letterine che prima i bambini di prima e seconda hanno imbucato. I maschi di quinta hanno fatto gli uccellini postino che avevano il compito di far da guida ai pacchetti, alle letterine e ai cristalli di ghiaccio. La scena che mi è piaciuta di più era quella alla fine dove c’era il presepe; quella che mi ha fatto ridere è quella delle renne. È stata una recita bellissima! Federica Putzu 3a Il 22 Dicembre si è svolta la recita in salone alle 11. Mi sono divertito molto sia per la recita e anche perché sono uscito da scuola con Carla, la mamma di Francesca Murru, la mia migliore amica. Dopo con Francesca mi sono divertito un mondo. La recita è stata molto bella. Noi abbiamo ballato la canzone “la marcia dei pacchettini”. La scena che mi è piaciuta di più è la parte dove gli uccellini beccavano le briciole nel giardino della scuola. A mia mamma è piaciuta molto e anche a me. Mattia Contu 3a Durante la recita di Natale la nostra parte era quella dei pacchetti. Dopo i cristalli e la fata dei ghiacci siamo entrati con “la marcetta dei regali”. Dopo la nostra parte c’era la canzone delle renne 8 insieme a Babbo Natale, che ballavano e cantavano insieme. C’erano le letterine, gli uccellini postino, i cristalli, la fata, noi, cioè i pacchetti, le renne, Babbo Natale, i bambini che imbucavano le letterine, i presentatori, gli abeti e le maestre. È stata un’esperienza fantastica per me e per tutti gli altri. Michela Sanna 3a Prima di iniziare le vacanze abbiamo fatto una recita., c’erano dei balletti, c’erano Marianna e Michele che raccontavano. Recitavano pure le letterine. Noi ci siamo vestiti da pacchetti, eravamo anche scomodi, poi si rompevano subito. Le bambine della quarta hanno fatto il balletto dei cristalli di ghiaccio. Noi pacchetti e pacchettini e i bambini di prima hanno imbucato le letterine, che poi sono state animate dalle bambine di quinta. I bambini di quarta, i maschietti, hanno fatto Babbo Natale e le sue renne. C’erano i bambini di quinta che facevano gli uccellini. La recita mi è piaciuta molto. Eleonora Carucci 3a Lunedì 22 Dicembre le classi prima, seconda, quarta, quinta e noi abbiamo fatto la recita di Natale. Ha iniziato la classe prima, ha continuato la seconda, la quinta, la quarta e poi è toccato a noi. Quando ci siamo seduti sulle panche , la maestra ci ha sistemati e i nostri pacchetti si staccavano. La maestra ci ha detto che la parte della quarta (cristalli di ghiaccio) doveva essere la nostra parte e noi quando l’abbiamo saputo eravamo un po’ tristi perché le bambine che ballavano erano bellissime, ma soprattutto era bella la fata dei ghiacci. Dopo di loro è toccato a noi e io e tutti i miei compagni eravamo emozionati. Quando abbiamo finito tutte le persone sedute tra il pubblico ci applaudivano e io ho capito che l’avevamo fatto bene e che era piaciuto. Io ero molto contenta. Non so cosa dirvi, ma vi assicuro che è stata una bellissima recita. Alessia Fanti 3a La nostra recita per me è riuscita bene, ma ci sono state alcune cose scomode. Partiamo dall’inizio: quando ci siamo seduti, noi di terza avevamo addosso il vestito dei pacchetti che ci impediva di sederci bene. Poi dietro di me c’era gente che mi stava scambiano per un mobile, perché mi metteva la mano in testa per reggersi. Ma adesso voglio parlare delle cose belle, per esempio, quando sono entrati gli uccellini tutti ci siamo messi a ridere. Quando sono entrati in scena i bambini di prima e di seconda eravamo stupiti dai loro cappellini: la prima aveva li aveva rossi e la seconda bianchi. Quando è toccato a noi non ero molto eccitato perché la felicità era soprattutto dentro. Quando ero sopra il palco un po’ mi vergognavo, ma era bello. Alla fine le lettere sono arrivate da Babbo Natale che le ha lette. Dopo la recita siamo andati in giardino e siamo andati a casa con i genitori e i lavoretti. Andrea Mameli 3a La recita si è svolta il 22 Dicembre 2008. Le parti che mi sono piaciute di più sono: la parte dove c’è la canzone pacchetti e pacchettini e pure dove c’era la fata dei cristalli di neve. Alla fine dello spettacolo la direttrice ci ha dato i ciupa ciupa e ha ringraziato tutte le maestre. Lo spettacolo mi è piaciuto molto. Riccardo Perra 3a Il 22 Dicembre io e i miei compagni abbiamo fatto il balletto. Quando abbiamo finito siamo andati giù, ci hanno applaudito e ci siamo seduti. Io un po’ mi sono annoiata perché durava molto. Mi sono molto divertita perché abbiamo ballato, cioè durante il nostro balletto. La scena che mi è piaciuta è quella di Babbo natale che guardava le mie quattro compagne che erano i pacchetti regalo. Alessia Massidda 3a 9 Lunedì 22 Dicembre c’era la recita di Natale. Noi eravamo dopo il balletto della quinta e la nostra canzone si intitolava “la marcia dei regali”. Credevo che facessimo brutta figura, ma quando abbiamo finito il balletto tutta la gente applaudiva. Il balletto che non mi è piaciuto è quello delle renne di Babbo natale e quello che mi è piaciuto di più è il nostro. A mia madre e a mia sorella è piaciuto tantissimo. Roberto Agnesa 3a A Natale abbiamo fatto una recita che si è svolta così: prima dei bambini hanno messo delle letterine in una cassetta. Dietro la cassetta c’erano delle bambine di quinta che facevano la parte delle letterine, dopo gli uccellini, che erano i bambini di quinta, dovevano accompagnare le letterine da Babbo Natale. Viaggiando erano arrivati nel regno della fata del ghiaccio, dove c’erano i fiocchi di ghiaccio, che erano le bambine di quarta. La fata indicò la strada per il bosco degli abeti. Nel bosco c’eravamo noi, i pacchetti, che sfilavano. Poi toccò ai bambini di quarta, cioè gli abeti che dissero dov’era Babbo Natale. Gli uccellini arrivarono verso la radura dove c’era Babbo Natale. Qui gli chiesero se era quello lo spirito del Natale e lui rispose che lo spirito del Natale era un bimbo nato in una grotta. Andando gli uccellini incontrarono dei pastori, si unirono a loro e arrivarono nella grotta. Matteo Manunza 3a Il 22 Dicembre ho fatto la recita e mi sono divertita tantissimo. Quando facevo le prove a Novembre, credevo che era noioso ma al momento è stato divertente. Il nostro ruolo era ballare una marcia dei pacchetti e pacchettini. Il giorno della recita appena siamo arrivati abbiamo fatto le prove. Il titolo della recita era:”Il viaggio di Natale”. Qualche giorno prima io non avevo vergogna, ma il giorno ne ho avuto eccome! Letizia Cicotto 3a Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale. Noi pacchetti quando ci sedevamo stavamo scomodi ed eravamo tutti attaccati. Quando è iniziata la recita sono saliti sul palco i bambini di prima e di seconda ad imbucare le letterine, ma quando avevano finito è arrivato Alessio e ha imbucato la sua lettera e i bambini di prima e seconda hanno detto “sempre il solito ritardatario”. Dopo sul palco sono entrati i bambini di quinta, le femmine hanno interpretato le letterine, invece i maschietti gli uccellini che dovevano accompagnare le letterine in tutto il viaggio di Natale. Dopo un’altra scena siamo entrati noi bambini di terza. A me è piaciuta di più la scena della fata dei ghiacci. Michela Murgia 3a Il giorno della recita di Natale mi sono divertito molto e alla fine ci hanno dato il ciupa ciup. Noi abbiamo fatto la parte dei pacchetti. I miei genitori erano contentissimi del lavoro che avevo fatto. Nicola Meloni3a Alle 11 esatte del 22 Dicembre eravamo dietro le quinte per la recita e la gente applaudiva. Suor Eda ha aperto il sipario e sono usciti i due narratori, che raccontavano il primo pezzo. Sistemarono allora una cassetta delle lettere tutta colorata. La maestra Marisa attaccò la musica e dalla cassetta 10 uscirono tante bambine della classe quinta che indossavano costumi da letterine. I due narratori raccontarono la seconda parte e apparvero degli uccellini che beccavano le briciole della ricreazione. Allora si incamminarono con le letterine nel mondo del Natale. I narratori raccontarono il terzo pezzo e alcuni cristalli di neve, accompagnati dalla fata del ghiaccio, ballarono una musica romantica. Toccava a noi!! I due narratori raccontarono il quarto pezzo e sul palco salirono quattro abeti. Salimmo anche noi e appena si sentì la musica marciammo a tempo di musica e la gente applaudiva. Avevamo dei costumi fatti di cartone: eravamo pacchetti. I due narratori, finita la scena, raccontarono il quinto pezzo e sul palco salirono quattro simpatiche renne guidate da Babbo Natale, che ballarono una musica buffa. L’ultima scena era il mondo del Natale. Gli uccellini, le letterine, i pacchetti e alcuni cristalli incontrarono una famiglia in una capanna: era nato un bambino. Carola Puddu 3a A scuola con l’aiuto delle maestre abbiamo fatto una recita. All’inizio i bambini di prima hanno infilato le letterine di Natale nella cassetta. I bambini di quinta interpretavano gli uccellini postino che trasportavano le letterine, cioè le bambine di quinta. Arrivarono dalla fata dei ghiacci, interpretata da una bellissima bambina di quarta e le sue compagne facevano i fiocchi di neve, che indicarono alle letterine la strada per il bosco degli abeti. Questi erano quattro bambini di quarta e di fronte a loro c’erano i pacchi , no di terza, che andavano da Babbo Natale. Gianmarco, un bambino di quarta, interpretava Babbo Natale ed era accompagnato da suoi compagni che erano le renne. Dissero che li non c’era il vero Natale, ma che l’avrebbero trovato dove brillava una bellissima e luminosa stella. Allora tutta la compagnia si diresse verso quella stella dove trovarono un bimbo neonato, che rappresentava Gesù, Maria, una bambina di quinta e anche Giuseppe, anche lui di quinta. Io mi sono sentita benissimo in questa splendida recita! Ester Spano 3a Per augurare buon Natale la mia scuola ha organizzato una recita che parla del Natale. Tutto è cominciato quando dei bambini hanno messo la lettera per Babbo Natale nella cassetta delle lettere, che si domandavano chi faceva da postino. Degli uccellini che beccavano delle briciole, hanno ricevuto l’incarico di fare da postino e così sono andati a prendere le lettere e tutti insieme partirono. Chiesero alla fata del ghiaccio da che parte è il mondo del Natale e lei disse di seguire il profumo della neve e così trovarono il mondo del Natale mentre i pacchetti marciavano. Ad un tratto arrivò Babbo Natale e le sue renne. Babbo Natale disse che il cuore del Natale era Gesù e gli disse di seguire una stella. Così andarono e seguirono quella stella e trovarono un pastore con le pecore e videro Giuseppe e Maria con Gesù e si misero a fianco a loro e così finì la recita. Leonardo Melis 3a 11 Il 22 Dicembre a scuola abbiamo fatto la recita di Natale. La recita parlava di alcuni bambini che andavano ad imbucare la letterina per Babbo Natale. Alcuni uccellini dovevano portarle nel vero mondo del Natale, seguendo solo il profumo del Natale. Avevano sentito subito il profumo della neve, che li ha portati dove c’erano i cristalli di neve che erano interpretati da noi bambine di quarta; invece la fata dei cristalli era interpretata da Elisa. Poi c’erano gli abeti di Natale che erano interpretati da alcuni bambini di quarta. In seguito c’erano le renne di Babbo Natale, anche quelle interpretate dai miei compagni di quarta. Alla fine c’è stata una scena bellissima dove c’era Maria, Giuseppe, Gesù, le pecore e i pastori. Io mi sono divertita tanto perché è stato emozionante. Giulia Milia 4a Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale a scuola in salone. Prima della recita abbiamo fatto moltissime volte le prove. Io avevo la parte di “cristallo di neve” e dovevo, insieme alle altre che avevano la parte uguale alla mia, fare un piccolo ballo. Abbiamo fatto questa recita perché dovevamo fare gli auguri ai genitori e alla Direttrice. Elisa Piras 4a Io non ho partecipato alla recita di Natale perché sono partito a Trento, però ho fatto le prove, facevo la renna e dicevo “….che dovranno trainare la sua slitta carica di doni”. Questa parte è andata a Samuele. Mi è dispiaciuto non aver partecipato, però sono andato a sciare 2 giorni prima con i miei nonni. Poi alla recita c’erano gli uccellini, le letterine, le renne, i pacchettini, i cristalli di neve, Maria, Giuseppe, Gesù Bambino, che era un bambolotto. Davide Pisu 4a Nella nostra scuola, il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale. Eravamo vestiti in un modo a dir poco straordinario. C’erano i bambini di prima e seconda con il cappello da Babbo Natale. I bambini di terza erano vestiti da regali. Noi delle quarta eravamo cristalli, fate, pecore, abeti, pastorelli, renne, Babbo Natale. I ragazzi quinta letterine, uccellini, corvi, Maria, Giuseppe e i due narratori. Secondo me la parte più divertente è stata quella delle renne che facevano :”olahiè” e mostravano i muscoli. Io, Elisa Gaviano, ho interpretato la fata dei cristalli di neve, insieme ai miei cristalli. C’erano delle canzoni bellissime, poi erano tante!. Alla fine c’era la natività. Secondo me questa recita è stata fatta per augurare un felice Natale a tutti quanti. Elisa Gaviano 4a Le prove della recita le abbiamo fatte in salone all’ultima ora con la maestra. Noi eravamo i fiocchi di neve della fata, che era Elisa Gaviano. Le renne erano 5 maschi e uno di quelli era Pisu ed è il ragazzo più bello che ho visto; c’era anche Samuele che è stato il mio ex,ex,ex…. Fidanzato ed è anche molto zuccone. Babbo Natale era Gianmarco Spanu. Gli abeti erano sempre cinque, ma uno 12 faceva molto ridere. Alla fine tutti (forse) si saranno accorti che Gesù Bambino non c’era perché la mamma non poteva entrare a causa della gente che stava vicino alla porta. Francesca Cogoni 4a Nella nostra scuola in salone , il 22 Dicembre, abbiamo fatto una recita scolastica in stile Natale. La classe quarta e tutte le altre classi avevano una parte molto importante. La seconda e la prima avevano il compito di mettere le letterine nella cassetta delle lettere. I bambini di terza dovevano fare i pacchettini. La nostra aveva tante parti e anche la quinta aveva tante parti. Questa recita mi ha fatto imparare molte cose sul Natale e mi è anche piaciuta perché io avevo la parte del capo renna e dovevo saltare da una parte alla’altra; mi ha divertito molto però non avevo neanche una battuta da dire ed ero un po’ infelice, ma sottovoce dicevo le battute dei miei compagni così era come se dicessi tutto io, ecco risolto il problema “battute”! Daniele Pau 4a Il giorno 22 Dicembre i bambini della scuola Monumento ai Caduti hanno augurato Buon Natale tramite la recita nel salone della scuola. Per eseguire bene la recita abbiamo provato molte volte con la maestra Marisa. A me hanno assegnato la parte di babbo Natale. La storia parlava di uccellini che erano alla ricerca del cuore del Natale, guidati dalla fata dei ghiacci, dagli abeti e da Babbo Natale. La recita è stata bella e divertente. Gianmarco Spanu 4a Prima di andare alla recita dovevamo portare il nostro vestito come per esempio il mio da abete. Una volta arrivati alla recita abbiamo fatto le prove per allenarci. I cristalli di neve non dicevano battute, ma ballavano con molto impegno. Gli abeti erano esattamente cinque: io, Andrea Cadeddu, Davide Massa, Davide Pintus e infine Emanuele Marras. Elisa Gaviano faceva la fata dei cristalli che era praticamente il capo tribù dei cristalli di neve. C’era anche Babbo Natale che era interpretato da Gianmarco Spanu, ed è stato molto faticoso fare quella parte , perché doveva dire molte battute. I bambini della classe terza elementare, hanno fatto un bel balletto e alcuni hanno anche fatto i pacchetti regalo, sotto gli alberi di Natale. I bambini di prima e di seconda cantavano, erano molto impegnati a cantare e soprattutto erano bravi a mettere la posta nella cassetta. Riccardo Moi 4a La recita si è svolta in salone ed era molto bella. La parte che mi è piaciuta di più era quella delle renne, che ha fatto ridere gli spettatori. La parte che mi ha fatto quasi piangere era l’ultima dove c’erano tutti e abbiamo fatto il canto di Natale. Nella recita ci siamo impegnati tutti: i bambini, le maestre, soprattutto la maestra Marisa che ci ha dato le parti e accendeva la musica, Suor Eda, Suor Domenica con le altre maestre che dicevano di stare zitti. Io ho interpretato il ruolo dell’agnellino, con me c’erano il pecorone Enrico, il pastore Matteo e la pastorella Nicole, che interpretava anche il cristallo di neve. Gianmarco Fanni..4a 13 Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale. Ogni classe aveva una parte molto importante. Per quanto riguarda la classe quarta, le femmine facevano i cristalli di neve. I maschi piccoli facevano le renne, i grandi gli abeti. Le femmine di quinta facevano le letterine. I bambini di terza facevano i pacchetti. Secondo me questa recita è stata significativa. Giulia Spiga 4a Il giorno 22 Dicembre c’è stata una recita bellissima. Questa recita l’abbiamo fatta nel salone della scuola. Noi bambini abbiamo fatto tante belle cose: i cristalli. Gli uccellini messaggeri, la regina, le cartoline. La scena più bella era quella dei cristalli. Passi leggeri e quella musica che li accompagnava! Però l’unica parte molto, molto bella era quella del presepio. La maestra Marisa ci ha fatto imparare molte cose. Tutta la gente era contenta ma anche noi bambini. Chiara Rita Pireddu 4a La recita di quest’anno si è svolta nel salone della scuola “Monumento ai caduti” il 22 Dicembre. Ha rappresentato il vero significato del Natale con gli abeti, le renne, Babbo Natale, le letterine, gli uccellini, i cristalli e i bambini che imbucano le lettere. Si è svolta così: c’erano delle letterine accompagnate dagli uccellini che sono arrivati, accompagnati dai cristalli di neve, nel bosco della fata, dove c’è stato un ballo e dopo il viaggio ricomincia. Si arriva dagli abeti e infine da Babbo Natale che stava scegliendo le renne e così le letterine sono state lette. La morale di questa storia è che Babbo Natale esiste e sta nel cuore di tutti. Andrea Cadeddu 4a Poiché io non ero presente il giorno della recita, racconto le prove. L’anno scorso, nel 2008, abbiamo fatto molte prove della recita di Natale, anche molto rumorose, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Ero un cristallo di neve che doveva fare un balletto molto delicato, forse anche troppo…. Non c’era un protagonista, perché i protagonisti erano tutti i bambini dalla prima alla quinta. Era allegra, piena di battute e educativa. Laura Montali 4a Nella nostra scuola Monumento ai caduti, il 22 Dicembre 2008 abbiamo fatto la recita di Natale, durante la quale io ho fatto l’abete. La parte che mi è piaciuta di più è la scena in cui Babbo Natale spingeva le renne a ogni “olahiè”, ma soprattutto la mia scena, che è piaciuta tanto anche a mia madre. All’inizio della recita eravamo tutti emozionati perché ci stavano guardando tutti i genitori che ci stavano anche filmando. Quando il corvo stava leggendo si è dimenticato la parte in cui si parlava della ricompensa per gli uccellini se riuscivano a portare a termine la loro missione: dovevano fare da postino alle letterine scritte con il batticuore da tutti i bambini, ansiosi di scartare i regali, che dovrà portare Babbo Natale. Ma, alla fine, tutti i personaggi del viaggio si fermano davanti a una mangiatoia dove è nato un bambino, Gesù il Messia e Salvatore. Questo è il vero significato del Natale. Noi abbiamo fatto questa recita per augurare un buon Natale a tutti. Emanuele Marras 4a Io credevo di non farcela, avevo paura di sbagliare la battuta e avevo paura di mettermi in ridicolo col mio costume da pecora. Questa recita, che si è svolta nel salone della scuola primaria 14 Monumento ai Caduti, voleva mostrare il viaggio delle letterine per arrivare da Babbo Natale, che poi ha indicato il vero significato del Natale. È stata buffa e divertente. A me è piaciuta di più la parte delle renne che dovevano correre intorno a Babbo Natale. Enrico Puddu 4a Il giorno 22 Dicembre abbiamo fatto la recita di Natale. L’abbiamo fatta in salone. Il giorno non abbiamo fatto i compiti. Ero un po’ emozionato perché avevo visto tutta quella gente. Io mi sono divertito un sacco e penso anche gli altri. La trama ci è stata proposta da Marisa, che è la maestra di giornalino e teatro. La recita parlava del Natale e del suo vero significato. Degli uccellini dovevano portare le lettere dei bambini e questi uccelli hanno percorso molta strada e ogni volta trovavano nuovi personaggi come la regina dei cristalli e le renne di Babbo Natale. Dopo la recita siamo andati in classe a vedere il DVD sulle poesie dell’acqua e anche Marisa ci ha aiutato. Dopo ci siamo scambiati gli auguri di buone feste e siamo andati via. Francesco Contu 4a Nella nostra scuola, in salone, il 22 Dicembre c’era la recita di Natale. La nostra classe ha fatto tante parti: le renne, gli abeti, i cristalli, la fata, Babbo Natale, le pecore e i pastorelli. Noi questa recita l’abbiamo fatta per augurare a tutte le famiglie un buon Natale. Questa recita è stata fatta da noi bambini di questa scuola, grazie alla’aiuto di Marisa, la nostra nuova maestra. All’inizio i bambini di prima e seconda sono andati ad infilare la loro letterina nella cassetta delle letterine, c’era un bambino che faceva il ritardatario e quindi ha imbucato dopo la sua letterina. Finalmente era il mio turno: io facevo il cristallo di neve. Facevamo un piccolo balletto. Poi c’erano i pacchetti, delle classe terza, che hanno eseguito un piccolo balletto. Dopo c’erano gli abeti che facevano divertire perché dicevano sempre: “Giust’appunto” per rispondere agli uccellini. Ma la parte più divertente era quella delle renne di Babbo Natale e anche loro eseguivano un piccolo balletto e nella canzone si ripeteva sempre “Olahiè” Laura Di Stefano 4a Nella recita di Natale c’erano 6 scene: nella prima c’erano i bambini che imbucavano le letterine in un grosso scatolone. Dopo entrano le letterine animate. Nella seconda scena c’erano gli uccellini che beccavano le briciole, nelle terza c’erano i cristalli di neve che erano tutte le femmine della quarta. Nelle quarta scena c’erano gli abeti: Andrea, Davide Massa, Emanuele, Riccardo e io. Nella quinta scena c’erano le renne e Babbo Natale che preparava la slitta. Le renne erano: Samuele, Daniele, Francesca ed Edoardo. L’ultima scena era importantissima: c’erano i pastori, Matteo e Nicole, le pecorelle, Michela e Gianmarco Fanni ed Enrico e il Bambinello con Giuseppe e Maria. Davide Pintus 4a Alla nostra scuola Monumento ai caduti abbiamo fatto la recita di Natale. La maestra Marisa ci ha aiutati a fare la recita. La mia parte era di cristallo di neve, abbiamo fatto cose lente ma carine. Io ero contenta di questa recita. Anche se avrei voluto fare la fata. A me non è piaciuta l’ultima parte perché Maria non aveva il bambino, mentre la prima parte mi è piaciuta moltissimo. Beatrice Piras 4a La recita di Natale è stata molto bella e mi sono divertito tantissimo. All’inizio quando ho visto la mia parte ho pensato:”Ma proprio 15 questa parte mi doveva dare!!!”. Invece il giorno della recita non ci ho pensato più, e qundo toccava a me dire la parte stavo ridendo e il cuore mi batteva forte. Io facevo la parte del pastore insieme a Nicole, la pastorella, l’agnellino Gianmarco Fanni e le due pecore Michela ed Enrico. La recita è stata organizzata dalla maestra Marisa Aresu , che ci ha aiutato per fare i balli e i canti. Matteo Marrocu 4a Il 22 Dicembre, nel salone della scuola, c’è stata una recita molto bella. Ha partecipato tutta ala scuola tranne un mio compagno che è partito alcuni giorni prima. Si parlava di un gruppo di uccellini e letterine che devono arrivare nel mondo del Natale per essere lette da Babbo Natale. Durante il viaggio incontrano dei personaggi a cui chiedono informazioni. Alla fine sono arrivate da Babbo Natale che addestrava le sue renne. Dopo questo incontrano dei pastori e chiedono se si possono unire a loro. Alla fine della recita si vedono tutti i personaggi radunati intorno a una donna e un uomo che avevano un bambino in braccio. Allora Babbo Natale ha detto che era quello il cuore del Natale. Samuele Perra 4a Pensavo di non farcela perché c’erano molte persone. Arrivati al momento degli abeti, che anch’io dovevo interpretare, il cuore stava scoppiando e non vedevo l’ora di finire. Hanno incominciato da Andrea, poi è toccato a me, poi Emanuele, quindi a Riccardo, a Davide Pintus, poi di nuovo ad Andrea e a me di nuovo. Alla fine della recita ho presentato il mio migliore amico, Spanu Gianmarco, a tutti i miei amici e familiari. Siamo andati in classe e abbiamo fatto vedere ai genitori i nostri filmati sui lavori svolti sull’acqua. Davide Massa 4a Il giorno 22 Dicembre sono andata a scuola per fare la recita di Natale. Finalmente il giorno era arrivato ed ero felicissima! Io nella recita facevo il cristallo di neve. Ero soddisfatta della parte che ho ricevuto e spero che alla prossima recita avrò una bella parte. Anche se volevo fare la fata dei ghiacci non importa. Chiara Cutrona 4a La recita di Natale è stata bellissima: era la storia delle letterine che dovevano arrivare nel mondo del Natale. Hanno incontrato uccellini-postino, regali, abeti, cristalli di neve, Babbo Natale e le sue renne. Le bambine di quarta hanno fatto i cristalli di neve e Elisa Gaviano era la fata, abbiamo ballato e mi è piaciuto molto. Alcuni maschi hanno fatto le renne e anche loro hanno ballato, c’era anche Babbo Natale con loro. Altri hanno fatto i due pastorelli e altri ancora le pecore. Anche gli abeti erano bambini di quarta: avevano un cartone verde per costume. Laura Cherchi 4a Il 22 dicembre si è svolta una recita magnifica nel nostro salone. La scena più bella per me è quella dei cristalli di neve e della fata; passi leggeri, ricami incantati e una liev melodia accompagnata da un candido belletto. Le ragazze erano tutte felici e davano a quel magnifico balletto un grande sentimento e una grande armonia felice. Quella scena mi ha colpito molto, mi dava l’impressione di una delicatezza incredibile e le ragazze ballavano così bene che sembravano delle campionesse,uno spettacolo che ha colpito tutti e ci ha lasciati a bocca aperta. Questo meraviglioso spettacolo era tutto merito della bravissima maestra di teatro e di giornalino Marisa Aresu. Francesca Espis 4a 16 Nella nostra scuola il 22 Dicembre noi abbiamo fatto la recita di Natale in un modo molto divertente. C’era Babbo Natale che era Gianmarco Spanu. C’erano le renne interpretate da quattro persone: Edoardo, Francesco, Daniele e Samuele. Poi c’erano i cristalli di neve che erano tutte le femmine della quarta. Nicole Fois 4a La recita è stata bellissima, l’abbiamo fatta nel salone della scuola. Marisa ci ha fatto vedere i passi e la musichetta era proprio bella. Sul palco alla fine c’era Maria senza Gesù Bambino, ma nessuno si è accorto di niente. Dopo la recita mia madre mi ha detto che sono stata molto brava. Michela Piga 4a Il 22 dicembre, tutta la mia scuola, ha fatto la recita per Natale e c’erano le Renne che erano: Edoardo (io), Francesco, Daniele e Samuele. il mio compagno che si chiama Gianmarco Spanu ha fatto Babbo Natale. Dopo c’erano i Cristalli Di Neve che erano tutte le mie compagne di classe. Elisa Gaviano era la Fata Dei Ghiacci e aveva un manto celeste pieno di brillantini ed è stata molto brava,come tutte le altre. Gli Abeti erano: Riccardo, Davide M., Davide P., Emanuele e qualche altro. È stato molto bello perché non avevamo fatto mai una cosa del genere. Ringrazio la maestra Marisa per tutto quello che ci ha fatto fare sino a ora. Edoardo Espis 4a 17 Evviva! Finalmente il grande giorno è arrivato. Anche quest’anno per gli auguri di Natale ai genitori, le nostre pazienti maestre hanno organizzato una recita. Quante prove a scuola e a casa!. Io quest’anno dovevo fare il narratore e sino all’ultimo avevo paura di dimenticare qualcosa, ma per fortuna è andato tutto bene. Siamo stati tutti bravissimi!. Dalle letterine alle forti renne, agli uccellini. A me è sembrato che tutti si siano divertiti come noi, ma l’importante è essere riusciti a lavorare tutti insieme , con un po’ di fatica ma anche tanto divertimento. Marianna Cocco 5a Il giorno della recita ero molto eccitato. Tutti erano emozionati, erano zitti come dei muti, tutti fermi per non far rumore. Entrano i genitori e parte un applauso senza fine. Parla la direttrice e da gli auguri di buon Natale a tutti e i genitori erano pronti per vedere la recita con gli occhi fissati sul palco. Iniziamo….. La festa è stata un successone grazie alla nostra maestra Marisa. Al momento di dire buon Natale eravamo felici perché iniziavano le vacanze di Natale. Siamo saliti su in classe e abbiamo preso le borse, i libri e i quaderni per studiare e fare i compiti per le vacanze. Quando siamo scesi tutti i bambini e i genitori stavano salutando le proprie maestre. Tutti erano felici, anche i genitori perché finivano di lavorare per un paio di giorni, quindi non più stress. Michele Seoni 5a Per me la recita di Natale è andata molto bene. Io ero molto agitata e mi tremavano tutte le mani perché avevo paura di sbagliare la mia battuta. La parte che mi è piaciuta di più e di sicuro era la parte preferita di molti bambini, è stata quando tutti i maschi sono entrati sul palco con un cappello da uccello in testa. Io in questa recita mi sono divertita molto. Laura Marrocu 5a Il 22 Dicembre 2008 abbiamo fatto la recita di Natale per fare gli auguri alle maestre, ai genitori e alla direttrice. La recita si è svolta nel salone e parlava di letterine che dovevano andare nel mondo del Natale. Le letterine erano tutte bambine di quinta: Jessica, Laura M., Alessia, Monique, Laura P., Elise,Alessandra, Claudia, Martina e io, Sabrina. Esse erano trasportate da uccellini che avevano il compito di portarle da Babbo Natale. All’inizio hanno incontrato la fata delle nevi, gli abeti di natale e finalmente Babbo Natale, che le ha condotte nel vero mondo del Natale. Sabrina Scalas 5a 18 Il 22 Dicembre 2008 abbiamo fatto la recita di Natale, che rappresentava un viaggio nel mondo di Natale. Nella prima scena gli uccellini e le letterine si presentano e partono verso il castello della fata del ghiaccio, che li ospita. Subito dopo si dirigono verso il bosco degli abeti, prendono i regali e si dirigono verso la casa di Babbo Natale. Li incontrano le renne che fanno un breve balletto. Vengono consegnati i regali a Babbo Natale. Lui li guida sino alla stalla dove è nato Gesù. Sono entrati in scena Maria, Giuseppe ( io) e Gesù e insieme abbiamo fatto l’ultimo canto. Stefano Genovese 5a La recita di Natale è stata “fabulous”. C’erano gli uccellini postino, le letterine, gli abeti di Natale, i cristalli di ghiaccio, le renne, Babbo Natale e poi la sacra famiglia. Si è svolta il 22 Dicembre nel nostro teatro. Io facevo la letterina che veniva accompagnata dagli uccellini postino nel mondo di Natale. È stato molto emozionante e il bello era che tutti avevano una parte. Anche se io avevo poche battute mi sono emozionata molto. Il mio amico Riccardo è quello che si è emozionato di più, infatti ha dimenticato quasi tutta una battuta. Claudia Lasio 5a Il 22 Dicembre, dalle 11 alle 12, c’è stata la recita di Natale nella scuola Monumento ai Caduti. Si è svolta in salone. La recita, naturalmente, parlava del Natale. I bambini imbucavano la loro letterina con scritto cosa volevano per Natale. Le letterine spettavano poi il momento di partire per il magico mondo del natale. Degli uccellini nel giardino della scuola beccavano le briciole cadute durante la ricreazione. Arriva un messaggio che dice agli uccellini che devono prendere le letterine, quindi si dirigono insieme verso la fata del ghiaccio, poi dagli alberi del natale e poi ancora da Babbo Natale che li conduce da Maria e Giuseppe ed in quel momento è nato Gesù e così finisce la recita. Federico Leuz 5a Il giorno della recita di Natale mi sono divertita tantissimo anche se all’inizio avevo tanta paura. Appena avevano aperto il sipario mi stavo per mettere a urlare dalla paura, poi mi stavo per mettere a piangere perché non vedevo mio padre. Non si sentiva niente perché c’erano tutti i genitori che parlavano tra loro. Alla fine è andato tutto bene anche se un nostro compagno si è dimenticato una battuta. Infine abbiamo salutato la maestra, le suore e ce ne siamo tornati tutti a casa. Monique Mameli 5a Questa recita per me è stata molto bella perché mi sono divertita molto e poi anche perché, anche grazie alla nostra maestra Marisa, che ci ha dato le battute, la recita è stata ancora più bella. È iniziato tutto con dei bambini che hanno messo la loro letterina dentro la cassetta delle lettere, poi dalla cassetta delle lettere escono le letterine di Natale. Tra queste letterine c’ero anche io. Tutte le letterine discutevano su chi doveva fare da postino e poco dopo seppero che i loro postini erano degli uccellini . queste letterine partirono per un lungo viaggio e incontrarono tante personaggi: una fata dei ghiacci con tanti cristalli, degli abeti, dei regali, babbo Natale e infine un gregge con i 19 pastori che le invitò a seguire una stella che condusse tutti i personaggi in una stalla dove è nato un bambino, il nostro Salvatore. Elise Abis 5a Il 22 Dicembre alla scuola Monumento ai caduti i bambini di tutte le classi hanno fatto una recita di Natale. I bambini di quinta facevano gli uccellini postino che dovevano portare le letterine . Gli uccellini si sono fermati in diverse tappe prima di arrivare alla fine del viaggio. Nella prima tappa si sono fermati dalla fata del ghiaccio che disse loro di andare dall’abete più alto , che consegnò loro i regali e disse loro di andare da Babbo Natale. Egli prese le letterine e disse che le avrebbe lette il giorno successivo. Babbo Natale disse anche che il vero mondo del Natale è dove nascerà un bimbo che è il figlio di Dio che è nato, Gesù. Anonimo 5a La recita di Natale è stata molto faticosa e impegnativa, ma anche molto bella. Tutti i genitori ci hanno fatto un bell’applauso. Io ero molto preoccupato e avevo paura di fare brutte figure. Dopo la recita abbiamo dato i regalini e i nostri lavoretti. Abbiamo preso i libri necessari e siamo tornati a casa. Così sono incominciate le vacanze di Natale. Gabriele Spiga 5a Per preparare la recita di Natale abbiamo dovuto affrontare dure prove e per sopravvivere ci è bastato usare la felicità. Comunque la recita è stata fantastica, c’erano uccellini, letterine, pecore, pacchetti, pastori, pecore, abeti, Maria, Giuseppe e Gesù. Questa recita è stata diretta dalla insegnante Marisa. Il risultato finale è stato stupendo. Riccardo Locci 5a La recita parlava di alcune letterine portate da uccellini da Babbo Natale che chiedono dov’è il Natale. Capiscono che il Natale è la festa di un bimbo importante: Gesù. Per me la recita è stata molto bella e quando sono venute tutte quelle persone a guardarla mi sono emozionata. Martina Salinardi 5a La recita di Natale parlava di letterine uccellini che sono partiti per cercare il vero cuore del Natale. Alla recita c’erano tutti i familiari, la direttrice e le maestre. Io ero molto emozionata e non vedevo l’ora che arrivasse il nostro momento. Penso che anche gli altri sentissero quello che provavo io, cioè emozione e felicità soprattutto quando si è aperto il sipario: avevo il cuore in gola. Io facevo la letterina, anche se non sono uscita spesso, mi sono divertita lo stesso. Alcuni non si ricordavano le battute, ma siamo stati bravi lo stesso e gli uccellini, nella loro entrata, hanno fatto molto ridere. Ma come ho detto prima siamo stati bravissimi e divertenti. Alessandra 5a 20 Per me la recita di Natale è stata molto emozionante, però potevamo fare di meglio. Il merlo doveva dare un po’ più di sentimento e le ragazze dovevano essere più felici. Riccardo Spiga5a La recita di Natale era il 22 Dicembre 208. la recita era molto bella, divertente e un po’ faticosa. I maschi facevano gli uccellini con cappello da uccello (bianco, nero ecc.). invece le femmine facevano le letterine con una lettera di carta (rosso, banco o celeste). Francesco Perla 5a Prima della recita abbiamo fatto le prove con il copione e dopo un mese sapevamo tutto e abbiamo dovuto portare il materiale per fare i costumi. I maschi di quinta dovevano avere i cappellini da uccelli e le femmine una cartellina a forma di lettera. Abbiamo fatto le prove con le altre classi e alla recita abbiamo avuto vergogna. Io avevo solo una battuta che dovevo recitare piagnucolando e faceva così: “si…. Ma tra un po’ cominciano le vacanze e così addio merendine…” Marco Floris 5a Il 22 /12 / 2008 abbiamo fatto la recita di Natale con personaggi divertenti: gli uccellini, i pacchi, le letterine, gli abeti. La recita mi è piaciuta molto e credo anche ai genitori e alla direttrice. Mi è piaciuta tutta la recita, ma la mia parte preferita è stata quella dei fiocchi di neve. Prima della recita eravamo molto agitati, ma quando è finita ci siamo accorti che era molto divertente. Quando eravamo usciti, in piazzetta, ci siamo fatti gli auguri e molti bambini si sono scambiati i regali di Natale. Enrica Cardia 5a Il 22 Dicembre 2008 nella nostra scuola è stata fatta la recita di Natale, per augurare ai nostri genitori e alla direttrice un buon Natale. I protagonisti erano le letterine e gli uccellino postino. Gli uccellini postino dovevano portare le letterine da Babbo Natale. Gli altri personaggi erano: la fata dei cristalli e i suoi fiocchetti, Babbo Natale e le sue renne e moltissimi altri personaggi divertenti. Io e tutte le mie amiche , a parlare davanti ai genitori, avevamo tutte un po’ di vergogna. Comunque dopo aver parlato è stato tutto più tranquillo. Questa recita è stata molto divertente grazie a Marisa. Alessia Rocca 5a Il 22 Dicembre abbiamo fatto la recita grazie alla maestra di teatro e giornalino, Marisa. La recita è stata molto bella. Il salone era pieno di mamme, nonne, papà. Noi eravamo molto emozionati. Questa è stata la più bella recita. Grazie a tutti quelli che hanno partecipato alla nostra bellissima recita. Laura Piras 5a La recita di Natale è stata molto avvincente e molto emozionante per tutti noi. Sia la quinta che la quarta hanno recitato molto bene. La recita si basava su un gruppo di uccellini che accompagnano le letterine dal giardino della scuola al mondo del Natale fino ad essere lette da Babbo Natale. La conclusione è che i desideri dei bambini sono esauditi e le letterine lette da Babbo Natale. E quelli ingordi di uccellini che fine hanno fatto? Forse sono tornati nel giardino della scuola per mangiare briciole. Questa recita mi è piaciuta. Io mi sono sentito un po’ timido a parlare davanti al pubblico, però ho affrontato la situazione e ho fatto la mia parte. Alessandro Lecca 5a 21 Il 22 Dicembre c’è stata la nostra recita di Natale nel salone della nostra scuola per fare gli auguri ai genitori e alla direttrice. È stata una grande festa. C’erano tutti i genitori e anche i nonni e gli zii di alcuni bambini. Noi della quinta abbiamo recitato mentre i bambini delle altre classi cantavano e ballavano sul palco e recitavano piccole parti. Si è parlato di una storia dove i protagonisti erano uccellini e letterine che avevano il compito di arrivare a destinazione (il cuore del Natale) e per questo hanno fatto un lungo viaggio. Gli uccellini dovevano portare le letterine a destinazione, però prima di arrivare si fermano nel regno della Fata dei ghiacci che disse loro di andare nel bosco degli abeti. Gli abeti li avvisarono che erano ancora in periferia e che per andare in centro bisognava seguire una stella che li avrebbe condotti da Babbo Natale. Arrivati da Babbo Natale, lasciarono le letterine per essere lette e ripresero il viaggio. Durante il viaggio trovarono i pastori e gli chiesero se potevano andare con loro. I pastori risposero di si e tutti insieme arrivarono nel cuore del Natale. Tutti i bambini della scuola si sono divertiti moltissimo. Riccardo Naitza 5a 22 Speciale Carnevale Il Carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana nel periodo precedente alla Quaresima. L’elemento che lo caratterizza è la tradizione del mascheramento. La parola Carnevale deriva dal latino “carnem levare” che vuol dire eliminare la carne, perché anticamente indicava il banchetto che si teneva subito prima del periodo di digiuno della Quaresima. Nella Firenze antica il nome era storpiato in “Carmasciale”. Attualmente la capitale del carnevale è Venezia. Il carnevale ha termine il martedì grasso, giorno che precede il mercoledì delle ceneri, quando ha inizio la Quaresima. Alessia Massidda, Chiara Curreli, Eleonora Carucci, Ester Spano, Federica Putzu, Marco Lecca, Riccardo Perra 3a Le maschere tipiche italiane Arlecchino nasce a Bergamo ed è stato inventato da Alberto Naselli nel Medioevo. La maschera di Arlecchino ha origine dallo zanni bergamasco da una parte e dai personaggi diabolici francesi dall’altra. Il nome di Arlecchino è anche il nome di un demone noto già nel XII secolo. È una maschera molto conosciuta. Era un servo e voleva fare una vita migliore, era credulone, cioè credeva a tutto. I suoi movimenti sono rapidi, quando canta o parla la sua voce è stridula e quindi tutti ridono. Esso indossa i pantaloni aderenti e una giacca sfiancata fatta di tanti colori. Pantalone nasce a Venezia ed è stato inventato da Francesco Grazzini detto il Lasca nel cinquecento. Gianduia è stato inventato circa trecento anni fa dai burattinai Sales e Bellone. Balanzone è una maschera di origine Bolognese. Pulcinella è stata inventata da Silvio Fiorillo nella seconda metà del Cinquecento; nasce a Capua. È poco affidabile. Quando è nei guai dice bugie e pensa comunque sempre e solo al cibo. Porta sempre una camicia con delle maniche molto lunghe e anche una maschera nera. Federica Putzu, Federica Zurru, Ester Spano 3a Carnevale in Sardegna Il Carnevale della Sardegna presenta delle caratteristiche che altre regioni non hanno. In Sardegna tradizionalmente il Carnevale inizia con la festa di S. Antonio Abate, il 17 gennaio, e si conclude il mercoledì delle Ceneri. I festeggiamenti maggiori sono tra il giovedì e il martedì grasso. La festa conserva spesso il ricordo di riti arcaici di fine d’anno, quest’ultimo rappresentato da un re/regina (Re Giorgio di Tempio Pausania) o da un fantoccio di pezza che viene processato, condannato al rogo e pianto con un ridicolo lamento funebre (Gioldzi a Bosa e nel nord Sardegna, Maimone in Ogliastra, Cancioffali a Cagliari, ed altri ancora). Maschere mute d’antica origine caratterizzano invece il Carnevale dei centri barbaricini di Mamoiada, Ottana e Orotelli, mentre, soprattutto nell’Oristanese, le esibizioni a cavallo costituiscono il fulcro della festa (Sartiglia di Oristano, Sa carrela ‘e nanti di Santulussurgiu, Sa corsa a sa pudda di Ghilarza). I festeggiamenti sono accompagnati dalla distribuzione di fave con lardo, frittelle (zippulas) e abbondante vino. 23 I Mamuthones di Mamoiada I Mamuthones di Mamoiada sono le maschere più famose della Sardegna. Essi portano una maschera facciale in legno di pero; un berretto tenuto da un fazzoletto di lana marrone legato sotto il mento; un abito di velluto scuro; la "mastrucca", formata da quattro pelli di pecora dal pelo lungo e nero cucite insieme a formare una sorta di soprabito senza maniche; e "sa garriga", un insieme di campanacci di dimensioni diverse legati sul dorso mediante una serie di cinghie di cuoio e un grappolo più piccolo di campanelle bronzee sospese sull’addome. I Mamuthones si muovono in gruppi di 12; li accompagnano gli Issohadores. Questi indossano un giubbetto di panno rosso, calzoni di tela bianchi o di velluto scuro, uno scialletto di lana sui fianchi, la "berritta" tenuta da un fazzoletto variopinto stretto sul viso, una cintura a bandoliera con bubboli di ottone e una fune di giunco che lanciata con grande abilità serve a catturare quanti incontrano sul loro cammino. I Boes e i Merdules di Ottana I Boes e i Merdules sono le maschere principali del carnevale di Ottana. Il Boe indossa una maschera facciale bovina di legno di pero, una "mastrucca" bianca (come il Mamuthone di Mamoiada), e alcuni campanacci e campanelle bronzee poste a tracolla. Il Merdule porta una maschera facciale antropomorfa in legno di pero, di sembianze grottesche, pelli di pecora nere, pochi campanacci e una bisaccia: rappresenta un contadino grossolano e deforme. I Thurpos di Orotelli I Thurpos hanno il viso annerito con fuliggine e nascosto dal cappuccio di un "gabbanu" d'orbace nero; una cinghia portata ad armacollo che regge alcuni campanacci; sotto il "gabbanu" l’abito di velluto, gambali di cuoio e scarponi. Procedono appaiati, come un giogo di buoi, con una fune legata in vita, mediante la quale un terzo Thurpu, il "contadino", cerca di guidarli. Taluni trascinano un aratro seguiti da vari "seminatori" che spargono crusca per le strade. Carnevale Sinnaese A Febbraio, durante il carnevale, era consuetudine macellare e mangiare carne in quantità superiore al normale, da qui il nomignolo affibbiato al carnevale nel dialetto locale “Segarepetza” letteralmente “tagliarecarne”. Periodo allegro e spensierato in tutte le famiglie, sia in quelle più agiate che nelle altre più modeste. Ovunque zeppole e fritti accompagnavano i pasti a base di ravioli, capretto, agnello e porchetto, il tutto accompagnato da vino nero o malvasia. Periodo particolarmente atteso perché rappresentava una pausa nelle fatiche del lavoro quotidiano, coinvolgeva gente di tutti i ceti e di ogni età. Si protraeva per diversi giorni durante i quali molte manifestazioni si alternavano nel calendario tradizionale. Cortei di maschere, canti e balli si ripetevano 24 in vari punti del paese e ovunque e si concludevano all’imbrunire del martedì quando si eseguiva la condanna a morte del pupazzo, personificazione del carnevale, mediante impiccagione, decapitazione o bruciato nel rogo (Carnovali mortu). Da alcuni anni a Sinnai si sta riproponendo la caccia ai "Cerbus ", 2 allegoria nella quale viene simulata e rappresentata una battuta di caccia grossa per i rioni del paese con tanto di Cannaxius (battitori ), di cacciatori (cassadoris) e altri protagonisti avvolti da pelli di cervi e cinghiali. Le maschere che raffigurano “is cerbus e is sirbonis” si nascondono per le vie del paese mentre “is canaxus le cercano fino a trovarle. Dopo la cattura le prede vengono ammucchiate al centro della piazza dove “cassadoris e canaxus” festeggiano. Materiale fornito da Leonardo Melis 3a con la collaborazione dei genitori Carnevale a Perdasdefogus A Perdasdefogus si fa con la cera la forma di un grosso fantoccio che viene chiamato Martini Contu l’ultimo giorno di Carnevale questo si brucia e si va all’ospizio, si gioca un po’, si fa la pentolaccia, da dove cadono giochi e caramelle. Poi si va casa e tutti sono tristi perché non si possono più divertire. Andrea Genovese 3a Carnevale a Cagliari Il Carnevale cagliaritano è formato da tante maschere. Ognuna di queste ha un significato particolare e durante la sfilata occupa un suo posto, però tutte insieme ballano e cantano al ritmo della RATANTINA. Il ritmo viene dato dai suonatori di tamburo che suonano ininterrottamente durante la sfilata, lo stesso ritmo molto forte e ossessivo. Tutte le maschere aiutano i tamburi ballando e cantando anche loro ininterrottamente due filastrocche: Donamì una cicca, donamindi un’atra, custa no mi basta, regegè! Pisc’u re, sparedda e mumungini, camabara, cambara cambara e maccioni La ratantina non è altro che l’orchestra, ma si può considerare la vera anima del carnevale cagliaritano. Come ho già detto, nella festa ci sono tante maschere: le prime a sfilare sono Is Diras, che significa le balie. Queste sono un gruppo di signore vestite di bianco, che spingono passeggini con dei bambolotti e rappresentano le balie, cioè le nostre baby sitter. Poi ci sono a seguire s’aggattu, il gatto, is tiallus, i diavoli, sa fiuda, la vedova, is palliazzus, i pagliacci, is piscadoris, i pescatori, sa panettera, la panettiera e le majorettes, che sono tutti uomini vestiti da donna per rendere la maschera più divertente. Poi ci sono due maschere molto particolari: is piccioccheddus de crobi e is pappafigu. I primi erano dei ragazzi che con delle ceste trasportavano la spesa alle signore nobili dal mercato sino a casa loro, facendosi pagare qualche soldino, infatti durante la sfilata in segno di allegria, lanciano in aria le loro ceste facendole volare in alto. Is pappafigu invece erano dei ragazzi poverissimi che andavano a cercare fichi per mangiarli. Per staccare i fichi usavano delle lunghe canne con un laccio legato in cima, infatti il loro costume è fatto di sacco e di tanti pezzetti di canna, perché i loro vestiti erano poveri. A questo punto della sfilata arrivano is dottoris, che sono due signori vestiti con una giacca fatta di brillantini molto luccicanti, portano un cappello e una bacchetta e rappresentano le persone colte che avevano studiato. Is dottoris accompagnano la maschera più importante della sfilata, la regina del Carnevale:Carmen Miranda. Questa maschera è interpretata da un uomo grande e grosso, vestito da ballerina dello spettacolo, porta i tacchi altissimi e un copricapo con piume alte e colorate, è molto truccato e porta come ornamento tanti gioielli. Durante la sfilata distribuisce al pubblico baci e saluti proprio come le vere dive. A chiudere la sfilata dietro la diva c’è la ratantina, cioè l’orchestra dei suonatori tutti vestiti da pagliacci. L’ultimo giorno di Carnevale, cioè martedì grasso, a chiudere completamente la sfilata 2 Vedi disegno di Leonardo e Pema n.d.r. 25 c’è un carro che trasporta un enorme fantoccio di cartapesta e paglia che si chiama Re Canciofalli che verrà bruciato per simboleggiare la fine del Carnevale. Materiale fornito da Matteo Manunza 3a, in collaborazione con i genitori Il Carnevale a Oschiri A Oschiri il Carnevale non si differenzia da quello monserratino. Il giovedì grasso le maschere sfilano lungo le strade del paese cantando e ballando a suon di musica. Una caratteristica del carnevale oschirese è che insieme alle maschere moderne sfilano anche i Mammuthones, le maschere paurose vestite di pelli di animali con in mano un lazzo che usano per catturare gli spettatori che scappano impauriti. La sfilata si conclude vicino alla chiesa dove si possono degustare zeppole e bugie (pezzi di pasta fritti e zuccherati). Alessia Fanti 3a con la collaborazione dei genitori. La ricetta di mamma Orietta (mamma di Alessia Fanti) Zippulas Ingredienti 1 Kg di farina 30 gr di lievito di birra 200 gr di ricotta 2 arance (il succo) 1 grossa patata lessa 1 gr di zafferano 1 bicchiere di malvasia 1 bicchiere di acquavite 4 uova 1 pizzico di sale, olio e strutto per friggere Procedimento Setacciare la farina, schiacciare la patata e spremere il succo delle 2 arance. Unire il sale e le uova, stemperare il lievito con acqua tiepida, unire la farina fino a formare una palla morbida che si tiene al lato della conca dove si lavorerà l’impasto. Nella parte libera della conca disporre tutta la restante farina con la ricotta e la purea di patata, una per volta unire le uova. Per ultimo incorporare il panino di lievito e lavorare per circa mezz’ora, infine ammorbidire l’impasto con tutti gli ingredienti liquidi. Maneggiare l’impasto con i pugni chiusi e arrotolarlo su se stesso. Terminata la lavorazione, che durerà circa 1 ora, lasciare riposare l’impasto per circa 1 ora e mezzo. Far scaldare l’olio con lo strutto e friggere le ciambelle, a cottura ultimata ricoprirle di zucchero semolato. Il Carnevale di Acireale Il Carnevale di Acireale è il più conosciuto della Sicilia. Ha un programma ricco d’eventi. Sfilano dei carri allegorici prodotti in cartapesta, li seguono gruppi folcloristici e bande musicali, poi ci sono i giochi popolari. Per circa un anno gli artigiani sono impegnati a costruire i carri. Il carnevale di Acireale ha origini molto antiche e il popolo sentiva lo spirito del carnevale, allora organizzava delle feste dove si giocava alla “ntinna”, alla “manciata nta maidda”, “du tavulazzu”. Alla ntinna si giocava così: al centro della piazza c’era un albero con il tronco pieno di sapone e ci si doveva arrampicare per prendere dei premi che di solito consistevano in cibo, chi riusciva a salire sino in cima e far cadere il cibo vinceva. Al gioco nta maida i partecipanti dovevano mangiare con le mani legate dietro la schiena, dentro una maidda (una ciotola grande) piena di maccheroni con il sugo, salsicce e polpette. Il gioco du tavulazzu era la corsa con i sacchi. Anticamente il popolo partecipava con molto entusiasmo al carnevale, si organizzavano vere battaglie con lanci d’agrumi dai carri, questo fu ripetuto per molti anni ma poi vietato a causa dei gravi incidenti che capitavano. Comparvero le prime maschere come i “Baruni” che avevano lo scopo di fare il verso ai ricchi dell’epoca. Con il passare del tempo anche i nobili parteciparono al carnevale, con le carrozze addobbate e lanciando da li confetti colorati. Gli artigiani crearono i primi carri infiorati facendoli sfilare per le vie della città trainati dai buoi. Anche a Palermo sfilavano i carri, ma Acireale ebbe il 26 merito di aver creato i primi carri infiorati e i “Lilliput”, carri infiorati in miniatura per la gioia dei bambini. Chiara Bonfiglio 3a con la collaborazione di genitori Carnevale a Selargius I selargini mettevano tanta cura nella preparazione e nello svolgimento del carnevale. Il giovedì grasso (giobia de cadraiolu) si facevano danze, feste e si mangiavano zippulas e altri dolci. La domenica (su dominigu), nella piazza della chiesa, si ballava “su ballu tundu” con l’abito tradizionale del paese. Il lunedì e il martedì successivi (de agoa) si svolgevano varie mascherate con un vero e proprio carro allegorico, trainato dai buoi, raffigurante una nave col capitano e tutto l’equipaggio. Sfilavano anche altre maschere, spesso ad imitazione di personaggi particolari del paese: per esempio il ciabattino e sa mulleri imbriagona. La sera del martedì grasso segnava la fine del carnevale. Circa 70 anni fa “Carnevali” era costituito da un fantoccio fatto di cartone dipinto di bianco, e, grazie a delle corde, poteva muovere gli occhi fatti con due grossi bottoni. La sua pancia era piena di zeppole, il suo naso era una carota. I giovani lo portavano in giro per il paese e chiedevano vino e dolci. Il corteo era formato da uomini vestiti di bianco col capo incappucciato, in mano tenevano dei (papperottus) pezzi di carta e candele avvolte con carta colorata. Carnevali era portato in corteo con un carretto, ad un certo punto il corteo si fermava cantando: “ Ohi! Carnevali / Ita t’intendisi mali? / E zerriaus su dottori / Ancu ti pighidi ‘nu puntori.” Prima della morte, di Carnevali veniva sottoposto ad una operazione: gli aprivano il ventre (aprivano uno sportellino) e venivano tolti gli intestini ossia le zeppole. Al corteo partecipavano: la vedova vestita di nero, il figlio di Carnevali, il medico, lo scemo del paese vestito da donna e infine un gruppo di cardinali, con in testa il papa riccamente vestito e con la mitra in testa. Durante l’operazione, il medico diceva a Carnevali: “Comenti t’intendisi Carnevali?/ Ancu ti pighidi corali (colpo).” La moglie di Carnevali diceva al figlio: “ Prangiddu a babbu / chi es’andendisindi.” Carnevali, veniva benedetto dal papa con una particolare acquasanta: pipì. Il fantoccio però non veniva bruciato ma conservato per un altro anno. Morto Carnevali, si facevano altri festeggiamenti:con dei versi prendevano in giro vari personaggi del paese. Ricerca a cura di Ester Spano 3a Carnevale Un giorno ho visto un canale, che parlava di carnevale, c era un maiale, che indossava anche lui la maschera di carnevale. C’era una maschera di Napoli che si chiama Pulcinella, mangiava ogni giorno una ciambella e una caramella. C’era un burattino con il naso piccolino Ecco che arriva il dolce Arlecchino. Un giorno arrivò Pantalone, con un bustone sopra il suo piedone. Arrivò Brighella che incontrò la furba Pulcinella, e insieme fecero una risatella. Arrivò mangiafuoco con il passero Rocco che mangiava un biscotto. Arrivò Gianduia nella notte buia. Arrivò Colombina come una bambina e scriveva con una pennina molto bellina. Ecco i nostri burattini veramente bellini. Hanno fatto una festa in compagnia sempre con allegria. Carola Puddu e Roberto Agnesa 3a 27 RiccardoPerra 3a Filastrocca delle maschere A carnevale c’è Colombina che distribuisce biglietti d’amore Ecco arriva tutto allegro, colorato, con capriole, salti e giravolte Arlecchino Secondo te chi è questa maschera goffa, sorda e balbuziente? È Tartaglia Chiara Bonfiglio 3a Carnevale Non fa paura e non fa male, è soltanto il Carnevale. Colombina, Arlecchino e Pantalone non son frutto dell’immaginazione. Pulcina è una maschera vivace è vestita sol di bianco, un colore che gli piace. È successo che Fagiolino e Meneghino han rubato il costume a Rugantino. Carnevale di già è finito, l’anno prossimo ritornerà e tanta gente divertirà. Marco Cordaro 3a Le maschere È arrivata Pulcinella, profumata e tutta bella. È arrivato Pantalone, tutto bello e ciccione. È arrivato Stenterello, tutto brutto e poverello. Andrea Genovese 3a Filastrocca delle maschere Balanzone gran dottore, Pantalone gran signore, Arlecchino e poi Brighella, ecco arriva Pulcinella. Furbe, vispe e birichine….. Benvenute mascherine! Alessia Fanti 3a È arrivato il Carnevale dove ogni scherzo vale È arrivato Arlecchino il piccolo birichino È arrivata Pulcinella ancora più bella È arrivata Colombina insieme alla sorellina 28 Michela Sanna 3a È arrivato Brighella mangiando la ciambella È arrivato Gianduia cantando alleluia È arrivato Balanzone mentre canta una canzone È arrivato Pierrot mentre piange un pò Ed infine è arrivato Pantalone che mangia il panettone Michela Sanna 3a È arrivato il Carnevale con gli amici puoi scherzare È arrivato Pantalone e i bambini giocano a pallone È arrivata Pulcinella che si è messa a correre come una gazzella Con in testa una padella è arrivata Brighella C’è pure Colombina che assomiglia a una bambina C’è anche Tartaglia che è arrivato con un pezzo di paglia Capitan Fracassa ha portato una cassa C’è anche Gianduia che è arrivato dalla Puglia È arrivato Meneghino con un piccolo porcospino e infine Rugantino con un maialino. Michela Murgia e Andrea Argiolas 3a 29 Carnevale a Maracalagonis Prima della guerra a Mara il carnevale era particolarmente lungo, ma le giornate più importanti erano: Sa giobia de cadraiollu, su dominigu, quando si ballava in piazza , su lunisi de agoa, su martis de agoa, in questo giorno si svolgeva una corsa di cavalli e poi di sera si faceva la processione di Carnevale, con un fantoccio. Alla fine della processione subiva un’operazione: il medico apriva il ventre e toglieva metri e metri di viscere di bue, dopo veniva fatto bruciare. Il defunto veniva accompagnato con dei lamenti come: “Carnovali mottu, spacciau s’olle e procu…” Materiale fornito da Leila Pedditzi in collaborazione con i genitori La nostra sfilata di carnevale Sabato 21 febbraio c’è stata la sfilata di carnevale. Ci siamo ritrovati all’ex aeroporto. Ha aperto la sfilata un carro con un enorme pupazzo di cartapesta. Dopo il carro c’eravamo noi e i pagliacci che suonavano i tamburi. Siamo passati vicino alla nostra e lì c’erano i bambini della scuola materna e le suore che ci hanno salutato. Ai giardinetti si sono aggiunte altre scuole. Siamo arrivati in una piazza dove ci hanno dato le zeppole. Eravamo molto stanchi, però ci siamo divertiti. Le mascherine che ci sono piaciute di più sono: Minnie, il poliziotto, l’indiana, la principessa e la spagnola. I bambini di 2a Disegno di Lorenzo Moi 2a 30 La classe terza al gran completo con alcuni genitori in maschera! (foto concessa dai genitori di Alessia Fanti) Le foto della sfilata sono del signor Valenti 31 Esperienze scolastiche La visita alla caserma dei vigili del fuoco Giovedì 4 dicembre era la festa di S. Barbara, la patrona dei Vigili del fuoco. Noi della scuola Monumento ai Caduti e altre scuole abbiamo partecipato alla manifestazione che i vigili del fuoco organizzano ogni anno in onore di S. Barbara. I bambini figli dei vigili del fuoco hanno fatto capriole, saltato e sono passati dentro un tunnel. Poi hanno fatto saltare da un tavolino a l’altro quattro cani addestrati al salvamento di persone che si trovano in pericolo, li hanno fatti salire sopra una casa e quindi saltare dentro un cerchio di fuoco. Alla fine i vigili del fuoco hanno dimostrato come salvano le persone da incendi; hanno dimostrato come si esercitano e come il fuoco può essere pericoloso. Prima di partire ci hanno offerto un rinfresco. I vigili del fuoco per salvare la vita degli altri possono andare incontro a pericoli. Chiara Bonfiglio 3a Oggi io e la mia classe, siamo andati nella caserma dei pompieri di Cagliari. Quando siamo arrivati abbiamo fatto merenda, poi sono arrivati dei bambini vestiti da pompieri e ci hanno fatto vedere come si allenavano. Da un trampolino dovevano saltare su un materasso e alcuni bambini facevano anche il salto mortale, poi dovevano passare dentro un tubo, con una molla e dovevano saltare un ostacolo. Un bambino ha fatto anche la verticale e infine dovevano superare un cono e fare la capriola o la ruota. Dopo ci hanno fatto vedere le varie macchine e camion dei pompieri, ma la più bella era il SUPER DRAGON X8, un grosso camion che può contenere fino a 125.000 litri d’acqua e ha anche una specie di cannone per sparare acqua. Poi abbiamo assistito all’esercitazione dei cani pompieri. Uno di essi, oltre ad aver superato gli ostacoli come gli altri, è salito sulla scala elettrica di un camion per salvare un uomo e da 10 metri da fatto un salto per arrivare dal suo padrone. Abbiamo visto i vari tipi di scale tra cui quella agganciabile e quella montabile, formata da 4 scale. Poi hanno legato delle corde a una scala e così sono riusciti a sollevarla. Un uomo è salito sino in cima e poi si è buttato cadendo su un materasso. Alla fine abbiamo visto i pompieri usare le diverse scale e un camion, che conteneva fino a 8.000 litri d’acqua, spegnere un incendio. Dopo questo i pompieri hanno lanciato coriandoli e fili dorati per festeggiare Santa Barbara, la loro patrona, e ci hanno offerto il succo alla pera. È stato un giorno indimenticabile perché ho visto le varie attrezzature dei pompieri che non avrei immaginato e ho visto com’è difficile questo mestiere. Luca Volpone 5a Siamo andati dai pompieri e per prima cosa abbiamo visto alcune macchine usate dai pompieri per salvare le persone in pericolo, nell’acqua e sulla terra ferma. Alcuni bambini si sono esibiti saltando e correndo da un esercizio all’altro. I cani vengono addestrati bene con palline, tunnel eccetera. Sono molto teneri con la tutina che indossano. Ci hanno fatto vedere come salgono nei palazzi (con scale e macchine) e infine un salvataggio delle persone a cui è bruciata la casa. Martina Salinardi 5a 32 Laboratorio di teatro: i burattini Al rientro dalle vacanze di Natale abbiamo cominciato a costruire dei burattini. Prima di tutto abbiamo tagliato una bottiglia di plastica dalla forma bombata che è stata usata come testa. La bottiglietta è stata rivestita con parecchi strati di carta morbida imbevuta di colla vinilica. Prima di terminare questa operazione abbiamo modellato il naso. Una volta asciugata l’abbiamo ricoperta con uno strato di gesso. Mischiando le tempere nei colori giallo, bianco e rosso abbiamo ottenuto un colore rosato adatto al viso. Alcuni di noi, che hanno deciso di fare degli animali, hanno invece usato anche il marron. Con una spugnetta o altro materiale abbiamo ricoperto il capo su cui sono stati incollati i capelli fatti con lana o con canapa. Abbiamo quindi disegnato occhi e bocca. Infine abbiamo tagliato e cucito l’abito e attaccato le mani. Ognuno ha aggiunto un tocco personale trasformando i burattini in re, principesse, dame e tutto quello che la nostra fantasia ci ha suggerito. I bambini di 5a Ecco i bambini di terza con le loro fantastiche creazioni!!!! 33 Ancora gli infaticabili bambini di terza Noi bambini di prima abbiamo aiutato a costruire un solo burattino. L’abbiamo chiamato Nonna Rosa. Ha il viso rotondo e rosato, gli occhi sono celesti, il naso è un po’ grosso, ma ha un bel sorriso rosso. I suoi capelli sono bianchi e porta un fermaglio. Nonna Rosa ha avuto l’influenza. Ha il vestito blu e una mantellina rossa. La maestra ci ha fatto una foto con la nostra creazione. I bambini di prima Disegno di Lorenzo Manca Di Nissa Per problemi tecnici non ho potuto inserire le foto dei bambini di seconda e di quarta, mi scuso vivamente e prometto di pubblicarle nel prossimo numero. 34 Visita al teatro lirico di Cagliari Sabato 14 marzo siamo andati a visitare il teatro lirico di Cagliari. Abbiamo raggiunto il teatro con le macchine dei nostri genitori e con le maestre. Mentre aspettavamo fuori, la mamma di Alessandra ci ha insegnato tanti giochini. Maestra Fabiana ha fatto i biglietti per tutti noi. Silvia, la nostra guida, ci ha detto che tre ladri avevano rubato la corona di Re Diesis e noi dovevamo cercarla. Il primo indizio erano delle foglie che ci hanno portato in una stanza dove c’era Pinocchio. Questo ci ha fatto capire che dovevamo andare nel regno del legno. Qui c’era una candela che ci ha portato nel regno della luce. Il mago delle luci ci ha mostrato i vari colori delle luci. Il nuovo indizio era un piccolo pianoforte che ci ha portato nel regno della musica. Su un grande pianoforte c’erano delle stoffe. Nel regno delle stoffe c’era una regina che cantava mentre i suoi folletti cucivano per lei tanti abiti. Dopo noi siamo andati nel regno del canto e qui c’era una bambola triste che noi abbiamo liberato. Siamo passati nel retropalco e abbiamo raggiunto il palcoscenico dove c’erano tutti gli strumenti musicali che compongono un’orchestra. C’era inoltre uno scrigno chiuso che Eleonora, suonando la celesta, è riuscita ad aprire. Dentro abbiamo finalmente trovato la corona di Re Diesis e Maestra Fabiana ha potuto rimettere la corona sulla testa del Re. I bambini di 2a disegno di Alessandra Cocco Eccoci in posa per la foto ricordo davanti all’ingresso del Teatro e con noi c’era anche la nostra mascotte: Matteo!!!! 35 Anche i bambini di prima hanno fatto questa bellissima esperienza. Ecco come l’anno raccontata: Sabato 14 marzo siamo andati al teatro lirico di Cagliari. Ci hanno fatto vedere il Re Diesis, che non aveva la sua corona perché tre ladri gliela avevano rubata. Noi avevamo il compito di cercarla. Abbiamo trovato un pianoforte piccolino che suonava da solo e siamo andati nella stanza delle luci. Poi siamo andati nella stanza del legno e poi in quella delle stoffe. Abbiamo visto le ombre dei ladri e siamo andati nella stanza del coro. Nella stanza della Regina abbiamo liberato la bambola e la papera. Hanno suonato il pianoforte e alla fine abbiamo trovato la corona di Re Diesis. Mattia Boscu gliela ha rimessa in testa. Francesco Puddu 1a I bambini non hanno fatto le foto, ma ci hanno regalato un bel disegno Re Diesis ha riavuto la sua corona!!!! I bambini di quarta hanno visitato il Teatro e queste sono alcune delle loro foto 36 Piccola antologia Il pirata spada tratta C’era una volta un pirata di nome Spada tratta, che viveva in una nave. Un giorno accade che la nave stava affondando, allora si buttò sull’isola che c’era affianco alla nave. Poi vide una “X“ rossa e si mise a scavare. Infine trovò il tesoro e vissero felici e contenti sull’isola. Gabriele De Marco 2a Mi sarebbe piaciuta la neve Questo inverno è stato molto bello anche se non c’era la neve. Se ci fosse stata la neve quest’inverno, tutte le persone sicuramente sarebbero andate nei parchi e avrebbero guardato il paesaggio innevato. Mio padre mi ha raccontato che il natale del 1987 ha nevicato e nelle piazze c’erano dei ragazzi che giocavano a lanciarsi le palle di neve. A Monte Urpinu (un parco di Cagliari) mio padre ricorda che dei ragazzi si erano fatti delle fortezze con la neve e ogni squadra doveva cercare di distruggere la fortezza dell’avversario e dei ragazzi della squadra avversaria venivano colpiti da delle palle di neve, dovevano stare a terra come se fossero stati uccisi, finché un loro compagno di squadra non li toccava. Quest’anno io credevo che ci sarebbe stata la neve perché ha fatto più freddo degli anni scorsi, però purtroppo non ha nevicato, anche se a me sarebbe piaciuto molto! Riccardo Naitza 5a Immagino di essere…… Nel 1974 furono trovati dei resti ossei in una zona dell’Africa. Erano 52 ossa che appartenevano a Lucy, che si chiama così perché i paleontologi si ricordarono di una canzone dei Beatles che si intitolava proprio “Lucy”. Essa doveva essere alta 150 cm circa e camminava in posizione eretta. I paleontologi credono che gli ominidi come Lucy siano i nostri lontanissimi antenati. Noi bambini di terza abbiamo immaginato di essere come lei o come chi viveva con lei ed ecco cosa è venuto fuori……… Roberto Agnesa 3a Ciao io sono Lucy, una donna primitiva della specie degli Australopitechi. A dire il vero io non avevo un nome. Mi hanno chiamata così quegli studiosi che hanno scoperto i miei poveri resti. E sapete perché? Quel giorno del 1974, mentre scavavano, alla radio trasmettevano una canzone che aveva nel titolo quel nome. Da qui l’idea di chiamarmi Lucy. Non vi sembra un nome troppo moderno per una che ha tre milioni di anni? A me sarebbe piaciuto chiamarmi Logan o forse Bradis. Di solito amo vivere in piccoli gruppi familiari perché non mi piace stare sola. Sono stata una delle prime scimmie a camminare in posizione eretta. Purtroppo sono bassa e pelosa, ma vivo in un luogo bellissimo, molto grande e spazioso che si chiama Africa. A voi tutto questo può sembrare strano, ma noi, anziché andare a scuola, passiamo il tempo a vagare nelle praterie e a raccogliere frutti, foglie e radici. Carola Puddu 3a Sono Lucy e vorrei raccontarvi la mia giornata: appena mi sveglio, scendo dall’albero e vado a cercare erbe e frutti per colazione e pranzo. Dopo aver mangiato vado dai miei amici e giochiamo per qualche oretta, poi vado a cercare dei rametti e delle foglioline per fare merenda e quando cala la notte ritorno sull’albero e mi metto a dormire. Federica Putzu 3a 37 Sono Lucy e oggi voglio raccontarvi la mia giornata . appena mi sveglio un raggio di sole mi illumina il viso e dopo essermi stiracchiata ben benino scendo dall’albero in cerca di qualche frutto e di qualche bacca matura. Al pomeriggio gioco con i miei amici e con le mie amiche e dopo essermi divertita faccio merenda sul mio albero preferito. Quando il sole tramonta vado a letto e dopo il bacio della buonanotte mi addormento. Alessia Fanti 3a Mi chiamo Lucy, vivo nell’Africa e sono una bambina primitiva, piccola di statura. La mia tribù è composta da uomini australopitechi. Il mio hobby è lanciare sassi e afferrare bastoni. All’ora di pranzo mangiamo erbe e frutti che abbiamo trovato. Gioco alla lotta con i miei amici, così impariamo a difenderci. Durante le pause andiamo a specchiarci nell’acqua del fiume e assomigliamo molto alle scimmie. Al tramonto del sole andiamo a dormire insieme sugli alberi. Ester Spano 3a Un raggio di sole mi ha colpito e io, Lucy, scendo lentamente e già mi trovo in pericolo: una tigre dai denti a sciabola mi ricorre per far colazione, ma io afferro un bastone e lancio pietre. È un pericolo scambiato. Raccolgo frutta ed erbe e faccio colazione, poi con i miei amici vado a giocare. Dopo un po’ mamma mi chiama e pranziamo. Nel pomeriggio durante una passeggiata con mamma, incontriamo un mammut, lo schiviamo e la passeggiata continuiamo. Alla fine torniamo e papà ha già preparato la cena. Infine risalgo sugli alberi e dormo. Chiara Bonfiglio 3a Ogni mattina io e mia moglie Lucy, appena svegli raccogliamo le bacche nei cespugli che ci sono sulla terra. Purtroppo per me e mia moglie è molto difficile scendere dagli alberi, andare sulla terra e camminare in posizione eretta. A causa del cambiamento del clima molti alberi stanno scomparendo, allora io e mia moglie Lucy ci siamo dovuti abituare a camminare in posizione eretta per vedere il nemico e tenere in mano bastoni e pietre che ci servono per respingere l’attacco di un animale. Adesso è notte e io e mia moglie Lucy ci arrampichiamo sugli alberi per addormentarci. Domani sarà un’altra giornata di fatica per noi minidi. Marco Cordaro 3a Sono Lucy un’australopiteco femmina, molto giovane, dell’Africa. Vivo in un gruppo, spesso durante il giorno,gioco con quelli del gruppo e quando non so cosa fare salgo su un albero e guardo il cielo e le sue meraviglie. Quando ho fame cerco radici e frutti che posso trovare sugli alberi o per terra. Per difendermi dagli animali feroci lancio pietre. Alla sera mi sdraio sull’erba e guardo il tramonto e i suoi colori accesi, dopo un po’ salgo su un albero e finalmente dormo. Michela Sanna 3a Mi chiamo Emanuele. Sono un uomo basso, barbuto e vestito con delle pelli di lupo e con alcune foglie. Abito in Italia, esattamente nella Sardegna dove ci sono diversi boschi con molte grotte. Io vivo in una di queste, nella più grande: una grotta buia, silenziosa e protetta dagli animali che potrebbero farmi a spiedino, proprio adatta a un bel pisolino. Mi sveglio, mi lascio avvolgere dalla luce del sole che mi da energia. Vado nel cuore del bosco per cacciare gli animali con una lancia molto appuntita per difendermi dalle bestie feroci. La lancia è costruita con la pietra di ossidiana che brilla al sole. Vedo un pesco, colgo alcune pesche, le lavo al fiume e ne assaggio una “Che buona!” esclamo, “succosa!”. Penso che dovrei mangiare altro. Rivado nel bosco. Si sentono i cinguettii degli uccelli che accentuano quella sensazione di freschezza. A un certo punto sento qualcuno ringhiare dietro di me. Mi giro e vedo che è un bel cinghiale grassottello. A quel punto penso che posso avere la scorta di cibo per un anno intero. Gli salgo sopra, gli infilzo la lancia nella schiena e poi la trascino verso la grotta. Emanuele Marras 4a 38 L’eroe delle Termopili Mi chiamo Leonida e sono il re di Sparta. Serse, re di Persia mi ha minacciato dicendo che se non avessi accettato la guerra delle Termopili avrebbe raso al suolo Sparta. Io accettai la guerra, purtroppo eravamo in 300, però Serse aveva 9.555.252 soldati, ma erano tutti schiavi non addestrati perciò buoni a nulla, mentre i miei soldati erano addestrati a dovere. Giunto alle Termopili trovai una bella sorpresa: Serse aveva miliardi di uomini e cominciò ad attaccare, quando i persiani erano abbastanza vicini decidemmo di usare l’oblom ( falange spartana ) e incominciammo ad avanzare poi mentre stavamo avanzando ci mettemmo in fila orizzontale mentre i capi si mettevano d’accordo. Dopo 2 mesi finì la guerra e vincemmo proprio all’ultimo momento, purtroppo alla fine rimanemmo solo 22 soldati. Lavoro di Enrica e Federico C. 5a I disegni sono stati eseguiti con Paint. 39 Le nostre paure (riflessioni dei bambini di prima) Io ho paura dei ragni. Cristiano Puddu Io ho paura di Nicola che mette il costume Francesco Limbardi Ho paura dei ragni neri e pelosi Stefano Vincenti Mi fanno paura i ragni e l’elicottero Lorenzo Manca di Nissa Io molta paura dei brutti scherzi e dei brutti sogni Francesco Puddu Io ho paura dell’assassino. Quando sono a letto penso che entra in camera mia e mi sveglia e vuole prendere l’oro e vuole anche svegliare mamma e papà. Poi vuole ucciderci a morte. Aurora Argiolas Io ho paura dei fantasmi. Leonardo 40 I ragni mi fanno paura. Sofia Atzeni Io ho paura del buio perché è notte Caterina Porceddu Sono Filippo e ho paura dei ragni, delle formiche rosse , dei cobra e dello squalo. A me fa paura il pagliaccio. Sara Sitzia Io ho paura quando Riccardo mi fa gli scherzetti. Tommaso A me fanno paura gli alieni che vivono nello spazio. Edoardo Loddo Io ho paura dei ladri perché sono molto ma molto cattivi. Federico Sanna 41 Io ho paura dell’acqua. Federica Cogoni Ho paura dei ragni e della puntura che mi fa la dottoressa. Michela Serci Ho paura degli alieni Elisa Mi fanno paura Scooby Doo, i mostri e gli zombi Luca Loddo Io ho paura dei lupi perché sono neri e di notte se faccio un brutto sogno mi metto sotto le coperte. Gaia Corongiu 42 Io ho paura dei fantasmi e degli scorpioni e faccio brutti sogni Andrea Nucciarelli Anch’io ho paura dei fantasmi Enrico Massidda Mia sorella mi fa un brutto scherzo e io mi spavento. Sabrina Putzu 43 Cronaca sportiva Carolina Kostner è una pattinatrice italiana ed attuale campionessa di pattinaggio artistico su ghiaccio. È nata a Bolzano, l’8 febbraio 1987. inizia a pattinare sul ghiaccio fin da bambina, incoraggiata siadal padre, ex giocatore di hochey su ghiaccio, sia dalla madre, pattinatrice di livello medio alto. Nei campionati italiani ha vinto numerose medaglie: nel 2003 la medaglia d’oro, nel 2004 la medaglia d’argento e negli anni 2005, 2007, 2008 e 2009 le medaglie d’oro. Nei campionati Mondiali ha vinto nel 2005, la medaglia di bronzo e nel 2008 la medaglia d’argento. Ai campionati Europei, ha vinto nel 2006, la medaglia di bronzo, nel 2007 e 2008 la medaglia d’oro e nel 2009 la medaglia d’argento. Michela Sanna 3a Calcio L’Inter è riuscita a pareggiare in casa contro il Manchester UNT, una partita davvero combattuta per l’Inter. Nel ritorno all’Oltrafford, lo stadio del Manchester, ci sarà un’altra partita molto combattuta. La Roma ha perso col fallo di Mexex, Van Persy, l’olandese, l’ha messa dentro con un rigore davvero battuto bene. La Juve invece ha perso in casa del Chelsea col gol di Progba un po’ fuori gioco. Il Barcellona ha pareggiato in Francia con Henry, però il Lion, suo avversario, ha saputo andare in vantaggio con Jurignho, di punizione e lui è quello che sa battere meglio le punizioni. Michele Seoni 5a Le italiane perdono L’Inter perde contro il Manchester all’Oltrafford l’11 Febbraio, con un gol di Vidic, di calcio d’angolo e un altro gol di Cristiano Ronaldo. L’Inter risponde subito con Ibra che prende la traversa e il palo di Adriano, che compie una grande acrobazia. Il 10Febbraio la Juve pareggia contro il Chelsea a Torino: 2-2 con gol di Jaquinta e di Del Piero di rigore. La Roma perde ai rigori con gli sbagli di Vucinic e Tonetto. Michele Seoni 5a Il 15 Marzo l’Inter ha sfidato la Fiorentina e ha vinto 2 a 0, doppietta di Zlatan Ibraimovitc. Mourinnho è molto soddisfatto per la vittoria dei neroazzurri. Alessandro Lecca 5a 44 Le nostre interviste La nostra classe ha pensato di intervistare nonno vigile, perché è una persona conosciuta da tutti i bambini della scuola e ci piacerebbe conoscerlo meglio. Abbiamo preparato le domande da sottoporre a nonno vigile, quindi l’abbiamo invitato a venire nella nostra classe. Queste sono le domande che gli abbiamo fatto. 1. Noi la vediamo tutti, ma alcuni di noi non conoscono nemmeno il suo nome, quindi cominceremo col farle qualche domanda di carattere personale. Ci vuole dire per cortesia il suo nome, cognome e la sua età? Mi chiamo Salvatore Picciau e ho 76 anni. 2. Dove è nato? È sposato? Ha figli? Quanti? A Monserrato. Si, sono sposato e ho 3 figli. 3. I suoi figli frequentavano questa scuola? I suoi figli vivono lontano? Si, ma solo la scuola materna, che prima si chiamava asilo. I miei figli vivono a Monserrato. 4. Ha nipotini? Come si chiamano? Ho cinque nipoti. La più grande, Roberta, ha 29 anni e ha frequentato la scuola elementare qui, con la maestra Marinella, gli altri sono Federica 24 anni, Mirko 22, Luca 12 e Francesca che ha 7 anni. 5. Che scuola ha frequentato lei? Ho frequentato solo sino alla quinta elementare, perché c’era la guerra e non si poteva continuare a studiare. 6. Andava bene a scuola? Si. 7. È stato mai bocciato? Si, sono stato bocciato in terza, soprattutto perché non potevo frequentare regolarmente. 8. C’era qualche bambino che la prendeva in giro? No, nessuno. 9. Da bambino lavorava? Ho iniziato a lavorare a nove anni, come aiuto fabbro, a undici anni ho fatto il garzone e poi il calzolaio, però non avevo scarpe prima e neanche dopo. 10. Quale materia preferiva? Mi piaceva la storia. 11. Come erano le sue maestre? Erano abbastanza brave. La scuola in cui ho frequentato era in Piazza Maria Vergine, dove adesso c’è il Comune. La scuola durava dalle 8 del mattino sino alle 5 di pomeriggio. 12. Andava a balla re da giovane? Ha vissuto la seconda guerra mondiale? Si, andavo a ballare perché qui a Monserrato c’era una sala da ballo. Si ho vissuto la seconda guerra. 13. Le piace il calcio? Per quale squadra tifa? Si, il calcio mi piace. Tifo per il Cagliari 14. È pensionato? Che lavoro faceva prima? Era faticoso? Si, sono pensionato. Facevo il carpentiere edile, sempre sopra i tetti da costruire, come un piccione. Si, il mio lavoro era molto faticoso. 15. Le manca quel lavoro? Si, qualche volta ci penso e mi manca. 16. Perché ha deciso di fare il nonno vigile? 45 Un giorno ho visto sul giornale un avviso del Comune di Monserrato dove si diceva che cercavano dei pensionati per fare servizio davanti alle scuole. Abbiamo fatto la domanda sia io che mia moglie e siamo stati presi, perché abbiamo un reddito basso. 17. Le piace fare questo servizio? da quanti anni lo fa? Si, mi piace molto. Lo faccio da 6 anni. 18. A che ora inizia e a che ora finisce di lavorare? La mattina inizio alle 7:30 e finisco alle 8:20, poi torno alle 12:30 e finisco alle 13:20. 19. Quale giorno della settimana preferisce per lavorare? Per me sono tutti uguali 20. Lavora solo in questa scuola o anche in altre? Appena ho iniziato ho fatto un mese di servizio in via San Gavino Monreale e poi sono stato trasferito qui e lavoro solo in questa scuola. 21. Le piace stare a contatto con i bambini? Si, molto 22. I bambini la rispettano? Crede che i bambini siano monelli? Si, i bambini mi rispettano sempre. Non credo che siano monelli, solo qualcuno, ma niente di particolare. 23. Cosa la colpisce di più nel suo lavoro? Nel mio lavoro mi piace tutto perché lo faccio volentieri 24. È mai capitato che qualche automobilista sia passato nonostante lei l’abbia fermato? Sono più indisciplinati gli autisti o i pedoni? Si, è capitato. Sono più indisciplinati gli automobilisti, soprattutto le donne. 25. Durante l’alluvione come si è dovuto comportare? Sono dovuto tornare indietro, perché le strade che portano qui erano tutte invase dal fango. 26. Durante il suo lavoro c’è mai stato un genitore sgarbato con lei? No, solo qualche automobilista. 27. C’è qualche bambino che l’ha impressionato particolarmente sia positivamente che negativamente No, nessuno in particolare. Questa era l’ultima domanda. La ringraziamo per quanto fa per noi tutti i giorni, per la sua disponibilità e per il tempo che oggi ci ha dedicato. Le chiediamo la cortesia di fare una foto con noi che verrà pubblicata assieme all’intervista sul prossimo numero del nostro giornalino. Grazie I bambini della classe 5a 46 Con la maestra di giornalino stiamo lavorando per preparare delle interviste da pubblicare sul prossimo numero del nostro giornale e la nostra classe ha pensato di intervistare lei per poterla conoscere meglio. La ringraziamo quindi della sua disponibilità. 1. Qual è il suo cognome? Dove è nata? Quanti anni ha? Ardu, sono nata a Santulussurgiu e ho 54 anni. 2. Da quanto tempo è suora? Da 32 anni 3. A che età ha fatto questa scelta? A 18 anni 4. È contenta di essere suora? Si, molto 5. Da quanti anni è in questa scuola? Come si trova in questa scuola? Sono qua da 6 anni e mi trovo molto bene 6. La gente, le persone e i bambini come si comportano quando la incontrano? La gente mi saluta cordialmente e si ferma. I bambini mi salutano finché frequentano qui, ma quando arrivano alle medie non mi salutano più. 7. Ci può descrivere una sua giornata tipo? Di solito mi alzo alle 6 meno un quarto, mi preparo e poi prego, come le altre suore, sino all’ora di colazione. Poi provvedo a tutte le necessità della casa e faccio anche l’economa, perciò faccio anche le cose che fanno i vostri genitori: pagamenti, spesa ecc. 8. Qual è il tuo cibo preferito e quello che non le piace? Non mi piacciono le carni e il pesce, ma mi piacciono tante cose: la pizza, il gelato….. 9. Ha sorelle o fratelli? Ho tre sorelle, io sono la maggiore. Le mie sorelle sono sposate e si chiamano Giovanna, Vincenza e Francesca 10. Perché ha scelto di diventare suora? Per dedicare la mia vita a tanta gente e ai ragazzi. 11. Come si sente a fare la direttrice? Bene, cerco di farlo meglio che posso. 12. Le piace lavorare come direttrice? Si 13. Lei da piccola avrebbe pensato o desiderato di fare la suora? No, affatto, non mi erano simpatiche e anzi quando incontravo una suora che conoscevo in particolare, si chiamava Sr Bonaria, cambiavo strada 14. Le piacciono i bambini di questa scuola anche se un po’ monelli? Si, mi piacciono, anche se penso che alcuni dovrebbero comportarsi meglio 15. Sono simpatiche le suore qui? Le suore qui sono simpatiche, io voglio bene a tutte così come vogliono bene a me, e ci sono diversi rapporti di amicizia. 16. Hai mai punito qualcuno? No, ma attenti, sto per farlo! 17. Dove viveva prima di venire a Monserrato? A Cagliari e prima sono stata a Roma e a Civitavecchia. 18. Come era da bambina: tranquilla o vivace? 47 Ero vivace, ma sempre rispettosa, e vivace lo sono ancora. 19. E’ felice di fare questa vita? Si, molto 20. E’ mai andata in missione? Le piacerebbe? Non ho mai preso in considerazione questo aspetto, cerco di fare al meglio ciò che faccio adesso. 21. Come passa il suo tempo libero? Al computer 22. Se non fosse diventata suora cosa avrebbe fatto? Probabilmente avrei avuto una famiglia mia 23. Lei prima era insegnante?, le piaceva? lo rifarebbe? Se si, in quale scuola insegnerebbe? Si, prima ero insegnante, mi piaceva molto insegnare e lo rifarei molto volentieri. Io insegnavo nella formazione professionale e sono stata collega di maestra Marisa. 24. Come va la scuola? Se intendi dire la scuola in generale, male, molto male. 25. Cosa vorrebbe cambiare in questa scuola? La disciplina, perché spesso il comportamento non è adeguato I bambini della classe 4° L’intervista …….impossibile Nel cortile della nostra scuola da qualche tempo è parcheggiata una strana macchina che ha il potere di trasportare nel tempo. La classe quinta, di solito molto curiosa, ha voluto sperimentare i poteri della macchina. Stefano sta alla guida. Si parte! Appena arrivati ci siamo ritrovati nel castello di Alessandro Magno. Con titubanza gli chiediamo se possiamo intervistarlo e lui acconsente e noi iniziamo. 1. Qual è il tuo nome? Alessandro Magno 2. Cosa vuol dire Magno? Vuol dire grande, e fui sopranominato così anche perché ho esteso il mio impero in quasi tutto l’Oriente. 3. Che sentimento provi nel sentire tutti che ti chiamano Alessandro Magno, cioè “il grande”? Provo gioia e felicità 4. A che età sei salito al trono? Avevo 19 anni e mio padre Filippo II era appena stato ucciso 5. Quali terre hai conquistato? La Grecia, la Persia e metà dell’Africa 6. Perché hai voluto fondare la città di Alessandria proprio in Egitto? Perché volevo diventasse uno dei più importanti centri culturali e commerciali, infatti fu così. 7. In Grecia c’è mai stato qualcuno che ha tentato di ucciderti? Fortunatamente no, mi amavano tutti. 8. È stato difficile conquistare la Persia? No, perché i soldati persiani erano dei mercenari e quindi poco affidabili. 9. Com’è la vita da re? Dura e difficile 10. Abbiamo sentito dire che avevi un cavallo speciale…… Si, il mio fido cavallo era proprio speciale, si chiamava Bucefalo. Caro Alessandro Magno noi ti ringraziamo per averci ospitato nel tuo bellissimo castello, adesso non ci resta che salire nuovamente sulla nostra macchina del tempo e tornare alla nostra dura realtà scolastica. Naturalmete questa intervista verrà pubblicata sul nostro giornalino. I bambini di 5a 48 E ora ……….divertiamoci un po’ Cruciverba matematici 1 2 3 4 10 9 13 6 11 17 18 19 21 22 23 25 ORIZZONTALI 1 7x3 3 3h 5da 8u 6 il numero che precede 1000 9 7h 1da 2u 11 6h 1da 12 168:3 13 7da + 4u 15 5 dozzine, quante unità? 16 5h + 58u 21 i giorni di un anno 22 la metà di 1228 24 2 K 3u 25 6:3 2 VERTICALI 1 27 centinaia 2 il primo numero con 2 cifre uguali 4 455 - 399 Elisa Piras 4a ORIZZONTALI 2)il segno della moltiplicazione 4) Con la sua penna una volta ci scrivevano .E’anche un gioco 5)Il segno dell’addizione 7)Animale rosa, detto anche porco 9) Serve per disegnare 11) Serve per scrivere 12) Col filo serve per cucire. 3 4 5 6 7 8 8 12 24 1 7 14 16 20 5 9 10 11 12 VERTICALI a Luca Volpone 5 49 1) Per cancellare 2) Foglio di un libro 3) Due volte per tre 5) Si usa per i capelli e ha i denti 6) Prima del due 8) ultima lettera dell’alfabeto 9) Segno della sottrazione 10) In inglese e’ chiamato mouse. Attenzione ai numeri! 7 6 4 5 3 2 1 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Animale che mangiò Cappuccetto Rosso. Il capoluogo dell’Abruzzo. Colore del cielo di sera. D’estate si va al… abbreviazione di Leonardo. Regina al maschile. Bambina al maschile. 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) Primo martire della chiesa È’ figlio della gallina Mare a destra della Sicilia Strumento con cui si lanciano le frecce Nome proprio di Don Bosco Animale che vive nella savana simile al cervo Stato in cui viviamo Chi lancia le frecce Laura Marrocu 5a Stefano Genovese 5a SCOPRIRAI UN POSTO DOVE SI VA D’ ESTATE!!!!! 1 2 3 4 5 6 7 8 50 Cruciverba …….Bagnato Attenzione alla direzione delle parole! 1 2 3 3 4 6 5 4 ORIZZONTALI 1 fiume più grande d’Italia 2 secondo fiume italiano 3 bagna Roma 4 grande in sardo…… VERTICALI 2 bagna Firenze 5 si trova in Sardegna 6 il fiume più lungo della Sardegna 51