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bibliografia 2 completa
1861 > 2011 150 anni di Unità Fotogramma del film “Noi credevamo” di Mario Martone, 2010 Bibliografia-Filmografia Il Risorgimento nei romanzi, nella letteratura per ragazzi, nei film Bibliografia a cura di Marta Turrini Biblioteca comunale di Segrate - Via degli Alpini 34 Tel. 02 21870035 / Fax 02 2139938 e-mail : [email protected] / [email protected] Narrativa Isabella Bossi Fedrigotti, Amore mio uccidi Garibaldi, Longanesi 2011 (1a ed. Longanesi 1980) È il 23 giugno 1866. Il giorno seguente le truppe imperiali austriache sconfiggeranno quelle del giovane regno d’Italia a Custoza. Quasi un mese dopo identica sorte avrà la battaglia navale di Lissa. Ma Garibaldi è saldamente attestato nel Trentino e con le camicie rosse dei suoi volontari semina il panico tra i militari austriaci e la popolazione fedele a Francesco Giuseppe. «Amore mio, uccidi subito questo Garibaldi», scrive la principessa Leopoldina Lobkowitz al marito, conte Fedrigo Bossi Fedrigotti, che si è arruolato volontario nelle truppe imperiali. Nel quadro degli eventi militari e politici, scandito dalle lettere dei due sposi-amanti – raccolte con amore e tradotte in romanzo dalla bisnipote Isabella – si svolge la trepidante vicenda privata dei due protagonisti, delle loro famiglie, del loro contorno di amici. Valerio Evangelisti - Antonio Moresco, Controinsurrezioni, Mondadori 2008 Valerio Evangelisti, il celebre creatore del personaggio dell'inquisitore Eymerich, e Antonio Moresco, una tra le voci più innovative della letteratura italiana contemporanea, hanno unito i loro talenti per esplorare l'evento storico che è stato l'atto di fondazione di un paese, l'Italia, che sembra averlo dimenticato se non tradito: il Risorgimento. Nelle due storie (una ambientata negli ultimi giorni della Repubblica Romana del 1849, l'altra che si svolge durante il cruciale anno 1848) Evangelisti e Moresco fanno rivivere il rumore e il colore delle lotte risorgimentali. Eroismi folli, lampi di ferocia, lunghe attese nelle barricate, feriti rantolanti, malinconia, paura, amore: una verità fatta di carne e sangue che lo storico non può permettersi, e che solo la narrativa può far rivivere. Antonio Scurati, Una storia romantica, Bompiani 2007 1848. La rivoluzione infiamma l'Europa. Milano insorge contro la dominazione austriaca. In soli cinque giorni un popolo conquista la libertà, una nazione nasce, un uomo e una donna si amano perdutamente. Per farlo, tradiscono tutti, rimanendo fedeli soltanto a se stessi, alla terribile purezza di un sentimento assoluto. 1885. Il senatore del Regno d’Italia Italo Morosini riceve un manoscritto anonimo. Quelle pagine, con la violenza del rinculo di una fucilata, lo sospingono indietro di quarant'anni, al momento fatidico in cui un manipolo di giovani male armati alzò le barricate per le strade di Milano e sconfisse l'esercito più potente del mondo, abbattendo a sassate l'aquila dell'impero asburgico. Ma in quelle pagine si racconta anche la bruciante passione d amore che travolse la bella Aspasia, allora musa della rivolta, ora fedele e remissiva moglie del senatore. In un mondo invecchiato, in un'Europa insanguinata dal terrorismo anarchico, quando tutte le illusioni sembrano perdute e tutte le passioni spente, il destino picchia alla porta per la resa dei conti. Intrecciato a un potente quadro del nostro Risorgimento - l'epoca più eroica e dimenticata della nostra storia - ambientato e scritto come un romanzo ottocentesco, "Una storia romantica" parla in realtà di noi, di come, straziati da una dolorosa precarietà sentimentale, siamo condannati a vivere tra le rovine di un mondo che sognò gli ideali e gli amori assoluti. Antonio Fogazzaro, Piccolo mondo antico, varie edizioni Il romanzo più conosciuto di Antonio Fogazzaro, si apre sul lago di Lugano. Il lago è il testimone della storia d'amore fra Luisa e Franco, un amore difficile a causa delle differenze sociali. Attorno ai due personaggi ruotano tutte le altre figure come la marchesa nonna di Franco, che si oppone all'unione fra i due, il professor Gilardoni, e altri personaggi di un mondo di provincia nell'Italia risorgimentale. Fra i temi del romanzo: la diversità fra Luisa e Franco, la crisi del loro rapporto che finisce in un dissidio di natura religiosa, la contesa sul testamento, le vicende di natura patriottica. Luigi Pirandello, I vecchi e i giovani, varie edizioni Ambientato tra la Sicilia e Roma negli anni delle prime lotte dei Fasci siciliani (1893), I vecchi e i giovani di Pirandello costituisce nel panorama della letteratura del Novecento il più grande affresco storico dell'ltalia postrisorgimentale. Motivo dominante del romanzo è l'amarezza per gli effetti negativi dell'unificazione e per il totale disfacimento dei valori garibaldini, naufragati tra corruzione e disordine morale. Due generazioni vengono poste lucidamente a confronto, quella direttamente responsabile della caduta degli ideali risorgimentali e quella che, indignata, agisce contro la prepotenza e la corruzione. Politica e vita si mescolano, tracciando una complessa situazione sociale e psicologica. Ippolito N ievo, Le Confessioni d’un Italiano, varie edizioni Compiuto da Nievo nel 1858, il romanzo uscì postumo nel 1867 e si impose subito ai lettori italiani. L'ottantenne Carlo Altoviti ripercorre la propria esistenza dall'infanzia quasi magica nel castello di Fratta, alla maturità gravata dalla malattia e dall'esilio londinese. Intrecciata alla vicenda personale scorre la storia del nostro Risorgimento: un affresco dentro il quale si muove una galleria animatissima di personaggi tra cui spicca la figura appassionata dell'amata Pisana. Federico De Roberto, I viceré, varie edizioni La nobile famiglia siciliana degli Uzeda è dilaniata da accaniti contrasti d'interesse che oppongono il principe Giacomo, duro e avido, al dissoluto conte Raimondo, il cinico e corrotto don Blasco al nipote Ludovico, monaco libertino, e alla sorella, donna Ferdinanda. Alle beghe di fratelli e parenti, sullo sfondo degli avvenimenti che segnano l'unità d'Italia, si aggiunge la lotta che tutti insieme sostengono per conservare gli antichi privilegi e la posizione di dominatori (nonostante il naufragio di alcuni singoli, come don Eugenio, finito in miseria). Così don Blasco è pronto ad approfittare della soppressione dei conventi per acquistare beni ecclesiastici; il vecchio don Gaspare non esita a fingere simpatie liberali, riuscendo a farsi eleggere deputato; Consalvo, l'ultimo degli Uzeda, si mescola a faccendieri corruttori pur di farsi eleggere a sua volta. Infine Giulente, giovane patriota, che nonostante il matrimonio con una Uzeda non ottiene la sperata promozione sociale, incarna il naufragio degli ideali della borghesia liberale. Anna Banti, Noi credevamo, Mondadori 1967 È il 1883. Chiuso nella sua casa torinese, l'ormai settantenne don Domenico Lopresti, gentiluomo calabrese di incrollabile credo repubblicano, inizia a scrivere le proprie memorie, ripercorrendo l'attività politica clandestina, i dodici anni trascorsi nelle carceri borboniche, l'impresa dei Mille vissuta a fianco di Garibaldi, infine l'impiego presso le dogane del Regno unitario. Scrive con rabbia, di nascosto, quasi se ne vergognasse, spinto dalla necessità di frugare nel proprio passato per "rovesciarsi come un guanto": ne trae amarezza e disillusione. Antimonarchico, assiste al crollo dei suoi ideali risorgimentali e si abbandona ai ricordi di una vita raminga fitta di amicizie, tradimenti, speranze e delusioni. Enrico Solito, All’ombra del pino: giallo risorgimentale, Hobby & Work 2003 Maggio 1881. È una notte di tempesta quando l'ex garibaldino Benedetto Cairoli si ritrova con una pistola alla tempia. Chi lo minaccia è Anna, una vecchia popolana di Trastevere. Ma la donna vuole solo costringerlo ad ascoltare una storia. E questa storia narra di un diabolico caso criminale, risalente a trent'anni prima. Febbraio 1849. Subito dopo la nascita della Repubblica Romana, Ermanno, giovane patriota toscano, assiste involontariamente al primo di una lunga serie di omicidi. Da quel momento si ritrova al centro di un intrigo infernale, costellato di morti, inganni e viltà. Mentre le truppe francesi incombono sulla Repubblica, Ermanno lotta insieme ad Anna e Checco per smascherare un colpevole insospettabile. Matteo Collura, Qualcuno ha ucciso il generale, Longanesi Al centro della vicenda c'è un personaggio controverso e affascinante: Giovanni Corrao, sbarcato a Messina per organizzare la rivolta dei Siciliani e ottenere il sostegno dei potentati locali alla spedizione dei Mille. Sullo sfondo di uno scenario ricco di feste popolari, congiure, sospetti e trame segrete, l'ardimentoso siciliano, passato alla Storia come il "Generale dei picciotti", si muove veloce tra personaggi storici come Crispi, Bixio, Garibaldi e Rosolino Pilo, morto in oscure circostanze. Istigato da due luoghi emblematici (le catacombe dei Cappuccini e il monumento di Villa Garibaldi a Palermo), l'autore si chiede dunque da chi e perché fu ucciso a soli 41 anni Giovanni Corrao, capo-popolo capace di mobilitare migliaia di uomini. Alessandro Cannevale, La foglia grigia, Einaudi 2009 Perugia, luglio 1877. L'ispettore Verbasco ha studiato poco, gli costa fatica leggere e scrivere. Ma come poliziotto non lo batte nessuno. Tocca a lui e a Boeris, potente uomo dei Servizi, mandato dalla Capitale, fermare l'assassino di due giovani donne. Sono state trovate dentro la cinta delle mura, nude e sventrate, con le orribili tracce di un supplizio bizzarro. Una storia di "servette e puttane", secondo le autorità locali, ma l'algido Boeris sa che si tratta di un affare di Stato. E ora l'assassino comincia a colpire anche nell'alta società... Giancarlo De Cataldo, I traditori, Einaudi 2010 Da Palermo a Londra, da Roma a Torino, da Venezia alla Transilvania, nelle carceri inglesi e nei boschi della Calabria, tra pittori preraffaelliti e camorristi promossi poliziotti, tra mercanti di carne umana e lord irrequieti, giovani uomini e donne sognano, combattono e amano. E tradiscono. Ognuno va incontro al suo destino. A qualcuno tocca in sorte una nuova vita. Alcuni diventano faccendieri e delinquenti. Alcune donne guardano più avanti, più lontano. Gli ideali più puri si fanno gretta convenienza. Le organizzazioni criminali si innervano nella nazione che nasce. I mafiosi intraprendono. I tagliagole tagliano gole. E Mazzini tesse la sua tela di sangue e utopia. Eppure, tra battaglie e cospirazioni, tra vite leggere e amori complicati, si compone potente e netto il disegno di una stagione e di un ideale che è sempre possibile. E che di nuovo ci attrae, con l'innocenza di una forza giovane che non possiamo dissipare. L'epica eroica, torbida, idealista e ribalda dell'Italia che nasce: dal lato oscuro del Risorgimento, un racconto sul nostro presente. Massimo Nava, La gloria è il sole dei morti, Ponte alle Grazie 2009 Parigi, autunno 1872. Un anziano generale bussa alla porta di un appartamento borghese, al 26 di rue Jacob. È la casa di suo nipote, Maurice, figlio del fratello Alexandre, morto sette anni prima. Il generale è un uomo stanco, viene da lontano. È stato soldato e marinaio, ha combattuto le guerre di Indipendenza e a fianco di Garibaldi, con i Mille; ha navigato gli oceani fin dall'adolescenza. Prima di morire, vuole lanciarsi in un'ultima impresa: costruire una nave mercantile, attraversare il canale di Suez appena inaugurato e avviare commerci nelle Indie olandesi. Per inseguire il suo sogno, ha bisogno dell'aiuto di Maurice. Zio e nipote quasi non si conoscono, si osservano con distacco. Ma la forza del sangue avrà la meglio. Perché il generale non è un uomo qualunque: è Nino Bixio. Porta addosso le cicatrici delle grandi battaglie dell'Ottocento e combatterà ancora dall'altra parte del mondo. Dalla rievocazione dell'impresa dei Mille alla descrizione della Francia di Napoleone III, rivoluzionaria e imperiale, eccitante e mondana; dalla leggendaria America dei primi pionieri fino alle drammatiche avventure di Nino nei mari del Sud, "La gloria è il sole dei morti" tratteggia un affresco che abbraccia mezzo secolo e cinque continenti. Alessandro Mari, Troppo umana speranza, Einaudi 2011 Prima metà del diciannovesimo secolo. Sullo sfondo di un'Italia che non è ancora una nazione, quattro giovani si muovono alla ricerca di un mondo migliore: un orfano spronato dalla semplicità che è dei contadini e dei santi; una donna, sensi all'erta e intelligenza acuta, avviata a diventare una spia; un pittore di lascive signore aristocratiche che batte la strada nuova della fotografia; e il Generale Garibaldi visto con gli occhi innamorati della splendente, sensualissima Aninha. Siamo di fronte a un'opera che si muove libera nella tradizione narrativa otto-novecentesca, europea e americana. Racconta, esplora documenti, inventa, gioca e tutto riconduce, con sicuro talento, a un solo correre fluviale di storie che si intrecciano e a un sentimento che tutte le calamita. Alessandro Mari scrive un romanzo sulla giovinezza. La giovinezza del corpo, della mente, di una nazione. Una grande storia popolare. Luigi Guarnieri, I sentieri del cielo, Rizzoli 2008 Calabria, 1863. Sulle montagne remote della Sila, nello scenario mitico di una natura maestosa e selvaggia, lo squadrone di cavalleria guidato dal maggiore Albertis insegue una banda di ribelli capitanati da uno spietato guerrigliero contadino, Evangelista Boccadoro. L'intero sud è in fiamme, e gruppi di combattenti armati sono in rivolta contro l'esercito calato nel meridione dopo la spedizione dei Mille e la caduta dei Borboni per annettere le regioni dell'ex Regno delle due Sicilie a una nuova nazione: l'Italia. La prima guerra combattuta dallo stato italiano è un conflitto etnico scandito da atrocità e massacri, stupri, fucilazioni e migliaia di morti fra i banditi, i militari e la popolazione civile. E così anche il duello ossessivo e tragico fra il maggiore Albertis e Boccadoro semina una lunga scia di sangue in una terra arcaica, misteriosa e dilaniata da una povertà sconvolgente. E soprattutto, agli occhi dei soldati italiani, abitata da un popolo di barbari superstiziosi e primitivi che non vogliono sottomettersi alle leggi della civiltà. Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo, edizioni varie Don Fabrizio, principe di Salina, all'arrivo dei Garibaldini, sente inevitaile il declino e la rovina della sua classe. Approva il matrimonio del nipote Tancredi, senza più risorse economiche, con la figlia, che porta con sé una ricca dote, di Calogero Sedara, un astuto borghese. Don Fabrizio rifiuta però il seggio al Senato che gli viene offerto, ormai disincantato e pessimista sulla possibile sopravvivenza di una civiltà in decadenza e propone al suo posto proprio il borghese Calogero Sedara. Maria Rosa Cutrufelli, La briganta, La luna 1990 Dal carcere in cui è rinchiusa ormai da vent'anni, una donna rivive i suoi giorni da "briganta", quando, all'indomani dell'unità d'Italia, si aggregò alle bande di ribelli che sconvolsero le regioni meridionali nella speranza di un illusorio riscatto sociale. Non fu una scelta politica, la sua. Ma il gesto liberatorio di chi prende coscienza di sé, rompendo gli schemi di un'esistenza votata al silenzio. Nel romanzo la "briganta" rievoca la sua vita di fanciulla agiata, i sogni, i desideri, e poi il matrimonio impostole dal padre. Un marito mai amato, violento, che la spinge a una tragica ribellione: un atto di sangue a cui fa seguito la fuga sulle montagne e l'incontro con i contadini-briganti... Fausta Garavini, In nome ottocentesco, Cierre 2008 dell’Imperatore: romanzo Attraverso l’appassionante vicenda di Antonio Salvotti – il giudice trentino che si trovò giovanissimo a istruire a Venezia e a Milano i processi contro i più famosi “eroi” dell’indipendenza italiana – questo romanzo percorre, in parte rovesciandola, tutta la storia del nostro Risorgimento. Letteratura per ragazzi Narrativa e saggistica • • • • • • Lia Levi, La scala dorata, Mondadori 2004 Lia Levi, Un garibaldino di nome Chiara, Mondadori 2002 Mino Milani, Sognando Garibaldi, Piemme 2005 Daniela Morelli, I ragazzi delle barricate, Mondadori 2009 Lia Celi, Anita Garibaldi – illustrazioni di Gabriella Giandelli, EL 2006 Luisa Mattia e Paolo D’Altan, I jeans di Garibaldi: ovvero come Celestina vinse la sua battaglia, Carthusia 2005 • Francesco Costa, L’oca di legno, Mondadori 2000 • Chiara Aurora Giunta, Rumoroso Risorgimento, Salani 2005 • Fabio Rossi, Incontenibile Italia, Salani 2007 • Agata Reitano Barbagallo, C’era una volta… il Risorgimento: la storia in versi raccontata ai bambini, Effatà 2010 • Rodolfo Botticelli, Il racconto del Risorgimento, La Scuola 1983 • Renato Monteleone, Cospiratori guerriglieri briganti: storie dell’altro Risorgimento, Einaudi Ragazzi 1995 • Bruno Tobia, L’avventura di Giuseppe Garibaldi raccontata da Bruno Tobia, Laterza 1997 • Laura Manaresi, Garibaldi l’italiano, Rizzoli 2010 • Enzo Biagi, Storia d’Italia a fumetti (vol. 3 “Da Napoleone alla Repubblica italiana”), Mondadori 1980 Filmografia Film disponibili nel Sistema Bibliotecario Milano Est: • • • • • Nell’anno del Signore, regia di Luigi Magni, 1969 L’ussaro sul tetto, regia di Jean Paul Rappenau, 1995 Piccolo mondo antico, regia di Mario Soldati, 1941 Il Gattopardo, regia di Luchino Visconti, 1963 Senso, regia di Luchino Visconti, 1954 Altri titoli importanti: • • • • 1860 - I mille di Garibaldi, regia di Alessandro Blasetti, 1934 Correva l’anno di grazia 1870, regia di Alfredo Giannetti, 1972 I vicerè, regia di Roberto Faenza, 2007 Noi credevamo, regia di Mario Martone, 2010