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La BIOELETTRONICA di Louis Claude Vincent
La BIOELETTRONICA di Louis Claude Vincent Già il Premio Nobel Louis Pasteur ebbe a dire che : “beviamo il 90% delle nostre malattie”. ” Il terreno è tutto il microbo è nulla .” L’idrologo Louis Claude Vincent seppe chiarire che “la tubercolosi, il cancro, e tutte le malattie degenerative provengono dall’uso incontrollato dell’acqua potabile”. Il Prof. Vincent, affermato studioso al servizio del governo francese, tra le massime autorità della bioelettronica e socio ad honorem dell’Associazione Internazionale di Medicina Ortomolecolare, compì uno studio approfondito sui dati statistici relativi a malattie e mortalità in Europa e negli Stati Uniti: dimostrò inequivocabilmente il nesso di proporzionalità diretta esistente fra la qualità dell’acqua potabile di una popolazione ed il tasso di malattie e mortalità della stessa. Secondo il Prof. Vincent più l’acqua potabile è pura, più è basso il tasso di mortalità. La Bioelettronica di Vincent è una metodica analitica in grado di valutare e misurare i tre parametri elettronici (pH, rH2, Ro^) di qualsiasi soluzione liquida e quindi, nell’uomo, di sangue, urine e saliva. Il pH rappresenta l’indice di acidità /alcalinità; Il pH si può misurare con metodologie elettriche oppure immergendo una cartina reagente nella soluzione, il colore della cartina cambierà in funzione del pH stesso. Il pH di un terreno biologico, per rientrare nei limiti accettabili, non deve essere inferiore a 6.40 e non superare 9.40 mentre i valori ottimali del pH per i liquidi dell’organismo umano sono: Sangue = 7.3. Saliva = 6.5. Urina = 6.8. Quando si parla del pH di una soluzione è però necessario considerare anche la carica elettrica della medesima. Questo perché il pH, a tutti gli effetti, fornisce soltanto un valore quantitativo relativo alla presenza di Ioni liberi. Una misurazione completa deve invece tenere conto anche della carica elettrica presentata dalla soluzione. Tale carica elettrica viene misurata in millivolt ed il termine di paragone viene chiamato rh2 rH2 misura il potere di ossido-riduzione (Redox), riduttivo o ossidante; Il fattore “rh2” Quando accade che l’ossidazione di una molecola è contemporanea alla riduzione di un’altra si ottiene una “ossidoriduzione”, un fenomeno che provoca un passaggio di elettroni dalla prima alla seconda sostanza. Il rapporto di ossidoriduzione, chiamato “rh2”, definisce pertanto la capacità di scambio tra i componenti organici. Appare perciò evidente quanto sia utile che un tale rapporto possa essere misurato ed eventualmente corretto. A parità pH, un rh2 forte corrisponde ad una soluzione ossidante mentre un rh2 debole corrisponde ad una soluzione riduttrice. valori ottimali del fattore rh2 sono: Sangue = 22. Saliva = 22 Urina = 24 Fra due prodotti analizzati aventi lo stesso pH, ma che hanno rispettivamente un rh2 di 10 ed uno di 35, vi è una grande differenza dell’azione compiuta qualora introdotti nel corpo umano. Questa differenza li può trasformare da rimedi in veleni. R‚o^ valuta la resistività elettrica, le proprietà conduttrici o isolanti (si misura in microwatt). Il fattore “rò” II “rò” rappresenta la resistività o il fattore dielettrico. In altri termini ci informa di quanto una data soluzione è capace di ostacolare il passaggio della corrente elettrica. Questo passaggio è tanto più facile quanto più la soluzione contiene degli sostanze che riducono il rò. Queste sostanze vengono chiamate “elettroliti”, i sali minerali in genere sono dei validi elettroliti. Il rò, praticamente, si misura in Ohm per cm quadrato. Più la concentrazione in elettroliti è grande e tanto minore sarà il rò (resistività) di una soluzione. Ne consegue che un’alimentazione che fornisce molti sali minerali tenderà ad abbassare il valore del rò. valori ottimali del rò per i liquidi organici sono: Sangue = 210 ohm. Saliva = 180 ohm. Urina = 29 ohm. La BEV può quindi fornire informazioni fondamentali sul “terreno biologico” su cui si basa lo stato di salute dell’intero organismo. Originata a metà del ’900 dagli studi di Louis Claude Vincent, che riscontrò come nelle aree in cui le acque avevano caratteristiche chimiche di un certo tipo (più acidule, meno ossidate e a basso residuo fisso) era più bassa l’incidenza di tumori, la BEV fu poi applicata all’uomo per valutare nei fluidi biologici gli stessi parametri di salute (pH e rH2 più bassi e Ro^ più elevato) riscontrati nelle acque. La BEV si fonda sul principio che una buona salute si sviluppa solo su un terreno biologico sano, cioè se i parametri elettrici sono corretti: allorchè pH, rH2 e Ro^ rientrano nei limiti di normalità si determinano condizioni sfavorevoli all’aggressione degli agenti patogeni; se invece il terreno è disordinato elettronicamente e intossicato a causa di uno scorretto stile di vita (alimentazione sbagliata, stress sociali, fisici e psichici, inquinamento da sostanze chimiche e metalli tossici, etc) sopraggiunge la malattia. La BEV consente il controllo della “ecologia corporea e ambientale” e definisce il valore del terreno biologico in modo che esso possa essere monitorato nelle fasi di riabilitazione terapeutica, come per esempio attraverso la rimozione degli amalgami, l’integrazione di minerali e vitamine e la correzione degli stili di vita. L’analisi dei tre parametri (pH, rH2, R‚o^) effettuata nei tre fluidi biologici esaminati (sangue, saliva, urine) viene elaborata dal computer e l’interpolazione dei dati fornisce un diagramma, una sorta di mappa, che consente di posizionare il paziente in una zona di salute, malattia o di pericolo; la ripetizione nel tempo ne misura i gradi di variazione e la tendenza a sviluppare o meno un certo tipo di patologie, soprattutto cardiovascolari o cronico-degenerative. Una tabella che evidenzia gli effetti dell’acqua sull’organismo umano mediante indici di bioelettronica illustra come : l’acqua ideale dovrebbe presentare caratteristiche in sintonia con i tre parametri biologici della vita. Il primo è il pH, ovvero il grado di acidità/alcalinità, che dovrebbe essere neutro, cioè pari a 7, o ancora meglio leggermente acido, cioè tra il 6,4 e il 6,8, per poter contrastare il naturale processo di ossidazione-alcalinizzazione dell’organismo. Il secondo è rappresentato dall’rH2, ovvero il potenziale elettrico, che non dovrebbe superare valori tra i 25 e i 28. Il terzo è relativo a R, ovvero la resistività alla corrente elettrica, che dovrebbe essere più alto possibile, e non inferiore ai 6000 ohm. Quando questi tre parametri risultano compresi nei valori indicati evitano che i germi patogeni si riproducano, e rendono l’acqua biologicamente pura. TABELLA DI VINCENT CONDUCIBILITA’ ELETTRICA DELL’ACQUA – VARIE TIPOLOGIE DI ACQUE DAL MINISTERO DELLA SALUTE Il concetto di “terreno biologico” ha solide ed antiche basi, ma il passo decisivo, moderno e scientifico, si fonda sulla ricerca svolta, alcuni decenni or sono, dal prof. Louis Claude Vincent, incaricato dal governo francese di spiegare le variazioni d’incidenza dei tumori nelle diverse zone del proprio paese. I suoi studi dimostrarono che esisteva una precisa relazione tra malattia e qualità del rifornimento idrico : infatti, nelle città a minor incidenza di tumori, le acque avevano caratteristiche fisico-chimiche completamente opposte a quelle delle città a maggior incidenza di malattia. In particolare, nelle prime, il pH e l’rH2 erano più bassi e il rò più elevato, mentre nelle città con maggiore incidenza tumorale i 3 parametri erano esattamente rovesciati. Detto in termini più semplici, le acque “sane” erano più “acidule”, meno ossidate e a residuo fisso basso, cioè più leggere ; al contrario, le acque delle città in cui la mortalità per cancro era più elevata erano più alcaline, più ossidate e più pesanti. Un’altra importante osservazione che dobbiamo agli studi del Prof. Vincent riguarda la dimostrazione scientifica del fatto che ad essere assimilati dall’organismo umano sono i soli sali organici, in grado di far ruotare la luce polarizzata. Invece quelli che le acque assorbono dal terreno – i cosiddetti sali minerali di cui si vantano molte acque imbottigliate – vengono definiti inorganici e, per poter essere correttamente assorbiti, dovrebbero essere stati precedentemente “vegetalizzati”, ossia trasformati e resi disponibili dal metabolismo di verdura, frutta, alghe, cereali: solo in questa forma è possibile assumerli senza che finiscano per depositarsi e creare un sovraccarico di elettroliti nel sangue, di conseguenza nei reni e nel fegato. UTILITÀ DELLA BIOELETTRONICA La diagnostica per mezzo delle apparecchiature biolettroniche permette le seguenti indagini e valutazioni: ‘ • Esami preventivi per diagnosticare (molto tempo prima della loro manifestazione) tutte le malattie (AIDS e cancro compreso). •Verifica detrazione di un medicinale, di un alimento, di una bevanda o di una cura, sul malato. Determinazione del momento ideale per sospendere od interrompere una terapia o l’assunzione di medicinali. Controllo dei parametri fondamentali (pH, rh2, rò) di un qualunque prodotto che sia stato prima diluito in acqua distillata. Teoricamente non esiste alcun campo nel quale la bioelettronica non si possa dimostrare utile ed efficace. Questo sistema diagnostico è appunto in grado di stabilire le condizioni del terreno ed individuare le tendenze e/o gli indici di rischio. Con le informazioni ricavate si può intervenire nel modo più opportuno (dieta, medicinali, cure, ecc.) al fine di riportare il terreno, o mantenerlo, nelle condizioni necessarie per una vita sana ed efficace. IL CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA BIOELETTRONICA DI VINCENT In medicina consente: La, rapida individuazione delle patologie e delle predisposizioni. Utile in particolare in pediatria, nella individuazione di situazioni pretrombotiche e precancerose , nella cura dell’insonnia , della sterilità. La verifica dell’eficacia delle terapie permettendo di controllare l’evoluzione delle malattie. Il controllo dei medicamenti : gli effetti immediati della loro somministrazione. Il controllo dello svolgimento di una operazione chirurgicacontrollo delle trasfusioni sanguigne La misura degli effetti delle vaccinazioni. La misura delle influenze esterne sugli organismi. Esami preventivi per diagnosticare tutte le malattie.