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Tentare l`impossibile
Distribuzione gratuita presso le sedi del Ulss 18 di Rovigo, farmacie, ambulatori dei medici di base, pediatri, comuni e parrocchie. Periodico a carattere divulgativo e sociale esente imposte 8 za sti rr- ti, re, ei ta ni a, to mi ti ed e re he e ale bica na ro uo etti er he ipo a, ga te è vo uo la rme è go ea on si, eun salute sicurezza All’interno Sede Ulss 18 Rovigo - viale Tre Martiri 89 tel 0425 393969 - Direttore responsabile Annalisa Boschini - iscr. trib. di Rovigo n° 23 del 1/12/2004 - Edizione e distribuzione Azienda Ulss 18 Rovigo © 2009 8 Numero Anno 6 Febbraio 2010 Sicurezza in ospedale Prevenzione Cartella clinica Telepatologia Ospedale senza dolore pag. 3 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 7 Nuovi strumenti per la tutela di medici e pazienti ovvero come buttare l’acqua sporca conservando il bambino di Francesco Noce Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Rovigo Un sistema sanitario che ha le sue fondamenta nell’universalità e nell’equità delle cure, intese come uguale opportunità, non si può permettere di non prevedere la sua sostenibilità finanziaria. In questo rientra anche una particolare attenzione ai rischi sanitari che sempre più sono discussi nelle sedi dei Tribunali come colpe dei Medici. L’aumento progressivo del contenzioso giudiziario ha raggiunto una soglia patologica. Anche se può trovare una causa nell’aumento esponenziale delle prestazioni mediche con il rischio ad esse riconducibile, nel rischio della stessa malattia, nel mutato rapporto medico-paziente (di cui il consenso informato è conseguenza con tutte le sue implicazioni giudiziarie), nella complessità organizzativa e nella burocrazia ed anche nelle pressanti Segue a pagina 2 E DIT OR IA LE di Adriano Marcolongo Sicurezza e salute: un impegno quotidiano Dottore, allora siamo sicuri? Questa frase echeggia mille e mille volte negli ambulatori, nelle strutture, nelle stanze e nei luoghi dei servizi territoriali e ospedalieri: chi chiede salute vuole anche sicurezza. La relazione che si instaura tra medico, tecnico, infermiere, operatore amministrativo e utente si sviluppa a doppio circuito e per questo è delicatissima e molto complicata. “Sono qui per avere salute e sicurezza”, è questa la richiesta del cittadino . “Lavoro per offrirti salute e sicurezza”, è la rassicurazione dell’operatore; ci penso ogni mattina, mentre mi dirigo al lavoro. Non è semplice Segue a pagina 2 Tentare l’impossibile No alla chirurgia con il freno a mano A colloquio con Ermanno Ancona Nello studio di Ermanno Ancona, Direttore della Clinica Chirurgica dell’Università di Padova, noti subito da molti particolari che la sua vita si svolge in sala operatoria o a fare lezione agli studenti. Alla scrivania solo qualche oncia di tempo, tra un intervento di chirurgia all’esofago ed un trapianto. L’intervista che gli faccio, sopportata con animo gentile, non lo dice, ma gli appare quasi una perdita di tempo a svantaggio dei pazienti. Entro a gamba tesa e gli chiedo come e quanto l’i nc r em en t o d e lle cause contro i medici, le paginate dei giornali su presunta malasanità o casi dubbi, possano fiaccare il morale di un clinico illustre o di uno sconosciuto specializzando in chirurgia. “Mi rendo conto – mi risponde – che quando sbaglia il medico, gli errori creano danni alle persone. Si assiste però ad una pressione insensata che sconta un’illusione: che si possa sempre guarire anche da …malattie inguaribili! E per chi come noi lavora in condizioni di stress e su pazienti molto gravi, il nulla di fatto di moltissime di queste cause, perché l’errore non c’è stato, non è poi una gran consolazione.” Domando qual’è l’impatto su di lui di questa situazione. “Assumo da sempre responsabilità su malati considerati impossibili, all’ultima spiaggia, inventando soluzioni ardite e innovative. Molti di loro - io li chiamo figli miei - sono vivi per la capacità di sfidare la sorte e la natura. Per questo arrivano qui in auto, in treno o in elicottero. Io non sono disposto a cambiare il mio atteggiamento di chirurgo: se arriva una condanna, deposito immediatamente il bisturi anche se ciò potrebbe significare la fine della speranza per molti di essi. Questa può essere la difesa del chirurgo esperto, di uno che ha deciso di porsi in relazione con la società non da succube, ma sui giovani l’impatto è molto diverso, sono spaventati. Siamo di fronte ad un calo consistente delle vocazioni chirurgiche o verso specialità “pericolose” e già si trovano chirurghi titubanti alla prospettiva di un rischio a fin di bene che può finire pure male. Sarebbe devastante arrivare ad una medicina di protocolli, giusti sì, ma che prevedono sempre il minimo e non il massimo per salvare un paziente. Io ai miei che devo dire? Se arriva un malato nel cuore della notte e sanguinante devo chiedere: “ fate tutto quello che potete per salvare il paziente o fate quello che serve per salvare voi e le vostre famiglie da un eventuale contenzioso?”. L’esempio mette i brividi. Come fare a distinguere gli errori inescusabili dagli esiti sfavorevoli di giusti tentativi? Anche qui il chirurgo esperto ha qualche soluzione dettata da decenni di professione. “Noi non difendiamo l’errore inescusabile e siamo noi, periti dei giudici, ad accertarlo. Si deve innanzitutto comunicare con i pazienti e le famiglie prima, durante e dopo e non rinchiudersi nella torre d’avorio. Io quando ho sbagliato a fin di bene - e ne ho fatto tesoro per non sbagliare più - l’ho comunicato a tutti gli interessati. Sembrerà strano ma non ho mai ricevuto contenziosi da coloro con i quali ho sbagliato e comunicato. Queste cose si dovrebbe insegnarle nelle università. Bisogna poi finirla con l’industria strumentale del risarcimento. Fino a qualche tempo fa le fermate dei bus innanzi al policlinico erano tappezzate da pubblicità che dicevano pressappoco “chiedere risarcimenti sempre e ovunque non costa niente, anticipiamo noi e ci riservate la giusta percentuale”. Il risarcimento spetta a chi subisce errori inescusabili, non a chi subisce un tentativo moralmente giusto e professionalmente ineccepibile, ma non sempre favorevole, di essere guarito. Può darsi che la forma migliore per stabilire chi ne abbia diritto provenga da appositi Giurì e non dall’intasare i tribunali. E i medici devono smettere, nelle interviste, di promettere l’immortalità come stregoni e la guarigione per tutti. Nei casi gravi, la morte e la sconfitta fa purtroppo parte degli esiti possibili. 2 S a lu te Ulss 1 8 S La sicurezza del paziente va garantita anche fuori dall’ospedale di Giampaolo Pecere Direttore Dipartimento Organizzazione Distrettuale Azienda ULSS 18 Quando si parla di sicurezza del paziente si pensa subito a chi é ricoverato in ospedale. In realtà un numero sempre maggiore di pazienti viene assistito fuori dell’ospedale e ancora fuori da esso si svolgono una quantità sempre maggiore di attività socio – sanitarie, anche se l’ospedale rappresenta pur sempre l’ambiente più a rischio per la sicurezza del paziente. Queste attività socio-sanitarie territoriali rappresentano una realtà molto complessa nel panorama dei servizi assicurati ai cittadini. Tale complessità dipende da diversi fattori che possiamo provare a sintetizzare in questo modo: • Molteplicità di attività. Ad esempio il servizio di assistenza domiciliare, l’attività infermieristica e l’assistenza medica, sia ambulatoriale che domiciliare, l’attività socio – sanitaria di tipo assistenziale svolta nelle case di riposo e nei centri diurni, quella svolta nei Consultori Familiari, l’attività socio – assistenziale e di cura della persona svolta da appositi addetti, comprese le “badanti” ed altro ancora. • Molteplicità di enti che assicurano le attività socio – sanitarie territoriali. Tali attività possono essere infatti assicurate dall’Azienda ULSS, dal Comune, dalla Casa di Riposo, dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta, dai medici specialisti, dai medici della continuità assistenziale (ex guardia medica), da personale di cooperativa (sia infermieri professionali che addetti all’Assistenza). • Molteplicità di operatori, intesa come grande varietà di figure professionali che intervengono nelle attività socio – sanitarie territoriali autosufficienti, superiore a 1000. Altri 400 posti sono (si pensi ad esempio a medici, infermieri, addetti all’asriservati a soggetti con disabilità e i Centri Diurni del sistenza, assistenti sanitarie, ostetriche, “badanti”) ma nostro territorio ormai accolgono quotidianamente anche come varietà di operatori che quotidianamente quasi 150 persone con vario grado di disabilità. svolgono tali attività sul territorio, spesso in situazioni Annualmente vengono inoltre seguite in assistenza ambientali diverse (domicilio, casa di riposo, ambuladomiciliare circa 4500 persone. torio). • Periodi prolungati di assistenza. • Grande numero di pazienti che usufruiscono di Se la necessità di ricovero in ospedale va progressivaprestazioni in ambito socio – sanitario territoriale. mente diminuendo, riducendo al minimo necessario Basta pensare che nel nostro territorio, a fronte di una anche il periodo di permanenza in ospedale, si riducodisponibilità di circa 650 posti letto in ospedale, c’è no di pari passo anche i rischi collegati a tale ricovero. una disponibilità, nelle case di riposo per anziani non In realtà il periodo che una persona si trova a dover di Francesco Noce EDITORIALE (segue dalla prima pagina) soddisfare bisogni e aspettative dei nostri cittadini, ma chi è a capo di grandi aziende sanitarie – sistemi complessi e sempre più sofisticati – non può non basare il proprio impegno quotidiano sul garantire sicurezza, equità e salute a chi ne chiede e si affida fiducioso alle strutture che conosce. Dal 2003 a oggi, dirigendo questa azienda, non abbiamo realizzato solo nuove strutture e acquistato nuove apparecchiature: il cammino del management si è concentrato sulle politiche di prevenzione e sicurezza con lo stesso dinamismo che è stato profuso per modernizzare ambienti e tecnologie. In un gioco non sempre facile di incastri, si è lavorato sulla telemedicina, su una più veloce trasmissione di dati e informazioni, si è lottato contro il dolore, si è garantita ai nostri dipendenti la migliore formazione, mentre sono state promosse numerose ed efficaci campagne di informazione sugli argomenti di salute e prevenzione più svariati. Inoltre, abbiamo ampliato fortemente tutti i servizi on line, arricchendo le possibilità offerte dalla rete internet. Il tutto per dare sempre risposte sicure a pic- trascorrere in ospedale nel corso della propria vita è molto limitato, ovvero da qualche giorno ad un massimo di qualche mese nelle situazioni più sfortunate. E’ invece a livello territoriale che viene garantito il periodo di tempo più lungo di assistenza, da qualche giorno per i soggetti che hanno sempre goduto di buona salute, a qualche anno nelle situazioni più sfortunate (ad esempio soggetti in coma, malattie croniche a lenta evoluzione, decadimento cognitivo progressivo). Alcuni aspetti assistenziali che riguardano la sicurezza del paziente sono comuni sia all’ambito ospedaliero od ambulatoriale che a quello territoriale. Si pensi ad esempio alle procedure per il monitoraggio ed il trattamento delle lesioni da decubito o al sistema di monitoraggio e sorveglianza delle infezioni e delle resistenze agli antibiotici. Altri aspetti che riguardano la sicurezza del paziente sono caratteristici del sistema ospedaliero, come ad esempio il sistema di sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico o il sistema di prevenzione degli errori umani in ambito chirurgico. Ci sono però alcuni aspetti riguardanti la sicurezza che possono trovare ampia espressione a livello territoriale, come ad esempio il monitoraggio e la prevenzione delle cadute negli anziani, il monitoraggio, la prevenzione ed il trattamento delle infezioni da uso di catetere vescicale nei soggetti privi di autonomia, il sistema di monitoraggio, prevenzione e trattamento delle piaghe da decubito nei soggetti costretti a letto e non autosufficienti, il sistema di monitoraggio ed intervento nell’utilizzo di misure e mezzi di contenzione, ma anche il sistema di monitoraggio ed intervento nella distribuzione e somministrazione dei farmaci e l’adozione di procedure per la prevenzione delle infezioni (ad esempio il lavaggio sistematico delle mani da parte degli operatori prima di avvicinarsi al paziente). Tali misure passano attraverso la condivisione ed adozione di protocolli e procedure assistenziali interprofessionali e comuni tra l’ospedale ed il territorio. E’ ormai impensabile non considerare l’importanza della continuità nella sicurezza del paziente nei continui passaggi tra ospedale e servizi socio – sanitari territoriali e viceversa, affinché tali attività, rivolte a garantire il migliore stato di benessere possibile dei pazienti, non diventino pericolose per la salute del paziente stesso. (segue dalla prima pagina) richieste di quella che potremmo definire fondato sull’alleanza terapeutica fra medico e paziente, consci che le malattie non sempre sono curabili e che la medicina non è invincibile. Se l’evoluzione culturale prevede tempi lunghi, una soluzione pratica di immediata applicazione è rappresentata da una Assicurazione Obbligatoria che permetta, attraverso la collettivizzazione dei rischi, la realizzazione di più avanzati equilibri tra l’esigenza di non lasciare priva di Foto N. Bianchi coli e grandi, anziani e mamme, lavoratori e pazienti. Il nostro sistema sanitario appartiene ai cittadini ed è gestito dagli operatori ed entrambi hanno diritti e doveri: la trasparenza delle relazioni, il pieno esercizio delle responsabilità personali, l’adozione di comportamenti appropriati, la vigilanza attiva. Sicurezza in campo medico non vuol dire azzerare i rischi sulla salute, ma significa prevenire pericoli ed errori evitabili. Adriano Marcolongo Direttore generale Azienda ULSS 18 rifusione la vittima del danno e quella di non rinunciare allo svolgimento ed al progresso di attività essenziali per la società. Contestualmente si può prevedere l’introduzione dell’arbitrato quale strumento di risoluzione alternativo, che consente evidenti vantaggi a pazienti, compagnie assicurative e medici. E’ una questione che non può più essere rinviata per il futuro del Sistema Sanitario, per la tranquillità professionale e per la tutela dei cittadini. /¶(63(5,(1=$'(//¶25',1( '(,0(',&,',529,*2 'D ROWUH GLHFL DQQL SUHVVR OD VHGH GHOOҋ 2UGLQH GHL 0HGLFLHGHJOL2GRQWRLDWULGL5RYLJRHVLVWHOR6SRUWHOOR GHO &LWWDGLQR RYH FKLXQTXH SXz ULYROJHUVL SHU SUREOHPL GL 6DQLWj ,Q TXHVWL DQQL VRQR VWDWL ULFHYXWL GLUHWWDPHQWH GDO 3UHVLGHQWH FHQWLQDLD GL FLWWDGLQL FKHKDQQRHVSRVWRLORURSUREOHPLSHUORSLOHJDWLD SUHVXQWLFDVLGLPDODVDQLWj/ҋ2UGLQHKDFRVuVYROWRXQD IXQ]LRQHYLFDULDQWHFKHqVWDWDVHPSUHEHQDFFHWWDWD GD WXWWL H FRQ UHFLSURFD VRGGLVID]LRQH 1HVVXQ FDVR SHUYHQXWR DOOҋDWWHQ]LRQH GHOOҋ2UGLQH q SRL SURVHJXLWR SHU YLD JLXGL]LDULD (ҋ XQ ULVXOWDWR GL FXL Oҋ2UGLQH GHL 0HGLFLqSDUWLFRODUPHQWHILHURQHOOHDWWXDOLFRQGL]LRQL OHJLVODWLYH SALUTE Ulss18 dell’Azienda Ulss 18 di Rovigo viale Tre Martiri 89 45100 Rovigo tel 0425 393 969 fax 0425 393 616 [email protected] www.azisanrovigo.it La L m l L so in di Progetto e cura Media Brokers Il 20 a sp C qu ra st ed lo si in di Tr la in po s.r.l. Direttore responsabile Annalisa Boschini Progetto grafico Giovanna Durì Illustrazioni Luigi Gui Stampa Mediagraf S.p.A. - Noventa Padovana (Padova) Finito di stampare nel mese di febbraio 2010 Registrazione Tribunale di Rovigo n° 23 del 1/12/2004 Hanno collaborato: Pietro Amistà, Ermanno Ancona, Annalisa Boschini, Federica Fenzi, Lorenza Gallo, Alessio Gasparetto, Gianluca La Torre, Sandro Mantovani, Raffaella Marchetto, Diletta Mazzetti, Roberto Mencarelli, Luisa Monti, Francesco Noce, Giampaolo Pecere, Silvia Pierotti, Daniele Ricchiero, Rita Saltari, Alberto Sattin, Fernando Spadon Co pr Pe in sa m no l’O Sa un da è lo pe ni co % in af so ec ha 8 3 Sa lut e U ls s 18 lli to ca 18 Masterizzatore in dotazione al servizio di radiologiao dell’Ulss 18 - Foto N. Bianchi La sicurezza in ospedale: hi come organizzarla e mantenerla di Silvia Pierotti Direttore Dipartimento Tecnostruttura Sanitaria Azienda ULSS 18 ti ia 8 UL QWL LR R GD QD DUL GL HU OH GL D QWL XL OR XL WH H QL R Q P DOL Q OD ]D QH LFL DOL U L FD GL LH QH I referti sono forniti al paziente su supporto magnetico - Foto N. Bianchi Nuova risonanza ad alto campo magnetico, in dotazione all’Ulss 18 - Foto N. Bianchi La sicurezza del paziente nel suo percorso ospedaliero rappresenta da anni un tema cruciale nel nostro Paese. Anche se nella grandissima maggioranza dei casi la degenza ospedaliera garantisce una cura ottimale e di alta qualità, occorre tuttavia ricordare che gli ospedali sono, per definizione, sistemi complessi che presentano un’alta concentrazione di rischi. Persone malate, trattamenti invasivi, impianti complessi, tecnologie sofisticate sono altrettanti fattori di loro moltiplicazione. Così come la crescente complessità della medicina moderna contribuisce, tra l’altro, a crearne sempre di nuovi. Tutto ciò va preso molto sul serio. Da molti anni l’Azienda ULSS 18 di Rovigo dedica particolare attenzione alla prevenzione del rischio e alla promozione della sicurezza di pazienti e operatori in Ospedale. La linea guida è che la sicurezza dei pazienti rappresenta, prima ancora che un tema di grande interesse pubblico, un preciso dovere per ciascun professionista coinvolto nel percorso di cura e un elemento fondamentale nella valutazione della qualità delle prestazioni della Azienda Sanitaria. La necessità di garantire un livello adeguato di sicurezza comporta la realizzazione di una serie di attività coordinate tra loro per migliorare la conoscenza e il controllo dei fattori di rischio in area ospedaliera. In particolare si sono avviate azioni per migliorare la conoscenza e la misurazione dei fattori di rischio, per metterli sotto controllo e quando possibile eliminarli, particolarmente in settori di assistenza “critici” su segnalazione della letteratura scientifica internazionale. Sul piano organizzativo tali attività sono svolte da una rete complessa di professionisti sanitari, che collaborano, in alcuni casi mediante specifici comitati e gruppi di lavoro, per ridurre i rischi per pazienti e operatori. Ecco quindi i gruppi di lavoro per il controllo delle infezioni correlate alla assistenza, la prevenzione delle cadute, il buon uso del sangue, la prevenzione delle lesioni da decubito e il controllo efficace del dolore nei pazienti. Alcune importanti attività innovative riguardano l’adattamento e l’adozione in sede locale delle Raccomandazioni Ministeriali per le buone pratiche cliniche, l’analisi degli eventi avversi mediante il Sistema di Incident Reporting, lo sviluppo di campagne specifiche per la sicurezza (ad IMPARARE DA FATALITA’ ED ERRORI IL SISTEMA DI INCIDENT REPORTING NELL’AZIENDA ULSS 18 di Daniele Ricchiero Dirigente Medico presso la Direzione Medica Azienda ULSS 18 Il cosiddetto “Incident Reporting” è un sistema strutturato di raccolta di segnalazioni (reporting) relative ad eventi indesiderati (incident) connessi all’assistenza sanitaria. Questo sistema, nato nel settore aeronautico per la segnalazione volontaria e confidenziale di eventi da parte di piloti e controllori di volo allo scopo di migliorare la sicurezza aerea, è stato importato da alcuni anni dai sistemi sanitari anglosassoni (Australia, Gran Bretagna, Stati Uniti), adattandolo alle caratteristiche peculiari di tali organizzazioni. Per l’ambito sanitario rappresenta quindi uno strumento innovativo che risulta particolarmente utile nella fase di identificazione e analisi dei rischi. Il concetto fondamentale sul quale si basa l’incident reporting è il seguente: il miglioramento della sicurezza nel contesto delle organizzazioni sanitarie è possibile se si ammette l’eventualità che “qualcosa può andare storto” e se si utilizzano le lezioni apprese dall’analisi degli eventi indesiderati per sviluppare azioni correttive e migliorative, secondo il principio dell’imparare dall’errore. È infatti noto che gli eventi che hanno esiti seri sono la punta dell’iceberg di una realtà in cui, fortunatamente, errori e incidenti vengono normalmente intercettati dagli operatori prima che producano conseguenze. L’Incident Reporting rappresenta quindi uno strumento importante per la sicurez- esempio il progetto “Mani Pulite”). Tutto questo deve essere sostenuto dalla costante spinta verso un cambiamento culturale che, ponendo al centro il paziente e la sua sicurezza, consente di attivare circoli virtuosi di apprendimento dall’esperienza e anche dal possibile errore. Per sostenere questo processo di sensibilizzazione, l’Azienda crede e investe da anni nella crescita di una rete di professionisti, presenti in ogni dipartimento clinico assistenziale, che sono l’asse portante del sistema aziendale per la sicurezza dei pazienti. Lo sforzo complessivo per la sicurezza dei pazienti si realizza anche negli ambiti non sanitari, ma non per questo secondari rispetto al tema del rischio. Adeguata attenzione viene allora prestata nelle fasi di acquisizione e manutenzione delle attrezzature, nella gestione degli impianti, delle tecnologie sanitarie e dei dispositivi, così come nello sviluppo dei sistemi informativi applicati alla clinica, sia per la qualità della documentazione sanitaria e delle immagini diagnostico-strumentali che per fornire strumenti statistici e di informazione scientifica a supporto delle decisioni cliniche assistenziali. za del paziente, in quanto sostiene il cambiamento culturale all’interno dell’organizzazione, fornisce avvertimenti e permette di individuare i problemi all’interno di specifici ambiti operativi. L’Azienda ULSS 18 di Rovigo ha avviato il proprio sistema informatizzato di Incident Reporting già dal 2004, grazie anche alla collaborazione fornita da parte dell’Agenzia Sanitaria dell’Emilia Romagna. Il sistema, confidenziale, volontario e riservato, viene alimentato da una rete complessa di segnalatori appartenenti alle diverse categorie professionali e presenti in tutti i Dipartimenti clinico-assistenziali aziendali. Tutti gli operatori che costituiscono la rete sopra indicata hanno ricevuto specifica formazione sulla materia del rischio clinico e sono stati addestrati circa le modalità di utilizzo e di corretta compilazione delle schede di segnalazione. Le informazioni inserite nelle schede elettroniche hanno permesso di costituire, nel corso di questi anni, una vera e propria “banca dati per la qualità”, funzionale al miglioramento organizzativo del sistema. La segnalazione da parte dei professionisti di eventi indesiderati ha fornito infatti in questi anni una base informativa di grande rilevanza e utilità per la predisposizione di strategie e di azioni specifiche per la prevenzione del rischio clinico. L’attivazione e il mantenimento nel tempo del sistema aziendale di Incident Reporting rientra quindi nell’ambito delle numerose attività aziendali volte al miglioramento del sistema delle cure e alla promozione della sicurezza dei pazienti. Valutazione di un paziente - Foto N. Bianchi 4 S a lu te Ulss 1 8 S PROGRAMMA DI FORMAZIONE per costruire un patrimonio di competenze professionali di Diletta Mazzetti Responsabile il Servizio di Conoscenza e Formazione del Personale Azienda ULSS 18 Strumentazione per analisi di laboratorio in grado di compiere circa 120 campioni ogni ora - Foto N. Bianchi La prevenzione e’ l’unica garanzia di sicurezza di Lorenza Gallo Direttore Servizio di Igiene e Sanità Pubblica Azienda ULSS 18 Il concetto di sicurezza permea tutte le attività di sanità pubblica, ove per sicurezza si intende la protezione dei cittadini dall’attacco di patologie acute o croniche, nonché la capacità di prevenire gli eventi accidentali che possono essere pericolosi. Tutte le azioni messe in atto per concretizzare queste attività sono ispirate quindi alla cultura della prevenzione.Tra le aree di cui si occupa il SISP (il servizio dell’Azienda ULSS 18 che si occupa di prevenzione e igiene nella sanità pubblica), la lotta alle malattie infettive riveste un ruolo primario e prevede una serie di azioni indirizzate sia al singolo che alla collettività. Azione principale di protezione del singolo è la vaccinazione, che rappresenta peraltro anche una protezione di comunità, la cosiddetta immunità di gregge. Dalla poliomielite in avanti sono molte le malattie che si possono prevenire con le vaccinazioni, da ultimo anche il cancro alla cervice uterina provocato dall’infezione del papilloma virus. La vaccinazione si pratica secondo protocolli sanitari consolidati e periodicamente revisionati che tengono conto delle informazioni tecnico-scientifiche più aggiornate. Nella nostra Azienda chi, bambino o adulto, si vaccina può contare su personale esperto e qualificato in continuo aggiornamento e su procedure standardizzate, che vanno dalla quotidiana verifica dei materiali al corretto approccio degli eventi avversi. Si parla di sicurezza anche quando, grazie al buon funzionamento del Dispensario Funzionale Antitubercolare, vengono scoperti e curati casi di tubercolosi che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti o quando per casi di scabbia, rilevati anche nelle comunità, si dispongono precise regole di igiene. La sicurezza dei cittadini è altresì l’obiettivo della vigilanza e dei controlli che vengono effettuati presso tutte le strutture che svolgono attività rivolte alla persona (si va dai poliambulatori agli odontoiatri, fino agli esercizi di estetica, di parrucchiere o barbiere). Le verifiche prevedono il controllo delle modalità di disinfezione e sterilizzazione degli strumenti, nonché l’adeguato utilizzo di apparecchiature elettromedicali o estetiche. Il concetto di sicurezza è importante anche nell’area degli screening, anche perché gli screening sono rivolti ad una popolazione sana o presunta tale. Quelli oncologici ad esempio costituiscono interventi complessi ed impegnativi: coinvolgono unità operative diverse e operatori con qualifiche professionali molto differenti. Buoni livelli di qualità possono essere raggiunti solo tramite la valutazione continua di tutte le fasi della procedura di screening e in particolare è necessario garantire un percorso diagnostico-terapeutico basato sulle prove di efficacia, con minima esposizione degli utenti a disagi e a rischi. Un altro aspetto di grande importanza è l’attività di prevenzione degli incidenti domestici (moltiplicatisi a livello preoccupante, oramai prima causa di morte derivante da traumi) e stradali. La prevenzione degli incidenti domestici deve mirare al miglioramento della formazione e dell’informazione come basi per una corretta educazione sanitaria diretta alla protezione degli individui, con la modifica dei comportamenti errati. L’attenzione per la sicurezza negli ambienti privati viene riservata anche agli edifici ad uso collettivo, quali ad esempio scuole o case di riposo. Sul versante della sicurezza stradale la sanità pubblica svolge un ruolo di promozione mediante campagne mirate contro l’abuso di alcol per chi si mette alla guida di autoveicoli, sia incentivando l’uso dei dispositivi di sicurezza. OFFERTA ATTIVA E GRATUITA &DOHQGDULRYDFFLQDOHGHOOD5HJLRQH9HQHWR OFFERTA GRATUITA Ogni anno in Azienda viene redatto un “Programma di Formazione”, frutto di un attento lavoro di analisi e di valutazione effettuato sia a livello di Direzione Strategica, sia a livello di singoli Dipartimenti. Nel 2009 L’Azienda ULSS 18 ha realizzato più di 350 eventi formativi. Per ciascun evento è stato redatto un programma dettagliato, con l’indicazione dell’obiettivo didattico, finalizzato a garantire maggiore efficacia, appropriatezza, efficienza e sicurezza all’assistenza erogata; il programma viene inoltrato al Centro ECM Regionale che adotta un sistema di valutazione che costringe ciascun professionista a maturare, nel triennio 2008-2010, un’adeguata partecipazione a percorsi formativi coerenti con il profilo professionale e con il livello di responsabilità ricoperto. Per il professionista sanitario raggiungere il livello di formazione prevista rappresenta un dovere e uno stimolo a mantenere aggiornate le proprie conoscenze e, nello stesso tempo, una garanzia per il malato di opportuna e appropriata assistenza. Il personale sanitario non ha il dovere di partecipare solamente ai corsi che gli permettono di mantenere un buon livello di conoscenze rispetto alla professione esercitata, ma anche a quelli che hanno l’obiettivo di migliorare l’aspetto tecnico-pratico, quello comunicativo-relazionale e tutti gli aspetti che possono contribuire a un miglioramento del Servizio (privacy, sicurezza, qualità, appropriatezza). Un’attenzione particolare viene dedicata all’aspetto relativo alla sicurezza degli operatori e dei malati, bene irrinunciabile per l’Azienda ULSS 18 di Rovigo che, oltre alle specifiche attività di prevenzione e protezione, mette in campo tutta una serie di iniziative formative per promuovere la cultura della sicurezza e della prevenzione al suo interno. La formazione e l’addestramento rappresentano lo strumento indispensabile attraverso cui costruire un patrimonio di competenze professionali specifiche che rendono gli operatori attenti e consapevoli delle scelte idonee da effettuare nell’ambito lavorativo. La frequenza ai corsi consente agli operatori di migliorare sia le conoscenze teoriche, sia le abilità pratiche che vengono sperimentate tramite lavori di gruppo ed esercitazioni coordinate da un esperto; ciò facilita l’acquisizione di una crescente consapevolezza del proprio comportamento e del proprio ruolo. Per ciò che riguarda la sicurezza dei lavoratori, le docenze vengono effettuate principalmente dal personale del Servizio Prevenzione e Protezione e dal Servizio Medicina Preventiva. E’ infatti fondamentale che i docenti, essendo a conoscenza della realtà lavorativa in cui operano i partecipanti, predispongano le lezioni in modo da interagire efficacemente con i lavoratori. I contenuti dei corsi sono di norma direttamente riferiti alle realtà strutturali, organizzative e di dotazione strumentale propria dei vari servizi in modo da contestualizzare l’insegnamento alla concreta realtà di reparto. Sugli aspetti della sicurezza sono stati formati quest’anno oltre 1000 operatori. Anche per quanto riguarda la sicurezza nel contesto dell’erogazione delle cure, in questi ultimi anni sono stati realizzati numerosi corsi nella nostra Azienda. Nel 2009 la formazione effettuata, rivolta prioritariamente ai componenti del Comitato Aziendale per la Sicurezza del Paziente, ha esaminato le fasi del processo di gestione del rischio clinico e il sistema di segnalazione degli eventi avversi,con una didattica costituita sia da lezioni frontali, sia da lavori di gruppo ed esercitazioni che hanno coinvolto attivamente tutti i partecipanti. Obiettivo prioritario della formazione è quello di creare una cultura della sicurezza che tenga in considerazione sia l’osservanza delle leggi che l’adesione a corrette pratiche cliniche, sia la prevenzione degli errori attraverso una promozione della sicurezza come valore e qualità di vita. Età Vaccinazioni Legenda: Nascita 3° mese 5° mese 13° mese 14° mese 15° mese 6° anno 12° anno 15° anno HB3 DTaP - IPV-HB-Hib-PCV DTaP-IPV-HB-Hib-PCV DTaP-IPV-HB-Hib- MenC MPRV-PCV PCVDTaP-IPV-MPRV-MenC HPV DTaP- varicella IPV: vaccino antipolio; 65 anni > 65 anni Tetano2- PV 23valente - influenza Influenza DTaP: vaccino antidifto-tetanico-pertossico acellulare; Hib: vaccino contro le infezioni invasive da Haemophilus influenze b; PCV: vaccino antipneumococcico coniugato; MenC: vaccino antimeningococco C coniugato; HB: vaccino antiepatite B; MPRV: vaccino tetravalente antimorbillo-parotiterosolia-varicella; HPV: vaccino antipapillomavirus; PV 23valente: vaccinoantipneumococcico 23valente L na Sa m pr ri pr er id sia de ri de ne by id ri ap è pr R es ec co pr il in m re ut da di so L U d Se L’ bi at co te de di di pr gr de la (o im os no at A ut la te co at A es di le di cl In du du sc un zi pr in ef 8 ai di lo ti, ihe hé na lli no vi: e ali tà la la re so le oro tà ci e, te ne re e na la nti ne io ge ro ia e; 5 Sa lut e U ls s 18 Il braccialetto identificativo del paziente Una soluzione semplice per aumentare la sicurezza di Federica Fenzi La letteratura internazionale ed il Ministero della Salute (nel documento “Risk management in sanità. Il problema degli errori” – 2004) riconoscono, fra le buone pratiche volte ad evitare gli errori legati alla non corretta identificazione del paziente, sia il coinvolgimento attivo del paziente e/o dei familiari nel processo di verifica dell’identità che l’introduzione di sistemi automatici e non bypassabili, quali i braccialetti identificativi per i pazienti ricoverati. Dopo una serie di approfondimenti e confronti è stato deciso di utilizzare, presso l’Azienda ULSS 18 Rovigo, uno strumento estremamente semplice, economico ed integrabile con i sistemi informativi già presenti in ospedale, ovvero il braccialetto identificativo indossato dai pazienti al momento dell’ammissione in reparto. Questo contiene informazioni utili quali: nome e cognome del paziente, data di nascita, numero di ricovero, reparto di ricovero, codice a barre. I braccialetti sono dispositivi che vengono indossati al Dirigente Medico presso la Direzione Medica Azienda ULSS 18 polso o alla caviglia del paziente, al fine di agevolarne l’identificazione attraverso le informazioni in esso contenute. In particolare, grazie al codice a barre che rappresenta il numero di ricovero, è rischio di errore nella sua identificazione. Il braccialetto limita drasticamente la possibilità di non corrette identificazioni del paziente quali ad esempio: situazioni di omonimia, pazienti perché privi di documenti oppure pazienti incoscienti, incapaci, sedati, che non parlano la lingua italiana. I principali momenti assistenziali per i quali è necessaria un’identificazione certa sono: prima della somministrazione di una terapia, prima di un esame diagnostico, prima di una trasfusione di sangue, nel trasferimento di un paziente da un reparto all’altro e prima di un intervento chirurgico. In tutte queste condizioni l’ausilio di un dispositivo, indossato dal paziente e contenente tutte le informazioni necessarie per la sua corretta Braccialetto identificativo con codice a barre identificazione, consente una riduzione significativa del possibile identificare in maniera univoca rischio clinico. Il braccialetto identificatiil paziente all’interno della Cartella vo del paziente rappresenta un ulteriore Clinica Informatizzata ed attuare tutte le sforzo dell’Azienda ULSS 18 di Rovigo azioni necessarie al suo processo di cura, verso il miglioramento continuo della riducendo in questo modo il conseguente qualità dell’assistenza sanitaria erogata. La Cartella Clinica Informatizzata Un unico strumento con tante informazioni a tutela del paziente di Alessio Gasparetto Servizio di Innovazione e Gestione delle Tecnologie Informatiche e Telecomunicazioni Azienda ULSS 18 L’informatizzazione consente di aumentare la disponibilità e il controllo delle informazioni, nonché di attuare delle procedure di analisi dei dati raccolti per consentire il miglioramento continuo di ogni processo tecnico e produttivo. Per favorire l’evoluzione positiva dei processi clinico-assistenziali, l’Azienda ULSS 18 di Rovigo ha elaborato fin dal 2003 un ampio progetto di rinnovo della struttura informatica, con lo scopo principale di creare un’unica piattaforma informativa in grado di integrare in modo orizzontale i diversi stadi del processo di cura del paziente. In parole più semplici la Cartella Clinica Informatizzata Integrata Aziendale (orizzontale), a differenza di quelle verticali (cioè impostate a livello di reparto) presenti in altre realtà ospedaliere, prevede la centralità del paziente all’interno del processo di cura. Tale Cartella é lo strumento attraverso il quale si garantisce, all’interno dell’intera Azienda Sanitaria, la disponibilità delle informazioni utili per l’assistenza del paziente in ogni postazione di lavoro, fissa o mobile, fino al letto del malato. Si permette in tal modo anche il controllo del flusso informativo, consentendo di aumentare la sicurezza e la gestione delle attività assistenziali. Quali sono queste informazioni? Ad esempio la possibilità di leggere i risultati degli esami diagnostici (laboratorio, radiologia, cardiologia), di seguire il paziente durante un ricovero e durante le visite specialistiche nonché attuare dei meccanismi di controllo che permettano la riduzione degli errori clinici. Gli sviluppi futuri relativi alla Cartella Clinica Informatizzata riguarderanno principalmente l’introduzione di sistemi esperti che agevoleranno i medici durante il processo decisionale secondo criteri riconosciuti e validati a livello internazionale. In particolare, un sistema di supporto decisionale di prossima introduzione permetterà al medico di osservare, all’atto della prescrizione della terapia farmacologica, eventuali interazioni sfavorevoli tra i farmaci, evitando eventuali effetti collaterali al paziente. Lo sforzo di raggiungere fondamentali traguardi nel miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria erogata è un’assoluta costante dell’Azienda ULSS 18 di Rovigo. Il suo impegno é confortato oltre che dalla più recente letteratura in tema di risultati conseguenti all’informatizzazione della Sanità, anche dai recenti confronti sostenuti dall’Azienda con i maggiori centri di riferimento nazionali ed internazionali (es. John Hopkins Hospital), che confermano le scelte strategiche attuate. Possiamo quindi garantire ai nostri utenti di essere sempre all’altezza della ricerca e dell’evoluzione tecnologico informatica al servizio della salute. Cartella clinica informatizzata, visibile in rete, da ogni operatore - Foto N. Bianchi 6 S a lu te Ulss 1 8 La telepatologia: la salute … arriva via web ! La funzione dell’Anatomia Patologica all’interno di un processo diagnostico-terapeutico, che pone al centro del suo essere il paziente, si sviluppa in questo modo: valutazione del medico clinico (che ha il rapporto con il paziente) che esamina la lesione, ne esegue la biopsia e quindi invia il tessuto asportato al laboratorio di Anatomia Patologica, dove il materiale bioptico sarà trattato con la produzione del vetrino, che rappresenta l’oggetto di lettura. E qui entra in gioco il ruolo del Patologo che dovrà interpretare le immagini e stilare un referto con diagnosi ed indicazioni alla terapia, che verranno inviati al medico curante. “Interpretare” significa adoperarsi affinché il dato risultante nel vetrino sia correlato a quello clinico. Esistono, però casi (circa il 10%) in cui i dati sono di difficile interpretazione ed è in questi casi che è fondamentale la consultazione con più esperti. In base ad un’opinione largamente condivisa, fondamentale per la sicurezza del paziente, in Anatomia Patologica, è la possibilità di disporre di una “seconda opinione”, ritenuta obbligatoria soprattutto in caso di patologie rare come i sarcomi o in quella parte di patologia definita “zona grigia” (le così dette lesioni borderline), come le lesioni melanocitarie (nevo VS melanoma). Ed è in questo contesto che la Telepatologia gioca un ruolo di eccellenza, dando la possibilità di avere consulti da esperti mondiali in tempo reale. La Telepatologia è una branca della Telemedicina, che consente di effettuare diagnosi a distanza e di interagire (mediante un apposito portale web) fra esperti al massimo livello. E ciò consente di formulare diagnosi e conseguente terapia, sempre più vicine alla perfezione. La Telepatologia è dunque una risorsa tecnologica che, in analogia alla Teleradiologia, consente di generare immagini trasmissibili su rete informatica ed è con questi obbiettivi che è stato creato il Servizio di Telepatologia dellULSS 18, disponibile attraverso un portale web aziendale realizzato dall’Information Technology locale. L’evoluzione naturale di tale tecnologia è stata anche quella della promozione della formazione. Infatti, il sistema di Telepatologia dell’ULSS 18 è stato condiviso, a fini di ricerca scientifica e dell’aggiornamento continuo, con l’Università di Padova nell’ambito di due progetti Europei, di cui uno per lo studio dei Sarcomi dell’adulto e dell’infanzia ed il secondo per un Controllo di Qualità Europeo delle biopsie endomiocardiche in corso di rigetto cardiaco, in collaborazione con l’associazione scientifica AECVP (Association for European Cardiovascular Pathology). Infine è in atto un controllo di qualità Intra-Regionale Veneto, su vetrino virtuale, per gli Screening cervicovaginale, del colon-retto e della mammella, in collaborazione con il Registro Tumori del Veneto, struttura afferente all’Istituto Oncologico Veneto - I.R.C.C.S. Questi livelli di eccellenza migliorano certamente la qualità del servizio a favore dell’utenza, ma contemporaneamente portano cultura ed è proprio sull’arricchimento continuo delle conoscenze e delle competenze che si basa la medicina di oggi. S di Roberto Mencarelli Direttore Dipartimento Patologica Clinica Azienda ULSS 18 TAC, esame radiologico ad alta precisione- Foto N. Bianchi Farmacovigilanza: salute e sicurezza oltre la porta di casa 9LYLDPR VRWWR LO GRPLQLR GHO FRQVXPLVPR q LQGLVSHQVD ELOH HVVHUH VHPSUH LQ SLHQD IRUPD ILVLFD H PHQWDOH QRQ q FRQVHQWLWR DPPDODUVL H QHSSXUHLQYHFFKLDUHDOLPHQ WDUVL UDSSUHVHQWD VROR XQD QHFHVVLWj WUDVFXUDQGRQH JOL DVSHWWL GL VRFLDOL]]D]LRQH H SLDFHUH 3HU TXHVWR PRWLYR ULFRUULDPRVHPSUHSLVSHVVR D PH]]L H VRVWDQ]H FKH FL SHUPHWWRQR GL QRQ VHQWLUH ODVWDQFKH]]DHQHOFDVRGL PDODWWLDXVLDPRIDUPDFLSL SRWHQWL SHU FXUDUFL LQ WHPSL UDSLGL VSHVVR WUDVFXUDQGR XQ FRUUHWWR VWLOH GL YLWD 4XDQGR LO QRVWUR RUJDQLVPR VL DPPDOD ULFRUULDPR SHU L SLFFROL SUREOHPL DOOҋDXWR PHGLFD]LRQH R DO FRQVLJOLR GHO IDUPDFLVWD PHQWUH FL ULYROJLDPR DO PHGLFR GL IDPLJOLD H DOOR VSHFLDOLVWD RVSHGDOLHUR SHU OD GLDJQRVL H OD FXUD GHOOH SDWRORJLH GL PDJJLRU JUDYLWj ,GHQWLILFDWD OD PDODWWLD LO PHGLFR SUHVFULYH TXDVL VHPSUH XQ IDUPDFR FRQVLGHUDWR GD PROWLLOULVROXWRUHGLWXWWLLPDOL 1DWXUDOPHQWHQRQVHPSUHq FRVuDQ]LGREELDPRULFRUGD UH FKH OҋXVR GHO PHGLFLQDOH di Luisa Monti Direttore Servizio di Farmacia Territoriale Azienda ULSS 18 ROWUH D GHWHUPLQDUH OҋD]LRQH WHUDSHXWLFDSXzFDXVDUHXQ IUHTXHQWH HIIHWWR LQGHVLGH UDWR &RQVXPLDPR TXDQWLWj HOHYDWH GL PHGLFLQDOL H VROR D SRFKL q QRWR FKH QHOOD QRVWUD 8/66 OD VSHVD SHU L IDUPDFL HURJDWL FRQ ULFHWWD URVVD GHO 6HUYL]LR 6DQLWDULR VXSHUDDQQXDOPHQWHODEHOOD VRPPD GHL PLOLRQL GL HXUR(ҋQHFHVVDULRSHUWDQWR FRQVLGHUDUHLOIDUPDFRFRPH XQ EHQH SUH]LRVR SHU WXWWL FKHQRQGHYHHVVHUHVSUHFD WRPDXVDWRVRORLQFDVRGL QHFHVVLWj 6H VL FRQVLGHUD FRPH SULQFLSDOH RELHWWLYR GHOOҋ$]LHQGD 6DQLWDULD OD VDOXWHLQGLYLGXDOHHFROOHWWLYD q IDFLOH FRPSUHQGHUH FKH XQRGHLSLLPSRUWDQWLPH]]L SHU SUHVHUYDUOD H PLJOLR UDUOD q UDSSUHVHQWDWR GDO IDUPDFR VWHVVR 1H VHJXH OD QHFHVVLWj SHU Oҋ$]LHQGD 6DQLWDULD FKH OR GLVWULEXL VFH WUDPLWH OH IDUPDFLH GL VYROJHUH FRQWHPSRUDQHD PHQWH XQҋLQWHQVD DWWLYLWj GL IDUPDFRYLJLODQ]D GLYXOJDQ GR WXWWH OH LQIRUPD]LRQL VXOOD SRVVLELOH SHULFROR VLWj GHULYDQWH GDOOҋXVR HG LQVHUHQGR VFKHGH ULSRUWDQWL JOLHIIHWWLFROODWHUDOLSHUIDYRUL UH HYHQWXDOL SURYYHGLPHQWL GҋXUJHQ]DTXDOLDGHVHPSLR LOULWLURGLXQIDUPDFRSHULFROR VRGDOFRPPHUFLR/ҋ$]LHQGD PHWWHLQROWUHLQDWWRWXWWDXQD VHULHGLD]LRQLFRPSOHPHQWDUL WUDFXLODFRVWDQWHDWWLYLWjGL FRQWUROOR VXOOH IDUPDFLH SHU JDUDQWLUHXQVHUYL]LRRWWLPDOH DO FLWWDGLQR OD UDFFROWD GL IDUPDFL D EDVH GL PRUILQD QRQSLXWLOL]]DWLGDLSD]LHQWL QHOODWHUDSLDGHOGRORUHLOFXL XVR DO GL IXRUL GHO FRQWUROOR PHGLFRqSHULFRORVRHODFXL GLVSHUVLRQH QHOOҋDPELHQWH q IRUWHPHQWH LQTXLQDQWH OҋRUJDQL]]D]LRQH GL FRQYHJQL SHU IDU FRQRVFHUH HR FRQIURQWDUH QXRYH HVSHULHQ ]H VXO IDUPDFR OD SURJUDP PD]LRQH GL SLDQL YDFFLQDOL DG HVHPSLR TXHOOR VXOOҋLQ IOXHQ]D VWDJLRQDOH H TXHOOD GHO YLUXV $+1 ´LQIOXHQ]D VXLQDµ LQILQH OҋXWLOL]]D]LRQH GL DOWUL VWUXPHQWL LQIRUPDWLFL LQ DPELWR RVSHGDOLHUR TXDOL L ´SURQWXDUL WHUDSHXWLFLµ SHU L FDVLFOLQLFLHODFDUWHOODFOLQLFD LQIRUPDWL]]DWD LQ JUDGR GL RIIULUH PDJJLRUL JDUDQ]LH GL VLFXUH]]D QHOOD JHVWLRQH GHOODWHUDSLD L’elenco delle farmacie di turno è consultabile sul sito: www.azisanrovigo.it - assistenza primaria - farmacie per ulteriori informazioni contattare il numero telefonico 0425 393939 in orario d’ufficio. L ra A de qu pe co in al cr bu va 18 zi pa sic te ci el de di IM IL N di Di Il un se ev si si pe co pi m im sa Br al or ra in m zi 8 ia no ni le iù i na iù a, di- la mlo re le io ze no ci il to gli no he lo io il nle di le to oe di ne di io ori ne e za ui ali il on o , 7 Sa lut e U ls s 18 L’ospedale senza dolore di Maria Rita Saltari Dirigente medico presso il Servizio di Cure Palliative Azienda ULSS 18 Il Comitato “Ospedale senza Dolore” è stato istituito nella nostra Azienda Sanitaria nel 2003, sulla base di linee guida pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale in cui si promuoveva a livello regionale la realizzazione di progetti per il miglioramento dell’assistenza, specificatamente rivolta al controllo del dolore di qualsiasi origine. Il lavoro svolto dal Comitato Aziendale, in 6 anni di attività, si è articolato in fasi successive. La prima, quella informativa, ha rilevato, tramite la distribuzione di questionari ai pazienti ricoverati, la prevalenza del dolore percepito in ambito ospedaliero. In base ai dati emersi, è stata realizzata la seconda fase, quella formativa, rivolta al personale sanitario medico ed infermieristico dell’ospedale e del territorio, su elementi di fisiopatologia, farmacologia, psicologia e terapia del dolore acuto e cronico. L’attività formativa dell’anno 2009 si è rivolta, in particolare, ai referenti medici ed infermieristici, identificati secondo le indicazioni regionali in ogni Servizio sul tema dolore, ai quali è preposta la funzione di diffondere ai propri collaboratori le conoscenze apprese e le iniziative del comitato. Tra queste, è stata di rilevante importanza la realizzazione di schede, inserite nella cartella clinica del paziente ricoverato, di rilevazione del dolore, secondo la scala numerica, in associazione alle schede di soddisfazione del trattamento antalgico ricevuto, in fase post-operatoria, nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico. Tale scheda rappre- senta lo strumento cartaceo di rilevazione del dolore che verrà totalmente sostituito dalla rilevazione su cartella clinica informatizzata, già attiva, in vari Servizi della nostra Azienda Sanitaria. Uno dei principali obbiettivi del Comitato non è solo sensibilizzare gli operatori sanitari alla rilevazione ed al trattamento del dolore, ma anche i pazienti alla corretta comunicazione del dolore percepito. A tale scopo, negli ultimi mesi del 2009, è stato realizzato un depliant informativo, distribuito in ambito ospedaliero ed in particolare nelle degenze mediche e chirurgiche, tramite il quale si invitano i pazienti a riferire il proprio dolore percepito, su una scala numerica da 0 (assenza di dolore) a 10 (dolore peggiore), il cui valore, facilmente rilevabile e confrontabile, rappresenta l’elemento necessario alla programmazione di un efficace trattamento antalgico e di una migliore qualità del processo assistenziale ricevuto dal paziente. Il comitato ha poi ritenuto di fondamentale importanza, avere un riscontro periodico sull’efficacia della propria attività tramite il monitoraggio del consumo intraospedaliero e territoriale di oppioidi, attraverso l’elaborazione di reports semestrali. Le iniziative del Comitato Dolore previste per l’anno 2010 saranno orientate ad approfondire i problemi del personale sanitario dedicato ad un soddisfacente trattamento del sintomo dolore. Generatore di impulsi Pace maker per il controllo del dolore Foto N. Bianchi Foto N. Bianchi Laser ad alta potenza per combattere il dolore muscolo-scheletrico Lavarsi le mani aiuta la salute La campagna “Cure Pulite sono Cure Più Sicure” in Azienda ULSS 18 di Raffaella Marchetto Coordinatore Infermieristico presso la Direzione Medica ULSS 18 Per combattere la diffusione delle infezioni associate all’assistenza sanitaria, che colpiscono ogni anno milioni di persone nel mondo con un notevole impatto sulla salute umana, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e i suoi partners hanno lanciato un programma il cui titolo,tradotto dall’inglese, è “Un’assistenza più pulita è un’assistenza più sicura”. Secondo un loro studio, sono più di 1.400.000 le persone colpite nel mondo da infezioni correlate a pratiche assistenziali, con percentuali che vanno dal 5 – 10 % dei Paesi sviluppati al 25% dei Paesi in via di sviluppo. Queste infezioni affliggono la salute di persone che già soffrono e hanno forti conseguenze economiche: studi riferiti a tre Paesi hanno dimostrato che la gestione Programmatore digitale per il controllo delle apparecchiature impiantate all’interno del paziente - Foto N. Bianchi delle infezioni associate all’assistenza sanitaria costa tra i 7 e gli 8 miliardi di dollari. WHO’s World Alliance for Patient Safety (Alleanza Mondiale per la sicurezza dei pazienti) ha sviluppato strategie a basso costo per cercare di contrastare il fenomeno e un miglioramento di tali strategie è ritenuto dagli esperti dell’OMS il miglior modo per migliorare la salute dei pazienti. In base a questo programma sono state predisposte linee guida sull’igiene delle mani negli operatori sanitari, in cui sono enunciati i principi che dovrebbero guidarne le azioni. L’igiene delle mani, pratica semplice, a basso costo ed efficace, rimane comunque la misura più importante per il controllo e la riduzione delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali. L’Azienda ULSS 18 di Rovigo, a seguito dell’invito da parte del Sistema Epidemiologico Regionale del Veneto di partecipazione al su descritto Progetto dell’OMS, ha dato la sua adesione al progetto di miglioramento della pratica dell’igiene delle mani nell’assistenza sanitaria. Ha quindi individuato, quali Strutture Operative pilota per la sperimentazione, due Strutture del Presidio Ospedaliero di Trecenta: la Terapia Semintensiva Post Chirurgica, con 4 posti letto e la Chirurgia di Elevata Assistenza, con 30 posti letto. L’Azienda ha poi disposto che le Strutture Operative di Farmacia Ospedaliera e di Direzione Medica Ospedaliera ne coordinassero le attività locali. L’obiettivo specifico del programma è, tramite una campagna di sensibilizzazione del personale, il miglioramento della pratica di igiene delle mani con l’utilizzo della soluzione alcolica. Dopo una fase di valutazione iniziale condotta attraverso un’indagine sulla percezione del problema da parte degli operatori sanitari e su una serie di altri indicatori (ad es. consumo di sapone o soluzioni alcoliche) si è proceduto alla produzione, presso il laboratorio dell’Azienda, di una soluzione alcolica per l’igiene delle mani ed alla sua distribuzione. La Fase di valutazione iniziale ha comportato: la conduzione di un’indagine della percezione degli operatori sanitari e degli elementi strutturali della Struttura Operativa; la conduzione di sessioni di osservazione delle pratiche di igiene delle mani (osservazioni pre-formazione); il monitoraggio del consumo di sapone e prodotti a base alcolica prima dell’implementazione della campagna; l’avvio della produzione locale, presso il laboratorio galenico della Farmacia Ospedaliera, di soluzione alcolica per le mani secondo la formulazione dell’OMS; la costruzione del piano di implementazione e revisione. Nell’arco di questa fase sono state raccolte informazioni che indicano in modo realistico le pratiche di igiene delle mani e l’infrastruttura disponibile per definire la situazione di base che permetterà in seguito di controllare i progressi durante l’implementazione della strategia. Questo è avvenuto tramite la somministrazione a dirigenti e al personale sanitario di questionari sulla percezione e sulle conoscenze e attraverso osservazioni dirette sulle pratiche assistenziali del personale sanitario presso le strutture operative coinvolte. Dopo nuovi sviluppi della campagna e ulteriori valutazioni si è giunti ad un apprezzabile risultato: un miglioramento di tipo quantitativo (+40%) nell’utilizzo della soluzione alcolica per l’igiene delle mani; è stato osservato inoltre un miglioramento dei tassi di adesione alla pratica, passando da un tasso del 7% di adesione nella fase pre-formazione ad un tasso del 32% di adesione nella fase post-formazione. Il piano di mantenimento e di miglioramento dei progressi registrati nella fase sperimentale ha previsto l’attuazione di un esteso piano formativo per il personale sanitario dei due Presidi Ospedalieri, con la programmazione nel 2008 di 5 corsi a Trecenta, che hanno formato 105 operatori sanitari e di ulteriori 8 corsi nel 2009 a Rovigo, con la formazione di ulteriori 200 operatori sanitari, cui si è aggiunto un corso di formazione rivolto a 30 studenti del secondo anno del Corso di Laurea in Infermieristica. 8 S a lu te Ulss 1 8 STORIE DI VITA Ostetriche, il sale della vita! Una figura che offre sapienza, cultura e sicurezza alle neo - mamme: il caso dell’Azienda ULSS 18 di Annalisa Boschini Responsabile Ufficio Stampa Azienda ULSS 18 Foto N. Bianchi Il Cup Provinciale di Rovigo Comodità e semplicità al servizio della salute di Fernando Spadon Responsabile Centro Unico di Prenotazione (CUP) Azienda ULSS 18 Nel 2004 la Regione Veneto ha dato indicazioni alle Aziende ULSS di attivare, entro l’anno successivo, i Cup (Centro unico di prenotazione) su scala provinciale. Scopo principale quello di abbattere i tempi di attesa rendendo trasparente e facilmente accessibile, da parte del cittadino, la prenotazione di visite ed esami specialistici ambulatoriali. Da allora tutte le Aziende sanitarie pubbliche e private hanno attivato specifici progetti per condividere la propria offerta di prestazioni, rendendole prenotabili all’interno di un unico sistema. Uno sforzo considerevole, che ha portato allo studio e alla realizzazione di nuovi processi di natura informatica, telematica, organizzativa, logistica e sanitaria. Un progetto che nella sua globalità è tuttora unico in tutta la Regione Veneto e continua ad essere anche un esempio e un punto di riferimento a livello nazionale. Perché? Perché si è lavorato mettendo al primo posto il cittadino con le sue necessità e suoi “bisogni di salute”; si è creata inoltre la prima anagrafe provinciale degli assistiti (archivio informatico unico contenente gli assistiti delle due aziende ULSS polesane), si è utilizzato un unico software di prenotazione, è stato attivato un servizio centralizzato di prenotazione telefonica (contact center provinciale), si sono condivise modalità di configurazione delle agende informatizzate e dei percorsi formativi, organizzativi e sanitari. Il tutto completato da una revisione logistica che ha portato ad un maggiore rispetto della privacy durante il colloquio utente-operatore e alla eliminazione delle code sia agli sportelli Cup che a quelli cassa con l’attivazione delle casse automatiche. Ma l’efficacia e l’efficienza del Servizio Cup provinciale si misura dal gradimento manifestato dai cittadini. Ecco alcuni dati che testimoniano il trend positivo. Nel 2007 le prenotazioni totali del Cup provinciale sono state 469.937, di cui 167.507 telefoniche (pari al 35,64%); nel 2008 le prenotazioni totali sono state 513.631 (incremento del 9%), di cui 231.204 telefoniche (pari al 45%, con incremento del 10%). E per il 2009 i dati provvisori testimoniano un ulteriore incremento sia delle prenotazioni totali che telefoniche. Per quanto riguarda l’Azienda ULSS 18, le prenotazioni telefoniche hanno ormai raggiunto addirittura il 69%, collocando così la nostra Azienda al primo posto in Veneto per ciò che riguarda l’utilizzo del telefono per le prenotazioni e per gli accessi alle nostre strutture sanitarie. Ma il Cup non è e non potrà mai essere un servizio “preconfezionato” e statico; al contrario, il Cup provinciale è sempre in continua evoluzione, sempre pronto a soddisfare le crescenti richieste del cittadino. In quest’ottica va ricordato il nuovo servizio di prenotazione “On line” che permette di consultare i tempi di attesa di tutte le prestazioni prenotabili e di prenotare, autonomamente e comodamente da casa, le prime visite specialistiche in classe P (barrato sull’impegnativa). Insomma, vogliamo considerare il Cup come una sorta di “work in progress” in cui cittadini ed operatori sanitari uniscono le proprie competenze per migliorare il sistema. Gli uffici stampa sono delle spugne professionalità in particolare, senza assorbitutto: faccio questo lavoro dal nulla togliere ad altri professionisti 1998 – ero una ragazzina neolau- strepitosi di questo coinvolgente perreata – e devo dire che tutto quello corso come medici ginecologi, inferche conosco della sanità me lo hanno miere ed educatrici: le ostetriche! insegnato i miei colleghi dell’ ULSS Baluardo dei ventri arrotondati, 18. Tutti preparatissimi , pazienti, dispensatrici di consigli, leggere, dei veri pozzi di scienza per quello che sorridenti, sempre pronte a spiegare i attiene il loro ambito di attività. milioni di dubbi che sorgono a chi porta La gente usa i servizi e vuol sapere, in grembo un bambino. Poiché ogni i giornalisti scrivono sui servizi e gravidanza, anche la più desiderata, vogliono sapeè un momento re: conoscere di grandissimi vuol dire saper cambiamenti usare le opporper la donna ed tunità e queè rassicurante e sto dà molta appagante avere sicurezza. una figura che Poi succede dipana dubbi e che la vita paure con tale professionale – squisita disponibialmeno la mia lità. E’ l’ostetrica - si incrocia che ti accompagna con le attività per mano dentro dell’azienda e fuori dal tuo sanitaria di corpo, che ti deRovigo dove scrive stili corretti svolgo le funda adottare per zioni di capo i nove mesi che ufficio stampa muteranno prie sapere divenma il tuo corpo ta ancora più e poi la tua vita, importante. che ti spiega Sapere e avere semplicemente sicurezza: che nascere è mica facile. impegnativo Aspetto un anche per il tuo bambino per i piccolo, e che la primi giorni sa lunga su terdell’anno e in mini nuovi come questa bella colostro - non è avventura un famoso mago che è la gramedievale- pevidanza ho rineo , niente a Particolare di una stanza della Casa Parto a Trecenta conosciuto da che vedere con vicino i percorsi nascita garantiti le vestigia greche, meconio, gestosi, dall’ azienda in cui lavoro e come al crosta lattea e altro. A tutte le ostesolito è stata una piacevole scoperta. triche dell’Azienda ULSS 18 un Dedicherò queste poche righe a una fortissimo abbraccio! Ecco come contattare il Cup provinciale e come utilizzarlo: Prenotazione sportello: Prenotazione on line: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle 17,30 dal sito www.azisanrovigo.it cliccare sullo specifico link Prenotazione telefonica: Prenotazione tramite fax: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 18,00 sabato dalle ore 8,00 alle 12,00 inviare copia dell’impegnativa allo 0425 394913 riportando il recapito telefonico a cui essere successivamente chiamato per l’appuntamento. Numero verde gratuito: 800 061644 (da telefono fisso) oppure 0425 362000 (da cellulari) Per ulteriori informazioni e modalità di utilizzo consultare il sito www.azisanrovigo.it alla voce “CUP”. sedi Ulss distretto di Rovigo farmacie ambulatori medici di base e pediatri comuni Al U ta in pe bi un ch Tr L’ gi A es il de m è gi e Se u D m re os La in sv m e “L sic m Se è il giornale gratuito dell’Azienda Ulss 18 In distribuzione presso ss parrocchie