FRONTE LIBICO All`inizio della guerra in Europa gli italiani
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FRONTE LIBICO All`inizio della guerra in Europa gli italiani
FRONTE LIBICO All’inizio della guerra in Europa gli italiani dovevano ancora consolidare l’occupazione del territorio libico conquistato con la guerra del 19111912 con la Turchia, e le operazioni militari continuarono nel 1913 e nel 1914. Nell’estate del 1914 iniziò una grande rivolta delle tribù libiche contro gli italiani e anche contro inglesi e francesi degli stati confinanti con la Libia. La situazione in Libia si aggravò: nel novembre del 1914 quando la Turchia entrò in guerra a fianco di Austria e Germania e fu in grado di usufruire di sommergibili tedeschi e austriaci per inviare armi e personale addestrato per alimentare la rivolta, senza però dichiarare ufficialmente guerra all’Italia, che ancora non era entrata nel conflitto europeo. Ascari eritrei e reparti libici reclutati sul posto che si rivelarono infidi e che in battaglia spesso disertarono, combattendo contro gli italiani. Il Comando italiano in Libia effettuò diverse operazioni offensive per alleggerire la spinta contro le città costiere che si rivelarono dei veri e propri disastri. Una prima colonna costituta quasi tutta da truppe coloniali fu distrutta nei primi giorni di aprile a Uadi Marsit e una seconda colonna, ben più numerosa, con truppe nazionali e coloniali fu sconfitta a Gasr Bu Hadri, alla fine di aprile, una delle peggiori sconfitte coloniali italiane, soprattutto per la gran quantità di fucili, munizioni, mitragliatrici e cannoni lasciate nelle mani dei libici. Come ormai tradizione per le battaglie perdute coloniali, la sconfitta di Gasr Bu Hadri come Adua fu dovuta ad errori di giudizio delle autorità civili e militari da parte dei comandanti, in questo caso il colonnello Miani, già responsabile della disastrosa ritirata dal Fezzan tra dicembre 1914 e gennaio 1915. Richiamato a Roma, ma non processato per atti di indisciplina, fu nuovamente inviato in Libia giusto in tempo per una nuova sconfitta. A Gasr Bu Hadi persero la vita cinque soldati varesini COLOMBO Salvatore FERRARIO Costante GIUDICI Erminio LANDONI Angelo MAGNOLI Antonio ZANINI Carlo Truppe libiche assoldate dagli italiani: a sinistra un irregolare delle Bande di Tarhuna e a destra III Battaglione libico regolare costituito il 10 gennaio 1913 Nel 1915 gli italiani iniziarono il ritiro dalle località più esposte all’interno della Tripolitania per meglio presidiare le città costiere: le truppe in Libia non erano molto numerose, tenendo conto della vastità del territorio da controllare, vi erano reparti nazionali, battaglioni di Mezzana Superiore Lonate Pozzolo Pertusella Solbiate Olona Ferno Arbizzo n. 1893 n. 1894 n. 1893 n. 1892 n. 1894 n. m. 29.4.1915 m. 29.4.1915 m. 29.4.1915 m. 29.4.1915 m. 29.4.1915 m. 29.4.1915 Con l’entrata in guerra dell’Italia il 24 maggio 1915, il generale Cadorna non solo non inviò in Libia i rinforzi richiesti, ma ordinò il rientro in Italia uomini e mezzi, ritenendo sufficienti le forze in Libia per difendere le città costiere. Fu inevitabile ritirare tutti i presidi delle zone interne. A Tarhuna vi era un grosso presidio, costituito da 1500 nazionali, che qui risiedevano anche con i famigliari, e 700 coloniali, rimasto bloccato: furono inviate diverse colonne di soccorso dal 12 maggio ai primi di giugno. In queste operazioni, tutte fallite, persero la vita tre soldati varesini: CARAVATI Antonio LAGUTTI Ersilio Barasso Travedona n. 1893 n. 1894 m. 29.5.1915 m. 29.5.1915 MARIANI Francesco Samarate n. 1892 m. 29.5.1915 Il presidio di Tarhuna, impossibilitato a ricevere soccorsi, in crisi di vivere, iniziò il ripiegamento su Tripoli il 17 giugno: attaccato da numerosi reparti libici, la colonna si sbandò, anche perché il giorno 18 una colonna di soccorso non raggiunse le forze in ritirata, credendo che ormai si fossero aperta la via. Fu un altro disastro, una vera agonia durata alcuni giorni, nei quali persero la vita numerosi soldati varesini: BARDELLI Pio BORRONI Beniamino BOTTARI Emanuele BROVELLI Bruno CAVESTRI Giuseppe COLOMBO Giovanni CORNOLO’ Pasquale DE VITTORI Antonio DIANI Gerolamo GIULIANI Edoardo MAGNOLI Carlo RONCHETTI Antonio ROVERA Giuseppe VANONI Rodolfo ZANINI Giovanni ZOCCHI Luigi Angera Origgio Grantola Angera Lonate Pozzolo Sacconago Maccagno Inferiore Saltrio Ferno Travedona Gallarate Malnate Bisuschio Casale Litta Biegno Samarate n. 1892 n. 1892 n. 1893 n. 1893 n. 1894 n. 1891 n. 1893 n. 1893 n. 1893 n. 1892 n. 1893 n. 1894 n. 1893 n. 1893 n. 1892 n. 1892 m. 18.6.1915 m. 18.6.1915 m. 18.6.1915 m. 18.6.1915 m. 29.6.1915 m. 18.6.1915 m. 18.6.1915 m. 18.6.1915 m. 18.6.1915 m. 18.6.1915 m. 18.6.1915 m. 29.6.1915 m. 18.6.1915 m. 18.6.1915 m. 18.6.1915 m. 18.6.1915 Il convoglio dei non combattenti fu attaccato e i difensori uccisi, nonostante la lunga resistenza: Maria Boni, moglie del maggiore Costantino Brighenti si prodigò assistendo i combattenti e i feriti, tanto da meritare la Medaglia d’Oro al Valore Militare, unica donna insignita di questa decorazione nella Grande Guerra. Un altro soldato varesino cadde nelle successive operazioni di ritiro: LUCCHINI Giovanni Angera n. 1892 m. 25.8.1914 In agosto, di tutta la Tripolitania, rimasero in mano italiana solo Tripoli e Oms, come all’inizio della guerra nel 1911. In Cirenaica la situazione era migliore e furono ritirati solo i presidi più lontani dalla costa, mantenendo il possesso di Bengasi, Derna, Cirene e Tobruk. La guerriglia in Libia, sostenuta da ufficiali e uomini turchi e tedeschi, proseguì contro i presidi italiani anche negli anni successivi, senza grossi scontri, e cessò solo alla fine del 1918 in concomitanza con la sconfitta in Europa degli Imperi Centrali. Le perdite di varesini continuarono in quegli anni, in buona parte per malattia, a dimostrazione della diminuita attività bellica, ma non dei pericoli per i nostri soldati. Caduti per ferite, infortuni o dispersi: APERLO Vincenzo CRUGNOLA Silvio GIONCHETTA Felice GORLA Angelo [*] MACCHI Felice MARA Arturo MASCETTI Romeo [*] Busto Arsizio Comerio Gallarate Saronno Fagnano Olona Busto Arsizio Leggiuno n. 1887 n. 1893 n. 1894 n. 1897 n. 1893 n. 1896 n. 1888 m. 13.12.1917 m. 29.8.1918 m. 28.10.1915 m. 18.12.1915 m. 29.7.1916 m. 18.12.1915 m. 18.12.1915 Bizzozero Crenna Bedero Valcuvia Morosolo Busto Arsizio Cuveglio Golasecca Torba Busto Arsizio Samarate Viggiù ed Uniti Voldomino Gallarate n. 1892 n. 1894 n. 1862 n. 1892 n. 1893 n. 1892 n. 1893 n. 1899 n. 1894 n. 1899 n. 1893 n. 1892 n. 1894 m. 7.8.1915 m. 11.10.1916 m. 27.10.1916 m. 21.10.1916 m. 2.11.1916 m. 19.1.1916 m. 25.3.1919 m. 25.11.1919 m. 19.11.1918 m. 14.10.1919 m. 12.7.1918 m. 29.12.1915 m. 5.7.1915 Caduti per malattia: ANTONINI Eugenio ASCHEDAMINI Alessandro BORSOTTI [*] CAMPI Carlo CASTIGLIONI Pietro CORTI Antonio COSSIA Pasquale GIUDICI Luigi GUIDI Giuseppe GUSSONI Andrea OLGIATI Pietro PASI Bernardo SALA Aldo [*] [*] I nomi segnati con l’asterisco erano di soldati del Regio Corpo truppe Coloniali, e sicuramente inseriti nei Battaglioni di ascari eritrei e libici. Tutti gli altri erano soldati nazionali. Ai 46 Caduti sopra segnati, vanni aggiunti altri 7 soldati di cui si hanno solo i dati presenti sui monumenti, a volte con la sola indicazione della morte in Libia. BROGGI Cesare Capolago n. m. in Libia GIANOTTI Mario Induno Olona n. m. in Libia MACCHI Felice Cassano Magnago n. 1889 m. in Libia MARTE Valentino Cassano Magnago n. 1891 m. in Libia MAZZUCCHELLI Carlo Cassano Magnago n. 1873 m. in Libia MONTALBETTI Carlo Capolago n. m. in Libia PICCININI Oreste Cassano Magnago n. 1871 m. in Libia Per i Caduti di Induno Olona e Cassano Magnago quanto presente sulla lapide lascia dei dubbi sulla morte nel periodo della Grande Guerra. Numerosi furono i Battaglioni Coloniali regolari di ascari eritrei utilizzati, che si distinsero sempre per combattività e anche ferocia, forse anche perché se fossero caduti in mani libiche per loro non vi sarebbe stato scampo. IV Battaglione Eritreo a Bengasi VIII Battaglione Eritreo in Libia fin dal 1912 Nel 1913 furono costituiti 7 Battaglioni regolari di Ascari Libici, che non dettero comunque buona prova, sbandandosi sovente al primo scontro, se non addirittura passando dalla parte degli attaccanti. Altri due furono costituiti ancora nel 1916. Numerose furono le bande irregolari arruolate, frutto di una errata valutazione della realtà libica da parte delle autorità civili e militari: l’apporto di queste truppe fu completamente negativo. Altra fotografia del IV Battaglione Eritreo in Libia Due cartoline del VI Battaglione Libico VII Battaglione Eritreo a lungo impiegato in Libia Bibliografia: Bandini Franco, Gli italiani in Africa, storia delle guerre coloniali 1882-1943, Ed. Longanesi Milano 1971 Del Boca Angelo, La disfatta di Gasr Bu Hadi (1915: il colonnello Miani e il più grande disastro dell'Italia coloniale), Mondadori Oscar Storia 2004 Del Boca Angelo, Gli italiani in Libia, Tripoli bel suol d’amore 1960-1943, Laterza ed. Bari 1986 12/2015