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Hanno sogni e progetti e lavorano per realizzarli. Sono i giovani di
Passaparola
Periodico di Informazione dell’Area del Senisese-Pollino
Febbraio 2012 - Anno 2, numero 1
la meglio
gioventù
Hanno sogni e progetti e lavorano per realizzarli.
Sono i giovani di un territorio che non ti aspetti.
I «pezzi» facili di un Sud che diventa opportunità.
All’interno:
Programma Speciale Senisese p.7-8 - Marino di Teana p.9 - Torneo delle Regioni p.10
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EDITORIALE
La Meglio Gioventù
Vivere altrove e avere successo. Tornare,
coraggiosamente tornare e tentare di
intraprendere qui una propria carriera, fatta
dei sogni chiusi in valigia; addirittura arrivare
da lontano, da altre luoghi, altre abitudini e
altri cieli e decidere consapevolmente di
costruire qualcosa lì dove, secondo molti, il
mondo finisce. Ma in quello stesso luogo il
mondo può cominciare. Sono i giovani della
nostra terra, quel “sud del sud” spesso poco
capito e, per troppi anni, poco raccontato. Quei
giovani che nelle arti come nell'economia,
nell'informatica e nell'artigianato, portano
alto il nome di un territorio che sa crescere. Dai
fermenti culturali delle estati lucane, fino alla
costruzione di un percorso e di un modo
completamente nuovo di considerare il futuro;
dalle radici che reclamano considerazione alle
sperimentazioni che rafforzano l'identità. In
queste pagine, attraverso le storie di alcuni di
questi giovani, raccontiamo la fatica e la
passione, la coscienza e la spregiudicatezza, il
talento e il coraggio di chi crede nei propri
sogni; giovani ventenni che,
inconsapevolmente, diventano bandiera
positiva di tutto un territorio. A loro abbiamo
voluto dedicare gran parte di questo numero,
affinché le loro storie escano quanto più
possibile fuori e diventino il megafono di ciò
che è, oggi più che mai, la realtà lucana.
Abbiamo incontrato i protagonisti delle storie
che qui raccontiamo lungo un percorso che ci
ha fatto conoscere sempre meglio il luogo nel
quale queste storie si sono sviluppate. E con
nostra grande sorpresa, notiamo come sia
impossibile racchiudere in poche pagine di
giornale, tutto ciò che abbiamo conosciuto. Per
questo, anche nei prossimi numeri, ci
riserviamo la possibilità di dare spazio a chi,
questa volta, non ne ha trovato. Quello che
avete tra le mani è un PaSSaparola ricco anche
di alcuni degli eventi che hanno caratterizzato
queste prime settimane del 2012. Dalla
scomparsa del grande artista lucano Marino di
Teana, all'ufficializzazione del Torneo delle
Regioni in Basilicata; dai Bandi per il Senisese
al macroattrattore di San Costantino
Albanese. Dai numeri alle opinioni, dalle storie
ai volti. Perché la conoscenza è la vera
condivisione. E la vera vittoria, a volte, è anche
riuscire a guardare un orizzonte familiare con
gli occhi della lungimiranza.
Mariapaola Vergallito
Direttore di PaSSaparola
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Periodico di Informazione dell’Area del Senisese-Pollino
Un cuore che batte forte per la danza
Antonio Polito, promettente ballerino in giro per l'Europa
Ha appena 20 anni ma ha già vissuto
importantissime esperienze in Europa, grazie
alla sua grande passione e al suo indiscusso e
riconosciuto talento.
Lui è Antonio Polito, giovanissimo senisese
innamorato della danza, che ha conosciuto
all'età di 11 anni. “Quasi per caso- dice- ma non
ho impiegato molto tempo a capire che quello
poteva e doveva essere il mio futuro”.
Antonio vuole ballare e si esprime prima di
tutto grazie al ritmo ai passi nello stile che più
gli è familiare, quello contemporaneo. E' un
ragazzo che ti accoglie con la sua timidezza ma
partecipa a performance di incursione urbana a
Matera. L'estate scorsa, sul palco del Pollino
Danza, viene scelto da Karine Saporta per far
parte di un progetto italo-francese: è uno dei tre
ballerini italiani. In pieno agosto parte alla volta
della Normandia, con coraggio, in un viaggio che
affronta per la prima volta da solo.
Da quel momento vivrà quattro, intensi mesi con
la testa e il cuore immersi esclusivamente nella
danza.
La compagnia preparalo spettacolo
shakespeariano “La principessa di Milano” e a lui
viene dato il ruolo del protagonista, Prospero.
Lo spettacolo va in scena in Francia e in
Italia, con 3 appuntamenti alle porte di
Parigi e due a Torino. “Un'esperienza
fantastica- dice Antonio- non solo
umanamente ma anche professionalmente,
perché mi sono confrontato con stili nuovi
per me”.
Antonio crede che la danza possa essere un
lavoro a tempo pieno. Anche in Basilicata,
anche nell'area sud, dove spesso le difficoltà
più grandi sono le carenze delle strutture.
Lui fa parte della compagnia, de “Il Balletto
lucano”; “lucana” nel nome e nella
collocazione geografica, anche se ne fanno
parte danzatrici provenienti anche da altre
regioni del meridione.
Si danza mattina e sera, a tempo pieno.
Antonio è un esempio anche per i più
piccolini, che in lui vedono un punto di
riferimento. “Voglio contribuire a far
crescere questo progetto- dice- con un
che poi ti sorprende quando
esplode sul palcoscenico. E di
palcoscenici, Antonio, ne ha
conosciuti diversi. Cresciuto nella
scuola di Loredana Calabrese e del
suo “Balletto Lucano”, dopo
pochissimi anni dal suo ingresso nel
mondo della danza ha avuto
l'occasione di confrontarsi con
ballerini di fama nazionale e
internazionale, arrivati in Basilicata
grazie ad un altro piccolo miracolo
dell'area sud: il Pollino Danza
Festival, diretto sempre da
Loredana Calabrese. Grazie al
Pollino Danza e agli stage, nel 2009
danza come ospite sul palcoscenico del Teatro occhio rivolto sempre alle esperienze
di Monaco di Baviera, con una grande risonanza internazionali”.
da parte della stampa locale. In giro con quella
che poi sarebbe diventata la compagnia de “Il MpVerg
balletto lucano”, Antonio si esibisce in Italia e
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Storia di un ritorno tra coraggio e intraprendenza
Pasquale a Paolo Bartolomeo: a Calvera con la scommessa sul futuro
Coraggio e spirito di intraprendenza: è la
storia dei fratelli Bartolomeo; una di quelle
storie che non si sentono spesso raccontare
nei paesi dell' area sud della Basilicata.
Pasquale, 30 anni e Paolo 24, hanno deciso
infatti, a dispetto della “crisi”, degli stereotipi
spesso sbagliati che offrono
un marchio sbagliato del sud e
dei territori “piccoli” e delle
tante difficoltà che si
presentano ai giovani che
vogliono e devono immettersi
nel mondo del lavoro.
Questa è la storia di due
giovani che decidono di aprire
un' attività commerciale nel
settore informatico nel loro
paese natale, Calvera, uno dei
più piccoli comuni della
Basilicata; uno di quei comuni
che sulla carta sono destinati a
scomparire.
Ma è proprio da qui che può
partire il cambiamento.
Quella dei fratelli Bartolomeo
è una scelta che alcuni
potrebbero addirittura considerare folle, ci si
può chiedere cosa abbia portato dei ragazzi a
lasciare un lavoro sicuro e che andava bene
per un futuro incerto.
Eccola: Pasquale dopo la laurea a Roma e un
master inizia a lavorare presso una
multinazionale nella Capitale, il lavoro
procede per il meglio, riceve bonus e una
promozione, ma è proprio li che in un certo
senso Pasquale inizia a capire che forse quel
modo di lavorare non fa per lui; lui vorrebbe
un ambiente di lavoro no drogato
dall'antagonismo e dalle “sgomitate”; troppe
le rivalità da sopportare nell' ambiente
lavorativo.
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Altri eventi destabilizzano il modo di vivere di
Pasquale; prima un brutto incidente in auto e
una lunga convalescenza, (con l' azienda che
assicura, anche in quel caso, tutte le coperture
possibili). Ma questo non basta a trattenerlo.
Pasquale va all'estero per poter acquisire
nuove conoscenze e parte per il Sud Africa,
per quella che in origine nasce come una
normale vacanza; ed è proprio lì che gli viene
in mente di realizzare il progetto in cui ora è
impegnato a Calvera assieme al fratello
minore. In Sud Africa conosce una situazione
economica che non è certo delle migliori al
mondo; è un paese in via di sviluppo ma
dotato di una grande volontà di crescita e sono
pochi gli ostacoli per la realizzazione di un
progetto.
Dal niente nasce l'opportunità.
Quella stessa opportunità che Pasquale coglie
nelle persone che incontra. Quell' angolo del
Sud del mondo in cui ha abitato per un po' di
tempo, per certi aspetti
gli ricorda la realtà del
suo paese, anch' essa al
sud. Dell'Italia.
Anche la situazione di
Paolo non era precaria:
un'occupazione stabile,
in un paese a pochi
chilometri dal suo, un
buon rapporto con il suo
datore di lavoro. Anche
lui, però, con un sogno da
realizzare. E investito
dalla carica, dall' energia
e dall'ottimismo che il
fratello aveva portato con
sè dal Sud Africa, ha deciso di assecondarlo e
di seguirlo nel “loro” progetto: creare un'
attività che potesse servire agli altri, offrire un
servizio alla collettività, fare il lavoro per cui si
è tanto studiato e che innanzitutto piace e
inoltre farlo nel proprio paese: questi
presupposti, tutti insieme,
sembrerebbero assurdi.
Invece non è così e, per
fortuna, ne abbiamo le
prove. Il progetto riguarda l'
industria informatica e
consiste nella realizzazione di
siti web, che è stata l' idea di
partenza, con la quale è nata
la KTS (Kaularas, che sta per
“ C a l v e r a ” Te c h n o l o g y
Solutions), che si occupa
inoltre della riparazione e
dell'assistenza di telefoni
c e l l u l a r i , c o n e s e n za
garanzia, con utenza privata e
in co llega mento co n i
rivenditori.
La famiglia ha accolto questa
decisione con un iniziale
scetticismo e stupore; con felicità per la
vicinanza dei due ragazzi e un pò di timore per
il loro futuro. In supporto al loro progetto l'
adesione al bando per i centri storici del
Programma Speciale Senisese. Assistiamo
ogni giorno a tante situazioni che ci fanno
capire la difficile situazione che il nostro paese
sta vivendo e assistiamo quotidianamente alle
tante difficoltà che ci sono sia nella grandi città
che nei piccoli comuni; ci affidiamo alle
decisioni politiche, ai cambi di governo, alle
loro riforme, alle ricette che ci propongono
per arginare la crisi e per far decollare
l'economia ma forse qualcosa possiamo, anzi,
dobbiamo farla anche noi, come ci insegnano i
nostri amici, che non si sono arresi e non si
sono limitati a dire che i nostri piccoli paesi
sono destinati a morire, ma hanno deciso di
reagire e di fare qualcosa di concreto; hanno
dimostrato che non è vero che le piccole realtà
sono destinate a non avere futuro, perché se
facciamo qualcosa di concreto e se non ci
rassegniamo, forse, non è detto che sia stato
tutto deciso.
Maria Rosaria Rondinelli
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Da Francavilla a Washington: la storia di Carmine De Salvo
A soli 27 anni è Junior Professional Associate presso la Banca Mondiale
Che in un tempo non troppo lontano avrebbe
avuto l'opportunità di realizzarsi e di viaggiare
grazie al proprio lavoro e alle proprie capacità,
su questo amici e conoscenti non avevano
alcun dubbio. Ragazzo sveglio, sempre in
movimento, protagonista del fermento
culturale del suo paese fin dall'adolescenza,
Carmine Paolo De Salvo ora il mondo lo sta
girando davvero.
Oggi, ad appena 27 anni, Carmine (ma tutti lo
conoscono come “Dedè”) è partito di nuovo da
Francavilla sul Sinni alla volta della capitale
degli Stati Uniti. Dallo scorso ottobre è stato
assunto presso la Banca Mondiale. Ricopre il
ruolo di Junior Professional Associate, un
incarico che, ad oggi, gli consentirà di lavorare
lì almeno per due anni; lavora nella
vicepresidenza per l'America Latina e i Caraibi,
nel Dipartimento Agricoltura.
Per il momento si occupa di progetti di
sviluppo, che mirano ad accrescere la
produttività e l'accesso al mercato di piccoli
produttori, spesso organizzati in cooperative.
Progetti che lo portano in Colombia, in Jamaica
e a Panama. Inoltre, segue anche un progetto
di innovazione tecnologica in Perù e collabora
ad uno studio della Banca Mondiale sulle
esportazioni agricole in America Latina.
Questa è la sua storia di oggi. Una storia che,
nonostante la giovanissima età, dura ormai da
qualche anno.
Da quando a 18 anni va via da Francavilla sul
Sinni per frequentare l'Università. A Bologna
prende la laurea specialistica nell'indirizzo
economico di scienze politiche.
Intanto approfitta delle possibilità offerte dal
suo ateneo e parte per il Cile alla Pontificia
Universidad Catolica, due anni dopo a Parigi
con una borsa Erasmus e poi al Dickinson
college in Pennsylvania.
Carmine presenta una tesi sul ruolo del Fondo
Monetario internazionale nella crisi Argentina
del 2001 per la triennale ed un lavoro sulle
relazioni sul livello di apertura economica
rispetto alla crescita dei paesi del Terzo Mondo
per la laurea specialistica.
Per perfezionare i suoi studi sul versante
economico va a Londra, presso la London
School of Economics. Carmine propone un
lavoro di economia politica basato sul rapporto
esistente tra sistema elettorale e corruzione.
Nel 2007 la sua svolta professionale: fa
domanda per due volte per la fellowship, il
percorso di formazione dell'Odi, l'Overseas
Development Institute di Londra.
La prima volta non va bene; ma Carmine ci
riprova e la seconda volta supera tutte le
selezioni, dal curriculum fino alla verifica
effettiva della sua preparazione, ed è allora che
approda a Zanzibar presso il Ministero delle
Finanze dove lavora come analista nel
programma di riduzione della povertà.
Era l'unico italiano. Resta lì per due anni.
Carmine ha bene in mente le sue ambizioni e le
sue prospettive. Vuole restare per almeno altri
5 o 6 anni nell'ambito internazionale. “Poiammette- sarebbe bello poter tornare in Italia,
il mio Paese al quale voglio molto bene”.
Mariapaola Vergallito
Carmine De Salvo (terzo da destra) a Panama, durante una visita di supervisione dei progetti per la Banca Mondiale
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Il mondo in un fazzoletto di Sud
La storia di Caroline Feetam, dall'Inghilterra in Basilicata
Un sud dal quale riuscire a non partire. Ed è già
tanto.
Ma se questo stesso sud diventa meta e
opportunità per chi viene da fuori, tanto
meglio dall'estero, la notizia vale ancora più la
pena di essere raccontata.
Lei è Caroline Miranda Feetam, inglese di
Birmingham, con un'innata disposizione verso
l'internazionalità, visto che i suoi studi e le sue
conoscenze l'hanno portata a parlare
correntemente ben 5 lingue.
brevi periodi di vacanza.
Ma ho voluto rischiare. A Firenze? Troppo
facile!”.
Dopo qualche mese la proposta diventa
concreta e Caroline decide di stabilirsi e si
concede 2 anni di tempo.
Nel 2010 apre un'aula didattica a Senise, un
vero e proprio laboratorio linguistico; nel
frattempo lavora per alcune aziende e come
traduttrice attraverso la rete.
Oggi, dal suo primo “ultimatum” sono passati
tre anni, segnale che la macchina si muove.
Caroline vive con il compagno tra Noepoli e
San Giorgio Lucano e sta lavorando per
ampliare il suo progetto e per portare qui le
moderne e riconosciute tecniche di
insegnamento dell'inglese e delle altre lingue.
Ma c'è di più.
Le richieste aumentano e, così, per poterle
soddisfare al meglio qualche mese fa Caroline
decide di pubblicare un annuncio in rete.
Tra gli altri risponde Lia Sergio, americana di
Seattle, legata all'Italia dal sangue
perché suo padre ha origini pugliesi.
Risponde all'annuncio mentre si trova
in Corea. Il colloquio avviene via Skype.
“Ho precisato a Lia che non sarebbe
venuta in una città come Milano” dice
scherzosamente Caroline. Lia arriva a
Senise a gennaio e, per il momento,
resterà in Basilicata qualche mese.
Il consueto “periodo di assestamento”.
Per lei è la prima volta in Basilicata ma
non ha dubbi e a chiosa del nostro
incontro, prima ancora di visitare i
luoghi simbolo da un punto di vista
turistico della nostra regione,
commenta: “Wonderful!”.
MpVerg
Laureata con il massimo del punteggio,
Caroline fa esperienza diretta nei Paesi delle
lingue che ha studiato. Fino all'Italia, a Firenze,
nel 2009.
Caroline in Italia ha anche il cuore, perché il
suo compagno è italiano, lucano. Lei lavora a
Firenze e trascorre qualche periodo di vacanza
in Basilicata.
Fino a che un giorno, durante una seduta in
palestra, tra i ritmi frenetici degli esercizi che,
in qualche modo, rispecchiavano quelli delle
grandi città, a Caroline balenò nella testa la
proposta di trasferirsi in Basilicata. Una follia?
Forse, seppur accompagnata da una grande
lucidità di prospettiva.
“Mi sono concessa del tempo per valutare la
fattibilità dell'idea- spiega Caroline- dovevo
capire quanto il territorio nel quale andavo a
vivere rispondesse a ciò che offrivo con il mio
lavoro. Sapevo che non sarebbe stato
semplice e che la Basilicata fino a quel
momento l'avevo conosciuta soltanto per
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Le “Nuove Tradizioni” tra storia e sperimentazioni
Il più grande non ha vent'anni e la passione per
la musica, da buoni terranovesi, ce l'hanno nel
sangue. Mario Golia (voce e fisarmonica),
Leonardo Salamone (organetto), Vincenzo
Lufrano (voce e organetto) e Nicola Mauro
(percussioni) è l'ultimo gruppo, in ordine di
tempo, nato nel paese del Pollino. Hanno le
idee chiare, questi ragazzi, quasi tutti studenti
delle Superiori: far concoscere la musica
popolare senza tradire l'utilizzo degli
strumenti musicali della tradizione ma
sperimentando sulle melodie e sui testi.
Questi “Figli del Pollino” (e non è un caso che il
loro primo, anche se temporaneo, nome è
stato questo), che hanno sempre suonato
assieme ancor prima di riconoscersi in un
gruppo, hanno avuto la “benedizione” della
Madonna del Pollino. “Quando pochi anni fa ci spiega Mario Golia- la statua della Madonna
è tornata a Terranova dopo oltre venti anni di
assenza,abbiamo deciso di organizzare un
raduno di gruppi popolari, di concerto con il
Comitato Feste. In quell'occasione siamo
diventati ufficialmente un gruppo”. Ma è
qualche tempo dopo che, oltre all'unione, è
stato ufficializzato anche il nome: “Nuove
Tradizioni”. “Per la bellezza dell'ossimoro-
spiega Golia- perché vogliamo presentare le
tradizioni musicali del contesto nel quale
viviamo, proponendole ai più giovani
attraverso sperimentazioni di testi e musiche”.
E anche dall'altra parte del palco i giovani
apprezzano. Oggi il gruppo di questi
giovanissimi terranovesi fa da spalla allo
storico Gruppo “Suoni” di Leonardo Riccardi.
Istamanera: il recupero dei valori
attraverso la musica
Correva l'anno 2003 quando ad un gruppo di
amici, tutti tra i 22 e 29 anni, residenti a
Terranova del Pollino (Gennaro Di Girolamo,
Giuseppe Di Taranto e Mario Tufaro), nacque
l'idea di riunirsi per alleviare la monotonia del
paese e per trascorrere dei momenti di relax
tra amici.
L'amore e la passione per la musica hanno
Bashkia
fatto il resto. Nasce così il gruppo EtnoPopolare degli “Istamanera” con l'intento di
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recuperare e
valorizzare la
musica popolare
del sud Italia, in
opposizione al
livellamento
culturale e
all'omologazione
globale oggi
imposta dai media.
Successivamente,
a completare il
gruppo, arrivano
Francesco Di
Taranto, Matteo
Armentano e Sara
Schiavo, accesa
voce di Felitto(SA),
in un'ottica di
scambio reciproco tra la tradizione CalabroLucana e quella Cilentana. Il progetto
Istamanera spazia, inoltre, dalle pizziche
salentine alle tamuriate campane fino ad
arrivare alle sonorità mediorientali, varcando
così i confini geografici e proponendo un
sincretismo musicale esteso a tutta l'area
mediterranea, cercando di trasmettere il
messaggio coniato da Fabrizio De Andrè : “la
Nel cuore del Pollino con
la musica nel sangue
Terranova di Pollino, terra di musica e
tradizioni. Dove la metà degli abitanti sa
come maneggiare uno strumento musicale
e dove l'altra metà la musica ce l'ha,
comunque, nelle vene. Anche da
giovanissimi. In un paese che conta appena
1400 abitanti ci sono 3 costruttori di
zampogna e almeno 4 gruppi di musica
p o p o l a re r i c o n o s c i u t i . E d o v e i l
divertimento dei giovani non può non
trovare nella musica popolare la sua
colonna sonora.
musica folk era la musica dei poveri per i ricchi.
La musica popolare era la musica dei poveri
per i poveri”. La loro musica richiede
prevalentemente l'utilizzo di strumenti
tradizionali, primi fra tutti la zampogna e la
surdulina. L'amore per la musica e per la
propria terra che si traduce in progetti
ambiziosi: così nasce la collaborazione con il
grande Eugenio Bennato e così, in primavera,
porteranno la loro musica in concerto a
Napoli. La formazione del gruppo oggi è
composta: Sara Schiavo (voce e flauto),
Gennaro Di Girolamo (percussione, chitarra
battente e surduline), ario Tufaro (Chitarre e
Charango),Giuseppe Di Taranto (violino,
flauto e voce),Francesco Di Taranto ( organetto
e mandolino ),Matteo Armentano (basso and
sgheips),Luca Tufaro (zampogna a chiave e
organetto), Tommaso Fazio - (organetto e
tamburello), Maria Rosa (ballerina), Carmen
Friolo (ballerina), Chiara Shiavo (ballerina),
Antea Zitarosa (ballerina).
Vin Terr
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Sul Pollino si vola con l'aquila arbreshe
A San Costantino Albanese il progetto finanziato dal Programma Speciale Senisese
La Regione Basilicata, di concerto con l'APT di
Basilicata, nell'ambito del “Programma
Speciale Senisese”, ha inteso sviluppare una
strategia innovativa finalizzata alla
promozione dello sviluppo socio-economico
del comprensorio del Senisese, attraverso la
un volo simulato. La manovra di volo viene
effettuata in automatico mediante un sistema
a funivia al quale è agganciata una struttura
simile ad un deltaplano. Dopo aver indossato
adeguate cinture con l'aiuto del personale, i
è di circa 50 km/h mentre quella di discesa è
circa 80 km/h. Sul deltaplano potranno
trovare alloggio 4 persone. L'altezza minima
dei passeggeri è di 130 cm e l'età minima di
anni 10.
La progettazione ed esecuzione dei lavori è
stata affidata alla Ditta Austriaca Rodlsberger
Stahl Maschinembau GMB. Il contratto per la
realizzazione dell'opera è stato stipulato lo
scorso gennaio.
Il “Volo dell'Aquila” è il primo dei quattro
grandi attrattori ad essere realizzato
nell'ambito dell'importante ed ambizioso
programma predisposto dalla Regione
Basilicata e dall'APT. L'obiettivo che la Regione
si è posta è quello aumentare la presenza di
visitatori nell'area, richiamati dai nuovi
attrattori, per migliorare le condizioni socioeconomiche nel nostro territorio.
Renato Iannibelli
realizzazione di progetti di valorizzazione delle
risorse turistiche, storico-ambientali, culturali
e sportive. In tale ottica sono stati concepiti
quattro progetti di macroattrattori da
realizzarsi nei comuni di Senise, San
Costantino Albanese, Terranova di Pollino e
Viggianello.
Nel Comune di San Costantino Albanese verrà
realizzato lo Sky Flyer, ribattezzato “Volo
dell'Aquila”, per le caratteristiche stesse
dell'impianto da eseguire. Il “Volo dell'Aquila”
è una struttura sportiva per il tempo libero che
consente ai visitatori di provare l'esperienza di
passeggeri vengono agganciati alla barra
centrale del deltaplano e iniziano la corsa
all'indietro verso la stazione di rinvio con lo
sguardo rivolto all'alta valle del Sarmento e
alle cime del Pollino, sorvolando i tetti del
centro storico della piccola comunità
arbëreshe.
La stazione di partenza è posta a 579 msl nei
pressi del campo sportivo mentre quella di
rinvio è posta a 853 msl su Timpa Difesa, altura
che sovrasta il centro abitato. Il dislivello è di
274 metri, la lunghezza della corsia di
percorrenza è di 984 metri, la velocità di salita
De Filippo: “Volo dell'Aquila”, opportunità di crescita turistica
“Rendere il nostro territorio sempre più
competitivo, accrescendo dal punto di vista
turistico l'attrattività dei paesaggi e delle
bellezze naturali e attirando un numero
sempre maggiore di utenza verso i nostri
borghi”.
E' questo per il presidente della Regione
Basilicata, Vito De Filippo, l'obiettivo del
nuovo attrattore turistico il “Volo
dell'Aquila”.
“Partendo dal Programma Senisese
abbiamo cercato di realizzare progetti che
potessero contribuire ad affrontare in
maniera positiva e costruttiva le difficoltà
del momento e la realizzazione di un nuovo
attrattore turistico nella zona del Pollino è
la dimostrazione della costante attenzione
della Regione a valorizzare le peculiarità dei
suoi territori, rivitalizzando i centri storici e
incentivando l'imprenditoria locale”.
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“Il nuovo progetto rappresenta
un'opportunità di crescita per l'area del
Senisese – ha aggiunto il presidente - e per
cercare di arginare il fenomeno dello
spopolamento.
Riteniamo che rendere i nostri territori
turisticamente attrattivi possa essere una
valida occasione per rafforzare il sistema
economico e produttivo dell'area, e di tutto il
comprensorio regionale e possa creare
vantaggi concreti in termini di occupazione.
Un attrattore di questo tipo, proprio per la
sua originalità potrà suscitare notevole
interesse sia per la particolarità della
struttura sia per le caratteristiche dei
paesaggi circostanti, e non mancherà di
richiamare un numero maggiore di visitatori,
replicando il successo del Volo dell'Angelo
nelle Dolomiti lucane”.
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Periodico di Informazione dell’Area del Senisese-Pollino
Giovani e impresa: due nuovi bandi
per il Programma speciale Senisese
Scorreranno le graduatorie del bando a favore
del tessuto delle piccole e medie imprese per la
rivitalizzazione dei centri storici del Senisese. E'
quanto emerso questa mattina dalla riunione
del Comitato di coordinamento e
monitoraggio del Programma speciale
Senisese, a cui ha partecipato anche il Gal “La
Cittadella del sapere”, per discutere della
definizione di una nuova attività di governance
provenienti dalle royalties sull'acqua, il bando
sostiene l'attivazione, da parte delle piccole e
medie imprese, di piani di investimento per le
innovazioni, l'ammodernamento e la
riqualificazione produttiva nei centri storici
dei Comuni del comprensorio. Alla scadenza
dei termini, sono state 83 le domande
pervenute. La maggior parte delle domande
sono state presentate a Senise (21), San
progettuale.
Il bando per i centri storici è diretto alle piccole
e medie imprese dei Comuni di Calvera, San
Costantino Albanese, Carbone, San Paolo
Albanese, Castronuovo Sant'Andrea, San
Severino Albanese, Cersosimo, Senise,
Chiaromonte, Teana, Fardella, Terranova del
Pollino, Francavilla in Sinni, Viggianello e
Noepoli. Finanziato con due milioni di euro
Severino Lucano (18) e Viggianello (11). Si
tratta di micro imprese che si distribuiscono
tra vari settori quale quello dei servizi, delle
attività manifatturiere, del commercio e della
ristorazione. I progetti in graduatoria
scorreranno fino alla copertura di tutte le
domande ammissibili. Il Comitato di
coordinamento e di monitoraggio ha dato il
via libera anche a nuove azioni di sostegno al
Senise e San Severino Lucano
nella pole delle domande
Senise e San Severino Lucano sono i due comuni che hanno fatto registrare
un numero maggiore di domande. Per il sindaco di Senise Giuseppe
Castronuovo “Come amministrazione abbiamo sostenuto questo bando e ci
siamo impegnati anche nella divulgazione di questa opportunità. Sono
contento del risultato e sono dell'opinione che questo bando debba
rappresentare un capitolo da riproporre e da estendere anche ad interventi
di tipo strutturale per i privati, come il rifacimento delle facciate, perché se
vogliamo creare i borghi alberghi occorre offrire incentivi anche ai privati.
Questo è il auspicio”
Per il sindaco di San Severino Lucano, Saverio De Stefano “E' una grande
soddisfazione, anche tenendo conto che davanti a noi c'è solo Senise, che è
oggettivamente più grande. Ciò dimostra una volontà di giovani e meno
giovani di tornare in paese e fare attività a San Severino Lucano. Inoltre
vorrei fare un plauso all'amministrazione che si è impegnata per la
divulgazione di questa opportunità di investimento anche prima che fosse
pubblicato e fino alla sua scadenza”.
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sistema industriale e artigianale del Senisese.
La prima punta alla delocalizzazione delle
attività industriali e di servizi delle micro,
piccole e medie imprese in aree artigianali e
industriali attrezzate o in aree urbane
compatibili, per promuoverne la crescita e lo
sviluppo. Una necessità che nasce anche dal
completamento di alcune aree industriali del
territorio, come quelle di Teana e Noepoli.
Un'altra iniziativa, invece, si prefigge di
incentivare e sostenere l'imprenditorialità
giovanile attraverso la creazione di nuove
imprese o la delocalizzazione nel territorio
interessato dal Programma Speciale Senisese
di microimprese a prevalente partecipazione
di giovani di origine lucana.
Il Coordinamento, infine, ha concordato sul
finanziamento degli eventi culturali dei 15
Comuni del Senisese, riconfermando il
capitolo di spesa pari a 100 mila euro.
“Nonostante la crisi economica – ha
commentato il presidente della Regione Vito
De Filippo - il tessuto imprenditoriale dell'area
del Senisese ha risposto positivamente alle
opportunità offerte dal Programma speciale,
dimostrando voglia e capacità di investire e
mettersi in gioco. Nel Senisese saranno presto
realizzati due grandi attrattori turistici: il volo
dell'Aquila a San Costantino Albanese e lo
sbarco dei Greci nella diga di Senise. Due
iniziative che non mancheranno di aumentare
l'attrattività del territorio da un punto di vista
turistico. Si tratta di interventi che nel loro
insieme contribuiranno a creare un indotto in
grado di portare sviluppo nell'intera area”.
Rivitalizzazione dei Centri Storici: i dati
In tutti i 15 Comuni del Senisese interessati dal Programma
Speciale sono state presentate le domande per partecipare agli
“interventi a favore della creazione di impresa e delle Pmi esistenti
per la rivitalizzazione dei centri storici”. In particolare il maggior
numero di domande è stato presentato a: Senise (21), San Severino
Lucano (18), Viggianello (11), Carbone, San Costantino Albanese,
Castronuovo di Sant'Andrea, Fardella (4 ciascuno), Terranova di
Pollino, Teana, San Paolo Albanese (3 ciascuno), Noepoli, Calvera,
Chiaromonte (2 ciascuno), Cersosimo, Francavilla sul Sinni (1
ciascuna). Le iniziative pervenute riguardano progetti presentati
perlopiù da micro imprese. L'investimento è distribuito tra vari
settori: attività di servizi alloggio e ristorazione caratterizzano la
maggior parte delle domande assieme alle attività commerciali; ma
sono presenti anche attività manifatturiere, attività professionali,
scientifiche e tecniche, costruzioni, noleggio, agenzie di viaggio,
servizio di supporto alle imprese, sanità e assistenza, servizi di
informazione e comunicazione.
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Il pastorello che voleva toccare le stelle
Marino di Teana è scomparso in Francia lo scorso 1 gennaio. Un grande uomo, un grande artista
Non ha mostrato scortesia nemmeno nei
confronti del nuovo anno. Lo ha accolto e poi
si è congedato.
O forse, come un Leonardo da Vinci a cavallo
tra il Ventesimo e il Ventunesimo secolo, ha
voluto fare del 2011 quello che amava fare
delle sue opere e dei suoi progetti: portarli a
termine, per poi ripartire.
Marino di Teana ha portato a termine davvero
tante cose nella sua vita.
E, da buon amante e scopritore di
questa stessa vita, ogni meta era una
ripartenza. Questo suo eccezionale e
lungimirante modo di vedere la vita
lo ha accompagnato anche negli
ultimi istanti.
“Si deve continuare” ha detto al figlio
Nicola, con la certezza che ciò che ha
fatto continuerà a vivere grazie a chi
ha sempre lavorato per far conoscere
il suo nome e il suo lavoro. Un'equipe
di critici, a cominciare dal suo
biografo personale Giovanni
Percoco.
“C'è ancora tanto da fare- ripeteva a
Percoco, che ad ogni viaggio alla
volta della sua casa alle porte di
Parigi, gli sottoponeva con la
richiesta del confronto e di più
dettagliate integrazioni, le numerose
biografie sull'artista e sull'uomo
“Marino”.
Ma Francesco, anzi, “Francisc” come
lo chiamava in dialetto, si può solo in
parte descrivere attraverso le sue
opere.
Nelle sue sculture esplode il suo
pensiero e la sua concezione dello
Spazio; nella pittura l'essenzialità
mista alla rudezza del tratto
diventano messaggio universale; le
sue poesie e la sua filosofia sono l'esperienza
personale che diventa esempio; la sua
concezione della città e dell'urbanistica
mettono inequivocabilmente in luce la
centralità che ha l'uomo nel suo pensiero.
Un pensiero fresco, freschissimo, di una
limpidezza e di un'elasticità che nemmeno il
tempo anagrafico è riuscito a scomporre.
Sulle montagne del suo paese, innevate o
assolate, in compagnia del gregge che lui
curava da infante pastore, si sottoponeva a
quell'indescrivibile curiosità della vita che solo
i futuri, grandi pensatori riescono ad avere.
Guardava le stelle, il piccolo Francesco,
mentre già imparava a conoscere la fatica del
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sacrificio; guardava quei punti
luminosi e infiniti e ne restava
affascinato.
Voleva raggiungerli e ci è riuscito.
Emigrante per fame, di giorno
lavorava come carpentiere e di sera
seguiva i corsi, studiando di notte.
Una delle sue opere più toccanti, che
conserva nel suo atelier, è un piccolo
Tutto il mondo è stato rappresentato
nell'atelier di Marino.
La storia, lo Spazio, aneddoti di vita personali
riscoperti e raccontati con la lente di
ingrandimento, l'attenzione per le grandi e
per le piccole cose.
No, la morte non esiste per chi ha dato tanto
e il percorso di Marino non si lascerà scalfire
dal tempo che, al contrario, gli regalerà forza
e completezza.
disegno raffigurante un albero:
all'interno della corteccia incavata di
quell'albero lo studente Francesco
conservava i suoi libri, perché altro
“scrigno” non aveva. Li lasciava lì
durante le sue ore da carpentiere e
ritornava a riprenderli smanioso di
imparare.
Il pastorello è diventato emigrante,
poi carpentiere, poi artista
riconosciuto e apprezzato in tutto il
mondo. E' la sua “forza di volontà di
bellezza per il sapere, per toccare
quelle stelle che vedevo quando ero
pastorello”.
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In Basilicata arriva il Torneo delle Regioni
La kermesse calcistica per la prima volta nella nostra regione con la nuova formula
La 51^ edizione del Torneo delle Regioni,
manifestazione Nazionale alla quale
parteciperanno tutte le rappresentative
maschili e femminili di calcio a 5 e di calcio a 11
dei vari comitati, si disputerà per la prima
volta nella Regione Basilicata. Questo evento
che coinvolge, per la prima volta la Regione
Basilicata, si terrà dal venerdì 30 marzo al
lunedì 9 aprile 2012. La novità di questa
edizione è che per la seconda volta di fila, il
Torneo delle Regioni ospiterà, nello stesso
periodo, le fasi finali dei campionati maschili
e femminili di calcio e di calcio a 5 distinti in
categorie juniores, allievi e giovanissimi. Da
qualche anno, inoltre, la vincente partecipa
all'Uefa Region's Cup, la Coppa Uefa dei
Dilettanti, che si disputa ogni due anni. La
kermesse lucana prevede la partecipazione di
circa 3000 presenze tra atleti e
accompagnatori – 234 le gare che si
disputeranno, 156 di calcio sui campi lucani di
Scanzano, Policoro, Montalbano, Tursi,
Salandra, Miglionico, Francavilla in Sinni,
Latronico, Chiaromonte, Matera, Pisticci,
Marconia, Tricarico , Metaponto e sui campi
del tarantino di Ginosa, Castellaneta, Laterza;
78 di calcio a 5, nei due palazzetti di Policoro e
negli altri impianti sportivi lucani di Scanzano,
Salandra, Grassano, Tricarico, Montalbano e
Senise. La scelta di alcuni campi pugliesi è
stata determinata oltre che dalla buona
qualità degli impianti anche dal fatto che la
totalità dei campi di gioco lucani sono in erba
naturale e mal sopporterebbero, soprattutto
in condizioni climatiche avverse, un uso
quotidiano superiore alle due gare. Il costo di
tutta la manifestazione è stato stimato in un
milione di euro . Il consigliere della F.I.G.C.
Lucana Pasquale Seccafico, a cui abbiamo
chiesto un commento, parla di “grande
soddisfazione per il Comitato e per tutta la
Basilicata, per ospitare un torneo così
importante. Una grande possibilità non solo
calcistica ma anche di promozione turistica e
sociale per il territorio della Basilicata e
dell'area sud. Un evento di portata nazionale
che darà anche risalto al territorio lucano. Il
calcio è stimolo sociale e soprattutto nelle
realtà dei piccoli centri, riveste una grande
importanza”. Tutti si stanno mobilitando
nell'ambito dei propri comuni, ad accogliere la
carovana dei partecipanti. Le delegazioni
saranno allocate in quattro villaggi turistici di
Nova Siri, che ospiterà anche il quartier
generale del torneo. Infine per la cerimonia di
inaugurazione l'idea è quella di far sfilare gli
atleti a Policoro da via Siris a piazza Heraclea e
per l'occasione potranno essere presenti
anche il presidente della F.I.G.C. Abete e
quello della LND Tavecchio.
Vincenzo Terracina
Che cosa è il Torneo delle Regioni
La storia parte dalla fine degli anni cinquanta,
alla vigilia dell'organizzazione delle Olimpiadi
a Roma, quando alla Federazione Italiana
Giuoco Calcio, commissariata da Bruni Zauli,
venne l'idea di organizzare una
manifestazione che in qualche modo riunisse
insieme i Comitati Regionali di tutta Italia.
Nacque così il Torneo delle Regioni,
manifestazione riservata alle squadre
ra p p re s e ntat i ve d e l ca m p i o n ato d i
Promozione, all'epoca il principale
campionato dilettantistico in Italia e che ogni
Comitato organizzava su base regionale. Con i
Giochi Olimpici che si avvicinavano, la Lega
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Nazionale Dilettanti, di nuova costituzione,
decise di proporre anch'essa una grande
manifestazione aggregativa, concentrando
tutte le diciotto rappresentative regionali a
Roma, che di lì a poco sarebbe diventata
teatro di una delle manifestazioni più
suggestive e spettacolari dello sport in
assoluto. Col passare degli anni, la formula
della competizione fu corretta, arrivando alla
formula con i triangolari con una prima fase di
qualificazione e una seconda per
l'assegnazione del trofeo fino alla formula
attuale articolata su base biennale, in
adeguamento allo svolgimento della Coppa
Uefa per dilettanti. Venne introdotto, come
periodo di sperimentazione, anche il calcio a 5
femminile, disciplina che sta trovando sempre
maggior spazio nell'attività dei Comitati
Regionali e che non ha ancora una propria
manifestazione nazionale. Nel 2006, per la
prima volta, il Torneo si svolge nell'arco di due
anni: nel primo la fase di qualificazione, nel
secondo anno la fase finale, a cui arrivano sei
rappresentative per ogni categoria. Nel 2009,
a causa del terribile terremoto che colpì
l'intera provincia dell'Aquila, la Lega Dilettanti
decise di annullare la competizione e solo
nella fase di ricostruzione del territorio
aquilano la stessa Lega Dilettanti assegnò il
Torneo delle Regioni all'Abruzzo, acquisendo
il diritto di rappresentare l'Italia del calcio
dilettanti all'Uefa Region's Cup. Si pensò
anche ad un ringiovanimento dei limiti di età
passando dagli “under 23” delle prime
edizioni agli “under 21” fino all'attuale limite
degli “under 18”. Statisticamente il Lazio è
stata la prima regione a vincere il Torneo..
Nella categoria juniores è la Toscana che vanta
il maggior numero di successi nel calcio a 11
maschile con nove vittorie. Sette sono quelle
del Veneto, Cinque tornei per il Piemonte,
quattro per l'Abruzzo, tre per la Campania,
Friuli Venezia Giulia e Lombardia, uno Emilia
Romagna Mancano dall'albo i nomi della
Basilicata, Molise, Sardegna, Puglia, Liguria e
Trentino Alto Adige.
Vin.Terr.
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Rosa Schiraldi: il commosso ricordo da parte dei “suoi” avisini
Lo scorso 24 gennaio è venuta a mancare Rosa
Schiraldi, storica cofondatrice dell'Avis sezione
di Senise. Di seguito riportiamo uno stralcio
del pensiero che gli avisini senisesi hanno
voluto scrivere a suo ricordo.
Nella vita di ognuno esistono almeno due tipi
di famiglie: quella del sangue e poi quella che,
molti, incontrano sul proprio cammino quando
costruiscono e consolidano legami di amicizia
e di collaborazione, nel nome di un progetto
comune. Nel primo come nel secondo caso non
mancano mai i punti di riferimento che
trasformano l'esempio dell'agire in faro
splendente che illumina il cammino. Per questo
tutti noi, oggi, ci sentiamo orfani, perché si è
congedata dalla vita una persona che, con il
suo costante e quotidiano operato, è stata per
noi amica, consigliera, persona di famiglia,
compagna e guida per tanti progetti che
hanno sempre avuto nell'amore verso il
prossimo punto di arrivo e di ripartenza.
Ci mancherà la tua severità bonaria mista alla
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Testata iscritta nel registro delle
Pubblicazioni del Tribunale di
Lagonegro N. 3/2011
Direttore Responsabile
Mariapaola Vergallito
Redazione
Giuseppe Panaino
Maria Rosaria Rondinelli
Paolo Sinisgalli
Armando Arleo
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Progetto Grafico
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Mariapaola Vergallito
Hanno collaborato
Renato Iannibelli
Andrea Virgallita
Editore
Associazione AGORAUT
Stampa
Arti Grafiche Latronico
Senise-Pz
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tua grande umanità . Ci mancherà la voglia di
fare qualcosa per gli altri, che è stata sempre
più forte di qualsiasi impegno familiare o
personale e che, fino all'ultimo respiro, ha
prevalso nella tua mente e nel tuo cuore, più
risonante del dolore fisico che la malattia ti
stava procurando. Hai sempre creduto nella
forza di tanti cuori che si uniscono, di tanti
mani che si afferrano e che, se vogliono,
possono spostare le montagne. Lo ha
dimostrato uno dei regali più belli e importanti
che la tua forza di volontà e la tua lungimiranza
potessero fare al nostro territorio: l'Avis. Sei
stata la forza e la dolcezza insieme. La
caparbietà e la discrezione. Quella stessa
discrezione con la quale hai sempre agito e hai
sempre aiutato i più bisognosi, con gesti che
pochi, pochissimi conoscono, ma dei quali,
sappiamo, molti ti ringrazieranno. Noi ti
ricordiamo così: onnipresente e invisibile al
tempo stesso. Con la t-shirt bianca dell'Avis e i
guanti di lattice mentre tagliavi l'anguria per la
festa dei diciottenni. Sempre indaffarata,
instancabile, punto di riferimento e sicurezza
per chi si avvicinava per la prima volta
all'esperienza associativa. Forse non lo sai o,
magari lo immagini, ma ti tocca dover ancora
operare anche adesso che ti sei congedata
dalla vita terrena. Continuerai a farlo come
esempio vivo per chi ti ha conosciuto e il tuo
ricordo resterà a tutti noi come elemento
concreto di un testimone che ci hai passato e
che faremo di tutto per onorare”.
L'Arte internazionale al Mig
di Castronuovo di Sant'Andrea
Castronuovo di Sant'Andrea riscopre la sua antica
vocazione culturale riaprendo le porte della
Biblioteca Comunale “Alessandro Appella” e
inaugurando il MIG, il Museo Internazionale della
Grafica. La Biblioteca ha una ricca dotazione di libri
provenienti dal fondo del Prof. Alessandro Appella,
donato dai figli che l'hanno costantemente
accresciuto, e da molti altri intellettuali e artisti che
a Castronuovo sono venuti nel corso degli anni
(Giovanni Pugliese Carratelli, Enzio Cetrangolo,
Pietro Consagra, Mino Maccari, Carlo Belli,
Leonardo Sinisgalli, Libero De Libero, Albino Pierro,
Vanni Scheiwiller, Dino Ademesteanu, Pasquale
Saraceno, Gabriele De Rosa, Manlio Rossi-Doria,
Rocco Mazzarone, Paolo Di Stefano, Giovanni Ferri,
Tito Balestra, Valerio Magrelli, Valentino Zeichen,
Arnaldo Colasanti, Giuseppe Salvatori, Maria Pia
Ammirati, Valerio Volpini, Aglauco Casadio, Arnoldo
Ciarrocchi, Paolo Franci, Franco Gentilini, Stefano
De Luca, Giuseppe Bonaviri, Mario Trufelli, Stefano
D'Arrigo, Ambrogio Sparagna, Giuseppe Tedeschi,
Paolo Mauri, Antonella Anedda, Gianfilippo
Belardo, Franco Vitelli, Luigi Lambertini, Nino Ricci,
ecc. ) e spesso l'hanno arricchito con i segni del loro
passaggio (la scultura parietale di Maccari, la
ringhiera di Consagra, il pavimento della Piazza della
Civiltà Contadina di Strazza, il Monumento all'antica
acacia di Giacinto Cerone, ora al MUSMA, gli episodi
della vita di Sant'Andrea di Gianluigi Giovanola, le
fotografie dei vicoli del paese di Aldo La Capra,
Mario Cresci, Giuseppe Maino e Pasquale Ciliento,
le bacche di Sella del Titolo disegnate e dipinte da
José Ortega, gli angeli del paese scolpiti da Edo
Janich, la Via Crucis in ceramica di Pasquale Santoro
e quella incisa di Tonino Masini, il Cristo Crocifisso di
Pietro Guida, il Cristo deposto di Mauro Masi, ecc.).
Il MIG. Museo Internazionale della Grafica nasce
con una dotazione di 350 opere grafiche dei migliori
artisti contemporanei, italiani e stranieri, necessari
per coprire tutte le correnti e i gruppi che hanno
attraversato il XX secolo (cubismo, surrealismo,
astrattismo, Cobra, Forma, UNO, ecc. ), senza
dimenticare i migliori artisti lucani (Masi,
Guerricchio, Masini, Pasquale Santoro, Cerone,
Tarasco, ecc). necessari per mettere in luce
l'identità del territorio. La mostra di inaugurazione,
padrini tre incisori contemporanei di fama
internazionale, traccerà, in 100 opere, la storia della
grafica del Novecento e metterà in luce le ambizioni
e i programmi futuri del Museo con presenze come
Renoir, Bonnard, Degas, Matisse, Dufy, Picasso,
Calder, Chillida, Fautrier, Morandi, Bartolini, Viviani,
ecc
È prevista una stretta collaborazione con il MUSMA
di Matera che, oltre ad attivare uno scambio di
prestiti e comodati di alcune opere, si occuperà
della didattica prendendo contatti con le varie
scuole a cui il Museo intende rivolgersi.
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