marketing_il profilo professionale dell_ottico un falso problema che
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marketing_il profilo professionale dell_ottico un falso problema che
MARKETING scuola E occupazione un connubio virtuoso Ilprofiloprofess un falso problema che Il vivace confronto fra i protagonisti della tavola rotonda che si Bologna, pur nella diversità delle posizioni, ha lasciato intravedere L o scorso 6 febbraio, nell’ambito della quattordicesima edizione del Congresso interdisciplinare - appuntamento ormai tradizionale per il mondo dell’ottica organizzato a Bologna dall’Istituto Zaccagnini - si è tenuta una tavola rotonda, centrata sul tema: “L’educazione, le professionalità richieste e le prospettive nel settore dell’Ottica e dell’Optometria”. L’idea di riprendere il dibattito sul tema dell’occupazione nella distribuzione ottica ha una motivazione di fondo che scaturisce dalla costante constatazione della difficoltà di reperire ottici abilitati per coprire le richieste di svilup- po della distribuzione ottica e la normale rotazione demografica. Uno stimolo ulteriore ad affrontare il problema è venuto dalla presa di posizione dei coordinatori dei corsi di laurea in ottica optometria nei confronti di un articolo di Danilo Fatelli, apparso su PO (settembre 2009) sul tema dell’occupazione. L’articolo in questione si limitava a fare il punto, sulla situazione de jure, della formazione degli ottici, descrivendo i percorsi formativi che portano all’abilitazione della professione e, nel contempo, riportava i riconoscimenti che l’optometria italiana sta ottenendo. Incrociando i problemi occupazionali che il nostro Paese attraversa GLI OTTICI DIPLOMATI ATTIVI NELLA FILIERA OTTICA (stima al 31.12.2008) SETTORI DI ATTIVITÀ N° % PRODUZIONE 50 0,3 RETI DI VENDITA DELL’INDUSTRIA 200 1,5 IMPORTAZIONE/INGROSSO 35 0,2 14.000 96,3 250 1,7 14.535 100,0 DISTRIBUZIONE SPECIALIZZATA ALTRE ATTIVITÀ TOTALE 14 | PROFESSIONAL OPTOMETRY | MARZO 2010 in questa fase economica, con le motivazioni sopra citate, è apparso utile alimentare un dibattito, finora ferocemente rifiutato da chi dovrebbe avere a cuore le sorti del settore. L’obiettivo era di definire attese, necessità e ambizioni di chi nell’ottica svolge un ruolo attivo, vale a dire l’industria, la scuola e la distribuzione, sentito naturalmente il parere di chi svolge il ruolo ufficiale di normatore della formazione professionale. Il dibattito, a cui hanno partecipato esponenti nazionali e internazionali del mondo della cultura, dell’industria e della distribuzione, è stato introdotto da un intervento di Danilo Fatelli della Consulter di Milano che ha presentato una sintesi dei principali dati strutturali del settore per dimensionare il problema della disponibilità di ottici diplomati nell’ambito della filiera. Le prime due relazioni hanno fatto il punto su quanto accade in Europa in termini di formazione e professione ottica e/o optometrica. Nella prima il professor Shehzad Naroo dell’Aston University di Birmingham ha descritto i contenuti e i percorsi formativi attualmente adottati dai 27 Stati membri dell’Unione Europea. Nel tentativo marketing ionaledell’ottico: ne nasconde uno reale è tenuta nel corso dell’edizione del Congresso interdisciplinare di soluzioni condivisibili del profilo professionale. ario terzi LA DISTRIBUZIONE STRUTTURALE DELLA DISTRIBUZIONE OTTICA (stima al 31.12.2008) COMPOSIZIONE MEDIA DELL’ORGANICO DEI PDV OTTICI 2,6 NUMERO MEDIO DI OTTICI IN ORGANICO 1,5 di uniformare il sistema formativo, attualmente esploso su sette livelli, si è adottata, come schema di riferimento, la dichiarazione di Bologna del 1999. In futuro, in forza di tale decisione, il riconoscimento delle professionalità richieste per l’esercizio della professione partirà dalla verifica delle competenze acquisite nei singoli Paesi per poi definire i percorsi formativi che, colmando le lacune dei diversi sistemi, arriveranno alla concessione dell’autorizzazione all’esercizio della professione di optometrista. L’intervento del Prof. Naroo, che ha portato un contributo fondamentale per fare chiarezza su quanto accade in Europa, sull’evoluzione e sui principi sui quali si baserà l’evoluzione del sistema formativo nell’ambito ottico-optometrico, è stato seguito dall’intervento del Prof. Anto Rossetti, insegnante nella scuola di Stato e docente universitario a contratto, che ha ripercorso la storia dell’insegnamento dell’optometria in Italia, dal dopoguerra ad oggi, il cui primo atto fu, negli anni ’50, la presentazione, con un cortometraggio della “Settimana Incom” che veniva proiettato nei cinema, della scuola di ottica di Roma. Da allora l’offerta di percorsi formativi di ottica e di optometria si è diffusa ed ha raggiunto un livello di eccellenza che ha consentito a molti ottici di poter ottenere l’abilitazione ad esercitare la professione optometrica anche all’estero. Il punto di riferimento delle normative è il Diploma Europeo di Optometria dell’ECOO, ma, ad oggi, nessuno dei corsi disponibili ne soddisfa in pieno i suoi standard. Pragmaticamente il professor Anto Rossetti ha concluso che in attesa che venga messo ordine alla materia è “meglio avere competenze senza titoli che titoli senza competenze”. La fase introduttiva della tavola rotonda, costituita dalla presentazione dei temi connessi con la formazione professionale, si è conclusa con l’intervento della Professoressa Gabriella Tiberti, presidentessa della Rete degli Istituti statali di Ottica e Odontotecnica, che ha illustrato il profilo formativo e l’impegno in ore di formazione richiesto, dalla riforma del MIUR della scuola secondaria di secondo grado, pubblicato solo due giorni prima della tavola rotonda. La riforma ha confermato l’inquadramento della formazione nell’ambito della scuola superiore, dato importante rispetto alle vicende che riguardano il profilo dell’ottico. La seconda parte della tavola rotonda è stata dedicata agli interventi degli esponenti dell’industria, rappresentati dalla dott.ssa Marica Lava, della Ciba Vision, e dal dott. Gianluca Melzi di Essilor Italia. Questi interventi hanno evidenziato come, da un lato debbono essere approfondite aree di competenza per le singole categorie di prodotti e dall’altro dovrebbe trovar maggior spazio PROFESSIONAL OPTOMETRY | MARZO 2010 | 15 MARKETING l’insegnamento delle capacità relazionali per sostenere la funzione del “personal care” nell’assistenza tecnico scientifica agli ottici. In particolare il Dott. Melzi ha presentato una job description dell’ottico che sintetizza la visione del problema dell’azienda da lui rappresentata, i cui contenuti sono molto più ampi di quelli del piano di studi delle scuole. L’Ing. Riccardo Perdomi - Presidente dell’Andom (l’associazione che riunisce le imprese di distribuzione succursaliste) - ha illustrato la visione e le esigenze delle catene della distribuzione ottica e ha affermato che il consumatore, quando si rivolge a un ottico, dà per scontate e generalmente apprezza le sue competenze professionali di base che costituiscono lo zoccolo duro di una formazione che deve essere integrata da competenze relazionali, commerciali ed organizzative unitamente alla disponibilità di strumenti di supporto. Il dott. Fabio Bernardi della Avanzi Holding e il Dott. Giuseppe Calvo della Salmoiraghi & Viganò hanno proposto la visione del problema della formazione professionale dall’angolazione PARTECIPANTI Dott. Danilo Fatelli, Consulter Milano moderatore Prof. Shehzad Naroo, responsabile della formazione post-graduate dell’Aston University di Birmingham Prof. Anto Rossetti, docente d’IPSIA A. Mattioni (Cividale del Friuli), dell’Istituto B. Zaccagnini (Bologna) ed a contratto presso il C.L.O.O. Università di Padova Prof.ssa Gabriella Liberti, già Dirigente Scolatico dell’IPSIA E. De Amicis e Presidentessa della RENIOO, Rete degli Istituti statali di Ottica e Odontotecnica Dott.ssa Marica Lava, Responsabile Professional Affairs della Ciba Vision Dott. Gianluca Melzi, Direttore H. R. dell’Essilor Italia SpA Ing. Riccardo Perdomi, Presidente ANDOM e Vice Presidente Salmoiraghi & Viganò SpA Dott. Giuseppe Calvo, Responsabile Formazione della Salmoiraghi & Viganò SpA 16 | PROFESSIONAL OPTOMETRY | MARZO 2010 delle imprese di distribuzione. Il primo ha affermato che l’azienda investe molto per la crescita personale dei collaboratori. L’Avanzi School, in collaborazione con Istituti e Centri di Formazione, realizza propri percorsi formativi che sviluppano argomenti tecnico-professionali, gestionali e relazionali. Per stimolare la partecipazione a questi percorsi Avanzi mette a disposizione ogni anno 40 borse di studio per il conseguimento dell’abilitazione della professione ottica. Dal suo canto Il dott. Giuseppe Calvo, condividendo quanto affermato in tema di qualificazione professionale, ricorda che la S&V University realizza ogni anno 1800 giornate/uomo di formazione per la crescita professionale delle risorse umane dell’azienda. Secondo Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Benigno Zaccagnini, che ha organizzato la tavola rotonda, non sarà possibile trovare soluzioni che tengano conto delle diverse istanze in campo se tutti gli attori della istruzione, formazione e università, non compiranno un percorso comune da cui siano esclusi interessi estranei e corporativi. La conclusione più importante, a cui il dibattito ha portato, è quella che afferma che non ci può essere una sola soluzione formativa, ma che coesistono in Italia, come in Europa, più livelli professionali che corrispondono ad almeno due figure che dovrebbero seguire percorsi formativi differenziati e di grado diverso. La tavola rotonda si è conclusa con l’unanime volontà di proseguire il confronto tra le molteplici componenti della formazione dell’ottico e dell’optometrista e del settore, che porti a galla i temi reali del problema e consenta di arrivare a soluzioni condivisibili da tutti.