Appendice C – Sommatorie e altro Indice 1 Simbolo di somma
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Appendice C – Sommatorie e altro Indice 1 Simbolo di somma
1 UNIVR – Facoltà di Economia – Corso di Matematica – Sede di Vicenza Appendice C – Sommatorie e altro Indice 1 Simbolo di somma (sommatorie) 1 2 Simbolo di prodotto (produttorie) 3 3 Simbolo di fattoriale 3 4 I numeri di Pascal 4 In questa appendice parlo brevemente di una notazione importante in matematica e in genere in tutte le sue applicazioni. È una notazione formale molto utile, con la quale è bene prendere un po’ di confidenza: il simbolo di somma e le scritture dette sommatorie. Dedico qualche riga anche all’analogo simbolo di prodotto e ad altri due simboli che è bene ricordare: il fattoriale e il coefficiente binomiale. 1 Simbolo di somma (sommatorie) Pn Il simbolo i=m , con m, n naturali e n ≥ m, dice che si deve procedere alla somma dei valori dell’espressione, variabile con i, che lo segue. Quindi n X ai = am + am+1 + . . . + an . i=m Ad esempio 4 X ai = a1 + a2 + a3 + a4 i=3 i=1 i 2+3i , , 5 X i 3 4 5 = + + . 2 + 3i 11 14 17 Le quantità ai e che figurano nelle precedenti scritture, si dicono l’argomento della sommatoria, mentre la variabile i, che prende i valori naturali successivi indicati nel simbolo, si dice indice della sommatoria. Al posto di i si possono Pn trovare altre lettere: h, j, k, . . .. Quando l’argomento è costante (indipendente dall’indice), come ad esempio in i=m a, la scrittura indica la somma di (n− m+ 1) addendi uguali, cioè il prodotto dell’argomento per (n − m + 1). Ad esempio 4 X 7 = 7 + 7 + 7 = 7(4 − 2 + 1) = 21. i=2 L’uso del simbolo di somma ha lo scopo di sintetizzare scritture che potrebbero essere lunghe e noiose da scrivere: può quindi ad esempio servire a sintetizzare un polinomio di grado n, quando n è grande oppure quando n è generico.1 Un polinomio nella variabile x è un’espressione del tipo Pn (x) = a0 + a1 x + a2 x2 + . . . + an xn , an 6= 0, dove a0 , a1 , a2 , . . . , an sono numeri reali fissati, quindi noti, e x è una “variabile” i cui valori sono in un insieme numerico, in genere R. Usando quindi il simbolo di somma si può scrivere Pn (x) = n X ai xi , con an 6= 0, i=0 qualunque sia n. Ad esempio 1 + 2x + 3x2 + 4x3 + . . . + 101x100 = 100 X (k + 1)xk k=0 1 Naturalmente per poter sintetizzare uno specifico polinomio con una sommatoria occorre che i coefficienti del polinomio si possano scrivere attraverso una funzione dell’indice. 2 UNIVR – Facoltà di Economia – Corso di Matematica – Sede di Vicenza oppure, che è lo stesso, 101 X hxh−1 . h=0 Potrete incontrare nei vostri studi anche scritture come la seguente, in cui figurano una doppia sommatoria e un doppio indice: n X m X ai,j . i=1 j=0 Tale scrittura dice che per ogni valore di i da 1 a n occorre sviluppare la seconda sommatoria per j da 0 a m, quindi ad esempio 3 X 6 X ai,j = 3 X (ai,4 + ai,5 + ai,6 ) i=1 i=1 j=4 = (a1,4 + a1,5 + a1,6 ) + (a2,4 + a2,5 + a2,6 ) + (a3,4 + a3,5 + a3,6 ). Qualche studente potrebbe farsi questa bella domanda: è possibile scambiare i due simboli di somma? Provate a convincervi, con qualche caso particolare, che la risposta è sı̀.2 Vediamo ora qualche utile formula in cui si fa uso del simbolo di sommatoria. (a) La somma dei primi k numeri naturali: S= k X n= n=1 k(k + 1) . 2 La formula si può facilmente dimostrare, col metodo di Gauss3 S = 1 + S = k + 2 + (k − 1) + 3 + (k − 2) + . . . + (k − 1) + k ... + 2 + ma anche, per la proprietà commutativa, 1 Sommando membro a membro le due uguaglianze si ha 2S = (k + 1) + (k + 1) + . . . + (k + 1) , k volte e quindi S= k(k + 1) . 2 (b) È utile anche la formula che dà la somma dei primi k quadrati dei numeri naturali. Questa è k X n2 = n=1 k(k + 1)(2k + 1) . 6 Il procedimento che porta a tale risultato è piuttosto laborioso. (c) La somma dei primi k cubi dei numeri naturali k X k 2 (k + 1)2 n = = 4 n=1 3 k(k + 1) 2 2 = k X n=1 n !2 . Quindi la somma dei primi k cubi dei naturali è il quadrato della somma semplice dei primi k naturali. 2 Non è difficile intuire che c’è di mezzo la proprietà commutativa dell’addizione. ricavò questa formula quando aveva appena 7 anni. 3 Gauss UNIVR – Facoltà di Economia – Corso di Matematica – Sede di Vicenza 2 3 Simbolo di prodotto (produttorie) Quanto detto per le sommatorie si può ripetere, opportunamente adattato, per il simbolo di prodotto. n Y ai = a1 · a2 · . . . · an . i=1 Esempio n Y 2 = 2n . k=1 n Ricordo che 2 è il numero dei sottoinsiemi di un insieme di cardinalità n,4 cioè costituito da n elementi (distinti). Anche il simbolo di prodotto si può trovare ripetuto, o anche abbinato al simbolo si somma. Esempio 3 Y 5 Y (i + k) = i=1 k=4 o ancora 3 Y (i + 4)(i + 5) = (1 + 4)(1 + 5)(2 + 4)(2 + 5)(3 + 4)(3 + 5) = 5 · 6 · 6 · 7 · 7 · 8 = 70560 i=1 X 2 Y 3 2 2 X X i3 i i i i 1 8 3 = = · · = + = . k 1 2 3 6 6 6 2 i=1 i=1 i=1 k=1 È forse il caso di osservare che, mentre come per le somme, i doppi simboli di prodotto si possono scambiare, non è cosı̀ quando abbiamo somme di prodotti (o prodotti di somme). Lo studente provi a verificarlo nell’esempio qui sopra. 3 Simbolo di fattoriale Spesso si può trovare il simbolo “!” dopo un numero naturale: si legge “fattoriale del numero naturale” e indica, in modo sintetico, il prodotto del numero naturale stesso per tutti quelli che lo precedono. n! = n(n − 1)(n − 2) · . . . · 2 · 1. In particolare, se n = 1, visto che non ci sono naturali che precedono 1, intendiamo che 1! = 1. Quindi, ad esempio, abbiamo 2! = 2 · 1 = 2, 3! = 3 · 2 · 1 = 6, 4! = 4 · 3 · 2 · 1 = 24, . . . Osservando che n!, quando n ≥ 2, ha la proprietà n! = n · (n − 1)! per estendere tale proprietà anche ad 1 si conviene che sia 0! = 1, da cui 1! = 1 · 0!. Un aspetto che può tornare utile nel calcolo delle probabilità è il seguente: n! è il numero di tutti i possibili modi di scrivere un insieme finito elencando i suoi elementi. Mi spiego con un esempio: sia {a, b, c, d} un insieme di 4 elementi. Chiediamoci: in quanti modi lo possiamo scrivere scambiando (permutando) l’ordine dei suoi elementi? Possiamo ragionare cosı̀: il primo elemento lo possiamo scegliere in 4 modi (a, b, c oppure d). Il secondo elemento lo possiamo scegliere in 3 modi, visto che il primo è già scelto (se abbiamo scelto a come primo, non possiamo scegliere ancora a come secondo). Il terzo in 2 modi e in un solo modo il quarto. Quindi il numeo dei modi è 4 · 3 · 2 · 1 = 4! 4 Ricordo 5 che per tale motivo l’insieme dei sottoinsiemi di un insieme A, cioè l’insieme delle parti di A, è anche detto insieme potenza. si debba fare il prodotto (e non magari la somma) spero sia chiaro a tutti: per ogni scelta del primo elemento ne abbiamo 3 del secondo, quindi 4 · 3, . . . 5 Che UNIVR – Facoltà di Economia – Corso di Matematica – Sede di Vicenza 4 4 I numeri di Pascal I numeri di Pascal sono i numeri naturali che Pascal ha indicato con nk , dove n, k sono naturali e n ≥ k. Ad esempio 7 5 4 , , . 2 3 4 Il loro significato è espresso dall’uguaglianza n(n − 1) . . . (n − k + 1) n n! = = . k k! k!(n − k)! Si noti che in particolare n1 = n e che nn = 1. Verrebbe spontaneo pensare che il valore dei numeri di Pascal sia in genere un numero razionale e solo in casi particolari un naturale. Invece tali numeri sono sempre naturali. È facile verificare che, se n > k, essi presentano le seguenti proprietà: n n n n−1 n−1 = e = . k n−k k k k−1 Se poniamo, per convenzione, n0 = 1, possiamo estendere queste proprietà anche al caso n ≥ k ≥ 0. I numeri di Pascal possono essere utilizzati in vari ambiti. Nella teoria degli insiemi si ha, come sappiamo, che le parti di un insieme non vuoto di cardinalità n sono 2n . Ebbene, il numero invece delle parti di cardinalità k di un insieme di cardinalità n (ovviamente con k ≤ n) sono appunto nk . Tali parti di k elementi si dicono combinazioni di classe k degli n elementi dell’insieme: esse sono le parti che differiscono tra loro per almeno un elemento.6 Per tale motivo n tale numero si indica anche con Cn,k ; perciò Cn,k = k . I numeri di Pascal sono presenti anche nello sviluppo del binomio di Newton e, per tale motivo, si dicono anche coefficienti binomiali. (a + b)n n(n − 1) . . . (n − k + 1) n−k k n(n − 1) n−2 2 a b + ... + a b + . . . + bn = an + nan−1 b1 + 2 k! n n n n−1 1 n n−k k n n = a + a b + ...+ a b + ...+ b 0 1 k n n X n n−k k = a b . k k=0 Ora sommiamo tutti i coefficienti binomiali n X n n n n n = + + ...+ + ...+ . k 0 1 k n k=0 Alla stessa espressione si perviene però anche ponendo a = b = 1, quindi n X n k=0 k = (1 + 1)n = 2n . Il risultato non deve sorprendere: se si tiene conto del significato insiemistico del simbolo nk = numero delle parti costituite dai sottoinsiemi di classe k, e del fatto che tra le parti di un insieme c’è il sottoinsieme vuoto e tutto l’insieme stesso, il numero di tutti i sottoinsiemi di questo insieme sappiamo che è 2n . Per completare questi cenni di calcolo combinatorio osserviamo che si dicono disposizioni di classe k degli elementi di un insieme di cardinalità n tutti i sottoinsiemi ordinati di k elementiche differiscono tra loro o per l’ordine o per almeno un elemento. Il loro numero, indicato con Dn,k , è ovviamente nk · k! = n(n − 1) . . . (n − k + 1), dato che ogni sottoinsieme di k elementi, mutando l’ordine dei suoi elementi, dà k! sottoinsiemi. Quindi, mentre nelle combinazioni l’ordine non è rilevante, lo è invece nelle disposizioni. È chiaro che le disposizioni sono di più delle combinazioni. 6 Trattandosi di sottoinsiemi, l’ordine non è rilevante, cioè sottoinsiemi che differiscono solo per l’ordine sono uguali.