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Mercurio Aprile 2011
ne li on N.1 - Aprile 2011 Leggi il giornalino su www.romacastelli.it/vivavocescuola PINOCCHIO È TRA NOI! di Rocco Fondacaro C’è un momento nella vita in cui realtà e immaginazione si confondono, questo momento è certamente l’infanzia quando ci si lascia trasportare da fantasie di vario genere che non hanno altro scopo che far sentire importanti. Si cresce e, poi, viene il giorno in cui si abbandonano i propri mondi fantastici e immaginari per affrontare il mondo reale fatto spesso di delusioni e di aspetti poco graditi. Gli anni insegnano a distinguere la realtà dalla fantasia, ma non tutti riescono a superare questa linea piuttosto netta! Il problema diventa molto serio se a non crescere sono gli adulti che nascondono la verità a se stessi e agli altri. Capita che in svariate occasioni ci si cimenti nel dire bugie, ma c’è bugia e bugia: c’è chi racconta storie altrui di tradimenti, di vita intrise di pettegolezzo di bassa lega, solo per demolire l’immagine pulita di un amico, un collega o un vicino di casa. Ecco allora che la bugia diventa maldicenza e questa è la peggiore delle bugie perché detta con la consapevolezza di fare del male, di veder soffrire o addirittura annientare la persona oggetto della menzogna. Altre volte si ricorre alla bugia per nascondere una verità dolorosa, lo si fa a fin di bene senza sapere come reagisce la persona a cui è stata nascosta l’amara verità. In questo caso la bugia, o verità non detta, è necessa- ria in attesa di tempi migliori per svelare la cruda realtà. C’è poi chi, con metodo quasi scientifico, mente sulla propria persona: ci sono per- SOMMARIO Attualità ......................................................... 2-6 Alla scoperta di noi .................................... 7-13 Angolo della poesia ...................................... 6-7 Progetti, Manifestazioni e Conferenze...........10 Umorismo e Tempo libero......................... 13-14 sone che sono riuscite per molto tempo a nascondere la verità sul lavoro (mai ottenuto), sugli esami universitari fino al momento della discussione della tesi, su di sé e sulla famiglia. E, anche quando il loro castello crolla, non si fermano continuando a mentire perché hanno bisogno della menzogna per sopravvivere in un mondo che non li vede protagonisti. Ci sono, poi, i professionisti della bugia, coloro che ne fanno un lavoro vero e proprio: sono i truffatori che si costruiscono un’immagine approfittando della credulità e dell’ingenuità del prossimo. Queste persone riescono a mentire, con successo, persino alla macchina della verità! I bugiardi sono così abili nel raccontare la loro “falsa verità” che finiscono, loro stessi, per credere davvero a quel che dicono, continuando a mentire anche di fronte all’evidenza, senza farsi troppi problemi. In genere, per paura di soffrire o di perdere qualche privilegio, si accetta più una falsa verità che la dura realtà; una bugia detta da una persona di cui si ha una bassa considerazione, che non appartiene al proprio mondo può dar fastidio ma raramente fa male perché non tocca i propri sentimenti e sensibilità. [...] Continua a pag 2 Attualità Continua dalla prima pagina PINOCCHIO E’ TRA NOI! Ma scoprire che una bugia arrivi da una persona a cui ci lega un sentimento di stima, amicizia o amore fa molto male, addirittura riesce ad abbattere la nostra sicurezza e in queste occasioni escono fuori tutte le nostre debolezze. Si soffre, ci si chiede perché e non ci si rassegna di essere stati traditi. Qui la bugia è tradimento e ci si sente indifesi e insicuri. Spesso le bugie non arrivano solo dall’esterno ma ce le raccontiamo anche da soli, per superare, ad esempio, la fine di una storia d’amore, una perdita, un fallimento; in questo caso forse il fine giustifica i mezzi, ma solo se la bugia serve a creare uno schermo dietro il quale proteggerci e, soprattutto, senza che gli altri ne vengano ad essere coinvolti o toccati. Gli psicologi consigliano, per smascherare un bugiardo, di guardarlo dritto negli occhi senza abbassare lo sguardo. Bastano minimi fremiti, movimenti degli occhi o del corpo, un respiro con diversa cadenza che, come un campanello d’allarme, sbugiardano “il pinocchio”. Attenzione però ai timidi, ai loro sguardi bassi, ai loro movimenti, perché scambiare un timido per un bugiardo o un bugiardo per timido non è proprio la stessa cosa! E voi da quanto tempo non dite una bugia? Io, da molto tempo, ma ora devo andare perché ho un incontro riservato con il Papa per parlare delle mie debolezze! PROVERBI * * * * * * * 2 La bugia è madre dell'inganno. La lingua d'un muto è da preferire a quella d'un bugiardo. I bugiardi giurano più volentieri che gli altri. E più facile acchiappare un bugiardo che uno zoppo. Le bugie hanno le gambe corte. Le bugie sono l'arma della gente da poco. Costa poco prometter con parole, a chi promesse mantener non vuole. LE “MERAVIGLIE” DEI TRENI di Patrizio Natalini IV A tga Credo sia giusto portare all’attenzione dei nostri lettori i disagi di noi “pendolari”. Non è una cosa che passa inosservata la pietosa condizione in cui si trovano i treni pubblici, solo entrando nel vagone la prima cosa che il passeggero deve affrontare, è una svariata moltitudine di odori acri e pestilenziali (dovuti anche alla “discutibile” condizione dei bagni) ma non è finita qui! Perché, se riesci a tenere sottocontrollo il tuo apparato digerente ecco che ti si presenta la prossima sfida trovare un posto che sia “utilizzabile”, quante volte vi sarà capitato di trovare dei sedili sporchi? Già v’immagino alla ricerca di un sedile libero da macchie e sporcizia. Le gravi mancanze non sono solo dovute a una “scarsa” igiene, non vi capita mai di sedervi su un sedile quasi completamente “lacerato” ? E chi è stato a ridurlo in quel modo? Perché qualcuno trova divertente il danneggiamento e la distruzione sistematica di tutto ciò che non è proprio? Possibile che questi “artisti” non riescano a sfogare in altri modi i loro “istinti talentuosi” ? Si vede spesso molti ragazzi trattare il treno come una stalla, li vedi lì come animali selvaggi a fare i propri comodi, incuranti di chi hanno vicino. Questi “poveri ragazzi” non rispettano alcuna regola: imbrattano con scarabocchi e distruggono i braccioli, ascoltano la musica ad alto volume senza pensare se agli altri malcapitati passeggeri la loro pseudo musica possa essere gradita; poi fumano come se il vagone fosse deserto e parlano tra loro con un vocabolario che quello del coatto a confronto è da oratorio! I modi di questi disadattati sono propri dei teppisti che urlano, si scherniscono tra loro solo per noia, vanno su e giù per il treno alla ricerca di eventuali prede con cui attaccar briga e menare le mani se possibile e, talvolta, per stupido divertimento, utilizzano il freno d’emergenza causando nuovi disagi. E che dire dei ritardi che pesano notevolmente sulla pazienza di noi pendolari? Per le grandi tratte si è raggiunto un’accettabile grado di efficienza, ma per quelle locali, che riguardano anche noi studenti, il problema è piuttosto serio! Non c’è mattina che il nostro treno, , proveniente da Roma Termini, o per problemi tecnici o per fermate impreviste lungo la tratta, arriva con pesante ritardo e noi continuiamo a subire passivamente e in silenzio i disagi! Ma il peggio si verifica al ritorno con il treno delle 14:46 (quello prima non coincide con l’uscita da scuola) che se dovesse far ritardo sposta il pranzo di molti di noi alle 16! Come si fa a pretendere di iniziare a studiare dopo una giornata così? E molti di noi oltre a provare a studiare, praticano sport, musica o altre attività giovanili e formative. Dobbiamo rassegnarci a questo stato di cose o forse sarebbe utile far sentire la nostra voce? Ma come? Si può fare un sit-in sui binari, protestare in stazione, scrivere (sapendo che nessuno ci risponderà mai), urlare, ma la soluzione sarebbe che gli amministratori locali provassero per una settimana a vivere da pendolari e allora, forse sì, che qualcosa potrà cambiare. Sto scrivendo in attesa che arrivi il treno, che, indovinate un po’, è …. in ritardo, non ho fretta tanto prima o poi arriverà! Aprile 2011- n° 1 Attualità ULTIME.... DALLA STORIA! di Rocco Fondacaro Marco Moscati Ci sono voluti 67 anni per dare un nome ad altre due delle ultime vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Grazie alle moderne tecniche, i RIS, con l’analisi del DNA dei resti contenuti in due dei dodici sepolcri del sacrario romano rimasti finora senza nome, hanno potuto restituire ad altri due martiri libertà il fondamentale diritto di essere riconosciuti come persone e non come numero di un barbaro e disumano eccidio. I carabinieri dei RIS, dopo aver riesumato i resti di tutti i dodici sarcofagi rimasti senza nome e cioè il 3, 52, 98, 122, 155, 264, 272, 273, 276, 283, 284 e 329, sono riusciti, con i DNA, che avevano a disposizione, di cinque dei familiari delle vittime, a dare un nome ai poveri resti contenuti nel sarcofago n° 273 e n° 283 e precisamente Salvatore La Rosa e Marco Moscati. Salvatore La Rosa era un soldato siciliano sbandato dopo l’8 settembre e poi tradito a Roma da una spiata che lo aveva fatto rinchiudere a Regina Coeli. Il suo riconoscimento è stato possibile grazie alla stessa figlia, la signora Angela Alaimo La Rosa di Aragona, un paese dell’agrigentino in Sicilia. Marco Moscati era, invece, un partigiano ebreo che Aprile 2011- n° 1 Salvatore La Rosa faceva parte della banda partigiana di Pino Levi Cavaglione, che ne ha raccontato la storia nel suo libro “Guerriglia nei Castelli Romani”. Il riconoscimento di Marco Moscati è stato possibile confrontando il DNA fornito dal fratello Angelo. Marco, giovane piazzista, aveva solo 24 anni quando era stato ucciso. L’avevano arrestato per una spiata il 15 febbraio del ’44, sulla scalinata di Trinità dei Monti. Era andato nei pressi di piazza di Spagna a rilevare un piccolo carico di armi che doveva portare a un gruppo di partigiani dei Castelli. Mentre stava pagando erano arrivati i fascisti, e dopo averlo inseguito, l’avevano arrestato. Alle Fosse Ardeatine, insieme a lui, fu ucciso, non ancora trentenne, anche suo fratello Emanuele (i suoi resti sono contenuti nel sarcofago 245), mentre un altro degli otto fratelli Moscati, David, morì ad Auschwitz a soli 17 anni. Il tentativo da parte dei familiari di Moscati di veder riconosciuti i resti del loro congiunto, anni fa, ebbe un esito amaro; i congiunti di Marco erano certi che i resti della tomba n° 329, l’unica contrassegnata da una stella di David, fossero quelli del loro caro. Per anni alcune famiglie dei caduti, hanno chie- sto, invano, un aiuto alla “Onorcaduti”, struttura del Ministero della Difesa, senza mai ricevere un riscontro positivo fino al 2010 quando, grazie alla costanza e caparbietà dei familiari e delle associazioni dei caduti, c’è stato l’intervento diretto dei RIS che ha portato ai noti risultati di questi giorni. Il mistero dei dodici sarcofagi senza nome era inquietante: era noto che dal carcere di Regina Coeli erano usciti 335 uomini, caricati, in quel pomeriggio del 24 marzo del 1944, su camion diretti alle cave ardeatine per andare a morire. L’unico testimone dell’eccidio fu un porcaro che da una collinetta vicina aveva assistito alla strage senza poter far nulla. Solo in giugno, dopo l’ingresso degli Alleati in Roma, era stato scoperto il luogo dell’eccidio, che fu fatto saltare dagli stessi nazisti, agli ordini di Kappler e Priebke, per nascondere l’orrore. Nel luglio del ’44 il professor Ascarelli aveva riesumato le vittime, estraendole una ad una dall’orribile mucchio di corpi irriconoscibili, largo cinque metri, lungo altrettanto e alto un metro e mezzo. Il riconoscimento delle vittime andava avanti lentamente, in mezzo a enormi difficoltà, affidato ai poveri familiari in cerca di qualche segno, come un vecchio orologio, un brandello di vestito, montature di occhiali, anelli, penne stilografiche, fazzoletti e altro. Alla fine il conto degli identificati si fermò a 323 vittime. Mancavano ancora 12 corpi da riconoscere che oggi sono diventati 10. Si conoscevano i nomi di molte delle vittime rimaste senza una tomba certa: 5 nomi di ebrei come Marco Moscati, Cesare Calò, Marian Reicher, Bernard Soike, Hein Eric Tuchmann; e poi i nomi di Salvatore La Rosa, Alfredo Maggini, Remo Monti, Michele Partiti, Cosimo Di Micco. I carabinieri del Ris sperano di arrivare ad altri risultati positivi, l’intervento dello Stato, a questo punto, è fondamentale, visto che per Moscati il primo tentativo di riconoscimento, andato a vuoto, fu finanziato totalmente dalla sua famiglia. Resta, soprattutto, la testarda volontà dei parenti delle altre vittime di andare avanti per avere una tomba che ricordi il sacrificio dei loro cari e che sia un ponte perenne tra il passato e il futuro, tra la storia, con i suoi terribili e drammatici capitoli, e la memoria che deve essere mantenuta viva per le generazioni future. 3 Attualità NUCLERARE: a favore o contro? di Maccarrone Melania III A oga Il nucleare è stato spesso associato alla bomba atomica e alle possibili conseguenze di una guerra atomica o di un incidente in un impianto civile. Questi spettri hanno, per anni, alimentato l’opposizione al nucleare anche per usi pacifici. Ma siamo veramente sicuri che il nucleare sia qualcosa di totalmente negativo? Questo è un argomento che genera sempre divisioni nette nella nostra società. La maggior parte delle le persone ha già preso una posizione favorevole o contraria, ormai sono poche le per- 4 sone che non hanno ancora un parere. Per parlare del nucleare, innanzitutto, bisogna capire come ogni cosa abbia i suoi pro e i suoi contro, pertanto non può essere considerato del tutto negativo o totalmente positivo. Forse non tutti sanno che le centrali nucleari non producono anidride carbonica ed ossidi di azoto e di zolfo, principali cause del buco nell'ozono e dell'effetto serra; la produzione di energia nucleare, poi, riduce l'importazione di petrolio e la dipendenza delle economie dal petrolio. La copertura del fabbisogno energetico interno tramite il nucleare riduce la possibilità degli shock esterni sull'economia e consente ai governi un minore carico di spesa sulla bilancia dei pagamenti con l'estero. Il tutto si traduce in una maggiore stabilità del sistema economico nazionale. Infine l’Italia è alla mercé degli altri stati basta pensare al famoso blackout di qualche anno fa, avvenuto perché ci fu un blocco dell’energia dalla Russia, nostro grande fornitore. Si deve ricordare anche che le principali riserve petrolifere sono concentrate in pochi paesi ad elevata instabilità politica (Medio Oriente) che rischia di trasmettersi anche nei paesi fortemente dipendenti dall'importazione del petrolio. I fautori del contro, invece, sostengono che il nucleare è pericoloso visto l'epilogo di Chernobyl. Se da un lato le nuove centrali di ultima generazione garantiscono un livello di sicurezza elevato, dall'altro non si può fare a meno di pensare a ciò che è accaduto. Un altro punto fondamentale dei contro è quello delle scorie che per via della loro radioattività sono nocive. Il nucleare, inoltre, comporta costi elevati fin dalla realizzazione degli impianti. Vanno poi ad aggiungersi i costi militari per garantire la sicurezza dagli attentati terroristici e i costi per smantellare la centrale nucleare al termine della sua attività. Oltre ciò c’è anche la paura di una connessione tra la produzione civile di energia nucleare e l'industria bellica. E’ vero anche, però, che la catastrofe di Chernobyl è avvenuta per un errore umano in cui sono state violate tutte le procedure di protezione e adesso con i sistemi di sicurezza più elevati e anche con maggiore coscienza e prudenza non dovrebbe più accadere. Per quanto riguarda le scorie si sente sempre dire che è impossibile poter ridurre la loro radioattività e sorprendentemente non è vero: esistono in anzitutto degli impianti di rigenerazione in grado di estrarre l'uranio dalle scorie e renderlo riutilizzabile nel processo di fissione nucleare. Le scorie inoltre potranno essere “riprocessate” in altre tipologie di reattori con la speranza di ottenere produzione collate- Aprile 2011- n° 1 Attualità rale di energia elettrica. Nel caso esse vengano “riprocessate” col solo obiettivo di diminuirne la radioattività, sarà necessario un tempo di almeno 40 anni per assistere a un calo della radioattività del 99,9%. Il vero problema delle scorie è se, come si vocifera, se ne inizi ad occupare la mafia per di più in modo inappropriato: occorre tenere le scorie sempre sotto controllo nei bunker sotterranei schermati, di certo non di gettarle in un luogo a caso. Comunque non è solo il nucleare a creare dei problemi perché sono testimoni di ciò, per esempio, i tanti disastri causati dal petrolio nelle acque. E’ vero che la maggior parte di noi ha già un’opinione sul nucleare, ma chi è poco informato non si astiene dal dare un parere dettato più dall’onda emotiva che da una reale conoscenza del problema. Nessuno verifica se quel poco che sa sia corretto o meno, nessuno di questi si informa, approfondisce e questo perché i mass-media hanno manipolato la maggior parte delle menti senza che nessuna “vittima” s’accorgesse di nulla e reagisse a questa disinformazione a senso unico! Comunque aldilà dei timori per il nucleare dovremmo capire che il rischio per la nostra salute è già presente perché, nonostante in Italia non ci siano centrali in funzione, a meno di 200 km dai nostri confini ce ne sono 13 quali: Phenix, Tricast, Cruas, Saint-Alban, Bugey e Fessenheim in Francia; Muenleberg, Goesgen, Beznau e Leibstadt in Svizzera; Grundemmingen e Isar in Germania; Krsko in Slovenia. E’ chiaro che se succedesse un altro errore in una di esse il pericolo per noi italiani sarebbe identico a quello provocabile da una ipotetica centrale nucleare italiana. La differenza? Che se la centrale che ha causato problemi fosse nostra almeno oltre ai disagi avremmo anche migliorato fino ad allora l’economia del nostro stato. Dobbiamo reagire a questa impasse sul nucleare perché ci sono in gioco le sorti economiche e sociali del nostro paese, se non vogliamo restare indietro e rimanere al passo con i paesi più industrializzati bisogna fare un grande sforzo anche intellettuale e muoversi anche verso fonti di energia rinnovabile che da sole non saranno sufficienti da sole fornire l’energia di cui abbiamo bisogno. Questo può essere un primo passo di un cammino che ci porterà lontano. Aprile 2011- n° 1 La donazione degli organi di Abatini Giorgia III A oit La donazione degli organi è un’operazione chirurgica, che viene effettuata su soggetti con organi mal funzionanti. Questa donazione, non obbligatoria, a volte può essere così speciale da poter salvare la vita a colui che sta male, ecco perché ora racconterò di uno dei tanti casi di cui soffrono le persone che hanno un problema di questo genere. Andrea e Sara erano fidanzati da sei mesi, un giorno si giurarono amore eterno sotto una quercia, ogni bacio aveva un’emozione diversa, ad ogni abbraccio lei si sentiva un nuovo brivido. Delle volte invece lei lo sentiva lontano, in un mondo tutto suo, dalla quale era esclusa, altre lui le faceva male al cuore con la sua freddezza. Un giorno, poi, lei provò un dolore indescrivibile, una fitta al cuore, come se qualcuno glielo volesse strappare, cadde a terra e lui la raccolse e al risveglio di ritrovò in ospedale. Sentiva il padre che piangeva e il dottore che diceva che avrebbe dovuta essere operata al cuore. Per questo intervento doveva essere trasferita in un altro ospedale, lasciò con la morte “nel cuore” la città. Ricordava Andrea alla stazione che la guardava con i suoi occhi verdi, che l’aveva presa per mano augurandole buona fortuna, e così partì. Sette mesi dopo, tornata in città, sana e salva, andò a salutare alcuni amici, e poi con la gioia negli occhi si precipitò a casa di Andrea. Voleva sapere cosa pro- vava ancora per lei, dato che non aveva ricevuto né una cartolina, né una sua dolce lettera. Quando arrivò a casa, la sorella di Andrea, Simona, le aprì la porta, ma nel suo sguardo c’era qualcosa che non andava; Sara chiese dell’amato, ricevette un biglietto sul quale c’era un messaggio di Andrea, che diceva semplicemente: “TI AMO”. Andrea era morto e come ultimo regalo donò a Simona il suo cuore; non avrebbe mai potuto lasciare morire il suo amore, la donna per cui viveva, voleva che lei continuasse a vivere e, non trovando altro modo per salvarla, si era sacrificato donandole, una parte di lui, il suo cuore, che avrebbe continuato a vivere dentro di lei per sempre e che racchiudeva tutto l’amore che provava. Ci sono persone che muoiono continuamente, per malattie, o perché uccise, persone che non conosciamo neanche, ma donando un organo, il sangue, si può aiutare chi ne ha bisogno, dare una speranza a chi non può vivere a lungo e non ha molte speranze di vita. Non tutti siamo uguali con lo stesso modo di pensare, molti hanno paura anche di dare qualcosa di piccolo, di insignificante. Per chi sta male anche poco può far molto, regala il tempo che non ha più e lo aiuta a vivere una vita nuova. 5 Attualità IL CALCIO una parola, mille problemi! L’ANGOLO DELLA POESIA UN GESTO PER IL MONDO… di Liliana Trovato I C di D.M. Il calcio è un bellissimo gioco se giocato sportivamente, rende le persone felici e serene, perché è sempre bello vedere una partita, dei tifosi accomunati da sciarpe e colori dello stesso colore, uno spettacolo che come tutti gli spettacolo deve appassionare e non tirare fuori gli istinti più bestiali dell’uomo. A volte le partite possono diventare, a tutti gli effetti, anche battaglie, con scontri e aggressioni in campo e fuori; ciò avviene quando si giocano partite che i tifosi sentono particolarmente e, capita spesso, che gli arbitri sbaglino. Sembra sia diventato uno sport nazionale polemizzare sui loro errori, inveire contro di loro ipotizzando chissà quali manovre di palazzo! Ma si sono mai messe nei panni dell’arbitro che, come tutte le persone umane, può sbagliare? Certamente no, l’importante è vincere e quando lo fa la propria squadra, magari con un “aiuto arbitrale”, tutto è normale dimenticando che proprio criti- 6 cavano l’operato di questi giudici. Non si accettano i propri insuccessi, c’è sempre qualcuno che è causa di essi, loro stessi sono solo vittime mai l’origine delle proprie sconfitte! Se gli altri vincono non lo fanno perché sono migliori ma perché ci hanno fatto un torto! L’invidia, la gelosia che brutti sentimenti! A questo mondo (quello del calcio) fanno parte persone che hanno vite aride, la cosa più importante o quasi è che la propria squadra vinca, se perde è una tragedia e ne risentirà tutta la settimana di lavoro o di studio che sia. Una vita piena di sentimenti, di valori, di hobby, di cose da fare ed anche di problemi tiene conto del calcio solo come sana passione e non come ragione di vita, chi segue il calcio in modo esagerato e non ha altro che riempia le proprie giornate è una persona “povera”, che deve crescere e trovare, magari, il senso della propria vita. Ai bambini del mondo che muoiono di fame regalerei il mio piatto sempre pieno. Ai bambini del mondo che muoiono di sete regalerei il mio bicchiere sempre pieno. Ai bambini del mondo che muoiono di malattie regalerei un anno della mia vita perso a lamentarmi del troppo. Se potessi regalerei le mie mani per costruire un mondo nuovo, donerei il mio cuore per vedere l’amore, offrirei la mia mente per sperare nel domani. Nessuno dovrà più piangere, il mondo verrà inondato da grandi sorrisi, e il mio gesto sarà, per tutti, l’inizio di vita nuova. Aprile 2011- n° 1 Alla scoperta di noi L’ANGOLO DELLA POESIA UN ADDIO UN INTERVISTA PARTICOLARE di Sollecchia Jessica I E di Sollecchia Jessica I E Mi hai lasciato sola qui a pensare, mi hai lasciato sola a piangere per una storia finita e non più nostra. Vedo ancora la tua ombra, là dove la luce sbiadisce, lontano dalla mia, piena di vita. Odo ancora la tua voce, mi strazia l’anima, e i miei occhi non hanno più lacrime perché sono finite come la storia tra noi. LA FELICITÀ di Liliana Trovato I C La felicità, attimo di luce che illumina la vita, emozione che accelera i battiti del cuore, gioia di un passato importante, sorriso che dura un eternità, abbraccio immenso che scalda il cuore. Aprile 2011- n° 1 Scorrendo le pagine di un vecchio numero del Mercurio mi sono soffermata su un’intervista ad un docente che ora non insegna più in questo istituto. Leggendo con curiosità le risposte sentivo che non era una delle solite interviste ma si trattava di una bella finestra su un mondo poco conosciuto. L’intervista, poi, al suo cane Margot mi ha fatto ancora di più pensare fin quando ho scoperto che questa strana coppia in realtà erano una cosa sola, una coppia veramente speciale. Chiedendo in giro a qualche insegnante ho scoperto che il docente in questione era affetto da cecità e a scuola era accompagnato dal suo fedele cane, pastore tedesco, Margot. Dai racconti dei suoi colleghi e dal tenore della sua intervista subito sono emerse le sue immense qualità, che, nonostante il suo handicap, si sono fatte apprezzare. Devo confessare che mi sarebbe piaciuto conoscerlo, parlare con lui e capire come poteva essere così sereno! La cosa che mi ha colpito di più nel leg- gere la sua intervista è stata la risposta alla domanda “se potessi aver un super potere quale vorresti avere?” Chiunque nelle sue condizioni avrebbe risposto di volere riacquistare la vista, con grande sorpresa lui desiderava solo conoscere tutte le lingue del mondo… e non avere la possibilità di vedere di nuovo! Io non avrei avuto dubbi ma la sua grande forza è stata quella di essere, anche in questo, una persona unica! E’ riuscito anche ad indicare l’ultimo libro letto e l’ultimo film visto, come posso capire qualcosa che la mia giovane età ancora non mi ha insegnato? Attraverso suoni, parole e la sua grande sensibilità riesce a “vivere” un libro e un film cogliendo aspetti che a noi certamente sfuggono. Questo incontro virtuale mi ha insegnato tante cose, mi ha fatto riflettere anche sulla vita così uguale per tutti ma tanto diversa! Non dobbiamo fermarci a desiderare egoisticamente cose che non cambiano la nostra vita, ma accettare i nostri difetti, le nostre diversità ed essere accettati per quello che si è! 7 Alla scoperta di noi Appuntamento con la verità di Melania Maccarrone III Aoga “ La grazia in qualche modo OSCAR WILD La grazia in qualche modo, il fiore delle cose sfugge a noi, i più miseri di tutti, i più infelici. Noi che per pietà dobbiamo vivere la vita di altri non la nostra. E poi distruggerla con tutto dentro. Era ben diverso quando l’anima e corpo pareva si fondessero in sinfonie mistiche. “ Immagina una regione e pensa che è impossibile conoscere ogni angolo di essa con i nostri piedi. Questa regione fa parte di uno stato e lo stato assieme ad altri forma un continente e come ben tutti sappiamo esistono ben cinque continenti. Essi sono racchiusi nella Terra che non è altro che un granello di sabbia al confronto del Sole. Che non è altro che un altro granello di sabbia nel nostro sistema solare che occupa solo una parte della nostra galassia e oltre alla nostra si stima che ci siano 100 miliardi di galassie entro 13 miliardi di anni luce da noi, all’interno di un Universo forse persino infinito! E allora cosa è importante in questa infinita grandezza? Qual è il senso dell’esistenza umana? Non conosciamo realmente il senso della vita, possiamo solo ipotizzarlo cercando di distaccarci totalmente da tutto ciò che abbiamo inventato, e non dobbiamo inseguire la verità ma abbracciarla dolcemente. Credo che la risposta a ogni cosa sia l’amore. Ma con la parola amore non intendo solo l’attrazione fra due persone, perché se, come scrive Dante, amore è quel sentimento che “move il sole e l’altre stelle”, ridurlo all’attrazione tra due individui è assolutamente riduttivo. Sembra semplice dire che il senso della vita è l’amore ma non è un cliché, perché in realtà questa frase racchiude un profondo significato. Troppi hanno abbandonato sé stessi solo per adattarsi meglio a questa società menzognera. Abbiamo creato strumenti, sistemi e concetti. Abbiamo creato diversi linguaggi e tra le parole siamo stati talmente sciocchi da creare anche la parola “impossibile”. Abbiamo limitato la nostra libertà sperando nell’inverso. Io credo che tutte le leggi che abbiamo creato sarebbero state inutili se tutti avessero capito cos’è realmente l’amore e se avessero imparato a rispettare se stessi e il resto del mondo. Tutte le cose materiali ci allontanano dalla nostra anima e nessuna cultura materialistica può soddisfarla: abbiamo perso il senso della nostra esistenza e spesso ciò causa malessere. Per molti esistono solo gli oggetti tangibili ma allora i nostri sentimenti come l’amore, la gioia o l’ira sono tangibili? No, eppure esistono. Li sentiamo vivi dentro di noi. E in realtà viviamo di emozioni e di pensieri tanto che Oscar Wilde diceva “la vita è ciò che succede mentre noi pensiamo ad altro”. È come se tutto ciò che ci circonda non esistesse, anche se gli oggetti sono tangibili ma in realtà sono nulli. Io credo che questo non sia un mondo sano e negarlo è vano. È pieno di negatività e ciò è dimostrato dalle guerre che ci sono adesso e che ci sono sempre state, dal fatto che nei paesi sottosviluppati troppi non hanno una vita dignitosa, dai nostri malesseri interiori, e da sentimenti come l’invidia, l’ipocrisia oppure la frivolezza che ci alleggiano intorno. Tutto questo e altro ha inquinato le nostre anime, le nostre vite e atrofizzato spesso il nostro cuore. Milioni di persone credono che per vivere basti la bellezza, lo sport, il denaro e tutto ciò che di materiale c’è. Ma così non facciamo altro che allontanarci da ciò che cerchiamo realmente: la felicità. Ci stiamo ingannando da soli! MERCURIO E' ANCHE ONLINE ! Scarica la tua copia vai su www.romacastelli.it e clicca su viv@vocescuola oppure vai nel sito della scuola www.nicolagarrone.it 8 Aprile 2011- n° 1 Alla scoperta di noi Gli uomini non cambiano di De Fusco Sofia II A Una canzone che mi ha molto colpita è “Gli uomini non cambiano” di Mia Martini. Già il titolo rende perfettamente l’idea del contenuto della canzone, che all’apparenza sembrerebbe la solita composizione femminista in cui appaiono solo donne forti e sfacciate. Questa canzone invece non racchiude delle parole, ma le righe stampate sul foglio sembrano voler raccontare la rabbia delle donne verso alcuni tipi di uomini, attraverso la voce decisa, roca e graffiata di Mia Martini. Come dice la canzone, tutte noi da bambine abbiamo sempre combattuto anche solo per un sorriso di nostro padre. Eravamo, per cosi dire, “innamorate” di lui che è stato il primo uomo che abbiamo conosciuto e al quale abbiamo voluto subito LE COSE CHE AMO bene. Ma, nonostante ciò, un suo sorriso era difficile da ottenere, era molto più severo della mamma, specie nella nostra adolescenza, il periodo critico in cui padre e figlia non riescono a comunicare e tra i due c’è sempre un po’ di amaro. Così, come dice la canzone, “ho lottato per cambiarlo” cercando di apparire migliore ai suoi occhi. Ma ogni tentativo era vano e apparivo sempre “la sua figlia sgangherata” che trovava riparo solo in altri uomini, magari in quelli sbagliati che mentono pur di arrivare ai loro scopi. La canzone perciò condanna solo in parte gli uomini, che non cambiano mai, per essere quasi sempre falsi e approfittatori, ma riconosce anche la donna come insicura, fragile e illusa di cambiare un uomo con la pretesa di non cambiare se stessa. di Molti pensano che l’Estate sia un periodo di allegria e vacanza… Sinceramente, io preferisco il periodo invernale a quello estivo…Perché l’inverno ha un fascino che l’estate non ha… Magliette, maglioni, felpe e sciarpe sono bellissime da indossare e io le preferisco a top e pantaloncini. Poi nel periodo invernale si festeggia anche il Natale, quindi è molto più bello girare per i negozi a cercare regali, e l’atmosfera natalizia è quella che preferisco fra tutte. Le sensazioni che l’inverno mi dà sono speciali e profonde: guardare fuori dalla finestra ascoltando musica, stare al bar con gli amici a bere cioccolate calde, stare sotto le coperte al caldo mentre fuori si gela… Questo non vuol dire che non mi piaccia l’estate, perché tre mesi di vacanza sono sempre rilassanti dopo 9 mesi di scuola, e poi dopo mesi di freddo vedere il sole è sempre bello, però preferisco l’atmosfera invernale, col freddo e senza piogge! La mia preferenza verso l’inverno ha una ragione che nasce dalla mia indole. Aprile 2011- n° 1 9 Alla scoperta di noi di Migliorelli Daniele II C Il Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) è l'espressione dell'attenzione missionaria dell’Azione Cattolica Italiana (ACI) agli adolescenti nella loro condizione di studenti, e della presenza organica e del servizio specifico dell'Associazione alla pastorale studentesca. Pertanto è parte integrante del Settore Giovani, nell'ambito del quale si colloca la sua specifica proposta, organizzazione e attività. Esso ha finalità educative, culturali e missionarie e si rivolge agli studenti del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione. Le sue attività sono aperte a tutti, senza distinzioni etniche, ideologiche, politiche o religiose. Le origini del movimento risalgono al 1910, quando circoli studenteschi della Società della Gioventù Cattolica (SGC, l'Azione Cattolica di allora) cominciarono a riunirsi e a darsi ordinamento nazionale. Il MSAC (denominazione assunta dal 1969) si configura immediatamente attraverso gruppi cittadini e di istituto come il tentativo di passare da un apostolato del singolo studente cristiano a quello di un gruppo più organizzato, visibile e propositivo. La storia centenaria del MSAC si intreccia fortemente con la storia della scuola italiana. Il MSAC come associazione studentesca fa parte del Forum delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative presso il Ministero della Pubblica Istruzione. Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, ad esempio, nacque da una proposta di aderenti al MSAC. Il 2010 è stato l'anno di SFS (scuola di formazione studentesca) che si svolge ogni tre anni per tre giorni ed è un incontro a livello nazionale dove partecipano gli aderenti del MASC dalla Valle D'Aosta fino alla Sicilia. Quest'anno, dal 16 al 18 aprile, si è tenuto un “campo scuola” a Rimini, molto significativo perché MSAC compiva 100 anni. Tra gli ospiti illustri di questo campo scuola si devono ricordare : Sigalini: presidente di AC, Giovanni Maria Flik: Presidente della Corte Costituzionale, Draghetti: Presidente della Provincia Bologna, Giorgia Meloni: Ministro della Gioventù e Giovanni Bachelet: Deputato della VII Commissione Cultura della Camera (figlio di Vittorio Bachelet che è stato un grande uomo politico e fu assassinato nel 12 febbraio 1980). Questo è un modo nuovo di stare insieme, un modo che aiuta a crescere e ci rapporta con gli altri nel rispetto dei valori umani e della personalità. Ragazzi perché non provate anche voi questa esperienza, ne uscirete sicuramente arricchiti, sereni e più tolleranti. Progetti, Manifestazioni e Confenze INCONTRO DEGLI STUDENTI DEL “NICOLA GARRONE” CON I RAGAZZI TURCHI di Alina Miclaus e Francesca Lorenzetti La nostra scuola ha partecipato ad un progetto, insieme ad altre scuole, per accogliere qui in Italia dei ragazzi provenienti da un collegeturco. Alcuni alunni della nostra scuola hanno potuto incontrarli, ospitarli nelle proprie abitazioni e anche accompagnarli in un giro turistico dei nostri meravigliosi castelli romani. Noi come scuola li abbiamo ospitati e fatti integrare con i nostri studenti. Li abbiamo portati a fare una piccola gita proprio ad Albano e gli abbiamo fatto conoscere la nostra bellissima storia nel museo comu- 10 nale! La nostra esperienza è stata piuttosto faticosa in quanto ci siamo dovuti sforzare a farci capire in lingua inglese da questi ragazzi della Turchia, ma è stato molto divertente stare a contatto con chi non ha mai visto e conosciuto la nostra piccola città. Stare in contatto con persone e culture nuove è stato per noi un gran piacere, e, possiamo dire di essere stati veramente bravi con il nostro gioco di squadra ad aiutarci a vicenda nei momenti di vera crisi con la lingua inglese!!! E' stata una bella esperienza per parecchi degli alunni che hanno partecipato e anche abbastanza soddisfacente. LA GENTE di Nocioni Federica II C La gente che ne sa! Ti guarda e crede di aver già capito tutto di te, ma in realtà, non può nemmeno immaginarlo. La gente che ne sa della tua vita se pur breve … ma VISSUTA! Un gesto, una parola, non ti classifica…, la gente che ne sa di una lacrima versata per amore, per dolore o per la gioia di aver incontrato di nuovo qualcuno. Che ne sa di un sorriso, di una carezza, di un abbraccio, che ne sa! Non conosce i tuoi dispiaceri, le tue delusioni, ma neanche le tue vittorie! Ma cosa può saperne di urla scagliate verso il cielo in piena notte, di bagni fatti nell’acqua scura, di sensazioni uniche, del sole che nasce piano piano e ti sveglia, come può la gente pensare di sapere tutto di te? Come può sapere delle tue follie,delle tue esperienze, dei tuoi viaggi, non li immagina nemmeno i tuoi rimorsi, i rimpianti, cosa ne sa di un bacio mai Aprile 2011- n° 1 Alla scoperta di noi Io e l’Italia di Angela Hasa II D dato? Molti parlano senza sapere della tua ricchezza, non sanno nulla nemmeno della propria povertà interiore, ignorano quanto vali e forse penseranno che non vali niente perché sono loro a non valere niente! Che ne sa di un treno che parte, di un aereo che decolla, di una nave che salpa! Cosa sanno dei sogni che stai rincorrendo e di quando riuscirai a realizzarli! Che grande fortuna la vita che ci insegna ogni giorno qualcosa di nuovo, che ci mette a confronto con chi non sa che prima o poi anche loro piangeranno, soffriranno e vivranno nella speranza! In mezzo a tanti troverai chi come te ha vissuto in silenzio, provando gli stessi sentimenti, piangendo le stesse lacrime, sorridigli e lascia che ti sorrida, fatti conoscere veramente per quello che sei perché solo allora capirai che tutta quella gente, che non sa e parla, non è altro che un enorme deserto che non accetta che su di esso sia cresciuto semplicemente un fiore! Un qualcosa di molto fragile ma forte allo stesso tempo, un’ amicizia, un sentimento … un amore! Aprile 2011- n° 1 L’ Italia é un paese diverso dal mio. E’ un anno che sono qui in Italia e mi sento bene, sono serena. Non era facile lasciare il mio paese, l’Albania, e venire qui. All’inizio ho avuto tante difficoltà, nessuno parlava con me, non conoscevo la lingua, non uscivo di casa, ero triste e piangevo perché volevo tornare nel mio luogo di origine. E’ stato difficile per me sopportare il modo di vivere “italiano”, nel mio paese non si ha tutta la libertà come in Italia, proprio per questo ho vissuto mesi difficili, quasi vivessi la vita di qualcun’ altra. Anche se la vita in Albania è ben diversa, là avevo tutto. E’ passato il tempo, mi sono ripresa la mia vita, sono tornata serena e mi sono abituata a vivere nel modo “strano” italiano. Ho imparato in fretta la lingua, sono andata a scuola, ho conosciuto persone molto disponibili e cortesi con me che mi hanno aiutata quando ne avevo bisogno. Se un giorno dovessi scegliere tra restare in Italia e tornare in Albania, io sceglierei l’ Italia, perché sento che qui avrei un futuro che non avrei se tornassi in Albania dove dovrei ricominciare tutto da capo! Tornare a quella vita senza libertà ora per me è inconcepibile, non potrei fare a meno di questa vita, questa serenità che finalmente ho trovato grazie all’Italia. Per il futuro voglio completare i miei studi, lavorare in azienda, mettere su famiglia (un ragazzo italiano va bene!), essere circondata da tanti amici e godere della vita che è un gran dono e fare tanto per gli altri. Oggi mi sento cittadina dell’Italia, accetto tutte le regole del vivere civile, faccio il mio dovere, rispetto l’ambiente in cui vivo e le persone, però vedo, in molte persone, indifferenza verso il prossimo, inciviltà e poco rispetto per i beni di tutti. Forse è questa la libertà che all’inizio, all’arrivo in Italia, mi spaventava molto, è questo credere di poter far tutto perché si ha ogni cosa, si ha tutto a disposizione e non si cerca più niente. Grazie Italia e… buon compleanno! 11 Alla scoperta di noi * * * * IL BALLO RAGIONE DI VITA di Valentina Pennarola II B Ballare per me è tutto, è vita, è sfogo, è liberazione, è una ragione per cui lottare ogni giorno. Quando ballo mi sento libera, leggera, sicura, l’unico problema, però, è che ballo male a causa del ginocchio che si blocca e mi fa molto male ma per il resto do il meglio di me. Ho un grande sogno ed è quello di diventare ballerina e cantante (visto che suono anche la chitarra). Il sogno è parte della realtà di ogni persona, chi sogna sa vivere meglio, sa gustare meglio quello che la vita offre, basta poco per essere sereni e felici. 12 Io ballo la break dance e l’hip hop, due discipline molto diverse ma che vanno di pari passo. Sia la break che l’hip hop sono “balli di stile”, e vanno ballate in sintonia con il gruppo. Per questo motivo hanno anche una funzione educativa perché insegnano a socializzare e a stare bene con gli altri. Grazie al ballo ho potuto vincere la mia timidezza e le mie insicurezze, una cosa è ballare per puro divertimento e una cosa è farlo di fronte ad un pubblico che guarda, osserva, giudica e applaude anche se si è fatto qualche errore. L’emozione di affrontare un saggio è durata solo pochi istanti, mi è bastato entrare sul palco, immaginare di essere in sala, durante le prove, davanti allo specchio, ed ecco che, liberatami dallo stress di un anno di prove e dalla paura di non farcela, ho ballato come non mai divertendomi tantissimo e trovando in me una forza che non pensavo di possedere! Per chi ama il ballo ma ha paura di mettersi alla prova per via della timidezza io consiglio di provare prima da sole, magari davanti ad uno specchio, poi in una piccola sala con poche persone, dopo sarete in grado di volare da sole e scoprire un mondo affascinante che aiuta a crescere e a credere in se stessi. Quindi che aspettate.. tutti in pista! Aprile 2011- n° 1 Alla scoperta di noi * LA MIA VITA CON LA MUSICA! * * di La musica, ormai, fa parte della vita di tutti i giorni, i giovani la ascoltano ed essa è, ormai, parte di loro! La musica ha anche tante varianti, ognuna bella nel suo genere. Si va dalla musica classica a quella jazz, al rock, al poprock, al metal. Io amo la musica in tutte le sue sfaccettature, la ascolto e suono uno strumento molto complesso e bello: la batteria. Quando suono ogni pensiero negativo sparisce come d’incanto, entro in una dimensione particolare che solo chi suona con passione uno strumento può capire. In questa “dimensione” siamo solo io, la mia batteria e…la musica. Mi sento privilegiato a saperla suonare perché la batteria, a differenza degli altri strumenti, ha bisogno dell’utilizzo di tutti e quattro gli arti, mani e gambe devono essere sincronizzati e, vi assicuro, non è per niente facile! Da dove mi nasce il ritmo musicale? Forse ci sono nato con questa dote, forse l’ho tirata fuori quando ho iniziato a percepire questo mondo sublime che è la musica, ora lasciatevi rapire anche voi dai ritmi diversi della musica che uno strumento come la batteria può offrire e capirete cosa vi siete persi fino ad oggi! Aprile 2011- n° 1 Assurdo! di Mignucci Valerio VA tga Leggendo qua e là si leggono cose inverosimili. Ecco alcune dichiarazioni assurde fatte su alcuni moduli di denuncia scritti dopo alcuni incidenti: Ho guidato per 40 anni, poi mi sono addormentato al volante e ho avuto un incidente. Avevo detto alla polizia che non ero ferito, ma togliendomi il cappello ho scoperto di avere il cranio fratturato. Andando a casa ho girato nella villetta sbagliata e mi sono scontrato con un albero che non ho. Mi sono scontrato con una pompa di benzina proveniente dall'altra direzione. Il pedone non aveva idea di dove scappare, cosi io andai verso di lui. Per evitare di colpire il paraurti della macchina davanti, stirai il pedone. L'altra vettura mi ha urtato senza dare avviso delle sue intenzioni. Il tipo barcollava in mezzo alla strada. Ho dovuto sterzare diverse volte prima di investirlo. Giungevo all'incrocio, quando improvvisamente apparve un cartello di stop dove non era mai apparso. Non riuscii a fermarmi in tempo. Il palo della luce si stava avvicinando. Stavo tentando di schivarlo, quando mi venne addosso. 13 Umorismo e tempo libero Ridere, Ridere, Ridere di Lindozzi Luca II D sapevate che i creazionisti sono l'atra scimmia e uomo? *nelloLomancante Lo sapevate che Giovanna D'Arco ha *smesso di fumare? Lo sapevate che se un inglese vi dice *che vostra madre è una spiaggia probabilmente avete sbagliato traduzione? Lo sapevate che mio nonno aveva il delle bocce e da quando è morto *pallino al circolo non ci giocano più? Lo sapevate che l'espressione "ora che a pancia piena si dige- trova parcheggio più facilmente? fatta grossa" nacque quando Anni*l'hai *risceLo sapevate meglio? bale sgridò il suo elefante? Lo sapevate che i cinesi si riproducono Lo sapevate che se vi schiacciano un * con copia e incolla? Lo sapevate che, dopo i risultati dell'ulpunto nero fa male, e che se vi schiacciaindagine delle Ferrovie dello Stato, * *tima no con una Punto nera fa ancora più Lo sapevate che alla fine i protagonisti da cui è risultato che l'ultima carrozza di male? di Lost muoiono tutti? * un treno è sempre la più pericolosa, la Direzione Generale ha deciso di eliminarLo sapevate che quando giocava a Lo sapevate che la neve scende a fiocla? *scacchi, Hitler sceglieva sempre i bianchi? * chi perché se scendesse a nodi non si E che perdeva sempre perché non voleva scioglierebbe? Lo sapevate che se nel dormiveglia proprio mangiare i pezzi neri? "lo stiamo perdendo!", forse non *sentite Lo sapevate che i Sismi erano dei terresiete nel dormiveglia? Lo sapevate che a Tiziano Ferro per ter- * moti causati dai servizi segreti italiani? minare il suo ultimo album mancano solo Lo sapevate che se vi rompete un * due figurine? Lo sapevate che il conto alla rovescia si zoppicate, ma se vi rompete anche *piede dice otnoc? * l'altro non zoppicate più? *Lo sapevate che chi va con lo zoppo Uno Fire con la musica a palla. Frasi di ROMA Scatta il verde e la Tipo non Battute di Mignucci Valerio VA tga COPPIA DI COATTI IN SPIAGGIA A PORTO CERVO Lui: ‘Amo’, ma ‘naa vedi che acqua! A Ostia manco da li rubinetti esce così!’. MERCATO DEL PESCE DI TESTACCIO Il pescivendolo urla a squarciagola: ‘Ahò! ‘Sti pesci nun so ‘ morti, stanno a dormì!’. SCENA VISTA IN PIZZERIA Commesso (dopo aver tagliato la pizza): ‘La magni?’. Cliente: ‘No, esco fòri e ‘a butto! SEMAFORO DI PONTE LANCIANI 14 Un trentenne ben vestito in giacca e cravatta su un motorino fermo al semaforo vede un vecchietto su una macchina che si sta esplorando il naso con le dita. Bussa al finestrino e grida: ‘A signò, abbada che più su ce sta er cervello!’. AL SEMAFORO DI VIALE AVENTINO il primo della fila non si decide a partire e quello dietro gli urla: ‘ahò, quann’esci dar coma facce ‘na telefonata!’. INCROCIO DELLA BALDUINA Una Fiat Tipo è ferma al semaforo, dietro c’è una Fiat parte… Il semaforo ritorna rosso. Riscatta il verde e la Tipo non parte. Allora il conducente della Uno abbassa la musica, scende e dice al conducente della Tipo: ‘Ahò, quanno esce er colore che te piace se n’annamo!?’. DUE AMICI AL MARE uno di Ostia e l’altro di Fiumicino, muoiono di caldo e decidono assieme di andare a fare il bagno. Al momento di entrare in acqua il ragazzo di Fiumicino nota che quello di Ostia non sa nuotare e gli urla sbeffeggiante: ‘Ahooò, sei pòpo ‘n’idiota. Sei de Ostia e nun sai nòtà?’. E il ragazzo di Ostia prontamente gli risponde: ‘Perché, te che sei de Fiumicino sai volà!?’. sull’AMORE di Mignucci Valerio VA tga Lei: Penso sempre a te. Lui: Io mai, per questo ci compensiamo. "Caro, dimmi qualcosa!". "Qualcosa!". "Ma no, qualcosa di dolce". "Zucchero!". Ero innamorato cotto. Lei rimase cruda. Chi soffre per amore e' perche' non ha mai avuto i calcoli renali. Se le sue labbra sono infuocate e lei trema tra le tue Aprile 2011- n° 1 Umorismo e tempo libero Lo sapevate che quelli che si lamentano Lo sapevate che se un millepiedi si Lo sapevate che se il vostro bus è in lavoratori indefessi, sono in * trova un bastoncino tra le gambe inciam- * orario vuol dire che ci sono dei disservizi? *direaltàessere più fessi che inde? pa? E inciampa? E inciampa? E inciampa? E inciampa? E inciampa…? Lo sapevate che l'Ikea ha rubato l'idea Lo sapevate che il tentativo dei nazisti di alla lego? * *sterminare gli ebrei è andato in fumo? nonLocammina? sapevate che una mela marcia, ma Lo sapevate che la polizia è figlia della * Lo sapevate che le Geox funzionerebpolinonna? * *bero meglio come naso che come scar- Lo sapevate che in fondo ad ogni crepe? c'è una verità, e che in fondo ad Lo sapevate che oltre ai Bergamaschi *denza ogni salotto c'è una credenza, e questo * esistono anche le Bergafemmine? Lo sapevate che se prendi un "sassoli- dimostra inconfutabilmente che i salotti *no" ti rifai la bocca ma se prendi una mat- esistono? Lo sapevate che Brunetta riesce a pastonata vai al pronto soccorso? sare attraverso la cruna di un ago anche in * Lo sapevate che il petto di pollo non ha piedi? Lo sapevate che alle anoressiche * i capezzoli perché altrimenti, quando *danno medicinali da prendere dopo i viene surgelato, bucherebbe gli imballaggi Lo sapevate che essendo Pisellino il pasti? di plastica in cui è confezionato? di Braccio di Ferro, il suo nome com*figlio pleto è Pisellino di Ferro? sapevate che i cani da riporto possoLo sapevate che nel mondo ogni tre utilizzati anche come toupet? muore un personaggio dei videoLo sapevate che se mangiate un'aran*secondi *noLoessere giochi? cia meccanica farete la felicità del vostro * Lo sapevate che se un bambino cade e dentista? sbuccia un ginocchio poi se lo deve Lo sapevate che non tutti i matrimoni *simangiare? Lo sapevate che se avete i piedi sul *finiscono bene? Alcuni durano tutta la vita. *cemento va tutto bene, ma se avete il Lo sapevate che potete affrontare la vita Lo sapevate che quando i prof ti dicono cemento sui piedi forse avete fatto qualun'equazione commettono che scemata? *ma non potete avvitare la fronte? *direatorisolvere contro la privacy delle incognite? sapevate che Luca Giurato crede Lo sapevate che anche Bossi ha del sia un gerundio? Lo sapevate che i poeti intimisti compo- * sangue meridionale? Sul paraurti della *cheLo"Ferdinando" macchina. *nevano i loro versi in mutande? Lo sapevate che nel mondo un'auto un pedone ogni tre secondi? Non Lo sapevate che il 20 dicembre 2012 Lo sapevate che è meglio essere un *investe gli lascia neanche il tempo per rialzarsi. anche non fare i compiti per il gior- * genitore che ha perso un figlio piuttosto *potrete no dopo? che il genitore di un orfano? Lo sapevate che un negoziante di liquori ha spirito da vendere? Lo sapevate che se volete suicidarvi Lo sapevate che questo non è un * buttandovi sotto un treno rischiate di mori- * “Sapevatelo”, ma solo un diversivo mentre * Lo sapevate che se una figlia stufa re con tre ore di ritardo? vi fregano l'autoradio? di casa, i genitori muoiono di fred*scappa do? braccia, scordatela: ha la malaria! Se ti stringo più forte, mi ritroverò dall'altra parte di te. Non dimentico mai una faccia, ma nel tuo caso sarò lieto di fare un'eccezione. Ho passato una splendida serata, ma non era questa. L'uomo e' cacciatore; la donna pescatrice L'uomo e' cacciatore, ma spesso diventa vegetariano. Aprile 2011- n° 1 Dizionario MATTO di Mignucci Valerio VA tga ACCETTABILE Legno tenero che può essere tagliato con l'accetta. BUCATINO Piccola quantità di panni da lavare. CACAO Lassativo sudamericano CEMENTO ARMATO Serve a proteggere la gente dai ladri.. CERBOTTANA Cervo femmina di facili costumi CICLO LITURGICO La bicicletta del parroco. COJOTE Cane della prateria rincoglionito. FERMENTI LATTICI Agitazione dei lattai. FREGATA Unità navale sottratta al nemico. PRESTANZA Anticamera. QUADRIGLIA Pesce con 4 pinne, con 3 sarebbe la triglia, con 2 la biglia, con 1 la maniglia. QUARZO Minerale precedente al quinzo. RADIARE Trasmettere via radio. RADIOATTIVITA' Lavoro svolto da un DJ in una radio privata. RAREFATTO Colui che si droga ogni tanto. REBUS Pullman del sovrano. REGGIMENTO Supporto per la testa. RIBELLE Vecchie sessantenni dopo il lifting. RICICLARE Fare un secondo giro con la bicicletta. RICORDARE Fare manutenzione ad una chitarra. ROBOT Buoni ordinari del tesoro elettronici SCULTURA Mancanza di istruzione. SENOFONTE Vedi latte materno SUCCESSO Posizione da toilette. SUPREMAZIA Suprema mamma del supremo cugino. TORNADO Tempesta che va e viene. TRIDENTE Uomo a cui mancano gli altri 29. TURBOLENTO Motore a turbina ad un basso numero di giri. UFO Esclamazione d'impazienza, degli astronauti VERMOUTH Liquore a base di vermi. 15 AUGURI La redazione augura una Buona Pasqua a tutti i suoi lettori RESPONSABILE: prof. Rocco Fondacaro PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Consorzio SBCR - Sede Genzano di Roma STAMPA: CG Grafic di Pavona HANNO COLLABORATO:prof. Fondacaro Rocco, prof.ssa Paolotti Stefania, Abatini Giorgia, De Fusco Sofia, Fiaschetti Sara, Gentile Alessia, Hasa Angela, Lindozzi Luca, Lorenzetti Francesca, Maccarrone Melania, Miclaus Alina, Migliorelli Daniele, Mignucci Valerio, Natalini Patrizio, Nocioni Federica, Pennarola Valentina, Sollecchia Jessica, Trovato Liliana. IPSSCT – N. Garrone via della Stella, 7 00041 Albano Laziale (RM) Tel. 06/9320890 - 069323128 www.nicolagarrone.it