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Mercurio Aprile 2011

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Mercurio Aprile 2011
ne
li
on
N.1 - Aprile 2011
Leggi il giornalino su www.romacastelli.it/vivavocescuola
PINOCCHIO È TRA NOI!
di Rocco Fondacaro
C’è un momento nella vita in
cui realtà e immaginazione si
confondono, questo momento è certamente l’infanzia
quando ci si lascia trasportare da fantasie di vario genere
che non hanno altro scopo
che far sentire importanti.
Si cresce e, poi, viene il giorno in cui si abbandonano i
propri mondi fantastici e
immaginari per affrontare il
mondo reale fatto spesso di
delusioni e di aspetti poco
graditi. Gli anni insegnano a
distinguere la realtà dalla
fantasia, ma non tutti riescono a superare questa linea
piuttosto netta! Il problema
diventa molto serio se a non
crescere sono gli adulti che
nascondono la verità a se
stessi e agli altri.
Capita che in svariate occasioni ci si cimenti nel dire
bugie, ma c’è bugia e bugia:
c’è chi racconta storie altrui
di tradimenti, di vita intrise di
pettegolezzo di bassa lega,
solo per demolire l’immagine
pulita di un amico, un collega
o un vicino di casa. Ecco
allora che la bugia diventa
maldicenza e questa è la
peggiore delle bugie perché
detta con la consapevolezza
di fare del male, di veder soffrire o addirittura annientare
la persona oggetto della
menzogna.
Altre volte si ricorre alla
bugia per nascondere una
verità dolorosa, lo si fa a fin
di bene senza sapere come
reagisce la persona a cui è
stata nascosta l’amara verità.
In questo caso la bugia, o
verità non detta, è necessa-
ria in attesa di tempi migliori
per svelare la cruda realtà.
C’è poi chi, con metodo
quasi scientifico, mente sulla
propria persona: ci sono per-
SOMMARIO
Attualità ......................................................... 2-6
Alla scoperta di noi .................................... 7-13
Angolo della poesia ...................................... 6-7
Progetti, Manifestazioni e Conferenze...........10
Umorismo e Tempo libero......................... 13-14
sone che sono riuscite per
molto tempo a nascondere la
verità sul lavoro (mai ottenuto), sugli esami universitari
fino al momento della discussione della tesi, su di sé e
sulla famiglia. E, anche
quando il loro castello crolla,
non si fermano continuando
a mentire perché hanno bisogno della menzogna per
sopravvivere in un mondo
che non li vede protagonisti.
Ci sono, poi, i professionisti
della bugia, coloro che ne
fanno un lavoro vero e proprio: sono i truffatori che si
costruiscono un’immagine
approfittando della credulità
e dell’ingenuità del prossimo.
Queste persone riescono a
mentire, con successo, persino alla macchina della verità!
I bugiardi sono così abili nel
raccontare la loro “falsa
verità” che finiscono, loro
stessi, per credere davvero a
quel che dicono, continuando a mentire anche di fronte
all’evidenza, senza farsi troppi problemi.
In genere, per paura di soffrire o di perdere qualche privilegio, si accetta più una falsa
verità che la dura realtà; una
bugia detta da una persona
di cui si ha una bassa considerazione, che non appartiene al proprio mondo può dar
fastidio ma raramente fa
male perché non tocca i propri sentimenti e sensibilità.
[...] Continua a pag 2
Attualità
Continua dalla prima pagina
PINOCCHIO E’ TRA NOI!
Ma scoprire che una bugia arrivi da una
persona a cui ci lega un sentimento di
stima, amicizia o amore fa molto male,
addirittura riesce ad abbattere la nostra
sicurezza e in queste occasioni escono
fuori tutte le nostre debolezze. Si soffre,
ci si chiede perché e non ci si rassegna
di essere stati traditi. Qui la bugia è tradimento e ci si sente indifesi e insicuri.
Spesso le bugie non arrivano solo dall’esterno ma ce le raccontiamo anche
da soli, per superare, ad esempio, la
fine di una storia d’amore, una perdita,
un fallimento; in questo caso forse il fine
giustifica i mezzi, ma solo se la bugia
serve a creare uno schermo dietro il
quale proteggerci e, soprattutto, senza
che gli altri ne vengano ad essere coinvolti o toccati.
Gli psicologi consigliano, per smascherare un bugiardo, di guardarlo dritto
negli occhi senza abbassare lo sguardo. Bastano minimi fremiti, movimenti
degli occhi o del corpo, un respiro con
diversa cadenza che, come un campanello d’allarme, sbugiardano “il pinocchio”. Attenzione però ai timidi, ai loro
sguardi bassi, ai loro movimenti, perché
scambiare un timido per un bugiardo o
un bugiardo per timido non è proprio la
stessa cosa!
E voi da quanto tempo non dite una
bugia? Io, da molto tempo, ma ora devo
andare perché ho un incontro riservato
con il Papa per parlare delle mie debolezze!
PROVERBI
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*
2
La bugia è madre
dell'inganno.
La lingua d'un muto è da preferire a quella d'un bugiardo.
I bugiardi giurano più
volentieri che gli altri.
E più facile acchiappare
un bugiardo che uno zoppo.
Le bugie hanno le
gambe corte.
Le bugie sono l'arma
della gente da poco.
Costa poco prometter con
parole, a chi promesse mantener non vuole.
LE “MERAVIGLIE” DEI TRENI
di Patrizio Natalini IV A tga
Credo sia giusto portare all’attenzione
dei nostri lettori i disagi di noi “pendolari”.
Non è una cosa che passa inosservata la
pietosa condizione in cui si trovano i treni
pubblici, solo entrando nel vagone la
prima cosa che il passeggero deve
affrontare, è una svariata moltitudine di
odori acri e pestilenziali (dovuti anche
alla “discutibile” condizione dei bagni)
ma non è finita qui! Perché, se riesci a
tenere sottocontrollo il tuo apparato digerente ecco che ti si presenta la prossima
sfida trovare un posto che sia “utilizzabile”, quante volte vi sarà capitato di trovare dei sedili sporchi? Già v’immagino alla
ricerca di un sedile libero da macchie e
sporcizia.
Le gravi mancanze non sono solo dovute a una “scarsa” igiene, non vi capita
mai di sedervi su un sedile quasi completamente “lacerato” ? E chi è stato a
ridurlo in quel modo? Perché qualcuno
trova divertente il danneggiamento e la
distruzione sistematica di tutto ciò che
non è proprio? Possibile che questi “artisti” non riescano a sfogare in altri modi i
loro “istinti talentuosi” ?
Si vede spesso molti ragazzi trattare il
treno come una stalla, li vedi lì come animali selvaggi a fare i propri comodi, incuranti di chi hanno vicino. Questi “poveri
ragazzi” non rispettano alcuna regola:
imbrattano con scarabocchi e distruggono i braccioli, ascoltano la musica ad alto
volume senza pensare se agli altri malcapitati passeggeri la loro pseudo musica possa essere gradita; poi fumano
come se il vagone fosse deserto e parlano tra loro con un vocabolario che quello
del coatto a confronto è da oratorio! I
modi di questi disadattati sono propri dei
teppisti che urlano, si scherniscono tra
loro solo per noia, vanno su e giù per il
treno alla ricerca di eventuali prede con
cui attaccar briga e menare le mani se
possibile e, talvolta, per stupido divertimento, utilizzano il freno d’emergenza
causando nuovi disagi.
E che dire dei ritardi che pesano notevolmente sulla pazienza di noi pendolari? Per le grandi tratte si è raggiunto
un’accettabile grado di efficienza, ma per
quelle locali, che riguardano anche noi
studenti, il problema è piuttosto serio!
Non c’è mattina che il nostro treno, , proveniente da Roma Termini, o per problemi tecnici o per fermate impreviste lungo
la tratta, arriva con pesante ritardo e noi
continuiamo a subire passivamente e in
silenzio i disagi! Ma il peggio si verifica al
ritorno con il treno delle 14:46 (quello
prima non coincide con l’uscita da scuola) che se dovesse far ritardo sposta il
pranzo di molti di noi alle 16! Come si fa
a pretendere di iniziare a studiare dopo
una giornata così? E molti di noi oltre a
provare a studiare, praticano sport,
musica o altre attività giovanili e formative. Dobbiamo rassegnarci a questo stato
di cose o forse sarebbe utile far sentire la
nostra voce? Ma come? Si può fare un
sit-in sui binari, protestare in stazione,
scrivere (sapendo che nessuno ci
risponderà mai), urlare, ma la soluzione
sarebbe che gli amministratori locali provassero per una settimana a vivere da
pendolari e allora, forse sì, che qualcosa
potrà cambiare. Sto scrivendo in attesa
che arrivi il treno, che, indovinate un po’,
è …. in ritardo, non ho fretta tanto prima
o poi arriverà!
Aprile 2011- n° 1
Attualità
ULTIME.... DALLA STORIA!
di Rocco Fondacaro
Marco Moscati
Ci sono voluti 67 anni per dare un nome
ad altre due delle ultime vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Grazie alle
moderne tecniche, i RIS, con l’analisi del
DNA dei resti contenuti in due dei dodici sepolcri del sacrario romano rimasti
finora senza nome, hanno potuto restituire ad altri due martiri libertà il fondamentale diritto di essere riconosciuti
come persone e non come numero di un
barbaro e disumano eccidio.
I carabinieri dei RIS, dopo aver riesumato i resti di tutti i dodici sarcofagi rimasti
senza nome e cioè il 3, 52, 98, 122, 155,
264, 272, 273, 276, 283, 284 e 329,
sono riusciti, con i DNA, che avevano a
disposizione, di cinque dei familiari delle
vittime, a dare un nome ai poveri resti
contenuti nel sarcofago n° 273 e n° 283
e precisamente Salvatore La Rosa e
Marco Moscati.
Salvatore La Rosa era un soldato siciliano sbandato dopo l’8 settembre e poi
tradito a Roma da una spiata che lo
aveva fatto rinchiudere a Regina Coeli. Il
suo riconoscimento è stato possibile
grazie alla stessa figlia, la signora Angela Alaimo La Rosa di Aragona, un paese
dell’agrigentino in Sicilia. Marco Moscati
era, invece, un partigiano ebreo che
Aprile 2011- n° 1
Salvatore La Rosa
faceva parte della banda partigiana di
Pino Levi Cavaglione, che ne ha raccontato la storia nel suo libro “Guerriglia
nei Castelli Romani”.
Il riconoscimento di Marco Moscati è
stato possibile confrontando il DNA fornito dal fratello Angelo. Marco, giovane
piazzista, aveva solo 24 anni quando
era stato ucciso. L’avevano arrestato per
una spiata il 15 febbraio del ’44, sulla
scalinata di Trinità dei Monti. Era andato
nei pressi di piazza di Spagna a rilevare
un piccolo carico di armi che doveva
portare a un gruppo di partigiani dei
Castelli. Mentre stava pagando erano
arrivati i fascisti, e dopo averlo inseguito,
l’avevano arrestato. Alle Fosse Ardeatine, insieme a lui, fu ucciso, non ancora
trentenne, anche suo fratello Emanuele
(i suoi resti sono contenuti nel sarcofago
245), mentre un altro degli otto fratelli
Moscati, David, morì ad Auschwitz a soli
17 anni. Il tentativo da parte dei familiari
di Moscati di veder riconosciuti i resti del
loro congiunto, anni fa, ebbe un esito
amaro; i congiunti di Marco erano certi
che i resti della tomba n° 329, l’unica
contrassegnata da una stella di David,
fossero quelli del loro caro. Per anni
alcune famiglie dei caduti, hanno chie-
sto, invano, un aiuto alla “Onorcaduti”,
struttura del Ministero della Difesa,
senza mai ricevere un riscontro positivo
fino al 2010 quando, grazie alla costanza e caparbietà dei familiari e delle
associazioni dei caduti, c’è stato l’intervento diretto dei RIS che ha portato ai
noti risultati di questi giorni.
Il mistero dei dodici sarcofagi senza
nome era inquietante: era noto che dal
carcere di Regina Coeli erano usciti 335
uomini, caricati, in quel pomeriggio del
24 marzo del 1944, su camion diretti alle
cave ardeatine per andare a morire. L’unico testimone dell’eccidio fu un porcaro
che da una collinetta vicina aveva assistito alla strage senza poter far nulla.
Solo in giugno, dopo l’ingresso degli
Alleati in Roma, era stato scoperto il
luogo dell’eccidio, che fu fatto saltare
dagli stessi nazisti, agli ordini di Kappler
e Priebke, per nascondere l’orrore.
Nel luglio del ’44 il professor Ascarelli
aveva riesumato le vittime, estraendole
una ad una dall’orribile mucchio di corpi
irriconoscibili, largo cinque metri, lungo
altrettanto e alto un metro e mezzo. Il
riconoscimento delle vittime andava
avanti lentamente, in mezzo a enormi
difficoltà, affidato ai poveri familiari in
cerca di qualche segno, come un vecchio orologio, un brandello di vestito,
montature di occhiali, anelli, penne stilografiche, fazzoletti e altro.
Alla fine il conto degli identificati si fermò
a 323 vittime. Mancavano ancora 12
corpi da riconoscere che oggi sono
diventati 10. Si conoscevano i nomi di
molte delle vittime rimaste senza una
tomba certa: 5 nomi di ebrei come
Marco Moscati, Cesare Calò, Marian
Reicher, Bernard Soike, Hein Eric Tuchmann; e poi i nomi di Salvatore La Rosa,
Alfredo Maggini, Remo Monti, Michele
Partiti, Cosimo Di Micco.
I carabinieri del Ris sperano di arrivare
ad altri risultati positivi, l’intervento dello
Stato, a questo punto, è fondamentale,
visto che per Moscati il primo tentativo
di riconoscimento, andato a vuoto, fu
finanziato totalmente dalla sua famiglia.
Resta, soprattutto, la testarda volontà
dei parenti delle altre vittime di andare
avanti per avere una tomba che ricordi
il sacrificio dei loro cari e che sia un
ponte perenne tra il passato e il futuro,
tra la storia, con i suoi terribili e drammatici capitoli, e la memoria che deve
essere mantenuta viva per le generazioni future.
3
Attualità
NUCLERARE:
a favore o contro?
di Maccarrone Melania III A oga
Il nucleare è stato spesso associato alla
bomba atomica e alle possibili conseguenze di una guerra atomica o di un
incidente in un impianto civile. Questi
spettri hanno, per anni, alimentato l’opposizione al nucleare anche per usi
pacifici. Ma siamo veramente sicuri che
il nucleare sia qualcosa di totalmente
negativo?
Questo è un argomento che genera
sempre divisioni nette nella nostra
società. La maggior parte delle le persone ha già preso una posizione favorevole o contraria, ormai sono poche le per-
4
sone che non hanno ancora un parere.
Per parlare del nucleare, innanzitutto,
bisogna capire come ogni cosa abbia i
suoi pro e i suoi contro, pertanto non
può essere considerato del tutto negativo o totalmente positivo.
Forse non tutti sanno che le centrali
nucleari non producono anidride carbonica ed ossidi di azoto e di zolfo, principali cause del buco nell'ozono e dell'effetto serra; la produzione di energia
nucleare, poi, riduce l'importazione di
petrolio e la dipendenza delle economie
dal petrolio. La copertura del fabbisogno
energetico interno tramite il nucleare
riduce la possibilità degli shock esterni
sull'economia e consente ai governi un
minore carico di spesa sulla bilancia dei
pagamenti con l'estero. Il tutto si traduce in una maggiore stabilità del sistema
economico nazionale. Infine l’Italia è
alla mercé degli altri stati basta pensare
al famoso blackout di qualche anno fa,
avvenuto perché ci fu un blocco dell’energia dalla Russia, nostro grande fornitore. Si deve ricordare anche che le
principali riserve petrolifere sono concentrate in pochi paesi ad elevata instabilità politica (Medio Oriente) che rischia
di trasmettersi anche nei paesi fortemente dipendenti dall'importazione del
petrolio.
I fautori del contro, invece, sostengono
che il nucleare è pericoloso visto l'epilogo di Chernobyl. Se da un lato le nuove
centrali di ultima generazione garantiscono un livello di sicurezza elevato,
dall'altro non si può fare a meno di pensare a ciò che è accaduto. Un altro
punto fondamentale dei contro è quello
delle scorie che per via della loro
radioattività sono nocive. Il nucleare,
inoltre, comporta costi elevati fin dalla
realizzazione degli impianti. Vanno poi
ad aggiungersi i costi militari per garantire la sicurezza dagli attentati terroristici e i costi per smantellare la centrale
nucleare al termine della sua attività.
Oltre ciò c’è anche la paura di una connessione tra la produzione civile di energia nucleare e l'industria bellica.
E’ vero anche, però, che la catastrofe di
Chernobyl è avvenuta per un errore
umano in cui sono state violate tutte le
procedure di protezione e adesso con i
sistemi di sicurezza più elevati e anche
con maggiore coscienza e prudenza
non dovrebbe più accadere. Per quanto
riguarda le scorie si sente sempre dire
che è impossibile poter ridurre la loro
radioattività e sorprendentemente non è
vero: esistono in anzitutto degli impianti
di rigenerazione in grado di estrarre l'uranio dalle scorie e renderlo riutilizzabile nel processo di fissione nucleare. Le
scorie inoltre potranno essere “riprocessate” in altre tipologie di reattori con la
speranza di ottenere produzione collate-
Aprile 2011- n° 1
Attualità
rale di energia elettrica. Nel caso esse
vengano “riprocessate” col solo obiettivo di diminuirne la radioattività, sarà
necessario un tempo di almeno 40 anni
per assistere a un calo della radioattività del 99,9%. Il vero problema delle
scorie è se, come si vocifera, se ne inizi
ad occupare la mafia per di più in modo
inappropriato: occorre tenere le scorie
sempre sotto controllo nei bunker sotterranei schermati, di certo non di gettarle in un luogo a caso. Comunque non
è solo il nucleare a creare dei problemi
perché sono testimoni di ciò, per esempio, i tanti disastri causati dal petrolio
nelle acque.
E’ vero che la maggior parte di noi ha
già un’opinione sul nucleare, ma chi è
poco informato non si astiene dal dare
un parere dettato più dall’onda emotiva
che da una reale conoscenza del problema. Nessuno verifica se quel poco
che sa sia corretto o meno, nessuno di
questi si informa, approfondisce e questo perché i mass-media hanno manipolato la maggior parte delle menti
senza che nessuna “vittima” s’accorgesse di nulla e reagisse a questa
disinformazione a senso unico! Comunque aldilà dei timori per il nucleare
dovremmo capire che il rischio per la
nostra salute è già presente perché,
nonostante in Italia non ci siano centrali in funzione, a meno di 200 km dai
nostri confini ce ne sono 13 quali: Phenix, Tricast, Cruas, Saint-Alban, Bugey
e Fessenheim in Francia; Muenleberg,
Goesgen, Beznau e Leibstadt in Svizzera; Grundemmingen e Isar in Germania; Krsko in Slovenia. E’ chiaro che se
succedesse un altro errore in una di
esse il pericolo per noi italiani sarebbe
identico a quello provocabile da una
ipotetica centrale nucleare italiana. La
differenza? Che se la centrale che ha
causato problemi fosse nostra almeno
oltre ai disagi avremmo anche migliorato fino ad allora l’economia del nostro
stato. Dobbiamo reagire a questa
impasse sul nucleare perché ci sono in
gioco le sorti economiche e sociali del
nostro paese, se non vogliamo restare
indietro e rimanere al passo con i paesi
più industrializzati bisogna fare un grande sforzo anche intellettuale e muoversi anche verso fonti di energia rinnovabile che da sole non saranno sufficienti
da sole fornire l’energia di cui abbiamo
bisogno. Questo può essere un primo
passo di un cammino che ci porterà lontano.
Aprile 2011- n° 1
La donazione degli organi
di Abatini Giorgia III A oit
La donazione degli organi è un’operazione chirurgica, che viene effettuata su
soggetti con organi mal funzionanti.
Questa donazione, non obbligatoria, a
volte può essere così speciale da poter
salvare la vita a colui che sta male, ecco
perché ora racconterò di uno dei tanti
casi di cui soffrono le persone che
hanno un problema di questo genere.
Andrea e Sara erano fidanzati da sei
mesi, un giorno si giurarono amore eterno sotto una quercia, ogni bacio aveva
un’emozione diversa, ad ogni abbraccio
lei si sentiva un nuovo brivido.
Delle volte invece lei lo sentiva lontano,
in un mondo tutto suo, dalla quale era
esclusa, altre lui le faceva male al cuore
con la sua freddezza. Un giorno, poi, lei
provò un dolore indescrivibile, una fitta
al cuore, come se qualcuno glielo volesse strappare, cadde a terra e lui la raccolse e al risveglio di ritrovò in ospedale.
Sentiva il padre che piangeva e il dottore che diceva che avrebbe dovuta essere operata al cuore. Per questo intervento doveva essere trasferita in un altro
ospedale, lasciò con la morte “nel cuore”
la città. Ricordava Andrea alla stazione
che la guardava con i suoi occhi verdi,
che l’aveva presa per mano augurandole buona fortuna, e così partì.
Sette mesi dopo, tornata in città, sana e
salva, andò a salutare alcuni amici, e poi
con la gioia negli occhi si precipitò a
casa di Andrea. Voleva sapere cosa pro-
vava ancora per lei, dato che non aveva
ricevuto né una cartolina, né una sua
dolce lettera.
Quando arrivò a casa, la sorella di
Andrea, Simona, le aprì la porta, ma nel
suo sguardo c’era qualcosa che non
andava; Sara chiese dell’amato, ricevette un biglietto sul quale c’era un messaggio di Andrea, che diceva semplicemente: “TI AMO”. Andrea era morto e
come ultimo regalo donò a Simona il suo
cuore; non avrebbe mai potuto lasciare
morire il suo amore, la donna per cui
viveva, voleva che lei continuasse a
vivere e, non trovando altro modo per
salvarla, si era sacrificato donandole,
una parte di lui, il suo cuore, che avrebbe continuato a vivere dentro di lei per
sempre e che racchiudeva tutto l’amore
che provava.
Ci sono persone che muoiono continuamente, per malattie, o perché uccise,
persone che non conosciamo neanche,
ma donando un organo, il sangue, si
può aiutare chi ne ha bisogno, dare una
speranza a chi non può vivere a lungo e
non ha molte speranze di vita.
Non tutti siamo uguali con lo stesso
modo di pensare, molti hanno paura
anche di dare qualcosa di piccolo, di
insignificante. Per chi sta male anche
poco può far molto, regala il tempo che
non ha più e lo aiuta a vivere una vita
nuova.
5
Attualità
IL CALCIO
una parola, mille problemi!
L’ANGOLO DELLA POESIA
UN GESTO PER IL
MONDO…
di Liliana Trovato I C
di D.M.
Il calcio è un bellissimo gioco se giocato sportivamente, rende le persone felici e serene, perché è sempre bello
vedere una partita, dei tifosi accomunati da sciarpe e colori dello stesso
colore, uno spettacolo che come tutti
gli spettacolo deve appassionare e non
tirare fuori gli istinti più bestiali dell’uomo. A volte le partite possono diventare, a tutti gli effetti, anche battaglie, con
scontri e aggressioni in campo e fuori;
ciò avviene quando si giocano partite
che i tifosi sentono particolarmente e,
capita spesso, che gli arbitri sbaglino.
Sembra sia diventato uno sport nazionale polemizzare sui loro errori, inveire
contro di loro ipotizzando chissà quali
manovre di palazzo! Ma si sono mai
messe nei panni dell’arbitro che, come
tutte le persone umane, può sbagliare?
Certamente no, l’importante è vincere
e quando lo fa la propria squadra,
magari con un “aiuto arbitrale”, tutto è
normale dimenticando che proprio criti-
6
cavano l’operato di questi giudici. Non
si accettano i propri insuccessi, c’è
sempre qualcuno che è causa di essi,
loro stessi sono solo vittime mai l’origine delle proprie sconfitte! Se gli altri
vincono non lo fanno perché sono
migliori ma perché ci hanno fatto un
torto! L’invidia, la gelosia che brutti
sentimenti! A questo mondo (quello del
calcio) fanno parte persone che hanno
vite aride, la cosa più importante o
quasi è che la propria squadra vinca,
se perde è una tragedia e ne risentirà
tutta la settimana di lavoro o di studio
che sia. Una vita piena di sentimenti, di
valori, di hobby, di cose da fare ed
anche di problemi tiene conto del calcio solo come sana passione e non
come ragione di vita, chi segue il calcio
in modo esagerato e non ha altro che
riempia le proprie giornate è una persona “povera”, che deve crescere e
trovare, magari, il senso della propria
vita.
Ai bambini del mondo
che muoiono di fame
regalerei il mio piatto
sempre pieno.
Ai bambini del mondo
che muoiono di sete
regalerei il mio bicchiere
sempre pieno.
Ai bambini del mondo
che muoiono di malattie
regalerei un anno
della mia vita
perso a lamentarmi del troppo.
Se potessi regalerei
le mie mani
per costruire un mondo nuovo,
donerei il mio cuore
per vedere l’amore,
offrirei la mia mente per
sperare nel domani.
Nessuno dovrà più piangere,
il mondo verrà inondato
da grandi sorrisi,
e il mio gesto sarà, per tutti,
l’inizio di vita nuova.
Aprile 2011- n° 1
Alla scoperta di noi
L’ANGOLO DELLA POESIA
UN ADDIO
UN INTERVISTA
PARTICOLARE
di Sollecchia Jessica I E
di Sollecchia Jessica I E
Mi hai lasciato sola
qui a pensare,
mi hai lasciato sola
a piangere per una storia finita
e non più nostra.
Vedo ancora la tua ombra,
là dove la luce sbiadisce,
lontano dalla mia,
piena di vita.
Odo ancora la tua voce,
mi strazia l’anima,
e i miei occhi non hanno più
lacrime
perché sono finite
come la storia tra noi.
LA FELICITÀ
di Liliana Trovato I C
La felicità, attimo di luce
che illumina la vita,
emozione che accelera i battiti
del cuore,
gioia di un passato importante,
sorriso che dura un eternità,
abbraccio immenso che scalda
il cuore.
Aprile 2011- n° 1
Scorrendo le pagine di un vecchio
numero del Mercurio mi sono soffermata su un’intervista ad un docente che
ora non insegna più in questo istituto.
Leggendo con curiosità le risposte sentivo che non era una delle solite interviste ma si trattava di una bella finestra
su un mondo poco conosciuto.
L’intervista, poi, al suo cane Margot mi
ha fatto ancora di più pensare fin quando ho scoperto che questa strana coppia in realtà erano una cosa sola, una
coppia veramente speciale.
Chiedendo in giro a qualche insegnante ho scoperto che il docente in questione era affetto da cecità e a scuola
era accompagnato dal suo fedele cane,
pastore tedesco, Margot.
Dai racconti dei suoi colleghi e dal
tenore della sua intervista subito sono
emerse le sue immense qualità, che,
nonostante il suo handicap, si sono
fatte apprezzare. Devo confessare che
mi sarebbe piaciuto conoscerlo, parlare
con lui e capire come poteva essere
così sereno!
La cosa che mi ha colpito di più nel leg-
gere la sua intervista è stata la risposta
alla domanda “se potessi aver un
super potere quale vorresti avere?”
Chiunque nelle sue condizioni avrebbe
risposto di volere riacquistare la vista,
con grande sorpresa lui desiderava
solo conoscere tutte le lingue del
mondo… e non avere la possibilità di
vedere di nuovo! Io non avrei avuto
dubbi ma la sua grande forza è stata
quella di essere, anche in questo, una
persona unica! E’ riuscito anche ad
indicare l’ultimo libro letto e l’ultimo film
visto, come posso capire qualcosa che
la mia giovane età ancora non mi ha
insegnato?
Attraverso suoni, parole e la sua grande sensibilità riesce a “vivere” un libro e
un film cogliendo aspetti che a noi certamente sfuggono. Questo incontro virtuale mi ha insegnato tante cose, mi ha
fatto riflettere anche sulla vita così
uguale per tutti ma tanto diversa! Non
dobbiamo fermarci a desiderare egoisticamente cose che non cambiano la
nostra vita, ma accettare i nostri difetti,
le nostre diversità ed essere accettati
per quello che si è!
7
Alla scoperta di noi
Appuntamento con la verità
di Melania Maccarrone
III Aoga
“
La grazia in qualche modo
OSCAR WILD
La grazia in qualche modo,
il fiore delle cose sfugge
a noi, i più miseri di tutti, i più infelici.
Noi che per pietà dobbiamo
vivere la vita di altri non la nostra.
E poi distruggerla
con tutto dentro.
Era ben diverso
quando l’anima e corpo pareva
si fondessero in sinfonie mistiche.
“
Immagina una regione e
pensa che è impossibile
conoscere ogni angolo di
essa con i nostri piedi. Questa
regione fa parte di uno stato e
lo stato assieme ad altri forma
un continente e come ben tutti
sappiamo esistono ben cinque continenti. Essi sono racchiusi nella Terra che non è
altro che un granello di sabbia
al confronto del Sole. Che
non è altro che un altro granello di sabbia nel nostro
sistema solare che occupa
solo una parte della nostra
galassia e oltre alla nostra si
stima che ci siano 100 miliardi di galassie entro 13 miliardi
di anni luce da noi, all’interno
di un Universo forse persino
infinito! E allora cosa è importante in questa infinita grandezza? Qual è il senso dell’esistenza umana?
Non conosciamo realmente il
senso della vita, possiamo
solo ipotizzarlo cercando di
distaccarci totalmente da
tutto ciò che abbiamo inventato, e non dobbiamo inseguire
la verità ma abbracciarla dolcemente. Credo che la risposta a ogni cosa sia l’amore.
Ma con la parola amore non
intendo solo l’attrazione fra
due persone, perché se,
come scrive Dante, amore è
quel sentimento che “move il
sole e l’altre stelle”, ridurlo
all’attrazione tra due individui
è assolutamente riduttivo.
Sembra semplice dire che il
senso della vita è l’amore ma
non è un cliché, perché in
realtà questa frase racchiude
un profondo significato.
Troppi hanno abbandonato sé
stessi solo per adattarsi
meglio a questa società menzognera. Abbiamo creato
strumenti, sistemi e concetti.
Abbiamo creato diversi linguaggi e tra le parole siamo
stati talmente sciocchi da
creare anche la parola
“impossibile”. Abbiamo limitato la nostra libertà sperando
nell’inverso. Io credo che tutte
le leggi che abbiamo creato
sarebbero state inutili se tutti
avessero capito cos’è realmente l’amore e se avessero
imparato a rispettare se stessi e il resto del mondo.
Tutte le cose materiali ci
allontanano dalla nostra
anima e nessuna cultura
materialistica può soddisfarla:
abbiamo perso il senso della
nostra esistenza e spesso ciò
causa malessere. Per molti
esistono solo gli oggetti tangibili ma allora i nostri sentimenti come l’amore, la gioia o
l’ira sono tangibili? No, eppure esistono. Li sentiamo vivi
dentro di noi. E in realtà viviamo di emozioni e di pensieri
tanto che Oscar Wilde diceva
“la vita è ciò che succede
mentre noi pensiamo ad
altro”. È come se tutto ciò che
ci circonda non esistesse,
anche se gli oggetti sono tangibili ma in realtà sono nulli.
Io credo che questo non sia
un mondo sano e negarlo è
vano. È pieno di negatività e
ciò è dimostrato dalle guerre
che ci sono adesso e che ci
sono sempre state, dal fatto
che nei paesi sottosviluppati
troppi non hanno una vita
dignitosa, dai nostri malesseri
interiori, e da sentimenti come
l’invidia, l’ipocrisia oppure la
frivolezza che ci alleggiano
intorno. Tutto questo e altro
ha inquinato le nostre anime,
le nostre vite e atrofizzato
spesso il nostro cuore.
Milioni di persone credono
che per vivere basti la bellezza, lo sport, il denaro e tutto
ciò che di materiale c’è. Ma
così non facciamo altro che
allontanarci da ciò che cerchiamo realmente: la felicità.
Ci stiamo ingannando da soli!
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8
Aprile 2011- n° 1
Alla scoperta di noi
Gli uomini non cambiano
di De Fusco Sofia II A
Una canzone che mi ha
molto colpita è “Gli uomini
non cambiano” di Mia Martini. Già il titolo rende perfettamente l’idea del contenuto
della canzone, che all’apparenza sembrerebbe la solita
composizione femminista in
cui appaiono solo donne forti
e sfacciate. Questa canzone
invece non racchiude delle
parole, ma le righe stampate
sul foglio sembrano voler
raccontare la rabbia delle
donne verso alcuni tipi di
uomini, attraverso la voce
decisa, roca e graffiata di
Mia Martini.
Come dice la canzone, tutte
noi da bambine abbiamo
sempre combattuto anche
solo per un sorriso di nostro
padre. Eravamo, per cosi
dire, “innamorate” di lui che è
stato il primo uomo che
abbiamo conosciuto e al
quale abbiamo voluto subito
LE COSE CHE AMO
bene. Ma, nonostante ciò, un
suo sorriso era difficile da
ottenere, era molto più severo della mamma, specie
nella nostra adolescenza, il
periodo critico in cui padre e
figlia non riescono a comunicare e tra i due c’è sempre
un po’ di amaro. Così, come
dice la canzone, “ho lottato
per cambiarlo” cercando di
apparire migliore ai suoi
occhi. Ma ogni tentativo era
vano e apparivo sempre “la
sua figlia sgangherata” che
trovava riparo solo in altri
uomini, magari in quelli sbagliati che mentono pur di arrivare ai loro scopi.
La canzone perciò condanna
solo in parte gli uomini, che
non cambiano mai, per essere quasi sempre falsi e
approfittatori, ma riconosce
anche la donna come insicura, fragile e illusa di cambiare un uomo con la pretesa di
non cambiare se stessa.
di
Molti pensano che l’Estate sia un periodo di allegria e vacanza…
Sinceramente, io preferisco il periodo invernale a quello estivo…Perché l’inverno ha un fascino che l’estate non ha…
Magliette, maglioni, felpe e sciarpe sono bellissime da indossare e io le preferisco a top e pantaloncini.
Poi nel periodo invernale si festeggia anche il Natale, quindi è
molto più bello girare per i negozi a cercare regali, e l’atmosfera natalizia è quella che preferisco fra tutte.
Le sensazioni che l’inverno mi dà sono speciali e profonde:
guardare fuori dalla finestra ascoltando musica, stare al bar
con gli amici a bere cioccolate calde, stare sotto le coperte al
caldo mentre fuori si gela…
Questo non vuol dire che non mi piaccia l’estate, perché tre
mesi di vacanza sono sempre rilassanti dopo 9 mesi di scuola,
e poi dopo mesi di freddo vedere il sole è sempre bello, però
preferisco l’atmosfera invernale, col freddo e senza piogge!
La mia preferenza verso l’inverno ha una ragione che nasce
dalla mia indole.
Aprile 2011- n° 1
9
Alla scoperta di noi
di Migliorelli Daniele II C
Il Movimento Studenti di Azione Cattolica
(MSAC) è l'espressione dell'attenzione
missionaria dell’Azione Cattolica Italiana
(ACI) agli adolescenti nella loro condizione
di studenti, e della presenza organica e del
servizio specifico dell'Associazione alla
pastorale studentesca. Pertanto è parte
integrante del Settore Giovani, nell'ambito
del quale si colloca la sua specifica proposta, organizzazione e attività. Esso ha
finalità educative, culturali e missionarie e
si rivolge agli studenti del secondo ciclo
del sistema di istruzione e formazione. Le
sue attività sono aperte a tutti, senza
distinzioni etniche, ideologiche, politiche o
religiose.
Le origini del movimento risalgono al
1910, quando circoli studenteschi della
Società della Gioventù Cattolica (SGC, l'Azione Cattolica di allora) cominciarono a
riunirsi e a darsi ordinamento nazionale. Il
MSAC (denominazione assunta dal 1969)
si configura immediatamente attraverso
gruppi cittadini e di istituto come il tentativo di passare da un apostolato del singolo
studente cristiano a quello di un gruppo
più organizzato, visibile e propositivo.
La storia centenaria del MSAC si intreccia
fortemente con la storia della scuola italiana. Il MSAC come associazione studentesca fa parte del Forum delle associazioni
studentesche maggiormente rappresentative presso il Ministero della Pubblica Istruzione. Lo Statuto delle Studentesse e degli
Studenti, ad esempio, nacque da una proposta di aderenti al MSAC.
Il 2010 è stato l'anno di SFS (scuola di formazione studentesca) che si svolge ogni
tre anni per tre giorni ed è un incontro a
livello nazionale dove partecipano gli aderenti del MASC dalla Valle D'Aosta fino alla
Sicilia. Quest'anno, dal 16 al 18 aprile, si è
tenuto un “campo scuola” a Rimini, molto
significativo perché MSAC compiva 100
anni.
Tra gli ospiti illustri di questo campo scuola si devono ricordare :
Sigalini: presidente di AC, Giovanni Maria
Flik: Presidente della Corte Costituzionale,
Draghetti: Presidente della Provincia Bologna, Giorgia Meloni: Ministro della Gioventù e Giovanni Bachelet: Deputato della
VII Commissione Cultura della Camera
(figlio di Vittorio Bachelet che è stato un
grande uomo politico e fu assassinato nel
12 febbraio 1980).
Questo è un modo nuovo di stare insieme,
un modo che aiuta a crescere e ci rapporta con gli altri nel rispetto dei valori umani
e della personalità. Ragazzi perché non
provate anche voi questa esperienza, ne
uscirete sicuramente arricchiti, sereni e più
tolleranti.
Progetti, Manifestazioni e Confenze
INCONTRO DEGLI STUDENTI DEL “NICOLA GARRONE” CON I RAGAZZI TURCHI
di Alina Miclaus e Francesca Lorenzetti
La nostra scuola ha partecipato ad un
progetto, insieme ad altre scuole, per
accogliere qui in Italia dei ragazzi provenienti da un collegeturco. Alcuni alunni
della nostra scuola hanno potuto incontrarli, ospitarli nelle proprie abitazioni e
anche accompagnarli in un giro turistico
dei nostri meravigliosi castelli romani. Noi
come scuola li abbiamo ospitati e fatti
integrare con i nostri studenti. Li abbiamo
portati a fare una piccola gita proprio ad
Albano e gli abbiamo fatto conoscere la
nostra bellissima storia nel museo comu-
10
nale! La nostra esperienza è stata piuttosto faticosa in quanto ci siamo dovuti
sforzare a farci capire in lingua inglese da
questi ragazzi della Turchia, ma è stato
molto divertente stare a contatto con chi
non ha mai visto e conosciuto la nostra
piccola città. Stare in contatto con persone e culture nuove è stato per noi un gran
piacere, e, possiamo dire di essere stati
veramente bravi con il nostro gioco di
squadra ad aiutarci a vicenda nei
momenti di vera crisi con la lingua inglese!!! E' stata una bella esperienza per
parecchi degli alunni che hanno partecipato e anche abbastanza soddisfacente.
LA GENTE
di Nocioni Federica II C
La gente che ne sa! Ti guarda e crede di
aver già capito tutto di te, ma in realtà,
non può nemmeno immaginarlo. La
gente che ne sa della tua vita se pur
breve … ma VISSUTA!
Un gesto, una parola, non ti classifica…,
la gente che ne sa di una lacrima versata
per amore, per dolore o per la gioia di
aver incontrato di nuovo qualcuno. Che
ne sa di un sorriso, di una carezza, di un
abbraccio, che ne sa!
Non conosce i tuoi dispiaceri, le tue delusioni, ma neanche le tue vittorie!
Ma cosa può saperne di urla scagliate
verso il cielo in piena notte, di bagni fatti
nell’acqua scura, di sensazioni uniche,
del sole che nasce piano piano e ti sveglia, come può la gente pensare di sapere tutto di te? Come può sapere delle tue
follie,delle tue esperienze, dei tuoi viaggi,
non li immagina nemmeno i tuoi rimorsi, i
rimpianti, cosa ne sa di un bacio mai
Aprile 2011- n° 1
Alla scoperta di noi
Io e l’Italia
di Angela Hasa II D
dato? Molti parlano senza sapere della
tua ricchezza, non sanno nulla nemmeno
della propria povertà interiore, ignorano
quanto vali e forse penseranno che non
vali niente perché sono loro a non valere
niente!
Che ne sa di un treno che parte, di un
aereo che decolla, di una nave che salpa!
Cosa sanno dei sogni che stai rincorrendo e di quando riuscirai a realizzarli! Che
grande fortuna la vita che ci insegna ogni
giorno qualcosa di nuovo, che ci mette a
confronto con chi non sa che prima o poi
anche loro piangeranno, soffriranno e
vivranno nella speranza! In mezzo a tanti
troverai chi come te ha vissuto in silenzio,
provando gli stessi sentimenti, piangendo
le stesse lacrime, sorridigli e lascia che ti
sorrida, fatti conoscere veramente per
quello che sei perché solo allora capirai
che tutta quella gente, che non sa e
parla, non è altro che un enorme deserto
che non accetta che su di esso sia cresciuto semplicemente un fiore!
Un qualcosa di molto fragile ma forte allo
stesso tempo, un’ amicizia, un sentimento … un amore!
Aprile 2011- n° 1
L’ Italia é un paese diverso dal mio. E’
un anno che sono qui in Italia e mi sento
bene, sono serena. Non era facile
lasciare il mio paese, l’Albania, e venire
qui. All’inizio ho avuto tante difficoltà,
nessuno parlava con me, non conoscevo la lingua, non uscivo di casa, ero triste e piangevo perché volevo tornare nel
mio luogo di origine. E’ stato difficile per
me sopportare il modo di vivere “italiano”, nel mio paese non si ha tutta la
libertà come in Italia, proprio per questo
ho vissuto mesi difficili, quasi vivessi la
vita di qualcun’ altra. Anche se la vita in
Albania è ben diversa, là avevo tutto. E’
passato il tempo, mi sono ripresa la mia
vita, sono tornata serena e mi sono abituata a vivere nel modo “strano” italiano.
Ho imparato in fretta la lingua, sono
andata a scuola, ho conosciuto persone
molto disponibili e cortesi con me che mi
hanno aiutata quando ne avevo bisogno.
Se un giorno dovessi scegliere tra restare in Italia e tornare in Albania, io sceglierei l’ Italia, perché sento che qui avrei
un futuro che non avrei se tornassi in
Albania dove dovrei ricominciare tutto da
capo! Tornare a quella vita senza libertà
ora per me è inconcepibile, non
potrei fare a meno di questa vita,
questa serenità che finalmente ho
trovato grazie all’Italia. Per il futuro
voglio completare i miei studi, lavorare in azienda, mettere su famiglia (un
ragazzo italiano va bene!), essere circondata da tanti amici e godere
della vita che è un gran dono e fare
tanto per gli altri. Oggi mi sento cittadina dell’Italia, accetto tutte le
regole del vivere civile, faccio il mio
dovere, rispetto l’ambiente in cui
vivo e le persone, però vedo, in
molte persone, indifferenza verso il
prossimo, inciviltà e poco rispetto
per i beni di tutti. Forse è questa la
libertà che all’inizio, all’arrivo in
Italia, mi spaventava molto, è questo credere di poter far tutto perché
si ha ogni cosa, si ha tutto a disposizione e non si cerca più niente.
Grazie Italia e…
buon compleanno!
11
Alla scoperta di noi
*
*
*
*
IL BALLO RAGIONE DI VITA
di Valentina Pennarola II B
Ballare per me è tutto, è vita, è sfogo,
è liberazione, è una ragione per cui
lottare ogni giorno. Quando ballo mi
sento libera, leggera, sicura, l’unico
problema, però, è che ballo male a
causa del ginocchio che si blocca e mi
fa molto male ma per il resto do il
meglio di me. Ho un grande sogno ed
è quello di diventare ballerina e cantante (visto che suono anche la chitarra).
Il sogno è parte della realtà di ogni
persona, chi sogna sa vivere meglio,
sa gustare meglio quello che la vita
offre, basta poco per essere sereni e
felici.
12
Io ballo la break dance e l’hip hop, due
discipline molto diverse ma che vanno
di pari passo.
Sia la break che l’hip hop sono “balli di
stile”, e vanno ballate in sintonia con il
gruppo. Per questo motivo hanno
anche una funzione educativa perché
insegnano a socializzare e a stare
bene con gli altri.
Grazie al ballo ho potuto vincere la
mia timidezza e le mie insicurezze,
una cosa è ballare per puro divertimento e una cosa è farlo di fronte ad
un pubblico che guarda, osserva, giudica e applaude anche se si è fatto
qualche errore. L’emozione di affrontare un saggio è durata solo pochi
istanti, mi è bastato entrare sul palco,
immaginare di essere in sala, durante
le prove, davanti allo specchio, ed
ecco che, liberatami dallo stress di un
anno di prove e dalla paura di non farcela, ho ballato come non mai divertendomi tantissimo e trovando in me
una forza che non pensavo di possedere! Per chi ama il ballo ma ha paura
di mettersi alla prova per via della timidezza io consiglio di provare prima da
sole, magari davanti ad uno specchio,
poi in una piccola sala con poche persone, dopo sarete in grado di volare
da sole e scoprire un mondo affascinante che aiuta a crescere e a credere in se stessi. Quindi che aspettate..
tutti in pista!
Aprile 2011- n° 1
Alla scoperta di noi
*
LA MIA VITA
CON LA MUSICA!
*
*
di
La musica, ormai, fa parte della vita di tutti i giorni, i giovani la ascoltano ed essa è, ormai, parte di loro! La musica ha anche tante varianti, ognuna bella nel suo genere.
Si va dalla musica classica a quella jazz, al rock, al poprock, al metal.
Io amo la musica in tutte le sue sfaccettature, la ascolto e
suono uno strumento molto complesso e bello: la batteria.
Quando suono ogni pensiero negativo sparisce come d’incanto, entro in una dimensione particolare che solo chi
suona con passione uno strumento può capire. In questa
“dimensione” siamo solo io, la mia batteria e…la musica.
Mi sento privilegiato a saperla suonare perché la batteria,
a differenza degli altri strumenti, ha bisogno dell’utilizzo di
tutti e quattro gli arti, mani e gambe devono essere sincronizzati e, vi assicuro, non è per niente facile! Da dove
mi nasce il ritmo musicale? Forse ci sono nato con questa
dote, forse l’ho tirata fuori quando ho iniziato a percepire
questo mondo sublime che è la musica, ora lasciatevi rapire anche voi dai ritmi diversi della musica che uno strumento come la batteria può offrire e capirete cosa vi siete
persi fino ad oggi!
Aprile 2011- n° 1
Assurdo!
di Mignucci Valerio VA tga
Leggendo qua e là si leggono
cose inverosimili. Ecco alcune
dichiarazioni assurde fatte su
alcuni moduli di denuncia
scritti dopo alcuni incidenti:
Ho guidato per 40 anni, poi mi
sono addormentato al volante
e ho avuto un incidente.
Avevo detto alla polizia che
non ero ferito, ma togliendomi
il cappello ho scoperto di
avere il cranio fratturato.
Andando a casa ho girato
nella villetta sbagliata e mi
sono scontrato con un albero
che non ho.
Mi sono scontrato con una
pompa di benzina proveniente dall'altra direzione. Il pedone non aveva idea di dove
scappare, cosi io andai verso
di lui. Per evitare di colpire il
paraurti
della
macchina
davanti, stirai il pedone.
L'altra vettura mi ha urtato
senza dare avviso delle sue
intenzioni. Il tipo barcollava in
mezzo alla strada. Ho dovuto
sterzare diverse volte prima di
investirlo.
Giungevo all'incrocio, quando
improvvisamente apparve un
cartello di stop dove non era
mai apparso. Non riuscii a fermarmi in tempo. Il palo della
luce si stava avvicinando.
Stavo tentando di schivarlo,
quando mi venne addosso.
13
Umorismo e tempo libero
Ridere, Ridere,
Ridere
di Lindozzi Luca II D
sapevate che i creazionisti sono l'atra scimmia e uomo?
*nelloLomancante
Lo sapevate che Giovanna D'Arco ha
*smesso
di fumare?
Lo sapevate che se un inglese vi dice
*che
vostra madre è una spiaggia probabilmente avete sbagliato traduzione?
Lo sapevate che mio nonno aveva il
delle bocce e da quando è morto
*pallino
al circolo non ci giocano più?
Lo sapevate che l'espressione "ora
che a pancia piena si dige- trova parcheggio più facilmente?
fatta grossa" nacque quando Anni*l'hai
*risceLo sapevate
meglio?
bale sgridò il suo elefante?
Lo sapevate che i cinesi si riproducono
Lo sapevate che se vi schiacciano un *
con copia e incolla?
Lo sapevate che, dopo i risultati dell'ulpunto nero fa male, e che se vi schiacciaindagine delle Ferrovie dello Stato, *
*tima
no con una Punto nera fa ancora più
Lo sapevate che alla fine i protagonisti
da cui è risultato che l'ultima carrozza di
male?
di Lost muoiono tutti?
*
un treno è sempre la più pericolosa, la
Direzione Generale ha deciso di eliminarLo sapevate che quando giocava a
Lo sapevate che la neve scende a fiocla?
*scacchi,
Hitler sceglieva sempre i bianchi? *
chi perché se scendesse a nodi non si
E che perdeva sempre perché non voleva scioglierebbe?
Lo sapevate che se nel dormiveglia
proprio mangiare i pezzi neri?
"lo stiamo perdendo!", forse non
*sentite
Lo sapevate che i Sismi erano dei terresiete nel dormiveglia?
Lo sapevate che a Tiziano Ferro per ter- *
moti causati dai servizi segreti italiani?
minare il suo ultimo album mancano solo
Lo sapevate che se vi rompete un *
due figurine?
Lo sapevate che il conto alla rovescia si
zoppicate, ma se vi rompete anche
*piede
dice otnoc?
*
l'altro non zoppicate più?
*Lo sapevate che chi va con lo zoppo
Uno Fire con la musica a palla.
Frasi di ROMA
Scatta il verde e la Tipo non
Battute
di Mignucci Valerio VA tga
COPPIA DI COATTI IN
SPIAGGIA A PORTO CERVO
Lui: ‘Amo’, ma ‘naa vedi che
acqua! A Ostia manco da li
rubinetti esce così!’.
MERCATO DEL PESCE DI
TESTACCIO
Il pescivendolo urla a squarciagola: ‘Ahò! ‘Sti pesci nun so ‘
morti, stanno a dormì!’.
SCENA VISTA IN PIZZERIA
Commesso (dopo aver tagliato
la pizza): ‘La magni?’.
Cliente: ‘No, esco fòri e ‘a
butto!
SEMAFORO DI PONTE LANCIANI
14
Un trentenne ben vestito in
giacca e cravatta su un motorino fermo al semaforo vede un
vecchietto su una macchina
che si sta esplorando il naso
con le dita. Bussa al finestrino
e grida: ‘A signò, abbada che
più su ce sta er cervello!’.
AL SEMAFORO DI VIALE
AVENTINO
il primo della fila non si decide
a partire e quello dietro gli urla:
‘ahò, quann’esci dar coma
facce ‘na telefonata!’.
INCROCIO DELLA BALDUINA
Una Fiat Tipo è ferma al
semaforo, dietro c’è una Fiat
parte… Il semaforo ritorna
rosso. Riscatta il verde e la
Tipo non parte. Allora il conducente della Uno abbassa la
musica, scende e dice al conducente della Tipo: ‘Ahò, quanno esce er colore che te piace
se n’annamo!?’.
DUE AMICI AL MARE
uno di Ostia e l’altro di Fiumicino, muoiono di caldo e decidono assieme di andare a fare il
bagno. Al momento di entrare
in acqua il ragazzo di Fiumicino
nota che quello di Ostia non sa
nuotare e gli urla sbeffeggiante:
‘Ahooò, sei pòpo ‘n’idiota. Sei
de Ostia e nun sai nòtà?’.
E il ragazzo di Ostia prontamente gli risponde: ‘Perché, te
che sei de Fiumicino sai
volà!?’.
sull’AMORE
di Mignucci Valerio VA tga
Lei: Penso sempre a te. Lui:
Io mai, per questo ci compensiamo.
"Caro, dimmi qualcosa!".
"Qualcosa!". "Ma no, qualcosa di dolce". "Zucchero!".
Ero innamorato cotto. Lei
rimase cruda.
Chi soffre per amore e' perche' non ha mai avuto i calcoli renali.
Se le sue labbra sono infuocate e lei trema tra le tue
Aprile 2011- n° 1
Umorismo e tempo libero
Lo sapevate che quelli che si lamentano
Lo sapevate che se un millepiedi si
Lo sapevate che se il vostro bus è in
lavoratori indefessi, sono in *
trova un bastoncino tra le gambe inciam- *
orario vuol dire che ci sono dei disservizi?
*direaltàessere
più fessi che inde?
pa? E inciampa? E inciampa? E inciampa? E inciampa? E inciampa…?
Lo sapevate che l'Ikea ha rubato l'idea
Lo sapevate che il tentativo dei nazisti di
alla lego?
*
*sterminare gli ebrei è andato in fumo? nonLocammina?
sapevate che una mela marcia, ma
Lo sapevate che la polizia è figlia della
*
Lo sapevate che le Geox funzionerebpolinonna?
*
*bero meglio come naso che come scar- Lo sapevate che in fondo ad ogni crepe?
c'è una verità, e che in fondo ad
Lo sapevate che oltre ai Bergamaschi
*denza
ogni salotto c'è una credenza, e questo *
esistono anche le Bergafemmine?
Lo sapevate che se prendi un "sassoli- dimostra inconfutabilmente che i salotti
*no"
ti rifai la bocca ma se prendi una mat- esistono?
Lo sapevate che Brunetta riesce a pastonata vai al pronto soccorso?
sare attraverso la cruna di un ago anche in
*
Lo sapevate che il petto di pollo non ha piedi?
Lo sapevate che alle anoressiche *
i capezzoli perché altrimenti, quando
*danno
medicinali da prendere dopo i viene surgelato, bucherebbe gli imballaggi
Lo sapevate che essendo Pisellino il
pasti?
di plastica in cui è confezionato?
di Braccio di Ferro, il suo nome com*figlio
pleto è Pisellino di Ferro?
sapevate che i cani da riporto possoLo sapevate che nel mondo ogni tre
utilizzati anche come toupet?
muore un personaggio dei videoLo sapevate che se mangiate un'aran*secondi
*noLoessere
giochi?
cia meccanica farete la felicità del vostro
*
Lo sapevate che se un bambino cade e
dentista?
sbuccia un ginocchio poi se lo deve
Lo sapevate che non tutti i matrimoni
*simangiare?
Lo sapevate che se avete i piedi sul
*finiscono bene? Alcuni durano tutta la vita. *cemento
va tutto bene, ma se avete il
Lo sapevate che potete affrontare la vita
Lo sapevate che quando i prof ti dicono cemento sui piedi forse avete fatto qualun'equazione commettono che scemata?
*ma non potete avvitare la fronte?
*direatorisolvere
contro la privacy delle incognite?
sapevate che Luca Giurato crede
Lo sapevate che anche Bossi ha del
sia un gerundio?
Lo sapevate che i poeti intimisti compo- *
sangue meridionale? Sul paraurti della
*cheLo"Ferdinando"
macchina.
*nevano i loro versi in mutande?
Lo sapevate che nel mondo un'auto
un pedone ogni tre secondi? Non
Lo sapevate che il 20 dicembre 2012
Lo sapevate che è meglio essere un
*investe
gli lascia neanche il tempo per rialzarsi.
anche non fare i compiti per il gior- *
genitore che ha perso un figlio piuttosto
*potrete
no dopo?
che il genitore di un orfano?
Lo sapevate che un negoziante di liquori ha spirito da vendere?
Lo sapevate che se volete suicidarvi
Lo sapevate che questo non è un
*
buttandovi sotto un treno rischiate di mori- *
“Sapevatelo”, ma solo un diversivo mentre
*
Lo sapevate che se una figlia stufa re con tre ore di ritardo?
vi fregano l'autoradio?
di casa, i genitori muoiono di fred*scappa
do?
braccia, scordatela: ha
la malaria!
Se ti stringo più forte,
mi ritroverò dall'altra
parte di te.
Non dimentico mai una
faccia, ma nel tuo caso
sarò lieto di fare un'eccezione.
Ho passato una splendida serata, ma non
era questa.
L'uomo e' cacciatore; la
donna pescatrice L'uomo e' cacciatore, ma
spesso diventa vegetariano.
Aprile 2011- n° 1
Dizionario MATTO
di Mignucci Valerio VA tga
ACCETTABILE Legno tenero
che può essere tagliato con
l'accetta.
BUCATINO Piccola quantità di
panni da lavare.
CACAO Lassativo sudamericano
CEMENTO ARMATO Serve a
proteggere la gente dai ladri..
CERBOTTANA Cervo femmina
di facili costumi
CICLO LITURGICO La bicicletta del parroco.
COJOTE Cane della prateria
rincoglionito.
FERMENTI LATTICI Agitazione
dei lattai.
FREGATA Unità navale sottratta al nemico.
PRESTANZA Anticamera.
QUADRIGLIA Pesce con 4
pinne, con 3 sarebbe la triglia,
con 2 la biglia, con 1 la maniglia.
QUARZO Minerale precedente
al quinzo.
RADIARE Trasmettere via
radio.
RADIOATTIVITA' Lavoro svolto
da un DJ in una radio privata.
RAREFATTO Colui che si
droga ogni tanto.
REBUS Pullman del sovrano.
REGGIMENTO Supporto per la
testa.
RIBELLE Vecchie sessantenni
dopo il lifting.
RICICLARE Fare un secondo
giro con la bicicletta.
RICORDARE Fare manutenzione ad una chitarra.
ROBOT Buoni ordinari del
tesoro elettronici
SCULTURA Mancanza di istruzione.
SENOFONTE Vedi latte materno
SUCCESSO Posizione da toilette.
SUPREMAZIA Suprema
mamma del supremo cugino.
TORNADO Tempesta che va e
viene.
TRIDENTE Uomo a cui mancano gli altri 29.
TURBOLENTO Motore a turbina ad un basso numero di giri.
UFO Esclamazione d'impazienza, degli astronauti
VERMOUTH Liquore a base di
vermi.
15
AUGURI
La redazione augura una
Buona Pasqua a tutti i suoi lettori
RESPONSABILE: prof. Rocco Fondacaro
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:
Consorzio SBCR - Sede Genzano di Roma
STAMPA: CG Grafic di Pavona
HANNO COLLABORATO:prof. Fondacaro Rocco,
prof.ssa Paolotti Stefania, Abatini Giorgia, De
Fusco Sofia, Fiaschetti Sara, Gentile Alessia,
Hasa Angela, Lindozzi Luca, Lorenzetti Francesca, Maccarrone Melania, Miclaus Alina,
Migliorelli Daniele, Mignucci Valerio, Natalini
Patrizio, Nocioni Federica, Pennarola Valentina,
Sollecchia Jessica, Trovato Liliana.
IPSSCT – N. Garrone
via della Stella, 7
00041 Albano Laziale (RM)
Tel. 06/9320890 - 069323128
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