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La storia del gioco d`azzardo
1. QUANDO E DOVE IL GIOCO D’AZZARDO È NATO GLI INIZI DEL GIOCO D’AZZARDO Il gioco d’azzardo risale agli inizi dell’umanità. Si presume che il suo scopo fosse quello di conoscere il volere divino. I primi dadi sono stati rinvenuti in Cina, e risalgono a più di 5000 anni fa; comunque ci sono state scoperte relative al gioco d’azzardo a partire dal 4000 a.C. anche in Egitto, India e Giappone. Il dado era fabbricato in modo primitivo: con ossa di pecora, cervo e animali di analoga grandezza. Notevoli ritrovamenti di dadi sono stati attribuiti ai Sumeri, agli Assiri e ai Babilonesi. Il fascino del gioco d’azzardo ha sempre attratto tutti i popoli del mondo. Si può quindi pensare d’interpretare la vita quotidiana dell’uomo preistorico come un continuo gioco d’azzardo contro la natura, e avendo come posta estrema la vita. Col passare del tempo si è cominciato a utilizzarlo per ragioni più laiche, quindi più vicine alla vita quotidiana. GRECIA E ROMANI Già tra i Greci troviamo i primi segni di gioco d’azzardo utilizzato in modo eccessivo. All’epoca dei Romani, il gioco era proibito per ragioni di ordine pubblico; la sera però le bettole romane chiudevano e si trasformavano in bische 1. 1 Luogo nel quale si gioca d’azzardo clandestinamente Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 1 di 15 Era però legale scommettere. Si puntavano i sesterzi 2 sulle corse di bighe 3 e di quadrighe. Queste corse provocavano vere e proprie sommosse. Inoltre davano origine a private disperazioni causate dalla perdita di denaro. Si scommetteva sul fantino, che poteva diventare estremamente famoso. C’erano anche scommesse sui combattimenti dei gladiatori, vere e proprie star dell’epoca. I romani credevano che esistesse una dea chiamata Fortuna. Essi dovevano di conseguenza giocare d’azzardo solo nei giorni fasti 4, pregare, e fare sacrifici agli Dei giusti. 2 . COME SI È EVOLUTO IL GIOCO: PERCHÉ? CHE COSA È CAMBIATO NELLA SOCIETÀ CHE HA PORTATO A UN CAMBIAMENTO DELLE ABITUDINI? È stato dimostrato che il gioco d’azzardo rende anche alla Nazione. Oggi il casinò non è più un posto solo per ricchi, nobili, ecc. L’introduzione delle slot machine ha portato ad un’ ulteriore diffusione del gioco. L’attuale bufera antiproibizionista, che ha colpito l’Europa, tende a diffondersi sempre di più. Quest’ultima non è sempre accompagnata da misure preventive di tipo psicologico e sociale, purtroppo. Internet invece dal canto suo non ha provocato nulla se non qualche modesto cambiamento, infatti la nascita dei casinò virtuali non ha avuto il successo che i loro ideatori si erano auspicati, ma ha comunque suscitato una massiccia opposizione da parte dei gestori tradizionali. L’Italia è stata all’origine di parecchi giochi, sia nati qui (lotto, lotteria, roulette), sia “solo di passaggio”, per poi diffondersi anche altrove (carte, morra). 2 La moneta di qull’epoca Carro trainato da due cavalli 4 Fortunati 3 Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 2 di 15 3. COSA SI SCOMMETTEVA Si poteva scommettere di tutto a partire dal denaro, alla casa, sino alla vita stessa. Generalmente per scommettere c’erano tre aspetti da osservare: - rendersi conto che si mette in palio qualcosa di valore. - una volta scommesso non ci si può tirare indietro. - Il risultato è basato sul caso, quindi non c’è possibilità di vincita sicura. Principalmente si scommetteva e si scommette tuttora il denaro. Questo accade perché esso rappresenta un aspetto centrale dell’esperienza umana. Il denaro però ha anche un valore metaforico, immaginario, perché è lo strumento per acquistare anche l’impossibile. Molta gente si è rovinata per via del gioco d’azzardo, addirittura Diogene, filosofo greco, riferisce che Socrate, altro filosofo greco, fosse finito sul lastrico a causa del gioco eccessivo. 4. QUANTO SI GIOCAVA? In passato il periodo in cui si giocava di più è sicuramente stato il Far West. Nei Saloon o bar come li chiameremmo noi oggi si tenevano partite di Poker, uno tra i più famosi giochi di carte, che duravano intere giornate. Verso la sera la tensione era talmente grande e la puntata talmente alta che si arrivava a sparare al proprio avversario solo se si pensava che stesse barando. Purtroppo però a volte succedeva che quando la partita volgeva a sfavore di uno dei giocatori, questi sparava agli altri sostenendo che lo stavano imbrogliando. Altro popolo giocatore era quello italiano che passava le giornate scommettendo su interminabili partite di Dama o di Scopa. Questo accadeva soprattutto al Sud del Paese. Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 3 di 15 Anche gli arabi si dilettavano a scommettere sui dadi, strappandosi i capelli per la rabbia in caso di perdita, arrivando addirittura, a volte, a uccidere tutta la famiglia del vincitore. Ovviamente il tempo che ognuno dedica al gioco d’azzardo cambia da persona a persona, non esiste quindi un modo preciso per stabilire quanto si giocava. Facendo però, calcoli azzardati e una media estremamente imprecisa, si può dire che il tempo di gioco variasse dalle 5 alle 6 ore al giorno soprattutto nel periodo del Far West. 5. IL BARO Il baro ha cominciato a esistere sicuramente quando ha cominciato a esistere il gioco. Barare significa imbrogliare, infrangere le regole. È sicuramente il modo più veloce per guadagnare, ma anche il più pericoloso. C’erano pene severissime previste per i bari che andavano dalla semplice sanzione, sino all’impiccagione. C’erano vari modi e vari giochi in cui barare, ma i principali erano quelli con le carte. Per nascondere gli assi nella manica e sfruttarli bastava avere un po’ di destrezza. Il baro è ancora oggi considerato illegale. C’erano persone che lo facevano come “professione” e riuscivano ad arricchirsi in poco tempo. Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 4 di 15 6. LA VISIONE LEGALE – RESTRIZIONI DATE Le leggi inerenti al gioco d’azzardo sono estremamente mutevoli. È variato principalmente tra il permesso e il proibito, e, quando permesso, tenuto sotto controllo dagli enti pubblici o lasciato al libero arbitrio. Spesso la legislazione corrispondeva all’etica. Il gioco non è mai stato bandito del tutto, ma anche quando lo era c’era sempre qualcosa di tollerato. Nel medioevo a volte il gioco era permesso solo in certi stabilimenti: nei bagni pubblici, oppure nei bordelli e dunque in certe vie di certi quartieri. I governanti tenevano sotto controllo il gioco d’azzardo: bisognava difendere la morale, salvaguardare la popolazione dai prestigiatori e dai bari, e dai borseggiatori, che li seguivano. Era anche necessario impedire che le guardie notturne giocassero, pena gravi rischi alla città. Per i bari c’erano pene severissime. Nel 1469 un baro fu accecato a Norimberga, in altri casi si preferiva l’annegamento in un sacco. Anche le donne giocavano, e questo fatto risvegliava forti opposizioni, e questo non andava bene ai comuni perché il gioco d’azzardo poteva essere origine di liti di faide, di zuffe, di ferimenti, di omicidi, anche perché i bari erano tutt’altro che rari. Ai giorni nostri la tendenza varia da una legislazione restrittiva, ad una aperta, ma estremamente severa, oppure una aperta e totalmente liberale. 7. BREVE ACCENNO AI PROBLEMI SCATURITI Il gioco d’azzardo patologico ha come caratteristica fondamenta le un comportamento persistente e ricorrente e che compromette le attività della persona. Una persona che soffre di questa patologia, ha un disturbo del controllo degli impulsi. Nella persona soggetta alla patologia, c’è un meccanismo inconscio che desidera perdere in modo da sentirsi in seguito in colpa con sé stesso. Queste persone solitamente hanno una scarsa autostima e si giudicano sovente in modo negativo. Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 5 di 15 In una popolazione adulta troviamo dall’1 al 3 % di persone con problemi relativi al gioco patologico. Tra chi gioca regolarmente, solo il 2 % svilupperà problemi di compulsione 5 al gioco. Circa 1/3 dei giocatori problematici è una donna. Si passa da un gioco “normale” ad un gioco eccessivo più o meno in 3 o 4 anni. In questi ultimi anni è possibile farsi escludere di propria volontà o essere escluso dal casinò stesso allo scopo di non rovinarsi ulteriormente sia sul piano finanziario sia su quello psicologico. Inoltre le conseguenze più importanti di un giocatore problematico sono: Ø la presenza in casa di un individuo emotivamente morto Ø l’incapacità di assumersi responsabilità Ø il disprezzo e lo scherno di amici e conoscenti Ø le umiliazioni Ø la solitudine Ø i sensi di colpa Ø eventuali problemi con la giustizia (truffe, furti, rapine, estorsioni, ecc.) Ø pressioni da parte dei creditori (spesso strozzini: creditori che concedono in prestito ingenti somme di denaro con la richiesta di un interesse spropositato). Oltre a questi problemi c’è quello del possibile coinvolgimento del partner in una dipendenza o in uno stato depressivo. In effetti la possibilità che il partner cominci a sua volta ad avere problemi patologici inerenti al gioco d’azzardo compulsivo è di molto superiore alla norma. 5 Impossibilità di resistere a qualcosa Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 6 di 15 8. I GIOCHI PIÙ CONOSCIUTI • Roulette • Black Jack • Lotterie • Slot Machines Roulette: Risale a più di 2000 anni fa, più precisamente al tempo dei legionari romani. Sembrerebbe che utilizzassero uno scudo fatto roteare sulla punta di una lancia come rudimentale roulette. Nel corso del tempo ha subito notevoli cambiamenti assumendo moderno secolo, Pascal6 solo l’aspetto nel quando inventò XVII Blaise il meccanismo della roulette studiando i moti perpetui; venne inoltre introdotta la pallina d’avorio. La roulette è un cilindro che ruota su cuscinetti a sfera, sul suo perimetro sono collocati 37 numeri (dallo 0 al 36) in maniera apparentemente disordinata. In realtà quest’ordine è stato accuratamente studiato con scopi ben precisi. Grazie agli studi compiuti da Blaise Pascal, si è riuscito, anche se in minima parte, a capire con quale frequenza i numeri usciranno. Questo cilindro gira in una conca nella quale viene lanciata la pallina in senso inverso rispetto quello della rotazione del cilindro. 6 Studioso del calcolo delle probabilità Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 7 di 15 Di norma la pallina effettua dagli 8 ai 10 giri man mano che si avvicina al cilindro. Una volta raggiunto il cilindro la pallina rimbalza sulle losanghe che sono collocate intorno alle conche nelle quali successivamente si fermerà la pallina. Nel 1796 la roulette entra nelle sale da gioco a Parigi e nel 1810 i francesi la portano nelle sale di New Orleans dove nascono i primi casinò statunitensi. Come il Black Jack oggi la roulette è uno dei giochi più famosi e apprezzati. Black Jack: Il Black Jack ha un’ origine francese. Nato in un casinò intorno al 1700 con il nome di “Vingt-et-un” e dal 1800 inizia ad essere giocato in America dove riceve il nome deriva dal fatto che se il giocatore riceveva un fante di picche 7 o un asso di picche, riceve- va un bonus. Il Black Jack suscita va un grazie alla possibilità di sorprendenti sfruttando il valore del- anche suo nome attuale. Quest’ultimo grande interesse avere risultati le carte. I casinò nel 1963 si videro costretti a modificare le regole del gioco ori ginale a causa dell’uscita di un libro che svelava il modo di vincere a questo gioco. Queste modifiche consistevano ne l giocare con sei pacchetti di carte francesi, in tutto 312 carte. Il Black Jack è uno dei giochi più apprezzati nel mondo virtuale di Internet come in quello reale. 7 Jack Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 8 di 15 Lotterie Le prime impronte certe del gioco del Lotto, come lo conosciamo oggi, risalgono intorno al 1734 a Venezia. Già all’inizio del XVI secolo, inoltre a Genova si eleggevano cittadini del cinque senatori Consiglio fra 120 utilizzando un’estrazione a sorte con tanto di bussolotti, corrispondendo per ciascuno un senatore. Quest’idea è nata da un genovese, Benedetto Gentile. Dopo questa prima fase, i proventi del gioco andavano in dono a ragazze povere e nubili sottoforma di dote per il matrimonio. Dal 1620 in poi il Lotto in Liguria venne disciplinato da una regolamento molto preciso. Nel resto d’Italia invece, il gioco del Lotto non era ben visto, perché considerato contrario all’etica. Anche nello Stato Pontificio il gioco fu bandito fortemente e per lungo tempo. Nel 1728 il Papa Benedetto arrivò addirittura a minacciare la scomunica per chiunque vi avesse preso parte. Papa Clemente XII 3 anni dopo lo approvò. Nel XVIII secolo il Lotto approda in paesi Europei che fino ad allora erano rimasti all’oscuro di tutto facendo la ricchezza di molti imprenditori italiani. Due tra i giochi più conosciuti sono la tombola e le lotterie istantanee conosciute come gratta-e-vinci. Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 9 di 15 Slot Machines: Charles prima Fey slot inventò machine la nel 1895. Nel 1907 Fey si mette in società con la Millis Novelty Company e diede inizio alla produzione delle slot machines che suonavano ad ogni combinazione vincente e presentavano una serie di carte da gioco. Nel 1910 la Millis Novelty Company produce una nuova macchina che migliorava notevolmente l’ingresso per le monete e introduceva per la prima volta i simboli della frutta utilizzati anche oggi, erano però molto pesanti poiché costruite in acciaio. Nel 1915 per risolvere tale problema cominciarono ad essere fabbricate in legno. L’età della gomma (1909 – 1911) è stata causata da alcune leggi che miravano ad abolire il gioco d’azzardo e l’alcolismo, molto diffuso in quegli anni. I saloon per non perdere gli incassi derivanti dalle slot, le trasformarono in apparecchi per la distribuzione delle gomme da masticare. Così facendo la legge veniva raggirata. Fu dunque un semplice cambio della concezione ideologica e dell’immagine della slot che ne permetteva l’uso illecito. Questo concetto del non-azzardo fu ulteriormente elaborato nel 1912 ottenendo dei sistemi di pagamento delle vincite in gettoni che potevano essere utilizzati sia per altre partite o per avere in cambio della merce. Queste nuove slot si proponevano di stimolare la vendita; ino ltre poiché i controlli erano più frequenti nei centri città, le vendite Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 10 di 15 vennero concentrate nei club e nelle locande di periferia dove i controlli erano meno frequentii e svolti in modo superficiale. Nel 1919 ci fu l’epoca del proibizionismo 8. Per via di questo fatto ci fu un aumento esponenziale delle infrazioni della legge. Durante il periodo del proibizionismo la vendita delle slot continuò a aumentare ed ebbe il suo culmine nel 1932 poco prima della grande depressione economica americana. La storia delle slot è ricca di produttori che hanno attuato modifiche ai modelli precedenti per rendere più attrattivi i giochi, ma pure per mascherare la loro vera natura: ottenere il maggiore lucro possibile. I modelli più innovativi erano rappresentati da slot totalmente automatizzate che distribuivano ai vincitori buoni – gettone e giocate gratuite facilmente convertibili in denaro contante. Le slot nel tempo assunsero svariate forme e colori; tra le più originali troviamo: Ø Slot a forma di barile di birra Ø Slot a forma di biciclette Ø Slot ispirate alle corse di cavalli Ø Slot ispirate al gioco del baseball Ø Slot a forma di orologi e radio Ø Slot a forma di Juke – box Ø Slot a forma di pesche verticali Ø Slot a forma di tiri al bersaglio In seguito vi fu l’era dei giochi elettronici (1961) sfruttati principalmente nei casinò con le macchine da ventuno. Queste macchine erano dotate di sedili di due o qua ttro posti. A metà degli anni ’70 uscirono nuovi modelli che permettevano di giocare ai dadi, alla roulette, alle corse dei cavalli e a poker. 8 Legge che vieta il consumo di bevande alcoliche e il gioco d’azzardo Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 11 di 15 9. L’EVOLUZIONE DEI GIOCHI NEL TEMPO I giochi generalmente dopo essere nati sono arrivati fino ai giorni nostri. Ovviamente non si può pensare che siano rimasti invariati. Si può dire che il maggiore cambiamento è dovuto all’introduzione del gioco virtuale, anche se non ha avuto i risultati sperati dai suoi creatori. Altra grande rivoluzione è stata portata dalle slot machine, delle quali abbiamo già parlato. Bisogna dire che giochi più recenti hanno portato cambiamenti principalmente nei luoghi in cui si gioca. Con la nascita della roulette sono nate anche le prime “case da gioco”. Nel 1700 divennero popolari le prime lotterie, che venivano sfruttate da re e ministri per riuscire a coprire buchi di bilancio. La stampa ha permesso di creare le carte che si diffusero molto rapidamente. 10. CONFRONTO TRA IL GIOCO D’AZZARDO DI IERI E DI OGGI I giochi d'azzardo sono in pratica gli stessi dagli albori dell'umanità. È il loro involucro che si è trasformato nel corso del tempo. Certi giochi sono stati importanti nel passato. Pensiamo ai dadi. Altri sono quasi scomparsi, come il gioco del faraone, o la morra. Altri sono rimasti confinati nell'ambito familiare, come il giro del mondo o la tombola. Solo la sua versione elettronica moderna, il bingo, sembra trovare masse d’appassionati. Altri erano limitati a certi ceti sociali, come la roulette tra i ricchi. Altri ancora sono tipici di certe civiltà e non di altre, come la ruota cinese della fortuna. 11. LAS VEGAS Las Vegas è situata a nordovest del Lago Mead a quattro ore di macchina da Los Angeles. Essa è posta al centro di una zona di altopiano desertici ed ha un clima caratterizzato da inverni gradevoli e estati torride. Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 12 di 15 Nel 1931 lo stato del Nevada legalizzò il gioco d’azzardo e semplificando le leggi che lo regolamentavano. Questo provvedimento permise la realizzazione del primo grande casinò Strip (El Rancho, inaugurato nel 1941). Nel 1946 grazie a notevoli investimenti provenienti da fuori città fu realizzato un nuovo grande casinò (Flamingo) che contrassegnò lo stile di tutti i casinò che nacquero in seguito (grandiosità, lusso, divertimenti a non finire destinati ad attirare il maggiore numero possibile di giocatori e scommettitori). Questo fece si che a Las Vegas venne attirata anche una classe di giocatori dalle limitate finanze che aumentò in modo considerevole in pochissimo tempo. Grazie all’avvento degli impianti di aria condizionata ed alle grandi riserve idriche Las Vegas divenne in breve tempo una delle mete turistiche più popolari degli Stati Uniti. Negli ultimi anni la città di Las Vegas si è data da fare per proporsi come meta turistica per famiglie; con la costruzione di parchi a tema all’interno degli alberghi al fine di catturare il pubblico di ogni sorta. Negli ultimi anni la città ha avuto un eno rme sviluppo tanto che se si vuole visitare i 20 più grandi hotel al mondo 19 sono a Las Vegas, città che ogni anno attrae 33 milioni di persone, guadagna 5.25 miliardi di dollari e più di 100000 coppie la scelgono come luogo di nozze. La moneta ufficiale della città è il dollaro statunitense e la lingua è l’inglese. Las Vegas può essere relativamente cara, soprattutto per chi proprio non riesce a resistere davanti ad una slot e ai tavoli da poker. Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 13 di 15 12. LA CLASSE SOCIALE PIÙ SOGGETTA AL GIOCO È CAMBIATA RISPETTO AL PASSATO? La classe sociale non è cambiata, si è semplicemente ristretta. Un tempo tutti potevano scommettere di tutto, mentre invece ai nostri giorni le scommesse si basano sul denaro, e ciò impedisce ai più poveri di giocare, perciò se prima potevano scommettere tutti ora possono solo i benestanti. Il vero problema però è che ora per giocare i poveri sono spinti a rubare in modo da poter scommettere il ricavato sperando di poter “vincere” una vita migliore. Questo cambiamento è avvenuto a causa dell’industrializzazione che ha portato ad un aumento esponenziale il divario tra ricchi e poveri. Altro motivo è il fatto che le leggi odierne impediscono di scommettere ciò che si desidera limitando quindi di molto le possibilità di scelta. 13. CONCLUSIONI L’argomento da noi trattato è sicuramente interessante, anche se decisamente difficile. Bisogna valutare anche il maggior ostacolo incontrato cioè la grande scarsità di informazioni reperibili. Superati questi problemi tecnici il nostro lavoro si è sviluppato bene, rivelandosi comunque più vasto del previsto rendendolo, in un certo senso, un’ottima occasione per conoscere un po’ più a fondo il gioco d’azzardo. Dalla nostra generazione, quest’ultimo, viene visto come qualcosa di scontato. La vastità della sua storia, le piccole curiosità che abbiamo scoperto durante il nostro percorso, ci hanno resi un po’ più attenti alle storie che si sono susseguite per creare ciò che noi vediamo oggi. Andando a ritroso nel tempo e immergendoci in questo mondo di fortuna e sfortuna, ci siamo resi conto di quanti secoli ci sono voluti per arrivare dove siamo ora, di quanti uomini hanno sfruttato la loro vita per creare divertimenti per altri. Ovviamente come in tutte le cose c’è un lato negativo, quello che potremmo chiamare il lato oscuro del gioco d’azzardo. Sì, perché non ci sono state solo rivoluzioni in senso positivo, ma ce ne sono state molte che hanno distrutto la vita di migliaia di persone. Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 14 di 15 Considerando le varie situazioni abbiamo capito una cosa per quanto affascinante e in ogni caso divertente, il gioco è ,a modo suo, pericoloso e infido. Senza rendersene conto ci si può trovare sull’orlo della “distruzione”. Quello che abbiamo trattato, è in fondo una minima parte di ciò che è veramente la Storia del Gioco d’Azzardo. Abbiamo scelto infine solo ciò che troviamo più interessante e appetibile per degli adolescenti come noi. Siamo certi che questo argomento possa essere fonte di discussione e possa suscitare interesse in coloro che ci ascolteranno. Dobbiamo comunque ammettere che lo abbiamo reso molto più leggero rispetto a quello che sarebbe in realtà. La nostra speranza è che voi possiate apprezzare il nostro lavoro. Possiamo dirci soddisfatti del risultato, e ci auguriamo che ne siano soddisfatti anche gli eventuali ascoltatori e/o lettori. Giuliano Poggi Mattia Bernasconi Nicola Tosi Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 15 di 15