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Percorso 5 - Miniere e minerali

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Percorso 5 - Miniere e minerali
MINIERE E MINERALI NELLA REALTA' SCALVINA
Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia
Provincia di Bergamo
PERCORSI DIDATTICI IN VAL DI SCALVE
Itinerari di interesse storico-ambientale
Comunità Montana
di Scalve
"Si andava a cavar la vena"
Provincia di Brescia
DESCRIZIONE
Il punto di partenza del percorso è all'uscita dall'abitato di Schilpario: nei pressi di un punto di ristoro (possibilità di parcheggio) si lascia la strada Motivi d'interesse
asfaltata per il Passo del Vivione imboccando sulla destra una comoda stradetta forestale che risale la vallata del Dezzo tenendosi in sinistra idrografica. Percorrendo
alcuni tratti che in inverno fungono da pista di sci nordico, sempre immerso nel fitto delle abetaie il percorso prende lentamente quota, consentendo in alcuni punti di Recupero della memoria del passato, in particolare riguardo ai fenomeni storici e sociali della realtà scalvina
tornare sulla carrozzabile per visitare gli antichi siti minerari posti sulle pendici del Monte Busma. Quando la valle si stringe, il tracciato torna in sponda destra: è Conoscenza e comprensione della terminologia, della struttura e delle caratteristiche dei minerali
consigliato prosegiure lungo la strada asfaltata attraversando il borgo dei Fondi, e risalendo per oltre 1 Km sino ad una diramazione che conduce ad un'altra miniera (1400
m di quota). Da qui si può tornare alla partenza con percorso inverso, oppure seguendo la carrozzabile; un'interessante variante, in via di sistemazione, consentirà di Conoscenza del rilievo assunto dalle miniere per l'economia scalvina e del ciclo produttivo del ferro
collegare due siti minerari con un percorso su sentiero in ambiente boscato.
Comprensione delle dure condizioni di vita e di lavoro dei minatori, l'incidenza delle malattie professionali
TEMPO: il percorso con la visita in miniera richiede mezza giornata; volendo completare l'escursione con le visite ai musei di Schilpario, serve tutto il giorno
ed il ruolo dei bambini nell'attività mineraria
DIFFICOLTA': agevole; per la parte in ambiente è consigliato abbigliamento da media montagna con scarpe comode (la variante richiede invece calzature da trekking),
mentre per la visita guidata in miniera (che si svolge parte su trenini parte a piedi) è richiesto abbigliamento idoneo alla temperatura costante di 8°C con 100% di umidità.
VISITE GUIDATE NEL PARCO MINERARIO: apertura nei mesi di luglio e agosto tutti i giorni dalle 9:00 alle 12:00 e
PARCHEGGIO: ci sono ottime possibilità a Schilpario, anche in prossimità dell'inizio del percorso (possibile posteggio per autobus); più avanti, si può lasciare l'auto lungo dalle 13:00 alle 17:00; nei restanti mesi telefonare per prenotazioni a Alessandro Capitanio (0346 55367), Anselmo
la carrozzabile del Vivione, nelle piazzole vicine agli ingressi delle miniere ed ai punti di ristoro
Agoni (cell. 347 8163286), Museo Etnografico di Schilpario (0346 55393).
Sito: www.minieraschilpario.it
PERCORSI DIDATTICI
IN VAL DI SCALVE
Comunità Montana
di Valle Camonica
Passo del Vivione 1828 m
Le miniere di ferro della Val di Scalve
Le miniere di ferro di Schilpario e quelle della Manina - già sfruttate dai Celti a partire
dal VI secolo a.c. - furono citate da Plinio il Vecchio nella "Naturalis Historia" in
relazione all’eccellente qualità del ferro estrattovi.
Lo status di "valle esente", concesso nel 1335 da Azzone Visconti alla Valle di Scalve,
conferì al territorio il carattere di unità amministrativa indipendente dotata di propri
Statuti, richiamando i privilegi conferiti dall’anno 1047 da Enrico III, relativi alla facoltà
di negoziare e vendere ferro per l’intera estensione del territorio imperiale senza
pagamento di alcun dazio. Furono dunque l’estrazione e la lavorazione del ferro unitamente all’asprezza del territorio - i fattori determinanti della storia scalvina che
conferirono alla zona una quasi totale autonomia amministrativa e giuridica,
protrattasi fino all’anno 1797.
Schilpario, oltre ad Azzone e Nona, fu uno dei primi centri abitati in valle di Scalve; il
suo nome - in antico dialetto "Schirper" - potrebbe derivare dal latino "Scalprum" ed
indicare un deposito o fucina di attrezzi da mina.
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Loc. Campelli di Sotto
Estratto della Carta Tecnica Regionale - scala 1:50.000
LEGENDA
Comunità Montana di Scalve
Altri simboli
/
Confini comunali
Parco minerario
"A. Bonicelli"
Percorso didattico
Estratto della Carta Geologica d'Italia in scala 1:100.000 - foglio n° 19 "Tirano"
(cartografia consultabile on-line sul sito dell'ISPRA - www.apat.gov.it)
Posto di ristoro
Varianti
Loc. i Fondi
Min. "Gaffione"
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L’attuale chiesa di Schilpario fu edificata sulle fondamenta della precedente
Parrocchiale risalente al XIV secolo; sulla facciata principale è possibile ammirare
una croce a mosaico composta da tessere di loppa - ovvero scorie d’altoforno indicante lo stretto legame tra la comunità civile e religiosa della contrada e l’attività
prevalente alla quale erano dediti i suoi abitanti.
All’interno della chiesa è collocato il monumento dedicato al cardinale Angelo Maj
(Schilpario 1782 - Albano Laziale 1854), il paleografo celebrato da Giacomo Leopardi
ed insignito del titolo di "Principe degli Storici".
Bivacco
Rifugio
Tracciato principale
Min. "Stentata-Berbera"
Parcheggio autobus / auto
Area di sosta attrezzata
Viabilità
Borgo - nucleo storico
Strade principali
Altre strade
Edificio religioso
Museo
Strade agro-silvo-pastorali
Sentieri
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Segnavia CAI
Punto panoramico
Malga
Miniere
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Museo Etnografico
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Malachite
Siderite
Le altre miniere della Valle di Scalve
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6
Estratto della Carta Tecnica Regionale - scala 1:10.000
Il Parco minerario "A. Bonicelli"
Galleria mineraria
Scarico dell'acqua nei pressi di una miniera
(archivio fotografico "Foto Giorgio" - Vilminore di Scalve - BG)
Il Museo Etnografico di Schilpario
Nato negli anni Settanta, è inserito in un antico edificio ristrutturato che è parte
integrante del complesso etnografico e culturale di Schilpario; esternamente c’è una
grande ruota da mulino, le cui pale, mosse dall’acqua del torrente Dezzo, azionano
macina, frantoio e torchio per la produzione dell’olio di lino, oltre alla macina per il
frumento.
Attraverso documenti, immagini fotografiche, strumenti di lavoro e oggetti della vita
quotidiana, il museo testimonia il passato e custodisce il patrimonio storico e culturale
legato al duro lavoro cui le genti scalvine furono per secoli dedite, per via delle
condizioni ambientali, strutturali ed economiche della loro valle.
La coltivazione della magra terra di
montagna, il pascolo e l'allevamento del
bestiame, il lavoro dei carbonai, la durissima
vita in miniera, i forni fusori e la caccia, sono
solo alcuni dei temi rappresentati negli
allestimenti del museo. Essi consentono di
avvicinarsi ad un mondo ormai scomparso,
nel quale il legame fra l'uomo ed il territorio
che lo ospita era strettissimo, quasi a livello
di simbiosi.
Il Parco Minerario A. Bonicelli (costituito nel 1998), gestito dalla Cooperativa Ski-Mine di Schilpario, è ubicato
in località Fondi a circa 3 Km da Schilpario ed offre ai visitatori vari percorsi museali all’interno dei sotterranei
delle antiche miniere della zona (si visita solo una parte dei circa 60 Km di gallerie esistenti); attrezzato con
illuminazione elettrica, vanta documentazione fotografica d’epoca, esposizioni di oggetti e utensili usati nella
miniera, nonché una ferrovia originale con vagonetti e trenino usati per il transito dei visitatori.
Tre gli itinerari si segnalano "Stentata - Berbera", "Spiazzo - Gaffione" e "Gaffiona".
I percorsi, assolutamente reali e
molto suggestivi, si snodano per
circa 4 Km nelle viscere della
montagna; accompagnatori esperti
sviluppano varie tematiche in
funzione della curiosità dei visitatori:
si può imparare molto sulla storia
della miniera, sulla geologia dei
luoghi, sulle tecniche di scavo dei
minerali nella storia, sulla fusione
dei minerali di ferro.
E' inoltre
trattato il tema del lavoro minorile,
assai frequente in ambito minerario.
Una novità è costituita dal
laboratorio didattico di mineralogia
"Gaffiona",
che
consente
di
cimentarsi nella ricerca di campioni
di minerale di ferro nel sotterraneo
di una miniera adeguatamente
predisposta.
L'esposizione mineraria di Casa Gregori
Sezione distaccata del Museo Etnografico,
questa esposizione museale presenta
minerali raccolti quasi interamente nel
territorio della Val di Scalve, ordinati ed
esposti in una cinquecentesca casa nel
centro di Schilpario.
Fra i minerali maggiormente rilevanti si
segnalano:
aragonite
coralloide
e
aragonite
geminata,
arsenopirite
poligeminata a stella, siderite (rinvenuta
nella miniera Gaffione), azzurite, cinabro e
malachite.
Museo dei minerali e dei fossili
Ubicato in frazione Pradella di Schilpario, a 2 Km dal
capoluogo lungo la strada per Azzone, questo museo
presenta un interessante percorso espositivo, nel quale ai
minerali della Valle di Scalve si affianca una nutrita collezione
dei fossili presenti in zona, fra cui si distingue un nautiloide
unico nel suo genere. Il tutto è raccolto in un'unica grande
sala, protetto da bacheche.
La completezza della raccolta è incrementata dalla presenza
di campioni pregiati provenienti da altre zone minerarie
italiane e non (Sardegna, Elba, Valle d'Aosta e Svizzera).
L'intera Val di Scalve è stata interessata per secoli dall'estrazione dei minerali, tanto
da essere una delle zone delle Alpi in cui l'attività estrattiva ha maggiormente
connotato il territorio e la struttura della società.
Oltre alle miniere disseminate lungo l'alto corso del Dezzo, a monte di Schilpario, si
ricordano le miniere della Manina e quelle di Colere.
Le prime si trovano ai piedi dell'omonimo
passo, che mette in comunicazione la
frazione di Nona (Vilminore) con il paese di
Lizzola in alta Val Seriana. Le miniere di
Colere, dalle quali si estraeva la Fluorite,
sono invece collocate sotto il versante nord
della Presolana. L'attività estrattiva, seppur
con alterne fortune, ha costituito per secoli il
pilastro dell'economia scalvina.
Ematite e Quarzo
Fabbricati costruiti per l'attività estrattiva
nella zona del Passo della Manina
(fotografia di Roberto Comensoli)
Aragonite geminata
L'imbocco di una galleria con la ferrovia per il trasporto
dei materiali di scavo e del minerale
(archivio fotografico "Foto Giorgio" - Vilminore di Scalve - BG)
Questo prodigio della natura,
in virtù della bellezza dei suoi
ciuffi e e della dimensione dei
cristalli (che raggiungono
anche i 12 cm), è definito la
"regina dei minerali"
(archivio fotografico "Foto Giorgio" - Vilminore di Scalve - BG)
Falde detritiche rossastre nella zona
del Passo del Gatto (Schilpario): questo
versante della vallata (settentrionale)
è costituito da conglomerati ed arenarie
(fotografia di Roberto Comensoli)
Tematismo trattato a cura dell'I.C. di Vilminore di Scalve
e del gruppo di lavoro "Valle di Scalve"
Esposizione di Fluoriti cubiche di Zogno
(archivio fotografico "Foto Giorgio" - Vilminore di Scalve - BG)
Elaborazione e composizione grafica:
Proff. G. Gregorini, R. Mariolini, U. Monopoli
Collaborazione: Ing. R. Comensoli
Fly UP