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All. 4G – cave e miniere - Archivio strumentazione urbanistica

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All. 4G – cave e miniere - Archivio strumentazione urbanistica
COMUNE DI STAZZEMA
Medaglia d’oro al Valor Militare
Provincia di Lucca
Piano Strutturale
(L.R. 1/05)
All. 4G – cave e miniere
Responsabile del Progetto
Arch. Mauro Ciampa
Collaboratori
Arch. Chiara Ciampa
Geogr. Laura Garcés
Dott. Geol. Eugenio Trumpy
Indagini geologiche
idrogeologiche e geotecniche
Dott. Geol. Rinaldo Musetti
Consulenze
Collaboratori
Dott. Geol. Stefania Martina
Dott. Geol. Giampiero Calò
Dott. Geol. Sergio Mancini
Dott. Geol. Eugenio Trumpy
Agricoltura e Paesaggio
Valutazione degli effetti ambientali
Dott. Agr. Elisabetta Norci
Collaboratori
Dott. Agr. Sergio Cantini
Arch. Chiara Ciampa
Dott. Agr. Roberta Serini
Barbara Burichetti
Garante della Comunicazione
Geom. Simone Lorenzi
Responsabile del Procedimento
Geom. Mauro Colombo
Sindaco
Dott. Ing. Michele Silicani
Assessore ai Lavori Pubblici – Urbanistica- Assetto del Territorio
Rag. Maurizio Verona
Maggio 2006
\CAVE DEL TERRITORIO DI STAZZEMA
Il maggiore sviluppo dell’attività estrattiva nello Stazzemese rimane oggi legato ad alcune
aree, con coltivazione di materiali lapidei eterogenei, il censimento delle cave attive ed
inattive è stato fatto sulla base degli elenchi forniti dalla Provincia di Lucca e delle
Autorizzazioni rilasciate dalla A.C., rivisti e corretti sulla base degli sviluppi delle attività
avvenuti in tempi recenti e dei sopralluoghi eseguiti.
Le cave attive.
Insistono su materiali di particolare pregio merceologico (Pietra del Cardoso, e Marmi s.l.),
diffuse nel comparto di Stazzema, Cardoso, Corchia e Arni. Al contrario delle attività
dismesse, queste zone costituiscono punti di continuo monitoraggio e stabilizzazione dei
versanti, in virtù della necessità di esercitare l’attività estrattiva in sicurezza. Le cave attive
indicate in Tav. 1G rispettando la seguente denominazione:
1
2
3
5
6
7
8
9
10
11
12
13
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15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Confine
Monte Fiocca - Arni Campagrina
Monte Fiocca - Arni Campagrina
Isola Santa - Canale delle Fredde
Monte Macina
M.te Corchia, versante Sud
Località Isola Santa Puntato
M.te Corchia, versante Sud
Levigliani - Monte Corchia
Levigliani - M.te Corchia
Levigliani
Levigliani
Cardoso
Cardoso, Loppieto
Cardoso, Loppieto
Loppieto
Cardoso
Cardoso, Pruno
Stazzema
Stazzema
Stazzema
Gallena
Canal verde
Cardoso
Costa - Confine
Cava Piastrone
Cava Piastrone
Pendia Tana
Faniello
Cave Tavolini
Cava Gufonaglia
Cave Tavolini
Piastraio
Piastriccioni
Borra Larga
Borra Larga
La Penna Cardoso
Loppieto
Loppieto
Belvedere
Col dal Tovo
Bucino
Grotta Capraia
Piastra nera
Cava Ficaio
Cava Francia
La Ratta
Piastrone
Fanno capo ai seguenti bacini estrattivi principali:
a) Cave Belvedere, La Penna, Loppieto, Piastrone, Bucino – per coltivazione di Pietra del
Cardoso nella località omonima
b) Cave Tavolini A, Tavolini B, Piastraio, Borra Larga, Piastriccioni, - per la coltivazione di
marmi delle varietà Arabescato e Statuario Corchia, presso Levigliani
c) Cave Piastrone, Faniello – per coltivazione di Marmi bianchi e arabescati in diverse
località della Valle di Arni.
1
d) Cave Francia, Sbasso Confine – per coltivazione di marmi bianchi, bardigli e venati del
Monte Costa presso Gallena.
e) Cave Pendia Tana e Gufonaglia – per coltivazione di marmi Cipollini nella zona sopra
l’abitato di Isola Santa.
f) Cave Ficaio, Piastra Nera, Grotta Capraia – per coltivazione di Pietra del Cardoso in una
ristretta area a Ne dell’abitato di Stazzema
g) Cava Le Buche – per coltivazione di Pietra del Cardoso e Ardesia in località Pomezzana
In alcuni di questi bacini sono in essere autorizzazioni per l’asportazione ed il ripristino dei
ravaneti di cava:
Bacino di Arni
Bacino Monte Corchia
Bacino Monte Costa
Ravanete Cavone
Ravaneto cave Tavolini
Ravaneto Sbasso Confine
Ravaneto Monte Costa
Le cave dismesse.
Interessano i più svariati materiali (pseudomacigno, calcare selcifero, cipollini, diaspri,
marmi, grezzoni porfiroidi e filladi). La cave dismesse dal punto di vista della propensione al
dissesto, possono avere un certo rilievo a livello locale, in quanto fenomeni di degrado
potrebbero innescare situazioni di pericolo sui fronti di ex cava o sulle coperture non
stabilizzate alla dismissione dell’attività. Le cave dismesse per quanto di nostra conoscenza
sono indicate in Tav. 1G con la seguente denominazione:
n°ca
Località
0 Arni - M.te Macina
1 Arni - M.te Macina
2 Arni - M.te Macina
3 Arni - M.te Macina
4
5 Arni - M.te Macina
6
7
8 Arni
9 Arni
10
11 Arni
12 Stazzema
13
14 Arni (Tre Fiumi)
15 Arni (Tre Fiumi)
16
17
18 Arni (Tre Fiumi)
19 Arni (Tre Fiumi)
20 Arni (Tre Fiumi)
21 Arni (Tre Fiumi)
22
23
24
25
26
27 Arni (Tre Fiumi)
28 Arni (Tre Fiumi)
29 Arni (Tre Fiumi)
30 Arni (Tre Fiumi)
31 Arni (Tre Fiumi)
32 Anguillaia
33 Arni
34 Arni
35 Isola Santa
36 Arni - tre -Fiumi
37 Isola Santa
39
40
41
42
43
44
Campanice
Campanice
Campanice
Campanice
Retro Corchia
Denominazione
Le Conche
Serra delle volte
Tombaccio
Nocellaio
Bozzo
Cave del Beccaccia
Cave del Beccaccia
Cava Rocchetta
piastra nera
Piastraccia
Piastraccia
Capanna
Borrelle Campo
Borelle Piastraccia
Cavone
Baldini
Furetto
Voltaccia
Rocchetta
Ai Piloni
Cava Turrite
Campaccio
Campaccio
Piano del Lippo
Cava le Tagliate
Pendia Tana
Cave del Togno
Cave del Togno
Campanice
Campanice
Retrocorchia
n°cav
Località
45
46 Retro Corchia
47
48
49
50 Retro Corchia
51
52 Monte Corchia
53 Monte Corchia
54 Monte Corchia
55 Monte Corchia
56
57
58 Monte Corchia
59 Pruno
60 Cardoso
61
62 Volegno
63 Volegno
64 Volegno
65 Volegno
66 Volegno
67
68
69 Monte Corchia
70 Monte Corchia
71 Volegno
72 Volegno
73
74
75 Volegno
76 Monte Alto
77 Volegno
78 Volegno
79
80 Monte Alto
81 Monte Alto
82 Monte Alto
83 Monte Alto
84 Monte Alto
85
86
87 Monte Alto
88 Ponte stazzemese
89 Ponte stazzemese
Denominazione
non rilevata
Retro Corchia
non rilevata
non rilevata
Cave Catino
non rilevata
Acereto
Piastriccioni
Cave della Bebice
Cave della Bebice
non rilevata
Cava Antro
La Crepata
Col dal Tovo
Tre Orti
Petarocchia
Petarocchia
Petarocchia
Polletta
Ussaccio
Ussaccio
Guidi
Guidi
La Fredda
Aiola
Grotte Bianche
Grotte Bianche
n°cav
Località
90 Ponte stazzemese
91 Ponte stazzemese
92 Ponte stazzemese
93 Ponte stazzemese
94 Ponte stazzemese
95 Ponte stazzemese
96 Ponte stazzemese
97 Ponte stazzemese
98 Ponte stazzemese
99 Ponte stazzemese
100 Ponte stazzemese
101 Ponte stazzemese
102 Ponte stazzemese
103 Ponte stazzemese
104 Ponte stazzemese
105 Ponte stazzemese
106
107
108 Ponte stazzemese
109
110 Monte Costa
111 Monte Costa
112 Arni (Campaccio)
113 Arni (Campaccio)
115
116
117
118
119
120
121
122
123
124
125
126
127
128
129
130
Montalto
Montalto
Luchera
Del Gabbro
Luchera
non rilevata
non rilevata
Messette
Rosso Rubino (La Risvolta)
Rosso Rubino (La Risvolta)
Denominazione
Potottori
Potottori
Fontanaccia
Del Timo
Del Timo
Pidocchio
Piastraio
Piastraio
Del Martinetto
Rondone
Grottelle
Grottelle
Grottelle
Colle di Mezzogiorno
La Fontana
Al Venaio
Pisciarotte (Le Lupaie
Cave Costaccia
Le Grotticelle
Campaccio (Rave Lu
Campaccio (Rave Lu
Pomezzana
Pomezzana
Spondaccia
Spondaccia
Cardoso
Cardoso
Piastrone
Casalina
Cardoso
Cardoso
Col dal Tovo
Col dal Tovo
Pruno
Pruno
Tiglieta
Tiglieta
Ponte stazzemese
Arni (Tre Fiumi)
Fornetto
Col di Capo
2
1) Aree di Marmi bianchi e arabescati della Valle di Arni: Cave Piastraccia, Bozzo,
Tombaccio, Serra delle Volte, La Fitta, Le Conche, Il Togno
2) Aree di Brecce e marmi bianchi e arabescati del Monte Corchia (Retrocorchia, Il Catino, I
Tavolini
3) Aree di Brecce e Marmi bianchi e bardigli di Monte Alto , Volegno (loc. Grotte Bianche e
Petarocchia) Mulina e Le Lupaie (Bardigli fioriti), Piastraio (Brecce).
4) Aree di Cipollini nelle località di Tiglieta e La Crepata (Alpe di Pruno) e di Pian del Lippo
presso Col di Favilla.
5) Aree di Pietra del Cardoso nelle località Casalina (Cardoso).
6) Siti di marmi venati in località Campanice
7) Aree di calcari rossi nodulari varietà Rosso Rubino presso La Risvolta e Fornetto (Ponte
Stazzemese)
8) Area di Dolomia in località Martinetto (Ponte Stazzemese)
Lo sfruttamento degli agri marmiferi costituisce ancora, seppure in una fase di progresso
industriale piuttosto limitato e con diversi vincoli, la ricchezza economica prevalente del
comune di Stazzema. Di seguito vengono descritti i principali bacini estrattivi dove si svolge
l’attività estrattiva, a seguito della consultazione negli archivi del Comune dei vari piani di
coltivazione depositati.
BACINO ESTRATTIVO DEL MONTE CORCHIA
In corrispondenza del motivo strutturale della sinclinale del Monte Altissimo-Monte Corchia,
si ha emergenza al nucleo di lapidei pregiati ampiamente coltivati soprattutto nelle varietà
merceologiche dei marmi arabescati e delle Brecce Medicee o Brecce di Seravezza. (Simi,
1855; Pieri,1966; Giglia,1967; Pandolfi,1989)
Mentre per le seconde varietà si procede ad escavazioni limitate, costante attività si è avuta
per le metabrecce degli arabescati. Con gli sviluppi tecnologici legati all’utilizzo delle
tagliatrici a filo diamantato e a catena, si è verificato un incremento della coltivazione
(soprattutto in sotterraneo), con il progredire degli scavi nelle cave Tavolini, Borra Larga,
Piastraio, Piastriccioni, tuttora attive e gestite dalla Cooperativa Condomini Lavoratori Beni
Sociali di Levigliani.
La produzione e la ricerca dei marmi arabescati sulla montagna ha avuto sviluppo nel recente
passato anche nel versante nord (Cave Retrocorchia, gestita dalla Cooperativa Cavatori
condomini di Terrinca) con attività poco redditizia a causa della meno favorevole situazione
strutturale e per difficoltà e vincoli ambientali, terminata dopo pochi anni di coltivazione.
Altre attività del passato furono legate alla escavazione di pregiate Brecce Medicee nel
versante settentrionale della montagna (loc. Il Catino) e di Bardigli Fioriti e brecce di “misti”
nell’area limitrofa ma geologicamente analoga di Monte Alto.
BACINO ESTRATTIVO DI ARNI – ISOLA SANTA
Nella “Valle dei Marmi”, annessa al territorio di Stazzema dal 1929, si ebbe grande sviluppo
dell’attività estrattiva dopo l’apertura della strada del Cipollaio nel 1879, con uso di rilevanti
opere e maestranze per sfruttare giacimenti di marmi bianchi, statuari, arabescati, venati e
cipollini, fino alla seconda guerra mondiale. Attualmente le escavazioni sono quasi tutte
ferme per esaurimento dei giacimenti o difficoltà strutturali e ambientali, fatta eccezione per
l’escavazione di marmi arabescati in sotterraneo, al nucleo delle pieghe complesse della
3
Sinclinale di Arni, della Cava Faniello gestita dalla ditta Landi Giocondo, dove si ha una
costante produzione di lapideo pregiato.
Numerose altre attività oggi tutte in abbandono ebbero nel passato forte sviluppo, quali le
cave di Cipollino Fantastico e di arabescati di località vicine (Tombaccio, Serra delle
Volte,Le Conche, Bozzo, con cave sviluppate prevalentemente a mezza costa o in fondovalle)
e di marmi bianchi ordinari, venati e arabescati presso Campagrina e sui versanti sopra Tre
Fiumi (Cave Le Tagliate, Col di Capo, Piastraccia, Piastrone, Capanna, Castellaccio) alcune
delle quali ancora in regime di manutenzione o di recente abbandono e prevalentemente di
proprietà della società Henraux.
Altre aree limitrofe ebbero nel passato qualche importanza per marmi venati e ordinari (Cave
del Togno e di Campanice, Cave Campaccio e del Gerbassoio) ma restano da molti anni in
abbandono.
Importante coltivazione specializzata è quella costituita dal giacimento di Cipollino Classico
delle cave Pendia Tana e Gufonaglia , situate a mezza costa nel Canale delle Fredde (presso
Isola Santa) che garantiscono da molti anni una produzione limitata ma costante, esercitata
dalla ditta Cecconi Marmi (Pandolfi,1989;Mancini,2004).
BACINO ESTRATTIVO DI CARDOSO E STAZZEMA
Pur con una attività nota fin dal XVII secolo, l’estrazione locale di Pietra del Cardoso
(arenarie metamorfiche dello Pseudomacigno, appartenenti all’Autoctono) ha avuto, nelle aree
omonima e di Stazzema e Pomezzana, un notevole sviluppo negli ultimi 20 anni, con
l’avvento delle tecnologie di taglio al monte con filo diamantato protetto e tagliatrice a catena.
Il centro principale dell’attività estrattiva, consistente in cantieri di dimensioni medio piccole,
in tipologia prevalente e mezza costa, in fondovalle (perlopiù a fossa e in qualche caso in
sotterraneo o a pozzo) è situato presso il paese di Cardoso, dove esistono diverse cave
(Loppieto, Piastrone, Belvedere, Bucino, Col dal Tovo, La Penna) che estraggono una qualità
di metarenaria grigio scuro, di buona compattezza e resistenza.
Da parte di alcuni studiosi (Coli,2003) si è posto il problema degli spazi molto ristretti in cui
si esercita l’attività di queste cave, derivando soprattutto dalla disponibilità di limitate
proprietà fondiare, tali da dover in futuro rendersi necessari interventi di pianificazione
specifici.
Anche nell’area di Stazzema e Pomezzana sono presenti varie piccole cave a mezza costa
(Ficaio, Piastra Nera, Piastrone, Le Buche) dove si presentano analoghi problemi fondiari e
nella gestione concorrenziale delle attività.
Più limitate coltivazioni della porzione più filladica delle metarenarie (in facies simile alle
Ardesie liguri) sono situate nelle località Casalina presso Cardoso e in varie zone di
Pomezzana e Stazzema, dove venivano estratti interessanti qualità di lapideo in lastre,
perlopiù per usi locali.
Estrazione molto limitata di Brecce di Seravezza vengono inoltre effettuate in prossimità di
Stazzema (Cave Rondone presso Mulina) con tipologia in sottotecchia e in sotterraneo.
Altre coltivazioni di litologie particolari e molto limitate del territorio (Calcari nodulari
marmorei della varietà Rosso Rubino , presso La Risvolta; marmi Cipollini delle località Alpe
di Pruno e Orzale; cave di dolomia Grezzone di Ponte Stazzemese) sono state riattivate
episodicamente e rimangono attualmente inattive.
4
BACINO ESTRATTIVO DEL MONTE COSTA
Nella porzione amministrativa del comune di Stazzema di questo rilievo montuoso (suddiviso
con il territorio limitrofo di Seravezza) sono da alcuni anni riprese limitate attività di
estrazione di marmi bardigli, venati e ordinari, all’interno della Cava Francia,
accompagnandosi alla escavazione dei ravaneti sottostanti.
Anche per queste cave si hanno problemi legati a vincoli ambientali, coesistenze fondiarie e
problematiche legate alla suddivisione territoriale dei bacini estrattivi sui due comuni.
5
MINIERE DEL TERRITORIO DI STAZZEMA
Le Alpi Apuane hanno un’ antica vocazione per le attività minerarie, che in alcuni momenti
storici hanno integrato a livello locale la più importante e peculiare coltivazione in cava dei
giacimenti di Marmo, maggiore fonte economica di questo territorio.
Periodi importanti in Versilia sono stati soprattutto quelli legati alla produzione di piombo
argentifero durante la dominazione fiorentina con Cosimo I dei Medici (1560-1575) e in
epoca più moderna, (1840-1885 e 1918-1930) da parte di società private e imprenditori
stranieri (francesi e tedeschi).
Le società industriali più importanti (Compagnia del Bottino, SAMA, Rimifer, EDEM) si
mossero poi durante il periodo fascista , in clima “autarchico”, alla ricerca del maggior
numero possibile di giacimenti di minerali di Bario, Ferro, Rame, Mercurio, Piombo, per
ottenere finanziamenti statali e sovvenzioni.
Dal 1960 al 1985 l’attività mineraria versiliese rimase in produttività in tre miniere principali
(Pollone, Monte Arsiccio e Buca della Vena) per estrazione di barite e misti pirite-ematitemagnetite utilizzate nell’industria dei fanghi bentonitici, per centrali nucleari, e per industria
siderurgica. La decadenza dell’attività coincise con il terminare della ricerca nucleare in Italia
dal 1987-1988 e per gli elevati costi di produzione.
Nel periodo 1989-1990 l’attività mineraria in Versilia termina con il fallimento e messa in
liquidazione della società E.D.E.M. di Roma, che dal 1935 in poi aveva garantito una buona
produttività nella estrazione industriale di Barite e piriti con Ossidi di Ferro nell’area di
Valdicastello Carducci, S.Anna di Stazzema e Cardoso, garantendo lavoro sicuro per molti
anni alle famiglie di questi paesi.
Da diversi anni ci si è posto a livello di amministrazioni locali (comuni di Pietrasanta e
Stazzema) il problema di recuperare le strutture minerarie in abbandono e degrado,
acquisendo i beni e le proprietà della società EDEM.
Sono stati già presentati studi di fattibilità da parte di esperti e tecnici del settore, in
collaborazione con le Università toscane. Scopo principale di questi studi rimane quello di
poter sfruttare le potenzialità esistenti a livello di “ Parco Minerario “ in prossimità dei confini
del Parco Nazionale della Pace di S.Anna, luogo dell’eccidio nazista del 1944.
Le aree minerarie principali sono infatti situate nei pressi di questo paese e del suo Museo
della Resistenza, zona con importanti potenzialità turistiche e ricettive trovandosi in area
contigua dell’area protetta del Parco Regionale delle Alpi Apuane ricca di emergenze
naturalistiche, in vicinanza di città importanti come Firenze, Pisa; rinomati centri di
villeggiatura estiva
come Forte dei Marmi, Viareggio, Lucca e importanti centri
dell’Industria e Arte del Marmo come Carrara e Pietrasanta.
I principali bacini minerari riportati in Tav. 1G, sono i seguenti:
6
n°
1
2
3
4
5
B A C IN I M IN E R A R I
B O T T IN O
G ALLEN A
A R G E N T IE R A - S .B A R B A R A (S .A N N A )
LA R O C C A C AN ALE D I C AST AG N O LO
M O N T E A R S IC C IO V E R Z A L L A
6
B U C A D E L L 'A N G IN A - C A N A L E Z U L F E L L O
7
V A L D IC A S T E L L O (P O L L O N E )
C A L C A F E R R O (C A N A L E D E L L A R A D IC E ) F A R N O C C H IA - L A F O S S A
BU C A D ELLA VEN A M O N TE D I
STAZZEMA
L E V IG L IA N I
LA T AN A PR U N O
A R N I C A M P A N IC E P U N T A T O
8
9
10
11
12
Per un maggior approfondimento sulla localizzazione e le caratteristiche dei siti presenti sul
territorio comunale, si rimanda agli studi allegati di Pizziolo et al. (2001).
7
COMUNE DI STAZZEMA
Medaglia d’Oro al Valor Militare
Provincia di Lucca
LABORATORIO MINERARIO TERRITORIALE
DELL’ALTA VERSILIA
Studio di prefattibilità
(C) SCHEDE DEI SITI MINERARI
Coordinatore:
Gruppo di lavoro:
Consulenti e
collaboratori:
Aprile 2001
prof. Giorgio Pizziolo
prof. Paolo Canuti
dott. Rinaldo Musetti
arch. Lamberto Soldatini
prof. Ivan Tognarini
dott. Michele De Silva
dott. Andrea Lazzerini
dott. Sergio Mancini
prof. Michelangelo Zecchini
Le schede fanno riferimento a tutte le emergenze minerarie del Comune di Stazzema,
variamente utilizzate nel tempo, al fine di fornire un quadro conoscitivo generale di questa
risorsa.
Le schede si basano sulle informazioni attualmente disponibili nei vari settori
disciplinari, poiché si è ritenuto che in una fase di prefattibilità fosse sufficiente raccogliere
i dati esistenti senza effettuare nuove ricerche, anche perché tali dati erano estremamente
dispersi.
Nei confronti della fase di prefattibilità riteniamo che sia emerso un quadro
sufficientemente chiaro per prendere le decisioni relative.
I dati sono stati organizzati seguendo uno schema articolato, in modo tale che sia
possibile integrarlo progressivamente. Così facendo si ritiene di aver posto le basi di una
banca dati aggiornabile per il sistema minerario di Stazzema, in funzione del Laboratorio
Minerario Territoriale dell’Alta Versilia.
Le schede sono così strutturate:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
dati geografici relativi all’ubicazione dei vari siti – riferimenti cartografici
vincoli paesaggistici e previsioni di piano
emergenza mineraria e mineralogenesi
stato di attività e concessione
geologia e geomorfologia
pericolosità e valutazioni ai fini del recupero
dati storici
bibliografia
Come si può notare vi sono tutti gli elementi per orientarsi, in questa materia di
difficile valutazione e per poter pervenire alla individuazione delle diverse fasi di
attuazione e di fattibilità, di ciascun sito minerario e del loro insieme.
Con questa schedatura si ritiene di aver messo chiunque in grado di esprimersi in
questa fase preliminare del progetto e di verificare le proposta da noi avanzate.
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
2
Scheda n. 1
bacino minerario
“BOTTINO”
ARGENTIERA
scala 1:10000
3
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
TOSCANA
LUCCA
STAZZEMA
BOTTINO
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
104 I NO Pietrasanta
STAZZEMA
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
Prossimità centri abitati:
Ubicazione viabilità:
Accessi:
Identificazione Catastale
Ruosina km. 1 – Seravezza km.2
Fondovalle Fiume Vezza circa m. 900
Presso loc.Argentiera – Strada Provinciale Emilia
Le proprietà dei terreni ove insistono gli ingressi e i manufatti
delle Miniere del Bottino sono così distribuite.
Unità Immobiliari:
Foglio 53 particella 222 Immobile di categoria A4 classe 3
consistenza 3 vani.
Foglio 53 particella 222 Ente Urbano di are 0 ca 59
Foglio 53 particella 179 Immobile di categoria A4 classe 3
consistenza 3,5 vani.
Foglio 53 particella 179 Ente Urbano di are 6 ca 60.
Terreni :
Foglio 53 particella 77 Bosco ceduo di classe 1 di 7 ha 14
are ca 50
Foglio 53 particella 175 Bosco Ceduo classe 1 are 3 ca 20
Foglio 53 particella 176 Bosco Ceduo classe 1 are 12 ca 10
Foglio 53 particella 223 Bosco Ceduo classe 2 3 ha are 20 ca 50
VINCOLI PAESAGGISTICI E PREVISIONI DI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
ingressi principali:
ingressi secondari:
3
Circa 15-20 (non catastati)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
4
mineralogenesi:
minerali principali:
minerali estratti:
utilizzo:
La mineralizzazione del Bottino rappresenta un sistema filoniano
originariamente incassato nel basamento metamorfico Paleozoico
rappresentato da filladi e scisti porfirici. Il filone inizialmente
disposto subparallelo alla scistosità di 1° fase viene trasformato e
deformato dalle successive fasi orogeniche appenniniche,
attraverso una rimobilizzazione di fluidi idrotermali e formazione
di filoni secondari (Incrociatori), con sviluppo di minerali
caratteristici di ambiente riducente (solfuri e solfo sali, pirrotina,
tormaline ecc..). L’andamento geometrico del filone ha una
inclinazione media NWSE 55° SW ed una lunghezza media di
circa 600 metri.
Galena, Blenda, Calcopirite, Siderite, Solfuri e Solfosali di Pb, Zn
Importanza scientifica di un certo rilievo hanno avuto alcuni
minerali:
* Meneghinite (Solfosale complesso di Pb) scoperto qui nel 1852
in cristalli allungati prismatici. Il Bottino ne costituisce ancora
oggi la località tipo.
* Galena, Blenda (Solfuri di Pb e Zn) ritrovati in estetici cristalli
ben formati o in aggregati di cristalli in grosse geodi, di grande
valore collezionistico.
* Bottinoite (Arseniato complesso di Pb, V) ritrovata in cristallini
verdastri nel 1992 su Tetraedrite e Ulmannite.
Galena Argentifera, Blenda, Calcopirite, Siderite
Le specie mineralogiche ritrovate nelle miniere del Bottino per
ora riscontrate sono circa 50. La Galena Argentifera venne
utilizzata per l’estrazione di importanti quantità d’argento già dal
periodo di sfruttamento Medioevale Mediceo, con una
produzione misurata dal 1565 al 1592 di 110 tonnellate di piombo
non raffinato e 1394 libbre fiorentine di Argento. Le percentuali
produttive a partire dal 1835 furono di circa del 7-8 per mille di
Argento alla coppellazione (1850-1860) e quindi di circa 6-7 kg.
di Argento raffinato per tonnellata di Piombo. Il piombo di queste
miniere veniva utilizzato perlopiù per l’industria bellica (palle da
cannone,ecc.). Quantità accessorie di solfuri di Zinco e Rame
(Blenda e Calcopirite) per estrazione dei rispettivi metalli. La
Siderite (Carbonato di Ferro) veniva spesso utilizzata come
legante per le fusioni negli altoforni. Nel periodo 1918-1929 la
produzione di Argento rallentò a favore del Piombo per vari usi
(strumenti elettrici, elementi per radio, industria bellica). La nota
crisi americana del 1929 comportò un drastico deprezzamento del
valore di questa materia prima e la fine dell’attività estrattiva.
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
5
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
RICERCA
decreto:
n.:
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
sia prima che dopo il 1959
data:
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto:
n. :
data : 10-3-1960
concessionario:
SCEL Soc. Cuprifera Emiliana Ligure (Ruosina – LU)
superficie:
402.06.00 Ha
rinnovi, varie:
DM 28-1-75 sospensione lavori – DM 11-8-76 decaduta
Con D.M. del 11-8-1976 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
n°265 del 5-10-1976, la Concessione Mineraria del Bottino è
stata dichiarata decaduta a partire dalla fine del 1976. L’area è
quindi totalmente disponibile e senza vincoli di sorta.
STATO DI ATTIVITA’
In Abbandono
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
Filladi Inferiori – Porfiroidi e Scisti Porfirici con tormaliniti
geomorfologia:
Basamento Metamorfico
idrogeologia/idrologia:
Canale del Bottino-Carraia Grande (affl.sx Torr.Vezza)
PERICOLOSITA’
pericolosità geologica:
Scarsa esterna – elevata cantieri interni
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
6
DATI STORICI
La Miniera del Bottino ha avuto ampie fasi di attività anche precedentemente al 1959, data
di registro delle concessioni del Distretto Minerario di Carrara. Cinque periodi importanti
contraddistinguono la storia di questa famosa miniera.
1) Periodo Medievale : Da documenti e lodi del XII-XIII sec.risulta che i filoni argentiferi
del Bottino (Argentiera di Gallena) e S.Anna (Argentiera di Farnocchia) venivano
sfruttati dai feudatari locali (Da Vallecchia e Da Corvaia), cui seguì un periodo di
sfruttamento ad opera di Castruccio Castracani e della Repubblica di Lucca, seguendo
poi le altalenanti vicende storiche della Versilia (tra Pisa, Lucca, Genova, Firenze) per
circa 250 anni.
2) Periodo Mediceo: Dal 1513 al 1582, affermatosi il dominio dei Medici di Firenze sul
territorio versiliese e con la creazione del Capitanato di Pietrasanta, le miniere del
Bottino furono sfruttate maggiormente per estrazione di Piombo Argentifero, sotto i
diretti auspici soprattutto di Cosimo I. Vi furono impiegate anche maestranze
provenienti dall’Austria, Sassonia, Tirolo, esperte nelle Arti minerarie. A testimonianza
di quel periodo e del precedente restano numerose tracce nei cunicoli scavati a mano.
3) Periodo 1833-1885 : Avviene una ripresa dell’attività delle miniere ad opera di società
private francesi e italiane. La Miniera del Bottino diviene una delle più importanti d’
Italia per produzione e tecnologia dal 1845 al 1885. Vengono proseguiti scavi di nuove
gallerie e lo sfruttamento del filone principale fino al suo esaurimento nelle parti
superiori.
4) Periodo 1918-1930 : Avviene il definitivo sfruttamento del filone a Galena Argentifera
anche nelle parti inferiori più moderne, da parte della società privata SAMA di La
Spezia e Torino. Con la crisi economica del 1929 le miniere vengono abbandonate.
5) Periodo 1955-1970 : breve e non importante ripresa di lavori di sfruttamento e ricerca
ad opera della società SCEL soprattutto nei cantieri alti e nella zona de La Rocca.
Allo stato attuale la miniera giace nel più completo abbandono. I manufatti recuperabili
consistono principalmente nei fabbricati adibiti a magazzino, opifici di lavorazione dei
minerali e nei piani inclinati di carreggio della ferrovia a scartamento ridotto che collegava
gli ingressi delle gallerie al fondo valle. Le gallerie principali (gallerie due canali, Paoli,
Redola) sono in buona parte inaccessibili per franamenti diffusi e allagamenti. Le gallerie
più antiche e strette, realizzate in epoca medioevale medicea, sono sostanzialmente ancora
visitabili. Gli affioramenti del filone del Bottino (i Senicioni), costituiscono un grande
vuoto di coltivazione a cielo aperto, ancora ben visibile.
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
7
BIBLIOGRAFIA
Benvenuti, Costagliola, Lattanzi, Ruggeri, Tanelli 1992
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1875-1970
Bonazzi, Menchetti, Caneschi, Magnanelli 1992
Benvenuti et al. 1991
Baldracco 1833
Blanchard 1867, 1887
Bassani 1971
Azzari 1990
Benvenuti 1989
Busatti 1886
Benvenuti, Lattanzi, Tanelli, 1989
Caillaux 1857
Benvenuti 1991
Carmignani, Dessau, Duchi 1972, 1976
Benvenuti, Brizzi, Dini 1992-93
Carmignani, Dessau, Duchi 1978
Carobbi, Rodolico 1976
Pilla 1845
Ciarapica, Olivero, Passeri 1985
Pipino 1977
Cipriani, Tanelli 1983
Pompei 1924
A.D’Achiardi 1864, 1885
Repetti 1833
G.D’Achiardi 1920
Rodolico 1984
Dalgas 1928
Santini 1858
De Michele 1974
Savi 1851
Dessau 1935
Sagui 1919,1921,1924
Sagui , Jourdan 1933
Servizio Geologico d’Italia 1975
Senevier 1857
Angerstein 1751
Fabretti, Guidarelli 1980
Struever 1871
Federigi 1981
Tanelli 1983
Grattarola 1876
Tanelli , Lattanzi 1986
G. Jervis 1874
Traube 1888
T. Haupt 1874
Vom Rath 1867
Lopes Pegna 1953, 1958
A. Targioni Tozzetti 1773
Manasse 1906
G. Targioni Tozzetti 1833-34
Mancini 1998
Zaccagna 1932
Masini 1956
Perez Naro, Biagini 1832
Pelloux 1922
Simonin 1858
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
8
FOTOGRAFIE STORICHE DELLE MINIERE DEL BOTTINO
DAL PERIODO DI ATTIVITA’ DAL 1875 AL 1930
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
9
MINIERE DEL BOTTINO (1921-1922) VEDUTA DELLA CENTRALE
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
10
MINIERE DEL BOTTINO (1920) – VEDUTA DEL PIANO INCLINATO E DEI MAGAZZINI E OPIFICI
IN LOCALITA’ ARGENTIERA – SI NOTA LA VILLA DELLA DIREZIONE ( ATTUALE PROPRIETA’
MORESCO )
MINIERE DEL BOTTINO 1997 ROFILO E
DIMENSIONI
DELLE
GALLERIE
ANTICHE PRESSO GLI AFFIORAMENTI
DEL FILONE (Senicioni)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
11
MINIERE DEL BOTTINO (1921) – VEDUTA DEI FABBRICATI DELLA LAVERIA E DEI PIANI
INCLINATI “ DUE CANALI “ E “ PAOLI ” , CASE DELLE MAESTRANZE
PRIMA LAVERIA DEL BOTTINO 1921-1925 SCHEMA E DIAGRAMMA
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
12
INGRESSO DELLA GALLERIA DUE CANALI 257 M. – ARGANO PER IL CARREGGIO A VA E
VIENI DEI VAGONCINI SU DECAUVILLE PER LA LOCALITA’ ARGENTIERA (1920-21)
MINIERE DEL BOTTINO LOC. ARGENTIERA – DOPO L’ALLUVIONE DEL SETTEMBRE 1885
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
13
MINIERE DEL BOTTINO LOC.ARGENTIERA – MAGAZZINI NEL 1875 (?)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
14
PANORAMICA DEGLI IMPIANTI DELLA MINIERA DEL BOTTINO (ARGENTIERA) NEL 1885
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
15
MINIERE DEL BOTTINO – VEDUTA DELLA GALLERIA DUE CANALI, PONTE FINALE DEL
PIANO INCLINATO OMONIMO E INIZIO DEL PIANO INCLINATO PAOLI, CENTRALE
COMPRESSORI (1922)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
16
MINIERE DEL BOTTINO – GALLERIA DUE CANALI – CENTRALE COMPRESSORI E POMPE PER
LO SMALTIMENTO DELLE ACQUE NEI LIVELLI SOTTOSTANTI - NEL 1922.
MINIERE DEL BOTTINO – SEZIONE DELLA LAVERIA PRESSO GALLERIA DUE CANALI
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
17
MINIERE DEL BOTTINO – GALLERIA ANTICA PRESSO GLI AFFIORAMENTI DEL FILONE 1989
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 1: Bacino minerario “BOTTINO”
18
Scheda n. 2
bacino minerario
“GALLENA”
GALLENA
scala 1:10000
18
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
TOSCANA
LUCCA
STAZZEMA
GALLENA
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
104 I NO Pietrasanta
STAZZEMA
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
prossimità centri abitati:
ubicazione viabilità:
accessi:
Identificazione
Catastale
Ruosina km. 2 – Seravezza km.1
Strada Provinciale Emilia – Strada Comunale per Gallena
Presso loc.Valventosa – Strada Provinciale Emilia
VINCOLI PAESAGGISTICI E PREVISIONI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
Ingressi principali:
Ingressi secondari:
circa 5-6 (non catastati)
La mineralizzazione di Gallena rappresenta un sistema filoniano
originariamente incassato nel basamento metamorfico Paleozoico
rappresentato da filladi e scisti porfirici. I filoni inizialmente
disposti subparalleli alla scistosità di 1° fase vengono trasformati
e deformati dalle successive fasi orogeniche appenniniche
Mineralogenesi:
(Oligocene ?), attraverso una rimobilizzazione di fluidi
idrotermali e formazione di filoni secondari (Incrociatori), con
sviluppo di minerali caratteristici di ambiente riducente (solfuri e
solfo sali, pirrotina, tormaline ecc..). L’andamento geometrico dei
filoni è vario
Minerali principali:
Galena, Blenda, Calcopirite, Siderite, Solfuri e Solfosali di Pb, Zn
Minerali estratti:
Galena Argentifera, Blenda, Calcopirite, Siderite
La Galena Argentifera venne utilizzata per l’estrazione
Utilizzo:
dell’argento già dal periodo Medioevale Mediceo, con una
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 2: Bacino minerario “GALLENA”
19
produzione misurata dal 1565 al 1592 di 110 tonnellate di piombo
non raffinato e 1394 libbre fiorentine di Argento. Le percentuali
produttive in epoca moderna erano di circa del 7-8 per mille di
Argento alla coppellazione (1850-1860) e di circa 6-7 kg. di
Argento raffinato per tonnellata di Piombo. Il Piombo di queste
miniere veniva utilizzato per l’industria bellica (palle da cannone,
ecc.); quantità accessorie di solfuri di Zinco e Rame (Blenda e
Calcopirite) per estrazione dei rispettivi metalli; la Siderite
(Carbonato di Ferro) come legante per le fusioni negli altoforni.
Nel periodo 1918-1929 la produzione di Argento rallentò a favore
del Piombo per vari usi (strumenti elettrici, elementi per radio,
industria bellica) fino alla nota crisi americana del 1929, che
comportò un drastico deprezzamento del valore di questa materia
prima e la chiusura della miniera.
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
RICERCA
decreto: DD
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
sia prima che dopo il 1959
n: prot. 2589
data : 8-12-1947
Soc. SAITA
253 Ha
Prorogato 2 anni poi trasferito 1950 EDEM e 1953 SCEL poi
concessione DM 21-10-1959
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto:
n. :
data : 10-3-1960
concessionario:
SCEL Soc. Cuprifera Emiliana Ligure (Ruosina – LU)
superficie:
402.06.00 Ha
rinnovi, varie:
DM 28-1-75 sospensione lavori – DM 11-8-76 decaduta
STATO DI ATTIVITA’
In Abbandono
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
Filladi Inferiori – Porfiroidi e Scisti Porfirici con Tormaliniti
geomorfologia:
Basamento Metamorfico
idrogeologia/idrologia:
Canale di Gallena (affl.sx Torrente Vezza)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 2: Bacino minerario “GALLENA”
20
PERICOLOSITA’
Scarsa esterna – elevata cantieri interni
pericolosità geologica:
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
DATI STORICI
Queste miniere sfruttavano da tempi antichi (almeno dal Medioevo, sebbene alcuni autori
attribuiscano prime ricerche ad epoca etrusca) filoni di minerali di Pb e Zn paralleli al più
grande e importante filone del Bottino. La dimensione dei filoni è decisamente più piccola
e quindi queste gallerie hanno avuto minore importanza e fasi di lavoro meno documentate
nei vari periodi. In vicinanza del paese di Gallena e nei pressi delle gallerie, documenti del
‘700 riportano di ritrovamenti di monete e tessere romane.
BIBLIOGRAFIA
Azzari 1990
Lopes Pegna 1953, 1958
Benvenuti, Lattanzi, Tanelli, 1989
Masini 1956
Benvenuti 1991
Matraia 1978
Benvenuti, Brizzi, Dini 1992-93
Pelloux 1922
Caillaux 1857
Perez Naro, Biagini 1832
Carmignani, Dessau, Duchi, 1972
Pilla 1845
Capacci 1907
Pipino 1977
Carobbi, Rodolico 1976
Repetti 1833
Ciarapica, Olivero, Passeri, 1985
Rodolico 1984
Cipriani, Tanelli 1983
Santini 1858
D’Achiardi 1864
Savi 1851
Dalgas 1928
Sagui 1920, 1924
De Michele 1974
Servizio Geologico d’ Italia 1975
Simonin 1858
A.Targioni Tozzetti 1773
Fabretti, Guidarelli 1980
G.Targioni Tozzetti 1833-34
G.Jervis 1874
Zaccagna 1932
T.Haupt 1874
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1875-1970
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 2: Bacino minerario “GALLENA”
21
Scheda n. 3
bacino minerario
“ARGENTIERA - S. BARBARA (S. Anna)”
PIZZI ARGENTIERA
scala 1:10000
22
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
TOSCANA
LUCCA
STAZZEMA
ARGENTIERA di S.Anna
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
104 I NO Pietrasanta
STAZZEMA
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
prossimità centri abitati:
ubicazione viabilità:
accessi:
Identificazione
Catastale
S.Anna di Stazzema km.2 circa
Strada Camaiore-La Culla-S.Anna
Presso S.Anna strada comunale per loc. Sennari – strada privata
VINCOLI PAESAGGISTICI E PREVISIONI DI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
ingressi principali:
3
ingressi secondari:
Circa 15-20 (non catastati)
La mineralizzazione delle miniere Argentiera di S.Anna
S.Barbara è un sistema misto che si sviluppa come:
1. Sistemi filoniani incassati nel basamento metamorfico
Paleozoico. Nelle gallerie più alte si rilevano piccoli filoni di
minerali di piombo e zinco all’interno delle filladi inferiori e
negli scisti porfirici. La formazione del filone è avvenuta
durante l’orogenesi appenninica (Oligocene ?), dove il
deposito sedimentario originario si è trasformato attraverso
una rimobilizzazione per fluidi idrotermali con formazione di
mineralogenesi:
minerali caratteristici di ambiente riducente (solfuri e solfo
sali, pirrotina, tormaline ecc..) cfr Bottino
2. Corpi minerari al contatto tra Grezzoni (serie Apuana) e
calcare cavernoso (Falda Toscana), con ossidi di ferro e barite
accessoria
3. Corpi minerari a Barite e Pirite in scisti triassici dell’unità di
Forno Volasco. Questi due ultimi sistemi si sono sviluppati
per rimobilizzazione per fluidi idrotermali con formazione di
minerali caratteristici di ambiente ossidante (pirite, barite,
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 3: Bacino minerario “ARGENTIERA – S.
BARBARA (S. Anna)”
23
ossidi di ferro)
minerali principali:
minerali estratti:
utilizzo:
MINERALOGIA
minerali principali:
minerali estratti:
Galena, Blenda, Solfuri di Fe,Pb,Zn; Magnetite, Barite, ossidi di
Fe,
Galena Argentifera, Magnetite, Pirite, Barite
In queste miniere è stato possibile estrarre in vari periodi quantità
irregolari di solfuro di Piombo discretamente argentifero, ossidi
di Ferro (presenti anche aggregati di cristalli) e Bario, con
qualche campione estetico presenti in alcuni musei e collezioni
private.
Galena, Blenda, Solfuri di Fe,Pb,Zn; Magnetite, Barite, ossidi di
Fe,
Galena Argentifera, Magnetite, Pirite, Barite
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
RICERCA
decreto:
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
DD
sia prima che dopo il 1959
data : 25-11-1948
EDEM Soc.Anonima.
271 Ha
Permesso di ricerca prorogato con DD fino al 24-11-1960
per estrazioni di Pirite
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto:
data :
concessionario:
superficie:
rinnovi, varie:
STATO DI ATTIVITA’
In Abbandono
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
Contatto Falda Toscana (Calcari Cavernosi) –Filladi e Porfiroidi
geomorfologia:
con Tormaliniti , Grezzoni (Autoctt.)
Parte alta Canale del Fondo (Valdicastello C.) – Canale
idrogeologia/idrologia:
dell’Argentiera (S.Anna)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 3: Bacino minerario “ARGENTIERA – S.
BARBARA (S. Anna)”
24
PERICOLOSITA’
Scarsa esterna – elevata cantieri interni
pericolosità geologica:
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
DATI STORICI
Almeno per quanto riguarda la storia precedente al 1935-36, queste antiche miniere dove si
ritrovano i migliori esempi di Arte mineraria medievale-medicea, seguono da vicino le
vicende storiche delle Miniere del Bottino. Una diversità storica negli ultimi anni si deve
allo sfruttamento di modesti corpi a minerali di Pirite, Barite e Ossidi di Ferro, al contatto
tra Grezzoni e scisti porfirici.
Periodo Medievale : Da documenti e lodi del XII-XIII sec.risulta che i filoni argentiferi del
Bottino (Argentiera di Gallena) e S.Anna (Argentiera di Farnocchia) venivano sfruttati dai
feudatari locali (Da Vallecchia e Da Corvaia), cui seguì un periodo di sfruttamento ad opera
di Castruccio Castracani e della Repubblica di Lucca, seguendo poi le altalenanti vicende
storiche della Versilia (tra Pisa, Lucca, Genova, Firenze) per circa 250 anni.
Periodo Mediceo: Dal 1513 al 1582, affermatosi il dominio dei Medici di Firenze sul
territorio versiliese e con la creazione del Capitanato di Pietrasanta, le miniere del Bottino e
dell’ Argentiera furono sfruttate maggiormente per estrazione di Piombo Argentifero, sotto
i diretti auspici soprattutto di Cosimo I. Vi furono impiegate anche maestranze provenienti
dall’Austria, Sassonia, Tirolo, esperte nelle Arti minerarie. A testimonianza di quel periodo
e del precedente restano numerose tracce nei cunicoli scavati a mano.
1) Periodo 1833-1885 : Avviene una ripresa dell’attività delle miniere ad opera di società
private francesi e italiane. Viene probabilmente iniziato lo sfruttamento delle lenti di
Barite e Pirite.
2) Periodo 1918-1930 : Avviene il definitivo sfruttamento dei filoni a Pb, Zn e Fe da parte
della società privata SAMA di La Spezia e Torino. Vengono svolti lavori di non grande
importanza. Con la crisi economica del 1929 le miniere vengono abbandonate.
3) Periodo 1948-1960 : La società EDEM prosegue allo sfruttamento di filoni e corpi
mineralizzati a Pirite, Barite, Ossidi di Ferro nella parte più bassa della zona mineraria,
con le Gallerie Santa Barbara e Ribasso.
Nella zona dell’Argentiera di S.Anna i soli manufatti rimasti sono antiche gallerie
medioevali scavate a scalpello. Nella zona della miniera di S.Barbara, c’è rimasta una
cabina elettrica di trasformazione un manufatto di ricovero e un piccolo piano inclinato per
la discesa del minerale verso il fondo valle (Valdicastello). Singolare in questa zona è la
coincidenza tra insediamenti minerari e fortificazioni medioevali (torri di avvistamento e
rocche).
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 3: Bacino minerario “ARGENTIERA – S.
BARBARA (S. Anna)”
25
BIBLIOGRAFIA
Azzari 1990
Fabretti, Guidarelli 1980
Baldi 1995
Federigi 1981
Baldracco 1833
G.Jervis 1874
Barsanti, Perchiazzi 1984
T.Haupt 1874
Bassani 1973
Lopes Pegna 1953, 1958
Benvenuti, Lattanzi, Tanelli, 1989
Mancini 1998
Benvenuti 1991
Masini 1936
Caillaux 1852
Nannucci 1989
Capacci 1907
Pelloux 1922
Carmignani, Dessau, Duchi, 1972, 1976
Perez Naro, Biagini 1832
Carobbi, Rodolico 1976
Pilla 1845
Ciarapica, Olivero, Passeri, 1985
Pipino 1977
Cipriani, Tanelli 1983
Pompei 1924
D’Achiardi 1864
Repetti 1833
Dalgas 1928
Rodolico 1984
De Michele 1974
Savi 1851
Santini 1858
Sagui 1920, 1924
Servizio Geologico d’ Italia 1975
Simonin 1858
A.Targioni Tozzetti 1773
G.Targioni Tozzetti 1833-34
Zaccagna 1932
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1875-1970
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 3: Bacino minerario “ARGENTIERA – S.
BARBARA (S. Anna)”
26
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
MINIERE ANTICHE DELL’ARGENTIERA DI S.ANNA
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 3: Bacino minerario “ARGENTIERA – S.
BARBARA (S. Anna)”
27
GALLERIA FONTANA 1989 MURATURE A
SECCO E RIPIENE
GALLERIA DI POZZO AL FABBRO 1990
DIRAMAZIONE DI GALLERIE SCAVATE
CON TECNICA A SCALPELLO (sec.XVI?)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 3: Bacino minerario “ARGENTIERA – S.
BARBARA (S. Anna)”
28
GALLERIA DI POZZO AL FABBRO 1990
PROFILO DELLA GALLERIA
ARGENTIERA DI S.ANNA – INGRESSO GALLERIA ANTICA “ DELL’ ACQUA “
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 3: Bacino minerario “ARGENTIERA – S.
BARBARA (S. Anna)”
29
Scheda n. 4
bacino minerario
“LA ROCCA CANALE DI CASTAGNOLO”
PIZZI DEL BOTTINO
scala 1:10000
30
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
TOSCANA
LUCCA
STAZZEMA
Monte Rocca
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
104 I NO Pietrasanta
STAZZEMA
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
prossimità centri abitati:
ubicazione viabilità:
accessi:
Identificazione
Catastale
Ruosina km. 1 – Seravezza km.2
Strada Provinciale Emilia – Strada privata per loc.Ontana
Presso loc.Argentiera o Ruosina – Strada Provinciale Emilia
VINCOLI PAESAGGISTICI E PREVISIONI DI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
ingressi principali:
2
ingressi secondari:
almeno 6 non catastati
La mineralizzazione della Rocca rappresenta un sistema filoniano
originariamente incassato nel basamento metamorfico Paleozoico
rappresentato da filladi porfiroidi e scisti porfirici. Il filone
inizialmente disposto subparallelo alla scistosità di 1° fase viene
trasformato e deformato dalle successive fasi orogeniche
mineralogenesi:
appenniniche, attraverso una rimobilizzazione di fluidi
idrotermali e formazione di filoni secondari (Incrociatori), con
sviluppo di minerali caratteristici di ambiente riducente (solfuri e
solfo sali, pirrotina, tormaline ecc..). L’andamento geometrico del
filone ha una inclinazione media NWSE 55°SW ed una lunghezza
media di circa 150 metri.
Galena, Blenda, Solfuri di Fe,Pb,Zn; Magnetite, Barite, ossidi di
minerali principali:
Fe, Galena, Blenda, Calcopirite, Siderite, Solfuri e Solfosali di
Pb, Zn Importanza scientifica di un certo rilievo hanno avuto
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 4: Bacino minerario “LA ROCCA
CANALE DI CASTAGNOLO”
31
minerali estratti:
utilizzo:
alcuni minerali:
* Meneghinite (Solfosale complesso di Pb) scoperto qui nel 1852
in cristalli allungati prismatici. Il Bottino ne costituisce ancora
oggi la località tipo.
* Galena, Blenda (Solfuri di Pb e Zn) ritrovati in estetici cristalli
ben formati o in aggregati di cristalli in grosse geodi, di grande
valore collezionistico.
* Bottinoite (Arseniato complesso di Pb, V) ritrovata in cristallini
verdastri nel 1992 su Tetraedrite e Ulmannite.
Galena Argentifera, Magnetite, Limonite
Le specie mineralogiche ritrovate sono circa 30. La Galena
Argentifera venne utilizzata per l’estrazione di quantità non
importanti d’argento già dal periodo di sfruttamento Medioevale
Mediceo, con una produzione misurata dal 1565 al 1592 di 110
tonnellate di piombo non raffinato e 1394 libbre fiorentine di
Argento. Le percentuali produttive a partire dal 1835 furono di
circa del 7-8 per mille di Argento alla coppellazione (1850-1860)
e quindi di circa 6-7 kg. di Argento raffinato per tonnellata di
Piombo. Il piombo di queste miniere veniva utilizzato perlopiù
per l’industria bellica (palle da cannone,ecc.). Quantità accessorie
di solfuri di Zinco e Rame (Blenda e Calcopirite) per estrazione
dei rispettivi metalli. La Siderite (Carbonato di Ferro) veniva
spesso utilizzata come legante per le fusioni negli altoforni. Nel
periodo 1918-1929 la produzione di Argento rallentò a favore del
Piombo per vari usi (strumenti elettrici, elementi per radio,
industria bellica). La nota crisi americana del 1929 comportò un
drastico deprezzamento del valore di questa materia prima e la
fine dell’attività estrattiva. Comunque nel secondo dopo guerra,
vi fu una modesta ripresa di coltivazione, almeno fino al 1970.
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
RICERCA
decreto: DD
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
n. :
sia prima che dopo il 1959
data : 10-3-1960
SCEL Soc. Cuprifera Emiliana Ligure (Ruosina – LU)
402.06.00 Ha
DM 28-1-75 sospensione lavori – DM 11-8-76 decaduta
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto:
data :
concessionario:
superficie:
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 4: Bacino minerario “LA ROCCA
CANALE DI CASTAGNOLO”
32
rinnovi, varie:
STATO DI ATTIVITA’
In Abbandono
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
geomorfologia:
Filladi Inferiori – Porfiroidi e Scisti Porfirici - Grezzoni
idrogeologia/idrologia:
Canali del Bottino e di Castagnolo (affl.sx Torrente Vezza)
PERICOLOSITA’
pericolosità geologica:
Scarsa esterna – elevata cantieri interni
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
DATI STORICI
Miniere che hanno seguito da molto vicino le vicissitudini dei lavori delle Miniere del
Bottino, ne fanno strettamente parte sia storicamente sia dal punto di vista geologico che
giacimentologico.
Le distinguiamo storicamente per un periodo recente che va dal 1955 al 1970, in cui hanno
costituito l’ultimo giacimento piombo-zincifero in attività nel Comune di Stazzema.
Si fa qui nota anche di saggi minerari non molto noti nella zona del Canale di Castagnolo
(torrente parallelo al Canale del Bottino), dove si ritrovano piccole gallerie di ricerca per
Pb,Zn nelle filladi e scisti porfirici e altri scavi per Magnetite e ossidi di Fe al contatto con i
Grezzoni.
Periodo Medievale : Da documenti e lodi del XII-XIII sec.risulta che i filoni argentiferi del
Bottino (Argentiera di Gallena) e S.Anna (Argentiera di Farnocchia) venivano sfruttati dai
feudatari locali (Da Vallecchia e Da Corvaia), cui seguì un periodo di sfruttamento ad opera
di Castruccio Castracani e della Repubblica di Lucca, seguendo poi le altalenanti vicende
storiche della Versilia (tra Pisa, Lucca, Genova, Firenze) per circa 250 anni.
Periodo Mediceo: Dal 1513 al 1582, affermatosi il dominio dei Medici di Firenze sul
territorio versiliese e con la creazione del Capitanato di Pietrasanta, le miniere del Bottino e
dell’ Argentiera furono sfruttate maggiormente per estrazione di Piombo Argentifero, sotto
i diretti auspici soprattutto di Cosimo I. Vi furono impiegate anche maestranze provenienti
dall’Austria, Sassonia, Tirolo, esperte nelle Arti minerarie. A testimonianza di quel periodo
e del precedente restano numerose tracce nei cunicoli scavati a mano. Anche nella zona più
alta dei giacimenti del Bottino, sotto le cime del Monte Ornato, si ritrovano cunicoli e
pozzetti di quei periodi , riferendosi principalmente alle località La Rocca e Conca dei
Danari.
1) Periodo 1833-1885 : Avviene una ripresa dell’attività delle miniere ad opera di società
private francesi e italiane. Viene probabilmente iniziato lo sfruttamento delle lenti di
Barite e Pirite. In questo periodo si ricerca anche in località La Borra e nel Canale di
Castagnolo.
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 4: Bacino minerario “LA ROCCA
CANALE DI CASTAGNOLO”
33
2) Periodo 1918-1930 : Avviene il definitivo sfruttamento dei filoni a Pb, Zn e Fe da parte
della società privata SAMA di La Spezia e Torino. Non Vengono svolti lavori di grande
importanza. Con la crisi economica del 1929 le miniere vengono abbandonate.
3) Periodo 1955-1970 : La società SCEL prosegue nello sfruttamento non intensivo di
filoni e corpi mineralizzati a Galena, Blenda, Pirrotina, approfondendo lo scavo delle
gallerie principali della Rocca e Ribasso Breviglieri, che hanno sfruttato colonne di
tormalinolite e quarzo con solfuri e solfosali di Pb, Zn.
Alla Rocca esistono alcuni manufatti conservati e ristrutturabili (la stazione della teleferica
per l’Argentiera di Ruosina binario Decauville e vagoncini)
BIBLIOGRAFIA
Benvenuti, Costagliola, Lattanzi, Ruggeri, Tanelli 1992
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1875-1970
Bonazzi, Menchetti, Caneschi, Magnanelli 1992
Benvenuti et al. 1991
Baldracco 1833
Blanchard 1867, 1887
Bassani 1971
Azzari 1990
Benvenuti 1989
Busatti 1886
Benvenuti, Lattanzi, Tanelli, 1989
Caillaux 1857
Benvenuti 1991
Carmignani, Dessau, Duchi 1972, 1976
Benvenuti, Brizzi, Dini 1992-93
Carmignani, Dessau, Duchi 1978
Carobbi, Rodolico 1976
Pilla 1845
Ciarapica, Olivero, Passeri 1985
Pipino 1977
Cipriani, Tanelli 1983
Pompei 1924
A.D’Achiardi 1864, 1885
Repetti 1833
G.D’Achiardi 1920
Rodolico 1984
Dalgas 1928
Santini 1858
De Michele 1974
Savi 1851
Dessau 1935
Sagui 1919,1921,1924
Sagui , Jourdan 1933
Servizio Geologico d’Italia 1975
Senevier 1857
Angerstein 1751
Fabretti, Guidarelli 1980
Struever 1871
Federigi 1981
Tanelli 1983
Grattarola 1876
Tanelli , Lattanzi 1986
G.Jervis 1874
Traube 1888
T. Haupt 1874
Vom Rath 1867
Lopes Pegna 1953, 1958
A. Targioni Tozzetti 1773
Manasse 1906
G. Targioni Tozzetti 1833-34
Mancini 1998
Zaccagna 1932
Masini 1956
Perez Naro, Biagini 1832
Pelloux 1922
Simonin 1858
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 4: Bacino minerario “LA ROCCA
CANALE DI CASTAGNOLO”
34
Scheda n. 5
bacino minerario
“MONTE ARSICCIO VERZALLA”
MONTE ARSICCIO
scala 1:10000
35
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
TOSCANA
LUCCA
STAZZEMA
MONTE ARSICCIO
104 I NO Pietrasanta
STAZZEMA
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
prossimità centri abitati:
Valdicastello km. 3 – S.Anna km.1.5
ubicazione viabilità:
Strada Camaiore La Culla S.Anna circa 300 m.
accessi:
Strada La Culla S.Anna - ex strada servizioEDEMloc.Collelungo
Identificazione
Catastale
VINCOLI PAESAGGISTICI E PREVISIONI DI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
Ingressi principali:
2
Ingressi secondari:
10-12
Giacimento minerario lentiforme di pirite barite e ossidi di ferro
al contatto tra gli scisti di Fornovolasco (Trias) ed i Grezzoni
(Norico). Per la mineralizazione di Monte Arsiccio si può
supporre una mineraligenesi primaria sedimentaria diagenetica di
mineralogenesi:
mare basso con successivi fenomeni rimobilizzazioni di fluidi
idrotermali e formazione di filoni secondari, con sviluppo di
minerali caratteristici di ambiente ossidante (barite pirite e ossidi
di ferro). L’andamento geometrico del filone è sub orizzontale,
con direzione NE SW, la lunghezza media di circa 300 metri.
minerali principali:
Pirite, Barite, Ossidi di Ferro, Limonite,Manganese
minerali estratti:
Pirite, Barite, Ossidi di Ferro,Limonite, Manganese
In questa miniera è stato possibile estrarre barite pirite e ossidi di
Utilizzo:
ferro. Gli ossidi di ferro sono stati utilizzati ai fini siderurgici; la
pirite per prodotti chimici e siderurgici; la barite per prodotti
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 5: Bacino minerario “MONTE ARSICCIO
VERZALLA”
36
chimici farmaceutici, in campo petrolifero e quale isolante nelle
centrali nucleari.
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
RICERCA
decreto:
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
sia prima che dopo il 1959
DM
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto:
DM
31-10-1932
concessionario:
Soc.Anon. Miniere dell’Argentiera SAMA
superficie:
60.63 Ha (poi 595.85 Ha)
rinnovi, varie:
Trasferita EDEM DM 12-2-1935. Unificazione delle Concessioni
in Monte Arsiccio di Valdicastello DM 10-7-1974, scadenza 3010-1982; DM 27-1-1984 rinnovo concessioni per 30 anni dal 3110-1982. DM 26-5-1987 Iscrizione Ipotecaria al Banco di Sicilia.
Messa in liquidazione soc. EDEM verbale 29-3-1991.
Rinuncia alla concessione Istanza 20-4-1993.
STATO DI ATTIVITA’
In Liquidazione
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
geomorfologia:
Scisti di Fornovolasco-Grezzoni – Marmi (Autoctt.)
idrogeologia/idrologia:
Canale del Ferraio-Angina
pericolosità geologica: zone instabili esterne (sopra M.Arsiccio) – elevata cantieri interni
Idrogeologia/idrologia:
PERICOLOSITA’
pericolosità geologica:
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
DATI STORICI
La più importante miniera moderna nel Comune di Stazzema per produzioni, tecnologie e
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 5: Bacino minerario “MONTE ARSICCIO
VERZALLA”
37
attività lavorative svolte.
Giacimento scoperto relativamente tardi (probabilmente già sfruttato in varie epoche), a
partire dal 1875 viene sfruttatoda società private, per estrazione dapprima di ossidi e
idrossidi di ferro anche manganesifero per usi siderurgici e bellici.
Un periodo di forte attività si ebbe nel 1913-1922 con lavori svolti dapprima da una società
tedesca poi sotto il controllo diretto della ILVA e della SAMA.
A partire dal 1935 almeno la società EDEM iniziò un regolare sfruttamento del giacimento
per estrarvi misti di Barite e Pirite per l’industria petrolifera (la Barite è fluidificante e
prodotto bentonitico) , siderurgica e dell’Acido Solforico.
Dopo una produzione media oscillante tra le 8000 e le 20000 tonnellate annue prodotte, dal
1987 la domanda di Barite cadde dopo il referendum sul nucleare determinando
l’antieconomicità della produzione e la liquidazione della società nel 1990-91.
Nelle vicine località di Verzalla, Cavetta, Quattro Metati furono attivate ricerche per ossidi
di ferro e barite sfruttando zone già esplorate anche nel XVII secolo per le ferriere poi
osteggiate dalla Magona a favore del minerale dell’Isola d’Elba.
Esistono una gran quantità di manufatti (binario Decoville, vagoni, locomotive elettriche e
locomotori, argani e ruspe meccaniche, sistemi di ventilazione, alloggi maestranze ed
inoltre un antico sistema di teleferica del 1912 che serviva a trasportare i minerali agli
stabilimenti EDEM di Valdicastello.
BIBLIOGRAFIA
Azzari 1990
Baldi 1995
Caillaux 1852
Bassani 1973
Capacci 1907
Ciarapica, Olivero, Passeri, 1985
Carobbi, Rodolico 1976
T. Haupt 1874
Cipriani, Tanelli 1983
Mancini 1998
Carmignani, Dessau, Duchi, 1972, 1976
Masini 1956
G. Jervis 1874
Matraia 1976
Dalgas 1928
Fabretti, Guidarelli 1980
De Michele 1974
Monetti, Stella 1921
De Wijkerslooth 1930
D.Orlandi 1939
Pelloux 1922
Repetti 1833
Perez Naro, Biagini 1832
Rodolico 1984
Santini 1858
Servizio Geologico d’Italia 1975
Savi 1851
Simonin 1858
A. Targioni Tozzetti 1773
G. Targioni Tozzetti 1833-34
Cortecci, Lattanzi, Tanelli 1985
Zaccagna 1932
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1875-1970
Costagliola, Benvenuti, Tanelli, Cortecci, Lattanzi 1990
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 5: Bacino minerario “MONTE ARSICCIO
VERZALLA”
38
Scheda n. 6
bacino minerario
“BUCA DELL'ANGINA CANALE ZULFELLO”
MONTE ARSICCIO
scala 1:10000
39
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
TOSCANA
LUCCA
STAZZEMA
CANALE DELL’ANGINA - ZULFELLO
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
104 I NO Pietrasanta
STAZZEMA
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
prossimità centri abitati:
S.Anna km1.5 – Valdicastello km.3 – La Culla km.2
ubicazione viabilità:
Strada Camaiore La Culla S.Anna circa 300 m.
accessi:
Strada La Culla S.Anna - ex strada servizioEDEM loc.Collelungo
Identificazione
Catastale
VINCOLI PAESAGGISTICI E PREVISIONI DI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
Ingressi principali:
1
Ingressi secondari:
3-5 (non catastati)
Filone con andamento NS sub verticale di solfosali di rame e
piombo, con ganga di barite e fluorite e scarse quantità di solfuri
di ferro e rame. La formazione del filone va ricercata nella
rimobilizzazione di fluidi idrotermali durante l’orogenesi alpina,
mineralogenesi:
con sviluppo di minerali caratteristici di ambiente misto (solfuri e
solfo sali, barite fluorite ecc..). L’andamento geometrico del
filone ha una inclinazione media NS ed una lunghezza media di
circa 100 metri.
Tetraedrite, Barite, Fluorite, Oro Nativo, Galena Argentifera,
minerali principali:
Calcopirite, solfosali polimetallici.
minerali estratti:
Tetraedrite, Barite, Fluorite, Galena Argentifera
Utilizzo:
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 6: Bacino minerario “BUCA DELLA
ANGINA CANALE ZULFELLO”
40
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
RICERCA
decreto : DM
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
sia prima che dopo il 1959
Quattro Metati
10-8-1961
S.I.I. Imprese Industriali Spa presso EDEM
312 Ha
Permesso rinnovato fino al 9-8-1970 (poi concessione EDEM)
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto: DM
31-10-1932
concessionario:
EDEM Soc.Anon.
superficie:
595.85 Ha
Unificazione delle Concessioni in Monte Arsiccio di Valdicastello
DM 10-7-1974, scadenza 30-10-1982; DM 27-1-1984 rinnovo
concessioni per 30 anni dal 31-10-1982. DM 26-5-1987 Iscrizione
rinnovi, varie:
Ipotecaria al Banco di Sicilia.
Messa in liquidazione soc. EDEM verbale 29-3-1991.
Rinuncia alla concessione Istanza 20-4-1993.
STATO DI ATTIVITA’
In Abbandono
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
geomorfologia:
Grezzoni (Angina) ,Filladi e Porfiroidi (Zulfello)
idrogeologia/idrologia:
Canale dell’Angina – Ferraio
pericolosità geologica:
Frane presso Min.Angina – scarsa cantieri interni
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
DATI STORICI
La Buca dell’Angina costituisce un interessante punto di congiunzione tra grotte e miniere.
Il suo ingresso unico è infatti costituito da un pozzo carsico di 25-26 metri di profondità poi
approfondito con livelli di gallerie e altri pozzi carsici (doline) per una profondità
complessiva di circa 70 metri (?).
Probabilmente già lavorato in antico, il filone dell’Angina è costituito da circa modesti
corpi mineralizzati a Tetraedrite (Solfosale di Rame) con interessanti contenuti in oro in
ganga di Barite e Fluorite, all’interno delle Dolomie “ Grezzoni “.
Dal 1843 si inizia ad avere i primi dati su analisi e lavori svolti e nel 1846 vi riprendono
attività minerarie quasi subito interrotte e proseguite poi discontinuamente in vari periodi
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 6: Bacino minerario “BUCA DELLA
ANGINA CANALE ZULFELLO”
41
(1880-1885, 1921-1922, 1950-1965) senza apprezzabili risultati.
In altre località (Zulfello, Cascatoia) vicine furono invece compiute ricerche e scavi con
brevi gallerie a scalpello già in epoca medievale-medicea, alla ricerca di piccoli filoni di
Galena argentifera come nelle vicine miniere dell’Argentiera.
Non esistono più manufatti di alcun tipo; internamente era ed è ancora tutta armadi di scale
in ferro. Caratteristica la presenza di quantità di oro nativo microincluso all’interno della
tetraedrete (solfosale di rame) che si presenta in granuli e pagliuzze.
BIBLIOGRAFIA
Caillaux 1857
Fabretti, Guidarelli 1980
Capacci 1907
G.Jervis 1874
Carmignani, Dessau, Duchi, 1972, 1976
T.Haupt 1874
Carobbi, Rodolico 1976
Karsten 1843
Cencetti 1989
Lattanzi, Benvenuti, Costagliola, Tanelli 1994
Ciarapica, Olivero, Passeri 1985
Mancini 1997, 1998
Cipriani, Tanelli 1983
Matraia 1976
Cortecci, Lattanzi, Tanelli 1985
Pelloux 1922
De Wijkerslooth 1930
Perez Naro, Biagini 1832
Pilla 1845
Servizio Geologico d’Italia 1975
Santini 1858
G.Targioni Tozzetti 1833-34
Zaccagna 1932
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1875-1970
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 6: Bacino minerario “BUCA DELLA
ANGINA CANALE ZULFELLO”
42
Scheda n. 7
bacino minerario
“VALDICASTELLO (Pollone)”
scala 1:10000
43
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
TOSCANA
LUCCA
PIETRASANTA, STAZZEMA
Valdicastello (Pollone)
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
104 I NO Pietrasanta
Pietrasanta, Stazzema
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
prossimità centri abitati:
ubicazione viabilità:
accessi:
Identificazione
Catastale
Valdicastello km.1
Strada Comunale Valdicastello
ex strada servizioEDEM loc.Pollone per Monte Arsiccio
VINCOLI PAESAGGISTICI E PREVISIONI DI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
Ingressi principali:
6
Ingressi secondari:
10-12
Giacimento minerario lentiforme di pirite barite all’interno degli
gli scisti di Fornovolasco (Trias) e al contatto di questi con i
Grezzoni (Norico). Per la mineralizazione si può supporre una
mineraligenesi primaria sedimentaria diagenetica di mare basso
mineralogenesi:
con successivi fenomeni rimobilizzazioni di fluidi idrotermali e
formazione di filoni secondari, con sviluppo di minerali
caratteristici di ambiente ossidante (barite e pirite). L’andamento
geometrico del filone è sub orizzontale, con direzione NE SW e
inclinazione circa 30°-40°.
minerali principali:
Barite, Pirite, Galena Argentifera, Blenda, Solfosali polimetallici
Ritrovamenti di cristalli estetici di quarzo fumè, barite e
geocronite (raro solfosale di piombo e antimonio) di cui si ha in
questa miniera la località tipo.
minerali estratti:
Barite, Pirite, Galena Argentifera
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 7: Bacino minerario “VALDICASTELLO
(Pollone)”
44
Utilizzo:
In questa miniera è stato possibile estrarre barite pirite. La Pirite è
stata utilizzata per prodotti chimici e siderurgici; la barite per
prodotti chimici farmaceutici, in campo petrolifero e quale
isolante nelle centrali nucleari. La Galena Argentifera è stata
estratta fin dal medioevo (Argentiera di Valle Buona) in quantità
trascurabili.
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
sia prima che dopo il 1959
RICERCA
decreto:
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto: DM
31-10-1932
concessionario:
Soc.Anon. SAMA Miniere dell’Argentiera
superficie:
66.25 Ha (poi 585.95)
rinnovi, varie:
Trasferita alla Società EDEM DM 12-2-1935. Unificazione delle
Concessioni in Monte Arsiccio di Valdicastello DM 10-7-1974,
scadenza 30-10-1982; DM 27-1-1984 rinnovo concessioni per 30
anni dal 31-10-1982. DM 26-5-1987 Iscrizione Ipotecaria al
Banco di Sicilia.
Messa in liquidazione soc. EDEM verbale 29-3-1991.
Rinuncia alla concessione Istanza 20-4-1993.
STATO DI ATTIVITA’
In Abbandono
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
geomorfologia:
Scisti di Fornovolasco – Valdicastello (Trias )
idrogeologia/idrologia:
Canale dell’Angina – Ferraio parte bassa dx e sx
PERICOLOSITA’
pericolosità geologica:
Scarsa Esterna – Crolli parti iniziali gallerie
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 7: Bacino minerario “VALDICASTELLO
(Pollone)”
45
DATI STORICI
Importanti miniere che hanno avuto diversi momenti di attività legata dapprima allo
sfruttamento di Galena Argentifera (Argentiere di Valle Buona a partire dal XII sec.
almeno), poi dal 1932 almeno alla estrazione di misti Barite-Pirite per l’industria
petrolifera, siderurgica e dell’Acido Solforico (vedasi Monte Arsiccio).
Le attività per estrazione di Piombo argentifero non ebbero gli stessi sviluppi delle
Argentiere del Bottino e di S. Anna in quanto si ha rara presenza di cunicoli e tracce antiche
probabilmente obliterate dai lavori di scavo più recenti.
Il giacimento si presenta in banchi di Barite e Pirite con filoncelli di solfuri e solfosali di Pb
impostati su sistemi di frattura N-S e E-O, e si presenta al limite inferiore della “ Finestra
Tettonica di S.Anna “.
L’attività nel periodo EDEM dal 1935 al 1943 e dal 1948 al 1988 si è presentata regolare
con lo scavo di numerose gallerie che hanno internamente traforato la zona del Pollone,
dove si hanno anche scavi a cielo aperto piuttosto grandi.
La fine dei lavori è strettamente legato alla caduta della domanda dovuta alla rinuncia
italiana all’energia nucleare alla fine degli anni ’80 (vedi Monte Arsiccio).
BIBLIOGRAFIA
Baldi 1982
Frizzo, Simone 1995
Bassani 1973
G.Jervis 1874
Fabretti, Guidarelli 1980
W. Jervis Paget 1862
Borselli 1984
T.Haupt 1874
Brizzi, Olmi 1989
Kerndt 1845
Caillaux 1857
Capacci 1907
Carmignani, Dessau, Duchi, 1972, 1976
Carobbi, Rodolico 1976
Ciarapica, Olivero, Passeri, 1985
Cipriani, Tanelli 1983
Cortecci, Lattanzi, Tanelli 1985
Costagliola 1993
A.D’Achiardi 1873
G. D’Achiardi 1902
De Wijkerslooth 1930
Mancini 1998
Masini 1936
Matraia 1976
Orberger, Arnold, Saupé 1986
Panichi 1910,1915
Pelloux 1922
Perez Naro, Biagini 1832
Pilla 1845
Repetti 1832
Santini 1858
Servizio Geologico d’Italia 1975
G.Targioni Tozzetti 1833-34
Zaccagna 1932
Lattanzi, Benvenuti, Costagliola, Tanelli 1994
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1875-1970
Benvenuti, Borselli, Cortecci, Lattanzi, Tanelli 1987
Benvenuti, Costagliola, Tanelli, Cortecci, Lattanzi 1990
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 7: Bacino minerario “VALDICASTELLO
(Pollone)”
46
Scheda n. 8
bacino minerario
“Calcaferro (Canale della Radice) - FARNOCCHIA - LA FOSSA”
FARNOCCHIA
scala 1:10000
47
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
TOSCANA
LUCCA
STAZZEMA
Calcaferro (Mulina)
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
104 I NO Pietrasanta
Stazzema
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
prossimità centri abitati:
Mulina km.1– Farnocchia km. 2.5
ubicazione viabilità:
Strada Comunale Mulina-Stazzema
accessi:
Strada Comunale loc.Mulina poi per loc.Calcaferro strada privata
Identificazione
Catastale:
VINCOLI PAESAGGISTICI E PREVISIONI DI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
Ingressi principali:
35-40 (non catastati)
Ingressi secondari:
Giacimento minerario lentiforme di Pirite, Barite e ossi di Ferro
al contatto tra i Grezzoni (Norico) e i Porfiroidi e gli Scisti
Porfirici (Paleozoico). Per la mineralizazione si può supporre una
mineraligenesi primaria sedimentaria diagenetica di mare basso
mineralogenesi:
con successivi fenomeni rimobilizzazioni di fluidi idrotermali e
formazione di filoni secondari, con sviluppo di minerali
caratteristici di ambiente ossidante (Barite, Pirite e ossidi di
Ferro). Andamento del filone circa sub-orizzontale.
minerali principali:
minerali estratti:
Utilizzo:
Barite, Pirite, Magnetite, ossidi di Ferro
Barite, Pirite, Ossidi di Ferro
In questa miniera è stato possibile estrarre Barite, Pirite e ossidi
di Ferro. Gli ossidi di Ferro sono stati utilizzati ai fini siderurgici;
la pirite per prodotti chimici e siderurgici; la Barite per prodotti
chimici farmaceutici e in campo petrolifero.
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 8: Bacino minerario “Calcaferro (Canale
della Radice) – FARNOCCHIA – LA FOSSA”
48
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
RICERCA
decreto: DM
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
sia prima che dopo il 1959
7-4-1956
ALEM Genova Srl
421 Ha
Trasferito alla EDEM con DM 8-8-1959 poi rinnovato fino al
6-4-1970
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto: DM
concessionario:
superficie:
rinnovi, varie:
STATO DI ATTIVITA’
In Abbandono
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
geomorfologia:
Grezzoni ,Filladi e Porfiroidi , Pseudomacigno (Autoctt.,Scaglie)
idrogeologia/idrologia:
Canali della Radice, di Farnocchia, di Campiglia (Mulina)
PERICOLOSITA’
pericolosità geologica:
Elevata Interna parte bassa – zone instabili esterne
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
DATI STORICI
I dati sulle miniere di Calcaferro (Canale della Radice) iniziano con una certa sicurezza a
partire dal 1880 circa, ma sicuramente già in antico questi affioramenti a prevalenti
minerali di ferro (Magnetite, Barite) con Pirite e Barite accessori furono sfruttati almeno nel
XVI-XVII sec. come “vene selvatiche “ di Stazzema. Almeno quattro cunicoli esistevano
attorno al 1750. Dalla fine dell ‘ 800 ripresero discontinue attività di privati.
A partire dal 1922 tutta la zona venne riscoperta dalla SAMA con l ‘apertura di numerose
gallerie di piccola estensione. Dal 1924 si ebbe nella zona una coabitazione di tre
concessioni distinte (Pocai, SAMA, Scia) per alcuni anni, con l’escavazione di quasi 40
gallerie sui lati del Canale della Radice fino a poco sotto il paese di Farnocchia, con una
produzione massima annua di 3000 tonnellate di misti Pirite-Magnetite con Limonite.
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 8: Bacino minerario “Calcaferro (Canale
della Radice) – FARNOCCHIA – LA FOSSA”
49
Questa attività proseguì in modo discontinuo con altre società private (Galtarossa, ALEM,
Anon. Miniere Alta Versilia, EDEM) fino al 1969.
La EDEM acquisì poi diritti per ricerche in zone limitrofe per saggiare la potenzialità dei
filoni anche per Barite (Vecciullo; La Fossa; Campiglia o Canale delle Rove, con brevi
gallerie) per poi abbandonare del tutto la zona dal 1970.
Nella stessa area delle miniere sono presenti interessanti opifici (mulini ad acqua,
vibrovagli, macinatori ecc.) per la produzione delle polveri da sparo e per esplosivi da cava;
attivi fino al 1930.
BIBLIOGRAFIA
Baldi 1987
Caillaux 1857
Capacci 1907
Carmignani, Dessau, Duchi, 1972, 1977
Carobbi, Rodolico 1976
Ciarapica, Olivero, Passeri, 1985
Cipriani, Tanelli 1983
Cortecci, Lattanzi, Tanelli 1985
A.D’Achiardi 1873
De Wijkerslooth 1930
Fabretti, Guidarelli 1980
Garofalo 1990
G.Jervis 1874
Mancini 1998
Masini 1936
Pelloux 1922
Pipino 1977
Santini 1858
Servizio Geologico d’Italia 1975
G.Targioni Tozzetti 1773
Zaccagna 1932
Lattanzi, Benvenuti, Costagliola, Tanelli 1994
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1875-1970
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 8: Bacino minerario “Calcaferro (Canale
della Radice) – FARNOCCHIA – LA FOSSA”
50
Scheda n. 9
bacino minerario
“BUCA DELLA VENA MONTE DI STAZZEMA”
STAZZEMA
scala 1:10000
51
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
TOSCANA
LUCCA
STAZZEMA
Buca della Vena
96 II SO Monte Altissimo - 104 I NO Pietrasanta
Stazzema
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
prossimità centri abitati:
Cardoso km. 1,5 – Stazzema km 2 (a piedi)
ubicazione viabilità:
Strada Pontestazzemese-Cardoso loc. Ferriera Migliorini
accessi:
Identificazione
La situazione delle proprietà dei terreni circostanti i manufatti di
Catastale
Buca della Vena è la seguente.
Terreni :
Foglio 58 particella 118 Bosco Ceduo di classe 4 are 60 ca 90
Foglio 58 particella 93 Bosco Ceduo di classe 2 are 16 ca 80
Foglio 58 particella 94 Bosco Ceduo di classe 2 are 24 ca 50
Foglio 58 particella 98 Bosco Ceduo di classe 2 are 36 ca 60
Foglio 58 particella 99 Bosco Ceduo di classe 2 are 21 ca 90
Foglio 58 particella 100 Bosco Ceduo di classe 4 are 03 ca 50
Foglio 58 particella 117 Bosco Ceduo di classe 2 ha 1 are 89 ca
10
VINCOLI PAESAGGISTICI E PREVISIONI DI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
Ingressi principali:
3
Ingressi secondari:
8-10 non catastati
Giacimento minerario lentiforme di Pirite, Barite e ossi di Ferro
al contatto tra gli Scisti sericitici di Fornovolasco (Trias) e i
mineralogenesi:
Grezzoni (Norico). Per la mineralizazione si può supporre una
mineraligenesi primaria sedimentaria diagenetica di mare basso
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
52
con successivi fenomeni rimobilizzazioni di fluidi idrotermali e
formazione di filoni secondari, con sviluppo di minerali
caratteristici di ambiente ossidante (Barite, Pirite e ossidi di
Ferro). Andamento del filone circa NNE-SSW. Corpi minerari
metasomatizzati nei Grezzoni con presenza di numerosi minerali
misti tra Solfuri e ossidi di Ferro
minerali principali:
minerali estratti:
Utilizzo:
Barite, Pirite, Magnetite, ossidi di Ferro, Solfuri e solfosali
complessi di Fe, Pb,Sb,Cu,
Barite, Pirite, Ossidi di Ferro, Manganese
In questa miniera è stato possibile estrarre barite pirite e ossidi di
ferro. Gli ossidi di ferro sono stati utilizzati ai fini siderurgici; la
pirite per prodotti chimici e siderurgici; la barite per prodotti
chimici farmaceutici, in campo petrolifero e quale isolante nelle
centrali nucleari.
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
RICERCA
decreto: DM
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
sia prima che dopo il 1959
29-4-1938
Pignone Mineraria Spa
271 Ha
Permesso rinnovato fino al 28-4-1957 poi concessione DM 16-51957 per 293 Ha.
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto: DM
16-5-1957
concessionario:
Srl PIGNONE Mineraria
superficie:
293,17-75 Ha
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
53
rinnovi, varie:
Trasferito alla soc.SIMA DM 7-12-1962 dal 4-6-1959; poi DM 71-1969 rinnovato fino al 15-5-1987. Intestazione da SIMA Spa a
SIMA Srl DM 19-1-1984; DM 23-10-1989 di rinnovo della
concessione per 10 anni alla Società EDEM., rinnovato fino al 155-1997. DM 11-12-1989 di intestazione alla EDEM Spa ;Istanza
del 5-10-1990 della EDEM di rinuncia alla concessione. DM 179-1990 revoca della concessione, ai sensi dell’Art.12 della Legge
752/ 1982.
La revoca della concessione riguarda soltanto il contributo
assegnato dallo Stato. In realtà la concessione, teoricamente
scaduta dal 15-5-1997, è tuttora in vigore in quanto la società
EDEM, attualmente in regime di liquidazione fallimentare, non ha
provveduto alla messa in sicurezza dei Cantieri ai sensi delle
norme vigenti. In questo caso non può essere accolta l’istanza del
5-10-1990 della EDEM di rinuncia alla concessione.
Per le questioni relative alle liquidazioni fallimentari del
patrimonio EDEM, occorre contattare il curatore nella persona del
Dott. MARCO ROLLA Via San Nicola da Tolentino 50 Roma,
telefono 06 4828354 fax 06 4887893.
STATO DI ATTIVITA’
In Liquidazione
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
geomorfologia:
Mineralizzazione di contatto metasomatico Grezzoni-Filladi
idrogeologia/idrologia:
Canale della Sampiera / Fosso Paleose (Affluente sx torrente
Versiglia)
PERICOLOSITA’
pericolosità geologica:
Elevata esterna – crolli di saloni interni - allagamenti
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
DATI STORICI
La Miniera di Buca della Vena (un tempo miniera di Stazzema) faceva parte almeno dal
XV-XVI sec delle Vene Ferralis , anche se si ritiene che lavori vi si svolgessero già in
epoca almeno Medicea.
Una ripresa efficace dei lavori riprende a partire dal 1850-1860 per poi iniziare in modo
razionale a partire dal 1938, anno in cui iniziarono escavazioni di gallerie ad opera della
società Pignone di Firenze.
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
54
Il giacimento è descritto come un corpo minerario a banco quasi unico con Barite, Pirite
con ossidi di ferro di buona qualità., orientato NNE/SSW, al contatto tra scisti dell’Unità di
Fornovolasco e le Dolomie Grezzoni decisamente sostituite e metasomatizzate.
Almeno fino al 1942 la lavorazione fu fatta per materiali utili per la siderurgia.
Dal 1957 la SIMA (controllata della EDEM) fece proseguire lavori regolari in galleria per
misti barite-pirite che proseguirono fino al 1990 .
Notevole interesse scientifico ha suscitato qui il ritrovamento di specie mineralogiche rare o
uniche al mondo.
In altre località vicine del Monte di Stazzema (Al Selvano, Al Logo, Picignana) sono
presenti o segnalate gallerie e scavi di sondaggio di minerali di ferro in ambiente geologico
simile.
BIBLIOGRAFIA
Barbacciani Fedeli 1845
Benvenuti 1984
Benvenuti, Lattanzi, Tanelli, Cortecci 1986 Carmignani, Dessau, Duchi, 1972, 1977
Carobbi, Rodolico 1976
Ciarapica, Olivero, Passeri, 1985
Cipriani, Tanelli 1983
Cortecci, Lattanzi, Tanelli 1985
A.D’Achiardi 1873
Dini, Orlandi 1995
Fait 1991
G.Jervis 1874
Haupt 1847
Hopper 1840
Mancini 1998
Mellini, Merlino, Orlandi 1979
Mellini, Orlandi, Perchiazzi 1983
Mellini, Orlandi, Vezzalini 1986
Merlino, Orlandi 1983
Orlandi 1994, 1995
Orlandi, Checchi 1986
Panichi 1911
Paolicchi 1981, 1998
Pelloux 1922
Pilla 1845
Pipino 1977
Savi 1851
Santini 1858
Servizio Geologico d’Italia 1975
Vegni , Remon 1845 ?
Zaccagna 1932
Lattanzi, Benvenuti, Costagliola, Tanelli 1994
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1936-1990
Duchi, Franzini, Giamello, Orlandi, Riccobono 1993
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
55
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
MINIERA DI BUCA DELLA VENA (STAZZEMA)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
56
MINIERA DI BUCA DELLA VENA – CARREGGIO DEI VAGONCINI SU DECAUVILLE ( INGRESSO
PRINCIPALE “ BASSOLI “ – 1985 )
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
57
MINATORI DELLA MINIERA DI BUCA DELLA VENA NEL 1942
MINATORI DELLA BUCA DELLA VENA NEL 1985
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
58
PLANIMETRIA DELLE GALLERIE DELLA MINIERA DI BUCA DELLA VENA (1985)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
59
FABBRICATI DELLA MINIERA DI BUCA DELLA VENA NEL 1986
STAZIONE DI PARTENZA DELLA TELEFERICA PER VAGONCINI – BUCA DELLA VENA (1986)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
60
UFFICI DELLA DIREZIONE E ALLOGGI DELLA MAESTRANZE – BUCA DELLA VENA ( 1988)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
61
MAGAZZINI E RISERVETTE ESPLOSIVI – MINIERA DI BUCA DELLA VENA (1986)
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
62
TELEFERICA DI TRASPORTO DEI MINERALI – MINIERA DI BUCA DELLA VENA 1988
STATO DI DEGRADO DEI CANTIERI NEL 1996 – MINIERA DI BUCA DELLA VENA
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
63
MINIERA DI BUCA DELLA VENA (1988) LOCOMOTORE E VAGONCINI DECAUVILLE LIVELLO
DI CARREGGIO PRINCIPALE BASSOLI
MINIERA DI BUCA DELLA VENA – ARGANO CON DISCENDERIA A BINARIO AI LIVELLI
INFERIORI
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 9: Bacino minerario “BUCA DELLA
VENA MONTE DI STAZZEMA”
64
Scheda n. 10
bacino minerario
“LEVIGLIANI”
LEVIGLIANI
scala 1:10000
65
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
TOSCANA
LUCCA
STAZZEMA
Levigliani
96 II SO Monte Altissimo
Stazzema
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
prossimità centri abitati:
Levigliani km. 0.5 – Terrinca km. 1.5
ubicazione viabilità:
Strada del Cipollaio circa 100 m.
accessi:
Strada del Cipollaio – Deviazione per Levigliani – breve sentiero
Identificazione
Catastale
VINCOLI PAESAGGISTICI E PERVISIONI DI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
Ingressi principali:
5
Ingressi secondari:
3-5 non catastati
Mineralizzazione mercurifera incassata nel Basamento
Metamorfico Apuano in particolare entro una seguenza vulcanosedimentaria (filladi e metabasiti) di età Ordoviciano sup.?. I
mineralogenesi:
caratteri geostrutturali fanno pensare ad una origine prealpina di
questa mineralizzazione collegata ad un evento metallogenico
Paleozoico. Andamento del filone N30/35SE. Sono stati trovati
rari minerali di Mercurio, Zinco e Tellurio.
minerali principali:
Mercurio nativo , Cinabro, Pirite, Metacinnabarite
minerali estratti:
Cinabro, Mercurio nativo
In epoca Medicea e fino al 1700 si utilizzava il Cimabro per i
utilizzo:
pigmenti delle stampe e dei Codici Miniati e il Mercurio per usi
medici, chimici e per la fabbricazione degli specchi.
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
sia prima che dopo il 1959
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 10: Bacino minerario “LEVIGLIANI”
66
RICERCA
decreto: DM
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
11-8-1947
Motosi e Porciatti
154 Ha
Permesso rinnovato fino al 9-10-1959 poi concessione Levigliani
Spa DM 6-9-1960.
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto: DM
6-9-1960
concessionario:
Levigliani Spa
superficie:
225,02,02 Ha
rinnovi, varie:
Concessione sospesa DM 9-12-1967 non rinnovata dal 25-8-1970
La concessione è stata dichiarata decaduta dal 25-8-1970 dopo
Istanza di rinnovo respinta in tale data. I lavori erano già stati
sospesi per un anno con D.M. 9-12-1967.
STATO DI ATTIVITA’
In Abbandono
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
geomorfologia:
Filladi Inferiori, Metabasiti, Ortoquarziti (Basam.Metam.)
idrogeologia/idrologia:
Canale delle Volte / Canale del Bosco (affl.sx torr. Giardino)
PERICOLOSITA’
pericolosità geologica:
Scarsa esterna – piccole frane cantieri interni
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
DATI STORICI
La Miniera di Mercurio di Levigliani possiede la storia documentata più antica in Versilia
comparendo già in atti del comune di Pisa del 1153. Le gallerie scavate nella località
Riseccoli sono sicuramente molto antiche e vari documenti testimoniano di escavazioni
effettuate nel XIV-XV sec. L’uso antico di questo mercurio era soprattutto per i coloranti
per miniature di libri ecclesiastici e per la fabbricazione (più tardi) degli specchi, presso i
Medici. Periodi di lavorazione documentata furono diversi e discontinui (1470; 1720-1730;
1834; 1844-1853; 1921-1925; 1955-1970).
Il giacimento consiste in piccoli filoni e mosche di solfuro di mercurio (Cinabro) con tasche
di mercurio liquido in rocce del Nucleo Metamorfico. Le quantità estratte non sono mai
state apprezzabili.
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 10: Bacino minerario “LEVIGLIANI”
67
BIBLIOGRAFIA
Barbacciani Fedeli 1845
Bergmann 1969
Caillaux 1857
Carmignani, Dessau, Duchi, 1972
Carobbi, Rodolico 1976
Ciarapica, Olivero, Passeri, 1985
Cipriani, Tanelli 1983
A. D’Achiardi 1873, 1876
De Castro 1914
De Michele 1974
Dini 1995, 1995
G.Jervis 1874
Haupt 1847, 1850
Manasse 1920
Mancini 1998
Pilla 1845
Savi 1851
Santini 1858
Zaccagna 1932
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1936-1990
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 10: Bacino minerario “LEVIGLIANI”
68
FOTOGRAFIE DELLE MINIERE DI LEVIGLIANI
DEL PERIODO 1988-1992
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 10: Bacino minerario “LEVIGLIANI”
69
MINIERE DI LEVIGLIANI
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 10: Bacino minerario “LEVIGLIANI”
70
MINIERE DI LEVIGLIANI – IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE E SEPARAZIONE DEL MINERALE
MINIERE DI LEVIGLIANI (1991) – VASI BRECHE A CADUTA D’ACQUA PER ESTRAZIONE DEL
MERCURIO DALL’ARROSTIMENTO DEL CINABRO CON FORNACE
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 10: Bacino minerario “LEVIGLIANI”
71
MINIERE DI LEVIGLIANI NEL 1972
FORNACE DI DISTILLAZIONE E VASI DI RACCOLTA DEL MERCURIO
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 10: Bacino minerario “LEVIGLIANI”
72
Scheda n. 11
bacino minerario
“LA TANA PRUNO”
scala 1:10000
73
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
TOSCANA
LUCCA
STAZZEMA
La Tana
96 II SO Monte Altissimo
Stazzema
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
prossimità centri abitati:
ubicazione viabilità:
accessi:
Pruno km. 5
Strada Cardoso-Pruno e strada Pruno – Le Caselle
Strada comunale Cardoso – Pruno – Strada sterrata Per Le
Caselle – sentiero per loc. La Fania
Identificazione
Catastale
VINCOLI PAESAGGISTICI E PREVISIONI DI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
Ingressi principali:
3
Ingressi secondari:
La mineralizzazione rappresenta un piccolo sistema filoniano
originariamente incassato nel basamento metamorfico Paleozoico
rappresentato da filladi e scisti porfirici. Il filone inizialmente
disposto subparallelo alla scistosità di 1° fase viene trasformato e
mineralogenesi:
deformato dalle successive fasi orogeniche appenniniche,
attraverso una rimobilizzazione di fluidi idrotermali e formazione
di filoni secondari (Incrociatori), con sviluppo di minerali
caratteristici di ambiente riducente (solfuri e solfo sali, pirrotina,
tormaline ecc.)
minerali principali:
Galena Argentifera, Pirite
minerali estratti:
Galena Argentifera
La Galena Argentifera venne utilizzata per l’estrazione
utilizzo:
dell’argento già dal periodo Medioevale Mediceo anche se le
quantità estratte erano molto ridotte.
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 11: Bacino minerario “LA TANA PRUNO”
74
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
sia prima che dopo il 1959
RICERCA
decreto: DM
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto: DM
concessionario:
superficie:
rinnovi, varie:
STATO DI ATTIVITA’
In Abbandono
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
geomorfologia:
Filladi Inferiori , Porfiroidi (Basam.Metam.)
idrogeologia/idrologia:
Canale di Deglio (Pruno)
PERICOLOSITA’
pericolosità geologica:
Scarsa interna ed esterna (gallerie brevi)
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
DATI STORICI
Piccole gallerie ancora oggi visibili e scavi a cielo aperto per ricerche di Galena Argentifera
negli scisti paleozoici furono probabilmente compiuti nel periodo mediceo in queste
località degli alpeggi di Pruno, nei pressi de La Fania – Case Cupigliaia – La Tana , alle
pendici meridionali della Pania della Croce.
Un breve periodo di ricerche e sondaggi fu operato da ditte private nel 1918-1920, con
risultati scarsi e lavori abbandonati quasi subito.
BIBLIOGRAFIA
Carmignani, Dessau, Duchi, 1972
Ciarapica, Olivero, Passeri, 1985
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 11: Bacino minerario “LA TANA PRUNO”
75
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1918-1921
G.Jervis 1874
Mancini 1998
Zaccagna 1932
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 11: Bacino minerario “LA TANA PRUNO”
76
Scheda n. 12
bacino minerario
“ARNI CAMPANICE PUNTATO”
ARNI CAMPAGRINA
76
GENERALITA’
regione:
provincia:
comune:
località:
CARTOGRAFIA
tavoletta I.G.M.:
C.T.R.:
altro:
TOSCANA
LUCCA
STAZZEMA
Arni – Campanice - Puntato
96 II SO Monte Altissimo
Stazzema
GEOREFERENZIAZIONE DEI LUOGHI
UBICAZIONE
prossimità centri abitati:
Arni km.1.5-2 ; Campagrina
ubicazione viabilità:
Strada del Passo del Vestito Arni – Pian della Fioba; Strada del
Cipollaio loc.Ponte Merletti ; Strada Terrinca-Pian di LagoFociomboli – Puntato
accessi:
Strada Marmifera Arni – Passo Sella ; Sentiero Ponte MerlettiCampanice ; Strada sterrata Passo Croce – Puntato.
Identificazione
Catastale
VINCOLI PAESAGGISTICI E PREVISIONI DI P.R.G.
EMERGENZA MINERARIA
Ingressi principali:
6-8? Non catastati
Ingressi secondari:
Mineralizzazioni cuprifere di Piombo e di Ferro di scarsa entità in
filoncelli ubicati in filladi e porfiroidi (Paleozoico), Cipollini e
mineralogenesi:
Scisti Diasprini (Giurassico) di origine sinsedimentaria con
rimobilizzazione legata al Metamorfismo Apuano
minerali principali:
Calcopirite, Malachite, Bornite, Galena, Pirite
minerali estratti:
Calcopirite, Galena Argentifera, Pirite
Utilizzo:
Piccole estrazioni legati all’utilizzo dell’industria locale.
EPOCA DI SFRUTTAMENTO
prima del 1959
dopo il 1959
sia prima che dopo il 1959
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 2: Bacino minerario “GALLENA”
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RICERCA
decreto: DM
richiedente:
superficie:
rinnovi, varie:
CONCESSIONE (Dati Distretto Minerario di Carrara dal 1959)
decreto: DM
concessionario:
superficie:
rinnovi, varie:
STATO DI ATTIVITA’
In Abbandono
GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA
geomorfologia:
Scisti Diasprini , Radiolariti , Scaglia Metamorfica (Autoctt:)
idrogeologia/idrologia: Canali del Burrone, Faniello , Nicola (Arni); Fosso di Campanice
; Canale delle Fredde (Puntato)
PERICOLOSITA’
pericolosità geologica:
Scarsa interna ed esterna (brevi gallerie)
VALUTAZIONI AI FINI DEL RECUPERO E FATTIBILITA’
DATI STORICI
Un certo di piccole gallerie e sondaggi furono compiuti in diverse epoche in varie località
dell’Alta Versilia.
1) Arni – Monte Fiocca : in questa località un tempo facenti parte (fino al 1918) del
Comune di Vagli di cui erano luoghi di Alpeggio, furono compiuti almeno dal XVII
sec. scavi e ricerche per minerali di rame, piombo, ferro. Una società Mineraria
Lucchese per le Alpi Apuane e altre ditte private fecero brevi ricerche nel 18711880.Alcune piccole gallerie si ritrovano negli scisti diasprini del lato sinistro della
Valle d’ arni nelle località Fosso di Nicola, Orioli, Faniello.
2) Campanice-Betigna : in località Ponte dei Merletti e in altri punti sono state compite in
varie epoche ricerche per minerali di Piombo argentifero (piccolissimi filoni di nessun
valore industriale) di Rame e Ferro, in alcuni casi in coesistenza con grotte carsiche.
3) Puntato, Colle di Favilla : negli Alpeggi di Terrinca e Levigliani furono compiuti nel
‘700 lavori di ricerca per rame nei Monti di Lievora (Monte Freddone?) e di Ferro
(Case Teverone) di scarsa importanza, quasi sempre in rocce calcaree.
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 2: Bacino minerario “GALLENA”
78
BIBLIOGRAFIA
Bertolini 1988
Carmignani, Dessau, Duchi, 1972
Catasto Unificato delle Grotte della Toscana 1993
Cocchi, Chiostri 1871
Distretti Minerari di Firenze, Carrara 1875-1921
Guerri 1871
G.Jervis 1874
Mancini 1998
Migliorini 1914
Pacchi 1785
Targioni Tozzetti 1773
Zaccagna 1932
Laboratorio Minerario Territoriale dell’Alta Versilia scheda n. 2: Bacino minerario “GALLENA”
79
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