...

«Pazzi per l`Italia Da 10 anni insegno agli australiani la lingua di

by user

on
Category: Documents
9

views

Report

Comments

Transcript

«Pazzi per l`Italia Da 10 anni insegno agli australiani la lingua di
27
L’ECO DI BERGAMO
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014
Le storie
Bergamo senza confini
L’iniziativa
Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza
confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della Comunità Bergamasca. Per chi lo desidera è possibile ricevere
gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].
«Pazziperl’Italia
Da10anniinsegno
agliaustraliani
lalinguadiDante»
DI ANGELO MONZANI
Carolina Locatelli, 51 anni, di Bonate Sotto, è arrivata a Melbourne dieci anni fa
per seguire il sogno del marito Vanni Cologni di andare a vivere in Australia
Era un’impiegata ma ha rivoluzionato la sua vita: prima ha imparato l’inglese
e poi ha fondato la «Italian friends school» dove ha allievi dai 3 agli 80 anni
«Del Belpaese li invoglio a visitare Venezia, Bergamo e la basilica Santa Giulia»
a lingua italiana è la
quarta più studiata nel
mondo, dopo l’inglese
(ma non fa notizia), il
francese e lo spagnolo.
In una classifica di seimila idio­
mi, quello di Dante viene prima
del cinese, del giapponese e del
tedesco (almeno qui registria­
mo una vittoria sulla Merkel).
Lo conferma il Consorzio Icon
(Italian culture on the net) che
associa 19 atenei italiani per
promuovere la lingua italiana
online. E tra i popoli più deside­
rosi di imparare la lingua italia­
na ci sono gli australiani che si
collocano al secondo posto dopo
l’Argentina (terra di migrazione
dei connazionali per eccellen­
za). Da un recente censimento
risulta che ci sono oltre 300 mila
australiani che parlano l’italia­
no mentre gli italo­australiani
sono 850 mila.
E a Melbourne, a contribuire
alla diffusione dell’italiano in
Australia, c’è anche una berga­
masca, Carolina Locatelli che ha
fondato dal 2009 la «Italian
friends school» in cui insegna
lingua e cultura italiana e in cui
ha allievi dai tre agli 80 anni.
Molti di loro sono appassionati
della lingua, ma anche del cibo
e delle bellezze nostrane, a tal
punto che Carolina li indirizza
nei loro viaggi lungo lo Stivale.
Non manca mai una tappa a Ber­
gamo e persino alla basilica di
Santa Giulia a Bonate Sotto, il
paese in cui è nata e ha vissuto
fino a 41 anni con la sua famiglia.
Sono passati infatti più di dieci
anni da quando, nel settembre
2003, ha lasciato con il marito
e i due figli la Bergamasca per
l’Australia. Dieci anni in cui la
sua vita e quella dei suoi cari ha
subito un’autentica rivoluzione.
Lei da impiegata ora insegna
l’italiano e promuove le bellezze
turistiche dell’Italia e della Ber­
L
La scheda
Carolina Locatelli
INSEGNANTE DI ITALIANO E
FONDATRICE DELLA
SCUOLA «ITALIAN FRIENDS
SCHOOL»
Nata a:
Bonate Sotto
Vive a:
Geelong, vicino Melbourne
La curiosità:
La lingua italiana è la quarta
più parlata nel mondo, dopo
l’inglese, il francese e lo
spagnolo su seimila idiomi
esistenti. In Australia è la
seconda lingua dopo
l’inglese e la parlano un
milione di abitanti
gamasca, mentre il marito da
imprenditore edile oggi è cuoco
responsabile di un catering in
un camping per giovani e sta per
aprire un nuovo ristorante. Ca­
rolina e il marito, Vanni Cologni,
48 anni, di Osio Sopra, oggi abi­
tano a Geelong, cittadina sul
mare a 80 chilometri da Mel­
bourne, con i figli Federica, 24
anni, e Daniele, 20 anni.
Per dirla tutta era il desiderio
del marito andare in Australia
e Carolina l’ascoltava ma senza
dare troppa importanza a quel
sogno un po’ lontano fino a
quando la richiesta divenne
sempre più insistente e nel di­
cembre 2002 gli comprò un bi­
glietto aereo e lo mandò in avan­
Bergamo senza confini è un progetto de
scoperta a vedere se il suo sogno
australiano poteva diventare re­
altà. Vanni atterrò a Sidney ma
preferì noleggiare un’auto e di­
rigersi verso Melbourne: rimase
incantato dal posto. «Quando
rientrò in Italia fece di tutto per
portarmi dall’altra parte del­
l’oceano e a febbraio 2003 partii
per un mese e visitai con lui la
città di Geelong» racconta Ca­
rolina, rientrata a Bonate Sotto
in visita ai suoi genitori. «Nel
luglio 2003 mio marito ripartì
con mia figlia per decidere le
tappe del trasferimento da Ber­
gamo a Geelong – prosegue –. Il
16 settembre 2003 partimmo
tutti per l’Australia, portandoci
dietro anche mia suocera Lucia
Riva, oggi 78enne, che non vole­
va rimanere sola. L’impatto ini­
ziale non è stato facile. Mio ma­
rito ha continuato il suo lavoro
di impresario edile mentre io ho
iniziato a frequentare la scuola
di inglese per riuscire a inte­
grarmi nella comunità. Ho ini­
ziato a fare la volontaria nelle
scuole elementari e quindi nel
2007 a insegnare l’italiano ai
ragazzi che si preparavano alla
maturità. Nel 2009 ho perfezio­
nato la tecnica dell’insegna­
mento e aperto la mia scuola: la
“Italian Friends School” dove
insegno la lingua e la cultura
italiana».
Carolina, nella sua grande casa
costruita dal marito in stile ita­
liano, ha allestito un’aula dove
insegna a una quarantina di
alunni, dai 3 agli 80 anni. Le
pareti dell’aula sono tappezzate
da poster delle città più famose
d’Italia e tra queste non manca
Bergamo con Città Alta e altri
luoghi come la basilica di Santa
Giulia di Bonate Sotto. «Invito
sempre i miei alunni a visitare
Bergamo e quando vengono in
Italia è tra le loro mete di visita
– dice entusiasta Carolina –. Mi
in collaborazione con
1
2
3
Carolina Locatelli, 51 anni, da 10 vive con la famiglia a Melbourne
1.Carolina Locatelli, 51 anni, al centro insieme ai suoi allievi della «Italian friends school» la scuola
d’italiano che ha fondato a Melbourne nel 2009; 2. Carolina tra alcuni studenti: in classe mostra poster
delle città italiane, di Bergamo e anche della basilica di Santa Giulia di Bonate Sotto; 3. Vanni Cologni, il
marito di Carolina, oggi sta per aprire un nuovo ristorante in Australia: in Italia era impresario edile
inviano sempre con il cellulare
la foto in Piazza Vecchia o anche
dalla basilica del mio paese di
Bonate Sotto, dove si recano an­
che a trovare i miei genitori».
Il marito Vanni Cologni, invece,
dopo alcuni anni da impresario
edile, nel 2006 si infortuna a un
piede e il medico gli vieta di con­
tinuare il suo lavoro per non
peggiorare la situazione. Aven­
do la passione per la cucina, per
due anni frequenta l’alberghiero
e si diploma chef di cucina e
pasticciere. Apre l’attività di ri­
storazione «Italian friends cate­
ring» e con un socio coreano
coordina la ristorazione al «Re­
creational camp Anglesea», do­
ve circa dodici mila persone
ogni anno trascorrono alcuni
giorni in campeggio e vacanza.
«Sono per lo più gruppi di stu­
denti dalle scuole elementari
all’università – spiega Vanni Co­
logni –. Ricopro la carica di con­
sole dell’Accademia italiana ga­
stronomica storica, diretta da
Alex Ravelli Sorini e Susanna
Cutini, noti in televisione per
programmi culinari. In quello
che faccio metto molta passione
per la cucina italiana tradizio­
nale e moderna. Propongo piatti
italiani e vanno alla grande: da­
gli gnocchi ai casoncelli di non­
na Lucia. Oltretutto mi piace
molto anche la cucina asiatica
e fare fusioni fra i due stili per
creare nuovi piatti e deliziosi
sapori». I figli Federica e Danie­
le hanno studiato a Melbourne.
Ora Federica insegna mentre
Daniele studia all’università.
Tutti e due si sentono molto
australiani ma non dimenticano
Bergamo, dove tornano spesso
a visitare i nonni e le bellezze
artistiche che solo l’Italia pos­
siede. n
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Sul sito web
TUTTE LE STORIE
DAL MONDO
LE PUOI TROVARE SU:
l www.ecodibergamo.it
Fly UP