Edouard Guillaud : il piano strategico degli eserciti “Preparare il
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Edouard Guillaud : il piano strategico degli eserciti “Preparare il
Edouard Guillaud : il piano strategico degli eserciti “Preparare il futuro è fondare il presente. Dopotutto il futuro non è che il presente da mettere in ordine. Il futuro non si prevede ma si deve permettere”. Antoine de Saint-Exupéry. Jean-Jacques Roche : Raymond Aron, mezzo secolo dopo la pubblicazione di “Pace e Guerra tra le Nazioni” (seconda parte) In questo secondo contributo il professore Roche ci mostra che l’opera di Aron è sfumata dietro il rilievo eminente del suo autore mentre avrebbe evidentemente meritato maggiori commenti e che potrebbe suscitare veri dibattiti su tre punti almeno : l’epistemologia di “Pace e Guerra”, la natura dell’anarchia internazionale e lo “statocentrismo” che esprime. Georges Le Guelte : Il budget di armamento, fattore di potenza ? L’autore analizza qui la correlazione che esiste tra la potenza di uno stato e la percentuale del PIL che dedica al suo armamento. Tutt’altro che negarla, intraprende a calibrarla mettendo in evidenza la dialettica che regola le dimensioni operative e simboliche, le esigenze di politica industriale e quelle di economia di difesa ed esplora il fattore europeo. Così facendo, riporta l'azione militare ad un giusto posto nelle tensioni strategiche attuali. Nicolas Baverez : la capacità, nozione chiave della pianificazione strategica Più di quanto si sia detto, il Libro bianco di 2008 ha introdotto innovazioni non solo nella sua visione dell’impatto della globalizzazione sulla strategia di sicurezza nazionale, ma anche nel suo approccio alla pianificazione strategica. La nozione di capacità strategica cosi elaborata ed esposta nei particolari dall’autore potrebbe rivelarsi uno strumento potente per affrontare la crisi finanziaria e interrompere le nuove orientazioni che si impongono. Renaud Bellais : Industria e difesa ad un bivio delle ambizioni della Francia Senza una solida base industriale di armamento non esistono le capacità militari durabili; senza industria di armamento servita da una politica industriale tenace, non c’è la capacità strategica. Queste poche regole di base a volte dimenticate, e che ricorda l'autore, richiedono una collaborazione stretta tra lo stato e le industrie di sovranità tecnologica. Jean Dufourcq : Europa, spazio e manovra Per confrontarsi all'arco di crisi del Libro bianco, bisogna riprendere la manovra dell’organizzazione dello spazio strategico europeo ; consolidare i buon rapporti di vicinato regionale, rinforzare la comprensione geopolitica del continente europeo e ridefinire la traiettoria della potenza dell'Unione europea tra l’Alleanza atlantica, il patto euroasiatico e la politica mediterranea. Nicole Gnesotto : Prospettive per la sicurezza europea nel 2011 E’ una constatazione disincantata del basso interesse degli europei per la loro sicurezza e del ristagno delle imprese dette di difesa europea che fa l'autore. Tra la NATO che mostra la sua serenità senza nascondere la sua futura scadenza ed una crisi economica che mobilita le energie europee per restaurare le prospettive di prosperità, c'è poco spazio per le prospettive di sicurezza aperte dal trattato di Lisbona. Maxence Gille : Chi dirige l’Europa della Difesa ? Il Trattato di Lisbona distribuisce i ruoli di direzione della politica di sicurezza e di difesa comune tra i suoi nuovi responsabili organici e le presidenze girevoli dell'Unione europea. L'autore ci dà delle indicazioni sulla lettura che fa l'attuale presidenza ungherese. Stanislaw Parzymies : Tra atlantismo e europeismo : l’approccio strategico polacco Nella prospettiva della prossima presidenza polacca dell'Unione europea, il percorso strategico della Polonia dalla fine della Guerra fredda mostra che all'affermazione della necessità della riassicurazione militare degli Stati Uniti e della Nato si aggiunge ormai una nuova preoccupazione europea che si esprime particolarmente in correlazione stretta con la Germania e la Francia. Michel Yakovleff : « Scalata della forza » E’ nelle situazioni di combattimento ambiguo che si producono degli incidenti micidiali, dannosi per l’adempimento della missione per scalata di impiego della forza per legittima difesa. In questa riflessione etica, l'autore ritorna sulla gerarchia dalla protezione dei combattenti e degli innocenti ed approfondisce il senso del sacrificio supremo. André Dumoulin : Difesa antimissile e dissuasione nucleare : un gioco contraddittorio, esclusivo o complementare ? La correlazione tra dissuasione nucleare e scudo antimissile pone delle domande sensibili a meno che si attacca a differenziarli nei loro calendari, effetti ricercati e le loro realizzazioni concrete. L'autore ci espone questa dialettica complessa in sette punti. Patrick Beaudouin : Cittadinanza, civismo, spirito di difesa L'autore del rapporto che porta il suo nome ci dettaglia il senso e la dinamica del passo di modernizzazione dello spirito di difesa che ha condotto nel 2010. L'unità nazionale, il « volere vivere insieme » si educano in un percorso che passa dalla famiglia e la scuola e che ormai bisogna consolidare. Mette l'accento sulla formazione del paese al civismo ed alla resistenza dopo l'insegnamento secondario. Robert Ranquet : L’economia di difesa « per tutti » L'autore, esperto di queste problematiche, ci permette di accedere ad una visione ordinata dell'economia di difesa che mischia troppo spesso in modo confuso difesa pubblica di difesa, mercato di armamento ed industria di difesa. Differenziando questi differenti campi, permette di porre la difesa come tessuto industriale sovrano e motore di innovazione tecnologica. Christian Malis : Pierre Gallois geopolitico (seconda parte) In quello secondo contributo, Christian Malis, premio all’onore Marcel Duval 2010, espone le principali articolazioni della geopolitica sviluppata dal generale Gallois e mette in evidenza "lo spirito appassionato, la vasta intelligenza e la capacità di analisi", secondo i propri termini di Henry Kissinger, di questo pensatore militare oggi scomparso. Fadi K. Assaf : Mediterraneo e Medio Oriente 2011 : crisi di poteri Di questo giro di orizzonte molto dettagliato delle posizioni strategiche dei paesi del Medio Oriente e dell'Africa del Nord, esce nettamente che l'incertezza e l'instabilità politica che li caratterizzano vengono direttamente da crisi di leadership o di fragilità istituzionali che oberano numerosi cambi di generazione al potere.