Giannoni, il “grido” dei lavoratori: «Stavolta tutti facciano sacrifici»
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Giannoni, il “grido” dei lavoratori: «Stavolta tutti facciano sacrifici»
17 LUNEDÌ 4 MARZO 2013 CENTRO LODIGIANO il Cittadino MARUDO n LE TUTE BLU A RISCHIO RIVENDICANO L’IMPEGNO PER FAR CRESCERE L’ATTIVITÀ Giannoni, il “grido” dei lavoratori: «Stavolta tutti facciano sacrifici» Il commento polemico dei dipendenti dell’azienda: «Ora che arriva la sfida più difficile e c’è crisi non siamo più una grande famiglia?» GRETA BONI n «Per una volta i sacrifici si facciano da entrambe le parti, lavoratori e dirigenti». A parlare sono i dipendenti della Giannoni, dopo che il patron dell’azienda metalmeccanica di Marudo, Rocco Giannoni, è intervenuto per la prima volta insieme al figlio per spiegare i motivi che hanno portato alla procedura di mobilità per 72 addetti su circa 180. Il calo degli ordini, la spietata concorrenza cinese e uno scenario futuro legato alla riconversione dei prodotti sono le tre problematiche sollevate dal numero uno della ditta. «L’azienda, che è cresciuta in questi anni anche grazie al nostro lavoro, non ha perso clienti, ma solo parte delle commesse - affermano ora i dipendenti -, vanta di essere comunque leader sul mercato internazionale e di voler investire, e quindi mentre è in fase di riorganizzazione delle fasi produttive, chiediamo che lo faccia mantenendo il più possibile l’occupazione effettuando part time e che i lavoratori che si offriranno volontari all’uscita, vengano accompagnati dignitosamente in questa fase, perché se sacrifici ci dovranno essere, per una volta si facciano da entrambe le parti, lavoratori e dirigenti». Tutti si ricordano i sacrifici degli ultimi anni: «Ci ricordiamo i tempi passati, quando la situazione era florida e l’Azienda utilizzava con i lavoratori la filosofia della grande famiglia. Quando noi dipendenti, per andare incontro alle esigenze produttive definite stagionali, avevamo detto si alla cassa ordinaria in alcuni periodi dell’anno, il nostro salario ne aveva risentito, per poi arrivare anche ad un accordo sulla flessibilità. Rammentiamo anche il periodo in cui i mercati orientali hanno avuto il sopravvento sui mercati europei, nel 2004, quando l’azienda si era detta costretta alla riduzione di personale per 35 lavoratori. In quel caso c’era stato un licenziamento, che a nostro avviso si sarebbe potuto evitare, mentre 34 lavoratori erano usciti volontari con una modesta buonuscita, che tra l’altro abbiamo pagato noi lavoratori. Perché, vogliamo ricordare che, sempre nella filosofia della grande famiglia, per far sì che venisse erogata questa indennità ai lavoratori che uscivano, i restanti si sono impegnati con un accordo a non chiedere i premi di risultato nel biennio successivo. LA PROTESTA Uno dei picchetti di protesta organizzati dai dipendenti Premio di risultato tra l’altro mai più ottenuto». E poi, nel 2007, è arrivata la “grande crisi”. «In questo periodo l’azienda è andata avanti a guadagnare, producendo a pieno regime e con minor manodopera, dato che eravamo in cassa integrazione. Ma noi abbiamo perso molto del nostro sa- lario e puntualizziamo che gli ammortizzatori sociali li pagano anche i lavoratori con le trattenute in busta paga». Da qui il loro lamento: «Ora che arriva la parte più difficile e non si trova lavoro da nessuna parte non siamo più una grande famiglia?» SANT’ANGELO RAPINAVA LE COPPIETTE: ARRESTATO n Rapinava coppiette insieme a un complice ed è finito in manette. È successo a un 31enne di Sant’Angelo, con alcuni precedenti alle spalle, il quale sabato mattina è stato arrestato a Milano con un 23enne incensurato originario dell’Ecuador. Quando sono stati “pizzicati” dalla polizia, I due si stavano salutando alle 5 del mattino, dopo aver messo a segno un colpo: in viale Troya, a Milano, avevano rapinato due giovani coppie, portandosi via un bottino di 45 euro, solo pochi spiccioli che provenivano da una delle borse delle vittime. Per farsi consegnare il denaro, si sono avvicinati alle due coppiette e le hanno minacciate con un coltello. Si trattava di due 25enni che stavano trascorrendo la serata in compagnia delle fidanzate 21enni. Una volta ottenuto ciò che volevano sono fuggiti a bordo di una Fiat Punto rossa. La polizia, però, era stata subito informata dell’accaduto, così, dal momento che una delle vittime aveva memorizzato il numero di targa degli aggressori, una volante ha riconosciuto la macchina mentre transitava in piazzale Lotto. Gli agenti non hanno esitato a fermare i due uomini e a bordo della vettura hanno trovato la borsa di una delle ragazze e il coltello a serramanico tra i sedili, nemmeno troppo nascosto. Sia il 31enne di Sant’Angelo che il suo complice straniero sono stati arrestati.