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Geoff Manaugh - Steven Holl Architects

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Geoff Manaugh - Steven Holl Architects
Ottobre 2010 - Editrice Abitare Segesta spa - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Milano Printed in Italy
5 0 6 1 0 2 01 0
i n t e r i o r d e s i g n a r c h i t e c t u r e a rt
Steven Holl
Vanke Center, Shenzhen
Herzog & De Meuron
Parking, Miami
Gli antiprodotti / Anti Products
Jonathan Muecke / Jonathan Olivares
Denise Scott Brown
Intervista / Interview
Radical Argentina
a77 / Franco Raggi
Geoff Manaugh
Corso di blog / Blog Programme
Mensile / Monthly magazine
€ 7,50 (Italy only)
UK £ 12.00 USA $17.00
A € 12,00 B € 12,70 D € 12,00 E € 12,00
FIN € 14,50 F € 12,00 GR € 12,60
M € 15,00 P € 12,00 SLO € 12,23
CH Chf 15,00 CDN Cad 18,00 H Huf 3000
All’ombra
del dragone
accovacciato
Steven Holl realizza il suo edificio
più ambizioso a Shenzhen.
Con un saggio di Yehuda Safran
architecture
project
3
In the shadow of the
crouching dragon
Steven Holl builds his most ambitious
architectural creation in Shenzhen.
Essay by Yehuda Safran
foto di / photos by Iwan Baan
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Yehuda Emmanuel Safran
Nelle pagine di apertura: le facciate
del Vanke Center presentano
diverse tipologie di rivestimento
e di ombreggiatura per garantire
il massimo comfort interno.
L’alternanza dei materiali (alluminio,
vetro) con trattamenti differenti
determina le molteplici
configurazioni dei prospetti.
In questa pagina: due schizzi
preliminari ad acquerello del progetto
dal taccuino di Holl.
(Palestina, 1944). Ha insegnato
all’Architectural Association School
of Architecture, al GoldsmithsUniversity of London, al Royal College
of Art e alla Jan van Eyck Akademie.
Visiting Professor presso la University
of Illinois e la Mendrisio Academy,
Cornell University e Harvard GSD,
attualmente insegna studio e teoria,
e dirige il Potlatch Lab presso la
Graduate School of Architecture,
Planning and Preservation della
Columbia University, New York.
Opening pages: the façades have
different types of cladding and
shading systems to ensure maximum
interior comfort.The use of materials
(aluminium, glass) with different
treatments determines
the multiplicity of elevation types.
This page: two preliminary
water-colours of the project,
from Holl’s sketchbook.
(Palestine, 1944). He has taught at
the Architectural Association School
of Architecture, Goldsmiths-University
of London, Royal College of Art and
the Jan van Eyck Akademie. Visiting
Professor at University of Illinois as
well as Mendrisio Academy, Cornell
and Harvard GSD. Currently he
teaches studio and theory,
and directs the Potlatch Lab at the
Graduate School of Architecture,
Planning and Preservation
at Columbia University, New York.
Yehuda E. Safran
Grazia e forza di gravità
Gravity and Grace
N
Nto defy gravity and the manner and style with which this desire
iente definisce il carattere dell’architettura meglio
della sua aspirazione a vincere la forza di gravità
e dello stile con cui si è cercato di esprimere questo desiderio.
Il Vanke Center, il grattacielo orizzontale di Shenzhen
sulla costa del mar Cinese meridionale, si sviluppa
in lunghezza quanto l’Empire State Building di New York
si sviluppa in altezza. Sospeso su otto nuclei portanti,
galleggia nell’aria e solleva con sé l’osservatore, come
un’onda immensa fa con il surfista che la cavalca. Solo il
Museo Lina Bo Bardi a San Paolo del Brasile, anch’esso una
struttura a ponte, comunica, forse, una sensazione simile.
In entrambi i progetti, la volontà di preservare la continuità
dello spazio pubblico al di sotto della costruzione è stata
fondamentale: la scelta di sollevare questa enorme struttura
– invece che singoli volumi più piccoli, ognuno con uno
specifico programma –, mantenendola al di sotto del limite
di altezza di 35 metri, riesce a liberare il più ampio spazio
pubblico possibile, lasciando che acqua e vegetazione
lo conquistino.
Gli antichi credevano che i corpi celesti fossero guidati
da angeli. Qui, invece, è una struttura di acciaio, per la
maggior parte nascosta, a rappresentare l’ineffabile mistero
di un corpo tanto grande sospeso. La sua complessa
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geometria, che ha richiesto un’accurata progettazione,
contribuisce a creare passaggi di grande ispirazione
nelle giunture fra uno spazio e l’altro. Alcuni elementi
di acciaio si svelano negli angoli, fra i pilastri e il pavimento,
e aggiungono un ulteriore effetto di sorpresa.
L’edificio ha una struttura che combina la tecnologia usata
per i ponti sospesi su cavi con il cemento ad alta resistenza.
Si tratta di una delle prime costruzioni di questo tipo
e alcuni dei suoi tiranti sostengono un peso record di oltre
3000 tonnellate. La parte inferiore del Vanke Center diventa
la sesta facciata dell’edificio, e le sue “finestre” offrono
viste a 360 gradi sul lussureggiante panorama tropicale
al di sotto. Una scala di acciaio all’improvviso sale
dal terreno e penetra nella pelle dell’edificio, come fosse
l’ingresso a un’astronave aliena atterrata lì da un altro
pianeta.
Il Vanke Center è una struttura ibrida, con appartamenti,
un hotel e uffici per la China Vanke Co. Ltd.; un centro
conferenze, un impianto termale e un parcheggio sono stati
collocati sotto il vasto giardino tropicale, movimentato
da dossi artificiali che contengono anche ristoranti,
una piscina e un auditorium da 500 posti.
L’edificio si trova a Dameisha, una città di mare fuori
othing determines the character of architecture more than its desire
is fulfilled. The Horizontal Skyscraper-Vanke Center in Shenzhen on the
South Sea of China is as long as the Empire State Building in New York
is high. Suspended on eight core structures on which it floats above the
ground, it gives the observer a lift as if he were a surfer riding a very large
wave. Perhaps only the Lina Bo Bardi Museum in São Paulo had
a comparable inspiration, also with its similar bridge-like structure.
In both projects the desire to maintain the continuity of the public space
underneath was a strong incentive to suspend the body of the building
well above the ground. Indeed, the choice to float an immense structure
right under the 35-meter height limit, instead of several smaller
structures each with its own specific program, generates the largest
possible green and water grounds open to the public.
If the ancients conceived of the heavenly bodies as driven by angels,
here, a largely hidden, steel structure creates the ineffable mystery
of suspending such a large body in the air. The demanding geometry
of its section and structure contribute to dramatic spatial moments in the
junction between one space and another. Some steel elements revealed
in corners, between columns and floor, add an element of the
unexpected. The eight cores stand as far as 50 meters apart, while the
building’s structure is a combination of cable-stay bridge technology
merged with a high-strength concrete frame. One of the first structures
of its type, some of its tension cables carry a record load of just over
3000 tons. The underside of the floating structure becomes its sixth
elevation from which windows offer 360-degree views over the lush
tropical landscape below. At one point a steel staircase penetrates the skin
of the building at the bottom, as if it were an entrance to an alien ship
from another planet.
The Vanke Center is a hybrid building, including apartments, a hotel,
and offices for the headquarters of China Vanke Co. Ltd. A conference
center, spa and parking lot are located under a vast green landscape,
which is characterized by mounds containing restaurants, a swimming
pool and a 500-seat auditorium. Situated in a sea side resort, Dameisha,
outside the city of Shenzhen and not far from Hong Kong, this building
faces the sea some 500 meters from the waterfront. Unlike most
buildings in this town, Holl’s Horizontal Skyscraper not only resurrects
dreams of past generations of Megaform/Megastructure, but it does so
in a manner which retains a large variety of interiors and a constant shift
in direction. Rhizomatic in plan, it provides an endless play on the
inside/outside experience. It is as if we are characters in a Michelangelo
Antonioni movie, yet without the corresponding sense of anxiety.
Thanks to the formidable amount of daylight, one never loses
orientation. Walking across and up and down the building, one is
constantly provided with new vistas outside and new configurations
inside.
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La superficie complessiva del sito
è di circa 60.000 mq: il 75% è verde,
mentre altri 15.000 mq sono di tetto
giardino.
Il terreno – costituito dalle corti
interstiziali tra i volumi, accessibili
grazie a un camminamento pubblico –
è movimentato da rigonfiamenti
alternati a svuotamenti; questi ultimi
fungono sia da pozzi di luce per
gli ambienti comuni semi-interrati
e sotterranei sia da bacini di acqua
per il raffrescamento dell’aria.
The site area is approximately
60,000 sqm: the 75% is green
and further 15,000 sqm are
of planted roof area.
The land – with his courts tucked in
between the volumes and accessible
from a public path – has a series of
vegetated mounds and hollowed-out
sections. The latter ensure that light
reaches the communal basement and
underground spaces or have been
turned into pools that cool the air.
Shenzhen, non lontano da Hong Kong. La costa si trova
a 500 metri di distanza.
Diverso dalla maggior parte degli edifici della città,
il grattacielo orizzontale di Steven Holl non solo
ha il merito di riportare in vita i sogni di megaforma/
megastruttura della passata generazione, ma riesce anche
a offrire un’ampia varietà di ambienti interni e una grande
dinamicità in ogni direzione. Con la sua pianta a rizoma,
permette di sperimentare in molti modi il passaggio tra
interno ed esterno; ci si sente come personaggi di un film
di Michelangelo Antonioni, ma senza il loro turbamento.
Grazie alla notevole quantità di luce solare che penetra
all’interno dell’edificio, non si perde mai l’orientamento;
passeggiando, si aprono ai nostri occhi scenari sempre
nuovi sugli esterni, o originali configurazioni degli
ambienti interni.
Alcune delle facciate orientate a sud beneficiano di una
seconda pelle di brise soleil in alluminio, controllati
meccanicamente da sensori o regolabili manualmente.
L’altezza della facciata di vetro, protetta dal sole e dal vento
grazie a persiane fisse in alluminio traforato, garantisce
che la luce del sole penetri nell’edificio tutto l’anno.
Raggiungere l’eccellenza è un’impresa difficile e rara,
che si guadagna con la pratica, e questo edificio beneficia
dell’esperienza dei progetti Edge of the City, nei quali
l’esistenza urbana si concretizza in strutture a una scala
sufficientemente grande da riprodurre i ritmi e le funzioni
della vita nella città.
Qui a Shenzhen, una città che ha completamente ignorato
queste considerazioni e che è quasi del tutto priva
di esperienza urbana, Steven Holl, Li Hu e il loro team
hanno avuto la fortunata opportunità di realizzare
un programma molto ambizioso; hanno regalato alla città
un edificio da imitare e migliorare, che incoraggerà
i bambini che giocano alla sua ombra a costruirsi un futuro
promettente; hanno creato una struttura accuratamente
pensata e studiata nei dettagli e sul piano della sostenibilità,
che rappresenta un forte segno di emancipazione
in un paese vastissimo, in cui gran parte del paesaggio
costruito ha un valore puramente strumentale;
un sollevamento non solo fisico, ma profondamente
umano.
Some façades facing south benefit from a double skin with aluminium
brise soleil. Some of these are mechanically controlled by sensors, others
are manually adjusted. The height of the glass façade offers daylight deep
into the building during all four seasons of the year. It is protected from
the sun and the wind by porous louvers.
If excellence is both difficult and rare, this building has followed on the
many variations of the Edge of the City Projects, in which intense urban
experience was conceived as possible only in large enough structures
that would be able to accommodate a program commensurable with
city life. Here in Shenzhen, a city that on the whole has neglected such
considerations, Holl was extremely fortunate in being given the chance
to execute such a program. The challenge of this program in a small city
with almost no urban experience inspired Steven Holl, Li Hu and their
team to embrace the opportunity to exercise their greatest gift:
by offering the city a building that could only be emulated and improved
upon, which will encourage the children playing under its shadow to
build themselves a more promising future. Executed with great attention
to detail and environmental impact, it is a towering achievement to erect
such a thoughtful and considered structure in this immense country
in which so much of the built environment is merely instrumental.
Its uplift is not only physical, but deeply human.
Pianta della copertura / Roof plan
Progetto / Architects
Steven Holl Architects
Steven Holl, Li Hu (design architect);
Li Hu (partner in charge), Yimei
Chan, Gong Dong (project manager)
Progettisti / Project architects
Garrick Ambrose (SD/DD),
Maren Koehler, Jay Siebenmorgen
(DD), Christopher Brokaw,
Rodolfo Dias (CD), Eric Li
(assistant project architect)
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Architetti associati /
Associate architects
CCDI
Ingegneri per la climatizzazione /
Climate engineers
Transsolar
Ingegneri strutturali /
Structural engineer (SD/DD/CA)
CABR, CCDI
Ingegneri meccanici /
Mechanical engineer
CCDI
100 m
Paesaggio / Landscape architect
Steven Holl Architects, CCDI
Consulenti per le facciate /
Curtain wall consultant
Yuanda Curtain-wall
Consulenti per l’illuminotecnica /
Lighting consultant
L’Observatoire International
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100 m
Sezione longitudinale sul percorso pubblico / Path longitudinal section
Pianta piano tipo / Typical floor plan
Perseguendo l’ideale della massima
accessibilità, il complesso ospita
funzioni private (gli uffici Vanke, la
porzione chiamata SOHO delle unità
abitative-lavorative di grandi dimensioni
e gli appartamenti) e pubbliche (l’hotel
all’estremità nord-est, dove l’edificio
scende verso il terreno, e il parco).
I parcheggi, i ristoranti, il centro
conferenze e la spa sono interrati.
Sezione NO-SE sulla sala conferenze / NW-SE section on the auditorium
With the aim of the fully accessibility,
the complex hosts private functions
(Vanke’s offices, the section called
SOHO and the apartments)
and public (the hotel, located
at the North-East extremity where
the building is closer to the ground,
and the park).
Parkings, restaurants, conference
center, spa are underground.
Sezione NO-SE sulla spa e la piscina scoperta / NW-SE section on the spa and the outdoor swimming pool
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Sezione sulla scala negli uffici Vanke / Vanke offices untie bowtie section
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I rami abitati
Per la realizzazione del suo quartier generale, la Vanke
Co., la più importante società di real estate della Cina, bandisce nel 2006 un concorso che Steven Holl si aggiudica
con il progetto per un “grattacielo orizzontale” su pilotis.
Il Vanke Center è un enorme complesso a uso misto
dalla forma organica e snodata, sospeso su un parco pubblico. La superficie complessiva di 120.000 mq è distribuita su più livelli in volumi gemmati dalla linea spezzata del
corpo centrale; la complessità volumetrica è risolta con
percorsi pubblici all’esterno e collegamenti interni accuratamente progettati sia dal punto di vista delle relazioni
funzionali sia delle tecnologie e dei materiali, per garantire
la massima flessibilità, mentre la molteplicità delle superfici è espressa dalle facciate – 26 in totale –, caratterizzate
da rivestimenti diversi a seconda dell’orientamento solare.
Oltre ad avere una struttura resistente agli tsunami,
per i materiali naturali e riciclabili impiegati, i pannelli fotovoltaici in copertura (1400 mq), i sistemi di raccolta e riuso
dell’acqua e lo studio del soleggiamento e dell’aerazione per
il massimo risparmio energetico, è tra i primi edifici della
Cina a possedere la certificazione LEED Platinum.
Inhabited branches
China’s biggest real estate company Vanke Co.
launched the competition for its new headquarters in 2006,
and the winner was Steven Holl’s design for a “horizontal
skyscraper” raised up off the ground on pilotis.
The Vanke Center is a huge mixed-use complex with
an elaborate organic form, suspended over a public park.
The 120,000 sqm of floor space spreads over several levels with volumes that branch off from the twisting central
body. This complex volume is organised with public walkways on the outside and an interior circulation scheme,
carefully designed in terms of functional relationships and
the technologies and materials used, to guarantee maximum flexibility. The multiplicity of surfaces is clearly seen
in the façades – 26 in all – which are variously clad depending on the way they face the sun.
The complex has a tsunami-proof hovering structure
and with its use of natural, recyclable materials, solar panels
on the roof (1,400 sqm), systems to collect and reuse water
and the study of exposure to sunlight and wind to keep energy consumption to a minimum, it is one of first buildings in
China to be granted LEED Platinum certification.
Steven Holl Architects
(USA, 1976) studio di architettura, fondato da Steven Holl a New
York, con sede anche a Pechino. Tra i recenti progetti completati
il Nelson-Atkins Museum of Art a Kansas City (USA, 2007),
il NYU Department of Philosophy a New York (USA, 2007,
vedi A478), il Linked Hybrid a Pechino (Cina, 2009), il Knut
Hamsun Center a Hamarøy (Norvegia, 2009) e il Nanjing
Museum of Art & Architecture (Cina, 2010).
(USA, 1976). Architectural studio founded by Steven Holl
in New York, with a second office in Beijing. Amongst recent
completed projects: the Nelson-Atkins Museum of Art
in Kansas City (USA, 2007), the NYU Department of Philosophy
in New York (USA, 2007, see A478), the Linked Hybrid
mixed-use complex in Beijing (China, 2009), the Knut Hamsun
Center in Hamarøy (Norway, 2009) and the Nanjing Museum
of Art & Architecture (China, 2010).
www.stevenholl.com
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a cura di / edited by Alessia Pincini
Le scale interne che collegano i cinque
livelli degli uffici sono paragonate
a untied bowtie (cravattini a farfalla
slegati): i segmenti delle rampe
e dei pianerottoli si intersecano
e sovrappongono in modo irregolare
richiamando gli angoli acuti
e le escrescenze della pianta.
The internal staircases connecting
the five office floors have been
likened to an untied bowtie: the
individual segments of flights
of stairs and landings interweave and
overlap in an irregular pattern that
echoes the sharp corners of the
limb-like offshoots that are a feature
of the plan.
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