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documento di registrazione
Banco Popolare Società Cooperativa - Sede legale in Verona, Piazza Nogara, n. 2 | Società capogruppo del Gruppo bancario Banco Popolare | Iscritta all’albo delle banche al n. 5668 | Capitale sociale, al 31 marzo 2015, Euro 6.092.996.076,83, rappresentato da n.° 362.179.606 azioni ordinarie | Iscritta al Registro delle Imprese di Verona | P.IVA n. 03700430238 DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE Il presente testo costituisce un documento di registrazione (il “Documento di Registrazione”) ai fini della Direttiva (CE) n. 2003/71 (la “Direttiva Prospetto”) ed è redatto in conformità all’articolo 14 del Regolamento (CE) n. 809/2004 della Commissione, così come successivamente modificati ed integrati (il “Regolamento 809/2004/CE”). Il presente Documento di Registrazione contiene informazioni su Banco Popolare Società Cooperativa (l’“Emittente”, “Banco Popolare”, o il “Banco”), società capogruppo dell’omonimo gruppo bancario (il “Gruppo” o il “Gruppo Banco Popolare”), in qualità di emittente di volta in volta di una o più serie di strumenti finanziari (gli “Strumenti Finanziari”). In occasione dell’emissione di ciascuna serie di Strumenti Finanziari, il presente Documento di Registrazione deve essere letto congiuntamente alla nota informativa sugli strumenti finanziari (la “Nota Informativa sugli Strumenti Finanziari o anche “Nota Informativa”), ed alla nota di sintesi (la “Nota di Sintesi”) o al prospetto di base (il “Prospetto di Base”). La Nota Informativa conterrà le informazioni relative agli Strumenti Finanziari, mentre la Nota di Sintesi riassumerà le informazioni chiave sull’Emittente, sugli eventuali garanti e sugli Strumenti Finanziari e i rischi associati agli stessi; il Prospetto di Base conterrà, invece, la descrizione delle caratteristiche degli Strumenti Finanziari che potranno essere emessi sulla base del programma di emissione, e sarà di volta in volta integrato, in relazione alla singola emissione (i) da un documento denominato “Condizioni Definitive”, che conterrà le informazioni specifiche relative agli Strumenti Finanziari e (ii) la “Nota di Sintesi della Singola Emissione”, che riporterà le informazioni chiave specificamente riferite alla singola serie di Strumenti Finanziari. Insieme, il Documento di Registrazione, la relativa Nota Informativa sugli Strumenti Finanziari e la Nota di Sintesi o il relativo Prospetto di Base, integrato dalle Condizioni Definitive e dalla Nota di Sintesi della Singola Emissione, costituiscono il prospetto (il “Prospetto”) per una serie di Strumenti Finanziari ai fini della Direttiva Prospetto. Il Documento di Registrazione è stato trasmesso alla CONSOB in data 5 giugno 2015, a seguito dell’approvazione comunicata con nota n. 0045671/15 del 5 giugno 2015. L’adempimento di pubblicazione del presente Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della CONSOB sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. L’investimento negli Strumenti Finanziari comporta dei rischi. L’investitore è invitato a leggere la sezione “Fattori di Rischio”. Il presente Documento di Registrazione è a disposizione del pubblico per la consultazione presso la sede sociale e direzione generale dell’Emittente in Piazza Nogara 2, Verona, oltre che consultabile sul sito internet dell’Emittente www.bancopopolare.it. AVVERTENZA Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare gli specifici fattori di rischio dell’Emittente e alle società del Gruppo, al settore di attività in cui esso opera, nonché agli strumenti finanziari offerti. Per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi all’Emittente si veda il Capitolo III (“Fattori di Rischio”) del presente Documento di Registrazione. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 2 INDICE 1. PERSONE RESPONSABILI .................................................................................... 5 1.1 1.2 2. INDICAZIONE DELLE PERSONE RESPONSABILI ........................................................ 5 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ ..................................................................... 5 REVISORI LEGALI DEI CONTI ............................................................................... 6 2.1 2.2 SOCIETÀ DI REVISIONE ........................................................................................ 6 INFORMAZIONI CIRCA DIMISSIONI, REVOCHE DALL’INCARICO O MANCATO RINNOVO DELL’INCARICO ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE ..................................................................... 6 3. FATTORI DI RISCHIO ............................................................................................. 7 3.1 3.2 3.3 3.4 RISCHIO CONNESSO AL CREDIT SPREAD DELL’EMITTENTE ..................................... 7 RISCHI CONNESSI ALL’IMPATTO DELLA CRISI ECONOMICO/FINANZIARIA GENERALE ... 8 RISCHI CONNESSI A PERDITE DI ESERCIZIO DEL GRUPPO BANCO POPOLARE .......... 9 RISCHIO CONNESSO ALL’EVOLUZIONE DELLA REGOLAMENTAZIONE DEL SETTORE BANCARIO ED ALLE MODIFICHE INTERVENUTE NELLA DISCIPLINA SULLA RISOLUZIONE DELLE CRISI BANCARIE ............................................................................................................ 10 3.5 RISCHI CONNESSI ALLA MANCATA ATTUAZIONE DEL PIANO INDUSTRIALE............... 13 3.6 RISCHIO CONNESSO ALL’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE ....................................... 14 3.7 RISCHIO CONNESSO AL DETERIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO .............. 16 3.8 RISCHI CONNESSI ALLA RIFORMA DELLE BANCHE POPOLARI ................................. 19 3.9 RISCHIO DI CREDITO.......................................................................................... 19 3.10 RISCHIO CONNESSO ALL’ESPOSIZIONE DEL GRUPPO AL DEBITO SOVRANO ............ 20 3.11 RISCHI CONNESSI AL COMPREHENSIVE ASSESSMENT (INCLUSIVO DELL’ASSET QUALITY REVIEW) ......................................................................................................... 21 3.12 RISCHIO DI LIQUIDITÀ DELL’EMITTENTE ............................................................... 24 3.13 RISCHIO DI MERCATO ........................................................................................ 25 3.14 RISCHIO OPERATIVO ......................................................................................... 27 3.15 RISCHI DERIVANTI DA PROCEDIMENTI GIUDIZIARI ................................................. 28 3-BIS DATI FINANZIARI E PATRIMONIALI SELEZIONATI RIFERITI ALL’EMITTENTE SU BASE CONSOLIDATA .............................................................. 30 INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE ..................................................................... 49 4. 4.1 STORIA ED EVOLUZIONE DELL’EMITTENTE .......................................................... 51 5. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ......................................................................... 54 6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA ........................................................................... 56 6.1 7. IL GRUPPO BANCO POPOLARE .......................................................................... 56 INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE ................................................. 58 7.1 7.2 8. CAMBIAMENTI NEGATIVI SOSTANZIALI NELLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE ........ 58 INFORMAZIONI SU TENDENZE, INCERTEZZE, RICHIESTE, IMPEGNI O FATTI NOTI ...... 58 PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI ..................................................................... 66 9. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI ..................................................................................................................... 67 9.1 9.2 10. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DIREZIONE GENERALE E COLLEGIO SINDACALE 67 CONFLITTI D’INTERESSE .................................................................................... 73 PRINCIPALI AZIONISTI .................................................................................... 75 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 3 10.1 10.2 11. 11.1 11.2 11.3 11.4 11.5 11.6 11.7 12. SOGGETTI IN POSSESSO DI PARTECIPAZIONI DI CONTROLLO NELL’EMITTENTE....... 75 PATTI PARASOCIALI ........................................................................................... 75 INFORMAZIONI FINANZIARIE ......................................................................... 76 INFORMAZIONI FINANZIARIE RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI .............................. 76 BILANCI ............................................................................................................ 76 REVISIONE DELLE INFORMAZIONI FINANZIARIE .................................................... 77 DATA DELLE ULTIME INFORMAZIONI FINANZIARIE ................................................. 77 INFORMAZIONI FINANZIARIE INFRANNUALI ........................................................... 77 PROCEDIMENTI GIUDIZIARI E ARBITRALI .............................................................. 77 CAMBIAMENTI SIGNIFICATIVI NELLA SITUAZIONE FINANZIARIA DELL’EMITTENTE...... 80 CONTRATTI IMPORTANTI ............................................................................... 80 13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI.................................................................................... 81 14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO .................................................... 82 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 4 1. PERSONE RESPONSABILI 1.1 Indicazione delle persone responsabili Il Banco Popolare Società Cooperativa, con sede legale in Piazza Nogara 2, Verona, assume la responsabilità della veridicità e completezza dei dati e delle informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione. 1.2 Dichiarazione di responsabilità Il Banco Popolare Società Cooperativa dichiara di aver adottato tutta la ragionevole diligenza richiesta ai fini della redazione del presente Documento di Registrazione e che le informazioni ivi contenute sono, per quanto a sua conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 5 2. REVISORI LEGALI DEI CONTI 2.1 Società di Revisione Le funzioni di controllo e di revisione contabile del Banco Popolare sono state conferite, per il periodo 2007 - 2015, alla società di revisione Reconta Ernst & Young S.p.A., con sede in Via G. D. Romagnosi n. 18/A, Roma (la “Società di Revisione”). La Società di Revisione ha revisionato i bilanci di esercizio e consolidati relativi agli esercizi chiusi il 31 dicembre 2014 ed il 31 dicembre 2013, ciascuno costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla relativa nota integrativa. Con riferimento ai citati documenti contabili, la Società di Revisione ha espresso un giudizio positivo senza rilievi. La Società di Revisione svolge, altresì, attività di controllo contabile dei bilanci semestrali abbreviati dell’Emittente. Si precisa inoltre che il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo, al 30 giugno e al 30 settembre, non è sottoposto a revisione contabile da parte della Società di Revisione. Si precisa che le relazioni della società di revisione sono allegate ai rispettivi bilanci, messi a disposizione del pubblico come indicato al Capitolo 14 (“Documenti accessibili al pubblico”), a cui si rinvia. 2.2 Informazioni circa dimissioni, revoche dall’incarico o mancato rinnovo dell’incarico alla Società di Revisione Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati (ossia gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2013), nonché nel corso dell’esercizio 2015 fino alla data del presente Documento di Registrazione, non sono intervenute dimissioni o revoche dell’incarico conferito dall’Emittente alla Società di Revisione, né la Società di Revisione ha rinunciato all’incarico stesso. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 6 FATTORI DI RISCHIO 3. FATTORI DI RISCHIO La presente sezione è relativa ai rischi connessi all’Emittente. Si invitano gli investitori a leggere la Nota Informativa sugli Strumenti Finanziari al fine di comprendere i rischi di volta in volta connessi all’investimento. Prima di qualsiasi decisione sull’investimento, gli investitori sono invitati a leggere attentamente il presente capitolo, al fine di comprendere i rischi associati all’Emittente ed ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell’Emittente di adempiere alle obbligazioni relative agli Strumenti Finanziari che lo stesso potrà emettere, come di volta in volta descritti nella Nota Informativa ad essi relativa. Banco Popolare ritiene che i seguenti fattori potrebbero influire sulla capacità dell’Emittente di adempiere ai propri obblighi, derivanti dagli Strumenti Finanziari emessi, nei confronti degli investitori. Gli investitori sono, altresì, invitati a valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari. Ne consegue che i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente, oltre che alle altre informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione, ai fattori di rischio connessi agli Strumenti Finanziari e riportati nella relativa Nota Informativa. Nello svolgimento delle proprie attività, l’Emittente potrà essere esposto ad una serie di rischi caratteristici del settore bancario. Di seguito sono sinteticamente esposti i rischi più rilevanti che potrebbero influenzare negativamente la situazione finanziaria ed i risultati operativi dell’Emittente. In generale i processi di controllo e mitigazione dei rischi sono gestiti secondo politiche e procedure di gestione del rischio prestabilite, che trovano formalizzazione nella relazione finanziaria annuale del Gruppo Banco Popolare relativa all’esercizio 2014 (di seguito la “Relazione Finanziaria Annuale 2014” o il “Bilancio 2014”) e, in particolare, nella Parte E (“Informazioni sui Rischi e sulle relative politiche di Copertura”), documento a disposizione del pubblico ed incluso mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione, come indicato ai Capitoli 11 e 14. *** 3.1 Rischio relativo al credit spread dell’Emittente Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che il credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di propria emissione e il tasso interest rate swap di durata corrispondente) rilevato in data 29 maggio 2015, è pari a 220 basis point. Inoltre, il medesimo indicatore calcolato come media dei valori giornalieri sui 14 giorni di calendario antecedenti il 29 maggio 2015 è pari a 204 basis point e risulta superiore al credit spread riferito ad un paniere di obbligazioni a tasso fisso senior di emittenti finanziari europei aventi rating compreso tra BBB- e BBB+(1) con medesima durata dell’obbligazione e rilevato alla stessa data, pari a 65 basis point (arrotondato per eccesso dal valore di 0,647). Considerato che un elevato livello di credit spread è espressione di rischio di credito dell’Emittente valutato come significativo si invita, dunque, l’investitore a considerare anche tale indicatore al fine di un ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente. (Cfr. Paragrafo 3-bis “dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente su base consolidata”). . (1) Il paniere ricomprende titoli di emittenti il cui giudizio di rating appartiene al livello più basso dell’investment grade, precedente il livello speculativo. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 7 FATTORI DI RISCHIO 3.2 Rischi connessi all’impatto della crisi economico/finanziaria generale La capacità reddituale e la solvibilità dell’Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari, ed, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita delle economie del Paese in cui il Banco opera (ivi inclusa la sua affidabilità creditizia), nonché nell’Area Euro nel suo complesso. Al riguardo, assume rilevanza significativa l’andamento di fattori quali, le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, gli investimenti delle imprese, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. A partire dalla crisi finanziaria dell’agosto 2007, i mercati finanziari si sono trovati ad operare in condizioni di difficoltà e instabilità che hanno significativamente condizionato l’operatività di molte istituzioni finanziarie, anche di primario standing, alcune delle quali sono state dichiarate insolventi o sono state incorporate da altri istituti, in quanto non in grado di proseguire la propria attività autonomamente, o hanno richiesto l’intervento delle rispettive autorità governative ovvero delle Banche Centrali, del FMI o di altri organismi internazionali. A questo si sono aggiunti, inoltre, altri fattori negativi, quali un aumento dei livelli di disoccupazione e una generale diminuzione della domanda di servizi finanziari. Con specifico riferimento all’Italia, inoltre, l’andamento economico del Paese è stato condizionato dalla crisi internazionale ed è stato caratterizzato dalla stagnazione dell’economia nazionale, da diverse riduzioni del rating italiano e da un incremento dello spread tra BTP e Bund. Nell’attuale contesto economico generale, ancorché in fase di lieve miglioramento, assume rilievo inoltre la possibilità che uno o più Paesi fuoriescano dall’unione monetaria o, in uno scenario estremo, che si pervenga ad uno scioglimento dell’unione monetaria medesima, con conseguenze, in entrambi i casi, allo stato imprevedibili. La dinamica sopra descritta e i conseguenti effetti sull’attività del Gruppo sono inoltre influenzati dalla situazione del contesto socioeconomico internazionale e italiano e dai suoi riflessi sui mercati finanziari. Negli ultimi anni il sistema finanziario a livello globale ha registrato notevoli turbolenze e incertezze dovute, tra l’altro, all’instabilità politica internazionale. Infatti, gli effetti della crisi del debito di alcuni paesi Europei si sono fatti sentire sull’economia finanziaria anche per l’anno 2014. Tali fattori sopra descritti, ed in particolar modo un nuovo aggravamento della crisi del debito sovrano, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla situazione economico, patrimoniale e/o finanziaria del Banco e/o del Gruppo. 3.3 Rischio di credito Per “rischio di credito” si intende il rischio che un debitore del Gruppo (ivi comprese le controparti di operazioni finanziarie aventi ad oggetto strumenti derivati over the counter – in tal caso si parla allora più propriamente di “rischio di controparte”) non adempia alle proprie obbligazioni ovvero subisca il deterioramento del proprio merito di credito oppure non fornisca una corretta informazione in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia; tali circostanze potrebbero compromettere la prospettiva dell’Emittente di veder D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 8 FATTORI DI RISCHIO soddisfatte le proprie pretese creditorie con riflessi negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria. Strettamente connesso al “rischio di credito”, se non addirittura da considerare una sua componente, è il “rischio di concentrazione” che deriva da esposizioni verso controparti, gruppi di controparti connesse o del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartengono alla medesima area geografica. La valutazione dell’ammontare delle possibili perdite in cui si potrebbe incorrere relativamente alla singola esposizione creditizia e al complessivo portafoglio degli impieghi dipende da molteplici fattori, tra cui l’andamento delle condizioni economiche generali o relative a specifici settori produttivi, la variazione del rating delle singole controparti, i cambiamenti strutturali e tecnologici all’interno delle imprese debitrici, il peggioramento della posizione competitiva delle controparti, l’eventuale cattiva gestione delle imprese o delle controparti affidate, il crescente indebitamento delle famiglie ed altri fattori esterni quali i requisiti legali e regolatori. Si segnala che, al 31 dicembre 2014, sono state registrate rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti verso la clientela per 3.561,4 milioni (rispetto ai 1.691,4 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio), con una contribuzione del quarto trimestre, pari a 2.496,1 milioni. Il significativo livello delle rettifiche del quarto trimestre 2014 trova principale giustificazione nelle decisioni assunte a seguito dell’analisi dei risultati dell’esercizio di AQR svolta successivamente alla messa a disposizione dei dettagli da parte della BCE. Per un’illustrazione più dettagliata degli impatti contabili conseguenti alle modifiche introdotte nelle policy, nei modelli e dei parametri valutativi, si rimanda allo specifico paragrafo “Risultati dell’esercizio di Comprehensive Assessment: impatti contabili (informativa richiesta dalla Consob ai sensi dell’art. 114, comma 5, del D.Lgs. n. 58/98)” (pag. 74 della Relazione finanziaria Annuale 2014). Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi lordi, è su base annua pari a 406 b.p., rispetto ai 185 b.p. registrati nello scorso esercizio. Alla data del Documento di Registrazione, l’Emittente attesta che le metodologie di valutazione e stima del rischio di credito predisposte all’interno del Gruppo sono tali da contenerne gli effetti – in sede di loro manifestazione – entro limiti predefiniti, a tutela della sua solvibilità. Per informazioni ulteriori relative alla gestione del “rischio di credito”, si rinvia alla Parte E della Relazione Finanziaria Annuale 2014, nonché al Capitolo 3-bis (“Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente su base consolidata”) del presente Documento di Registrazione. 3.4 Rischi connessi a perdite di esercizio del Gruppo Banco Popolare Il presente fattore di rischio evidenzia i rischi connessi all’investimento nel capitale dell’Emittente in considerazione dell’andamento dei risultati economici del Gruppo, nonché in considerazione delle attuali condizioni di mercato. L’investitore, prima di qualsiasi decisione di investimento, ai fini della valutazione della solidità/solvibilità dell’Emittente, deve tener presente che gli esercizi 2014 e 2013 si sono chiusi, a livello consolidato, con una perdita di pertinenza della Capogruppo rispettivamente pari a Euro 1.945,9 milioni ed ad Euro 606,3 milioni. Il quadro economico negativo ha comportato la necessità di rilevare rettifiche di valore nette per D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 9 FATTORI DI RISCHIO deterioramento dei crediti verso la clientela, al 31 dicembre 2014, per 3.561,4 milioni (rispetto ai 1.691,4 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio). L’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, è stato contraddistinto e condizionato da alcuni eventi straordinari, che hanno inciso sul risultato, portando la perdita, rilevata in bilancio, a circa Euro 2 miliardi. La perdita di cui trattasi è stata generata, in minor parte dagli effetti della perdurante crisi economica sul portafoglio crediti del Banco e, in maggior parte, dalla necessità di cambiare i criteri di stima degli aggregati creditizi, onde allineare gli accantonamenti alle perdite estimative effettuate in corso d’anno dalla Banca Centrale Europea (la “BCE”) nell’ambito della cosiddetta Asset Quality Rieview. L’aumento del livello di copertura dei crediti in bilancio, conseguente alla citata modifica dei criteri di stima, si è tradotto, sostanzialmente, nell’estensione dei criteri già utilizzati ai fini prudenziali per la determinazione del patrimonio di vigilanza (CET 1 Capital) anche nella determinazione dei dati contabili di bilancio. Sul conto economico, ha inoltre inciso la decisione di svalutare parzialmente l’avviamento legato alle attività di finanza per 200 milioni, la cui redditività prospettica si è ridotta per effetto principalmente dell’andamento declinante dei tassi d’interesse, e le attività immateriali a durata definita relative alla cosiddetta “client relationship” per un importo di 39 milioni, a seguito dell’adeguamento al Fair Value del valore residuo recuperabile. Nel primo trimestre 2015 il Gruppo torna all’utile con un risultato economico pari a 209 milioni (217 milioni al netto della Fair Value Option). Il risultato economico del periodo beneficia del rallentamento della crescita dei crediti deteriorati che ha comportato un sostanziale dimezzamento del costo del credito (181 milioni rispetto ai 328 del primo trimestre 2014) e dell’impatto positivo sulle imposte sul reddito conseguente alla rilevazione delle attività per imposte anticipate collegate alle perdite fiscali pregresse dell‘incorporata Banca Italease (+85 milioni). La performance economica risulta per contro penalizzata dalla rilevazione negli accantonamenti per rischi ed oneri della “miglior stima” del contributo che il Banco sarà chiamato a versare al Fondo di Risoluzione Nazionale in conformità a quanto previsto dalla Bank Recovery and Resolution Directive (-23 milioni al lordo dei prevedibili effetti fiscali) e della passività emersa dall’inattesa sfavorevole decisione della Corte di Cassazione riguardante la vertenza fiscale di una società controllata. In particolare, tale vertenza fiscale si riferisce alla richiesta di corresponsione dell’imposta di registro applicata per effetto della riqualificazione di un’operazione di conferimento di ramo d’azienda. A tal riguardo, si segnala che, a seguito della decisione della Corte di Cassazione si è provveduto a stanziare uno specifico accantonamento, pari a 17,7 milioni, al fondo per rischi ed oneri addebitandolo al conto economico del primo trimestre 2015. L’accantonamento copre l’ammontare dell’imposta dovuta e la stima dei relativi interessi maturati. Inoltre, si segnala che la Corte di Cassazione ha rinviato ad altra sezione della medesima Commissione Tributaria Regionale, pertanto, attualmente non risultano irrogate sanzioni. Per maggiori dettagli a riguardo, si rinvia al Capitolo 11 (“Informazioni Finanziarie”), Paragrafo 11.6 (“Procedimenti giudiziari e arbitrali”) del presente Documento di Registrazione. Per maggiori informazioni, si rinvia al capitolo 3-bis del presente Documento di Registrazione (“Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’emittente su base consolidata”), alla Nota Integrativa contenuta nella Relazione Finanziaria Annuale 2014, nonché al Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2015. 3.5 Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario ed alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 10 FATTORI DI RISCHIO Il Gruppo Banco Popolare è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, BCE, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, ovvero un «cuscinetto» di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: - per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° gennaio 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 (“CRR”); - per l’indicatore NSFR, sebbene la proposta del Comitato di Basilea prevedesse una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018, il CRR per il momento non contempla un limite regolamentare sulla liquidità strutturale. Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 11 FATTORI DI RISCHIO Tra le novità regolamentari si segnala la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicata il 12 giugno 2014 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Direttiva Bank Recovery and Resolution Directive o “BRRD”, o “Direttiva”), che s’inserisce nel contesto della definizione di un Meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della BRRD si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di crisi o dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base alla direttiva, si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. bail-in). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del “bail-in”, i sottoscrittori potranno subire la svalutazione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, in via permanente, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, ove ricorrano i presupposti, le Autorità potranno richiedere l’utilizzo del Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE) n. 806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati dalle banche a livello nazionale. La Direttiva è tuttavia in corso di recepimento in Italia. Per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in” è stata prevista la possibilità per lo Stato Membro di posticipare il termine di decorrenza, al più tardi, al 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni della Direttiva potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, anche se emessi prima dei suddetti termini. Inoltre, si segnala che con le Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) del 15 maggio 2014 e con l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014), il legislatore europeo ha impresso modifiche significative alla disciplina delle crisi bancarie, con l’obiettivo strategico di rafforzare il mercato unico e la stabilità sistemica. Tali novità normative hanno un impatto significativo sulla posizione economico e patrimoniale del Gruppo in quanto impongono a quest’ultimo l’obbligo di costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere fornite, a partire dall’esercizio 2015, tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi. A riguardo, il Banco Popolare ha contabilizzato sulla base di proprie stime nel primo trimestre 2015 un onere a conto economico di Euro 23 milioni con riferimento alla Direttiva 2014/59/UE e nessun onere a fronte della Direttiva 2014/49 stimando per questa una richiesta di Euro 11,7 milioni nel secondo trimetre 2015. Tuttavia, l’importo che verrà effettivamente richiesto in relazione alla Direttiva 2014/59 potrà divergere anche significativamente da quello addebitato nel primo trimestre, così come quello che verrà richiesto in relazione alla Direttiva 2014/49 potrà divergere anche significativamente dalla stima formulata, ciò anche in funzione di eventuali diverse interpretazioni riguardanti la modalità di rilevazione contabile delle fattispecie in esame. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 12 FATTORI DI RISCHIO Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni in merito alle novità regolamentari si fa rinvio al Capitolo 7 (“Informazioni sulle tendenze previste”), Paragrafo 7.2. (“Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti”) del presente Documento di Registrazione. 3.6 Rischi connessi alla mancata attuazione del Piano Industriale In data 27 febbraio 2014, il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare ha 2 approvato un piano industriale relativo al biennio 2014-2016 con proiezione inerziale ( ) estesa al 2018 (il “Piano Industriale 2014-2016/2018” o il “Piano Industriale”). In linea generale, il Piano Industriale mira a delineare un’impresa bancaria più focalizzata sull’attività di sviluppo commerciale, con maggiori gradi di flessibilità nella gestione delle risorse sul territorio, con un più ampio accesso ai servizi e prodotti bancari attraverso una forte innovazione nei canali diretti e nuovi modelli di relazione con il cliente, con una crescita di masse gestite nei segmenti di clientela ad alta redditività (private ed affluent). Il Piano Industriale 2014-2016/2018, elaborato in uno scenario ancora incerto ancorché caratterizzato dai primi segnali di ripresa, è inteso a realizzare un programma che si snoda, in particolare, su due grandi aree di intervento: (i) interventi a sostegno della 3 redditività nel breve termine consistenti in normalizzazione del “costo del credito” ( ), miglioramento della redditività commerciale, riduzione del costo del funding istituzionale e costante presidio del profilo di costi e di efficienza operativa e (ii) interventi di discontinuità strutturale di medio termine consistenti in innovazione nel modello retail con l’adozione del modello distributivo “Hub&Spoke” – e sviluppo del comparto del wealth management. Sebbene alla data del presente Documento di Registrazione le attività inerenti il Piano Industriale risultino in linea con le tempistiche ivi previste, in considerazione dei profili di soggettività, ipoteticità e discrezionalità sottostanti le assunzioni del Piano Industriale, qualora una o più delle assunzioni ad esso sottese non si verifichino o si verifichino solo in parte, anche per fattori indipendenti dall’operatività del Banco, gli obiettivi prefissati potrebbero non essere raggiunti o raggiunti parzialmente, con la conseguenza che i risultati del Gruppo Banco Popolare potrebbero differire negativamente da quanto previsto dal Piano Industriale, con probabili effetti negativi correlati sulla situazione finanziaria, economica e/o patrimoniale del Gruppo. Per maggiori informazioni sul Piano Industriale 2014-2016/2018 si rinvia al Capitolo 7 (“Informazioni sulle tendenze previste”) paragrafo 7.2. (“Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti”) del presente Documento di Registrazione nonché al paragrafo “Relazione sul governo societario e assetti proprietari – Esercizio (2) Intesa come proiezione basata sull’assunto che possano permanere le condizioni alla base del piano biennale e che questo si realizzi così come previsto. (3) Il costo del credito è formato da: (i) costi diretti (tra cui saggio di interesse sui depositi e il rischio che l’Emittente corre per i casi di mancato recupero) e (ii) costi indiretti (tra cui spese di amministrazione e il premio di assicurazione che l’Emittente corre il rischio di dover rimborsare i depositi ed i costi connessi con le limitazioni quantitative e qualitative imposte alle banche nell’erogazione del credito. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 13 FATTORI DI RISCHIO 2014” della “Relazione Finanziaria Annuale esercizio 2014” disponibile sul sito web dell’Emittente. 3.7 Rischio connesso all’adeguatezza patrimoniale La normativa bancaria fissa regole in materia di adeguatezza patrimoniale delle banche al fine di stabilire livelli prudenziali di capitale da detenere, qualificandone la qualità e valutando gli eventuali strumenti di mitigazione dei rischi. La seguente tabella contiene una sintesi delle voci del Patrimonio di Vigilanza e degli indicatori di adeguatezza patrimoniale più significativi del Banco Popolare, su base consolidata, alla data del 31 dicembre 2013. 31 dicembre 2013 Dati in milioni di euro Core Tier 1 Capital 4.785.7 Patrimonio di base 5.228.0 Patrimonio supplementare 1.351.8 Patrimonio di vigilanza totale 6.579.8 Core Tier 1 Ratio (Core Tier 1 Capital/Attività di rischio ponderate) 9,70% Tier 1 Capital Ratio (Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate) 10,60% Total Capital Ratio (Patrimonio di vigilanza totale / Attività di rischio ponderate) 13,34% Attività di rischio ponderate 49.319 Attività di rischio ponderate / Totale Attivo 39,13% Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza indicati nella tabella che precede sono stati calcolati in conformità con le disposizioni normative in vigore alla data del 31 dicembre 2013. A tale data, il Total Capital Ratio è superiore all’8%, che alla data del presente Documento di Registrazione è il limite minimo regolamentare. Con riferimento alla misurazione delle attività di rischio ponderate si precisa che il Gruppo Banco Popolare è autorizzato ad utilizzare metodologie basate sui propri modelli interni. Il 26 giugno 2013 è stata approvata la Direttiva CRD IV, sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento. In pari data è stato approvato anche il Regolamento CRR riguardante i requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento. Successivamente, in data 17 dicembre 2013, Banca d’Italia ha emanato la Circolare 285 che raccoglie le disposizioni di vigilanza prudenziali applicabili alle banche e ai gruppi bancari italiani riviste ed aggiornate per adeguare la normativa interna alle novità intervenute nel quadro regolamentare europeo. Le suddette nuove norme sono entrate in vigore a partire dall’1 gennaio 2014. La seguente tabella contiene una sintesi delle voci dei Fondi Propri (che nella precedente disciplina costituivano il “patrimonio di vigilanza”) e degli indicatori di adeguatezza patrimoniale più significativi del Banco Popolare, su base consolidata, alla data del 31 dicembre 2014. 31 dicembre 2014 Dati in milioni di Euro Totale capitale primario di classe 1 (CET 1) D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 5.693.9 14 FATTORI DI RISCHIO Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1) 188.2 Totale capitale di classe 1 (Tier 1) 5.882.2 Capitale di classe 2 (Tier 2) 1.135.1 Totale Fondi Propri 7.017.3 CET 1 Ratio 11,87% Tier 1 Capital ratio 12,26% Total Capital ratio 14,62% Attività di rischio ponderate (RWA) 47.986.7 RWA / Totale attivo 38,79% Secondo la normativa attualmente in vigore, i requisiti minimi patrimoniali per il 2014 sono i seguenti: (i) il coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Ratio) minimo pari al 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer “CCB”); (ii) il coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 Ratio) minimo pari al 5,5% + 2,5 % di CCB; e (iii) coefficiente di capitale totale minimo pari all’8% + 2,5% di CCB. Tuttavia, In data 25 febbraio 2015 la BCE ha comunicato al Banco Popolare la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi richiesti, che il Banco è tenuto a rispettare in via continuativa. Tali livelli minimi per il Banco Popolare sono pari al 9,4% in termini di Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) e al 10,5% in termini di Total Capital Ratio. La decisione trae origine dall’art. 16 (2) (a) del Regolamento comunitario n. 1024 del 15 ottobre 2013 che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente. Nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, Banco Popolare ha attuato un’operazione di aumento del capitale sociale, conclusasi ad aprile 2014, accolta con favore da soci e azionisti, oltre che dal mercato, tramite l’integrale sottoscrizione delle n. 166.473.775 azioni ordinarie di nuova emissione di Banco Popolare, per un controvalore di Euro 1.498.263.975,00, senza che si sia reso necessario l’intervento del consorzio di garanzia. Tale operazione di aumento del capitale ha consentito il rafforzamento dei Fondi Propri di Banco Popolare. L’operazione era sostanzialmente finalizzata all’incremento dei coefficienti patrimoniali in relazione ai vincoli di cui alla normativa comunitaria – quindi anche in relazione al Comprehensive Assessment e al passaggio della Banca sotto la vigilanza della BCE, avvenuto nel mese di novembre 2014 – e al sostegno dello sviluppo aziendale in linea di continuità con i consolidati indirizzi gestionali. Alla data del 31 dicembre 2014, il Gruppo rispetta quindi i requisiti patrimoniali vigenti. Si precisa che il CET 1 ratio pro-forma, calcolato sulla base delle regole che saranno in vigore al termine del periodo transitorio (c.d. CET 1 ratio fully phased), è stimato pari all’11,3%. Fondi Propri e coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2015 Dati in milioni di Euro Totale Fondi Propri D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 31 marzo 2015 31 dicembre 2014 6.873,8 7.017.3 15 FATTORI DI RISCHIO 5.858,0 5.882.2 1.015,8 1.135.1 CET 1 Ratio 11,43% 11,87% Tier 1 Capital ratio 11,83% 12,26% Total Capital ratio 13,89% 14,62% Attività di rischio ponderate 49.498,8 47.986.7 RWA/Totale attivo 39,30% 38,79% Patrimonio di Base (Tier 1) Patrimonio Supplementare (Tier 2) Con riferimento alla tabella che precede, si segnala che, al 31 marzo 2015, in concomitanza alla riduzione dell’importo dei fondi propri, le attività di rischio ponderate si sono anche incrementate per complessivi 1.512 milioni, in particolare: si evidenziano maggiori rischi di credito (dovuti a metodi standard più avanzati) per un importo pari a 899 milioni, maggiori rischi di mercato (dovuti a metodi standard più avanzati) per un importo pari a 569 milioni, e un maggior rischio di aggiustamento valutazione credito (CVA) per un importo pari a 43 milioni. L’insieme dei fattori sopra descritti ha, pertanto, generato le relative riduzioni dei coefficienti di vigilanza. I livelli minimi richiesti dalla BCE sono pari al 9,4% in termini di Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) e al 10,5% in termini di Total Capital Ratio. L’attuale livello dei fondi propri consente al Banco Popolare di rispettare ampiamente la richiesta dalla BCE, sia avendo a riferimento le regole di calcolo oggi applicabili nel cosiddetto periodo transitorio, sia considerando le regole che dovranno essere utilizzate a regime. Per maggiori informazioni sul punto si rinvia al Capitolo 3-bis (“Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente su base consolidata”) del Documento di Registrazione. 3.8 Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito Il Gruppo Banco Popolare è soggetto al “rischio di credito”, ossia al rischio che un debitore del Gruppo non adempia alle proprie obbligazioni o che il relativo merito creditizio subisca un deterioramento o che il credito sia concesso sulla base delle informazioni incomplete, non veritiere o non corrette, con conseguente danno per il Gruppo. La valutazione delle possibili perdite in cui il Gruppo potrebbe incorrere relativamente alle singole esposizioni creditizie e al complessivo portafoglio degli impieghi dipende da molteplici fattori, tra cui l’andamento delle condizioni economiche D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 16 FATTORI DI RISCHIO generali o relative a specifici settori produttivi, la variazione del rating delle singole controparti, il peggioramento della posizione competitiva delle controparti nei rispettivi settori di attività, l’eventuale cattiva gestione delle imprese o delle controparti affidate, le variazioni dei tassi di interesse, il livello di indebitamento delle famiglie ed altri fattori esterni quali i requisiti legali e regolamentari. Storicamente, i rischi di credito si sono sempre aggravati nei periodi di recessione economica o di stagnazione, tipicamente caratterizzati da tassi di insolvenza e di fallimento più elevati. Il perdurare della situazione di crisi dei mercati del credito e il rallentamento dell’economia globale hanno ridotto e potrebbero ulteriormente ridurre il reddito disponibile delle famiglie, nonché la redditività delle imprese e/o incidere negativamente sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti, determinando, conseguentemente, un significativo peggioramento della qualità del credito nei settori di attività dell’Emittente. In particolare, il Gruppo Banco Popolare è particolarmente esposto al rischio di deterioramento della qualità del credito connesso all’attività di erogazione del credito a favore di clienti operanti nel settore immobiliare. Negli ultimi anni, il mercato immobiliare ha registrato una flessione dei corrispettivi, dei margini e dei volumi di operazioni; si è, pertanto, avuto un maggior aggravio degli oneri finanziari che ha accresciuto le difficoltà di autofinanziamento. A ciò si aggiunga che il deterioramento della situazione economica ha comportato un innalzamento del tasso di disoccupazione, a cui ha fatto seguito una progressiva riduzione della liquidità degli operatori privati; circostanza che ha accentuato le difficoltà di questi ultimi nell’onorare le rate dei mutui contratti per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili. In più, occorre tenere presente che la situazione macroeconomica, l’andamento di specifici settori di attività e gli interventi delle autorità di vigilanza potrebbero comportare una ulteriore diminuzione del valore delle garanzie ricevute dal Gruppo Banco Popolare. Nel difficile contesto appena rappresentato, il Gruppo Banco Popolare ha messo in atto una serie di iniziative di rafforzamento dei processi di valutazione della concessione del credito che, anche in virtù di una diminuzione dei flussi di crediti problematici, condurranno ad un contenimento del costo del credito. Più in particolare le azioni strategiche per abbassare il costo del credito – tra le quali si annoverano i progetti da adottarsi nell’ambito del Piano Industriale 2014-2016/2018 – si incentreranno sul frazionamento e la diversificazione del portafoglio crediti, sul focus sui settori macroeconomici con minori prospettive di deterioramento del merito creditizio, e sulla gestione proattiva delle posizioni scadute. Sono riportati, nella tabella sottostante, gli indici di rischiosità creditizia al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013, posti a confronto con i corrispondenti dati di sistema riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella dell’Emittente. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 17 FATTORI DI RISCHIO 31 dicembre 2014 Dati di sistema al 31 dicembre 2014 31 dicembre 2013 Dati di sistema al 31 dicembre 2013 Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi 12,01% 10,70% 9,72% 9,4% Sofferenze Nette su Impieghi Netti 7,52% n.d. 6,42% n.d. Partite Anomale Lorde su Impieghi Lordi (*) 24,71% 18,50% 20,92% 16,60% Partite Anomale Nette su Impieghi Netti (*) 17,85% n.d. 16,27% n.d. Rapporto di copertura delle sofferenze 43,00% 60,30% 37,91% 58,60% Rapporto di copertura delle partite anomale 34,22% 46,60% 26,85% 44,60% Sofferenze nette su Patrimonio netto 74,40% n.d. 67,64% n.d. Grandi Esposizioni (valore ponderato) su impieghi netti 5,40% n.d. 3,13% n.d. Grandi Esposizioni su impieghi netti 56,89% n.d n.d. n.d. Per quanto concerne il profilo quantitativo della qualità del credito dell’Emittente, si segnala che le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, incagli, crediti ristrutturati ed esposizioni scadute) ammontano al 31 dicembre 2014 a 14.250,2 miliardi ed evidenziano una crescita dell’1,7%, rispetto ai 14.013,7 miliardi del 31 dicembre 2013. Si segnala, inoltre, che Il numero delle “Grandi Esposizioni”, al 31 dicembre 2014, è pari a 9, così ripartite: 4 verso enti creditizi regolamentati; 5 verso altri soggetti (lo Stato Italiano, soggetti della pubblica amministrazione e soggetti preposti al funzionamento dei mercati finanziari, ovvero il London Stock Exchange). Sono inoltre riportati, nella tabella sottostante, gli indici di rischiosità creditizia tratti dal resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2015 ed al 31 marzo 2014. Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi 31 marzo 2015 (**) 12,13% 31 marzo 2014 (**) 10,20% 7,65% 6,81% 24,26% 21,60% 17,47% 16,89% 42,47% 37,28% 34,32% 26,53% 73,46% 71,07% 6,36% 3,03% Sofferenze Nette su Impieghi Netti Partite Anomale Lorde su Impieghi Lordi (*) Partite Anomale Nette su Impieghi Netti (*) Rapporto di copertura delle sofferenze Rapporto di copertura delle partite anomale Sofferenze nette su Patrimonio netto Grandi Esposizioni (valore ponderato) su impieghi netti 62,44% 45,99% Grandi Esposizioni su impieghi netti (*) La voce “Partite Anomale” corrisponde ai c.d. “Crediti Deteriorati”, che comprendono i crediti in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 18 FATTORI DI RISCHIO (**) si segnala che i dati si sistema al 31 marzo 2015 non sono disponibili Le esposizioni deteriorate, al lordo delle rettifiche di valore, ammontano al 31 marzo 2015 a 21.499,7 milioni, stabili rispetto a inizio anno (-0,8%) ma in crescita del 9,4% rispetto al dato del 31 marzo 2014 pari a 19.658,5 milioni. Al netto delle rettifiche di valore, ammontano al 31 marzo 2015 a 14.121,6 milioni in flessione sia rispetto ai 14.250,2 milioni di inizio anno, sia rispetto al dato di 14.443,3 milioni del 31 marzo 2014. Tale dinamica si è riflessa in una diversa incidenza delle attività deteriorate nette sul totale dei crediti netti verso la clientela, che passa dal 17,9% di fine anno al 17,5% di fine marzo 2015 (mentre al 31 marzo 2014 era del 16,9%); analogo andamento si registra nel livello di incidenza calcolato al lordo delle rettifiche di valore che cala al 24,3% dal 24,7% di fine 2014 (ma al 31 marzo 2014 era pari al 21,6%). Includendo anche i crediti oggetto di stralcio, la copertura dei crediti deteriorati è pari al 45,1% in aumento rispetto al 44,6% del 31 dicembre 2014 e al 37,6% di dodici mesi prima. Si segnala, inoltre, che Il numero delle “Grandi Esposizioni”, al 31 marzo 2015, è pari a 10, così ripartite: 4 verso enti creditizi regolamentati; 1 soggetto del settore finanziario regolamentato; 5 verso altri soggetti (lo Stato Italiano, soggetti della pubblica amministrazione e soggetti preposti al funzionamento dei mercati finanziari, ovvero il London Stock Exchange). 3.9 Rischi connessi alla riforma delle banche popolari In data 24 gennaio 2015 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 3/2015 recante “Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti” (il “Decreto”) che ha previsto, tra l’altro, per le banche popolari che l’attivo, su base consolidata, non possa superare 8 miliardi di Euro e che, in caso di superamento del suddetto limite vi è l’obbligo per la banca di trasformarsi in società per azioni, qualora l’attivo non sia ridotto al di sotto della soglia, con la conseguenza che verrà meno il principio del voto capitario che caratterizza le banche popolari. Banca d’Italia dovrà emanare disposizioni di attuazione della suddetta disposizione. Si segnala che, in considerazione dell’entità dei propri attivi, l’Emittente rientra tra le banche popolari che sono obbligate a ridurre i propri attivi a un livello inferiore a 8 miliardi di euro ovvero a trasformarsi in società per azioni. Il Decreto interviene inoltre introducendo per le banche popolari un limite al diritto di rimborso delle azioni in caso di recesso, anche a seguito di trasformazione, ove ciò sia necessario per assicurare la computabilità delle azioni Tier 1 della banca. Agli stessi fini, la Banca d’Italia può limitare il diritto al rimborso degli altri strumenti di capitale emessi. Pertanto, in caso di trasformazione, i soci dell’Emittente potrebbero subire una limitazione del diritto di recesso. Nel caso in cui l’attivo non sia stato ridotto al di sotto della soglia e non sia stata deliberata la trasformazione in società per azioni, Banca d’Italia, fermo restando i poteri di intervento e sanzionatori attribuiti alla stessa nel TUB, può adottare il divieto di intraprendere nuove operazioni, adottare i provvedimenti previsti nel contesto dell’amministrazione straordinaria, proporre alla BCE la revoca dell’autorizzazione all’attività bancaria ovvero proporre al Ministro delle Economie e delle Finanze la liquidazione coatta amministrativa. In sede di prima attuazione del Decreto, il termine per le banche popolari autorizzate al momento dell’entrata in vigore del Decreto per adeguarsi a quanto sopra è di 18 mesi dall’entrata in vigore delle disposizioni di attuazione che dovranno essere adottate da Banca d’Italia. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 19 FATTORI DI RISCHIO Il Decreto è stato convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 33, che ha previsto, in aggiunta a quanto sopra rappresentato, che gli statuti per le società per azioni risultanti dalla trasformazione delle banche popolari, o dalla fusione cui partecipino una o più banche popolari, possono prevedere che fino al termine indicato nello statuto, in ogni caso non successivo a ventiquattro mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto, nessun soggetto avente diritto al voto possa esercitarlo, ad alcun titolo, per un quantitativo di azioni superiore al 5 per cento del capitale sociale avente diritto al voto, salva la facoltà di prevedere limiti più elevati. In relazione a tale provvedimento, alla data del presente Documento di Registrazione, non è possibile formulare previsioni circa l’impatto concreto di tali disposizioni. Pertanto, qualora ad esito della riforma il mutato aspetto proprietario dovesse cambiare in misura significativa le politiche creditizie o il business model delle popolari, potrebbe avere conseguenze sulla disponibilità del credito a famiglie e piccole e medie imprese. Si veda sul punto, il Capitolo 7, Paragrafo 7.2 del presente Documento di Registrazione. Rischio connesso all’esposizione del Gruppo al debito sovrano 3.10 Il Gruppo risulta esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi, in particolare, l’Italia e la Spagna. L’esposizione complessivamente detenuta dal Gruppo Banco Popolare nei confronti degli Stati sovrani, al 31 dicembre 2014, ammonta a 16.740 milioni, così ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro): Esposizioni ripartite per singolo Paese (importi in migliaia di euro) Paese Titoli di debito Finanziamenti Totale 16.445.111 157.404 16.602.515 104.292 - 104.292 Austria 1.645 - 1.645 Altri paesi UE 1.937 - 1.937 16.552.985 157.404 16.710.389 29.593 - 29.593 60 - 60 29.653 - 29.653 16.582.638 157.404 16.740.042 Italia Spagna TOTALE PAESI UE USA Argentina TOTALE ALTRI PAESI TOTALE Nel dettaglio, l’esposizione è rappresentata: per 157,4 milioni da finanziamenti per prestiti concessi allo Stato italiano; tali finanziamenti costituiscono circa lo 0.20% rispetto all’ammontare degli impieghi netti per 16.582,6 milioni da titoli di debito emessi da governi centrali e locali, di cui 16.552,9 milioni di emittenti di Paesi UE. Tale posizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco Popolare che, alla data del 31 dicembre 2014, detiene complessivamente 15.763 milioni, di cui 15.659,3 milioni riferiti a titoli di Stato italiani. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 20 FATTORI DI RISCHIO Gli investimenti in titoli di debito sovrano verso Paesi EU, in termini di valore di bilancio, rappresentano il 77,5% del portafoglio totale di Gruppo investito in titoli di debito. Detti investimenti sono stati designati nel portafoglio di negoziazione per l’8,6%, per il 61,6% nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, mentre il 29,8% risulta classificato nel comparto delle attività finanziarie detenute fino a scadenza. Le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti verso la clientela sono pari a 181,4 milioni rispetto ai 328,0 milioni del primo trimestre 2014, grazie alla riduzione dei flussi netti di nuovi crediti deteriorati, scesi nel primo trimestre 2015 a 206 milioni dagli 869 milioni del primo trimestre 2014 Circa l’86% dell’esposizione complessiva è rappresentata da titoli di debito con scadenza entro il 2020. L’Emittente risulta pertanto esposto – secondo quanto sopra indicato – all’andamento dei titoli governativi, con particolare riferimento a quelli italiani. Eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato e la volatilità degli stessi potrebbero avere effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente e/o del Gruppo. Per ulteriori dettagli sul punto, si rimanda al Capitolo 3-bis (“Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’emittente su base consolidata”) del presente Documento di Registrazione. 3.11 Rischi connessi al Comprehensive Assessment (inclusivo dell’Asset Quality Review) Il Banco Popolare rientra tra i quindici istituti di credito italiani che, a partire dal novembre 2014, sono stati assoggettati alla vigilanza unica da parte della BCE nonché sottoposti al Comprehensive Assessment (comprensivo dell’Asset Quality Review) condotto dalla BCE stessa in collaborazione con le Autorità nazionali competenti, finalizzato, inter alia, a valutare la qualità degli attivi, con particolare riferimento ai portafogli crediti. Il Comprehensive Assessment ha comportato un processo di verifica suddiviso in tre fasi: (i) analisi dei rischi a fini di vigilanza, allo scopo di valutare, in termini quantitativi e qualitativi, i fattori di rischio fondamentali, inclusi quelli sotto il profilo della liquidità, della leva finanziaria e del costo dei finanziamenti; (ii) esame della qualità degli attivi (Asset Quality Review (AQR)), inteso a migliorare la trasparenza delle esposizioni attraverso l’approfondita analisi degli impieghi bancari in essere, ivi compresa l’adeguatezza delle valutazioni inerenti alle attività, alle garanzie e ai relativi accantonamenti; (iii) prova di stress per verificare la resilienza dei bilanci bancari a fronte di scenari macroeconomici e finanziari particolarmente avversi. L'attività di Comprehensive Assessment si è posta i seguenti obiettivi principali: trasparenza (migliorare la qualità delle informazioni disponibili sulla situazione delle banche); correzione (individuare e intraprendere le azioni correttive eventualmente necessarie); rafforzamento della fiducia dei mercati e degli operatori in genere (assicurare a tutti i soggetti interessati dall’attività bancaria che gli istituti di credito sono fondamentalmente sani e affidabili). Le attività svolte dalla Banca d'Italia al fine di determinare la correttezza delle classificazioni oggetto di analisi, sono state condotte con riferimento alle linee guida e alle definizioni emanate dall'EBA nell'ottobre 2013, attraverso uno specifico "technical standard" (EBA Implementing Technical Standards). In data 26 ottobre 2014, il Supervisory Board e il Governing Council della BCE hanno approvato il Final Report and Results dell'esercizio di Comprehensive Assessment. Tale D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 21 FATTORI DI RISCHIO esercizio è stato condotto dalla BCE in collaborazione con le autorità di vigilanza nazionali e si è articolato nelle seguenti fasi: - AQR sui dati contabili a fine 2013, che ha comportato una revisione della qualità degli attivi ed un controllo dell'adeguatezza delle valutazioni dei medesimi, nonché delle garanzie e dei relativi accantonamenti; - Stress Test, condotto in stretta collaborazione con la European Banking Authority (EBA), che ha esaminato la tenuta dei bilanci bancari in condizioni di stress. Gli esiti dello Stress Test riflettono l'impatto dell'applicazione di due scenari predefiniti denominati “baseline” e “adverse” i quali non costituiscono previsioni né sulla performance finanziaria futura né sui ratio patrimoniali attesi delle banche interessate. Il Gruppo ha superato l'esercizio grazie alle misure di rafforzamento patrimoniale già realizzate nel primo semestre 2014: il CET1 ratio post AQR è risultato pari all’11,50% rispetto ad una soglia minima richiesta dell’8,0% (+350 p.b. di surplus corrispondente a oltre 1,8 miliardi); il CET1 ratio post impatto Stress Test condotto secondo lo scenario baseline è risultato pari al 10,26% rispetto ad una soglia minima richiesta dell’8,0% (+226 p.b. di surplus); il CET1 ratio post impatto Stress Test condotto secondo lo scenario adverse è risultato pari all’8,29% rispetto ad una soglia minima richiesta del 5,5% (+279 p.b. di surplus). In maggior dettaglio l’esercizio di AQR condotto nell’ambito del Comprehensive Assessment ha evidenziato “aggiustamenti” rispetto ai valori espressi nel bilancio al 31 dicembre 2013 per un ammontare complessivo pari a 1.603 milioni al lordo dei relativi effetti fiscali. L’impatto sul Common Equity Tier 1 Capital al 31 dicembre 2013 è risultato pari a 1.080 milioni. La tabella di seguito fornisce il dettaglio degli aggiustamenti identificati: Dettaglio dei risultati dell'Asset Quality Review: impatto degli aggiustamenti identificati sul Common Equity Tier 1 Capital al 31 dicembre 2013 importi espressi in milioni di euro Esposizione Creditizia - Aggiustamenti sulla base di previsioni a campione (Credit exposure - Adjustments to 451,24 provisions on sampled files) Esposizione Creditizia - Previsioni sulla base delle stime effettuate (Credit exposure - Provisions due to projections 509,56 of findings) Esposizione Creditizia - Aggiustamenti delle previsioni dovute alle revisioni delle stime collettive (Credit exposure 600,13 Adjustment to provisions due to collective provisioning review) Aggiustamenti al valore del credito (Credit Value Adjustment) 10,62 Investimenti in Private Equity e partecipazioni – Aggiustamenti dovuti a revisioni del valore del fair value (Investment in Private Equity and partecipations - Adjustment related to fair value review) 11,53 Investimenti in Proprietà/Immobili – Aggiustamenti dovuti a revisioni del valore del fair value (Investment Properties/ Real Estate /Other - Adjustment due to fair value review) 19,89 1.602, D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 22 FATTORI DI RISCHIO 97 Compensazione dell’impatto fiscale – (Offsetting tax impact) 522,89 Totale netto dell’impatto dei risultati AQR sul CET 1 Capital - (Net total impact of AQR results on CET1 1.080,0 Capital) 8 Dalla tabella sopra riportata si evince che la quasi totalità degli aggiustamenti identificati nell’ambito dell’esercizio riguardano la valutazione dei crediti verso la clientela (1.561 milioni pari al 97,4% del totale). Si evidenzia, al riguardo, che l’entità degli aggiustamenti identificati è sostanzialmente non dissimile dall’ammontare dello “shortfall” che al 31 dicembre 2013 ammontava a 1.336,4 milioni. Si ricorda al riguardo che tale informazione è oggetto di periodica comunicazione al mercato nell’ambito della cosiddetta “Informativa Pillar III”. Inoltre, si segnala che sulla base dell'analisi dei risultati quantitativi e qualitativi dell'AQR comunicati dalla BCE si è deciso di intervenire, successivamente alla chiusura del terzo trimestre 2014, sui processi classificazione e valutazione del credito ordinariamente applicati adottando fin dalla redazione del bilancio al 31 dicembre 2014, nell'ambito del ventaglio di approcci relativi ai processi di stima consentiti dai principi contabili dì riferimento, modelli e parametri valutativi in parte diversi da quelli fino ad allora utilizzati e più in linea con quelli adottati dalla BCE e dagli Organi di Vigilanza nazionale nella conduzione dell'AQR. Tutto ciò al fine di eliminare per quanto possibile l'entità del disallineamento esistente tra le valutazioni effettuate ai fini di bilancio e le "ECB thresholds". A tal riguardo, si evidenzia peraltro che le modifiche introdotte nelle policy, nei modelli e nei parametri valutativi si sono naturalmente sovrapposte al fisiologico processo di revisione delle stime di perdita basato sulle nuove informazioni acquisite alla data di redazione del bilancio 2014 (notizie riguardanti lo stato del debitore, avvio di procedure concorsuali, aggiornamenti delle perizie riguardanti le garanzie, evoluzione dei processi di ristrutturazione dei crediti awiati, ecc.). Con specifico riferimento alle valutazioni di tipo analitico non è conseguentemente possibile distinguere la quota parte del cambiamento di stima imputabile alle modifiche introdotte in policy e parametri rispetto alla quota parte imputabile alla considerazione delle nuove informazioni resesi disponibili. In aggiunta a quanto sopra, si evidenzia che con riferimento al processo di classificazione dei crediti, la BCE ha invitato la banca a formalizzare una policy e implementare processi che garantiscano la corretta identificazione e gestione dei cosiddetti “forborne loans” in coerenza con quanto previsto dalla definizione fornita dall’EBA nel proprio Implementing Technical Standard (ITS) approvato dalla Commissione Europea il 9 gennaio 2015. In data 11 Novembre 2014 il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente ha deliberato una nuova policy in materia di “Esposizioni oggetto di concessione di tolleranza”, che recepisce le disposizioni dell’EBA. La nuova policy disciplina i principi e i criteri da adottare per la classificazione delle esposizioni come “credito forborne”, siano esse performing o non performing. Le disposizioni della nuova policy e le conseguenti integrazioni al sistema informativo sono state rese operative a partire dal 28 Gennaio 2015. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 23 FATTORI DI RISCHIO Ai fini dell’individuazione del “credito forborne”, le disposizioni della nuova policy sono state accompagnate da interventi sul work flow relativo ai processi di concessione del credito al fine di supportare e documentare la verifica della sussistenza delle condizioni di difficoltà finanziaria del cliente, nonché l’ identificazione delle concessione di eventuali misure di tolleranza che sono alla base della classificazione delle esposizioni “forborne”. Al 31 marzo 2015 sono in corso di implementazione i processi organizzativi e le procedure informatiche necessari per una puntuale identificazione, monitoraggio e gestione dell’evoluzione delle “esposizioni oggetto di concessione”, di conseguenza, le suddette implementazioni troveranno completa applicazione nel corso del 2015. Alla luce delle circostanze descritte poc’anzi, l’informazione relativa all’ammontare delle esposizioni oggetto di concessione non è stata esplicitata. Inoltre, in esito all’attività di Comprehnsive Assessment la BCE ha richiesto alla banca di formalizzare in una specifica policy le regole e prassi valutative. Al riguardo si evidenza che l’Emittente ha già provveduto alla redazione della policy che è stata inglobata in uno specifico regolamento di Gruppo approvato in data 11 novembre da parte del Consiglio di Amministrazione. Per ulteriori dettagli in merito ai risultati dell’attività di Comprhensive Assesment ed ai relativi impatti contabili si fa rinvio a quanto riportato nella Relazione Finanziaria Annuale 2014 nel capitolo dedicato al commento dei risultati (in particolare, al paragrafo “Il patrimonio e i coefficienti di solvibilità” e al paragrafo “Risultati dell'esercizio di Comprehensive Assessment: impatti contabili”) di cui alle pagine da 78 a 85, alla Parte E della Relazione Finanziaria Annuale 2014, nonché al Capitolo 3-bis del presente Documento di Registrazione (“Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’emittente su base consolidata”). 3.12 Rischio di liquidità dell’Emittente Per “rischio di liquidità dell’Emittente” si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte alle proprie obbligazioni di pagamento, certe o previste, con ragionevole certezza. Le manifestazioni di tale rischio sono normalmente declinate nel funding liquidity risk, ossia il rischio di non essere in grado di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità a reperire fondi, senza pregiudicare la propria attività caratteristica e/o la propria situazione finanziaria, e nel market liquidity risk, ossia il rischio di non essere in grado di liquidare un asset, se non a costo di incorrere in perdite in conto capitale, a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza dei tempi necessari per realizzare l’operazione. Alla data del presente Documento di Registrazione, l’Emittente ritiene che né il funding liquidity risk né il market liquidity risk comportino un rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di liquidità. Nell’ambito della propria attività, il Gruppo ricorre anche al finanziamento presso la BCE. In particolare, il profilo di liquidità del Gruppo al 31 dicembre 2014 si caratterizza per la disponibilità di attivi stanziabili presso la BCE e ad oggi non utilizzati, al netto degli haircut, pari ad Euro 14,1 miliardi, rappresentati esclusivamente da un portafoglio libero di titoli governativi italiani. L’esposizione interbancaria netta complessiva, al 31 dicembre 2014, ammonta a 12.324,5 milioni e si confronta con il saldo negativo di 13.649,8 milioni della fine dello scorso esercizio. L’esposizione in BCE si è ridotta nel corso del secondo semestre 2014, per effetto del rimborso dei finanziamenti LTRO per 2,8 miliardi, in seguito alla D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 24 FATTORI DI RISCHIO cancellazione di prestiti obbligazionari garantiti dallo Stato forniti come collaterale delle suddette linee di credito per 3,1 miliardi nominali, ed è poi aumentata di circa 1 miliardo alla fine di settembre 2014, con l’erogazione della prima tranche delle linee di credito TLTRO, attestandosi, al 31 dicembre 2014, a 12.029,8 milioni. Escludendo le esposizione nette verso le banche centrali (di fatto legate alla riserva obbligatoria), il saldo netto dell’interbancario verso le altre banche è negativo e pari a - 143,2 milioni, in riduzione rispetto ai - 1.145,3 milioni del 31 dicembre dello scorso esercizio. Al 31 marzo 2015, l’esposizione in BCE ammonta a 11,2 miliardi (11,9 miliardi a fine esercizio 2014). Alla stessa data il Gruppo dispone di attivi stanziabili presso la BCE e non utilizzati che, al netto degli haircut, ammontano a 14,7 miliardi (14,2 miliardi al 31 dicembre 2014) rappresentati quasi esclusivamente da un portafoglio libero di titoli governativi italiani. L‘indice LCR (Liquidity Coverage Ratio) è in linea con i target di Basilea 3. L’indice NSFR (Net Stable Funding Ratio) calcolato secondo le più recenti regole fissate dal Quantitative Impact Study è pari a circa il 95%. Il Gruppo Banco Popolare gestisce e mitiga il rischio di liquidità attraverso interventi di diversificazione delle fonti di finanziamento e di rafforzamento delle riserve di titoli anticipabili, utilizzabili per far fronte ad uscite di cassa inattese. Eventuali cambiamenti sfavorevoli nelle politiche di finanziamento stabilite dalla BCE, ivi incluse eventuali modifiche dei criteri di individuazione delle tipologie di attivi ammessi con finalità di garanzia e/o delle relative valutazioni, potrebbero incidere sull’attività con conseguenti effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici del Gruppo Banco Popolare. 3.13 Rischio di mercato Il “rischio di mercato” è il rischio provocato dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti dall’Emittente, causato da fluttuazioni delle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, prezzi delle materie prime, volatilità e correlazioni) o per il verificarsi di fattori che compromettono la capacità di rimborso dell’emittente di tali strumenti (spread di credito), che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente. Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da una variazione nell’andamento generale dell’economia nazionale ed internazionale, dalla propensione all’investimento e al disinvestimento da parte dei risparmiatori o degli investitori qualificati, dalle riforme nelle politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, dagli interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale oppure da conflitti bellici o atti terroristici. Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book), che comprende le attività e passività finanziarie diverse da quelle costituenti il trading book. I rischi di mercato relativi al portafoglio di negoziazione, vengono misurati tramite il “Valore a Rischio” (Value-at-Risk o VaR). Dato un portafoglio di strumenti finanziari, il VaR esprime la massima perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una definita probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione, sono i tassi di interesse, i tassi di cambio, i D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 25 FATTORI DI RISCHIO prezzi di azioni, indici e fondi e gli spread di credito impliciti nei prestiti obbligazionari. I valori forniti sono calcolati con un livello di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Il periodo di osservazione è di 250 giorni. Al 31 marzo 2015, il VaR è pari ad Euro 6,090 milioni. Al 31 dicembre 2014, il VaR è pari ad Euro 5,813 milioni, mentre il valore medio, per l’intero 2014, si è attestato ad Euro 9,977 milioni. Il valore massimo è stato stimato alla data del 14 marzo 2014 ed è risultato pari ad euro 15,538 milioni. Relativamente al portafoglio bancario, nell’ambito del Gruppo, viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti (“sensitivity”) derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul margine finanziario atteso e sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario. Nell’ambito del processo di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP), è utilizzato un indicatore, di tipo probabilistico, che prevede la misurazione del valore a rischio attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9%. Tale indicatore è assoggettato ad un massimale, anche a livello di singola società, sottoposto a monitoraggio mensile. Si forniscono, di seguito, le principali disaggregazioni del rischio di mercato nelle sue componenti. (a) Rischi connessi alla fluttuazione dei tassi d’interesse I risultati del Gruppo Banco Popolare sono influenzati dall’andamento e dalla fluttuazione dei tassi d’interesse in Europa, mercato nel quale il Gruppo Banco Popolare svolge prevalentemente la propria attività. In particolare, i risultati delle operazioni bancarie e di finanziamento dipendono dalla gestione dell’esposizione ai tassi d’interesse del Gruppo Banco Popolare stesso, vale a dire dal rapporto esistente tra le variazioni dei tassi d’interesse dei mercati di riferimento e quelle del margine d’interesse. In particolare, la riduzione dei tassi di interesse può comportare una riduzione del costo di finanziamento del Gruppo in misura minore rispetto alla riduzione del rendimento degli attivi a causa, per esempio, di una mancata corrispondenza tra le scadenze delle attività e delle passività che sono influenzate dalla variazione dei tassi di interesse oppure di una mancata corrispondenza tra il grado di sensibilità alle variazione dei tassi tra attività e passività con una scadenza simile. Un eventuale disallineamento tra gli interessi attivi maturati dal Gruppo e quelli passivi dovuti dallo stesso (in assenza di idonee politiche di trasformazione delle scadenze e di idonei strumenti di protezione a fronte di tale disallineamento), potrebbe avere effetti significativi sulla posizione finanziaria ed i risultati economici del Gruppo. (b) Rischi connessi all’andamento dei mercati finanziari I risultati del Gruppo Banco Popolare dipendono in misura significativa dall’andamento dei mercati finanziari. In particolare, lo sfavorevole andamento dei mercati finanziari condiziona: (i) i flussi di collocamento dei prodotti di risparmio gestito ed amministrato con conseguenti impatti negativi sui livelli delle commissioni percepite; (ii) le commissioni di gestione per via del minore valore degli attivi (effetto diretto) e per i riscatti eventualmente indotti dalle insoddisfacenti performance (effetto indiretto); (iii) l’operatività di Banca Aletti (controllata di Banco Popolare), con particolare riferimento all’attività di collocamento e di intermediazione di strumenti finanziari; e (iv) i risultati del portafoglio bancario e del D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 26 FATTORI DI RISCHIO portafoglio di negoziazione. Il Gruppo è, pertanto, esposto anche alle variazioni del merito creditizio sul portafoglio titoli e sugli strumenti finanziari derivati. Il Gruppo Banco Popolare prosegue costantemente nell’attività di miglioramento del presidio del rischio di mercato, sia da un punto di vista tecnologico che metodologico. Al 31 dicembre 2014 gli strumenti derivati di copertura e di negoziazione del Gruppo rappresentano il 2,94% del totale dell’attivo. (c) Rischi connessi a prodotti strutturati emessi da terzi ed in posizione presso il Gruppo Al 31 dicembre 2014, le posizioni in titoli strutturati di credito emessi da terzi (da intendersi come emessi da soggetti estranei alle operazioni originate dalle società appartenenti al Gruppo) nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione, determinano un’esposizione complessiva pari a Euro 113,6 milioni; esposizione che risulta del tutto limitata rispetto al portafoglio complessivo rappresentato da titoli di debito (circa lo 0,5% in termini percentuali). Di questi, 33 milioni di Euro appartengono alla classe senior, ovvero alla categoria di titoli con diritto contrattuale di priorità nei pagamenti delle quote capitale e delle quote di interesse, mentre, i rimanenti 80,6 milioni di Euro, si riferiscono alla sottoscrizione di quota parte (19,61%) di un’unica tranche di titolo emessa dal veicolo Banca Nuova Terra Portfolio SPV S.r.l. (per un valore nominale totale pari a 397,8 milioni) per finanziare l’operazione di cartolarizzazione di crediti agrari di Banca della Nuova Terra. I sottostanti dei citati titoli senior sono generalmente rappresentati da mutui residenziali di paesi europei. Per ulteriori informazioni sul rischio di mercato, si rinvia alla Parte E della Relazione Finanziaria Annuale 2014, pag. 342 e 343 e al Capitolo 3-bis (“Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente su base consolidata”) del presente Documento di Registrazione. 3.14 Rischio operativo Il “rischio operativo” è il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dal non corretto funzionamento delle procedure aziendali, da errori o carenze delle risorse umane e dei sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Il rischio operativo include anche il rischio legale, ma non il rischio strategico e reputazionale. Tra le fonti principali del rischio operativo rientrano statisticamente l’instabilità dei processi operativi, la scarsa sicurezza informatica, l’eccessiva concentrazione del numero di fornitori, i cambiamenti di strategia, le frodi, gli errori, il reclutamento, l’addestramento e la fidelizzazione del personale e infine gli impatti sociali ed ambientali. Il Gruppo Banco Popolare dispone di procedure volte alla mitigazione e al contenimento dei rischi derivanti dalla propria operatività; tali procedure sono finalizzate alla prevenzione e/o alla limitazione dei possibili effetti negativi derivanti da suddetti rischi. Il livello di maturazione raggiunto dal Gruppo nella gestione dei rischi operativi, anche grazie agli interventi realizzati nel corso del 2013 e 2014, ha permesso così di ottenere da Banca d’Italia, in data 5 agosto 2014, la validazione per l’utilizzo dei metodi avanzati regolamentari (AMA – Advanced Measurement Approach), a far data dalle Segnalazioni di Vigilanza del 30 giugno 2014. Per maggiori informazioni in merito si rinvia alla pag. 309 nonché 383 e ss. della Relazione Finanziaria Annuale 2014. Ad ogni modo, le misure impiegate potrebbero rivelarsi non adeguate a fronteggiare i rischi che potrebbero manifestarsi, anche a causa di eventi imprevedibili, interamente o D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 27 FATTORI DI RISCHIO parzialmente fuori dal controllo del Gruppo Banco Popolare (incluso, ad esempio, l’inadempimento delle controparti con riferimento alle loro obbligazioni contrattuali, frodi, truffe o perdite derivanti dall’infedeltà dei dipendenti e/o dalla violazione di procedure di controllo, l’attacco di virus informatici o il malfunzionamento dei servizi elettrici e/o di telecomunicazione). In considerazione del rilievo dei sistemi informatici sulle attività svolte, l’eventuale verificarsi di uno o più di tali rischi potrebbe avere effetti pregiudizievoli sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati del Gruppo Banco Popolare. 3.15 Rischi derivanti da procedimenti giudiziari e amministrativi Per “Rischi derivanti da procedimenti giudiziari” si intende, in generale, la possibilità che esiti negativi di procedimenti giudiziari, arbitrali e/o amministrativi generino passività tali da causare una riduzione della capacità dell’Emittente di far fronte alle proprie obbligazioni. Alla data del presente Documento di Registrazione, sussistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti del Banco Popolare e di altre società appartenenti al Gruppo Banco Popolare. Il Gruppo infatti opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche. In taluni casi vi è una notevole incertezza circa il possibile esito dei procedimenti e l’entità dell’eventuale perdita. Questi casi comprendono procedimenti penali e cause in cui il ricorrente non ha quantificato in modo specifico le proprie richieste risarcitorie. In tali casi, finché sussiste l’impossibilità di prevedere gli esiti e stimare le eventuali perdite in modo attendibile, non vengono effettuati accantonamenti. Ove, invece, sia possibile stimare in modo attendibile l’entità dell’eventuale perdita e tale perdita sia ritenuta probabile, vengono effettuati accantonamenti in bilancio in misura ritenuta congrua secondo le circostanze e coerentemente con i Principi Contabili Internazionali IAS. L’importo complessivo richiesto relativo alle controversie legali connesse al fisiologico dispiegarsi dell’attività d’impresa pendenti nei confronti del Banco Popolare, alla data del presente Documento di Registrazione, è pari a circa Euro 2,5 miliardi. Al 31 dicembre 2014 l’’importo complessivo richiesto relativo a contenziosi fiscali è pari a 483,7 milioni. Si segnala, inoltre, che alla data del 31 marzo 2015, le passività potenziali connesse a contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco Popolare e le proprie società controllate ammontano a 407,0 milioni di Euro. In base alla stima effettuata dall’Emittente le passività potenziali classificate come probabili ammontano complessivamente a 37,6 milioni di Euro e risultano già essere state integralmente addebitate a conto economico oppure integralmente coperte dagli accantonamenti stanziati nella voce “altri fondi per rischi e oneri – altri”. A presidio delle passività che potrebbero scaturire dalle cause passive pendenti di cui al paragrafo che precede, il Gruppo Banco Popolare ha in essere, al 31 dicembre 2014, un fondo per rischi ed oneri per un totale di 168,2 milioni che include accantonamenti a fronte delle cause revocatorie per 18,7 milioni (29,6 milioni al 31 dicembre 2013) e quelli a fronte di altre vertenze legali in corso per il residuo, pari a 149,5 milioni (132,6 milioni al 31 dicembre 2013), ritenuto congruo. Al 31 marzo 2015, i fondi rischi per vertenze legali D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 28 FATTORI DI RISCHIO in corso e cause revocatorie ammontano a 160,6 milioni, rispetto ai 168,2 milioni al 31 dicembre 2014. Riguardo alle passività fiscali, prima menzionate, si segnala che, come indicato nel comunicato stampa dell’Emittente del 29 maggio 2015, Il Banco Popolare ha in essere da diversi anni una vertenza con l’Agenzia delle Entrate riguardante gli avvisi di accertamento, emessi in data 19 dicembre 2011, con i quali l’Agenzia ha contestato alla Banca Popolare Italiana la deducibilità di parte dei costi da questa sostenuti nell’esercizio 2005. L’indeducibilità sostenuta dall’ Agenzia delle Entrate, risulterebbe, secondo il Banco Popolare, motivata da un’affermata generica riconducibilità di tali costi agli illeciti penali contestati in relazione al tentativo di scalata della Banca Antonveneta. La pretesa dell’Amministrazione Finanziaria, ammontante a 56,8 milioni di euro a titolo di maggiori imposte (oltre a 113,7 milioni a titolo di sanzioni). Confidando nella fondatezza delle proprie ragioni, il Banco ha avviato un formale contenzioso. A tale riguardo il Banco informa che è stata depositata la sentenza pronunciata dalla seconda sezione della Commissione Tributaria Regionale di Milano che ha rigettato l’appello e confermato la legittimità della pretesa fiscale dell’ Agenzia delle Entrare. La stima delle passività è basata sulle informazioni di volta in volta disponibili, ma implica anche, a causa delle numerose incertezze scaturenti dai procedimenti giudiziari, significativi elementi di giudizio. In particolare talvolta non è possibile produrre una stima attendibile come nel caso in cui, ad esempio, il procedimento non sia stato ancora avviato o quando vi siano incertezze legali e fattuali tali da rendere qualsiasi stima inattendibile. Pertanto può accadere che l’eventuale accantonamento possa risultare insufficiente a far fronte interamente agli oneri, alle spese, alle sanzioni ed alle richieste risarcitorie e restitutorie connesse alle cause pendenti e che quindi gli effettivi costi di definizione dei procedimenti pendenti possano rivelarsi anche significativamente più alti. Sussistono, inoltre, alcune cause, anche di importo rilevante, per le quali il Gruppo non ha ritenuto necessario o non è stato in grado di quantificare alcun accantonamento. Per maggiori dettagli in merito e, segnatamente, sull’evoluzione delle vicende giudiziarie ed amministrative cui il Banco Popolare è coinvolto, si rinvia al Capitolo 11 (“Informazioni Finanziarie”), Paragrafo 11.6 (“Procedimenti giudiziali e arbitrali”) del presente Documento di Registrazione e alla “Sezione 12 – Fondi per rischi e oneri” di cui alle pagine 266 e ss. della Relazione Finanziaria Annuale 2014. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 29 3-bis Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente su base consolidata Sono di seguito riportati i principali dati finanziari e patrimoniali riferiti all’Emittente, su base consolidata, tratti dai bilanci consolidati al 31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2013, sottoposti a controllo contabile da parte della Società di Revisione e redatti secondo i Principi Contabili Internazionali IAS/IFRS. Per maggiori dettagli, si invitano gli investitori a consultare sul sito internet dell’Emittente, www.bancopopolare.it o presso la sede legale dello stesso, in piazza Nogara, 2, Verona, le relazioni finanziarie – comprensive delle relazioni della Società di Revisione – relative agli esercizi chiusi, rispettivamente, il 31 dicembre 2014 (la “Relazione Finanziaria Annuale 2014”) ed il 31 dicembre 2013 (la “Relazione Finanziaria Annuale 2013”). *** Fondi Propri e coefficienti patrimoniali La seguente tabella contiene una sintesi delle voci del Patrimonio di Vigilanza e degli indicatori di adeguatezza patrimoniale più significativi del Banco Popolare, su base consolidata, alla data del 31 dicembre 2013. 31 dicembre 2013 Dati espressi in milioni di euro Core Tier 1 Capital 4.785.7 Patrimonio di base 5.228.0 Patrimonio supplementare 1.351.8 Patrimonio di vigilanza totale 6.579.8 Core Tier 1 Ratio (Core Tier 1 Capital/Attività di rischio ponderate) 9,70% Tier 1 Capital Ratio (Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate) 10,60% Total Capital Ratio (Patrimonio di vigilanza totale / Attività di rischio ponderate) 13,34% Attività di rischio ponderate / Totale Attivo 39,13% Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza indicati nella tabella che precede sono stati calcolati in conformità con le disposizioni normative in vigore alla data del 31 dicembre 2013. A tale data, il Total Capital Ratio è superiore all’8%, che alla data del presente Documento di Registrazione è il limite minimo regolamentare. La seguente tabella contiene una sintesi delle voci dei Fondi Propri (che nella precedente disciplina costituivano il “patrimonio di vigilanza”) e degli indicatori di adeguatezza patrimoniale più significativi del Banco Popolare, su base consolidata, alla data del 31 dicembre 2014. 31 dicembre 2014 Dati espressi in milioni di Euro Totale capitale primario di classe 1 (CET 1) Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1) 5.693.9 188.2 Totale capitale di classe 1 (Tier 1) 5.882.2 Capitale di classe 2 (Tier 2) 1.135.1 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 30 Totale Fondi Propri 7.017.3 CET 1 Ratio 11,87% Tier 1 Capital ratio 12,26% Total Capital ratio 14,62% Attività di rischio ponderate (RWA) RWA / Totale attivo 47.986.7 38,79% Secondo la normativa attualmente in vigore, i requisiti minimi patrimoniali per il 2014 sono i seguenti: (i) il coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Ratio) minimo pari al 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer “CCB”); (ii) il coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 Ratio) minimo pari al 5,5% + 2,5 % di CCB; e (iii) coefficiente di capitale totale minimo pari all’8% + 2,5% di CCB. Tuttavia, In data 25 febbraio 2015 la BCE ha comunicato al Banco Popolare la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi richiesti, che il Banco è tenuto a rispettare in via continuativa. Tali livelli minimi per il Banco Popolare sono pari al 9,4% in termini di Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) e al 10,5% in termini di Total Capital Ratio. La decisione trae origine dall’art. 16 (2) (a) della Regolamento comunitario n. 1024 del 15 ottobre 2013 che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente. Al 31 dicembre 2014, il Common Equity Tier 1 ratio (CET 1 ratio) è passato dal 10,1% di marzo 2014 al 11,87%; il Tier 1 Ratio è pari al 12,26% (10,10% a marzo 2014) ed il Total 4 capital Ratio si attesta al 14,62% (12,72% a marzo 2014) ( ). Nell’esercizio 2014, Banco Popolare ha attuato un’operazione di aumento del capitale sociale, conclusasi in aprile 2014, accolta con favore da soci e azionisti, oltre che dal mercato, tramite l’integrale sottoscrizione delle n. 166.473.775 azioni ordinarie di nuova emissione di Banco Popolare, per un controvalore di Euro 1.498.263.975,00, senza che si sia reso necessario l’intervento del consorzio di garanzia. Tale operazione di aumento del capitale ha consentito il rafforzamento del patrimonio di Banco Popolare. L’operazione era sostanzialmente finalizzata all’incremento dei coefficienti patrimoniali in relazione ai vincoli di cui alla normativa comunitaria – quindi anche in relazione al Comprehensive Assessment e al passaggio del Banco sotto la vigilanza della BCE, avvenuto nel mese di novembre 2014 – e al sostegno dello sviluppo aziendale in linea di continuità con i consolidati indirizzi gestionali. Alla data del 31 dicembre 2014, il Gruppo rispetta quindi i requisiti patrimoniali sopra descritti. Si precisa che il CET 1 ratio pro-forma, calcolato sulla base delle regole che saranno in vigore al termine del periodo transitorio (c.d. CET 1 ratio fully phased), è stimato pari all’11,3%. Indicatori di rischiosità creditizia La seguente tabella contiene gli indicatori di rischiosità creditizia dell’Emittente su base consolidata, alla data del 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013, posti a confronto con i (4) Date le consistenti modifiche regolamentari introdotte con le nuove regole previste dal Framework di Basilea 3, non è possibile raffrontare i nuovi valori con quelli al 31 dicembre 2013, calcolati in linea con la vecchia normativa prudenziale (Basilea 2). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 31 corrispondendoti dati di sistema dell’Emittente. riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella Indicatori di rischiosità creditizia 31 dicembre 2014 Dati di sistema al 31 dicembre 2014 31 dicembre 2013 Dati di sistema al 31 dicembre 2013 Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi 12,01% 10,70%. 9,72% 9,4% Sofferenze Nette su Impieghi Netti 7,52% n.d. 6,42% n.d. Partite Anomale Lorde su Impieghi Lordi (*) 24,71% 18,50% 20,92% 16,60% Partite Anomale Nette su Impieghi Netti (*) 17,85% n.d. 16,27% n.d. Rapporto di copertura delle sofferenze 43,00% 60,30%. 37,91% 58,60% Rapporto di copertura delle partite anomale 34,22% 46,60% 26,85% 44,60% Sofferenze nette su Patrimonio netto 74,40% n.d. 67,64% n.d. Grandi Esposizioni (valore ponderato) su impieghi netti 5,40% n.d. 3,13% n.d. Grandi Esposizioni su impieghi netti 56,89% (*) - La voce “Partite Anomale” corrisponde ai c.d. “Crediti Deteriorati”, che comprendono i crediti in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti. Il numero delle “Grandi Esposizioni”, al 31 dicembre 2014, è pari a 9, così ripartite: 4 verso enti creditizi regolamentati; 5 verso altri soggetti (lo Stato Italiano, soggetti della pubblica amministrazione e soggetti preposti al funzionamento dei mercati finanziari, ovvero il London Stock Exchange). Con riferimento al processo di classificazione e valutazione dei crediti ed al fine di garantire una informativa adeguata ed omogenea sugli impatti contabili dell’esercizio di Comprehensive Assessment, in data 30 gennaio 2015, la Consob ha inviato a tutte le banche partecipanti a tale esercizio la richiesta di fornire nella relazione finanziaria annuale (ai sensi dell’articolo 114, comma 5 del D.Lgs n. 58/98) l’informativa nel seguito illustrata, che integra ed aggiorna quella precedentemente fornita nel resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2014. In data 26 ottobre 2014, il Supervisory Board e il Governing Council della BCE hanno approvato il Final Report and Results dell'esercizio di Comprehensive Assessment. Tale esercizio è stato condotto dalla BCE in collaborazione con le autorità di vigilanza nazionali e si è articolato nelle seguenti fasi: AQR sui dati contabili a fine 2013 che ha comportato una revisione della qualità degli attivi ed un controllo dell'adeguatezza delle valutazioni dei medesimi, nonché delle garanzie e dei relativi accantonamenti; Stress Test, condotto in stretta collaborazione con la European Banking Authority (EBA), che ha esaminato la tenuta dei bilanci bancari in condizioni di stress. Gli esiti dello Stress Test riflettono l'impatto dell'applicazione di due scenari predefiniti D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 32 denominati “baseline” e “adverse” i quali non costituiscono previsioni né sulla performance finanziaria futura né sui ratio patrimoniali attesi delle banche interessate. Il Gruppo ha superato l'esercizio grazie alle misure di rafforzamento patrimoniale già realizzate nel primo semestre 2014: il CET1 ratio post AQR è risultato pari all’11,50% rispetto ad una soglia minima richiesta dell’8,0% (+350 p.b. di surplus corrispondente a oltre 1,8 miliardi); il CET1 ratio post impatto Stress Test condotto secondo lo scenario baseline è risultato pari al 10,26% rispetto ad una soglia minima richiesta dell’8,0% (+226 p.b. di surplus); il CET1 ratio post impatto Stress Test condotto secondo lo scenario adverse è risultato pari all’8,29% rispetto ad una soglia minima richiesta del 5,5% (+279 p.b. di surplus). In maggior dettaglio, l’esercizio di AQR, condotto nell’ambito del Comprehensive Assessment, ha evidenziato “aggiustamenti” rispetto ai valori espressi nel bilancio al 31 dicembre 2013 per un ammontare complessivo pari a 1.603 milioni al lordo dei relativi effetti fiscali. L’impatto sul Common Equity Tier 1 Capital, al 31 dicembre 2013, è risultato pari a 1.080 milioni. Con riferimento al processo di classificazione dei crediti, la BCE ha inviato la banca a formalizzare una policy e implementare processi che garantiscano la corretta identificazione e gestione dei cosiddetti “forborne loans” in coerenza con quanto previsto dalla definizione fornita dall’EBA nel proprio Implementing Technical Standard (ITS) pubblicato in bozza il 21 ottobre 2013 e definitivamente approvato dalla Commissione Europea il 9 gennaio 2015. In data 11 Novembre 2014 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato una nuova policy in materia di “Esposizioni oggetto di concessione di tolleranza”, che recepisce le disposizioni dell’EBA. La nuova policy disciplina i principi e i criteri da adottare per la classificazione delle esposizioni come “credito forborne”, siano esse performing o non performing. Le disposizioni della nuova policy e le conseguenti integrazioni al sistema informativo sono state rese operative a partire dal 28 Gennaio 2015. Ai fini dell’individuazione del “credito forborne”, le disposizioni della nuova policy sono state accompagnate da interventi sul work flow relativo ai processi di concessione del credito al fine di supportare e documentare la verifica della sussistenza delle condizioni di difficoltà finanziaria del cliente, nonché l’identificazione delle concessione di eventuali misure di tolleranza che sono alla base della classificazione delle esposizioni “forborne”. Al 31 marzo 2015 sono in corso di implementazione i processi organizzativi e le procedure informatiche necessari per una puntuale identificazione, monitoraggio e gestione dell’evoluzione delle “esposizioni oggetto di concessione”, di conseguenza, le suddette implementazioni troveranno completa applicazione nel corso del 2015. Alla luce delle circostanze descritte poc’anzi, l’informazione relativa all’ammontare delle esposizioni oggetto di concessione non è stata esplicitata. La seguente tabella riporta la composizione delle partite anomale lorde dei crediti verso la clientela del Gruppo Banco Popolare al 31 dicembre 2014, poste a confronto con quelle al 31 dicembre 2013. Composizione partite anomale lorde D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 33 Voci (Dati espressi in Milioni di euro) 31 dicembre 2014 31 dicembre 2013 Variazione % -Sofferenze 10.526,8 8.904,7 18,2% -Incagli 9.008,4 8.104,9 11,1% -Esposizioni ristrutturate 1.714,7 1.317,0 30,2% -Esposizioni scadute 414,8 831,3 - 50,1% Esposizioni deteriorate 21.664,7 19.157,9 13,1% Crediti in bonis 65.996,5 72.425,0 - 8,9% Totale dei crediti lordi vs clientela 87.661,2 91.582,8 - 4,3% La seguente tabella riporta la composizione delle partite anomale nette dei crediti verso la clientela del Gruppo Banco Popolare al 31 dicembre 2014, poste a confronto con quelle al 31 dicembre 2013. Composizione partite anomale nette Voci 31 dicembre 2014 31 dicembre 2013 Variazione % -Sofferenze 6.000,0 5.528,6 8,5% -Incagli 6.654,8 6.627,7 0,4% -Esposizioni ristrutturate 1.251,1 1.083,8 15,4% -Esposizioni scadute 344,4 773,6 -55,5% Esposizioni deteriorate 14.250,2 14.013,7 1,7% Crediti in bonis 65.573,4 72.135,3 -9,1% Totale dei crediti netti vs clientela 79.823,6 86.149,0 -7,3% (Dati espressi in Milioni di euro) Le esposizioni deteriorate (sofferenze, incagli, crediti ristrutturati ed esposizioni scadute), al netto delle rettifiche di valore, ammontano, al 31 dicembre 2014, a 14.250,2 milioni ed evidenziano una crescita dell’1,7% rispetto ai 14.013,7 milioni di inizio anno. Tale dinamica si è riflessa in una maggiore incidenza delle attività deteriorate nette sul totale dei crediti netti verso la clientela, che passa dal 16,3% di fine 2013 al 17,9% di fine dicembre 2014 (era 17,8% anche al 30 settembre 2014); analogo incremento si registra nel livello di incidenza calcolato al lordo delle rettifiche di valore che sale al 24,7% (22,9% al 30 settembre 2014) dal 20,9% di fine 2013. Includendo anche i crediti oggetto di stralcio, la copertura dei crediti deteriorati è pari al 44,6% in forte aumento rispetto al 37,6% del 31 dicembre 2013. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 34 In maggior dettaglio, le sofferenze al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 10.526,8 milioni ed a 6.000 milioni (rispettivamente +18,2% e +8,5% rispetto al 31 dicembre 2013), mentre l’incidenza sul totale dei crediti verso la clientela, al lordo ed al netto delle rettifiche di valore, ammonta rispettivamente al 12,0% ed al 7,5% (9,7% e 6,4% i corrispondenti dati al 31 dicembre 2013). Tenendo conto dei crediti in sofferenza vantati nei confronti di debitori assoggettati a procedure concorsuali che alla data del 31 dicembre sono ancora in corso ma che sono stati già oggetto di cancellazione, il livello di copertura risulta pari al 58,8% in forte aumento rispetto al dato del 31 dicembre 2013 pari al 54,7%. Le posizioni incagliate al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 9.008,4 milioni ed a 6.654,8 milioni (rispettivamente +11,1% e +0,4% rispetto al 31 dicembre 2013), mentre l’incidenza sul totale dei crediti verso la clientela al lordo ed al netto delle rettifiche di valore ammonta rispettivamente al 10,3% ed all’8,3% (8,9% e 7,7% i dati corrispondenti della fine dello scorso esercizio). Il livello di copertura si attesta al 26,1%, in forte crescita rispetto al 18,2% registrato alla fine dello scorso esercizio. Le esposizioni ristrutturate al lordo delle rettifiche di valore risultano pari a 1.714,7 milioni e rilevano una crescita del 30,2% rispetto ai corrispondenti valori di fine esercizio 2013; al netto delle rettifiche di valore i crediti ristrutturati ammontano a 1.251,1 milioni, in crescita del 15,4% rispetto al 31 dicembre scorso. Il livello di copertura sale al 27,0% rispetto al 17,7% registrato a fine 2013. Le esposizioni scadute al lordo e al netto delle rettifiche di valore risultano pari rispettivamente a 414,8 ed a 344,4 milioni, in calo, rispettivamente, del 50,1% e del 55,5% rispetto alla fine del 2013. Il livello di copertura è salito al 17,0%, in forte crescita rispetto al 6,9% di fine esercizio 2013. La copertura dei crediti in bonis subisce una forte crescita, attestandosi allo 0,64% (0,38% al 30 giugno 2014) dallo 0,40% del 31 dicembre 2013. Se si escludono le operazioni di pronti contro termine e prestito titoli per circa 7,2 miliardi, che rappresentano forme tecniche garantite dunque non hanno rettifiche collettive, la copertura dei crediti in bonis sale allo 0,72% (escludendo anche le operazioni con parti correlate sostanzialmente prive di rischio ammontanti a circa 1,1 miliardi, la copertura dei crediti in bonis sale allo 0,73%). La tabella che segue indica il costo del rischio del credito rappresentato come rapporto tra le rettifiche su crediti e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela. Rapporto rettifiche nette su crediti netti (costo del rischio del credito) 31 dicembre 2014 Dati espressi in Migliaia di euro Crediti netti verso clientela 79.823.603 Rettifiche di valore nette su crediti verso clientela 3.561.431 Rettifiche nette / Crediti netti 4,46% *** D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 35 ESPOSIZIONE IN TITOLI DI DEBITO NEI CONFRONTI DEGLI STATI SOVRANI Esposizioni dell’Emittente su titoli di debito nei confronti di Stati Sovrani sulla base del portafoglio contabile di classificazione al 31 dicembre 2014 (fair value) Dati espressi in migliaia di Euro Attività finanziarie detenute per la Attività finanziarie disponibili per la Attività finanziarie detenute fino alla negoziazione vendita scadenza Esposizioni verso Paesi UE 1.416.743 10.201.589 5.217.774 16.836.106 - Italia 1.416.085 10.097.952 5.214.187 16.728.224 655 103.637 - 104.292 - altri Paesi UE 3 - 3.587 3.590 Esposizioni verso altri Paesi - - - - 1.416.743 10.201.589 5.217.774 16.836.106 Voci - Spagna Totale Totale Gli investimenti in titoli di debito sovrano verso Paesi UE, in termini di valore di bilancio, rappresentano il 77,5% del portafoglio totale di Gruppo investito in titoli di debito. Detti investimenti sono stati designati nel portafoglio di negoziazione per l’8,6%, per il 61,6% nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, mentre il restante 29,8% risulta classificato nel comparto delle attività finanziarie detenute fino a scadenza. Circa l’86% dell’esposizione complessiva è rappresentata da titoli di debito, con scadenza entro il 2020. Si precisa che l’aggravarsi della situazione del debito sovrano, ed in particolare di quello italiano, potrebbe ingenerare effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo. ESPOSIZIONE TOTALE NEI CONFRONTI DEGLI STATI SOVRANI La seguente tabella indica le esposizioni dell’Emittente su titoli di debito emessi da Governi centrali e locali ed Enti Governativi alla data del 31 dicembre 2014. Esposizioni dell’Emittente su titoli di debito emessi da Governi centrali e locali ed Enti Governativi L’esposizione complessivamente detenuta dal Gruppo Banco Popolare nei confronti degli Stati sovrani, al 31 dicembre 2014, ammonta a 16.740 milioni, così ripartita per singolo Paese (Dati espressi in migliaia di euro): Paese Italia Spagna Valore Nominale al 31 dicembre 2014 Valore di bilancio al 31 dicembre 2014 Fair value al 31 dicembre 2014 15.586.218 16.445.111 16.642.669 100.500 104.292 104.292 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 36 Austria 1.500 1.645 1.645 Altri UE 1.803 1.937 1.945 15.690.021 16.552.985 16.750.551 27.460 29.593 29.593 1.260 60 60 28.720 29.653 29.653 15.718.741 16.582.638 16.780.204 paesi TOTALE PAESI UE USA Argentina TOTALE ALTRI PAESI TOTALE Nel dettaglio, l’esposizione è rappresentata: per 16.582,6 milioni da titoli di debito emessi da governi centrali e locali, di cui 16.552,9 milioni di emittenti di Paesi UE. Tale posizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco Popolare che, alla data del 31 dicembre 2014, detiene complessivamente 15.763 milioni, di cui 15.659,3 milioni riferiti a titoli di Stato italiani. Gli investimenti in titoli di debito sovrano verso Paesi EU, in termini di valore di bilancio, 5 rappresentano il 77,5% ( ) del portafoglio totale di Gruppo investito in titoli di debito. Detti investimenti sono stati designati nel portafoglio di negoziazione per l’8,6%, per il 61,6% nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, mentre il 29,8% risulta classificato nel comparto delle attività finanziarie detenute fino a scadenza. Circa l’86% dell’esposizione complessiva è rappresentata da titoli di debito con scadenza entro il 2020. Nella seguente tabella viene fornito un confronto dei rating forniti dalle società di rating Moody’s, DBRS e Fitch per gli Stati Sovrani in relazione ai quali il Gruppo è esposto. Tabella 11 – Rating Stati Sovrani in relazione ai quali il Gruppo è esposto Moody’s DBRS Fitch - Italia Baa2 A (L) BBB+ - Spagna Baa2 A (lL) BBB+ Rating Paesi / Società di rating: - Austria - U.S.A. Aaa Aaa AAA AAA AA+ AAA 5 ( ) L’esposizione detenuta dal Banco Popolare nei confronti dei Paesi UE è rapportata alla sommatoria delle seguenti voci: 20) attività finanziarie detenute dalla negoziazione – titoli di debito; 30) attività finanziarie valutate al fair value – titoli di debito; 40) attività finanziarie disponibili per la vendita – titoli di debito; 50) attività finanziarie detenute fino alla scadenza – titoli di debito; 60) crediti verso banche – titoli di debito; 70) crediti verso clientela – titoli di debito. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 37 - Argentina Ca SD RD *Fonte dati Bloomberg 18/05/2015 Indicatori di liquidità La seguente tabella contiene gli indicatori di liquidità dell’Emittente su base consolidata, alla data del 31 dicembre 2014, posti a confronto con quelli relativi al 31 dicembre 2013. Indicatori di liquidità 31 dicembre 2014 31 dicembre 2013 Loan to deposit ratio 92,27% 95,70% Liquidity Coverage ratio >100% >100% Net Stable funding ratio >100% >100% Il Loan to Deposit Ratio esprime il rapporto tra l’ammontare totale degli Impieghi netti e l’ammontare totale della raccolta diretta. Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime il rapporto tra l’ammontare delle attività prontamente monetizzabili disponibili (la cassa ed i titoli prontamente liquidabili detenuti dalla banca) e lo sbilancio monetario progressivo cumulato a 1 mese stimato in condizioni di normalità gestionale. Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è determinato rapportando l’ammontare complessivo delle Fonti stabili di raccolta (patrimonio della banca, indebitamento a medio/lungo termine, quota stabile dei depositi) al valore degli Impieghi di medio/lungo periodo. Le stime relative agli indici LCR (Liquidity Coverage Ratio) e NSFR (Net Stable Funding Ratio) sono in linea con i target richiesti da Basilea 3 e, in particolare, si collocano al di sopra del 100%. Gli attivi stanziabili presso la BCE e non utilizzati, al netto degli haircut, ammontano a 14,1 miliardi, rappresentati esclusivamente da un portafoglio libero di titoli governativi italiani (erano 17,3 miliardi al 30 settembre 2014 e 15,6 al 31 dicembre 2013). Al 31 dicembre 2014, l’esposizione del Gruppo nei confronti della BCE per operazioni di rifinanziamento a lungo termine è pari a 12 milioni. Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria il valore al 31 dicembre 2014 si è attestato al 4,9%. Si ricorda che tale indicatore è, attualmente e fino al 2016, non vincolante. Il Comitato di Basilea ha proposto un livello minimo del 3%. Conto economico La seguente tabella contiene i principali dati di conto economico dell’Emittente su base consolidata tratti dal bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2014, posti a confronto con quelli relativi al 31 dicembre 2013. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 38 Principali dati di conto economico (Dati espressi in migliaia di euro) (*) 31 dicembre 2014 31 dicembre 2013 Variazioni percentuali 2014/2013 Margine di interesse 1.555.575 1.646.982 -5,5% Altri proventi operativi 1.740.245 1.964.990 -11,4% (2.269.328) (2.253.840) 0,7% 1.116.558 1.330.729 -16,1% Risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte Impatto FVO (2.760.811) (543.549) 407,9% (25.988) (95.813) -72,9% Risultato dell’esercizio (1.945.891) (606.295) 220,9% Oneri operativi Risultato della gestione operativa (*) I dati sono rappresentati in forma riclassificata. Si rimanda alla pagina 33 della Relazione Finanziaria Annuale 2014, disponibile sul sito web dell’Emittente, www.bancopopolare.it Il margine di interesse si attesta a 1.555,6 milioni ed evidenzia un decremento del 5,5% rispetto al dato del corrispondente periodo dell’esercizio precedente (1.647,0 milioni), dovuto alla riduzione degli impieghi medi lordi ed al negativo andamento del mark-down, indotto dal sensibile calo dei tassi euribor. Al netto della contribuzione di Banca Italease, il margine di interesse su base trimestrale rimane sostanzialmente stabile. L’aggregato degli altri proventi operativi, che include le commissioni nette, gli altri proventi di gestione e il risultato netto finanziario (senza FVO), evidenzia una contrazione dell’11,4% nel confronto con l’esercizio precedente. In particolare, le commissioni nette ammontano a 1.385,4 milioni e risultano sostanzialmente invariate rispetto al dato dello scorso esercizio (1.387,1 milioni). Il mantenimento del livello commissionale raggiunto lo scorso esercizio è interamente dovuto alla crescita delle commissioni dei servizi di gestione intermediazione e consulenza. Gli altri proventi di gestione sono pari a 138,9 milioni e sono in calo rispetto ai 189,2 milioni registrati nello scorso esercizio, calo dovuto sostanzialmente alla riduzione dell’ammontare delle “commissioni di istruttoria veloce” addebitate alla clientela, conseguenza anche della contrazione del volume medio degli impieghi. Infine il risultato netto finanziario (senza FVO) registrato al 31 dicembre 2014 è positivo e pari a 215,9 milioni rispetto ai 388,7 milioni dell’esercizio precedente. Nel confronto occorre ricordare che lo scorso esercizio beneficiava di impatti positivi straordinari (tra cui gli effetti del riacquisto di passività finanziarie emesse dal Gruppo per 37,6 milioni e plusvalenze da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 77,6 milioni). Inoltre, il contributo fornito dall’operatività sviluppata dalla controllata Banca Aletti, pari a 116,2 milioni al 31 dicembre 2014, risulta in calo rispetto ai 181,4 milioni dello scorso esercizio, in seguito alla minore attività di strutturazione di prodotti dovuta ad una maggior focalizzazione sui prodotti di risparmio gestito ed al fatto di aver privilegiato una produzione più concentrata sull’emissione di certificates. Gli oneri operativi sono sostanzialmente stabili rispetto al 2013 (+0,7%): le spese per il personale sono pari a 1.432,3 milioni, in calo dell’1,0% rispetto ai 1.446,7 milioni dello scorso esercizio. Le spese addebitate al conto economico dell’esercizio comprendono l’onere stimato derivante dagli accordi raggiunti con le Organizzazioni Sindacali per la fuoriuscita di 578 persone (138,2 milioni). Tali oneri sono stati in parte compensati dalla D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 39 riduzione di retribuzioni variabili e di altri oneri accantonati in sede di redazione del bilancio dello scorso esercizio. Anche le altre spese amministrative presentano una diminuzione (3,3% rispetto al 2013) per effetto della rilevazione dell’insussistenza di alcuni debiti stanziati nel corso del precedente esercizio per 7 milioni. Gli oneri operativi includono anche rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, in crescita di circa 60 milioni, principalmente per effetto delle svalutazioni registrate su alcuni immobili per allinearne il valore di bilancio a quello espresso dalle perizie aggiornate. Il cost/income di periodo, calcolato come il rapporto tra il totale degli oneri operativi ed il totale dei proventi al netto dell’impatto della variazione del merito creditizio, risulta pari al 61,3%. Il risultato della gestione operativa ammonta a -1.116,6 milioni, in calo rispetto ai 1.330,7 milioni dello scorso esercizio, sostanzialmente imputabile alla contrazione del risultato netto finanziario sopra descritta. Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte è negativo e pari a 2.760,8 milioni a fronte della perdita lorda di 543,5 milioni realizzata nello scorso esercizio. Tale risultato risente, oltre che delle descritte dinamiche, anche dell’incidenza straordinaria delle rettifiche di valore su crediti verso clientela, pari a 3.561,4 milioni (rispetto ai 1.691,4 milioni dello scorso esercizio). Il significativo livello delle rettifiche trova principale giustificazione nelle decisioni assunte a seguito dell’analisi dei risultati dell’esercizio di AQR svolta successivamente alla messa a disposizione dei dettagli da parte della BCE. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi lordi, è su base annua pari a 406 b.p., rispetto ai 185 b.p. registrati nello scorso esercizio. Inoltre il conto economico dell’esercizio 2014 è stato impattato dalla rilevazione di rettifiche di valore sull’avviamento attribuito alla Cash Generating Unit ”Private & Investment Banking” per 200 milioni e sulle attività immateriali a vita definita relative alla client relationship per 39 milioni. Nell’esercizio 2013 non era stato rilevato alcun impairment, anzi il conto economico del 2013 aveva beneficiato della rilevazione di una ripresa netta di valore a fronte delle partecipazioni per complessivi 95,2 milioni di fatto riconducibile alla partecipazione detenuta in Agos Ducato (105,8 milioni). Come più sopra ricordato, il risultato dell’esercizio è influenzato dall’impatto della variazione del merito creditizio delle passività emesse valutate al fair value (FVO), esposto in una voce separata del conto economico riclassificato. Tale impatto è risultato negativo per 38,8 milioni (-26 milioni al netto dell’effetto fiscale). Nell’esercizio 2013 l’impatto era stato pari a -143,2 milioni (-95,8 milioni al netto dell’effetto fiscale). Considerata la possibilità di addebito a soci terzi di perdite per 38,7 milioni (nel 2013 erano state addebitate ai soci di minoranza perdite per 13,7 milioni), e gli impatti della FVO in precedenza illustrati, il 2014 si chiude con una perdita d’esercizio pari a 1.945,9 milioni, rispetto alla perdita di 606,3 milioni del precedente periodo amministrativo. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 40 Stato Patrimoniale La seguente tabella contiene i principali dati di stato patrimoniale dell’Emittente su base consolidata alla data del 31 dicembre 2014, posti a confronto con quelli relativi al 31 dicembre 2013. Principali dati di stato patrimoniale (Dati espressi in migliaia di euro) 31 dicembre 2014 31 dicembre 2013 Patrimonio Netto del Gruppo 8.064.219 8.173.614 Capitale sociale 6.092.996 4.294.150 Attività Finanziarie (*) 26.190.599 23.949.013 (**) Impieghi Netti 79.823.603 86.148.995 Impieghi Lordi 87.661.197 91.582.834 123.081.686 125.401.527 (**) Raccolta diretta 86.513.468 90.017.669 Raccolta indiretta 66.476.003 63.843.161 Totale Attivo (*) La voce “Attività finanziarie” comprende le seguenti voci dell’attivo di stato patrimoniale: 20) Attività finanziarie detenute per la negoziazione; 30) Attività finanziarie valutate al fair value; 40) Attività finanziarie disponibili per la vendita; 50) Attività finanziarie detenute sino alla scadenza; 80) Derivati di copertura. (**) Il dato è stato riesposto per un confronto omogeneo. SI rimanda alla Sezione A_3 della Nota Integrativa, pagina 178 della Relazione Finanziaria Annuale 2014, disponibile sul sito web dell’Emittente, www.bancopopolare.it. Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2014, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato dell’esercizio, ammonta a 8.064,2 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2013, pari a 8.173,6 milioni. Nel corso dell’esercizio si è perfezionata l’operazione di aumento di capitale, conclusa nel mese di aprile, che ha portato alla rilevazione di un incremento dei mezzi propri, al netto dei costi direttamente imputabili, pari a 1.459,4 milioni. Il capitale sociale del Banco Popolare ha inoltre registrato gli effetti derivanti dal perfezionamento dell’operazione di incorporazione del Credito Bergamasco nella Capogruppo che ha comportato l’emissione di n. 19.332.744 nuove azioni ordinarie attribuite a favore degli azionisti del Credito Bergamasco, per un controvalore complessivo di 300,6 milioni, nella misura di n. 1,412 azioni ordinarie Banco Popolare per ogni azione ordinaria Credito Bergamasco portata in concambio. Sono stati inoltre registrati gli effetti del rimborso del prestito obbligazionario convertibile Banco Popolare 2010/2014 4,75%, giunto a scadenza in data 24 marzo, che ha comportato l’addebito di 9,1 milioni in contropartita del patrimonio di Gruppo. Infine la redditività complessiva registrata nell’esercizio, per la quota di pertinenza del Gruppo, è risultata negativa per 1.848,7 milioni. Quest’ultima include la perdita dell’esercizio pari a 1.945,9 milioni e la variazione positiva delle riserve da valutazione pari a 97,2 milioni. Il capitale sociale al 31 dicembre 2014 risulta pari a 6.093 milioni ed è costituito da n. 362.179.606 azioni ordinarie (n. 1.763.730.870 azioni ordinarie alla fine del 2013). Il capitale sociale del Banco Popolare, oltre agli impatti sopra ricordati, ha inoltre registrato D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 41 gli effetti derivanti dal raggruppamento delle azioni in circolazione nel rapporto di n. 1 nuova azione ordinaria con godimento regolare ogni n. 10 azioni ordinarie esistenti, al fine di semplificare i processi amministrativi di gestione dell’elevato numero di azioni in circolazione. Al 31 dicembre 2014, gli impieghi netti complessivi hanno raggiunto la consistenza di 79.823,6 milioni, in calo del 7,3% rispetto al dato di 86.149,0 milioni del 31 dicembre 2013. La riduzione ha interessato tutte le forme tecniche di impiego ad eccezione dei comparti dei “titoli di debito” e delle “carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto”. Al lordo delle rettifiche di valore, gli impieghi del Gruppo ammontano a 87.661,2 milioni ed evidenziano un decremento del 4,3% rispetto ai 91.582,8 milioni di inizio anno (-2,5% rispetto al 30 settembre 2014). La raccolta diretta al 31 dicembre 2014 ammonta a 86,5 miliardi ed evidenzia un decremento del 3,9% rispetto ai 90,0 miliardi del 31 dicembre 2013 ed un incremento dell’1,2% rispetto agli 85,5 miliardi del 30 settembre 2014. Il calo registrato su base annua, correlato all’analoga diminuzione del volume degli attivi, è imputabile alla diminuzione della raccolta obbligazionaria (principalmente retail), influenzato dalla parziale sostituzione con altre forme di raccolta meno onerose, e dal piano di rimborsi finalizzato a ridurre il costo complessivo della raccolta. La riduzione della componente illustrata ha trovato parziale compensazione nella crescita sia della raccolta in senso stretto rappresentata da conti correnti e depositi (+9,1% su base annua e +3,4% su base trimestrale), sia delle operazioni di pronti contro termine e prestito titoli. La riduzione della raccolta diretta è inoltre in larga misura compensata dalla stabile liquidità generata dallo stock di certificates, pari a 3,8 miliardi di valore nominale al 31 dicembre 2014 (1,6 miliardi al 31 dicembre 2013). La raccolta indiretta ammonta a 66,5 miliardi, in aumento del 4,1% rispetto ai 63,8 miliardi di inizio anno (-0,8% rispetto alle consistenze al 30 settembre 2014, che erano pari a 67 miliardi). L’aumento registrato nel 2014 è imputabile esclusivamente alla componente della raccolta gestita (+13,2% rispetto ad inizio anno), mentre la raccolta amministrata risulta in calo (-3,3% rispetto al dato di fine esercizio 2013). La crescita deriva principalmente dai collocamenti di quote di fondi e Sicav (+20,8% rispetto a fine 2013) e di polizze assicurative (+10,0%). *** Sono di seguito riportati, inoltre, i principali dati finanziari e patrimoniali riferiti all’Emittente, su base consolidata, tratti dai resoconti intermedi di gestione al 31 marzo 2015 ed al 31 marzo 2014, non soggetti a revisione contabile da parte della Società di Revisione. Fondi Propri e coefficienti patrimoniali Le seguenti tabelle contengono una sintesi delle voci dei Fonti Propri (che nella precedente disciplina costituivano il “patrimonio di vigilanza”) e degli indicatori di adeguatezza patrimoniale più significativi riferiti all’Emittente su base consolidata, alla data del 31 marzo 2015, posti a confronto con quelli relativi al 31 dicembre 2014. Fondi Propri e coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2015 31 marzo 2015 Dati in milioni di Euro D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 31 dicembre 2014 42 6.873,8 7.017,3 5.858,0 5.882,2 1.015,8 1.135,1 CET 1 Ratio 11,43% 11,87% Tier 1 Capital ratio 11,83% 12,26% Total Capital ratio 13,89% 14,62% Attività di rischio ponderate 49.498,8 47.986.763 RWA/Totale attivo 39,30% 38,79% Totale Fondi Propri Patrimonio di Base (Tier 1) Patrimonio Supplementare (Tier 2) Con riferimento alla tabella che precede, si segnala che, al 31 marzo 2015, in concomitanza alla riduzione dell’importo dei fondi propri, le attività di rischio ponderate si sono anche incrementate per complessivi 1.512 milioni, in particolare: si evidenziano maggiori rischi di credito (dovuti a metodi standard più avanzati) per un importo pari a 899 milioni, maggiori rischi di mercato (dovuti a metodi standard più avanzati) per un importo pari a 569 milioni, e un maggior rischio di aggiustamento valutazione credito (CVA) per un importo pari a 43 milioni. L’insieme dei fattori sopra descritti ha, pertanto, generato le relative riduzioni dei coefficienti di vigilanza. Si segnala, inoltre, che in data 25 febbraio la BCE ha comunicato al Banco Popolare la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco è tenuto a rispettare in via continuativa. La decisione trae origine dall’art. 16 (2) (a) della Regolamento comunitario n. 1024 del 15 ottobre 2013 che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente. I livelli minimi richiesti dalla BCE sono pari al 9,4% in termini di Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) e al 10,5% in termini di Total Capital Ratio. L’attuale livello dei fondi propri consente al Banco Popolare di rispettare ampiamente la richiesta dalla BCE, sia avendo a riferimento le regole di calcolo oggi applicabili nel cosiddetto periodo transitorio, sia considerando le regole che dovranno essere utilizzate a regime. Indicatori di rischiosità creditizia La seguente tabella contiene gli indicatori di rischiosità creditizia dell’Emittente su base D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 43 consolidata, alla data del 31 marzo 2015 ed al 31 marzo 2014. Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi 31 marzo 2015 (**) 12,13% 31 marzo 2014 (**) 10,20% 7,65% 6,81% 24,26% 21,60% 17,47% 16,89% 42,47% 37,28% 34,32% 26,53% 73,46 71,07% Grandi Esposizioni (valore ponderato) su impieghi netti 6,36% 3,03% Grandi Esposizioni su impieghi netti 62,44% 45,99% Sofferenze Nette su Impieghi Netti Partite Anomale Lorde su Impieghi Lordi (*) Partite Anomale Nette su Impieghi Netti (*) Rapporto di copertura delle sofferenze Rapporto di copertura delle partite anomale Sofferenze nette su Patrimonio netto La voce “Partite Anomale” corrisponde ai c.d. “Crediti Deteriorati”, che comprendono i crediti in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti. (**) si segnala che i dati di sistema al 31 marzo 2015 non sono disponibili. (*) Il numero delle “Grandi Esposizioni”, al 31 marzo 2015, è pari a 10, così ripartite: 4 verso enti creditizi regolamentati; 1 soggetto del settore finanziario regolamentato; 5 verso altri soggetti (lo Stato Italiano, soggetti della pubblica amministrazione e soggetti preposti al funzionamento dei mercati finanziari, ovvero il London Stock Exchange). Le esposizioni deteriorate, al lordo delle rettifiche di valore ammontano al 31 marzo 2015 a 21.499,7 milioni, stabili rispetto a inizio anno (-0,8%) ma in crescita del 9,4% rispetto al dato del 31 marzo 2014 pari a 19.658,5 milioni. Al netto delle rettifiche di valore, ammontano al 31 marzo 2015 a 14.121,6 milioni in flessione sia rispetto ai 14.250,2 milioni di inizio anno, sia rispetto al dato di 14.443,3 milioni del 31 marzo 2014. Tale dinamica si è riflessa in una diversa incidenza delle attività deteriorate nette sul totale dei crediti verso la clientela netti, che passa dal 17,9% di fine anno al 17,5% di fine marzo 2015 (mentre al 31 marzo 2014 era del 16,9%); analogo andamento si registra nel livello di incidenza calcolato al lordo delle rettifiche di valore che cala al 24,3% dal 24,7% di fine 2014 (ma al 31 marzo 2014 era pari al 21,6%). Includendo anche i crediti oggetto di stralcio, la copertura dei crediti deteriorati è pari al 45,1% in aumento rispetto al 44,6% del 31 dicembre 2014 e al 37,6% di dodici mesi prima. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 44 Indicatori di liquidità La seguente tabella contiene gli indicatori di liquidità dell’Emittente su base consolidata, alla data del 31 marzo 2015, posti a confronto con quelli relativi al 31 marzo 2014. Indicatori di liquidità 31 marzo 2015 31 marzo 2014 94,32% 96,06% >100% >100% Loan to deposit ratio Liquidity Coverage ratio ≈95% >100% Net Stable funding ratio (*) (*) Calcolato secondo le più recenti regole del Quantitative Impact Study – dato non ancora vincolante in quanto le regole di determinazione verranno definite entro il 31.12.2015. Il Loan to Deposit Ratio esprime il rapporto tra l’ammontare totale degli Impieghi e l’ammontare totale della raccolta diretta. Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime il rapporto tra l’ammontare delle attività prontamente monetizzabili disponibili (la cassa ed i titoli prontamente liquidabili detenuti dalla banca) e lo sbilancio monetario progressivo cumulato a 1 mese stimato in condizioni di normalità gestionale. Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è determinato rapportando l’ammontare complessivo delle Fonti stabili di raccolta (patrimonio della banca, indebitamento a medio/lungo termine, quota stabile dei depositi) al valore degli Impieghi di medio/lungo periodo. Conto economico La seguente tabella contiene i principali dati di conto economico dell’Emittente su base consolidata, alla data del 31 marzo 2015 posti a confronto con quelli relativi al 31 marzo 2014. Principali dati di conto economico (Dati espressi in migliaia di euro) 31 marzo 2015 Margine di interesse Altri proventi operativi (*) Oneri operativi Risultato della gestione operativa Risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte Impatto FVO 31 marzo 2014 Variazioni percentuali 2015/2014 387.573 372.545 4,0% 541.778 500.683 8,2% (539.493) (554.733) (2,7%) 414.504 337.853 22,7% 186.258 5.859 n.d. (8.447) (20.113) (58,0%) D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 45 Risultato di esercizio di pertinenza della Capogruppo 208.781 (18.954) n.d (*) Risultati esposti escludendo gli effetti della variazione del merito creditizio (FVO), esposta in voce separata del conto economico riclassificato. Il margine di interesse si attesta a 387,6 milioni ed evidenzia un incremento del 4,0% rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio (372,5 milioni), e risulta sostanzialmente allineato alla contribuzione del quarto trimestre 2014 (388,3 milioni). L’andamento della voce è stato caratterizzato da volumi medi di impieghi e raccolta in flessione, più che compensati però dal recupero dello spread medio totale sulla clientela. L’aggregato degli altri proventi operativi, che include le commissioni nette, gli altri proventi di gestione e il risultato netto finanziario (senza FVO), evidenzia una crescita dell’8,2% nel confronto con il primo trimestre dell’esercizio precedente. In particolare, le commissioni nette ammontano a 422,3 milioni ed evidenziano una crescita del 13,6% rispetto al dato del 31 marzo 2014 (371,7 milioni). La contribuzione del trimestre in corso rappresenta la miglior performance trimestrale di sempre del Gruppo ed è stata ottenuta grazie alla crescita delle commissioni dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza che sono risultate pari a 246,4 milioni, in aumento del 25,0% rispetto ai 197,1 milioni del primo trimestre 2014. Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 28,3 milioni, in calo rispetto ai 40,6 milioni registrati nel primo trimestre 2014, calo dovuto sostanzialmente alla riduzione dell’ammontare delle “commissioni di istruttoria veloce” addebitate alla clientela, conseguenza anche della contrazione del volume medio degli impieghi. Infine il risultato netto finanziario (senza FVO) registrato al 31 marzo 2015 è positivo e pari a 91,2 milioni, in crescita rispetto agli 88,4 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. A tale risultato hanno contribuito la controllata Banca Aletti per 46,9 milioni, in linea con quanto realizzato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio (+47,1 milioni) e la buona performance dell’attività di negoziazione e del portafoglio titoli in generale. Gli oneri operativi sono in calo del 2,7% rispetto al primo trimestre 2014: in particolare le spese per il personale, pari a 341,4 milioni, evidenziano una riduzione dello 0,8% nonostante l’aumento retributivo contrattuale previsto dal precedente CCNL. Le altre spese amministrative sono invece in crescita del 2,3% rispetto al 31 marzo 2014 che peraltro beneficiava di una componente straordinaria positiva di circa 7 milioni derivante dall’insussistenza di alcuni debiti stanziati nel corso del precedente esercizio. Gli oneri operativi includono anche rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali per 32,5 milioni, rispetto al dato di 48,8 milioni del primo trimestre 2014 che includeva svalutazioni per 17,6 milioni registrate su alcuni immobili per allinearne il valore di bilancio a quello espresso dalle perizie aggiornate. Le rettifiche di valore rilevate sugli immobili del Gruppo nel primo trimestre 2015 sono invece limitate a 3,8 milioni. Per effetto delle positive dinamiche sopra illustrate, il risultato della gestione operativa ammonta a 414,5 milioni, in crescita rispetto ai 337,9 milioni del primo trimestre 2014 (+22,7%) Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 186,3 milioni a fronte dei 5,9 milioni realizzati nel corrispondente periodo dello scorso esercizio. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 46 A tale risultato hanno contribuito altresì minori rettifiche di valore su crediti verso clientela (181,4 milioni nel primo trimestre 2015 rispetto ai 328 milioni del primo trimestre 2014), grazie al rallentamento della crescita dei crediti deteriorati che ha di fatto dimezzato il costo del credito, parzialmente compensate dai maggiori accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri (43,2 milioni al 31 marzo 2015 rispetto a 1,5 milioni del 31 marzo 2014) resi necessari a fronte della passività emersa dalla inattesa decisione sfavorevole della Corte di Cassazione relativa alla vertenza fiscale di una controllata (per 17,7 milioni) e a fronte del contributo che il Gruppo sarà chiamato a versare al Fondo di Risoluzione Nazionale, stimato in 23 milioni. Come più sopra ricordato, il risultato del periodo è influenzato dall’impatto della variazione del merito creditizio delle passività emesse valutate al fair value (FVO), esposto in una voce separata del conto economico riclassificato. Tale impatto è risultato negativo per 12,6 milioni (-8,4 milioni al netto dell’effetto fiscale). Nel primo trimestre 2014 l’impatto era stato pari a -30,1 milioni (-20,1 milioni al netto dell’effetto fiscale). Considerata la possibilità di addebito a soci terzi di perdite per 3,9 milioni (nel primo trimestre 2014 erano state addebitate ai soci di minoranza perdite per 0,7 milioni), e gli impatti della FVO in precedenza illustrati, il primo trimestre 2015 si chiude con un utile di periodo pari a 208,8 milioni, rispetto alla perdita di 19 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Stato patrimoniale La seguente tabella contiene i principali dati di stato patrimoniale dell’Emittente su base consolidata alla data del 31 marzo 2015, posti a confronto con quelli relativi al 31 dicembre 2014. Principali dati di stato patrimoniale (Dati espressi in migliaia di euro) 31 marzo 2015 31 dicembre 2014 Patrimonio Netto del Gruppo 8.418.715 8.064.219 Capitale sociale 6.092.996 6.092.996 Attività Finanziarie (*) 29.120.427 26.190.599 Impieghi Netti 80.834.608 79.823.603 Impieghi Lordi (in miliardi di Euro) 88.635.351 87.661.197 Totale Attivo 125.745.643 123.081.686 Raccolta diretta 85.701.335 86.513.468 Raccolta indiretta 73.405.560 66.476.003 (*) La voce “Attività finanziarie” comprende le seguenti voci dell’attivo di stato patrimoniale: 20) Attività finanziarie detenute per la negoziazione; 30) Attività finanziarie valutate al fair value; 40) D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 47 Attività finanziarie disponibili per la vendita; 50) Attività finanziarie detenute sino alla scadenza; 80) Derivati di copertura. Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 31 marzo 2015, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato del periodo, ammonta a 8.418,7 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2014, pari a 8.064,2 milioni. La variazione osservata nel trimestre, pari a 354,5 milioni, è imputabile principalmente alla redditività complessiva registrata nel periodo, per la quota di pertinenza del Gruppo, che è risultata positiva per 345,8 milioni. Quest’ultima include l’utile di periodo pari a 208,8 milioni e la variazione positiva delle riserve da valutazione pari a 137 milioni. Il capitale sociale al 31 marzo 2015, invariato rispetto al 31 dicembre scorso, risulta pari a 6.093 milioni ed è costituito da n. 362.179.606 azioni ordinarie. Al 31 marzo 2015, gli impieghi netti complessivi hanno raggiunto la consistenza di 80.834,6 milioni, in crescita dell’1,3% rispetto al dato di 79.823,6 milioni del 31 dicembre 2014. Gli impieghi lordi ammontano al 31 marzo 2015 a 88.635,4 milioni, in calo del 2,6% rispetto ai 91.003,2 milioni del 31 marzo 2014, ma in crescita dell’1,1% rispetto agli 87.661,2 milioni del 31 dicembre 2014. L’aumento registrato nel trimestre è prevalentemente concentrato sulla forma tecnica dei mutui. La crescita degli impieghi è da attribuirsi alla forte ripresa delle erogazioni di finanziamenti che ha interessato tutti i segmenti (su base annua la crescita è del 44% per i “privati”, dell’82% per lo “small business” e del 134% per il “mid corporate”). La raccolta diretta al 31 marzo 2015 ammonta a 85.701,3 milioni ed evidenzia un decremento dello 0,9% rispetto agli 86.513,5 milioni del 31 dicembre 2014 e del 3,7% rispetto agli 89.022,2 milioni del 31 marzo 2014. Il calo registrato su base annua, correlato all’analoga diminuzione del volume degli attivi, è imputabile alla diminuzione della componente obbligazionaria (principalmente retail) nell’ambito della strategia di contenimento del costo complessivo della raccolta. La riduzione della componente illustrata ha trovato parziale compensazione nella crescita delle componenti meno onerose, rappresentate da conti correnti e depositi (+2,4%) e nell’incremento delle operazioni di pronti contro termine e prestito titoli. Per quanto concerne il comparto dei titoli, la diminuzione registrata nel primo trimestre 2015 è riconducibile ai rimborsi di ulteriori prestiti obbligazionari giunti a scadenza non compensati da nuove emissioni e dall’orientamento manifestato dalla clientela verso la ricerca di rendimenti più favorevoli identificati nei prodotti di risparmio gestito. La raccolta indiretta ammonta a 73.405,6 milioni, in aumento del 10,4% rispetto ai 66.476 milioni di inizio anno e del 9,8% rispetto ai 66.841,1 milioni del 31 marzo 2014. L’aumento su base annua (calcolato su basi rese omogenee) è imputabile sia alla componente gestita, pari a 35.206,5 milioni al 31 marzo 2015 (+9,5%), sia a quella amministrata, pari a 38.199 milioni (+10,1%). La crescita della componente gestita deriva principalmente dal sensibile sviluppo del comparto di Fondi e Sicav (+26,1%) e polizze assicurative (+9,6%). La crescita registrata nel primo trimestre 2015 (+10,4%) è invece prevalentemente imputabile alla raccolta amministrata che, su basi omogenee, ha subito una forte espansione per effetto dell’incremento delle consistenze delle attività finanziarie detenute dalla clientela in seguito al positivo andamento dei mercati. Anche la raccolta gestita rileva comunque un aumento (+3,1%) in seguito ai volumi di fondi e Sicav collocati. Per maggiori informazioni sui dati finanziari e patrimoniali dell’Emittente, si invitano D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 48 gli investitori a leggere la Relazione Finanziaria Annuale 2014, incorporata mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione, nonché la Relazione Finanziaria Annuale 2013 disponibili per la consultazione sul sito internet www.bancopopolare.it. Credit Spread Il credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di propria emissione e il tasso interest rate swap di durata corrispondente) rilevato in data 29 maggio 2015, è pari a 220 basis point. Inoltre, il medesimo indicatore calcolato come media dei valori giornalieri su 14 giorni di calendario antecedenti il 29 maggio 2015 è pari a 204 basis point. Si riportano altresì di seguito le caratteristiche del titolo benchmark utilizzato ai fini della determinazione del valore del credit spread: Denominazione: Banco Popolare 3,50 14.03.2019 Codice ISIN: XS1044894944 Ammontare in circolazione: 1.250.000.000 Euro Durata residua: 3 anni e 11 mesi Sede di negoziazione: EuroTLX Valori utilizzati per la determinazione del credit spread: XS1044894944 Data Prezzo Yield Tasso Swap Spread 18/05/2015 104,68 2,206 0,283 1,923 19/05/2015 104,79 2,176 0,278 1,898 20/05/2015 104,74 2,189 0,265 1,924 21/05/2015 104,60 2,224 0,281 1,943 22/05/2015 104,45 2,263 0,264 1,999 25/05/2015 104,37 2,284 0,278 2,006 26/05/2015 103,99 2,386 0,259 2,128 27/05/2015 103,82 2,431 0,254 2,177 28/05/2015 103,79 2,437 0,254 2,183 29/05/2015 103,74 2,45 0,247 2,203 MEDIA : 2,305 0,266 2,038 Il titolo benchmark è stato scelto sulla base dei parametri indicati da codesta Spettabile Autorità, utilizzando il titolo più liquido tra quelli aventi le caratteristiche richieste. Il credit spread inteso come differenza tra il tasso di rendimento a scadenza di un paniere di obbligazioni a tasso fisso senior emesse da emittenti finanziari europei aventi rating compreso tra BBB- e BBB+ con medesima durata residua del titolo benchmark (calcolato facendo riferimento alla curva IGEEFB, debitamente interpolata, come elaborata da Bloomberg) e il tasso interest rate swap medio di durata corrispondente alla data del 29 maggio 2015 è pari a 65 basis point (arrotondato per eccesso dal valore di 0,647, come da tabella sottostante). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 49 Fonte: 'IGEEFB03 Index' e 'IGEEFB04 Index' Data 29/05/2015 Yield Tasso Swap 0,893 0,247 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE Spread 0,647 50 4. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 4.1 Storia ed evoluzione dell’Emittente Il Banco Popolare nasce dalla fusione tra due realtà bancarie preesistenti (il Banco Popolare di Verona e Novara S.c.a r.l. e la Banca Popolare Italiana), deliberata dalle rispettive assemblee il 10 marzo 2007. Gli effetti giuridici della fusione decorrono dal 1° luglio 2007. Il Banco Popolare di Verona e Novara svolgeva attività di raccolta del risparmio e di esercizio del credito, nelle sue varie forme, offrendo una vasta gamma di prodotti e servizi finanziari, perseguendo l’obiettivo fondamentale di promuovere la propria identità di istituzione creditizia di respiro nazionale, indipendente e fortemente legata al territorio d’origine. La Banca Popolare Italiana è stata invece la prima banca popolare sorta in Italia, e prima della data di fusione con Banco Popolare di Verona e Novara S.c.a r.l era la capogruppo del Gruppo medesimo e svolgeva, oltre alle attività di banca commerciale, le funzioni di indirizzo, governo e controllo unitario sulle società bancarie, finanziare e strumentali controllate. La Borsa Italiana S.p.A. con provvedimento n. 5344 del 25 giugno 2007 ha ammesso alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario (“MTA”) le Azioni ordinarie del Banco Popolare Società Cooperativa. Nel mese di dicembre 2011 si è perfezionata la fusione per incorporazione nel Banco Popolare delle “banche del territorio” controllate, ossia Banca Popolare di Verona - S. Geminiano e S. Prospero, Banca Popolare di Novara, Banca Popolare di Lodi, Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno, Banca Popolare di Cremona, Banca Popolare di Crema. L’operazione ha ricevuto l’autorizzazione della Banca d’Italia in data 11 ottobre 2011. Fusione per incorporazione del Credito Bergamasco S.p.A. In data 26 novembre 2013, il Consiglio di Amministrazione del Banco ha redatto ed approvato, congiuntamente agli organi amministrativi di Credito Bergamasco S.p.A. (il “Credito Bergamasco”) e di Banca Italease S.p.A. (“Banca Italease”), sensi dell’art. 2501ter del Codice Civile, i progetti di fusione per l’incorporazione nel Banco Popolare di tali due società. In data 17 febbraio 2014, i Consigli di Amministrazione del Banco e del Credito Bergamasco, dopo aver valutato l’impatto sull’operazione di fusione di quanto comunicato dalla Capogruppo in data 24 gennaio 2014, hanno verificato, con esito positivo, che il rapporto di concambio alla luce del prezzo ufficiale dell’azione del Banco Popolare del 14 febbraio 2014 pari a 1,457 Euro ed ipotizzando l’emissione di nuove azioni Banco Popolare in esecuzione dell’Aumento di Capitale senza sconto, continuasse ad essere pari a 11,5 azioni ordinarie del Banco Popolare per ogni azione ordinaria Credito Bergamasco. Il rapporto di cambio definitivo è stato fissato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nella seduta del 27 marzo 2014, nella misura di n. 1,412 azioni ordinarie Banco Popolare per ogni azione ordinaria Credito Bergamasco portata in concambio. Nessuno dei soci del Credito Bergamasco ha esercitato il diritto di recesso. Alla data di efficacia della fusione, vale a dire il 1° giugno 2014, il Banco Popolare ha aumentato il proprio capitale sociale per l’ammontare complessivo di 300.582.215 Euro, mediante l’emissione di n. 19.332.744 nuove azioni ordinarie attribuite a favore degli D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 51 azionisti del Credito Bergamasco. Le azioni ordinarie Credito Bergamasco sono state revocate dalla quotazione a decorrere dal 2 giugno. Con il perfezionamento della prescritta operazione si è completato il progetto di semplificazione societaria e amministrativa avviato dal Banco Popolare nel corso del 2011 con l’integrazione nella Capogruppo delle banche del territorio. L’integrazione del Credito Bergamasco ha posto le basi per il manifestarsi dei benefici derivanti dalla riduzione della complessità societaria, in termini di completa razionalizzazione della rete distributiva del Banco Popolare e riduzione dei costi amministrativi derivante anche dall’accentramento delle funzioni duplicate e degli oneri fiscali. In data 2 settembre 2014 si è conclusa con successo la migrazione informatica del Credito Bergamasco sul sistema target del Banco Popolare, e, in pari data, sono state chiuse 9 filiali della Divisione, come previsto nel piano di razionalizzazione della rete sportelli del Gruppo. Fusione per incorporazione di Banca Italease Inoltre, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 1° aprile 2014 ha approvato il progetto di fusione per incorporazione nel Banco Popolare di Banca Italease, varato a fine 2013. In data 25 febbraio 2014, a seguito del rilascio dell’autorizzazione alla fusione per incorporazione nel Banco Popolare di Banca Italease S.p.A., rilasciata dalla Banca d’Italia con provvedimento del 18 febbraio 2014 e comunicato in data 24 febbraio 2014, è stato iscritto, presso il Registro delle Imprese di Verona, il progetto di fusione per incorporazione nel Banco Popolare di Banca Italease S.p.A. redatto anche ai sensi dell’articolo 2505 del Codice Civile. Banca Italease S.p.A. e il Banco Popolare, in esecuzione delle deliberazioni dell’Assemblea straordinaria di Banca Italease S.p.A. e del Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare – quest’ultima assunta ai sensi dell’articolo 2505, comma 2, del Codice Civile e dell’articolo 33.2, comma 5, dello Statuto sociale – hanno stipulato, in data 9 marzo 2014, l’atto di fusione per incorporazione della controllata Banca Italease S.p.A. nella controllante Banco Popolare. Gli effetti giuridici della fusione sono decorsi dal 16 marzo 2015, previa iscrizione dell’atto di fusione presso i competenti registri delle imprese; gli effetti contabili e fiscali sono anticipati al 1° gennaio 2015. La fusione non ha comportato alcun concambio né emissione di nuove azioni da parte del Banco Popolare. Con le suddette operazioni ha trovato completamento la razionalizzazione della struttura societaria avviata nel 2011 che ha condotto all’incorporazione nel Banco Popolare delle “Banche del Territorio” del Gruppo. Fusione di Aletti Trust in Aletti Fiduciaria In data 31 marzo 2014, si è perfezionata l’operazione di fusione per incorporazione di Aletti Trust S.p.A. in Aletti Fiduciaria S.p.A., i cui effetti contabili e fiscali decorrono dal 1° gennaio 2014. La fusione è avvenuta senza rapporto di cambio, né conguaglio in denaro e non ha comportato aumento di capitale dell’incorporata, in quanto entrambe le società erano possedute integralmente dalla controllata Banca Aletti. Fusione di RI Investimenti Due in Sviluppo Comparto 8 In data 30 giugno 2014, si è perfezionata l’operazione di fusione per incorporazione di RI Investimenti Due S.r.l. in Sviluppo Comparto 8 S.r.l.. La fusione è avvenuta senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro e ha determinato l’estinzione della società incorporata con annullamento del capitale della stessa; gli effetti contabili e fiscali decorrono dal 1° gennaio 2014. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 52 Per maggiori dettagli sul punto, si rinvia al Capitolo 6 (“Struttura organizzativa”) che segue. 4.1.1 Denominazione legale e commerciale La denominazione legale e commerciale dell’Emittente è Banco Popolare Società Cooperativa. Il Banco Popolare opera anche utilizzando tra gli altri, anche da soli e/o in forma abbreviata, quali segni distintivi tradizionali e di rilevanza locale, “Banca Popolare di Verona”, “Banca Popolare di Verona - Banco S. Geminiano e S. Prospero”, “Banco S. Geminiano e S. Prospero”, “Banca Popolare di Lodi”, “Banca Popolare di Novara”, “Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno”, “Cassa di Risparmio di Lucca”, “Cassa di Risparmio di Pisa”, “Cassa di Risparmio di Livorno”, “Credito Bergamasco”, “Banco San Marco”, “Banca Popolare del Trentino”, “Banca Popolare di Cremona”, “Banca Popolare di Crema”, “Banco di Chiavari e della Riviera Ligure”, “Cassa di Risparmio di Imola”, “Banco Popolare Siciliano”. 4.1.2 Luogo e numero di registrazione Il Banco è iscritto al Registro delle Imprese di Verona con numero d’iscrizione e partita IVA 03700430238. Esso inoltre è iscritto, all’Albo delle Banche con il numero 5668 e, in qualità di società capogruppo del gruppo bancario Banco Popolare (il “Gruppo”), all’Albo dei Gruppi Bancari tenuto dalla Banca d’Italia con il numero 5034.4. Il Banco Popolare aderisce al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia. 4.1.3 Data di costituzione e durata Il Banco risulta dalla fusione tra il Banco Popolare di Verona e Novara S.c.a r.l. e Banca Popolare Italiana, deliberata in data 10 marzo 2007 dalle rispettive Assemblee straordinarie ed è stato costituito ai sensi della legge italiana in forma di società cooperativa, con atto del 27 giugno 2007, n. 98543, rogito del notaio Ruggero Piatelli di Verona i cui effetti giuridici sono decorsi, ai sensi dell’art. 2504-bis, secondo e terzo comma, Codice Civile, dal 1° luglio 2007. Dalla stessa data sono decorsi gli effetti fiscali. Il termine di durata del Banco è statutariamente fissato fino al 31 dicembre 2040, con facoltà di proroghe. 4.1.4 Altre informazioni Il Banco è costituito in forma di Società Cooperativa, ed opera secondo la legge italiana. La sede legale dell’Emittente è in Piazza Nogara 2, Verona, numero di telefono +39 045/8675111, con sedi amministrative in Verona, Lodi e Novara. 4.1.5 Fatti recenti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente Non si è verificato alcun fatto recente nella vita del Banco Popolare che sia sostanzialmente rilevante per la valutazione della sua solvibilità. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 53 5. 5.1.1 PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ Principali attività Al 31 dicembre 2014 i settori in cui le attività del Gruppo sono focalizzate risultano essere i seguenti: (i) Rete Commerciale; (ii) Investment & Private Banking, Asset Management; (iii) Leasing; (iv) Corporate Center e Altro. Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi segmenti. Il segmento “Rete Commerciale” rappresenta l’elemento fondante dello sviluppo dell’attività commerciale del Gruppo sul territorio nazionale ed è alla base dell’assetto organizzativo del Gruppo. Tale modello organizzativo, incentrato sulle Divisioni Territoriali, con una presenza complementare a livello nazionale, permette di sviluppare un’offerta di prodotti e servizi attenta alle esigenze della clientela che caratterizza i diversi ambiti territoriali di operatività delle banche. Il business di tale segmento è rappresentato dalla tradizionale attività di intermediazione creditizia nel territorio nazionale e dall’offerta di servizi finanziari correlati rivolti sia alla clientela retail (privati e piccole imprese) sia alla clientela corporate. Il settore “Investment & Private Banking, Asset Management” include, invece, le società che svolgono attività di investment banking e di gestione del risparmio. Le società controllate comprese all’interno di tale settore sono le seguenti: (i) Aletti & C. Banca di Investimento Mobiliare S.p.A. e (ii) Aletti Gestielle SGR S.p.A.. Il settore “Leasing” è composto da Banca Italease e dalle sue controllate. Le principali società comprese all’interno di tale settore sono le seguenti: (i) Banca Italease S.p.A., (ii) Release S.p.A. e (iii) Italease Gestione Beni S.p.A.. Il settore “Corporate Center e Altro” include, tra le altre attività, anche le funzioni di governo e supporto, il portafoglio titoli di proprietà, la tesoreria e la gestione dell’Asset and Liability Management del Gruppo, lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali, le partecipazioni (in particolare le Joint Ventures assicurative e la partecipazione nella società di credito al consumo Agos Ducato), le società di servizi e le società operanti nel settore immobiliare, nonché le banche estere (Banco Popolare Luxembourg S.A., Banca Aletti Suisse). 5.1.2 Nuovi prodotti e/o nuove attività Il Gruppo opera con una presenza diretta in 19 regioni attraverso strutture distributive dislocate in alta percentuale nelle regioni del Nord Italia (74% del totale), ossia nelle aree geografiche di insediamento storico delle banche commerciali, cui seguono Centro (15% del totale) e Sud Italia (il rimanente 11%). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 54 Filiali del Gruppo al 31 marzo 2015: Filiali Gruppo Banco Popolare Numero Banco Popolare 1.779 Banca Aletti S.p.A. 34 Estero - Tesoreria 43 Totale (*) 1.813 (*) Numero delle filiali Gruppo Banco Popolare esclusi i 43 sportelli di tesoreria La presenza all’estero è assicurata tramite le società controllate BP Luxembourg, Banca Aletti Suisse e dalla filiale di Londra del Banco Popolare. La presenza del Gruppo sui mercati più interessanti per l’export italiano è inoltre garantita tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong e Shanghai), India (Mumbai) e Russia (Mosca). Al 31 dicembre 2014, il numero medio dei dipendenti del Gruppo Banco Popolare è pari a 17.575 unità. Al 31 marzo 2015, il numero medio dei dipendenti del Gruppo Banco Popolare è pari a 17.169 unità. Per informazioni in merito ai nuovi prodotti e/o alle nuove attività, si rinvia la Paragrafo “Risultati per settore di attività” di cui alle pagine 86 e seguenti della Relazione Finanziaria Annuale 2014. 5.1.3 Dichiarazioni riguardanti la posizione concorrenziale dell’Emittente Il presente Documento di Registrazione non contiene alcuna dichiarazione formulata dall’Emittente riguardo alla sua posizione concorrenziale. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 55 6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 6.1 Il Gruppo Banco Popolare Il Banco Popolare riveste il ruolo di banca operativa organizzata sulla base di un modello che prevede Divisioni totalmente integrate all’interno della Banca Capogruppo e tendenzialmente corrispondenti ai territori dei marchi storici “Banca Popolare di VeronaBanco S. Geminiano e S. Prospero”, “Banca Popolare di Lodi”, “Banca Popolare di Novara”, e “Credito Bergamasco”. La divisione BPV lavora con i marchi: Banca Popolare di Verona, Banco S. Geminiano e S. Prospero, Banco S. Marco, Banca Popolare del Trentino e Cassa di Risparmio di Imola. La divisione BPL lavora con i marchi: Banca Popolare di Lodi, Cassa di Risparmio di Lucca Pisa e Livorno, Banco di Chiavari e della Riviera Ligure, Banca Popolare di Cremona e Banca Popolare di Crema. La divisione BPN lavora con i marchi: Banca Popolare di Novara e Banco Popolare Siciliano. La divisione CB lavora con il marchio Credito Bergamasco. Il modello di business relativo ai clienti con grandi patrimoni prevede che questi siano seguiti da Banca Aletti. Banco Popolare, capogruppo operativa, con funzioni di indirizzo, governo e controllo del Gruppo, esercita le funzioni di direzione e coordinamento; nello specifico: direzione, coordinamento e controllo, attraverso la determinazione delle linee strategiche di Gruppo, la pianificazione industriale e finanziaria, la definizione del budget e del business plan consolidato, dell’assetto organizzativo, degli indirizzi di gestione, amministrazione e contabilità, delle politiche di gestione del credito e del personale. L’Emittente svolge altresì un’attività di gestione e controllo dei rischi derivanti dalle attività del Gruppo nelle singole aree di business; coordinamento delle funzioni di business, consentendo economie di scala, sicurezza e specializzazione. Concentrazione nell’Emittente della gestione della tesoreria e dell’emissione di prestiti obbligazionari, non solo destinati alla clientela istituzionale, ma anche di quelli destinati alla clientela retail e dell’attività di banca depositaria; polo di coordinamento e di presidio delle politiche di gestione delle poste strutturali dell’attivo e del passivo proprie e delle altre società del Gruppo, finalizzate all’ottimizzazione del capitale disponibile, all’individuazione di operazioni e di strategie di funding per il Gruppo, mediante azioni sui mercati domestici e internazionali, oltre al presidio delle esigenze di liquidità e delle sue dinamiche; offerta, direttamente o attraverso le società controllate, di servizi di supporto, di controllo e di indirizzo delle attività del Gruppo Banco Popolare, nella prospettiva di agevolare lo sviluppo degli affari e consentire un efficace servizio alla clientela, attraverso l’ottimizzazione dei costi operativi, il perseguimento di economie di scala e di livelli di servizio dei migliori standard di settore. *** Il diagramma che segue illustra la struttura del Gruppo alla data del presente Documento di Registrazione D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 56 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 57 7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 7.1 Cambiamenti negativi sostanziali nelle prospettive dell’Emittente Dal 31 dicembre 2014, data dell’ultimo bilancio pubblicato sottoposto a revisione, Banco Popolare Società Cooperativa attesta che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente. 7.2 Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti Fatta eccezione per quanto di seguito riportato, l’Emittente non è a conoscenza di informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso. Riforma banche popolari - Legge 24 marzo 2015 n. 33 Si rappresenta che l’Emittente rientra tra le banche popolari oggetto della riforma approvata dal Consiglio dei Ministri con D.L. 24 gennaio 2015, n. 3, recante “Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti” (il “Decreto”) che ha previsto, inter alia, che l’attivo, su base consolidata, non possa superare 8 miliardi di euro e che, in caso di superamento di detto limite, vi è l’obbligo per la banca di trasformarsi in società per azioni, qualora l’attivo non sia ridotto al di sotto della soglia, con la conseguenza che verrà meno il principio del voto capitario che caratterizza le banche popolari. Nel caso in cui l’attivo non sia stato ridotto al di sotto della soglia o non sia stata deliberata la trasformazione in società per azioni, Banca d’Italia, fermo restando i poteri di intervento sanzionatori attribuiti alla stessa dal TUB, può adottare il divieto di intraprendere nuove operazioni, adottare i provvedimenti previsti nel contesto dell’amministrazione straordinaria, proporre alla BCE la revoca dell’autorizzazione dell’attività bancaria ovvero proporre al Ministro dell’economia e delle finanze la liquidazione coatta amministrativa. In sede di prima attuazione del Decreto, il termine per le banche popolari autorizzate al momento dell’entrata in vigore del Decreto per adeguarsi a quanto sopra è di 18 mesi dalla data di entrata in vigore delle disposizioni di attuazione che dovranno essere adottate da Banca d’Italia. Il Decreto introduce altresì la norma per la quale nelle banche popolari il diritto al rimborso delle azioni nel caso di recesso, anche a seguito di trasformazione, morte o esclusione del socio, è limitato secondo quanto previsto dalla Banca d’Italia, anche in deroga a norme di legge, laddove ciò sia necessario ad assicurare la computabilità delle azioni nel patrimonio di vigilanza di qualità primaria della banca. Agli stessi fini, la Banca d’Italia può limitare il diritto al rimborso degli altri strumenti di capitale emessi. Il Decreto è stato convertito, con modificazioni, dalla L. 24 marzo 2015, n. 33, che ha previsto, in aggiunta a quanto sopra rappresentato, che gli statuti delle società per azioni risultanti dalla trasformazione delle banche popolari, o da una fusione cui partecipino una o più banche popolari, possono prevedere che fino al termine indicato nello statuto, in ogni caso non successivo a ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto, nessun soggetto avente diritto al voto possa esercitarlo, ad alcun titolo, per un quantitativo di azioni superiore al 5 per cento del capitale sociale avente diritto al voto, salva la facoltà di prevedere limiti più elevati. Rimborso anticipato degli Strumenti Aggiuntivi di Classe 1 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 58 A seguito di delibera del Consiglio di Amministrazione e successiva notifica alla Banca d’Italia e alla BCE, il Banco Popolare procederà, in data 30 giugno 2015, al rimborso anticipato degli Strumenti Aggiuntivi di Classe 1, a scadenza perpetua, denominati “500,000 Non-cumulative Guaranteed Fixed/Floating Rate Perpetual Trust Preferred Securities” della Banca Popolare di Lodi Investor Trust III (codice Isin XS0223454512), rappresentativi di un ugual numero di “Non-cumulative Guaranteed Fixed/Floating Rate Perpetual LLC Preferred Securities” emesse della Banca Popolare di Lodi Capital Company III LLC. Si precisa che i titoli della specie in circolazione ammontavano a fine aprile a 248,2 milioni. L’operazione di rimborso non avrà impatti significativi sulla posizione di liquidità del Gruppo per la quale non è richiesta la preventiva autorizzazione delle Autorità competenti, in quanto, alla data di rimborso, le passività in oggetto non saranno più computabili nei Fondi Propri. L’impatto sul Tier 1 capital ratio pro-forma al 31 marzo 2015 è stimato pari a -23 bps (- 21 bps a livello di Total Capital ratio). Fusione di Banca Italease nel Banco Popolare Il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare del 1° aprile 2014 ha approvato il progetto di fusione per incorporazione nel Banco Popolare di Banca Italease, varato a fine 2013. L'Assemblea dei Soci di Banca ltalease, in data 28 marzo, in sede straordinaria, aveva deliberato di approvare il progetto di fusione e di procedere conseguentemente alla incorporazione della stessa nel Banco Popolare. L'incorporazione di Banca Italease si realizzerà secondo le forme semplificate previste dal Codice Civile per le società interamente possedute in quanto il Banco Popolare, a seguito del trasferimento della quota del 14,657% del capitale sociale da Holding di Partecipazioni Finanziarie BP alla Capogruppo perfezionatosi nel mese di aprile e della successiva in corporazione del Credito Bergamasco, che partecipava Banca ltalease al 2,923%, attualmente detiene il 100% del capitale di Banca ltalease. Il perfezionamento della fusione di Banca Italease, originariamente previsto con decorrenza giuridica dal 24 novembre 2014, è stato rinviato al primo trimestre 2015; gli effetti contabili e fiscali decorreranno dal 1° gennaio 2015. Contestualmente, è anche prevista l'integrazione organizzativa ed informatica di Banca ltalease nel Banco Popolare, mediante la costituzione della "Divisione Leasing" posta a diretto riporto dell'Amministratore Delegato. Comprehensive Assessment In data 26 ottobre 2014, il Supervisory Board e il Governing Council della BCE, hanno approvato il Final Report and Result dell’esercizio di Comprehensive Assessment. Alla pubblicazione dei risultati a livello europea effettuata dalla BCE e dall’EBA ha fatto seguito la pubblicazione da parte della Banca d’Italia dei risultati delle banche italiane oggetto dell’esercizio. Sulla base di dati effettivi tratti dalla disclosure fornita ai mercati da Banca d’Italia, il Banco Popolare ha superato l’esercizio, evidenziando i seguenti indicatori: (i) CET1 ratio post AQR pari a 11,50%, rispetto ad una soglia minima richiesta dell’8% (+350 b.p. di sursplus, corrispondente ad oltre 1,8 miliardi); (ii) CET 1 ratio post impatto Stress Test condotto secondo lo scenario baseline pari a 10,26%, rispetto ad una soglia minima richiesta dell’8% (+226 p.b. di surplus); (iii) CET 1 ratio post impatto Stress Test condotto secondo lo scenario adverse pari a 8,29%, rispetto ad una soglia minima richiesta del 5,5% (+279 p.b. di surplus). D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 59 Come evidenziato dalla BCE nel proprio comunicato, gli shorfall emersi con riferimento alla situazione patrimoniale del Banco Popolare al 31 dicembre 2013, risultano colmati dalle misure di rafforzamento patrimoniale realizzate nel primo semestre 2014. L’esercizio di Comprehensive Assessment, superato dal Banco Popolare evidenziando un surplus di capitale di vigilanza stimato in circa 1,2 miliardi, ha costituito tuttavia anche la base di partenza delle attività di vigilanza svolte dalla BCE. La BCE ha infatti invitato le banche che hanno partecipato all’esercizio ad un’attenta analisi dei risultati di dettaglio dell’Asset Quality Review (AQR). Tale analisi, unitamente alle ulteriori indicazioni fornite dalla BCE ed alle considerazioni sul nuovo scenario competitivo in cui il Banco Popolare dovrà operare, sono alla base dei significativi impatti economici negativi registrati nel quarto trimestre dell’esercizio 2014. L’avvio del Single Supervisory Mechanism e gli impatti conseguenti all’analisi dei risultati dell’Asset Quality Review Come richiesto dalla BCE, il Banco Popolare ha svolto, nel quarto trimestre dell’esercizio, successivamente all’invio da parte della BCE dei dettagli dei risultati dell’AQR, una approfondita analisi degli aggiustamenti prudenziali per complessivi 1.603 milioni (dato al lordo degli effetti fiscali) emergenti dall’esercizio. Appurato che la quasi totalità dei suddetti aggiustamenti era riconducibile al livello di copertura delle esposizioni creditizie verso la clientela (1.561 milioni), l’esistenza di un significativo “shortfall regolamentare” (1,3 miliardi alla data del 30 settembre 2014) ed il nuovo scenario competitivo sono stati decisi una serie di interventi sui processi di classificazione e valutazione del credito ordinariamente applicati, adottando, nell’ambito del ventaglio di approcci relativi ai processi di stima consentiti dai principi contabili di riferimento, policy, modelli e parametri valutativi in parte diversi da quelli fin ora utilizzati anteriormente alla redazione del bilancio al 31 dicembre 2014. In adesione a quanto auspicato dalla BCE, le modifiche introdotte sono state orientate ad eliminare, per quanto possibile, l’entità del disallineamento esistente tra le valutazioni effettuate ai fini di bilancio e le cosiddette “ECB thresholds”. I cambiamenti introdotti, unitamente alle usuali revisioni delle stime riguardanti le prevedibili perdite su crediti, hanno comportato la rilevazione di rettifiche nette di valore su crediti per 2,5 miliardi, generando una consistente perdita di periodo che ha portato il risultato negativo dell’intero esercizio a 1,9 miliardi. Le scelte valutative conservative adottate, pur comportando un significativo impatto negativo sulla redditività del periodo, hanno interessato in modo molto più marginale il Common Equity Tier 1 (CET 1) Capital ed il relativo ratio “fully phased”, principalmente per il fatto che le esposizioni creditizie, in base alle metriche di natura prudenziale, erano già valutate ad un livello inferiore rispetto al valore loro attribuito in bilancio, utilizzando le diverse regole previste dai principi contabili di riferimento, originando il suddetto “shortfall”. La decisione di innalzare il livello di copertura dei crediti in bilancio, con i conseguenti impatti negativi sul risultato economico dell’esercizio, ha trovato quindi significativa compensazione nell’azzeramento dello shorfall. Lo stesso vale per gli avviamenti e le altre attività immateriali che sono da sempre integralmente detratti dalle configurazioni patrimoniali di vigilanza. Il sacrificio in termini reddituali, conseguente al sostanziale pieno recepimento nell’ambito di modelli valutativi delle evidenze quantitative emerse nell’AQR, va valutato alla luce del diverso posizionamento del Gruppo nel nuovo contesto competitivo sopranazionale. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 60 Autorizzazione della Banca d’Italia all’utilizzo del modello interno per il calcolo del requisito patrimoniale per i rischi operativi Con provvedimento del 5 agosto 2014, Banca d’Italia ha comunicato al Banco Popolare l’autorizzazione all’utilizzo del modello interno (Advanced Measurement Approach – AMA), per il calcolo del requisito patrimoniale per i rischi operativi. Il Banco Popolare aveva presentato formale richiesta nel mese di aprile 2014, corredata dal piano di attuazione nel quale era previsto l’utilizzo dei metodi AMA inizialmente da parte della Capogruppo e delle controllate Credito Bergamasco, Banca Aletti, SGS BP e BP Property Management e, successivamente, da estendere ad Aletti Gestielle SGR e a Banca Italease, in base ad un programma di applicazione progressiva il cui completamento è previsto entro dicembre 2015. L’autorizzazione è stata accordata a partire dalle segnalazioni individuali e consolidate riferite al 30 giugno 2014, consentendo di ridurre le attività di rischio ponderate derivanti dalla valutazione della suddetta tipologia di rischi e garantendo quindi una riduzione del requisito patrimoniale stimabile in oltre 100 milioni. Aumento di capitale conseguente all’incorporazione della controllata Credito Bergamasco L’operazione di cui trattasi ha avuto efficacia a partire dal 1° giugno 2014 ed ha comportato un ulteriore aumento del capitale sociale del Banco Popolare per un ammontare complessivo di 300.582.215 Euro, mediante l’emissione di n. 19.332.744 nuove azioni ordinarie attribuite a favore degli azionisti del Credito Bergamasco. La citata operazione di concambio rappresenta, sotto il profilo contabile, una transazione tra soci ai sensi del principio contabile IFRS 10, comportando una riduzione del patrimonio netto di terzi ed un corrispondente incremento del patrimonio di gruppo, pari a 289,3 milioni. Grazie a tale operazione, inoltre, il Common Equity Tier 1 Capital ne è uscito rafforzato, essendo stata sostituita una componente soggetta a limiti di computabilità (il patrimonio netto di terzi) con una componente stabilmente computabile (capitale sociale). Aumento di Capitale fino a 1,5 miliardi di Euro In data 1° marzo 2014, l’Assemblea Straordinaria del Banco – su proposta deliberata dall’organo amministrativo in data 24 gennaio 2014 – ha disposto l’attribuzione al Consiglio di Amministrazione di una delega, ai sensi dell’articolo 2443 del Codice Civile, ad aumentare il capitale sociale a pagamento, in via scindibile, in una o più volte, entro il periodo di 24 mesi dalla data dell’odierna deliberazione, fino ad un massimo di 1,5 miliardi di euro entro 24 mesi dalla data della deliberazione assembleare (l’“Aumento di Capitale”). Inoltre, al fine di semplificare i processi amministrativi di gestione dell’elevato numero di azioni in circolazione, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato anche il raggruppamento delle azioni nel rapporto di n. 1 nuova azione ordinaria con godimento regolare ogni n. 10 azioni ordinarie esistenti. In data 4 marzo, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, in conformità alla determinazione dell’Assemblea Straordinaria del 1° marzo e tenuto conto del nulla osta rilasciato dalla Banca d’Italia, di procedere con l’operazione di aumento di capitale per l’importo complessivo di 1,5 miliardi e, nella successiva seduta del 27 marzo, ha approvato le condizioni definitive dell’offerta in opzione. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di aumentare il capitale sociale, in via scindibile, per un controvalore massimo di Euro 1.498.263.975 in un’unica tranche, imputabile interamente a capitale sociale, mediante emissione di massime n. 166.473.775 azioni ordinarie Banco Popolare D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 61 da offrire in opzione agli azionisti, in ragione di 17 azioni ogni 18 azioni possedute, al prezzo di 9 Euro ciascuna, pari ad uno sconto del 30% rispetto al “theoretical ex right price”. Le azioni hanno godimento regolare (1 gennaio 2014) e le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione alla data di emissione. L’offerta in opzione si è conclusa il 17 aprile 2014 con la sottoscrizione del 99,138% del totale delle azioni offerte per un controvalore complessivo di Euro 1.485.346.797. Nel giro di solo due giornate sono stati successivamente venduti anche tutti i n. 1.519.668 diritti non esercitati nel corso del periodo di opzione. L’operazione di aumento di capitale si è quindi conclusa in data 29 aprile 2014, con l’integrale sottoscrizione delle n. 166.473.775 azioni, per un controvalore totale pari ad Euro 1.498.263.975, senza l’intervento del consorzio di banche che aveva garantito il collocamento. Le azioni ordinarie del Banco Popolare sono ammesse alla quotazione presso il Mercato Telematico Azionario. Le azioni di nuova emissione saranno negoziate, in via automatica presso il medesimo mercato in cui saranno negoziate le azioni Banco Popolare al momento dell’emissione. Piano Industriale 2014-2016/2018 In data 27 febbraio 2014, il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare ha approvato il Piano Industriale relativo al biennio 2014-2016 con proiezione inerziale estesa al 2018. Il Piano Industriale 2014-2016/2018 mira a delineare un’impresa bancaria più focalizzata sull’attività di sviluppo commerciale, con maggiori gradi di flessibilità nella gestione delle risorse sul territorio, con un più ampio accesso ai servizi e prodotti bancari attraverso una forte innovazione nei canali diretti e nuovi modelli di relazione con il cliente, con una crescita di masse gestite nei segmenti di clientela ad alta redditività (private ed affluent). A tal fine, il Piano Industriale 2014-2016/2018 prevede una strategia idealmente articolata in due grandi aree di intervento: (i) interventi a sostegno della redditività nel breve termine consistenti in: (a) normalizzazione del “costo del credito”, supportata dal rafforzamento delle risorse di rete a presidio del monitoraggio e della gestione dei crediti problematici; (b) miglioramento della redditività commerciale, grazie alla crescita della raccolta indiretta, della raccolta diretta e degli impieghi sui segmenti delle famiglie e delle piccole e medie imprese ed al miglioramento della “forbice” tra tassi medi attivi e passivi; (c) riduzione del costo del funding istituzionale; (d) costante presidio del profilo di costi e di efficienza operativa; e (ii) interventi di discontinuità strutturale di medio termine consistenti in: (a) innovazione nel modello retail, rafforzando il percorso intrapreso con l’adozione del modello distributivo di rete “Hub&Spoke” operativo da metà febbraio 2014 e facendo evolvere la relazione bancaria dal patrimonio ai bisogni del cliente, aumentandone il livello di “comodità” percepita con forti investimenti nella multicanalità, riducendo l’attività amministrativa in carico alla filiale; (b) sviluppo del comparto del wealth management (affluent, private, fabbriche prodotto nel risparmio gestito) inserendo nuove risorse per rafforzare il segmento, riducendo i tempi di vendita investendo nella “dematerializzazione”, avviando un’adeguata azione di marketing. Per maggiori dettagli sul Piano Industriale, si rinvia al comunicato stampa pubblicato dall’Emittente in data 27 febbraio 2014, disponibile per la consultazione sul sito internet www.bancopopolare.it. Rimborso del prestito “Banco Popolare 2010/2014 4,75% convertibile con facoltà di rimborso in azioni” Nella seduta del 24 gennaio 2014, il Consiglio di Amministrazione del Banco ha deliberato di procedere all’integrale rimborso del prestito obbligazionario convertibile denominato D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 62 “Banco Popolare 2010/2014 4,75% convertibile con facoltà di rimborso in azioni” mediante pagamento in denaro. Alla data di scadenza naturale del prestito (24 marzo 2014) ogni obbligazione convertibile in circolazione è stata, pertanto, rimborsata versando un importo pari al valore nominale (Euro 6,15 ciascuna), per un ammontare complessivo massimo pari a 996 milioni di Euro, oltre interessi, al tasso previsto dal regolamento di suddetto prestito obbligazionario convertibile. Oneri contributivi derivanti dalla Deposit Guarantee Schemes Directive e trattamento contabile degli oneri contributivi derivanti dalla Deposit Guarantee Schemes Directive La Direttiva 2014/49/UE armonizza i livelli di tutela offerti dai fondi nazionali di tutela dei depositi (“DGS”) e le loro modalità di intervento, al fine di eliminare possibili disparità competitive nel mercato europeo. A tale scopo, la citata direttiva prevede che i DGS nazionali (il “FITD”) si dotino di risorse commisurate ai depositi protetti che dovranno essere fornite mediante contributi obbligatori da parte degli enti creditizi. L’elemento di novità per le banche italiane è il nuovo meccanismo di finanziamento del fondo: si passa, infatti, da un sistema di contribuzione ex-post, in cui i fondi vengono richiesti in caso di necessità, ad un sistema misto in cui è previsto che i fondi debbano essere versati anticipatamente fino a raggiungere, entro 10 anni dall’entrata in vigore della direttiva (entro il 3 luglio 2024), un livello obiettivo minimo, pari allo 0,8% dei depositi garantiti. I contributi di ciascun ente sono calcolati in funzione del rapporto tra l’ammontare dei propri depositi rispetto all’ammontare complessivo dei depositi protetti del Paese. AI fine del raggiungimento del livello obiettivo, i mezzi finanziari forniti dagli enti creditizi possono comprendere impegni di pagamento, nella misura massima del 30%. Tali impegni devono essere assistiti da garanzie costituite da attività a basso rischio, non gravate da diritti di terzi ed essere nella piena disponibilità dei DGS nazionali. L’EBA dovrà emanare orientamenti sugli impegni di pagamento al fine di garantire l’applicazione uniforme della direttiva. La Direttiva richiede agli Stati membri che il suo recepimento negli ordinamenti nazionali avvenga entro il 3 luglio 2015. Al 31 marzo 2015 la Direttiva non è stata ancora recepita dallo Stato Italiano. L’art. 10 della Direttiva 2014/49/UE prevede che i contributi siano versati dalle banche con frequenza almeno annuale. Il FITD, con comunicazione del 4 marzo 2015, ha comunicato alle consorziate il proprio orientamento a raccogliere per il 2015 solo la contribuzione riferita al secondo semestre. Nell’ambito della situazione di incertezza interpretativa precedentemente illustrata si ritiene che anche a questa fattispecie sia applicabile in via estensiva quanto disposto dall’interpretazione IFRIC 21. Alla luce di quanto formalmente comunicato dal FITD si ritiene tuttavia che l’evento che determinerà l’insorgenza dell’obbligazione legale al versamento del contributo annuale 2015 si manifesterà nel secondo semestre 2015. Nessun onere è stato conseguentemente addebitato al conto economico del primo trimestre dell’esercizio e nessuna passività o fondo è iscritto a tale titolo nella situazione patrimoniale al 31 marzo 2015. Per completezza di informativa si rappresenta che sulla base della consistenza dei depositi rimborsabili delle banche italiane alla data del 30 giugno 2014 la migliore stima del contributo che il FITD presumibilmente richiederà al Banco Popolare nel secondo semestre 2015 sulla base delle informazioni attualmente disponibili è pari a 11,7 milioni di euro al lordo dei relativi effetti fiscali. Tale stima non considera gli effetti conseguenti alla correzione della quota contributiva in base al rischio relativo delle diverse banche consorziate. La stima non considera inoltre la possibilità di fornire parte delle risorse finanziarie tramite impegni di pagamento fino a un massimo del 30% del contributo dovuto. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 63 Si evidenzia che l’importo dell’effettivo contributo che il FITD richiederà al Banco Popolare per l’esercizio 2015 potrà divergere anche significativamente dalla stima più sopra illustrata in funzione dei dati più aggiornati riguardanti l’ammontare del passivo, dei fondi propri e dei depositi coperti, della correzione della quota contributiva in base al rischio relativo delle diverse banche obbligate, ecc.. L’importo da addebitare al conto economico dell’esercizio potrebbe inoltre variare anche significativamente in funzione di eventuali diverse interpretazioni riguardanti la modalità di rilevazione contabile della fattispecie in esame. Oneri contributivi derivanti dalla Bank Recovery and Resolution Directive e trattamento contabile degli oneri contributivi derivanti dalla Bank Recovery and Resolution Directive La Direttiva 2014/59/UE definisce le nuove regole di risoluzione, che saranno applicate dal 1° gennaio 2015 a tutte le banche dell’Unione europea in presenza di uno stato di dissesto, anche solo prospettico; dette regole prevedono, in determinate circostanze, che al finanziamento della risoluzione potrà concorrere anche il Fondo nazionale per la risoluzione che dovrà essere costituito da ognuno dei 28 stati membri della Comunità. A tale scopo la citata direttiva prevede che i Fondi di risoluzione nazionali siano dotati di risorse finanziarie che dovranno essere fornite mediante contributi obbligatori da parte degli enti creditizi autorizzati. Anche in questo caso il meccanismo di finanziamento è misto. E’ previsto che i fondi debbano essere versati anticipatamente fino a raggiungere entro il 31 dicembre 2024 un livello obiettivo minimo, pari all’1% dei depositi garantiti. I contributi di ciascun ente sono calcolati in funzione del rapporto tra l’ammontare delle proprie passività (al netto dei fondi propri e dei depositi protetti) rispetto all’ammontare complessivo delle passività di tutti gli enti creditizi autorizzati nel territorio del Paese. Anche in questo caso, al fine del raggiungimento del livello obiettivo, i mezzi finanziari forniti dagli enti creditizi possono comprendere impegni di pagamento, nella misura massima del 30%. La dotazione di risorse raccolte dai Fondi di risoluzione nazionali nel corso del 2015 verranno trasferite al Fondo di risoluzione unico europeo (“SRF”) gestito da una nuova Autorità di risoluzione europea (“SRB”) la cui costituzione è prevista dal Regolamento n. 806/2014 istitutivo del Meccanismo di risoluzione unico (Single Resolution Mechanism – SRM) che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016. Al 31 marzo 2014 le norme di recepimento delle direttive nell’ordinamento nazionale non sono ancora state emanate e, anche per questo motivo, non è ancora stata definita in modo univoco la modalità di rilevazione dei suddetti oneri. In tale contesto di incertezza, la Direzione aziendale ha dovuto utilizzare il proprio giudizio professionale nel definire la modalità di rappresentazione contabile più corretta per la fattispecie ai fini della redazione resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2015. Di seguito vengono illustrate le scelte interpretative adottate ed i relativi impatti sul risultato economico del trimestre e sulla situazione patrimoniale al 31 marzo 2015. La Direttiva richiedeva agli Stati membri che il suo recepimento negli ordinamenti nazionali avvenisse entro il 1° gennaio 2015. Al 31 marzo 2014, la Direttiva non è stata ancora recepita dallo Stato Italiano. Nell’ambito della situazione di incertezza interpretativa precedentemente illustrata, si ritiene che alla fattispecie sia applicabile in via estensiva quanto disposto dall’interpretazione IFRIC 21 recentemente omologata. Si ritiene inoltre che il mancato recepimento nell’ordinamento nazionale di quanto disposto dalla Direttiva e dal Regolamento Delegato UE 2015/63 del 21 ottobre 2014 (anch’esso applicabile dal 1° gennaio 2015), non sia un elemento sostanziale ai fini della valutazione dell’insorgenza dell’obbligazione legale al versamento del contributo annuale 2015. Si ritiene conseguentemente che l’evento che determina l’insorgenza dell’obbligazione legale si sia già verificato nel primo trimestre 2015. Il contributo a carico del Banco Popolare per l’intero D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 64 esercizio 2015 è stato stimato sulla base delle informazioni attualmente disponibili in 32,9 milioni di euro al lordo degli effetti fiscali. Tale stima non considera gli effetti conseguenti alla correzione della quota contributiva in base al rischio relativo delle diverse banche obbligate. Ai fini della determinazione della quota parte del contributo annuale da addebitare al conto economico del trimestre si è ipotizzato che il 30% del suddetto contributo possa essere coperto mediante assunzione di impegni di pagamento assistiti da garanzie costituite da attività a basso rischio, non gravate da diritti di terzi. Al riguardo si è ritenuto che l’assunzione di tali impegni non comporti un obbligo di immediato addebito del conto economico. L’onere addebitato al conto economico del trimestre nella voce “accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri” è pertanto pari a 23 milioni di euro al lordo degli effetti fiscali. Si evidenzia che l’importo dell’effettivo contributo che l’Autorità di risoluzione nazionale richiederà al Banco Popolare per l’esercizio 2015 potrà divergere anche significativamente dall’importo addebitato al conto economico del primo trimestre in funzione dei dati più aggiornati riguardanti l’ammontare del passivo, dei fondi propri e dei depositi coperti, della correzione della quota contributiva in base al rischio relativo delle diverse banche obbligate, ecc.. L’importo da addebitare al conto economico dell’esercizio potrebbe inoltre variare anche significativamente in funzione di eventuali diverse interpretazioni riguardanti la modalità di rilevazione contabile della fattispecie in esame. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 65 8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI l’Emittente non fornisce previsioni o stime degli utili. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 66 9. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI 9.1 Consiglio di Amministrazione, Direzione Generale e Collegio Sindacale Sono di seguito indicati i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, nonché i componenti della Direzione Generale di Banco Popolare alla data del presente Documento di Registrazione, con indicazione, per ciascuno di essi, dei dati anagrafici, delle funzioni e degli eventuali incarichi ricoperti all’interno di Banco Popolare e, ove ricorrano, delle loro principali attività esterne. Consiglio di Amministrazione Al Consiglio di Amministrazione spetta la gestione dell’impresa. A tal fine, il Consiglio di Amministrazione compie tutte le operazioni necessarie, utili o comunque opportune per l’attuazione dell’oggetto sociale, siano esse di ordinaria come di straordinaria amministrazione, e dispone della facoltà di consentire la cancellazione e la riduzione di ipoteche anche a fronte di pagamento non integrale del credito, anche attraverso soggetti all’uopo delegati. Il Consiglio di Amministrazione è composto da 24 (ventiquattro) consiglieri, di cui non meno di 3 (tre) e non più di 4 (quattro) sono scelti tra i principali dirigenti del Banco o di società bancarie del Gruppo o tra soggetti che rivestano o abbiano rivestito per più di 12 mesi la carica di amministratore delegato del Banco o di società bancarie del Gruppo. Fermo quanto precede, 16 (sedici) Consiglieri diversi da quelli aventi i requisiti di cui sopra, devono essere scelti come segue: 6 (sei) tra i soci residenti nelle province del Veneto e dell’Emilia – Romagna, diverse da Parma e Piacenza (l’“Area Storica Verona”); 6 (sei), di cui 1 (uno) residente nelle province di Lucca, Pisa o Livorno, tra i soci residenti nelle province della Lombardia, diverse da Pavia, della Toscana ed in quelle di Parma, Piacenza, Genova e La Spezia (l’“Area Storica Lodi”); 4 (quattro) tra i soci residenti nelle province del Piemonte, della Valle d’Aosta, del Lazio, del Sud Italia, delle Isole ed in quelle di Pavia, Savona ed Imperia (l’“Area Storica Novara”). I restanti Consiglieri sono scelti tra i soci del Banco Popolare senza alcun vincolo di residenza. I componenti del Consiglio di Amministrazione durano in carica tre esercizi, scadono alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica e sono rieleggibili alla scadenza del loro mandato. La composizione del Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare, alla data del presente Documento di Registrazione, è la seguente: D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 67 Nome e cognome Carica ricoperta nel Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare Carlo FRATTA PASINI Presidente e componente del Comitato Esecutivo Altre principali cariche esterne: - Guido CASTELLOTTI Vice Presidente e componente del Comitato Esecutivo Altre principali cariche esterne: - Maurizio COMOLI Vice Presidente e componente del Comitato Esecutivo Altre principali cariche esterne: C.I.M. S.p.A. De Agostini Scuola S.p.A. Gessi S.p.A. Istituto Europeo di Oncologia S.r.l. Herno S.p.A Loro Piana S.p.A. Mirato S.p.A. Monviso S.p.A. PPG Univer S.p.A. Siirtec Nigi S.p.A. Siiretc Nigi Holding S.p.A. Pier Francesco SAVIOTTI Amministratore Delegato e componente del Comitato Esecutivo Altre principali cariche esterne: Moncler S.p.A.. Tod’s S.p.A. - - Presidente C.d.A. Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Consigliere Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Consigliere Consigliere Domenico DE ANGELIS Consigliere, Condirettore Generale e componente del Comitato Esecutivo Altre principali cariche esterne: - Maurizio FARONI Consigliere, Direttore Generale e componente del Comitato Esecutivo Altre principali cariche esterne: Palladio Finanziaria S.p.A. Patrizia CODECASA Altre principali cariche esterne: - Consigliere Consigliere - - Luigi CORSI Consigliere Altre principali cariche esterne: Lazzari Auto S.p.A. Fenzi S.p.A. Lazzari S.p.A. Agricola Sementi S.r.l. Frigotermica S.r.l. Lodigiana Maceri S.r.l. Consulenti Associati S.r.l Ferrari Giovanni Industria Casearia S.p.A. Studio Corsi Curioni S.r.l. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Presidente Collegio Sindacale Amministratore Unico Sindaco Effettivo Presidente del C.d.A. 68 Gianni FILIPPA Consigliere Altre principali cariche esterne: Monterosa 2000 S.p.A. PPG Univer S.p.A. Univer Italiana S.p.A. S.V.A.L.T.U.R. S.r.l. Cristina GALEOTTI Consigliere Altre principali cariche esterne: Cartografica Galeotti S.p.A. Galefin S.r.l. Immobiliare G S.r.l. Andrea GUIDI Consigliere Altre principali cariche esterne: Impresa Costruzioni Guidi Gino S.p.A. S.E.I.T. Società Elettrica Idroturrite S.r.l. Vice Presidente Cda Presidente C.d.A. Amministratore Delegato Presidente C.d.A. Consigliere Delegato Amministratore Consigliere Amministratore Delegato Presidente C.d.A. Valter LAZZARI Consigliere Altre principali cariche esterne: Prelios SGR S.p.A. Maurizio MARINO Consigliere Altre principali cariche esterne: - Daniela MONTEMERLO Consigliere Altre principali cariche esterne: Rubelli S.p.A. Giulio PEDROLLO Consigliere Altre principali cariche esterne: Gread Elettronica S.r.l. Linz Electric S.p.A. Pedrollo S.p.A. Società Agricola Villa Merighi S.r.l. Società Athesis S.p.A. Telearena S.p.A. 2VFIN S.p.A. Consigliere Amministratore Unico Amministratore Delegato Consigliere Consigliere Presidente C.d.A. Amministratore Delegato e Vice Presidente del C.d.A HYPERTEC SOLUTION S.r.l. Consigliere Enrico PEROTTI Consigliere Altre principali cariche esterne: - Claudio RANGONI MACHIAVELLI Consigliere Altre principali cariche esterne: Cooperativa Modenese Essicazione Frutta – Società Agricola Cooperativa Fabio RAVANELLI Consigliere Altre principali cariche esterne: Mil Mil 76 S.p.A. Mirato S.p.A. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE Vice Presidente C.d.A. - Consigliere - Consigliere Amministratore Delegato Vice Presidente e Consigliere Delegato 69 Moltiplica S.p.A. Cecilia ROSSIGNOLI Consigliere Altre principali cariche esterne: Cesbe S.r.l. SGS BP S.cons.p.A Sandro VERONESI Consigliere Altre principali cariche esterne: Alibrent B.V. Calzedonia Holding S.p.A. Calzedonia S.p.A. Calzificio Trever S.p.A. Intimo 3 S.p.A. Ti-Bel S.p.A. Zalli S.r.l. Franco ZANETTA Consigliere Altre principali cariche esterne: Consorzio Mutue (Società di Mutuo Soccorso) Mirato S.p.A. Tommaso ZANINI Altre principali cariche esterne: ZONCA CESARE Altre principali cariche esterne Altre principali cariche esterne: Presidente C.d.A. Consigliere Amministratore Presidente C.d.A. Presidente C.d.A. Presidente C.d.A. Presidente C.d.A. Presidente C.d.A. Amministratore Unico Consigliere Consigliere Consigliere Agsm Verona S.p.A. Fashion Logistic S.r.l. Fedrigoli Costruzioni S.p.A. FINVAL S.p.A. Forgreen S.p.A. H.P.M S.p.A Multi Greenpower S.p.A. NLMK Verona S.p.A. Olivi Agricoltura S.r.l. Park Arsenale S.r.l. Società Agricola La Tendina S.r.l. QIS S.p.A. Neurimpluse S.r.l. Traconf S.r.l. Multiutility S.p.A. Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Presidente C.d.A Sindaco Effettivo Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Consigliere e componente del Comitato Esecutivo CZ RINNOVABILI S.r.l. EQUIPE GROUP S.r.l. S.A.C.B.O. S.p.A. STOMER S.p.A Pietro Pozzoni & C. S.a.p.A Cristina ZUCCHETTI Amministratore Delegato Presidente C.d.A Consigliere Consigliere e membro del Comitato Esecutivo Consigliere Presidente Collegio Sindacale Consigliere Apri S.p.A. Zucchetti Consult S.r.l. Zucchetti Group S.p.A. Zucchetti S.p.A. Consigliere Consigliere Presidente C.d.A. Consigliere Tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione sono domiciliati per la carica presso la sede legale del Banco Popolare in Verona, Piazza Nogara, 2. Direzione Generale La composizione della Direzione Generale dell’Emittente, alla data del presente Documento di Registrazione, è la seguente: D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 70 Nome e Cognome Carica ricoperta all’interno del Banco Popolare Maurizio FARONI Direttore Generale Domenico DE ANGELIS Condirettore Generale Tutti i componenti della Direzione Generale sono domiciliati per la carica presso la sede legale del Banco Popolare in Verona, Piazza Nogara, 2. Collegio Sindacale Il Collegio Sindacale svolge i compiti ed esercita le funzioni previste dalla normativa vigente, ed in particolare vigila su: a) l’osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie nonché il rispetto dei principi di corretta amministrazione; b) l’adeguatezza dell’assetto organizzativo e amministrativo-contabile del Banco e il processo di informativa finanziaria; c) l’efficacia e l’adeguatezza del sistema di gestione e di controllo del rischio, di revisione interna e la funzionalità e l’adeguatezza del complessivo sistema dei controlli interni; d) il processo di revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati; e) l’indipendenza della società di revisione legale, in particolare per quanto concerne la prestazione di servizi non di revisione. Il Collegio Sindacale è investito dei poteri previsti dalle disposizioni normative e regolamentari, e riferisce alle Autorità di Vigilanza ai sensi della normativa tempo per tempo vigente. Inoltre, il Collegio Sindacale segnala al Consiglio di Amministrazione le carenze ed irregolarità eventualmente riscontrate, richiede l’adozione di idonee misure correttive e ne verifica nel tempo l’efficacia. I Sindaci hanno inoltre facoltà di procedere, in qualsiasi momento, anche individualmente, ad atti di ispezione e controllo nonché di chiedere agli amministratori notizie, anche con riferimento a società controllate, sull’andamento delle operazioni sociali o su determinati affari, ovvero di rivolgere le medesime richieste di informazione direttamente agli organi di amministrazione e controllo delle società controllate. Il Collegio Sindacale può anche scambiare informazioni con i corrispondenti organi delle società controllate in merito ai sistemi di amministrazione e controllo e all’andamento generale dell’attività sociale. Il Collegio Sindacale è composto di cinque sindaci effettivi e due supplenti, che durano in carica per tre esercizi, scadono alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica e sono rieleggibili. I sindaci debbono essere in possesso dei requisiti di eleggibilità, indipendenza, professionalità ed onorabilità previsti dalla legge e dalle altre disposizioni applicabili. La composizione del Collegio Sindacale, alla data del presente Documento di Registrazione, è la seguente: Nome e Cognome Carica ricoperta nel Collegio Sindacale del Banco Popolare Pietro MANZONETTO Presidente D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 71 Altre principali cariche esterne: Buccellati Holding Italia S.p.A. Cir S.p.A. Humanitas Mirasole S.p.A. RCS Mediagroup S.p.A. Maurizio CALDERINI Sindaco Effettivo Altre principali cariche esterne: Igeas S.r.l. Nuova Casarile S.r.l. Gabriele Camillo ERBA Sindaco Effettivo Altre principali cariche esterne: Casa di Cura Privata S. Giacomo S.r.l. Immobiliare Artigiana di Lodi e Circondario S.r.l. Line-Servizi Per La Mobilità S.p.A. Molino Pagani S.p.A. Release S.p.A. (Gruppo Banco Popolare) Claudia ROSSI Sindaco Effettivo Altre principali cariche esterne: Ateneo Bergamo S.p.A. Alfonso SONATO Sindaco Effettivo Altre principali cariche esterne: Arda S.p.A. Autostrada del Brennero S.p.A. Banca Aletti & C. S.p.A. (Gruppo Banco Popolare) Casa di Cura Privata Polispecialistica Pederzoli S.p.A. Immobiliare Caselle S.p.A. 2VFIN S.p.A. Promofin S.r.l. Quadrifoglio Brescia S.p.A. Quadrifoglio Verona S.p.A. Salus S.p.A. Societa’ Athesis S.p.A. Societa’ Editrice Arena – SEA S.p.A. Società Italiana Finanziaria Immobiliare S.I.F.I. S.p.A. Tecres S.p.A. Ti-Bel S.p.A. Verfin S.p.A. Veronamercato S.p.A. Zenato Azienda Vitivinicola S.r.l. Zenato Holding S.r.l. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Consigliere Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Consigliere Consigliere Delegato 72 Marco BRONZATO Sindaco Supplente Altre principali cariche esterne: Aletti Fiduciaria S.p.A. (Gruppo Banco Popolare) Aletti Gestielle SGR S.p.A. (Gruppo Banco Popolare) Calzedonia Holding S.p.A. Calzedonia S.p.A. Calzificio Trever S.p.A. Catalina S.p.A. Erreci S.r.l. Holding Di Partecipazioni Finanziarie BP S.p.A. (Gruppo Banco Popolare) Intimo 3 S.p.A. Panasonic Electric Works Italia S.r.l. Uteco Converting S.p.A. EFFEGI STYLE S.p.A. FERRARI GROUP S.r.l. Paola PESCI Sindaco Supplente Altre principali cariche esterne: Agrifap S.r.l. Soc. Agricola Archiva S.r.l. Enoitalia S.p.A. Gruppo Pizzolo S.p.A. EFFE H S.p.A. Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Presidente del Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Presidente Collegio Sindacale Tutti i componenti del Collegio Sindacale sono domiciliati per la carica presso la sede legale del Banco Popolare in Verona, Piazza Nogara, 2. 9.2 Conflitti d’interesse Come indicato al paragrafo 9.1, i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, ricoprono cariche in altre società all’interno e/o all’esterno del Gruppo e tale situazione potrebbe configurare conflitti di interesse. In conformità alle disposizioni del Codice di Autodisciplina delle Società quotate emanato da Borsa Italiana S.p.A., il Banco Popolare ha adottato misure volte ad assicurare che le operazioni nelle quali un Consigliere sia portatore di un interesse, per conto proprio o di terzi, e quelle poste in essere con parti correlate, vengano compiute in modo trasparente e rispettando criteri di correttezza sostanziale e procedurale. In caso di conflitti di interesse, ai sensi dell’art. 2391 del Codice Civile, l’esponente aziendale deve dare notizia dei propri interessi (personali o per conto di terzi), in una specifica operazione. Il Consigliere deve indicare la natura, i termini, l’origine e la portata del proprio interesse. Il Banco ha adottato una delibera quadro - recentemente aggiornata alla luce delle modifiche introdotte all’art. 136 del D.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 (il “Testo Unico Bancario” o il “TUB”) dalla L. 17 dicembre 2012, n. 221, entrata in vigore il 19 dicembre 2012 - che ha definito le linee guida per il Banco e per tutte le società del Gruppo, per individuare comuni modalità applicative e procedurali in materia di interessi degli amministratori (art. 2391 del Codice Civile) e obbligazioni degli esponenti bancari (art. 136 D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 73 del Testo Unico Bancario). Sotto quest’ultimo aspetto sono previsti, tra l’altro, obblighi per gli esponenti interessati (Amministratore, Sindaco, Direttore Generale, Vice Direttore Generale con funzioni vicarie ecc.) di rendere tempestiva dichiarazione al Consiglio di Amministrazione circa gli interessi che dovessero avere in una determinata operazione. Il Banco Popolare ha inoltre adottato - in ossequio all’art. 2391-bis del Codice Civile e allo specifico Regolamento CONSOB n. 17221/2010 in materia di parti correlate - la “Procedura per la disciplina delle operazioni con parti correlate” (di seguito la “Procedura”) ed ha disposto affinché i contenuti della medesima trovassero corretta applicazione nei termini e con le modalità previste dal citato Regolamento CONSOB. La Procedura detta le regole e le modalità volte ad assicurare il rispetto della disciplina CONSOB in materia di operazioni con parti correlate del Banco Popolare realizzate direttamente o per il tramite di società controllate e a tal fine disciplina l’iter deliberativo in funzione della tipologia e della rilevanza delle operazioni, il ruolo e le competenze degli organi coinvolti, nonché le attività connesse agli obblighi di trasparenza e comunicazione al pubblico. Il Banco Popolare ha altresì approvato le “Norme attuative della Procedura per la disciplina delle operazioni con parti correlate” contenenti le regole e le procedure per consentire il compiuto adempimento di quanto prescritto dalla citata Procedura. La Procedura è consultabile sul sito internet del Banco, www.bancopopolare.it – sezione “Corporate Governance”. Per maggiori informazioni relative alle operazioni con parti correlate nonché sui relativi importi, si rinvia inoltre alla Parte H della Nota Integrativa della Relazione Finanziaria Annuale 2014, alle pagine 400 e seguenti. Infine, in ottemperanza alle nuove disposizioni in materia di attività di rischio e di conflitto di interesse nei confronti di soggetti collegati emanate dalla Banca d’Italia nell’ambito dell’aggiornamento delle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, il Banco ha adottato il Regolamento “Procedure e Politiche dei controlli in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di Soggetti collegati” contenente le regole e le procedure da applicare alle operazioni con soggetti collegati. Il citato Regolamento è consultabile sul sito internet del Banco Popolare, www.bancopopolare.it – sezione “Corporate Governance”. In relazione alle policy adottate dall’Emittente, lo stesso è in grado di gestire efficacemente eventuali situazioni di conflitto di interessi che dovessero sorgere, in conformità a quanto previsto dalle norme di legge e regolamentari sopra menzionate. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 74 10. PRINCIPALI AZIONISTI 10.1 Soggetti in possesso di partecipazioni di controllo nell’Emittente Il Banco Popolare ha forma di società cooperativa e le caratteristiche tipiche delle banche popolari previste dal Testo Unico Bancario (TUB). Pertanto, nessuno può detenere azioni dello stesso in misura eccedente lo 1,00% del capitale sociale. Tale divieto non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuna di essi. Inoltre, l’articolo 30 del TUB prevede che i soci di banche popolari possano esprimere un solo voto a prescindere dal numero di azioni possedute (c.d. “voto capitario”). Ai sensi dell’art. 120 del D.lgs. del 24 febbraio 1998, n. 58 (il “TUF”) coloro che partecipano in una società con azioni quotate in misura superiore al 2% del capitale ne danno comunicazione alla società partecipata e alla CONSOB. Sul sito internet dell’Emittente (www.bancopopolare.it) e sul sito CONSOB sono disponibili informazioni aggiornate relative a tali partecipazioni. Alla data del presente Documento di Registrazione, la Fondazione Cassa di Risparmio e di Lucca risulta detenere una partecipazione superiore al 2% del capitale sociale di Banco Popolare, pari al 2,891% del capitale ordinario dell’Emittente. Non vi sono soggetti in possesso di partecipazioni di controllo in Banco Popolare. 10.2 Patti parasociali Non esistono accordi la cui attuazione possa determinare una modifica dell’assetto di controllo dell’Emittente. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 75 11. INFORMAZIONI FINANZIARIE 11.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati Ai sensi del combinato disposto dall’Articolo 11 della Direttiva Prospetto e dell’articolo 28 del Regolamento 809/2004 CE, così come successivamente modificati ed integrati, i seguenti documenti, precedentemente pubblicati ed inviati a CONSOB, devono ritenersi inclusi mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione, di cui fanno parte integrante: (i) il bilancio consolidato del Gruppo Banco Popolare al 31 dicembre 2014, (ii) il bilancio consolidato del Gruppo Banco Popolare al 31 dicembre 2013; (iii) il resoconto intermedio di gestione del Gruppo Banco Popolare al 31 marzo 2015 e (iv) il resoconto intermedio di gestione del Gruppo Banco Popolare al 31 marzo 2014. Informazioni Finanziarie Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2015 Esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2014 Esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 Stato Patrimoniale consolidato Conto Economico consolidato Rendiconto Finanziario consolidato Stato Patrimoniale consolidato riclassificato Conto Economico consolidato riclassificato Nota Integrativa Consolidata – Politiche Contabili Relazione della Società di Revisione n/a Pag. 170 n/a Pag. 164 n/a Pag. 171 n/a Pag. 165 n/a Pag. 175 n/a Pag. 169 Pag. 35 e 36 Pag. 55 Pag. 42 e 43 Pag. 56 Pag. 25 Pag. 40 Pag. 30 Pag. 39 n/a Pag. da 177 a 420 n/a Pag. da 171 a 410 n/a Pag. da 165 a 175 n/a Pag. da 159 a 170 I numeri di pagina inseriti nelle colonne si riferiscono alle Relazioni Finanziarie Annuali 2014 e 2013, nonché ai resoconti intermedi di gestione al 31 marzo 2015 e 2014, così come pubblicate dall’Emittente. 11.2 Bilanci L’Emittente è tenuto alla redazione del bilancio in forma sia individuale che consolidata. Il presente documento incorpora mediante riferimento le informazioni finanziarie in forma consolidata. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 76 11.3 Revisione delle Informazioni Finanziarie 11.3.1 Sottoposizione a revisione dei bilanci La Società di Revisione ha rilasciato le proprie relazioni in merito ai bilanci individuali e consolidati, chiusi al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013, ciascuno costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla relativa nota integrativa, del Banco Popolare Società Cooperativa e le sue controllate (il Gruppo), esprimendo in entrambi i casi un giudizio positivo senza rilievi, ai sensi del D.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39. Le relazioni della Società di Revisione sono incluse nei fascicoli relativi alla Relazione Finanziaria Annuale 2014 ed alla Relazione Finanziaria Annuale 2013, messi a disposizione del pubblico sul sito internet dell’Emittente www.bancopopolare.it, a cui si fa rinvio. Le relazioni contabili delle società di revisione sono incluse mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione. 11.3.2 Altre informazioni sottoposte a revisione Fatta eccezione per i dati riferibili ai bilanci d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013, il presente Documento di Registrazione non contiene, né incorpora mediante riferimento, informazioni finanziarie sottoposte a revisione. 11.3.3 Dati finanziari non estratti dai bilanci sottoposti a revisione contabile Si segnala che i dati riferibili al Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2015 e al 31 marzo 2014, contenuti ovvero incorporati mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione, non sono sottoposti a revisione contabile da parte della Società di Revisione. 11.4 Data delle ultime informazioni finanziarie Le ultime informazioni finanziarie disponibili sono quelle contenute nel resoconto intermedio di gestione di Banco Popolare al 31 marzo 2015, non sottoposto a revisione contabile da parte della Società di Revisione. 11.5 Informazioni finanziarie infrannuali Banco Popolare redige il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo, al 30 giugno e al 30 settembre, non sottoposti a revisione contabile. Le informazioni finanziarie infrannuali sono pubblicate sul sito web dell’Emittente all’indirizzo www.bancopopolare.it 11.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali Durante i 12 mesi precedenti la data del presente Documento di Registrazione, fatto salvo quanto di seguito indicato, non vi sono, né vi sono stati, né sono stati minacciati procedimenti legali, governativi o arbitrali a carico del Banco Popolare e del relativo Gruppo che possano avere, o possano avere avuto nel recente passato, un effetto significativo sulla posizione finanziaria o sulla redditività del Banco. Accertamenti ispettivi CONSOB D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 77 Ad esito di una verifica ispettiva, Consob, con nota del 6 novembre 2014, ha informato l’Emittente di aver ravvisato alcune possibili irregolarità con riferimento alla prestazione di servizi di investimento, con particolare riguardo alla gestione dei conflitti di interesse ed alla valutazione di adeguatezza. L’Emittente ha presentato a Consob, nel mese di gennaio 2015, le proprie controdeduzioni per ciascuna delle irregolarità ipotizzate. Pertanto, alla data del presente Documento di Registrazione, tale procedura risulta essere ancora in corso e, di conseguenza, non sono valutabili le possibili conseguenze. Accertamenti ispettivi Banca d’Italia Si segnalano, inoltre, i seguenti accertamenti ispettivi avviati da Banca d’Italia e dalla BCE nei confronti dell’Emittente. In particolare, sono tuttora in corso: (i) un accertamento ispettivo della Banca d’Italia avente ad oggetto la gestione del rischio e il sistema dei controlli dei rischi intesi come rischio del tasso d’interesse del banking book e del rischio di liquidità dell’Emittente (a far data dal 31 gennaio 2015); (ii) un accertamento ispettivo di Banca d'Italia avente ad oggetto i profili di compliance in tema di "trasparenza" dell’Emittente (a far data dal 29 gennaio 2015). Inoltre, un accertamento ispettivo avente ad oggetto i sistemi di remunerazione ed incentivazione è giunto a conclusione in data 19 dicembre 2015. Ad esito, Banca d’Italia ha formulato alcuni rilievi ed osservazioni ai quali l’Emittente ha fatto seguire, nel mese di aprile 2015, le proprie considerazioni. Alla data del presente Documento di Registrazione, le procedure di cui sopra risultano essere ancora in corso e, pertanto, non si è allo stato in grado di valutare le possibili conseguenze. Infine, si precisa che al 31 marzo 2015 i fondi rischi per vertenze legali in corso e cause revocatorie ammontano a 160,6 milioni, rispetto ai 168,2 milioni del 31 dicembre 2014. Contenziosi terminati e/o definiti nel corso del periodo, in particolare: Bipielle Real Estate S.p.A. – Avviso di liquidazione dell’imposta di registro. In data 17 marzo 2015 è stata discussa in Corte di Cassazione la vertenza della controllata Bipielle Real Estate riguardante l’imposta di registro applicata per effetto della riqualificazione dell’operazione di conferimento di ramo d’azienda avente quale controparte Reti Bancarie Holding (poi incorporata nella Banca Popolare Italiana Società Cooperativa). La Suprema Corte ha ribaltato l’esito dei precedenti gradi di giudizio (cassando la decisione presa dalla Commissione Tributaria Regionale e accogliendo il ricorso promosso dall’ Agenzia delle Entrate) facendo proprio l'orientamento per cui l'art. 20 del Testo Unico dell’imposta di registro ai sensi del quale è consentito indagare la causa reale dell'operazione alla luce degli interessi perseguiti dalle parti, dovendo questa prevalere sull'assetto cartolare ovvero formale degli atti sottoposti a registrazione dalle parti medesime. Su queste basi, la Cassazione ha cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale, rinviando ad altra sezione della medesima Commissione l’esame delle motivazioni del ricorso a suo tempo non discusse (in quanto assorbite dalla decisione cassata) e la determinazione delle spese del giudizio. In considerazione degli esiti favorevoli riscontrati nei precedenti gradi di giudizio, a fronte della vertenza non risultava stanziato alcun accantonamento. A seguito della decisione della Corte di Cassazione illustrata si è pertanto provveduto a stanziare uno specifico accantonamento, pari a 17,7 milioni, al fondo per rischi ed oneri addebitandolo al conto economico del primo trimestre 2015. L’accantonamento copre l’ammontare dell’imposta dovuta e la stima dei relativi interessi maturati. Non risultano, allo stato, irrogate sanzioni da parte della Commissione Tributaria Regionale alla quale è stata demandata la risoluzione della controversia. Nell’ambito della voce del passivo “Fondi per rischi ed oneri”, la sottovoce 2.1 “controversie legali” - che comprende congrui accantonamenti a fronte dei contenziosi in essere incluse D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 78 le relative spese – risulta, al 31 dicembre 2014, pari a circa 168.170 migliaia di Euro. Infine, si precisa che al 31 marzo 2015 tale importo risulta pari a 160,6 milioni di Euro, Per completezza di informazione si rinvia alla Sezione 12 – Fondi per rischi ed oneri, alle pagine 266 ss. della Relazione Finanziaria Annuale 2014. Contenziosi in essere con l’Amministrazione Finanziaria Il Banco Popolare, le società dalla cui fusione per unione il Banco ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state fatte oggetto di varie attività di verifica da parte dell’Amministrazione Finanziaria sia nell’esercizio 2015 che nei precedenti. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell’IVA dell’imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco Popolare è coinvolto in una pluralità di contenziosi. Le passività potenziali connesse a contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco Popolare e le proprie società controllate ammontano alla data del 31 marzo 2015 a 407,0 milioni di cui 391,3 milioni desumibili dagli avvisi di accertamento, cartelle esattoriali e avvisi di liquidazione e 15,7 milioni desumibili dai processi verbali di constatazione notificati. Si precisa che l’’importo delle potenziali passività fiscali si è ridotto rispetto al 31 dicembre 2014, che ammontava ad Euro 483,7 milioni, per effetto della riduzione per Euro 73,1 milioni delle passività riconducibili alle vicende giudiziarie ad una società controllata. Inoltre, si segnala che il Banco Popolare ha in essere da diversi anni una vertenza con l’Agenzia delle Entrate riguardante gli avvisi di accertamento, emessi in data 19 dicembre 2011, con i quali l’Agenzia ha contestato alla Banca Popolare Italiana la deducibilità di parte dei costi da questa sostenuti nell’esercizio 2005. L’indeducibilità sostenuta dall’ Agenzia delle Entrate, risulterebbe, secondo il Banco Popolare, motivata da un’affermata generica riconducibilità di tali costi agli illeciti penali contestati in relazione al tentativo di scalata della Banca Antonveneta. La pretesa dell’Amministrazione Finanziaria, ammontante a 56,8 milioni di euro a titolo di maggiori imposte (oltre a 113,7 milioni a titolo di sanzioniè stata avanzata sulla base di un’illegittima interpretazione estensiva di quanto disposto dall’articolo 14, comma 4 bis, della Legge n. 573/1993 e, dal punto di vista procedurale, tramite emissione degli atti impositivi oltre i termini di decadenza previsti per l’esercizio dell’attività di accertamento. Confidando nella fondatezza delle proprie ragioni, il Banco ha avviato un formale contenzioso. A tale riguardo il Banco informa che, è stata depositata la sentenza pronunciata dalla seconda sezione della Commissione Tributaria Regionale di Milano che ha rigettato l’appello e confermato la legittimità della pretesa fiscale dell’ Agenzia delle Entrare. In aggiunta a quanto sopra, alla luce degli esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell’esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dall’Amministrazione Finanziaria nell’ambito dei procedimenti giudiziali avviati, considerati anche gli specifici pareri espressi da studi esterni, le passività potenziali classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 369,4 milioni di euro. Le passività potenziali classificate come probabili ammontano complessivamente a 37,6 milioni di euro e risultano già essere state integralmente addebitate a conto economico in occasione del pagamento delle cartelle esattoriali pervenute o integralmente coperte dagli accantonamenti stanziati nella voce “altri fondi per rischi ed oneri – altri”. Si precisa a tale proposito che nella stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non sono di norma considerati gli eventuali interessi mentre nella stima delle D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 79 passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione non sono inclusi di norma né gli interessi né le sanzioni, in quanto non indicate nell’atto. 11.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria dell’Emittente Non si segnalano cambiamenti significativi della situazione finanziaria o commerciale del Gruppo rispetto al 31 marzo 2015, data in riferimento alla quale sono state pubblicate informazioni finanziarie consolidate infra-annuali non sottoposte a revisione contabile da parte della Società di Revisione. 12. CONTRATTI IMPORTANTI Alla data del presente Documento di Registrazione, non vi sono contratti conclusi al di fuori del normale svolgimento dell’attività, che potrebbero comportare per i membri del Gruppo un’obbligazione o un diritto tale da influire in misura rilevante sulla capacità dell’Emittente di adempiere alle sue obbligazioni nei confronti dei possessori degli strumenti finanziari che intende emettere. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 80 13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DICHIARAZIONI DI INTERESSI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E Oltre alle relazioni della Società di Revisione sui bilanci consolidati al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013, incorporati mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione, ai fini della redazione del presente documento non è stato rilasciato alcun parere o relazione di esperti. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 81 14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO Per l’intera validità del Documento di Registrazione, l’Emittente si impegna a mantenere a disposizione del pubblico per la consultazione presso la sede legale in Piazza Nogara 2, Verona, la seguente documentazione: 1) Atto costitutivo; 2) Statuto sociale; 3) Relazione Finanziaria Annuale 2014; 4) Relazione Finanziaria Annuale 2013; 5) Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2015; 6) Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2014; 7) Comunicato stampa, pubblicato in data 26 ottobre 2014, avente ad oggetto i risultati del Comprehensive Assessment; 8) Comunicato stampa, pubblicato in data 26 febbraio 2015, avente ad oggetto il rispetto dei ratios patrimoniali minimi da parte di Banco Popolare, richiesti dalla BCE. 9) Copia del presente Documento di Registrazione. Sul sito internet dell’Emittente (www.bancopopolare.it) sono disponibili copie in formato elettronico dei documenti indicati dal punto 2 al punto 9. Durante tutto il periodo di validità del presente Documento di Registrazione, l’Emittente renderà disponibili, con le medesime modalità di cui sopra, le relazioni trimestrali e semestrali di volta in volta approvate, i comunicati stampa societari e commerciali, nonché ogni altro documento che l’Emittente è tenuto a rendere disponibile ai sensi della normativa applicabile alle società quotate italiane. D OCUMENTO DI R EGISTRAZIONE 82