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Castigat ridendo mores
SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI (Decreto Ministero dell’Università 31/07/2003) Via P. S. Mancini, 2 – 00196 - Roma TESI DI DIPLOMA DI MEDIATORE LINGUISTICO (Curriculum Interprete e Traduttore) Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei Corsi afferenti alla classe delle LAUREE UNIVERSITARIE IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA Castigat ridendo mores RELATORI: prof.ssa Adriana Bisirri CORRELATORI: prof.ssa MariaNocito prof.ssa Olga Colorado prof.ssa Claudia Piemonte Eleonora Malloni ANNO ACCADEMICO 2012/2013 Sommario PARTE I Introduzione .............................................................................................. 2 Capitolo 1 .................................................................................................. 4 Capitolo 2 ............................................................................................... 12 Capitolo 3 ............................................................................................... 19 Conclusione ............................................................................................. 40 PART II Introduction ............................................................................................. 42 Chapter 1 ................................................................................................ 45 Chapter 2 ................................................................................................ 54 Conclusion ............................................................................................... 76 PARTE III Introducción ............................................................................................ 78 Capítulo 1 ................................................................................................ 81 Capítulo 2 ................................................................................................ 87 Capítulo 3 ................................................................................................ 95 Capítulo 4 ............................................................................................... 98 Conclusiόn ............................................................................................. 105 Bibliografia............................................................................................ 107 1 CASTIGAT RIDENDO MORES PARTE I Introduzione Sviluppare una tesi sulla satira politica non è stato facile, perché riassumere in poche pagine un tema così delicato non sempre risulta un’impresa semplice, soprattutto se l’argomento in questione deride e attacca il mondo politico, sbeffeggiando chi non svolge bene il proprio lavoro di gestione di un paese, attraverso l’ironia, il sarcasmo, la trasgressione, la dissacrazione, il paradosso e la parodia, che è uno dei requisiti fondamentali della satira. Sceglie come bersaglio i potenti del momento esaltandone i difetti; è inoltre di gran lunga il tipo di satira che raccoglie maggior interesse e consenso da parte del pubblico. Da questo punto di vista, la satira politica è un eccellente veicolo di democrazia, perché diventa l’applicazione del principio di uguaglianza. Essendo una forma d’arte, il diritto di satira trova riconoscimento nell’art. 33 della Costituzione, che sancisce la libertà d’arte. Già dall’Antica Grecia la satira è sempre stata fortemente politica, occupandosi degli eventi di stretta attualità per la polis; fu proprio il dramma satiresco a dare origine al genere, ma è la commedia di Aristofane quella che rende la satira 2 politica molto importante nel mondo greco. In Italia, durante il Rinascimento, si face ampio uso della satira nella poesia orale giullaresca di cui ci sono pervenuti alcuni frammenti scritti; in particolare, in Dante, va notato l’utilizzo del registro comico nei confronti delle personalità che lo avevano disconosciuto ed esiliato, fino a criticare la società in cui viveva; altri autori italiani che si possono citare con Palazzeschi e Ariosto, insieme a Pirandello e Svevo. Tra il 1922 e il 1943, l’Italia fu sotto il controllo del regime fascista con a capo Benito Mussolini. Durante questo periodo, la satira, come anche tutte le forme di libertà di espressione, furono limitate totalmente tramite il controllo della stampa, della radiodiffusione, della parola e della religione. La censura fascista combatteva ogni contenuto ideologico estraneo al fascismo o disfattista dell’immagine nazionale, ed ogni altro lavoro o contenuto che potesse incoraggiare temi culturali considerati disturbanti. Inoltre, il panorama satirico italiano è tra i più attivi a livello mondiale. In Italia, la satira politica è piuttosto diffusa: tutti i politici italiani sono oggetto di satira, ma il più colpito è l’ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Tra i più importanti autori satirici, si possono citare Daniele Luttazzi (Adenoidi, Decameron, Satyricon, Bollito misto con mostarda), Sabina (Raiot-armi di distrazione di massa, Viva Zapatero) e Corrado 3 Guzzanti (Avanzi, L’ottavo nano, Fascisti su marte) Paolo Rossi (Su la testa), Maurizio Crozza (Italialand, Crozza Italia, Crozza nel paese delle meraviglie), il Premio Nobel per la Letteratura Dario Fo e Ascanio Celestini. Oltre alla televisione, anche Internet è diventato un mezzo di comunicazione importante per la diffusione della satira: tra i più graffianti troviamo Spinoza, MicroSatira e Segnali di fumo. Sul versante video, negli ultimi anni si è affermato Diego Bianchi, in arte Zoro, che ha lanciato su YouTube la rubrica Tollerenza Zoro. Per quanto riguarda la stampa, tra le riviste satiriche più importanti sono annoverate L’Asino, Candido, Tango, Il Male e Il Cuore. Capitolo 1 Storia della satira politica La satira (dal latino satura lanx,il vassoio riempito di offerte agli dei) è una forma libera del teatro, un genere della letteratura e di altre arti caratterizzata dall’attenzione alla politica e alla società, mostrando le contraddizioni e incentivando il cambiamento. Basata su sarcasmo, ironia, trasgressione, dissacrazione e paradosso, la satira politica sceglie come bersaglio i potenti del momento; anzi più in 4 alto si colloca il destinatario del messaggio satirico, maggiore è l’interesse manifestato da pubblico. Quella politica, infatti, è di gran lunga il tipo di satira che raccoglie maggior interesse e consenso da parte del pubblico. Essendo una forma d’arte, il diritto di satira trova riconoscimento nell’art. 33 della Costituzione, che sancisce la libertà d’arte, ma è una forma d’arte particolare, perché il contenuto tipico del messaggio satirico è lo sbeffeggiamento del suo destinatario, che viene spesso collocato in una situazione grottesca e comica. La satira politica mette in ridicolo il personaggio al di sopra di tutti, l’intoccabile per definizione. Esalta i difetti dell’uomo pubblico ponendolo allo stesso piano dell’uomo medio. Da questo punto di vista, la satira politica è un eccellente veicolo di democrazia, perché diventa l’applicazione del principio di uguaglianza. È una composizione che rivela e colpisce con col ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone o anche di un solo individuo, che contrastano e discordano dalla morale comune o dall’ideale etico di chi fa satira. 5 I testi sono scritti per lo più in esametri e coliambi, anche se è molto usata la narrativa e la diatriba. Il linguaggio per tutti gli autori è il sermo vulgaris, anche se il sermo di Lucilio è molto più grezzo di quello oraziano, che a sua volta è agli antipodi di quello di Petronio. Per una comprensione più facile si può considerare Lucilio il precursore della satira e dunque i suoi temi e stili sono stati ripresi dagli altri scrittori come evoluzioni da questa base di partenza. Già dall’Antica Grecia la satira è sempre stata fortemente politica, occupandosi degli eventi di stretta attualità per la città (la polis); fu proprio il dramma satiresco a dare origine al genere, ma è la commedia di Aristofane quella che rende la satira politica molto importante nel mondo greco. Nelle sue commedie, il poeta mostra una capacità incredibile di tuffarsi nel reale, di smascherare le ipocrisie, di suscitare la risata con una battuta rapida, con pungenti e taglienti frecciate, con caricature inesorabili, con l’invenzione grottesca e con l’insulto verso i personaggi più eminenti e di spicco della polis. Infatti, prima ancora che si avesse la parola satira, nata a Roma, le satire si possono ravvisare nel silli e nelle diatribe dei filosofi stoici e cinici Greci, in particolare di Menippo (sec. III a.C.) ideatore di quella singolare composizione mista di prosa e versi che da lui prese il nome di satira menippea e in certi aspetti della commedia ateniese antica. 6 Ma la satira è un genere tipicamente romano: “Satura quidem tota nostra est” come direbbe Quintiliano. Primo autore di saturae letterarie fu Ennio (sec. III e II a. C.), ma il vero fondatore, colui che creò la satira propriamente detta, fu Lucilio, che ne fece uno strumento di critica delle vanità umane e dei vizi della società introducendo riferimenti personali: tipici divennero con lui anche il verso esametro e lo stile colloquiale. Lucilio diede alla satira un’impronta aggressiva, muove critiche contro la corruzione pubblica e privata e deride ogni genere di vizio. Orazio, Persio e Giovenale seguirono le orme di Lucilio, così Quintiliano poté a buon diritto affermare che la satira era un genere letterario tutto latino. Orazio con le sue Satire (65-8 a. C.) si è confermato il massimo autore del genere a Roma. Si distacca dallo spirito aggressivo della satira luciliana: in due libri di satira, che chiamò Sermones, egli espresse il suo 7 duro giudizio sulle follie degli uomini, in particolare nell’ambito politico, osservate con ironico distacco e attraverso gli attacchi nei confronti dei personaggi politici più in vista del suo tempo contrappone l’ironica rappresentazione dei difetti e delle miserie degli uomini. I discorsi che Orazio propone nella sua satira si sviluppano attraverso un umorismo educato e garbato, che si allontana dalla comicità tradizionale latina ma si fonda su battute e spesso su un linguaggio aulico nelle descrizioni di situazioni ridicole. Nel primo secolo dell’impero, scrissero satira Persio e Giovenale: il primo seguace dello stoicismo, visse in età neroniana e, pur evidenziando evidenti affinità con la satira di Orazio, condanna anche i più piccoli vizi dell’uomo. Il poeta è un ammiratore della satira di Lucilio ma i suoi versi mancano dell’aggressività verbale contro gli uomini potenti e corrotti evitando ogni riferimento ai problemi della vita politica. 8 Giovenale, calandosi a fondo nella realtà del tempo, descrisse la Roma imperiale corrotta e viziosa. Persio, Giovenale e soprattutto Orazio, furono a loro volta i modelli tenuti presenti dai satirici di tutti i tempi, ai quali bisogna aggiungere Marziale per la forma rapida e brillante dell’epigramma. Seneca e Petronio (quest’ultimo con il Satyricon, parodia del romanzo greco e spietato ritratto della società del suo tempo) costruiscono i precedenti del saggio e del romanzo satirico moderni. Nel Medioevo, la satira perde gli antichi modelli strutturali e metrici, trovando invece espressione in forme poetiche diverse, create per altri scopi e altre destinazioni: dal ritmo latino alla profezia, dall’epistola alla visione, dalla danza macabra al testamento e alla tenzone,la funzione censoria e la vena satirica greca e romana trovarono nuova linfa nelle particolari condizioni politiche, sociali e religiose; si ebbe perciò una satira politica, morale, antifemminile e del costume. La satira politica si trova maggiormente nei trovatori provenzali, nelle poesie di Walter von Vogelweide e di Guittone d’Arezzo, Jacopone da Todi, Dante e Petrarca. In quest’epoca si predilesse la satira allegorica, che assunse gli animali come esempi del carattere umano. 9 Nel Rinascimento, si face ampio uso della satira nella poesia orale giullaresca di cui ci sono pervenuti alcuni frammenti scritti; in particolare, in Dante, va notato l’utilizzo del registro comico realistico nei confronti delle personalità che lo avevano disconosciuto ed esiliato, fino a criticare la società in cui viveva. In questo periodo la satira politica divenne roccaforte del classicismo conservatore, e perse i suoi caratteri di genere letterario: per ritrovare la tradizionale struttura della satira classica, bisogna tornare in Italia e conoscere le 17 Satire di Alfieri. Nel Cinquecento, autore di satira fu 10 Ludovico Ariosto, anche se tra il Cinquecento e il Settecento, la letteratura satirica in Italia produce ben poco. Nei primi due decenni del secolo scorso, Palazzeschi è il poeta più rappresentativo, insieme a Calvino e Rodari, che sarà un punto di riferimento per i giovani del dopoguerra. Un notevole contributo satirico nel Novecento lo hanno dato Pirandello e Svevo con la sferzante ironia nei confronti della classe politica di quel tempo. Nel dopoguerra, con l’avvento della Repubblica e il ritorno sulla scena dei partiti politici, il filone della poesia satirica nei decenni successivi ha un notevole sviluppo perché cambiano le condizioni politiche e sociali. Con la nuova aria di libertà avviene un cambiamento con relativa crescita economica e sociale, con costumi di vita in continua evoluzione e quindi con l’instaurarsi di una morale differente da quella tradizionale e non più corrispondente ai tempi resi più dinamici dalla tecnologia e dalla scienza. 11 Capitolo 2 La satira e la censura durante il Ventennio fascista Mussolini, in una delle sue prime visite ufficiali a Vittorio Emanuele II come capo del governo, dice: “ Maestà, ho fatto installare al Quirinale una linea telefonica diretta per comunicare direttamente fra noi”. “Ah bene!” rispose il re: “E qual è il suo numero?” “Sei uno zero”, scandisce il Duce. È una storia simpatica, che riscosse molto successo durante il regime fascista, un’epoca che oggi può apparire crudele. Le barzellette erano di gran moda, come i giornali umoristici e satirici, molto più di oggi, e se ne faceva un uso abbondante, negli spettacoli di varietà come fra la gente; discrezione, e sempre con soltanto fra amici fidati, quando si trattava di scherzare su fascismo, i suoi gerarchi e soprattutto il suo capo. Anche se l’umorismo era diffuso, durante il Ventennio fascista, la satira, come anche tutte le forme di libertà di espressione, furono limitate 12 totalmente tramite il controllo della stampa, della radiodiffusione e della parola, nella repressione della libertà di associazione, di assemblea e di religione. Durante il regime fascista, infatti, si estese e si rafforzò progressivamente la censura, attraverso l’istituzione di uno stato di polizia dove i cittadini erano controllati dalla polizia politica (OVRA); la censura subì un drammatico rafforzamento con l’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime”; la censura in Italia non terminò del tutto con la fine dell’era fascista, anche se i governi democratici della Repubblica Italiana si dichiararono a favore della libertà di espressione con l’emanazione di disposizioni e sentenze costituzionali. La censura fascista combatteva ogni contenuto ideologico estraneo al fascismo o disfattista dell’immagine nazionale, ed ogni altro lavoro o contenuto che potesse incoraggiare temi culturali considerati disturbanti. I principali scopi della censura durante il Ventennio erano: 13 Controllo sull’immagine pubblica del regime, ottenuto con la cancellazione immediata di qualsiasi contenuto che potesse suscitare opposizione, sospetto o dubbi sul fascismo. Controllo costante dell’opinione pubblica come strumento di valutazione del consenso. Creazione di archivi nazionali e locali, attraverso la schedatura, nei quali ogni cittadino veniva catalogato e classificato a seconda delle sue idee, le sue abitudini, le sue relazioni di amicizia e le sue eventuali situazioni e atti considerati vergognosi; in questo senso la censura veniva utilizzata come strumento per la creazione di uno stato di polizia. Riguardo alla satira e alla stampa associata ad essa, il fascismo non fu rigido e intransigente, anche perché la satira era molto educata; diversi erano i giornali o le riviste che si occupavano solo di satira: Bertoldo, rivista settimanale di umorismo e satira pubblicata a Milano dalla Rizzoli nel 1936 e diretto dal caricaturista e umorista Giovanni Mosca, che si affermò per il suo stile innovativo, del tutto nuovo per la vignettistica italiana. Il primo numero uscì il 14 luglio 1936 e la rivista assunse in breve tempo un’influenza notevole sull’Italia degli anni Trenta e non sfuggì alle attenzioni di Mussolini e del regime fascista.; le pubblicazioni cessarono 14 definitivamente dopo il bombardamento alla sede del giornale in Piazza Carlo Erba a Milano. Attraverso questa rivista, gli autori del Bertoldo esprimevano un umorismo surreale da alcuni definito fine a se stesso e reazionario. Altra rivista satirica importante fu Il Travaso delle Idee; fu uno dei più popolari giornali umoristici italiani. Fu pubblicato a Roma dal 1900 al 1966 e fu un settimanale pungente di satira, nato in età giolittiana e affermatosi durante il fascismo. Durante la guerra e l’occupazione nazista di Roma il giornale continuò ad uscire, cessando le pubblicazioni solo nel giugno 1944 per ordine del Comando militare alleato. Nel dopoguerra il periodico fu trampolino di lancio per molti talenti dell’umorismo e della vignettistica italiana e cessò definitivamente le pubblicazioni nel gennaio del 1966. Un’altra rivista importante fu il Marc’Aurelio, fondato a Roma nel 1934 che ebbe l’opportunità di essere stampata e distribuita senza molti problemi. 15 Tra il 1924 e il 1925, durante il periodo più violento del fascismo, riferendosi alla morte di Giacomo Matteotti ucciso dai fascisti, il Marc’Aurelio pubblicò una serie di pesanti barzellette e vignette, descrivendo Mussolini come pacifista. Il Marc’Aurelio assunse comunque un tono più integrato negli anni successivi e nel 1938, l’anno delle leggi razziali, pubblicava spesso articoli e disegni di volgare contenuto antisemita. Durante il regime, l’Avanti! definì Mussolini “una matita alla dinamite”: per questo motivo Mussolini mandò Giuseppe Scalarini al confino ad Ustica dal 15 marzo del 1927 al 7 novembre 1928. Considerato da molti il padre della satira politica italiana, Scalarini è stato tra i maggiori caricaturisti e disegnatori satirici italiani; tra i primi creatori della 16 vignetta satirica politica, fondò i giornali Merlin Cocai e La Terra e dal 1911 collaborò al quotidiano del Partito Socialista Italiano l’Avanti. Anticapitalista e antimilitarista, fu perseguitato dal fascismo. Dalla nascita del fascismo, a causa della vignetta intitolata “Giuda” e riferita proprio al Duce, Scalarini subì violenze e aggressioni: le sue tavole non possono essere considerate solo satira, ma sono dei veri articoli di fondo, idee e denunce di ingiustizie, corruzioni e omicidi: il suo scopo, infatti, non era far ridere, ma far riflettere. 17 Anche La Gazzetta del Popolo è stato un quotidiano italiano che si occupava di satira fondato a Torino il 14 giungo 1848; ha cessato le pubblicazioni il 31 dicembre 1983, dopo 135 anni di vita. Di orientamento liberale, monarchico e anticlericale, fu fondato dallo scrittore Felice Govean e dai medici Giovanni Battista Bottero e Alessandro Borella, appoggiò la politica di Cavour e il programma risorgimentale di unificazione italiana. In seguito il giornale fu oppositore del governo giolittiano, sostenne l’intervento del primo conflitto mondiale e nel 1925 il giornale finisce sotto il controllo del regime fascista. 18 La rivista satirica più importante degli anni venti e trenta è stata il Becco Giallo. Venne fondata da Alberto Giannini nel 1924 e nel 1926 il regime fascista lo costrinse a chiuderla ed emigrare in Francia; l’editoriale del primo numero si schierava apertamente contro il fascismo. Uno dei bersagli culturali fu lo scrittore Luigi Pirandello, che per la sua devozione a Mussolini fu ribattezzato P.Randello. Capitolo 3 La satira in Italia In Italia, la satira vive un buon periodo nonostante la censura, i nuovi media hanno ampliato la possibilità dei comici di raggiungere il grande pubblico; la situazione della satira in Italia appare, nonostante i molti tentativi di ridurne la portata e la diffusione, soddisfacente e a tratti eccellente. La satira non risparmia nessuno: tutti sono possibili obiettivi e tutti prima o poi diventeranno protagonisti di qualche battuta o di qualche 19 sketch. Bersani, Vendola, Di Pietro, Bossi padre e figlio, Fini, Casini, Monti. Tutti i politici italiani sono oggetto di satira, anche se l’obiettivo principale resta lui, Silvio Berlusconi. Quindi la satira politica italiana è viva e gode di ottima salute, date le ottime materie prime che i politici nostrani offrono quasi quotidianamente. Il panorama satirico italiano è tra i più attivi a livello mondiale e sicuramente uno degli aspetti più sani del palcoscenico politico italiano. Secondo l’attore, comico e scrittore Daniele Luttazzi, la satira è anche “un indicatore del grado della democrazia di un paese e dà fastidio ai potenti perché ricorda i fatti e nel commentarli in modo divertente consente allo spettatore di metterli in prospettiva e quindi di comprenderli”. Egli sostiene che “di fronte alla mole di notizie, un autore di satira deve saper cogliere quelle rilevanti e separale da quelle irrilevanti, che è proprio quello che non viene fatto in televisione, perché non si vuole che la gente prenda coscienza di quello che sta capitando”. In Italia, sia per la capacità tutta italiana di saper ridere dei propri mali e non prendersi troppo sul serio, sia per la condivisa origine latina del genere, la satira ha storicamente suscitato grande interesse da parte del pubblico, a partire dai tradizionali show del sabato sera de “Il 20 Bagaglino”, in cui venivano presi in giro Craxi, De Mita, Prodi, Andreotti e ovviamente Berlusconi. Proveniente dall’ambiente teatrale romanesco del Salone Margherita e successivamente passato alle grandi platee del varietà televisivo, negli anni Ottanta, “il Bagaglino” iniziò regolarmente ad allestire spettacoli satirici basati principalmente su imitazioni e prese in giro nei confronti dei personaggi noti, ottenendo successi di pubblico e, al tempo stesso, regolari accuse di volgarità verso il potere politico. Nel corso degli anni, la compagnia ha raccontato e interpretato storie dell’attualità, della politica e dello spettacolo: tutti gli avvenimenti degni di nota, sia in Italia sia all’estero, sono passati sotto la sua satira e i suoi travestimenti: da Craxi e Tangentopoli, all’ascesa di Berlusconi, dal processo di Andreotti, ai litigi fra Clinton e Saddam Hussein. Da allora la satira ha sempre riscosso un grande successo tra gli spettatori, e tra i più importanti autori televisivi satirici possiamo ricordare Daniele Luttazzi, pseudonimo di Daniele Fabbri. È un attore, comico, scrittore e musicista italiano; il suo pseudonimo è un omaggio al musicista e attore Lelio Luttazzi. Tra il 1996 e il 1998 comincia a scrivere e a recitare in teatro monologhi comici e raggiunge la popolarità con i personaggi proposti a Mai dire Gol. La prima trasmissione televisiva tutta sua è Barracuda, andata in onda nel 1999 su Italia 1: con 21 questo varietà, Luttazzi introduce in Italia in genere del talk-show notturno inventato in America negli anni Cinquanta. Secondo quanto dichiarato da Luttazzi al Corriere della Sera nel 2003, il programma subisce il controllo Mediaset e una censura dei contenuti, motivo per cui in seguito Luttazzi sarebbe passato in Rai. Tra i suoi programmi satirici più famosi ricordiamo Adenoidi, in cui raccoglie testi di monologhi e racconti; tutto il programma può essere considerato un grande monologo sulla libertà di espressione; Bollito misto con mostarda è invece un monologo dedicato a Berlusconi e alla guerra in Iraq; Decameron è caratterizzato da una forte satira nei confronti della politica reazionaria di Silvio Berlusconi contro il potere della satira. È con Satyricon che Luttazzi raggiunge la popolarità. È andato in onda settimanalmente in seconda serata su Rai 2 nel 2001. Nonostante i grandi ascolti, con picchi di 7 milioni di telespettatori, la 22 Rai lo ha tolto dal palinsesto. La trasmissione era caratterizzata da un monologo iniziale con battute rivolte maggiormente alla sfera politica. Uno degli episodi che ha fatto più discutere nella storia della TV italiana, è stata l’intervista al giornalista Marco Travaglio che, parlando del suo libro L’odore dei soldi, spiegava ciò che stava emergendo in quel momento in alcuni processi a carico di Marcello dell’Utri, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, e che riguardava anche l’origine delle fortune di Silvio Berlusconi, con la quale aveva cominciato la sua attività imprenditoriale; questa fu la vera causa della sospensione del programma di Luttazzi. Nell’intervista Travaglio rivolge anche delle critiche ai giornalisti italiani e cita il caso dell’ultima video-intervista a Paolo Borsellino, poco prima che venisse ucciso dalla mafia e che tutti i conduttori si erano rifiutati di trasmettere in prima serata. Dopo la messa in onda di Satyricon, Luttazzi, Travaglio e la Rai furono querelati dai legali di Berlusconi, della Fininvest, di Mediaset, di Forza Italia e dell’ ex-ministro Giulio Tremonti, per un totale di dieci cause di risarcimento. Dopo le polemiche seguite all’intervista di Luttazzi a Travaglio su Berlusconi e dell’Utri, il programma venne sospeso per una settimana. Nel 2002, diventato 23 Presidente del Consiglio, Berlusconi metterà all’indice Luttazzi, che da quel momento non fece più programmi in Rai. Con Satyricon nel 2001, Luttazzi ripropone il talk-show all’americana su Rai 2. Le polemiche si susseguono dalla prima puntata e termina alla dodicesima puntata. L’anno seguente il programma sparisce dai palinsesti Rai; Berlusconi, Mediaset, Fininvest e Forza Italia lo querelano per diffamazione chiedendo un risarcimento pari a 41 miliardi; dopo anni di processi Luttazzi vince la causa. Berlusconi accusa Luttazzi, insieme a Michele Santoro ed Enzo Biagi di fare un uso “criminoso” della tv di stato, attraverso l’Editto bulgaro, chiamato anche editto di Sofia. Questa locuzione è utilizzata nel dibattito politico italiano per indicare una dichiarazione rilasciata nell’aprile 2002 dall’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante una conferenza stampa in visita ufficiale a Sofia. La fortuna di questa formula editto o diktat bulgaro, che l’ha resa così popolare nella comunicazione politico giornalistica fino a consolidarla come una frase fatta di largo uso nella discussione politica, è sicuramente legata alla sua potenza espressiva: i termini “editto” e “diktat” sono utilizzati con l’intento di evocare l’idea di un’imposizione da parte di un sistema dittatoriale, come quando furono avviate azioni di censura e controllo della stampa durante il regime bulgaro durante il socialismo, così da rafforzare le critiche mosse 24 al governo Berlusconi di attuare politiche di regime. In questo modo fu sospesa la collaborazione con la Rai di Santoro, Biagi e Luttazzi: del primo fu interrotto il programma Sciuscià e Santoro non fu più impiegato nel palinsesto Rai. Biagi fu sospeso insieme a “Il Fatto”, programma andato in onda dal 1961; nel 2002, la dirigenza Rai decise di cancellare il programma e Biagi fu licenziato. L’annuncio della chiusura del contratto provocò polemiche su tutti i giornali e furono mosse critiche durissime nei confronti dirigenti Rai. Altro personaggio importante nel panorama satirico italiano è sicuramente Sabina Guzzanti, attrice, comica, regista e blogger. La Guzzanti si è da sempre dedicata alla satira politica, realizzando delle riuscite imitazioni di Massimo D’Alema e Silvio Berlusconi. Nel novembre 2003, dopo un periodo di pausa, torna in televisione con la trasmissione a carattere satirico e di argomento politico Riot - armi di distrazione di massa: il programma trattava di satira e di denuncia sociale rispetto ad alcuni aspetti controversi inerenti alla politica e l’informazione in Italia; la Guzzanti mescolava le sue tradizionali imitazioni ad una serie di informazioni relative al conflitto d’interessi che coinvolgeva le forze politiche, la libertà di informazione in Italia e i presunti atteggiamenti di 25 connivenza tra maggioranza e opposizione. Tra i personaggi che era in programma fossero impersonati dalla Guzzanti vi erano anche il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, Massimo D’Alema e l’allora presidente della Rai Lucia Annunziata. Delle previste sei puntate fu mandata in onda solo la prima, che ebbe un notevole successo in termine di ascolti, più di 1 milione di telespettatori, ma il giorno seguente fu annunciata una querela da parte di Mediaset contro la Guzzanti e la Rai per una presunta diffamazione; la querela fu poi vinta dalla Guzzanti, ma il programma fu comunque sospeso. Nel 2005, la Guzzanti realizza il document ario satirico Viva Zapatero! , nel quale parte dalla chiusura della sua trasmissione televisiva Riot. La Guzzanti allarga il 26 caso denunciando una situazione di censura dell’informazione in Italia, coinvolgendo non solo politici di destra e sinistra, ma anche giornalisti come Travaglio e Biagi e attori come Luttazzi e Dario Fo. Il titolo del programma è all’azione del un forte leader richiamo socialista spagnolo Zapatero. Mediaset, fortemente attaccata nel programma, reclama 20 milioni di euro ai danni della Rai, la produttrice del programma Sabina Guzzanti e il resto degli autori.Da annoverare tra gli autori della satira italiana più pungenti, c’è sicuramente Corrado Guzzanti, comico, attore e sceneggiatore italiano. Celebre autore satirico, nel corso della sua carriera si è specializzato nelle imitazioni di personaggi noti appartenenti al mondo della politica, del giornalismo, dello spettacolo e della religione, e al tempo stesso ne ha inventati di nuovi, traendo spunto da caratteri espressi dalla società contemporanea. È diventato famoso nel 1992 come comico di punta dello show televisivo Avanzi, e da allora ha partecipato a quasi tutte le trasmissioni satiriche di Serena Dandini. Ha prodotto molti programmi di stampo satirico, come per esempio Il caso Scafroglia, corrosiva striscia satirica quotidiana in cui Guzzanti, in collaborazione con Marco Marzocca, chiarì 27 definitivamente al pubblico le sue convinzioni politiche. Tra la fine del 2003 e il 2006, realizzò e presentò al pubblico il film Fascisti su Marte. La sua produzione più famosa è certamente l’Ottavo Nano, trasmissione comica e satirica, andata in onda nel 2001 e condotta da Serena Dandini. Nel programma erano presenti vari comici, tra cui l’autore Corrado Guzzanti, le sorelle Sabina e Caterina, Neri Marcorè, Giobbe Covatta e Ficarra e Picone. Tra le principali imitazioni ricordiamo quella di Silvio Berlusconi, di Massimo D’Alema, di Romano Prodi, di Francesco Rutelli e di Fausto Bertinotti. Da menzionare, c’è sicuramente Paolo Rossi, attore, cantautore e comico italiano. Il pubblico televisivo ha la fortuna di conoscerlo durante la sua prima avventura sul piccolo schermo, grazie a Su la testa, programma comico di intrattenimento e satira, andato in onda nel 1992 su Rai 3. Ideato da Gino e Michele, era diviso in 10 puntate, definite puntate di solidarietà nei confronti di Milano ai tempi di Tangentopoli. Trascinata da Paolo Rossi, la trasmissione vide la partecipazione di numerosi 28 comici che sono poi diventati celebri nel panorama umoristico italiano, come Antonio Albanese e Aldo Giovanni e Giacomo. Considerato uno tra i migliori comici degli ultimi tempi, Maurizio Crozza è uno dei volti di successo del panorama satirico italiano. Comico, imitatore e conduttore televisivo, è uno dei volti principali di Rai 3 e La 7: tra le sue trasmissioni televisive ci sono Ballarò (Rai 3), Crozza Italia (La 7), Crozza Alive, Italialand e Crozza nel Paese delle Meraviglie (La 7). Ha lavorato per diversi anni anche a Mediaset con il trio comico Gialappa’s Band, diventando uno dei volti più noti del programma comico Mai dire Gol. Nel 2006, esordisce con Crozza Italia, a cui partecipavano Elio e le Storie Tese e altri ospiti in veste di guest star. Le prime puntate della prima edizione erano aperte dall’editoriale di alcuni giornalisti esperti come Marco Travaglio e Curzio Maltese. Nel corso delle puntate, Crozza si esibiva con le imitazioni dei politici nazionali ed internazionali, come il presidente iraniano Ahmadinejad, Giovanardi, Buttiglione e l’avvocato Taormina; ha anche più volte imitato il Papa e don Vito Corleone. 29 Nel 2011, Crozza esordisce con Italialand. Lo spettacolo veniva registrato al Teatro Nazionale di Milano e veniva trasmesso su La7 e Comedy Central. Anche in questo spettacolo, Crozza ha imitato il sindaco di Firenze Matteo Renzi e il sindaco di Roma Gianni Alemanno, Pier Luigi Bersani, Roberto Castelli, Maurizio Gasparri, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nel 2012, venne messo in onda il one man show su La 7 Crozza nel Paese delle Meraviglie, conduttore in cui il propone imitazioni dei politici come Di Pietro, la cancelliera tedesca Angela Merkel, l’ex presidente del Consiglio Mario Monti, Matteo Renzi, Walter Veltroni, Gianni Letta, Angelino Alfano, Nichi Vendola, Giulio Tremonti e naturalmente Silvio Berlusconi. 30 In onore di Crozza, il giornalista Iacopo Iacoboni ha coniato il neologismo “crozzismo”, per descrivere il fenomeno di quei politici che imitati da Crozza, reagiscono alla satira facendo proprie le caricature e le battute che essa propone, finendo per dare un peso eccessivo, quasi in grado di condizionare il pubblico. Uno dei massimi esponenti della satira politica italiana è certamente Dario Fo. Attore, blogger, drammaturgo e scenografo, ha vinto nel 1997 il Premio Nobel per la letteratura. I suoi lavori teatrali sono caratterizzati dalle proprietà fondamentali della Commedia dell’arte italiana e sono rappresentati con successo in tutto il mondo; è famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale. Nel 1962, insieme alla moglie Franca preparò una sketch satirici Rame, serie di per il varietà televisivo Canzonissima; la censura intervenne così spesso che abbandonarono la televisione in favore del teatro. Nel 1969, Fo portò in scena per la prima volta il Mistero Buffo: lui, unico attore in scena, recitava una rielaborazione di testi antichi, traendone una satira divertente e affilata. 31 Con l’avvento del secondo governo Berlusconi, Dario Fo si è nuovamente spinto verso una produzione di impegno civile e politico che si è concentrata nella creazione di opere satiriche proprio su Silvio Berlusconi, del quale si affrontano le vicende politiche, giudiziarie ed economiche; della commedia è stata impedita la diffusione televisiva, a causa della querela presentata da Marcello dell’Utri, il quale contestava la citazione di alcune sue vicende giudiziarie all’interno della sceneggiatura. Le caratteristiche più note delle opere di Dario Fo sono sicuramente l’anticonformismo, l’anticlericalismo, e l’esercizio di una forte critica rivolta, grazie alla satira, alle istituzioni politiche, sociali ed ecclesiastiche, e alla morale comune. La sua costante opposizione a ogni forma di potere lo rende un artista scomodo. Secondo Dario Fo, “la satira è un atto di rifiuto e come tale non può che essere acceso; è una controaggressione che risponde allo smacco del Potere con uno sghignazzo che non può essere elegante. La satira è nata per mettere il re in mutande, per questo il linguaggio della satira non può che essere virulento, sfacciato e insultante.” Il pensiero di Fo è volutamente rivolto alla satira politica, genere che 32 attacca il Potere; secondo lui, l’attore satirico reagisce dal basso ad un discutibile uso del potere imposto dall’alto, e lo fa con uno sghignazzo. Lo sghignazzo a sui si riferisce Fo è l’elemento che distingue la satira dalla critica: la critica è una valutazione negativa ma lucida che comporta l’analisi di un comportamento o di un fatto; la satira invece deride, sbeffeggia, colloca il personaggio pubblico in una dimensione grottesca. La satira non vuole valutare, ma mettere “il re in mutande”, come dice Fo, per questo necessita di un linguaggio che “non può essere elegante”. Uno dei pochi comici satirici che ancora si affaccia alla TV e che fa ridere ma anche pensare è Ascanio Celestini, attore teatrale, regista cinematografico, scrittore e drammaturgo. Ha vinto il Premio Satira Politica per i suoi testi letterali e teatrali; inoltre ha partecipato come monologhista nel programma di Serena Dandini, Parla con me, che è stato cancellato dalla programmazione della Rai, perché si pensava che fosse un programma sovversivo, come ha detto l’ex premier Silvio Berlusconi. 33 Sempre sulle reti Rai, Luciana Littizzetto è la comica satirica di punta del programma trasmesso da Rai 3, Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio. È un’attrice, cabarettista e scrittrice. Dal 2005 è nel cast di Fabio Fazio Che tempo che fa, programma molto seguito che le ha dato ulteriore popolarità: la Littizzetto propone monologhi comici e satirici su temi di attualità, durante i quali deride i personaggi politici del momento. Uno degli autori di satira più eccentrici del panorama italiano è senza dubbio, Alessandro Bergonzoni, comico, scrittore satirico astratto, surreale e funambolico tra i più arditi, autore e attore di teatro tra i più fantasiosi. Oltre alla televisione, anche Internet è diventato un mezzo di comunicazione importante per la diffusione della satira: tra i più graffianti siti web troviamo Spinoza, è un blog satirico collettivo, la piattaforma si basa su Wordpress; i contenuti sono creati da una comunità che produce battute e testi satirici seguendo testi di attualità; 34 nel 2009 e nel 2010, Spinoza è stato nominato miglio blog italiano e sempre nel 2012 ha ricevuto il Premio Internazionale di Satira di Forte dei Marmi. Interessanti da seguire anche le creazioni di MicroSatira, profilo che in appena 140 caratteri riesce a concentrare cattiverie e ilarità rispettando sempre la par condicio. Altri blog famosi in Rete sono FanoFunny, Nonsai, e Segnali di fumo, che si occupa di satira sotto forma di vignette. Sul versante video, in questi ultimi mesi è nato Diego Bianchi, alias Zoro, comico, giornalista, giornalista e conduttore televisivo. Dal 2005, comincia della la produzione rubrica Tolleranza Zoro, video che inizialmente pubblica sul 35 suo blog e su un canale You Tube, che ebbe un successo immediato. Nelle puntate di questo programma, Bianchi mostra un personaggio simpatizzante del Partito Democratico in perenne crisi di identità; si alternano immagini di eventi pubblici di rilevanza politica, riprese direttamente da lui nelle quali appare mentre parla con personaggi pubblici o manifestanti ripresi all’interno di un’abitazione, in cui lui stesso interpreta dei personaggi che discutono e commentano sugli eventi politici del momento, su posizioni contrapposte. Per quanto riguarda la stampa, sono state molte le riviste satiriche importanti: una delle più famose è L’Asino, rivista di satira politica fondata a Roma, nata a Roma nel 1892, l’anno prima della nascita del Partito Socialista. Fu ideata dal Guido Podrecca e Gabriele Galantara, entrambi studenti socialisti. Nella scelta del titolo per il loro settimanale politico-satirico i due giovani si rifanno al sonetto di Carducci “L’asino”. Nella prima fase della rivista viene portato avanti un programma di difesa e rivendicazione degli sfruttati e delle posizioni socialiste più aperte: le vignette del giornale si scagliano contro Giolitti, contro gli 36 scandali politici di quegli anni e contro la corruzione. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il giornale perse le sue vignette e tra il 1918 e il 1921 le pubblicazioni furono interrotte. La rivista il Candido, invece, fu fondata nel 1945 a Milano; fu un giornale di satira politica, prevalentemente anticomunista e la sua satira era rivolta alla politica italiana degli anni del dopoguerra, in particolar modo sui comunisti italiani, dell’Unione Sovietica e dei paesi del Patto di Varsavia. Tra i redattori e i collaboratori, la rivista contò fin da subito con collaborazioni importanti come quella di Indro Montanelli. Nel 1961, chiuse definitivamente le pubblicazioni. Anche Tango è stato un inserto satirico de L’Unità, ideato dal vignettista Sergio Staino, pubblicato dal 1986 al 1988. È diventato famoso perché ha annoverato alcuni tra i maggiori dell’epoca vignettisti e odierni, come Andrea Pazienza; oltre alle vignette, Tango ha pubblicato anche commenti satirici di Daniele Luttazzi, Francesco Guccini e Gino e Michele. 37 Il Male è stata una delle riviste più importanti riviste satiriche italiane. Fu fondata a Roma nel 1977 e nel 1982 chiuse definitivamente. Non riscosse subito molto successo, e la sua satira corrosiva gli procurò una serie di censure e ritorsioni. Nelle pagine de Il Male, si trovano vignette, fumetti e articoli, pubblicati sotto pseudonimo per evitare denuncie; ebbe più di cento processi e moltissimi sequestri per “offese a capo di stato estero”, “diffusione di materiale osceno” e altro. Cuore – settimanale di resistenza umana, è stato un periodico satirico italiano. Nasce nel 1989 come inserto satirico de L’Unità; tra i collaboratori si ricordano Vauro, la Gialappa’s, Beppe Grillo, Gino e 38 Michele, Fabio Fazio e Daria Bignardi. Fu chiuso il 2 novembre del 1996. Per quanto riguarda la stampa e le sovvenzioni dello Stato, tutti sono a conoscenza del fatto che una grande quantità di denaro pubblico arriva ai giornali italiani. Si tratta proprio di un fiume di denaro sottratto alle disastrate finanze statali, e si tagliano servizi e pensioni. Con le ultime due Finanziarie, lo Stato avrebbe sborsato circa 600 milioni di euro; da questa informazione si evince che lo Stato italiano finanzia generosamente i giornali italiani grandi e piccoli, quotati in borsa e di partito, di cooperative e di “movimenti” fantasma, di finte cooperative e di imprese truffaldine, insieme a periodici, agenzie stampa, radio e 39 televisioni locali. Un fiume di contributi, provvidenze e agevolazioni tariffarie con una portata tra i 700 e 1000 milioni di euro in un anno, anche grazie alle convenzioni e ai contributi elargiti dai singoli ministeri, regioni e altri enti. Questi contributi premiano in particolare i grandi gruppi editoriali con molte testate, alte tirature e ampi organici. Le provvidenze per l’editoria sono elargite sulla base di una serie di leggi, provvedimenti e finanziarie, circolari e decreti sovrapposti nel tempo senza alcuna applicazione e di difficile lettura; una stampa finanziata è inevitabilmente una stampa non indipendente, anche perché spesso la stampa ha relazioni col potere politico, quindi viene ovviamente condizionata. Conclusione Concludendo con la scrittura dell’argomento trattato, le riflessioni che possono essere molteplici. La satira politica è un argomento piuttosto delicato da trattare e potrebbe comportare reazioni sia negative sia positive; generalmente in Italia, la satira non è molto gradita da chi ne è vittima: sono molti i politici che querelano chi fa satira in Tv, su Internet o attraverso la stampa. Bisogna saper ridere dei propri vizi e delle proprie debolezze; nel nostro paese spesso chi fa satira viene messo all’indice, come fu per Luttazzi quando insieme Marco Travaglio fu denunciato da Silvio Berlusconi, allora capo del Governo, per aver 40 improntato una puntata del Satyricon sull’ascesa politica di Berlusconi, mettendo in evidenza alcuni particolari che non dovrebbero essere propri di chi lavora nel mondo della politica. Con ciò, emerge il fatto che in Italia non c’è libertà di parola e che pur essendo in democrazia, si vive come sotto un regime. L’articolo 33 della nostra Costituzione prevede la libertà d’arte, ma quello che maggiormente rende l’idea della libertà di manifestazione del pensiero è l’articolo 21, che è riconosciuto negli ordinamenti democratici. Ciò che vuole emergere da questa tesi, è che fare satira è un diritto di tutti e che, chi ne è bersaglio, dovrebbe imparare a prendersi meno sul serio, poiché fare satira fa parte della nostra cultura sin dai tempi dell’Antica Roma. 41 PART II Introduction Developing a thesis about political satire is quite difficult, because to resume in some pages a so complicated theme is never easy, above all if the topic in point makes fun of politicians, mocking who is not able to rule a country, through sarcasm, irony, transgression, deflation, parody, which is satire’s one of the indispensable requisites, to point out the incompetence and the corruption of political leaders and government actions. Political satire is composed by a direct attack to the irrationality of humans and their vices. Moreover, political satire is distinguished from the political protest that does not influence the political process, it is used as part of a protest, and tends simply to note the error rather than providing a solution. Although political satire’s aim is to amuse, its main purpose is to attack using wit. Therefore political satire is a review of the customs and dishonest behavior of some individuals that work in the world of politics, it has a moralizing end. Everyone has written something about political satire, in fact the bibliography includes sociological studies, books, articles, papers, thesis and debates. 42 In the first chapter, the characteristics of political satire are described, from the birth of political satire which comes on the Mayflower to the American coasts to the most important satirists like Benjamin Franklin, also printer and writer. He created the first political cartoon “Join or Die”, published in 1754. Franklin’s cartoon depicts a snake cut in eight pieces, and each piece represents one of the colonies. The image of the snake became the symbol of political unification and it became part of the American spirit. In the decades prior to the Civil War, the American humorist and writer Seba Smith was one of the most successful and popular satirists in the United States. Seba Smith’s figure of Major Jack Downing, an unlettered Yankee philosopher, enjoyed such success in the 1830s that he was openly imitated. The creation of Downing originated the most effective pattern for American political satire. Beyond their literary meaning, the Downing letters were a commentary on American politics. By combining Yankee common sense with basic conservatism, Smith exposed what he considered to be the excess of popular American Democracy during the late 1840s and 1850s. Another important writer is Mark Twain, who left the mark in the American political satire. He is considered one of the most important American celebrities of his time and the father of American literature. Twain’s major published work is Adventures of Huckleberry Finn. In this novel, the author satirized much of the society mores of the pre-war of the South but it was banned in 43 many schools because of the offensive language. Another important character who has been one of the XX century icons: Charlie Chaplin who gave a great contribution to political satire with Modern Times, in which he in which he describes the conditions of the workers during the Second Industrial Revolution. In the second chapter, the main topic is the diffusion of political satire in the United States, through the late-night shows which are broadcast in a lot of countries in the world. Some of the most famous American television hosts are David Letterman and his Late Show, broadcast on CBS, Jimmy Fallon, his Late Night and Saturday Night Live, broadcast on NBC, Jay Leno and the Tonight Show (NBC), Conan O’Brien and his Tonight Show with Conan O’Brien, Stephen Colbert and the Colbert Report (Comedy Central), John Stewart and the Daily Show (Comedy Central). All these shows host American and foreigners celebrities and politicians, like for example the President of the United States Barak Obama, to participate and talk about current events, also with a bit of irony and sarcasm. Talking about cartoon, American television offers some successful satirical cartoons like the Simpsons, Family Guy, American Dad and South Park. In the United States, political satire is also common through the press, thanks to the editorial cartoons, looked after editorial cartoonists, like Thomas Nest (1840-1902), David Levine 44 (1926-2009), Ted Rall (1963) and Jules Pfeiffer (1929). American political satire is also common in theatres thanks to the stand-up comedy, that is a comical style in which a comedian performs in front of a live audience. The most important sand-up comedian are Woody Allen, Robin Williams and Eddie Murphy. Taking about political satire on the Internet, the Onion is one of the best press services which must be read if you want to be informed on the latest national and international events. Chapter 1 WHAT IS POLITICAL SATIRE? “Satire is a literary manner which blends a critical attitude with humor and wit to the end that human institutions or humanity may be improved. The true satirist is conscious of the frailty of institutions of man's devising and attempts through laughter not so much to tear them down as to inspire a remodeling.” Political satire is an important part of satire that focuses on gaining entertainment from politics and it is also used with the subversive intent in which political speech and political arguments are forbidden. 45 Political satire is usually discerned from political protest, because it does not influence the political process; it just offers entertainment. It also aims to establish the error of matters rather than find solutions. Part entertainment, part statement of beliefs, it emphasizes the wrongs of the government and it has been part of all manner of media across centuries, since Swift’s Gulliver’s Travels. Although it usually intends to be funny, satire’s main purpose is to launch attacks using one’s wit. Political satire uses sarcasm and humor to point out the incompetence and the corruption of political leaders and government actions. In the United States, animated caricatures and cartoons are quite popular tools used in advertisement and entertainment. Political satire through caricature has grown extendedly in the US to share public aspiration and to focus on delicate political issues. The existence of this political satire is influenced by its involvement in American Politics and political satire has always been a part of American society. 46 American popular culture is simply American culture that is well linked to many people. Popular culture is a mass-produced culture for mass consumption. Mass produced culture consists in all elements of life, which are transmitted by the printed press, the electronic media or by other forms of mass communication. The elements of popular culture deal with the printed media such as newspapers, magazines, books, comics, caricatures, and the electronic media such as radio, television, movies and advertising. Since political satire appears in the printed and electronic media, it has become popular; popular culture is heavily influenced by mass media. Popular culture and the mass media have a symbiotic relationship; they depend greatly on one another. As a matter of fact, mass media has included social culture into popular culture. While in some countries, expressing your views through political satire can be dangerous, in the United States, it is considered free speech and it is protected under the First Amendment. It is very likely that satire arrived in the United States on the Mayflower, but as colonies fought for independence, political satire became a form of commentary on British rule. 47 One of the Founding Fathers of the United States was Benjamin Franklin, who was a printer, a politician, theorist, a musician, an a political scientist, inventor, a a statesman, a diplomat and a satirist. He earned the title of “The first American” for his early and indefatigable campaigning for colonial unity; as an author and a spokesman in London for several colonies, than as the first United States Ambassador to France, he exemplified the emerging American nation and was foundational in defining American values. In the matter of satire, he created the first political cartoon “Join, or die”, published in the Pennsylvania Gazette on May 9, 1754. It is the first case of editorial cartoon. The original publication by the Gazette is the earliest known pictorial representation of colonial union produced by a British colonist in America. Franklin’s cartoon depicts a snake cut in eight pieces, and each piece represents one of the colonies. New England was represented as a 48 segment, while Georgia was completely omitted. It appeared along with Franklin’s editorial about the “disunited state” of the colonies and helped make his point about the importance of colonial unity. During that period, there was a superstition that a snake which had been cut into pieces would come back to life if the pieces were put together before sunset. This cartoon was used in the French and Indian war to symbolize that the colonies needed to unite with England to defeat the French and the Indians. The image of the snake became the symbol of political unification and was transferred to the colonial battle flag “Don’t Tread on Me” and became part of the American spirit. The cartoon became a symbol of colonial freedom and resistance to what was seen as British oppression during the American Revolutionary War; it was published in every newspaper in America and had a strong impact on the American conscience. Franklin’s political cartoon took on different political meanings during the American Revolution, especially around 17651766, during the Stamp Act Congress: the Patriots, who associated the image with eternity, vigilance and prudence, were not the only ones who saw a new interpretation of the cartoon; the Loyalists saw the cartoon in a more biblical way. 49 In the decades prior to the Civil War, the American humorist and writer Seba Smith was one of the most successful and popular satirists in the United States. After his graduation in 1818, Smith wrote a series of political articles in the New England dialect for the papers of Portland and Maine. Between 1830 and 1857, dozens of the Major Jack Downing letters circulated in newspapers throughout the country. Seba Smith’s figure of Major Jack Downing, an unlettered Yankee philosopher, enjoyed such success in the 1830s that he was openly imitated. The creation of Downing originated the most effective pattern for American political satire. Beyond their literary meaning, the Downing letters were a commentary on American politics. By combining Yankee common sense with basic conservatism, Smith exposed what he considered to be the excess of popular American Democracy during the late 1840s and 1850s. Another important writer, which had left the mark in American political satire, was Samuel Langhorne Clemens, better known by his pen name Mark Twain. He is considered one of the most important American celebrities of his time and the father of American literature; he was an American author, a humorist and a teacher. He also achieved great success as a writer and as a public speaker. 50 His wit and satire were praised by critics and colleagues, and he befriended presidents, artists, industrialists and European royalty. Twain’s major published work, Adventures of Huckleberry Finn, made him a remarkable American writer; some have called it the first Great American Novel and Ernest Hemingway commented on the work stating that: “All American literature comes from one book by Mark Twain called Huckleberry Finn.” In this novel, the author satirized much of the society mores of the pre-war of the South and it criticized the institution of formal religion; guns are seen being brought to the church during the feuding portion of the novel. Twain uses satire to mock many different aspects of the modern world; it was written after the Civil War, in which slavery was one of the key issues. There are many examples of satire in “The Adventures of Huckleberry Finn”; through satire, Mark Twain shares his beliefs about slavery, human nature, racism and discrimination towards other races and 51 political news, which were among the many topics that plagued the country at that time. Despite its success, just a year after its publication, most schools banned the book because of the offensive language. Huckleberry Finn is no doubt a piece of realism, and by using the dialect of the south, Twain realistically portrays the cruelty and dehumanization of African slaves in the south, and he attempts to make racist southern America aware of this reality. After the overview of influential American satirists, it is worth mentioning the most important worldwide icon of the XX century, Charlie Chaplin. Even if he is British, he contributed greatly to political satire. He was a comic actor and a filmmaker who became famous in the silent era and he is considered one of the most important figures of the film industry. On 5th February 1936, one of the masterpieces of the film industry was projected; it was a comedy film written and directed by Chaplin, in which the iconic Little Tramp character struggles to survive in the modern, industrialized world. The film is a comment on the desperate employment and critical conditions that many people faced during the Great Depression; according to Chaplin, this condition was created by the efficiency of modern industrialization. Modern Times was considered “culturally significant” by the Library of Congress in 1989 and it was selected for preservation in the United States National Film 52 Registry. This movie portrays Chaplin, who plays a factory worker employed on the assembly line. He is the victim of the machines that help him eat without moving and let him go on the fritz. He loses his job, he goes to prison, he finds odd jobs and at the end he goes away with a girl. This movie focuses on the condition of the workers during the Second Industrial Revolution and the creation of a mass society with the deriving problems; it is based on the social protest about the exploitation of man when the assembly line was introduced in the factory production. It represents a political-humanist satire where at the center is a man who is opposed to the machines: the simple, romantic and passionate man, who is faced with the last chance to fight against total mechanization. The movie shows how workers live “outside the real world” and how they are strangers to certain events. Unfortunately, the theme of the movie is 53 very modern: it reminds us of the crisis we are experiencing which forces millions of workers to work long hours for low-paying jobs. Modern Times is also autobiographical because Charlie Chaplin was born in a poor family. He became successful due to his commitment and his passion for the cinema. Chapter 2 American political satire and its widespread forms In the United States, political satire is widespread in many ways, especially through television thanks to some late-night shows; there are many satirists, who are famous around the world and whose programs are broadcast in a lot of countries. David Letterman and the Late Show with David Letterman David Letterman is one of the most important American television hosts and comedians. He hosts the late night television talk show, Late Show with David Letterman, broadcast on CBS. Letterman has been a fixture on late night television since the 1982 debut of Late Night with David Letterman on NBC; he is the first host to have had the longest late-night career in the United States of America. In 1996, David Letterman was 54 ranked #47 on TV Guide’s 50 Greatest TV Stars of All Time. His often surreal and absurd comedy, together with his irony, is heavily influenced by comedians like Johnny Carson and Steve Allen. Letterman is considered the cornerstone of U.S. television entertainment, characterized by a sense of humor typically opposed to the East Coast and in contrast with Jay Leno, his main competitor. He is best known for the Late Show with David Letterman, a late-night show and the most famous American talk show in the world, which debuted on August 30, 1993. It is produced by Letterman’s production company, Worldwide Pants Incorporated. Over the past thirty years in the retrostyle armchair next to Letterman, hundreds of guests have come and gone and joked with the host of the most sarcastic talk show made in the USA. The first-ever guest of the show was Billy Murray, with who Letterman had a very surreal conversation that described the spirit for which the talk show was created. 55 In 1994 the first appearance of the Queen of Pop, Madonna, who lent herself to jokes and gags, was memorable. In 1998, the Italian director Roberto Benigni was invited by Letterman for the release of the Italian comedydrama film beautiful”; “Life the is couple created one of the finest episodes of the show. Moreover two particular episodes are worth mentioning. On September 20, 2009 a special night was entirely dedicated to the President of the United States of America dedicated to Barack Obama who ironically joked with Letterman during the show. The other particular episode was when Johnny Cash attended the David Letterman Late Show after his retirement; he was there for an interview and to wisecrack behind Letterman’s desk, but he couldn’t talk because of never ending applauses from the audience, while he was on stage. The first week of programming received a lot of accolade, even though some detractors were not convinced by the formula of the show. The 56 Late Night Show picked up 1.5 million viewers making NBC obtain about 30% more viewers in that time slot than before. The Late Show has won several Emmy Awards and is imitated without success around the world. The Late Show does not seem to grow old and the host preserves his desire to do political satire at the highest level. This show often exceeds the ratings of Jay Leno, to whom Letterman addresses merciless jokes. Letterman also continues to host great artists during the show, which contribute to his remarkable ratings. Jimmy Fallon, Late Night with Jimmy Fallon and Saturday Night Live Jimmy Fallon is an American actor, a comedian, a singer, a musician and a television host. Since 2009, he has replaced the legendary Conan O’Brien on NBC’s Late Night. His arrival was a breath of fresh air in the American television landscape. Jimmy Fallon is an incredible entertainer with great talent that knows how to laugh, how to host the show; he can sing and even with his semi-awkwardness he always seems to be in the right place. He currently hosts Late Night with Jimmy Fallon, a latenight talk show that airs on NBC. He was also a cast member on Saturday Night Live from 1998-2004. 57 Late Night with Jimmy Fallon Late Night with Jimmy Fallon is an American late-night talk show, which airs on NBC. The hour-long show premiered on March 2, 2009. Jimmy Fallon usually interviews the star of the moment, as well as musical guests, who plump him for jokes. During the show, Jimmy Fallon makes jokes in his funny monologues and does satire on the latest news, while maintaining a young and informal angle; every episode there are always funny columns and hilarious parodies. Thanks to his show, Jimmy Fallon is making a name for himself through innovation in an area that most of his competitors ignore: musical performances. The Late Night owes many of its memorable moments to his musical guests (Jimmy Fallon with Justin Timberlake, Bruce Springsteen and Prince). The secret of this show lies within its critical aim, that is, trying new things, and making sure the artists have an incredible experience that will make them want to come back. 58 Saturday Night Live Saturday Night Live is an American late-night live television sketch comedy and variety premiered show on that NBC on October 11, 1975 under the original title NBC’s Saturday Night. The show’s comedy sketches, which parody contemporary culture and politics, are performed by a large cast. Each episode is hosted by a celebrity guest, who usually opens the show with a monologue and performs in sketches with the cast. The show also features performances by a musical guest. After more than thirty years on the air, Saturday Night Live has received many awards, including 36 Primetime Emmy Awards; in 2000, it was included in the National Association of Broadcasters Hall of Fame; it was also ranked tenth in TV Guide’s “50 Greatest TV Shows of All Time” list and in 2007 it was listed as one of Time magazine’s “100 Best TV Shows of All-TIME”. As of 2012 it has received 156 Emmy nominations, the most in television history. The 2006 edition was one of the most watched in recent years with a peak share of 42%. It is one of the most successful programs and 59 the most long-lived in the history of television and it is broadcast in Studio 8H at the Rockefeller Center in New York. Over the years it has been the springboard for many stars of American comedy like Bill Murray, Dan Aykroyd, John Belushi, Eddy Murphy, Adam Sendler and many others. Jay Leno and The Tonight Show with Jay Leno Jay Leno is an American stand-up comedian and television host. From 1992 to 2009, Leno was the host of NBC’s The Tonight Show With Jay Leno, which is a unique mix of humor, satire, news and an entertainment talk show that is one of the most watched on American TV. It includes the pop-culture of our days, the vices and the shortcomings of our society, the strangest stories from the show business to the world of business and politics. Described by many critics as an authentic “variety show”, The Tonight Show with Jay Leno skillfully combined his talk show with funny sketches, crazy monologues, interviews with famous guests from show business and from the world of journalism, and ordinary people with extraordinary stories to tell. From music stars to the most prominent 60 celebrities, being a guest on The Tonight Show With Jay Leno is an important part of public life. Winner of many Emmy Awards, The Tonight Show still today has great ratings and is one of the main TV programs watched by Americans. Conan O’Brien Conan O’Brien is an American television host, a comedian, a writer, a producer and a performer. Since November 2010 he has hosted Conan, a late-night show on TBS. In 1987, Saturday Night Live’s executive producer hired O’Brien as a writer of many famous sketches; like many SNL writers, he occasionally appeared as an extra in the sketches: his most notable appearance was as a doorman in a sketch in which Tom Hanks was introduced into SNL for hosting his fifth episode. In 1989, O’Brien and his fellow SNL writers received an Emmy Award for Outstanding Writing in a comedy or variety series. He worked for the show until 1991. 61 From 1991 to 1993, O’Brien was a writer and a producer for The Simpsons. From 1993 to 2009, he hosted the American late night show on NBC. He left the direction in 2009 to succeed Jay Leno as the host of The Tonight Show. The show was known for its absurd comedic sensibility and for its sarcasm and irony. In 2004, O’Brien negotiated a new contract with NBC: he took over the Tonight Show from Jay Leno in 2009. Stephen Colbert and The Colbert Report Stephen Colbert is an American political satirist, a comedian, a writer, a television host and an actor. He is the host of The Colbert Report. Started in 1999, it is is an American satirical late night television program that airs on Comedy Central; it is a spin-off of The Daily Show which, like The Daily Show, criticizes politicians, policies and the media and it covers current news and political controversies. 62 The program focuses on Stephen Colbert, a fictional journalist played by Colbert himself; the character described by Colbert is a caricature defined as a “well-intentioned, poorly informed, high-status idiot”. The Colbert Report has been nominated for seven Primetime Emmy Awards, two Television Critics Association Awards and two Satellite Awards. Jon Stewart and The Daily Show Jon Stewart is an American political satirist, a writer, a television host, an actor, a media critic and a stand-up comedian. He is widely known as the host of The Daily Show, a satirical news program that airs on Comedy Central. The Daily Show The Daily Show is an American late night satirical television program: it is currently the longest running program on Comedy Central and has won 18 Primetime Emmy Awards. 63 The Daily Show draws its comedy and satire from recent news stories, political figures, media organizations and often from aspects of the show itself. The show typically starts with a monologue from Jon Stewart that focuses on the latest political news and the final segment is dedicated to a celebrity interview, with guests from the music, political and show business world: some of the most important political guests have been US President Barack Obama, Former US President Bill Clinton, British Prime Ministers Gordon Brown and Tony Blair. Also many presidential candidates have appeared on the show to promote their campaigns like John Kerry, John McCain and Barack Obama. American television also offers some political satirical cartoons, which are broadcast worldwide. Animated sitcoms are another way of doing satire: in the United States, there are some animated sitcoms that have become famous around the world; they are biting and sometimes straightforward, and they ridicule American society, even at the political level. 64 The Simpsons The Simpsons is an American adult animated sitcom created by Matt Groening for the Fox Broadcasting Company. The series is a satirical parody of the middle class American lifestyle, epitomized by a family with the same name, which consists of Homer, Bart, Lisa, Marge and Maggie. It is based on a mix of screwball political and social comedy and satire, all in an atmosphere of sharp sarcasm which disrespect the taboos of our modern society. The show is set in the fictional town of Springfield and parodies American culture, society, television and many aspects of the human condition. The Simpsons is widely considered to be one of the greatest television series of all time; in 1999 Time magazine named it the 20 th century’s best television series and in 2000, the Simpsons family was awarded a star on the Hollywood Walk of Fame. It has won dozens of awards since its debut, including 27 Primetime Emmy Awards. 65 The cartoon is full of strong criticism about American TV, the Republican Party and in particular about former Presidents Bush and Clinton; there is also a critical vein against Fox (the network producer) and against the controversial billionaire owner Rupert Murdock. Over the years, episodes have been dedicated to famous personalities of the star system like U2, Britney Spears, the Rolling Stones and Paul McCartney. One of the most important themes that the Simpsons address is politics. It is a common theme in this animated television series and this phenomenon has some crossover with real American politics; US conservatives voiced opposition to the show early in its run, when it was still controversial for its crude humor and irreverent take on family values. Political topics addressed on The Simpsons include homophobia and gay marriage, immigration and border control, drugs and alcohol abuse, gun rights, environmental issues, election campaigns and corruption. Former US President George W. Bush has always criticized The Simpsons, saying that Americans need to believe in family and real values. These remarks led to a series of jokes focused on Bush, his politics and his family. 66 Due to controversial issues, the series has been censored by broadcasters and by governments of foreign countries; Fox has never adopted censorship policies on the cartoon, although on several occasions, the producers have asked Matt Groening to cut certain dialogues before the airing of the episode. The show was censored in Britain, Venezuela, Argentina and was banned in Russia and China; in Japan, the last episode of the tenth season, entitled “From Tokyo with horror” was never aired, due to the comic portrait of some icons and holy figures, like Emperor Akihito. Moreover, this episode is not in the local DVD edition of the tenth season. In Italy, in contrast to what happened to other American cartoons such as South Park, Family Guy and American Dad, the series has not suffered censorship, even if the dialogues were lightened. South Park South Park is an American adult animated sitcom created by Trey Parker and Matt Stone for the Comedy Central television network. Developed between 1992 and 1995 and created for a 67 mature audience, the show has become famous for its crude language and dark, surreal humor that lampoons a wide range of topics. The ongoing narrative revolves around four boys, Stan Marsh, Kyle Broflovski, Eric Cartman and Kenny McCormick, and their bizarre adventures in and around South Park, in the Rocky Mountains in Colorado. The series has received numerous accolades, including four Primetime Emmy Awards and many inclusions in several publication lists of the greatest television shows. Through satire, South Park talks about American politics and current events and it seeks to debunk taboos of society, often using parody. It focuses on many taboos and is based on society; child abuse is a recurring theme. Other issues included are homosexuality, death and political events. Not only moralists and conservatives are targeted by the strong satire of Parker and Stone: topics such as the environment, pollution and global warming are often covered. In the United States, the cartoon has been heavily criticized by religious groups, that believe it is morally insulting and anti-American. 68 In Italy, the series received the same treatment: it was “censored” by a non-literal dubbing, and later as criticism mounted, some episodes were completely censored, until the fourth season was entirely cancelled. Later, the Italian Comedy Central and MTV Italy started to broadcast the series from the fifth season without censorship. American Dad! American Dad! is an American adult animated sitcom crated by Mark Barker and it is broadcast on Fox. American Dad! tells the stories of Stan, CIA agent and male stereotype of the American male, who has muscles and a passion for weapons. He lives with his wife (a blonde curvy housewife) and with his children Harvey, a pacifist and an environmentalist who is in contrast with his father, and Steve. There are also two strange characters: Roger, an alien that Stan hides without the Government’s permission, and Klaus, a goldfish that has been transplanted a German brain. This heterogeneous and funny group discloses with irony the contradictions of American society: the political and social satire of 69 American Dad! answer to no one and they try to show the world, but especially to Americans, the most comical sides of US culture. Family Guy Family Guy is an American adult animated sitcom created by Seth MacFarlane for the Fox Broadcasting Company. The series centers on the Griffins, a dysfunctional family made up of parents Peter and Lois, their children Chris, Meg and Stewie and their dog Brian. Family Guy has been nominated for 12 Primetime Emmy Awards and in 2009, it was nominated for an Emmy for Outstanding Comedy Series; it has also received criticism, including unfavorable comparisons for similarities to The Simpsons. The irony of this cartoon ranges from satire to sarcasm about modern society, with characters that portray politicians and poke fun at our society. Every character in this animated sitcom stereotypes modern society. 70 In addition, the continuous use of flashbacks makes this sitcom insane, because the flashbacks are the actual sketches. In the United States, political satire is also common through the press: editorial cartoons, also known as political cartoons, are very popular. Editorial cartoons are illustrations containing commentaries that usually relate to current events or public figures; an artist who draws such images is known as an editorial cartoonist. They typically combine artistic skills, hyperboles and satire in order to draw attention to corruption and other social ills. During the 19th century, the most important newspaper created editorial cartoons to express the publisher’s opinion on the politics of that time. Thomas Nest, who was a German-born American editorial cartoonist and caricaturist, is considered to be the father of American cartoons; among his notable works were the creation of the modern version of Santa Claus and the political symbol of the elephant for the Republican Party. He worked during the Civil War and the Reconstruction Era. Political cartoons can usually be found on the editorial page of many newspapers, although a few are sometimes placed on the regular comic strip page. 71 Most cartoonists use visual metaphors and caricatures to address complicated political situations by showing the current event with a funny or emotional picture. David Levine, who died in 2009, is considered the king of political satire. He was an American artist and an illustrator best known for his caricatures in The New York Review of Books. He is considered “The greatest caricaturist of the last half of the 20th century.” In addition to the New York Review of Books, for which he drew 3,800 sketches from 1963 to 2007, his illustrations have appeared in Time, Esquire, Playboy, The Nation, Rolling Stone and The New Yorker. He is a milestone of political satire thanks to some biting caricatures, like that of the former US President Lyndon Johnson who lifts up his shirt to reveal a scar after a gall-bladder operation portraying the map of Vietnam. 72 In the field of modern editorial cartoons Jen Sorensen is one of the most esteemed editorial cartoonists. She writes Slowpoke, a weekly comic strip that often focuses on current events from a liberal prospective. Her strip was chosen for the Cartoonist With Attitude: The New Subversive Political Cartoonist, an anthology published by Ted Rall, an American columnist, an editorial cartoonist and an author. His political cartoons appear in a multi-panel comic-strip format and they appear in 100 newspapers around the United States; he was also the President of the Association of American Editorial Cartoonists from 2008 to 2009. Rell’s cartoons have appeared regularly in Rolling Stone, Time, Fortune and Men’s Health magazine. Another important American cartoonist is Jules Feiffer, most notable for his long-run comic strip entitled Feiffer. In 1986, he won the Pulitzer Prize for his editorial cartooning in the Village Voice; his cartoons and illustrations have also appeared in The Los Angeles Times, The New Yorker , 73 Playboy and the Nation. American political satire is also common in theatres, thanks to stand-up comedy, that is a comical style in which a comedian performs in front of a live audience. The performer is known as a comic or stand-up comedian. In North American stand-up comedy has its roots in various traditions of popular entertainment of the late 19th century. The founders of modern American stand-up comedy include Jack Benny, Bob Hope, Fred Allen and Frank Fay; they spoke directly to the audience as if they were speaking to themselves. Between 1950 and 1960, comedians added elements of social satire and expanded satire into politics, race relations and sexual humor. Other notable from comedians this period include Woody Allen, Shelley Berman and Bob Newhart; some Black-Americans like Bill Cosby and Dick Gregory began to cross over to a white audience during this time. 74 From 1970 to 1990, other important stand-up comedians emerged, like Robin Williams, Eddy Murphy, Dave Foley, Todd Grass and Joe Regan. The Internet is also another great way to spread political satire: thanks to You Tube, you can find videos of Jon Stew’s The Daily Show and Stephen Colbert’s Colbert Report. The Internet has also seen the creation of The Onion, an American news satire organization. It is an entertainment newspaper and a website featuring satirical articles reporting on national, international and local news. The Onion’s articles comment on current events, both real and fictional; it parodies traditional newspapers with stories, editorials and man-in-the-street interviews. Tim Keck and Christopher Johnson founded The Onion in 1988, at the University of Wisconsin. At first, The Onion was a success in a limited number of cities and towns, notably those with major universities, such as Chicago and Milwaukee; in 1996, the creation of the website made it possible to extend its reach and receive national attention. 75 In 2000, The Onion was approached by Comedy Central for a buyout that would broaden the goal and reach of The Onion’s brand of satire into other forms of media. In April 2009, The Onion was awarded a Peabody Award. The Onion’s print edition is distributed for free in Milwaukee, Chicago, Denver, Austin, Santa Fe and Providence. Today, The Onion is one of the most important press services which must be read if you want to be informed on the latest national and international events. Conclusion At the end of my thesis about political satire, what emerges is that satire is an important element for democracy of a country. Being freedom to express your own opinions is fundamental for a democratic nation. In some countries, like for example Italy, some comedians who satirize about some Italian politicians are turn away from television, just because they have said something funny about who is powerful. In the USA, American cartoons are broadcast with no censorship problems, while in Italy some of these are censored or broadcast at late night. US television is democratic just like its country, which through satire, reflects its principles of democracy. So, it’s necessary arising from countries like 76 the United States, at least about humor, irony and satire, and understand that laugh about problems can be useful for a country to take things better. 77 PARTE III Introducción Desarrollar una tesis sobre la sátira política ha sido bastante complicado, porque resumir en algunas páginas un tema tan delicado no siempre resulta una empresa fácil, sobre todo si el argumento en cuestión escarnece y ataca al mundo político, burlándose de quien no hace bien su trabajo en la gestión del propio país, a través del sarcasmo, la ironía, la trasgresión, la deflación, la paradoja y la parodia, que es uno de los requisitos imprescindibles de la sátira. Sin embargo, ello no significa que la parodia sea siempre satírica, sino que debe estar compuesta por un ataque directo a la irracionalidad de los humanos y a sus vicios. Además, la sátira contra la política se distingue de la protesta política en que no influye en el proceso político, se usa como parte de una protesta o disensión, y tiende simplemente a destacar el error más que a proporcionar una solución. A pesar de que por lo general tiene la intención de divertir, el propósito principal es atacar utilizando el ingenio; además utiliza armas como el sarcasmo y el humor para señalar la incompetencia y la corrupción de los dirigentes políticos y sus acciones de gobierno. Por lo tanto la sátira política es una crítica de las costumbres y las conductas deshonestas de 78 algunos individuos que se mueven en el mundo de la política, tiene un fin moralizador, burlesco o de diversión. Sobre la sátira política todos han escrito algo, de hecho la bibliografía es muy amplia e incluye estudios sociológicos, libros, artículos, documentos, tesis, y debates. En todo el mundo se habla de sátira política porque, donde libremente hay sátira significa que hay democracia, y estos son los dos elementos que caracterizan a un país: saber reír en los momentos críticos y saber ironizar sobre los políticos que lo representan; estos últimos deberían ser capaces de reírse de sí mismos sin ningún tipo de censura, como a menudo ocurre. En el primer capítulo, se describen las características de la sátira, desde su nacimiento en la Antigua Grecia (Aristόfanes) y en la Antigua Roma (los epigramas de Marciales, Lucilio, Horacio, Cátulo, Marco Fabio Quintiliano) hasta su difusión por medio de los medios electrónicos o de otras formas de comunicación de masa. Desde que la sátira política aparece en los medios de comunicación, se hace popular. La sátira trata muchos temas, pero el más destacado es el de la política, en el que “el escritor satírico capta con agudeza las debilidades de los hombres públicos, los muestra con crudeza o con intención crítica”. Tanto la sátira, como crítica, cuanto la política son necesarias. La sociedad necesita siempre algunas reformas, la política es el único medio para conseguirlas y la sátira un medio para 79 exigirlas. De esta manera, la sátira se hace ácida y dura para mover a los políticos a llevar a cabo las reformas que la sociedad necesita y espera. En la segunda parte, se habla de la historia de la sátira política en España, desde la Edad Media con “Las copla Mingo de Revulgo”, “La botella de alba”, “El libro del buen amor”, “Las Cántigas de escarnio y maldecir” y “Lazarillo de Tormes”. En tiempos más modernos, un papel muy importante lo ha jugado las revistas y los periódicos satíricos; los más famosos son Gil Blas, El Censor, La Broma, ¡Cut Cut! y La Flaca. En la tercera parte, se introduce el tema de la sátira política durante el régimen dictatorial del general Francisco Franco, que controlaba y censuraba cualquier tipo di información, por lo tanto todos los medios de comunicación. También la sátira, en todas sus formas, y en especial la política, fue censurada y, de esta forma el humor llegó a ser en un modo de resistencia contra la dictadura franquista. Por lo que concierne a la censura, la gente debía tener mucho cuidado, se sabía cuándo podían hacer determinados chistes y cuándo no, delante de quién hacerlos y delante de quién era mejor estar callados; incluso la censura era objeto de sátira; la gente necesitaba reír, para no pensar en la situación de miseria, sufrimiento y represión que estaba viviendo. El la cuarta y última parte, el tema fundamental es la difusión de la sátira en España, donde en los últimos años ha surgido una generación de 80 grandes humoristas. La sátira política no aparece a menudo en televisión, pero hay uno sobre todos que se distingue en el actual panorama televisivo español, El Gran Wyoming, que ha ganado muchos premios prestigiosos; es el presentador del programa El Intermedio, premiado muchas veces por la Academia TV de las Ciencias y las Artes en Televisión. Por lo que concierne a la prensa escrita, hay revistas y periódicos satíricos especializados en sátira política: “El Jueves, la revista que sale los miércoles” y Mongolia. En España, la sátira política es bastante frecuente también en la radio. Uno de los programas más populares es Carne Cruda, presentado y dirigido por Javier Gallego; también Gomaespuma fue un programa de radio muy popular. Incluso la música habla de sátira política: el trío La Trinca fue muy famoso, nacido en los años 70 en Cataluña, y con textos en lengua catalana, aunque posteriormente tradujeron algunos de sus temas en castellano. Capítulo 1 La sátira política La sátira política es un subgénero de la sátira, que tiene el objetivo de entretener a partir de la política y los asuntos públicos y se utiliza con la 81 intención subversiva en la que se prohíbe el discurso político y los argumentos políticos. Uno de los requisitos imprescindibles de la sátira es la parodia, pero esto no significa que toda la parodia deba ser sátira, sino que debe estar compuesta por un ataque directo a la irracionalidad de los humanos y a los vicios de ellos; de esta manera, la sátira política no se perfila como uno de los géneros literarios tradicionales como la tragedia o la comedía, sino como una categoría especial de la literatura. Se distingue normalmente de la protesta política, a que no influye en el proceso político, se usa como parte de una protesta o disensión y tiende simplemente a establecer el error en los temas, más que proporcionar soluciones. Se puede encontrar la sátira política en la historia, donde ha existido un gobierno organizado ha habido sátira; el ejemplo más antiguo sobrevive hasta hoy, es lo de Aristόfanes. Durante el periodo romano se produjeron los poemas satíricos y epigramas de Marciales; la sátira política tuvo muchos seguidores, ni entre nosotros ni en parte alguna, se dio ya el carácter exclusivo que tuvo en Roma. La sátira política se utiliza para exponer y denunciar la hipocresía, la estupidez, la absurdidad, la locura o el vicio en la sociedad; puede ser 82 utilizada para iluminar sobre la inutilidad y la fealdad de la conducta humana, sobre todo se burla y ridiculiza la conducta de los que están llenos de soberbia y vanidad sin causa; se trata de una composición con la que se critican o ridiculizan los vicios humanos. Es un género literario que se puede encontrar también en las artes escénicas y gráficas y su objetivo principal no es el humor en sí mismo, sino un ataque a la realidad política que el autor no comparte, usando para esta finalidad el arma de la inteligencia; esta también dirigida a establecer el error de los asuntos para encontrar una solución. En una auténtica sátira política no solo deben estar elementos como el ingenio y la perspicacia, pero también la sátira verdadera tiene que ser constituida por la fantasía, siempre contiene un ataque más o menos violento y una visión fantástica del mundo A pesar de que por lo general tiene la intención de ser divertido, el propósito principal es lanzar ataques utilizando el ingenio; además la sátira política utiliza el sarcasmo y el humor para señalar la incompetencia y la corrupción de los dirigentes políticos y las acciones del gobierno. Por lo tanto la sátira política es una composición literaria en la que se realiza una crítica de las costumbres y de las conductas deshonestas de 83 algunos individuos que trabajan en el mundo de la política, con un fin moralizador, burlesco o de diversión. Sin embargo, el género se desarrolla fundamentalmente en Roma con Lucilio, Horacio, Catulo y Marcial, tanto es así que Marco Fabio Quintiliano consideraba a la sátira como un género completamente romano. Hoy, la sátira política es muy desarrollada y tenemos la oportunidad se conocer la sátira por medio de la televisiόn, de la prensa y de Internet porqué vivimos en una cultura popular producida para el consumo masivo. La cultura producida en masa consiste en todos los elementos de vida que son transmitidos a través de la prensa escrita, de los medios electrónicos o de otras formas de comunicación de masa. Los elementos de la cultura popular de acuerdo con los medios impresos como periódicos, revistas, libros, caricaturas, y los medios electrónicos como radio, televisión, cine y publicidad. Desde la sátira política aparece en los medios de comunicación impresos y electrónicos, se hizo popular; la cultura popular está fuertemente influenciada por los medios de comunicación. 84 Por lo tanto, hay una fuerte relación entre la sátira y la política, debido a que la sátira “no es una forma más corriente de la literatura política, sino que, en cuanto pretende influir en la conducta pública, es la parte más política de la literatura”. La sátira trata muchos temas, pero el más destacado es lo de la política, en el que “el escritor satírico capta con agudeza las debilidades de los hombres públicos, los muestra con crudeza o con intención crítica”. Tanto la sátira cuanto la política son necesarias debido a que en todo el sistema legal y social se necesitan siempre algunas reformas, porque la política es el único medio a través del cual poder conseguirlas. De esta manera, la sátira se hace ácida y dura para mover a los políticos a llevar a cabo las reformas que la sociedad necesita y que esta esperando. En España, desde la Edad Media, la sátira política empezó a ser conocida a través de algunos autores importantes ejemplo como, Miguel por de 85 Cervantes, dramaturgo, poeta y novelista (1547-1616). Es considerado una de las máximas figuras de la Literatura española. Cervantes es muy conocido para haber escrito una de las obras más destacadas de la literatura española y de la Literatura universal, una de las más traducidas también: Don Quijote de la Mancha. Muchos críticos han descrito en esta obra, como la primera novela moderna y una de las mejores obras de la literatura universal; publicada en dos volúmenes en 1605 y en 1615, el autor se dirige a la sociedad de su época por medio de la sátira. Otro autor muy importante y representante de la complejidad del Barroco es Luís de Góngora; sus obras sono ricas de metáforas, detalles visivos y latinismos. La vena satírica de Góngora se encuentra en esta famosa “letrilla”, es decir una poesía divertida; una letrilla es una pequeña composición con un estribillo. Esta 86 es una de las primeras obras: el poeta se burla la sociedad en la que vive y de la corrupción política de su época. En lo que concierne el desarrollo de la sátira política en España a través la literatura, Francisco de Quevedo tiene un papel importante. Fue un escritor español del Siglo de Oro y se trata de uno de los autores más destacados de la historia de la Literatura española; es especialmente conocido por su obra poética, aunque también escribió obras narrativas y obras dramáticas. Entre sus obras en prosa, se recuerda “Sueños y discursos de verdades descubridoras de abusos, vicios y engaños en todos los oficios y estados del mundo” del 1627, en los cuales, en forma de diálogo e inspirándose a Séneca, Quevedo presenta una deformación de las profesiones y de los políticos de su época. Capítulo 2 Historia de la sátira política en España En toda Europa, y especialmente en España, la sátira política suele ser de izquierda, de forma tal que se han exagerado los errores de los gobiernos de derecha y se minimizan las faltas de los de izquierda. En España, la sátira se ha utilizado desde siempre. En la literatura española, durante la Edad Media, circulaban poemas anόnimos, en los 87 que se ridiculizaba a Enrique IV, Rey de Castilla y Leόn desde 1454 hasta 1474, y a otros personajes de la Corte. Son famosas “Las coplas de Mingo Revulgo” (personaje imaginario que representa la sabiduría popular), treinta y dos novenas satíricas glosadas por Hernando de Pulgar, humanista e historiador español y escritas alrededor de 1464. Se cree que su autor fue Íñigno Mendoza o el propio H. de Pulgar. La peculiaridad y la importancia de estas coplas estriba en el hecho de ser la primera bucólica alegόrico-política en castellano, cuya influencia se dejará ver en varias obras posteriores. Su objectivo era señalar y analizar los principales textos bucólicos que, a través las alegorías, aludían a hechos contemporáneos, fijando la atención en aquellas composiciones de carácter político y satírico que se referían a personajes o situaciones de aquella época. Esta práctica literaria sigue siendo una fuente muy importante para la difusión de la información ya que en este tipo de práctica literaria se habla mucho de política. Se puede analizar una sátira anónima de 1759 titulada “La botella de Alba”, aguda crítica contra el poder político establecido. Un autor muy importante de la Edad Media fue Juan Ruiz, conocido como el Arcipreste de Hita, que con su obra “El Libro de Buen Amor”, 88 en la que satiriza contra el poder del dinero y los vicios de la clase política de su época. Muy populares fueron también “Las Cantigas de escarnio y maldecir”. Es un género satírico de la lírica medieval gallego-portuguesa, derivado del sirventés, composición típica de la literatura provenzal. En principio, existía una distinción entre las cántigas de escarnio y las de maldecir, en las que el poeta expresaba sus insultos; por lo que concierne a la métrica, siguen las mismas convenciones que la cantigas de amor. En la sátira política destacan los autores Airas Nunes, Pero da Ponte y Martin Moxa. Airas Nunes fue un clérigo y trovador del siglo XIII, nacido en Galicia; estuvo al servicio de un obispo y más tarde, entre 1284 y 1289, fue poeta en la corte de Sancho IV de Castilla. Escribió 4 cantigas de escarnio. Pero da Ponte fue un poeta medieval, probablemente de origen gallego, y escudero en la Corte de los reyes Fernando III y Alfonso X. Entre 1235 y 1260, escribió 23 cantigas de escarnio. Martin Moxa fue un trovador, no se sabe a ciencia certa si catalán o aragonés. Presente en la corte de Alfonso X entre 1270 y 1280. Clérigo de profesión, fue autor de cuatro sátiras morales, de las que una era una sátira política. 89 También “Lazarillo de Tormes” fue una obra satírica anόnima en la que se criticaban los vicios y la avaricia de los políticos. En la primera mitad del siglo XIX, Modesto Lafuente y Zamalloa fue un periodista, historiador y escritor satírico español. Liberal y progresista, fundó en Leόn el periódico Fray Gerundio, de estilo satírico y costumbrista. Desde sus páginas difundió las ideas de libertad y progreso material y moral. Fue muy popular en España, especialmente por las 25 “Capilladas” satíricas sobre algunos personajes y sus costumbres. En su obra “Viaje aerostático de Fray Gerundio y Tirabeque”, el autor se concentra en la sátira política en Europa, concretamente en España. Desde la aparición de las gacetas, la sátira de los siglos XVI y XVII ha jugado un papel social muy importante. La rivalidad entre los diferentes intereses políticos propiciaba la mordaz y agresiva sátira en los diarios del siglo XVIII como El Duende de Madrid, El Murmurador, El Bufόn de la Corte, El Duende Especulativo y otros. 90 El género satírico aparece en la literatura española ya desde sus primeros momentos y aunque sucede lo mismo con la prensa, no hay que olvidar que las primeras señales aparecerían solo siglos más tarde. La sátira política lleva implícita la censura y la crítica de costumbres relacionadad con las ideologías de la época que facilitan el desarrollo de una variada temática en las manifestaciones de crítica literaria, social y política. Hasta el siglo XIX la prensa satírica española, por lo que concierne a la política, no tuvo una definición clara. Algún tiempo atrás tan solo un periódico pudo ser considerado como el más importante: El Censor, periódico semanal editado en Madrid entre los años 1781 y 1787. Se hallaba en la línea de lo que se ha llamado “prensa espectadora” o “espectadores”, que son publicaciones de tipo político-satírico, cuyo objetivo era la crítica de los errores de los políticos. También en esta época, la publicación Gil Blas, se definía como periódico político satírico. Fue fundado en diciembre de 1864. Dejó de publicarse en septiembre de 1872. Por lo general en la página 2 o 3 de cada número solían insertarse caricaturas, firmadas por dibujantes como Francisco Ortengo o Daniel Perea. 91 En el siglo XIX, en pleno gobierno de Sagasta, el 31 de agosto de 1882 fue publicada en la revista político-satírica La Broma “El novillo de la mojiganga” una de las caricaturas satíricas que mejor representaba la debacle española de finales del siglo XIX. En ella se describe a un pobre animal objeto de burla y herido por las clases dirigentes y ricas de la época. Ante la impotencia del alguacilillo (la autoridad), el animal (la pobre España), cubierto de rejones y banderillas, es incapaz de atacar y se se ve humillado sin poder tolerar una herida más. La imagen de esta caricatura no deja lugar a dudas y, por desgracia, resulta tan pertinente y expresiva de la dura realidad de hoy como ya lo era entonces. ¡Cut Cut! fue una revista satírica catalana de comienzos del siglo XX. Se publicó entre 1902 y 1912 y tuvo gran popularidad, además de contar en sus páginas con muchísimos creadores gráficos. Entre sus principales dibujantes se cuentan Opisso, Apa e Ismael Smith, que crean dibujos de tendencia antimilitarista además de criticar a los políticos de aquella época. En el siglo XX destacó la revista La Flaca que, según el filólogo hispánico Valeriano Bozal fue “la primera revista satírico-política digna de este nombre”, de carácter principalmente satírico y de tendencia política republicana y 92 federal, que se publicó en Barcelona entre el 27 de marzo de 1869 y el 3 marzo de 1876, coincidiendo con el Sexenio Democrático, momento en que la libertad de prensa permitió este tipo de publicaciones y además obteniendo una extraordinaria popularidad. Hoy día, los primeros números de La Flaca se pueden leer en la Biblioteca Nacional de Madrid. Esta revista se concentraba en la creación de dibujos y caricaturas esencialmente de caracter político; al parecer los autores de estos dibujos eran anónimos pero consiguieron marcar el sentido de la época. Entre ellos sobresalen los del catalán Tomás Padrò, auténtico maestro de la caricatura. El estilo y la orientación de La Flaca marcó la via seguida por otras revistas de Madrid y Barcelona, como La Filoxera, El Loro, El Motín, La Mosca, La Broma, La Tramontana y Acabose. El aumento de la prensa satírica sería espectacular en la segunda mitad del siglo XX. El género se consolida y se hace muy difícil controlar el número de las publicaciones que aparecen: se basan todos sobre textos muy poco organizados, generalmente breves y sarcásticos, en prosa y en verso. 93 La periodicidad solía ser semanal, apareciendo ocasionalmente algún número extraordinario y, por lo general, se solía publicar un almanaque anual. Existe también otra forma para burlarse de la política y de los políticos: el carnaval, que se celebra en muchas partes del mundo, desde la antigüedad greco-romana, pero con nuevos significados en la era cristiana, precediendo el inicio del periodo de privaciόn, conocido como la Cuaresma, antes de la Semana Santa. Uno de los más relevantes, y uno de los más famosos de España, es el Carnaval de Cádiz, por lo que ha sido reconocido como de Interés Turístico Internacional; en julio de 2009, entró a formar parte de la lista de los diez Tesoros del Patrimonio Cultural Inmaterial de España. Para remontarse a los orígenes del Carnaval, las búsquedas nos remiten a distintas civilizaciones y se cree que las orígenes estar en las bacanales, fiestas en honor de Baco y las saturnales, en honor de Saturno. Estas celebraciones se conocieron tanto en la antigua Grecia como en la Roma clásica, pero las primeres referencias documentadas del carnaval que conocemos hoy día se encuentran a 94 finales del siglo XVI, aunque partir del siglo XVIII se intentó censurar el Carnaval por orden de la Corona. Siempre ha sido una gran fiesta popular con el sonido de las coplas, un género de canción popular de carácter narrativo, interpretada por las llamadas Agrupaciones Carnavalescas. Cada año, decenas de agrupaciones existentes eligen un tema para sus coplas y compiten en el Concurso Oficial de las Agrupaciones Carnavalescas de Cádiz, que se celebra en el Gran Teatro Falla. Son coplas humorísticas, en las cuales destaca la sátira política así, este año, muchas coplas han abordado la crisis económica vivida en España, con sus cinco millones de parados y los recortes en los servicios públicos, y por supuesto, escarnecer a los políticos españoles y al sistema político. Capítulo 3 La sátira política durante el Franquismo Entre 1939 y 1975, España vivió bajo el Franquismo, término empleado para referirse a la ideología política y movimiento social-fascista, que sirvió de apoyo y sustento al régimen dictatorial surgido después de la Guerra Civil (que empezó en 1936 y terminó en 1939), liderado por el 95 general Francisco Franco y que duró hasta su muerte, en 1975. Los fundamentos del régimen fueron el nacionalismo español, el catolicismo y el anticomunismo, que sirvieron de base a un régimen de dictadura militar autoritaria que se autoproclamó como “democracia orgánica” en oposición a la democracia parlamentaria. Cualquier tipo de información siempre estuvo censurado, así como la difusión de la cultura, la literatura, el cine y el teatro. Durante la dictatura del general Franco, los medios de comunicación estuvieron muy controlados. Para que un texto o una publicidad fuera publicado tenía que pasar por las manos de los censores; estaba prohibido escribir nada que dañase el prestigio de la nación, el Ejército, el Gobierno y la Iglesia. También la sátira, en todas sus formas, per sobre todo la política, fue censurada, aunque el humor llegó a ser en un modo de “resistencia” frente al régimen franquista. Según la descripción del doctor en Historia Gabriel Cardona, Franco era un personaje tímido e insignificante, que no tenía sentido del humor. Solo lo vio sonreír abiertamente en un par de ocasiones: cuando se encontró con Hitler en la frontera hispanofrancesa en 1940, y durante la visita del presidente estadounidense Eisenhower, en 1959. 96 Ya desde de los años 20 y a lo largo de los casi 40 años de franquismo, el humor se intensifica por dos motivos: porque hay una férrea censura y porque con la situación que se vivía en el país, existía la necesidad de descargar las tensiones, y el humor era considerado una manera de desahogo. Por lo tanto, cualquier tema era óptimo para hacer humor, incluso las propias desgracias y por ello la dictadura el franquismo fue la época dorada del chiste político. En aquellos años, todo el mundo hacía chistes sobre el Franquismo, no solo determinadas clases sociales o sectores. Por lo que concierne a la censura, la gente debía tener mucho cuidado, se sabía cuándo podían hacer determinados chistes y cuándo no, delante de quién hacerlos y delante de quién era mejor estar callados; incluso la censura era objeto de sátira, porque la gente necesitaba de reír, para no pensar en la situación de miseria, sufrimiento y represión que estaba viviendo el pueblo. Con el paso del tiempo fue cambiando la mentalidad y paralelamente cambiaba la manera de hacer sátira sobre el régimen; aparecieron humoristas como Miguel Gila, que utilizó el tema más recurrente de 97 aquella época, la Guerra Civil, para hacer sátira. Tras un periodo en la prensa escrita, pasó a humorismo hablado de la radio con sus famosos monólogos al teléfono: - ¿Está el enemigo? ¡Que se ponga! - Que hoy no disparéis de 4 a 6 porque dan el Tour, y que a ver si me devolvéis la bala porque no me quedan más. El humor era el reflejo de la realidad de aquellos momentos, porque el humor es el resultado de la vida, una mejor manera para explicar lo que pasaba cotidianamente. Por lo tanto el humor se utilizó como herramienta contra la dictadura, una forma de resistencia social y política, una alternativa de oposición al régimen. Capítulo 4 La sátira política en España y su difusión En España, en las últimas décadas ha surgido una generación de grandes humoristas, pero muchos se quedaron a las puertas de la fama por la dificultad que encierra esta profesión, porque no es fácil hacer reír, aunque es cada vez más frecuente, porque el sistema político y mediático 98 español recurre al humor y a la sátira cuando comunica con el gran público. En España, la sátira política no aparece a menudo en televisión, probablemente porque las cadenas televisivas no tienen ningún interés en ella ni tampoco las grandes corporaciones a las que pertenecen. Sin embargo existen exepciones como algunos humoristas televisivos: el autor satírico José Miguel Monzón Navarro, conocido por su nombre artístico El Gran Wyoming, humorista, actor, director, escritor, músico y, hoy día, presentador de televisión. Agunos de sus programas han tenido problemas como en el caso de El peor programa de la semana, que fue eliminado de la programación por Televisión Española tras la entrevista al escritor catalán Quim Monzó. En 1996, Wyoming presentó la versión española del programa argentino Caiga quien caiga, ganador de los má prestigiosos premios televisivos españoles, como el Ondas y el TP de Oro; uno de los pilares de Caiga 99 quien caiga era la sátira contra la clase política en general y, en particular, contra el entonces presidente del Gobierno José María Aznar. El Gran Wyoming ha ganado también el Premio a la Comunicación por haber aportado una “visión optimista y alegre” de la actualidad y por el uso de la sátira en defensa de los valores democráticos. Actualmente es el presentador del programa televisivo El Intermedio, en la cadena La Sexta, donde comenta la actualidad diaria siempre en clave de sátira. La estructura es simple. Wyoming pronuncia la misma frase de apertura cada día: “Ya conocen las noticias. Ahora, les contaremos la verdad”. Tras esta frase, el pograma inicia con una sección de cabecera (noticias del día) y después la sección La actualidad en 1 minuto. También El Intermedio ha sido premiado varias veces por la AcademiaTV de las Ciencias y las Artes en presentador Televisión: de Mejor programas de entretenimiento (2008 y 2011), Mejor presentador (2012), Mejor programa de entretenimiento (2011 y 2012) y Mejor guión (2012). Por lo que concierne a la prensa escrita, hay revistas y periódicos satíricos especializados en sátira política. Una de ellas es “El Jueves, la 100 revista que sale los miércoles”. En la portada acompaña al título un pequeño bufón que representa la esencia de la revista. Fue creada por José Llario en formato de semanario humorístico y empezó a editarse en Barcelona durante los años de la Transición política; es el último superviviente de las revistas que surgieron con el llamado boom del cómic adulto en España. Está dedicada a la crítica de la actualidad y desde sus inicios se ha visto afectada por diversos procesos judiciales y polémicas. En su editorial se analizan temas de actualidad con el tono humorístico y sarcástico habitual, típico de esta publicación. En el año 2008, los dibujantes de la revista crearon la primera historieta virtual en formato de dibujo animado digital, titulada Moncloa Palace, parodia de la reciente situación política española tanto al gobierno Zapatero como, desde 2010, de Mariano Rajoy. Otra revista satírica es Mongolia publicada por primera vez el 23 de marzo de 2012. Aunque su contenido es humorístico, incluye en sus páginas la sección “Reality News”, donde se incluyen reportajes de periodismo de investigación sobre temas políticos y sociales. La 101 publicación cuenta con la pluma de los historietistas Darío Adanti y Mauro Entrialgo. En España, la sátira política es bastante usual también en la radio. Uno de los programas más populares es Carne Cruda. Inició su emisión el 1 de octubre de 2009, y su frecuencia era de lunes a viernes, en Radio 3 (Radio Nacional de España) presentado y dirigido por Javier Gallego. Combinaba entrevistas a músicos, artistas, escritores y activistas sociales y programas informativos satíricos en general. Casi un año después de la victoria del Partido Popular en las elecciones generales de 2011, justificándose con motivos económicos, la dirección de la emisora suspendió el programa el 31 de agosto de 2012. Gallego afirmó que la cancelación del programa respondía a motivos políticos; per el director de Radio 3, en una entrevista para el diario El Mundo, explicó que cancelaba Carne cruda por ser “muy caro, y no por motivos políticos”. A pesar de su castigo, en noviembre de este mismo año recibió el premio Ondas al Mejor programa de radio de 2012. 102 Por el programa pasaron artistas como Barón Rojo, Peret, Los Delincuentes, y personalidades como Joaquín Reyes y Julio Anguita, y algunos exponentes de los movimientos sociales como el 15M y la Marea Verde. En enero de 2013, Carne Cruda se emite de nuevo en la Cadena SER con el nombre Carne Cruda 2.0. También Gomaespuma era un programa de radio que empezó a emitírse por la tarde desde principios de 1980 hasta julio de 2007 en la cadena Onda Cero. Estaba formado por un dúo cómico: Juan Luis Cano y Guillermo Fesser. El programa mezclaba humor, actualidad y música. También había entrevistas y secciones dedicadas a la salud, el tráfico, el cine y la literatura. Recibió el Premio Ondas 2003, el 42° Premio de la Fundación Fernández Latorre y el Premio Micrófono de Oro 2006. En 1994, Gomaespuma también tuvo una versión para televisión que se emitía en la cadena Telecinco. El programa lo hacían un grupo de 103 marionetas formado por má de sesenta personajes (los de la radio más otros nuevos). En el año 2011, Fesser y Cano estrenaron el programa Yo de mayor quiero ser español en La2 de TVE. Gomaespuma tenía un antecesor: El Flexo. Durante un tiempo se emitió en Radio Madrid (emisión regionale de la Cadena SER) y más tarde pasó a Antena 3 Radio donde se emitía a las 2:00 de la madrugada, presentado por Guillermo Fesser y Juan Luis Cano sus creadores. Debido a la mala calidad del sonido se conservan muy pocas grabaciones del programa. También la música habla de sátira política: en España, fue muy famoso el trío La Trinca, formado por Joseph Maria Mainat, Miguel Ángel Pasqual y Toni Cruz, formación vinculada al movimiento de la Nova Cançó nacido en Cataluña y con textos en lengua catalana, aunque posteriormente tradujeron algunos de sus temas en castellana. 104 Fue uno de los fenómenos musicales y escenográficos más conocidos en la España de los años 70 y principios de los 80, por su particular y original propuesta artística, basada en la crítica social y política vista siempre a través de la parodia y el humor. Entre 1969 y 1989, publicaron 42 discos siempres con canciones en catalán, cuyas letras fueron un instrumento con el cual La Trinca luchó contra el régimen franquista, burlándose de él. Conclusiόn Concluyendo mi trabajo sobre la sátira política, lo que sobresale más es el papel importante que desempeña la sátira en la sociedad en la que vivimos. La sátira es lo que nos pone libres, lo que pone una democracia real y lo que pone un país capaz de reírse de sus proprios defectos, de sus proprios vicios y debilidades. Los políticos deberían aprender a reír de ellos mismos y del trabajo que a veces hacen mal. En España, la sátira ha sido censurada principalmente durante el regimen de Franco, pero hoy en día por lo meno en televisiόn no es censurada, probablemente porque en televisiόn la sátira no es muy transmitida, pero tiene mucha más popularidad a través de la prensa y de la radio, que, de todos modos, no son censuradas mucho como en otros países; además, los programas televisivos y radiofόnicos son nada menos premiadas por las organizaciones que trabajan en el mundo de la televisiόn, cosa que por 105 ejemplo en Italia no occure. Es necesario aprender de paises como España, que no se toma a pecho y que, con ironía, sabe reir de sus problemas y sus políticos y, a través de la sátira, respecta sus principios democraticos. 106 Bibliografia Cornaglia Carlo. (2007). Il grande gioco dell’oca della politica italiana. Labirinto satirico in rima baciata. Edizioni Robin. La satira come forma di manifestazione di pensiero. Fondamento e limiti. Giuffré (1998). Potere e rappresentazione. La satira politica nel dopoguerra. Edizioni scientifiche Italiane (1989). Un diluvio di giornali. Modelli di satira politica in Europa tra ’48 e Novecento. Skira (2007). Crego José Luis Valhondo. Sátira televisiva y democracia en España. Editorial UOC (2011). Garner James Finn. Politically Correct Bedtime Stories: Modern Tales for Our Life And Times. Hungry Minds Inc. (1994). Guzzanti Sabina. Mi consenta una riflessione. Dalai editore (2002). Luttazzi Daniele. (2013). Lolito. A cura di “Editoriale il Fatto Quotidiano S.p.A.” 107 Luttazzi Daniele. Almanacco Luttazzi della nuova satira italiana 2010. Edizioni Feltrinelli (2010). Luttazzi Daniele. Benvenuti in Italia. Edizioni Feltrinelli (2002). Moore Michael. Dude, Where’s my country?. Warner books (2003). Miguel de Cervantes. Don Quijote de la Mancha, (1605). Satira. Da Aristofane a Corrado Guzzanti. BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (2006). Satyricon: la satira politica in Italia. Almanacco Guanda (2009). 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