Mettersi in gioco - Collegio Universitario Lamaro Pozzani
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Mettersi in gioco - Collegio Universitario Lamaro Pozzani
Tecnologie dell’informazione Mettersi in gioco Informatica, nuove tecnologie e comunicazione non sono soltanto discipline accademiche, ma grandi realtà difficili da emulare: in tanti hanno provato a mettere in pratica conoscenze e intuizioni per creare una realtà imprenditoriale propria. Molti ci sono riusciti, in giro per il mondo e qualcuno anche in Italia. Uno di loro è un allievo dal Collegio Universitario “Lamaro Pozzani” che in 9 anni ha costruito una realtà di rilevanza nazionale. Abbiamo incontrato Leonardo Ambrosini per farci raccontare la sua storia. a cura di Carla Giuliano Ingegner Ambrosini, lei è uno dei fondatori di Nexse srl, una delle imprese più innovative nel campo dell’informatica e delle nuove tecnologie. Ci racconta di cosa si occupa esattamente la sua azienda? “Nexse”, come si può leggere sul nostro sito (www.nexse.com), è un termine attinto dal vocabolario etrusco, che più o meno significa “colui che è connesso”, da cui sembra derivi l’odierno “nesso”. Per noi che realizziamo “codice” per servizi in “connettività”, tale nome ben enfatizza il “nesso” con le nostre origini storiche, avvalorato dal fatto che il complicato vocabolario etrusco ancora oggi non è stato del tutto de-codificato. La nostra è una società di ingegneria informatica costituita da quattro ingegneri e un fisico nel 2000, che progetta, realizza e integra applicazioni e servizi per Internet e telefonia mobile ad alto contenuto tecnologico e innovativo, per grandi società di servizi, industria, utility, finance, trasporti, operatori di telefonia e pubblica amministrazione. Dal 2000 a oggi siamo cresciuti costantemente in personale e fatturato, grazie anche alla nicchia di mercato vivace e in espansione in cui operiamo (la convergenza dei servizi internet e mobili), raggiungendo un fatturato annuo di 5 milioni di euro. Il nostro gruppo conta ormai più di 90 dipendenti, principalmente ingegneri informatici, ed è ancora in crescita. Diventare imprenditori a 28 anni e rischiare in proprio: un azzardo o una scelta calcolata? Quali sono state le 22 • n. 2, maggio-agosto 2009 difficoltà più grandi? Quelle più inattese? Il gruppo iniziale di soci è ancora unito? Dopo quanto avete ripagato il vostro investimento iniziale? Un azzardo, senza dubbio. Quando ho occasione di presentare la storia dell’azienda, la prima caratteristica che mi piace sottolineare è che è stata avviata (e continua tutt’oggi a essere gestita) con capitali propri, senza alcun ricorso a risorse economiche esterne, quali banche, incubatori, venture capitalist o finanziatori. Insomma, a distanza di anni oggi posso serenamente affermare che si è trattato di un vero e proprio “azzardo” imprenditoriale, perseguito con istinto e contro ogni regola di business administration: ma è stato proprio tale azzardo la chiave del successo, consentendo all’azienda di muoversi libera da vincoli di obiettivi o debiti e di adattarsi rapidamente alle continue evoluzioni delle tecnologie informatiche e delle esigenze di mercato. Naturalmente tutto ciò è stato reso possibile dal particolare settore industriale in cui ci moviamo, i cui investimenti iniziali sono prevalentemente rivolti all’acquisizione di knowhow e capitale umano, e da un’oculata e prudente gestione delle risorse. E dopo circa tre anni l’investimento iniziale è stato ripagato. Le difficoltà più grandi e inattese? Sicuramente la gestione del personale: agli inizi di quest’avventura era per me inimmaginabile prevedere le difficoltà e le energie nel creare percorsi di crescita professionale soddisfacenti, conciliando le aspirazioni dei variegati caratteri delle persone con le altalenanti e imprevedibili esigenze di mercato e con i mutamenti tecnologici. A volte, più che ingegnere informatico, mi trovo a svolgere il ruolo di... “ingegnere psicologico”! La compagine sociale è rimasta invariata nel tempo: tutti i soci partecipano con un proprio specifico ruolo alla gestione aziendale che, nel frattempo, si è estesa in “gruppo” con la creazione di ulteriori aziende peculiari e distinte: WLab, Nexse Technology srl (specializzata in tecnologie Microsoft) e la neo-costituita Nexse Solutions srl (operante nell’ambito della sicurezza e della difesa). Il suo campo affronta ogni pochi mesi una continua mutazione, a volte appare quasi frenetico. Si lanci in una previ- sione: di cosa si occuperà di qui a tre anni? tecnologie emergenti in ambito wireless e mobile, che per noi sono il futuro. Per una realtà delle nostre dimensioni tre anni sono troppi: in un ambito in così rapida evoluzione è più opportuno fare previsioni a 6-12 mesi e l’innovazione è l’unica strada per tentare di precorrere i tempi, anche se di poco, rispetto alla concorrenza. E l’unico mezzo per fare innovazione è la ricerca. Per questo Nexse ha dato vita a una consolidata collaborazione con le Università di Roma “La Sapienza”, “Tor Vergata”, “RomaTre” e il centro ricerche Enea (Cre-Casaccia), con cui ha promosso un laboratorio di ricerca applicata – WLab appunto – per esplorare nuove opportunità e servizi principalmente nelle Nel suo bilancio professionale quali sono state le soddisfazioni maggiori? Quanto sono costate, se sono costate, in termini di sacrifici personali? A nove anni di distanza rifarebbe tutto o sceglierebbe una vita più tranquilla? Rifarei tutto, le soddisfazioni sono state e continuano a essere superiori ai pur numerosi sacrifici personali. Chi intraprende questa strada lo fa proprio perché non desidera una “vita più tranquilla”, ma tenta di ritagliarsela il più possibile rispondente alle proprie aspirazioni e attitudini. Tra i riconoscimenti professionali che abbiamo ricevuto citerei il premio Unioncamere per la Giovane Impresa Innovativa, del 2004, il Premio Perotto 2008 per il sistema “Remote Grocery Shopping via NFC” e il piazzamento tra i 10 finalisti mondiali al Nfc Forum Global Competition 2008. Nexse è nata come un progetto di gruppo e continua a esserlo, attraverso la sua composizione societaria. Considera questo un punto di forza o una debolezza da superare prima o poi? Che cosa ha determinato il successo del gruppo iniziale? La composizione, le competenze, i caratteri... Sarebbe stato possibile creare Nexse, o una parte delle sue attività, da solo? Avrebbe preferito che andasse così? panorama per i giovani • 23 Foto: iStockphoto.com/mikdam Tecnologie dell’informazione Tecnologie dell’informazione e ceti sociali deboli); la seconda è data dall’impatto sulle risorse naturali in termini di sostenibilità. Il mondo intero sta prendendo coscienza di queste problematiche che, se non risolte, porteranno a un declino anziché a un ulteriore progresso. La tecnologia dell’informazione ha un ruolo nello sviluppo energetico? Potrebbe essere usata (anche solo attraverso i suoi algoritmi, per esempio, di ricerca operativa) per ridurre gli sprechi nella distribuzione? L’informatica riveste un ruolo importante in tale settore ed è già ampiamente utilizzata nella gestione e automazione delle centrali, degli impianti e delle reti di distribuzione, oltre ai sistemi di simulazione e di analisi dei dati. In particolare, Nexse ha collaborato a lungo con Wind nell’ambito di un importante progetto di telelettura dei contatori Enel; da tempo partecipa a un gruppo di ricerca di Enea su algoritmi di ottimizzazione dei sistemi di controllo delle centrali elettriche, ottenendo anche finanziamenti pubblici per il loro sviluppo (è in cantiere la costituzione di un’apposita società, Nexse Energy). Impossibile creare Nexse da solo; l’azienda è come una squadra la cui rosa cresce nel tempo: solamente se la formazione iniziale è estremamente affiatata e ben distribuita riuscirà a convincere e ad attrarre nuovi elementi. Inoltre una delle maggiori soddisfazioni professionali è data proprio dalla gratificazione di confrontarsi con gli altri nelle scelte più difficili e di condividerne successi e fallimenti. Ritiene che esperienze particolari del suo curriculum come essere stato allievo del Collegio Universitario “Lamaro Pozzani” o particolari periodi lavorativi prima di fondare Nexse siano stati determinanti per il suo successo? Perché? Sì, assolutamente: il Collegio Universitario ha rappresentato un valore aggiunto importante nella mia formazione culturale e mi piace ricordare che di fatto l’impresa è una sorta di “collegio”, con le sue regole e i suoi obiettivi, che crede e coopera a un’iniziativa comune con spirito d’eccellenza e competitività. Poi le esperienze accumulate nei primi anni di lavoro han24 • n. 2, maggio-agosto 2009 no consentito di approfondire le peculiari specificità delle aziende e del mercato Ict, le tendenze tecnologiche e le prime fondamentali relazioni professionali, rivelatesi poi determinanti nella nascita e nella crescita di Nexse. La tecnologia, con il suo inarrestabile sviluppo, per lei semplifica la vita o la complica? La sua corsa avrà un termine (catastrofico oppure no) oppure sarà infinita? In una parola, cosa pensa del progresso? E ritiene che sia possibile renderlo sostenibile? Domanda obbligata: che ne pensa di Youtube, Facebook e in generale di Internet 2.0? Sono un rischio per privacy ed equilibri, oppure un’opportunità? Come sarà Internet 3.0? Siamo solo agli inizi, probabilmente tra due o tre anni Youtube o Facebook saranno soppiantati da altri originali e attraenti strumenti. Ma sono certo che, qualunque sia la loro evoluzione, entro pochi anni rappresenteranno per tutti (non solo per i giovani o i giovanissimi) un mezzo quotidiano ed essenziale di comunicazione, un po’ come avviene oggi con il cellulare e gli sms. Come sarà Internet 3.0? Secondo me questo tipo di terminologia non esisterà più, sostituita dalla totale convergenza Credo semplicemente che il progresso sia una naturale e inarrestabile evoluzione dell’umanità, spinta sia da desiderio del nuovo sia da interessi econoImpossibile creare Nexse da solo: è mici. Di sicuro come una squadra la cui rosa cresce nel tempo; è dovrà affrontare gratificante confrontarsi con gli altri, e condividere due gravi quecon loro fallimenti e successi stioni: la prima è rappresentata dal crescente divario fra coloro che pos- tra telefonia, Internet e media, accessibisono usufruire delle nuove tecnologie e le ovunque e capace di fornire servizi e coloro che ne sono esclusi (paesi poveri informazioni, i più disparati. Parlare di “ ” Tecnologie dell’informazione internet sarà un po’ come citare oggi Tacs e Iridium, termini dimenticati ma in voga nel decennio scorso. Qual è la sua posizione sull’applicazione del diritto d’autore/proprietà intellettuale/creative commons in campo informatico? E sul software open source? È il futuro o resterà una nicchia? E per le società del campo rappresenta una minaccia o un’opportunità? Un programma software è una sorta di opera creativa, un po’ come un quadro, un libro o una canzone. Ma per sua natura non è e non potrà essere protetto dal diritto d’autore. Oggi è possibile brevettare un algoritmo o, meglio, un processo informatico. Ma quel che conta è la sua “Nexse” è una parola che viene dall’ancora misterioso vocabolario etrusco (in basso, un antico bassorilievo proveniente da questa civiltà) e significa “connessione”. Nella pagina precedente: Leonardo Ambrosini (in primo piano) con i soci di Nexse nella rituale foto che ogni anno scattano a Piazza del Popolo a Roma nell’anniversario della fondazione della loro società. implementazione (ossia la realizzazione essere estesa e adottata liberamente da per il tramite di un programma software) chiunque, con la certezza che proprio la e lo stesso algoritmo/processo può essere sua crescente diffusione ne garantisce implementato in tanti modi e tecnologie la robustezza, l’affidabilità e la sicurezdifferenti, pur ottenendo risultati analo- za. Una vera e propria “rivoluzione inghi. Ciò costituisce un limite allo sfruttamenCredo che il progresso sia to economico del sofuna naturale e inarrestabile evoluzione tware, ma allo stesso dell’umanità e che sia spinto dal desiderio del tempo ne rappresenta nuovo e da interessi economici la sua forza, in quanto ogni sviluppatore di fatto è libero di creare quello che vuole. dustriale”, silenziosa ma inesorabile e Il software open-source è la diretta e straordinaria. Per Nexse rappresenta una più evidente conseguenza di quanto ac- fondamentale opportunità di lavoro, in cennato poco fa. Ormai adottato in tutti quanto siamo uno dei principali system i principali ambiti produttivi, costituisce integrators italiani di piattaforme basate una valida alternativa ai pacchetti com- su software open-source. merciali (uno su tutti il sistema operativo Linux in alternativa a Windows), rappre- Ci racconta qualcosa che non avrebbe sentando una novità assoluta nella sto- mai pensato possibile nel suo campo e che ria dei servizi: semplificando, possiamo invece si è trovato a vedere realizzato? dire che mai prima d’ora si era assistito a un modello produttivo in cui gruppi di Non avrei mai immaginato di dedicarpersone sparsi per il mondo cooperano mi all’acquisto di immobili attraverso (prevalentemente a titolo gratuito) alla un’asta on-line, nel lontano 2004, corealizzazione di un prodotto (in questo modamente seduto in ufficio tra una ricaso un’applicazione software) che può unione e l’altra, supportato dall’assenza di altri compratori evidentemente ignari o spaventati da tale strumento; non avrei mai immaginato di vedere oggigiorno tanti colleghi e amici possedere costosissimi smart-phone (cellulari simili a palmari) molto più potenti del mio Pc di allora, ma di cui ignorano gran parte delle potenzialità; non avrei immaginato che il livello raggiunto dall’offerta di servizi applicativi e dispositivi hardware fosse di gran lunga superiore alle capacità di utilizzo da parte di noi utenti, che continuiamo a comprare e ad aggiornarci più per un fattore di status che di effettiva necessità. Un po’ come avere una Ferrari per andare in ufficio... potere del marketing, sprovvedutezza della gente. “ ” Foto: iStockphoto.com/image_of_life Oggi qual è il suo sogno professionale? Ogni primo agosto c’è un appuntamento molto semplice ma speciale. Con i miei soci ci incontriamo per una foto di rito a Piazza del Popolo a Roma, il luogo dove nove anni fa nacque il progetto Nexse. Mi piacerebbe rinnovare questo simpatico appuntamento ancora per molti anni, con il medesimo entusiasmo che ci ha contraddistinto sinora. panorama per i giovani • 25