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La sfida di mettersi in gioco

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La sfida di mettersi in gioco
Inserto periodico a cura
della Caritas diocesana vicentina
La sfida di mettersi in gioco
All’inizio di maggio
una decina di giovani
hanno raccolto
la proposta Caritas:
convivere
per una settimana
e sperimentarsi
con la pallanuoto
per entrare
in relazione con sé
stessi e con gli altri
Mettersi in gioco attraverso una
settimana di convivenza, attività
di gruppo e sport, con una grande
opportunità di contatto con l’acqua. Sono questi gli ingredienti
della proposta che la Caritas diocesana vicentina ha fatto a un
gruppo di giovani: un’attività di
prevenzione per la fascia di età
dell’adolescenza e dell’ingresso
nell’età adulta; fasi della vita complicate, piene di possibilità, ma
anche di contraddizioni, di ricerca
e di bisogno di affermazione; a rischio, a volte, di “sbandate”.
Una sfida che dopo la positiva
esperienza con il Centro di aggregazione giovanile di Dueville dello
scorso anno, è stata riproposta,
oltre che nuovamente ai giovani di
Dueville, anche a quelli che frequentano i centri giovanili di Monticello Conte Otto e Tecchio di
Vicenza. Hanno partecipato in
dieci, in età da 19 e 27 anni, otto
italiani e due ragazzi non comunitari.
La proposta fa parte delle iniziative che il “Progetto Dialogo”
della Caritas diocesana vicentina
realizza in favore dei giovani: un
percorso di relazioni per dare centralità e far sentire protagonisti i
ragazzi che frequentemente, a
questa età, possono rischiare di vivere momenti di solitudine, inadeguatezza e a volte anche di
problematicità. In questo contesto, alcuni volontari hanno partecipato
alla
settimana
di
convivenza, accompagnando i partecipanti nell’esperienza con la
loro presenza.
Il percorso - che vede come partner della Caritas la cooperativa “Il
Mosaico”, le Piscine di Vicenza, il
Coni, i Comuni di Monticello
Conte Otto e Dueville - è iniziato a
fine marzo con sedute settimanali
in palestra e in piscina ed è terminato con una settimana di convivenza che si è conclusa il 7 maggio
con una partitona finale di pallanuoto. «I principali elementi dell’esperienza - racconta Emanuele
Goldin, che coordina la proposta
per la Caritas diocesana - sono infatti la convivenza e il progetto
PallaNuova».
Dal primo al sette maggio i ragazzi hanno vissuto insieme,
anche con alcuni operatori e volontari, a Casa Emmaus di Vicenza. Una settimana intensa,
dove ci si è messi alla prova nelle
relazioni quotidiane e anche negli
allenamenti in piscina: un’esperienza forte e positiva, che ha dato
ai ragazzi la possibilità di conoscersi l’un l’altro sotto nuovi punti
di vista, sperimentando sé stessi e
misurando i propri limiti, condividendo la quotidianità in casa e
passando tutti i giorni alcune ore
allenandosi a pallanuoto in piscina, scoprendo il gusto della
partecipazione e del “fare insieme”, fino ad arrivare a far parte
di una vera e propria squadra, la
PallaNuova.
L’iniziativa è coordinata da
Emanuele Goldin e Giorgia Bogoni
Volontari della Caritas con i giovani che hanno partecipato al progetto PallaNuova
- psicologi e responsabili per l’ambito giovani del Progetto Dialogo e da Alfredo D’Ilario, di Alma Studio - psicologo, ex giocatore di
pallanuoto ed esperto di conduzione di gruppi secondo tecniche
esperienziali - coadiuvato da un
aiuto-coach in acqua. Proprio la
peculiarità dell’elemento acqua e
della sovraesposizione alla “corporeità”, propria e altrui, sono fra
gli aspetti centrali dell’esperienza.
«Gli obiettivi specifici del training PallaNuova sono l’azione diretta sui meccanismi evolutivi e di
maturazione psicologica che rendono le persone più fluide e meno
conflittuali: il contatto profondo e
intimo con sé stessi, il rapporto e
la comunicazione con gli altri, la
relazione con le regole e i ruoli, lo
sviluppo di relazioni costruttive
con l’assunzione di valori positivi
come la gestione della frustrazione, la costanza, la progettualità
e la stima di sé. Il tutto vissuto a
partire dall’elemento acqua, che
racchiude in sé l’energia della trasformazione», spiega Alfredo
D’Ilario.
«Il volontari Caritas, in questo
progetto - aggiunge Emanuele
Goldin - operano nel campo della
prossimità che genera relazione.
Sia nella settimana di convivenza
che in piscina, essi sono stati una
presenza di confronto per i ragazzi, un confronto alla pari».
Le riflessioni dei ragazzi partecipanti spiegano bene il significato
dell’esperienza: «Ora so che anche
quando penso di non farcela più,
se ci credo, posso dare di più»;
«Ho visto l’Altro, a fianco a me, e
non era lì per “mazzolarmi”, ma
per darmi coraggio, è stato nuovo
per me!»; «Ho imparato che se c’è
sacrificio, prima o poi, arriva anche
la soddisfazione»; «Avevo mollato,
non riuscivo a dare niente agli
altri, o così mi sembrava, poi mi
hanno fatto capire che ero importante dentro la vasca, ma come
persona, e allora sono tornato per
stare con la mia squadra fino alla
fine»; «L’acqua mi ha spiegato che
quando sono teso e mostro la
parte dura di me, rimango piantato
lì, non vado avanti, ma quando divento morbido e disteso, invece,
mi fa avanzare, e questo appartiene alla Vita!»; «Quando ci ritroviamo insieme, non lo diciamo, ma
abbiamo bene in mente quello che
abbiamo vissuto insieme e allora ci
sentiamo più vicini».
I giovani in campo con la Caritas: tre proposte per l’estate
Sono tre le proposte che quest’estate la Caritas diocesana vicentina rivolge ai giovani: “Restare
per incontrare”, “I cento passi” e
“Vedo, sento, parlo”; esperienze
che hanno come primo obiettivo la
presa di coscienza delle fatiche e
delle povertà delle persone all’estero, più precisamente in Polonia, ma anche nel nostro Paese e
nella nostra città. “Arricchirsi interiormente con la conoscenza e lasciando un segno nel mondo” è un
po’ il motto di questa articolata
proposta che dovrebbe formare
gruppi di amici in grado di portare
un po’ di sollievo agli emarginati,
agli invisibili della nostra società.
l’animazione dei giochi dei bambini nomadi all’interno del progetto “Accanto a Rom e Sinti”; la
partecipazione alle attività de “Il
Lembo del mantello”, che consente
di avvicinarsi alla realtà del carcere;
infine il servizio a Casa San Martino, dove vengono ospitate le persone senza dimora. Accanto a
queste proposte, altre se ne aggiungeranno da parte di associazioni e gruppi del territorio
diocesano.
I cento passi
È un progetto che si svilupperà a
Vicenza durante tutta l’estate e
consentirà a giovani da 16 anni in
su di sperimentarsi nell’incontro
con l’altro donando un po’ di
tempo e un po’ di sé stessi. Il servizio si svolgerà accanto agli operatori di alcuni dei servizi-segno della
Caritas: il Davide&Golia, per condividere tempo e attività con persone
in
disagio
mentale;
Per questa proposta è stato scelto
il titolo del famoso film ispirato alla
vita di Peppino Impastato, il giovane assassinato nel 1978 per essersi impegnato con grande
coraggio nella lotta alla mafia. Dal
15 al 21 agosto i giovani, che aderiranno, potranno partecipare a un
campo di lavoro in provincia di Torino, a Cascina Caccia, insieme all’associazione
Libera,
per
conoscere da vicino la realtà della
criminalità organizzata attraverso
le attività di recupero del patrimonio confiscato e i racconti di chi
lotta per la giustizia e la legalità.
Caritas diocesana vicentina
Contrà Torretti, 38
36100 Vicenza
tel. 0444-304986 - fax 0444-304990
www.caritas.vicenza.it
[email protected]
Restare per incontrare
Alla formazione si alternerà il lavoro e un breve soggiorno all’Arsenale della pace. In questa fabbrica
d’armi in disuso il lavoro gratuito di
tanti è divenuto un punto di incontro tra culture e religioni. I giovani possono sperimentarsi
nell’affiancare i vari ospiti: madri
sole, detenuti, stranieri, ma anche
vivere un luogo di preghiera dove
chiunque può sostare, incontrare il
silenzio e Dio. Le iscrizioni sono
aperte fino al 30 giugno, per un
massimo di 15 giovani, di età compresa tra 18 e 28 anni. La quota di
partecipazione è di 150 euro.
Vedo, sento, parlo
Un viaggio in Polonia nella città di
Cieszkow per vivere un’esperienza
di servizio e condivisione insieme a
molti altri giovani provenienti da
tutta Europa. Anche in questa proposta, al servizio si alterneranno incontri formativi con le associazioni
caritative e le istituzioni locali: centro per gli ammalati, progetto riguardante ex detenuti, centro di
adozione dei bambini, progetto
con i ragazzi di strada e altro ancora. Il campo, che si svolgerà dal 30
C.C.B. n. 117100
c/o Banca Etica filiale di Vicenza
abi 5018 - cab 12100
I giovani della Commissione mondialità della Caritas diocesana vicentina, organizzatori della triplice proposta per l’estate
luglio al 6 agosto, prevede il soggiorno presso la parrocchia di Cieszkow e la scoperta delle città di
Czestochowa e Cracovia. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 giugno,
per un massimo di 9 giovani, di età
compresa tra 18 e 28 anni. La quota
di partecipazione è di 250 euro.
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria Caritas e chiedere di Angela Guglielmi, al numero
0444-304986, il mattino dal martedì
al giovedì, e-mail [email protected]. Nel sito www.caritas.vicenza.it sono presenti i volantini di
presentazione dei singoli progetti.
C.C.P. n° 13824362
intestato a:
Diocesi di Vicenza - Caritas
Casella postale 833
36100 Vicenza
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