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LA MORFOLOGIA DEI GRUPPI AZIENDALI
LA MORFOLOGIA DEI GRUPPI AZIENDALI INDICE • Le tipologie di gruppo • Le strutture dei gruppi LE TIPOLOGIE DI GRUPPI I gruppi aziendali possono essere classificati in relazione a diverse variabili prese come riferimento (dimensione, natura del soggetto dominante, area geografica di operatività, ecc.. Variabile osservata Tipologia di gruppo Dimensione Natura della capogruppo Area geografica di operatività Gruppi piccoli, medi e grandi Gruppi pubblici e privati Gruppi locali, nazionali, internazionali, multinazionali e globali Struttura Gruppi a struttura semplice, a struttura complessa e a catena Grado di integrazione tra le diverse aziende Tipo di attività della capogruppo Grado di complementarità tecnico-operativa tra le diverse aziende Gruppi orizzontali, verticali e conglomerati Gruppi con holding pura e con holding mista Gruppi finanziari, economici (industriali) e misti Grado di complementarità tecnico-operativa tra le diverse aziende e comportamento direzionale della capogruppo Gruppi strategici, finanziari, patrimoniali e formali Grado di integrazione strategica del gruppo Gruppi patrimoniali, finanziari, industriali e imprenditoriali Grado di apertura della proprietà Quotazione in borsa Gruppi padronali, manageriali e consociativi Gruppi quotati e non quotati Le diverse caratterizzazioni (forme ideali) devono essere interpretate in maniera “congiunta” qualora lo stesso gruppo appartenga, contemporaneamente, a più di una categorie LE TIPOLOGIE DI GRUPPI GRUPPI PICCOLI, MEDI E GRANDI Tale caratterizzazione avviene sulla base di una valutazione congiunta di parametri: • Strutturali numero di dipendenti, potenzialità produttiva, capitale investito nella gestione, all’entità dei mezzi finanziari – di proprietà e di credito – a disposizione ) • Funzionali fatturato, o “volume d’affari”, valore aggiunto, costi d’esercizio, reddito di periodo • Relazionali capacità a permanere sul mercato e di influire sulle variabili esterne (quota di mercato e prezzi di vendita) La caratterizzazione risulta non univoca per due ragioni CAUSA ENDOGENA CAUSA ESOGENA riconducibile al fatto che la dimensione, essendo legata alle condizioni interne di gestione, risulta vincolata ad una serie di variabili fra loro interdipendenti connessa alle caratteristiche dei mercati di riferimento che non sono sempre confrontabili LE TIPOLOGIE DI GRUPPI GRUPPI PUBBLICI E PRIVATI Si guarda non alla natura giuridica del soggetto dominante (la società capogruppo), ma alla causa che genera l’iniziativa ed alla sua finalità GRUPPO PUBBLICO GRUPPO PRIVATO sorge per iniziativa (o viene acquisito da parte) di una o più aziende pubbliche e viene gestito per il perseguimento di finalità pubbliche connessa alle caratteristiche dei mercati di riferimento che non sono sempre confrontabili LE TIPOLOGIE DI GRUPPI GRUPPI LOCALI, NAZIONALI, INTERNAZIONALI, MULTINAZIONALI E GLOBALI Si guarda all’area geografica servita dall’insieme delle aziende formanti il gruppo AREE GEOGRAFICA DI FORMA CARATTERI OPERATIVITÀ Comuni, provincie, regioni Gruppi locali Intero paese Gruppi nazionali Alcuni paesi dello stesso continente Gruppi internazionali Continentale o pluricontinentale Gruppi multinazionali In tutti i continenti Gruppi globali Normalmente di piccola dimensione, godono di una forte presenza sul territorio di appartenenza dove, anzi, più piccolo questo è, maggiore è l’importanza e l’influenza che il gruppo riesce ad assumere per il territorio stesso Spesso “spersonalizzati” mantengono comunque una propria identità anche se sono “cittadini” di diversi Paesi LE TIPOLOGIE DI GRUPPI GRUPPI A STRUTTURA SEMPLICE, COMPLESSA E A CATENA Sotto il profilo della struttura, i gruppi possono essere distinti in tre diverse tipologie: gruppi “a struttura semplice” gruppi “a struttura complessa” e gruppi “a catena” Data la complessità dell’argomento, se ne rinvia la trattazione più avanti LE TIPOLOGIE DI GRUPPI GRUPPI ORIZZONTALI, VERTICALI E CONGLOMERATI Classificati in base al tipo di integrazione tra le aziende facenti parte dell’aggregazione INTEGRAZIONE TRA LE ATTIVITÀ Tutte le aziende coinvolte appartengono al medesimo settore produttivo e svolgono attività analoghe se non addirittura identiche Le diverse aziende, pur operando all’interno del medesimo settore (o, al limite, in settori diversi ma affini), coprono fasi successive (a monte o a valle) di un più generale processo produttivo Le diverse aziende operano in settori diversificati FORMA CARATTERI Gruppi orizzontali Godono dei vantaggi tipici della grande dimensione (maggior peso “specifico” rispetto a quello delle singole unità, “economie di scala” e “di scopo”) Gruppi verticali Gruppi conglomerati Possono razionalizzare le diverse fasi operative, sfruttare in maniera efficiente i fattori ed i servizi comuni, ridurre le incertezze ed i rischi tipici del mercato, ottenere una maggiore adattabilità al mercato, ecc. Si caratterizzano per la diversificazione produttiva ed il conseguente frazionamento dei rischi venivano infatti ad unirsi alla flessibilità della struttura aziendale “di gruppo” LE TIPOLOGIE DI GRUPPI GRUPPI CON HOLDING PURA E CON HOLDING MISTA Ci si riferisce alla tipologia di attività svolta dalla capogruppo (holding) HOLDING PURA HOLDING MISTA non svolge alcuna attività operativa, ma si limita alla sola attività “finanziaria” di gestione delle partecipazioni azionarie accanto alla gestione delle partecipazioni nelle altre aziende, svolge anche attività operativa funge esclusivamente da guida e coordinamento delle aziende partecipanti e non è dotata di alcuna struttura operativa oltre a fungere da guida e coordinamento delle aziende partecipanti è dotata di una propria struttura operativa Holding “finanziaria” Holding “industriale” LE TIPOLOGIE DI GRUPPI GRUPPI FINANZIARI, ECONOMICI (INDUSTRIALI) E MISTI Definiti a seconda del livello di complementarità operativa tra le diverse aziende del gruppo GRUPPI FINANZIARI GRUPPI ECONOMICI le società svolgono attività tra loro talmente differenti tra le quali è impossibile instaurare una qualsiasi forma di collaborazione operativa le società svolgono attività uguale, affine o complementare tanto da rendere possibili processi di integrazione orizzontale o verticale presentano il vantaggio di consentire il frazionamento dei rischi tendono ad essere stabili e consentono di ottenere economie di scala/specializzazione Nella realtà operativa è difficile riscontrare un gruppo finanziario puro: la possibilità di realizzare un minimo di interazione operativa porta a parlare di gruppi misti, ovvero di gruppi per i quali, pur riscontrando un’eterogeneità di fondo, è possibile individuare delle linee di omogeneità tra sottogruppi di aziende LE TIPOLOGIE DI GRUPPI GRUPPI PATRIMONIALI, FINANZIARI, INDUSTRIALI E IMPRENDITORIALI Così definiti in funzione il grado di complementarità tecnico-operativa tra le diverse aziende e il comportamento direzionale posto in essere dalla capogruppo LIVELLO DI INTEGRAZIONE FORMA ATTIVITÀ DELLA CAPOGRUPPO STRATEGICA Si limita infatti ad acquistare e vendere le partecipazioni di controllo detenute sulla base di un giudizio di pura convenienza economica, senza intervenire minimamente nella gestione delle singole unità o nella nomina dei rispettivi consigli di amministrazione Basso Gruppi patrimoniali Medio-basso Gruppi finanziari Condiziona, anche, l’attività di investimento e di finanziamento delle aziende controllate, interviene nella nomina e nella revoca dei componenti dei singoli CdA , controlla la politica dei dividendi e interviene nelle decisioni di finanziamento e nella formazione del budget. Medio-Alto Gruppi industriali Interviene direttamente, anche, nella gestione strategica delle singole unità dell’aggregazione individuando le aree di business e le strategie competitive di ciascuna di esse Alto Gruppi imprenditoriali Gestisce le diverse controllate in modo integrato mediante strutture di pianificazione strategica e di controllo totalmente accentrate, come se si trattasse di un’unica azienda conglomerale. Più elevato risulta il grado di integrazione strategica più si innalza il rischio che, in presenza di conflitti di interessi tra la capogruppo e le singole unità, queste ultime possano venire sacrificate in vista del raggiungimento di un interesse superiore, ovvero “di gruppo”. LE TIPOLOGIE DI GRUPPI GRUPPI PATRIMONIALI, FINANZIARI, FORMALI E STRATEGICI Definiti a seconda del livello di integrazione strategica tra le diverse aziende del gruppo, ovvero in funzione dell’intensità e l’estensione dell’intervento della capogruppo nella relativa conduzione (approfondimento della suddivisione precedente) LIVELLO DI INTEGRAZIONE STRATEGICA COMPORTAMENTO DIREZIONALE FORMA Basso Frazionato Gruppi patrimoniali Basso Unitario Gruppi finanziari Alto Frazionato Gruppi formali Alto Unitario Gruppi strategici N.B. I gruppi “patrimoniali” e quelli “formali” non sono gruppi “in senso stretto” perché non esercitano la prerogativa della direzione unitaria LE TIPOLOGIE DI GRUPPI GRUPPI PADRONALI, MANAGERIALI E CONSOCIATIVI Classificati in relazione al grado di “apertura” della proprietà del gruppo GRADO DI APERTURA Molto Basso FORMA ATTIVITÀ DELLA CAPOGRUPPO Gruppi padronali Il soggetto di vertice è una persona fisica ben definita o una cerchia ristretta e ben identificata di individui, spesso di una stessa famiglia, che quindi “domina” il gruppo nel suo complesso, intervenendo direttamente nell’attività di gestione e di coordinamento del gruppo stesso Il soggetto economico coincide con gli amministratori della società capogruppo Molto alto Gruppi ovvero con coloro che esercitano concretamente il potere di governo, che in questo manageriali caso si estende anche all’attività di conduzione e coordinamento dell’intero gruppo data la polverizzazione della proprietà e la difficoltà di individuare una compagine azionaria di comando. Media Gruppi consociativi Presenza di una proprietà aperta e estremamente frazionata, al pari delle public company, unitamente ad un nucleo ristretto di azionisti che detengono una quota rilevante del capitale sociale: il cosiddetto “nocciolo duro” cosiddetto in quanto tende a rimanere stabile nel tempo, come nei gruppi “padronali”, ed è normalmente rappresentato da enti pubblici, banche, investitori istituzionali e, talvolta, da dipendenti LE TIPOLOGIE DI GRUPPI GRUPPI QUOTATI E NON QUOTATI Classificati in relazione alla presenza nel gruppo una o più aziende quotate in borsa VANTAGGI SVANTAGGI Possibilità di un migliore accesso al mercato dei capitali quotando solo una o alcune aziende dell’aggregato e conservando in modo pieno il controllo Maggiori obblighi: ampliamento dell’area di consolidamento, adozione dei principi contabili internazionali, redazione delle relazioni trimestrali e semestrali, certificazione del bilancio, altre informazioni da fornire alla CONSOB LE STRUTTURE DEI GRUPPI GRUPPI A STRUTTURA SEMPLICE, A STRUTTURA COMPLESSA E A CATENA Sotto il profilo della struttura partecipativa esistente tra le società i gruppi possono essere distinti in tre diverse tipologie RAPPORTO PARTECIPATIVO FORMA Diretto Gruppi “a struttura semplice” Indiretto Gruppi “a struttura complessa” Reciproco (bilaterali e multilaterali) Gruppi “a catena” Nella realtà operativa molte strutture posseggono i requisiti di tutte e tre le tipologie suddette dando vita a forme “ibride” del tutto particolari (gruppi “a struttura mista) LE STRUTTURE DEI GRUPPI GRUPPI “A STRUTTURA SEMPLICE” Si caratterizzano per una composizione del gruppo estremamente lineare con esclusivi rapporti di controllo “diretto” da parte della società capogruppo (holding o parent company) su una o più società affiliate (subsidiaries) mediante partecipazioni totalitarie oppure di maggioranza assoluta o relativa del capitale Gruppo “a struttura semplice” con una società controllata CAPOGRUPPO ALFA Gruppo “a struttura semplice” con più società controllate Holding company (Parent company) CAPOGRUPPO Subsidiaries (Affiliate) ALFA BETA GAMMA Tale configurazione comporta uno “sviluppo orizzontale” del gruppo, mettendo le diverse controllate, tra loro, sullo stesso piano rispetto alla società capogruppo LE STRUTTURE DEI GRUPPI GRUPPI “A STRUTTURA COMPLESSA” La capogruppo intrattiene rapporti di partecipazione oltre che di tipo “diretto”, anche di tipo “indiretto” con le partecipate venendosi così a configurare uno o più livelli di svolgimento Gruppo “a struttura complesso” con due livelli di svolgimento Gruppo “a struttura complesso” con un livello di svolgimento CAPOGRUPPO Holding company (Top holding company, Major parent company) CAPOGRUPPO ALFA Sub holding company (Holding intermedia, Minor parent company, Son company) ALFA BETA Società partecipata (Grand son company) BETA GAMMA Mediante l’acquisizione “a cascata” di diverse società tramite un numero elevato di holding intermedie, la società capogruppo (top holding) può arrivare a costruire un gruppo di notevoli dimensioni con un investimento estremamente ridotto di capitale (“leva azionaria”) LE STRUTTURE DEI GRUPPI GRUPPI “A STRUTTURA COMPLESSA”: alcuni esempi Gruppo complesso con un rapporto di controllo indiretto di terzo grado e un rapporto di controllo diretto CAPOGRUPPO Gruppo complesso con un rapporto di controllo indiretto di secondo grado e due rapporti di controllo diretti CAPOGRUPPO ALFA ALFA BETA GAMMA GAMMA DELTA DELTA BETA LE STRUTTURE DEI GRUPPI GRUPPI “A STRUTTURA COMPLESSA”: alcuni esempi Gruppo complesso con due rapporti di controllo indiretto (uno di secondo e uno di terzo grado) e un rapporto di controllo diretto Gruppo complesso con due rapporti di controllo indiretto (uno di secondo e uno di quarto grado) e due rapporti di controllo diretto CAPOGRUPPO CAPOGRUPPO ALFA BETA GAMMA ZETA DELTA ALFA GAMMA EPSILON BETA DELTA ETA EPSILON DELTA ZETA LE STRUTTURE DEI GRUPPI GRUPPI “A STRUTTURA COMPLESSA”: alcuni esempi Gruppo complesso con sviluppo “a grappolo” Gruppo complesso a “sviluppo verticale CAPOGRUPPO CAPOGRUPPO ALFA ALFA GAMMA BETA GAMMA DELTA EPSILON ZETA ETA DELTA BETA THETA KAPPA LAMBDA IOTA MI NI CSI OMICRON PI RO SIGMA LE STRUTTURE DEI GRUPPI GRUPPI “A CATENA” Si configurano allorquando una società detiene una partecipazione in un’altra (o più altere), che, al contempo, possiede (possiedono) una partecipazione nella prima ossia quando di vengono a creare tra le società legami partecipativi “incrociati” bilaterali (multilaterali) Gruppo “a catena” semplice Gruppo “a catena” circolare o multilaterale CAPOGRUPPO CAPOGRUPPO BETA ALFA ALFA Possibilità di scambio reciproco di partecipazioni al capitale tra le società fenomeno della carta contro carta LE STRUTTURE DEI GRUPPI GRUPPI “A CATENA” Spesso non è possibile identificare una vera e propria società capogruppo Gruppo “a catena” con rapporto partecipativo paritetico (assenza della holding) Gruppo “a catena” con presenza effettiva della capogruppo A 33% 33% C A 33% 51% 20% B C 65% B LE STRUTTURE DEI GRUPPI GRUPPI “A STRUTTURA MISTA” Molto spesso nella realtà operativa le strutture dei gruppi aziendali sono talmente intricate che è impossibile ricondurle esattamente ad una delle tipologie sopra esposte Ciò accade quando i gruppi sono caratterizzati, contemporaneamente, da rapporti di tipo semplice, complesso e a catena In concreto, i gruppi possono assumere configurazioni estremamente articolate, e tale articolazione tende a crescere in funzione della loro dimensione, dell’eterogeneità dell’attività posta in essere, dell’estensio-ne territoriale, ecc. LE STRUTTURE DEI GRUPPI GRUPPI “A STRUTTURA MISTA”: alcuni esempi CAPOGRUPPO CAPOGRUPPO ALFA GAMMA BETA ALFA CAPOGRUPPO BETA ALFA CAPOGRUPPO GAMMA DELTA EPSILON BETA ALFA ZETA GAMMA BETA DELTA EPSILON ZETA ETA THETA IOTA KAPPA