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Numero Undici

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Numero Undici
Numero 11
Distribuzione gratuita
www.danaelibri.it
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E. D tro sig gli al
Tea llo che
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DANAE
Magazine
TEATRO:
LA QUARTA SCENA
Intervista a
Francesca Bruno
LIBRERIE:
ale
IN DER TAT
.
Intervista a
Sara Simionato
Il romanzo storico
LA QUARTA SCENA - Compagnia Teatrale Amatoriale
Ci trovate al Teatro dell'Oratorio S. Domenico Savio,
in via F. Ricco 89 - Nocera Inferiore (SA)
www.laquartascena.it - [email protected]
www.facebook.com/groups/50950871295
Questo numero di DANAE Magazine
è stato distribuito gratuitamente da:
Letter@atura:
GUESTSTAR,
L’HIGH-TECH
Danae©
III parte
I nuovi
ingressi
in catalogo:
TUTTE
LE
RECENSIONI
Tutte le Librerie
del circuito
DANAE
un gran “SERVIZIO PUBBLICO”:
Associazione DANAE Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti
Via D. Raccuini, 51 - 02100 RIETI - [email protected] - www.danaelibri.it
40
www.danaelibri.it
DM
Numero 11
Giulia Innocenzi
Bollettino ufficiale dell’Associazione DANAE
Distribuzione
Autonoma DM
Nazionalewww.danaelibri.it
Autori Esordienti
Numero 11
Librerie DANAE
Da Nord a Sud, c’è sempre un Libraio DANAE vicino a te...
mondo dei Libri e con i media del nostro Paese.
Ma il punto nel quale
DANAE si differenzia da ogni
altra iniziativa è l’aver coinvolto direttamente anche le
Librerie: facendo perno sulla
qualità del proprio Catalogo,
l’ Associazione è riuscita
infatti a conquistare anche
l’interesse di quei Librai che
i canali classici della distribuzione stavano relegando
al ruolo di semplici commercianti, per restituire loro
quel ruolo di mediatore culturale che rende così unica e
insostituibile la loro professione. È per questo che diverse Librerie in tutta Italia
hanno accettato con slancio
ed entusiasmo di entrare a
far parte del nostro circuito,
dando vita ad una rete di
vendita in continua crescita
che è senza dubbio uno dei
punti di forza della nostra
iniziativa.
Se desiderate avere ulteriori informazioni sul nostro
progetto, visitate il nostro
sito, www.danaelibri.it e,
se volete, mettetevi in contatto con la Redazione, all’
indirizzo e-mail
DANAE, Distribuzione Autonoma Nazionale Autori
Esordienti, è un’ Associazione di bravi Scrittori non
ancora famosi, di intraprendenti Librai innamorati
del proprio mestiere, e di
onesti Editori non disposti
ad arrendersi alle fredde
leggi del mercato. Aderendo
a DANAE i nostri Soci hanno scelto di mettere insieme
i propri sforzi per spezzare
quel circolo vizioso che esclude gli autori esordienti e
l’editoria minore dalla promozione sui media, dalla
grande distribuzione, e
quindi dal pubblico dei Lettori.
missione nel catalogo DANAE è invece sempre subordinata al superamento di un
attento esame del Libro.
Sebbene tutti i libri ammessi
in catalogo siano già editi,
l’esame del volume ha lo
scopo di garantire la piena
soddisfazione del Lettore, ed
è teso a valutare sia il contenuto letterario dell’opera
che gli aspetti più propriamente editoriali, come l’
impaginazione, la rilegatura,
gli errori di stampa, la copertina e, non ultimo, il
prezzo di copertina. La qualità DANAE è garantita dal
bollino applicato su tutti i
nostri libri.
DANAE - Gustav Klimt (1907)
DANAE è poi consapevole
che, per il successo di un
Libro, è fondamentale che
ogni nuovo ingresso in Catalogo venga diffusamente
pubblicizzato e portato rapidamente all’attenzione di
tutti i possibili lettori. Ed è
per questo che dedichiamo
un grande impegno alla promozione dei nostri Libri.
Il sito www.danaelibri.it
e la rivista DM costituiscono i veicoli principali di questa promozione, ma a questi
si affianca la presenza di
[email protected]
DANAE sul territorio, con o, soltanto fuori dagli orari
l’organizzazione di serate di di ufficio, al numero telefopresentazione, con la parte- nico:
cipazione con un proprio
333.255 43 33.
stand a manifestazioni culturali in tante piazze d’Italia
Ti aspettiamo!
e con i continui scambi con
altre iniziative legate al
Per garantire la soddisfazione dei propri Lettori,
DANAE ha deciso da sempre
di basare il proprio successo
sulla qualità di tutti i titoli
proposti in Catalogo. In un
mondo editoriale in cui moltissimi Editori hanno ormai
smesso di esercitare una
reale funzione di filtro tra
chi scrive e chi legge, l’am-
2
www.danaelibri.it
DM
Numero 11
L’Arcobaleno di Cristina
Via G. Galilei, 2
06083 - Bastia Umbra (PG)
[email protected]
Libreria EDIPIU’
Piazza Assunta, 26
35025 - Cartura (PD)
Libreria MONDADORI
Via G. Matteotti, 32
84014 - Nocera Inferiore (SA)
Tel./Fax 081.517 44 45
[email protected]
Bookshop & Cartoleria
Via della Costituzione, 30
45100 - ROVIGO
Tel./Fax 0425.36 25 70
[email protected]
www.bookshopro.it
EPIKA Book Store
Via IV Novembre, 33/D
40050 - Castello di Serravalle (BO)
Tel/Fax. 051.6704910
[email protected]
Libreria NAPOLITANO
Corso G. Matteotti, 63
71014 - San Marco in Lamis (FG)
Tel./Fax 088.2831140
La Libreria del Corso
Corso V. Emanuele II, 204/a
74100 - Talsano (TA)
Tel. 0997.71 25 05
[email protected]
www.lalibreriadelcorso.com
Libreria GIANBURRASCA
Via Lepanto, 76
80045 - Pompei (NA)
Tel./Fax 081.850 67 85
Libreria NON SOLO SCUOLA
Via Vittorio Veneto, 8a
28877 - Ornavasso (VB)
Tel./Fax 032.3837300
[email protected]
Cultura Moderna
Via delle Viole, 12
00012 - Guidonia M. (RM)
Tel. 0774.30 40 15
[email protected]
www.libreriaculturamoderna.191.it
Libreria In der Tat
Via Diaz, 22
34123 - TRIESTE
Tel 040.300774
Fax. 040.3221777
[email protected]
www.indertat.eu
CartoLibreria Techno Service
Piazza Budetta, 57/A
84096 - Montecorvino Rovella (SA)
Tel./Fax 089.863820
[email protected]
Libreria DOMUS
Via Montesanto, 70/a
87100 - COSENZA
Tel./Fax 0984.23 110
[email protected]
www.libreriadomus.com
L'isola che non c'è
Viale Italia, 170
04014 Pontinia (LT)
Tel. 0773.84 90 95
Libreria UTOPIA
Viale Sicilia, 69
93100 - CALTANISSETTA
[email protected]
Tel./Fax. 0934.555098
Libreria DULCINEA
Via Dante Alighieri, 36
53027 - San Quirico d'Orcia (SI)
Tel./Fax 0577.89 74 30
[email protected]
Libreria LIBRANDO
Via Rimembranze, 13
05022 Amelia (TR)
Tel./Fax 0744.982066
[email protected]
Libreria VERDE
Via Calisto II, 18
00167 - ROMA
Tel./Fax. 06.45478097
Libreria EDIKOLA
Via Libertà, 192
36013 - Piovene Rocchette (VI)
[email protected];
Tel./Fax 0445.650903
Ludoteca MOBY DICK
Via Gramsci, 7
02100 RIETI
Tel./Fax 0744.982066
[email protected]
Gestisci una Libreria?
Numero 11
DM
Scopri come aderire
alla nostra iniziativa su:
www.danaelibri.it/librai
o scrivici a:
[email protected]
www.danaelibri.it
39
Che cosa stai aspettando!
di Lu Paer
di Giulia Narciso, Responsabile dei Rapporti coi Soci DANAE
Edizioni EEE-Book
Romanzo
C
136 pag. - Euro: 12,00
ISBN: 978-88-6690-098-6
Lu Paer
è, ovviamente,
uno pseudonimo;
l’Autrice
è nata agli inizi
degli anni '60
e scrive da sempre.
38
www.danaelibri.it
Questa è la storia vera,
ma raccontata in forma di romanzo, di una
donna che, dopo un’infanzia in cui si è sentita
poco amata, vive un’adolescenza tormentata,
alla ricerca spasmodica
di emozioni, attraverso
il cibo, gli amori difficili, l’alcol e i farmaci,
quasi fino all’autodistruzione. Poi, ecco la
rinascita: dimagrisce
di trenta chili, e decide
di risolvere i suoi problemi economici lavorando
come
“accompagnatrice” per
un’agenzia.
Un giorno, finalmente,
incontrerà un uomo
che la costringerà a
guardarsi dentro. Ma
non è l a classica storia
“rosa”...
Co-protagonisti di questo romanzo sono cani,
cavalli ed altri animali
che l’autrice accoglie
nella casa dove vive, in
mezzo ai boschi. Sono
DM
L’Editoriale di Giulia
loro che l’hanno aiutata a sollevarsi dalle
tante cadute di una
vita vissuta spesso al
limite. Gli animali selvatici, in particolare, le
hanno sovente portato
dei messaggi, con una
verità e una puntualità
che l’hanno lasciata
allibita.
Questa è la storia di un
riscatto, di una donna
che ha voluto riconquistare il dominio della
propria vita, attraverso
un percorso singolare,
che ha richiesto sincerità e coraggio.
I proventi dalla vendita
di questo libro sono
destinati ad alcune associazioni animaliste,
elencate nel libro stesso, che mettono in atto
progetti in difesa degli
animali.
are lettrici e cari lettori,
finalmente avete tra le mani l’undicesimo numero del
DANAE Magazine, carico di recensioni, di interviste e di
articoli scritti con entusiasmo e passione da tutti i membri
della nostra redazione. Uno di questi membri sono proprio
io, Giulia Narciso, il nuovo punto di contatto tra i Soci Autori
e i Soci Editori e la nostra Associazione DANAE. Sono con voi
solo da pochissimo tempo, ma mi hanno subito affidato la redazione
dell’editoriale di questo numero e già solo per questo motivo posso
assicurarvi che il nostro Direttore, Maurizio J. Bruno, è completamente fuori
di testa.
D’altronde, se in DANAE non fossimo tutti almeno un po’ fuori di testa,
come avremmo potuto scegliere di porci come obiettivo la diffusione e la
promozione di Opere di autori Esordienti in una realtà in cui solo le grandi
case editrici possono accedere alla grande distribuzione monopolizzando i
media ed imponendo le proprie scelte editoriali ai librai? Ma solo dal sogno
un po’ utopico di uomini e donne innamorati della cultura e dei Libri poteva
nascere un’associazione come DANAE, attraverso la quale scrittori esordienti
e lettori appassionati possono finalmente incontrarsi.
In questo numero del DM troverete ben 16 recensioni di libri, alcuni da
poco entrati in catalogo, altri già presenti da tempo. A pagina 6 scoprirete
l’intervista del nostro direttore alla giornalista e scrittrice Giulia Innocenzi.
Non mancherà la rubrica della prof. Piera Rossotti Pogliano in cui potrete
trovare la terza parte del suo articolo sul Romanzo storico. A pagina 16
potrete leggere l’intervista di Gina Sfera a Sara Simionato, della Libreria In
Der Tat che fa parte da tempo del circuito DANAE. E poi, a pagina 19, Maria
Rita Di Mattia ci farà scoprire l’universo della compagnia teatrale La Quarta
Scena, attiva nella provincia di Salerno.
Cosa chiedere di più? Una vignetta di Marco Ponzi? Volate a pagina 5 e
sarete accontentati!
Non mi resta che augurarvi una buona lettura, ovunque voi siate: in treno,
al bar dello Sport, dal parrucchiere… o sul vostro divano preferito, in pigiama
e con le babbuccine...
A presto!
Giulia Narciso
[email protected]
[email protected]
Numero 11
Numero 11
DM
www.danaelibri.it
3
DANAE
2
12
Cos’è DANAE ?
di Maurizio J. Bruno
Letter@tura
Guest Star: l’High-Tech
di Maurizio J. Bruno
3
16
In prima linea,
accanto agli Esordienti
Gina Sfera intervista:
Sara Simionato
della Libreria IN DER TAT
L’editoriale
di Giulia Narciso
19
5
La Quarta Scena
la prima passione
M. R. Di Mattia Intervista
Francesca Bruno
della Compagnia Teatrale
“La Quarta Scena”
Le avventure
Di TocToc e Dudù
di Marco Ponzi
39
6
Le librerie del circuito
DANAE
La mangusta dagli
occhi di cerbiatto
M. J. Bruno intervista
Giulia Innocenzi
10
Il romanzo storico
III parte
di Piera Rossotti Pogliano
Bollettino ufficiale
dell’Associazione
CAPO REDATTORE
Maurizio J. Bruno
COORDINATRICE
DEL DM
Gina Sfera
REDAZIONE
Maria Rita Di Mattia
Piera Rossotti Pogliano
Marco Ponzi
Anna Scopece
Giulia Narciso
Hanno collaborato
a questo numero:
Giulia Innocenzi
Francesca Bruno
Sara Simionato
Consuelo Taccani
Stefano Aicardi
Gianluca D‘Urso
Gaia Seregni
Gianluca Griziotti
Irma Panova Maino
Bruna Nizzola
DANAE
CONTATTI:
[email protected] - www.danaelibri.it
Fax: 178.22 16 450
Tel. 333.255 43 33
(solo la sera e nei week-end).
www.danaelibri.it
DM
di Barbara Serdakowski
Edizioni Robin
Romazo
DANAE
Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti
Via D. Raccuini, 51 - 02100 RIETI
4
Katerina e la sua guerra
Numero 11
110 pag. - Euro: 10.00
ISBN: 978-88-7371-514-6
Il titolo del libro di Barbara
Serdakowski, Katerina e la
sua guerra ne anticipa già i
protagonisti: la Guerra e la
Donna.
Non serve localizzarla geograficamente o definirla nel
tempo: la Guerra è la cattiva coscienza dell’umanità,
l’ombra oscura che ne accompagna il cammino.
Ineluttabile, come sostiene
Benedetto Croce? (“Solo
così si è mossa finora e così
si moverà sempre la storia
del mondo”). Forse! Sicuramente asservita ai sordidi
interessi di Stati e organizzazioni, i Leviatani, i mostri
cui si sacrificano con cinica
indifferenza vite e persone.
Katerina o Miriam, nella
storia narrata, è la Donna,
spesso vittima sacrificale di
un evento, la guerra appunto, tanto disumanizzante da
alterare ogni codice morale,
ogni comune senso della
vita. La Donna che diventa
oggetto di un’orribile violenza antica quanto gli uomini e le loro guerre.
Con stile crudo, tuttavia
agile e scorrevole, l’autrice
non ci risparmia nulla degli
orrori che accompagnano
gli eventi bellici: il cadavere
senza testa, i morti “troppi
per sembrare persone”, la
Numero 11
marcia desolata dei profughi, il bambino che mendica inutilmente un goccio di
latte dal seno di una madre
che non è la sua. C’è poi la
rassegnazione desolata a
drammatiche
situazioni
incontrollabili: “la miseria
prevalse senza scampo...” e
ancora: “sapevano tutti che
non c’era altro da fare...”.
Proseguendo nella lettura,
però, emerge dalle ombre
dolorose della narrazione
un nuovo protagonista: la
maternità. La guerra uccide, la donna procrea e difende allo spasimo la propria creatura per la quale
riesce a conservare una
speranza di futuro.
Si narra di una maternità
sofferta che non manca di
lasciare impronte d’angoscia, per ricordi incancellabili, anche nella figlia, ma
che rappresenta più che
mai la continuità, la vera
forza della vita. “Chi ci fa
uomini sono le madri” recita Nazim Hikmet.
Lettura trascinante, di forte
impegno, che riesce a trasmettere valori universali
sui quali è opportuno riflettere, in ogni tempo.
Barbara Serdakowski
lascia la Polonia, dove è nata,
a soli due anni. Ha vissuto in
Marocco, in Canada e attualmente vive in Italia. Con l’artista Cesare Oliva ha fondato il
centro d’arte contemporanea
e letteratura “Magma”.
Recensione a cura di
Bruna Nizzola
DM
www.danaelibri.it
37
Poesie Erotiche
di Marco Mastromauro
23
Edizioni Aletti
Poesia - Erotico
24
L’Intima Essenza
di Andrea Tavernati
Recensione DANAE
Quando Arbitro Fischia
di A. Friggeri & A. Bassi
Recensione di
Consuelo Taccani
50 pag. - Euro: 12,00
ISBN: 978-88-6498-355
25
SPERANZA
Se c'è speranza
nel tuo di sottecchi
osservare la meraviglia
delle gioie e dei dispiaceri
a venire,
nel potersi,
come sempre, assentare
così come s'invola
uno stormo di gabbiani
dal mare,
di te,
fanciulla vanitosa,
forse si potranno
intravedere,
domani,
la bocca socchiusa,
i seni,
il ventre
sotto carezze
inaspettatamente astrali
tra labirinti d'infiniti specchi.
36
www.danaelibri.it
Una serie di brevi
poesie dedicate alla
donna,
all’amore
e
all’intimità.
Marco
Mastromauro, con uno
stile fluido e melodico,
canta le sue lodi alla
giovinezza e al piacere,
alle prime scoperte e
alla bellezza del nudo
femminile; ma racconta
anche il dolore e le pene
della violenza, il vuoto
che si apre negli occhi di
una donna la cui
intimità è stata violata.
L’autore sussurra parole
carezzevoli alle giovani
madri e descrive la loro
gioia, il timido piacere
di giovani fanciulle, le
prime scoperte e i primi
ardori, i sogni e il
desiderio di amanti e
innamorati, la passione
e la felicità dell’atto
amoroso. E sempre con
un sussurro, senza voler
gridare il loro dolore,
racconta la tristezza e la
tacita sofferenza di
prostitute bambine, di
giovani donne violate, il
DM
senso di svuotamento
causato
dal
male
ricevuto
o
semplicemente
l’infelicità di fanciulle
insicure. Il linguaggio
procede per sensazioni,
dove non arriva la
parola
arrivano
le
suggestioni causate da
frasi non dette o appena
accennate. Il lettore
viene portato a intuire
delle realtà felici o
dolorose
con
un
procedimento molto più
efficace
della
descrizione minuziosa.
Come
un
direttore
d’orchestra,
l’autore
guida
il
lettore
attraverso
emozioni
contrastanti
e
una
scrittura
melodiosa,
lasciandolo libero di
capire
da
solo
il
messaggio
di
ogni
poesia.
Antrace 848
di Marco Martinelli
Recensione di
Consuelo Taccani
26
Afonia della pietra
di Lina Trezza
Recensione DANAE
27
VELI
di Maurizio J. Bruno
Recensione DANAE
28
29
Il figlio del vento
di Gian Luigi Quagelli
Recensione di
Stefano Aicardi
30
La voce del maestrale
di Nunzio Russo
Recensione di
Piera Rossotti Pogliano
31
34
Le solitudini
nella società globale
di Elena Liotta
Recensione di
Gianluca Griziotti
35
L’odore della felicità
di Simonetta Mannino
Recensione di
Irma Panava Maino
La metamorfosi
del professor Strunz
di Ezio Saia
Recensione di
Gianluca D’Urso
36
32
37
L’eco di Radiosa
di Enrico Violet
Recensione DANAE
Poesie Erotiche
di Marco Mastromauro
Recensione di
Gaia Seregni
Katerina e la sua guerra
di Barbara Serdakowski
Recensione di
Bruna Nizzola
33
Il demone nel cassetto
di Roberto Bendini
Recensione di
Gaia Seregni
38
Che cosa stai aspettando!
di Lu Paer
Recensione DANAE
Pacific Vortex
di Caterina Peschiera
Recensione DANAE
Le avventure di TocToc e Dudù
Recensione di
Gaia Seregni
Numero 11
Numero 11
DM
www.danaelibri.it
5
L’odore della felicità
di Maurizio J. Bruno
Giulia Innocenzi
di Simonetta Mannino
la mangusta dagli occhi di cerbiatto
D
ue occhi da cerbiatto fissano il compassato
politico. Lui, rilassato, è lì che si aspetta una
domanda frivola su come passerà le prossime
vacanze, o magari un quesito sentimentale sulla sua
nuova e giovane fidanzata. E invece, come una
mangusta che incanta il suo serpente, Giulia lo
colpisce alla gola, con una tagliente e precisa
domanda di economia internazionale, basata su
incontestabili riscontri oggettivi cercati per mezza
Europa, ed inchioda l’imbarazzato vegliardo alle sue
ineluttabili responsabilità, tanto da costringerlo ad
arrampicarsi sugli specchi, e a giustificarsi con
improbabili lapsus, invocando innocenti confusioni
di nomi.
Ad un casuale telespettatore, tutto questo può apparire come un inatteso scoop
televisivo. Ma per chi conosce e segue Giulia Innocenzi da sempre, si tratta di
qualcosa per nulla sorprendente.
Bella e brava giornalista, Giulia diviene famosa al grande pubblico prima con
Annozero e poi con Servizio Pubblico, le fortunate e seguitissime trasmissioni di
Michele Santoro. Laureata alla LUISS, prima di arrivare a questi risultati, Giulia ha
viaggiato parecchio in Europa e negli States, con l’Erasmus e anche dopo la laurea,
ed è oggi un pilastro importante delle redazioni giornalistiche di programmi TV di
grande ascolto.
Nel frattempo, trova anche il tempo per collaborare col Fatto Quotidiano, testata per
la quale gestisce un blog, e anche per scrivere due libri: il romanzo “Meglio fottere
(che farsi comandare da questi)” e “La stella più lontana” una lunga intervista
romanzata all’astrofisica Margherita Hack, da poco scomparsa.
DANAE Magazine l’ha contattata proprio tramite il web, che è uno dei suoi territori
di caccia preferiti, e le ha chiesto di raccontarci il suo rapporto con i Libri, con la
Lettura …e con la Scrittura.
L
’incipit di questa intervista ti
racconta come una mangusta
dagli occhi da cerbiatto, ossia come
la brava ragazza dalla quale ci si po’
illudere di non avere nulla da temere, ma che sa invece inchiodare le
persone alle proprie responsabilità,
facendo forza sulla propria professionalità. Ti ci ritrovi in questa immagine?
6
www.danaelibri.it
La faccia d'angelo, che alcuni mi attribuiscono, effettivamente aiuta: il politico è
più rilassato. Se lo becchi per strada, magari è più propenso a fermarsi. E poi, trac!
Gli poni la domanda “scomoda”. Il mio
divertimento più grande è sollevare le
contraddizioni e chiederne conto. L’Italia
è piena di contraddizioni.
DM
Numero 11
Edizioni EEE-Book
Romanzo
148 pagine - Euro: 16,00
ISBN: 978-88-6690-047-4
L’odore della felicità, di
Simonetta Mannino è un
libro vero, crudo, duro,
che sicuramente non lascia al lettore un sogno in
cui viaggiare: Nina, giovane protagonista, racconta
la sua vita a ritroso, partendo dall’attimo in cui,
assieme alla sorella Ornella, attende davanti alla
porta di casa in una giornata di neve, notizie riguardo alla madre. Un
rapporto con la madre
complesso, a causa della
sua dipendenza dall’alcool
e delle violenze subite dal
marito, eppure sempre
amorevole, costruito, nonostante le difficoltà, nei
piccoli gesti quotidiani.
Quelli che Nina ricorda
della sua infanzia. Una
madre che Nina vorrebbe
salvare dalla sua stanchezza nei confronti della vita
ma una madre che fondamentalmente comprende.
Un senso di colpa che soffocherà Nina nei suoi
giorni e nella sua esistenza, fino a un ricongiungimento totale, eppure troppo precoce.
Numero 11
Nina è una giovane ragazza che sogna un futuro
migliore per sé e per la
famiglia: lo sogna con
un’anima pura troppo
presto macchiata dalla
vita e dalle condizioni
sempre più difficili e precarie in cui si imbatte. E
forse proprio i sogni sono
l’unica cosa che niente e
nessuno potrà mai togliere a Nina, che guarda le
nuvole in cielo e le onde
nel mare e che, fino all’ultimo, a modo suo, sa volare. Un romanzo forte, dalle tinte quasi violente eppure così semplicemente
vero, a ricordarci che l’esistenza umana va ben oltre
la nostra quotidianità,
quella a cui siamo abituati. Un romanzo “toccante”
e profondo, dove le parole
si trasformano necessariamente in emozione e condizione.
Simonetta Mannino
nasce a Padova nel 1968.
Amante della lettura da sempre, le sue passioni spaziano
dai classici ai contemporanei,
dal sentimentale, al noir, al
thriller psicologico. Da sempre attratta dai lati più oscuri
della mente umana e spinta
dalla voglia di comunicare, si
è avvicinata alla scrittura da
adolescente, inizialmente
dedicandosi alla poesia. La
passione per la parola scritta,
gli amori e i tormenti dell’animo umano sono la molla
interiore che l’ha spinta a
scrivere il suo primo romanzo.
Recensione di
Irma Panova Maino
DM
www.danaelibri.it
35
Le Solitudini
nella società globale
di Elena Liotta
La Piccola Editrice
Saggio Socio-Politico
120 pag. - Euro: 12,00
ISBN: 88-7258-901-4
Elena Liotta
nata nel 1950 a Buenos
Aires, analista junghiana,
ha svolto funzioni di formazione, supervisione e consulenza nelle aree sociali,
educative e sanitarie e ha
avuto un incarico politico
nella città di Orvieto. Si è
dedicata alla ceramica e alla
scultura. Ha utilizzato il
Sandplay (gioco della sabbia) nella psicoterapia, introducendo nella professione la sua passione per l’espressione creativa. È autrice di diversi saggi, tra cui:
A modo mio. Donne tra
creatività e potere (2007) e
L'alba del gioco. Psicologia
della prima infanzia e il
Sandplay di Don Kalff
(2011)
34
www.danaelibri.it
Elena Liotta pone un tema
che attraversa da sempre
arti e scienze umane: la
solitudine, anzi le solitudini, declinazione plurale
che rappresenta una molteplicità di situazioni e che
riscatta il sostantivo dal
connotato
unicamente
negativo che abitualmente
gli attribuiamo. Le solitudini in tutte le loro forme,
nella psicologia, quindi
nella società, meritano
una presa di coscienza
diversa, che le renda quali
sono, legittime espressioni
di umanità. Sono la professione e il retroterra
engagé dell'autrice a rimandare a situazioni concrete e a consentirle, a
partire da esse, una critica
dell'attuale confinamento
del “solo” nella faccia oscura della società. Contro
la standardizzazione, contro l'”imbroglio” e le aspettative illusorie i n cui
siamo immersi, suggerisce
la necessità di una
“educazione a una verità
complessa”. Rimarchevole
e nodale il passaggio circa
la costruita inadeguatezza
dell'individuo, a cui viene
chiesto di curarsi con ri-
DM
medi artificiali che generano ulteriori patologie e a
cui si impedisce una lucida analisi della realtà,
quella che ha ormai allontanato da sé ogni naturalezza. Il testo presenta una
visione del mondo “altra”,
in cui la solitudine è vista
come naturale e umana, in
opposizione all'aspettativa
sociale prevalente che ci
vuole sempre e soltanto
desiderati e circondati da
vuote compagnie; ribadisce che occorre insegnare
a convivere con le negatività, ad accettare alcune
forme di solitudine, ad
apprezzare le potenzialità
di altre e a sceglierle, se
necessario. Il testo, come
dice l'autrice nelle sue
conclusioni, correttamente non dà ricette, perché
su questa complessità non
si può scrivere un manuale, si tratta di un approccio al tema, uno strumento di riflessione, una
“scintilla” che si consiglia
vivamente di portare con
sé.
Recensione di
Gianluca Griziotti
Numero 11
Leggendo la tua biografia, si capisce che tutto questo non è solo frutto di un talento innato, ma anche di
un diligente impegno che ti ha portata prima ad una brillante laurea
alla LUISS, poi a fare un po’ di gavetta in giro per il mondo, e solo
alla fine a ritagliarti il tuo ruolo
odierno. Ma allora, l’impegno e la
passione pagano ancora, in Italia?
O è sempre solo questione di fortuna, e di trovarsi nel posto giusto al
momento giusto?
Credo molto nella meritocrazia, ma credo
meno in un’Italia meritocratica. In realtà
il mio obiettivo non era fare la giornalista. Il mio percorso risponde semplicemente a una missione: con il massimo
dell'umiltà e nel mio piccolo, riuscire a
migliorare un pochino il mondo, fosse
anche soltanto regalando un sorriso a
qualcuno. Ho provato a realizzare questa
missione mescolandola con la passione
per la politica, che ho da sempre, ed ecco
che il gioco è fatto.
E quando è stato il momento di
schierarsi, non hai avuto problemi
a prendere posizioni nette, ad esempio con la tua militanza nell’associazione Luca Concioni, per la
libertà di cura e di ricerca scientifica, ma anche per una maggiore libertà nella gestione del fine vita, o
con la comunità globale di mobilitazione on-line Avaaz.org, per una
gestione più responsabile del nostro Pianeta. Ti sono costate in
qualche modo, queste prese di posizione così nette e “non allineate”?
Mi costerebbe moltissimo non farlo. O
faccio le cose in cui credo, oppure non
esisto. Quando mi iscrissi all'università, il
mio sogno era di fare la diplomatica, ma
mi è bastato poco per capire che non faceva per me. Io sono trasparente: esprimo quotidianamente sui social network
Numero 11
tutto quello che penso della realtà e il
mio giudizio sulla politica. Ognuno può
giudicare il mio lavoro alla luce delle mie
idee, e questo per me è motivo di orgoglio. D’altra parte, per lo stesso motivo,
soprattutto da parte di chi la pensa diversamente da me, gli insulti si sprecano!
Proprio la tua meticolosa attenzione nel preparare le tue interviste e
nel documentarti per i tuoi servizi
faranno senz’altro di te una grande
lettrice, e siamo certi che saggi e
testi tecnici domineranno la tua
biblioteca. Ma quando invece vuole
rilassarsi, cosa legge Giulia? Quali
sono i tuoi Autori e i tuoi generi
preferiti?
Il problema del mestiere che faccio è che
durante l'anno si è costretti a leggere testi
legati al proprio lavoro: uscita dall'euro,
democrazia in pericolo, manifesti contro
l'austerità. Nell’ultima pausa tra le stagioni di Servizio Pubblico ho letto Lui è
tornato, il best seller tedesco sul ritorno
di Hitler ai giorni nostri. Ma solitamente
punto sui classici, come I Buddenbrock,
oppure Il Faust, che devo ancora terminare. Mi ha invece felicemente sorpreso il
caso letterario, Fai bei sogni di Gramellini.
E poi, anche tu sei una scrittrice,
come molti dei Soci della nostra
Associazione, e come molti di noi,
anche tu hai già pubblicato un paio
di libri. Come è stato il tuo esordio
nel campo Letterario? Da giornalista, ti è stato più facile trovare un
buon editore? Come hai conosciuto
i tuoi?
Il mio primo libro è stato un romanzo,
ma ero stata approcciata per un saggio.
Aringoli, di Editori Riuniti, mi dice:
“perché non scrivi un libro sui partiti?” Ci
ho pensato un po’ e gli ho detto:
“effettivamente un’idea ce l'avrei”... E
DM
www.danaelibri.it
7
così gli ho proposto il romanzo, che lui
ha accettato di buon grado. Avevo la storia in testa, precisa precisa, mi mancava
solo di scriverla. E il tempo per farlo:
ricordo che mi svegliavo alle 6 del mattino per completare i capitoli prima di
andare in redazione (e all’epoca lavoravo
pure per Avaaz...). Una mazzata, ma ne è
valsa la pena.
Il demone nel cassetto
di Roberto Bendini
La Piccola Editrice
Thriller
151 pagine - Euro: 10,00
ISBN: 88-7258-412-5
E che rapporto hai, in genere, con
la letteratura italiana d’esordio? Di
fronte al nome di un Autore che
non hai mai sentito nominare, magari pubblicato da un piccolo e altrettanto sconosciuto editore, è più
forte in te la curiosità o la diffidenza?
Se devo essere sincera, non penso di aver
mai acquistato in vita mia il libro di un
esordiente senza che ne avessi almeno
sentito parlare. Con i libri, come anche
col cinema, preferisco andare sul sicuro.
Con i libri, ancor più che con i film! Con i
libri sono portata ad andare comunque
avanti con la lettura, anche controvoglia,
nella speranza che prima o poi la storia
decolli. Con i film, invece, se mi annoio o
se la storia mi sembra una cialtronata,
non mi faccio problemi ad abbandonare
la sala. Male che vada, dunque, anche
sbagliando film, al cinema soffro al massimo per due ore; col libro “sbagliato”,
invece, potrei rimanere invischiata per
settimane!
i libri di Giulia:
la stella più
lontana
Ed. Transeuropa
8
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Ma di certo, da osservatrice attenta
quale sei, non ti sarà sfuggita la
strana anomalia del mondo editoriale in Italia, dove ci sono più di
1.600 Case Editrici ma le 10 più
famose coprono il 90% dello spazio
sugli scaffali delle Librerie, e sono
proprio le stesse che non lasciano
alcuna possibilità di pubblicare
con loro agli Autori veramente esordienti. Sono le stesse che, subissate da tonnellate di proposte
spontanee, cestinano i manoscritti
e spesso non rispondono neppure
alle mail. Qual è la tua opinione in
proposito?
Come per tutti i campi, Internet potrebbe diventare una grande opportunità
anche per gli emergenti della scrittura.
Farsi scoprire con il primo libro grazie a
un passaparola di successo sul web, per
poi ottenere, per il secondo, la pubblicazione con una grande casa editrice, e così
anche la giusta remunerazione, potrebbe
essere una strada da tentare. Internet
serve a questo, a superare il muro di
gomma dei poteri forti per poi imporsi
DM
Numero 11
Il corpo di Venanzo venne trovato il giorno di
Natale, morte per asfissia autoerotica è la diagnosi del coroner.
Tutti sembrano propensi a crederlo, anche
Franco, un dottore di
Roma venuto a trascorrere le vacanze a Castel
del Lago; in più pare
che il morto ricevesse in
casa, la sera, una giovane prostituta.
Irma, la madre di Franco, non vuole però credere a questa ipotesi
assurda né al fatto che il
suo migliore amico fosse dedito a certe pratiche oscene. Anche Tano
Testa, giovane commissario incaricato dell’inchiesta, pare dubbioso.
Quale sarà la verità?
Il lettore sarà portato a
cercare di risolvere il
caso prima del commissario, ma l’abilità dell’autore di creare psicologie complesse e risvolti
inaspettati rende incer-
Numero 11
ta qualsiasi conclusione.
Solo la forza intuitiva di
Tano Testa e la sua capacità di capire le persone e decifrarne le emozioni lo condurranno
alla risoluzione del mistero.
Roberto Bendini, con
semplicità e con uno
stile introspettivo, ci
guida attraverso un racconto dove la complessità dell’animo umano
sarà causa di pensieri e
azioni impensabili. Tutti
abbiamo qualcosa da
nascondere: uno scheletro nell’armadio, un
demone nel cassetto.
Di cosa è veramente
capace una persona
quando vede minacciata
la propria sfera affettiva?
Roberto Bendini
è nato a Giano dell’Umbria. Laureato in Medicina
e Chirurgia, esercita la
professione a Celleno
(VT), dove risiede. È cultore di arte moderna e
contemporanea
Recensione di
Gaia Seregni
DM
www.danaelibri.it
33
agli stessi. L’importante, una volta dentro il “Sistema”, è ricordarsi gli ostacoli
incontrati in passato e battersi perché
vengano rimossi!
L’eco di Radiosa
di Enrico Violet
Edizioni Morgan Miller
Romanzo
264 pag. - Euro: 7,90
ISBN: 978-88-90563-46-1
Enrico Violet
disc-jockey per oltre
venticinque anni nelle
maggiori emittenti
piemontesi e nazionali
con il nome d’arte di
Claudio Manzoni, è
stato doppiatore e
attore teatrale. Ha
scritto i racconti Luna
d’argento (1977),
Esperienze (1983),
Emozioni (1985), le
sceneggiature teatrali
Coloranti artificiali
(1984) e La parte del
diavolo (1986), la sceneggiatura cinematografica Vite parallele (
1995), Le strane lingue dell’amore (Liux
Edizioni, 2010) e
Schegge di celeste
(MJM Edizioni, 2011).
32
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L’eco di Radiosa è la storia
di Valentina Visconti, giovane donna poco più che
ventenne nella Torino della
metà degli anni Settanta.
Alla ricerca di un lavoro, la
ragazza conosce quasi per
caso una realtà che si sta
affermando proprio in quegli anni, quella delle radio
libere. In breve, Valentina
si accorge di essere portata
per stare dietro a un microfono, le sue trasmissioni
piacciono al pubblico e
richiamano inserzionisti
pubblicitari. Dalla piccola
Radio Studio, Valentina
passa a collaborare con
Radiosa, un’emittente più
importante, dove farà la
conoscenza di personaggi
singolari, come Gigi Sviciu,
Charlie Supersonic e Peppino core e’ Napule.
Diego, il titolare, ha per la
sua radio grandi progetti,
che purtroppo non riuscirà
a realizzare. Valentina,
sfortunata in amore, è invece fortunata nella sua carriera, arrivando a lavorare
per un network milanese, e
successivamente alla RAI,
addirittura in prima serata,
in Fantastico, a fianco di
Pippo Baudo, e poi anch a
Canale 5. Apparentemente,
DM
una vera consacrazione,
sembra che la carriera della
bellissima Valentina sia
impostata su binari sicuri,
verso successi sempre maggiori. Ma il successo porta
con sé delle tensioni che lei
non riesce a gestire, per cui
giunge anche a drogarsi,
rischiando così non soltanto la perdita del lavoro, ma
anche di rovinare completamente la sua vita e quella
della figlioletta Aurora.
Sarà l’amore a salvare la
giovane donna, quello di
Diego, da sempre innamorato di lei.
Una storia d’amore semplice, dolceamara, con una
protagonista che l’autore
ha delineato a partire da
numerose figure femminili
incontrate durante i suoi
venticinque anni di carriera
radiofonica, sullo sfondo di
un’epoca storicamente difficile (i cosiddetti “anni di
piombo”), ma anche di
grandi speranze e di attese
che la libertà e la facilità di
comunicazione offerta dalle
radio libere facevano sembrare davvero alla portata
di tutti. Formidabili, quegli
anni. Ma il sogno è durato
poco...
Numero 11
i libri di Giulia:
MEGLIO FOTTERE
Il problema è noto da tempo ma, a
me che sono vicino agli Esordienti
fin dal 1998, non è mai capitato di
vedere una vera campagna giornalistica, sulla carta stampata o in
TV, che affrontasse con decisione
questo problema e tentasse di portare allo scoperto questa situazione. Secondo te, da cosa dipende? È
la solita storia del cane che non
mangia cane? Dipende semplicemente dal fatto che gli Editori non
si combattono tra loro?
Non conosco il problema a fondo per
dare un mio giudizio. In generale, penso
che come tutte le aziende anche le grosse
case editrici siano principalmente interessate al profitto. Quindi, per loro, è più
facile pubblicare i grandi nomi. Ma, rispetto alle altre aziende, le case editrici
hanno anche una responsabilità in più,
visto che producono cultura. Sarebbe un
loro dovere trovare un modo virtuoso
per fare emergere anche i nuovi talenti.
Tu hai conosciuto DANAE da poco,
ma hai già ben compreso il suo
meccanismo. Cosa ne pensi di questa iniziativa? Potrebbe essere una
strada per scardinare questo circolo vizioso e permettere ai bravi esordienti di emergere? Hai qualche
consiglio specifico da darci, per
diventare ancora più efficaci?
Mi sembra un'ottima idea! Anche per
una come me, che sceglie sempre con
ponderazione i suoi libri, potrebbe essere
la strada giusta per trovare la forza di
addentrarmi nel magico mondo degli
emergenti. Avete provato ad aprire una
rubrica in un giornale o in una rivista di
grande tiratura? Potrebbe aiutare a pubblicizzare i libri scelti da voi!
Numero 11
CHE FARSI
COMANDARE
DA QUESTI
Editori
Internazionali
Riuniti
E, come da tradizione, con l’ultima
domanda della nostra intervista
vogliamo ringraziarti per il tempo
che ci hai dedicato e invitarti a salutare i nostri Lettori e i Soci della
nostra Associazione (Scrittori, Editori e Librai), lanciando loro un
tuo messaggio. Hai carta bianca, e
sono certo che i tuoi consigli saranno preziosi per tutti noi.
Non mi sento di dare consigli, però ci
tengo a dire un'ultima cosa. La frustrazione oggi è un malessere che accomuna
molti di noi: non facciamo il lavoro che
desidereremmo fare, non viviamo nella
casa dei nostri sogni, e neppure nel Paese che avremmo voluto. Penso che per
superare questo senso di insoddisfazione, dovremmo spostare i nostri obiettivi
da quello che vorremmo avere ed essere,
a quello che vorremmo fare della nostra
vita. Avere uno scopo, una missione nella vita, e lavorare ogni giorno per realizzarli, è la cosa più appagante che ci sia.
Se si ha un obiettivo terminale per tutte
le nostre azioni, tutto acquisisce un. E
allora, forse, per trovare la forza di realizzare i nostri sogni, basta solo alzare lo
sguardo, e guardare un po’ più su. E a voi
della Redazione di DANAE, il mio più
sincero in bocca al lupo, per la vostra
nobile missione!
DM
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9
La metamorfosi del
Professor Strunz
(parte III)
T
acciato di essere troppo
“popolare” o di essere
troppo infedele alla storia, il
romanzo
storico
conta
innegabilmente un gran numero di
appassionati.
Ma perché piace? Cos’ha, più di
altri tipi di romanzo?
Ricordo quando, ragazzina di
tredici anni, la mia insegnante di
storia si stupiva per le mie
approfondite
conoscenze
del
periodo napoleonico: non ho mai
osato rivelarle di aver letto e riletto
Désirée della scrittrice austriaca
Annemarie Selinko, un romanzo
del 1952, e certo
ho imparato più
sulla Cina del
primo Novecento
da Momento a
Pekino di Lin
Yutang che dai
libri di scuola.
Ovviamente, non
leggevo quei libri
per imparare la
storia, ma per
leggere
una
storia ambientata in un altro
tempo, l’apprendimento è stato un
sottoprodotto. E quelle di Désirée
innamorata prima del giovane
Napoleone e poi di Giambattista
Bernadotte, che diventerà re di
Svezia, o della bella pechinese
Magnolia Yao sono storie così
belle, con un’ambientazione così
vera e convincente, la lettura mi
procurava un dépaysement così
profondo e piacevole, che era
difficile ritornare al piattume
quotidiano.
10
www.danaelibri.it
DM
di Ezio Saia
Edizioni Serarcangeli
Romanzo
L
ion Feuchtwanger, in un
saggio sul romanzo storico
del 1935 , afferma che l’autore di
romanzi storici non ha altra
intenzione che quella di esprimere
le sue idee e la sua soggettiva
visione del mondo presente, pur
ambientando le sue storie nel
passato.
L’ambientazione
nel
passato è solamente un modo per
prendere le distanze da elementi
conflittuali del presente, che lo
potrebbero influenzare. Un lettore
non deve cercare nel romanzo
storico
l’apprendimento
della
storia, per questo è opportuno
ricorrere ai libri degli storici; lo
scrittore
dovrà
fare
grande
attenzione ai dettagli, ma non alla
veridicità assoluta dei fatti storici
narrati. Se la verità di un fatto
storico non gli permette di
esprimere esattamente quello che
intende,
Feuchtwanger
ritiene
giusto alterare i fatti. In molti casi,
un libro può dare una visione
storica più suggestiva e perfino più
precisa di un manuale di storia
basato su fatti documentati.
Per dire se Feuchtwanger abbia
torto o ragione, bisognerebbe
riuscire a trovare una definizione
di romanzo storico, ma gli unici
elementi su cui la Historical Novel
Society e la giuria del premio
Walter Scott pare essere d’accordo,
è che un romanzo storico, come già
affermato da Scott stesso, deve
essere situato nel passato, almeno
mezzo secolo prima dell’autore, e
deve mostrare accuratezza nella
ricostruzione dei dettagli del
periodo.
Numero 11
150 pagine - Euro: 13,00
ISBN: 978-88-7408-099-1
La mansuetudine del professor Strunz è scritta nel suo
codice genetico. Quando il
dottor Ciripalli, specialista
del settore, diagnostica l’anomalo metabolismo da
ruminante del matematico,
non fa altro che leggere la
sua storia e, al contempo, il
suo destino, come un abile
cartomante. Strunz è un
novello Bartleby, un uomo di
in-azione, che subisce inerme gli attacchi del suo nemico giurato, che lo perseguita
e ossessiona: il riflusso della
cultura sessantottina, ovvero
quel che ne rimaneva negli
anni Novanta. A differenza
dello scrivano di Melville,
però, il professore si logora
nel rancore. A cominciare da
quando, poco più che adolescente, il corteggiamento
della sua futura moglie lo
costringe ai concerti degli
odiati cantautori e ai dibattiti dei disprezzati gruppi di
sinistra, per finire al momento in cui la sua routinaria vita professionale viene
funestata dall’avvento delle
nuove teorie pedagogiche.
Proprio queste ultime costituiscono l’innesco della prima trasformazione del mite
Strunz da figura di secondo
piano del consiglio scolastico
a strenuo capeggiatore dell’opposizione al rinnovamen-
Numero 11
to. La seconda, definitiva,
metamorfosi kafkiana è un
ritorno all’originale docilità
in una sorta di ciclo cosmico.
Ma i propri tormenti, suggerisce la storia del professor
Strunz, ciascuno li porta con
sé ovunque, persino nella
trasmigrazione in un nuovo
corpo. Può capitare che la
fuga da una specie asservita
all’autorità di una presunta
egemonia culturale, si concluda in un’altra specie assoggettata al dominio di un
malgaro presunto zoofilo,
con l’aggravante del persistere dell’ossessione per le lettere livorose da recapitare
agli esponenti più in vista tra
i politici del centro-sinistra.
Il professor Strunz è una
sorta di pellicola per negativi
di un personaggio di Tondelli –con il quale Saia ha in
comune la ricerca di una
colloquialità estrema nello
stile del linguaggio e l’abbondante uso di neologismi–
arruolato nelle schiere degli
avversari politici delle figure
dello scrittore emiliano,
rivelandosi in questa distanza ideologica e culturale un
perfetto uomo del suo tempo.
Ezio Saia
è laureato in Ingegneria Elettrotecnica (Politecnico di Torino) e in Filosofia (Università di
Torino). Ha scritto quattro trattati di filosofia
Filosofia dei paradigmi,
Riflessioni sull’arte,
Giudizi politici,
Società e cultura
e quattro romanzi
l morbillo e la chela,
La città e il demonio,
Il re degli anarchici,
La metamorfosi del professor
Strunz
per ora tutti inediti, eccetto
l’ultimo, ovviamente!
Recensione a cura di
Gianluca D’Urso
DM
www.danaelibri.it
31
La voce del maestrale
di Nunzio Russo
Edizioni EEE-Book
Romanzo
460 pagine - Euro: 17,00
ISBN: 978-88-6690-090-0
Nunzio Russo
è nato a Palermo nel 1960,
dove è cresciuto e dove
sono nati i suoi figli, Francesco e Massimo. Discendente
da antichi produttori di pasta alimentare siciliana,
secondo la rigida tradizione
familiare appena adolescente si è accostato all’attività
imprenditoriale paterna.
Oggi l’autore è un libero
professionista, da volontario
raccoglie testi antichi e classici trasferendoli su supporto elettronico a vantaggio
delle future generazioni e si
occupa di comunicazione ed
editoria per il sindacato
degli agenti immobiliari
italiani.
Ha due grandi passioni: la
Sicilia e l’Africa.
Il suo blog è
www.nunziorusso.it
30
www.danaelibri.it
Salvatore Musumeci, mugnaio del paese di Granata,
si è arricchito col suo duro
e onesto lavoro, fino a comprarsi il titolo di barone di
Mezzocannolo:
ma
il
“signore del pane” è il principe di Granata, senatore
del Regno d'Italia, e la concorrenza di quel parvenu di
Musumeci – anche se minima – è per lui un continuo
affronto. Inoltre, insulto
imperdonabile, il barone ha
umiliato don Pietro Bellomo, soprastante del feudo
principesco, frustandolo a
sangue. I rancori esplodono
all'improvviso: mentre Turi
Musumeci passeggia sulla
spiaggia, una scarica di
pallettoni lo centra in pieno.
Il mulino passa a suo figlio
Vincenzo, che comincia a
produrre semole da pasta,
poi fonda il Pastificio Musumeci, con ottimi guadagni. Vincenzo è da sempre
innamorato di Maddalena,
medico missionario in Africa, ma sposato ad Ada,
madre di suo figlio Totò,
lentamente avviata verso
una quieta follia. Una visita
del giovane all'Asmara ed
DM
un incontro d'amore con la
donna avrà le prevedibili
conseguenze: Maddalena
resta incinta e, per salvare
se stessa e il bambino dalla
vergogna, sposa Adriano
Baggio, un ufficiale appena
arrivato dall'Italia.
Una saga famigliare che
parte dal 1910, attraversa
tutto il secolo e arriva quasi
a oggi. Un sorprendente
romanzo d'esordio che è lo
splendido affresco storico e
sociale di un mondo scomparso, tra segreti, passioni
inconfessabili, odi, vendette, peccati "dalla lunga ombra". Una vicenda narrata
con una prosa impeccabile,
ritmo sostenuto e assoluta
verosimiglianza: la storia
degli uomini che hanno
fatto l'imprenditoria del
Sud, tra dure fatiche e ostacoli quasi insormontabili,
con audaci intuizioni e molta perseveranza. Personaggi che amerete per il loro
coraggio, la loro forza morale e la profonda umanità,
ma anche per il loro spirito
e l a inarrestabile vitalità.
Recensione di
P. Rossotti Pogliano
Numero 11
Sicuramente, alla base di ogni
buon romanzo storico c’è una
grande mole di ricerca, tutto deve
essere credibile. I fatti storici
importanti si possono facilmente
studiare, ma non si può inventare il
dettaglio. Se parlo di diligenze e di
stazioni di posta, dovrò sapere
come
funzionano,
su
quali
percorsi,
quante
miglia
(o
chilometri...) si possono percorrere
in un giorno, quanto costa un
cambio di cavalli, e così via. Non
sempre è facile documentarsi, tutto
dipende anche dal periodo storico
in cui si ambienta una storia, più
andiamo a ritroso nel tempo, più
diventa difficile e sempre più
bisognerà ricorrere al plausibile,
ma l’autore dovrà fare tutto il
possibile per essere preciso e
convincente. John Crowley, autore
di un romanzo storico ambientato
negli USA durante la Seconda
guerra mondiale, Four Freedoms,
fa
qualche
esempio,
in
un
divertente saggio , della necessità
di buona documentazione di un
romanzo storico: quanto costava
un condom nel 1944? Com’era
l’involucro?
C’erano
dei
distributori nel gabinetti dei bar,
come
alla
fine
degli
anni
Cinquanta? Certo, un autore di
fiction può semplicemente fare a
meno di certi dettagli, può limitarsi
a dire che un certo personaggio “ha
tirato fuori un preservativo”, ma
per dare l’impressione della verità,
per dare vivacità e spessore alla
storia, il dettaglio serve. E l’autore
di fiction storica, più che di quello
che
ha
davvero
fatto
un
personaggio, è preoccupato di
quello che avrebbe potuto fare quel
personaggio, che cosa avrebbe
potuto indossare, che cosa avrebbe
potuto sapere. Soltanto così, il
mondo che ricrea può diventare
credibile.
Romanzi Storici nel catalogo DANAE:
Lucean le stelle
di Maria Rosa Pantè
Tabula Fati
ISBN: 88-7475-065-X
Numero 11
L’amore in ginocchio
di Francesca Romano
Robin
ISBN: 88-7371-201-0
DM
Diario intimo di
Filippina de Sales...
di Piera Rossotti Pogliano
Ed. Angolo Manzoni
ISBN: 88-86142-52-8
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11
Il figlio del vento
di Gian Luigi Quagelli
GUEST STAR: L’HIGH-TECH
La tecnologia è entrata prepotentemente a far parte delle nostre
vite. Permea ogni nostra attività.
Indubitabilmente, ci rende tutto
più facile ma, come contropartita,
va assumendo poco a poco un ruolo addirittura insostituibile nelle
nostre esistenze. Come reagisce a
questa invasione il mondo della
Letteratura? Che ruolo gioca l’high-tech nelle trame ambientate
nei nostri giorni?
È indubbio che la letteratura di ogni epoca trasferisca nelle pagine
scritte gli usi, i costumi e i problemi
della realtà che si propone di raccontare. È naturale dunque che i
romanzi scritti ed ambientati ai
giorni nostri siano pieni di telefonini, di internet, e di tutta la tecnologia che è ogni giorno davanti ai nostri occhi. Tuttavia, spesso, più che
fungere da contorno al piatto forte
della narrazione, questi oggetti
hanno finito per assumere un ruolo
rilevante, se non da protagonisti,
nelle trame di molti romanzi. Forse
davvero la tecnologia, e l’uso che se
ne fa, sono così presenti nelle nostre azioni quotidiane da non poter
essere lasciati fuori quando si provano a raccontare storie dei nostri
giorni, ma davvero l’high-tech si è
conquistato il ruolo di protagonista
nella storia della nostra vita?
12
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Nel romanzo “Il martello dell’Eden” di Ken Follett, una delle ragazze rapite dal gruppo di fanatici
che sta portando avanti degli esperimenti medici non autorizzati su
cavie umane, riesce ad avvertire il
padre di trovarsi in grave difficoltà,
inviandogli una e-mail direttamente dal laboratorio in cui è rinchiusa.
Un telefono cellulare lasciato inavvertitamente acceso e collegato ad
una segreteria telefonica è invece la
trovata risolutiva di “Rivelazioni” il
romanzo di Michael Crichton, poi
portato sullo schermo da Michael
Douglas e Demi Moore.
Numerosissimi sono poi i casi in
cui gran parte della trama poggia
sulla presenza di un virus informatico in un elaboratore elettronico.
Che si tratti del gesto del “cattivo”
di turno per mettere fuori uso il
computer dei “buoni”, che siano
invece i buoni a dover iniettare il
virus nel calcolatore che sta tenendo in scacco il genere umano, la
trovata del virus informatico ha in
qualche modo sostituito fin troppo
spesso l’immancabile eruzione del
vulcano che in tanti film e romanzi
del secolo scorso poneva fine all’isola su cui si svolgeva la storia e al
suo inviolabile segreto: per rinfrescare la memoria sarà sufficiente
ricordare due titoli che hanno trovato nel virus uno dei loro interpreti principali: “Indipendence Day” e
“Jurassic Park”.
DM
Numero 11
Edizioni Albatros
Fantasy
198 pagine - Euro: 12,90
ISBN: 978-88-567-4020-2
Non c’è traccia di esseri
umani ne "Il figlio del vento". Eppure la lotta che si
scatena nel romanzo tra gli
animali della foresta è una
lettura originale del cinismo del nostro tempo, di
un’era della civiltà umana
in cui le lotte per il potere
sono sempre più una questione di strategia prima
ancora che di forza fisica.
Non a caso al centro del
primo romanzo di Gian
Luigi Quagelli ci sono da
una parte quegli animali
associati all’idea della forza violenta, ma necessaria
per sopravvivere, come
elefanti, ippopotami, tigri
e leoni, e dall’altra si muovono invece scimmie, serpenti, giraffe, zebre, esseri
viventi che l’uomo considera vittime dei predatori
oppure simboli di un male
diverso, più ambiguo e
gratuito. Proprio il serpente e la scimmia sono tratteggiati in modo personale
come
animali
"tormentati", costretti dagli eventi a prendere posizione contro il lato più
negativo della loro natura.
Nel mezzo sta poi il protagonista, Akud, giovane
Numero 11
lupo cacciato dal branco
per l’invidia dei suoi simili,
ma che nel tempo diventerà l’ultima speranza della
foresta contro la ferocia e
l’ambizione inarrestabile
della tigre Ali Meli.
Due sono i pregi maggiori
del romanzo: uno stile
capace di offrire al lettore
rapide svolte narrative,
capaci di svilupparsi e terminare prima che il lettore
se l’aspetti, quasi a riprodurre le dinamiche di un
"attacco" animalesco; ma
anche la scommessa di
dare
una
prospettiva
"politica" a un espediente
narrativo/retorico abusato
come l’umanizzazione degli animali.
Il risultato è un mix ben
controllato di azione e non
ovvia riflessività, in cui,
come detto, gli animali
apparentemente più lontani dalla nostra sensibilità
diventano lo specchio di
un’umanità che con l’introspezione deve imparare di
nuovo a distinguere tra
intelligenza e astuzia machiavellica.
Gian Luigi Quagelli
è nato a Ponte in Valtellina (SO) nel 1952. Laureato in Scienze Politiche
all’Università Statale di
Milano, ha cominciato a
insegnare come maestro
elementare ed è attualmente dirigente scolastico. "Il figlio del vento" è
la sua prima opera edita.
Recensione di
Stefano Aicardi
DM
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29
Pacific Vortex
di Caterina Peschiera
Edizioni EEE-Book
Romanzo per ragazzi
294 pagine - Euro: 12,00
ISBN: 978-88-6690-073-3
Caterina Peschiera
insegnante da quasi trent'anni, ha scritto quattordici
copioni teatrali per ragazzi,
tutti rappresentati in importanti teatri veneziani per le
scuole della provincia. Nel
1995 è tra i vincitori del
concorso A. Cuman Pertile.
Recentemente ha realizzato
cortometraggi legati al
mondo dei ragazzi e degli
adolescenti come regista e
sceneggiatrice, ricevendo
premi e segnalazioni in prestigiosi concorsi (Stockholm
Film Festival e Giffoni Film
Festival). Ha scritto un racconto lungo: "Viaggio in
camper" e tre romanzi "A
Scuola di Futuro", "Fuga da
Raggiropoli", e "Pacific Vortex", tutti pubblicati da Edizioni Esordienti E-book.
Con il romanzo "Eden Project", seguito di "Pacific
Vortex", ha vinto il premio
Giovanna Righini Ricci 2013. editi da La Stampa d’Oggi, Roma.
28
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Cecilia, tredici anni,
cerca se stessa anche
attraverso la scrittura
del suo primo romanzo:
Pacific Vortex. È la
storia di Scilli, una creatura bizzarra e disadattata, rifiutata dal suo
popolo perché incrocio
tra una sirena e un umano. Diversa dal contesto del gruppo quanto
la sua ideatrice, subisce
l’ostilità del regno sottomarino in cui ha sempre vissuto. Su di esso
DM
incombe la minaccia di
un immenso accumulo
di spazzatura, il Pacific
Trash Vortex (collocato
realmente in mezzo
all’Oceano Pacifico).
Esso sconvolge le abitudini di Sirene e Tritoni, generando situazioni
e comportamenti inattesi.
Le storie di Scilli e Cecilia evolvono in modo
simmetrico alla ricerca
delle persone giuste
nelle quali riporre la
propria fiducia. Colpi
di scena si susseguono
incalzanti in entrambe
le vicende, in cui nulla,
nemmeno il finale. è
dato per scontato, mentre il tema ecologico si
intreccia strettamente
con l’elemento fantastico.
Numero 11
Dunque la tecnologia
non influenza solo il
modo in cui si scrive un
libro, come si diceva in
queste pagine qualche
numero fa, ma entra
spesso direttamente
nella sua trama per diventarne essa stessa
protagonista.
Ma davvero la tecnologia è così presente nelle
nostre vite? Ed è davvero così necessario che
essa diventi protagonista anche nelle trame
dei film e dei romanzi
dei nostri giorni?
Beh, non è facile rispondere.
Qualche tempo fa ho
perso il mio smartphone e così son tornato a
vivere per qualche giorno senza quella curiosa
appendice che ormai da
qualche anno riempie
costantemente una delle tasche dei miei calzoni. Io non passo le ore
al cellulare, non pensavo di essere così vincolato a questo oggetto,
eppure devo dire che in
quei pochi giorni più di
una volta mi sono sentito menomato, tagliato
fuori dal mondo ed in
difficoltà, per il solo fatto di circolare per strada senza quel piccolo
alleato.
Numero 11
Romanzi a base di
High-Tech
Il martello dell’Eden
di Ken Follett
Mondadori
Rivelazioni
di Michael Crichton
Garzanti
Jurassic Park
di Michael Crichton
Garzanti
DM
Sarà stato un periodo
sfortunato, ma pochi
giorni dopo, mi capitò
un altro problema in
ufficio, che mi ha lasciato senza computer per
circa mezza giornata:
anche in quel caso mi
son subito reso conto di
quanto fondamentale
sia diventato questo
strumento per il mio
lavoro. Avrei dovuto
scrivere una relazione, e
non potevo certo tornare alla carta e alla penna. Rispondere ad alcune e-mail, e ovviamente
neanche a parlarne.
Consultare dei manuali
di componenti elettronici ma anche quelli, ormai, vengono forniti
solo su CD-ROM e quindi sono illeggibili senza
un computer. Insomma
per un attimo ho avuto
l’impressione che, senza
il mio computer, in
quell’ufficio fossi proprio di troppo! Poi, fortunatamente, mi son
ricordato di dover partecipare ad una riunione
(almeno quella, non virtuale) e così la mia giornata lavorativa ha riacquistato un senso!
Comunque, non v’è
dubbio che ormai l’high-tech abbia invaso
le nostre vite. Qualunwww.danaelibri.it
13
que sia il vostro lavoro, di qualunque cosa vi occupiate, provate per
un attimo ad immaginare di doverla fare senza l’utilizzo di oggetti ideati negli ultimi dieci anni…
Siete medici? Provate a pensare
di dover utilizzare gli strumenti di
diagnosi e terapia di dieci o venti
anni fa.
Siete avvocati? Immaginate di dover tornare a ricercare le sentenze
emesse come facevate negli anni
ottanta.
Architetti? Riprendete in mano i
rapidograph e tornate al tecnigrafo…
Il personal computer e il telefonino, probabilmente le invenzioni
più dirompenti degli ultimi decenni, hanno davvero modificato
irreversibilmente le nostre vite,
migliorandone probabilmente la
qualità. Ma anche i primi coloni
dell’Africa hanno radicalmente
cambiato le vite di milioni di abitanti di quel continente, facendoli
però loro schiavi.
La tecnologia ci ha semplificato
numerose operazioni noiose e faticose, ma ci ha contemporaneamente trasformati in suoi schiavi,
rendendoci praticamente impossibile lo svolgimento della maggior parte delle nostre attività
quotidiane senza il suo intervento.
Il processo è ormai irreversibile,
ed anche se non lo fosse non credo che nessuno di noi vorrebbe
tornare indietro, e probabilmente
non sarebbe neppure giusto farlo:
14
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VELI
di Maurizio J. Bruno
Filios Editore
Romanzo d’azione
La tecnologia ha anche aumentato la sicurezza delle nostre auto,
ridotto le distanze tra popoli lontani, allungato le nostre aspettative di vita.
Forse, come in tutte le cose, non
bisogna mai abusare! Evitare di
farsi trasportare troppo in là, e di
sentirsi al servizio della tecnologia più di quanto essa sia al nostro. Ricordare che stare un giorno senza cellulare, non è poi la
fine del mondo!
Ed ecco dunque che, alla luce di
queste considerazioni, possiamo
ritornare alla domanda rimasta
ancora senza risposta, se è giusto,
cioè, che la tecnologia diventi
protagonista della letteratura e
del cinema. La mia opinione è che
se c’è un’area nella quale l’uomo
ha ancora, e credo che avrà sempre, un predominio sulla tecnologia è quello della fantasia. Se dunque nel mondo reale non possiamo fare a meno dell’high-tech, in
quello della letteratura abbiamo
ancora il coltello dalla parte del
manico e possiamo almeno tentare di ricorrere a stratagemmi più
intelligenti del banale virus per
distruggere il computer nemico,
DM
Numero 11
516 pag. - Euro: 15,00
ISBN: 88-95518-31-2
Un giovane ingegnere dell’ESA, l’ente spaziale europeo, e una brillante storiografa impegnata in uno
stage presso la Biblioteca
Vaticana si incontrano nel
traffico di una frenetica, ma
sempre romantica Roma.
Lui è indaffarato a mettere
a punto i sistemi ambientali
che garantiranno aria e
acqua pulita a bordo dello
SkyRider, la prima navetta
con equipaggio umano destinata a raggiungere Marte,
mentre lei è quotidianamente alle prese con la Roma
del ’700 e con le malefatte
compiute in quel periodo
dalla Santa Inquisizione.
Due mondi distanti e diversi tra loro come il giorno e
la notte che vengono casualmente in contatto proprio alla vigilia di quello
che si rivelerà, per entrambi
e per motivi diversi, un
momento cruciale delle loro
vite. A spingerli l’uno verso
l’altra, l’ombra di Raimondo di Sangro, settimo Principe di Sansevero, scienziato e alchimista, indiscusso
dominatore delle scene
Numero 11
nella Napoli borbonica del
1700.
Saranno proprio le ricerche
di Sandra a condurre entrambi sulle tracce del poliedrico ed affascinante
personaggio partenopeo e
verso i luoghi che l’hanno
visto protagonista. Alla
ricerca del bandolo della
matassa in un vero rompicapo giudiziario insabbiato
fin dal 1751, la storiografa
trascinerà anche Sergio
nella famosa Cappella dei
Sansevero, riportandolo in
quella Napoli dove lui ha
frequentato l’Università e
in altri luoghi della sua
Campania, proprio nei giorni in cui il ricercatore scopre che anche lui partirà
molto presto con lo SkyRider.
In un vortice di avvenimenti, di colpi di scena e di
audaci mascalzonate, i due
ragazzi riusciranno ad unire
le loro forze e a venire a
capo di entrambe le faccende, spinti dall’irrefrenabile
energia del loro nascente
amore e dal loro indomito
spirito di veri ricercatori.
DM
Maurizio J. Bruno
è nato a Pinerolo [TO] nel
1964 ma è cresciuto a
Nocera Inferiore [SA]. Nel
1991 si laurea a Napoli in
ingegneria elettronica e,
dopo 15 anni da progettista elettronico in Olivetti,
oggi vive e lavora a Rieti,
come manager R&D di
un’importante azienda di
prodotti elettromeccanici.
Ideatore e gestore del sito
internet Il Rifugio degli
Esordienti, storico e indiscusso punto di riferimento per tutti gli scrittori
esordienti italiani, e Presidente dell’Associazione
DANAE, Bruno è anche
autore del thriller tecnologico RALF, dell’avventura
spaziale e introspettiva
EDEN, e del vademecum
per scrittori esordienti IL
FILO D’INCHIOSTRO,
scritto a quattro mani con
la professoressa Piera
Rossotti Pogliano.
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Afonia della pietra
di Lina Trezza
Edizioni SBC
Poesia
106 pag. - Euro: 12,00
ISBN: 978-88-6347-333-9
Lina Trezza
è nata a Nocera Inferiore
(SA).
Laureata in lettere, ha insegnato nelle scuole statali e
ha sempre coltivato l’amore
per la poesia.
Oltre questa, ha pubblicato
altre tre sillogi:
L’Uomo dell’orto,
Pietra su pietra,
e Con mani di cristallo.
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L’Afonia della pietra è il
grido disperato senza
voce di un cuore che
non riesce a farsi sentire, che ha perso il timbro squillante e la baldanza della giovinezza,
quando i sogni sono
“corde lanciate oltre il
dirupo”.
In questa poesia sottovoce c’è tutta l’angoscia
della condizione umana
di fronte alla fine della
vita, ci sono i “se” delle
cose non fatte e dell’amore non dato, ci sono
le dita insanguinate per
lo sforzo di rompere il
filo spinato che la avvolge. Alla fine di questa
vita, “breve come un
trasalimento”, c’è la
morte, che è desiderio
d’oblio (il Lete di classica, pagana memoria!),
che è silenzio di voci
amiche. Forse, però,
oltre quella soglia di
tenebra, si intravede la
luce di un’alba luminosa.
Tra paura e speranza,
timore e sete d’infinito,
forse camminiamo ver-
DM
so l’azzurro, verso un
infinito di cui abbiamo
sete.
Dio dov’è in tutto questo? Lo chiamiamo
“Padre”, ma ci dispensa
pianto, angoscia e morte. Che amore è, questo?
Dio resta lontano, inconoscibile. Forse ha perfino bussato alla nostra
porta, ma non è stato
udito, così ha proseguito.
Una parola bisbigliata,
intrisa di reminiscenze
classiche mai ostentate,
questa di Lina Trezza,
sovente amara, a tratti
assetata di luce, come
un cieco che brancola
nell’ombra fuligginosa e
desidera la luce di una
nuova alba. Dobbiamo
farci coraggio, accettare
di spezzare le catene del
ricordo e camminare
oltre la soglia. Cosa troveremo, non è dato sapere: vagheremo nella
nebbia o riposeremo
sotto un’ombra frondosa, finalmente in pace?
Numero 11
lasciando l’uomo, e non la tecnologia, protagonisti della storia.
E mentre ne parlo, mi torna alla
mente HAL9000, il computer dell’astronave di “2001 - Odissea nello
spazio” che torna bambino man
mano che gli vengono sfilati via, uno ad uno, i suoi moduli di memoria, nei quali è accumulata tutta la
sua esperienza. Un magistrale esempio narrativo in cui Arthur C.
Clarke, ci mostra come è possibile
far in modo che sia la tecnologia del
computer a piegarsi alla natura umana e non viceversa.
Almeno nel mondo della fantasia…
I Libri “High-Tech” nel catalogo DANAE:
Partita a scacchi
di Laura Naselli
Tabula Fati
ISBN: 88-87220-88-3
Numero 11
RALF
di Maurizio J. Bruno
UNI Service
ISBN: 88-6178-169-6
DM
Polvere
di Giacomo Colossi
Tabula Fati
ISBN: 88-7475-090-0
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15
In prima linea, accanto agli Esordienti
Gina Sfera intervista
Antrace 848
di Marco Martinelli
Sara Simionato
della Libreria
L
e Librerie del circuito DANAE
sono la vera forza del nostro
progetto.
I
librai
sono
la
congiunzione tra l’autore, l’Editore
e il Lettore, sono loro che possono
dare realmente spazio a Libri che la
grande distribuzione ignora. Ma la
vita dei Librai è diventata dura,
soprattutto da quando si è
ingigantito il fenomeno delle
grandi
librerie,
trasformate
sempre più in veri e propri centri
commerciali, senza anima e senza
lode.
Su questi e altri temi abbiamo
intervistato Sara Simionato, una
dei soci della Libreria In der Tat,
che fa parte da tempo del circuito
DANAE
Ciao Sara, raccontaci della tua
La libreria In Der Tat
ha sede a Trieste,
in via Diaz, 22
esperienza di libraia. Innanzitutto
il nome...
Il nome… sapeste quante “difficoltà” mi ha
creato questo nome! intaltal, intartrat,
inpdap, taratatat… non è certo facile da
cogliere al primo ascolto, ma se non altro
poi non si dimentica facilmente. Il nome lo
scelsero all'epoca i soci fondatori (io,
allora, avevo solo 15 anni, era un po’ presto
per me), ispirandosi al concetto hegeliano
di cultura come qualcosa non di statico ma
“in der tat”, in continuo mutamento, in
divenire.
Per caso, lo ammetto. Cercavo, per un
cliente, dei libri di un “Autrice DANAE”, e
così mi sono imbattuta nel progetto. È
piaciuto subito, sia a me che ai miei
colleghi, ed eccoci qui!
Parlaci di questa esperienza,
perché hai creduto e credi in
questo progetto?
Diversamente
da
quanto
accadeva fino a non molti anni
fa, in teoria oggi chiunque può
diventare uno scrittore, i
mezzi e le possibilità sono a
portata di molti, se non di
tutti. Ma sappiamo bene che
ad un Libro non basta essere
scritto: vuole anche essere
letto! Oggi troppi Editori
accettano
di
pubblicare,
magari a pagamento, ma non
credono davvero nel progetto,
e non investono nella sua
promozione. I grandi Editori
poi generalmente puntano su
nomi
noti
o
tematiche
“trendy” (eh sì, anche i libri
hanno le loro mode, per
quanto
bizzarro
possa
sembrare). Tutto questo per
dire che, quando invece
incontri un progetto come
quello
di
DANAE,
inevitabilmente ne risulti
affascinato e dici... perché no?
Come hai conosciuto l’iniziativa
DANAE ?
16
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DM
“Ad un Libro non basta
essere scritto: vuole anche
essere letto!”
Numero 11
Edizioni Book Sprint
Racconti
256 pag. - Euro: 15,50
ISBN: 978-88-6742-826-7
L’Uomo è prigioniero
delle proprie nefandezze, dei propri errori e
soprattutto della sua
mancanza di libertà. È
smarrito, l’Uomo. Marco Martinelli sottopone
l’esistenza umana a una
riflessione critica, fredda, ma al contempo umanamente meravigliosa, dove la descrizione
delle sensazioni, degli
stati d’animo suggella la
bellezza della vita se
riscoperta nella sua autenticità. L’esistenza è
pericolosa, è psicologicamente
devastante,
l’Uomo è immorale, è
disorientato, è colpevole
perché vive miseramente un’esistenza prevaricatrice dei Suoi stessi
pensieri. L’essenza di
ciascun individuo è annullata; l’Uomo indossa
una maschera che lo
priva di espressività, di
emozioni perché gli
manca la libertà. Solo la
coscienza che è anche
Numero 11
responsabilità permetterà all’individuo di riscattarsi. L’autore accompagna il lettore lungo il labirinto dell’esistenza umana e lo vuole
“costringere” a riflettere
perché solo così è possibile non perdersi. Per
descrivere questo faticoso e avvincente viaggio
vengono utilizzate parole dure, concetti forti.
Martinelli è inesorabilmente
provocatorio.
L’autore non vuole suggerire, sussurrare, ma
gridare che l’Uomo per
vivere e non sopravvivere deve darsi un’identità
perché solo in questo
modo può rimuovere il
peso dell’inquietudine
che annulla mente e
cuore.
Recensione di
Consuelo Taccani
DM
Marco Martinelli
è nato a Terni nel 1942,
mentre vive e opera a
Perugia. In giovane età il
suo estro è rivolto all’attività scultorea, che viene
riconosciuta e da cui riceve gratificazioni. L’iter
letterario inizia con “I
Pensieri Che Tutti”
(poesie-Edizioni la Stampa-Roma) e prosegue con
la pubblicazione in antologia di “L’Autore” (poesieFirenze Libri). Nel 2008
pubblica il saggio “Clava e
il seguito” ( Edimond srlCittà di Castello-PG) anch'esso presente in questo catalogo, e nel 2011
pubblica il saggio “Come
l’ape al fiore” (Edizioni Il
Molo-Massarosa-LU) L'ultima sua opera è proprio la
raccolta di racconti
"Antrace 848", ma l’Autore sta già lavorando a
nuove opere di narrativa.
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25
Sara Simionato - In prima linea, accanto agli Esordienti
Quando Arbitro Fischia
di Andrea Friggeri & Alessandro Bassi
Edizioni Damster
Romanzo
172 pag. - Euro: 13,00
ISBN: 978-88-9541-298-6
Alessandro Bassi
& Andrea Friggeri
nascono entrambi nel 1973
e vivono a Reggio Emilia.
Quarantenni appassionati di
dolci vizi come donne,
cioccolato e maiale, si
dilettano a scrivere insieme.
Alessandro Bassi ha
pubblicato il saggio storico
Il Football dei Pionieri
(Bradipolibri Editore)
mentre insieme hanno
pubblicato i romanzi Nuèter
Forever e Mi Fidavo di Te
rispettivamente nel 2007 e
nel 2010. Quando Arbitro
fischia... è dunque il loro
terzo romanzo.
24
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Titolo originale, che fa
pensare che Arbitro deve
essere qualcuno che fa
qualcosa di eccezionale.
Ed è proprio così. Arbitro
è un ignoto e risoluto giustiziere; misteriosamente
colpisce coi propri atti
vandalici la vita tranquilla
di Colpacato, capoluogo
della Val Placida. I fatti
criminosi si susseguono e
cominciano a trovare ammirazione tra alcuni abitanti; infatti, un gruppo di
loro sostiene con vivace e
convinta solidarietà l’opera di Arbitro perché emerge la necessità di cambiare
il modo di convivere. L’indolenza culturale opprime
e solo il fischio di Arbitro
impone rigore e tempestività, nel tentativo di scuotere le coscienze perché
solo risvegliandole si alimenta il senso di giustizia
e di reciproco rispetto. Il
maresciallo Oscar con le
proprie pagine di diario e
la giornalista Ilaria con le
proprie e-mail e articoli di
giornale si insinuano nell’alternanza di documenti
rispettivamente nel tenta-
DM
tivo di sfidare l’illegalità e
di affermare il successo
professionale. Alessandro
Bassi e Andrea Friggeri ci
propongono una storia
“brutalmente” moderna, a
tratti quasi impudente,
una storia che appartiene
a tutti, dove una sottile
vena sarcastica attraversa
i contenuti attuali e spicci
e scolpisce il linguaggio
virtuale
e
divertente.
Schiettezza, realtà, verità,
anche umorismo sono gli
ingredienti di una storia
inevitabilmente “nostra”,
che colpisce e invade la
coscienza di tutti e al termine della quale il lettore
non può esimersi dal chiedere: come è possibile
convivere nell’immoralità? La passività diventa lo
specchio di una vita egoista, disordinata e irrispettosa.
Recensione di
Consuelo Taccani
Numero 11
Ma quanto è difficile proporre
Autori Esordienti o poco noti al
grande pubblico?
Molto, soprattutto per quanto riguarda
la narrativa e la poesia, soprattutto
quando pure la casa editrice non è
molto conosciuta.
“E poi ci sono le presentazioni
con gli Autori stessi: uno
strumento sempre molto utile
per far conoscere gli Scrittori
“Non Ancora Famosi…”
E quindi, tu come ti poni dinanzi
a questa difficoltà?
Cerco sempre di dare spazio, nelle
vetrine e negli espositori, anche ai testi
e agli autori meno noti. Quando è il
caso, cerco sempre di consigliarli o
almeno “farli notare” ai clienti più
adatti. E poi ci sono le presentazioni
con gli Autori stessi: uno strumento
sempre molto utile per far conoscere gli
Scrittori “Non Ancora Famosi…”
Qual è il tuo rapporto con i tuoi
Lettori/Clienti?
Secondo
te
hanno ancora bisogno del
Libraio come guida? Si affidano
ai suoi consigli?
Abbiamo, come credo tutti i colleghi
Librai del mondo, diverse tipologie di
clienti: da chi vive nel quartiere, agli
studenti della vicina facoltà di Lettere,
ai molti che vengono da noi perché
“questo Libro proprio non lo trovo da
nessun altra parte”. Negli anni poi si
creano anche rapporti di conoscenza
personale, quando non di amicizia, e
allora le persone passano anche solo
per un saluto o per comunicarti la loro
impressione sull'ultimo Libro letto. Io
credo che del Libraio (o della Libraia
☺) ci sia ancora bisogno, eccome; non
tanto per avere delle informazioni in
più su questo o quel Libro, visto che
oggi questi dati sono molto più
facilmente raggiungibili da tutti grazie
ad internet, quanto piuttosto proprio
per orientarsi in questo “mare
magnum” di dati e di pubblicazioni.,
che diventa esso stesso motivo di
La Libreria In der Tat si trova a Trieste, nel centro della città. Non è
una libreria come tante. In der Tat è una libreria che dedica molto
spazio a giovani Autori e Editori, perché crede nella cultura che “si
muove”. È per questo che nella Libreria In der Tat troviamo settori
dedicati a certe categorie sociali, ed è per lo stesso motivo che viene
dedicata un’attenzione particolare alla Letteratura femminile e LGBT.
Sara Simionato è una
dei
soci
della
cooperativa che la
gestisce, e abbiamo
chiesto proprio a lei di
raccontarci di questa
Libreria, che da qualche
tempo ha aderito al
circuito DANAE
Numero 11
DM
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17
Sara Simionato - In prima linea, accanto agli Esordienti
L’Intima Essenza
disorientamento per i Lettori. Spesso,
oltre al singolo consiglio, ci ritroviamo
a compilare per i nostri Lettori vere e
proprie bibliografie...
di Andrea Tavernati
Edizioni EEE-Book
Poesia
Qual è dunque oggi la sfida più
grande nel lavoro di un Libraio?
Qual è il suo valore aggiunto?
Quello del Libraio è un mestiere nobile
e antico, ma è un mestiere che sta
scomparendo. Certo, di Librerie ce ne
sono tante, ma molte si orientano
ormai verso il modello fast-food, quello
della grande catena di distribuzione: in
vetrina gli ultimi best-seller e dietro al
banco ragazzi “di bella presenza” ma di
scarsa competenza, con contratti da sei
mesi, che nessuno forma e che,
inevitabilmente, sono più che altro dei
commessi o cassieri e non certo dei veri
Librai. E non lo dico certo con
mancanza di rispetto verso questi
ragazzi: nessuno “nasce imparato”, e di
sicuro non è colpa loro se non hanno
una adeguata formazione alle spalle. Io
ho avuto la fortuna di trovare nella mia
Libreria dei colleghi esperti, che hanno
investito
tempo
ed
energie
a
insegnarmi il mestiere; ci ho messo
molto tempo e, ancora oggi, dopo quasi
dieci anni, sento che ho ancora molta di
strada da fare...
E come dovrebbe coglierla, un
Libraio, questa sfida?
188 pag. - Euro: 12,00
ISBN: 978-88-6690-143-3
E adesso, ti va di lasciarci con
saluto o un augurio a DANAE
Magazine e a tutti coloro che,
Lettori compresi, che ancora
credono nel libro?
Che dire? Semplicemente lunga vita e
prosperità alla vostra, nostra iniziativa!
Questa è davvero una bella domanda, e
in questi tempi di crisi non è facile dare
una risposta.
Io ritengo che la strada sia quella di
offrire qualità e competenza, ma soprattutto disponibilità di tempo e di
ascolto. Bisogna continuare a crederci,
nonostante tutto.
18
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DM
“Certo, di Librerie ce ne sono
tante, ma molte si orientano
ormai verso il modello fastfood, quello della grande
catena di distribuzione”
Numero 11
Se togli tutto il superfluo, l’inutile e il secondario che occupa la tua
vita. Se togli quello che
hai, quello che fai e che
devi fare, ciò che è legato alle abitudini e alle
necessità sociali, ciò che
ubbidisce alle leggi, ciò
che hai ereditato dai
padri, ciò che ti impone
il gruppo, ciò in cui hai
scelto di credere, ciò che
dipende dagli affetti, ciò
che ti fa piacere e che
hai imparato ad amare o
ad odiare, ciò che rifiuti
e ciò che accetti. Se togli
tutto questo, rimane
qualcosa? Questo qualcosa si può esprimere in
parole?
L’Intima Essenza è la
disciplina e l’esito di
questa ricerca. Non è un
semplice agglomerato di
haiku, ma un percorso
conoscitivo attraverso la
forma poetica più precisa: recuperare l’essenza
della parola attraverso
una scelta di asciuttezza
Numero 11
e concentrazione. È stata una sfida e una battaglia. Alla fine il libro si è
imposto sull’autore. La
scoperta dell’intima essenza interiore l’ha sorpreso quanto lo sperimentare quella della
parola.
Ci sono tre parti: Labirinto rappresenta la
presa di coscienza del
reale attraverso la poesia e il linguaggio. Mandala rappresenta l’immersione vera e propria
nell’intima essenza, lasciandosi alle spalle l’esteriorità del reale. E’ il
centro, in tutti i sensi,
del libro e a sua volta ha
un centro ove prevale il
vuoto. Ritorno è una
risalita, un ritorno al
reale che, dopo l’esperienza di Mandala, viene rivissuto in un modo
nuovo, più distaccato e
sereno, ma con una
maggiore consapevolezza del sé.
DM
Andrea Tavernati
è nato a Pavia nel 1960.
Laureato in lettere e diplomato in archivistica, ha
lavorato nella scuola pubblica e poi come creativo
pubblicitario. Cosa che fa
tuttora. E’ sposato e ha
due figlie. Malato di scrittura fin dall’adolescenza,
a 16 anni ha cominciato a
scrivere un romanzo fiume. Quando, quattro anni
dopo, l’ha concluso e riletto, ha deciso di sotterrarlo
in giardino. Ma il vizio è
rimasto.
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“Associazioni come le nostre
hanno il dovere di unirsi,
per il bene comune”
Letteratura, e più nello specifico,
dalla collaborazione tra le nostre
due Associazioni?
Un lavoro di squadra, che possa permettere a noi di farci conoscere anche fuori
Campania e a voi di essere più presenti nel
nostro specifico territorio. Inoltre, noi ribadiamo la nostra disponibilità a letture
per presentazione di libri, almeno per
quanto riguarda le nostre aree geografiche,
e siamo anche disponibili a mettere in scena spettacoli teatrali di autori esordienti.
Siamo convinti che iniziative come le nostre possano contare solo sulle proprie
forze, sulla sinergia e sulla solidarietà. Ecco perché associazioni come le nostre, non
“sponsorizzate” da nessuno, hanno addirit-
tura il dovere di unirsi per il bene comune
A questo punto, Francesca, ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato, e anche per aver accettato di percorrere con noi questo tratto di strada. Adesso, come facciamo sempre
in coda alle nostre interviste, ti lasciamo lo spazio per lanciare un tuo
messaggio, un tuo consiglio personale e professionale ai lettori di questa
rivista ed anche ai Soci della nostra
Associazione: Scrittori, Editori e Librai:
Il mio messaggio è molto semplice e diretto: Non permette mai a nessuno di affossare le vostre passioni; non è importante
raggiungere il traguardo, ma il modo come
si corre verso di esso. Forse noi non diventeremo mai attori affermati, e voi non diventerete mai scrittori famosi, ma il bagaglio emozionale che si vive durante la corsa
è lo stesso di chi ci riesce, e per questo vale
comunque la pena di viverlo. Alimentate le
vostre passioni con ogni mezzo e non date
mai ascolto a chi vi dice che state solo perdendo tempo. Chi lo dice o non sa cosa
significhi avere una passione che ti accende il cuore, o non ha avuto il coraggio di
vivere la sua fino in fondo. E probabilmente è proprio per questo che adesso deve
trovare una giustificazione alla sua codardia, frustrando anche le vostre speranze e
denigrando il vostro impegno.
Ci trovate al Teatro
dell'Oratorio
S. Domenico Savio,
in via F. Ricco 89
Nocera Inferiore (SA)
www.laquartascena.it
[email protected]
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DM
Numero 11
LA QUARTA SCENA...
la prima passione
compagnia non c’è rivalità, ma la stessa
cosa non posso dire di altre compagnie
amatoriali. Noi recitiamo per il piacere di
recitare e perché da anni, insieme all’associazione Oratorio San Domenico Savio, con
cui lavoriamo in maniera sinergica, vogliamo creare un punto di riferimento sul territorio per persone di tutte le età, che in
qualche modo vogliono dare sfogo alla loro
vena artistica.
Cosa pensi che possa nascere, di
buono, dalla sinergia tra Teatro e
Maria Rita Di Mattia intervista
FRANCESCA BRUNO
Correre, correre, correre… Nella società dei nostri giorni, siamo tutti presi da mille
impegni e mille incombenze e abbiamo tutti sempre poco, troppo poco tempo libero
a nostra disposizione.
Lavoro, famiglia, riunioni di condominio, doveri sociali e mille altre faccende
riempiono implacabilmente le ore delle nostre frenetiche giornate al punto da farci
spesso rimpiangere che queste non siano di quarantotto, o almeno trentasei ore,
invece delle classiche, inesorabili ventiquattro.
Eppure, quando la passione ci travolge, il tempo per soddisfarla sappiamo dove e
come trovarlo.
È esattamente questo lo spirito che accomuna i componenti della compagnia teatrale
LA QUARTA SCENA che da diversi anni è diventata una delle espressioni culturali
più seguite nella provincia di Salerno. Studenti, professionisti, casalinghe,
imprenditori, persone dalla provenienza più varia, ma tutte unite dalla comune e
profonda passione per il Teatro, si sono infatti ritrovate in questa piccola ma dinamica compagnia che,
sfruttando anche la sinergia con la locale Associazione Oratorio San Domenico Savio, ha rimesso in moto un
piccolo teatro e ne è diventata compagnia stabile, organizzandovi interessanti stagioni teatrali, e mettendo
parallelamente in pista anche una serie di altre iniziative, come Laboratori Teatrali e incontri con gli
studenti delle scuole locali, per avvicinare al teatro anche i più giovani, in una terra che non è mai stata
troppo tenera e fertile per iniziative così marcatamente culturali e senza scopi di lucro.
E poiché quando si tratta di mettere la cultura al centro dei propri interessi DANAE non si tira mai indietro,
per questo numero di DM abbiamo deciso di gemellarci proprio con questa compagnia teatrale, convinti
che tra Letteratura d’Esordio e Teatro Amatoriale possa esserci più di un punto di contatto. È quindi con
piacere che vi proponiamo l’intervista al presidente de LA QUARTA SCENA, l’ingegnera Francesca Bruno.
C
iao Francesca. Tu e la tua compagnia avete scelto di fare teatro in
una terra che, pur alle prese con tanti
problemi sociali ed economici, oggi
esasperati anche dalla crisi, non ha mai
dimenticato il mito di Eduardo e degli
Scarpetta. Non è vi è sembrata un’impresa ardua, se non addirittura irriverente, nei confronti di questi mostri
sacri?
efficace per poter far rinascere poco alla volta
la cultura del teatro in una terra dove, per
molto tempo, non è esistito neanche un teatro
comunale.
E, in effetti, la risposta del pubblico è
stata notevole. Ho assistito personalmente ad alcune delle vostre rappresentazioni e la sala era sempre piena.
Sorprende anche voi questa accoglienza? O, in fondo, ve lo aspettavate?
Vedo che cominci subito con le domande difIn realtà, sei stata fortunata! Purtroppo non è
ficili! Non è facile rispondere a questa domansempre così. Anzi lo spirito della nostra rasseda, i nomi che hai citato sono l’emblema, insieme a Viviani e Di Maio, del teatro napolegna è molto simile a quello di DANAE, nel
tano. Interpretare una loro opera è sempre
senso che la rassegna serve a far conoscere al
difficile, perché nella mente dello spettatore
pubblico altre compagnie al di là di quella
c’è sempre il ricordo di quella che hanno visto
nella quale recita il parente di turno. Il mesrecitata da qualcuno di questi mostri sacri. In
saggio che noi diamo alle compagnie è quello
particolare, quelle di Eduardo sono complicadi pubblicizzare l’intera rassegna e non solo lo
tissime, soprattutto per la parte del protagospettacolo della loro specifica serata ma, conista. Eduardo scriveva per se stesso, e i suoi
me puoi immaginare, questo non sempre suctempi sulla scena sono solo e soltanto i suoi,
cede. Qualche tempo fa, abbiamo avuto una
perché cadenzati da una mimica facciale irrisplendida compagnia di Napoli, secondo me
petibile. Il rovescio della medaglia sta nel
la più brava di quella rassegna, per recitaziofatto che rappresentare queste commedie
ne, costumi e scenografie, ed in sala avevamo
porta gente a teatro e crediamo sia un modo
solo 30 persone, che in un teatro da 220 poNumero 11
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per questo numero di DM nasce dalla
convinzione che teatro e letteratura
siano solo due volti della stessa cultura, due facce della stessa medaglia. Tu
cosa ne pensi? Tu e i tuoi colleghi di
compagnia che rapporto avete con i
Libri e con la lettura. Ci siamo illusi
nel pensare che in un ambiente come
questo si legga più che in altri?
sti, sembrano ancora di meno. Ma ovviamente noi non ci arrendiamo!
Teatro napoletano, commedia degli
equivoci, ma anche teatro impegnato.
Le vostre stagioni sono sempre molto
ricche e variegate. È una scelta pensata, per accontentare tutti i palati, oppure si tratta di una decisione obbligata, legata, per così dire, a quel che
passa il convento?
La nostra rassegna da alcuni anni seleziona
le compagnie mediante un bando ad invito,
dove oltre ai requisiti burocratici necessari
per poter salire su di un palco, richiede che
l’opera messa in scena sia di un autore riconosciuto. Questa scelta nasce sempre dall’idea che proporre uno spettacolo “noto” possa attrarre più pubblico. Una giuria qualificata valuta poi tutte le compagnie che partecipano alla rassegna. Un altro punto di contatto con la selezione che anche voi fate per
l’ammissione dei Libri nel vostro catalogo.
Quello che colpisce della vostra iniziativa è proprio la passione col la
quale i soci dell’associazione si sono
“Il teatro è un piccolo mondo
all’interno del nostro mondo, dove
ognuno può trovare la propria
dimensione”
gettati nell’iniziativa: non solo attori
con la voglia di apparire su un palcoscenico, ma anche tanti che preferiscono, con piacere, rimanere dietro le
quinte a curare le scenografie, i costumi o le luci. Tutti si impegnano al
massimo rubando le ore, i minuti, ai
propri impegni personali per dedicarli al Teatro... Come si spiega questo
spirito di abnegazione? La passione
per il teatro pervade davvero in maniera genetica chi abita queste terre,
oppure siete stati bravi voi ad accendere una brace che covava sotto la
cenere?
Io dico sempre che il teatro è un piccolo
mondo all’interno del nostro mondo, dove
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ognuno può trovare la propria dimensione.
Fare teatro non significa solo recitare, c’è
tutto un lavoro dietro le quinte che non si
può neanche immaginare, se non lo si vive
almeno una volta. Questo già per la realizzazione di un singolo spettacolo, se aggiungi
che noi curiamo un’intera rassegna e organizziamo corsi teatrali per adulti e bambini,
puoi immaginare quanto lavoro c’è dietro. A
volte io dico scherzosamente che faccio l’ingegnere a tempo perso mentre dirigo un’iniziativa no-profit come prima attività!
Dunque, con le vostre iniziative sul
territorio, avete provato a coinvolgere anche i bambini e gli studenti delle
scuole. Come stata l’accoglienza dei
ragazzi, dei loro insegnanti e dei genitori?
Su questo, ci stiamo ancora lavorando. Per
ora, diciamo che c’è un gap. Per nostra scelta la compagnia organizza corsi di teatro per
bambini e per adulti, finalizzati all’entrata
dei neo attori all’interno della compagnia.
Lo scorso anno il corso per bambini è stato
un successo: dieci bambini e ce ne sarebbero stati anche altri, ma purtroppo non abbiamo potuto accettarli perché siamo solo
in due a tenere il laboratorio, io e Roberta
Belli, e più di dieci bambini su di un palco
non possono essere seguiti da due sole persone; nello stesso tempo, però, il laboratorio dedicato agli adulti è andato quasi deserto. Quest’anno staremo a vedere, per ora
è troppo presto per tirare le somme, abbiamo i bambini dello scorso anno e per noi è
già un gran successo, perché crediamo che
bisogna lavorare su di loro per raggiungere
risultati nel tempo.
La nostra scelta di gemellarci con voi
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No, non è del tutto un’illusione! Io e molti
dei ragazzi leggiamo molto e non solo copioni teatrali: spesso ci capita di leggere brani e
poesie, sia per studio della dizione che per
delle vere e proprie presentazioni. Ad esempio quando ci chiamano per leggere brani
per la presentazione di un libro, anche se
generalmente i brani ci vengono forniti dall’autore stesso, una scorsa a libro la dobbiamo dare, altrimenti l’interpretazione del
singolo brano potrebbe essere non esatta.
Personalmente cerco di leggere anche fuori
da questi ambiti, ma di tempo me ne resta
davvero poco. Per fortuna, recupero in estate.
E qual è il vostro rapporto specifico
con la Letteratura Italiana d’Esordio:
Il fatto di essere anche voi degli Esordienti vi consente di dare un credito
maggiore di altri agli Scrittori Non
Ancora Famosi (come ci piace chiamare i nostri Soci Autori), o cedete
immancabilmente anche voi al fascino
del nome noto e delle campagne pubblicitarie delle major dell’editoria italiana?
Siamo convinti come voi che tra gli
“amatoriali” si nascondano dei veri talenti e
sappiamo bene che la
mancata
pubblicità
costituisce uno scoglio
spesso insormontabile.
Io stessa ho letto diverse cose della vostra
biblioteca. In particolare mi è piaciuto molto Il gioco delle nuvole di Silvana Sonno.
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Credo dunque che chi ama leggere non debba limitarsi solo al libro di Autore perché
“amatoriale” non è affatto sinonimo di qualità scadente.
Ma Attori Amatoriali e Scrittori Esordienti hanno anche qualche altra cosa
in comune, secondo me: molti di loro
pensano di essere dei talenti incompresi e sognano un futuro di successi
e soddisfazioni, ma quelli davvero
bravi sono pochi e, per molti altri,
scrivere o recitare non può che restare un piacevole e costruttivo passatempo. A chi coordina iniziative come
le nostre spetta anche l’ingrato compito di riportare i nostri affiliati coi piedi per terra e ridimensionare, quando
serve, i sogni di gloria, senza ferire
l’amor proprio di quelli che, spesso,
sono anche nostri amici. Qual è la tua
esperienza personale in proposito?
Non è facile, ma anche noi abbiamo delle
regole abbastanza ferree e ogni anno capita
di perdere qualcuno, e di acquistare in compenso qualche altro: Fortunatamente nella
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