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Numero Undici
Numero 11 Distribuzione gratuita www.danaelibri.it om erio tan ul s reci re s vita, ive a p o: ilip ifica v i, nell eF n tr E. D tro sig gli al Tea llo che que DANAE Magazine TEATRO: LA QUARTA SCENA Intervista a Francesca Bruno LIBRERIE: ale IN DER TAT . Intervista a Sara Simionato Il romanzo storico LA QUARTA SCENA - Compagnia Teatrale Amatoriale Ci trovate al Teatro dell'Oratorio S. Domenico Savio, in via F. Ricco 89 - Nocera Inferiore (SA) www.laquartascena.it - [email protected] www.facebook.com/groups/50950871295 Questo numero di DANAE Magazine è stato distribuito gratuitamente da: Letter@atura: GUESTSTAR, L’HIGH-TECH Danae© III parte I nuovi ingressi in catalogo: TUTTE LE RECENSIONI Tutte le Librerie del circuito DANAE un gran “SERVIZIO PUBBLICO”: Associazione DANAE Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti Via D. Raccuini, 51 - 02100 RIETI - [email protected] - www.danaelibri.it 40 www.danaelibri.it DM Numero 11 Giulia Innocenzi Bollettino ufficiale dell’Associazione DANAE Distribuzione Autonoma DM Nazionalewww.danaelibri.it Autori Esordienti Numero 11 Librerie DANAE Da Nord a Sud, c’è sempre un Libraio DANAE vicino a te... mondo dei Libri e con i media del nostro Paese. Ma il punto nel quale DANAE si differenzia da ogni altra iniziativa è l’aver coinvolto direttamente anche le Librerie: facendo perno sulla qualità del proprio Catalogo, l’ Associazione è riuscita infatti a conquistare anche l’interesse di quei Librai che i canali classici della distribuzione stavano relegando al ruolo di semplici commercianti, per restituire loro quel ruolo di mediatore culturale che rende così unica e insostituibile la loro professione. È per questo che diverse Librerie in tutta Italia hanno accettato con slancio ed entusiasmo di entrare a far parte del nostro circuito, dando vita ad una rete di vendita in continua crescita che è senza dubbio uno dei punti di forza della nostra iniziativa. Se desiderate avere ulteriori informazioni sul nostro progetto, visitate il nostro sito, www.danaelibri.it e, se volete, mettetevi in contatto con la Redazione, all’ indirizzo e-mail DANAE, Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti, è un’ Associazione di bravi Scrittori non ancora famosi, di intraprendenti Librai innamorati del proprio mestiere, e di onesti Editori non disposti ad arrendersi alle fredde leggi del mercato. Aderendo a DANAE i nostri Soci hanno scelto di mettere insieme i propri sforzi per spezzare quel circolo vizioso che esclude gli autori esordienti e l’editoria minore dalla promozione sui media, dalla grande distribuzione, e quindi dal pubblico dei Lettori. missione nel catalogo DANAE è invece sempre subordinata al superamento di un attento esame del Libro. Sebbene tutti i libri ammessi in catalogo siano già editi, l’esame del volume ha lo scopo di garantire la piena soddisfazione del Lettore, ed è teso a valutare sia il contenuto letterario dell’opera che gli aspetti più propriamente editoriali, come l’ impaginazione, la rilegatura, gli errori di stampa, la copertina e, non ultimo, il prezzo di copertina. La qualità DANAE è garantita dal bollino applicato su tutti i nostri libri. DANAE - Gustav Klimt (1907) DANAE è poi consapevole che, per il successo di un Libro, è fondamentale che ogni nuovo ingresso in Catalogo venga diffusamente pubblicizzato e portato rapidamente all’attenzione di tutti i possibili lettori. Ed è per questo che dedichiamo un grande impegno alla promozione dei nostri Libri. Il sito www.danaelibri.it e la rivista DM costituiscono i veicoli principali di questa promozione, ma a questi si affianca la presenza di [email protected] DANAE sul territorio, con o, soltanto fuori dagli orari l’organizzazione di serate di di ufficio, al numero telefopresentazione, con la parte- nico: cipazione con un proprio 333.255 43 33. stand a manifestazioni culturali in tante piazze d’Italia Ti aspettiamo! e con i continui scambi con altre iniziative legate al Per garantire la soddisfazione dei propri Lettori, DANAE ha deciso da sempre di basare il proprio successo sulla qualità di tutti i titoli proposti in Catalogo. In un mondo editoriale in cui moltissimi Editori hanno ormai smesso di esercitare una reale funzione di filtro tra chi scrive e chi legge, l’am- 2 www.danaelibri.it DM Numero 11 L’Arcobaleno di Cristina Via G. Galilei, 2 06083 - Bastia Umbra (PG) [email protected] Libreria EDIPIU’ Piazza Assunta, 26 35025 - Cartura (PD) Libreria MONDADORI Via G. Matteotti, 32 84014 - Nocera Inferiore (SA) Tel./Fax 081.517 44 45 [email protected] Bookshop & Cartoleria Via della Costituzione, 30 45100 - ROVIGO Tel./Fax 0425.36 25 70 [email protected] www.bookshopro.it EPIKA Book Store Via IV Novembre, 33/D 40050 - Castello di Serravalle (BO) Tel/Fax. 051.6704910 [email protected] Libreria NAPOLITANO Corso G. Matteotti, 63 71014 - San Marco in Lamis (FG) Tel./Fax 088.2831140 La Libreria del Corso Corso V. Emanuele II, 204/a 74100 - Talsano (TA) Tel. 0997.71 25 05 [email protected] www.lalibreriadelcorso.com Libreria GIANBURRASCA Via Lepanto, 76 80045 - Pompei (NA) Tel./Fax 081.850 67 85 Libreria NON SOLO SCUOLA Via Vittorio Veneto, 8a 28877 - Ornavasso (VB) Tel./Fax 032.3837300 [email protected] Cultura Moderna Via delle Viole, 12 00012 - Guidonia M. (RM) Tel. 0774.30 40 15 [email protected] www.libreriaculturamoderna.191.it Libreria In der Tat Via Diaz, 22 34123 - TRIESTE Tel 040.300774 Fax. 040.3221777 [email protected] www.indertat.eu CartoLibreria Techno Service Piazza Budetta, 57/A 84096 - Montecorvino Rovella (SA) Tel./Fax 089.863820 [email protected] Libreria DOMUS Via Montesanto, 70/a 87100 - COSENZA Tel./Fax 0984.23 110 [email protected] www.libreriadomus.com L'isola che non c'è Viale Italia, 170 04014 Pontinia (LT) Tel. 0773.84 90 95 Libreria UTOPIA Viale Sicilia, 69 93100 - CALTANISSETTA [email protected] Tel./Fax. 0934.555098 Libreria DULCINEA Via Dante Alighieri, 36 53027 - San Quirico d'Orcia (SI) Tel./Fax 0577.89 74 30 [email protected] Libreria LIBRANDO Via Rimembranze, 13 05022 Amelia (TR) Tel./Fax 0744.982066 [email protected] Libreria VERDE Via Calisto II, 18 00167 - ROMA Tel./Fax. 06.45478097 Libreria EDIKOLA Via Libertà, 192 36013 - Piovene Rocchette (VI) [email protected]; Tel./Fax 0445.650903 Ludoteca MOBY DICK Via Gramsci, 7 02100 RIETI Tel./Fax 0744.982066 [email protected] Gestisci una Libreria? Numero 11 DM Scopri come aderire alla nostra iniziativa su: www.danaelibri.it/librai o scrivici a: [email protected] www.danaelibri.it 39 Che cosa stai aspettando! di Lu Paer di Giulia Narciso, Responsabile dei Rapporti coi Soci DANAE Edizioni EEE-Book Romanzo C 136 pag. - Euro: 12,00 ISBN: 978-88-6690-098-6 Lu Paer è, ovviamente, uno pseudonimo; l’Autrice è nata agli inizi degli anni '60 e scrive da sempre. 38 www.danaelibri.it Questa è la storia vera, ma raccontata in forma di romanzo, di una donna che, dopo un’infanzia in cui si è sentita poco amata, vive un’adolescenza tormentata, alla ricerca spasmodica di emozioni, attraverso il cibo, gli amori difficili, l’alcol e i farmaci, quasi fino all’autodistruzione. Poi, ecco la rinascita: dimagrisce di trenta chili, e decide di risolvere i suoi problemi economici lavorando come “accompagnatrice” per un’agenzia. Un giorno, finalmente, incontrerà un uomo che la costringerà a guardarsi dentro. Ma non è l a classica storia “rosa”... Co-protagonisti di questo romanzo sono cani, cavalli ed altri animali che l’autrice accoglie nella casa dove vive, in mezzo ai boschi. Sono DM L’Editoriale di Giulia loro che l’hanno aiutata a sollevarsi dalle tante cadute di una vita vissuta spesso al limite. Gli animali selvatici, in particolare, le hanno sovente portato dei messaggi, con una verità e una puntualità che l’hanno lasciata allibita. Questa è la storia di un riscatto, di una donna che ha voluto riconquistare il dominio della propria vita, attraverso un percorso singolare, che ha richiesto sincerità e coraggio. I proventi dalla vendita di questo libro sono destinati ad alcune associazioni animaliste, elencate nel libro stesso, che mettono in atto progetti in difesa degli animali. are lettrici e cari lettori, finalmente avete tra le mani l’undicesimo numero del DANAE Magazine, carico di recensioni, di interviste e di articoli scritti con entusiasmo e passione da tutti i membri della nostra redazione. Uno di questi membri sono proprio io, Giulia Narciso, il nuovo punto di contatto tra i Soci Autori e i Soci Editori e la nostra Associazione DANAE. Sono con voi solo da pochissimo tempo, ma mi hanno subito affidato la redazione dell’editoriale di questo numero e già solo per questo motivo posso assicurarvi che il nostro Direttore, Maurizio J. Bruno, è completamente fuori di testa. D’altronde, se in DANAE non fossimo tutti almeno un po’ fuori di testa, come avremmo potuto scegliere di porci come obiettivo la diffusione e la promozione di Opere di autori Esordienti in una realtà in cui solo le grandi case editrici possono accedere alla grande distribuzione monopolizzando i media ed imponendo le proprie scelte editoriali ai librai? Ma solo dal sogno un po’ utopico di uomini e donne innamorati della cultura e dei Libri poteva nascere un’associazione come DANAE, attraverso la quale scrittori esordienti e lettori appassionati possono finalmente incontrarsi. In questo numero del DM troverete ben 16 recensioni di libri, alcuni da poco entrati in catalogo, altri già presenti da tempo. A pagina 6 scoprirete l’intervista del nostro direttore alla giornalista e scrittrice Giulia Innocenzi. Non mancherà la rubrica della prof. Piera Rossotti Pogliano in cui potrete trovare la terza parte del suo articolo sul Romanzo storico. A pagina 16 potrete leggere l’intervista di Gina Sfera a Sara Simionato, della Libreria In Der Tat che fa parte da tempo del circuito DANAE. E poi, a pagina 19, Maria Rita Di Mattia ci farà scoprire l’universo della compagnia teatrale La Quarta Scena, attiva nella provincia di Salerno. Cosa chiedere di più? Una vignetta di Marco Ponzi? Volate a pagina 5 e sarete accontentati! Non mi resta che augurarvi una buona lettura, ovunque voi siate: in treno, al bar dello Sport, dal parrucchiere… o sul vostro divano preferito, in pigiama e con le babbuccine... A presto! Giulia Narciso [email protected] [email protected] Numero 11 Numero 11 DM www.danaelibri.it 3 DANAE 2 12 Cos’è DANAE ? di Maurizio J. Bruno Letter@tura Guest Star: l’High-Tech di Maurizio J. Bruno 3 16 In prima linea, accanto agli Esordienti Gina Sfera intervista: Sara Simionato della Libreria IN DER TAT L’editoriale di Giulia Narciso 19 5 La Quarta Scena la prima passione M. R. Di Mattia Intervista Francesca Bruno della Compagnia Teatrale “La Quarta Scena” Le avventure Di TocToc e Dudù di Marco Ponzi 39 6 Le librerie del circuito DANAE La mangusta dagli occhi di cerbiatto M. J. Bruno intervista Giulia Innocenzi 10 Il romanzo storico III parte di Piera Rossotti Pogliano Bollettino ufficiale dell’Associazione CAPO REDATTORE Maurizio J. Bruno COORDINATRICE DEL DM Gina Sfera REDAZIONE Maria Rita Di Mattia Piera Rossotti Pogliano Marco Ponzi Anna Scopece Giulia Narciso Hanno collaborato a questo numero: Giulia Innocenzi Francesca Bruno Sara Simionato Consuelo Taccani Stefano Aicardi Gianluca D‘Urso Gaia Seregni Gianluca Griziotti Irma Panova Maino Bruna Nizzola DANAE CONTATTI: [email protected] - www.danaelibri.it Fax: 178.22 16 450 Tel. 333.255 43 33 (solo la sera e nei week-end). www.danaelibri.it DM di Barbara Serdakowski Edizioni Robin Romazo DANAE Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti Via D. Raccuini, 51 - 02100 RIETI 4 Katerina e la sua guerra Numero 11 110 pag. - Euro: 10.00 ISBN: 978-88-7371-514-6 Il titolo del libro di Barbara Serdakowski, Katerina e la sua guerra ne anticipa già i protagonisti: la Guerra e la Donna. Non serve localizzarla geograficamente o definirla nel tempo: la Guerra è la cattiva coscienza dell’umanità, l’ombra oscura che ne accompagna il cammino. Ineluttabile, come sostiene Benedetto Croce? (“Solo così si è mossa finora e così si moverà sempre la storia del mondo”). Forse! Sicuramente asservita ai sordidi interessi di Stati e organizzazioni, i Leviatani, i mostri cui si sacrificano con cinica indifferenza vite e persone. Katerina o Miriam, nella storia narrata, è la Donna, spesso vittima sacrificale di un evento, la guerra appunto, tanto disumanizzante da alterare ogni codice morale, ogni comune senso della vita. La Donna che diventa oggetto di un’orribile violenza antica quanto gli uomini e le loro guerre. Con stile crudo, tuttavia agile e scorrevole, l’autrice non ci risparmia nulla degli orrori che accompagnano gli eventi bellici: il cadavere senza testa, i morti “troppi per sembrare persone”, la Numero 11 marcia desolata dei profughi, il bambino che mendica inutilmente un goccio di latte dal seno di una madre che non è la sua. C’è poi la rassegnazione desolata a drammatiche situazioni incontrollabili: “la miseria prevalse senza scampo...” e ancora: “sapevano tutti che non c’era altro da fare...”. Proseguendo nella lettura, però, emerge dalle ombre dolorose della narrazione un nuovo protagonista: la maternità. La guerra uccide, la donna procrea e difende allo spasimo la propria creatura per la quale riesce a conservare una speranza di futuro. Si narra di una maternità sofferta che non manca di lasciare impronte d’angoscia, per ricordi incancellabili, anche nella figlia, ma che rappresenta più che mai la continuità, la vera forza della vita. “Chi ci fa uomini sono le madri” recita Nazim Hikmet. Lettura trascinante, di forte impegno, che riesce a trasmettere valori universali sui quali è opportuno riflettere, in ogni tempo. Barbara Serdakowski lascia la Polonia, dove è nata, a soli due anni. Ha vissuto in Marocco, in Canada e attualmente vive in Italia. Con l’artista Cesare Oliva ha fondato il centro d’arte contemporanea e letteratura “Magma”. Recensione a cura di Bruna Nizzola DM www.danaelibri.it 37 Poesie Erotiche di Marco Mastromauro 23 Edizioni Aletti Poesia - Erotico 24 L’Intima Essenza di Andrea Tavernati Recensione DANAE Quando Arbitro Fischia di A. Friggeri & A. Bassi Recensione di Consuelo Taccani 50 pag. - Euro: 12,00 ISBN: 978-88-6498-355 25 SPERANZA Se c'è speranza nel tuo di sottecchi osservare la meraviglia delle gioie e dei dispiaceri a venire, nel potersi, come sempre, assentare così come s'invola uno stormo di gabbiani dal mare, di te, fanciulla vanitosa, forse si potranno intravedere, domani, la bocca socchiusa, i seni, il ventre sotto carezze inaspettatamente astrali tra labirinti d'infiniti specchi. 36 www.danaelibri.it Una serie di brevi poesie dedicate alla donna, all’amore e all’intimità. Marco Mastromauro, con uno stile fluido e melodico, canta le sue lodi alla giovinezza e al piacere, alle prime scoperte e alla bellezza del nudo femminile; ma racconta anche il dolore e le pene della violenza, il vuoto che si apre negli occhi di una donna la cui intimità è stata violata. L’autore sussurra parole carezzevoli alle giovani madri e descrive la loro gioia, il timido piacere di giovani fanciulle, le prime scoperte e i primi ardori, i sogni e il desiderio di amanti e innamorati, la passione e la felicità dell’atto amoroso. E sempre con un sussurro, senza voler gridare il loro dolore, racconta la tristezza e la tacita sofferenza di prostitute bambine, di giovani donne violate, il DM senso di svuotamento causato dal male ricevuto o semplicemente l’infelicità di fanciulle insicure. Il linguaggio procede per sensazioni, dove non arriva la parola arrivano le suggestioni causate da frasi non dette o appena accennate. Il lettore viene portato a intuire delle realtà felici o dolorose con un procedimento molto più efficace della descrizione minuziosa. Come un direttore d’orchestra, l’autore guida il lettore attraverso emozioni contrastanti e una scrittura melodiosa, lasciandolo libero di capire da solo il messaggio di ogni poesia. Antrace 848 di Marco Martinelli Recensione di Consuelo Taccani 26 Afonia della pietra di Lina Trezza Recensione DANAE 27 VELI di Maurizio J. Bruno Recensione DANAE 28 29 Il figlio del vento di Gian Luigi Quagelli Recensione di Stefano Aicardi 30 La voce del maestrale di Nunzio Russo Recensione di Piera Rossotti Pogliano 31 34 Le solitudini nella società globale di Elena Liotta Recensione di Gianluca Griziotti 35 L’odore della felicità di Simonetta Mannino Recensione di Irma Panava Maino La metamorfosi del professor Strunz di Ezio Saia Recensione di Gianluca D’Urso 36 32 37 L’eco di Radiosa di Enrico Violet Recensione DANAE Poesie Erotiche di Marco Mastromauro Recensione di Gaia Seregni Katerina e la sua guerra di Barbara Serdakowski Recensione di Bruna Nizzola 33 Il demone nel cassetto di Roberto Bendini Recensione di Gaia Seregni 38 Che cosa stai aspettando! di Lu Paer Recensione DANAE Pacific Vortex di Caterina Peschiera Recensione DANAE Le avventure di TocToc e Dudù Recensione di Gaia Seregni Numero 11 Numero 11 DM www.danaelibri.it 5 L’odore della felicità di Maurizio J. Bruno Giulia Innocenzi di Simonetta Mannino la mangusta dagli occhi di cerbiatto D ue occhi da cerbiatto fissano il compassato politico. Lui, rilassato, è lì che si aspetta una domanda frivola su come passerà le prossime vacanze, o magari un quesito sentimentale sulla sua nuova e giovane fidanzata. E invece, come una mangusta che incanta il suo serpente, Giulia lo colpisce alla gola, con una tagliente e precisa domanda di economia internazionale, basata su incontestabili riscontri oggettivi cercati per mezza Europa, ed inchioda l’imbarazzato vegliardo alle sue ineluttabili responsabilità, tanto da costringerlo ad arrampicarsi sugli specchi, e a giustificarsi con improbabili lapsus, invocando innocenti confusioni di nomi. Ad un casuale telespettatore, tutto questo può apparire come un inatteso scoop televisivo. Ma per chi conosce e segue Giulia Innocenzi da sempre, si tratta di qualcosa per nulla sorprendente. Bella e brava giornalista, Giulia diviene famosa al grande pubblico prima con Annozero e poi con Servizio Pubblico, le fortunate e seguitissime trasmissioni di Michele Santoro. Laureata alla LUISS, prima di arrivare a questi risultati, Giulia ha viaggiato parecchio in Europa e negli States, con l’Erasmus e anche dopo la laurea, ed è oggi un pilastro importante delle redazioni giornalistiche di programmi TV di grande ascolto. Nel frattempo, trova anche il tempo per collaborare col Fatto Quotidiano, testata per la quale gestisce un blog, e anche per scrivere due libri: il romanzo “Meglio fottere (che farsi comandare da questi)” e “La stella più lontana” una lunga intervista romanzata all’astrofisica Margherita Hack, da poco scomparsa. DANAE Magazine l’ha contattata proprio tramite il web, che è uno dei suoi territori di caccia preferiti, e le ha chiesto di raccontarci il suo rapporto con i Libri, con la Lettura …e con la Scrittura. L ’incipit di questa intervista ti racconta come una mangusta dagli occhi da cerbiatto, ossia come la brava ragazza dalla quale ci si po’ illudere di non avere nulla da temere, ma che sa invece inchiodare le persone alle proprie responsabilità, facendo forza sulla propria professionalità. Ti ci ritrovi in questa immagine? 6 www.danaelibri.it La faccia d'angelo, che alcuni mi attribuiscono, effettivamente aiuta: il politico è più rilassato. Se lo becchi per strada, magari è più propenso a fermarsi. E poi, trac! Gli poni la domanda “scomoda”. Il mio divertimento più grande è sollevare le contraddizioni e chiederne conto. L’Italia è piena di contraddizioni. DM Numero 11 Edizioni EEE-Book Romanzo 148 pagine - Euro: 16,00 ISBN: 978-88-6690-047-4 L’odore della felicità, di Simonetta Mannino è un libro vero, crudo, duro, che sicuramente non lascia al lettore un sogno in cui viaggiare: Nina, giovane protagonista, racconta la sua vita a ritroso, partendo dall’attimo in cui, assieme alla sorella Ornella, attende davanti alla porta di casa in una giornata di neve, notizie riguardo alla madre. Un rapporto con la madre complesso, a causa della sua dipendenza dall’alcool e delle violenze subite dal marito, eppure sempre amorevole, costruito, nonostante le difficoltà, nei piccoli gesti quotidiani. Quelli che Nina ricorda della sua infanzia. Una madre che Nina vorrebbe salvare dalla sua stanchezza nei confronti della vita ma una madre che fondamentalmente comprende. Un senso di colpa che soffocherà Nina nei suoi giorni e nella sua esistenza, fino a un ricongiungimento totale, eppure troppo precoce. Numero 11 Nina è una giovane ragazza che sogna un futuro migliore per sé e per la famiglia: lo sogna con un’anima pura troppo presto macchiata dalla vita e dalle condizioni sempre più difficili e precarie in cui si imbatte. E forse proprio i sogni sono l’unica cosa che niente e nessuno potrà mai togliere a Nina, che guarda le nuvole in cielo e le onde nel mare e che, fino all’ultimo, a modo suo, sa volare. Un romanzo forte, dalle tinte quasi violente eppure così semplicemente vero, a ricordarci che l’esistenza umana va ben oltre la nostra quotidianità, quella a cui siamo abituati. Un romanzo “toccante” e profondo, dove le parole si trasformano necessariamente in emozione e condizione. Simonetta Mannino nasce a Padova nel 1968. Amante della lettura da sempre, le sue passioni spaziano dai classici ai contemporanei, dal sentimentale, al noir, al thriller psicologico. Da sempre attratta dai lati più oscuri della mente umana e spinta dalla voglia di comunicare, si è avvicinata alla scrittura da adolescente, inizialmente dedicandosi alla poesia. La passione per la parola scritta, gli amori e i tormenti dell’animo umano sono la molla interiore che l’ha spinta a scrivere il suo primo romanzo. Recensione di Irma Panova Maino DM www.danaelibri.it 35 Le Solitudini nella società globale di Elena Liotta La Piccola Editrice Saggio Socio-Politico 120 pag. - Euro: 12,00 ISBN: 88-7258-901-4 Elena Liotta nata nel 1950 a Buenos Aires, analista junghiana, ha svolto funzioni di formazione, supervisione e consulenza nelle aree sociali, educative e sanitarie e ha avuto un incarico politico nella città di Orvieto. Si è dedicata alla ceramica e alla scultura. Ha utilizzato il Sandplay (gioco della sabbia) nella psicoterapia, introducendo nella professione la sua passione per l’espressione creativa. È autrice di diversi saggi, tra cui: A modo mio. Donne tra creatività e potere (2007) e L'alba del gioco. Psicologia della prima infanzia e il Sandplay di Don Kalff (2011) 34 www.danaelibri.it Elena Liotta pone un tema che attraversa da sempre arti e scienze umane: la solitudine, anzi le solitudini, declinazione plurale che rappresenta una molteplicità di situazioni e che riscatta il sostantivo dal connotato unicamente negativo che abitualmente gli attribuiamo. Le solitudini in tutte le loro forme, nella psicologia, quindi nella società, meritano una presa di coscienza diversa, che le renda quali sono, legittime espressioni di umanità. Sono la professione e il retroterra engagé dell'autrice a rimandare a situazioni concrete e a consentirle, a partire da esse, una critica dell'attuale confinamento del “solo” nella faccia oscura della società. Contro la standardizzazione, contro l'”imbroglio” e le aspettative illusorie i n cui siamo immersi, suggerisce la necessità di una “educazione a una verità complessa”. Rimarchevole e nodale il passaggio circa la costruita inadeguatezza dell'individuo, a cui viene chiesto di curarsi con ri- DM medi artificiali che generano ulteriori patologie e a cui si impedisce una lucida analisi della realtà, quella che ha ormai allontanato da sé ogni naturalezza. Il testo presenta una visione del mondo “altra”, in cui la solitudine è vista come naturale e umana, in opposizione all'aspettativa sociale prevalente che ci vuole sempre e soltanto desiderati e circondati da vuote compagnie; ribadisce che occorre insegnare a convivere con le negatività, ad accettare alcune forme di solitudine, ad apprezzare le potenzialità di altre e a sceglierle, se necessario. Il testo, come dice l'autrice nelle sue conclusioni, correttamente non dà ricette, perché su questa complessità non si può scrivere un manuale, si tratta di un approccio al tema, uno strumento di riflessione, una “scintilla” che si consiglia vivamente di portare con sé. Recensione di Gianluca Griziotti Numero 11 Leggendo la tua biografia, si capisce che tutto questo non è solo frutto di un talento innato, ma anche di un diligente impegno che ti ha portata prima ad una brillante laurea alla LUISS, poi a fare un po’ di gavetta in giro per il mondo, e solo alla fine a ritagliarti il tuo ruolo odierno. Ma allora, l’impegno e la passione pagano ancora, in Italia? O è sempre solo questione di fortuna, e di trovarsi nel posto giusto al momento giusto? Credo molto nella meritocrazia, ma credo meno in un’Italia meritocratica. In realtà il mio obiettivo non era fare la giornalista. Il mio percorso risponde semplicemente a una missione: con il massimo dell'umiltà e nel mio piccolo, riuscire a migliorare un pochino il mondo, fosse anche soltanto regalando un sorriso a qualcuno. Ho provato a realizzare questa missione mescolandola con la passione per la politica, che ho da sempre, ed ecco che il gioco è fatto. E quando è stato il momento di schierarsi, non hai avuto problemi a prendere posizioni nette, ad esempio con la tua militanza nell’associazione Luca Concioni, per la libertà di cura e di ricerca scientifica, ma anche per una maggiore libertà nella gestione del fine vita, o con la comunità globale di mobilitazione on-line Avaaz.org, per una gestione più responsabile del nostro Pianeta. Ti sono costate in qualche modo, queste prese di posizione così nette e “non allineate”? Mi costerebbe moltissimo non farlo. O faccio le cose in cui credo, oppure non esisto. Quando mi iscrissi all'università, il mio sogno era di fare la diplomatica, ma mi è bastato poco per capire che non faceva per me. Io sono trasparente: esprimo quotidianamente sui social network Numero 11 tutto quello che penso della realtà e il mio giudizio sulla politica. Ognuno può giudicare il mio lavoro alla luce delle mie idee, e questo per me è motivo di orgoglio. D’altra parte, per lo stesso motivo, soprattutto da parte di chi la pensa diversamente da me, gli insulti si sprecano! Proprio la tua meticolosa attenzione nel preparare le tue interviste e nel documentarti per i tuoi servizi faranno senz’altro di te una grande lettrice, e siamo certi che saggi e testi tecnici domineranno la tua biblioteca. Ma quando invece vuole rilassarsi, cosa legge Giulia? Quali sono i tuoi Autori e i tuoi generi preferiti? Il problema del mestiere che faccio è che durante l'anno si è costretti a leggere testi legati al proprio lavoro: uscita dall'euro, democrazia in pericolo, manifesti contro l'austerità. Nell’ultima pausa tra le stagioni di Servizio Pubblico ho letto Lui è tornato, il best seller tedesco sul ritorno di Hitler ai giorni nostri. Ma solitamente punto sui classici, come I Buddenbrock, oppure Il Faust, che devo ancora terminare. Mi ha invece felicemente sorpreso il caso letterario, Fai bei sogni di Gramellini. E poi, anche tu sei una scrittrice, come molti dei Soci della nostra Associazione, e come molti di noi, anche tu hai già pubblicato un paio di libri. Come è stato il tuo esordio nel campo Letterario? Da giornalista, ti è stato più facile trovare un buon editore? Come hai conosciuto i tuoi? Il mio primo libro è stato un romanzo, ma ero stata approcciata per un saggio. Aringoli, di Editori Riuniti, mi dice: “perché non scrivi un libro sui partiti?” Ci ho pensato un po’ e gli ho detto: “effettivamente un’idea ce l'avrei”... E DM www.danaelibri.it 7 così gli ho proposto il romanzo, che lui ha accettato di buon grado. Avevo la storia in testa, precisa precisa, mi mancava solo di scriverla. E il tempo per farlo: ricordo che mi svegliavo alle 6 del mattino per completare i capitoli prima di andare in redazione (e all’epoca lavoravo pure per Avaaz...). Una mazzata, ma ne è valsa la pena. Il demone nel cassetto di Roberto Bendini La Piccola Editrice Thriller 151 pagine - Euro: 10,00 ISBN: 88-7258-412-5 E che rapporto hai, in genere, con la letteratura italiana d’esordio? Di fronte al nome di un Autore che non hai mai sentito nominare, magari pubblicato da un piccolo e altrettanto sconosciuto editore, è più forte in te la curiosità o la diffidenza? Se devo essere sincera, non penso di aver mai acquistato in vita mia il libro di un esordiente senza che ne avessi almeno sentito parlare. Con i libri, come anche col cinema, preferisco andare sul sicuro. Con i libri, ancor più che con i film! Con i libri sono portata ad andare comunque avanti con la lettura, anche controvoglia, nella speranza che prima o poi la storia decolli. Con i film, invece, se mi annoio o se la storia mi sembra una cialtronata, non mi faccio problemi ad abbandonare la sala. Male che vada, dunque, anche sbagliando film, al cinema soffro al massimo per due ore; col libro “sbagliato”, invece, potrei rimanere invischiata per settimane! i libri di Giulia: la stella più lontana Ed. Transeuropa 8 www.danaelibri.it Ma di certo, da osservatrice attenta quale sei, non ti sarà sfuggita la strana anomalia del mondo editoriale in Italia, dove ci sono più di 1.600 Case Editrici ma le 10 più famose coprono il 90% dello spazio sugli scaffali delle Librerie, e sono proprio le stesse che non lasciano alcuna possibilità di pubblicare con loro agli Autori veramente esordienti. Sono le stesse che, subissate da tonnellate di proposte spontanee, cestinano i manoscritti e spesso non rispondono neppure alle mail. Qual è la tua opinione in proposito? Come per tutti i campi, Internet potrebbe diventare una grande opportunità anche per gli emergenti della scrittura. Farsi scoprire con il primo libro grazie a un passaparola di successo sul web, per poi ottenere, per il secondo, la pubblicazione con una grande casa editrice, e così anche la giusta remunerazione, potrebbe essere una strada da tentare. Internet serve a questo, a superare il muro di gomma dei poteri forti per poi imporsi DM Numero 11 Il corpo di Venanzo venne trovato il giorno di Natale, morte per asfissia autoerotica è la diagnosi del coroner. Tutti sembrano propensi a crederlo, anche Franco, un dottore di Roma venuto a trascorrere le vacanze a Castel del Lago; in più pare che il morto ricevesse in casa, la sera, una giovane prostituta. Irma, la madre di Franco, non vuole però credere a questa ipotesi assurda né al fatto che il suo migliore amico fosse dedito a certe pratiche oscene. Anche Tano Testa, giovane commissario incaricato dell’inchiesta, pare dubbioso. Quale sarà la verità? Il lettore sarà portato a cercare di risolvere il caso prima del commissario, ma l’abilità dell’autore di creare psicologie complesse e risvolti inaspettati rende incer- Numero 11 ta qualsiasi conclusione. Solo la forza intuitiva di Tano Testa e la sua capacità di capire le persone e decifrarne le emozioni lo condurranno alla risoluzione del mistero. Roberto Bendini, con semplicità e con uno stile introspettivo, ci guida attraverso un racconto dove la complessità dell’animo umano sarà causa di pensieri e azioni impensabili. Tutti abbiamo qualcosa da nascondere: uno scheletro nell’armadio, un demone nel cassetto. Di cosa è veramente capace una persona quando vede minacciata la propria sfera affettiva? Roberto Bendini è nato a Giano dell’Umbria. Laureato in Medicina e Chirurgia, esercita la professione a Celleno (VT), dove risiede. È cultore di arte moderna e contemporanea Recensione di Gaia Seregni DM www.danaelibri.it 33 agli stessi. L’importante, una volta dentro il “Sistema”, è ricordarsi gli ostacoli incontrati in passato e battersi perché vengano rimossi! L’eco di Radiosa di Enrico Violet Edizioni Morgan Miller Romanzo 264 pag. - Euro: 7,90 ISBN: 978-88-90563-46-1 Enrico Violet disc-jockey per oltre venticinque anni nelle maggiori emittenti piemontesi e nazionali con il nome d’arte di Claudio Manzoni, è stato doppiatore e attore teatrale. Ha scritto i racconti Luna d’argento (1977), Esperienze (1983), Emozioni (1985), le sceneggiature teatrali Coloranti artificiali (1984) e La parte del diavolo (1986), la sceneggiatura cinematografica Vite parallele ( 1995), Le strane lingue dell’amore (Liux Edizioni, 2010) e Schegge di celeste (MJM Edizioni, 2011). 32 www.danaelibri.it L’eco di Radiosa è la storia di Valentina Visconti, giovane donna poco più che ventenne nella Torino della metà degli anni Settanta. Alla ricerca di un lavoro, la ragazza conosce quasi per caso una realtà che si sta affermando proprio in quegli anni, quella delle radio libere. In breve, Valentina si accorge di essere portata per stare dietro a un microfono, le sue trasmissioni piacciono al pubblico e richiamano inserzionisti pubblicitari. Dalla piccola Radio Studio, Valentina passa a collaborare con Radiosa, un’emittente più importante, dove farà la conoscenza di personaggi singolari, come Gigi Sviciu, Charlie Supersonic e Peppino core e’ Napule. Diego, il titolare, ha per la sua radio grandi progetti, che purtroppo non riuscirà a realizzare. Valentina, sfortunata in amore, è invece fortunata nella sua carriera, arrivando a lavorare per un network milanese, e successivamente alla RAI, addirittura in prima serata, in Fantastico, a fianco di Pippo Baudo, e poi anch a Canale 5. Apparentemente, DM una vera consacrazione, sembra che la carriera della bellissima Valentina sia impostata su binari sicuri, verso successi sempre maggiori. Ma il successo porta con sé delle tensioni che lei non riesce a gestire, per cui giunge anche a drogarsi, rischiando così non soltanto la perdita del lavoro, ma anche di rovinare completamente la sua vita e quella della figlioletta Aurora. Sarà l’amore a salvare la giovane donna, quello di Diego, da sempre innamorato di lei. Una storia d’amore semplice, dolceamara, con una protagonista che l’autore ha delineato a partire da numerose figure femminili incontrate durante i suoi venticinque anni di carriera radiofonica, sullo sfondo di un’epoca storicamente difficile (i cosiddetti “anni di piombo”), ma anche di grandi speranze e di attese che la libertà e la facilità di comunicazione offerta dalle radio libere facevano sembrare davvero alla portata di tutti. Formidabili, quegli anni. Ma il sogno è durato poco... Numero 11 i libri di Giulia: MEGLIO FOTTERE Il problema è noto da tempo ma, a me che sono vicino agli Esordienti fin dal 1998, non è mai capitato di vedere una vera campagna giornalistica, sulla carta stampata o in TV, che affrontasse con decisione questo problema e tentasse di portare allo scoperto questa situazione. Secondo te, da cosa dipende? È la solita storia del cane che non mangia cane? Dipende semplicemente dal fatto che gli Editori non si combattono tra loro? Non conosco il problema a fondo per dare un mio giudizio. In generale, penso che come tutte le aziende anche le grosse case editrici siano principalmente interessate al profitto. Quindi, per loro, è più facile pubblicare i grandi nomi. Ma, rispetto alle altre aziende, le case editrici hanno anche una responsabilità in più, visto che producono cultura. Sarebbe un loro dovere trovare un modo virtuoso per fare emergere anche i nuovi talenti. Tu hai conosciuto DANAE da poco, ma hai già ben compreso il suo meccanismo. Cosa ne pensi di questa iniziativa? Potrebbe essere una strada per scardinare questo circolo vizioso e permettere ai bravi esordienti di emergere? Hai qualche consiglio specifico da darci, per diventare ancora più efficaci? Mi sembra un'ottima idea! Anche per una come me, che sceglie sempre con ponderazione i suoi libri, potrebbe essere la strada giusta per trovare la forza di addentrarmi nel magico mondo degli emergenti. Avete provato ad aprire una rubrica in un giornale o in una rivista di grande tiratura? Potrebbe aiutare a pubblicizzare i libri scelti da voi! Numero 11 CHE FARSI COMANDARE DA QUESTI Editori Internazionali Riuniti E, come da tradizione, con l’ultima domanda della nostra intervista vogliamo ringraziarti per il tempo che ci hai dedicato e invitarti a salutare i nostri Lettori e i Soci della nostra Associazione (Scrittori, Editori e Librai), lanciando loro un tuo messaggio. Hai carta bianca, e sono certo che i tuoi consigli saranno preziosi per tutti noi. Non mi sento di dare consigli, però ci tengo a dire un'ultima cosa. La frustrazione oggi è un malessere che accomuna molti di noi: non facciamo il lavoro che desidereremmo fare, non viviamo nella casa dei nostri sogni, e neppure nel Paese che avremmo voluto. Penso che per superare questo senso di insoddisfazione, dovremmo spostare i nostri obiettivi da quello che vorremmo avere ed essere, a quello che vorremmo fare della nostra vita. Avere uno scopo, una missione nella vita, e lavorare ogni giorno per realizzarli, è la cosa più appagante che ci sia. Se si ha un obiettivo terminale per tutte le nostre azioni, tutto acquisisce un. E allora, forse, per trovare la forza di realizzare i nostri sogni, basta solo alzare lo sguardo, e guardare un po’ più su. E a voi della Redazione di DANAE, il mio più sincero in bocca al lupo, per la vostra nobile missione! DM www.danaelibri.it 9 La metamorfosi del Professor Strunz (parte III) T acciato di essere troppo “popolare” o di essere troppo infedele alla storia, il romanzo storico conta innegabilmente un gran numero di appassionati. Ma perché piace? Cos’ha, più di altri tipi di romanzo? Ricordo quando, ragazzina di tredici anni, la mia insegnante di storia si stupiva per le mie approfondite conoscenze del periodo napoleonico: non ho mai osato rivelarle di aver letto e riletto Désirée della scrittrice austriaca Annemarie Selinko, un romanzo del 1952, e certo ho imparato più sulla Cina del primo Novecento da Momento a Pekino di Lin Yutang che dai libri di scuola. Ovviamente, non leggevo quei libri per imparare la storia, ma per leggere una storia ambientata in un altro tempo, l’apprendimento è stato un sottoprodotto. E quelle di Désirée innamorata prima del giovane Napoleone e poi di Giambattista Bernadotte, che diventerà re di Svezia, o della bella pechinese Magnolia Yao sono storie così belle, con un’ambientazione così vera e convincente, la lettura mi procurava un dépaysement così profondo e piacevole, che era difficile ritornare al piattume quotidiano. 10 www.danaelibri.it DM di Ezio Saia Edizioni Serarcangeli Romanzo L ion Feuchtwanger, in un saggio sul romanzo storico del 1935 , afferma che l’autore di romanzi storici non ha altra intenzione che quella di esprimere le sue idee e la sua soggettiva visione del mondo presente, pur ambientando le sue storie nel passato. L’ambientazione nel passato è solamente un modo per prendere le distanze da elementi conflittuali del presente, che lo potrebbero influenzare. Un lettore non deve cercare nel romanzo storico l’apprendimento della storia, per questo è opportuno ricorrere ai libri degli storici; lo scrittore dovrà fare grande attenzione ai dettagli, ma non alla veridicità assoluta dei fatti storici narrati. Se la verità di un fatto storico non gli permette di esprimere esattamente quello che intende, Feuchtwanger ritiene giusto alterare i fatti. In molti casi, un libro può dare una visione storica più suggestiva e perfino più precisa di un manuale di storia basato su fatti documentati. Per dire se Feuchtwanger abbia torto o ragione, bisognerebbe riuscire a trovare una definizione di romanzo storico, ma gli unici elementi su cui la Historical Novel Society e la giuria del premio Walter Scott pare essere d’accordo, è che un romanzo storico, come già affermato da Scott stesso, deve essere situato nel passato, almeno mezzo secolo prima dell’autore, e deve mostrare accuratezza nella ricostruzione dei dettagli del periodo. Numero 11 150 pagine - Euro: 13,00 ISBN: 978-88-7408-099-1 La mansuetudine del professor Strunz è scritta nel suo codice genetico. Quando il dottor Ciripalli, specialista del settore, diagnostica l’anomalo metabolismo da ruminante del matematico, non fa altro che leggere la sua storia e, al contempo, il suo destino, come un abile cartomante. Strunz è un novello Bartleby, un uomo di in-azione, che subisce inerme gli attacchi del suo nemico giurato, che lo perseguita e ossessiona: il riflusso della cultura sessantottina, ovvero quel che ne rimaneva negli anni Novanta. A differenza dello scrivano di Melville, però, il professore si logora nel rancore. A cominciare da quando, poco più che adolescente, il corteggiamento della sua futura moglie lo costringe ai concerti degli odiati cantautori e ai dibattiti dei disprezzati gruppi di sinistra, per finire al momento in cui la sua routinaria vita professionale viene funestata dall’avvento delle nuove teorie pedagogiche. Proprio queste ultime costituiscono l’innesco della prima trasformazione del mite Strunz da figura di secondo piano del consiglio scolastico a strenuo capeggiatore dell’opposizione al rinnovamen- Numero 11 to. La seconda, definitiva, metamorfosi kafkiana è un ritorno all’originale docilità in una sorta di ciclo cosmico. Ma i propri tormenti, suggerisce la storia del professor Strunz, ciascuno li porta con sé ovunque, persino nella trasmigrazione in un nuovo corpo. Può capitare che la fuga da una specie asservita all’autorità di una presunta egemonia culturale, si concluda in un’altra specie assoggettata al dominio di un malgaro presunto zoofilo, con l’aggravante del persistere dell’ossessione per le lettere livorose da recapitare agli esponenti più in vista tra i politici del centro-sinistra. Il professor Strunz è una sorta di pellicola per negativi di un personaggio di Tondelli –con il quale Saia ha in comune la ricerca di una colloquialità estrema nello stile del linguaggio e l’abbondante uso di neologismi– arruolato nelle schiere degli avversari politici delle figure dello scrittore emiliano, rivelandosi in questa distanza ideologica e culturale un perfetto uomo del suo tempo. Ezio Saia è laureato in Ingegneria Elettrotecnica (Politecnico di Torino) e in Filosofia (Università di Torino). Ha scritto quattro trattati di filosofia Filosofia dei paradigmi, Riflessioni sull’arte, Giudizi politici, Società e cultura e quattro romanzi l morbillo e la chela, La città e il demonio, Il re degli anarchici, La metamorfosi del professor Strunz per ora tutti inediti, eccetto l’ultimo, ovviamente! Recensione a cura di Gianluca D’Urso DM www.danaelibri.it 31 La voce del maestrale di Nunzio Russo Edizioni EEE-Book Romanzo 460 pagine - Euro: 17,00 ISBN: 978-88-6690-090-0 Nunzio Russo è nato a Palermo nel 1960, dove è cresciuto e dove sono nati i suoi figli, Francesco e Massimo. Discendente da antichi produttori di pasta alimentare siciliana, secondo la rigida tradizione familiare appena adolescente si è accostato all’attività imprenditoriale paterna. Oggi l’autore è un libero professionista, da volontario raccoglie testi antichi e classici trasferendoli su supporto elettronico a vantaggio delle future generazioni e si occupa di comunicazione ed editoria per il sindacato degli agenti immobiliari italiani. Ha due grandi passioni: la Sicilia e l’Africa. Il suo blog è www.nunziorusso.it 30 www.danaelibri.it Salvatore Musumeci, mugnaio del paese di Granata, si è arricchito col suo duro e onesto lavoro, fino a comprarsi il titolo di barone di Mezzocannolo: ma il “signore del pane” è il principe di Granata, senatore del Regno d'Italia, e la concorrenza di quel parvenu di Musumeci – anche se minima – è per lui un continuo affronto. Inoltre, insulto imperdonabile, il barone ha umiliato don Pietro Bellomo, soprastante del feudo principesco, frustandolo a sangue. I rancori esplodono all'improvviso: mentre Turi Musumeci passeggia sulla spiaggia, una scarica di pallettoni lo centra in pieno. Il mulino passa a suo figlio Vincenzo, che comincia a produrre semole da pasta, poi fonda il Pastificio Musumeci, con ottimi guadagni. Vincenzo è da sempre innamorato di Maddalena, medico missionario in Africa, ma sposato ad Ada, madre di suo figlio Totò, lentamente avviata verso una quieta follia. Una visita del giovane all'Asmara ed DM un incontro d'amore con la donna avrà le prevedibili conseguenze: Maddalena resta incinta e, per salvare se stessa e il bambino dalla vergogna, sposa Adriano Baggio, un ufficiale appena arrivato dall'Italia. Una saga famigliare che parte dal 1910, attraversa tutto il secolo e arriva quasi a oggi. Un sorprendente romanzo d'esordio che è lo splendido affresco storico e sociale di un mondo scomparso, tra segreti, passioni inconfessabili, odi, vendette, peccati "dalla lunga ombra". Una vicenda narrata con una prosa impeccabile, ritmo sostenuto e assoluta verosimiglianza: la storia degli uomini che hanno fatto l'imprenditoria del Sud, tra dure fatiche e ostacoli quasi insormontabili, con audaci intuizioni e molta perseveranza. Personaggi che amerete per il loro coraggio, la loro forza morale e la profonda umanità, ma anche per il loro spirito e l a inarrestabile vitalità. Recensione di P. Rossotti Pogliano Numero 11 Sicuramente, alla base di ogni buon romanzo storico c’è una grande mole di ricerca, tutto deve essere credibile. I fatti storici importanti si possono facilmente studiare, ma non si può inventare il dettaglio. Se parlo di diligenze e di stazioni di posta, dovrò sapere come funzionano, su quali percorsi, quante miglia (o chilometri...) si possono percorrere in un giorno, quanto costa un cambio di cavalli, e così via. Non sempre è facile documentarsi, tutto dipende anche dal periodo storico in cui si ambienta una storia, più andiamo a ritroso nel tempo, più diventa difficile e sempre più bisognerà ricorrere al plausibile, ma l’autore dovrà fare tutto il possibile per essere preciso e convincente. John Crowley, autore di un romanzo storico ambientato negli USA durante la Seconda guerra mondiale, Four Freedoms, fa qualche esempio, in un divertente saggio , della necessità di buona documentazione di un romanzo storico: quanto costava un condom nel 1944? Com’era l’involucro? C’erano dei distributori nel gabinetti dei bar, come alla fine degli anni Cinquanta? Certo, un autore di fiction può semplicemente fare a meno di certi dettagli, può limitarsi a dire che un certo personaggio “ha tirato fuori un preservativo”, ma per dare l’impressione della verità, per dare vivacità e spessore alla storia, il dettaglio serve. E l’autore di fiction storica, più che di quello che ha davvero fatto un personaggio, è preoccupato di quello che avrebbe potuto fare quel personaggio, che cosa avrebbe potuto indossare, che cosa avrebbe potuto sapere. Soltanto così, il mondo che ricrea può diventare credibile. Romanzi Storici nel catalogo DANAE: Lucean le stelle di Maria Rosa Pantè Tabula Fati ISBN: 88-7475-065-X Numero 11 L’amore in ginocchio di Francesca Romano Robin ISBN: 88-7371-201-0 DM Diario intimo di Filippina de Sales... di Piera Rossotti Pogliano Ed. Angolo Manzoni ISBN: 88-86142-52-8 www.danaelibri.it 11 Il figlio del vento di Gian Luigi Quagelli GUEST STAR: L’HIGH-TECH La tecnologia è entrata prepotentemente a far parte delle nostre vite. Permea ogni nostra attività. Indubitabilmente, ci rende tutto più facile ma, come contropartita, va assumendo poco a poco un ruolo addirittura insostituibile nelle nostre esistenze. Come reagisce a questa invasione il mondo della Letteratura? Che ruolo gioca l’high-tech nelle trame ambientate nei nostri giorni? È indubbio che la letteratura di ogni epoca trasferisca nelle pagine scritte gli usi, i costumi e i problemi della realtà che si propone di raccontare. È naturale dunque che i romanzi scritti ed ambientati ai giorni nostri siano pieni di telefonini, di internet, e di tutta la tecnologia che è ogni giorno davanti ai nostri occhi. Tuttavia, spesso, più che fungere da contorno al piatto forte della narrazione, questi oggetti hanno finito per assumere un ruolo rilevante, se non da protagonisti, nelle trame di molti romanzi. Forse davvero la tecnologia, e l’uso che se ne fa, sono così presenti nelle nostre azioni quotidiane da non poter essere lasciati fuori quando si provano a raccontare storie dei nostri giorni, ma davvero l’high-tech si è conquistato il ruolo di protagonista nella storia della nostra vita? 12 www.danaelibri.it Nel romanzo “Il martello dell’Eden” di Ken Follett, una delle ragazze rapite dal gruppo di fanatici che sta portando avanti degli esperimenti medici non autorizzati su cavie umane, riesce ad avvertire il padre di trovarsi in grave difficoltà, inviandogli una e-mail direttamente dal laboratorio in cui è rinchiusa. Un telefono cellulare lasciato inavvertitamente acceso e collegato ad una segreteria telefonica è invece la trovata risolutiva di “Rivelazioni” il romanzo di Michael Crichton, poi portato sullo schermo da Michael Douglas e Demi Moore. Numerosissimi sono poi i casi in cui gran parte della trama poggia sulla presenza di un virus informatico in un elaboratore elettronico. Che si tratti del gesto del “cattivo” di turno per mettere fuori uso il computer dei “buoni”, che siano invece i buoni a dover iniettare il virus nel calcolatore che sta tenendo in scacco il genere umano, la trovata del virus informatico ha in qualche modo sostituito fin troppo spesso l’immancabile eruzione del vulcano che in tanti film e romanzi del secolo scorso poneva fine all’isola su cui si svolgeva la storia e al suo inviolabile segreto: per rinfrescare la memoria sarà sufficiente ricordare due titoli che hanno trovato nel virus uno dei loro interpreti principali: “Indipendence Day” e “Jurassic Park”. DM Numero 11 Edizioni Albatros Fantasy 198 pagine - Euro: 12,90 ISBN: 978-88-567-4020-2 Non c’è traccia di esseri umani ne "Il figlio del vento". Eppure la lotta che si scatena nel romanzo tra gli animali della foresta è una lettura originale del cinismo del nostro tempo, di un’era della civiltà umana in cui le lotte per il potere sono sempre più una questione di strategia prima ancora che di forza fisica. Non a caso al centro del primo romanzo di Gian Luigi Quagelli ci sono da una parte quegli animali associati all’idea della forza violenta, ma necessaria per sopravvivere, come elefanti, ippopotami, tigri e leoni, e dall’altra si muovono invece scimmie, serpenti, giraffe, zebre, esseri viventi che l’uomo considera vittime dei predatori oppure simboli di un male diverso, più ambiguo e gratuito. Proprio il serpente e la scimmia sono tratteggiati in modo personale come animali "tormentati", costretti dagli eventi a prendere posizione contro il lato più negativo della loro natura. Nel mezzo sta poi il protagonista, Akud, giovane Numero 11 lupo cacciato dal branco per l’invidia dei suoi simili, ma che nel tempo diventerà l’ultima speranza della foresta contro la ferocia e l’ambizione inarrestabile della tigre Ali Meli. Due sono i pregi maggiori del romanzo: uno stile capace di offrire al lettore rapide svolte narrative, capaci di svilupparsi e terminare prima che il lettore se l’aspetti, quasi a riprodurre le dinamiche di un "attacco" animalesco; ma anche la scommessa di dare una prospettiva "politica" a un espediente narrativo/retorico abusato come l’umanizzazione degli animali. Il risultato è un mix ben controllato di azione e non ovvia riflessività, in cui, come detto, gli animali apparentemente più lontani dalla nostra sensibilità diventano lo specchio di un’umanità che con l’introspezione deve imparare di nuovo a distinguere tra intelligenza e astuzia machiavellica. Gian Luigi Quagelli è nato a Ponte in Valtellina (SO) nel 1952. Laureato in Scienze Politiche all’Università Statale di Milano, ha cominciato a insegnare come maestro elementare ed è attualmente dirigente scolastico. "Il figlio del vento" è la sua prima opera edita. Recensione di Stefano Aicardi DM www.danaelibri.it 29 Pacific Vortex di Caterina Peschiera Edizioni EEE-Book Romanzo per ragazzi 294 pagine - Euro: 12,00 ISBN: 978-88-6690-073-3 Caterina Peschiera insegnante da quasi trent'anni, ha scritto quattordici copioni teatrali per ragazzi, tutti rappresentati in importanti teatri veneziani per le scuole della provincia. Nel 1995 è tra i vincitori del concorso A. Cuman Pertile. Recentemente ha realizzato cortometraggi legati al mondo dei ragazzi e degli adolescenti come regista e sceneggiatrice, ricevendo premi e segnalazioni in prestigiosi concorsi (Stockholm Film Festival e Giffoni Film Festival). Ha scritto un racconto lungo: "Viaggio in camper" e tre romanzi "A Scuola di Futuro", "Fuga da Raggiropoli", e "Pacific Vortex", tutti pubblicati da Edizioni Esordienti E-book. Con il romanzo "Eden Project", seguito di "Pacific Vortex", ha vinto il premio Giovanna Righini Ricci 2013. editi da La Stampa d’Oggi, Roma. 28 www.danaelibri.it Cecilia, tredici anni, cerca se stessa anche attraverso la scrittura del suo primo romanzo: Pacific Vortex. È la storia di Scilli, una creatura bizzarra e disadattata, rifiutata dal suo popolo perché incrocio tra una sirena e un umano. Diversa dal contesto del gruppo quanto la sua ideatrice, subisce l’ostilità del regno sottomarino in cui ha sempre vissuto. Su di esso DM incombe la minaccia di un immenso accumulo di spazzatura, il Pacific Trash Vortex (collocato realmente in mezzo all’Oceano Pacifico). Esso sconvolge le abitudini di Sirene e Tritoni, generando situazioni e comportamenti inattesi. Le storie di Scilli e Cecilia evolvono in modo simmetrico alla ricerca delle persone giuste nelle quali riporre la propria fiducia. Colpi di scena si susseguono incalzanti in entrambe le vicende, in cui nulla, nemmeno il finale. è dato per scontato, mentre il tema ecologico si intreccia strettamente con l’elemento fantastico. Numero 11 Dunque la tecnologia non influenza solo il modo in cui si scrive un libro, come si diceva in queste pagine qualche numero fa, ma entra spesso direttamente nella sua trama per diventarne essa stessa protagonista. Ma davvero la tecnologia è così presente nelle nostre vite? Ed è davvero così necessario che essa diventi protagonista anche nelle trame dei film e dei romanzi dei nostri giorni? Beh, non è facile rispondere. Qualche tempo fa ho perso il mio smartphone e così son tornato a vivere per qualche giorno senza quella curiosa appendice che ormai da qualche anno riempie costantemente una delle tasche dei miei calzoni. Io non passo le ore al cellulare, non pensavo di essere così vincolato a questo oggetto, eppure devo dire che in quei pochi giorni più di una volta mi sono sentito menomato, tagliato fuori dal mondo ed in difficoltà, per il solo fatto di circolare per strada senza quel piccolo alleato. Numero 11 Romanzi a base di High-Tech Il martello dell’Eden di Ken Follett Mondadori Rivelazioni di Michael Crichton Garzanti Jurassic Park di Michael Crichton Garzanti DM Sarà stato un periodo sfortunato, ma pochi giorni dopo, mi capitò un altro problema in ufficio, che mi ha lasciato senza computer per circa mezza giornata: anche in quel caso mi son subito reso conto di quanto fondamentale sia diventato questo strumento per il mio lavoro. Avrei dovuto scrivere una relazione, e non potevo certo tornare alla carta e alla penna. Rispondere ad alcune e-mail, e ovviamente neanche a parlarne. Consultare dei manuali di componenti elettronici ma anche quelli, ormai, vengono forniti solo su CD-ROM e quindi sono illeggibili senza un computer. Insomma per un attimo ho avuto l’impressione che, senza il mio computer, in quell’ufficio fossi proprio di troppo! Poi, fortunatamente, mi son ricordato di dover partecipare ad una riunione (almeno quella, non virtuale) e così la mia giornata lavorativa ha riacquistato un senso! Comunque, non v’è dubbio che ormai l’high-tech abbia invaso le nostre vite. Qualunwww.danaelibri.it 13 que sia il vostro lavoro, di qualunque cosa vi occupiate, provate per un attimo ad immaginare di doverla fare senza l’utilizzo di oggetti ideati negli ultimi dieci anni… Siete medici? Provate a pensare di dover utilizzare gli strumenti di diagnosi e terapia di dieci o venti anni fa. Siete avvocati? Immaginate di dover tornare a ricercare le sentenze emesse come facevate negli anni ottanta. Architetti? Riprendete in mano i rapidograph e tornate al tecnigrafo… Il personal computer e il telefonino, probabilmente le invenzioni più dirompenti degli ultimi decenni, hanno davvero modificato irreversibilmente le nostre vite, migliorandone probabilmente la qualità. Ma anche i primi coloni dell’Africa hanno radicalmente cambiato le vite di milioni di abitanti di quel continente, facendoli però loro schiavi. La tecnologia ci ha semplificato numerose operazioni noiose e faticose, ma ci ha contemporaneamente trasformati in suoi schiavi, rendendoci praticamente impossibile lo svolgimento della maggior parte delle nostre attività quotidiane senza il suo intervento. Il processo è ormai irreversibile, ed anche se non lo fosse non credo che nessuno di noi vorrebbe tornare indietro, e probabilmente non sarebbe neppure giusto farlo: 14 www.danaelibri.it VELI di Maurizio J. Bruno Filios Editore Romanzo d’azione La tecnologia ha anche aumentato la sicurezza delle nostre auto, ridotto le distanze tra popoli lontani, allungato le nostre aspettative di vita. Forse, come in tutte le cose, non bisogna mai abusare! Evitare di farsi trasportare troppo in là, e di sentirsi al servizio della tecnologia più di quanto essa sia al nostro. Ricordare che stare un giorno senza cellulare, non è poi la fine del mondo! Ed ecco dunque che, alla luce di queste considerazioni, possiamo ritornare alla domanda rimasta ancora senza risposta, se è giusto, cioè, che la tecnologia diventi protagonista della letteratura e del cinema. La mia opinione è che se c’è un’area nella quale l’uomo ha ancora, e credo che avrà sempre, un predominio sulla tecnologia è quello della fantasia. Se dunque nel mondo reale non possiamo fare a meno dell’high-tech, in quello della letteratura abbiamo ancora il coltello dalla parte del manico e possiamo almeno tentare di ricorrere a stratagemmi più intelligenti del banale virus per distruggere il computer nemico, DM Numero 11 516 pag. - Euro: 15,00 ISBN: 88-95518-31-2 Un giovane ingegnere dell’ESA, l’ente spaziale europeo, e una brillante storiografa impegnata in uno stage presso la Biblioteca Vaticana si incontrano nel traffico di una frenetica, ma sempre romantica Roma. Lui è indaffarato a mettere a punto i sistemi ambientali che garantiranno aria e acqua pulita a bordo dello SkyRider, la prima navetta con equipaggio umano destinata a raggiungere Marte, mentre lei è quotidianamente alle prese con la Roma del ’700 e con le malefatte compiute in quel periodo dalla Santa Inquisizione. Due mondi distanti e diversi tra loro come il giorno e la notte che vengono casualmente in contatto proprio alla vigilia di quello che si rivelerà, per entrambi e per motivi diversi, un momento cruciale delle loro vite. A spingerli l’uno verso l’altra, l’ombra di Raimondo di Sangro, settimo Principe di Sansevero, scienziato e alchimista, indiscusso dominatore delle scene Numero 11 nella Napoli borbonica del 1700. Saranno proprio le ricerche di Sandra a condurre entrambi sulle tracce del poliedrico ed affascinante personaggio partenopeo e verso i luoghi che l’hanno visto protagonista. Alla ricerca del bandolo della matassa in un vero rompicapo giudiziario insabbiato fin dal 1751, la storiografa trascinerà anche Sergio nella famosa Cappella dei Sansevero, riportandolo in quella Napoli dove lui ha frequentato l’Università e in altri luoghi della sua Campania, proprio nei giorni in cui il ricercatore scopre che anche lui partirà molto presto con lo SkyRider. In un vortice di avvenimenti, di colpi di scena e di audaci mascalzonate, i due ragazzi riusciranno ad unire le loro forze e a venire a capo di entrambe le faccende, spinti dall’irrefrenabile energia del loro nascente amore e dal loro indomito spirito di veri ricercatori. DM Maurizio J. Bruno è nato a Pinerolo [TO] nel 1964 ma è cresciuto a Nocera Inferiore [SA]. Nel 1991 si laurea a Napoli in ingegneria elettronica e, dopo 15 anni da progettista elettronico in Olivetti, oggi vive e lavora a Rieti, come manager R&D di un’importante azienda di prodotti elettromeccanici. Ideatore e gestore del sito internet Il Rifugio degli Esordienti, storico e indiscusso punto di riferimento per tutti gli scrittori esordienti italiani, e Presidente dell’Associazione DANAE, Bruno è anche autore del thriller tecnologico RALF, dell’avventura spaziale e introspettiva EDEN, e del vademecum per scrittori esordienti IL FILO D’INCHIOSTRO, scritto a quattro mani con la professoressa Piera Rossotti Pogliano. www.danaelibri.it 27 Afonia della pietra di Lina Trezza Edizioni SBC Poesia 106 pag. - Euro: 12,00 ISBN: 978-88-6347-333-9 Lina Trezza è nata a Nocera Inferiore (SA). Laureata in lettere, ha insegnato nelle scuole statali e ha sempre coltivato l’amore per la poesia. Oltre questa, ha pubblicato altre tre sillogi: L’Uomo dell’orto, Pietra su pietra, e Con mani di cristallo. 26 www.danaelibri.it L’Afonia della pietra è il grido disperato senza voce di un cuore che non riesce a farsi sentire, che ha perso il timbro squillante e la baldanza della giovinezza, quando i sogni sono “corde lanciate oltre il dirupo”. In questa poesia sottovoce c’è tutta l’angoscia della condizione umana di fronte alla fine della vita, ci sono i “se” delle cose non fatte e dell’amore non dato, ci sono le dita insanguinate per lo sforzo di rompere il filo spinato che la avvolge. Alla fine di questa vita, “breve come un trasalimento”, c’è la morte, che è desiderio d’oblio (il Lete di classica, pagana memoria!), che è silenzio di voci amiche. Forse, però, oltre quella soglia di tenebra, si intravede la luce di un’alba luminosa. Tra paura e speranza, timore e sete d’infinito, forse camminiamo ver- DM so l’azzurro, verso un infinito di cui abbiamo sete. Dio dov’è in tutto questo? Lo chiamiamo “Padre”, ma ci dispensa pianto, angoscia e morte. Che amore è, questo? Dio resta lontano, inconoscibile. Forse ha perfino bussato alla nostra porta, ma non è stato udito, così ha proseguito. Una parola bisbigliata, intrisa di reminiscenze classiche mai ostentate, questa di Lina Trezza, sovente amara, a tratti assetata di luce, come un cieco che brancola nell’ombra fuligginosa e desidera la luce di una nuova alba. Dobbiamo farci coraggio, accettare di spezzare le catene del ricordo e camminare oltre la soglia. Cosa troveremo, non è dato sapere: vagheremo nella nebbia o riposeremo sotto un’ombra frondosa, finalmente in pace? Numero 11 lasciando l’uomo, e non la tecnologia, protagonisti della storia. E mentre ne parlo, mi torna alla mente HAL9000, il computer dell’astronave di “2001 - Odissea nello spazio” che torna bambino man mano che gli vengono sfilati via, uno ad uno, i suoi moduli di memoria, nei quali è accumulata tutta la sua esperienza. Un magistrale esempio narrativo in cui Arthur C. Clarke, ci mostra come è possibile far in modo che sia la tecnologia del computer a piegarsi alla natura umana e non viceversa. Almeno nel mondo della fantasia… I Libri “High-Tech” nel catalogo DANAE: Partita a scacchi di Laura Naselli Tabula Fati ISBN: 88-87220-88-3 Numero 11 RALF di Maurizio J. Bruno UNI Service ISBN: 88-6178-169-6 DM Polvere di Giacomo Colossi Tabula Fati ISBN: 88-7475-090-0 www.danaelibri.it 15 In prima linea, accanto agli Esordienti Gina Sfera intervista Antrace 848 di Marco Martinelli Sara Simionato della Libreria L e Librerie del circuito DANAE sono la vera forza del nostro progetto. I librai sono la congiunzione tra l’autore, l’Editore e il Lettore, sono loro che possono dare realmente spazio a Libri che la grande distribuzione ignora. Ma la vita dei Librai è diventata dura, soprattutto da quando si è ingigantito il fenomeno delle grandi librerie, trasformate sempre più in veri e propri centri commerciali, senza anima e senza lode. Su questi e altri temi abbiamo intervistato Sara Simionato, una dei soci della Libreria In der Tat, che fa parte da tempo del circuito DANAE Ciao Sara, raccontaci della tua La libreria In Der Tat ha sede a Trieste, in via Diaz, 22 esperienza di libraia. Innanzitutto il nome... Il nome… sapeste quante “difficoltà” mi ha creato questo nome! intaltal, intartrat, inpdap, taratatat… non è certo facile da cogliere al primo ascolto, ma se non altro poi non si dimentica facilmente. Il nome lo scelsero all'epoca i soci fondatori (io, allora, avevo solo 15 anni, era un po’ presto per me), ispirandosi al concetto hegeliano di cultura come qualcosa non di statico ma “in der tat”, in continuo mutamento, in divenire. Per caso, lo ammetto. Cercavo, per un cliente, dei libri di un “Autrice DANAE”, e così mi sono imbattuta nel progetto. È piaciuto subito, sia a me che ai miei colleghi, ed eccoci qui! Parlaci di questa esperienza, perché hai creduto e credi in questo progetto? Diversamente da quanto accadeva fino a non molti anni fa, in teoria oggi chiunque può diventare uno scrittore, i mezzi e le possibilità sono a portata di molti, se non di tutti. Ma sappiamo bene che ad un Libro non basta essere scritto: vuole anche essere letto! Oggi troppi Editori accettano di pubblicare, magari a pagamento, ma non credono davvero nel progetto, e non investono nella sua promozione. I grandi Editori poi generalmente puntano su nomi noti o tematiche “trendy” (eh sì, anche i libri hanno le loro mode, per quanto bizzarro possa sembrare). Tutto questo per dire che, quando invece incontri un progetto come quello di DANAE, inevitabilmente ne risulti affascinato e dici... perché no? Come hai conosciuto l’iniziativa DANAE ? 16 www.danaelibri.it DM “Ad un Libro non basta essere scritto: vuole anche essere letto!” Numero 11 Edizioni Book Sprint Racconti 256 pag. - Euro: 15,50 ISBN: 978-88-6742-826-7 L’Uomo è prigioniero delle proprie nefandezze, dei propri errori e soprattutto della sua mancanza di libertà. È smarrito, l’Uomo. Marco Martinelli sottopone l’esistenza umana a una riflessione critica, fredda, ma al contempo umanamente meravigliosa, dove la descrizione delle sensazioni, degli stati d’animo suggella la bellezza della vita se riscoperta nella sua autenticità. L’esistenza è pericolosa, è psicologicamente devastante, l’Uomo è immorale, è disorientato, è colpevole perché vive miseramente un’esistenza prevaricatrice dei Suoi stessi pensieri. L’essenza di ciascun individuo è annullata; l’Uomo indossa una maschera che lo priva di espressività, di emozioni perché gli manca la libertà. Solo la coscienza che è anche Numero 11 responsabilità permetterà all’individuo di riscattarsi. L’autore accompagna il lettore lungo il labirinto dell’esistenza umana e lo vuole “costringere” a riflettere perché solo così è possibile non perdersi. Per descrivere questo faticoso e avvincente viaggio vengono utilizzate parole dure, concetti forti. Martinelli è inesorabilmente provocatorio. L’autore non vuole suggerire, sussurrare, ma gridare che l’Uomo per vivere e non sopravvivere deve darsi un’identità perché solo in questo modo può rimuovere il peso dell’inquietudine che annulla mente e cuore. Recensione di Consuelo Taccani DM Marco Martinelli è nato a Terni nel 1942, mentre vive e opera a Perugia. In giovane età il suo estro è rivolto all’attività scultorea, che viene riconosciuta e da cui riceve gratificazioni. L’iter letterario inizia con “I Pensieri Che Tutti” (poesie-Edizioni la Stampa-Roma) e prosegue con la pubblicazione in antologia di “L’Autore” (poesieFirenze Libri). Nel 2008 pubblica il saggio “Clava e il seguito” ( Edimond srlCittà di Castello-PG) anch'esso presente in questo catalogo, e nel 2011 pubblica il saggio “Come l’ape al fiore” (Edizioni Il Molo-Massarosa-LU) L'ultima sua opera è proprio la raccolta di racconti "Antrace 848", ma l’Autore sta già lavorando a nuove opere di narrativa. www.danaelibri.it 25 Sara Simionato - In prima linea, accanto agli Esordienti Quando Arbitro Fischia di Andrea Friggeri & Alessandro Bassi Edizioni Damster Romanzo 172 pag. - Euro: 13,00 ISBN: 978-88-9541-298-6 Alessandro Bassi & Andrea Friggeri nascono entrambi nel 1973 e vivono a Reggio Emilia. Quarantenni appassionati di dolci vizi come donne, cioccolato e maiale, si dilettano a scrivere insieme. Alessandro Bassi ha pubblicato il saggio storico Il Football dei Pionieri (Bradipolibri Editore) mentre insieme hanno pubblicato i romanzi Nuèter Forever e Mi Fidavo di Te rispettivamente nel 2007 e nel 2010. Quando Arbitro fischia... è dunque il loro terzo romanzo. 24 www.danaelibri.it Titolo originale, che fa pensare che Arbitro deve essere qualcuno che fa qualcosa di eccezionale. Ed è proprio così. Arbitro è un ignoto e risoluto giustiziere; misteriosamente colpisce coi propri atti vandalici la vita tranquilla di Colpacato, capoluogo della Val Placida. I fatti criminosi si susseguono e cominciano a trovare ammirazione tra alcuni abitanti; infatti, un gruppo di loro sostiene con vivace e convinta solidarietà l’opera di Arbitro perché emerge la necessità di cambiare il modo di convivere. L’indolenza culturale opprime e solo il fischio di Arbitro impone rigore e tempestività, nel tentativo di scuotere le coscienze perché solo risvegliandole si alimenta il senso di giustizia e di reciproco rispetto. Il maresciallo Oscar con le proprie pagine di diario e la giornalista Ilaria con le proprie e-mail e articoli di giornale si insinuano nell’alternanza di documenti rispettivamente nel tenta- DM tivo di sfidare l’illegalità e di affermare il successo professionale. Alessandro Bassi e Andrea Friggeri ci propongono una storia “brutalmente” moderna, a tratti quasi impudente, una storia che appartiene a tutti, dove una sottile vena sarcastica attraversa i contenuti attuali e spicci e scolpisce il linguaggio virtuale e divertente. Schiettezza, realtà, verità, anche umorismo sono gli ingredienti di una storia inevitabilmente “nostra”, che colpisce e invade la coscienza di tutti e al termine della quale il lettore non può esimersi dal chiedere: come è possibile convivere nell’immoralità? La passività diventa lo specchio di una vita egoista, disordinata e irrispettosa. Recensione di Consuelo Taccani Numero 11 Ma quanto è difficile proporre Autori Esordienti o poco noti al grande pubblico? Molto, soprattutto per quanto riguarda la narrativa e la poesia, soprattutto quando pure la casa editrice non è molto conosciuta. “E poi ci sono le presentazioni con gli Autori stessi: uno strumento sempre molto utile per far conoscere gli Scrittori “Non Ancora Famosi…” E quindi, tu come ti poni dinanzi a questa difficoltà? Cerco sempre di dare spazio, nelle vetrine e negli espositori, anche ai testi e agli autori meno noti. Quando è il caso, cerco sempre di consigliarli o almeno “farli notare” ai clienti più adatti. E poi ci sono le presentazioni con gli Autori stessi: uno strumento sempre molto utile per far conoscere gli Scrittori “Non Ancora Famosi…” Qual è il tuo rapporto con i tuoi Lettori/Clienti? Secondo te hanno ancora bisogno del Libraio come guida? Si affidano ai suoi consigli? Abbiamo, come credo tutti i colleghi Librai del mondo, diverse tipologie di clienti: da chi vive nel quartiere, agli studenti della vicina facoltà di Lettere, ai molti che vengono da noi perché “questo Libro proprio non lo trovo da nessun altra parte”. Negli anni poi si creano anche rapporti di conoscenza personale, quando non di amicizia, e allora le persone passano anche solo per un saluto o per comunicarti la loro impressione sull'ultimo Libro letto. Io credo che del Libraio (o della Libraia ☺) ci sia ancora bisogno, eccome; non tanto per avere delle informazioni in più su questo o quel Libro, visto che oggi questi dati sono molto più facilmente raggiungibili da tutti grazie ad internet, quanto piuttosto proprio per orientarsi in questo “mare magnum” di dati e di pubblicazioni., che diventa esso stesso motivo di La Libreria In der Tat si trova a Trieste, nel centro della città. Non è una libreria come tante. In der Tat è una libreria che dedica molto spazio a giovani Autori e Editori, perché crede nella cultura che “si muove”. È per questo che nella Libreria In der Tat troviamo settori dedicati a certe categorie sociali, ed è per lo stesso motivo che viene dedicata un’attenzione particolare alla Letteratura femminile e LGBT. Sara Simionato è una dei soci della cooperativa che la gestisce, e abbiamo chiesto proprio a lei di raccontarci di questa Libreria, che da qualche tempo ha aderito al circuito DANAE Numero 11 DM www.danaelibri.it 17 Sara Simionato - In prima linea, accanto agli Esordienti L’Intima Essenza disorientamento per i Lettori. Spesso, oltre al singolo consiglio, ci ritroviamo a compilare per i nostri Lettori vere e proprie bibliografie... di Andrea Tavernati Edizioni EEE-Book Poesia Qual è dunque oggi la sfida più grande nel lavoro di un Libraio? Qual è il suo valore aggiunto? Quello del Libraio è un mestiere nobile e antico, ma è un mestiere che sta scomparendo. Certo, di Librerie ce ne sono tante, ma molte si orientano ormai verso il modello fast-food, quello della grande catena di distribuzione: in vetrina gli ultimi best-seller e dietro al banco ragazzi “di bella presenza” ma di scarsa competenza, con contratti da sei mesi, che nessuno forma e che, inevitabilmente, sono più che altro dei commessi o cassieri e non certo dei veri Librai. E non lo dico certo con mancanza di rispetto verso questi ragazzi: nessuno “nasce imparato”, e di sicuro non è colpa loro se non hanno una adeguata formazione alle spalle. Io ho avuto la fortuna di trovare nella mia Libreria dei colleghi esperti, che hanno investito tempo ed energie a insegnarmi il mestiere; ci ho messo molto tempo e, ancora oggi, dopo quasi dieci anni, sento che ho ancora molta di strada da fare... E come dovrebbe coglierla, un Libraio, questa sfida? 188 pag. - Euro: 12,00 ISBN: 978-88-6690-143-3 E adesso, ti va di lasciarci con saluto o un augurio a DANAE Magazine e a tutti coloro che, Lettori compresi, che ancora credono nel libro? Che dire? Semplicemente lunga vita e prosperità alla vostra, nostra iniziativa! Questa è davvero una bella domanda, e in questi tempi di crisi non è facile dare una risposta. Io ritengo che la strada sia quella di offrire qualità e competenza, ma soprattutto disponibilità di tempo e di ascolto. Bisogna continuare a crederci, nonostante tutto. 18 www.danaelibri.it DM “Certo, di Librerie ce ne sono tante, ma molte si orientano ormai verso il modello fastfood, quello della grande catena di distribuzione” Numero 11 Se togli tutto il superfluo, l’inutile e il secondario che occupa la tua vita. Se togli quello che hai, quello che fai e che devi fare, ciò che è legato alle abitudini e alle necessità sociali, ciò che ubbidisce alle leggi, ciò che hai ereditato dai padri, ciò che ti impone il gruppo, ciò in cui hai scelto di credere, ciò che dipende dagli affetti, ciò che ti fa piacere e che hai imparato ad amare o ad odiare, ciò che rifiuti e ciò che accetti. Se togli tutto questo, rimane qualcosa? Questo qualcosa si può esprimere in parole? L’Intima Essenza è la disciplina e l’esito di questa ricerca. Non è un semplice agglomerato di haiku, ma un percorso conoscitivo attraverso la forma poetica più precisa: recuperare l’essenza della parola attraverso una scelta di asciuttezza Numero 11 e concentrazione. È stata una sfida e una battaglia. Alla fine il libro si è imposto sull’autore. La scoperta dell’intima essenza interiore l’ha sorpreso quanto lo sperimentare quella della parola. Ci sono tre parti: Labirinto rappresenta la presa di coscienza del reale attraverso la poesia e il linguaggio. Mandala rappresenta l’immersione vera e propria nell’intima essenza, lasciandosi alle spalle l’esteriorità del reale. E’ il centro, in tutti i sensi, del libro e a sua volta ha un centro ove prevale il vuoto. Ritorno è una risalita, un ritorno al reale che, dopo l’esperienza di Mandala, viene rivissuto in un modo nuovo, più distaccato e sereno, ma con una maggiore consapevolezza del sé. DM Andrea Tavernati è nato a Pavia nel 1960. Laureato in lettere e diplomato in archivistica, ha lavorato nella scuola pubblica e poi come creativo pubblicitario. Cosa che fa tuttora. E’ sposato e ha due figlie. Malato di scrittura fin dall’adolescenza, a 16 anni ha cominciato a scrivere un romanzo fiume. Quando, quattro anni dopo, l’ha concluso e riletto, ha deciso di sotterrarlo in giardino. Ma il vizio è rimasto. www.danaelibri.it 23 “Associazioni come le nostre hanno il dovere di unirsi, per il bene comune” Letteratura, e più nello specifico, dalla collaborazione tra le nostre due Associazioni? Un lavoro di squadra, che possa permettere a noi di farci conoscere anche fuori Campania e a voi di essere più presenti nel nostro specifico territorio. Inoltre, noi ribadiamo la nostra disponibilità a letture per presentazione di libri, almeno per quanto riguarda le nostre aree geografiche, e siamo anche disponibili a mettere in scena spettacoli teatrali di autori esordienti. Siamo convinti che iniziative come le nostre possano contare solo sulle proprie forze, sulla sinergia e sulla solidarietà. Ecco perché associazioni come le nostre, non “sponsorizzate” da nessuno, hanno addirit- tura il dovere di unirsi per il bene comune A questo punto, Francesca, ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato, e anche per aver accettato di percorrere con noi questo tratto di strada. Adesso, come facciamo sempre in coda alle nostre interviste, ti lasciamo lo spazio per lanciare un tuo messaggio, un tuo consiglio personale e professionale ai lettori di questa rivista ed anche ai Soci della nostra Associazione: Scrittori, Editori e Librai: Il mio messaggio è molto semplice e diretto: Non permette mai a nessuno di affossare le vostre passioni; non è importante raggiungere il traguardo, ma il modo come si corre verso di esso. Forse noi non diventeremo mai attori affermati, e voi non diventerete mai scrittori famosi, ma il bagaglio emozionale che si vive durante la corsa è lo stesso di chi ci riesce, e per questo vale comunque la pena di viverlo. Alimentate le vostre passioni con ogni mezzo e non date mai ascolto a chi vi dice che state solo perdendo tempo. Chi lo dice o non sa cosa significhi avere una passione che ti accende il cuore, o non ha avuto il coraggio di vivere la sua fino in fondo. E probabilmente è proprio per questo che adesso deve trovare una giustificazione alla sua codardia, frustrando anche le vostre speranze e denigrando il vostro impegno. Ci trovate al Teatro dell'Oratorio S. Domenico Savio, in via F. Ricco 89 Nocera Inferiore (SA) www.laquartascena.it [email protected] 22 www.danaelibri.it DM Numero 11 LA QUARTA SCENA... la prima passione compagnia non c’è rivalità, ma la stessa cosa non posso dire di altre compagnie amatoriali. Noi recitiamo per il piacere di recitare e perché da anni, insieme all’associazione Oratorio San Domenico Savio, con cui lavoriamo in maniera sinergica, vogliamo creare un punto di riferimento sul territorio per persone di tutte le età, che in qualche modo vogliono dare sfogo alla loro vena artistica. Cosa pensi che possa nascere, di buono, dalla sinergia tra Teatro e Maria Rita Di Mattia intervista FRANCESCA BRUNO Correre, correre, correre… Nella società dei nostri giorni, siamo tutti presi da mille impegni e mille incombenze e abbiamo tutti sempre poco, troppo poco tempo libero a nostra disposizione. Lavoro, famiglia, riunioni di condominio, doveri sociali e mille altre faccende riempiono implacabilmente le ore delle nostre frenetiche giornate al punto da farci spesso rimpiangere che queste non siano di quarantotto, o almeno trentasei ore, invece delle classiche, inesorabili ventiquattro. Eppure, quando la passione ci travolge, il tempo per soddisfarla sappiamo dove e come trovarlo. È esattamente questo lo spirito che accomuna i componenti della compagnia teatrale LA QUARTA SCENA che da diversi anni è diventata una delle espressioni culturali più seguite nella provincia di Salerno. Studenti, professionisti, casalinghe, imprenditori, persone dalla provenienza più varia, ma tutte unite dalla comune e profonda passione per il Teatro, si sono infatti ritrovate in questa piccola ma dinamica compagnia che, sfruttando anche la sinergia con la locale Associazione Oratorio San Domenico Savio, ha rimesso in moto un piccolo teatro e ne è diventata compagnia stabile, organizzandovi interessanti stagioni teatrali, e mettendo parallelamente in pista anche una serie di altre iniziative, come Laboratori Teatrali e incontri con gli studenti delle scuole locali, per avvicinare al teatro anche i più giovani, in una terra che non è mai stata troppo tenera e fertile per iniziative così marcatamente culturali e senza scopi di lucro. E poiché quando si tratta di mettere la cultura al centro dei propri interessi DANAE non si tira mai indietro, per questo numero di DM abbiamo deciso di gemellarci proprio con questa compagnia teatrale, convinti che tra Letteratura d’Esordio e Teatro Amatoriale possa esserci più di un punto di contatto. È quindi con piacere che vi proponiamo l’intervista al presidente de LA QUARTA SCENA, l’ingegnera Francesca Bruno. C iao Francesca. Tu e la tua compagnia avete scelto di fare teatro in una terra che, pur alle prese con tanti problemi sociali ed economici, oggi esasperati anche dalla crisi, non ha mai dimenticato il mito di Eduardo e degli Scarpetta. Non è vi è sembrata un’impresa ardua, se non addirittura irriverente, nei confronti di questi mostri sacri? efficace per poter far rinascere poco alla volta la cultura del teatro in una terra dove, per molto tempo, non è esistito neanche un teatro comunale. E, in effetti, la risposta del pubblico è stata notevole. Ho assistito personalmente ad alcune delle vostre rappresentazioni e la sala era sempre piena. Sorprende anche voi questa accoglienza? O, in fondo, ve lo aspettavate? Vedo che cominci subito con le domande difIn realtà, sei stata fortunata! Purtroppo non è ficili! Non è facile rispondere a questa domansempre così. Anzi lo spirito della nostra rasseda, i nomi che hai citato sono l’emblema, insieme a Viviani e Di Maio, del teatro napolegna è molto simile a quello di DANAE, nel tano. Interpretare una loro opera è sempre senso che la rassegna serve a far conoscere al difficile, perché nella mente dello spettatore pubblico altre compagnie al di là di quella c’è sempre il ricordo di quella che hanno visto nella quale recita il parente di turno. Il mesrecitata da qualcuno di questi mostri sacri. In saggio che noi diamo alle compagnie è quello particolare, quelle di Eduardo sono complicadi pubblicizzare l’intera rassegna e non solo lo tissime, soprattutto per la parte del protagospettacolo della loro specifica serata ma, conista. Eduardo scriveva per se stesso, e i suoi me puoi immaginare, questo non sempre suctempi sulla scena sono solo e soltanto i suoi, cede. Qualche tempo fa, abbiamo avuto una perché cadenzati da una mimica facciale irrisplendida compagnia di Napoli, secondo me petibile. Il rovescio della medaglia sta nel la più brava di quella rassegna, per recitaziofatto che rappresentare queste commedie ne, costumi e scenografie, ed in sala avevamo porta gente a teatro e crediamo sia un modo solo 30 persone, che in un teatro da 220 poNumero 11 DM www.danaelibri.it 19 per questo numero di DM nasce dalla convinzione che teatro e letteratura siano solo due volti della stessa cultura, due facce della stessa medaglia. Tu cosa ne pensi? Tu e i tuoi colleghi di compagnia che rapporto avete con i Libri e con la lettura. Ci siamo illusi nel pensare che in un ambiente come questo si legga più che in altri? sti, sembrano ancora di meno. Ma ovviamente noi non ci arrendiamo! Teatro napoletano, commedia degli equivoci, ma anche teatro impegnato. Le vostre stagioni sono sempre molto ricche e variegate. È una scelta pensata, per accontentare tutti i palati, oppure si tratta di una decisione obbligata, legata, per così dire, a quel che passa il convento? La nostra rassegna da alcuni anni seleziona le compagnie mediante un bando ad invito, dove oltre ai requisiti burocratici necessari per poter salire su di un palco, richiede che l’opera messa in scena sia di un autore riconosciuto. Questa scelta nasce sempre dall’idea che proporre uno spettacolo “noto” possa attrarre più pubblico. Una giuria qualificata valuta poi tutte le compagnie che partecipano alla rassegna. Un altro punto di contatto con la selezione che anche voi fate per l’ammissione dei Libri nel vostro catalogo. Quello che colpisce della vostra iniziativa è proprio la passione col la quale i soci dell’associazione si sono “Il teatro è un piccolo mondo all’interno del nostro mondo, dove ognuno può trovare la propria dimensione” gettati nell’iniziativa: non solo attori con la voglia di apparire su un palcoscenico, ma anche tanti che preferiscono, con piacere, rimanere dietro le quinte a curare le scenografie, i costumi o le luci. Tutti si impegnano al massimo rubando le ore, i minuti, ai propri impegni personali per dedicarli al Teatro... Come si spiega questo spirito di abnegazione? La passione per il teatro pervade davvero in maniera genetica chi abita queste terre, oppure siete stati bravi voi ad accendere una brace che covava sotto la cenere? Io dico sempre che il teatro è un piccolo mondo all’interno del nostro mondo, dove 20 www.danaelibri.it ognuno può trovare la propria dimensione. Fare teatro non significa solo recitare, c’è tutto un lavoro dietro le quinte che non si può neanche immaginare, se non lo si vive almeno una volta. Questo già per la realizzazione di un singolo spettacolo, se aggiungi che noi curiamo un’intera rassegna e organizziamo corsi teatrali per adulti e bambini, puoi immaginare quanto lavoro c’è dietro. A volte io dico scherzosamente che faccio l’ingegnere a tempo perso mentre dirigo un’iniziativa no-profit come prima attività! Dunque, con le vostre iniziative sul territorio, avete provato a coinvolgere anche i bambini e gli studenti delle scuole. Come stata l’accoglienza dei ragazzi, dei loro insegnanti e dei genitori? Su questo, ci stiamo ancora lavorando. Per ora, diciamo che c’è un gap. Per nostra scelta la compagnia organizza corsi di teatro per bambini e per adulti, finalizzati all’entrata dei neo attori all’interno della compagnia. Lo scorso anno il corso per bambini è stato un successo: dieci bambini e ce ne sarebbero stati anche altri, ma purtroppo non abbiamo potuto accettarli perché siamo solo in due a tenere il laboratorio, io e Roberta Belli, e più di dieci bambini su di un palco non possono essere seguiti da due sole persone; nello stesso tempo, però, il laboratorio dedicato agli adulti è andato quasi deserto. Quest’anno staremo a vedere, per ora è troppo presto per tirare le somme, abbiamo i bambini dello scorso anno e per noi è già un gran successo, perché crediamo che bisogna lavorare su di loro per raggiungere risultati nel tempo. La nostra scelta di gemellarci con voi DM Numero 11 No, non è del tutto un’illusione! Io e molti dei ragazzi leggiamo molto e non solo copioni teatrali: spesso ci capita di leggere brani e poesie, sia per studio della dizione che per delle vere e proprie presentazioni. Ad esempio quando ci chiamano per leggere brani per la presentazione di un libro, anche se generalmente i brani ci vengono forniti dall’autore stesso, una scorsa a libro la dobbiamo dare, altrimenti l’interpretazione del singolo brano potrebbe essere non esatta. Personalmente cerco di leggere anche fuori da questi ambiti, ma di tempo me ne resta davvero poco. Per fortuna, recupero in estate. E qual è il vostro rapporto specifico con la Letteratura Italiana d’Esordio: Il fatto di essere anche voi degli Esordienti vi consente di dare un credito maggiore di altri agli Scrittori Non Ancora Famosi (come ci piace chiamare i nostri Soci Autori), o cedete immancabilmente anche voi al fascino del nome noto e delle campagne pubblicitarie delle major dell’editoria italiana? Siamo convinti come voi che tra gli “amatoriali” si nascondano dei veri talenti e sappiamo bene che la mancata pubblicità costituisce uno scoglio spesso insormontabile. Io stessa ho letto diverse cose della vostra biblioteca. In particolare mi è piaciuto molto Il gioco delle nuvole di Silvana Sonno. Numero 11 Credo dunque che chi ama leggere non debba limitarsi solo al libro di Autore perché “amatoriale” non è affatto sinonimo di qualità scadente. Ma Attori Amatoriali e Scrittori Esordienti hanno anche qualche altra cosa in comune, secondo me: molti di loro pensano di essere dei talenti incompresi e sognano un futuro di successi e soddisfazioni, ma quelli davvero bravi sono pochi e, per molti altri, scrivere o recitare non può che restare un piacevole e costruttivo passatempo. A chi coordina iniziative come le nostre spetta anche l’ingrato compito di riportare i nostri affiliati coi piedi per terra e ridimensionare, quando serve, i sogni di gloria, senza ferire l’amor proprio di quelli che, spesso, sono anche nostri amici. Qual è la tua esperienza personale in proposito? Non è facile, ma anche noi abbiamo delle regole abbastanza ferree e ogni anno capita di perdere qualcuno, e di acquistare in compenso qualche altro: Fortunatamente nella DM www.danaelibri.it 21