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quanto guadagna uno scrittore esordiente
QUANTO GUADAGNA UNO SCRITTORE ESORDIENTE, EMERGENTE ED AFFERMATO? ECCO TUTTA LA VERITA’ SUI COSTI E SUI GUADAGNI DEL SISTEMA EDITORIALE Siete scrittori per finta o per professione? Ed in quanto professionisti (per quelli che si ritengono tali) quanto pensate di dover essere pagati per un servizio reso in questo caso di opera valida per la commercializzazione e che soprattutto viene venduta? Iniziamo con il dire che ci sono troppi editori liberi. Alcuni dovrebbero arrestarli per truffa agli scrittori ma purtroppo non essendoci regolamentazioni per questa categoria troviamo addirittura tantissime tipografie che inseriscono nel loro statuto societario, a gratis, la dicitura di poter anche pubblicare libri per conto proprio. Ed ecco che hanno trovato il modo di smaltire le balle di carta da stampare, che altrimenti marcirebbero nel loro magazzino. Ovviamente da queste categorie di sedicenti case editrici lo scrittore non si può attendere nulla se non dopo aver pagato (e tanto) poche copie del proprio libro neanche tanto bene stampato e graficamente allestito. Ma tanti scrittori per finta si allietano e si sentono realizzati cosi e quindi se a loro fa piacere contribuire a far arricchire un mercato illusorio del genere, che lo facciano pure. Noi invece, apriamo bene gli occhi da tutto questo, un pò come quando per strada facciamo attenzione a non calpestare i rifiuti organici. Senza offesa per nessuno si intende….. Per gli scrittori invece seri, quelli che non si auto pubblicano a pagamento e non contribuiscono per mancanza di pazienza e disciplina ed un briciolo di amor proprio ad ingrassare le tasche di quegli “editori” anch’essi per finta, di seguito spieghiamo quanto dovrebbero percepire dalle case editrici serie per i loro lavori pubblicati e venduti. Iniziamo con il dire che solitamente una casa editrice seria offre ad un proprio autore un margine di guadagno che si aggira mediamente sul 10% del prezzo di copertina fino allo step delle diecimila copie vendute. Oltre queste vendite, all’autore spetta un guadagno maggiore sui proventi di ogni singola copia venduta in più. Gli accordi, previsti ed inclusi a priori inerenti questo aspetto, in un contratto serio che si stipula tra l’editore e l’autore dell’opera all’atto della decisione di pubblicarlo, possono essere molteplici. Dipendono da più aspetti. Come in tutte le cose che riguardano una produzione, più si produce e più si abbassano i costi della produzione stessa, quindi, più aumentano i margini di guadagno per tutti gli attori principali protagonisti della commercializzazione del prodotto. L’autore del libro, in questo caso, in primis. Diciamo, ragionevolmente, che un libro venduto in centomila copie a quindici euro a copia, debba fruttare al suo autore almeno tra i centocinquantamila ed i duecentomila euro (se parliamo della valuta maggiore europea. Questo tra l’altro è quanto riserva ad esempio la nostra partner, la DP Communications Corporation, contrattualmente agli autori). Se arriviamo poi a parlare di milioni di copie, l’autore del fortunato libro potrà ben considerarsi libero di vivere di rendita per il resto o quasi della propria vita. Per capire meglio cosa ruota attorno all’universo editoriale è bene considerare le varie spese alle quali gli editori seri, quelli veri per intenderci e non quelli finti, vanno incontro nella pubblicazione di un testo. Nel momento in cui un editore decide di pubblicare un libro, egli deve prevedere questi costi: 1) L’editing finale dell’intero testo svolto da professionisti del settore. (Solitamente il servizio precedente a questo inerente la valutazione e la revisione del manoscritto è a spese dell’autore. Nessun editore svolgerà questo servizio gratis per poi rischiare che il vostro libro una volta corretto e reso pubblicabile lo andiate a proporre ad altri. Quindi: SE VI VENISSE RICHIESTO UN PAGAMENTO PER UN SERVIZIO DI VALUTAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA VOSTRA OPERA ORIENTATA SERIAMENTE A CERCARLA DI RENDERE PUBBLICABILE, RIPETIAMO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER TALE SERVIZIO, NON SCANDALIZZATEVI O SENTITEVI TRUFFATI O PEGGIO CORRETE A DIFFAMARE IL POVERO EDITORE SU INTERNET CHE NULLA AVRA’ FATTO SE NON PRETENDERE IL MINIMO PREVISTO IN OGNI INIZIALE FASE DI COLLABORAZIONE TRA POTENZIALI AUTORI E CASE EDITRICI. DIVERSAMENTE, QUALORA DOVESTE RICEVERE RICHIESTE DI PAGAMENTO PER TUTTE LE VOCI SEGUENTI CHE LEGGERETE DI SEGUITO, FERMATE I LAVORI E RIVOLGETEVI AD ALTRE CASE EDITRICI.) 2) Le spese del codice ISBN e dei bollini SIAE da eventualmente incollare ad ogni singola copia stampata, manualmente. 3) La realizzazione grafica del testo e dell’impaginato finale dell’opera. Non tutte le opere pubblicate sono romanzi o racconti. Consideriamo anche quei libri che contengono fotografie a colori che rende i costi molto elevati anche di stampa. 4) La stampa del libro. Una tiratura di stampa contenuta in poche centinaia di copie, prevede una spesa alta di realizzazione e di rifinitura. 5) La rifinitura del libro. Ovvero la l’assemblaggio del corpo dell’opera alla sua copertina. Procedimento delicato e costoso. 6) Il confezionamento dei libri all’interno di imballaggi adeguati ed il successivo stoccaggio delle confezioni in un magazzino adeguato e termo sorvegliato. 7) La consegna dei libri al distributore nazionale che provvede a farli arrivare sugli scaffali delle librerie, cartolerie, edicole, supermercati, biblioteche ecc ecc attraverso l’utilizzo anche di altri distributori regionali o provinciali. Quindi altre spese in più. 8) La percentuale che varia tra il 10% ed il 20% sul prezzo di copertina da riservare ai librai e comunque a tutti quegli esercizi commerciali che esporranno e venderanno il libro. 9) Le spese grafiche e stampa dei gadget o dei stand cartonati da inviare ai negozi per reclamare l’uscita del libro ed anche essi da dare ai distributori con aggravio ulteriore di spese. Per non parlare che le librerie non esporranno gratuitamente tali cartonati e gadget…. 10) Poi, nel malaugurato, ma ricorrente caso, in cui vi siano dei resi, alla scadenza del tempo concordato della giacenza dei libri presso le strutture commerciali che le hanno esposte per qualche settimana o qualche mese, si vanno ad aggiungere altre spese di riconsegna delle stampe all’editore da parte dei distributori. 11) L’invenduto dovrà poi essere in qualche modo smaltito. Solitamente viene rivenduto in stock ad una cifra pari per ogni copia mediamente neanche sufficiente a coprire le originali spese in media di realizzazione. Non abbiamo considerato altre voci come ad esempio quelle inerenti ad altre diverse forme di veicolazione pubblicitaria del prodotto editoriale sui media più o meno grandi. Non abbiamo considerato inoltre se il testo viene tradotto in altre lingue. Questo servizio è molto costoso e può essere svolto solo da professionisti esperti non solo nella lingua estera in cui operano per l’editoria ma devono essere esperti anche di letteratura. E se viene tradotto in altre lingue si presume che debba essere poi inviato all’estero ed anche li commercializzato. Solitamente per questo però l’editore si appoggia e stringe strategie commerciali con altri colleghi imprenditori editoriali della nazione a cui rivolge il proprio interesse di espansione. Come vedete ecco il perché un editore serio non può permettersi di garantire ad un suo autore introiti sul venduto maggiori di quelli che inizialmente vi abbiamo prospettato. Sia nel caso di poche copie vendute ma anche si trattasse di un best seller o di un long seller. Se calcoliamo poi che gli editori seri in Italia, oltre che dalla concorrenza degli editori finti sono ombrati anche da quei pochi e onnipresenti giganti della editoria di casa nostra che controllano ed hanno il monopolio di tutte le realizzazioni editoriali più importanti e possono permettersi risonanza pubblica, potere di distribuzione e commercializzazione senza timore in questo di concorrenza praticamente ovunque nella nostra nazione, comprendiamo bene che il mestiere dell’editore per bene e che vuole comunque fare il suo lavoro con onestà d’animo e di intenti, è sempre sull’orlo del fallimento in ogni momento dell’anno. Detto tutto questo, cari scrittori, se l’editore a cui vi siete rivolti ha abbracciato con entusiasmo l’idea di pubblicare il vostro libro e nulla pretende da voi in cambio se non quello che ha imposto come servizio a pagamento nella fase precedente della valutazione, revisione e valorizzazione del vostro manoscritto (lavoro per il quale un editore si affida a professionisti suoi fidati che oltre a giudicare e studiare l’opera la valutano per la pubblicazione e se la ritengono idonea la rendono anche pubblicabile per l’editing finale) dimostratevi flessibili sulle condizioni contrattuali che con lui siglerete riguardo le vostre spettanze. Siate certi, che se il vostro libro venderà molte copie sarà tutto interesse dell’editore mantenervi nella propria scuderia editoriale il più a lungo possibile. Solitamente, se il vostro primo libro avrà venduto bene, l’editore vi potrà anche anticipare una somma rispettabile come acconto su quello che pubblicherete in futuro ancora per lui. Quindi, ora mettetevi al lavoro e terminate il vostro manoscritto vincente! E se non lo avete ancora iniziato scegliete a quale categoria appartenete: a quella degli scrittori per finta o a quelli seri e dei futuri autori affermati? Se siete di quelli seri, mettetevi subito al lavoro! SNews! per diventare scrittori pubblicati e autori affermati. Passate parola!