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La pianificazione del territorio nei Comuni - vlp
Giugno 2006 La pianificazione del territorio nei Comuni Impressum La pianificazione del territorio nei Comuni Autori: Rudolf Muggli, avvocato, Berna Fabio Giacomazzi, architetto-pianificatore, Locarno Traduzione: Simona Brovelli, S. Nazzaro Coordinazione per il Ticino: Katia Balemi, geografa, SST, Bellinzona Giancarlo Ré, ingegnere, Presidente ASPAN-TI, Lugano Coordinazione generale: Tania Vuille, lic. iur., VLP-ASPAN, Berna Madeleine Ramseyer, fotografa, VLP-ASPAN, Berna La presente pubblicazione è stata elaborata in collaborazione con l’ASPAN-TI, con la Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità e con la Sezione dello sviluppo territoriale del Dipartimento del territorio del Cantone Ticino. Il presente opuscolo è edito dall’Associazione svizzera per la pianificazione nazionale VLP-ASPAN, un’associazione di pubblica utilità specializzata nel settore della pianificazione del territorio. Essa riunisce soprattutto i Cantoni, i Comuni e gli esperti del ramo e persegue lo scopo di diffondere informazioni e nozioni utili sui compiti e sull’utilità di un’oculata pianificazione del territorio. Maggiori informazioni sono ottenibili ai seguenti indirizzi: Associazione Svizzera per la pianificazione nazionale VLP-ASPAN Seilerstrasse 22, 3011 Berna Tel. +41 (0)31 380 76 76 Fax +41 (0)31 380 76 77 [email protected] www.vlp-aspan.ch © VLP-ASPAN. Indice Prefazione.............................................................................4 La pianificazione del territorio nei Comuni ...........................6 Particolarità del territorio svizzero .........................................7 Scopi e principi della pianificazione territoriale .....................8 Confederazione, Cantoni e Comuni lavorano assieme .........9 Principali compiti della pianificazione territoriale nei Comuni ........................................................................10 La pianificazione del territorio nel Cantone Ticino................11 Particolarità del territorio cantonale.....................................12 Compiti, strumenti e contenuti della pianificazione a livello cantonale .........................................14 Competenze in materia pianificatoria ..................................16 Compiti dei Comuni nell’ambito della pianificazione locale ...........................................................18 Strumenti della pianificazione a livello comunale .................20 Procedure e attuazione della pianificazione comunale............................................................................22 Come partecipare? .............................................................24 Indirizzi di contatto .............................................................25 Per saperne di più ..............................................................26 Glossario.............................................................................28 Basi legali ...........................................................................32 Organigramma della Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità ...................................................................34 Prefazione Organizzare e gestire il territorio sono due compiti fondamentali della politica comunale. I criteri e gli strumenti per valutare gli effetti dell‘attività umana sul suolo sono forniti dalla disciplina pianificatoria, che contribuisce a risolvere i conflitti grazie alla ponderazione dei diversi interessi in gioco e alla ricerca di soluzioni equilibrate. Il Comune ha un ruolo centrale nello sviluppo territoriale, chiamato com‘è a progettare l‘organizzazione dei suoi spazi, definire le regole d‘uso del suolo e programmare gli interventi e le risorse finanziarie necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il piano regolatore (PR) è lo strumento principale per la gestione del territorio a livello locale e va costantemente adeguato ai nuovi compiti e ai mutamenti della società, dell‘economia e dell‘ambiente. La pressione sul territorio - il cui uso è conteso tra funzioni in concorrenza tra loro e quindi all‘origine di conflitti - è in continua crescita. La spinta verso l’estensione delle zone insediative e un maggiore sfruttamento del suolo è costante. D‘altro canto, le minori risorse finanziarie, l’incertezza e i rischi riducono le capacità operative e impongono un‘attenta analisi delle scelte e del finanziamento dei progetti di sviluppo. La prossima generazione di PR dovrà chinarsi su questi aspetti e promuovere le zone edificabili già esistenti, favorendo densità, mescolanza di funzioni e qualità urbanistica. Il processo delle aggregazioni comunali rappresenta un‘opportunità per affrontare tali sfide su una scala più adeguata. La collaborazione tra la politica istituzionale e quella territoriale diventa pertanto una premessa indispensabile per la promozione di uno sviluppo sostenibile e competitivo. Per stimolare la discussione, far conoscere la disciplina pianificatoria e fornire spunti di riflessione, l‘Associazione svizzera per la pianificazione nazionale (VLP-ASPAN) organizza giornate di studio e cura documenti di riferimento. Anche il mio Dipartimento - nell‘ambito della revisione del Piano direttore e della Legge cantonale d‘applicazione della legge federale sulla pianificazione del territorio - sta affrontando le nuove esigenze della gestione del suolo e pubblica regolarmente studi e riflessioni. In tale contesto s‘inserisce questa pubblicazione, pensata come un prontuario, che espone in modo sintetico le principali caratteristiche della pianificazione. Divisa in due parti, la prima espone le caratteristiche del territorio svizzero e illustra i principi generali della disciplina; mentre la seconda - più specificatamente 4 – VLP-ASPAN orientata al Cantone Ticino - presenta compiti e contenuti della pianificazione locale. Il nostro auspicio è che quest‘opuscolo divulgativo possa fornire agli amministratori comunali, ai tecnici e ai professionisti una pietra di paragone, contribuendo alla riflessione mirata a definire con consapevolezza e coerenza le linee dello sviluppo territoriale futuro. Marco Borradori Direttore del Dipartimento del territorio VLP-ASPAN – 5 La pianificazione del territorio nei Comuni La pianificazione locale consiste nel definire l’organizzazione spaziale del territorio, le regole d‘uso del suolo e nel programmare le misure e le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati. Non si limita pertanto a stabilire le varie tipologie di zone e le regole di utilizzazione, ma pondera gli obiettivi di sviluppo territoriale e la loro implicazione finanziaria in funzione della politica degli investimenti nonché degli ulteriori compiti comunali. La pianificazione locale è volta a: ■ fornire un’immagine precisa del futuro assetto territoriale comunale: la pianificazione del territorio comunale come progetto; ■ attuare gradualmente l’assetto auspicato coordinando i progetti e le misure prescelte: la pianificazione del territorio comunale come programma d’azione; ■ verificare gli sviluppi concreti e le conseguenze delle misure adottate e, se necessario, rivedere gli obiettivi pianificatori: la pianificazione del territorio comunale come processo evolutivo. Ogni Comune definisce lo sviluppo territoriale in funzione delle proprie esigenze e aspettative, considerando contemporaneamente le proprie caratteristiche economiche, demografiche, geografiche, e le proprie vocazioni. Gli obiettivi di pianificazione territoriale per un Comune rurale a popolazione prevalentemente residente possono, infatti, differire notevolmente da quelli di una località di vacanza o di un polo d’attività e di servizi, oppure ancora di un centro regionale. 6 – VLP-ASPAN Particolarità del territorio svizzero Superfici esigue La Svizzera si estende su circa 41‘000 km2 di superficie, di cui però soltanto un terzo è utilizzabile: i rimanenti due terzi del territorio sono costituiti da montagne, foreste, corsi d’acqua e pascoli alpestri. Ad ogni abitante restano a disposizione meno di 2000 m2 per gli insediamenti, per l’agricoltura e per i trasporti (circa un terzo di un campo da calcio). Negli scorsi decenni, l’espansione più marcata ha riguardato in particolare i boschi e le superfici adibite agli insediamenti ed ai trasporti, il tutto a scapito delle superfici agricole. Una popolazione che cambia Ripartizione gruppi di età 1900 2000 80+ Su un territorio ristretto vivono 7,3 milioni di abitanti. Nelle aree urbane dell’Altopiano ed in alcune valli montane la densità della popolazione raggiunge punte massime a livello europeo. Il numero totale di abitanti è più o meno stabile; la struttura demografica invece sta cambiando: aumentano infatti le percentuali della popolazione anziana e delle economie domestiche di piccole dimensioni. 70 + 60 + 40+ 25 + 20 + 13+ 0+ 25% 20 15 10 5 0 0 5 10 15 20 25% Traffico in forte aumento La diffusione delle infrastrutture viarie anche al di fuori delle zone più densamente popolate ha consentito un considerevole aumento della mobilità: il traffico stradale, ad esempio, è quintuplicato dal 1960 ad oggi. Il traffico dei pendolari, che si concentra su poche ore della giornata, è un elemento importante per la pianificazione territoriale. Gli spostamenti durante il tempo libero crescono ancor più rapidamente e già oggi generano oltre la metà dei chilometri percorsi dalle persone in Svizzera. L’aumento della mobilità provoca un maggior utilizzo del territorio e, non da ultimo, seri problemi di rumore e di inquinamento dell’aria. I conflitti causano aspri confronti politici e legali. Paesaggio ed ambiente minacciati L’intenso utilizzo del territorio va inoltre di pari passo con un’accresciuta pressione sul paesaggio e sull’ambiente. Il paesaggio si sta trasformando e la molteplicità delle specie vegetali ed animali è minacciata. Una tendenza, questa, cui la Confederazione, i Cantoni e i Comuni cercano di ovviare lanciando progetti per lo sviluppo del paesaggio, istituendo biotopi protetti e varando nuove politiche agricole. VLP-ASPAN – 7 Scopi e principi della pianificazione territoriale La pianificazione del territorio ha lo scopo di armonizzare le numerose e differenziate richieste d‘uso del territorio, garantendone uno sviluppo sostenibile: l’obiettivo è uno sviluppo territoriale equilibrato dal profilo economico, ecologico e sociale. Il coordinamento e la gestione dei conflitti spetta alla disciplina pianificatoria, che, avvalendosi dei principi e degli scopi stabiliti dall‘art. 75 della Costituzione federale ed in particolare dagli art. 1 e 3 della Legge federale sulla pianificazione, pondera i diversi interessi nell‘intento di concretizzare soluzioni equilibrate, in modo tale da soddisfare le esigenze della popolazione, dell’economia e dell’ambiente. Questi obiettivi e i principi pianificatori fungono da orientamento vincolante, per tutte le autorità con compiti di pianificazione, nelle decisioni di loro competenza. Occorre quindi valutare e ponderare con cura e caso per caso gli interessi in gioco, ricorrendo eventualmente anche all‘ausilio di concezioni direttrici e allo studio di varianti. Il principio base della pianificazione del territorio è la separazione tra zone edificabili e zone non edificabili, mentre gli obiettivi principali, tra loro complementari e interdipendenti, si riassumono nella parsimoniosa utilizzazione del suolo e nell’ordinato insediamento del territorio. In particolare si tratta di: ■ impostare gli insediamenti in base alle esigenze della popolazione e dell’economia, limitandone l’estensione; ■ preservare il paesaggio, l’ambiente e le risorse naturali; ■ predisporre le infrastrutture necessarie; ■ stabilire nell’interesse pubblico le ubicazioni più idonee per edifici ed impianti. 8 – VLP-ASPAN Confederazione, Cantoni e Comuni lavorano assieme La Confederazione, i Cantoni e i Comuni hanno, ognuno, una specifica sfera di competenza. Tuttavia, visto che si trovano a pianificare nel medesimo spazio, è importante che lavorino in stretta collaborazione per garantire scelte pianificatorie coerenti. Conformemente al principio di sussidiarietà, i grandi orientamenti e gli obiettivi della pianificazione del territorio – nonché la loro traduzione in strumenti pianificatori – vengono attuati al livello decisionale adeguato: i problemi di pianificazione locale sono affrontati dai Comuni, le tematiche regionali dalle Regioni o dai Cantoni e quelle nazionali dalla Confederazione. Nell’ambito di sua competenza, la Confederazione allestisce concezioni e piani settoriali volti a definire i progetti di interesse nazionale, validi per l’insieme del paese. Essi sono vincolanti per le autorità federali e costituiscono importanti basi per la pianificazione territoriale dei Cantoni. La Concezione svizzera del paesaggio (CPS) ed il Piano settoriale dell’infrastruttura aeronautica (PSIA) ne sono due esempi. Con i piani direttori cantonali, i Cantoni definiscono lo sviluppo territoriale auspicato, inserendovi precise indicazioni sull’evoluzione degli insediamenti, la cura del paesaggio, le infrastrutture necessarie nonché l’approntamento di strutture pubbliche nel settore della sicurezza, della formazione, della cultura, ecc.. In questo modo il Cantone illustra i suoi orientamenti futuri e precisa il suo spazio di manovra sia nei confronti delle autorità pianificatrici sottoposte, sia all’indirizzo dell’economia e della popolazione. La competenza di stabilire gli strumenti pianificatori vincolanti per i singoli proprietari spetta di norma ai Comuni. Nel quadro delle prescrizioni vigenti, ogni Comune decide quale assetto desidera avere in futuro ed, in particolare, in che modo vuole delimitare le zone edificabili. Tali decisioni sono sottoposte al controllo cantonale. Il Comune è comunque sempre il primo referente, a cui cittadini o investitori possono rivolgersi per quesiti o problemi: se necessario, esso provvede ad indirizzarli agli altri enti competenti. La pianificazione locale compete ai Comuni La pianificazione regionale compete alle Regioni o ai Cantoni La pianificazione nazionale compete alla Confederazione che decide in collaborazione con i Cantoni. VLP-ASPAN – 9 Principali compiti della pianificazione territoriale nei Comuni La pianificazione locale è un‘attività dinamica e complessa di coordinamento e di progettazione del futuro assetto del Comune, nel quadro dei principi delle leggi federali e cantonali e degli indirizzi pianificatori superiori (piani settoriali, piani direttori). Essa rappresenta una componente essenziale della politica comunale, che necessita di continui adeguamenti in riposta sia ai nuovi compiti sia ai mutamenti della società, dell’economia e dell’ambiente. Attualmente i compiti prioritari della pianificazione sono: ■ concentrare e coordinare lo sviluppo degli insediamenti e i trasporti pubblici; ■ rinnovare gli insediamenti già esistenti nelle aree residenziali (sviluppo verso l’interno), preservandone ed incentivandone un’elevata qualità; ■ ristrutturare le zone adibite alle attività lavorative, introducendo normative flessibili in modo tale da consentire nuove utilizzazioni, ad esempio a scopo abitativo oppure per le attività ricreative ed il tempo libero; ■ valorizzare i nuclei dei Comuni rendendoli un luogo privilegiato per l’incontro e per gli acquisti; ■ promuovere la qualità degli spazi pubblici; ■ incentivare uno sviluppo paesaggistico tale da favorire la coesistenza sostenibile tra paesaggio, agricoltura, natura ed attività ricreative; ■ gestire la mobilità crescente cercando di ridurne gli effetti negativi; ■ assicurare un’efficace protezione dai rumori lungo le strade e le linee ferroviarie; ■ varare strategie atte a migliorare la qualità dell’aria, in particolare per quanto riguarda il traffico stradale e gli impianti di riscaldamento; ■ garantire soluzioni adeguate e sostenibili dal profilo economico nell’offerta delle installazioni pubbliche relative ai settori della formazione, della cultura, dell’assistenza pubblica, della sicurezza, ecc.. Gli obiettivi appena esposti e le ulteriori e varie esigenze specifiche di ogni singolo Comune vanno fatte confluire nel processo di pianificazione locale con l’intento di trovare una mediazione praticabile: in questo tipo di pianificazione è quindi importante attribuire le priorità così da impiegare in maniera efficace le limitate risorse a disposizione dei Comuni. 10 – VLP-ASPAN Cantone Ticino La pianificazione del territorio nel Cantone Ticino Superfici boschive 1373.66 kmq / 48.8% Superfici agrocole utili 402.98 kmq / 14.3% Superfici di insediamento 143.54 kmq / 5.1% Superfici improduttive 892.28 kmq / 31.7% Fonti originali: UST, Neuchâtel (GEOSTAT) 0 5 10 15 20 25 km VLP-ASPAN – 11 Particolarità del territorio cantonale Una superficie esigua e contesa tra usi alternativi Il nostro territorio è ritagliato in tante vallate, ha una morfologia complessa e una ricchezza di contenuti e di forme che illustrano il passaggio dalle Alpi alla pianura padana. In una piccola porzione di questo territorio, il fondovalle, sotto i 500 m/sm, si situano le principali attività, gran parte delle residenze e le vie di comunicazione. Su circa il 15% della superficie totale del Cantone si concentra così l’80% della popolazione ed oltre il 90% dei posti di lavoro. In questo spazio limitato, il territorio libero da insediamenti e potenzialmente ancora urbanizzabile è molto modesto. Malgrado l‘esiguità dello spazio utile per l‘insediamento, all‘interno delle zone edificabili, le riserve sono ancora cospicue. La grossa sfida per il futuro sta nel prevenire i conflitti per l‘uso del suolo coordinando le diverse esigenze. In particolare occorre promuovere le zone edificabili già esistenti, coniugando densità, mescolanza di funzioni e qualità urbanistica. Un forte invecchiamento della popolazione In Ticino risiedono 306‘000 persone. La crescita negli ultimi 20 anni è stata pari al 15,4%. Il saldo naturale è leggermente positivo, tuttavia il perno dell‘aumento demografico cantonale resta il saldo migratorio. Caratteristiche principali della popolazione ticinese sono l‘indice di vecchiaia1, più alto della media elvetica, e l‘aumento delle economie domestiche di piccole dimensioni. L‘urbanizzazione diffusa Nel 2000 più di quattro persone su cinque (l‘86,2%) risiedono negli agglomerati; di queste, quasi la metà è concentrata nella sola area urbana di Lugano. Sul piano territoriale, il fenomeno più marcato è l‘ulteriore estensione degli agglomerati urbani e la creazione di zone residenziali sempre più distanti dai centri. L‘urbanizzazione diffusa, caratterizzata dai modelli abitativi a bassa densità in zone sempre più discoste, comporta spesso un indebolimento economico dei centri senza determinare opportunità di sviluppo per la montagna; essa comincia anche a minacciare la vivibilità della periferia urbana e quella dei centri stessi. Questi fenomeni hanno delle ripercussioni sull‘aumento della mobilità e di conseguenza sull‘ambiente, sull‘aria, sul paesaggio sonoro e sul suolo. 12 – VLP-ASPAN In Ticino, nel 2000, l‘indice di vecchiaia (rapporto tra le persone con età superiore ai 64 anni su 100 giovani con età inferiore ai 15 anni) era pari a 120, in Svizzera tale indice era 90. 1 Cantone Ticino La mobilità interna e di transito è in forte crescita Lo sviluppo territoriale cantonale ha favorito un notevole aumento della domanda di mobilità, sia all‘interno delle regioni, sia tra i diversi agglomerati. Contemporaneamente assistiamo ad una crescita del traffico di transito e del traffico pesante. Il trasferimento del traffico pesante dalla strada alla rotaia sarà di vitale importanza per garantire la funzionalità e la sicurezza dell‘autostrada. Due grandi progetti saranno fondamentali per il futuro del territorio e della gestione della mobilità: ■ la nuova trasversale ferroviaria alpina (AlpTransit), ■ il nuovo sistema ferroviario regionale Ticino-Lombardia (TILO), che mette in rete in modo rapido e diretto gli agglomerati di Bellinzona, Locarno, Lugano, Chiasso-Mendrisio, Como e Varese, con un collegamento fino a Biasca. Il paesaggio cambia Il paesaggio ticinese è ricco e variegato. Su un territorio relativamente esiguo troviamo una ricchezza e varietà di luoghi sorprendenti: ghiacciai, pascoli di montagna, corsi d‘acqua, laghi in quota e sul fondovalle, l‘asprezza delle rupi granitiche del massiccio alpino e la dolcezza delle prealpi digradanti verso la pianura padana. Una recente inchiesta ha appurato che gli elementi dell‘offerta turistica del Ticino cui gli ospiti danno maggiore importanza sono il paesaggio e la natura (ca. 45%). Tuttavia questo paesaggio sta cambiando. Negli ultimi quindici anni le superfici insediative, residenziali e non, si sono estese. Il bosco è aumentato in montagna e si è ridotto sul piano. L‘agricoltura ha perso terreno. Sempre più presente è il rischio della banalizzazione, dell‘impoverimento e della perdita di edifici e nuclei tradizionali, della scomparsa di componenti naturali interessanti e della diminuzione dell‘accessibilità a fiumi e laghi. Nei tessuti insediativi gli spazi pubblici sono spesso poco promossi e progettati. La tematica dei parchi urbani e di quelli naturali (regionali e/o nazionali) è oggi di grande attualità. VLP-ASPAN – 13 Compiti, strumenti e contenuti della pianificazione a livello cantonale I compiti La Legge cantonale di applicazione della legge federale sulla pianificazione del territorio (LALPT) concretizza e traduce le competenze ed i compiti che la Confederazione assegna al Cantone in materia di pianificazione del territorio. In particolare la LALPT stabilisce gli strumenti che il Cantone e i Comuni hanno a disposizione per attuare la pianificazione del territorio, i contenuti del piano direttore cantonale e le relative procedure di elaborazione e adozione, come pure i contenuti e le componenti dei piani regolatori comunali e le relative procedure di elaborazione e approvazione. La legge indica pure gli scopi, i contenuti e le procedure di altri non meno importanti strumenti della pianificazione del territorio, quali i piani di utilizzazione cantonali, i piani particolareggiati, i piani di quartiere, le zone edificabili d’interesse comunale. Un aspetto importante regolamentato dalla LALPT è quello delle modalità di attuazione dei piani regolatori mediante le opere di urbanizzazione, condizione fondamentale per l’edificabilità dei fondi. Gli strumenti Il piano direttore è un progetto che stabilisce le grandi linee dello sviluppo territoriale del Cantone attraverso i seguenti elementi: ■ il modello territoriale, che definisce in forma grafica e scritta l’organizzazione spaziale del territorio, le relazioni fra le sue diverse parti (centri urbani, agglomerati, aree di sviluppo, regioni periferiche) e le relazioni con le regioni vicine, svizzere e italiane; ■ gli obiettivi pianificatori, suddivisi in quattro ambiti: patrimonio (naturale, paesaggistico e culturale); rete urbana (gli insediamenti); mobilità (le infrastrutture per la mobilità e per le telecomunicazioni); vivibilità (l’ambiente, le risorse naturali e i pericoli naturali); ■ le schede di coordinamento, che indicano le modalità, le competenze e i tempi per realizzare le principali misure pianificatorie necessarie ad attuare il modello e gli obiettivi pianificatori; le schede sono le misure concrete di gestione e di esecuzione per le decisioni che concernono l‘organizzazione e l‘utilizzazione del territorio; ■ le rappresentazioni grafiche, che stabiliscono a titolo indicativo i comprensori all’interno dei quali i Comuni possono delimitare le loro zone edificabili, i territori destinati all’agri14 – VLP-ASPAN Cantone Ticino coltura, le principali aree naturali protette, i paesaggi, gli insediamenti e gli oggetti d’importanza cantonale degni di protezione, i tracciati delle principali infrastrutture di trasporto e l’ubicazione delle più importanti infrastrutture pubbliche. Il piano direttore cantonale è allestito dal Consiglio di Stato, previa informazione e consultazione della popolazione, dei Comuni e delle Regioni. Gli obiettivi pianificatori sono approvati dal Gran Consiglio. Le schede di coordinamento sono adottate dal Consiglio di Stato e pubblicate per un periodo di 30 giorni. I ricorsi e le relative osservazioni sono trasmessi al Gran Consiglio per evasione. Il piano direttore cantonale è in seguito trasmesso al Consiglio Federale per approvazione. I contenuti del piano direttore cantonale sono vincolanti per: ■ le Autorità cantonali, nell’attuazione delle pianificazioni settoriali e nella realizzazione dei progetti di competenza cantonale; ■ i Comuni, nell’allestimento dei piani regolatori comunali; ■ le Regioni, nella definizione dei programmi di sviluppo. Nel caso di attività e comprensori d’interesse cantonale, al fine di garantire maggiore efficacia e coerenza, lo strumento del piano di utilizzazione cantonale (PUC) permette al Cantone di mettere in atto direttamente una pianificazione delle utilizzazioni. Il Cantone ha fatto uso del PUC per promuovere la tutela e la fruibilità del Monte Generoso, per istituire il Parco della Valle della Motta, il Parco delle Gole della Breggia, per gestire la discarica della Valle della Motta e l‘impianto di termodistruzione a Giubiasco. VLP-ASPAN – 15 Competenze in materia pianificatoria Le competenze per la pianificazione del territorio nel Cantone Ticino sono ripartite tra Cantone e Comuni. Occorre distinguere tra la pianificazione direttrice e la pianificazione delle utilizzazioni. La pianificazione direttrice orienta lo sviluppo del territorio, coordina le attività con impatto territoriale ed è vincolante per le decisioni pianificatorie delle autorità. La pianificazione delle utilizzazioni determina le utilizzazioni del suolo che sono consentite per legge ed è direttamente vincolante per i singoli proprietari di fondi. Strumenti e competenze Cantone Comune Pianificazione direttrice Pianificazione delle utilizzazioni Piano direttore cantonale (PD) Elaborato dal Consiglio di Stato Gli obiettivi pianificatori sono decisi dal Gran Consiglio Piano di utilizzazione cantonale (PUC) Elaborato dal Dipartimento Approvato dal Gran Consiglio Piano d‘indirizzo2 Piano regolatore comunale (PR) Elaborato dal Municipio Adottato dall’Assemblea comunale o dal Consiglio comunale Approvato dal Consiglio di Stato Piano particolareggiato (PP) Elaborato dal Municipio Adottato dall’Assemblea comunale o dal Consiglio comunale Approvato dal Consiglio di Stato Piano di quartiere (PQ) Elaborato dal privato e approvato dal Municipio Il Piano di indirizzo, (ai sensi dell‘art. 33 cpv.1 LALPT e art.13 lett. a RLALPT), pur non essendo vincolante per le autorità, definisce indirizzi e orientamenti per la pianificazione delle utilizzazioni a livello comunale e rappresenta una fase della procedura di revisione o modifica del PR. In diversi Cantoni, per contro, è un elemento preliminare determinante della procedura pianificatoria conosciuto come concezione direttrice comunale o piano direttore comunale . 2 16 – VLP-ASPAN Cantone Ticino Oltre agli strumenti elencati nella tabella di pagina 16 si possono menzionare ulteriori modalità di organizzazione e gestione del territorio: ■ i piani regolatori intercomunali elaborati da più Comuni; ■ i programmi di sviluppo stabiliti dalle Regioni di montagna, formate da associazioni di Comuni, che devono essere coordinati con il piano direttore cantonale e con i piani regolatori; ■ i piani comprensoriali, che si applicano per affrontare problematiche complesse - ossia che hanno implicazioni a diversi livelli (trasporti, insediamenti, protezione della natura e del paesaggio, ecc.) - e che non possono essere circoscritte nei limiti del territorio giurisdizionale di un unico Comune. Questo approccio ha trovato ampia applicazione in situazioni assai diverse. Ad esempio: nel Luganese e nel Mendrisiotto con il concetto di organizzazione territoriale che ha accompagnato i rispettivi piani dei trasporti; in una valle a carattere turistico, attraverso il Concetto territoriale della Valle Verzasca; nel Piano di Magadino con il piano comprensoriale del Piano di Magadino; ■ i piani regionali dei trasporti (PRT), che promuovono le misure a supporto della mobilità in rapporto alla gestione del territorio e al quadro ambientale. I PRT si fondano sul principio di una mobilità integrata, in cui i diversi mezzi di trasporto assolvono funzioni complementari e interdipendenti e interagiscono con gli indirizzi relativi all‘organizzazione territoriale. I provvedimenti dei PRT, che hanno un‘incidenza territoriale, sono inseriti nel piano direttore cantonale mediante lo strumento della scheda di coordinamento, assumendo così un carattere vincolante per gli enti pubblici. I PRT sono stati allestiti per il Mendrisiotto, il Luganese, il Bellinzonese, il Locarnese e la Regione Tre Valli e sono in via di progressiva attuazione. VLP-ASPAN – 17 Compiti dei Comuni nell’ambito della pianificazione locale I Comuni sono chiamati ad attuare sul loro comprensorio gli indirizzi generali del piano direttore cantonale e a fissare in modo vincolante le regole d‘uso per ogni singola porzione del proprio territorio: ■ nel quadro degli scopi indicati dalla legge e degli obiettivi del piano direttore cantonale i Comuni stabiliscono i propri indirizzi di sviluppo territoriale e le misure idonee a realizzarli; ■ all’interno del loro comprensorio i Comuni traducono in misure pianificatorie adeguate gli obiettivi e le misure stabilite a livello di pianificazione direttrice cantonale e di programmi di sviluppo regionali; ■ attraverso i propri organi esecutivi, il Comune ha la responsabilità di applicare le numerose norme di diritto pianificatorio con incidenza territoriale, non solo comunali, ma anche del Cantone e della Confederazione; ■ grazie al contatto diretto con la popolazione, che può partecipare attivamente ed influire sulle scelte pianificatorie, i Comuni sono il livello istituzionale più idoneo per recepire nuove tendenze, esigenze e aspettative e per prenderle in considerazione nell’ambito delle proprie attività pianificatorie. Siccome ormai tutti i Comuni dispongono di un proprio piano regolatore approvato – numerosi hanno già proceduto ad una prima revisione generale – occorre oggi adattare gli strumenti pianificatori alla luce dell’evoluzione del territorio, delle nuove esigenze e della revisione del piano direttore cantonale. Considerato che complessivamente i Comuni ticinesi dispongono di superfici edificabili abbondanti rispetto alle tendenze di sviluppo demografico ed economico, occorre anzitutto favorire uno sviluppo verso l’interno, migliorando lo sfruttamento delle zone edificabili esistenti, promuovendo la qualità urbanistica degli insediamenti proteggendoli dalle immissioni moleste e dal traffico, potenziando la dotazione di spazi e di strutture d’interesse pubblico e minimizzando i costi delle opere di urbanizzazione. Particolare attenzione deve essere dedicata anche alla salvaguardia del paesaggio, alla protezione delle aree naturali, alla valorizzazione del patrimonio culturale e alla promozione delle aree verdi. 18 – VLP-ASPAN Cantone Ticino Molti problemi di pianificazione sono dovuti all‘eccessivo frazionamento del territorio in numerosi Comuni. Una sfida importante per la pianificazione è quindi rappresentata dalla necessità di una migliore cooperazione intercomunale nell’allestimento dei piani regolatori, sia a livello regionale, sia a livello di agglomerati urbani. Il processo di aggregazione dei Comuni, attualmente in corso, comporta inoltre nuove necessità di adeguamento come pure nuovi impulsi per la pianificazione del territorio, ad esempio per quanto riguarda la distribuzione delle infrastrutture pubbliche, l’armonizzazione dei tipi di zone e la ridefinizione delle reti viarie. Per poter conseguire questi obiettivi è inoltre importante commisurare il PR alle reali capacità finanziarie dei Comuni. VLP-ASPAN – 19 Strumenti della pianificazione a livello comunale Piano regolatore (PR) Il piano regolatore stabilisce, per l’intero comprensorio comunale, dove e in che modo il suolo può essere utilizzato ed edificato. Per procedere ad una revisione totale o a modifiche parziali del piano regolatore (dette anche varianti) il Municipio elabora il piano di indirizzo3. Esso, pur non essendo vincolante per le autorità, riassume gli studi e le indagini di base, espone gli obiettivi, gli indirizzi e le opzioni di sviluppo e indica le aree oggetto di analisi o di interventi particolari. Il piano d’indirizzo è presentato alla popolazione e a tutti gli interessati, che possono esporre le loro osservazioni. Successivamente viene sottoposto al Cantone per l’esame preliminare. Sulla base dell’esame preliminare è elaborata la proposta definitiva di piano regolatore. Il PR comprende le seguenti componenti: ■ il piano del paesaggio, che stabilisce le zone agricole, le zone di protezione della natura e del paesaggio e i vincoli di protezione particolari per beni naturali e culturali; ■ il piano delle zone, che stabilisce l’estensione, la destinazione d’uso e le densità e modalità di costruzione delle zone edificabili; ■ il piano del traffico, che stabilisce la rete viaria, i posteggi pubblici, i percorsi pedonali e ciclabili, le infrastrutture per il trasporto pubblico, le relative linee d’arretramento e i conseguenti vincoli d’esproprio; ■ il piano delle attrezzature e costruzioni di interesse pubblico, che stabilisce l’estensione, le destinazioni d’uso e le densità e modalità di costruzione delle zone per attività e infrastrutture d’interesse pubblico, e i conseguenti vincoli d’esproprio (ad es. scuole, magazzini comunali, ecc.); ■ le norme di attuazione, che contengono le regole edificatorie generali e particolari per tutte le zone, edificabili e non, previste dal piano regolatore; ■ il piano indicativo dei servizi pubblici, che indica la rete delle infrastrutture di servizio (acquedotto, canalizzazioni, approvvigionamento energetico) necessarie per l’urbanizzazione delle zone edificabili. 20 – VLP-ASPAN Nell‘ambito della revisione del piano direttore e della LALPT il Cantone Ticino sta valutando l‘opportunità di ridefinire il ruolo del Piano di indirizzo. Questa valutazione è in atto mediante alcuni progetti pilota, che permetteranno di verificare le nuove modalità di lavoro e il loro impatto dal profilo della gestione del territorio e dal profilo procedurale. 3 Cantone Ticino Il piano regolatore deve essere accompagnato dal rapporto di pianificazione, che espone le analisi, gli obiettivi e le giustificazioni delle scelte contenute nel piano regolatore e dal programma di realizzazione, che indica i costi delle opere previste e la scadenza della loro realizzazione. Piano particolareggiato (PP) Il piano particolareggiato permette una pianificazione più dettagliata di aree ben delimitate, quali centri e nuclei storici, complessi edificati unitari, comparti con particolari obiettivi di promozione urbanistica o socioeconomica o aree con particolari interessi di protezione naturalistica, ambientale o monumentale. Esso può contenere prescrizioni dettagliate riguardanti la disposizione, la volumetria, la tipologia e la destinazione dei singoli edifici, le prescrizioni di protezione degli edifici storici esistenti, indicazioni dettagliate sulla sistemazione dei terreni, per le aree di circolazione e di posteggio, per le alberature e per le infrastrutture di servizio e le aree pubbliche. Piano di quartiere (PQ) Il piano di quartiere è lo strumento che garantisce l’edificazione di complessi edificati unitari su grandi aree, promuovendone la qualità urbanistica. Esso è elaborato dal privato e segue la procedura della domanda di costruzione; una volta approvato dal Municipio esso vincola la successiva edificazione dei fondi da parte dei proprietari. Il piano di quartiere può essere prescritto dal PR per aree definite (piano di quartiere obbligatorio) oppure il PR indica le condizioni per la sua applicabilità (piano di quartiere facoltativo). VLP-ASPAN – 21 Procedure e attuazione della pianificazione comunale La tabella riassuntiva offre uno sguardo d’insieme delle procedure necessarie all‘adozione degli strumenti della pianificazione comunale. Elaborazione Informazione, consultazione e partecipazione Adozione Piano regolatore (Piano d’indirizzo) Municipio (con pianificatore) Informazione pubblica Assemblea o Consiglio comunale Piano particolareggiato Municipio (con pianificatore) Tutte le persone e enti interessati possono esprimere osservazioni e proposte Referendum facoltativo Piano di quartiere Privato con progettista Il tutto non potrebbe essere più semplice? Questa domanda viene posta spesso e a ragione da più parti. Occorre tuttavia considerare che con la pianificazione locale gli interessi in gioco sono numerosi e importanti: viene decisa la qualità di vita per diverse generazioni, possono essere generati guadagni o perdite dell’ordine di milioni di franchi, occasioni perse difficilmente si ripresentano. Una preparazione attenta, un ampio consenso e un‘adeguata protezione giuridica sono condizioni irrinunciabili per il successo della pianificazione del territorio. La celerità delle procedure è importante, ma non è l‘unico obiettivo. 22 – VLP-ASPAN Cantone Ticino Rimedi di diritto Approvazione Rimedi di diritto Attuazione Ricorso al Consiglio di Stato Consiglio di Stato Ricorso al Tribunale della pianificazione Legittimati a ricorrere: il Comune, i già ricorrenti e ogni altra persona che dimostri un legittimo interesse a dipendenza delle decisioni del Consiglio di Stato Municipio: - Realizzazione - Urbanizzazione - Applicazione norme nell‘ambito delle procedure edilizie Ricorso al Consiglio di Stato in seguito Ricorso al Tribunale cantonale amministrativo Legittimati a ricorrere: l’istante e i già opponenti Privato Controllo da parte del Municipio Legittimati a ricorrere: ogni cittadino del Comune, ogni altra persona o ente che dimostri un legittimo interesse Ricorso al Municipio Legittimati all’opposizione: ogni persona che dimostri un legittimo interesse o le organizzazioni di tutela Approva il piano e statuisce sui ricorsi Municipio Approva il piano e statuisce sulle opposizioni VLP-ASPAN – 23 Come partecipare? Affinché una pianificazione locale possa avere un buon esito è importante raccogliere e considerare, durante il processo di elaborazione, i desideri e le opinioni della popolazione, delle associazioni, dei partiti, ecc. Inoltre accanto agli interessi pubblici essenziali, vanno adeguatamente considerate anche le esigenze dei proprietari fondiari e dell’economia. Il Municipio è competente per l’allestimento del piano regolatore. Tuttavia ciò non esclude che l’esecutivo possa far capo ad una commissione consultiva, i cui membri partecipano attivamente al lavoro di pianificazione. Le opinioni dei gruppi d’interesse e dei privati possono così essere esposti direttamente, nella misura in cui i rappresentanti dei diversi gruppi se ne fanno portavoce. Come minimo, secondo la legge cantonale, ogni cittadino e ogni persona o ente che dimostri un legittimo interesse deve poter disporre all’inizio dell’elaborazione del piano di un termine di almeno 30 giorni per presentare osservazioni e proposte. A seconda delle situazioni e della volontà politica del Comune, la partecipazione può assumere forme più complesse e partecipative, diversificate per le varie fasi di allestimento del piano, allo scopo di favorire al massimo il coinvolgimento di tutte le cerchie della popolazione e degli interessati. In questi casi è consigliabile che il processo di partecipazione sia accompagnato da professionisti della mediazione e della comunicazione, che sostengano il Municipio nella messa in atto di tali procedure e nel prendere le proprie decisioni. In quest’ottica sono in corso nel nostro Cantone alcuni progetti pilota. Entro certi limiti, proposte di modifica possono essere avanzate anche durante le deliberazioni dell’Assemblea o del Consiglio comunale. Tuttavia, per evitare di sconvolgere la coerenza degli strumenti di pianificazione, le modifiche dovranno integrarsi in modo armonioso nell’insieme del piano. I cittadini hanno anche la possibilità di proporre, mediante un’iniziativa popolare, una revisione totale o parziale del piano regolatore o di un piano particolareggiato. Da ultimo, le persone coinvolte possono esercitare la loro influenza attraverso la via legale. In questo caso non si tratta più di scegliere fra diverse varianti, ma di salvaguardare i propri diritti. I rimedi di diritto permettono di difendersi contro decisioni arbitrarie o di chiarire le questioni che richiedono un’interpretazione. 24 – VLP-ASPAN Indirizzi di contatto I servizi tecnici comunali (Ufficio tecnico, Ufficio della pianificazione urbanistica) sono la prima e principale fonte di informazione per i cittadini. Ulteriori informazioni possono essere richieste ai seguenti indirizzi: Associazione svizzera per la pianificazione del territorio, Gruppo regionale Ticino (ASPAN-TI) Casella postale 18 6952 Canobbio Tel.: 091 935 13 91 Fax: 091 935 13 99 [email protected] www.aspan-ticino.ch Associazione svizzera per la pianificazione nazionale VLP-ASPAN Seilerstrasse 22 3011 Berna (servizio di contatto e di documentazione gratuito per i membri) Tel.: 031 380 76 76 Fax: 031 380 76 77 [email protected] www.vlp-aspan.ch Federazione svizzera degli urbanisti (FSU) Vadianstrasse 37 9001 St. Gallen (il sito dà accesso anche ad un elenco di operatori qualificati, suddivisi per sezioni regionali, fra cui la Sezione Ticino) Tel.: 071 222 52 52 Fax: 071 222 26 09 www.f-s-u.ch www.f-s-u.ch/it/ section_ti.php Sezione dello sviluppo territoriale (SST) Viale Stefano Franscini 17 6500 Bellinzona Tel.: 091 814 37 74 Fax: 091 814 44 43 [email protected] www.ti.ch/DT/DSTM/SST In particolare: Ufficio pianificazione locale: Comuni del Luganese - 091 814 38 68 Comuni del Mendrisiotto - 091 814 37 87 Comuni del Locarnese e Valli - 091 814 38 74 Comuni del Bellinzonese e Valli - 091 814 37 76 VLP-ASPAN – 25 Per saperne di più ■ Il sito internet dell’Associazione svizzera per la pianificazione nazionale VLP-ASPAN riporta, oltre a numerosi altri documenti, anche un nutrito elenco di manuali, prontuari, vademecum, linee guida e liste di controllo su tutte le tematiche della pianificazione territoriale (www.vlp-aspan.ch, rubrica dedicata ai documenti: Dokumente/Documents). ■ È inoltre disponibile un lessico settoriale della pianificazione del territorio e della tutela ambientale in Svizzera, redatto per parole-chiave (Lessico della pianificazione del territorio, Associazione svizzera per la pianificazione nazionale VLPASPAN, Berna 2001, ISBN: 3-908703-54-9), www.vlp-aspan. ch/de/shop.php. ■ Per quanto riguarda la Legge federale sulla pianificazione del territorio ricordiamo infine che è stato pubblicato un testo aggiornato di commento che illustra esaustivamente le singole norme (pubblicazione bilingue in tedesco e francese: Aemisegger/Kuttler/Moor/Ruch, Kommentar zum Bundesgesetz über die Raumplanung, edizioni poligrafiche Schulthess, Zurigo, 1999, ISBN 3-908703-47-6). ■ La legislazione emanata dalla Confederazione e dal Cantone Ticino è consultabile in rete, per intero, ai seguenti indirizzi internet: Confederazione: www.admin.ch/ch/i/as/index.html Cantone Ticino: www.ti.ch/CAN/temi/rl/ ■ A livello cantonale segnaliamo quale strumento di conoscenza della Legge cantonale di applicazione della Legge federale sulla pianificazione del territorio e della Legge edilizia il volume di Adelio Scolari «Commentario», Bellinzona 1996, e la raccolta di scritti «Problemi attuali della pianificazione del territorio in Ticino - aspetti giuridici e tecnici», di Patrizia Cattaneo Beretta e Moreno Celio, Atti della serata di studio del 14 giugno 2005, CFPG, Lugano 2005. ■ Nell‘ambito della revisione del PD, sono stati pubblicati diversi articoli o opuscoli informativi scaricabili dal sito www.ti.ch/pd, tra i quali segnaliamo: ■ Mobilità nel Ticino, Sezione dei trasporti, Bellinzona, 2004, (www.ti.ch/mobilità). 26 – VLP-ASPAN ■ Mobilità e territorio per uno sviluppo sostenibile, in DATI - statistiche e società, anno III - N.1, marzo 2003, (www. ti.ch/sviluppo-territoriale). ■ Elementi per uno sviluppo territoriale del Cantone Ticino, supplemento alla rivista DATI - statistiche e società, anno IV - N.2, Bellinzona, settembre 2004 ■ Costi infrastrutturali e sviluppo del Comune, supplemento alla rivista DATI - statistiche e società, anno IV - N.3, Bellinzona, settembre 2004. ■ Proprietà e qualità dello spazio urbano in Ticino: trasformazioni recenti, supplemento rivista DATI - statistiche e società, anno IV - N.4, Bellinzona, dicembre 2004. ■ La contenibilità dei Piani regolatori, di Ronnie Moretti in DATI - statistiche e società, anno V - N.2, Bellinzona, giugno 2005, pp 79-85. ■ Dinamiche economiche e nuove centralità metropolitane, di Ronnie Moretti e Gian Paolo Torricelli, in DATI - statistiche e società, N.3, settembre 2005, pp. 121-142. ■ L‘evoluzione del paesaggio ticinese: un‘analisi quantitativa, di Roberto Mossi, in DATI - statistiche e società, N.3, settembre 2005, pp. 92-97. VLP-ASPAN – 27 Glossario Autonomia comunale I Comuni godono di una certa autonomia negli ambiti in cui il diritto cantonale conferisce loro un margine discrezionale. Sempre nel quadro del diritto cantonale, la maggior parte dei Cantoni lascia decidere ai Comuni le questioni concrete legate alla pianificazione territoriale locale. Concezione direttrice Nel nostro Cantone tale strumento non esiste. Il processo pianificatorio deve considerare ciò che esiste e proporre idee riguardo alla situazione auspicabile. Le concezioni direttrici rappresentano una trascrizione di simili visioni e orientano il lavoro di pianificazione in funzione dell’assetto che lo spazio vitale dovrà assumere in futuro. Esse consentono alle autorità di ordinare, di esporre le proprie visioni in merito allo sviluppo auspicato e di sottoporle al dibattito pubblico. Le concezioni direttrici costituiscono una base indispensabile per la pianificazione locale. Simili visioni pianificatorie del futuro vengono designate anche come modelli o concetti di sviluppo. Esse non hanno un effetto giuridico immediato, ma possono vincolare le autorità qualora un decreto lo preveda. Densificazione/sviluppo verso l‘interno La densificazione rappresenta una delle possibilità per garantire un uso parsimonioso del suolo. Le misure di densificazione favoriscono lo sviluppo edificatorio delle zone già (parzialmente) edificate, consentendo di sfruttare meglio i terreni e gli edifici esistenti (utilizzazioni multiple, ammodernamento di edifici sottoutilizzati). Esse consentono pure di creare nuovi spazi abitativi o lavorativi mediante ampliamento o soprelevazione, mediante cambiamento di destinazione degli edifici vuoti, mediante la costruzione nelle aree ancora libere oppure la trasformazione, demolizione o ricostruzione di edifici male utilizzati. Allo scopo di evitare un’eccessiva espansione e dispersione delle zone edificabili, le attuali concezioni generali della pianificazione invitano a promuovere l’utilizzazione dei terreni ancora liberi all’interno della zona edificabile e a concentrare l’edificazione e le attività in prossimità delle fermate dei trasporti pubblici, così da favorirne l‘uso. Domanda di costruzione La domanda di costruzione, corredata dai piani di progetto, dalla relazione tecnica e da altri ulteriori documenti a seconda del tipo di costruzione, è l’atto formale con il quale viene concessa la 28 – VLP-ASPAN licenza edilizia per un progetto edilizio e che permette all’autorità competente di verificarne la compatibilità con le leggi e con la pianificazione in vigore. Economia e pianificazione del territorio A seconda dei diversi ambiti di attività, l’economia nutre aspettative molto differenziate nei confronti della pianificazione territoriale. L’agricoltura ha, ad esempio, esigenze ed aspettative diverse da quelle dell‘edilizia. Tuttavia, all’economia servono sempre e in ogni caso decisioni rapide ed affidabili, cui attenersi per programmare l’attività commerciale futura. Siccome pianificare il territorio significa mediare tra interessi divergenti con l’obiettivo di ottenere un’organizzazione del territorio valida anche in futuro, chi se ne occupa si trova a dover soppesare le esigenze, spesso contrastanti, dell’economia, della popolazione e dell’ambiente, ricercando il miglior compromesso possibile. Fuori zona edificabile Al di fuori delle zone edificabili stabilite nel piano regolatore non sono, in linea di principio, ammesse nuove costruzioni, salvo quelle necessarie per l’agricoltura oppure se la loro destinazione particolare esige per forza una tale ubicazione. Gli edifici esistenti al di fuori della zona edificabile possono di principio essere mantenuti, ma non trasformati per nuove destinazioni d’uso. I rustici tradizionali non più utilizzati per l’agricoltura e inseriti in aree che il piano direttore indica come paesaggi meritevoli di salvaguardia, possono tuttavia essere trasformati a condizione che il loro aspetto esterno e la struttura edilizia basilare restino immutati. Il rilascio delle licenze edilizie al di fuori della zona edificabile è di competenza del Cantone. Licenza edilizia Di regola, per realizzare edifici o impianti è necessaria una licenza edilizia. L’iter prestabilito consente alle autorità preposte alla sua concessione di attuare le indicazioni contenute nei piani di utilizzazione e nei regolamenti edilizi. Le autorità applicano in questa procedura non solo il diritto edilizio ed il diritto pianificatorio, ma anche le normative sulla protezione dell’ambiente, della natura, del patrimonio culturale e delle acque, nonché ulteriori prescrizioni. A dipendenza dell’oggetto per cui viene richiesto il permesso di costruzione, la concessione di una licenza edilizia può quindi essere una decisione alquanto complessa. La concessione di una licenza edilizia all’interno della zona edificabile è di competenza del Comune; la procedura prevede anche un preavviso cantonale. Piano direttore Il piano direttore serve ad indicare lo sviluppo territoriale auspicato su un lasso di tempo di 10-15 anni; inoltre tale strumento VLP-ASPAN – 29 consente di coordinare tutti gli sforzi profusi per giungere all’assetto desiderato. Il piano direttore ha carattere vincolante nei confronti delle autorità. Piano di utilizzazione o Piano regolatore Il piano di utilizzazione (detto in Ticino piano regolatore) determina – in maniera vincolante per chiunque – le utilizzazioni del suolo che sono consentite per legge. Si può quindi dire che il PR disciplina scopo, luogo e misure dell‘uso ammissibile del suolo. La sua forma più diffusa è il piano generale di utilizzazione, che prevede tra le sue principali componenti il piano delle zone. Quest’ultimo, a sua volta, suddivide l‘intero territorio comunale in un certo numero di zone. Inoltre, per singole porzioni di territorio è possibile allestire piani di utilizzazione speciali (chiamati, a seconda dei Cantoni: piani particolareggiati, piani di quartiere, piani d’edificabilità, ecc.), che disciplinano in maniera più dettagliata l’utilizzazione a scopo di edificazione e l’urbanizzazione. Ponderazione degli interessi Alla pianificazione del territorio spetta mediare tra le più disparate (ma nondimeno legittime) esigenze nei confronti del territorio. Le decisioni in ambito di pianificazione territoriale vanno quindi sempre adottate analizzando e ponderando approfonditamente tutti gli interessi in gioco. Procedure della pianificazione territoriale Le norme procedurali servono a garantire sia l’equo trattamento di tutte le parti in causa in conformità alle leggi di uno stato di diritto, sia i diritti democratici della popolazione. Protezione dell’ambiente e pianificazione del territorio Inserendo a livello dei piani il principio dell’utilizzazione parsimoniosa del suolo e l’obbligo di tenere conto dei requisiti della protezione ambientale, la pianificazione del territorio si rivela un valido strumento al servizio di una protezione dell’ambiente lungimirante. La Legge sulla pianificazione del territorio prescrive l’obbligo di prevedere quale potrà essere l’impatto ambientale dello sviluppo auspicato e in quale misura tali ripercussioni potranno essere accettabili per l’ambiente. Territorio, pianificazione del territorio e politica di organizzazione del territorio Nel presente contesto, territorio è sinonimo di habitat umano. Pianificazione del territorio è una nozione più generale e comprende l’insieme delle attività pianificatorie operate a qualsiasi livello statale e finalizzate ad organizzare il territorio e a plasmarne lo sviluppo. Con il termine di politica di organizzazione del territorio si intendono i processi correnti di gestione e risoluzione delle problematiche riguardanti il territorio. Ne consegue quindi 30 – VLP-ASPAN che anche la politica dei trasporti, la politica ambientale e persino la politica finanziaria ed economica possono essere parti integranti della politica di organizzazione del territorio. Urbanizzazione Rientrano in tale categoria le infrastrutture necessarie affinché un terreno possa venir edificato: si tratta nella fattispecie di strade, accessi, trasporti pubblici, approvvigionamento d’acqua e d’energia, smaltimento delle acque luride. Utilizzazione parsimoniosa del suolo L’articolo 75 della Costituzione federale impone l’obbligo di un insediamento ordinato del territorio e di una utilizzazione del suolo parsimoniosa. A tale scopo è opportuno raggruppare e concentrare le utilizzazioni che modificano il suolo, quali le edificazioni oppure le infrastrutture per il traffico. Non va infatti mai dimenticato che il suolo è una risorsa scarsa e non rinnovabile. Anche le generazioni future dovrebbero poter disporre di un margine di manovra in termini decisionali e di sviluppo per l’ambiente in cui vivranno. Zona agricola La zona agricola comprende le superfici che si prestano allo sfruttamento agricolo ed all’orticoltura di produzione, così come le superfici che nell’interesse generale vanno attribuite a scopo agricolo, ad esempio le superfici di compensazione ecologica. È possibile designare delle zone speciali per l’agricoltura intensiva (superfici di ampie dimensioni con produzione non legata al suolo). Zone edificabili Le zone edificabili comprendono i terreni più idonei all’edificazione che risultano occupati da costruzioni oppure che presumibilmente sarà necessario utilizzare nei successivi 15 anni. Zone non edificabili Rientrano in tale categoria tutte le zone poste al di fuori delle zone edificabili, nella fattispecie: le zone agricole, alcune zone protette, le zone riservate alle attività ricreative della popolazione, le zone con vincolo di non edificazione, le zone di riserva, le zone senza destinazione specifica, le zone per estrazioni o discariche. Zone protette Le zone protette sono aree per le quali viene precisato il tipo di utilizzazione a seconda del precipuo obiettivo di tutela. Eccone alcuni esempi: zone di protezione di paesaggi di particolare pregio naturalistico, di aree naturali, di corsi d’acqua, d‘abitati caratteristici, di gruppi di edifici, ecc. VLP-ASPAN – 31 Basi legali ■ Costituzione federale della Confederazione Svizzera (Cost.) La Costituzione federale sancisce i principi fondamentali e suddivide le competenze tra la Confederazione e i Cantoni. ■ Legge federale sulla pianificazione del territorio (LPT, 22 giugno 1979) Nella LPT sono formulati gli obiettivi e i principi della pianificazione territoriale, al pari degli strumenti pianificatori e delle principali regole di procedura. ■ Ordinanza sulla pianificazione del territorio (OPT, 28 giugno 2000) Nell’OPT vengono precisate molte norme contenute nella LPT. L’OPT riporta ad esempio le prescrizioni dettagliate per quanto riguarda le edificazioni al di fuori delle zone edificabili. ■ Legge federale sulla protezione dell’ambiente (LPAmb, 7 ottobre 1983) La LPAmb e il corollario di ordinanze da essa derivanti disciplinano materie quali la protezione dall’inquinamento fonico, dall’inquinamento dell’aria, dalle radiazioni e dalle sostanze od organismi pericolosi. ■ Legge federale sulla protezione delle acque (LPAc, 24 gennaio 1991) La LPAc contempla le norme dettagliate valide in materia di protezione delle acque superficiali e sotterranee. ■ Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN, 1° luglio 1966) Nella LPN sono sanciti – nei limiti delle competenze attribuite alla Confederazione – i principi validi in fatto di tutela della natura, del paesaggio e del patrimonio nazionale. ■ Legge federale sulle foreste (LFO, 4 ottobre 1991) La LFO riporta le norme vigenti per quanto riguarda l’uso e lo sfruttamento delle superfici boschive protette a livello nazionale. ■ Legge cantonale di applicazione della legge federale sulla pianificazione del territorio (LALPT, 23 maggio 1990) Fondata sulla LPT, la LALPT stabilisce le basi legislative per l’attuazione dei principi federali della pianificazione del territorio a livello cantonale. ■ Legge edilizia cantonale (LE, 13 marzo 1991) Nella LE sono fissate le procedure applicabili e i requisiti per il rilascio delle licenze di costruzione, come pure le norme generali alle quali devono attenersi edifici e impianti. 32 – VLP-ASPAN ■ Legge cantonale sulla protezione della natura (LCN, 12 dicembre 2001) Definisce i principi e le modalità con cui il Cantone e i Comuni proteggono e gestiscono gli oggetti e le aree protette naturali, in base alle loro caratteristiche e importanza. ■ Legge cantonale sulla protezione dei beni culturali (LBC, 13 maggio 1997) Definisce i principi e le modalità con cui il Cantone e i Comuni proteggono e gestiscono i beni culturali d’importanza cantonale e locale. ■ Legge cantonale sulle foreste (LCFo, 21 aprile 1998) Fondata sulla LFO, stabilisce e precisa le basi legislative e le modalità per l’attuazione a livello cantonale degli obiettivi fissati dalla legge federale. ■ Legge sul coordinamento pianificatorio e finanziario in materia di infrastrutture e di servizi di trasporto (Lcoord, 12 marzo 1997) Ha lo scopo di elaborare una pianificazione cantonale dei trasporti e istituisce le commissioni regionali dei trasporti. ■ Legge sui trasporti pubblici (LTP, 6 dicembre 1994) Ha lo scopo di realizzare una rete integrata di trasporto pubblico. ■ Legge sulle strade (LStr, 23 marzo 1983) Contiene le basi per la pianificazione cantonale dei trasporti. ■ Legge di procedura per le cause amministrative (LPAmm, 19 aprile 1966) La LPAmm contiene le regole per le procedure di rimedio giuridico. VLP-ASPAN – 33 19.4.2006 11:24 Uhr Seite 1 Organigramma della Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità Schema DPT 2005 Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità (DSTM) Riccardo De Gottardi [email protected] - tel. 091 814 38 60 - fax 091 814 44 12 Staff e Progetti speciali Marco Molinari [email protected] - tel. 091 814 37 67 - fax 091 814 44 43 Commissione bellezze naturali (CBN) [email protected] tel. 091 814 37 66-69 - fax 091 814 44 43 Sezione della mobilità (SM) Claudio Blotti [email protected] – tel. 091 814 49 01 – fax 091 814 49 09 Ufficio della pianificazione e tecnica del traffico (UPTT) Maurizio Giacomazzi [email protected] - tel. 091 814 49 01 - fax 091 814 49 09 Ufficio delle infrastrutture dei trasporti (UIT) Michele Raggi [email protected] - tel. 091 814 49 01 - fax 091 814 49 09 Ufficio trasporti pubblici (UTP) Mario Zanetta [email protected] - tel. 091 814 49 01 - fax 091 814 49 09 Progetto Alp Transit [email protected] - tel. 091 814 38 60 - fax 091 814 44 12 Sezione dello sviluppo territoriale (SST) Moreno Celio Aggiunta al Caposezione: Katia Balemi [email protected] - tel. 091 814 37 74 - fax 091 814 44 12 Ufficio del Piano Direttore (UPD) Stefano Brenni [email protected] - tel. 091 814 37 74 - fax 091 814 44 12 Ufficio della pianificazione locale (UPL) Mario Maggiori [email protected] - tel. 091 814 37 74 - fax 091 814 44 12 Ufficio della natura e del paesaggio (UNP) Paolo Poggiati [email protected] - tel. 091 814 37 67 - fax 091 814 44 43 Ufficio dei beni culturali (UBC) Giuseppe Chiesi [email protected] - tel. 091 814 13 80 - fax 091 814 13 89 Commissione beni culturali (CBC) [email protected] - tel. 091 814 13 80 - fax 091 814 13 89 34 – VLP-ASPAN Esempi di progetti di sviluppo territoriale sovracomunali Piani regionali dei trasporti: tutti approvati e in via di realizzazione a tappe VLP-ASPAN – 35