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ESERCIZIO Due stili Gli esempi che potrete leggere sono tratti da

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ESERCIZIO Due stili Gli esempi che potrete leggere sono tratti da
ESERCIZIO
Due stili
Gli esempi che potrete leggere sono tratti da una tesi di laurea in
matematica, quindi da un testo di tipo molto specialistico. Se volete,
confrontate i due stili e scrivete un breve capoverso dicendo quale tra i due
scegliereste e perché. Nel secondo capoverso sono volutamente lasciate in
corsivo le connessioni e le riscritture di tipo paratattico.
L’esercizio è facoltativo.
Stile ipotattico
"Nel primo capitolo presento brevemente i risultati classici del calcolo delle
variazioni riguardo al problema di area minima, in particolare la relazione che
deve intercorrere tra una ipersuperficie di minima area che sia grafico di una
funzione e la sua curvatura media (che sarà in tal caso nulla), e offro una
panoramica di alcuni dei principali strumenti successivamente utilizzati,
illustrando il concetto di corrente, introdotto da Federer e Fleming, che
definiscono le superfici k-dimensionali in Rn come funzioni lineari e continui
sulle k-forme, e di insieme di perimetro finito, introdotto da Caccioppoli e
sviluppato da De Giorni, che definisce le ipersuperfici in Rn come bordo di un
insieme E la cui funzione caratteristica ha derivata distribuzionale che è una
misura di Radon di variazione totale localmente finita."
Stile paratattico
"Nel primo capitolo presento brevemente i risultati classici del calcolo delle
variazioni riguardo al problema di area minima. In particolare espongo la
relazione che deve intercorrere tra una ipersuperficie di minima area che sia
grafico di una funzione e la sua curvatura media (che sarà in tal caso nulla). Il
capitolo offre anche una panoramica di alcuni dei principali strumenti che
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saranno utilizzati nei capitoli successivi. Per questa ragione, si illustra il
concetto di corrente, che è stato introdotto da Federer e Fleming: gli studiosi
definiscono le superfici k-dimensionali in Rn come funzioni lineari e continui
sulle k-forme. Inoltre, si illustra l'insieme di perimetro finito, introdotto da
Caccioppoli e sviluppato da De Giorni. Questi studiosi definiscono anche le
ipersuperfici in Rn come bordo di un insieme E la cui funzione caratteristica ha
derivata distribuzionale e cioè, secondo la misura di Radon, una variazione
totale localmente finita."
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