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INIZIAMO AD ESPLORARE IL MONDO DELLA GRAFICA

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INIZIAMO AD ESPLORARE IL MONDO DELLA GRAFICA
INIZIAMO AD ESPLORARE IL MONDO DELLA GRAFICA
Le procedure necessarie per la realizzazione di un qualsiasi prodotto grafico, si possono sintetizzare in
quattro fasi fondamentali:
PROGETTAZIONE
PRE–STAMPA
STAMPA
POST–STAMPA
PROGETTAZIONE – La fase più importante del flusso di lavoro grafico, che il progettista (solitamente
un operatore di prestampa) svolge tenendo in considerazione i vincoli tecnici, specifici della PRESTAMPA, della STAMPA e della POSTSTAMPA, e rispettando il preventivo. L’obiettivo è quello di realizzare un
progetto (cartaceo o digitale) ben definito e concordato con il cliente e da consegnare successivamente in prestampa.
PRESTAMPA – L’insieme delle lavorazioni che l’operatore di prestampa svolge in stretta collaborazione con la STAMPA e la POSTSTAMPA, con l’obiettivo finale di realizzare la forma da stampa come da
progetto.
STAMPA – L’insieme delle lavorazioni che l’operatore di stampa svolge, per la riproduzione di elaborati
grafici su qualsiasi substrato, con specifiche attrezzature (diverse per ogni procedimento), in stretta
collaborazione con la PRESTAMPA e la POSTSTAMPA.
POSTSTAMPA o DOPOSTAMPA – L’insieme delle lavorazioni che l’operatore di poststampa svolge
con attrezzature specifiche per l’allestimento finale del prodotto dopo la fase di stampa (la finitura, la
confezione e la spedizione). In questa fase finale del flusso di lavoro grafico il margine di errore deve
essere il più basso possibile.
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
LA FORMA DA STAMPA
Definizione
La forma da stampa è l’elemento che caratterizza i procedimenti di stampa e rappresenta “il modello” che si vuole riprodurre in stampa. Pur avendo caratteristiche totalmente diverse, sia in termini di
struttura che di materiale, tutte le forme da stampa sono composte da due zone fondamentali: zone
STAMPANTI e zone NON STAMPANTI.
ZONE STAMPANTI o GRAFISMI sono le parti della forma da stampa che verranno riprodotte sul substrato;
ZONE NON STAMPANTI o CONTROGRAFISMI sono le parti della forma da stampa che non verranno
mai riprodotte sul substrato.
I PROCEDIMENTI DI STAMPA
Procedimenti ad impatto:
PROCEDIMENTO RILIEVOGRAFICO - La forma da stampa (clichè) ha i grafismi in RILIEVO rispetto ai
contrografismi (tipografia, flessografia, stampa a caldo o stampa a trancia);
PROCEDIMENTO INCAVOGRAFICO – La forma da stampa ha i grafismi in INCAVO rispetto ai contrografismi (rotocalco, calcografia, tampografia);
PROCEDIMENTO PLANOGRAFICO – La forma da stampa (lastra) ha i grafismi e i contrografismi rappresentati sullo stesso PIANO (offset, offset a secco);
PROCEDIMENTO PERMEOGRAFICO – La forma da stampa (telaio) ha i grafismi PERMEABILI all’inchiostro rispetto ai contrografismi (serigrafia, ciclostile o duplicazione permeografica)
Procedimenti senza impatto:
SISTEMI DI STAMPA DIGITALI – Ogni macchina è strutturata diversamente a seconda della marca,
del modello e della produttività.
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
LA STAMPA OFFSET
OFF – SET = FUORI – CONTATTO
Definizione
La stampa offset è un procedimento di stampa planografico e INDIRETTO, che si basa sul principio
fisico e chimico di repulsione tra acqua e inchiostro (sostanza grassa).
INDIRETTO perché la forma da stampa non va a contatto con il supporto. L’immagine rappresentata
sulla lastra, infatti, viene prima trasferita (grazie alla pressione) ad un cilindro intermedio rivestito di un
TESSUTO GOMMATO (“caucciù”) e successivamente (mediante la pressione) sul supporto.
La forma da stampa offset:
Nella stampa offset la lastra deve SEMPRE essere prima bagnata e poi inchiostrata:
I grafismi della lastra offset vengono anche chiamati ZONE LIPOFILE: composte da sali diazoici hanno
la caratteristica di accettare le sostanze grasse (inchiostro).
I contrografismi della lastra offset vengono anche chiamati ZONE IDROFILE: composte da alluminio
hanno la caratteristica di trattenere l’acqua e di rifiutare le sostanze grasse (inchiostro).
forma da stampa
contrografismo
L
A
T
O
LATO DI CONTROPINZA
O DI CODA
L
A
T
O
M
A
N
O
V
R
A
V
O
L
A
N
O
LATO DI PINZA
grafismo
punzonatura
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
GLI ORGANI FONDAMENTALI
DELLA MACChINA DA STAMPA OFFSET
1. BASAMENTO
Fabbricato in monoblocco, con una fusione unica di ghisa, è l’elemento portante di tutti gli organi
della macchina da stampa offset.
C.L.
C.C.
C.S.
C.T.
Figura 1. Basamento
2. FIANChI O SPALLE
Fabbricati in monoblocchi di ghisa servono a sostenere tutti gli organi appartenenti alla sezione della
macchina; infatti durante la fusione vengono ricavati i “fori” indispensabili per l’inserimento dei cilindri
e dei rulli macinatori.
I fianchi, in fase di assemblaggio, vengono montati perfettamente perpendicolari al basamento e fissati con apposite viti al basamento stesso. Inoltre vengono collegati tra di loro con alcuni tiranti in acciaio
(barre) posti parallelamente agli assi dei cilindri.
C.L.
C.C.
C.S.
P.O.
Figura 2. Fianchi o spalle
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
3. GRUPPO CILINDRI
È formato nella maggior parte delle macchine offset di ultima generazione da tre cilindri: cilindro porta
lastra, cilindro porta caucciù, cilindro stampa o di pressione. Essi costituiscono l’elemento di pressione,
grazie al quale è possibile stampare, e vengono montati durante la fase di assemblaggio della macchina.
Il profilo circolare di ogni cilindro è interrotto da un canale denominato “gola”. Questo spazio è necessario per contenere nel cilindro lastra le morse di bloccaggio della forma da stampa, nel cilindro caucciù
le barre di tensione del tessuto gommato e nel cilindro stampa le pinze di trasferimento del foglio.
C.L.
C.C.
C.S.
C.T.
Figura 3. Gruppo cilindri
4. GRUPPO BAGNATURA E FRIGO
È l’insieme dei rulli che permettono di trasferire la soluzione di bagnatura dalla vaschetta di contenimento alla lastra. Ad eccezione del macinatore (rullo cromato) tutti gli altri rulli hanno bisogno di una
taratura periodica e sono rivestiti di gomma morbida, pertanto sono soggetti ad usura.
Il frigo è un elemento opzionale che serve a contenere e mantenere in temperatura la soluzione di
bagnatura. Nelle macchine di ultima generazione è staccato dalla macchina.
C.L.
Figura 4. Gruppo bagnatura e frigo
C.C.
C.S.
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
C.T.
Ultima modifica: settembre 2010
5. GRUPPO INChIOSTRAZIONE
È l’insieme dei rulli che permettono di macinare e di trasferire l’inchiostro dal calamaio alla lastra. Ad
eccezione dei macinatori (rulli rivestiti con un materiale molto resistente e duro chiamato Rilsan), tutti
gli altri rulli hanno bisogno di una taratura periodica. I rulli rivestiti di gomma morbida sono soggetti
ad usura. Per permettere un buona distribuzione dell’inchiostro ed evitare il surriscaldamento dei rivestimenti, i rulli morbidi vanno sempre e solo a contatto con rulli di mescola dura.
C.L.
C.C.
C.S.
C.T.
Figura 5. Gruppo inchiostrazione
6. GRUPPO DEL METTIFOGLIO
Nelle macchine di medio-grande formato è un elemento separato dal resto della macchina, che viene
congiunto solo al momento dell’installazione della macchina in reparto. Ha il compito di separare i
fogli della pila di carta e di portarli fino al termine della tavola d’immissione, elemento fondamentale
per il gruppo del mettifoglio.
C.L.
C.C.
C.S.
C.T.
Figura 6. Gruppo mettifoglio
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
7. GRUPPO DEGLI ORGANI DI REGISTRO
I registri frontali (chiamati registri) e i registri laterali (squadre) hanno il compito di ricevere i fogli, uno
ad uno, dai nastri trasportatori o dalle pinze trasportatrici, e fare in modo che entrino in macchina nella
stessa posizione. Inoltre danno la possibilità all’operatore di stampa di poter modificare la posizione
del grafismo rispetto al foglio.
C.L.
C.C.
C.S.
C.T.
Figura 7. Organi di registro
8. PINZA OSCILLANTE
Elemento fondamentale per il passaggio della carta in macchina che spesso non viene considerato
dall’operatore, ma che esercita una funzione determinante anche per la qualità dello stampato.
La pinza oscillante porta il foglio dagli organi di registro alle pinze del cilindro di trasferimento, che a
sua volta lo porterà alle pinze contenute nella gola del cilindro di pressione.
C.L.
C.C.
C.S.
C.T.
Figura 8. Pinza oscillante
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
9. GRUPPO USCITA
Nelle macchine di medio-grande formato è un elemento separato dal resto della macchina, che viene
congiunto solo al momento dell’installazione della macchina in reparto. Ha il compito di ricevere i fogli
dalle pinze del cilindro stampa e tramite lo scorrimento su catene di alcune pinze, trasportarli fino al
carrello o bancale posto al termine della macchina e di creare una pila pareggiata bene. Può essere a
bassa pila (macchine di piccolo-medio formato) o ad alta pila (macchine di medio-grande formato).
C.L.
C.C.
C.S.
C.T.
Figura 9. Gruppo uscita
10. GRUPPO MOTORI ED IMPIANTO ELETTRICO
Il motore della macchina, alimentato a corrente elettrica, da il movimento alla puleggia, cinghia trapezioidale e volano che a loro volta permettono di far girare tutti gli ingranaggi della macchina sostenuti
dalle spalle e dal basamento. L’impianto elettrico controlla e gestisce, tramite schede specifiche, tutti
questi movimenti e le funzioni stesse della macchina.
Le pulsantiere, distribuite nelle zone strategiche della macchina, servono all’operatore per compiere
determinate operazioni. Premendo un tasto specifico della pulsantiera si manda l’impulso elettrico
alla cabina comandi che gestirà tutte le informazioni e farà partire, a sua volta, il motore specifico (es.
motori dei settori del calamaio).
altre
pulsantiere
pulsantiera
C.L.
cabina comandi
C.C.
C.S.
C.T.
impianto elettrico e motori (su
tutta la macchina)
Figura 10. Motori, impianto elettrico,
pulsantiere e cabina comandi
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
11. GRUPPO COMPRESSORI
I compressori servono per generare aria soffiante, indispensabile per il funzionamento di tutti i soffiatori della macchina, e aria aspirante (compressori vacuo-pneumatici), utilizzata principalmente per
aspirare il foglio in ingresso, per tenerlo aderente in alcune zone importanti della macchina, per controllare e correggere l’uscita dei fogli.
Generalmente i compressori vengono posizionati sotto la pedana del lato volano della macchina,
mentre le aziende con più macchine presenti in reparto, tendono a centralizzare tutta l’aria soffiante
in un unico compressore situato fuori reparto (ambiente insonorizzato), per ottimizzare lo spazio, ma
soprattutto per tutelare la sicurezza dei lavoratori in termini di inquinamento acustico.
C.L.
C.C.
C.S.
C.T.
Figura 11. Gruppo compressori
12. TAVOLO DI CONTROLLO O CONSOLE DI COMANDO
Elemento opzionale per le macchine da stampa pluricolori di piccolo formato ha la capacità far gestire
all’operatore, in modo semplice, comodo e completo, tutte le funzioni della macchina necessarie per
la stampa del foglio (apertura delle viti dei calamai, quantità di acqua, registro, ecc.). Inoltre, per le macchine di ultima generazione, si ha la possibilità di gestire, direttamente dal tavolo di controllo, la commessa di lavoro e di automatizzare la profilatura dei calamai e le impostazioni di base della macchina
(regolazione delle pressioni in base allo spessore del supporto, regolazione degli organi di registro e
dei pareggiatori sul f.to carta, ecc.).
Figura 12. Conasole di comando
C.L.
C.C.
C.S.
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
C.T.
Ultima modifica: settembre 2010
IL GRUPPO METTIFOGLIO
Il mettifoglio automatico per macchine da stampa offset a foglio, ha il compito di alimentare i fogli, in
modo controllato, nella macchina stessa.
CLASSIFICAZIONE DEI METTIFOGLI
I mettifogli delle macchine da stampa offset a foglio si possono classificare in due gruppi: mettifogli a
presa anteriore (o a foglio singolo) e mettifogli a presa posteriore (o a squame)
CARATTERISTIChE DEL METTIFOGLIO “A PRESA ANTERIORE”
Mettifoglio adatto per macchine poco veloci (piane, piano-cilindriche, monocolori di piccolo formato)
ha la caratteristica di prelevare i fogli dal lato di PINZA. Le numerose ventose aspiranti, fissate su una
barra metallica in modo equidistante posta nella parte anteriore della pila, dopo aver prelevato il foglio
devono attendere che il foglio stesso sia entrato completamente nella tavola d’immissione prima di
prelevare il successivo.
Nonostante le limitazioni in fatto di velocità è particolarmente adatto per piccole tirature, è molto
pratico per le varie regolazioni di base ed offre una grande versatilità per la stampa di carte di svariato
tipo e dimensioni. Il tavolo o carrello porta pila è dotato di salita automatica comandata da una barra
a contatto con la pila (denominata ”barra di contatto” o “barra tastatrice”), la quale fa sollevare la pila di
fogli man mano che essi si esauriscono.
L’aria aspirante delle ventose d’aspirazione può essere regolata a seconda del tipo di carta, inoltre sul
lato anteriore della pila ci sono soffierie d’aria regolabili (smazzatori) per la migliore separazione dei
fogli.
pinze trasportatrici
ventose d’aspirazione a presa anteriore (in pinza)
smazzatori
barra tastatrice
pila di carta
piano porta pila
pareggiatori
Figura 13. Mettifoglio a presa anteriore
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
Nella tavola d’immissione si trovano due pinze (una verso il lato manovra e l’altra verso il lato volano
della macchina) che hanno la funzione di trasportare i fogli (uno ad uno) fino agli organi di registro.
Queste pinze trasportatrici si muovono alla stessa velocità della macchina perciò, al termine della tavola di discesa, il foglio dovrà essere “bruscamente” rallentato, rischiando di compromettere la messa
a registro.
Il mettifoglio a foglio singolo per le caratteristiche sopraelencate non consente alla macchina di superare le 8.000 copie/ora.
vite di bloccaggio
posizionamento squadra
registro frontale
squadra a spinta lato manovra,
registro laterale
tavola d’immisione
o discesa
spessimetro
elettromeccanico
pareggiatore frontale
anteriore
smazzatori frontali
o soffiatori
squadra a spinta lato volano,
registro laterale
L
A
T
O
L
A
T
O
M
A
N
O
V
R
A
V
O
L
A
N
O
pinze trasportatrici
gommini di sostegno
ventose aspiranti
a presa anteriore
pareggiatore laterale
barra tastatrice
o barra di contatto
pareggiatore frontale
posteriore
pila di carta
barra di sostegno
posteriore
accessori opzionali
piano porta pila
Figura 14. Mettifoglio a presa anteriore
(visto dall’alto)
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
REGOLAZIONE DEL METTIFOGLIO A PRESA ANTERIORE
Di seguito viene riportata per punti la procedura corretta per la regolazione del mettifoglio a presa
anteriore.
PROCEDURA guidata:
1. Prendi la riga
2. Ottieni la misura di riferimento misurando il lato più lungo del foglio che devi stampare (buono)
3. Regola il pareggiatore laterale, relativo al lato di squadra scelto, sulla misura di riferimento meno 3-4
mm (es. Se la misura di riferimento è 500 mm regoli il pareggiatore a circa 497 mm)
4. Prendi circa 150 scarti con lo stesso f.to dei fogli buoni
5. Inserisci gli scarti in macchina e pareggiali bene contro il pareggiatore laterale sopra citato
6. Accosta l’altro pareggiatore laterale in modo preciso contro la mazza di scarti
7. Carica in macchina TUTTI i fogli buoni pareggiandoli correttamente
8. Alza manualmente la pila fino a qualche cm dalla barra tastatrice
9. Apri le ventose aspiranti che agiscono all’interno del f.to carta e chiudi le altre
10. Sposta la barra di sostegno posteriore e regola i pareggiatori frontali posteriori in base al f.to
11. Regola correttamente tutti gli accessori opzionali presenti sulla barra di sostegno posteriore
12. Metti in marcia continua la macchina (velocità minima)
13. Regola l’altezza della pila in base alla grammatura della carta (carta pesante = pila alta; carta leggera = pila bassa)
14. Aziona la levetta per il sollevamento automatico del piano porta pila
15. Mediante l’apposita manopola, regola la sporgenza dei gommini di sostegno rispetto ai pareggiatori frontali in base alla grammatura della carta (carta pesante = gommino poco sporgente; carta
leggera = gommino molto sporgente)
16. Mediante l’apposita manopola, regola l’altezza dei soffiatori frontali in modo che vengano separati
i primi 4-5 fogli della pila, se carta leggera, e i primi 2 fogli della pila se carta pesante
17. Mediante l’apposita manopola, regola la quantità di aria che i soffiatori frontali devono emettere
(carta pesante = tanta aria; carta leggera = poca aria)
18. Mediante l’apposita manopola, regola l’inclinazione della barra porta ventose aspiranti posta sul
lato di pinza della pila. Più le ventose sono perpendicolari alla pila nel momento dell’aspirazione del
foglio e più hanno forza (per carta pesante = ventose perpencolari al foglio, per carta leggera = ventose molto inclinate rispetto al foglio)
19. Mediante l’apposita vite, regola lo spessimetro aiutandoti con delle striscette di carta: un foglio
passa, due si blocca
20. Posiziona la squadra sulla misura di riferimento espressa in cm (es. Se la misura di riferimento è 440
mm la squadra va posizionata sulla rispettiva scala numerica a 44 cm)
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
vite di bloccaggio
posizionamento squadra
registro frontale
squadra a trazione lato manovra,
registro laterale
tavola d’immisione
o discesa
rotella accompatrice
o rullino
rotella di spinta
squadra a trazione lato volano,
registro laterale
L
A
T
O
L
A
T
O
M
A
N
O
V
R
A
V
O
L
A
N
O
supporto ferroso
nastri trasportatori
flap o pareggiatore
frontale mobile
pareggiatore laterale
barra di scorrimento
per la testina
pareggiatore frontale
anteriore
peso posteriore
o pareggiatore
piano porta pila
pila di carta
barra di sostegno
posteriore
testina del
mettifoglio
manopola di bloccaggio
della testina
manopola per la regolazione
dell’altezza della pila
regolatore aria
del piedino
manopola di bloccaggio
della testina
regolatore aspirazione
delle ventose
2 pesi posteriori
o pareggiatori
2 soffiatori posteriori
o smazzatori
manopola di regolazione
altezza ventose smazzatrici
2 ventose trasportatrici
2 ventose smazzatrici
regolatore aria
smazzatori
piedino tastatore
2 molle di sostegno
o lamelle posteriori
Figura 15. Mettifoglio a presa posteriore
(visto dall’alto-sopra), (testina-sotto)
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
REGOLAZIONE DEL METTIFOGLIO A PRESA POSTERIORE (con discesa a nastri e rotelle)
Di seguito viene riportata per punti la procedura corretta per la regolazione del mettifoglio a presa
posteriore con discesa a nastri e rotelle.
PROCEDURA guidata:
1. Prendi la riga
2. Ottieni la misura di riferimento misurando il lato più lungo del foglio che devi stampare (buono)
3. Regola il pareggiatore laterale, relativo al lato di squadra scelto, sulla misura di riferimento meno 3-4
mm (es. Se la misura di riferimento è 500 mm regoli il pareggiatore a circa 497 mm)
4. Prendi circa 150 scarti con lo stesso f.to dei fogli buoni
5. Inserisci gli scarti in macchina e pareggiali bene contro il pareggiatore laterale sopra citato
6. Accosta l’altro pareggiatore laterale in modo preciso contro la mazza di scarti
7. Carica in macchina TUTTI i fogli buoni pareggiandoli correttamente
8. Alza manualmente la pila fino a qualche cm del piedino tastatore
9. Allenta la vite di bloccaggio della testina e sposta la testina fino a quanto la righetta posta sul fianco
del piedino tastatore è a filo carta posteriore (o alla scala numerica sulla misura necessaria)
10. Metti in marcia continua la macchina (velocità minima) e aziona il mettifoglio
11. Regola l’altezza della pila mediante la manopola per la regolazione dell’altezza della pila in base alla
grammatura della carta (carta pesante = pila più alta; carta leggera = pila più bassa). Normalmente si
posiziona la pila a circa 5 mm dalla cima delle flap (pareggiatori mobili anteriori alla pila)
12. Quando la pila ha raggiunto l’altezza corretta ferma la macchina
13. Regola la sporgenza delle lamelle di sostegno nella pila in base alla grammatura della carta (carta
pesante = molle poco sporgenti; carta leggera = molle molto sporgenti)
14. Mediante l’apposito regolatore, posiziona l’altezza dei soffiatori frontali in modo che vengano separati i primi 4-5 fogli della pila, se carta leggera, e i primi 2 fogli della pila se carta pesante
15. Mediante gli appositi regolatori, regola la quantità di aria dei soffiatori, del piedino e degli aspiratori
(carta pesante = tanta aria; carta leggera = poca aria)
16. Regola correttamente tutti gli accessori opzionali presenti sulla barra di sostegno posteriore
17. Posiziona la squadra a trazione sulla misura di riferimento espressa in cm (es. Se la misura di riferimento è 440 mm la squadra va posizionata sulla rispettiva scala numerica a 44 cm oppure su alcune
macchine 22 cm)
18. Fai girare in avanti la macchina a scatti fino a quando i registri frontali sono in posizione lavoro (o
quando la squadra inizia a tirare)
19. Prendi un foglio buono, posizionalo correttamente contro i registri frontali e abbassa il supporto
ferroso
20. Posiziona a filo foglio le rotelle accompagnatrici (a 1-2 mm circa) e controlla che siano regolate
tutte con la stessa pressione contro la tavola d’immissione
21. Posiziona e regola la pressione delle altre rotelle sostenute dal supporto ferroso in modo tale che il
foglio sia SEMPRE tenuto durante la discesa
22. Mediante l’apposita vite, regola lo spessimetro aiutandoti con delle striscette di carta
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini
Ultima modifica: settembre 2010
IL GRUPPO BAGNATURA
definizione
Insieme di rulli di diametro e materiale diverso che ha il compito di trasferire la soluzione di bagnatura
dalla vaschetta di contenimento alla lastra in modo omogeneo (il minimo possibile di acqua su tutta
la superficie della lastra in modo da formare uno strato di acqua uniforme) e controllato, cioè che garantisca un costante emulsionamento tra inchiostro e soluzione di bagnatura.
soluzione di bagnatura
La sostanza presente nella vaschetta della bagnatura, che normalmente chiamiamo acqua, in realtà
è una soluzione particolare (che può cambiare nelle sue caratteristiche da macchina a macchina, da
azienda a azienda, da operatore a operatore, ecc.) composta generalmente da tre elementi fondamentali: acqua (circa 84-90%), prodotto “tampone” per regolare il pH dell’acqua a valori compresi generalmente tra 4,7- 5,5 (circa 2-3%) e alcool per abbassare la tensione superficiale delle molecole ed
aumentare la velocità di evaporazione dell’acqua (circa 8-13%).
emulsione
L’emulsione è una dispersione, più o meno stabile, di un liquido sotto forma di minutissime goccioline
(soluzione di bagnatura) in un altro liquido non miscibile (inchiostro da stampa). L’inchiostro da stampa è un liquido le cui caratteristiche non sono tutte associabili alla legge di Newton.
funzionamento
Nella vaschetta del gruppo bagnatura, bacinella in metallo, il liquido arriva tramite un sistema di ricircolo, miscelazione e raffreddamento (frigo). Dalla bacinella la soluzione di bagnatura viene “pescata” da
un rullo particolare (per il tipo di rivestimento), denominato “DUTTORE” o semplicemente “pescatore”.
Quest’ultimo preleva una quantità maggiore o minore di soluzione, in base alla sua velocità di rotazione, e la trasferirà al rullo successivo il quale a sua volta la trasferisce agli altri fino ad arrivare alla lastra.
I rulli sono tutti regolati a giusto contatto tra di loro e periodicamente l’operatore di stampa deve provvedere al controllo e, se necessario, ad eventuali regolazioni.
principali fattori che influiscono sulla bagnatura della lastra
La regolazione del flusso dell’acqua di bagnatura, in rapporto alla quantità d’inchiostro distribuito sulla
forma, ha costituito da sempre uno degli scogli principali del procedimento di stampa offset.
I principali fattori che influiscono su questo fenomeno si possono così riassumere:
- caratteristiche del liquido di bagnatura (pH, temperatura, tensione superficiale, ecc.);
- quantità di inchiostro presente sulla lastra;
- caratteristiche dell’inchiostro utilizzato (sua reologia al variare dell’emulsione acqua/inchiostro);
- ambiente circostante alla macchina da stampa (temperatura, umidità relativa, ecc.);
- stato della macchina da stampa (natura chimico-fisica della superficie dei rulli bagnatori, velocità di
tiratura, tipo di sistema di bagnatura);
Il trattamento superficiale della lastra ha una forte influenza sulla quantità di acqua trasmessa dal rullo
bagnatore. La granitura delle lastre, aumentando la rugosità superficiale, crea microscopici alveoli irregolari, rendendo le caratteristiche superficiali della forma affini all’acqua. Il tipo di granitura, la natura
del metallo e le sue caratteristiche chimico-fisiche superficiali, hanno una forte influenza sulla quantità
di liquido di bagnatura occorrente per la stampa offset.
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini, Matteo Perottoni
Ultima modifica: settembre 2009
REGOLE PER UNA CORRETTA BAGNATURA DELLA LASTRA
Le principali esigenze a cui deve soddisfare il gruppo bagnatura possono essere riassunte come di seguito:
1. La bagnatura della lastra deve essere uniforme sia nei contrografismi più estesi sia in quelli microscopici.
L’acqua dovrebbe essere distesa secondo le esigenze delle singole zone;
2. La quantità d’acqua per copia deve essere regolata con precisione con il variare dei parametri collegati
(velocità della macchina, quantità d’inchiostro, ecc.);
3. L’equilibrio acqua/inchiostro deve essere raggiunto con il minimo consumo di copie.
I contrografismi di superficie estesa necessitano di un volume di acqua elevato. L’eccesso di umidità, però, può dare origine ad un’emulsione con l’inchiostro, provocando la diminuzione della densità
massima di stampa e un allargamento considerevole. La velocità della macchina da stampa è inversamente proporzionale alla richiesta del volume d’acqua sulla lastra. All’aumentare della velocità della
macchina da stampa, diminuisce il volume d’acqua richiesto dalla lastra.
CLASSIFICAZIONE DEI GRUPPI BAGNATURA
Esistono sul mercato due tipi di gruppi bagnatori, il gruppo bagnatura con prenditore o “penna”, attualmente utilizzato solo su macchine monocolori di piccolo formato e il gruppo bagnatura pellicolare.
Quest’ultimo è diventato uno standard per quasi tutte le macchine da stampa offset.
- Sistema di bagnatura con prenditore o “penna”
rullo duttore o bagnino
penna o prenditore
rullo trasportatore o
distributore
Cilindro
Lastra
rulli bagnatori
Spiegazione:
Il duttore ruota all’interno della bacinella a velocità controllata prelevando dalla vascetta una quantità
costante di acqua. Il rullo successivo chiamato “penna” (rivestimento in mollettone), con un movimento oscillatorio prende il liquido dal duttore e lo trasferisce al rullo distributore (generalmente cromato),
che a sua volta lo distribuisce al rullo bagnatore che ha il compito di bagnare in modo uniforme la
superficie della lastra. Per questo sistema vengono utilizzati due tipologie di bagnatore:
1. bagnatori con il rivestimento in mollettone (sistema tradionale con 2 rulli bagnatori – superato)
2. bagnatore con il rivestimento in “ipar”, una gomma speciale morbidissima (sistema con 1 rullo bagnatore).
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini, Matteo Perottoni
Ultima modifica: settembre 2009
successivamente sul bagnatore attraverso il rullo metallico trasportato
GRUPPO BAGNATURA
- Sistema di bagnatura
pellicolare
SISTEMA
di BAGNATURA
a CONTATTO
con il GRUPPO INCHIO
- Sistema di bagnatura
pellicolare
(a contatto
con il gruppo
inchiostrazione)
L’evoluzione del
duttore
dai gruppi che
1
gnatore e primo
Questo perchè l’
dosatore
2
te assorbire una
ra, altrimenti non
macinatore
3
della forma, ess
bagnatore-inchiostratore
coperti di micro
4
6
(in gomma)
Cilindro
5
ra depositate da
Lastra
2
4
5 intermedio o cavaliere
contatto con il
1
formazione di q
3
6 inchiostratore-bagnatore
chiostro.
Dove sta il vant
Spiegazione:
degli scarti. Infatti, dopo ogni fermo macchina, con pochissimi fogli si ra
Il sistema di bagnatura
bagnatura pellicolare
pellicolare sisi caratterizza
caratterizzaper
perlalapresenza
presenzadidiun
unrullo
rullodosatore
dosatoreininsostituzione
sostituzione
e
quindi
le
prime
copie
sono
subito
buone.
della penna. Questo
Questo permette
permettedi
didosare
dosareininmodo
modouniforme
uniformeeemolto
moltocostante
costantelalasoluzione
soluzionedidibagnatura
bagnatura
in ingresso eliminando
eliminando non
non pochi
pochiproblemi
problemiallo
allostampatore.
stampatore.
L’evoluzione di questo
questo sistema
sistema di
di bagnatura
bagnaturaèèrappresentata
rappresentatadai
daigruppi
gruppiche
cheprevedono
prevedonoil ilcontatto
contatto
set deve
diretto tra bagnatore
bagnatore ee primo
primo rullo
rullo inchiostratore.
inchiostratore.Questo
Questoperchè
perchèl’inchiostro
l’inchiostrooff
offset
devenecessarianecessariamente assorbire
assorbire una
una percentuale
percentualedi
disoluzione
soluzionedidibagnatura
bagnatura(20-30%
(20-30%circa),
circa),altrimenti
altrimentinon
nonriuscirebbe
riuscirebbe
ad inchiostrare ii grafi
smi
della
lastra,
essendo
questi
sempre
leggermente
ricoperti
di
microgoccioline
grafismi della lastra, essendo questi sempre leggermente ricoperti di microgoccioline
di soluzione di bagnatura
bagnatura depositate
depositate dai
daibagnatori.
bagnatori.I Isistemi
sistemididibagnatura
bagnaturaa acontatto
contattocon
conil ilgruppo
gruppo
inchiostrazione anticipano
anticipano lalaformazione
formazionedidiqueste
questegoccioline
gocciolinedidiacqua
acquainininchiostro.
inchiostro.
Dove sta il vantaggio?
Il
vantaggio
è
nella
riduzione
degli
scarti.
Infatti,
dopo
vantaggio? Il vantaggio è nella riduzione degli scarti. Infatti, dopoogni
ognifermo
fermomacchina,
macchina,
con pochissimi fogli
fogli sisi raggiunge
raggiungel’equilibrio
l’equilibrioacqua–ink
acqua–inkeequindi
quindileleprime
primecopie
copiesono
sonosubito
subitobuone.
buone.
COME PREPARARE
COME
PREPARARE LA
LA SOLUZIONE
SOLUZIONEDI
DIBAGNATURA
BAGNATURAPER
PERLELEMACCHINE
MACCHINEMONOCOLORI
MONOCOLORI(a(ascuola)
scuola)
Inserire nell’apposita
Inserire
nell’apposita tanica
tanicaACQUA
ACQUA(del
(delrubinetto)
rubinetto)ininquantità
quantitànota.
nota.
Aggiungere ilil 2%
-- Aggiungere
2% (della
(della quantità
quantitàd’acqua
d’acquanota)
nota)del
delprodotto
prodottoWASSERTOP
WASSERTOPDH
DHPLUS.
PLUS.
Es. 10
Es.
10 litri
litri di
di acqua
acqua ++ 200
200ml
mldi
diWASSERTOP
WASSERTOPDH
DHPLUS
PLUS
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini, Matteo Perottoni
APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini, Matteo Perottoni
Ultima modifica: settembre 2009
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