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INIZIAMO AD ESPLORARE IL MONDO DELLA GRAFICA
INIZIAMO AD ESPLORARE IL MONDO DELLA GRAFICA Le procedure necessarie per la realizzazione di un qualsiasi prodotto grafico, si possono sintetizzare in quattro fasi fondamentali: PROGETTAZIONE PRE–STAMPA STAMPA POST–STAMPA PROGETTAZIONE – La fase più importante del flusso di lavoro grafico, che il progettista (solitamente un operatore di prestampa) svolge tenendo in considerazione i vincoli tecnici, specifici della PRESTAMPA, della STAMPA e della POSTSTAMPA, e rispettando il preventivo. L’obiettivo è quello di realizzare un progetto (cartaceo o digitale) ben definito e concordato con il cliente e da consegnare successivamente in prestampa. PRESTAMPA – L’insieme delle lavorazioni che l’operatore di prestampa svolge in stretta collaborazione con la STAMPA e la POSTSTAMPA, con l’obiettivo finale di realizzare la forma da stampa come da progetto. STAMPA – L’insieme delle lavorazioni che l’operatore di stampa svolge, per la riproduzione di elaborati grafici su qualsiasi substrato, con specifiche attrezzature (diverse per ogni procedimento), in stretta collaborazione con la PRESTAMPA e la POSTSTAMPA. POSTSTAMPA o DOPOSTAMPA – L’insieme delle lavorazioni che l’operatore di poststampa svolge con attrezzature specifiche per l’allestimento finale del prodotto dopo la fase di stampa (la finitura, la confezione e la spedizione). In questa fase finale del flusso di lavoro grafico il margine di errore deve essere il più basso possibile. APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 LA FORMA DA STAMPA Definizione La forma da stampa è l’elemento che caratterizza i procedimenti di stampa e rappresenta “il modello” che si vuole riprodurre in stampa. Pur avendo caratteristiche totalmente diverse, sia in termini di struttura che di materiale, tutte le forme da stampa sono composte da due zone fondamentali: zone STAMPANTI e zone NON STAMPANTI. ZONE STAMPANTI o GRAFISMI sono le parti della forma da stampa che verranno riprodotte sul substrato; ZONE NON STAMPANTI o CONTROGRAFISMI sono le parti della forma da stampa che non verranno mai riprodotte sul substrato. I PROCEDIMENTI DI STAMPA Procedimenti ad impatto: PROCEDIMENTO RILIEVOGRAFICO - La forma da stampa (clichè) ha i grafismi in RILIEVO rispetto ai contrografismi (tipografia, flessografia, stampa a caldo o stampa a trancia); PROCEDIMENTO INCAVOGRAFICO – La forma da stampa ha i grafismi in INCAVO rispetto ai contrografismi (rotocalco, calcografia, tampografia); PROCEDIMENTO PLANOGRAFICO – La forma da stampa (lastra) ha i grafismi e i contrografismi rappresentati sullo stesso PIANO (offset, offset a secco); PROCEDIMENTO PERMEOGRAFICO – La forma da stampa (telaio) ha i grafismi PERMEABILI all’inchiostro rispetto ai contrografismi (serigrafia, ciclostile o duplicazione permeografica) Procedimenti senza impatto: SISTEMI DI STAMPA DIGITALI – Ogni macchina è strutturata diversamente a seconda della marca, del modello e della produttività. APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 LA STAMPA OFFSET OFF – SET = FUORI – CONTATTO Definizione La stampa offset è un procedimento di stampa planografico e INDIRETTO, che si basa sul principio fisico e chimico di repulsione tra acqua e inchiostro (sostanza grassa). INDIRETTO perché la forma da stampa non va a contatto con il supporto. L’immagine rappresentata sulla lastra, infatti, viene prima trasferita (grazie alla pressione) ad un cilindro intermedio rivestito di un TESSUTO GOMMATO (“caucciù”) e successivamente (mediante la pressione) sul supporto. La forma da stampa offset: Nella stampa offset la lastra deve SEMPRE essere prima bagnata e poi inchiostrata: I grafismi della lastra offset vengono anche chiamati ZONE LIPOFILE: composte da sali diazoici hanno la caratteristica di accettare le sostanze grasse (inchiostro). I contrografismi della lastra offset vengono anche chiamati ZONE IDROFILE: composte da alluminio hanno la caratteristica di trattenere l’acqua e di rifiutare le sostanze grasse (inchiostro). forma da stampa contrografismo L A T O LATO DI CONTROPINZA O DI CODA L A T O M A N O V R A V O L A N O LATO DI PINZA grafismo punzonatura APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 GLI ORGANI FONDAMENTALI DELLA MACChINA DA STAMPA OFFSET 1. BASAMENTO Fabbricato in monoblocco, con una fusione unica di ghisa, è l’elemento portante di tutti gli organi della macchina da stampa offset. C.L. C.C. C.S. C.T. Figura 1. Basamento 2. FIANChI O SPALLE Fabbricati in monoblocchi di ghisa servono a sostenere tutti gli organi appartenenti alla sezione della macchina; infatti durante la fusione vengono ricavati i “fori” indispensabili per l’inserimento dei cilindri e dei rulli macinatori. I fianchi, in fase di assemblaggio, vengono montati perfettamente perpendicolari al basamento e fissati con apposite viti al basamento stesso. Inoltre vengono collegati tra di loro con alcuni tiranti in acciaio (barre) posti parallelamente agli assi dei cilindri. C.L. C.C. C.S. P.O. Figura 2. Fianchi o spalle APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 3. GRUPPO CILINDRI È formato nella maggior parte delle macchine offset di ultima generazione da tre cilindri: cilindro porta lastra, cilindro porta caucciù, cilindro stampa o di pressione. Essi costituiscono l’elemento di pressione, grazie al quale è possibile stampare, e vengono montati durante la fase di assemblaggio della macchina. Il profilo circolare di ogni cilindro è interrotto da un canale denominato “gola”. Questo spazio è necessario per contenere nel cilindro lastra le morse di bloccaggio della forma da stampa, nel cilindro caucciù le barre di tensione del tessuto gommato e nel cilindro stampa le pinze di trasferimento del foglio. C.L. C.C. C.S. C.T. Figura 3. Gruppo cilindri 4. GRUPPO BAGNATURA E FRIGO È l’insieme dei rulli che permettono di trasferire la soluzione di bagnatura dalla vaschetta di contenimento alla lastra. Ad eccezione del macinatore (rullo cromato) tutti gli altri rulli hanno bisogno di una taratura periodica e sono rivestiti di gomma morbida, pertanto sono soggetti ad usura. Il frigo è un elemento opzionale che serve a contenere e mantenere in temperatura la soluzione di bagnatura. Nelle macchine di ultima generazione è staccato dalla macchina. C.L. Figura 4. Gruppo bagnatura e frigo C.C. C.S. APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini C.T. Ultima modifica: settembre 2010 5. GRUPPO INChIOSTRAZIONE È l’insieme dei rulli che permettono di macinare e di trasferire l’inchiostro dal calamaio alla lastra. Ad eccezione dei macinatori (rulli rivestiti con un materiale molto resistente e duro chiamato Rilsan), tutti gli altri rulli hanno bisogno di una taratura periodica. I rulli rivestiti di gomma morbida sono soggetti ad usura. Per permettere un buona distribuzione dell’inchiostro ed evitare il surriscaldamento dei rivestimenti, i rulli morbidi vanno sempre e solo a contatto con rulli di mescola dura. C.L. C.C. C.S. C.T. Figura 5. Gruppo inchiostrazione 6. GRUPPO DEL METTIFOGLIO Nelle macchine di medio-grande formato è un elemento separato dal resto della macchina, che viene congiunto solo al momento dell’installazione della macchina in reparto. Ha il compito di separare i fogli della pila di carta e di portarli fino al termine della tavola d’immissione, elemento fondamentale per il gruppo del mettifoglio. C.L. C.C. C.S. C.T. Figura 6. Gruppo mettifoglio APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 7. GRUPPO DEGLI ORGANI DI REGISTRO I registri frontali (chiamati registri) e i registri laterali (squadre) hanno il compito di ricevere i fogli, uno ad uno, dai nastri trasportatori o dalle pinze trasportatrici, e fare in modo che entrino in macchina nella stessa posizione. Inoltre danno la possibilità all’operatore di stampa di poter modificare la posizione del grafismo rispetto al foglio. C.L. C.C. C.S. C.T. Figura 7. Organi di registro 8. PINZA OSCILLANTE Elemento fondamentale per il passaggio della carta in macchina che spesso non viene considerato dall’operatore, ma che esercita una funzione determinante anche per la qualità dello stampato. La pinza oscillante porta il foglio dagli organi di registro alle pinze del cilindro di trasferimento, che a sua volta lo porterà alle pinze contenute nella gola del cilindro di pressione. C.L. C.C. C.S. C.T. Figura 8. Pinza oscillante APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 9. GRUPPO USCITA Nelle macchine di medio-grande formato è un elemento separato dal resto della macchina, che viene congiunto solo al momento dell’installazione della macchina in reparto. Ha il compito di ricevere i fogli dalle pinze del cilindro stampa e tramite lo scorrimento su catene di alcune pinze, trasportarli fino al carrello o bancale posto al termine della macchina e di creare una pila pareggiata bene. Può essere a bassa pila (macchine di piccolo-medio formato) o ad alta pila (macchine di medio-grande formato). C.L. C.C. C.S. C.T. Figura 9. Gruppo uscita 10. GRUPPO MOTORI ED IMPIANTO ELETTRICO Il motore della macchina, alimentato a corrente elettrica, da il movimento alla puleggia, cinghia trapezioidale e volano che a loro volta permettono di far girare tutti gli ingranaggi della macchina sostenuti dalle spalle e dal basamento. L’impianto elettrico controlla e gestisce, tramite schede specifiche, tutti questi movimenti e le funzioni stesse della macchina. Le pulsantiere, distribuite nelle zone strategiche della macchina, servono all’operatore per compiere determinate operazioni. Premendo un tasto specifico della pulsantiera si manda l’impulso elettrico alla cabina comandi che gestirà tutte le informazioni e farà partire, a sua volta, il motore specifico (es. motori dei settori del calamaio). altre pulsantiere pulsantiera C.L. cabina comandi C.C. C.S. C.T. impianto elettrico e motori (su tutta la macchina) Figura 10. Motori, impianto elettrico, pulsantiere e cabina comandi APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 11. GRUPPO COMPRESSORI I compressori servono per generare aria soffiante, indispensabile per il funzionamento di tutti i soffiatori della macchina, e aria aspirante (compressori vacuo-pneumatici), utilizzata principalmente per aspirare il foglio in ingresso, per tenerlo aderente in alcune zone importanti della macchina, per controllare e correggere l’uscita dei fogli. Generalmente i compressori vengono posizionati sotto la pedana del lato volano della macchina, mentre le aziende con più macchine presenti in reparto, tendono a centralizzare tutta l’aria soffiante in un unico compressore situato fuori reparto (ambiente insonorizzato), per ottimizzare lo spazio, ma soprattutto per tutelare la sicurezza dei lavoratori in termini di inquinamento acustico. C.L. C.C. C.S. C.T. Figura 11. Gruppo compressori 12. TAVOLO DI CONTROLLO O CONSOLE DI COMANDO Elemento opzionale per le macchine da stampa pluricolori di piccolo formato ha la capacità far gestire all’operatore, in modo semplice, comodo e completo, tutte le funzioni della macchina necessarie per la stampa del foglio (apertura delle viti dei calamai, quantità di acqua, registro, ecc.). Inoltre, per le macchine di ultima generazione, si ha la possibilità di gestire, direttamente dal tavolo di controllo, la commessa di lavoro e di automatizzare la profilatura dei calamai e le impostazioni di base della macchina (regolazione delle pressioni in base allo spessore del supporto, regolazione degli organi di registro e dei pareggiatori sul f.to carta, ecc.). Figura 12. Conasole di comando C.L. C.C. C.S. APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini C.T. Ultima modifica: settembre 2010 IL GRUPPO METTIFOGLIO Il mettifoglio automatico per macchine da stampa offset a foglio, ha il compito di alimentare i fogli, in modo controllato, nella macchina stessa. CLASSIFICAZIONE DEI METTIFOGLI I mettifogli delle macchine da stampa offset a foglio si possono classificare in due gruppi: mettifogli a presa anteriore (o a foglio singolo) e mettifogli a presa posteriore (o a squame) CARATTERISTIChE DEL METTIFOGLIO “A PRESA ANTERIORE” Mettifoglio adatto per macchine poco veloci (piane, piano-cilindriche, monocolori di piccolo formato) ha la caratteristica di prelevare i fogli dal lato di PINZA. Le numerose ventose aspiranti, fissate su una barra metallica in modo equidistante posta nella parte anteriore della pila, dopo aver prelevato il foglio devono attendere che il foglio stesso sia entrato completamente nella tavola d’immissione prima di prelevare il successivo. Nonostante le limitazioni in fatto di velocità è particolarmente adatto per piccole tirature, è molto pratico per le varie regolazioni di base ed offre una grande versatilità per la stampa di carte di svariato tipo e dimensioni. Il tavolo o carrello porta pila è dotato di salita automatica comandata da una barra a contatto con la pila (denominata ”barra di contatto” o “barra tastatrice”), la quale fa sollevare la pila di fogli man mano che essi si esauriscono. L’aria aspirante delle ventose d’aspirazione può essere regolata a seconda del tipo di carta, inoltre sul lato anteriore della pila ci sono soffierie d’aria regolabili (smazzatori) per la migliore separazione dei fogli. pinze trasportatrici ventose d’aspirazione a presa anteriore (in pinza) smazzatori barra tastatrice pila di carta piano porta pila pareggiatori Figura 13. Mettifoglio a presa anteriore APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 Nella tavola d’immissione si trovano due pinze (una verso il lato manovra e l’altra verso il lato volano della macchina) che hanno la funzione di trasportare i fogli (uno ad uno) fino agli organi di registro. Queste pinze trasportatrici si muovono alla stessa velocità della macchina perciò, al termine della tavola di discesa, il foglio dovrà essere “bruscamente” rallentato, rischiando di compromettere la messa a registro. Il mettifoglio a foglio singolo per le caratteristiche sopraelencate non consente alla macchina di superare le 8.000 copie/ora. vite di bloccaggio posizionamento squadra registro frontale squadra a spinta lato manovra, registro laterale tavola d’immisione o discesa spessimetro elettromeccanico pareggiatore frontale anteriore smazzatori frontali o soffiatori squadra a spinta lato volano, registro laterale L A T O L A T O M A N O V R A V O L A N O pinze trasportatrici gommini di sostegno ventose aspiranti a presa anteriore pareggiatore laterale barra tastatrice o barra di contatto pareggiatore frontale posteriore pila di carta barra di sostegno posteriore accessori opzionali piano porta pila Figura 14. Mettifoglio a presa anteriore (visto dall’alto) APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 REGOLAZIONE DEL METTIFOGLIO A PRESA ANTERIORE Di seguito viene riportata per punti la procedura corretta per la regolazione del mettifoglio a presa anteriore. PROCEDURA guidata: 1. Prendi la riga 2. Ottieni la misura di riferimento misurando il lato più lungo del foglio che devi stampare (buono) 3. Regola il pareggiatore laterale, relativo al lato di squadra scelto, sulla misura di riferimento meno 3-4 mm (es. Se la misura di riferimento è 500 mm regoli il pareggiatore a circa 497 mm) 4. Prendi circa 150 scarti con lo stesso f.to dei fogli buoni 5. Inserisci gli scarti in macchina e pareggiali bene contro il pareggiatore laterale sopra citato 6. Accosta l’altro pareggiatore laterale in modo preciso contro la mazza di scarti 7. Carica in macchina TUTTI i fogli buoni pareggiandoli correttamente 8. Alza manualmente la pila fino a qualche cm dalla barra tastatrice 9. Apri le ventose aspiranti che agiscono all’interno del f.to carta e chiudi le altre 10. Sposta la barra di sostegno posteriore e regola i pareggiatori frontali posteriori in base al f.to 11. Regola correttamente tutti gli accessori opzionali presenti sulla barra di sostegno posteriore 12. Metti in marcia continua la macchina (velocità minima) 13. Regola l’altezza della pila in base alla grammatura della carta (carta pesante = pila alta; carta leggera = pila bassa) 14. Aziona la levetta per il sollevamento automatico del piano porta pila 15. Mediante l’apposita manopola, regola la sporgenza dei gommini di sostegno rispetto ai pareggiatori frontali in base alla grammatura della carta (carta pesante = gommino poco sporgente; carta leggera = gommino molto sporgente) 16. Mediante l’apposita manopola, regola l’altezza dei soffiatori frontali in modo che vengano separati i primi 4-5 fogli della pila, se carta leggera, e i primi 2 fogli della pila se carta pesante 17. Mediante l’apposita manopola, regola la quantità di aria che i soffiatori frontali devono emettere (carta pesante = tanta aria; carta leggera = poca aria) 18. Mediante l’apposita manopola, regola l’inclinazione della barra porta ventose aspiranti posta sul lato di pinza della pila. Più le ventose sono perpendicolari alla pila nel momento dell’aspirazione del foglio e più hanno forza (per carta pesante = ventose perpencolari al foglio, per carta leggera = ventose molto inclinate rispetto al foglio) 19. Mediante l’apposita vite, regola lo spessimetro aiutandoti con delle striscette di carta: un foglio passa, due si blocca 20. Posiziona la squadra sulla misura di riferimento espressa in cm (es. Se la misura di riferimento è 440 mm la squadra va posizionata sulla rispettiva scala numerica a 44 cm) APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 vite di bloccaggio posizionamento squadra registro frontale squadra a trazione lato manovra, registro laterale tavola d’immisione o discesa rotella accompatrice o rullino rotella di spinta squadra a trazione lato volano, registro laterale L A T O L A T O M A N O V R A V O L A N O supporto ferroso nastri trasportatori flap o pareggiatore frontale mobile pareggiatore laterale barra di scorrimento per la testina pareggiatore frontale anteriore peso posteriore o pareggiatore piano porta pila pila di carta barra di sostegno posteriore testina del mettifoglio manopola di bloccaggio della testina manopola per la regolazione dell’altezza della pila regolatore aria del piedino manopola di bloccaggio della testina regolatore aspirazione delle ventose 2 pesi posteriori o pareggiatori 2 soffiatori posteriori o smazzatori manopola di regolazione altezza ventose smazzatrici 2 ventose trasportatrici 2 ventose smazzatrici regolatore aria smazzatori piedino tastatore 2 molle di sostegno o lamelle posteriori Figura 15. Mettifoglio a presa posteriore (visto dall’alto-sopra), (testina-sotto) APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 REGOLAZIONE DEL METTIFOGLIO A PRESA POSTERIORE (con discesa a nastri e rotelle) Di seguito viene riportata per punti la procedura corretta per la regolazione del mettifoglio a presa posteriore con discesa a nastri e rotelle. PROCEDURA guidata: 1. Prendi la riga 2. Ottieni la misura di riferimento misurando il lato più lungo del foglio che devi stampare (buono) 3. Regola il pareggiatore laterale, relativo al lato di squadra scelto, sulla misura di riferimento meno 3-4 mm (es. Se la misura di riferimento è 500 mm regoli il pareggiatore a circa 497 mm) 4. Prendi circa 150 scarti con lo stesso f.to dei fogli buoni 5. Inserisci gli scarti in macchina e pareggiali bene contro il pareggiatore laterale sopra citato 6. Accosta l’altro pareggiatore laterale in modo preciso contro la mazza di scarti 7. Carica in macchina TUTTI i fogli buoni pareggiandoli correttamente 8. Alza manualmente la pila fino a qualche cm del piedino tastatore 9. Allenta la vite di bloccaggio della testina e sposta la testina fino a quanto la righetta posta sul fianco del piedino tastatore è a filo carta posteriore (o alla scala numerica sulla misura necessaria) 10. Metti in marcia continua la macchina (velocità minima) e aziona il mettifoglio 11. Regola l’altezza della pila mediante la manopola per la regolazione dell’altezza della pila in base alla grammatura della carta (carta pesante = pila più alta; carta leggera = pila più bassa). Normalmente si posiziona la pila a circa 5 mm dalla cima delle flap (pareggiatori mobili anteriori alla pila) 12. Quando la pila ha raggiunto l’altezza corretta ferma la macchina 13. Regola la sporgenza delle lamelle di sostegno nella pila in base alla grammatura della carta (carta pesante = molle poco sporgenti; carta leggera = molle molto sporgenti) 14. Mediante l’apposito regolatore, posiziona l’altezza dei soffiatori frontali in modo che vengano separati i primi 4-5 fogli della pila, se carta leggera, e i primi 2 fogli della pila se carta pesante 15. Mediante gli appositi regolatori, regola la quantità di aria dei soffiatori, del piedino e degli aspiratori (carta pesante = tanta aria; carta leggera = poca aria) 16. Regola correttamente tutti gli accessori opzionali presenti sulla barra di sostegno posteriore 17. Posiziona la squadra a trazione sulla misura di riferimento espressa in cm (es. Se la misura di riferimento è 440 mm la squadra va posizionata sulla rispettiva scala numerica a 44 cm oppure su alcune macchine 22 cm) 18. Fai girare in avanti la macchina a scatti fino a quando i registri frontali sono in posizione lavoro (o quando la squadra inizia a tirare) 19. Prendi un foglio buono, posizionalo correttamente contro i registri frontali e abbassa il supporto ferroso 20. Posiziona a filo foglio le rotelle accompagnatrici (a 1-2 mm circa) e controlla che siano regolate tutte con la stessa pressione contro la tavola d’immissione 21. Posiziona e regola la pressione delle altre rotelle sostenute dal supporto ferroso in modo tale che il foglio sia SEMPRE tenuto durante la discesa 22. Mediante l’apposita vite, regola lo spessimetro aiutandoti con delle striscette di carta APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini Ultima modifica: settembre 2010 IL GRUPPO BAGNATURA definizione Insieme di rulli di diametro e materiale diverso che ha il compito di trasferire la soluzione di bagnatura dalla vaschetta di contenimento alla lastra in modo omogeneo (il minimo possibile di acqua su tutta la superficie della lastra in modo da formare uno strato di acqua uniforme) e controllato, cioè che garantisca un costante emulsionamento tra inchiostro e soluzione di bagnatura. soluzione di bagnatura La sostanza presente nella vaschetta della bagnatura, che normalmente chiamiamo acqua, in realtà è una soluzione particolare (che può cambiare nelle sue caratteristiche da macchina a macchina, da azienda a azienda, da operatore a operatore, ecc.) composta generalmente da tre elementi fondamentali: acqua (circa 84-90%), prodotto “tampone” per regolare il pH dell’acqua a valori compresi generalmente tra 4,7- 5,5 (circa 2-3%) e alcool per abbassare la tensione superficiale delle molecole ed aumentare la velocità di evaporazione dell’acqua (circa 8-13%). emulsione L’emulsione è una dispersione, più o meno stabile, di un liquido sotto forma di minutissime goccioline (soluzione di bagnatura) in un altro liquido non miscibile (inchiostro da stampa). L’inchiostro da stampa è un liquido le cui caratteristiche non sono tutte associabili alla legge di Newton. funzionamento Nella vaschetta del gruppo bagnatura, bacinella in metallo, il liquido arriva tramite un sistema di ricircolo, miscelazione e raffreddamento (frigo). Dalla bacinella la soluzione di bagnatura viene “pescata” da un rullo particolare (per il tipo di rivestimento), denominato “DUTTORE” o semplicemente “pescatore”. Quest’ultimo preleva una quantità maggiore o minore di soluzione, in base alla sua velocità di rotazione, e la trasferirà al rullo successivo il quale a sua volta la trasferisce agli altri fino ad arrivare alla lastra. I rulli sono tutti regolati a giusto contatto tra di loro e periodicamente l’operatore di stampa deve provvedere al controllo e, se necessario, ad eventuali regolazioni. principali fattori che influiscono sulla bagnatura della lastra La regolazione del flusso dell’acqua di bagnatura, in rapporto alla quantità d’inchiostro distribuito sulla forma, ha costituito da sempre uno degli scogli principali del procedimento di stampa offset. I principali fattori che influiscono su questo fenomeno si possono così riassumere: - caratteristiche del liquido di bagnatura (pH, temperatura, tensione superficiale, ecc.); - quantità di inchiostro presente sulla lastra; - caratteristiche dell’inchiostro utilizzato (sua reologia al variare dell’emulsione acqua/inchiostro); - ambiente circostante alla macchina da stampa (temperatura, umidità relativa, ecc.); - stato della macchina da stampa (natura chimico-fisica della superficie dei rulli bagnatori, velocità di tiratura, tipo di sistema di bagnatura); Il trattamento superficiale della lastra ha una forte influenza sulla quantità di acqua trasmessa dal rullo bagnatore. La granitura delle lastre, aumentando la rugosità superficiale, crea microscopici alveoli irregolari, rendendo le caratteristiche superficiali della forma affini all’acqua. Il tipo di granitura, la natura del metallo e le sue caratteristiche chimico-fisiche superficiali, hanno una forte influenza sulla quantità di liquido di bagnatura occorrente per la stampa offset. APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini, Matteo Perottoni Ultima modifica: settembre 2009 REGOLE PER UNA CORRETTA BAGNATURA DELLA LASTRA Le principali esigenze a cui deve soddisfare il gruppo bagnatura possono essere riassunte come di seguito: 1. La bagnatura della lastra deve essere uniforme sia nei contrografismi più estesi sia in quelli microscopici. L’acqua dovrebbe essere distesa secondo le esigenze delle singole zone; 2. La quantità d’acqua per copia deve essere regolata con precisione con il variare dei parametri collegati (velocità della macchina, quantità d’inchiostro, ecc.); 3. L’equilibrio acqua/inchiostro deve essere raggiunto con il minimo consumo di copie. I contrografismi di superficie estesa necessitano di un volume di acqua elevato. L’eccesso di umidità, però, può dare origine ad un’emulsione con l’inchiostro, provocando la diminuzione della densità massima di stampa e un allargamento considerevole. La velocità della macchina da stampa è inversamente proporzionale alla richiesta del volume d’acqua sulla lastra. All’aumentare della velocità della macchina da stampa, diminuisce il volume d’acqua richiesto dalla lastra. CLASSIFICAZIONE DEI GRUPPI BAGNATURA Esistono sul mercato due tipi di gruppi bagnatori, il gruppo bagnatura con prenditore o “penna”, attualmente utilizzato solo su macchine monocolori di piccolo formato e il gruppo bagnatura pellicolare. Quest’ultimo è diventato uno standard per quasi tutte le macchine da stampa offset. - Sistema di bagnatura con prenditore o “penna” rullo duttore o bagnino penna o prenditore rullo trasportatore o distributore Cilindro Lastra rulli bagnatori Spiegazione: Il duttore ruota all’interno della bacinella a velocità controllata prelevando dalla vascetta una quantità costante di acqua. Il rullo successivo chiamato “penna” (rivestimento in mollettone), con un movimento oscillatorio prende il liquido dal duttore e lo trasferisce al rullo distributore (generalmente cromato), che a sua volta lo distribuisce al rullo bagnatore che ha il compito di bagnare in modo uniforme la superficie della lastra. Per questo sistema vengono utilizzati due tipologie di bagnatore: 1. bagnatori con il rivestimento in mollettone (sistema tradionale con 2 rulli bagnatori – superato) 2. bagnatore con il rivestimento in “ipar”, una gomma speciale morbidissima (sistema con 1 rullo bagnatore). APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini, Matteo Perottoni Ultima modifica: settembre 2009 successivamente sul bagnatore attraverso il rullo metallico trasportato GRUPPO BAGNATURA - Sistema di bagnatura pellicolare SISTEMA di BAGNATURA a CONTATTO con il GRUPPO INCHIO - Sistema di bagnatura pellicolare (a contatto con il gruppo inchiostrazione) L’evoluzione del duttore dai gruppi che 1 gnatore e primo Questo perchè l’ dosatore 2 te assorbire una ra, altrimenti non macinatore 3 della forma, ess bagnatore-inchiostratore coperti di micro 4 6 (in gomma) Cilindro 5 ra depositate da Lastra 2 4 5 intermedio o cavaliere contatto con il 1 formazione di q 3 6 inchiostratore-bagnatore chiostro. Dove sta il vant Spiegazione: degli scarti. Infatti, dopo ogni fermo macchina, con pochissimi fogli si ra Il sistema di bagnatura bagnatura pellicolare pellicolare sisi caratterizza caratterizzaper perlalapresenza presenzadidiun unrullo rullodosatore dosatoreininsostituzione sostituzione e quindi le prime copie sono subito buone. della penna. Questo Questo permette permettedi didosare dosareininmodo modouniforme uniformeeemolto moltocostante costantelalasoluzione soluzionedidibagnatura bagnatura in ingresso eliminando eliminando non non pochi pochiproblemi problemiallo allostampatore. stampatore. L’evoluzione di questo questo sistema sistema di di bagnatura bagnaturaèèrappresentata rappresentatadai daigruppi gruppiche cheprevedono prevedonoil ilcontatto contatto set deve diretto tra bagnatore bagnatore ee primo primo rullo rullo inchiostratore. inchiostratore.Questo Questoperchè perchèl’inchiostro l’inchiostrooff offset devenecessarianecessariamente assorbire assorbire una una percentuale percentualedi disoluzione soluzionedidibagnatura bagnatura(20-30% (20-30%circa), circa),altrimenti altrimentinon nonriuscirebbe riuscirebbe ad inchiostrare ii grafi smi della lastra, essendo questi sempre leggermente ricoperti di microgoccioline grafismi della lastra, essendo questi sempre leggermente ricoperti di microgoccioline di soluzione di bagnatura bagnatura depositate depositate dai daibagnatori. bagnatori.I Isistemi sistemididibagnatura bagnaturaa acontatto contattocon conil ilgruppo gruppo inchiostrazione anticipano anticipano lalaformazione formazionedidiqueste questegoccioline gocciolinedidiacqua acquainininchiostro. inchiostro. Dove sta il vantaggio? Il vantaggio è nella riduzione degli scarti. Infatti, dopo vantaggio? Il vantaggio è nella riduzione degli scarti. Infatti, dopoogni ognifermo fermomacchina, macchina, con pochissimi fogli fogli sisi raggiunge raggiungel’equilibrio l’equilibrioacqua–ink acqua–inkeequindi quindileleprime primecopie copiesono sonosubito subitobuone. buone. COME PREPARARE COME PREPARARE LA LA SOLUZIONE SOLUZIONEDI DIBAGNATURA BAGNATURAPER PERLELEMACCHINE MACCHINEMONOCOLORI MONOCOLORI(a(ascuola) scuola) Inserire nell’apposita Inserire nell’apposita tanica tanicaACQUA ACQUA(del (delrubinetto) rubinetto)ininquantità quantitànota. nota. Aggiungere ilil 2% -- Aggiungere 2% (della (della quantità quantitàd’acqua d’acquanota) nota)del delprodotto prodottoWASSERTOP WASSERTOPDH DHPLUS. PLUS. Es. 10 Es. 10 litri litri di di acqua acqua ++ 200 200ml mldi diWASSERTOP WASSERTOPDH DHPLUS PLUS APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini, Matteo Perottoni APPUNTI UTILI – Andrea Alessandrini, Matteo Perottoni Ultima modifica: settembre 2009