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Studio di caso multiplo sulla qualità delle scuole che usano in modo

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Studio di caso multiplo sulla qualità delle scuole che usano in modo
Studio di caso multiplo sulla qualità delle scuole che usano in modo diffuso le ICT
Metodologia
Il rapporto del progetto AVANGUARDIE EDUCATIVE è curato dai ricercatori INDIRE dell’AREA Processi di valutazione e miglioramento e sviluppo
professionale. L’obiettivo del rapporto è restituire alle scuole quanto emerso nelle attività di ricerca svolte, unitamente ai dati che emergono dal
fascicolo Scuola in Chiaro e dai risultati delle Prove INVALSI del Servizio Nazionale di Valutazione 2013.
Gli indicatori sono stati scelti a partire dal Quadro di riferimento della “Buona Scuola” 1, redatto dal CTS del Progetto VALeS. Il documento propone
un modello interpretativo sintetizzabile in quattro classi di fattori:
 il contesto socio-ambientale e le risorse in cui si inscrive il funzionamento dell’Istituto;
 le pratiche educative e didattiche emerse nelle singole scuole;
 l’ambiente organizzativo all’interno del quale quelle pratiche e quei processi si sviluppano;
 gli esiti formativi ed educativi.
1
http://www.invalsi.it/invalsi/ri/vales/documenti/Logiche_gen_progetto_VALeS.pdf (accesso 07/2014)
1
CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE E RISORSE
VINCOLI E OPPORTUNITA’
IN
IN
AMBIENTE
ORGANIZZATIVO
PRATICHE
ESITICAPITALE
FORMATIVI E
UMANO
EDUCATIVI
EDUCATIVE E DIDATTICHE
T
OU
OU
T
PER L’APPRENDIMENTO
IMPATTI SULL’AMBIENTE ESTERNO
Si dettagliano di seguito i quattro fattori e gli indicatori che si utilizzano per attivare una riflessione sul funzionamento della scuola.
2
1- CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE E RISORSE (D - Dimensione territorio)
Questa dimensione comprende le informazioni relative al contesto in cui la scuola si trova.
Per contesto s’intendono tutte le caratteristiche che distinguono il territorio nel quale questa è situata, considerando anche la dislocazione dei
vari plessi annessi. In questa area si fa riferimento alle risorse economiche e materiali e ai livelli relativi alle diverse fonti di finanziamento (es. da
parte delle famiglie, enti o istituti privati o pubblici). Sono inoltre considerate rilevanti le risorse professionali (per l’integrazione, l’inclusione, la
lotta alla dispersione scolastica, ecc.) presenti all’interno della scuola in quanto competenze aggiunte a quelle disponibili sul territorio.
D1 – Numero totale degli studenti
D2 - Studenti con cittadinanza non italiana
D3 -Tasso di abbandono scolastico
D4 - Anni di esperienza e stabilità del Dirigente scolastico
D5 - Insegnanti con contratto a tempo indeterminato
D6 - Età mediana del personale docente a tempo indeterminato
D7 - Descrizione del contesto. Aspetti socioeconomici del territorio e background familiare degli studenti. Il contesto è l’ambiente entro il
quale la scuola svolge il proprio intervento formativo, le caratteristiche economiche e sociali nonché la dislocazione geografica dei vari
plessi scolastici. Il background familiare è qui inteso come struttura socio-economica che compone l’ambiente in cui si colloca la scuola e la
presenza dei genitori nella vita della scuola.
3
D8 - Reputazione della scuola. Si indaga come viene considerata la scuola all’interno del territorio nel quale è situata e quali sono le
opinioni degli utenti, anche attraverso effettivi riscontri nel tempo (es. aziende che assumono studenti provenienti da quella scuola, n.
elevato di studenti che superano test all’Università, livelli di apprendimento in ingresso della scuola secondaria di secondo grado).
2 - PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE (B - Dimensione classe)
Questa area indaga le scelte curricolari della scuola che cercano di rispondere alle attese formative della comunità: la definizione degli obiettivi di
apprendimento degli alunni, la modalità di progettazione didattica, l’organizzazione degli spazi, del tempo e del lavoro in classe.
Particolare attenzione assumono le dinamiche relazionali tra allievi e docenti e quelle tra pari. Si cerca di capire inoltre come la scuola gestisce i
percorsi di inclusione all’interno dei processi di apprendimento, quali attività vengono garantite relativamente alla continuità e all’orientamento
personale e scolastico degli allievi.
Nello specifico sono stati considerati indicatori per questa area:
B1 - Curricolo. L’indicatore intende approfondire le modalità con le quali la scuola recepisce le direttive nazionali in merito al curricolo, se
esiste un curricolo verticale e quali sono i processi sottesi alla sua costruzione (classi parallele, gruppo scelto dal dirigente ecc.).
B2 - Curricolo locale. Questo indicatore cerca di indagare se e come la scuola, in base alla possibilità offerta dalla legge sull’autonomia,
utilizza la quota del curricolo obbligatorio scegliendo liberamente discipline e attività da proporre nel POF.
4
B3 - Inclusione e personalizzazione. L’indicatore approfondisce come vengono gestite le varie forme di diversità, se ci sono attività
pianificate nei processi di insegnamento e apprendimento che si adeguano a specifici bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d’aula e
nelle altre situazioni educative (es. peer review, tutoraggi, gruppi di livello ecc.).
B4 - Progettazione didattica. Questo indicatore cerca di comprendere quali sono le scelte progettuali della scuola, quali strumenti e
metodologie sono utilizzati, come e se vengono organizzati i dipartimenti, se esistono strutture per la condivisione di materiali e/o buone
pratiche, se sono definite le modalità di archiviazione e documentazione.
B5 - Orientamento. L’indicatore cerca di comprendere quali sono le attività che la scuola promuove finalizzate alla realizzazione personale
e scolastica degli allievi, se vengono potenziati atteggiamenti positivi orientati a una maggiore conoscenza di se stessi, allo sviluppo e alla
crescita degli allievi.
B6 – Clima. L’indicatore approfondisce il tema delle percezioni che alunni e insegnanti hanno nel vivere il contesto classe, gli atteggiamenti
e i comportamenti che si stabiliscono tra i vari componenti. Il clima comprende l’insieme delle relazioni tra docenti ed alunni.
B7 - Gestione del tempo. L’indicatore approfondisce il tema del tempo, come viene utilizzato sia nell’organizzazione della scuola in
generale (riformulazione dell’orario scolastico, utilizzo della quota del 20% ecc.), sia più specificamente nelle attività didattiche (orario
gestito internamente alla classe, attività sperimentali ecc.).
B8 - Gestione dello spazio. Fortemente correlato al tema del tempo, l’indicatore relativo allo spazio indaga sulla capacità della scuola di
utilizzare lo spazio in modo diverso da quello convenzionale (cattedra/banchi): se ci sono aule speciali, diverse configurazioni degli arredi,
se vengono utilizzate più aule dagli studenti ecc..
5
B9 - Metodologie didattiche inerenti l’utilizzo delle nuove tecnologie. Si cerca di capire la diffusione delle tecnologie all’interno della
scuola e come vengono utilizzate, se esistono spazi dedicati, se l’uso delle tecnologie fa parte di una pianificazione concordata dai docenti
o se invece dipende dalla discrezione di ciascun insegnante.
B10 - Libri di testo e contenuti digitali. Questo indicatore indaga se la scuola fa uso di libri o di contenuti digitali e come vengono impiegati
nella didattica (es. flipped classroom, archiviazione, rielaborazione da parte degli studenti, generazione di nuovi contenuti).
3 – AMBIENTE ORGANIZZATIVO PER L’APPRENDIMENTO (C - Dimensione scuola)
L’Ambiente organizzativo viene definito nel documento della “Buona Scuola” come il luogo in cui si svolgono le pratiche educative e didattiche ed
è espressione della cultura organizzativa. Questo include i processi relativi agli stili di direzione e la collaborazione tra insegnanti finalizzata alla
promozione di una comunità professionale caratterizzata da una leadership diffusa e condivisa; l’identificazione dei ruoli, l’organizzazione delle
risorse, degli spazi e del tempo in modo funzionale agli obiettivi, la capacità della scuola di allineare le proprie risorse alle priorità strategiche
dell’istituto; la partecipazione e il coinvolgimento del territorio e quindi la capacità della scuola di proporsi come partner attivo e strategico delle
reti professionali e interistituzionali. Afferiscono a questa dimensione anche i processi relativi alle forme di valutazione interna / autovalutazione.
Nello specifico sono stati considerati indicatori per questa area:
C1 - Il senso di identità. Questo indicatore approfondisce il livello di condivisione della mission e quanto gli attori coinvolti sentono di
aderire al progetto educativo della scuola.
6
C2 - La visione strategica. Questo indicatore, fortemente correlato al precedente, approfondisce la percezione degli attori intervistati
relativamente a punti di forza e criticità della scuola; inoltre analizza il concetto di innovazione e quanto questo sia condiviso all’interno
dell’organizzazione.
C3 - Leadership, staff e flussi decisionali. Si approfondisce lo stile di direzione, le modalità di gestione della scuola e le modalità di delega ai
collaboratori. Questo indicatore vuole cogliere il ruolo del middle management e come vengono prese le decisioni.
C4 - Gestione risorse materiali, finanziarie e umane. Si indaga la capacità della scuola di utilizzare le risorse per le priorità strategiche, sia
quelle umane sia quelle materiali; l’abilità di integrare i contributi e le risorse del territorio con le altre risorse finanziarie e strumentali.
C5 - Sviluppo professionale. Si analizza la capacità della scuola di promuovere azioni di sviluppo delle competenze del personale attraverso
momenti di formazione strutturata, tutoraggio tra pari e aggiornamento, nonché la possibilità per la scuola di accogliere le necessità del
personale relativamente al proprio sviluppo professionale.
C6 - Gestione della comunicazione (interna ed esterna). Viene analizzato lo sviluppo di sistemi di informazione e comunicazione sia
all’interno della scuola, sia verso l’esterno, nonché la capacità di organizzare i flussi di comunicazione tra i soggetti interni e verso gli
stakeholders, la gestione del sito internet a supporto dei processi didattici e organizzativi e l’utilizzo in modo efficace delle nuove
tecnologie per snellire i flussi di comunicazione.
C7 - Rapporti con il territorio. Si indaga la capacità della scuola di proporsi in reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno
responsabilità sul territorio, i rapporti con le realtà produttive e gli enti presenti e la capacità di coinvolgere le famiglie.
C8- Valutazione /Autovalutazione. Questo indicatore cerca di cogliere come viene strutturata la valutazione formativa in itinere, se sono
previste prove comuni e quindi se esiste una pianificazione da parte dei docenti per concordare criteri comuni. Inoltre si approfondisce se
7
vengono svolte attività di autovalutazione d’Istituto e forme di controllo e monitoraggio (es. pianificazione strategica, misurazione delle
performance, rendicontazione sociale).
C9 - Progetti innovati e sperimentazioni. Questo indicatore approfondisce la condivisione all’interno della scuola di progetti identificati
come “innovativi” sia per quanto riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie e gli scambi internazionali sia per
l’innovazione
metodologica/organizzativa.
4 - ESITI FORMATIVI ED EDUCATIVI (A - Dimensione studente)
Per esiti formativi si intende una valutazione più ampia in relazione alle competenze chiave indicate nel Quadro di Riferimento Europeo (2006)2,
che prevede nello specifico: comunicazione nella madrelingua; comunicazione nelle lingue straniere; competenza matematica e competenze di
base in scienza e tecnologia; competenza digitale; imparare a imparare; competenze sociali e civiche; spirito di iniziativa e imprenditorialità;
consapevolezza ed espressione culturale. Si tende a privilegiare la visione dello studente e la sua percezione riguardo gli indicatori.
Nello specifico si considerano:
A1 - Equità all’interno della scuola. L’indicatore evidenzia la capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti i livelli essenziali di
competenze che permettono al singolo una partecipazione sociale attiva.
2
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32006H0962&from=IT (accesso 02/07/2014)
8
A2 - Consapevolezza di sé. Si tratta della capacità della scuola, attraverso attività di vario tipo anche non curriculari, di promuovere
processi di consapevolezza negli studenti, ovvero di offrire loro strumenti utili affinché ciascuno possa meglio comprendere attitudini ed
interessi che si sviluppano durante tutto il percorso scolastico.
A3 - Autonomia personale. L’indicatore mette in evidenza quanto e come la scuola promuove lo studio autonomo e la gestione delle
responsabilità, compiti a casa, gestione del tempo nel lavoro autonomo, ecc. . Si approfondisce inoltre se le tecnologie utilizzate nella
didattica sono finalizzate alla promozione della competenza digitale come capacità di trovare informazioni e valutarne la correttezza,
produrre materiale, partecipare a network collaborativi, ecc..
A4 - Relazione studente/docente. Fortemente correlato al tema del clima, questo indicatore analizza il rapporto studenti/docenti così
come percepito dagli attori coinvolti: si ritiene infatti che un buon clima relazionale sia un fattore centrale nella promozione della
motivazione.
A5 - Competenze di base. In questo contesto sono considerate di base le competenze linguistiche e quelle matematiche, così come rilevate
nelle prove nazionali INVALSI.
9
Descrizione degli strumenti
Le scuole che hanno partecipato al progetto hanno preso parte tra il 20 maggio al 30 giugno 2014 ad una rilevazione sulle opinioni e
atteggiamenti rivolta ai seguenti soggetti:
1.
2.
3.
4.
docenti;
studenti;
personale ATA;
famiglie.
I questionari sono stati costruiti utilizzando domande a risposta chiusa. Nella maggior parte dei casi, le domande sono costituite da uno stimolo
composto da un’affermazione per la quale si è chiesto ai soggetti di esprimere il loro grado di accordo tramite una scala Likert a cinque modalità
(completamente in disaccordo, abbastanza in disaccordo, né in accordo né in disaccordo, abbastanza d'accordo, completamente d'accordo).
La compilazione dei questionari è avvenuta in modalità on-line ed è stato assicurato l’anonimato ai rispondenti. Ogni scuola ha ricevuto
dall’INDIRE un codice d’accesso per ciascuna tipologia di soggetto per accedere a un’area riservata. La compilazione in modalità on-line ha
assicurato una buona pulizia dei dati raccolti. I rispondenti, infatti, non hanno potuto lasciare domande in bianco o compilare per errore un
questionario rivolto ad altri soggetti. La modalità on-line, inoltre, ha consentito di raccogliere in poco tempo e in modo strutturato le risposte ai
questionari.
I questionari somministrati non hanno indagato tutte le dimensioni prese in considerazione nella ricerca. Si è reputato, infatti, più utili indagare
e/o approfondire alcuni particolari indicatori tramite strumenti di indagine meno strutturati (interviste, focus-group, visite sul campo), in modo da
poter raccogliere informazioni più ricche. Per l’indicatore A5 della dimensione studente, si prenderanno, invece, in considerazione gli ultimi esiti
disponibili delle scuole alle rilevazioni nazionali INVALSI a.s. 2012-13.
10
Di seguito si riportano per ciascuno strumento il numero di domande per ogni indicatore e una rappresentazione grafica che mostra il peso di ogni
indicatore sul questionario.
Si sottolinea che la somma del numero di domande per indicatore non corrisponde al numero totale delle domande del questionario, poiché una
domanda può essere riferita a più indicatori.
Scuola
Classe
Territori
o
Questionario docente
Dimensione
Indicatore
Descrizione indicatore
N. domande
D8
Reputazione della scuola
2
B1
B3
B4
B6
B8
B9
B10
C1
C5
C6
C8
C9
Curricolo
Inclusione e personalizzazione
Progettazione didattica
Clima
Gestione dello spazio
Metodologie didattiche
Libri di testo e contenuti digitali
Il senso di identità
Sviluppo professionale
Gestione della comunicazione (interna e esterna)
Valutazione /Autovalutazione
Progetti innovati e sperimentazioni
4
9
8
9
2
2
1
6
10
6
3
1
11
Studente
A4
Relazione studente/docente
5
12
Studente
Scuola
Classe
Territori
o
Questionario studente
Dimensione
Indicatore
Descrizione indicatore
N. domande
D8
Reputazione della scuola
1
B5
B6
B9
B10
C1
C8
C9
A1
A2
A3
A4
Orientamento
Clima
Metodologie didattiche
Libri di testo e contenuti digitali
Il senso di identità
Valutazione /Autovalutazione
Progetti innovati e sperimentazioni
Equità all’interno della scuola
Consapevolezza di sé
Autonomia personale
Relazione studente/docente
1
1
1
2
3
1
1
3
6
5
7
13
14
Scuola
Classe
Territori
o
Questionario ATA
Dimensione
Indicatore
Descrizione indicatore
N. domande
D8
Reputazione della scuola
2
B3
Inclusione e personalizzazione
2
B6
Clima
10
C1
C3
C5
C6
C9
Il senso di identità
Leadership, staff e flussi decisionali
Sviluppo professionale
Gestione della comunicazione (interna e esterna)
Progetti innovati e sperimentazioni
3
3
8
4
1
15
16
Studente
Scuola
Classe
Territorio
Questionario famiglia
Dimensione
Indicatore
Descrizione indicatore
N. domande
D8
Reputazione della scuola
3
B3
B4
B5
B6
B8
B9
B10
C1
C6
C8
C9
Inclusione e personalizzazione
Progettazione didattica
Orientamento
Clima
Gestione dello spazio
Metodologie didattiche
Libri di testo e contenuti digitali
Il senso di identità
Gestione della comunicazione (interna e esterna)
Valutazione /Autovalutazione
Progetti innovati e sperimentazioni
3
2
1
9
1
2
2
4
7
3
1
A1
Equità all’interno della scuola
2
A3
Autonomia personale
4
17
Si noti che per ciascuna tipologia di questionario è stato maggiormente privilegiato l’indagine di alcune dimensioni, legate al ruolo che lo specifico
soggetto ricopre all’interno del contesto scolastico.
Proprio per questo motivo, si può notare che per il questionario rivolto ai docenti, le dimensioni maggiormente indagate sono state quelle riferite
alla classe (35 domande) e alla scuola (26 domande). Nel questionario studente la dimensione maggiormente presente è quella riferita agli esiti
formativi ed educativi (dimensione studente, 21 domande). Per il questionario rivolto al personale ATA è stata privilegiata la dimensione di scuola
(19 domande) mentre, naturalmente, manca completamente la dimensione dello studente. Infine, nel questionario famiglia, le due dimensioni
maggiormente indagate sono state quelle riferite alla classe (20 domande) e alla scuola (15 domande).
18
Report dell’Istituzione scolastica
BACCIO DA MONTELUPO
TIPOLOGIA DI ISTITUZIONE SCOLASTICA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
CODICE MECCANOGRAFICO FIIC811007
NOME DEL DIRIGENTE SCOLASTICO GLORIA BERNARDI
COMUNE MONTELUPO
PROVINCIA FIRENZE
SITO WEB http://www.istitutocomprensivomontelupo.it/
REPORT A CURA DI: FRANCESCA ROSSI
19
DATI DI SINTESI DELLA
RILEVAZIONE INDIRE
NUMERO
N. RISPONDENTI
(SCUOLA IN CHIARO)
(QUESTIONARI)
Studenti totali della
scuola (secondaria di
primo grado)
492 della
secondaria di primo
grado (su 1131
totali di ogni ordine
e grado)
Studenti -Primo anno
secondaria di I grado
169
Studenti-Secondo
anno secondaria di I
grado
Studenti- Terzo anno
secondaria di I grado
Studenti -Primo anno
secondaria II grado
Studenti -Secondo
anno secondaria II
grado
Studenti -Terzo anno
secondaria II grado
150
447
% RISPONDENTI
N. PARTECIPANTI
N. PARTECIPANTI INTERVISTA STAFF
FOCUS
91%
12
/
(secondaria di
primo grado: 4
di I; 5 di II; 3 di
III )
146
/
/
/
/
86%
134
90%
173
167
97%
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
20
Studenti -Quarto
anno secondaria II
grado
Studenti -Quinto
anno secondaria II
grado
/
/
/
/
/
/
13
/
/
/
Genitori (nucleo
familiare)4
4925
176
36%
126
/
Personale Docente
2727
114
42% (considerando
272 docenti)
14
11
/
/
(140)
81% (considerando
140 docenti)
Personale ATA
288
19
68%
3 Dato proveniente da un errore di compilazione
4
Il numero dei genitori indicato in questa cella si basa su una ipotesi di un genitore rispondente per ciascun studente
5
Questionario rivolto solo ai genitori degli studenti della secondaria di primo grado
6
Genitori sia della primaria che della secondaria
7
Dati acquisiti da Scuola in Chiaro- Barbieri. I dati non corrispondono a quelli presenti nel sito della scuola Anno scolastico 2013-2014
(http://www.istitutocomprensivomontelupo.it/)
8
Dato ricavato da Scuola in Chiaro
21
Percentuale Rispondenti:
Scuola
Questionario docente (%)
Questionario studente (%)
Questionario ATA (%)
Questionario famiglia (%)
81%9
91%
68%
36%
BACCIO DA MONTELUPO
FIIC811007
Si nota che la componente che ha preso maggiormente parte alla rilevazione è stata quella degli studenti con il 91% seguita dai docenti, con
l’81%. Si colloca al di sotto il personale ATA con il 68%, mentre la percentuale di rispondenti più bassa è quella delle famiglie con il 36%, dato che
emerge dal focus condotto proprio ai genitori.
1 - CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE E RISORSE (D - Dimensione territorio)
In questo ambito sono inserite le notizie relative al contesto in cui la scuola si trova al fine di comprendere quanto e come i dati raccolti sono
generalizzabili ad altre realtà.
D1 – Numero totale degli studenti
FONTE: Fascicolo Scuola in Chiaro
9
N.1131 (totale
di tutti i plessi,
ogni ordine e
Percentuale calcolata su 140 docenti.
22
grado)
D2 -Studenti con cittadinanza non italiana (%) percentuale di studenti stranieri presenti nella scuola
FONTE: Fascicolo Scuola in Chiaro
7%
D3 - Tasso di abbandono scolastico. Attraverso i tassi di abbandono si evince il livello di dispersione scolastica e nello specifico in quale classe
avvengono in modo prevalente
FONTE: Fascicolo Scuola in Chiaro
N.0
D4- Anni di esperienza e stabilità del Dirigente scolastico
FONTE: Intervista
N.
Anni di esperienza come Dirigente
8
Numero di anni in questa scuola
8
D5 - Insegnanti con contratto a tempo indeterminato
FONTE: Fascicolo Scuola in
Chiaro
229
Dato proveniente
23
da fascicolo di
Scuola in Chiaro
D6 - Età mediana del personale docente a tempo indeterminato
FONTE: Fascicolo Scuola in Chiaro
35-54 anni
RIEPILOGO CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE E RISORSE (D - Dimensione territorio)
D1 - Numero totale degli studenti D2 - Studenti con cittadinanza non italiana D3 -Tasso di abbandono scolastico D4 - Anni di esperienza e
stabilità del Dirigente scolastico D5 - Insegnanti con contratto a tempo indeterminato D6 - Età mediana del personale docente a tempo
indeterminato;
I fattori di contesto analizzati nell’indagine sono stati:
- numero degli studenti
- alunni stranieri
- tasso di abbandono scolastico
- caratteristiche del personale docente
24
- reputazione della scuola sul territorio
- grado di digitalizzazione per la comunicazione interna ed esterna
Il numero totale degli studenti presenti in tutti i plessi è 1131 (dato ricavato da Scuola in Chiaro).
La presenza di alunni stranieri risulta essere del 7% , percentuale più bassa rispetto alla media delle scuole analizzate in questa indagine rispetto
al I e al II ciclo di istruzione e rispetto alla media nazionale che è mediamente compresa tra il 12% e il 10%10 (I e II ciclo indistinte).
10
http://www.invalsi.it/areaprove/rapporti/Rapporto_tecnico_Rilevazioni_Nazionali_2014.pdf - pag. 76
25
Il tasso di abbandono nella scuola di Montelupo è pari a 0, nella media delle scuole del campione ma in controtendenza con l’andamento
nazionale che si attesta intorno al 17,6% ( I e II ciclo indistinte).
26
Il Dirigente scolastico è in servizio nella scuola da 8 anni.
27
Dai dati di Scuola in Chiaro i docenti risultano essere in totale n.27211 (84% dei docenti è a tempo indeterminato).
L’età mediana dei docenti di ruolo risulta essere quella compresa tra i 35 e i 54 anni .
11
Non abbiamo il dato su 140 docenti.
28
La maggioranza degli insegnanti a tempo indeterminato (42%) ha un’età compresa tra i 45 e i 54 anni e soltanto il 4% ha meno di 35 anni, in
accordo con il Rapporto Internazionale Talis 201312.
12
http://www.istruzione.it/allegati/2014/TALIS_Guida_lettura_con_Focus_ITALIA.pdf
29
D7 - Descrizione del contesto. Aspetti socio-economici del territorio e background familiare degli studenti. Il contesto è l’ambiente entro il quale la
scuola svolge il proprio intervento formativo, le caratteristiche economiche e sociali nonché la dislocazione geografica dei vari plessi scolastici. Il
background familiare è qui inteso come struttura socio-economica che compone l’ambiente in cui si colloca la scuola e la presenza dei genitori nella
vita della scuola.
Il territorio di Montelupo Fiorentino, dagli anni 80 in cui ha conosciuto un notevole sviluppo economico ed urbanistico, ha subito negli ultimi anni
diversi mutamenti dovuti alla crisi economica. E’ un Comune sempre abbastanza ricco. Progressivamente nel tempo la situazione è andata però
peggiorando, anche se il tasso di immigrazione registrato si presenta sempre molto basso.
In particolare, il settore principale legato alla produzione di ceramica (sul quale era basata l’economia locale) ha subito una crisi profonda,
causando un incremento del numero di disoccupati e cassaintegrati.
In conseguenza della crisi, anche il numero di famiglie che recentemente fanno richiesta di benefici da parte del comune è andato aumentando.
La città è ricca di associazioni che offrono proposte per lo svago ed il tempo libero e a livello sociale, culturale, sportivo, ecc.
La scuola risulta essere molto aperta al territorio, sia a livello di associazioni che di enti.
Il rapporto di collaborazione instaurato con l’Amministrazione Comunale, si è sempre contraddistinto per la positiva interazione in termini di
progettualità condivisa, servizi erogati e finanziamenti. Questo rapporto, nell’attuale situazione risente ovviamente della situazione politicoeconomica in cui versa l’ente locale.
Sul territorio, in particolare, c’è apprezzamento in merito al progetto educativo dell’Istituto in quanto mette a disposizione un’ampia e ricca
offerta formativa.
30
Le relazioni stesse tra il Comune e il Dirigente Scolastico sono molto buone. I principali canali di comunicazione infatti risultano essere sia
personali che relazionali.
I cittadini solitamente non riportano all’Amministrazione Locale lamentele e disservizi in materia scolastica. Sono stati registrati solamente alcuni
problemi legati al trasporto pubblico scolastico e ultimamente (nel momento in cui viene svolta l’indagine) il problema legato al ritardo nello
smaltimento del tetto della palestra di amianto, ritardo dovuto ai permessi.
Non risultano episodi di conflitto tra Ente Locale e scuola, addirittura la costruzione della nuova scuola è frutto di un lavoro partecipativo con
l’ufficio tecnico come esempio di buona pratica.
Negli ultimi anni si sono verificati alcuni episodi di bullismo nel comune di Montelupo, tuttavia non strettamente legati alla scuola.
L’Istituto, nell’esercizio della propria autonomia organizzativa (art.7 d.P.R. n. 275/1999), fa parte della Rete di Scuole Empolese Valdelsa, che si
propone il confronto e lo scambio su problematiche ed esperienze in ambito educativo didattico e in ambito amministrativo-contabile.
Il Collegio dei Docenti ha individuato una funzione strumentale addetta ad approfondire la conoscenza del territorio e degli stakeholders con i
quali può essere attivato un proficuo collegamento e instaurata o rafforzata la collaborazione, in particolar modo per il finanziamento e lo
sviluppo dei vari progetti del POF.
D8 - Reputazione della scuola. Si indaga come viene considerata la scuola all’interno del territorio nel quale è situata e quali sono le opinioni degli
utenti, anche attraverso effettivi riscontri nel tempo (es. aziende che assumono studenti provenienti da quella scuola, n. elevato di studenti che
superano test all’Università, livelli di apprendimento in ingresso della scuola secondaria di secondo grado).
31
Circa la reputazione della scuola, tutti gli attori coinvolti nell’indagine esprimono opinioni favorevoli (tra completamente d’accordo e abbastanza
d’accordo):




Il 90% del personale ATA,
Il 95% dei docenti,
Il 78% degli studenti,
Il 90% delle famiglie.
PERSONALE ATA
La scuola ha una buona reputazione
sul territorio
1, 5%
0, 0%
1, 5%
8, 42%
9, 48%
Completamen
te in
disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
DOCENTI
La scuola ha una buona reputazione
sul territorio
0, 0% 4, 4%
1, 1%
37, 32%
72, 63%
Completamen
te in
disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Abbastanza
d'accordo
Completamen
te d'accordo
Completamen
te d'accordo
32
STUDENTI
FAMIGLIE
La scuola ha una buona reputazione
sul territorio
26, 6%
188,
42%
163,
36%
15, 3%
56,
13%
La scuola ha una buona reputazione
sul territorio
5, 3%
Completamen
te in
disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamen
te d'accordo
1, 1%
11, 6%
Completament
e in disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
86, 49%
73, 41%
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
Su questo argomento le risposte dei diversi attori indagati sono concordi: nei questionari, l’affermazione “la scuola ha una buona reputazione sul
territorio” vede una percentuale di risposte positive, tra completamente e abbastanza d’accordo, dell’95% per i docenti, del 90% per gli ATA, del
90% per i genitori e del 78% per gli studenti.
Tra i motivi per cui i genitori iscriverebbero di nuovo il proprio figlio alla scuola, c’è l’ apprezzamento per la qualità dell’offerta formativa (27%
delle risposte). In particolare, c’è apprezzamento in merito al progetto educativo dell’Istituto: si evidenzia che l’offerta formativa proposta
dall’Istituto è molto ampia e qualitativamente buona.
33
FAMIGLIE
Iscriverei di nuovo mia/o figlia/o
a questa scuola
8, 5%
Sì
No
168,
95%
I dati quantitativi vengono confermati dalle risposte alle interviste e dalle opinioni espresse nei focus.
Dal focus genitori emerge che sono generalmente soddisfatti del progetto educativo portato avanti dalla scuola, anche se lamentano una
progressiva diminuzione dell’offerta formativa, in passato molto più ricca, in particolare per quanto riguarda le gite e le uscite didattiche e i
progetti extracurricolari (soprattutto nella scuola secondaria di I grado), sia per motivi finanziari che organizzativi. Dai dati emerge anche che in
alcuni casi i genitori del Comune mandano i loro figli in questa scuola perché è vicina a casa. Infatti il 16% dei genitori risponde alla domanda, “la
vicinanza a casa”.
34
Le relazioni stesse tra il Comune e il Dirigente Scolastico sono molto buone. I principali canali di comunicazione infatti sono sia personali che
relazionali.
Intervista DS: “E’ buona, devo dire la verità”.
Intervista PCI: La scuola ha buona reputazione. “Per essere sinceri alcuni genitori mandano i figli in questa scuola semplicemente per comodità
poiché questa scuola è a cinque muniti da casa, l’altra scuola a dieci. Tuttavia non sempre è così”.
35
2 - PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE (B - Dimensione classe)
B1 - Curricolo. L’indicatore intende approfondire le modalità con le quali la scuola recepisce le direttive nazionali in merito al curricolo, se esiste un
curricolo verticale e quali sono i processi sottesi alla sua costruzione (classi parallele, gruppo scelto dal dirigente ecc.).
B2 - Curricolo locale. Questo indicatore cerca di indagare se e come la scuola, in base alla possibilità offerta dalla legge sull’autonomia, utilizza la
quota del curricolo obbligatorio scegliendo liberamente discipline e attività da proporre nel POF.
Per quanto riguarda l’elaborazione del curricolo, dalle risposte ai questionari, la scuola sembrerebbe in linea con quanto definito a livello
nazionale: il curricolo viene elaborato all’interno dei dipartimenti e discusso nel collegio docenti, prevede l’utilizzo della quota di flessibilità per
realizzare il curricolo locale (per l’84% dei docenti) ed ha una dimensione verticale (per l’87% dei docenti).
Nel corso del focus con i docenti però è emerso come nella scuola sia presente solo il curricolo verticale relativo alla matematica. In particolare,
una docente della primaria ci ha parlato dell’elaborazione del curricolo di matematica e “ha manifestato la difficoltà iniziale e, allo stesso tempo,
la positività di tale esperienza”. “E’ stato elaborato e sperimentato un curricolo verticale non tradizionale (ovvero strutturato con una scansione
temporale), piuttosto un curricolo in cui sono presenti delle fasi di conoscenza, pensate nei vari anni del bambino e del ragazzo. Alcune tematiche
vengono avviate nella scuola dell’infanzia , riprese nella scuola primaria e infine nella scuola secondaria di primo grado”.
La riflessione in merito alla progettazione di questo nuovo curricolo verticale è avvenuta in collaborazione con un docente universitario che ha
36
permesso agli insegnanti di ripensare “il loro ruolo” e le metodologie adottate. E’ emerso come fattore interessante il confronto fra i vari livelli
dell’Istituto Comprensivo e l’esigenza di una migliore conoscenza reciproca di ciò che viene fatto in classe da parte dei docenti della primaria e
della secondaria di primo grado.
Il dato relativo invece all’utilizzo della quota di flessibilità per realizzare il curricolo locale non è possibile comprovarlo nel focus docenti poiché a
questa domanda ha risposto solo una docente, pertanto non è possibile parlare di un livello di accordo tra gli insegnanti. Secondo la docente in
Italia c’è troppa disparità tra una scuola ed un’altra in termini di funzionamento: “Purtroppo la scuola italiana con l’autonomia ci sta rimettendo:
sullo stesso territorio c’è una scuola che funziona, una che non funziona e un’altra che funziona così così … E questo non è giusto, ed è legato
esclusivamente al Dirigente che sa indirizzare, alle persone che ci stanno ore in più. Troppe cose frammentarie. Siamo in un’epoca di transizione”.
In particolare, il buon funzionamento della scuola sembra legato esclusivamente alla figura del Dirigente Scolastico. Dalla discussione emerge che
l’autonomia in fin dei conti non esiste, ma si parla di autonomia solo quando ai “livelli alti non sanno che pesci prendere”.
B3 - Inclusione e personalizzazione. L’indicatore approfondisce come vengono gestite le varie forme di diversità, se ci sono attività pianificate nei
processi di insegnamento e apprendimento che si adeguano a specifici bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d’aula e nelle altre situazioni
educative (es. peer review, tutoraggi, gruppi di livello ecc.).
Le risposte alle domande dei questionari volte ad indagare la dimensione del’inclusione e della personalizzazione restituiscono il quadro di una
scuola che risulta attenta ed impegnata nell’organizzazione e nella gestione di attività che favoriscano l’accoglienza e l’inclusione delle minoranze
etniche, linguistiche e religiose, con alcune discrepanze nelle risposte delle famiglie. Per quanto riguarda questo indicatore i numeri dei genitori
sono però confermati e validati dalle affermazioni dei docenti e dei genitori stessi coinvolti nei focus: viene posta una attenzione particolare ai
37
bambini con bisogni speciali: “nella scuola è di primaria importanza rispettare i tempi di apprendimento di ciascun bambino con piani di studio
personalizzati”.
DOCENTI
GENITORI
La scuola è molto impegnata
nell'accoglienza e nell'inclusione degli
alunni di diverse culture
Completament
1, 1%
e in disaccordo
4, 3% 4, 4%
Abbastanza in
disaccordo
38, 33%
67, 59%
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
La scuola svolge attività per favorire
l'inclusione delle minoranze etniche,
linguistiche e religiose
Completamen
te in
disaccordo
3, 2% 9, 5%
Abbastanza in
disaccordo
42, 24%
83, 47%
39, 22%
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamen
te d'accordo
38
ATA
La scuola è molto impegnata
nell'accoglienza e inclusione degli alunni
di diverse culture
Completament
e in disaccordo
0, 0%
0,
0%
0, 0%
Abbastanza in
disaccordo
8, 42%
11, 58%
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
Il 59% dei docenti al questionario risponde che la scuola è molto impegnata nell’accoglienza e nell’inclusione degli alunni di diverse culture e un
33% abbastanza. Dato avvalorato anche dalle risposte sia dei genitori (il 47% è abbastanza d’accordo con questa affermazione mentre il 24% è
completamente in accordo) che, in particolare, del personale ATA (100% tra completamente d’accordo e abbastanza). Da rilevare però che tra i
genitori è presente anche un 22% che non si esprime.
39
DOCENTI
GENITORI
La scuola pratica attività inter e
multiculturali, coinvolgendo le famiglie
degli alunni appartenenti a culture diverse
6, 5%
5, 5%
19, 17%
30, 26%
54, 47%
Completamente
in disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
Le attività didattiche tengono conto della
dimensione inter e multiculturale
3, 2% 14, 8%
26, 15%
69, 39%
64, 36%
Completamente
in disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo né
in disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
Da rilevare e sottolineare inoltre come sia il 26% dei docenti che il 36% dei genitori (dato lievemente inferiore al 39% che risulta abbastanza in
accordo) non si esprima nemmeno in merito alla domanda “la scuola pratica attività inter e multiculturali, coinvolgendo le famiglie degli alunni
appartenenti a culture diverse”.
I docenti ci forniscono anche un altro dato significativo sull’importanza data a questo fenomeno, ovvero il 93% dei docenti ci informa che la scuola
ha istituito un gruppo per l’inclusione che costituisce un aiuto concreto per lo svolgimento delle attività.
40
DOCENTI
8, 7%
Sì
No
106, 93%
Gli alunni a cui sono destinate attività di potenziamento e recupero vengono individuati, secondo i docenti, maggiormente tramite: strumenti
diagnostici condivisi a livello di scuola, valutazione del consiglio di classe e giudizio del singolo insegnante.
41
DOCENTI
Gli alunni a cui sono destinate attività di
potenziamento e recupero vengono individuati
tramite
Altro
Strumenti diagnostici
condivisi a livello di
scuola
Series1
Valutazione del
consiglio di classe
Giudizio del singolo
insegnante
0
20
40
60
80
Da rilevare, tuttavia, come alla domanda relativa alle attività di potenziamento e recupero degli apprendimenti, la maggioranza dei genitori
dichiara che non vi è alcuna attività di potenziamento per i ragazzi o che si tratta di attività mirate esclusivamente nelle classi.
42
GENITORI
DOCENTI
La scuola svolge attività di potenziamento
e recupero degli apprendimenti tramite
nessuna attività
di…
percorsi didattici
personalizzati
compiti
differenziati
La scuola pratica una proficua integrazione
tra le attività di sostegno e quelle
curricolari
Completament
e in disaccordo
0, 0% 4, 3% 9, 8%
Abbastanza in
disaccordo
Series1
60, 53%
attività mirate
nelle classi
corsi pomeridiani
41, 36%
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
0
20 40 60 80
Infine, la scuola pratica una proficua integrazione tra le attività di sostegno e quelle curricolari (lo sostiene l’ 89% dei docenti) ma emerge come ci
siano ancora margini di miglioramento sulla condivisione di strumenti diagnostici a livello di scuola e l’organizzazione di attività di potenziamento
e recupero degli apprendimenti che superino il tradizionale corso pomeridiano e vadano più nella direzione di percorsi didattici personalizzati.
I dati emersi dal focus dei genitori si discostano in parte da quanto dichiarato dagli stessi nei questionari. Emerge che la scuola di Montelupo è
una scuola molto accogliente (dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado), attenta all’inclusione di studenti disabili o stranieri.
Emerge, inoltre, dalle indagini qualitative e, con un livello di accordo buono tra i docenti, come l’utilizzo della tecnologia sia considerato un utile
mezzo di inclusione.
43
“L’attenzione ai bisogni speciali in questa scuola è reale, mentre in altre scuole è formale, e l’insegnante di sostegno non è una risorsa”.
“Vedo una utilità nelle nuove tecnologie per quei bambini che devono essere attivati nello studio e che altrimenti si perderebbero”.
“I bambini hanno necessità di utilizzare le nuove tecnologie: facilita soprattutto i bambini con disturbi di apprendimento, aiuta a dare delle regole e
a farle rispettare”.
B4 - Progettazione didattica. Questo indicatore cerca di comprendere quali sono le scelte progettuali della scuola, quali strumenti e metodologie
sono utilizzati, come e se vengono organizzati i dipartimenti, se esistono strutture per la condivisione di materiali e/o buone pratiche, se sono
definite le modalità di
archiviazione e documentazione.
La dimensione dell’innovazione è stata indagata approfonditamente, attraverso specifiche domande dei questionari, delle interviste e dei focus, al
fine di comprendere quale sia la percezione dell’innovazione tra i vari attori, che cosa si intenda per innovazione, come questa sia legata alla
presenza ed all’uso delle nuove tecnologie o piuttosto ad approcci e/o metodologie didattiche innovative.
Nelle indagini quantitative viene dichiarato dal 94% dei docenti che nella scuola la progettazione è svolta a livello di aree/dipartimento.
44
Da sottolineare come il 51% dei genitori dichiara che per svolgere le attività in classe vengono usate regolarmente le nuove tecnologie (il restante
49% dichiara però il contrario).
GENITORI
Per svolgere le attività in classe vengono usate
regolarmente le nuove tecnologie
Sì
86, 49%
90, 51%
No
Le risposte ai questionari da parte di genitori indicano come la scuola faccia uso regolarmente per lo svolgimento delle attività didattiche di nuove
tecnologie e laboratori per migliorare i processi di insegnamento/apprendimento solo per il 67% dei rispondenti (a fronte di un 15% che non si
esprime).
45
GENITORI
La scuola utilizza laboratori e strumenti
tecnologici a supporto dell'attività didattica
7, 4%
46, 26%
Completamente
in disaccordo
24, 14%
26, 15%
73, 41%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo né
in disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
Il 98% dei docenti ci informa che nella scuola sono previsti progetti basati sulla didattica laboratoriale.
È evidente come la scuola condivida un progetto educativo basato sull’adozione di una metodologia di didattica laboratoriale e a supporto
dell’innovazione didattica sono stati anche allestiti e predisposti appositi spazi (per il 77% dei docenti), in particolare con l’allestimento di
laboratori (da questo dato possiamo sottolineare che vi è ancora una concentrazione delle tecnologie nei laboratori. Dato che è in tendenza con le
altre scuole campione dell’indagine) e la scelta di arredi flessibili.
46
DOCENTI
DOCENTI
Nella scuola ci scambiamo
abitualmente lezioni e materiali
Se sì, con quali
modalità
Condivisione…
16, 14%
Sì
No
Apposito…
Condivisione…
Series1
Condivisione…
98, 86%
Contatti…
0
50
100
L’86% dei docenti dichiara poi che nella scuola si scambiamo abitualmente lezioni e materiali (con contatti diretti con i colleghi, con la
condivisione
a
livello
di
area
e
dipartimento
e
condividendo
nel
consiglio
di
classe).
Questo dato tuttavia non è avvalorato dal focus docenti dal quali emerge che proprio la “condivisione” è un limite della scuola e si sente forte
l’esigenza di lavorare insieme per accrescerla. Il problema è legato soprattutto alla mancanza dei tempi di confronto tra i docenti. Tutti i docenti
concordano sul fatto che sia necessaria la condivisione dei progetti che va almeno dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di primo
grado. Questo lo si fa solo “confrontandosi”. I docenti propongono di partire da un progetto didattico unico (come punto di incontro), senza
caricarsi eccessivamente, per poi procedere per piccoli passi. Dal focus emerge anche l’esigenza di un curricolo verticale esteso a tutti gli ordini
scolastici. Per ovviare a questa difficoltà, nella scuola si cerca di lavorare quanto più possibile per classi aperte e fasce di età.
47
Non viene fuori dall’indagine nessuna informazione in merito a strutture per la condivisione di materiali e/o buone pratiche, o modalità di
archiviazione e documentazione. La condivisione materiali e la documentazione come procedura è poco “esplicita/strutturata” e ancora molto
“personale” a livello di tutte le 20 le scuole indagate.
B5 - Orientamento. L’indicatore cerca di comprendere quali sono le attività che la scuola promuove finalizzate alla realizzazione personale e
scolastica degli allievi, se vengono potenziati atteggiamenti positivi orientati a una maggiore conoscenza di se stessi, allo sviluppo e alla crescita
degli allievi.
Per quanto riguarda questo indicatore, il 60% dei genitori sostiene che la scuola sia attenta a valorizzare le attitudini, le potenzialità e i diversi
stili di apprendimento dei propri figli (anche se è presente un 23% che non si esprime) e lo ribadiscono anche i genitori e gli stessi alunni che
hanno partecipato ai focus.
Gli studenti rispondono al questionario dichiarando (per l’86%) che quello che imparano a scuola potrà essere loro utile per il futuro e gli stessi
studenti coinvolti nel focus affermano, a questo proposito, che la scuola è utile per il loro futuro perché dà loro molto sostegno e assistenza nella
fase dell’orientamento e si preoccupa oltre che della loro istruzione anche della loro educazione in quanto vi è “un’attenzione particolare al
rapporto docente-studente anche al di fuori delle lezioni”. In questi ultimi anni, dichiarano, viene dato maggiore rilievo alle attività di
orientamento. La scuola accompagna con attività adeguate gli studenti alla scelta della scuola anche con colloqui individuali. Sono state
organizzate attività di orientamento con il supporto di una operatrice esterna nelle classi terze che ha fatto due/tre incontri con gli studenti e a
seguito degli incontri è rimasta a disposizione dei genitori per eventuali domande.
48
GENITORI
La scuola è attenta a valorizzare le
attitudini e le potenzialità di mio figlio
10, 6%
19, 11%
36, 20%
40, 23%
71, 40%
Completamen
te in
disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
STUDENTI
Ciò che imparo a scuola potrà essere
utile nel mio futuro
Completament
e in disaccordo
11, 3%
14, 3%
37, 8%
260,
58%
126,
28%
Completamen
te d'accordo
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
Focus studenti: “Per esempio ora che siamo in terza, la scuola ci aiuta nella scelta”.
“Relativamente all’orientamento, il consiglio dei professori ci ha consigliati nelle scelte e abbiamo fatto delle visite nelle scuole”.
“A noi la signora che ci aiuta nell’orientamento ci ha seguiti in seconda e terza media: due incontri in seconda e quattro in terza”. “La signora ci dà
delle schede con domande in cui c’è scritto: quali sono le tue attitudini, cos’è che ti piace, che non ti piace. Se fai sport. A seconda delle attitudini ci
fa riflettere”.
“La scuola ci insegna tante cose anche sull’educazione, non solo sui libri”.
49
Nell’intervista il PCI dichiara che vengono invitati esperti esterni per l’orientamento. “Mi è stato detto dai genitori che questo tipo di orientamento
è stato utile”.
“Ha funzionato perché è stato duplice. Si è rivolto sia ai ragazzi che ai genitori”. “L’operatrice è stata brava e ha dimostrato che i ragazzi hanno le
idee più chiare dei genitori”.
B6 – Clima. L’indicatore approfondisce il tema delle percezioni che alunni e insegnanti hanno nel vivere il contesto classe, gli atteggiamenti e i
comportamenti che si stabiliscono tra i vari componenti. Il clima comprende l’insieme delle relazioni tra docenti ed alunni.
Anche questo indicatore, essendo centrale nella definizione di una “Buona Scuola”, è stato approfonditamente indagato. Sono state poste molte
domande ai diversi attori riguardo la collaborazione tra docenti, tra docenti e personale ATA, tra docenti e dirigenza, tra docenti e studenti e tra
docenti e genitori e sono emersi dati prevalentemente positivi anche se con percentuali diverse tra i diversi rispondenti.
Il Dirigente Scolastico promuove un clima di collaborazione tra docenti, allievi, personale ATA e genitori secondo il 94% dei docenti, l’84% del
personale ATA ed il 67% dei genitori; rispetto all’affermazione “le famiglie hanno fiducia nei docenti della scuola” ben l’85% dei genitori si dichiara
d’accordo, così come l’87% dei docenti ed l’84%% del personale ATA; alta anche la percentuale dei docenti che dichiara di avere rapporti di fattiva
collaborazione con i colleghi (83%) con i quali arriva facilmente a decisioni condivise (76%), mentre tra il personale ATA si evidenzia un minor
livello di collaborazione (il 32% sostanzialmente sceglie di non esprimersi, opzionando la risposta “né in accordo né in disaccordo”); molto alte le
percentuali relative alla disponibilità del DS, dei docenti e del personale ATA nei confronti dell’utenza.
Infine è stato chiesto a docenti, personale ATA, studenti e famiglie di esprimersi sulla volontà di rimanere nella stessa scuola.
50
STUDENTI
GENITORI
Vado volentieri a scuola
Mio figlio va volentieri a scuola
Completament
e in disaccordo
Completament
e in disaccordo
54, 12%
188,
42%
37, 8%
43, 10%
126,
28%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
0, 0% 7, 4%
103, 58%
10, 6%
56, 32%
Completament
e d'accordo
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
Solo il 54% degli studenti dichiara di andare volentieri a scuola a fronte di un 28% che non si esprime. Mentre la percentuale dei genitori che
dichiara che il figlio va volentieri a scuola è nettamente superiore (95%).
La soddisfazione rispetto al loro contesto della componente docenti e ATA (le figure professionali interne), infatti, sembra elevata (97% e 95%),
tuttavia fornendo motivazioni diverse: il 97% dei docenti vorrebbe rimanere nella scuola di Montelupo perché è ben organizzata , c’è un ottimo
clima relazionale ed è ben integrata con il territorio. Alla stessa domanda il 95% del personale ATA come prima motivazione fornisce quella della
vicinanza a casa .
51
DOCENTI
ATA
Se sì, perché:
Se sì, perché:
E' ben…
E' ben…
E' ben…
E' ben…
Apprezzo lo…
Condivido lo…
Vi afferisce un…
Series1
Condivido lo…
Vi afferisce…
Series1
E' vicina a casa
E' vicina a casa
C'è un ottimo…
Ritengo…
Mi identifico…
C'è un…
0
50
100
0
10
20
Dai focus e dalle interviste emerge che il clima nella scuola complessivamente è buono e positivo.
Nel focus genitori viene dichiarato che il clima generalmente è positivo anche “se il buon clima lo fa parecchio la classe, dipende molto dal
gruppo”. Si tratta di un clima di apertura e di collaborazione a tutti i livelli. Si percepisce come scuola molto accogliente, a tutti i livelli, e attenta
all’inclusione di studenti disabili o stranieri.
Non vengono riscontrati conflitti particolari. Alla scuola secondaria di primo grado si sono verificati alcuni episodi di bullismo: “alle medie si sono
verificati alcuni episodi di bullismo come è normale che succeda”. Generalmente la scuola riesce a gestire in modo corretto tali episodi, anche se,
essendo poco abituata ad affrontarli, non sempre si dimostra pronta e preparata.
52
Un genitore si lamenta che se è vero che di fondo c’è un buon clima e una buona organizzazione, però ci sono delle situazioni, soprattutto a livello
di classe, in cui questa organizzazione non funziona: “io ho notato una carenza di organizzazione nel gruppo insegnanti di muoversi secondo una
modalità che poteva essere più coesa”.
Anche i rapporti scuola-genitori sono positivi: “La dirigente e i docenti sono disponibili al confronto con i genitori anche quando le cose non vanno
bene. Abbiamo avuto una seconda media dove i nostri ragazzi non hanno fatto matematica, hanno cambiato 6 insegnanti, in previsione della terza
media e di un esame noi andammo dalla dirigente piuttosto arrabbiate perché pretendevamo il professore di ruolo per la terza, poi da settembre
venne l’insegnante per tutto l’anno”.
Il fatto che comunque le relazioni siano positive, ci sia una buona organizzazione, un ambiente dove le cose vanno bene porta però a una
maggiore delega da parte delle famiglie, la cui partecipazione alla vita della scuola anche se non scarsa (attualmente si attesta intorno al 30/40%)
potrebbe comunque migliorare.
Generalmente positive anche le relazioni tra docenti e studenti.
Per quanto riguarda la valutazione degli studenti, in linea di massima le modalità sono chiare e condivise e gli studenti “sanno capire che quella
misura corrisponde a un determinato criterio di valutazione”, soprattutto alle medie, mentre secondo alcuni genitori alla primaria “ci sono le
simpatie”.
Un genitore dichiara di avere molto apprezzato il sistema di valutazione adottato nella classe della figlia, una prima elementare, per cui gli alunni
venivano premiati in base al raggiungimento di determinati obiettivi:
“al di là del voto [...] hanno detto ai bambini ogni singola volta, facendo un’attività o un ciclo di attività , qual era quello che loro chiamavano
obiettivo, avevano alla fine anche un piccolo premio, mi sembra all’inizio mettevano che ne so devi farlo in 5 tappe e ogni volta ti davano la faccina
sorridente piuttosto che triste”
53
“però la cosa che io ho notato è che tutti i bambini dal più brillante a quello un po’ più.. avevano capito perfettamente qual era l’obiettivo e
quando prendevano la faccina triste capivano perché avevano preso questa faccina triste”
“al di là del voto che sia 5 , 6 o 10, con un bambino di prima riuscire a dire questa è l’attività, questo è l’obiettivo a cui miriamo, collaboriamo anche
per raggiungerlo e il bambino che alla fine capisce se l’ha fatto bene, se l’ha fatto male, se l’ha fatto male perché l’ha fatto alla tira via, insomma
mi sembra un risultato ...”
In particolare viene apprezzato molto il clima di collaborazione, incoraggiato dalla pratica abbastanza diffusa di lavorare per il raggiungimento di
obiettivi non individuali ma di gruppo: “quindi l’obiettivo si riteneva raggiunto anche se qualcuno era andato un po’ peggio ma l’altro riusciva a
raddrizzarlo e quindi veniva premiato il gruppo”
Sul lavoro di gruppo ci sono però opinioni divergenti, poiché c’è, tra i genitori, chi teme che possa compromettere lo sviluppo dell’autonomia dello
studente: “io lo condivido fino a un certo punto, perché lavora sempre uno
quando lo vedi a casa che deve lavorare da solo.. e ora? perché non c’è l’appoggio dell’altro”
Nel focus studenti, si percepisce attenzione e cura della scuola sul singolo studente ma talvolta, per far emergere le potenzialità di tutti, alcuni
docenti dividono per livelli i ragazzi e questo non sempre piace agli studenti stessi.
Nella intervista con la DS viene dichiarato che “onestamente non è lì la criticità. Certo tra 150 persone ci sono odi e amori, ed è giusto che ci
siano”. Il clima della scuola tuttavia è molto buono in quanto c’è una cura particolare e attenta delle persone a tutti i livelli e una bella
professionalità solida del personale: “meglio di così sarebbe difficile immaginare i rapporti con le varie figure”. Il punto di forza della scuola è
54
proprio la “disponibilità delle persone a mettere cuore e cervello nella scuola”. “Ci sono alcuni aspetti forse da migliorare nei docenti più giovani
riguardo alle loro competenze relazionali, psicologiche e di mediazione didattica”.
B7 - Gestione del tempo. L’indicatore approfondisce il tema del tempo, come viene utilizzato sia nell’organizzazione della scuola in generale
(riformulazione dell’orario scolastico, utilizzo della quota del 20% ecc.), sia più specificamente nelle attività didattiche (orario gestito internamente
alla classe, attività sperimentali ecc.).
B8 - Gestione dello spazio. Fortemente correlato al tema del tempo, l’indicatore relativo allo spazio indaga sulla capacità della scuola di utilizzare
lo spazio in modo diverso da quello convenzionale (cattedra/banchi): se ci sono aule speciali, diverse configurazioni degli arredi, se vengono
utilizzate più aule dagli studenti ecc..
Per quanto riguarda la gestione del tempo e dello spazio a scuola, dai questionari e dai focus, ma anche dalle interviste, sembra emergere che la
scuola ha adattato i propri ambienti per favorire l’innovazione didattica in particolare allestendo laboratori (33%) e scegliendo gli arredi adattabili
in modo flessibile alle attività didattiche (28%) o con l’utilizzo integrato degli spazi esterni (22%).
In linea con quanto dichiarato nel POF della scuola:
55
POF MONTELUPO
Compatibilmente con le risorse disponibili, la scuola attua una politica di investimento per potenziare le proprie attrezzature:
• il plesso Baccio è dotato di aule speciali/laboratori (musica, arte, scienze, tecnologia), due biblioteche, due palestre e di un parco giardino
attrezzato
• la scuola primaria M. Hack ha aule grandi, spazi per il lavoro a piccolo gruppo, un grande spazio polivalente, aula accoglienza, giardino
• le scuole dell’infanzia sono dotate di ampio giardino, giochi all’aperto e materiali specifici per le attività di manipolazione e psicomotorie
• in ogni classe è presente una postazione multimediale con accesso ad Internet
• sono presenti 33 Lavagne Multimediali; nella scuola secondaria di I grado è presente un laboratorio multimediale completamente rinnovato
• sono a disposizione: pc portatili, tablet, videoproiettori, televisori, videoregistratori, videocamere, macchine fotografiche,
impianti di
amplificazione
I ragazzi dichiarano nel focus che possono usare i vari spazi all’interno della scuola quando vengono da loro richiesti: aule speciali di arte, scienze,
musica. Nei laboratori di informatica si accede anche di pomeriggio purché sia presente un professore.
Dal focus genitori emerge che la scuola ha una struttura tale che consente e facilita l’integrazione delle nuove tecnologie, “a differenza di altre
strutture più datate dove magari non c’è neanche posto per mettere la lavagna”.
Grazie al contributo dei genitori la scuola sta allestendo anche una “stanza relax” che i ragazzi potranno utilizzare in vari momenti della giornata.
56
B9 - Metodologie didattiche inerenti l’utilizzo delle nuove tecnologie. Si cerca di capire la diffusione delle tecnologie all’interno della scuola e
come vengono utilizzate, se esistono spazi dedicati, se l’uso delle tecnologie fa parte di una pianificazione concordata dai docenti o se invece
dipende dalla discrezione di ciascun insegnante.
Sono proprio le metodologie didattiche il vero elemento di innovazione che emerge dai focus e dalle interviste. Sebbene sia dichiarato
chiaramente come solo in alcune classi questo sia vero allo stesso modo, è comunque molto diffusa, tra i vari attori indagati, una visione
positivamente critica dell’uso delle nuove tecnologie come “strumenti” al servizio di un metodo, anche se ancora molto dipende dalla discrezione
del singolo docente.
L’uso delle nuove tecnologie è si, “utile e un’opportunità di crescita” (lo pensano il 65% dei genitori ed il 62% degli studenti) e “uno strumento di
approfondimento culturale” (per il 22% dei genitori e il 25% degli studenti), ma solo se intelligente e integrato con le “vecchie tecnologie”.
Si rileva prudenza da parte dei genitori e, in particolare, degli studenti stessi in merito all’utilizzo delle nuove tecnologie nello studio (ciò può
essere dovuto o ad un utilizzo consapevole degli strumenti o al contrario di una consapevolezza su quanto il loro utilizzo debba essere ancora ben
calibrato).
Il valore aggiunto di una integrazione tra nuove tecnologie e i libri viene, infatti, confermato nel focus studenti, dove, alla domanda “preferite
studiare sui libri o sul computer”, alcuni ragazzi rispondono: “i libri, il computer serve essenzialmente per fare le ricerche”, ma concordano tutti nel
volere più tecnologia in classe, in particolare i tablet.
I ragazzi fanno notare che talvolta sono meglio i libri soprattutto “per problemi tecnici o di rete. La pagina non si carica mai e bisogna aspettare”.
57
Se potessero scegliere i ragazzi vorrebbero infatti i tablet perché “ci sono troppi libri in cartella”. I ragazzi spiegano che i tablet non vengono
acquistati “perché non ci sono gli armadietti”.
L’utilizzo o meno della tecnologie dipende poi dai docenti stessi e dalle materie di insegnamento, spiegano gli studenti. Chi ha vissuto l’esperienza
delle tecnologie in classe alle elementari (lavagna interattiva e notebook), la maggior parte di loro lo rifarebbe anche alla scuola di primo grado.
Per alcuni, invece, si trattava di una sperimentazione ed era motivo di distrazione.
Dal focus emerge che i genitori apprezzano molto l’adozione di metodologie innovative per promuovere processi di apprendimento e
insegnamento più efficaci e adeguati ad una società in trasformazione, anche se tali opportunità sono molto legate alla disponibilità dei singoli
docenti e non sono assicurate a tutte le classi.
“Non tutti hanno la LIM in classe e a tutti piacerebbe averla. A volte le classi si scambiamo con quelle che hanno la LIM per poterla utilizzare “(dal
focus studenti).
Alcuni genitori sottolineano positivamente il fatto che, almeno in alcune classi e nell’ambito di alcuni progetti, l’innovazione non sia stata
interpretata solo come adozione di strumenti tecnologici, ma anche come rinnovamento delle metodologie didattiche: viene riportato l’esempio
del progetto sui tablet in cui viene utilizzata la tecnologia per fare una didattica diversa, integrata: “la tecnologia diventa lo strumento e non il
fine”. Questo comporta per il docente una grande preparazione sul contenuto, mettersi in discussione e una formazione continua.
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Emerge infatti anche il timore di un “appiattimento verso la tecnologia, nel senso che anche le attività che tradizionalmente e anche per la
concezione stessa della disciplina [es. arte e immagine] potrebbero essere più manuali e diversificate, anche quelle vengono ridotte alla
tecnologia”.
Alcuni genitori si dimostrano, invece, critici rispetto ad un impiego troppo invasivo delle tecnologie soprattutto nella scuola primaria, a discapito
delle tradizionali attività di scrittura e lettura.
Ad esempio un genitore racconta del proprio figlio che dopo aver utilizzato il computer alle elementari, si trova in difficoltà in una classe della
secondaria di primo grado senza tecnologie:
“il mio dice io non ci sono abituato a scrivere, non ho mai scritto così tanto, è un limite, ma perché vanno un po’ associate le cose se il computer a
me mi corregge gli errori, allora ci deve essere anche il docente che … La mi figliola faceva i compiti a casa e li mandava alla maestra che la sera
aveva i loro file, la loro ricerca,
il loro tema [...] poi devi dare anche qualcosa di scritto, se no si diventa analfabeti di ritorno”.
Alcuni genitori ritengono fondamentale il loro ruolo nel controbilanciare la tendenza di alcuni insegnanti ad un impiego quasi esclusivo della
tecnologia:
“io penso che dipenda anche un po’ dai genitori dosare l’utilizzo a casa di questi strumenti, perché io vedo già dei compagni che a 10 anni vanno
sui telefoni come se fossero navigati, e poi hanno dei grossi problemi a dare due pedate a un pallone”
“questo poi è relativo se le insegnanti danno i compiti sul computer, li devi fare come dicono loro.. hai voglia a dirgli: mi cerchi una parola sul
vocabolario? come si sfoglia un vocabolario?”
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“però se dopo 3 mesi che uno già il computer a casa non si sa più sfogliare un libro a mio avviso bisogna ritrovarsi anche noi genitori e fare un po’
contrasto anche coi maestri”
Alcuni genitori apprezzano la maturazione avvenuta nel processo di adozione delle tecnologie per cui alcuni insegnanti hanno adottato delle
soluzioni che integrano altri strumenti come la narrazione:
“per esempio l’apprendimento della letto scrittura non è stato fatto sulla sillabazione o le letterine o nemmeno quello della matematica non è
stato fatto esclusivamente con il computer, ma nell’ambiente della narrazione”
“i bambini inventano una storia con dati matematici insieme con dei tavoli che si modulano, si compongono, si fanno isole, gruppi di lavoro dove
c’è il bambino molto bravo, quello un po’ più pencolante, quello che non parla bene italiano, insieme costruiscono una storia, la scrivono, la
illustrano, risolvono un problema”
Per contro i genitori che hanno vissuto le prime esperienze di inserimento in classe di strumenti informatici si lamentano che i loro figli abbiano
fatto da “cavie”, subendo un uso troppo intensivo e poco critico della tecnologia. Inoltre dichiarano di non comprendere perché l’adozione di
dispositivi tecnologici venga avviata già in prima elementare e non a livelli più avanzati.
60
B10 - Libri di testo e contenuti digitali. Questo indicatore indaga se la scuola fa uso di libri o di contenuti digitali e come vengono impiegati nella
didattica (es. flipped classroom, archiviazione, rielaborazione da parte degli studenti, generazione di nuovi contenuti).
Tecnologie e contenuti digitali sono utilizzate da alcuni studenti intervistati anche per lo svolgimento dei compiti a casa: per il 40% dei genitori
qualche volta e per il 28% spesso; a fronte degli studenti, che dichiarano di usarli qualche volta per il 38% e spesso per il 20%. Tuttavia c’è un 22%
che dichiara di non usarli mai.
GENITORI
STUDENTI
Mio figlio utilizza le nuove tecnologie
a casa per svolgere i compiti
9, 5%
19,
11%
Sempre
Sempre
58, 13%
30, 7%
Spesso
Spesso
28, 16%
49, 28%
71, 40%
Utilizzo le nuove tecnologie a casa
per svolgere i compiti
Qualche
volta
Quasi mai
101,
22%
88, 20%
171,
38%
Qualche
volta
Quasi mai
Mai
Mai
61
I ragazzi dichiarano di utilizzare le nuove tecnologie soprattutto per effettuare ricerche, per fare riassunti o per svolgere/inoltrare/archiviare
compiti richiesti o che devono essere presentati e commentati in classe utilizzando la LIM.
“Mettiamo i compiti sulle chiavette e poi li vediamo in classe sulla LIM”.
62
3 – AMBIENTE ORGANIZZATIVO PER L’APPRENDIMENTO (C - Dimensione scuola)
C1 - Il senso di identità. Questo indicatore approfondisce il livello di condivisione della mission e quanto gli attori coinvolti sentono di aderire al
progetto educativo della scuola.
Per quanto riguarda le domande volte ad indagare questo aspetto, sia dai questionari che dalle interviste, poste ai diversi attori, si rilevano alcune
voci o dati discordanti: docenti, personale ATA e genitori hanno scelto innovazione, collaborazione come i due termini che più identificano la
scuola, perfino gli studenti mentre docenti, personale ATA, genitori e PCI scelgono anche serietà.
Alunni, PCI e DSGA includono invece la creatività.
QUESTIONARIO DOCENTI
QUESTIONARIO ATA
QUESTIONARIO GENITORI
QUESTIONARIO STUDENTI
I termini che identificano
meglio la mia scuola sono:
I termini che identificano
meglio la mia scuola sono:
I termini che identificano meglio
la scuola sono:
I termini che identificano meglio la mia
scuola sono:
Innovazione
Tradizione
Serietà
Affidabilità
Condivisione
Collaborazio
ne
Flessibilità
22,86
2,54
19,37
7,94
12,7
15,87
6,98
Innovazione
Tradizione
Serietà
Affidabilità
Condivisione
Collaborazio
ne
Flessibilità
51,35
2,7
16,22
8,11
2,7
13,51
0
Innovazione
Tradizione
Serietà
Affidabilità
Condivisione
Collaborazio
ne
Flessibilità
19,09
6,43
18,67
12,45
9,54
17,43
0,62
Innovazione
Tradizione
Serietà
Affidabilità
Condivisione
Collaborazione
Flessibilità
Selettività
21,86
2,37
12,72
10,77
7,26
20,55
2,04
1,14
63
Selettività
Meritocrazia
Equità
Creatività
0,32
0
1,59
9,84
I termini che identificano
meno la mia scuola sono:
Innovazione
Tradizione
Serietà
Affidabilità
Condivisione
Collaborazio
ne
Flessibilità
Selettività
Meritocrazia
Equità
Creatività
2,45
12,25
0,98
0,49
5,39
2,94
2,94
36,27
28,43
4,9
2,94
Selettività
Meritocrazia
Equità
Creatività
0
0
0
5,41
I termini che identificano
meno la mia scuola sono:
Innovazione
Tradizione
Serietà
Affidabilità
Condivisione
Collaborazio
ne
Flessibilità
Selettività
Meritocrazia
Equità
Creatività
0
0
0
0
3,45
13,79
13,79
41,38
20,69
6,9
0
Selettività
Meritocrazia
Equità
Creatività
1,66
3,11
4,56
6,43
I termini che identificano meno
la mia scuola sono:
Innovazione
Tradizione
Serietà
Affidabilità
Condivisione
Collaborazio
ne
Flessibilità
Selettività
Meritocrazia
Equità
Creatività
9,34
12,91
1,92
2,47
5,77
3,02
13,74
23,08
15,38
4,95
7,42
Meritocrazia
Equità
Creatività
2,85
3,51
14,93
I termini che identificano meno la mia
scuola sono:
Innovazione
Tradizione
Serietà
Affidabilità
Condivisione
Collaborazione
Flessibilità
Selettività
Meritocrazia
Equità
Creatività
6,52
18,72
6,42
5,12
4,38
4,19
11,73
14,43
11,08
10,15
7,26
64
E’ qui da sottolineare come la Dirigente Scolastica si discosti dagli altri attori, non menzionando l’innovazione tra i termini che identificano la
scuola, ma collaborazione, condivisione ed equità, in quanto sono caratteristiche strutturali della scuola:
“Innovazione, mi sarebbe piaciuto, però logicamente sono modesta, nel senso che ho un tale concetto di innovazione …”. “Innovazione significa
innovazione strutturale e nella scuola è impossibile perché non ci sono gli strumenti tecnici, giuridici, contrattuali per fare una innovazione
profonda. Si fa del cambiamento, si fanno delle esperienze, si fanno sperimentazioni”.
“Equità: l’ho scelto pensando a me stessa ma anche a quelle che sono le caratteristiche della scuola, a quello che insegnanti e soprattutto genitori
vogliono dalla scuola. Sia una corretta valutazione da parte dei docenti che richiede un grosso lavoro dei docenti stessi: significa prima di tutto
condividere gli strumenti (che non è facilissimo!). Non è l’equità dell’individuo, ma della struttura e per fare questo è necessario che tutti lavorino
insieme (e qui si ritorna alla collaborazione)”.
Tutti sono concordi invece nell’individuazione del termine selettività come il meno rappresentativo dell’identità della scuola, come secondo la
tradizione.
Intervista DS: “è un Istituto comprensivo e non un liceo, non si seleziona nessuno, si accoglie tutti. Si cerca di avere da ognuno il massimo che uno
può dare. “Te no” è la parola meno adatta. Si cerca di essere inclusivi. Questo non vuol dire non esigere. Gli insegnanti non sono selettivi ma
esigenti”.
65
Intervista DSGA: “La selettività non c’è. Intendo l’inclusione. Non vengono emarginati degli alunni problematici. Oppure per i docenti in difficoltà
c’è sempre un gruppo che li supporta. Un supporto a tutti i livelli. Si cerca sempre di valorizzare la persona ed aiutarla ad emergere. Lo stesso lo
abbiamo fatto con alcuni collaboratori scolastici: abbiamo creato una rete di collaborazione e appoggio per queste persone in difficoltà. Non
sempre è accettata bene dal personale, bisogna lavorare molto per farlo accettare da tutti. Certe forme di collaborazione si capiscono poco”.
Importante sottolineare come anche dal focus docenti emerga una idea di innovazione che non è esclusivamente legata alla diffusione delle
tecnologie ma è legata anche ad altri aspetti della didattica: la metodologia di lavoro, il ruolo del docente come attivatore, ecc… . I docenti
concordano sul fatto che il docente deve essere fondamentalmente un “animatore” della classe, sia in presenza di tecnologie che non.
L’89% dei docenti nei questionari dichiara di provare un forte senso di appartenenza alla scuola.
Provo un forte senso di
appartenenza alla scuola
Completame
nte in
2, 2%
disaccordo
1, 1%
Abbastanza in
9, 8%
disaccordo
46, 40%
56, 49%
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completame
nte d'accordo
66
C2 - La visione strategica. Questo indicatore fortemente correlato al precedente approfondisce la percezione degli attori intervistati relativamente
a punti di forza e criticità della scuola; inoltre analizza il concetto di innovazione e quanto questo sia condiviso all’interno dell’organizzazione.
Per quanto riguarda questo indicatore, considerazioni emergono sia dalle interviste con il DS, il DSGA, che dai focus con lo Staff, docenti e
genitori e dimostrano, perlopiù, una visione comune e condivisa. Tutti concordano che, ovviamente, i margini di miglioramento ci sono sempre e
che, provando a declinarli realisticamente, dovrebbero riguardare: un aumento delle risorse, in particolare umane, a supporto delle funzioni di
staff; una maggiore condivisione sia a livello di staff che, soprattutto, con l’intero corpo docente anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie;
un aumento dei momenti di formazione su specifiche tematiche; il curricolo verticale esteso a tutti gli ordini; la necessità di setting innovativi, la
necessità di più tempo per la condivisione della collegialità professionale, l’innovazione a livello strutturale.
Intervista DS: “L’innovazione non è che non c’è. Innovazione rispetto a certe cose è già tradizione. Nell’insegnamento c’è da parte dei docenti la
difficoltà a trovare strade differenti da quelle seguite: se hai delle modalità che ti danno un buon successo … perché devi modificare delle cose che
già funzionano bene? Ci sono pertanto delle resistenze che sono però razionali. Quando è stata introdotta la LIM è piaciuta e pertanto i docenti
hanno modificato il loro metodo di insegnamento perché ha portato dei vantaggi. Ci deve essere un qualcosa nel sistema che scardina/stimola
altrimenti è difficile compiere un cambiamento”.
“Per fare un altro tipo di apprendimento è necessario modificare l’organizzazione “penso ai ragazzi che si spostano”. “Per organizzare ci vuole del
tempo. E dov’è il tempo? Il tempo non è previsto. Nella scuola italiana non è previsto il tempo della condivisione della collegialità professionale.
Perché per fare questo ci sono fino a 40 ore l’anno. Al di là di questo non ci sono altre ore”.
67
Di contro i punti di forza su cui può far leva la scuola per migliorare sono sicuramente la condivisione degli obiettivi educativi e strategici, la
grande professionalità e competenza di tutto il personale (la disponibilità delle persone a mettere “cuore e cervello” nella scuola), il clima positivo
e collaborativo che si riscontra a tutti i livelli e tra tutti i diversi attori.
Dai focus con genitori e studenti emergono indicazioni su possibili aspetti da migliorare che riguardano invece prevalentemente esigenze pratiche
legate alle difficoltà del vivere la scuola, quotidianamente, come utente: i genitori vorrebbero maggiore partecipazione da parte dei genitori nella
scuola; garantire le stesse opportunità a tutti (soprattutto in termini di presenza di tecnologie); meno lavoro di gruppo e più autonomia allo
studente. Anche le modifiche suggerite dai ragazzi durante il focus sono per lo più strutturali ma non sostanziali. E’ una scuola che piace, la
consiglierebbero a tutti, ha una buona reputazione sul territorio. Vorrebbero lavorare di più in gruppo e migliorare gli spazi.
C3 - Leadership, staff e flussi decisionali. Si approfondisce lo stile di direzione, le modalità di gestione della scuola e le modalità di delega ai
collaboratori. Questo indicatore vuole cogliere il ruolo del middle management e come vengono prese le decisioni.
La leadership della scuola risulta essere una leadership distribuita, così come definita da Pearce e Conger (200): “processo di influenza dinamico e
interattivo tra individui organizzati in gruppi, orientati al raggiungimento degli stessi obiettivi”. Anche se vi è una centralità del ruolo del DS a tutti
i livelli: promozione della formazione, gestione della comunicazione, buona organizzazione.
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La Dirigente ritiene particolarmente proficua la collaborazione con il suo staff a cui riconosce competenze e professionalità maturate in anni di
esperienza e di impegno anche con il precedente Dirigente a cui attribuisce la scelta delle figure strumentali: “non posso vantarmi
dell’introduzione delle figure. Molte persone le ho trovate”
Ritiene che la fiducia sia la parola chiave. La Dirigente “delega” in quanto si fida molto delle persone che collaborano con lei e, grazie a questo, la
scuola risulta essere molto organizzata.
Il suo lavoro si è incentrato nelle definizione di ruoli e procedure chiare e condivise: tutti devono sapere chi fa cosa e a chi devono rivolgersi per
risolvere quel particolare problema. La condivisione è fondamentale anche perché nell’istituto comprensivo ci sono tre anime diverse che devono
colloquiare. Nei focus una docente dichiara, addirittura, che nella scuola sembra di essere “in Svizzera”.
La Dirigente illustra come vengono individuate le figure strumentali e proposte dal Collegio dei docenti: in primis si individuano i progetti e poi,
sulla base dei progetti, le persone offrono la loro candidatura e il collegio procede alla nomina.
Dall’intervista allo STAFF appare evidente un loro forte impegno su tutti i fronti, tutti affermano di avere già molti compiti e che per quanto
riguarda la loro disponibilità, in termini di tempo ed impegno, più di così non sarebbe possibile.
Per quanto riguarda i rapporto con la DS la risposta è condivisa dall’intero gruppo: si parla di delega condivisa, la dirigente richiede un confronto
continuo e le decisioni importanti sono sempre collegiali.
Tra i desiderata: avere a disposizione più risorse umane in quanto la concentrazione di compiti è sempre sulle stesse persone. Andrebbe
migliorato per questo l’impianto organizzativo: sarebbe auspicabile più condivisione e distribuzione di compiti; avere l’apporto di figure nuove
69
anche con meno competenze ma con idee diverse. Il loro ruolo deve essere riconosciuto maggiormente dai colleghi poiché, molto spesso, non si
rendono conto del lavoro portato avanti.
Da sottolineare l’importanza del ruolo ricoperto dalla vicaria dal 2007. All’interno, a livello di docenti, è la figura di raccordo tra le figure
strumentali e tra i coordinatori dei plessi. Controlla che sia rispettato il regolamento di istituto, comprendente anche il regolamento di disciplina e
si occupa anche della sicurezza.
“Avremmo la necessità di essere più numerosi nel portare avanti queste funzioni. La scuola funziona se i docenti fanno tantissime altre cose oltre
che insegnare in classe”. E nel fare queste tantissime altre cose siamo sempre lo stesso ristrettissimo numero. Ci vorrebbe più condivisione e
distribuzione di compiti, se fossimo più numerosi le cose funzionerebbero meglio”.
“Le competenze nella scuola ci sono, ma sono circoscritte, concentrate”.
Si percepisce quindi nei docenti talvolta la stanchezza nel rivestire il loro ruolo e la necessità di lasciare il testimone a docenti più giovani.
La Dirigente, tuttavia, sembra restia a sostituire le persone perché ripone molta fiducia in loro in quanto vede che le cose funzionano bene! Inoltre
fa presente che alcuni progetti richiedono continuità, professionalità ed esperienza.
Anche il Presidente del Consiglio di Istituto si esprime nei confronti della Dirigenza in maniera positiva sottolineando l’importanza che riveste il
dialogo tra lei e il Consiglio. A livello di Consiglio di istituto, le competenze decisionali sono tutte a carico della Dirigente mentre il Consiglio
collabora sui vari progetti. Viene chiesto il loro parere sui progetti nuovi o sull’aggiornamento dei vecchi, non solo quindi l’approvazione.
70
Infine, anche i risultati dei questionari somministrati al personale ATA avvalorano questa impressione: DS e DSGA operano per assicurare
l’efficacia e l’efficienza dei servizi amministrativi rispettivamente per l’84% e l’89%; mentre il personale ATA si sente coinvolto dal DSGA nel
prendere decisioni che riguardano l’organizzazione scolastica per il 68%.
ATA
DSGA
Il DS assicura l'efficacia e l'efficienza dell'organizzazione
scolastica
Il DSGA assicura l'efficacia e l'efficienza dei servizi
amministrativi
0, 0% 0, 0%
3, 16%
0, 0% 0, 0%
Completamente in
disaccordo
2, 11%
Abbastanza in
disaccordo
5, 26%
Né in accordo né in
disaccordo
11, 58%
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
Completamente in
disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
8, 42%
Né in accordo né in
disaccordo
9, 47%
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
C4 - Gestione risorse materiali, finanziarie e umane. Si indaga la capacità della scuola di utilizzare le risorse per le priorità strategiche, sia quelle
umane sia quelle materiali; l’abilità di integrare i contributi e le risorse del territorio con le altre risorse finanziarie e strumentali.
71
Oltre ai finanziamenti assegnati annualmente dall’Amministrazione Scolastica, la scuola ha sempre potuto contare per i progetti e per gli
investimenti sulle risorse finanziarie elargite dal Comune di Montelupo che prima erano abbastanza sostanziose (30.000 euro). Purtroppo
attualmente si sono ridotte a seguito dei vari tagli fatti al Comune stesso e servono, in particolare, per l’ampliamento dell’offerta formativa.
Ulteriori risorse provengono dall’attività progettuale della scuola stessa, come frutto della partecipazione a bandi di concorso promossi da vari
Enti e Istituzioni (per es. Regione Toscana, MIUR,…).
Un apporto allo sviluppo dei laboratori proviene inoltre dal contributo volontario dei genitori e dai contributi offerti dai cittadini di Montelupo
attraverso le varie iniziative del Comitato dei Genitori (Genimon).
Tre sono gli obiettivi prioritari del Consiglio di Istituto: l’inclusione come prevenzione del disagio scolastico; lo sviluppo della creatività e
l’innovazione.
Altre risorse sono poi quelle derivate dai progetti, ad esempio, il progetto Scuole 2.0 (Progetto ministeriale) ha elargito alla scuola, al momento
dell’indagine, 70.000 euro dei 200.000 euro totali previsti.
Nell’intervista con la DSGA, in particolare, emerge che il problema non è tanto quello dell’acquisto delle tecnologie piuttosto la difficoltà è la
gestione a livello di manutenzione e trovare persone competenti in quel campo.
“Il problema è che in una scuola grande come la nostra e con la presenza di tecnologie, manca una figura di assistente tecnico di riferimento. Un
tecnico esperto anche di LIM poiché abbiamo 24/25 LIM e non si sono docenti competenti. Da quest’anno è presente 2 volte a settimana. Ma ci
vorrebbe una persona fissa, presente quotidianamente”
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“Ci sono arrivati 70.000 euro da pochi giorni per le scuole 2.0 (dei 200.000 euro totali). Speriamo di averli tutti. I 200.000 mila euro finiranno. E in
futuro? Quando finiranno i soldi dovremmo pagare la connessione ad Internet. La scuola è cablata ma non basta. Non è sufficiente. Ci vuole un
collegamento Wireless. Non sempre la rete regge con il carico che abbiamo. Adesso facciamo una prova con una rete esterna per cercare di
migliorare il servizio. Sono al momento presenti 2 reti (1 contratto con Telecom e uno con Tiscali) anche per la presenza del registro elettronico in
tutte le classi, anche nella primaria”.
Relativamente alle risorse umane emerge che i rapporti tra le varie figure sono molto buone anche se risulta che, in alcuni casi in cui i docenti
svolgono dei compiti aggiuntivi, il loro ruolo non viene riconosciuto, non solo economicamente, ma in particolare dai colleghi.
Intervista DS: “Meglio di così sarebbe difficile immaginare i rapporti con le varie figure. Le persone sono molto stimate. A livello organizzativo le
cose filano. Si condivide tutto. Quando le cose sono condivise è difficile avere dopo delle sorprese”.
C5 - Sviluppo professionale. Si analizza la capacità della scuola di promuovere azioni di sviluppo delle competenze del personale attraverso
momenti di formazione strutturata, tutoraggio tra pari e aggiornamento, nonché la possibilità per la scuola di accogliere le necessità del personale
relativamente al proprio sviluppo professionale.
Emerge dalle risposte ai questionari e alle interviste come la formazione e l’aggiornamento professionale siano aspetti importanti, cui la Dirigente
presta attenzione, ma andrebbero promossi maggiormente, in particolare quelli rivolti al personale ATA.
73
DS: “Ogni anno ci chiediamo: che cosa ci serve? E ci servono sempre le stesse cose. Prima di tutto la formazione sulle difficoltà di apprendimento:
formazione più urgente e necessaria (facciamo una formazione speciale sull’autismo): queste formazioni riguardano i docenti ma anche i ragazzi
limitatamente alle classi o classi parallele. Si tratta di una formazione medica”.
“Altri tipi di formazioni sono quelle disciplinari sul curricolo”.
DSGA: “Non ci sono molte formazioni. Sarebbe necessario attivare più corsi”. “Ci vorrebbe più formazione, richiesta che viene anche dal personale:
ad esempio sui nuovi sistemi con l’inps, nuovi sistemi operativi. Penso che la gente parteciperebbe e lavorerebbe anche meglio”.
“Abbiamo fatto una formazione sul tema della sicurezza e sul pronto soccorso per tutti, anche per collaboratori scolastici e assistenti
amministrativi con esperti esterni. Abbiamo un ingegnere che si occupa anche di formazione”.
“La formazione è stata richiesta da tutte le scuole ma gli enti non rispondono”
74
DOCENTI
ATA
La scuola ha cura del mio sviluppo professionale
3, 3%
13,
11
%
1, 5%
Completamente
in disaccordo
12,
10
%
Abbastanza in
disaccordo
17, 15%
69, 61%
La scuola ha cura del mio sviluppo professionale
3, 16%
Né in accordo né
in disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
Completamente in
disaccordo
2, 10%
3, 16%
10, 53%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
75
Quali temi sono più utili per le future attività di
formazione
Temi più utili per le future attività di formazione:
Assistenza alunni con
bisogni educativi speciali
Aspetti di gestione delle
difficoltà di…
BES
Sicurezza
Cittadinanza e legalità
Aspetti relazionali
Aspetti relazionali
Autovalutazione e
miglioramento
Series1
Series1
Aspetti organizzativi
Aspetti organizzativi
Tecnologie didattiche
Tecniche e strumenti di
lavoro
Innovazione disciplinare
0
20
40
60
80
0
5
10
15
20
A queste dichiarazioni corrispondono le risposte date da docenti e personale ATA ai questionari: l’72% del personale docente negli ultimi 3 anni ha
partecipato ad attività di formazione, prevalentemente di durata media superiore a 10 ore, con incontri periodici in presenza e con metodologia
frontale. Tra le tematiche che vorrebbero affrontare in futuro: aspetti di gestione delle difficoltà, tecnologie didattiche, BES e innovazione
disciplinare.
76
Questo dato è avvalorato anche dalle indagini qualitative dalle quali emerge che i temi prevalentemente affrontati durante le formazioni sono
legate alle difficoltà di apprendimento (in particolare l’autismo); la formazione disciplinare sul curricolo e quella tecnologica.
Il 69% del personale ATA negli ultimi 3 anni ha partecipato a corsi di formazione, intensivi e di durata media inferiore alle 10 ore (per l’87%), in
modalità blended e utilizzano la metodologia del lavoro di gruppo. Tra le tematiche che vorrebbero affrontare in futuro: tecniche e strumenti di
lavoro.
Per i docenti le formazioni sono per la maggioranza proposte dalla Dirigente Scolastica e dal Collegio dei docenti; per il personale ATA, invece,
sono per la maggior parte proposti dalla DSGA e dalla Dirigente.
Da migliorare: introdurre modalità diverse di Formazione che risulta essere svolta prevalentemente in presenza e con modalità frontale in
particolare per i docenti (formazione non innovativa in scuole che sono chiamate ad essere innovative).
C6 - Gestione della comunicazione (interna ed esterna). Viene analizzato lo sviluppo di sistemi di informazione e comunicazione sia all’interno
della scuola, sia verso l’esterno nonché la capacità di organizzare i flussi di comunicazione tra i soggetti interni e verso gli stakeholders, la gestione
del sito internet a supporto dei processi didattici e organizzativi e l’utilizzo in modo efficace delle nuove tecnologie per snellire i flussi di
comunicazione.
Per quanto riguarda la gestione della comunicazione, interna ed esterna, tutti gli intervistati, DS, DSGA, PCI e rappresentante dell’Istituzione
locale, concordano sul fatto che negli ultimi anni sia molto migliorata, soprattutto per quanto riguarda il livello di digitalizzazione e
l’organizzazione e gestione del sito della scuola. Ovviamente, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione con i genitori, vengono ancora
77
utilizzati anche strumenti più tradizionali in modo da garantire che le informazioni arrivino a destinazione e raggiungano anche chi non è dotato di
PC o connessione internet. Sostanzialmente è ancora una comunicazione mista ed accanto al registro elettronico si utilizzano ancora incontri in
presenza, volantini, telefono. Viene sottolineato, in particolare, il buon rapporto che intercorre tra la scuola e gli enti locali.
La principale modalità di comunicazione interna è il registro elettronico (al momento dell’indagine attivato solo per i docenti) attraverso il quale le
circolari o le comunicazioni passano al registro personale dei docenti e al registro di classe. La procedura è di fatto affiancata alla comunicazione
cartacea.
Per quanto riguarda la comunicazione esterna le modalità utilizzate e dichiarate durante le indagini qualitative sono: il quaderno scuola famiglia, il
sito internet (che viene molto utilizzato e apprezzato soprattutto dai genitori), la comunicazione cartacea con i genitori (al momento dell’indagine
non è attivo il registro elettronico per i genitori), una piattaforma sperimentale in cui i genitori possono vedere i materiali, il servizio di iscrizioni
online; mailing list, incontri in presenza, volantini, telefono; la scuola inoltre sta cercando un sistema di comunicazione con i genitori tramite sms.
DSGA: “Con le famiglie continuiamo per ora con le comunicazioni cartacee poiché abbiamo bisogno delle ricevute. In maniera graduale si passerà
ad utilizzare il registro elettronico anche con le famiglie anche se non tutti sapranno utilizzarlo. Nel registro elettronico che stiamo utilizzando nel
momento in cui vengono lette le circolari arriva una notifica di lettura in modo da poter tracciare”.
Rappresentante Istituzione locale: “I principali canali di comunicazione sono personali e relazionali. Buona relazione sia con DS e docenti che con
l’associazione GENIMON. I genitori e la preside ci contattano per qualsiasi cosa. Se c’è necessità di comunicare qualcosa ai cittadini è la scuola che
si muove in sinergia con il Comune: dal sito del comune al profilo, face book del Comune, ecc. Per la scuola il profilo è molto efficace.
Molto spesso è anche il Comune che si rivolge alla scuola come elemento di massima divulgazione della proprio attività”.
78
QUESTIONARIO DOCENTI
QUESTIONARIO ATA
QUESTIONARIO GENITORI
Il dirigente scolastico veicola in modo
efficace le informazioni
Completamente
in disaccordo
0, 0% 2, 2%
10, 9%
Abbastanza in
disaccordo
60, 52%
42, 37%
Né in accordo
né in disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
79
Il dirigente scolastico promuove la scuola in
modo adeguato
Il dirigente scolastico promuove in
modo adeguato la scuola per attrarre un
maggior numero di iscrizioni
Completamente
in disaccordo
31, 27%
80, 70%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo né
in disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
Completament
e in disaccordo
Completament
e in disaccordo
2, 2%
0, 0% 1, 1%
Il dirigente scolastico promuove la scuola
sul territorio
0, 0%
1, 5%
0, 0%
8, 4%
Abbastanza in
disaccordo
58, 33%
9, 47%
9, 48%
Né in accordo
né in
disaccordo
8, 5%
32, 18%
70, 40%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
Completament
e d'accordo
80
I genitori partecipano agli incontri periodici
con i docenti
I genitori partecipano regolarmente
agli incontri periodici con i docenti
Completament
e in disaccordo
0, 0% 2, 2% 6, 5%
Completamente
in disaccordo
2, 1%
15, 9%
20,
11%
Abbastanza in
disaccordo
45, 39%
Né in accordo
né in disaccordo
61, 54%
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
64, 36%
75, 43%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
81
Vengono utilizzate le nuove tecnologie per
favorire la comunicazione interna
Vengono utilizzate le nuove tecnologie
per favorire la comunicazione interna
Completament
e in disaccordo
4, 3%
7, 6%
10, 9%
44, 39%
Completamente
in disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in disaccordo
49, 43%
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
0, 0% 2, 10%
2, 11%
6, 32%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
9, 47%
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
82
Vengono utilizzate le nuove tecnologie per
favorire la comunicazione esterna
6, 5%
5, 4%
10, 9%
50, 44%
43, 38%
Completament
e in disaccordo
Vengono utilizzate le nuove tecnologie
per favorire la comunicazione esterna
0, 0%
0, 0% 2, 10%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
7, 37%
10, 53%
Completamen
te in
disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamen
te d'accordo
Vengono utilizzate le nuove tecnologie
per favorire la comunicazione scuolafamiglia
Completament
e in disaccordo
28, 28,
16% 16%
50, 28%
31, 18%
39, 22%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
83
Il sito internet della scuola è uno strumento
efficace di comunicazione
Il sito internet della scuola è uno
strumento efficace di
comunicazione
Il sito internet della scuola è uno
strumento efficace di informazione
Completament
e in disaccordo
5, 4%
2, 2%
8, 7%
Completamente
in disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
53, 47%
46, 40%
Né in accordo
né in disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
0, 0%
0, 0%
10, 53%
2, 10%
7, 37%
Completame
nte in
disaccordo
Abbastanza
in disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completame
nte d'accordo
17, 10%
9, 5%
42, 24%
24, 13%
84, 48%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
84
La scuola tiene informate le famiglie
in modo efficace
Completame
nte in
8, 4%
disaccordo
3, 2%
23, 13% Abbastanza
in disaccordo
56, 32%
86, 49%
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completame
nte d'accordo
Conosco il Piano dell'Offerta
Formativa (POF)
27,
15%
39, 22%
Sì
110,
63%
No
Non so cos'è
85
Le risposte ai questionari confermano quanto emerso dalle interviste: il DS veicola in modo efficace le informazioni per l’89% dei docenti e
promuove la scuola in modo adeguato per il 97% dei docenti, per il 95% degli ATA e il 73% dei genitori; che i genitori partecipino agli incontri
periodici con i docenti lo sostengono il 93% dei docenti e il 79% dei genitori; vengono utilizzate le nuove tecnologie per favorire la comunicazione
sia interna che esterna per l’82% dei docenti, per il 79% degli ATA vengono utilizzate per la comunicazione interna mentre per il 90% per la
comunicazione esterna.
E’ interessante, invece, notare le risposte dei genitori alla domanda Vengono utilizzate le nuove tecnologie per favorire la comunicazione scuolafamiglia: non vi è un’idea chiara e condivisa!
Il sito internet è uno strumento efficace di comunicazione secondo l’87% dei docenti, il 90% degli ATA e il 72% dei genitori. Unica nota stonata:
alla domanda posta ai genitori sulla conoscenza del POF la distribuzione delle risposte è stata per il 63% “si, lo conosco”, per il 22% “non lo
conosco” e per il 15 “non so cos’è”!
86
C7 - Rapporti con il territorio. Si indaga la capacità della scuola di proporsi in reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno
responsabilità sul territorio, i rapporti con le realtà produttive e gli enti presenti e la capacità di coinvolgere le famiglie.
La scuola è da sempre in “ascolto” del territorio e si attivano così rapporti di reciproca collaborazione: la rete territoriale è molto solida e
l’associazionismo è condiviso da tutti. Il comune è stato sempre presente e coinvolto anche grazie al rapporto che i vari Dirigenti Scolastici della
scuola hanno instaurato con gli amministratori, gli assessori e il sindaco. L’ apertura al territorio è quindi davvero a 360° e risponde all’esigenza
della scuola di essere presente ed essere anzi un punto di riferimento per la comunità di cui fa parte.
Il comune interviene anche dal punto di vista economico sui progetti. Nel corso degli anni infatti ha investito molto nella scuola. Tuttavia negli
ultimi due anni il contributo si è dimezzato. Nel momento in cui sono venuti meno i fondi è subentrata la solidarietà del territorio.
La qualità dei servizi offerti dal Comune è buona sotto tutti i punti di vista.
Si sottolinea solo la necessità del tempo pieno a scuola: il comitato dei genitori insieme alla scuola e al comune hanno studiato infatti una forma
alternativa per tenere più tempo a scuola i bambini poiché le famiglie presenti a Montelupo non possono contare sul supporto dei nonni/zii in
quanto la maggior parte proviene da fuori comune.
Desiderata: collaborazione con la ASL anche se si lamenta talvolta la delega di compiti che competerebbero a loro; si lamenta la mancanza di una
psicologa all’interno della scuola; è presente un accordo di rete tra le scuole dell’empolese ma viene individuato come uno degli aspetti da
migliorare e sviluppare (“E’ più facile lavorare con scuole lontane piuttosto che con quelle vicine. E’ sbagliato”. “Confesso di averci dedicato poca
attenzione” dice la DS; “La rete c’è ma riguarda di più il dirigente, il personale ATA. Si affrontano problematiche insieme che riguardano anche la
didattica”); maggiore coordinamento del Comune nel gestire i progetti delle scuole (“Ogni scuola propone una miriade di attività. In parte è giusto
87
però in parte dovrebbero essere meglio organizzate. Manca un coordinamento anche da parte del Comune” dichiara il rappresentante dell’ente
locale).
C8- Valutazione /Autovalutazione. Questo indicatore cerca di indagare come viene strutturata la valutazione formativa in itinere, se sono previste
prove comuni e quindi se esiste una pianificazione da parte dei docenti per concordare criteri comuni. Inoltre si approfondisce se vengono svolte
attività di autovalutazione d’istituto e forme di controllo e monitoraggio (es. pianificazione strategica, misurazione delle performance,
rendicontazione sociale).
QUESTIONARIO DOCENTI
Nella scuola condividiamo criteri comuni per la
valutazione a livello di:
QUESTIONARIO STUDENTI
QUESTIONARIO GENITORI
I docenti illustrano ai genitori i criteri di valutazione
88
Rete di scuole
Completamente
in disaccordo
15, 9%
13, 7%
Collegio dei docenti
Series1
Aree/dipartimenti
Consiglio di
classe/interclasse
58, 33%
26, 15%
64, 36%
0
20
40
60
80
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
89
Nella scuola condividiamo prove comuni per la
valutazione a livello di:
Rete di scuole
Collegio dei…
Aree/dipartimenti
Series1
Aree/dipartimenti
Consiglio di…
Consiglio di…
0
50
100
Quando prendo un brutto voto mi viene
spiegato il perchè
Una valutazione negativa viene motivata
adeguatamente
90
Completament
e in disaccordo
34, 8%
43, 10%
126,
28%
162,
36%
83, 18%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
2, 1% 17, 10%
51, 29%
34, 19%
72, 41%
Completamen
te in
disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamen
te d'accordo
Per quanto riguarda questo indicatore, le risposte ai questionari indicano che c’è una buona condivisione a livello di consiglio di classe/
interclasse, a seguire tramite il Collegio dei docenti infine per aree/dipartimenti di criteri di valutazione mentre la condivisione di prove comuni è
limitata all’interno dello stesso dipartimento/area disciplinare.
Questi dati potrebbero far scaturire una riflessione sulla necessità/possibilità di migliorare questo aspetto, ampliando la condivisione sia
all’interno della scuola che, magari, con l’istituzione di appositi accordi di rete anche in considerazione del recente avvio del Sistema Nazionale di
Valutazione.
91
Una nota positiva è invece il dato che riguarda l’informazione a studenti e genitori sui criteri di valutazione adottati (secondo il 69% dei genitori)
che si traduce anche nella pratica diffusa di illustrare le motivazioni di una brutta valutazione (questo avviene regolarmente per il 64% degli
studenti ed il 70% dei genitori).
Focus studenti: questi dati sono avvalorati dall’analisi qualitativa, dalla quale emerge che i docenti spiegano agli alunni il motivo per cui viene dato
loro un certo voto. Dal loro punto di vista, i docenti valutano in modo giusto. Talvolta chiedono loro di autovalutarsi o di valutare addirittura anche
i loro compagni (“per esempio nelle interrogazioni di inglese ci chiede quanto ti meriti”), anche nelle verifiche finali. Ai ragazzi piace molto questo
scambio di ruoli. Si percepisce attenzione e cura sul singolo studente. Talvolta per far emergere le potenzialità di tutti gli studenti, alcuni docenti
dividono per livelli i ragazzi e non a tutti gli alunni piace.
Dal focus emerge dai genitori che “in linea di massima sanno capire che quella misura corrisponde a un determinato criterio di valutazione poi se
la considerano ingiusta rispetto alla propria prestazione, quello è soggettivo, ma penso che sia abbastanza chiara, sia condivisa, sia oggettivo il
modello di valutazione”.
I genitori della primaria, in particolare, hanno apprezzato il fatto che nella scuola si lavori per obiettivi. Al di là del voto, il bambino conosce
l’obiettivo da raggiungere con un data attività, e, al termine dell’attività stessa, capisce se ha fatto bene o se ha fatto male, e ne conosce le
motivazioni. Viene apprezzato moltissimo il clima di collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi, obiettivi non individuali ma di gruppo;
l’obiettivo viene ritenuto raggiunto anche se qualche alunno ha avuto risultati peggiori di altri .
“la mia fa la prima elementare... al di là del voto che poi avranno nella scheda di valutazione finale, hanno fatto una cosa che personalmente ho
molto apprezzato, a parte spiegargli alle riunioni generali con i genitori, però hanno fatto, per i bambini era praticamente un gioco, li chiamavano
92
gli obiettivi, e ogni volta che facevano no una singola attività, cioè loro si davano dei tempi più o meno lunghi e l’obiettivo era che so completare la
scheda e colorare perbene che magari in prima certi bambini ancora la motricità fine è quella che è, magari non è ancora completamente
sviluppata, e quindi al di là del voto ribadisco, però hanno detto ai bambini ogni singola volta, facendo un’attività o un ciclo di attività , qual era
quello che loro chiamavano obiettivo, avevano alla fine anche un piccolo premio, mi sembra all’inizio mettevano che ne so devi farlo in 5 tappe e
ogni volta ti davano la faccina sorridente piuttosto che triste”
“però la cosa che io ho notato è che tutti i bambini dal più brillante a quello un po’ più.. avevano capito perfettamente qual era l’obiettivo e
quando prendevano la faccina triste capivano perché avevano preso questa faccina triste”
“al di là del voto che sia 5 , 6 o 10, con un bambino di prima riuscire a dire questa è l’attività, questo è l’obiettivo a cui miriamo, collaboriamo anche
per raggiungerlo e il bambino che alla fine capisce se l’ha fatto bene, se l’ha fatto male, se l’ha fatto male perché l’ha fatto alla tira via, insomma
mi sembra un risultato ...”
Dai docenti emerge forte l’esigenza di iniziare a lavorare sulla valutazione delle competenze dei ragazzi.
C9 - Progetti innovati e sperimentazioni. Questo indicatore approfondisce la condivisione all’interno della scuola di progetti identificati come
“innovativi” sia per quanto riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie e gli scambi internazionali sia per l’innovazione metodologica/organizzativa.
Relativamente alla innovazione tecnologica, la scuola utilizza le nuove tecnologie per potenziare gli apprendimenti e le abilità cooperative, sia
quotidianamente in classe che negli appositi laboratori in particolare nell’ambito di sperimentazioni, in collaborazione con diversi istituti e
agenzie (INDIRE, Regione Toscana, Istituto degli Innocenti, Università di Firenze, Università di Milano La Bicocca, Giunti Editrice..) e aziende
(Smart, Promethean, Intel, Microsoft…). In particolare viene promosso l’uso della Lavagna Interattiva Multimediale, dei device personali (classmate e tablet) in rete e di altri strumenti per la didattica attiva e collaborativa come gli ActiveTable.
93
Dall’a.s. 2009-2010 sta sperimentando un setting di apprendimento innovativo in tre classi di scuola primaria (due terze e una quarta). Il setting è
composto da una LIM, un notebook per ciascun docente, un notebook touch screen per ciascun alunno, un tavolo interattivo per le attività di
gruppo, una rete locale e accesso Internet a banda larga (Progetto Ardesia Tech).
L’ Istituto è dal 2014 anche una Scuola 2.0. E’ destinataria di risorse affidate dal Ministero dell’Istruzione e dalla Regione Toscana finalizzate a
portare a sistema le esperienze di innovazione tecnologica intraprese negli ultimi anni.
Concludendo va evidenziata una tendenza generale all’interno dei questionari di uno stile di risposta orientato ad una non vera presa di posizione,
con alte percentuali di “abbastanza d’accordo” e di “né in accordo, né i disaccordo”. Questo aspetto può essere collegato alla presenza di un forte
aspetto di desiderabilità sociale all’interno di un contesto in cui il senso di comunità appare come molto alto: sentirsi legati ad un contesto può da
un lato far sì che non si voglia far emergere un giudizio negativo all’esterno del contesto stesso, dall’altro può evidenziare il timore di esprimere
giudizi negativi verso chi vi appartiene.
94
4 - ESITI FORMATIVI ED EDUCATIVI (A - Dimensione studente)
Per esiti formativi si intende una valutazione più ampia in relazione alle competenze chiave indicate nel quadro di riferimento europeo (2006), che
prevede nello specifico: comunicazione nella madrelingua; comunicazione nelle lingue straniere; competenza matematica e competenze di base
in scienza e tecnologia; competenza digitale; imparare a imparare; competenze sociali e civiche; spirito di iniziativa e imprenditorialità;
consapevolezza ed espressione culturale. Si tende a privilegiare la visione dello studente e la sua percezione riguardo gli indicatori.
Nello specifico si considerano:
A1 - Equità all’interno della scuola. L’indicatore evidenzia la capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti i livelli essenziali di competenze
che permettono al singolo una partecipazione sociale attiva.
Relativamente alla capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti i livelli essenziali di competenze che permettono al singolo una
partecipazione sociale attiva, possiamo allacciarci a quanto detto relativamente al tema dell’inclusione e personalizzazione: la scuola risulta molto
accogliente, a tutti i livelli, e attenta all’inclusione di studenti disabili o stranieri. Si percepisce attenzione e cura sul singolo studente ma talvolta,
per far emergere le potenzialità di tutti, alcuni docenti dividono per livelli i ragazzi e questo non sempre piace agli studenti stessi.
95
È dunque il benessere dello studente a scuola uno degli obiettivi principali che la scuola si pone e che cerca di raggiungere. Riguardo a questo
l’impegno e l’attenzione non è mai abbastanza: l’integrazione e l’inclusione avviene attraverso l’ascolto e la personalizzazione dei percorsi,
utilizzando la LIM e le nuove tecnologie per superare le difficoltà di apprendimento e soddisfare bisogni speciali o incontrare diversi stili cognitivi,
lavorando anche sulla motivazione.
Dal focus docenti: “Per quanto riguarda l’innovazione, una scuola innovativa è una scuola dove in fondo si sta bene”. Con tante sfumature e tanti
problemi questa è una scuola in cui si sta bene. Questo grazie anche alla presenza delle nuove tecnologie. I bambini hanno necessità di utilizzare le
nuove tecnologie: facilita soprattutto i bambini con disturbi di apprendimento, aiuta a dare delle regole e a farle rispettare. “Da al docente la
possibilità di fare l’insegnante in un altro modo. Non montare sulla pedana, ma conoscere ed apprendere insieme ai ragazzi”.
“Ho sempre avvertito il problema di come differenziare l’insegnamento rispetto alle grandi problematiche nelle classi. Avrò risposto bene a tutti?
La scuola di qualità è quella che riesce a dare a tutti quello di cui hanno bisogno”.
Anche dal punto di vista di studenti e genitori, la scuola è una buona scuola: i ragazzi vengono a scuola volentieri e amano di questa scuola in
particolare il rapporto con i docenti che “sono comprensivi, ci aiutano e ascoltano”. I docenti dedicano molto tempo a parlare con gli alunni, ad
esempio, quando succede qualcosa in classe, oppure fuori dalla scuola: “ad esempio si è parlato del razzismo”.
96
GENITORI
STUDENTI
A scuola viene favorito un clima di uguaglianza
e rispetto
Completamente
4, 2% 7, 4%
in disaccordo
17, 10%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo né
76, 43%
in disaccordo
Abbastanza
72, 41%
d'accordo
Completamente
d'accordo
A scuola viene favorito un clima di
uguaglianza e rispetto
Completamente
21, 5%
in disaccordo
47, 10%
Abbastanza in
disaccordo
101, 23%
Né in accordo né
78, 17%
in disaccordo
201, 45%
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
GENITORI
STUDENTI
La scuola si impegna nella prevenzione ed
eventuale risoluzione dei conflitti tra gli alunni
5, 3%
55, 31%
11, 6%
Completamente
in disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
33, 19%
72, 41%
Né in accordo né
in disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completamente
d'accordo
La scuola si impegna nella prevenzione ed
eventuale risoluzione dei conflitti tra noi
alunni
Completament
e in disaccordo
25, 5%
25, 6%
Abbastanza in
disaccordo
170, 38%
61, 14%
167, 37%
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
97
Dai dati emerge che la maggior parte sia degli studenti (68%) che dei genitori (84%) sono concordi nel dichiarare che a scuola viene favorito un
clima di uguaglianza e rispetto, mentre un 17% dei ragazzi e un 10% dei genitori non si esprime su questo.
Sono concordi anche nell’affermare che la scuola si impegna nella prevenzione ed eventuale risoluzione dei conflitti tra gli alunni (il 75% degli
alunni e il 72% dei genitori).
Alcuni episodi di bullismo, ci sono stati alla scuola secondaria di primo grado. Generalmente la scuola riesce a gestire in modo corretto tali episodi,
tuttavia, essendo poco abituata ad affrontarli, non sempre si dimostra pronta e preparata.
“Il docente deve essere anche un “educatore”, dare delle regole poiché è un punto di riferimento per il bambino, un modello. Gli insegnamenti di
vita quotidiana: la collaborazione, il rispetto delle regole, fanno parte della formazione “della persona”, ci dice una docente nel focus.
Focus studenti: “Dei veri e propri bulli non ci sono. Dei ragazzi che danno fastidio”. “I docenti intervengono, però …”. “Ad esempio la nostra di arte
interviene … , se sbaglia uno ci rimettiamo tutti e per una settimana facciamo spie-gazione e compito, spiegazione e compito”. In generale non
puniscono, solo qualche docente. “La vicepreside interviene per problemi grossi”.
Un genitore si lamenta che se è vero che di fondo c’è un buon clima e una buona organizzazione, però ci sono delle situazioni, soprattutto a livello
di classe, in cui questa organizzazione non funziona: “io ho notato una carenza di organizzazione nel gruppo insegnanti di muoversi secondo una
modalità che poteva essere più coesa”.
98
GENITORI
A scuola c'è un clima di collaborazione
15, 3%
Completamente in
disaccordo
34,
8%
Abbastanza in
disaccordo
110, 25%
76, 17%
Né in accordo né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
213, 47%
Completamente
d'accordo
I dati emersi, inoltre, dimostrano che a scuola c’è un buon clima di collaborazione (per il 72% dei ragazzi è d’accordo mentre il 17% non si
esprime).
Infine anche dall’analisi dei dati Invalsi sembra esser parte del progetto educativo delle scuole campione, la necessità di dare pare opportunità a
tutti
gli
studenti,
a
prescindere
dalla
loro
estrazione
socio-economica.
99
A2 - Consapevolezza di sé. Si tratta della capacità della scuola, attraverso attività di vario tipo anche non curriculari, di promuovere processi di
consapevolezza negli studenti, ovvero di offrire loro strumenti utili affinché ciascuno possa meglio comprendere attitudini ed interessi che si
sviluppano durante tutto il percorso scolastico.
Quando è stato chiesto agli studenti, durante il focus, di raccontare delle attività e dei progetti che la scuola organizza anche fuori dall’orario
scolastico e se queste sono utili per il loro futuro, le risposte sono state: “Si. Siamo andati il sabato sera a vedere un film”. “Anche il lunedì
pomeriggio ci si incontra per andare a fare incontri ambientali, sulla sicurezza”, ma anche “dipende anche dalla disponibilità del docente”; e poi
attività sportive al pomeriggio, interventi di esperti esterni, iniziative di pronto soccorso.
Poi durante le lezioni in classe talvolta le attività vengono organizzate in piccoli gruppi e attraverso il tutoraggio tra pari, oppure le ricerche o i
compiti devono essere presentate usando la LIM e così i ragazzi acquisiscono autonomia e sicurezza ma apprendono anche a confrontarsi con il
gruppo.
100
La scuola mi aiuta a capire ciò che mi
piace e ciò che non mi piace
23, 5%
120, 27%
Completament
e in disaccordo
32, 7%
102, 23%
171, 38%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
La scuola mi aiuta a comprendere e
valorizzare le mie capacità
Completament
19, 4%
e in disaccordo
13, 3%
54, 12%
Abbastanza in
disaccordo
181,
40%
181,
41%
Completament
e d'accordo
Completament
e d'accordo
Ciò che imparo a scuola mi è utile nella
vita quotidiana
17, 4%
25, 5%
Completament
e in disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
149, 33%
79, 18%
178, 40%
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Ciò che imparo a scuola potrà essere
utile nel mio futuro
Completament
11, 3%
e in disaccordo
14, 3%
37, 8%
Abbastanza in
disaccordo
260, 58%
126, 28%
Né in accordo
né in
disaccordo
Abbastanza
d'accordo
Completament
e d'accordo
101
Dai risultati dei questionari sembra emergere come questa realtà non sia vissuta solo dagli studenti che hanno partecipato al focus ma anzi che sia
piuttosto generalizzata: il 79% degli studenti dichiara di impegnarsi nelle attività scolastiche, il 65% che “la scuola mi aiuta a capire ciò mi piace e
ciò che non mi piace”, l’81% che “la scuola mi aiuta a comprendere e valorizzare le mie capacità”, e ancora il 73% che “ciò che imparo a scuola mi
è utile nella vita quotidiana.”
Emerge pertanto che gli studenti percepiscono la scuola di Montelupo come supporto alla ricerca dei loro interessi e alla valorizzazione delle
proprie capacità. Inoltre la scuola non aiuta solo i ragazzi a fare lezione ma li educa.
A3 - Autonomia personale. L’indicatore indaga quanto e come la scuola promuove lo studio autonomo e la gestione delle responsabilità, compiti a
casa, gestione del tempo nel lavoro autonomo, ecc. . Si approfondisce inoltre se le tecnologie utilizzate nella didattica sono finalizzate alla
promozione della competenza digitale come capacità di trovare informazioni e valutarne la correttezza, produrre materiale, partecipare a network
collaborativi, ecc...
102
Utilizzo le nuove tecnologie a casa per svolgere i
compiti
Mio figlio utilizza le nuove tecnologie a casa
per svolgere i compiti
30, 7%
9, 5%
58, 13%
Sempre
88, 20%
101, 22%
28, 16%
Spesso
Qualche volta
19, 11%
Quasi mai
171, 38%
Mai
Sempre
49, 28%
Spesso
Qualche volta
Quasi mai
71, 40%
Mai
103
Penso che l'utilizzo delle nuove tecnologie nello
studio sia
Utile
18,
4%
11, 2%
18, 4% 13, 3%
Rischioso
Rischioso
Dannoso
Dannoso
39, 22%
112, 25%
29, 7%
Penso che l'utilizzo delle nuove tecnologie nello
studio sia
Utile
65, 37%
Inevitabile
Inevitabile
247, 55%
Una perdita di
tempo
Un'opportunità di
crescita
Uno strumento di
approfondimento
culturale
49, 28%
Una perdita di
tempo
7, 4%
2, 1% 14, 8% 0, 0%
Un'opportunità di
crescita
Uno strumento di
approfondimento
culturale
Per quanto riguarda l’uso delle tecnologie per lo svolgimento dei compiti a casa, queste non sono abitualmente utilizzate dalla maggioranza degli
studenti ma gli stessi le considerano però utili (55%), uno strumento di approfondimento culturale (25%) ed un’opportunità di crescita (7%) (dati
che sono confermati anche dai genitori).
Dai focus emerge che l’ utilizzo delle nuove tecnologie a casa per svolgere i compiti è sporadico e non una prassi quotidiana, sia per studenti che
genitori.
104
Svolgo autonomamente i compiti a casa
Mio figlio svolge i compiti a casa
Attività pomeridiane a
scuola
Attività pomeridiane a
scuola
Con aiuti esterni
(ripetizioni, ecc.)
Con aiuti esterni
(ripetizioni, ecc.)
Con i familiari
Series1
Con i familiari
Con i compagni di
classe/amici
Con i compagni di
classe/amici
Da solo
Da solo
0
100
200
300
400
Series1
0
50
100
150
I compiti vengono svolti prevalentemente da soli, con l’aiuto dei compagni o con l’aiuto dei famigliari.
Dai focus con studenti e genitori emerge comunque anche una certa consapevolezza critica nell’uso delle nuove tecnologie che non deve essere
mai esclusivo ma anzi abbinato all’uso del libro, soprattutto per alcune discipline, e di strumenti tradizionali per non perdere la manualità:
105
“appiattimento verso la tecnologia, nel senso che anche le attività che tradizionalmente e anche per la concezione stessa della disciplina [es. arte e
immagine] potrebbero essere più manuali e diversificate, anche quelle vengono ridotte alla tecnologia”
La scuola mi stimola ad agire autonomamente
20, 5%
27, 6%
87, 19%
6, 3%
1, 1%
Completamente in
disaccordo
Abbastanza in
disaccordo
102, 23%
La scuola promuove l'autonomia personale di mio figlio
Completamente in
disaccordo
50, 29%
27, 15%
Abbastanza in
disaccordo
Né in accordo né in
disaccordo
Né in accordo né in
disaccordo
Abbastanza d'accordo
Abbastanza d'accordo
212, 47%
92, 52%
Completamente
d'accordo
Completamente
d'accordo
L’autonomia dello studente sembra essere stimolata nella scuola, anche se in gradi diversi:
 per gli alunni 66% (con una percentuale di alunni del 23% che non si esprime)
 per le famiglie 81%
106
Lo studio a casa sembra essere organizzato principalmente in maniera autonoma, tuttavia vi è anche un’alta percentuale di studenti che dichiara
che è presente anche la dimensione collaborativa con momenti di studio insieme ai propri compagni. Sul lavoro di gruppo ci sono opinioni poi
divergenti tra i genitori, poiché c’è chi teme che possa compromettere lo sviluppo dell’autonomia dello studente.
A4 - Relazione studente/docente. Fortemente correlato al tema del clima, questo indicatore analizza il rapporto studenti/docenti così come
percepito dagli attori coinvolti: si ritiene infatti che un buon clima relazionale sia un fattore centrale nella promozione della motivazione.
Anche le risposte di docenti, studenti e genitori alle domande volte ad indagare la relazione tra studente e docente e tra studenti, contribuiscono
a delineare un quadro complessivamente positivo di questa realtà scolastica: su 448 studenti, 61 (13,6%) potendo, cambierebbero scuola, perché
non trovano interessanti le attività proposte, oppure perché non c’è un buon clima.
107
Potendo, cambierei scuola
Se sì, perché:
Non mi trovo bene con i
miei docenti
61, 14%
Non mi trovo bene con i
compagni
Sì
È lontano da casa
Series1
No
Non c'è un buon clima
387, 86%
Non trovo interessanti le
attività proposte
0
10
20
30
40
50
L’85% degli studenti sostiene che i docenti sono disponibili nei loro confronti; un 77% che ha fiducia nei docenti della scuola e l’ 81% che con gli
insegnanti c’è un rapporto di rispetto reciproco.
Gli studenti hanno un buon rapporto tra di loro secondo l’86% dei docenti che infatti non ritengono che esistano livelli di conflittualità tra loro
dovuti a diversa appartenenza culturale (per il 44%).
Nell’osservatorio privilegiato del focus studenti, questi si esprimono: per quanto molto dipenda ovviamente dal docente, sembra generalizzato
che i docenti sono docenti permissivi e siano “comprensivi, ci aiutano e ascoltano”.
108
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