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“Seguitemi, - Centro Beata Maria Bolognesi
Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Rovigo - Trimestrale Periodico del centro maria bolognesi attore della causa di canonizzazione della serva di dio maria bolognesi anno XX n. 2 APRILE - MAGGIO - GIUGNO 2011 internet: www.mariabolognesi.itE-mail: [email protected] “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini!” In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta. (Mt 4,19) Editoriale “Ogni albero buono produce frutti buoni… LA TEMPERANZA, QUESTA SCONOSCIUTA …e ogni albero cattivo produce frutti cattivi” (Mt 17,20) Grazie all’esempio della Serva di Dio Maria Bolognesi, abbiamo già avuto modo di affrontare il tema delle Virtù teologali e cardinali; più spesso ci siamo soffermati sulle prime – fede, speranza e carità – che si ricevono per infusione con il Battesimo. In questo numero ci è sembrato opportuno dedicare spazio alle virtù cardinali – prudenza, giustizia, fortezza, temperanza – le quali sono cardine della morale, crescono sotto l’influsso dello Spirito Santo, ma vengono acquisite per decisione della volontà personale. Nutro la convinzione che nella nostra società ci sia una forte carenza di “volontà personale”, infatti l’atteggiamento di malcontento generale sembra manifestarsi esclusivamente attraverso il lamentarsi e non impegnando le proprie forze per cambiare la situazione. Avendo l’impressione che l’opinione pubblica non stia dando risposte equilibrate alla recessione economica e alla grave crisi morale – purtroppo anche in ambienti religiosi – ho pensato di dare la precedenza alla temperanza. Infatti, se da un lato la prudenza ci aiuta a valutare ogni cosa per prendere la decisione più corretta, la giustizia ci rende equi di fronte a Dio e al nostro prossimo e la fortezza ci permette di resistere alle tentazioni morali, dall’altro lato la temperanza ci assicura il dominio della volontà sugli istinti e l’equilibrio nell’uso dei beni creati, mantenendo i desideri entro i limiti dell’onestà. Alle radici del termine La parola “temperanza” mi riporta subito alla mente un episodio vissuto durante la mia esperienza di catechista in parrocchia. Chiesi ai futuri cresimandi se sapessero che cosa significasse il termine “temperanza” e il più loquace del gruppo ha prontamente alzato la mano: «Temperanza significa… saper temperare bene le matite senza rompere la punta!». Mi accorsi, dalla reazione della classe, che quella non era stata una battuta di spirito, ma la risposta ritenuta più plausibile. La capacità intuitiva dei più piccoli è sempre sbalorditiva; anche quando un bambino non conosce una parola riesce, grazie al suo intuito innato, ad avvicinarsi alla radice del significato di quello stesso termine. Basta sfogliare il vocabolario per rendersi conto che quella risposta non era poi così sciocca: “temperare” significa disporre bene qualcosa per il suo uso; temperare una matita è predisporla all’uso per cui è destinata. Più in generale vuol dire “cambiare nel modo giusto le parti in un tutto che sia armonico e utile”, per esempio temperare i colori prima di mettersi a dipingere un quadro. “Tempera” o “tempra” è quel trattamento termico a cui si 2 sottopongono le leghe metalliche o i cristalli affinché abbiano una resistenza maggiore. “Temperamento” è la mescolanza delle doti di un individuo; si parla infatti di buono o cattivo temperamento. Il clima “temperato” è proprio delle regioni nelle quali il freddo e il caldo non si manifestano con eccessi. Con questi presupposti è facile comprendere il senso tecnico, laico, generale del termine “temperanza”, che è appunto la capacità di soddisfare con equilibrio e moderazione i propri desideri e istinti. “Non seguire le passioni, poni un freno ai tuoi desideri” (Sir 18,30) Qualcuno potrebbe chiedersi: perché non devo seguire gli impulsi della natura umana? Gli animali seguono sempre i loro istinti, non sono creature libere e quindi non sono responsabili delle loro azioni; al contrario l’uomo deve sempre rispondere del suo operato. Prima di tutto a se stesso, alla comunità, e a Dio. Gli istinti li portiamo nella nostra carne e sono forze meravigliose che ci spingono verso qualche cosa per averne soddisfazione, compiacimento, gioia, piacere. Il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 1809 dice così: “La virtù della Temperanza è la virtù morale che modera l’attrazione dei piaceri”. I piaceri possono essere molti, svariati e prepotenti. Essi riguardano sia i sensi del corpo come anche il voler conoscere tutto, la pretesa del comandare sempre, e quanto, insomma, può coinvolgere i vizi capitali. Ora se i piaceri vengono ricercati con prepotenza come se fossero degli istinti irresistibili, non solo non appagano compiutamente ma rischiano di farci soccombere. Nella prima lettera di S. Pietro (5,6) troviamo un’indicazione eloquente: «Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare». Non è un’immagine apocalittica, è ciò che succede quotidianamente nelle nostre vite, nelle piccole sfide quotidiane. È appunto il dono della Temperanza che ci aiuta a frenare le lusinghe degli stessi piaceri. I beni che attirano l’uomo sono beni creati da Dio, essi però non vanno ricercati smoderatamente, il Creatore stesso ci rende capaci di usarli con gioioso equilibrio, per poterli gustare con profondo appagamento e far sì che diventino mezzi per affrontare le inevitabili difficoltà della vita e siano per noi uno stimolo nel fare cose eccellenti per la costruzione di un vivere migliore. Per questo è importante che diventiamo padroni di noi stessi, e che sappiamo dire di no al momento giusto, sempre attenti Finestre Aperte a non esagerare e pronti a una giusta disciplina delle nostre voglie e dei vizi che ci possono portare a una disfatta. Pensiamo a un buon bicchier di vino, dono della terra e del lavoro dell’uomo: un bicchiere non può che essere fonte di piacere – e sembra anche di salute – ma eccedere significa non procurarsi più piacere, ma anzi perderne! La sobrietà, virtù del futuro La temperanza, dunque, è la virtù dell‘equilibrio e del senso della misura, della capacità di resistere, rinunciare, di “mescolare” – l’acqua con il vino, ad esempio – e perfino di “tagliare”, di affinare – si pensi al temperino – perciò chi agisce nella temperanza non è smodato, eccessivo, ingordo, sregolato, ma è persona semplice ed essenziale in tutto, perché sa ridurre, recuperare, riciclare, riparare, ricominciare. Nel Nuovo Testamento è chiamata «moderazione» o «sobrietà». Noi dobbiamo «vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo» (Tt 2,12). Perciò credo che la temperanza sia la virtù del futuro, soprattutto se la identifichiamo con la sobrietà; sobrietà nelle scelte di vita, nel modo di relazionarsi agli altri, di affrontare le difficoltà. Ci vuole sobrietà anche nel seguire i nostri desideri, perché questi, come le passioni, possono portare gioia alla nostra vita, ma anche terribili depressioni quando non li possiamo realizzare. Gesù è un modello impeccabile di temperanza; Lui e i santi ci testimoniano che la sobrietà non è sinonimo di freddezza, di rigidità, di insensibilità – come talora si pensa –, bensì è sinonimo di armonia, di ordine e perciò di creatività e di gioia. Ricordiamo, inoltre, che la sobrietà esprime anche il modo di vivere e di vedere il mondo con lo sguardo dei poveri, perciò quando pronunciamo la parola “sobrietà” non possiamo non pensare anche a Maria Bolognesi. Sobria nel vestire e nell’agire, la Serva di Dio ci dimostra come nella temperanza ci sia la vera libertà: solo non diventando schiavi dei nostri desideri possiamo essere veramente liberi e sereni! Scriveva S. Agostino: “Vivere bene altro non è che amare Dio con tutto il proprio cuore, con tutta la propria anima, e con tutto il proprio agire. Gli si dà con la temperanza un amore totale che nessuna sventura può far vacillare”. L’estate è ormai alle porte: ispirati dall’equilibrio del Creato, in cui abbiamo più tempo per immergerci, impegnamoci a vivere con maggior sobrietà. La nostra vita sarà armoniosa come le sfumature di colori dei quadri di Maria Bolognesi e l’esercizio della nostra forza di volontà ci aiuterà a costruire un mondo migliore! Ludovica Mazzuccato Curiosità Esiste un’opera d’arte che rappresenta la Temperanza? Presso la Cappella degli Scrovegni di Padova, nello zoccolo monocromo, in cui Giotto ha raffigurato le sette virtù e i sette opposti vizi, è presente la Temperanza. Essa ha una spada fasciata in mano e un freno alla bocca, perché – secondo l’interpretazione di Giotto – uccide più la lingua che la spada. Al suo opposto si può ammirare l’Ira che si strappa le vesti. Finestre Aperte so m m a r io Editoriale La temperanza, questa sconosciuta........... pag. 2 Un tesoro in soffitta ................................. » 4 Maria Bolognesi, ubbidiente all’urgenza della carità e fedele nel testimoniare il Vivente................................................... » 5 Maria & Maria . ....................................... » 7 Quando la musica fa ritornare l’anima al cielo......................................... » 8 Sulle ali della Poesia Una poesia per il perdono......................... » 10 Missâo Belém Estate in missione .................................... » 12 Oltre lo spazio e il tempo Silvia, la forza di una creatura fragile...... » 13 La meta del pellegrino Un luogo dove si spegne la sete del deserto sotto il palco del vento... ......................... » 14 Briciole di saggezza Iniziamo a raccogliere le briciole ............ » 15 Sulle frequenze del cuore......................... » 16 Il volto di Maria Bolognesi Il volto di una sorella................................ » 17 La Posta di Maria . ...................................... » 18 Maggio 2011, un mese denso di eventi nel segno di “Pietro” .............................. » 19 Regolamento “Una poesia per il quadro” ..... » 20 In ossequio al decreto di Urbano VIII, si dichiara di non voler attribuire a quanto di straordinario è narrato in questo giornale altra fede se non umana e di non voler prevenire il giudizio definitivo della Chiesa, al quale la Redazione intende sottomettere in tutto il suo. Il Consiglio Direttivo del Centro ringrazia per le offerte pervenute per la Causa e le opere di Maria. Per offerte: Conto Corrente Postale 26145458 finestre aperte [email protected] Direttore Responsabile: Mons. Daniele Peretto Direttore: Giuseppe Tesi Vicedirettore: Ludovica Mazzuccato Sede e Redazione: Centro Maria Bolognesi Via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo Telefax: 0425.27931 Aut. Trib.: Rovigo n. 8/92 del 30/07/1992 Stampa: Papergraf S.p.A. Piazzola sul Brenta (Pd) 3 UN TESORO IN SOFFITTA A Rovigo la “permanente” di Maria Bolognesi Il grande romanziere Tolstoj scrisse che “l’arte è un’attività umana il cui fine è la trasmissione ad altri dei più eletti e migliori sentimenti a cui gli uomini abbiano saputo assurgere”. Ed è la certezza che si prova entrando nella restaurata soffitta di via Giovanni Tasso, 49 a Rovigo. Qui, infatti, il Centro Maria Bolognesi ha allestito una mostra permanente delle numerose tele dipinte dalla Serva di Dio. Si sono così programmate delle “aperture” al pubblico a partire dal pomeriggio di domenica 5 giugno 2011, dalle ore 16 alle ore 18, per proseguire il 12, il 19 e il 26 giugno e il 3 luglio. Per favorire gli amici che non potessero spostarsi in giornate festive, si è pensato ad un’alternativa nelle giornate di sabato pomeriggio: l’11, il 18 e 25 giugno e il 2 luglio, sempre dalle 16 alle 18. Invitiamo chi desiderasse visitare la “mostra” privatamente a concordare un appuntamento ai seguenti recapiti telefonici: 0425.27931 – 0425.23489 – 340.6162504 L’iniziativa è ai suoi albori, perciò in seguito saremo in grado di darvi maggior dettagli; possiamo però già dire che tutti sembrano aver accolto con entusiasmo la novità. La soffitta di Via Giovanni Tasso, 49 custodisce – seppure in un clima informale e con un allestimento “casalin- Maria, soave creatura di Ludovica Mazzuccato Tu, fieno odoroso, che non conosci la presunzione matura della spiga. Tu, farfalla dalle ali di seta, che ti posi sul fiore più umile e nascosto, reietto dall’umana aiuola. Tu, zefiro profumato che soffi senza pregiudizio gonfiando vele sdrucite. Tu, albero saggio che non muovi lamento al cadere delle tue foglie. go” – un vero e proprio tesoro che ci parla, attraverso il linguaggio efficace dei colori, di un’anima eccezionale, la stessa che, con tanta dedizione e provata nel fisico, li dipinse proprio tra quelle mura. Con tanta gioia nel cuore, vi aspettiamo, felici di farvi conoscere questo “patrimonio” eccezionale, che sarà “custodito” dalla erigenda Fondazione Maria Bolognesi. Non indugiate, quindi, portate la famiglia, in special modo i bambini, gli amici a godere di quest’arte che la Serva di Dio ha imparato alla scuola del divino Amore. La Redazione I primi visitatori della “Permanente”: il gruppo CIF, provinciale e comunale, di Verona Tu, Maria, soave creatura incastonata nel creato, come una stella, a ricordare con il tuo pulsare l’infinito amore del Creatore. La prossima iniziativa della rubrica “Sulle ali della Poesia” ha come tema proprio un quadro della Serva di Dio Maria Bolognesi. Andate a pag. 20 per scoprire il regolamento completo! Partecipate numerosi! 4 Finestre Aperte Ferrara, 25 aprile 2011 e Bosaro, 1 maggio 2011 Maria Bolognesi, ubbidiente all’urgenza della carità e fedele nel testimoniare il Vivente Gli amici di Maria Bolognesi hanno avuto modo di condividere due momenti di preghiera che si sono contraddistinti per la particolare intensità delle riflessioni proposte dai rispettivi celebranti. Ferrara, 25 aprile 2011 - Caritas Christi urget nos (2 Cor 5,14) Per il sesto anno consecutivo la chiesa parrocchiale della Sacra Famiglia di Ferrara ha aperto le porte al Centro Maria Bolognesi. L’appuntamento ormai consolidato nel tempo, anche grazie alla collaborazione del parroco Mons. Andrea Turazzi, quest’anno ha avuto la grazia di coincidere con il Lunedì dell’Angelo. «Oggi ricordiamo in special modo l’esempio della Serva di Dio Maria Bolognesi – ha sottolineato il celebrante Padre Raffaele Talmelli – che lavorò nascostamente per tutta la sua vita – così nascostamente che molti non si accorsero nemmeno di lei! –, ma basta sfogliare qualche pagina del diario o consultare qualcuna delle persone che l’hanno conosciuta da vicino, per rendersi conto di come passò la vita correndo per soccorrere le necessità dei fratelli, correndo a volte da un capo all’altro dell’Italia senza guardare alla febbre, che quasi sempre l’accompagnava, e senza ascoltare i dolori – che hanno trafitto L’assemblea dei fedeli tutta la sua esistenza – ma traendo la forza che viene direttamente dal Signore Risorto». «Ecco – ha continuato Padre Talmelli – Maria Maddalena e le donne che corrono a dare l’annuncio! “Caritas Christi urget nos” (2 Cor 5,14) la I Celebranti Finestre Aperte carità di Cristo ci spinge, “urget”... Questo urgere della carità dentro il cuore è un segno molto grande: non possono coesistere santità e pigrizia». Il celebrante si è soffermato sul vizio capitale dell’accidia, che da un lato non permette all’uomo di crescere spiritualmente e dall’altro lo rende indolente nel rispondere alla propria chiamata. «Maria Bolognesi – ha concluso Padre Raffaele – seppe obbedire alla “urgenza” della carità senza dare ascolto nemmeno agli impedimenti della salute; per lei la carità veniva sempre prima e sempre sopra tutte le cose […]. Chiediamo al Signore di mettere dentro al nostro cuore un po’ di questo spirito di “urgenza”, di “fretta”, di “corsa” per portare a tutti l’annuncio che il Signore è davvero risorto, anche nella nostra esistenza personale». La S. Messa è stata allietata dalla Corale di Porotto, diretta dal Maestro Lino Talmelli. 5 Ferrara, 25 aprile 2011 e Bosaro, 1 maggio 2011 Bosaro, 1 maggio 2011 – I santi, il Cristo vivente oggi Il secondo appuntamento, organizzato per ricordare il 3° anniversario della traslazione privilegiata delle spoglie mortali di Maria Bolognesi dal cimitero di Rovigo alla chiesa di S. Sebastiano Martire in Bosaro, si è unito ad un’altra festa, la Beatificazione di Giovanni Paolo II°. Lieta provvidenza che ha permesso di affidare al neo-beato il desiderio di vedere presto salire all’onore degli altari la Serva di Dio. «Questa mattina – ha infatti esordito don Nello Castello – abbiamo percepito l’onda di gloria che da tutta la Chiesa saliva dalla cattedra di S. Pietro: saliva e alitava, vibrando, toccando i cuori, e andava su in cielo. Abbiamo anche visto una bara, possiamo dire una traslazione di una bara, e questa creatura ammirabile, ammirevole, divina, umana, mariana, ci guarda in questo momento dal cielo anche se quella immagine è statica [indicando un quadro raffigurante il Beato Giovanni Paolo II°]». «Ebbene – ha proseguito il celebrante – questi due nomi, Maria Bolognesi e anche Papa Wojtyla, intrecciano almeno in qualche maniera un capitolo della loro vita con quella di Padre Pio […]. Cari fedeli, cittadini di Bosaro, oggi qui abbiamo la salma I Celebranti di Maria Bolognesi, che da tre anni sta nella vostra chiesa parrocchiale […]». Don Nello ha espresso chiaramente come Gesù sia vivente in mezzo a noi proprio attraverso la testimonianza dei santi come Padre Pio, dei Beati come Giovanni Paolo II e di tutte quelle anime morte in “odore” di santità come Maria Bolognesi. Il celebrante ha concluso invitando tutti a cantare gloria al Signore per aver donato alla Diocesi di Adria-Rovigo un esempio di fede così luminoso come quello della Serva di Dio: «Rin- graziamo la Madonna, associandoci con il cuore a quella folla che stamattina cantava il più bel Magnificat che Roma abbia mai forse innalzato da quella cattedrale del mondo: esso ha vibrato ed è salito al cielo e gli angeli lo ascoltavano, come Maria Vergine quel giorno davanti alla cugina Elisabetta». La S. Messa è terminata davanti al tumolo della Serva di Dio, dove il celebrante – attorniato dai concelebranti e dall’assemblea commossa – ha impartito la benedizione finale. La celebrazione è stata accompagnata dalle note dell’organo magistralmente suonato dal Maestro Pierandrea Gusella. Un ringraziamento speciale a chi si è unito in preghiera in questi due momenti, e in particolare a Mons. Daniele Peretto presente ad entrambe le celebrazioni. Maria Bolognesi accompagni la nostra comunità affinché in essa si alimenti l’urgenza di amare Gesù e di testimoniare quotidianamente la Sua presenza. Ludovica Mazzuccato L’assemblea dei fedeli 6 (da la Settimana, N. 19 del 15 maggio 2011) Finestre Aperte MARIA & MARIA La devozione mariana nella vita di Maria Bolognesi Essendoci ritrovati per il sesto anno consecutivo nella chiesa della Sacra Famiglia, che accoglie un’immagine della Madonna, alla quale molte anime si affidano, e avendo da poco vissuto il mese di maggio, desideriamo approfondire la devozione mariana di Maria Bolognesi. Nei ricordi vividi della sua infanzia, messi in evidenza nel Diario, emerge il suo desiderio di pregare la Vergine: infatti, la Serva di Dio, fin da piccola, si preoccupava per le difficoltà riscontrate nell’imparare l’Ave Maria, quando frequentava la dottrina. Quando poi ha iniziato la sua esperienza scolastica – breve e travagliata a causa del profondo stato di povertà della famiglia Bolognesi – Maria, prima di entrare in classe, seppure stanca per i tanti chilometri percorsi a piedi e a stomaco vuoto, non dimenticava mai di entrare nella Chiesa di Crespino; qui, dopo aver sostato in preghiera davanti a Gesù nel tabernacolo, passava dalla Madonna del Buon Consiglio. Ed è proprio alla Madonna che Maria si rivolge, quando – all’età di nove anni – soffre per le profonde incomprensioni in famiglia. Proprio le sue ardenti preghiere, rivolte a Gesù e alla Madonna, saranno ben accolte, come pure saranno accettati i suoi fioretti, affinché la serenità ritorni nei cuori dei famigliari. È questo un passo in avanti nel cammino di maturazione spirituale ed intellettuale: “Il bel mese di maggio! Promisi alla Madonnina tanti fioretti di silenzio. Gesù mi dia la forza di sopportare tanto patire nella mia casa”. La devozione per la Madre di Dio cresce nel cuore di questa fanciulla che, pur non avendo studiato, comprende chiaramente come la Madonna sia l’esempio più luminoso da seguire per amare veramente Gesù. Riportiamo le parole del monaco olivetano Padre Emilio Maria Franzetti, che ricorda la Serva di Dio, quando si recava al Santuario della Madonna del Pilastrello di Lendinara (RO): “... entrava tutta compresa e si metteva in profonda adorazione davanti a Gesù Eucaristia...; poi sembrava volare salendo le scale, per raggiungere la “nicchia” dove è posta la statuetta della Madonna, e stava là davanti alla Madonna, con un sorriso angelico, ferma in contemplazione, con la Mamma del cielo, tutta assorta, quasi, la Vergine santa, le comunicasse dei segreti”. Ritornando indietro nel tempo, desideriamo ricordare che sicuramente la Beata Vergine fu vicino a Maria Bolognesi quando – il 5 Marzo 1948 – la giovane ventiquattrenne fu aggredita da tre malviventi: erano le 17.40! Maria, pur camminando da sola tra i campi innevati per portarsi a casa dai suoi genitori, leggeva “l’Ufficio della Madonna”. Questo suo amore per la Vergine Santa, Maria lo trasmise subito anche ai suoi bambini dell’asilo. In quello stesso anno, nove mesi esatti dopo questa dolorosa e penosa aggressione – il 5 dicembre – eccola partire da Crespino insieme a quindici bambini della sua Scuola privata per un pellegrinaggio a Cologna, nel Ferrarese. Maria e i bambini passano il Po e si recano dalla Madonna delle Grazie. Tutti insieme pregano e, dopo un’ora di adorazione, faranno rientro a casa. Ecco ciò che Maria riporta nel suo Diario: “Ci siamo raccolti tutti attorno alla Madonnina affidando sotto il suo manto questi piccoli. Felici come farfalline si ritornava, abbiamo passato un bellissimo pomeriggio”. Riteniamo interessante raccontare la particolare attenzione che Gesù ha per la Serva di Dio nel giorno in cui si ricorda il nome di sua Madre Maria SS. Ogni anno – il 12 settembre – sarà per la nostra Maria una giornata diversa da tutte le altre; infatti, riceve sempre gli auguri di Gesù! Ascoltiamo quanto Maria riporta nel suo diario, rivolgendosi a Lui: “La Madonnina ha innalzato Te in Croce: anche per Lei fu dolorosa prova, i suoi occhi hanno pianto, il suo Cuore – straziato dal dolore – ha dovuto ripetere fiat voluntas tua; tutto per il nostro bene! Gesù, nel mio dolore, fortifica sempre più la mia fede, fa’ che ripeta nei momenti più difficili: «Gesù, sia fatta sempre la tua Volontà»”. Finestre Aperte Di fronte a numerose proposte di aggregarsi a pellegrinaggi a Lourdes e a Fatima, Maria rispose: “Io non desidero nulla, sono nemica dei viaggi, e sono contenta così. La Madonna è sempre viva nei nostri cuori ed è così per Gesù Eucaristico: lì troviamo tutto”. La Madonna è così viva nel suo cuore, che la Serva di Dio non può nascondere questa realtà, ovvero il suo immenso amore per l’Immacolata! L’ultima sua dimora, ovvero la casa di via Giovanni Tasso, a Rovigo, vibra della devozione mariana di Maria Bolognesi. Questa devozione non passa inosservata, anzi balza evidente fin da subito quando una persona si accinge a suonare il campanello per entrare in questa casa, voluta dalla Provvidenza; si tratta di un immobile, composto di due piani, che ospita anche la sede del Centro Maria Bolognesi, Parte Attrice nella Causa di Canonizzazione della Serva di Dio. Arrivati in Via Tasso, al n. 49, ci si imbatte in una statua dell’Immacolata, collocata in mezzo ad una aiuola di un meraviglioso giardino, realizzato da Maria stessa. La statua di marmo bianco, alta 85 cm., per poter essere colta in tutta la sua bellezza, è stata posizionata da Maria sopra un piedestallo in roccia. Un dato da non sottovalutare: nelle fenditure di questa roccia, Maria ha collocato delle piantine di ciclamini, che – a distanza di circa 40 anni – continuano a fiorire in modo del tutto straordinario. A questo punto si fa dovere per noi ricordare la particolare attenzione espressa da Maria per la Madonna durante la preparazione dei suoi presepi; spesso la Serva di Dio cercava di immedesimarsi nella gioia della Madonna nell’avere tra le braccia l’adorato Gesù Bambino. La Serva di Dio, inoltre, pregava incessantemente e quotidianamente il Santo Rosario, certa che quando la Madre chiede, il Figlio Gesù esaudisce. Concludiamo, riportando questo augurio formulato dalla stessa Maria Bolognesi: “La Madre nostra celeste ci accolga tutti sotto il suo manto e ci tenga stretti stretti al suo Cuore”. La Redazione 7 Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo QUANDO LA MUSICA FA RITORNARE L’ANIMA AL CIELO Concerto per Maria Bolognesi Torquato Tasso scrisse che la musica è una delle vie per le quali l’anima ritorna al cielo, ed è ciò che ha sperimentato il vasto pubblico che ha assistito, domenica 5 giugno 2011, al concerto per violino e pianoforte intitolato “Ascensione di note per la Serva di Dio Maria Bolognesi”. Un pubblico che in religioso silenzio ha ascoltato estasiato l’esibizione della prof.ssa Paola Chiarion e del prof. Elio Orio, musicisti dal curriculum di grande rilievo, che hanno messo a disposizione il loro talento per divulgare la figura della Serva di Dio. Il concerto si è tenuto nel salone del Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo, un luogo le cui pareti trasudano note e impegno affinché le nuove generazioni si avvicinino allo studio della musica. A dare il benvenuto la Presidente del Centro Maria Bolognesi, prof.ssa Giuseppina Giacomini che così si è espressa: «Se qualcuno si è chiesto il perché della parola Ascensione, ecco la risposta: oggi il calendario liturgico – dopo la riforma che ha ridotto le Il pubblico nel salone del Conservatorio 8 festività infrasettimanali, siano esse religiose o civili – celebra l’Ascensione del Signore. Non è un caso quindi che il Centro Maria Bolognesi, anche in questa occasione, desideri dare testimonianza pubblica di una sua intima vitalità, che si sviluppa armoniosamente, perché essa trae forza, vigore e linfa dal vissuto stesso di Maria Bolognesi». La Presidente Giuseppina Giacomini ha proseguito sottolineando come il Centro Maria Bolognesi si sia sempre impegnato dando spazio a tutti le arti, dalla pittura alla poesia, passando per la musica perché “Maria – innamorata di questa Arte e da autodidatta – ci ha lasciato in eredità anche questa frase: “Come mi piace la musica! Vorrei solo imparare per suonare a Gesù e alla Madonnina”. Lungi da noi ogni desiderio di fare una sorta di classifica di queste Arti, pur tuttavia vorrei dire, ora, che la Musica – l’Arte delle Arti, l’Arte Somma – ci introduce e ci porta per mano nel mondo del Divino in modo mirabile!». Il prof. Elio Orio e la prof. ssa Paola Chiarion Il concerto si è aperto con brani di Mozart e Schumann e si è concluso con un pezzo di Brahms; una “conversazione” coinvolgente tra il violino del prof. Orio e il pianoforte della prof.ssa Chiarion, armoniosi “dialoghi” e “allegri”, in cui le note dei due strumenti sembravano danzare in un affiatato passo a due per poi salire al cielo. Durante una breve pausa è stata data lettura di alcuni testi poetici o passi del Diario di Maria Bolognesi (vedi box pag. 9). I due artisti sono stati molto applauditi dal pubblico che gremiva la sala del Conservatorio rodigino. Ricordiamo che la prof.ssa Chiarion è attualmente Docente al Conservatorio “G. P. da Palestrina” di Cagliari e il prof. Orio è Direttore del Conservatorio Statale di Musica “Buzzolla” di Adria; entrambi vincitori di prestigiosi concorsi e con esperienze internazionali. Presenti in sala tre dei fondatori del Centro Maria Bolognesi, nato ad Oderzo (TV) l’8 settembre del 1983 Finestre Aperte 5 giugno 2011 con la denominazione di “Centro Studi Maria Bolognesi”: Il prof. Francesco Gigli con la gentile consorte prof.ssa Paola Arrigoni e la prof.ssa Luigina Dalla Pasqua con la famiglia. Importanti queste presenze perché testimoniano come la Serva di Dio rappresenti un “collante” capace di azzerare ogni tipo di distanza e sia altresì fonte di energie per superare gli ostacoli che un ente morale come il Centro si trova ad affrontare per svolgere la sua attività di divulgazione dell’esempio di fede lasciato da Maria Bolognesi, oltre che a continuare l’apostolato di amore generoso verso il prossimo lasciato in eredità spirituale dalla stessa. La Presidente ha anche annunciato una novità: «Da pochi giorni è stata sistemata e valorizzata la soffitta della casa di Maria Bolognesi in Via Giovanni Tasso, per cui ora si presenta ai nostri occhi come splendente e luminosa più che mai. Questo ambiente rinnovato è quindi pronto ad accogliere non solo i dipinti ad olio della Serva di Dio, ma anche i visitatori che vorranno e sapranno cogliere – da quelle tele – il grande amore di Maria per il “Creato e il suo Creatore”. La manifestazione si è conclusa con un piacevole momento conviviale; è il caso di esclamare “Libiamo, libiamo, libiam, lieti al cielo i calici alziamo”, come nel prologo dell’opera lirica Traviata, perché era questa l’atmosfera gioiosa che si respirava tra gli intervenuti, che tra un salatino e una pizzetta, hanno continuato a parlare di quelle note che avevano scosso la loro anima e di quel fiore del Polesine di nome Maria Bolognesi che dov’è passato – e dove passa – ha lasciato – e lascia – il suo inconfondibile profumo d’amore. Ludovica Mazzuccato “Cantiamo la Tua Gloria!” Amore immenso senza fine, nessuno potrà distogliermi neanche sbattendomi come cencio messo al vento. Il mio piccolo cuore cercherà di amarti e di farti amare sempre più: quando io avessi perduto Te, non avrei più nulla, sarei nulla, invece so di essere tua figlia facendo del bene, senza perdere tempo inutilmente e attendere con certezza la tua gloria”. amore per la natura in modo particolare nei suoi quadri. Dissetiamo i nostri occhi con i colori che sprigionano le sue tele, per ricordarci che Dio ci parla attraverso le magnificenze del creato di cui siamo custodi. Basta addentrarsi nella vita di Maria Bolognesi per comprendere che ogni suo gesto è un inno di gloria al Padre, in una sequela di Salmi quotidiani, che brillano di umiltà e saggezza. Nella fede della Serva di Dio si ode l’armonioso canto di un’anima innamorata del Signore. Facciamo nostra questa melodia, affinché anche i nostri cuori si accordino come strumenti di un’orchestra diretta da Dio misericordioso. Stare così, davanti a Te, guardare con questi occhi in cui convergono le vie stellari occhi che siete ignari di Colui che in voi regna, da Sé e dalle stelle prendendo luce sconfinata. Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore. Voglio cantare, a te voglio inneggiare: svègliati, mio cuore, svègliati arpa, cetra, voglio svegliare l’aurora. Ti loderò tra i popoli, Signore, a te canterò inni tra le genti. perché la tua bontà è grande fino ai cieli, e la tua fedeltà fino alle nubi. Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria. (Salmo 57, 8-12) Dal diario di Maria Bolognesi: “Oh Gesù, se fossi sicura di diventare la più ricca del mondo per perdere l’anima e l’amore dei miei poveri e ammalati, preferirei ritornare indietro come quando ero piccola, senza pane e senza vesti, lavorando molto, senza essere compresa. Ma chi può staccarmi da un Dio così grande? Canto del Dio nascosto del Beato Giovanni Paolo II Dunque, sapere sempre di meno e credere sempre di più. Chiudere piano le palpebre davanti al tremulo bagliore; poi con lo sguardo, risospingere la marea delle rive stellari su cui è sospeso il giorno. “Nel creato l’amore del Creatore” Tutta la vita della Serva di Dio è luce d’amore per il creato. Un amore che non si ferma alla semplice contemplazione del bello, ma va ben oltre, scoprendo dietro ogni filo d’erba la bontà del Creatore. Maria Bolognesi ha immortalato il suo Finestre Aperte Dio presente, fa’ che questi occhi chiusi divengano occhi interamente aperti e l’esile soffio dell’anima, che trema in uno sbocciar di rose avvolgi nel Tuo vento immenso. Dal diario di Maria Bolognesi: “Guardo il cielo. Chi comanda la luna, le stelle, il mare, il sole? Noi, creature, dipendiamo dal volere suo; gli angeli danno gloria al Creatore. Un cenno suo basterebbe a fare precipitare nel nulla tutto l’universo, come una sua parola è bastata per crearlo”. 9 Rubrica a cura di Ludovica Mazzuccato una poesia PER il perdono Le poesie premiate In una società dove “scusa” e “grazie” stanno diventando parole in via di estinzione, il tema del “perdono” ha trovato terreno fertile nella sensibilità dei “nostri” poeti. Oltre cento le poesie pervenute, nel complesso originali e profonde; buona anche la partecipazione dei giovanissimi! Scelta come sempre ardua, ma rinfrancata da un progetto già in cantiere: un’antologia che raccoglierà 21 – come il giorno in cui è nata Maria Bolognesi – poesie del “perdono” e 30 – come il giorno della sua nascita al cielo – poesie dedicate al Beato Giovanni Paolo II e partecipanti alla recente iniziativa “Una poesia per il Papa”. Gli interessati riceveranno comunicazione personale, mentre nel prossimo numero daremo maggiori dettagli. Grazie per il perdono PIETRA Una gomma speciale Andrea Stanga di Montirone (BS) Sergio Zanoccoli di Bovolone (Vr) Riconoscere un grazie tra tanti è strappar filigrane contanti è gettare monete sonanti è salpare da porti orticanti. Pietra nell’anima… Sasso che non sembra mutare il mio essere. Ho estirpato il rancore serpi e vermi s’erano annidati nel tempo sotto quella roccia. Libero è il mio cuore, dov’era quella pietra, come su terra fertile, è nato un nuovo, tenero virgulto: il perdono. Alunni III A/B Scuola Primaria “G. Pascoli” di Rovigo È attender per anni indigesto di lasciare nel piatto il resto tentennar tintinnio ramato valoroso e testardo crociato. È asperger nell’aria un incenso per olfatti in cerca di senso; è sentir pronunciar la parola che esplode quand’esce da sola. La parola “grazie” ritrova, in questi versi suggestivi, il suo valore e il suo senso più profondo. Tutti i bambini nel loro astuccio hanno una gomma speciale, per cancellare ogni dispettuccio e far sparire il male. Se ieri mi hai preso in giro, oggi ti dono un sorriso, per cancellare con un sospiro, l’invidia dal tuo viso. Se ieri mi hai dato uno spintone, oggi ti dono un abbraccio, per cancellare con soddisfazione, il tuo brutto caratteraccio. Il poeta, con versi agili, riesce a trasmettere la “pesantezza” del rancore e il “sollievo” di chi perdona. Anche se spesso ci arrabbiamo, un attimo dopo ci perdoniamo e tenendoci per mano insieme camminiamo. Una poesia giocosa che – per la giovane età degli autori, “freschi” di Prima Confessione – coglie con efficace semplicità l’essenza del perdono. Perdono Maria Fantini di Boves (CN) Invasore solitario, al posto della possente spada del rancore e del risentimento, indossi l’armature della benevolenza, dell’indulgenza. Guaritore di anime deboli e fragili, sanate dal sottile filo che lega il perdono alla pietà. Versi che si leggono tutto d’un fiato e che personificano il perdono per rievocarlo nel cuore del lettore. 10 Prossima iniziativa “Una poesia per il quadro” edizione 2011. Per scoprire il regolamento e il quadro a cui ispirarsi andate a pag. 20! Partecipate numerosi! Finestre Aperte Sulle ali della Poesia IL PERDONO IL SEME DEL PERDONO MA SULL’ALTARE Anna Bedendo (8 anni) di Grignano Polesine (RO) Maria Rosa Cugudda di Biella Ines Scarparolo di Vicenza Il perdono è un grande dono è speciale ci libera da ogni male, tutti ne abbiamo bisogno ma non lo troviamo nel sogno. Se ti senti in peccato Gesù, il perdono, a tutti ha donato. Il perdono fa splendere il cuore a chi lo accoglie con tanto amore. A volte è difficile perdonare, ma con l’amore tutto si può fare non ha misura, né costo e lo puoi donare in ogni posto sperando in un mondo più buono, il più prezioso dono è il perdono! Sorge la luna dove il sole si spegne il perdono si spande ove l’odio si arrende. Di là del vetro, rami d’ulivo e bagliori di sole. Incendia la luce con lieta intermittenza i davanzali grigi erosi dal tempo. Dal mio mondo di pietra, lungo corsie di dolore, s’odono passi di anime stanche ma sull’altare petali di rosa sfiorano, innamorati il volto di Maria. E ti abbandoni al Suo perdono... La giovanissima autrice si avvale della rima, costruita con particolare naturalezza, per tessere un elogio al perdono. E l’uomo semplicemente uomo per sempre diverrà! S’accende il cuore dove scintilla è presente se all’amore s’abbandona l’uomo condona. Il seme germoglia dove feconda è la terra la povertà si tollera se la solidarietà s’intravede. La fede fortemente illumina ove lo spirito risponde. In questi versi, tra un gioco di trasparenze e flussi di coscienza, si materializza il volto di Maria Bolognesi, ancella del divino perdono. Questa poesia, ritmata come una canzone, contribuisce a spargere quel seme che può rendere ogni uomo migliore. IL PERDONO TI FA GRANDE Zeno Ferigo di Parona (VR) Il figliol prodigo Come macigno pesa l’offesa ricevuta. Ciechi son gli occhi di rancore. Fai il primo passo, manda messaggera parola di pace: l’amor non vede colpa. Orgoglio e rabbia vedrai sollevar il vento intrecciando nell’aria la parola “perdono”. Un sorriso nel cuor s’avanza e l’anima vola leggera se ragione, non collera, cammina al tuo fianco. Che non giunga sera senza perdonar l’offesa: tranquilla sarà la notte e più bello il giorno che verrà. Franco Casadei di Cesena (FC) Il titolo racchiude il messaggio che questa poesia diffonde come un profumo: farsi “piccoli” per perdonare ci rende “grandi” agli occhi di Dio. In questa lirica la realtà si confonde con la parabola: in ogni dove c’è un figliol prodigo che cerca il perdono senza pretenderlo. Adolescente d’insana baldanza fuori tempo mi sono insediato in villaggi di fortuna il diario è un calendario di rovine, accecato da ori non vagliati adoratore d’idoli del nulla, ho vagato per sentieri avari, l’anima segnata dall’ignominia della nostalgia ho bisogno d’uno sguardo d’accoglienza senza parole pronunciate, di ascoltare i passi lievi che s’accostano, farmi investire della tua memoria la mia forza sarà una misericordia disposta alla sconfitta. Finestre Aperte PER DONO - PERDONO Emanuela Ruffinelli di Spoleto (Pg) Per dono offrirò tanto d’amore per scaldare chi freddo ha il cuore Per dono tenderò la mano a chi cerca di rialzarsi invano Per dono spezzerò un po’ di pane per saziare chi ha i morsi della fame Per dono porgerò lo scialle per scaldare chi nude ha le spalle Per dono canterò una preghiera di poche parole ma sincera Signore perdona chi ti offende perdona chi nulla dà e tutto prende perdona chi promette e non mantiene perdona chi al prossimo procura tante pene. Perdono infine ti chiedo con umiltà Di questa misera peccatrice abbi pietà! Ripetitiva come una litania, questa lirica descrive i tanti, piccoli gesti che trasformano il perdono in un vero dono. 11 Missâo Belém chiama Maria Bolognesi estate in missione Amici di Finestre Aperte, eccoci all’appuntamento estivo con Missâo Belém. Si prospetta un agosto di grandi lavori a Waf Jeremie in Haiti, dove ritornerà Fernanda – di cui vi ho dato ampie indicazioni nel precedente numero di Marzo 2011: mia cugina, essendo architetto, sovrintenderà all’inizio dei lavori per la costruzione di una nuova chiesa da lei stessa progettata; con lei anche i tre volontari italiani Bruno, Loris e Pietro che sicuramente eseguiranno in modo magistrale i lavori previsti, in collaborazione con i fratelli di Haiti, che doneranno gratuitamente il loro lavoro. Quanto all’attività benefica ed incessante di Padre Gianpietro, posso annunciare che il numero delle case, dallo stesso volute, per i più poveri e diseredati, è arrivato a quota 90! Ringraziamo insieme il Signore Gesù e la Mamma celeste per aver concesso così tanta grazia; e ringraziamo anche Maria Bolognesi per il suo continuo prodigarsi – attraverso la preghiera di intercessione – a favore dei missionari e di tutti gli altri, ovvero gli “accolti”. Non solo, ringraziamo pure voi, cari lettori – ad uno ad uno – per il preziosissimo tempo che – come richiesto e suggerito in tanti modi da Padre Gianpietro – avete dedicato alla preghiera e all’adorazione eucaristica per la realizzazione di un grande progetto d’amore: progetto voluto da Padre Gianpietro, approvato prima dal card. Dom Claudio Hummes ed ora personalmente seguito dal card. Dom Odilo Pedro Scherer. Inoltre, ancora un “fiducioso grazie” per gli aiuti materiali che i lettori di questa Rubrica stanno donando a Missâo Belém tramite il Centro Maria Bolognesi; tra questi aiuti, anche la raccolta di francobolli: il corrispettivo in euro del valore dei francobolli è già stato devoluto dal Centro stesso a favore dei progetti di cui siete a conoscenza! Ora, incentriamo il nostro “incontro trimestrale” sulla figura di una giovanissima missionaria consacrata Tamires Martins da Silva, che ha compiuto 21 anni lo scorso 30 aprile; il 3 La giovane missionaria Tamires Martins 12 febbraio di quest’anno 2011, il giorno dopo della sua consacrazione, la giovane è stata inviata a Medugorje, per essere accolta nella casa Gospa Maika dove operano da tempo Chiara di 27 anni e Daniel di 23 anni. Questi giovani stanno portando avanti il progetto di aiuto ai campi profughi circostanti ed ai tanti poveri delle zone adiacenti di questo piccolo paese della Bosnia Erzegovina. Voglia essere, questo squarcio di vita missionaria, uno stimolo a tutti i giovani a “spalancare le porte a Cristo” come diceva il beato Giovanni Paolo II. Nel mio ultimo viaggio a Medugorje, oltre ad avere respirato l’aria meravigliosa del luogo, ho come sempre visitato la casa dei missionari: un rudere diroccato, a circa 1500 metri dalla chiesa locale, dove Tamires vive da circa 5 mesi. Originaria di Sao Bernardo do Campo – una prefettura della megalopoli San Paulo – già da bambina e poi da adolescente Tamires frequentava settimanalmente la chiesa locale con i genitori, quando un aneurisma cerebrale la costringe – all’età di 15 anni – ad un ricovero in un “ospedale di fortuna”; ad esso seguì un rischioso trasferimento in una struttura meglio attrezzata di San Paulo per essere sottoposta ad un delicatissimo intervento di neurochirurgia. Gli occhi stupendi di Tamires si sono illuminati nel raccontarmi la dolorosa esperienza di quel momento di solitudine totale, senza la possibilità di ricevere visite; nonostante questo, nella stanza di rianimazione, sentì sempre vicinissima a sé la presenza di Gesù Cristo! In questo modo Tamires affrontò tranquillamente l’intervento che terminò benissimo... perché certamente le mani del chirurgo furono sapientemente guidate da “mani celesti”! Uscita dall’ospedale, la giovinetta promise a Gesù di ricambiarlo per la grazia ricevuta. Nel frattempo si fidanzò; poi, dovendo prendere anche una decisione sul suo futuro scolastico, cominciò ad avvertire che nel suo cuore si stava creando un vuoto, come una mancanza che solo Qualcuno poteva colmare... quel Qualcuno a cui tutti noi dobbiamo la vita. Nel frattempo, durante un incontro giovanile nella sua parrocchia, conosce Renata e Carina, due coordinatrici di Missâo Belém: una operante ad Haiti e l’altra a San Paulo. Intanto Gesù comincia a bussare forte forte al suo cuore, ma Tamires non Gli apre ancora la porticina! L’amico Paulinho, attualmente responsabile della fraternità di Lamezia Terme, diventa guida spirituale di questa diciottenne, consigliandola di partecipare a degli incontri di formazione guidati da padre Gianpietro Carraro. Durante uno di questi incontri, subito dopo l’adorazione eucaristica, al passaggio dell’Ostensorio portato dal fondatore, Tamires bacia l’ostia e padre Gianpietro gliela pone Finestre Aperte di Luigi Ambrosini sulla fronte! In quel momento Tamires sentì dentro di sè la presenza forte ed intensa di Gesù! Fu pervasa da una gioia immensa, mentre il cuore le batteva in modo incontrollabile. Fu questo l’inizio di una grande trasformazione interiore. Infatti, nonostante il lavoro, l’iscrizione alla facoltà di Pedagogia e la presenza di un fidanzato, Tamires chiede a Gesù un segno. Nella stessa settimana, il fidanzato la lascia e lei si abbandona nelle braccia di Dio: molla tutto e tutti per i poveri della città paulista dove stava già lavorando, prima di chiedere a padre Gianpietro di essere inviata a Medugorje. Il suo desiderio di vita consacrata a Gesù si è realizzato nel corso del 2011, con la partenza per il luogo in cui vive tuttora. La sua giornata si svolge tra momenti di lavoro con i profughi e i poveri; altri dedicati all’adorazione eucaristica, alla messa quotidiana e alla meditazione della Sacra Scrittura. Abitualmente la meditazione avviene in luoghi particolari come il Podbrdo e il monte Krizevac, dove si sente la presenza della Mamma celeste e dove non mancano conversioni e guarigioni. In quest’ambiente, Tamires sta portando la sua testimonianza insieme con Daniel e Chiara (di cui ho già parlato in un precedente articolo) alle migliaia di persone che qui accorrono ogni giorno. Questo luogo dista 800 km dalla nostra cara Rovigo, città del Veneto dove un altro angelo, Maria Bolognesi, per anni ed anni diede aiuto a tante persone in difficoltà, donando tutta se stessa a Gesù e ai poveri. Termino consigliando ai giovani che sentono ‘qualcosa’ nel cuore, di chiedere in modo forte e chiaro a Gesù e alla Mamma celeste di ‘spingere’ forte per avere la risposta e a non avere paura di donarsi a loro integralmente per tutta la vita così come sta facendo Tamires e come ha fatto la nostra Serva di Dio per tutta Italia! Grazie, cari amici di Finestre Aperte, della vostra attenzione e che il Signore sia sempre per voi guida luminosa nel cammino terreno attraverso l’esempio concreto lasciatoci da Maria Bolognesi. Oltre lo spazio e il tempo silvia, LA FORZA DI UNA FRAGILE CREATURA Nel terzo numero di Finestre Aperte risalente al mese di settembre 2009, dopo profonda e maturata riflessione, decidevo di far decollare la Rubrica “Oltre lo spazio e il tempo” e di dare spazio in essa alla figura di una giovinetta, che ho avuto il privilegio di conoscere e ammirare per le sue virtù. È Silvia Marenda di Cadignano in provincia di Brescia, morta nel 2008 – all’età di 20 anni – dopo aver percorso un calvario duratone 17. All’età di 3 anni la bimba fu colpita da una forma grave di epilessia, che inesorabilmente - anno dopo anno - comportò delle lesioni permanenti a livello di apparato scheletrico, muscolare, respiratorio… Tali trasformazioni, deformazioni e limitazioni furono talmente gravi, da richiedere la somministrazione controllata dei farmaci, accompagnata pure da un’adeguata assistenza in strutture idonee al caso. I genitori quindi, a malincuore, non essendo più in grado di gestire da soli la figlia, fecero tutti i passi necessari, anche se dolorosi, pur di offrirle la migliore assistenza possibile. Siamo nel 1998. Non è questa la prima volta che Silvia esce di casa per problemi inerenti la sua salute. Quanti e quanti ricoveri nell’ospedale di Brescia per trovare sollievo ai tanti malanni che colpivano il fisico sempre più fragile di questa creatura, volontariamente votatasi al sacrificio. Quante partenze improvvise, da casa verso Brescia, per difficoltà respiratorie, problemi di deglutizione, per convulsioni…. e altro. Non essendo medico, non ho potuto leggere le cartelle cliniche di Silvia, ma so – per diretta conoscenza – che era diventata nel corso degli anni un caso clinico talmente complesso, da lasciare stupefatti i medici curanti, tra cui – in primo luogo – la neuropsichiatra infantile. Incredibile come la memoria della piccola fosse e si mantenesse fresca e vivida pur in presenza di compromissione del lobo sinistro del cervello e successivamente anche del destro. Eccezionale in lei la sopportazione del dolore e di quella progressiva e lacerante infermità: il suo corpo necessitava, sempre più, di essere adeguatamente sostenuto da supporti validi per la testa, le braccia, e le gambe! E che dire della sua difficoltà a deglutire e a emettere suoni? In quest’evidente calvario, Silvia si pone davanti a tutti con il suo immancabile sorriso e quello sguardo intenso, luminoso, che ti penetra fin dentro il cuore e non ti abbandona più. Ma c’è pure un altro sguardo di Silvia che non può essere taciuto: quello che ci ricorda il dramma dell’Agnello immolato, che guarda verso il cielo e chiede: “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato”. È lo sguardo di colei che offre al Padre volontariamente tutta se stessa, con tutte le sue forze, con tutto il suo slancio d’amore, dal più profondo del cuore, come fosse una “pura e santa oblazione”. Questa oblazione credo sia stata tanto gradita a Dio perché ogni “offerta piena” si trasforma in comunione ed unione con l’Altissimo. Proprio per questo credo che Silvia abbia raggiunto presto la luce e l’interiore libertà. Prima di chiudere questo breve profilo, riporto il versetto del profeta Aggeo: “Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa: in essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria” (1/7). A chi ora si chiede il perché di questa citazione, dico che l’argomento “casa” sarà trattato ampiamente nel prossimo numero di Finestre Aperte che uscirà a settembre. Finestre Aperte Giuseppina Giacomini 13 La meta del Pellegrino Un luogo dove si spegne la sete del deserto sotto il palco del vento... “Capella Nostra Signora del Monte Carmelo” - Perú Súulla riva d’autunno, seguendo il vento, mi è venuta tanta nostalgia, come una pagina d’amore, che si racconta nel silenzio. Ho ricordato questa sera un certo tempo lontano, abbracciandone il ricordo come barca rifugiata che accarezza il porto. Le storie sono venute così alla memoria: origini e sviluppo spirituale di un piccolo popolo di vigne e tradizione; con la fiamma del suo amore alla Madonna del Monte Carmelo, con il pennello della preghiera e del tempo, scrisse la Sua cappella. Questa è la storia della cappella di Nostra Signora del Monte Carmelo, nata sotto la fede e la speranza del Crocifisso di legno. Il 16 novembre 1929 si fondò il distretto di Santiago di Surco, ricco di tradizione e di fervore. È situato al sud di Lima, capitale del Perú. La storia di Surco risale all’epoca pre-ispanica, con il fiume “Signor di Sulco”, che bagnava questa terra di pescatori e contadini. Durante la colonizzazione spagnola, Surco diventò la residenza temporale dei vicerè, scelta per il silenzio e la solitudine degli orti e la bellezza del cielo limpido e luminoso. Fu nell’anno 1571 che l’ordine religioso dei Gesuiti costruì una delle chiese principali in onore all’apostolo Santiago (San Giacomo). Solo nel 1985 nasce l’umile cappella di Nostra Signora del Monte Carmelo nella zona della nuova urbanizzazione, chiamata “I Precursori”, perchè nell’epoca dell’emancipazione fu scenario di numerose guerre. Nel periodo 1980-2000 il popolo peruviano attraversò una grande crisi economica, politica e sociale, insieme al dolore e alla sofferenza di tante morti causate dal terrorismo. In mezzo a questa incerta e oscura realtà, la piccola e umile cappella venne edificata con pezzi di legno e paglia, simboli di speranza e fede, ispirati dal pensiero e dalla devozione verso la Madonna del Monte Carmelo. Così ogni domenica il sacerdote celebrava la santa messa tra legno e paglia, sotto il tetto del cielo freddo o caldo. Con il trascorrere degli anni, attraverso le attività e la collaborazione dei fedeli, la modesta cappella – gradualmente – si è ampliata; non ha una grande archittetura di pietra o marmo, perchè è nata nell’umiltà e povertà. Nell’estate del 1998 il cardinale di Santiago benedisse la Cappella di Nostra Signora del Monte Carmelo tra canti e preghiere della comunità di fedeli in essa riunita. Ogni anno, nel mese di luglio, viene celebrata una solenne messa, in onore di Nostra Signora del Monte Carmelo. Come preparazione a questa grande festività, la comunità organizza diverse attività che culminano con la processione dell’immagine di Nostra Signora, mistero di salvezza. Per me, questa umile cappella è un rifugio di pietà e d’amore, in cui trovare consolazione. È testimone silenziosa dei passi che attraversano la mia vita, è il porto sicuro dove ritrovo il respiro. È un luogo dove si spegne la sete del deserto, un posto che parla allo spirito accorciando la distanza tra terra e cielo, nel silenzio pietoso sotto il palco del vento. Fátima Rocío Peralta García 14 Interno della Cappella Nostra Signora del Monte Carmelo Facciata della Cappella Nostra Signora del Monte Carmelo Esposizione del Santissimo durante la Pasqua Finestre Aperte Briciole di saggezza di Giuseppina Giacomini saggezz a Iniziamo a raccogliere le briciole Nel precedente numero di Finestre Aperte è stata inaugurata la Rubrica: “Briciole di saggezza” a cura di Giuseppina Giacomini. Come curatrice della Rubrica, invitavo i lettori a rimboccarsi le maniche per poter far fronte alle tante necessità del quotidiano, dal momento che ogni mese, è sempre più difficile, soprattutto per chi vive con una sola entrata fissa, far quadrare il proprio bilancio. La parola “CHIAVE” – che si ritrova da tempo anche sulla bocca del Ministro Giulio Tremonti – è questa: “Risparmiare” che, tradotta in altri termini, significa “Ridurre le spese”. Non ci dobbiamo angustiare di fronte a questa necessità impellente, che – se vissuta bene ovvero serenamente – ci farà scoprire la bellezza delle parole consolanti del Salmo 161: “Al risveglio mi sazierò della tua gioia”. Rispondiamo allora a questo appello e mettiamoci all’opera con tanta speranza ed altrettanta gioia dentro il cuore. Ho colto questo invito anche nelle parole di Martin Luther King, parole che riporto per i nostri lettori: “…Se perdete la speranza, in un modo o nell’altro perderete quella vitalità che rende degna la vita, perderete quel coraggio di essere voi stessi, quella qualità che vi fa continuare nonostante tutto. Ecco perché io ho ancora un sogno…”. Anche la sottoscritta coltiva un sogno e così si rimbocca le maniche per trovare soluzioni pratiche, che permettano al Centro di fronteggiare bene ogni tipo di emergenza. C’è un proverbio che dice: “Aiutati, che il ciel ti aiuta!”. Forti di questa saggezza, ci sentiamo obbligati a fare delle scelte ben precise per non allontanarci dalla Provvidenza, per non essere abbandonati dalla stessa e quindi anche dalla Sapienza di Dio. Bisognerà ridurre le spese! Ma da dove partire? Ecco la prima scelta, ovvero la prima riduzione: il bollettino di Conto Corrente Postale non l’abbiamo inserito in questo secondo numero del nostro periodico, lo ritroverete ancora al ricevimento del terzo numero, quello che giungerà nelle vostre case a settembre; in breve, non più quattro bollettini in un anno, bensì due. Passiamo, ora, alla seconda scelta: il nostro trimestrale potrebbe trasformarsi in un quadrimestrale; in questo modo, le spese tipografiche e quelle postali sarebbero ridotte del 25%, un bel risparmio, soprattutto dopo l’aumento delle tariffe postali: si tratta di un rincaro che sta mettendo in difficoltà tante altre associazioni senza scopo di lucro, come la nostra! La briciola in una goccia Quando ci laviamo i denti o ci facciamo la barba chiudiamo il rubinetto dell’acqua: esso emette in media un getto d’acqua che può arrivare alla portata di 12 litri al minuto. Ma voi, cari lettori che ci seguite e ci sostenete, siete convinti che si debba percorrere questa strada, non priva di sofferenze? Se possibile, esprimete il vostro parere in merito e, forti delle vostre indicazioni, sapremo se sarà bene perseverare oppure intervenire drasticamente con i tagli. La terza scelta – inevitabile e inderogabile – si collega direttamente alla parola “tagli” Stiamo esaminando con prudenza i 4000 e più indirizzi dei nostri lettori! Il Consigli Direttivo del Centro Maria Bolognesi ha deliberato: di soprassedere all’invio per quelli relativi a persone che da anni ignorano le necessità della Causa della Serva di Dio; inoltre, di togliere dal nostro archivio tutti quegli indirizzi che la vigente normativa postale definisce “incompleti” o “insufficienti”. Quanti e quanti sono stati i numeri di “Finestre Aperte” rispediti al mittente anche nel corso del 2011! Noi non siamo in grado di capire se il postino che non consegna il periodico abbia agito bene, per cui approfittiamo per dirvi di comunicarci eventuali disguidi nel ricevimento di Finestre Aperte: saremo ben lieti di inserire nuovamente il vostro indirizzo, completo anche di numero civico! Ogni indirizzo cancellato, infatti, produce una amarezza nel nostro cuore, perché ci pare che quel “filo d’oro” che Maria sta tessendo dal Cielo per donarci amore, possa inevitabilmente spezzarsi, provocando dei “vuoti” incolmabili… A questo punto, è lecito chiedersi: “Da chi andremo a farci consolare?”. Un vecchio detto canta così: “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”, ma questa risposta non si addice alla nostra Serva di Dio, la quale si rimetterà all’opera per andare in cerca di ogni “pecorella”, così come ce la indica la parabola del Buon Pastore. E sarà ancora grande festa per tutti! IL FRANCOBOLLO DELLA CARITÀ Prosegue la nostra iniziativa che in due mesi ha fatto arrivare al Centro Maria Bolognesi oltre 250 euro in francobolli nel solo mese di maggio: il nostro grazie giunga a tutti coloro che hanno rinunciato a un caffè per il loro prossimo in difficoltà. Il ricavato è stato destinato ai poveri delle Missioni di Padre Carraro. Per il prossimo trimestre, la somma raccolta, sarà destinata a A.I.T.SaM. di Rovigo. Continuate ad inviarci le vostre “gocce”: in questo modo il mare della solidarietà continuerà ad avere acqua a sufficienza per dissetare il mondo! Spedite i vostri francobolli, di qualsiasi valore, al Centro Maria Bolognesi in Via Giovanni Tasso, 49 - 45100 Rovigo. Finestre Aperte 15 LE FREQUENZE DEL CUORE La trasmissione “Sulle ali di Maria Bolognesi” in veste estiva Se la TV ci regala delle immagini, la radio dà vita ad un milione di immagini in milioni di cervelli. Ed è quello che da settembre 2009 sta sperimentando il Centro Maria Bolognesi, curatore della trasmissione radiofonica “Sulle ali di Maria Bolognesi”, in onda sulle frequenze di Radio Kolbe, la radio della diocesi di AdriaRovigo. Questa esperienza radiofonica ha due risvolti. Se da un lato permette di divulgare l’esempio della Serva di Dio, dall’altro regala degli spaccati di vita in cui l’ascoltatore può ritrovarsi e trovare risorse “fresche” per essere quotidianamente testimone di Cristo. Le voci di Antonietta, Giuseppe, Ludovica e Luigi, alla regia di Roberto Giannese, vi faranno compagnia anche durante l’estate; infatti sono state ideate quattro puntate speciali che andranno in onda a partire da domenica 26 giugno 2011: “Maria Bolognesi: la fede non va mai in vacanza!”, “Maria Bolognesi: il suo amore per il Creato”, “Maria Bolognesi: il suo amore per i più piccoli” e “Maria Bolognesi: artista poliedrica”. Si è deciso di interrompere il percorso biografico della Serva di Dio – che riprenderà con le nuove puntate il 25 settembre 2011 – per affrontare degli approfondimenti a tematica un po’ “estiva”. Ricordiamo agli ascoltatori che la trasmissione prevede uno spazio – intitolato “Grazie Maria!” – dedicato alle lettere e alle poesie ispirate alla Serva di Dio, perciò invitiamo tutti a scrivere presso il recapito: Centro Maria Bolognesi, via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo. Continuate a sintonizzarvi sulle frequenze giuste, quelle del cuore della Serva di Dio! La Redazione Gli appuntamenti nel palinsesto, consultali anche nel sito http://www.lasettimana.ro.it/radiokolbe.html: martedì: h 18.20 giovedì: h 11.00 sabato: h 11.00 domenica: h 21.30 Le frequenze: 91.200 MHZ per Rovigo e Provincia 94.500 MHZ per Rovigo città Attraverso il digitale terrestre inviateci le vostre cartoline! Un’iniziativa estiva La trasmissione “Sulle ali di Maria Bolognesi” ha lanciato un’iniziativa estiva che estendiamo ai nostri lettori. Durante le vostre vacanze inviate una cartolina al Centro Maria Bolognesi – via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo – con un piccolo pensiero dedicato alla Serva di Dio. A settembre, nello spazio “Grazie Maria” daremo lettura dei messaggi pervenuti e su “Finestre Aperte” pubblicheremo le cartoline più belle. Ricordiamo a chi volesse partecipare di firmare la cartolina. Aspettiamo di essere invasi dai vostri saluti estivi! 16 Finestre Aperte Il volto di Maria di Padre Stanislao Avanzo il volto di una sorella QUARTA PUNTATA Continuiamo la rubrica curata da Padre Stanislao Avanzo. In questa puntata scopriremo e “osserveremo” il volto della Serva di Dio, giovane donna già proiettata nel suo totale amore verso il prossimo. MARIA GIOVANE DONNA Una foto ritrae la nostra Maria giovane donna. Ha un sorriso dolce, il volto disteso, i capelli lisci tirati sulla testa, ancora con la treccina che le incorona il capo. Una bellezza solare. Quella treccia le sarà tagliata più tardi, per motivo impellente di salute, un’infezione al cuoio capelluto. Sarà uno dei dispiaceri più grandi della sua vita. La treccia di Maria Bolognesi recisa controvoglia è rimasta comunque un’offerta votiva all’altare del Signore, Sposo delle vergini, che gradisce le offerte dei puri di cuore. Chi sosta davanti a questa fotografia e s’immerge negli occhi buoni di Maria, rimane coinvolto dalla sua bontà. Maria gli appare come una dolce e confidente sorella a cui tutto si può dire, perché essa è pronta ad ascoltare, pronta a condividere le gioie e le pene dell’altro, pronta ad accogliere le confidenze di chiunque, fosse pure, il segreto più profondo della sua anima. Questa giovane donna, oltre che a conquistare con la sua candida bellezza, rassicura, dà pace, rinfranca la speranza, accende il desiderio di seguire Gesù da vicino, e gli indica la strada giusta da prendere. Con la luce del suo sguardo non ti smarrirai più, e se sei uno che ha perduto la strada, ti aiuta a ritrovarla. È così che Maria Bolognesi diventa la Sorella di tutti, dei malati in particolare, dei sofferenti di ogni specie, degli smarriti, dei disperati della vita, di quanti insomma soffrono o nell’anima o nel corpo. E se allunghi lo sguardo, la vedi spesso percorrere le strade della nostra penisola, talvolta zoppicante, sofferente lei stessa, ma sempre pronta a caricarsi delle sofferenze degli altri. In questa luce Maria ci appare una vera apostola, una funzionaria della carità evangelica, una “manager” del Regno di Dio. Guardando e fissando il volto bellissimo di questa giovane donna, che ha l’aria di essere la prima ad aprire il discorso sussurrandoti: dimmi..., ti senti incoraggiato, ritrovi il gusto di vivere, il fascino delle cose umili e belle, la gioia di donarti, e lo stimolo alla generosità verso gli altri. È chiaro che Maria, nei suoi molti viaggi di carità, ha trovato anche la pecorella smarrita. Com’era felice di soccorrerla, di aiutarla in tutti i modi possibili e di ricondurla all’ovile. ESTATE 2011 «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’» (Mc 6,31) “...tanto bella è la pianura, bella pure è la montagna, tutto non serve per divertimento...”. (Maria Bolognesi) Finestre Aperte Il Vangelo è sempre Vangelo, ovunque ci si trovi: a casa, al lavoro, su una spiaggia o a Parigi. Chi sceglie Cristo, lo sceglie tutti i giorni. La fede non va in ferie! 17 la posta di maria A Ma r c/o C ia Bologne e si Via G ntro Maria . Tass Bolog o 4510 nesi 0 RO , 49 VIGO Conselve, 21 aprile 2011 Modena, 22 marzo 2011 Finalmente riesco a scrivere questa mia piccola ma doverosa testimonianza, che per me è di grande sollievo. Da tempo siamo molto provati in famiglia…e quando non ce la faccio più, ecco che Maria arriva a portare il suo incoraggiamento: le sue parole attraverso il trimestrale Finestre Aperte o qualche sms del Centro senza averlo neppure interpellato, oppure il ricordo di una Santa Messa a Bosaro. Ecco che la forza ritorna ed anche l’invocazione – guardaci Maria e aiutaci – ritorna più forte. Sento che lei, Maria, offre ancora la sua e nostra sofferenza per il nostro bene. Certa della sua protezione, anche se siamo tutti indegni, so che lei capisce le sofferenze della mia famiglia anche oggi giorno. Io, mio marito, i figlioli – uniti a tutti voi – ancora invochiamo: “Aiutaci Maria, grazie! Desidero ringraziarvi per la manifestazione “Maria Bolognesi, inchiostro di rugiada”, tenutasi il 19 marzo 2011 presso l’Accademia dei Concordi di Rovigo: è stata una bella esperienza e spero possa ripetersi. Ho sentito il bisogno di mandarvi questa mia testimonianza, perché durante il ritorno dalla premiazione mi è capitato un avvenimento curioso in treno. Ho preso posto ed ho cominciato a rovistare nella busta che mi avete dato, così ho trovato un libro sulla biografia di Maria Bolognesi; ho cominciato a leggerlo. Alla mia sinistra era seduta una donna, che aveva passato la mezza età e che continuava a guardare e forse a leggere le pagine che io sfogliavo. Di fronte a me, c’era una giovane straniera, che prima di scendere dal treno ha voluto vedere e capire cosa stessi leggendo. Persone di età e di origine diversa interessate a Maria Bolognesi! Forse è di poco conto quello che mi è successo, ma ho voluto leggere tra le righe l’intensità con cui si può propagare la figura di Maria; poi mi sono ricordato del vostro invito a cercare di diffondere Maria ed il suo messaggio. In conclusione, sicuramente ci saranno altri grossi frutti del vostro lavoro. Continuate così! Antonietta Faro dell’umanità (Una poesia per il Papa) Francesco Ruoppolo Così potente, ma uomo semplicemente… il tuo vestito bianco dona luce a tutta la gente. Anche se sei uno di noi rappresenti il mondo intero sei un faro che illumina il nostro cuore ormai nero oscurato dai peccati e dalla cattiveria… Con le tue preghiere e il tuo messaggio dai a chi si rivolge a te “tanto coraggio” di credere nella vita e nel Signore che ci sostiene col suo grande amore. Pasquale Fortarezza Gerardo Longo Antonio Raffaeli classe 5A Scuola Primaria “Cesare Battisti” IV circolo di Cerignola (FG) 18 Cerignola, 31 marzo 2011 Caro Centro Maria Bolognesi, grazie prima di tutto per averci inviato questo libro dal titolo “30 poesie e una favola per Maria Bolognesi”. Lo stiamo leggendo in classe. Partecipare all’iniziativa “Una poesia per il Papa” è stato bellissimo; peccato per chi non ha avuto questa possibilità. Speriamo che la poesia sia amata da tutti i bambini perché può liberare il cuore. Vi ringraziamo insieme alle nostre maestre che ci hanno aiutato a vi salutiamo con immenso affetto. Gli alunni della 5A Scuola Primaria “Cesare Battisti” di Cerignola (FG) Finestre Aperte Maggio 2011, un mese denso di eventi nel segno di “Pietro” Roma – 1 maggio 2011: Beatificazione di Giovanni Paolo II “Beato te, amato Papa Giovanni Paolo II, perché hai creduto! Continua – ti preghiamo – a sostenere dal Cielo la fede del Popolo di Dio. Tante volte ci hai benedetto in questa Piazza dal Palazzo! Oggi, ti preghiamo: Santo Padre ci benedica! Amen”. Benedetto XVI Triveneto – 7 e 8 maggio 2011: Benedetto XVI in visita al Nordest Il suo 22mo viaggio in Italia ha visto Benedetto XVI nel Triveneto. Dalla splendida Aquileia, in passato capitale del cristianesimo occidentale, alla laguna di Venezia, porta d’Oriente, il Pontefice ha compiuto un viaggio suggestivo, nel passato e nel presente di uno dei territori chiave per il futuro della società e della Chiesa in Europa, portando speranza e conforto. O Glorioso San Pietro O glorioso San Pietro, che in premio della tua fede generosa, della tua profonda e sincera umiltà, del tuo ardente amore, fosti da Gesù Cristo contraddistinto con i privilegi più singolari e specialmente col primato su tutta la Chiesa, della quale sei pietra e fondamento, ottienici la grazia di una fede viva che non abbia timore di palesarsi apertamente nella sua integrità e nelle sue manifestazioni. Trasmettici vero attaccamento alla nostra Santa Madre Chiesa, fai che ci teniamo sinceramente e sempre strettamente uniti al Romano Pontefice, l’erede della tua fede, della tua autorità, unico vero Capo visibile della Chiesa Cattolica, che è quell’Arca misteriosa fuori della quale non v’è salvezza. Fa’ che seguiamo docili gli insegnamenti e i consigli, che ne osserviamo i precetti, al fine di poter giungere un giorno all’eterno premio del Cielo. Comunicazione per chi riceve Finestre Aperte Vuoi ricevere “Finestre Aperte” anche nel 2011? Ricordati di inviare una piccola offerta, oppure qualche francobollo! TUTELA DATI PERSONALI Nel rispetto di quanto disposto dal D. Lgs 196/2003 Le comunichiamo che i suoi dati fanno parte dell’archivio elettronico del Centro Maria Bolognesi e saranno usati esclusivamente per comunicarLe le nostre iniziative. In qualsiasi momento e gratuitamente Lei potrà richiedere modifiche, aggiornamenti, integrazione o cancellazione degli stessi attraverso richiesta scritta da inviare a: CENTRO MARIA BOLOGNESI - via G. Tasso, 49 - 45100 ROVIGO In caso di cancellazione del nominativo non potremmo più spedirLe alcuna informazione. Non ricevendo nessuna comunicazione in merito, ci consideriamo autorizzati a conservare nel nostro archivio elettronico i Suoi dati personali nel rispetto del D. Lgs 196/2003. La ringraziamo per l’attenzione e cogliamo l’occasione per augurare pace e serenità a Lei e a tutti i suoi cari, con un ricordo nella preghiera. Centro Maria Bolognesi Finestre Aperte 19 “UNA POESIA PER IL QUADRO” La nuova iniziativa, promossa dalla rubrica “Sulle ali della Poesia”, desidera mettere in risalto il talento pittorico di Maria Bolognesi e promuovere l’interazione tra le arti – come già sperimentato con successo negli ultimi quattro anni – perciò la nuova tematica a cui ispirarsi sarà il dipinto qui pubblicato, opera della Serva di Dio. L’interpretazione del dipinto avvenga con estrema libertà, in modo da far emergere la vostra fantasia. Riproponiamo la novità dell’anno scorso: una sezione riservata ai giovani poeti! In occasione della Giornata Mondiale della Poesia – il 21 marzo 2012 – sarà organizzata una cerimonia di premiazione. REGOLAMENTO Per partecipare è sufficiente spedire entro il 20 agosto 2011 una poesia a tema, che non superi i 30 versi, in unica copia, corredata delle proprie generalità (nome, cognome, indirizzo, data di nascita, telefono, e-mail) e a t t e n z i o n e dell’autorizzazione al trattamento dei dati personali. Per i partecipanti di età inferiore ai 18 anni sarà istituita una sezione a parte; per concorrere alla sezione giovani è indispensabile specificare la propria data di nascita in calce alla poesia. Per spedire le opere (per posta, per fax o per e-mail in file .doc), per richiedere “Finestre Aperte” e ricevere informazioni, rivolgersi a: Centro Maria Bolognesi Via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo Telefax: 0425.27931 e-mail [email protected] www.mariabolognesi.it Per evitare disguidi postali, si consiglia di richiedere, allegando un fran- Compila e spedisci questo tagliando per ricevere il materiale desiderato riguardante Maria Bolognesi e per segnalare eventuali variazioni di indirizzo. Anche il tuo contributo ci permette di far conoscere Maria Bolognesi. Verranno prese in considerazioni solo le richieste accompagnate da un contributo base di E 1,50 – anche in francobolli – per le spese di spedizione. Cognome q Finestre Aperte Nome q Biografia Via q Breve profilo Cap. Città cobollo, l’avviso di ricevimento; nel caso di spedizione telematica, se nel giro di qualche giorno non si riceve una mail di conferma, rinviare l’opera. Sul prossimo numero di “Finestre Aperte” – che uscirà a settembre – verranno pubblicate le opere selezionate ispirate al quadro in oggetto, accompagnate da un commento della poetessa Ludovica Mazzuccato. Tra queste, le più meritevoli a giudizio insindacabile della Redazione – che si riserva di cestinare quelle che in qualsiasi modo offendano i valori morali cristiani o che non rispettino il presente regolamento – verranno premiate con un grazioso omaggio. Vi preghiamo vivamente di divulgare, con la sensibilità particolare degli artisti, questa iniziativa perché crediamo che l’arte sia mezzo di comunicazione di disarmante efficacia. Segnaliamo che la scelta del quadro in oggetto è stata ispirata all’Anno Internazionale delle Foreste (2011). Partecipate numerosi! Ogni mese, il giorno 30, alle ore 9.00 (se festivo ore 10.30), viene celebrata una S. Messa per la Serva di Dio Maria Bolognesi presso il Tempio “La Rotonda” di Rovigo q Preghiera Fotografa il Qr code e potrai vedere sul q Variazione Indirizzo Spedire a: Centro Maria Bolognesi - Via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo cellulare il sito del Centro Maria Bolognesi. (Il servizio funziona solo su cellulari abilitati alla lettura Qr code)