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“Seguitemi, - Centro Beata Maria Bolognesi

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“Seguitemi, - Centro Beata Maria Bolognesi
Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
art. 1, comma 2, DCB Rovigo - Trimestrale
Periodico
del centro maria bolognesi
attore della causa
di canonizzazione
della serva di dio
maria bolognesi
anno XX n. 2
APRILE - MAGGIO - GIUGNO 2011
internet: www.mariabolognesi.itE-mail: [email protected]
“Seguitemi,
vi farò pescatori di uomini!”
In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta.
(Mt 4,19)
Editoriale
“Ogni albero buono produce frutti buoni…
LA TEMPERANZA, QUESTA SCONOSCIUTA
…e ogni albero cattivo produce frutti cattivi” (Mt 17,20)
Grazie all’esempio della Serva di Dio Maria Bolognesi,
abbiamo già avuto modo di affrontare il tema delle Virtù teologali e cardinali; più spesso ci siamo soffermati sulle prime
– fede, speranza e carità – che si ricevono per infusione con
il Battesimo.
In questo numero ci è sembrato opportuno dedicare spazio
alle virtù cardinali – prudenza, giustizia, fortezza, temperanza
– le quali sono cardine della morale, crescono sotto l’influsso
dello Spirito Santo, ma vengono acquisite per decisione della
volontà personale.
Nutro la convinzione che nella nostra società ci sia una forte
carenza di “volontà personale”, infatti l’atteggiamento di
malcontento generale sembra manifestarsi esclusivamente
attraverso il lamentarsi e non impegnando le proprie forze per
cambiare la situazione.
Avendo l’impressione che l’opinione pubblica non stia dando
risposte equilibrate alla recessione economica e alla grave
crisi morale – purtroppo anche in ambienti religiosi – ho pensato di dare la precedenza alla temperanza.
Infatti, se da un lato la prudenza ci aiuta a valutare ogni cosa
per prendere la decisione più corretta, la giustizia ci rende equi
di fronte a Dio e al nostro prossimo e la fortezza ci permette
di resistere alle tentazioni morali, dall’altro lato la temperanza
ci assicura il dominio della volontà sugli istinti e l’equilibrio
nell’uso dei beni creati, mantenendo i desideri entro i limiti
dell’onestà.
Alle radici del termine
La parola “temperanza” mi riporta subito alla mente un
episodio vissuto durante la mia esperienza di catechista in
parrocchia. Chiesi ai futuri cresimandi se sapessero che cosa
significasse il termine “temperanza” e il più loquace del gruppo ha prontamente alzato la mano: «Temperanza significa…
saper temperare bene le matite senza rompere la punta!». Mi accorsi, dalla reazione
della classe, che quella non era stata una
battuta di spirito, ma la risposta ritenuta più
plausibile.
La capacità intuitiva dei più piccoli è sempre sbalorditiva; anche quando un bambino
non conosce una parola riesce, grazie al suo
intuito innato, ad avvicinarsi alla radice del
significato di quello stesso termine.
Basta sfogliare il vocabolario per rendersi
conto che quella risposta non era poi così
sciocca: “temperare” significa disporre bene qualcosa per il
suo uso; temperare una matita è predisporla all’uso per cui è
destinata. Più in generale vuol dire “cambiare nel modo giusto
le parti in un tutto che sia armonico e utile”, per esempio temperare i colori prima di mettersi a dipingere un quadro.
“Tempera” o “tempra” è quel trattamento termico a cui si
2
sottopongono le leghe metalliche o i cristalli affinché abbiano
una resistenza maggiore.
“Temperamento” è la mescolanza delle doti di un individuo; si
parla infatti di buono o cattivo temperamento. Il clima “temperato” è proprio delle regioni nelle quali il freddo e il caldo
non si manifestano con eccessi.
Con questi presupposti è facile comprendere il senso tecnico,
laico, generale del termine “temperanza”, che è appunto la
capacità di soddisfare con equilibrio e moderazione i propri
desideri e istinti.
“Non seguire le passioni,
poni un freno ai tuoi desideri” (Sir 18,30)
Qualcuno potrebbe chiedersi: perché non devo seguire gli
impulsi della natura umana?
Gli animali seguono sempre i loro istinti, non sono creature
libere e quindi non sono responsabili delle loro azioni; al
contrario l’uomo deve sempre rispondere del suo operato.
Prima di tutto a se stesso, alla comunità, e a Dio. Gli istinti li
portiamo nella nostra carne e sono forze meravigliose che ci
spingono verso qualche cosa per averne soddisfazione, compiacimento, gioia, piacere.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 1809 dice
così: “La virtù della Temperanza è la virtù morale che modera
l’attrazione dei piaceri”. I piaceri possono essere molti, svariati e prepotenti. Essi riguardano sia i sensi del corpo come
anche il voler conoscere tutto, la pretesa del comandare sempre, e quanto, insomma, può coinvolgere i vizi capitali. Ora
se i piaceri vengono ricercati con prepotenza come se fossero
degli istinti irresistibili, non solo non appagano compiutamente ma rischiano di farci soccombere.
Nella prima lettera di S. Pietro (5,6) troviamo un’indicazione
eloquente: «Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il
diavolo, come leone ruggente va in giro,
cercando chi divorare».
Non è un’immagine apocalittica, è ciò che
succede quotidianamente nelle nostre vite,
nelle piccole sfide quotidiane.
È appunto il dono della Temperanza che
ci aiuta a frenare le lusinghe degli stessi
piaceri.
I beni che attirano l’uomo sono beni creati
da Dio, essi però non vanno ricercati smoderatamente, il Creatore stesso ci rende capaci
di usarli con gioioso equilibrio, per poterli
gustare con profondo appagamento e far sì che diventino
mezzi per affrontare le inevitabili difficoltà della vita e siano
per noi uno stimolo nel fare cose eccellenti per la costruzione
di un vivere migliore.
Per questo è importante che diventiamo padroni di noi stessi,
e che sappiamo dire di no al momento giusto, sempre attenti
Finestre Aperte
a non esagerare e pronti a una giusta disciplina delle nostre
voglie e dei vizi che ci possono portare a una disfatta.
Pensiamo a un buon bicchier di vino, dono della terra e del
lavoro dell’uomo: un bicchiere non può che essere fonte di
piacere – e sembra anche di salute – ma eccedere significa non
procurarsi più piacere, ma anzi perderne!
La sobrietà, virtù del futuro
La temperanza, dunque, è la virtù dell‘equilibrio e del senso
della misura, della capacità di resistere, rinunciare, di “mescolare” – l’acqua con il vino, ad esempio – e perfino di “tagliare”, di affinare – si pensi al temperino – perciò chi agisce nella
temperanza non è smodato, eccessivo, ingordo, sregolato, ma
è persona semplice ed essenziale in tutto, perché sa ridurre,
recuperare, riciclare, riparare, ricominciare.
Nel Nuovo Testamento è chiamata «moderazione» o «sobrietà». Noi dobbiamo «vivere con sobrietà, giustizia e pietà in
questo mondo» (Tt 2,12).
Perciò credo che la temperanza sia la virtù del futuro, soprattutto se la identifichiamo con la sobrietà; sobrietà nelle scelte
di vita, nel modo di relazionarsi agli altri, di affrontare le
difficoltà. Ci vuole sobrietà anche nel seguire i nostri desideri, perché questi, come le passioni, possono portare gioia
alla nostra vita, ma anche terribili depressioni quando non li
possiamo realizzare.
Gesù è un modello impeccabile di temperanza; Lui e i santi ci
testimoniano che la sobrietà non è sinonimo di freddezza, di
rigidità, di insensibilità – come talora si pensa –, bensì è sinonimo di armonia, di ordine e perciò di creatività e di gioia.
Ricordiamo, inoltre, che la sobrietà esprime anche il modo di
vivere e di vedere il mondo con lo sguardo dei poveri, perciò
quando pronunciamo la parola “sobrietà” non possiamo non
pensare anche a Maria Bolognesi.
Sobria nel vestire e nell’agire, la Serva di Dio ci dimostra
come nella temperanza ci sia la vera libertà: solo non diventando schiavi dei nostri desideri possiamo essere veramente
liberi e sereni!
Scriveva S. Agostino: “Vivere bene altro non è che amare Dio
con tutto il proprio cuore, con tutta la propria anima, e con
tutto il proprio agire. Gli si dà con la temperanza un amore
totale che nessuna sventura può far vacillare”.
L’estate è ormai alle porte: ispirati dall’equilibrio del Creato,
in cui abbiamo più tempo per immergerci, impegnamoci a
vivere con maggior sobrietà. La nostra vita sarà armoniosa
come le sfumature di colori dei quadri di Maria Bolognesi e
l’esercizio della nostra forza di volontà ci aiuterà a costruire
un mondo migliore!
Ludovica Mazzuccato
Curiosità
Esiste un’opera d’arte che rappresenta la Temperanza?
Presso la Cappella degli Scrovegni di Padova, nello zoccolo monocromo,
in cui Giotto ha raffigurato le sette virtù e i sette opposti vizi, è presente
la Temperanza.
Essa ha una spada fasciata in mano e un freno
alla bocca, perché – secondo l’interpretazione
di Giotto – uccide più la lingua che la spada. Al
suo opposto si può ammirare l’Ira che si strappa
le vesti.
Finestre Aperte
so m m a r io
Editoriale
La temperanza, questa sconosciuta........... pag. 2
Un tesoro in soffitta ................................. »
4
Maria Bolognesi, ubbidiente all’urgenza
della carità e fedele nel testimoniare
il Vivente................................................... »
5
Maria & Maria . ....................................... »
7
Quando la musica fa ritornare
l’anima al cielo......................................... »
8
Sulle ali della Poesia
Una poesia per il perdono......................... » 10
Missâo Belém
Estate in missione .................................... » 12
Oltre lo spazio e il tempo
Silvia, la forza di una creatura fragile...... » 13
La meta del pellegrino
Un luogo dove si spegne la sete del deserto
sotto il palco del vento... ......................... » 14
Briciole di saggezza
Iniziamo a raccogliere le briciole ............ » 15
Sulle frequenze del cuore......................... » 16
Il volto di Maria Bolognesi
Il volto di una sorella................................ » 17
La Posta di Maria . ...................................... » 18
Maggio 2011, un mese denso di eventi
nel segno di “Pietro” .............................. » 19
Regolamento “Una poesia per il quadro” ..... » 20
In ossequio al decreto di Urbano
VIII, si dichiara di non voler attribuire
a quanto di straordinario è narrato
in questo giornale altra fede se non
umana e di non voler prevenire il
giudizio definitivo della Chiesa, al
quale la Redazione intende sottomettere in tutto il suo.
Il Consiglio Direttivo
del Centro ringrazia per le offerte
pervenute per la Causa
e le opere di Maria.
Per offerte:
Conto Corrente Postale 26145458
finestre aperte
[email protected]
Direttore Responsabile:
Mons. Daniele Peretto
Direttore:
Giuseppe Tesi
Vicedirettore:
Ludovica Mazzuccato
Sede e Redazione:
Centro Maria Bolognesi
Via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo
Telefax: 0425.27931
Aut. Trib.: Rovigo n. 8/92
del 30/07/1992
Stampa:
Papergraf S.p.A.
Piazzola sul Brenta (Pd)
3
UN TESORO IN SOFFITTA
A Rovigo la “permanente”
di Maria Bolognesi
Il grande romanziere Tolstoj scrisse che
“l’arte è un’attività umana il cui fine
è la trasmissione ad altri dei più eletti
e migliori sentimenti a cui gli uomini
abbiano saputo assurgere”.
Ed è la certezza che si prova entrando
nella restaurata soffitta di via Giovanni Tasso, 49 a Rovigo. Qui, infatti, il
Centro Maria Bolognesi ha allestito una
mostra permanente delle numerose tele
dipinte dalla Serva di Dio.
Si sono così programmate delle “aperture” al pubblico a partire dal pomeriggio
di domenica 5 giugno 2011, dalle ore 16
alle ore 18, per proseguire il 12, il 19 e il
26 giugno e il 3 luglio.
Per favorire gli amici che non potessero
spostarsi in giornate festive, si è pensato
ad un’alternativa nelle giornate di sabato pomeriggio: l’11, il 18 e 25 giugno e
il 2 luglio, sempre dalle 16 alle 18.
Invitiamo chi desiderasse visitare la
“mostra” privatamente a concordare
un appuntamento ai seguenti recapiti
telefonici: 0425.27931 – 0425.23489 –
340.6162504
L’iniziativa è ai suoi albori, perciò in
seguito saremo in grado di darvi maggior dettagli; possiamo però già dire che
tutti sembrano aver accolto con entusiasmo la novità.
La soffitta di Via Giovanni Tasso, 49
custodisce – seppure in un clima informale e con un allestimento “casalin-
Maria, soave creatura
di Ludovica Mazzuccato
Tu, fieno odoroso,
che non conosci
la presunzione matura
della spiga.
Tu, farfalla dalle ali di seta,
che ti posi sul fiore
più umile e nascosto,
reietto dall’umana aiuola.
Tu, zefiro profumato
che soffi senza pregiudizio
gonfiando vele sdrucite.
Tu, albero saggio
che non muovi lamento
al cadere delle tue foglie.
go” – un vero e proprio tesoro che ci
parla, attraverso il linguaggio efficace
dei colori, di un’anima eccezionale, la
stessa che, con tanta dedizione e provata
nel fisico, li dipinse proprio tra quelle
mura.
Con tanta gioia nel cuore, vi aspettiamo,
felici di farvi conoscere questo “patrimonio” eccezionale, che sarà “custodito” dalla erigenda Fondazione Maria
Bolognesi.
Non indugiate, quindi, portate la famiglia, in special modo i bambini, gli
amici a godere di quest’arte che la Serva
di Dio ha imparato alla scuola del divino
Amore.
La Redazione
I primi visitatori della “Permanente”:
il gruppo CIF, provinciale e comunale, di Verona
Tu, Maria, soave creatura
incastonata nel creato,
come una stella,
a ricordare
con il tuo pulsare
l’infinito amore
del Creatore.
La prossima iniziativa della
rubrica “Sulle ali della Poesia”
ha come tema proprio
un quadro della Serva di Dio
Maria Bolognesi.
Andate a pag. 20
per scoprire
il regolamento completo!
Partecipate numerosi!
4
Finestre Aperte
Ferrara, 25 aprile 2011 e Bosaro, 1 maggio 2011
Maria Bolognesi, ubbidiente all’urgenza
della carità e fedele nel testimoniare il Vivente
Gli amici di Maria Bolognesi hanno avuto modo di condividere due momenti di preghiera che si sono contraddistinti per la
particolare intensità delle riflessioni proposte dai rispettivi celebranti.
Ferrara, 25 aprile 2011 - Caritas Christi urget nos (2 Cor 5,14)
Per il sesto anno consecutivo la
chiesa parrocchiale della Sacra Famiglia di Ferrara ha aperto le porte al
Centro Maria Bolognesi.
L’appuntamento ormai consolidato
nel tempo, anche grazie alla collaborazione del parroco Mons. Andrea Turazzi, quest’anno ha avuto la grazia di
coincidere con il Lunedì dell’Angelo.
«Oggi ricordiamo in special modo
l’esempio della Serva di Dio Maria
Bolognesi – ha sottolineato il celebrante Padre Raffaele Talmelli – che
lavorò nascostamente per tutta la sua
vita – così nascostamente che molti
non si accorsero nemmeno di lei! –,
ma basta sfogliare qualche pagina
del diario o consultare qualcuna delle
persone che l’hanno conosciuta da
vicino, per rendersi conto di come
passò la vita correndo per soccorrere
le necessità dei fratelli, correndo a
volte da un capo all’altro dell’Italia
senza guardare alla febbre, che quasi
sempre l’accompagnava, e senza
ascoltare i dolori – che hanno trafitto
L’assemblea dei fedeli
tutta la sua esistenza – ma traendo
la forza che viene direttamente dal
Signore Risorto».
«Ecco – ha continuato Padre Talmelli – Maria Maddalena e le donne
che corrono a dare l’annuncio! “Caritas Christi urget nos” (2 Cor 5,14) la
I Celebranti
Finestre Aperte
carità di Cristo ci spinge, “urget”...
Questo urgere della carità dentro il
cuore è un segno molto grande: non
possono coesistere santità e pigrizia».
Il celebrante si è soffermato sul
vizio capitale dell’accidia, che da un
lato non permette all’uomo di crescere spiritualmente e dall’altro lo rende
indolente nel rispondere alla propria
chiamata.
«Maria Bolognesi – ha concluso
Padre Raffaele – seppe obbedire alla
“urgenza” della carità senza dare
ascolto nemmeno agli impedimenti
della salute; per lei la carità veniva
sempre prima e sempre sopra tutte
le cose […]. Chiediamo al Signore
di mettere dentro al nostro cuore un
po’ di questo spirito di “urgenza”, di
“fretta”, di “corsa” per portare a tutti
l’annuncio che il Signore è davvero
risorto, anche nella nostra esistenza
personale».
La S. Messa è stata allietata dalla
Corale di Porotto, diretta dal Maestro
Lino Talmelli.
5
Ferrara, 25 aprile 2011 e Bosaro, 1 maggio 2011
Bosaro, 1 maggio 2011 – I santi, il Cristo vivente oggi
Il secondo appuntamento, organizzato per ricordare il 3° anniversario della traslazione privilegiata delle
spoglie mortali di Maria Bolognesi
dal cimitero di Rovigo alla chiesa di
S. Sebastiano Martire in Bosaro, si è
unito ad un’altra festa, la Beatificazione di Giovanni Paolo II°.
Lieta provvidenza che ha permesso
di affidare al neo-beato il desiderio di
vedere presto salire all’onore degli
altari la Serva di Dio.
«Questa mattina – ha infatti esordito don Nello Castello – abbiamo
percepito l’onda di gloria che da
tutta la Chiesa saliva dalla cattedra
di S. Pietro: saliva e alitava, vibrando, toccando i cuori, e andava su in
cielo. Abbiamo anche visto una bara,
possiamo dire una traslazione di una
bara, e questa creatura ammirabile,
ammirevole, divina, umana, mariana,
ci guarda in questo momento dal cielo
anche se quella immagine è statica
[indicando un quadro raffigurante il
Beato Giovanni Paolo II°]».
«Ebbene – ha proseguito il celebrante – questi due nomi, Maria Bolognesi e anche Papa Wojtyla, intrecciano almeno in qualche maniera un
capitolo della loro vita con quella di
Padre Pio […]. Cari fedeli, cittadini
di Bosaro, oggi qui abbiamo la salma
I Celebranti
di Maria Bolognesi, che da tre anni
sta nella vostra chiesa parrocchiale
[…]».
Don Nello ha espresso chiaramente come Gesù sia vivente in mezzo a
noi proprio attraverso la testimonianza
dei santi come Padre Pio, dei Beati
come Giovanni Paolo II e di tutte
quelle anime morte in “odore” di santità come Maria Bolognesi.
Il celebrante ha concluso invitando
tutti a cantare gloria al Signore per
aver donato alla Diocesi di Adria-Rovigo un esempio di fede così luminoso
come quello della Serva di Dio: «Rin-
graziamo la Madonna, associandoci
con il cuore a quella folla che stamattina cantava il più bel Magnificat che
Roma abbia mai forse innalzato da
quella cattedrale del mondo: esso ha
vibrato ed è salito al cielo e gli angeli
lo ascoltavano, come Maria Vergine
quel giorno davanti alla cugina Elisabetta».
La S. Messa è terminata davanti
al tumolo della Serva di Dio, dove il
celebrante – attorniato dai concelebranti e dall’assemblea commossa –
ha impartito la benedizione finale.
La celebrazione è stata accompagnata dalle note dell’organo magistralmente suonato dal Maestro Pierandrea Gusella.
Un ringraziamento speciale a chi
si è unito in preghiera in questi due
momenti, e in particolare a Mons.
Daniele Peretto presente ad entrambe
le celebrazioni.
Maria Bolognesi accompagni la
nostra comunità affinché in essa si
alimenti l’urgenza di amare Gesù e di
testimoniare quotidianamente la Sua
presenza.
Ludovica Mazzuccato
L’assemblea dei fedeli
6
(da la Settimana, N. 19
del 15 maggio 2011)
Finestre Aperte
MARIA & MARIA
La devozione mariana nella vita di Maria Bolognesi
Essendoci ritrovati per il sesto anno
consecutivo nella chiesa della Sacra
Famiglia, che accoglie un’immagine
della Madonna, alla quale molte anime
si affidano, e avendo da poco vissuto
il mese di maggio, desideriamo approfondire la devozione mariana di Maria
Bolognesi.
Nei ricordi vividi della sua infanzia,
messi in evidenza nel Diario, emerge
il suo desiderio di pregare la Vergine:
infatti, la Serva di Dio, fin da piccola, si
preoccupava per le difficoltà riscontrate
nell’imparare l’Ave Maria, quando frequentava la dottrina.
Quando poi ha iniziato la sua esperienza scolastica – breve e travagliata
a causa del profondo stato di povertà
della famiglia Bolognesi – Maria, prima
di entrare in classe, seppure stanca per
i tanti chilometri percorsi a piedi e a
stomaco vuoto, non dimenticava mai di
entrare nella Chiesa di Crespino; qui,
dopo aver sostato in preghiera davanti
a Gesù nel tabernacolo, passava dalla
Madonna del Buon Consiglio.
Ed è proprio alla Madonna che Maria
si rivolge, quando – all’età di nove anni
– soffre per le profonde incomprensioni
in famiglia.
Proprio le sue ardenti preghiere,
rivolte a Gesù e alla Madonna, saranno
ben accolte, come pure saranno accettati
i suoi fioretti, affinché la serenità ritorni
nei cuori dei famigliari.
È questo un passo in avanti nel cammino di maturazione spirituale ed intellettuale: “Il bel mese di maggio! Promisi
alla Madonnina tanti fioretti di silenzio.
Gesù mi dia la forza di sopportare tanto
patire nella mia casa”.
La devozione per la Madre di Dio
cresce nel cuore di questa fanciulla
che, pur non avendo studiato, comprende chiaramente come la Madonna sia
l’esempio più luminoso da seguire per
amare veramente Gesù.
Riportiamo le parole del monaco
olivetano Padre Emilio Maria Franzetti,
che ricorda la Serva di Dio, quando
si recava al Santuario della Madonna
del Pilastrello di Lendinara (RO): “...
entrava tutta compresa e si metteva in
profonda adorazione davanti a Gesù
Eucaristia...; poi sembrava volare salendo le scale, per raggiungere la “nicchia”
dove è posta la statuetta della Madonna,
e stava là davanti alla Madonna, con un
sorriso angelico, ferma in contemplazione, con la Mamma del cielo, tutta
assorta, quasi, la Vergine santa, le comunicasse dei segreti”.
Ritornando indietro nel tempo, desideriamo ricordare che sicuramente la
Beata Vergine fu vicino a Maria Bolognesi quando – il 5 Marzo 1948 – la giovane ventiquattrenne fu aggredita da tre
malviventi: erano le 17.40! Maria, pur
camminando da sola tra i campi innevati
per portarsi a casa dai suoi genitori, leggeva “l’Ufficio della Madonna”.
Questo suo amore per la Vergine
Santa, Maria lo trasmise subito anche ai
suoi bambini dell’asilo.
In quello stesso anno, nove mesi
esatti dopo questa dolorosa e penosa
aggressione – il 5 dicembre – eccola
partire da Crespino insieme a quindici
bambini della sua Scuola privata per un
pellegrinaggio a Cologna, nel Ferrarese. Maria e i bambini passano il Po e
si recano dalla Madonna delle Grazie.
Tutti insieme pregano e, dopo un’ora di
adorazione, faranno rientro a casa.
Ecco ciò che Maria riporta nel suo
Diario: “Ci siamo raccolti tutti attorno
alla Madonnina affidando sotto il suo
manto questi piccoli. Felici come farfalline si ritornava, abbiamo passato un
bellissimo pomeriggio”.
Riteniamo interessante raccontare
la particolare attenzione che Gesù ha
per la Serva di Dio nel giorno in cui
si ricorda il nome di sua Madre Maria
SS. Ogni anno – il 12 settembre – sarà
per la nostra Maria una giornata diversa
da tutte le altre; infatti, riceve sempre
gli auguri di Gesù! Ascoltiamo quanto
Maria riporta nel suo diario, rivolgendosi a Lui: “La Madonnina ha innalzato
Te in Croce: anche per Lei fu dolorosa
prova, i suoi occhi hanno pianto, il suo
Cuore – straziato dal dolore – ha dovuto ripetere fiat voluntas tua; tutto per
il nostro bene! Gesù, nel mio dolore,
fortifica sempre più la mia fede, fa’ che
ripeta nei momenti più difficili: «Gesù,
sia fatta sempre la tua Volontà»”.
Finestre Aperte
Di fronte a numerose proposte di
aggregarsi a pellegrinaggi a Lourdes e a
Fatima, Maria rispose: “Io non desidero
nulla, sono nemica dei viaggi, e sono
contenta così. La Madonna è sempre
viva nei nostri cuori ed è così per Gesù
Eucaristico: lì troviamo tutto”.
La Madonna è così viva nel suo
cuore, che la Serva di Dio non può
nascondere questa realtà, ovvero il suo
immenso amore per l’Immacolata! L’ultima sua dimora, ovvero la casa di via
Giovanni Tasso, a Rovigo, vibra della
devozione mariana di Maria Bolognesi.
Questa devozione non passa inosservata, anzi balza evidente fin da subito
quando una persona si accinge a suonare
il campanello per entrare in questa casa,
voluta dalla Provvidenza; si tratta di un
immobile, composto di due piani, che
ospita anche la sede del Centro Maria
Bolognesi, Parte Attrice nella Causa di
Canonizzazione della Serva di Dio.
Arrivati in Via Tasso, al n. 49, ci si
imbatte in una statua dell’Immacolata,
collocata in mezzo ad una aiuola di
un meraviglioso giardino, realizzato da
Maria stessa. La statua di marmo bianco, alta 85 cm., per poter essere colta in
tutta la sua bellezza, è stata posizionata
da Maria sopra un piedestallo in roccia.
Un dato da non sottovalutare: nelle
fenditure di questa roccia, Maria ha collocato delle piantine di ciclamini, che –
a distanza di circa 40 anni – continuano
a fiorire in modo del tutto straordinario.
A questo punto si fa dovere per noi
ricordare la particolare attenzione espressa da Maria per la Madonna durante la
preparazione dei suoi presepi; spesso la
Serva di Dio cercava di immedesimarsi
nella gioia della Madonna nell’avere tra
le braccia l’adorato Gesù Bambino.
La Serva di Dio, inoltre, pregava
incessantemente e quotidianamente il
Santo Rosario, certa che quando la
Madre chiede, il Figlio Gesù esaudisce.
Concludiamo, riportando questo
augurio formulato dalla stessa Maria
Bolognesi: “La Madre nostra celeste
ci accolga tutti sotto il suo manto e ci
tenga stretti stretti al suo Cuore”.
La Redazione
7
Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo
QUANDO LA MUSICA FA RITORNARE
L’ANIMA AL CIELO
Concerto per Maria Bolognesi
Torquato Tasso scrisse che la musica è una delle vie per le quali l’anima
ritorna al cielo, ed è ciò che ha sperimentato il vasto pubblico che ha
assistito, domenica 5 giugno 2011, al
concerto per violino e pianoforte intitolato “Ascensione di note per la Serva
di Dio Maria Bolognesi”.
Un pubblico che in religioso silenzio ha ascoltato estasiato l’esibizione
della prof.ssa Paola Chiarion e del
prof. Elio Orio, musicisti dal curriculum di grande rilievo, che hanno
messo a disposizione il loro talento per
divulgare la figura della Serva di Dio.
Il concerto si è tenuto nel salone del Conservatorio “F. Venezze” di
Rovigo, un luogo le cui pareti trasudano note e impegno affinché le nuove
generazioni si avvicinino allo studio
della musica.
A dare il benvenuto la Presidente
del Centro Maria Bolognesi, prof.ssa
Giuseppina Giacomini che così si è
espressa: «Se qualcuno si è chiesto il
perché della parola Ascensione, ecco
la risposta: oggi il calendario liturgico – dopo la riforma che ha ridotto le
Il pubblico nel salone
del Conservatorio
8
festività infrasettimanali, siano esse
religiose o civili – celebra l’Ascensione del Signore. Non è un caso quindi
che il Centro Maria Bolognesi, anche
in questa occasione, desideri dare
testimonianza pubblica di una sua
intima vitalità, che si sviluppa armoniosamente, perché essa trae forza,
vigore e linfa dal vissuto stesso di
Maria Bolognesi».
La Presidente Giuseppina Giacomini ha proseguito sottolineando
come il Centro Maria Bolognesi si
sia sempre impegnato dando spazio
a tutti le arti, dalla pittura alla poesia,
passando per la musica perché “Maria
– innamorata di questa Arte e da autodidatta – ci ha lasciato in eredità anche
questa frase: “Come mi piace la musica! Vorrei solo imparare per suonare a
Gesù e alla Madonnina”.
Lungi da noi ogni desiderio di
fare una sorta di classifica di queste
Arti, pur tuttavia vorrei dire, ora, che
la Musica – l’Arte delle Arti, l’Arte
Somma – ci introduce e ci porta per
mano nel mondo del Divino in modo
mirabile!».
Il prof. Elio Orio
e la prof. ssa Paola Chiarion
Il concerto si è aperto con brani di
Mozart e Schumann e si è concluso
con un pezzo di Brahms; una “conversazione” coinvolgente tra il violino del
prof. Orio e il pianoforte della prof.ssa
Chiarion, armoniosi “dialoghi” e “allegri”, in cui le note dei due strumenti
sembravano danzare in un affiatato
passo a due per poi salire al cielo.
Durante una breve pausa è stata
data lettura di alcuni testi poetici o
passi del Diario di Maria Bolognesi
(vedi box pag. 9).
I due artisti sono stati molto
applauditi dal pubblico che gremiva la
sala del Conservatorio rodigino.
Ricordiamo che la prof.ssa Chiarion è attualmente Docente al Conservatorio “G. P. da Palestrina” di
Cagliari e il prof. Orio è Direttore
del Conservatorio Statale di Musica
“Buzzolla” di Adria; entrambi vincitori di prestigiosi concorsi e con esperienze internazionali.
Presenti in sala tre dei fondatori
del Centro Maria Bolognesi, nato ad
Oderzo (TV) l’8 settembre del 1983
Finestre Aperte
5 giugno 2011
con la denominazione di “Centro Studi
Maria Bolognesi”: Il prof. Francesco
Gigli con la gentile consorte prof.ssa
Paola Arrigoni e la prof.ssa Luigina
Dalla Pasqua con la famiglia.
Importanti queste presenze perché
testimoniano come la Serva di Dio
rappresenti un “collante” capace di
azzerare ogni tipo di distanza e sia
altresì fonte di energie per superare
gli ostacoli che un ente morale come
il Centro si trova ad affrontare per
svolgere la sua attività di divulgazione dell’esempio di fede lasciato da
Maria Bolognesi, oltre che a continuare l’apostolato di amore generoso
verso il prossimo lasciato in eredità
spirituale dalla stessa.
La Presidente ha anche annunciato
una novità: «Da pochi giorni è stata
sistemata e valorizzata la soffitta della
casa di Maria Bolognesi in Via Giovanni Tasso, per cui ora si presenta ai
nostri occhi come splendente e luminosa più che mai.
Questo ambiente rinnovato è quindi pronto ad accogliere non solo i
dipinti ad olio della Serva di Dio,
ma anche i visitatori che vorranno e
sapranno cogliere – da quelle tele – il
grande amore di Maria per il “Creato
e il suo Creatore”.
La manifestazione si è conclusa
con un piacevole momento conviviale; è il caso di esclamare “Libiamo,
libiamo, libiam, lieti al cielo i calici
alziamo”, come nel prologo dell’opera
lirica Traviata, perché era questa l’atmosfera gioiosa che si respirava tra gli
intervenuti, che tra un salatino e una
pizzetta, hanno continuato a parlare di
quelle note che avevano scosso la loro
anima e di quel fiore del Polesine di
nome Maria Bolognesi che dov’è passato – e dove passa – ha lasciato – e
lascia – il suo inconfondibile profumo
d’amore.
Ludovica Mazzuccato
“Cantiamo la Tua Gloria!”
Amore immenso senza fine, nessuno potrà
distogliermi neanche sbattendomi come
cencio messo al vento. Il mio piccolo cuore
cercherà di amarti e di farti amare sempre
più: quando io avessi perduto Te, non avrei
più nulla, sarei nulla, invece so di essere
tua figlia facendo del bene, senza perdere
tempo inutilmente e attendere con certezza
la tua gloria”.
amore per la natura in modo particolare
nei suoi quadri.
Dissetiamo i nostri occhi con i colori che
sprigionano le sue tele, per ricordarci che
Dio ci parla attraverso le magnificenze del
creato di cui siamo custodi.
Basta addentrarsi nella vita di Maria Bolognesi per comprendere che ogni suo gesto
è un inno di gloria al Padre, in una sequela
di Salmi quotidiani, che brillano di umiltà
e saggezza.
Nella fede della Serva di Dio si ode l’armonioso canto di un’anima innamorata
del Signore.
Facciamo nostra questa melodia, affinché
anche i nostri cuori si accordino come
strumenti di un’orchestra diretta da Dio
misericordioso.
Stare così, davanti a Te,
guardare con questi occhi
in cui convergono le vie stellari
occhi che siete ignari di Colui
che in voi regna, da Sé e dalle stelle
prendendo luce sconfinata.
Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, a te voglio inneggiare:
svègliati, mio cuore,
svègliati arpa, cetra,
voglio svegliare l’aurora.
Ti loderò tra i popoli, Signore,
a te canterò inni tra le genti.
perché la tua bontà è grande fino ai cieli,
e la tua fedeltà fino alle nubi.
Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria.
(Salmo 57, 8-12)
Dal diario di Maria Bolognesi:
“Oh Gesù, se fossi sicura di diventare la
più ricca del mondo per perdere l’anima
e l’amore dei miei poveri e ammalati, preferirei ritornare indietro come quando ero
piccola, senza pane e senza vesti, lavorando molto, senza essere compresa. Ma chi
può staccarmi da un Dio così grande?
Canto del Dio nascosto
del Beato Giovanni Paolo II
Dunque, sapere sempre di meno
e credere sempre di più.
Chiudere piano le palpebre
davanti al tremulo bagliore;
poi con lo sguardo,
risospingere la marea delle rive stellari
su cui è sospeso il giorno.
“Nel creato l’amore
del Creatore”
Tutta la vita della Serva di Dio è luce
d’amore per il creato.
Un amore che non si ferma alla semplice
contemplazione del bello, ma va ben oltre,
scoprendo dietro ogni filo d’erba la bontà
del Creatore.
Maria Bolognesi ha immortalato il suo
Finestre Aperte
Dio presente, fa’ che questi occhi chiusi
divengano occhi interamente aperti
e l’esile soffio dell’anima,
che trema in uno sbocciar di rose
avvolgi nel Tuo vento immenso.
Dal diario di Maria Bolognesi: “Guardo
il cielo. Chi comanda la luna, le stelle, il
mare, il sole? Noi, creature, dipendiamo
dal volere suo; gli angeli danno gloria al
Creatore. Un cenno suo basterebbe a fare
precipitare nel nulla tutto l’universo, come
una sua parola è bastata per crearlo”.
9
Rubrica a cura di Ludovica Mazzuccato
una poesia PER il perdono
Le poesie premiate
In una società dove “scusa” e “grazie” stanno diventando parole in via di estinzione, il tema del “perdono” ha trovato terreno
fertile nella sensibilità dei “nostri” poeti.
Oltre cento le poesie pervenute, nel complesso originali e profonde; buona anche la partecipazione dei giovanissimi! Scelta come
sempre ardua, ma rinfrancata da un progetto già in cantiere: un’antologia che raccoglierà 21 – come il giorno in cui è nata Maria
Bolognesi – poesie del “perdono” e 30 – come il giorno della sua nascita al cielo – poesie dedicate al Beato Giovanni Paolo II e partecipanti alla recente iniziativa “Una poesia per il Papa”. Gli interessati riceveranno comunicazione personale, mentre nel prossimo
numero daremo maggiori dettagli.
Grazie per il perdono
PIETRA
Una gomma speciale
Andrea Stanga
di Montirone (BS)
Sergio Zanoccoli
di Bovolone (Vr)
Riconoscere un grazie tra tanti
è strappar filigrane contanti
è gettare monete sonanti
è salpare da porti orticanti.
Pietra
nell’anima…
Sasso che non
sembra mutare
il mio essere.
Ho estirpato
il rancore
serpi e vermi
s’erano annidati
nel tempo
sotto quella roccia.
Libero è il mio cuore,
dov’era quella pietra,
come su terra fertile,
è nato un nuovo,
tenero virgulto:
il perdono.
Alunni III A/B
Scuola Primaria “G. Pascoli”
di Rovigo
È attender per anni indigesto
di lasciare nel piatto il resto
tentennar tintinnio ramato
valoroso e testardo crociato.
È asperger nell’aria un incenso
per olfatti in cerca di senso;
è sentir pronunciar la parola
che esplode quand’esce da sola.
La parola “grazie” ritrova, in questi
versi suggestivi, il suo valore e il suo
senso più profondo.
Tutti i bambini nel loro astuccio
hanno una gomma speciale,
per cancellare ogni dispettuccio
e far sparire il male.
Se ieri mi hai preso in giro,
oggi ti dono un sorriso,
per cancellare con un sospiro,
l’invidia dal tuo viso.
Se ieri mi hai dato uno spintone,
oggi ti dono un abbraccio,
per cancellare con soddisfazione,
il tuo brutto caratteraccio.
Il poeta, con versi agili, riesce a trasmettere la “pesantezza” del rancore e il “sollievo” di chi perdona.
Anche se spesso ci arrabbiamo,
un attimo dopo ci perdoniamo
e tenendoci per mano
insieme camminiamo.
Una poesia giocosa che – per la giovane
età degli autori, “freschi” di Prima Confessione – coglie con efficace semplicità
l’essenza del perdono.
Perdono
Maria Fantini
di Boves (CN)
Invasore solitario,
al posto della possente spada
del rancore e del risentimento,
indossi l’armature
della benevolenza, dell’indulgenza.
Guaritore di anime
deboli e fragili,
sanate dal sottile filo
che lega il perdono alla pietà.
Versi che si leggono tutto d’un fiato e che
personificano il perdono per rievocarlo
nel cuore del lettore.
10
Prossima iniziativa “Una poesia per il quadro” edizione 2011.
Per scoprire il regolamento e il quadro a cui ispirarsi
andate a pag. 20!
Partecipate numerosi!
Finestre Aperte
Sulle ali della Poesia
IL PERDONO
IL SEME DEL PERDONO
MA SULL’ALTARE
Anna Bedendo (8 anni)
di Grignano Polesine (RO)
Maria Rosa Cugudda
di Biella
Ines Scarparolo
di Vicenza
Il perdono
è un grande dono
è speciale
ci libera da ogni male,
tutti ne abbiamo bisogno
ma non lo troviamo nel sogno.
Se ti senti in peccato
Gesù, il perdono, a tutti ha donato.
Il perdono fa splendere il cuore
a chi lo accoglie con tanto amore.
A volte è difficile perdonare,
ma con l’amore tutto si può fare
non ha misura, né costo
e lo puoi donare in ogni posto
sperando in un mondo più buono,
il più prezioso dono
è il perdono!
Sorge la luna
dove il sole si spegne
il perdono si spande
ove l’odio si arrende.
Di là del vetro,
rami d’ulivo
e bagliori di sole.
Incendia la luce
con lieta intermittenza
i davanzali grigi
erosi dal tempo.
Dal mio mondo di pietra,
lungo corsie di dolore,
s’odono passi
di anime stanche
ma sull’altare
petali di rosa
sfiorano, innamorati
il volto di Maria.
E ti abbandoni
al Suo perdono...
La giovanissima autrice si avvale della
rima, costruita con particolare naturalezza, per tessere un elogio al perdono.
E l’uomo
semplicemente uomo per sempre
diverrà!
S’accende il cuore
dove scintilla è presente
se all’amore s’abbandona
l’uomo condona.
Il seme germoglia
dove feconda è la terra
la povertà si tollera
se la solidarietà s’intravede.
La fede fortemente illumina
ove lo spirito risponde.
In questi versi, tra un gioco di trasparenze e flussi di coscienza, si materializza
il volto di Maria Bolognesi, ancella del
divino perdono.
Questa poesia, ritmata come una canzone,
contribuisce a spargere quel seme che può
rendere ogni uomo migliore.
IL PERDONO TI FA GRANDE
Zeno Ferigo
di Parona (VR)
Il figliol prodigo
Come macigno pesa
l’offesa ricevuta.
Ciechi
son gli occhi di rancore.
Fai il primo passo,
manda messaggera
parola di pace:
l’amor non vede colpa.
Orgoglio e rabbia
vedrai sollevar il vento
intrecciando nell’aria
la parola “perdono”.
Un sorriso nel cuor s’avanza
e l’anima vola leggera
se ragione, non collera,
cammina al tuo fianco.
Che non giunga sera
senza perdonar l’offesa:
tranquilla sarà la notte
e più bello il giorno che verrà.
Franco Casadei
di Cesena (FC)
Il titolo racchiude il messaggio che questa
poesia diffonde come un profumo: farsi
“piccoli” per perdonare ci rende “grandi” agli occhi di Dio.
In questa lirica la realtà si confonde con
la parabola: in ogni dove c’è un figliol
prodigo che cerca il perdono senza pretenderlo.
Adolescente d’insana baldanza
fuori tempo mi sono insediato
in villaggi di fortuna
il diario è un calendario
di rovine, accecato da ori non vagliati
adoratore d’idoli del nulla, ho vagato
per sentieri avari, l’anima segnata
dall’ignominia della nostalgia
ho bisogno d’uno sguardo d’accoglienza
senza parole pronunciate,
di ascoltare i passi lievi che s’accostano,
farmi investire della tua memoria
la mia forza sarà una misericordia
disposta alla sconfitta.
Finestre Aperte
PER DONO - PERDONO
Emanuela Ruffinelli
di Spoleto (Pg)
Per dono offrirò tanto d’amore
per scaldare chi freddo ha il cuore
Per dono tenderò la mano
a chi cerca di rialzarsi invano
Per dono spezzerò un po’ di pane
per saziare chi ha i morsi della fame
Per dono porgerò lo scialle
per scaldare chi nude ha le spalle
Per dono canterò una preghiera
di poche parole ma sincera
Signore perdona chi ti offende
perdona chi nulla dà e tutto prende
perdona chi promette e non mantiene
perdona chi al prossimo procura tante pene.
Perdono infine ti chiedo con umiltà
Di questa misera peccatrice abbi pietà!
Ripetitiva come una litania, questa lirica
descrive i tanti, piccoli gesti che trasformano il perdono in un vero dono.
11
Missâo Belém chiama Maria Bolognesi estate in missione
Amici di Finestre Aperte, eccoci all’appuntamento estivo
con Missâo Belém. Si prospetta un agosto di grandi lavori
a Waf Jeremie in Haiti, dove ritornerà Fernanda – di cui vi
ho dato ampie indicazioni nel precedente numero di Marzo
2011: mia cugina, essendo architetto, sovrintenderà all’inizio
dei lavori per la costruzione di una nuova chiesa da lei stessa
progettata; con lei anche i tre volontari italiani Bruno, Loris
e Pietro che sicuramente eseguiranno in modo magistrale i
lavori previsti, in collaborazione con i fratelli di Haiti, che
doneranno gratuitamente il loro lavoro. Quanto all’attività
benefica ed incessante di Padre Gianpietro, posso annunciare
che il numero delle case, dallo stesso volute, per i più poveri
e diseredati, è arrivato a quota 90! Ringraziamo insieme il
Signore Gesù e la Mamma celeste per aver concesso così
tanta grazia; e ringraziamo anche Maria Bolognesi per il
suo continuo prodigarsi – attraverso la preghiera di intercessione – a favore dei missionari e di tutti gli altri, ovvero gli
“accolti”. Non solo, ringraziamo pure voi, cari lettori – ad
uno ad uno – per il preziosissimo tempo che – come richiesto e suggerito in tanti modi da Padre Gianpietro – avete
dedicato alla preghiera e all’adorazione eucaristica per la
realizzazione di un grande progetto d’amore: progetto voluto
da Padre Gianpietro, approvato prima dal card. Dom Claudio
Hummes ed ora personalmente seguito dal card. Dom Odilo
Pedro Scherer. Inoltre, ancora un “fiducioso grazie” per gli
aiuti materiali che i lettori di questa Rubrica stanno donando
a Missâo Belém tramite il Centro Maria Bolognesi; tra questi
aiuti, anche la raccolta di francobolli: il corrispettivo in euro
del valore dei francobolli è già stato devoluto dal Centro
stesso a favore dei progetti di cui siete a conoscenza! Ora,
incentriamo il nostro “incontro trimestrale” sulla figura di
una giovanissima missionaria consacrata Tamires Martins
da Silva, che ha compiuto 21 anni lo scorso 30 aprile; il 3
La giovane missionaria
Tamires Martins
12
febbraio di quest’anno 2011, il giorno dopo della sua consacrazione, la giovane è stata inviata a Medugorje, per essere
accolta nella casa Gospa Maika dove operano da tempo
Chiara di 27 anni e Daniel di 23 anni.
Questi giovani stanno portando avanti il progetto di aiuto
ai campi profughi circostanti ed ai tanti poveri delle zone
adiacenti di questo piccolo paese della Bosnia Erzegovina.
Voglia essere, questo squarcio di vita missionaria, uno stimolo a tutti i giovani a “spalancare le porte a Cristo” come
diceva il beato Giovanni Paolo II. Nel mio ultimo viaggio a
Medugorje, oltre ad avere respirato l’aria meravigliosa del
luogo, ho come sempre visitato la casa dei missionari: un
rudere diroccato, a circa 1500 metri dalla chiesa locale, dove
Tamires vive da circa 5 mesi. Originaria di Sao Bernardo
do Campo – una prefettura della megalopoli San Paulo –
già da bambina e poi da adolescente Tamires frequentava
settimanalmente la chiesa locale con i genitori, quando un
aneurisma cerebrale la costringe – all’età di 15 anni – ad
un ricovero in un “ospedale di fortuna”; ad esso seguì un
rischioso trasferimento in una struttura meglio attrezzata di
San Paulo per essere sottoposta ad un delicatissimo intervento di neurochirurgia. Gli occhi stupendi di Tamires si sono
illuminati nel raccontarmi la dolorosa esperienza di quel
momento di solitudine totale, senza la possibilità di ricevere
visite; nonostante questo, nella stanza di rianimazione, sentì
sempre vicinissima a sé la presenza di Gesù Cristo! In questo modo Tamires affrontò tranquillamente l’intervento che
terminò benissimo... perché certamente le mani del chirurgo
furono sapientemente guidate da “mani celesti”! Uscita
dall’ospedale, la giovinetta promise a Gesù di ricambiarlo
per la grazia ricevuta. Nel frattempo si fidanzò; poi, dovendo prendere anche una decisione sul suo futuro scolastico,
cominciò ad avvertire che nel suo cuore si stava creando un
vuoto, come una mancanza che solo Qualcuno poteva colmare... quel Qualcuno a cui tutti
noi dobbiamo la vita. Nel frattempo, durante
un incontro giovanile nella sua parrocchia,
conosce Renata e Carina, due coordinatrici di
Missâo Belém: una operante ad Haiti e l’altra
a San Paulo. Intanto Gesù comincia a bussare
forte forte al suo cuore, ma Tamires non Gli
apre ancora la porticina!
L’amico Paulinho, attualmente responsabile della fraternità di Lamezia Terme,
diventa guida spirituale di questa diciottenne,
consigliandola di partecipare a degli incontri
di formazione guidati da padre Gianpietro
Carraro. Durante uno di questi incontri, subito
dopo l’adorazione eucaristica, al passaggio
dell’Ostensorio portato dal fondatore, Tamires
bacia l’ostia e padre Gianpietro gliela pone
Finestre Aperte
di Luigi Ambrosini
sulla fronte! In quel momento Tamires
sentì dentro di sè la presenza forte ed
intensa di Gesù! Fu pervasa da una
gioia immensa, mentre il cuore le batteva in modo incontrollabile. Fu questo
l’inizio di una grande trasformazione
interiore. Infatti, nonostante il lavoro,
l’iscrizione alla facoltà di Pedagogia
e la presenza di un fidanzato, Tamires
chiede a Gesù un segno.
Nella stessa settimana, il fidanzato la lascia e lei si abbandona nelle
braccia di Dio: molla tutto e tutti per
i poveri della città paulista dove stava
già lavorando, prima di chiedere a
padre Gianpietro di essere inviata a
Medugorje.
Il suo desiderio di vita consacrata a
Gesù si è realizzato nel corso del 2011,
con la partenza per il luogo in cui vive
tuttora.
La sua giornata si svolge tra momenti di lavoro con i profughi e i poveri;
altri dedicati all’adorazione eucaristica,
alla messa quotidiana e alla meditazione della Sacra Scrittura.
Abitualmente la meditazione avviene in luoghi particolari come il Podbrdo
e il monte Krizevac, dove si sente la
presenza della Mamma celeste e dove
non mancano conversioni e guarigioni.
In quest’ambiente, Tamires sta portando la sua testimonianza insieme con
Daniel e Chiara (di cui ho già parlato in
un precedente articolo) alle migliaia di
persone che qui accorrono ogni giorno.
Questo luogo dista 800 km dalla
nostra cara Rovigo, città del Veneto
dove un altro angelo, Maria Bolognesi,
per anni ed anni diede aiuto a tante
persone in difficoltà, donando tutta se
stessa a Gesù e ai poveri. Termino consigliando ai giovani che sentono ‘qualcosa’ nel cuore, di chiedere in modo
forte e chiaro a Gesù e alla Mamma
celeste di ‘spingere’ forte per avere la
risposta e a non avere paura di donarsi
a loro integralmente per tutta la vita
così come sta facendo Tamires e come
ha fatto la nostra Serva di Dio per tutta
Italia! Grazie, cari amici di Finestre
Aperte, della vostra attenzione e che il
Signore sia sempre per voi guida luminosa nel cammino terreno attraverso
l’esempio concreto lasciatoci da Maria
Bolognesi.
Oltre lo spazio e il tempo
silvia, LA FORZA
DI UNA FRAGILE CREATURA
Nel terzo numero di Finestre Aperte risalente al mese di settembre 2009,
dopo profonda e maturata riflessione, decidevo di far decollare la Rubrica
“Oltre lo spazio e il tempo” e di dare spazio in essa alla figura di una giovinetta,
che ho avuto il privilegio di conoscere e ammirare per le sue virtù.
È Silvia Marenda di Cadignano in provincia di Brescia, morta nel 2008 –
all’età di 20 anni – dopo aver percorso un calvario duratone 17.
All’età di 3 anni la bimba fu colpita da una forma grave di epilessia, che
inesorabilmente - anno dopo anno - comportò delle lesioni permanenti a livello
di apparato scheletrico, muscolare, respiratorio… Tali trasformazioni, deformazioni e limitazioni furono talmente gravi, da richiedere la somministrazione
controllata dei farmaci, accompagnata pure da un’adeguata assistenza in strutture idonee al caso. I genitori quindi, a malincuore, non essendo più in grado di
gestire da soli la figlia, fecero tutti i passi necessari, anche se dolorosi, pur di
offrirle la migliore assistenza possibile.
Siamo nel 1998. Non è questa la prima volta che Silvia esce di casa per
problemi inerenti la sua salute. Quanti e quanti ricoveri nell’ospedale di Brescia
per trovare sollievo ai tanti malanni che colpivano il fisico sempre più fragile di
questa creatura, volontariamente votatasi al sacrificio.
Quante partenze improvvise, da casa verso Brescia, per difficoltà respiratorie, problemi di deglutizione, per convulsioni…. e altro.
Non essendo medico, non ho potuto leggere le cartelle cliniche di Silvia,
ma so – per diretta conoscenza – che era diventata nel corso degli anni un caso
clinico talmente complesso, da lasciare stupefatti i medici curanti, tra cui – in
primo luogo – la neuropsichiatra infantile.
Incredibile come la memoria della piccola fosse e si mantenesse fresca e
vivida pur in presenza di compromissione del lobo sinistro del cervello e successivamente anche del destro.
Eccezionale in lei la sopportazione del dolore e di quella progressiva e lacerante infermità: il suo corpo necessitava, sempre più, di essere adeguatamente
sostenuto da supporti validi per la testa, le braccia, e le gambe!
E che dire della sua difficoltà a deglutire e a emettere suoni?
In quest’evidente calvario, Silvia si pone davanti a tutti con il suo immancabile sorriso e quello sguardo intenso, luminoso, che ti penetra fin dentro il cuore
e non ti abbandona più.
Ma c’è pure un altro sguardo di Silvia che non può essere taciuto: quello che
ci ricorda il dramma dell’Agnello immolato, che guarda verso il cielo e chiede:
“Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato”.
È lo sguardo di colei che offre al Padre volontariamente tutta se stessa, con
tutte le sue forze, con tutto il suo slancio d’amore, dal più profondo del cuore,
come fosse una “pura e santa oblazione”.
Questa oblazione credo sia stata tanto gradita a Dio perché ogni “offerta
piena” si trasforma in comunione ed unione con l’Altissimo.
Proprio per questo credo che Silvia abbia raggiunto presto la luce e l’interiore libertà.
Prima di chiudere questo breve profilo, riporto il versetto del profeta Aggeo:
“Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa: in essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria” (1/7).
A chi ora si chiede il perché di questa citazione, dico che l’argomento “casa”
sarà trattato ampiamente nel prossimo numero di Finestre Aperte che uscirà a
settembre.
Finestre Aperte
Giuseppina Giacomini
13
La meta del Pellegrino
Un luogo dove si spegne la sete del deserto
sotto il palco del vento...
“Capella Nostra Signora del Monte Carmelo” - Perú
Súulla riva d’autunno, seguendo il vento, mi è venuta tanta
nostalgia, come una pagina d’amore, che si racconta nel silenzio. Ho ricordato questa sera un certo tempo lontano, abbracciandone il ricordo come barca rifugiata che accarezza il porto.
Le storie sono venute così alla memoria: origini e sviluppo
spirituale di un piccolo popolo di vigne e tradizione; con la
fiamma del suo amore alla Madonna del Monte Carmelo, con il
pennello della preghiera e del tempo, scrisse la Sua cappella.
Questa è la storia della cappella di Nostra Signora del Monte
Carmelo, nata sotto la fede e la speranza del Crocifisso di legno.
Il 16 novembre 1929 si fondò il distretto di Santiago di Surco,
ricco di tradizione e di fervore. È situato al sud di Lima, capitale
del Perú. La storia di Surco risale all’epoca pre-ispanica, con il
fiume “Signor di Sulco”, che bagnava questa terra di pescatori
e contadini.
Durante la colonizzazione spagnola, Surco diventò la residenza temporale dei vicerè, scelta per il silenzio e la solitudine
degli orti e la bellezza del cielo limpido e luminoso. Fu nell’anno 1571 che l’ordine religioso dei Gesuiti costruì una delle chiese principali in onore all’apostolo Santiago (San Giacomo).
Solo nel 1985 nasce l’umile cappella di Nostra Signora del
Monte Carmelo nella zona della nuova urbanizzazione, chiamata “I Precursori”, perchè nell’epoca dell’emancipazione fu
scenario di numerose guerre.
Nel periodo 1980-2000 il popolo peruviano attraversò una
grande crisi economica, politica e sociale, insieme al dolore e
alla sofferenza di tante morti causate dal terrorismo. In mezzo
a questa incerta e oscura realtà, la piccola e umile cappella
venne edificata con pezzi di legno e paglia, simboli di speranza
e fede, ispirati dal pensiero e dalla devozione verso la Madonna
del Monte Carmelo. Così ogni domenica il sacerdote celebrava
la santa messa tra legno e paglia, sotto il tetto del cielo freddo
o caldo. Con il trascorrere degli anni, attraverso le attività e la
collaborazione dei fedeli, la modesta cappella – gradualmente –
si è ampliata; non ha una grande archittetura di pietra o marmo,
perchè è nata nell’umiltà e povertà.
Nell’estate del 1998 il cardinale di Santiago benedisse la
Cappella di Nostra Signora del Monte Carmelo tra canti e preghiere della comunità di fedeli in essa riunita.
Ogni anno, nel mese di luglio, viene celebrata una solenne
messa, in onore di Nostra Signora del Monte Carmelo.
Come preparazione a questa grande festività, la comunità
organizza diverse attività che culminano con la processione
dell’immagine di Nostra Signora, mistero di salvezza.
Per me, questa umile cappella è un rifugio di pietà e d’amore, in cui trovare consolazione. È testimone silenziosa dei passi
che attraversano la mia vita, è il porto sicuro dove ritrovo il
respiro. È un luogo dove si spegne la sete del deserto, un posto
che parla allo spirito accorciando la distanza tra terra e cielo, nel
silenzio pietoso sotto il palco del vento.
Fátima Rocío Peralta García
14
Interno della Cappella Nostra Signora del Monte Carmelo
Facciata della Cappella Nostra Signora del Monte Carmelo
Esposizione del Santissimo durante la Pasqua
Finestre Aperte
Briciole di saggezza di Giuseppina Giacomini
saggezz
a
Iniziamo a raccogliere
le briciole
Nel precedente numero di Finestre
Aperte è stata inaugurata la Rubrica:
“Briciole di saggezza” a cura di Giuseppina Giacomini.
Come curatrice della Rubrica, invitavo i lettori a rimboccarsi le maniche
per poter far fronte alle tante necessità
del quotidiano, dal momento che ogni
mese, è sempre più difficile, soprattutto
per chi vive con una sola entrata fissa,
far quadrare il proprio bilancio.
La parola “CHIAVE” – che si ritrova
da tempo anche sulla bocca del Ministro
Giulio Tremonti – è questa: “Risparmiare” che, tradotta in altri termini, significa “Ridurre le spese”.
Non ci dobbiamo angustiare di fronte a questa necessità impellente, che – se
vissuta bene ovvero serenamente – ci
farà scoprire la bellezza delle parole
consolanti del Salmo 161: “Al risveglio
mi sazierò della tua gioia”.
Rispondiamo allora a questo appello
e mettiamoci all’opera con tanta speranza ed altrettanta gioia dentro il cuore.
Ho colto questo invito anche nelle
parole di Martin Luther King, parole
che riporto per i nostri lettori: “…Se perdete la speranza, in un modo o nell’altro perderete quella vitalità che rende
degna la vita, perderete quel coraggio
di essere voi stessi, quella qualità che
vi fa continuare nonostante tutto. Ecco
perché io ho ancora un sogno…”.
Anche la sottoscritta coltiva un
sogno e così si rimbocca le maniche per
trovare soluzioni pratiche, che permettano al Centro di fronteggiare bene ogni
tipo di emergenza.
C’è un proverbio che dice: “Aiutati,
che il ciel ti aiuta!”.
Forti di questa saggezza, ci sentiamo
obbligati a fare delle scelte ben precise
per non allontanarci dalla Provvidenza,
per non essere abbandonati dalla stessa
e quindi anche dalla Sapienza di Dio.
Bisognerà ridurre le spese! Ma da
dove partire? Ecco la prima scelta, ovvero la prima riduzione: il bollettino di
Conto Corrente Postale non l’abbiamo
inserito in questo secondo numero del
nostro periodico, lo ritroverete ancora
al ricevimento del terzo numero, quello
che giungerà nelle vostre case a settembre; in breve, non più quattro bollettini
in un anno, bensì due.
Passiamo, ora, alla seconda scelta: il
nostro trimestrale potrebbe trasformarsi
in un quadrimestrale; in questo modo,
le spese tipografiche e quelle postali
sarebbero ridotte del 25%, un bel risparmio, soprattutto dopo l’aumento delle
tariffe postali: si tratta di un rincaro
che sta mettendo in difficoltà tante altre
associazioni senza scopo di lucro, come
la nostra!
La briciola in una goccia
Quando ci laviamo i denti o ci
facciamo la barba chiudiamo il
rubinetto dell’acqua: esso emette
in media un getto d’acqua che può
arrivare alla portata di 12 litri al
minuto.
Ma voi, cari lettori che ci seguite e
ci sostenete, siete convinti che si debba
percorrere questa strada, non priva di
sofferenze? Se possibile, esprimete il
vostro parere in merito e, forti delle
vostre indicazioni, sapremo se sarà bene
perseverare oppure intervenire drasticamente con i tagli.
La terza scelta – inevitabile e inderogabile – si collega direttamente alla
parola “tagli” Stiamo esaminando con
prudenza i 4000 e più indirizzi dei
nostri lettori! Il Consigli Direttivo del
Centro Maria Bolognesi ha deliberato:
di soprassedere all’invio per quelli relativi a persone che da anni ignorano le
necessità della Causa della Serva di Dio;
inoltre, di togliere dal nostro archivio
tutti quegli indirizzi che la vigente normativa postale definisce “incompleti” o
“insufficienti”.
Quanti e quanti sono stati i numeri
di “Finestre Aperte” rispediti al mittente
anche nel corso del 2011! Noi non siamo
in grado di capire se il postino che non
consegna il periodico abbia agito bene,
per cui approfittiamo per dirvi di comunicarci eventuali disguidi nel ricevimento di Finestre Aperte: saremo ben lieti di
inserire nuovamente il vostro indirizzo,
completo anche di numero civico! Ogni
indirizzo cancellato, infatti, produce una
amarezza nel nostro cuore, perché ci
pare che quel “filo d’oro” che Maria sta
tessendo dal Cielo per donarci amore,
possa inevitabilmente spezzarsi, provocando dei “vuoti” incolmabili… A
questo punto, è lecito chiedersi: “Da chi
andremo a farci consolare?”.
Un vecchio detto canta così: “Chi
è causa del suo mal pianga se stesso”,
ma questa risposta non si addice alla
nostra Serva di Dio, la quale si rimetterà
all’opera per andare in cerca di ogni
“pecorella”, così come ce la indica la
parabola del Buon Pastore.
E sarà ancora grande festa per tutti!
IL FRANCOBOLLO DELLA CARITÀ
Prosegue la nostra iniziativa che in due mesi ha fatto arrivare al Centro Maria Bolognesi oltre
250 euro in francobolli nel solo mese di maggio: il nostro grazie giunga a tutti coloro che
hanno rinunciato a un caffè per il loro prossimo in difficoltà. Il ricavato è stato destinato ai
poveri delle Missioni di Padre Carraro.
Per il prossimo trimestre, la somma raccolta, sarà destinata a A.I.T.SaM. di Rovigo.
Continuate ad inviarci le vostre “gocce”: in questo modo il mare della solidarietà continuerà
ad avere acqua a sufficienza per dissetare il mondo!
Spedite i vostri francobolli, di qualsiasi valore, al Centro Maria Bolognesi in Via Giovanni
Tasso, 49 - 45100 Rovigo.
Finestre Aperte
15
LE FREQUENZE DEL CUORE
La trasmissione “Sulle ali di Maria Bolognesi” in veste estiva
Se la TV ci regala delle immagini, la radio dà vita ad un
milione di immagini in milioni di cervelli.
Ed è quello che da settembre 2009 sta sperimentando
il Centro Maria Bolognesi, curatore della trasmissione
radiofonica “Sulle ali di Maria Bolognesi”, in onda sulle
frequenze di Radio Kolbe, la radio della diocesi di AdriaRovigo.
Questa esperienza radiofonica ha due risvolti. Se da un
lato permette di divulgare l’esempio della Serva di Dio,
dall’altro regala degli spaccati di vita in cui l’ascoltatore
può ritrovarsi e trovare risorse “fresche” per essere quotidianamente testimone di Cristo.
Le voci di Antonietta, Giuseppe, Ludovica e Luigi, alla
regia di Roberto Giannese, vi faranno compagnia anche
durante l’estate; infatti sono state ideate quattro puntate
speciali che andranno in onda a partire da domenica 26
giugno 2011: “Maria Bolognesi: la fede non va mai in
vacanza!”, “Maria Bolognesi: il suo amore per il Creato”,
“Maria Bolognesi: il suo amore per i più piccoli” e “Maria
Bolognesi: artista poliedrica”.
Si è deciso di interrompere il percorso biografico della
Serva di Dio – che riprenderà con le nuove puntate il 25
settembre 2011 – per affrontare degli approfondimenti a
tematica un po’ “estiva”.
Ricordiamo agli ascoltatori che la trasmissione prevede
uno spazio – intitolato “Grazie Maria!” – dedicato alle lettere e alle poesie ispirate alla Serva di Dio, perciò invitiamo
tutti a scrivere presso il recapito: Centro Maria Bolognesi,
via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo.
Continuate a sintonizzarvi sulle frequenze giuste, quelle
del cuore della Serva di Dio!
La Redazione
Gli appuntamenti nel palinsesto, consultali anche nel
sito http://www.lasettimana.ro.it/radiokolbe.html:
martedì: h 18.20
giovedì: h 11.00
sabato: h 11.00
domenica: h 21.30
Le frequenze:
91.200 MHZ per Rovigo e Provincia
94.500 MHZ per Rovigo città
Attraverso il digitale terrestre
inviateci le vostre cartoline!
Un’iniziativa estiva
La trasmissione “Sulle ali di Maria Bolognesi” ha lanciato un’iniziativa estiva che estendiamo ai nostri lettori.
Durante le vostre vacanze inviate una cartolina al Centro Maria Bolognesi – via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo
– con un piccolo pensiero dedicato alla Serva di Dio.
A settembre, nello spazio “Grazie Maria” daremo
lettura dei messaggi pervenuti e su “Finestre Aperte”
pubblicheremo le cartoline più belle.
Ricordiamo a chi volesse partecipare di firmare la cartolina.
Aspettiamo di essere invasi dai vostri saluti estivi!
16
Finestre Aperte
Il volto di Maria di Padre Stanislao Avanzo
il volto di una sorella
QUARTA PUNTATA
Continuiamo la rubrica curata da Padre Stanislao Avanzo. In questa puntata scopriremo e “osserveremo” il volto della
Serva di Dio, giovane donna già proiettata nel suo totale amore verso il prossimo.
MARIA GIOVANE DONNA
Una foto ritrae la nostra Maria giovane donna. Ha un
sorriso dolce, il volto disteso, i capelli lisci tirati sulla testa,
ancora con la treccina che le incorona il capo. Una
bellezza solare. Quella treccia le sarà tagliata
più tardi, per motivo impellente di salute,
un’infezione al cuoio capelluto. Sarà uno
dei dispiaceri più grandi della sua vita.
La treccia di Maria Bolognesi
recisa controvoglia è rimasta comunque un’offerta votiva all’altare del
Signore, Sposo delle vergini, che
gradisce le offerte dei puri di
cuore.
Chi sosta davanti a questa fotografia e s’immerge negli occhi
buoni di Maria, rimane coinvolto
dalla sua bontà. Maria gli appare
come una dolce e confidente sorella a cui tutto si può dire, perché
essa è pronta ad ascoltare, pronta a
condividere le gioie e le pene dell’altro, pronta ad accogliere le confidenze
di chiunque, fosse pure, il segreto più
profondo della sua anima.
Questa giovane donna, oltre che a conquistare con la sua candida bellezza, rassicura, dà pace,
rinfranca la speranza, accende il desiderio di seguire Gesù da
vicino, e gli indica la strada giusta da prendere. Con la luce del
suo sguardo non ti smarrirai più, e se sei uno che ha perduto la
strada, ti aiuta a ritrovarla.
È così che Maria Bolognesi diventa la Sorella
di tutti, dei malati in particolare, dei sofferenti
di ogni specie, degli smarriti, dei disperati
della vita, di quanti insomma soffrono o
nell’anima o nel corpo.
E se allunghi lo sguardo, la vedi
spesso percorrere le strade della
nostra penisola, talvolta zoppicante,
sofferente lei stessa, ma sempre
pronta a caricarsi delle sofferenze
degli altri. In questa luce Maria ci
appare una vera apostola, una funzionaria della carità evangelica,
una “manager” del Regno di Dio.
Guardando e fissando il volto
bellissimo di questa giovane donna,
che ha l’aria di essere la prima
ad aprire il discorso sussurrandoti:
dimmi..., ti senti incoraggiato, ritrovi
il gusto di vivere, il fascino delle cose
umili e belle, la gioia di donarti, e lo stimolo alla generosità verso gli altri.
È chiaro che Maria, nei suoi molti viaggi
di carità, ha trovato anche la pecorella smarrita.
Com’era felice di soccorrerla, di aiutarla in tutti i modi possibili e di ricondurla all’ovile.
ESTATE 2011
«Venite in disparte, in un luogo solitario,
e riposatevi un po’» (Mc 6,31)
“...tanto bella è la pianura,
bella pure è la montagna,
tutto non serve per divertimento...”.
(Maria Bolognesi)
Finestre Aperte
Il Vangelo è sempre Vangelo, ovunque ci si trovi: a casa,
al lavoro, su una spiaggia o a Parigi. Chi sceglie Cristo, lo
sceglie tutti i giorni.
La fede non va in ferie!
17
la posta
di maria
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Conselve, 21 aprile 2011
Modena, 22 marzo 2011
Finalmente riesco a scrivere questa mia piccola ma
doverosa testimonianza, che per me è di grande sollievo.
Da tempo siamo molto provati in famiglia…e quando
non ce la faccio più, ecco che Maria arriva a portare il suo
incoraggiamento: le sue parole attraverso il trimestrale
Finestre Aperte o qualche sms del Centro senza averlo
neppure interpellato, oppure il ricordo di una Santa Messa
a Bosaro.
Ecco che la forza ritorna ed anche l’invocazione – guardaci Maria e aiutaci – ritorna più forte.
Sento che lei, Maria, offre ancora la sua e nostra sofferenza per il nostro bene.
Certa della sua protezione, anche se siamo tutti indegni,
so che lei capisce le sofferenze della mia famiglia anche
oggi giorno.
Io, mio marito, i figlioli – uniti a tutti voi – ancora invochiamo: “Aiutaci Maria, grazie!
Desidero ringraziarvi per la manifestazione “Maria
Bolognesi, inchiostro di rugiada”, tenutasi il 19 marzo
2011 presso l’Accademia dei Concordi di Rovigo: è stata
una bella esperienza e spero possa ripetersi.
Ho sentito il bisogno di mandarvi questa mia testimonianza, perché durante il ritorno dalla premiazione mi è
capitato un avvenimento curioso in treno.
Ho preso posto ed ho cominciato a rovistare nella busta
che mi avete dato, così ho trovato un libro sulla biografia di
Maria Bolognesi; ho cominciato a leggerlo.
Alla mia sinistra era seduta una donna, che aveva passato la mezza età e che continuava a guardare e forse a
leggere le pagine che io sfogliavo.
Di fronte a me, c’era una giovane straniera, che prima
di scendere dal treno ha voluto vedere e capire cosa stessi
leggendo. Persone di età e di origine diversa interessate a
Maria Bolognesi!
Forse è di poco conto quello che mi è successo, ma ho
voluto leggere tra le righe l’intensità con cui si può propagare la figura di Maria; poi mi sono ricordato del vostro
invito a cercare di diffondere Maria ed il suo messaggio. In
conclusione, sicuramente ci saranno altri grossi frutti del
vostro lavoro. Continuate così!
Antonietta
Faro dell’umanità
(Una poesia per il Papa)
Francesco Ruoppolo
Così potente,
ma uomo semplicemente…
il tuo vestito bianco
dona luce a tutta la gente.
Anche se sei uno di noi
rappresenti il mondo intero
sei un faro che illumina il nostro cuore ormai nero
oscurato dai peccati e dalla cattiveria…
Con le tue preghiere e il tuo messaggio
dai a chi si rivolge a te “tanto coraggio”
di credere nella vita e nel Signore
che ci sostiene col suo grande amore.
Pasquale Fortarezza
Gerardo Longo
Antonio Raffaeli
classe 5A
Scuola Primaria “Cesare Battisti”
IV circolo di Cerignola (FG)
18
Cerignola, 31 marzo 2011
Caro Centro Maria Bolognesi,
grazie prima di tutto per averci inviato questo libro dal
titolo “30 poesie e una favola per Maria Bolognesi”. Lo
stiamo leggendo in classe.
Partecipare all’iniziativa “Una poesia per il Papa” è
stato bellissimo; peccato per chi non ha avuto questa possibilità.
Speriamo che la poesia sia amata da tutti i bambini perché può liberare il cuore.
Vi ringraziamo insieme alle nostre maestre che ci hanno
aiutato a vi salutiamo con immenso affetto.
Gli alunni della 5A
Scuola Primaria “Cesare Battisti”
di Cerignola (FG)
Finestre Aperte
Maggio 2011, un mese denso
di eventi nel segno di “Pietro”
Roma – 1 maggio 2011:
Beatificazione
di Giovanni Paolo II
“Beato te, amato Papa
Giovanni Paolo II, perché
hai creduto! Continua – ti
preghiamo – a sostenere
dal Cielo la fede del Popolo
di Dio. Tante volte ci hai
benedetto in questa Piazza dal
Palazzo! Oggi, ti preghiamo:
Santo Padre ci benedica!
Amen”.
Benedetto XVI
Triveneto – 7 e 8 maggio 2011:
Benedetto XVI
in visita al Nordest
Il suo 22mo viaggio in Italia
ha visto Benedetto XVI nel
Triveneto. Dalla splendida
Aquileia, in passato capitale
del cristianesimo occidentale,
alla laguna di Venezia,
porta d’Oriente, il Pontefice
ha compiuto un viaggio
suggestivo, nel passato e nel
presente di uno dei territori
chiave per il futuro della
società e della Chiesa in
Europa, portando speranza e
conforto.
O Glorioso San Pietro
O glorioso San Pietro, che in premio della tua fede generosa, della
tua profonda e sincera umiltà, del
tuo ardente amore, fosti da Gesù
Cristo contraddistinto con i privilegi più singolari e specialmente
col primato su tutta la Chiesa, della
quale sei pietra e fondamento, ottienici la grazia di una fede viva che
non abbia timore di palesarsi apertamente nella sua integrità e nelle
sue manifestazioni.
Trasmettici vero attaccamento alla
nostra Santa Madre Chiesa, fai che
ci teniamo sinceramente e sempre
strettamente uniti al Romano Pontefice, l’erede della tua fede, della
tua autorità, unico vero Capo visibile della Chiesa Cattolica, che è
quell’Arca misteriosa fuori della
quale non v’è salvezza.
Fa’ che seguiamo docili gli insegnamenti e i consigli, che ne osserviamo i precetti, al fine di poter giungere un giorno all’eterno premio
del Cielo.
Comunicazione per chi riceve Finestre Aperte
Vuoi ricevere
“Finestre Aperte”
anche nel 2011?
Ricordati di inviare
una piccola offerta,
oppure
qualche francobollo!
TUTELA DATI PERSONALI
Nel rispetto di quanto disposto dal D. Lgs 196/2003 Le comunichiamo che i suoi dati fanno parte
dell’archivio elettronico del Centro Maria Bolognesi e saranno usati esclusivamente per comunicarLe
le nostre iniziative.
In qualsiasi momento e gratuitamente Lei potrà richiedere modifiche, aggiornamenti, integrazione o
cancellazione degli stessi attraverso richiesta scritta da inviare a:
CENTRO MARIA BOLOGNESI - via G. Tasso, 49 - 45100 ROVIGO
In caso di cancellazione del nominativo non potremmo più spedirLe alcuna informazione.
Non ricevendo nessuna comunicazione in merito, ci consideriamo autorizzati a conservare nel nostro
archivio elettronico i Suoi dati personali nel rispetto del D. Lgs 196/2003.
La ringraziamo per l’attenzione e cogliamo l’occasione per augurare pace e serenità a Lei e a tutti i
suoi cari, con un ricordo nella preghiera.
Centro Maria Bolognesi
Finestre Aperte
19
“UNA POESIA PER IL QUADRO”
La nuova iniziativa, promossa dalla
rubrica
“Sulle
ali della Poesia”,
desidera mettere
in risalto il talento
pittorico di Maria
Bolognesi e promuovere l’interazione tra le arti
– come già sperimentato con successo negli ultimi
quattro anni – perciò la nuova tematica a cui ispirarsi
sarà il dipinto qui
pubblicato, opera
della Serva di Dio.
L’interpretazione del dipinto avvenga
con estrema libertà, in modo da far
emergere la vostra fantasia.
Riproponiamo la novità dell’anno
scorso: una sezione riservata ai giovani poeti!
In occasione della Giornata Mondiale
della Poesia – il 21 marzo 2012 – sarà
organizzata una cerimonia di premiazione.
REGOLAMENTO
Per partecipare è sufficiente spedire
entro il 20 agosto 2011 una poesia
a tema, che non superi i 30 versi, in
unica copia, corredata delle proprie
generalità (nome, cognome, indirizzo,
data di nascita, telefono, e-mail) e
a
t
t
e
n
z
i
o
n
e
dell’autorizzazione al trattamento dei
dati personali.
Per i partecipanti di età inferiore ai 18
anni sarà istituita una sezione a parte;
per concorrere alla sezione giovani è
indispensabile specificare la propria
data di nascita in calce alla poesia.
Per spedire le opere (per posta, per
fax o per e-mail in file .doc), per
richiedere “Finestre Aperte” e ricevere
informazioni, rivolgersi a:
Centro Maria Bolognesi
Via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo
Telefax: 0425.27931
e-mail [email protected]
www.mariabolognesi.it
Per evitare disguidi postali, si consiglia di richiedere, allegando un fran-
Compila e spedisci questo tagliando per ricevere il materiale desiderato
riguardante Maria Bolognesi e per segnalare eventuali variazioni di indirizzo.
Anche il tuo contributo ci permette di far conoscere Maria Bolognesi.
Verranno prese in considerazioni solo le richieste accompagnate da un
contributo base di E 1,50 – anche in francobolli – per le spese di spedizione.
Cognome
q Finestre Aperte
Nome
q Biografia
Via
q Breve profilo
Cap. Città
cobollo, l’avviso
di ricevimento; nel
caso di spedizione telematica, se
nel giro di qualche giorno non si
riceve una mail di
conferma, rinviare
l’opera.
Sul
prossimo
numero di “Finestre Aperte” – che
uscirà a settembre
– verranno pubblicate le opere selezionate ispirate al
quadro in oggetto,
accompagnate da
un commento della poetessa Ludovica
Mazzuccato.
Tra queste, le più meritevoli a giudizio
insindacabile della Redazione – che si
riserva di cestinare quelle che in qualsiasi modo offendano i valori morali
cristiani o che non rispettino il presente regolamento – verranno premiate
con un grazioso omaggio.
Vi preghiamo vivamente di divulgare,
con la sensibilità particolare degli artisti, questa iniziativa perché crediamo
che l’arte sia mezzo di comunicazione
di disarmante efficacia.
Segnaliamo che la scelta del quadro in
oggetto è stata ispirata all’Anno Internazionale delle Foreste (2011).
Partecipate numerosi!
Ogni mese, il giorno 30, alle ore 9.00
(se festivo ore 10.30),
viene celebrata una S. Messa
per la Serva di Dio Maria Bolognesi
presso il Tempio “La Rotonda” di Rovigo
q Preghiera
Fotografa il Qr code e potrai vedere sul
q Variazione Indirizzo
Spedire a: Centro Maria Bolognesi - Via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo
cellulare il sito del Centro Maria Bolognesi.
(Il servizio funziona solo su cellulari abilitati alla lettura Qr code)
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