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La sequela di Gesù: dono per una vita da figli del

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La sequela di Gesù: dono per una vita da figli del
Casa Esercizi Spirituali
Azione Cattolica Adulti
San Pietro del Gallo – CN
Centro Diocesano – Cuneo
Esercizi Spirituali Sessantenni 2012: 2 giorno
La sequela di Gesù: dono per una vita da figli del Padre
1 – Le chiamate di Gesù?
Come cristiano la mia vita non può esser considerata una sequenza fortuita o frutto dei mie calcoli:
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: 1 “Il tempo è
compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”.
Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in
mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: “Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini”. E subito,
lasciate le reti, lo seguirono. (Mc 1,14-18)
Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli
domandò: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna? ”. Gesù gli disse: “Perché mi chiami
buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere
adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre”. Egli allora gli
disse: “Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza”. Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli
disse: “Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e
seguimi”. Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni. (Mc 10,17-22)
Quali sono state le chiamate e le scelte nella mia vita? Cosa ho cercato per realizzare al meglio le qualità e risorse che
mi sono state donate? Quale idea della vita mi sono fatto in 60anni?
2 – Beati voi… sale e luce!
Dare spazio alle grandi pagine di programma del Vangelo: il discorso della montagna: Mt 5-7
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A
null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una
lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella
casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano
gloria al vostro Padre che è nei cieli. (Mt 5, 13-16)
Quanto lo stile di Gesù ha illuminato la nostra vita? A scuola di chi siamo stati per imparare a vivere?
Come abbiamo vissuto nello stile della discrezione e della fiducia nell’umiltà dei figli del Padre?
3 – Date voi stessi da mangiare a loro!
Con Gesù non solo a parole, ma coinvolti dai suoi gesti: “Fate questo in memoria di me”
Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo
seguì a piedi dalle città. Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i
loro malati. Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: “Il luogo è deserto ed è ormai
tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare”. Ma Gesù rispose: “Non occorre
che vadano; date loro voi stessi da mangiare”. Gli risposero: “Non abbiamo che cinque pani e due pesci! ”.
Ed egli disse: “Portatemeli qua”. E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i
due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i
discepoli li distribuirono alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di
pezzi avanzati. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i
bambini. (Mt 14,13-21)
4 – Volete andarvene anche voi?
Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao. Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato,
dissero: “Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo? ”. Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli
proprio di questo mormoravano, disse loro: “Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là
dov’era prima? È lo Spirito che dá la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.
Disse allora Gesù ai Dodici: “Forse anche voi volete andarvene? ”. Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi
andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Rispose
Gesù: “Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo! ”. Egli parlava di Giuda, figlio di
Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici. (Gv 6,59-71)
Il pane della maturità cristiana
Nell’Eucaristia la conformazione al dono di Gesù: “Fate questo in memoria di me”
Uno stile di servizio cristiano maturo.
La convocazione domenicale:
Siamo dei chiamati ad un assemblea (= chiesa), convocati per una proposta di vita.
Che senso do alla messa festiva? – E’ un’abitudine, un obbligo, un’usanza sociale, un momento personale?
Ha il sapore di un incontro che può tonificare la settimana, la vita?
Convenire in gioia ed umiltà:
Siamo convocati ad una cosa bella, ma non per meriti nostri, anzi solo in umiltà si entra in sintonia.
Dovremmo ricordare Gesù che lava i piedi prima della cena e delle resistenze di Pietro.
Come incontro gli altri? Che tipo di accoglienza do e ricevo? Quale sintonia crea il saluto, il canto?
Come vivo l’atto penitenziale: è un momento di presa di coscienza nei confronti di Gesù e della comunità?
La liturgia della Parola:
Ascolto, conoscenza, crescita di coscienza nei confronti di un progetto, di cui Gesù è il prototipo;
dialogo che introduce alla preghiera; spiegazione o invito ad un percorso verso i segni di Gesù.
Cosa conosco della Bibbia e del Vangelo? che uso ne faccio, da quanto non apro la Bibbia?
Che differenza passa tra le tre letture ed il salmo responsoriale?
Quale sintonia ho con il ritmo dei tempi liturgici?
Professione di fede:
E’ l’espressione del nostro esser d’accordo con il dono che stiamo per accogliere e condividere
Preghiera dei fedeli:
apertura di mente e di cuore alle condizioni di vita, che affidiamo al Padre per mezzo di Gesù
Offertorio:
acconto di condivisione con il dono di Gesù, che stiamo per celebrare; andrebbe già messo in sintonia con il
servizio che Gesù stesso ha realizza nell’ultima cena, Lui il Maestro e Signore che serve!
Dovrebbe essere il vero momento del sostegno della comunità, come è stato per due mila anni! Dividendo in
4 parti: per la chiesa, per i ministri, per i poveri, per il vescovo. Che senso diamo ora a questo gesto, con la
scusa dell’8xmille?
Liturgia Eucaristica:
è il momento della lode riconoscente per il gesto di Gesù, in cui egli manifesta l’amore misericordioso del
Padre, infuso in noi dallo Spirito, realizzato in segni concreti di condivisione del pane spezzato.
Che memoria faccio dell’amore di Gesù: la sua amicizia con i discepoli, il suo perdono sulla croce, la sua
fiducia nel affidarmi la missione?
Quanto entro nel progetto di Gesù di dare vita, affidandomi con lui al Padre, fonte di amore, e allo Spirito,
forza interiore di comunione e pace (Padre nostro e segno di Pace) ?
Comunione:
dall’accogliere il pane spezzato (=Gesù), al prender forza da lui per partire a vivere il servizio, il dono di sé.
Che spazio do all’incontro personale con Gesù, per vedere con lui il dono della mia vita?Con quale animo
esco dalla Messa?
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