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Ora di Preghiera - Santa Maria dei Lumi
Come organizzare il tempo della preghiera personale. “La preghiera è un’arte, e come tale bisogna impararla”. Introduciamo questo argomento con un brano biblico esemplare: Elia camminò quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Horeb. Là entrò in una caverna e vi passò la notte. DIO gli disse: "Esci e fermati sul monte davanti all'Eterno". Ed ecco, passava l'Eterno. Un vento forte e impetuoso squarciava i monti e spezzava le rocce davanti all'Eterno, ma l'Eterno non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma l'Eterno non era nel terremoto. Dopo il terremoto un fuoco ma l'Eterno non era nel fuoco. Dopo il fuoco una voce, come una brezza leggera. Come udì questo, Elia si coprì la faccia col mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna; ed ecco una voce che gli diceva: "Che fai qui Elia?" (1Re 19:4-13). Il brano può essere interpretato simbolicamente come criterio per vivere il tempo della preghiera. Elia deve attendere le manifestazioni del vento, del terremoto e del fuoco e prima che arrivi la brezza leggera della voce di Dio. Le manifestazioni impetuose sono le aspettative di Elia, come anche le sue reazioni nel momento in cui si mette a pregare, cioè tentazioni, distrazioni, paure, ecc. Solo dopo questo tempo, necessario perché tutto taccia dentro di sé, Elia riesce a percepire la presenza di Dio e ascoltare la sua voce. - - - - Innanzitutto occorre programmare uno spazio di tempo per la preghiera; non meno di venti minuti. E’ bene trovare un luogo opportuno. E’ sconsigliato mettersi in posizioni troppo comode o al letto per ovvi motivi. Chiedere al Padre, in nome di Gesù, lo Spirito Santo, che è il Maestro della preghiera, Colui che prega in noi. Si può fare liberamente o anche con un inno allo Spirito che conosciamo. Possiamo cantarlo, recitarlo, pensarlo. Il tutto brevemente. A questo punto è necessario avere un’intenzione di preghiera solo per noi stessi. L’intenzione può essere stata suscitata dall’aver fatto la Scrutatio, o semplicemente dall’aver ascoltato o visto qualcosa di spirituale che desideriamo: ad esempio crescere nella fede; essere liberati da un peccato, un vizio, un idolo; diventare più pazienti e amorevoli; essere più forti e perseveranti, ecc. Sapendo che la qualità della preghiera non dipende da noi ma da Dio, il quale dà tutto gratis, il nostro compito è solo quello di curare la quantità della preghiera, cioè il tempo e le parole. Tempo e parole sono una sorta di pretesto affinché tutto taccia in noi, come nel caso di Elia. Infatti, la preghiera “quantitativa” ci permette man mano di attenuare le manifestazioni emotive che rischiano di falsare la preghiera. 1 - - In questa fase è consigliabile una forma di preghiera ripetitiva, molto semplice e non concettuale come ad es. il rosario o anche la cosiddetta ‘preghiera del cuore’, basata sulla ripetizione continua e calma della giaculatoria: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore”. Alcuni fanno questa preghiera recitando semplicemente il Nome: “Gesù”. Trascorso questo tempo, ci accorgeremo di avere le facoltà per un dialogo con Dio più autentico ove riceveremo delle grazie anzitutto in relazione alla nostra intenzione iniziale (consolazioni, desolazioni, intuizioni, comprensione della Parola di Dio, pentimento, gioia, pace, timore di Dio, forza di decisione, desiderio di perdono, ecc). Qui potremo anche angiungere preghiere per delle necessità particolari, come anche preghiere di intercessione per gli altri. Infine, terminiamo col Padre nostro. Terminata la preghiera è bene fare di tanto di tanto in tanto l’esame di essa (vedi foglio a parte di I. Rupnik), che ci aiuterà moltissimo a fare discernimento su noi stessi. Tempo di preghiera Invocazione dello Spirito Santo Intenzione Rosario o preghiera del cuore Ascolto e dialogo con Dio. Padre nostro p. Lorenzo 2