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NON ABBANDONARE LE LINEE GUIDA(1).
NON ABBANDONARE LE LINEE GUIDA . (1) In caso di piodermite, CEFA-CURE TABS è la prima scelta raccomandata. ® (1) Bibliografia: 1) Guardabassi L, Jensen LB, Kruse H. Guide to Antimicrobial use in animals. Oxford,Wiley-Blackwell, 2008. Angie - cane Bulldog inglese di 11 mesi A cura di: Dott. Federico Leone, Clinica Veterinaria Adriatica, Senigallia (AN) Segnalamento Angie cane Bulldog inglese femmina intera 11 mesi 19 Kg di peso Anamnesi Angie vive in appartamento, è regolarmente vaccinata, alimentata con una dieta commerciale bilanciata ed è sottoposta a corretta profilassi antiparassitaria (fipronil spot-on mensilmente). Le lesioni cutanee sono comparse da circa un mese; il cane non ha mai manifestato molto prurito, probabilmente si gratta più del solito, ma non in maniera eccessiva. Il veterinario curante ha diagnosticato “un fungo” e ha impostato una terapia con itraconazolo (5 mg/Kg/24h) a settimane alterne e bagni con miconazolo settimanali ma senza miglioramento, anzi le lesioni sono peggiorate. Non sono presenti altri animali in casa e il proprietario e i suoi familiari non manifestano lesioni dermatologiche. Visita clinica L’esame obiettivo generale è nella norma. La visita dermatologica evidenzia un’alopecia multifocale, presenza di collaretti epidermici ed eritema localizzato soprattutto al collo. Diagnosi differenziali In base all’età dell’animale e alla tipologia delle lesioni vengono incluse come principali diagnosi differenziali la demodicosi e la follicolite batterica. L’assenza di miglioramento in seguito al trattamento con molecole antifungine eseguito precedentemente rende la dermatofitosi poco probabile. Esami collaterali Vengono eseguiti raschiati cutanei multipli che evidenziano la presenza di acari del genere Demodex. L’esame microscopico del pelo rileva un normale rapporto tra radici in fase anagena e telogena, la presenza di acari del genere Demodex mentre non sono evidenti spore o ife fungine. L’esame citologico cutaneo, ottenuto per apposizione da un collaretto epidermico, evidenzia una flogosi neutrofilica con presenza di cocchi in sede intra ed extracellulare. Diagnosi Piodemodicosi generalizzata. Terapia Ad Angie viene prescritta una terapia antibiotica sistemica con cefadroxil per via orale (Cefa cure tabs® 20 mg/Kg/24h) per un mese e una terapia acaricida con milbemicina-ossima a 2 mg/Kg/24h sino ad ottenere due raschiati negativi a distanza di un mese. Follow-up Al controllo, dopo un mese, le lesioni cliniche sono nettamente migliorate. Viene sospeso l’antibiotico e proseguita la terapia acaricida che sarà interrotta dopo 3 mesi. Discussione La demodicosi canina è una malattia dermatologica molto frequente nel cane, di origine parassitaria, non contagiosa sostenuta dall’acaro Demodex canis. Il meccanismo immunopatogenetico responsabile dello sviluppo dell’infezione non è mai stato chiarito ma dal momento che alcune linee familiari ed alcune razze (West Highland White Terriers, Scottish Terriers, Bulldogs, Shar-pei, Carlino, Bobtail) sono predisposte all’insorgenza della demodicosi generalizzata si è ipotizzato che una componente genetica, trasmessa con un modello autosomico recessivo, potrebbe essere responsabile di un deficit immunitario acaro-specifico tale da non permettere un’efficace risposta immunitaria cellulomediata nei confronti della popolazione parassitaria. Probabilmente negli animali giovani (demodicosi ad insorgenza giovanile) un difetto immunologico geneticamente programmato è responsabile della moltiplicazione degli acari che può essere inoltre favorita dalla concomitante presenza di elementi stressanti transitori (ectoparassitosi, endoparassitosi, estro, etc.). Negli animali adulti (demodicosi ad insorgenza in età adulta) si tratterebbe di un deficit acquisito del sistema immunitario secondario alla presenza di malattie immunosoppressive (ipercortisolismo spontaneo, leishmaniosi, neoplasie, etc.) o a trattamenti con corticosteroidi o farmaci citotossici. La demodicosi canina viene clinicamente distinta in localizzata, quando sono presenti sino a cinque aree di lesione, e generalizzata quando le lesioni sono più numerose ed estese. Tale distinzione è di particolare importanza ai fini terapeutici in quanto la forma localizzata è considerata autolimitante e tende a regredire nel 95% dei cani, mentre quella generalizzata deve essere sempre trattata farmacologicamente. La moltiplicazione degli acari è spesso causa di una follicolite batterica che rappresenta la principale complicazione in corso di demodicosi (piodemodicosi). Il controllo delle infezioni batteriche è di fondamentale importanza nella terapia della piodemodicosi. Bibliografia Gross TL, Ihrke PJ, Walder EJ, Aolter V. Canine demodicosis. In: Skin Disease of the Dog and Cat. Clinical and Histopathologic Diagnosis. 2nd edn. Oxford, UK: Blackwell Publishing, 2005: 442-7. Mueller RS. Treatment protocols for demodicosis: an evidence-based review. Vet Derm 2004; 15(2):75-89. Scott DW, Miller WH, Grin CE. Canine demodicosis. In Scott DW, Miller WH, Grin CE: Muller and Kirk’s Small Animal Dermatology, 6th ed. WB Saunders Company, Philadelphia 2001; 457-74. Eolo - gatto comune europeo 5 anni A cura di: Dott. Federico Leone, Clinica Veterinaria Adriatica, Senigallia (AN) Segnalamento Eolo gatto comune europeo maschio castrato 5 anni 6 Kg di peso Anamnesi Eolo vive in appartamento con possibilità di uscire all’esterno per più ore durante la giornata. E’ regolarmente vaccinato e alimentato con una dieta commerciale di buona qualità. La profilassi antiparassitaria non è costante ed è limitata al periodo estivo mediante applicazione di fipronil spot-on. Non sono presenti altri animali in casa, il proprietario e i suoi familiari non manifestano lesioni dermatologiche ed Eolo non ha avuto problemi dermatologici in passato. Il proprietario riferisce che le lesioni cutanee sono comparse da circa tre mesi con perdita progressiva di pelo nella regione addominale che successivamente “si è riempita di puntini rossi”. Non è stata eseguita alcuna terapia per l’attuale problema dermatologico e, secondo il proprietario, Eolo non manifesta segni di prurito. Visita clinica L’esame obiettivo generale è nella norma. La visita dermatologica evidenzia un’alopecia localizzata alla regione inguinale ventrale con presenza di papule e pustole. Diagnosi differenziali Vengono incluse come principali diagnosi differenziali le malattie parassitarie e le malattie allergiche, associate a infezione batterica, e la dermatofitosi. Esami collaterali L’esame con la lampada di Wood risulta negativo. Vengono eseguiti raschiati cutanei multipli che risultano anch’essi negativi. L’esame microscopico del pelo rileva la presenza di punte spezzate e un numero adeguato di radici in fase anagena mentre non sono evidenti spore o ife fungine. L’esame microscopico del materiale raccolto mediante nastro adesivo trasparente dopo spazzolamento del gatto evidenzia la presenza di deiezioni di pulce. L’esame citologico del contenuto di una pustula, ottenuto mediante apposizione in seguito alla rottura della pustola, evidenzia una flogosi neutrofilica con presenza di cocchi in sede intra ed extracellulare. Il test ELISA per la diagnosi di infezioni da Felv/Fiv risulta negativo. L’esame coprologico evidenzia la presenza di peli nelle feci. Diagnosi Sulla base dell’esame clinico e dei risultati degli esami collaterali viene emessa una diagnosi di Dermatite Allergica alla Puntura di Pulce (DAPP) con infezione batterica secondaria. Terapia Viene prescritta una terapia antibiotica sistemica con cefadroxil per via orale (Cefa cure tabs® 20 mg/Kg/24h) per tre settimane unita a rigorosa profilassi antipulci mediante fipronil, in associazione con lufenuron, in formulazione spot-on da eseguirsi ogni tre settimane. Follow-up Al controllo, dopo tre settimane, è presente ancora l’alopecia sulla regione addominale ma sono scomparse le lesioni papulo-pustolose. Viene sospeso l’antibiotico e proseguita la profilassi antipulci. A distanza di sei mesi il gatto non ha presentato recidive e il mantello è tornato normale. Discussione Nel gatto una delle manifestazioni cliniche principali del prurito è rappresentata dal leccamento. In condizioni normali il gatto utilizza circa l’8% del tempo veglia/riposo ad attività di leccamento (grooming orale) la cui funzione principale è rappresentata dalla rimozione degli occasionali ectoparassiti presenti sulla superficie cutanea; in presenza di un’infestazione parassitaria lo stimolo pruriginoso è responsabile di un notevole incremento sia del tempo che dell’intensità delle operazioni di grooming. In questi casi l’azione meccanica della lingua sul pelo, provoca la rottura traumatica del fusto pilifero, con riduzione della lunghezza del pelo, clinicamente conosciuta come alopecia autoindotta felina. In realtà non si tratta di una vera e propria alopecia ma di una riduzione, piuttosto uniforme, della lunghezza dei peli. Spesso l’eccessivo leccamento non è riconosciuto dal proprietario sia perché il gatto, per sua abitudine, si lecca frequentemente e sia perché spesso viene eseguito in luoghi appartati o durante le ore notturne quindi non in presenza del proprietario. L’alopecia autoindotta felina può essere conseguente a prurito (malattie parassitarie, malattie allergiche) o di origine comportamentale (c.d. alopecia “psicogenica”). La localizzazione delle lesioni è variabile e può interessare la regione addominale e inguinale, i fianchi, il torace, il dorso la coda e gli arti. Nella maggior parte dei casi l’alopecia non è infiammatoria e la cute quindi si presenta normale; in altri casi può essere associata a quadri di dermatite miliare e più raramente, come in questo caso, ad infezione batterica. A causa della diversa natura delle possibili diagnosi differenziali il protocollo diagnostico deve essere rigoroso e sistematico. La terapia deve mirare a risolvere le infezioni secondarie, se presenti, e a identificare ed eliminare le cause primarie. Bibliografia Abramo F, Albanese F, Masserdotti C. Malattie Dermatologiche. Guida alla diagnosi clinica, citopatologica e istologica. Indicazioni terapeutiche. Cane e Gatto. 1° ed., UTET, Torino, 2009 Fondati A. Alopecia simmetrica autoindotta. Atti Corso Avanzato SIDEV di Dermatologia Felina, Cremona 2002, 43-5. Gross TL, Ihrke PJ, Walder EJ: Skin diseases of the dog and cat. Clinical and histophatologic diagnosis, 2TH ed. London: Blackwell Science, 2005. Leone F. Cane, gatto ed ectoparassiti: diversità di specie negli aspetti clinici e diagnostici. Atti Giornata SIDEV “Aggiornamenti in malattie parassitarie nel cane e nel gatto”, Cremona 2009, 8-11 Scott DW, Miller WH, Grin CE Muller& Kirk’s Small Animal Dermatology, 6th ed. Philadelphia WB SaundersCompany, 2001. compresse per uso orale per cani e gatti. Composizione: Dose e somministrazione: Ogni compressa contiene: principio attivo: 50 mg, 200 mg o 1 g di cefadroxil (come cefadroxil monoidrato). CEFA-CURE® TABS va somministrato per via orale nei cani e nei gatti. La dose giornaliera consigliata è di 20 mg per kg di peso corporeo. Le prove eseguite hanno dimostrato che la somministrazione unica giornaliera è sufficiente nella grande maggioranza dei casi. La dose totale giornaliera può, tuttavia, essere suddivisa in due somministrazioni al giorno, se lo si desidera. Per il trattamento di casi gravi la dose giornaliera tranquillamente raddoppiata, nel qual caso si consiglia il trattamento suddiviso in due volte al giorno. Il trattamento deve essere continuato dopo la scomparsa della febbre o degli altri sintomi. Descrizione: CEFA-CURE® TABS contiene cefadroxil, cefalosporina semi-sintetica. L’azione del cefadroxil è di tipo battericida in quanto inibisce la sintesi della parete cellulare batterica. L’antibiotico è stabile in presenza degli acidi gastrici e viene ben assorbito dopo somministrazione orale. Il picco ematico viene raggiunto rapidamente, generalmente entro un’ora dalla somministrazione. Più del 50% di una dose somministrata per via orale viene escreta in forma attiva con le urine nel giro di 24 ore dopo la somministrazione. Indicazioni: Trattamento di infezioni locali e sistemiche causate da batteri sensibili al cefadroxil nei cani e nei gatti. Il cefadroxil ha dimostrato in vitro di essere efficace nei confronti dei batteri aerobi Gram-positivi quali Staphylococcus aureus, Leptospira spp. e la maggior parte degli actinomiceti (corinebatteri) spp. I batteri anaerobi Gram-positivi sensibili comprendono la maggior parte dei clostridi. Il cefadroxil ha dimostrato in vitro di essere anche efficace nei confronti di molti batteri Gram-negativi inclusi E.coli e Pasteurella multocida. CEFA-CURE® TABS ha dimostrato di essere efficace nel trattamento delle infezioni della cute e dei tessuti molli (tra cui celluliti, piodermiti, ferite infette e ascessi), delle infezioni delle vie genito-urinarie (cistiti, nefriti, metriti e vaginiti) così come delle infezioni respiratorie quali polmoniti, tonsilliti ed infezioni delle prime vie respiratorie. Controindicazioni e avvertenze: CEFA-CURE® TABS non va somministrato ad animali con allergia nota alle cefalosporine. Gli erbivori ed i piccoli roditori non devono essere trattati con CEFA-CURE® TABS. Sono stati segnalati occasionalmente nausea e vomito dopo terapia con cefadroxil. La somministrazione delle compresse con il cibo sembra ridurre questo inconveniente. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Le persone con nota sensibilità alle cefalosporine devono evitare contatti con il medicinale veterinario. Non usare con antibiotici batteriostatici Conservazione: Il prodotto va conservato a temperatura non superiore ai 25°C. Presentazione: Compresse da 50 mg: confezione da 20 e 100 compresse. Compresse da 200 mg: confezioni da 10 e da 100 compresse. Compresse da 1 g: confezioni da 5, 10 e da 50 compresse. DA VENDERSI DIETRO PRESENTAZIONE DI RICETTA MEDICO-VETERINARIA SEMPLICE RIPETIBILE. Intervet Italia Srl CENTRO DIREZIONALE MILANO DUE via Fratelli Cervi, snc - Palazzo Borromini 20090 Segrate (MI), Italy www.msd-animal-health.it Materiale riservato ai Sigg. Medici Veterinari e Farmacisti – Cod. CA412049 CEFA-CURE TABS®