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scheda di lettura - questioni di fiducia

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scheda di lettura - questioni di fiducia
Raccolta dati su questioni di fiducia - Scheda di lettura
Erik Longo
La “raccolta dati sulle questioni di fiducia relative agli atti normativi” intende approfondire
il ricorso all’istituto della questioni di fiducia durante la XV Legislatura. Obiettivo specifico
di questa rilevazione è l’analisi della casistica parlamentare della questione di fiducia per le
fonti normative.
A tale proposito nella prima pagina sono state inserite due tabelle, una di riepilogo
generale sull’uso della questione di fiducia durante la Legislatura in corso e una di
confronto, in cui vengono riportati i dati aggregati della precedente Legislatura.
Nell’indagine vengono messi a raffronto tre categorie di dati.
1. La prima relativa al tipo di atto normativo per il quale è stata chiesta la fiducia.
2. La seconda relativa al ramo del Parlamento il governo ha chiesto il voto di fiducia.
3. La terza relativa all’oggetto della fiducia: su un articolo unico o su un testo
complessivo; su emendamenti o su articoli singoli di un progetto di legge; su un
emendamento sostitutivo di un articolo unico.
Il metodo di ricerca sulla prassi è utile a consentire una valutazione dell’andamento
dell’istituto del diritto parlamentare e a trarne indicazioni circa gli indirizzi verso i quali si
muove il sistema politico istituzionale.
Dall’analisi effettuata emerge la “valenza multipla” e l’estrema duttilità della questione di
fiducia, utilizzata sia come strumento tecnico-procedurale contro le tattiche
ostruzionistiche della minoranza, sia come mezzo di pressione politica e di indirizzo nei
confronti della coalizione di maggioranza (ad es. nel caso del rifinanziamento delle missioni
all’estero).
La particolarità dell’uso della questione di fiducia e le finalità di questo istituto sono state
spesso indicate come una delle debolezze maggiori della maggioranza di governo. Risultano
a tal proposito esemplificative le parole del Presidente del Comitato per la Legislazione on.
Gaspare Giudice, il quale durante la discussione per il parere (29 giugno 2006 – vedi tabella
decreti-legge) al d.d.l. di conversione del decreto-legge n. 173/2006 ha paventato “il rischio
di una diminuzione del peso politico della Camera dei deputati, conseguente al fatto che i
provvedimenti - dati i differenti rapporti di forza tra le coalizioni esistenti presso le due
Camere - siano realmente definiti nei propri contenuti esclusivamente al Senato, così che,
una volta ivi approvati con la posizione della questione di fiducia, alla Camera residui
sostanzialmente una mera attività di ratifica”.
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Degno di particolare attenzione è anche l’ampio uso della questione di fiducia su maxi
emendamenti sostitutivi di un progetto di legge (soprattutto di conversione di decreto
legge) così come la fiducia su un intero articolato legislativo. In tali occasioni si nota che la
questione di fiducia accelera notevolmente i tempi dell’approvazione parlamentare e
modifica il normale procedimento legislativo.
Quanto alle tattiche usate dal governo nell’apposizione della questione di fiducia
segnaliamo anche il ricorso in alcuni casi all’uso del governo di contingentare in modo
strettissimo l’approvazione di progetti di legge ponendo, in seconda battuta, la questione
di fiducia sull’approvazione di emendamenti che sostituiscono, raggruppandoli, precedenti
emendamenti al testo della legge di conversione di un decreto-legge. La particolarità
sarebbe nel fatto che la fiducia viene posta durante e non prima della approvazione degli
emendamenti, cioè quando l’iter di approvazione è in corso, costringendo l’assemblea a
votare il medesimo testo due volte (seduta 6 dicembre 2007 del Senato - disegno di legge
n. 1872).
Emerge, dunque, che la questione di fiducia ha accompagnato gli atti più importanti in cui
si è sostanziato l’indirizzo politico del governo (annuale legge finanziaria, partecipazione
alle missioni internazionali, decreto sulle liberalizzazioni, welfare, disciplina
dell’immigrazione). Beninteso si tratta di un segnale costante già dalla XIV Legislatura e che
dimostra la valenza “politica” e non solo “tecnica” della questione di fiducia, strumento che
consente di comprendere non solo le dinamiche evolutive della forma di governo ma anche
una parte della prassi sulla produzione normativa.
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