Comments
Description
Transcript
Cantina Valtidone al voto
24 Provincia LIBERTÀ Domenica 1 giugno 2014 BORGONOVO - L’assemblea ha approvato il bilancio.Momenti di tensione tra le correnti IL CONSIGLIO DEL CAMBIAMENTO BORGONOVO - (mil.) Il nuovo consiglio direttivo della Cantina Valtidone sarà composto di 11 membri, tutti espressione della lista di cui facevano parte Gianpaolo Fornasari e Dante Pattini. Oltre a loro entrano nel nuovo consiglio di amministrazione della Cantina Valtidone: Paolo Botteri, Matteo Tamburnotti, Massimiliano Trasi, Graziano Alberti, Dionisio Genesi (quest’ultimo tra l’altro presidente di Pianello frizzante), Pietro Campagnia, Cesarino Pallaroni, Umberto Pilla e Marco Ferrari. Al momento il consiglio non ha un presidente, ma questo verrà nominato quando in cui ci sarà la prima riunone di insediamento. Sarà solo allora che verrà nominato il pre- Avanti con il rinnovamento BORGONOVO - La Cantina Valtidone di Borgonovo ha cambiato passo. Dopo 34 anni di gestione segnata dalla guida dello storico presidente non più ricandidabile Vito Pezzati, ieri i circa 200 soci viticoltori di quella che è considerata una delle realtà produttive più significative della vallata hanno eletto un nuovo consiglio direttivo. Gli undici nuovi eletti dovranno ora designare un nuovo presidente che con tutta probabilità sarà il pianellese Gianpaolo Fornasari, tra l’altro appena rieletto sindaco alla guida del suo comune. Toccherà a lui il compito di raccogliere il testimone dell’ormai ex storico presidente e guidare la Cantina Valtidone di Borgonovo verso le sfide che un mercato sempre più globalizzato oggi richiede. Il rinnovo del direttivo, che resterà in carica per i prossimi tre anni ed i cui membri non potranno essere rieletti per più di tre mandati consecutivi, è arrivato al termine di una partecipatissima assemblea tenutasi ieri nei locali di via Moretta e conclusasi con l’approvazione del bilancio e con l’attesa votazione per il rinnovo del consiglio il cui spoglio delle schede è durato fino a tarda sera. Si è trattato di un momento particolar- BORGONOVO - Con le votazioni di ieri i soci della Cantina Valtidone di Borgonovo hanno di fatto decretato la chiusura di una pagina di storia durata oltre trent’anni, tutti contraddistinti dalla presidenza di Vito Pezzati. Era il 1980 quando il 74enne commercialista originario di Caminata, «ma figlio di viticoltori» precisa Pezzati con una punta di orgoglio, venne eletto. Da allora, per 34 anni filati, Pezzati ha tenuto le redini della Cantina che nel corso degli anni ha visto crescere e svilupparsi fino ad arrivare ai circa 250 soci odierni. «Siamo partiti da lontano – ricorda lo storico presidente – da quando i conferimenti erano scarsi e il nostro prodotto veniva considerato di qualità inferiore rispetto ad altri per arrivare ad un momento, quello attuale, in cui la Cantina non ha nulla da invidiare a nessuno dei suoi concorrenti». A detta sidente che al 99%, come assicuravano ieri i sostenitori della cordata risultata vincente dopo lo spoglio dei voti, sarà Giampaolo Fornasari. Oltre a questa carica dovranno essere assegnati tutti i restanti incarichi e tutti i ruoli all’interno degli organi che dovranno vigilare sulle attività della Cantina. Come accennato l’elezione di ieri è stato un momento particolarmente atteso dai soci, che è stato preceduto da settimane di intense trattative e di un grande lavorìo per trovare i giusti equilibri utili a formare le diverse liste. «In precedenza – raccontavano ieri alcuni soci presenti in assemblea – non era praticamente mai successo che ci fossero liste antagoniste». Cantina Valtidone al voto Eletto il nuovo direttivo: Fornasari sarà il presidente mente atteso dai soci della Cantina, arrivato al termine di mesi durante i quali, come sempre avviene quando si chiude un lungo periodo contrassegnato dalla stessa leadership, si sono vissuti momenti di tensione tra “correnti” tra loro differenti. «Adesso chiudiamo questa giornata, eleggiamo il nuovo presidente – dicevano ieri al- cuni dei soci presenti all’assemblea – dopodichè speriamo che il clima si normalizzi e che tutti tornino a remare dalla stessa parte verso obiettivi comuni che sono quelli di migliorare sempre di più la nostra Cantina». La cordata che ieri è uscita vincente dalle votazioni era l’unica ad aver espresso una lista per così dire chiusa e ben definita con 11 nominativi sui 24 candidati. Gli altri 13 candidati erano espressione in parte del consiglio uscente, in parte indipendenti e in parte facevano comunque riferimento alla precedente gestione e non avevano, almeno ufficialmente, un candidato presidente di riferimento. Con Gianpaolo Fornasari l’altro nome di spicco attorno al quale si è coagulato il gruppo di sostenitori della lista uscita vincente è stato quello di Dante Pattini, direttore del Consorzio Agrario. «Si tratta di due nomi di spicco, due manager il cui alto profilo umano e professionale sono stati per noi una garanzia. Questo ci ha convinti a metterci insieme per sostenerne la candidatura nel segno di una nuova gestione che a nostro avviso porterà beneficio alla Cantina» spiegavano ieri alcuni sostenitori della lista. Mariangela Milani Vito Pezzati e le operazioni di voto (foto Bersani) «La qualità,strategia vincente» Vito Pezzati, per 34 anni al timone: dagli inizi ai 250 soci di Pezzati gli ultimi trent’anni sono stati segnati da due linee strategiche che hanno permesso ai soci e alla Cantina di evolvere verso prodotti qualitativamente migliori e sempre più al passo con i tempi. «Credo che le linee guida adottate – dice Pezzati – possano riassumersi sostanzialmente i due azioni che hanno qualificato l’opera- to di questi anni. Una è stata quella di aver adottato criteri e sistemi di liquidazione delle uve (e cioè di pagamento delle uve ai soci, ndc) che premiavano e premiano le uve buone, penalizzando per contro quelle meno buone». Questo, a detta dell’ex presidente, ha permesso via via nel corso degli anni di affinare sempre di più la qualità del prodotto finale, e cioè del vino. «L’altra linea guida che abbiamo seguito – dice ancora Vito Pezzati – è stata quella di investire in tecnologie sempre più avanzate che permettono di preservare il più possibile le caratteristiche originarie della materia prima che è l’uva che ci viene conferita dai soci». Queste tec- nologie, a detta dell’ex presidente, hanno permesso di ridurre l’impatto «fisico» sulle uve preservando caratteristiche come profumi, aromi. Un altro punto a favore segnato in questi anni, sempre a detta di Pezzati, è stata l’assistenza agronomica che ha permesso di stilare veri e propri protocolli di qualità tagliati su misura per ogni socio. «Nel complesso – dice ancora l’ex presidente – si è trattato di un lungo percorso che ci ha permesso di arrivare ai giorni nostri con prodotti che non hanno nulla da invidiare alla concorrenza. Oggi non temiamo più confronti». Sulla base di queste premesse la Cantina Valtidone guarda quindi ora al futuro che vuol dire anche mercati esteri come ad esempio la Cina, che già da tempo ha messo l’occhio sui prodotti della Cantina di Borgonovo. Mar. mil. «Sussidiarietà vera oppure sarà la fine» rietà, di aiuti “dal basso”. Ma questi troppe volte viaggiano da soli. Eppure, stando a quanto rilevato nell’ottavo rapporto realizzato dal Politecnico di Milano e dalla Fondazione per la sussidiarietà sul valore centrale di un welfare di qualità, emerge un vantaggio di efficienza per le organizzazioni no profit, rispetto a quelle pubbliche, con una riduzione del costo unitario del servizio compresa tra il 17 e il 41 per cento, a parità di servizio. Il dossier, intitolato “Sussidarietà e…qualità nei servizi sociali”, sarà presentato il 5 giugno, alle 21, nella sala consiliare della Provincia: ospiti, introdotti dal presidente Massimo Trespidi, saranno Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà, e Tommaso Agasi- Il dossier Sarà presentato il 5 giugno alle ore 21 nella sala consiliare della Provincia sti del Politecnico di Milano (School of management). Il libro analizza i costi di produzione di alcuni servizi del welfare e li approfondisce dal punto di vista qualitativo, soffermandosi in particolare su alcuni esempi di Perugia, Milano, Padova, Pordenone, Roma, Napoli, Bologna, Pesaro, Palermo e Carate Brianza. Chiude con un focus sulle professionalità e il mercato solidale e offre infine alcuni spunti di riflessione, con proposte concrete perché sia valorizzato il principio di sussidiarietà, coniugato con un principio di solidarietà che ponga l’accento sulla responsabilità comune dello Stato e della società. L’obiettivo del documento è quello di offrire un quadro della situazione a chi ha la responsabilità di regolare e finanziare il settore dei servizi e alle organizzazioni che li erogano. Dottor Vittadini, rispetto alla sua ultima visita a Piacenza, nel maggio del 2012, la parola sussidiarietà, prima forse più sconosciuta, è diventata un leit motiv per uscire in qualche modo dai tempi di tagli, in tempo di crisi. «Soprattutto in un’epoca di spending review risulta oggi più che mai decisivo dotarsi di strumenti adeguati con cui valutare l’efficacia e l’efficienza dei servizi alla persona. Ma per farlo è evidente che si devono supera- re le opposte ideologie che parteggiano a priori per una gestione statale o privata del welfare. I cittadini, sì, hanno compreso di più quale sia il valore della sussidarietà: certi intellettuali, certi politici, invece, assolutamente no. Si chiudono nei loro confini ideologici, difendendo in modo quasi malato il vecchio, un mondo che non c’è più ma, nonostante tutto, viene ancora difeso». Qual è invece il “mondo nuovo”? «Il mondo nuovo è il mondo in cui quello che conta è quello che avviene, punto. Quello che conviene di più al cittadino, un mondo dove privato e pubblico collaborano e si guardano i fatti, non i principi ideologici. Altrimenti, me lo lasci dire, è finita». Mi faccia un esempio di SCHIANTO A SAN GIORGIO: BIMBO DI 5 ANNI TRA I FERITI Tre persone tra cui un bimbo di 5 anni sono rimaste ferite, ma nessuno è grave, in un frontale tra due auto ieri alle 14 a Sant’Agata, lungo la strada che da San Giorgio porta a Pontenure. Una Peugeot 206 condotta da una 37enne albanese residente a San Giorgio, che procedeva in direzione di Pontenure, si è scontrata con una Chrysler Chevrolet in arrivo dalla direzione opposta condotta da un 43enne albanese residente a Pontenure al cui fianco viaggiava il figlio di 5 anni. La Peugeot è finita fuori strada ribaltandosi in un campo. Sul posto 118, polstrada di Piacenza per i rilievi e i carabinieri di San Giorgio per regolare il traffico: la strada è rimasta chiusa per circa 20 minuti. L’auto è stata recuperata dai vigili del fuoco. LUSURASCO: SFIDA A CALCIO FRA “DIAVOLI” E “ANGELI” (da. mo) Stasera alle 20 al campo sportivo di Lusurasco di Alseno si disputa una goliardica partita a calcio tra le squadre La Diabolica e L’Angelica. Il calcio d’inizio lo daranno i due allenatori: il fornaio Franco Fedeli, detto Francone per far rima con Peppone, e il parroco don Renzo Boselli, detto don Renzillo per far rima con don Camillo. Sono pronte le divise: rossa con le corna stampate davanti per la prima, bianca con le ali dietro la seconda. Dopo la gara si festeggia. BANCARELLE E GIOCHI OGGI A PECORARA (mil) Oggi è prevista l’ottava edizione di “Pecorara in piazza”, organizzata da Comune, Pro loco e Omnia Eventi. Al mattino banchi di artigianato e hobbistica nelle strade del paese. Nel pomeriggio torneo di calciobalilla. E un torneo di briscola a coppie: per le iscrizioni, scrivere a info@oecom. it o presentarsi in piazza dalle 14.30. Poi aperitivo con «sorpresa finale». TRAVO: DOMANI APERTI PARCO NEOLITICO E MUSEO (crib) Domani il parco neolitico e il museo archeologico di Travo saranno aperti dalle 15 alle 18 con visite guidate agli scavi ogni ora: il ritrovo sarà al parco. GIORNATA DELL’ARTE OGGI A VIGOLENO “Giornata dell’arte” oggi a Vigoleno per iniziativa del Comune di Vernasca: dal mattino al tardo pomeriggio esposizione di opere creative proposta dal gruppo “Folklore dell’arte” e alle 17 nella piazzetta della Fontana concerto lirico vocale con Renata Campanella soprano e il coro lirico Ferruccio Busoni di Parma diretto da Gregorio Pedrini e Palmiro Simonini al pianoforte. Giorgio Vittadini presidente della Fondazione per la sussidiarietà sarà a Piacenza per la presentazione del dossier Vittadini: collaborazione pubblico-privato superando steccati ideologici ■ C’è bisogno di sussidia- Notizie in breve sussidiarietà vincente. «Il Banco alimentare. Se aspettassimo il pubblico per le risposte di così tanti poveri saremmo indietro anni luce: invece, grazie all’operato di queste persone, di tantissimi volontari, sono stati distribuiti alimenti a 2milioni di cittadini in stato di diffi- coltà. Persone che non mangiano ogni giorno. Siamo in un quadro di emergenza, certe posizioni sono cerebralmente arroccate sulla difensiva, non hanno senso: non è vero che solo lo Stato aiuta il bene comune. C’è un mondo enorme di solidarietà, nato dalla gente; senza questa realtà e la loro collaborazione, ci sarebbero oggi seri problemi. Alcuni vogliono una società americana, ma senza la capacità di sviluppo degli americani. Nel nostro rapporto, dimostriamo come il privato sociale costi in media il 30 per cento in medio del pubblico». È un modo per dire che il privato sociale andrebbe sostenuto di più? «Sì. Ma nonostante i risultati d’eccellenza non accade, mi creda. Per niente». Elisa Malacalza