Interbrand: intervista al business director Manfredi Ricca
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Interbrand: intervista al business director Manfredi Ricca
112_Interbrand 11-07-2008 17:12 Pagina 112 Scaricato da www.largoconsumo.info UOMINI E STRATEGIE reare e gestire il valore del brand, mettendo in atto azioni e strategie finalizzate a farne uno strumento in grado di creare il maggior valore economico per l’azienda. Si potrebbe sintetizzare così la mission di Interbrand, società nata nel 1974 nel Regno Unito e presente oggi in venti Paesi nel mondo con oltre trenta uffici. Ne parliamo con Manfredi Ricca, business director della sede milanese, attiva dal 1987. C D. Come si configura l’attività di Interbrand? Comunicazione d’impresa: serie LE INTERVISTE © Editoriale Largo Consumo srl 112 R. “Creating and managing brand value”, il motto che campeggia accanto a Interbrand anche sui nostri biglietti da visita, esprime bene la nostra attività di fondo. Il che significa partire dal presupposto che il brand ha un grande valore nella società di oggi e nelle nostre vite, ma è innanzitutto, in molti casi, il principale asset di un’azienda e deve produrre il massimo valore economico per l’azienda stessa. Noi operiamo proprio perché i brand contribuiscano a massimizzare la performance aziendale. Lo facciamo attraverso tutta una serie di discipline, che spaziano dalla brand valuation alla brand strategy, dal naming & verbal identity al brand design, dal retail design al marketing integrato. Senza dimenticare la nostra area analitica e, a chiudere il cerchio, l’attività di protezione legale dei brand. D. Quali sono le peculiarità che vi distinguono sul mercato? R. Vorrei sottolineare che siamo stati la prima società di brand consultancy, inaugurando una disciplina e un settore. In particolare, abbiamo introdotto una metodologia di valutazione economica del brand che è tutt’oggi considerata un modello di riferimento, tanto che abbiamo ormai valutato migliaia di brand in tutto il mondo. Ogni anno pubblichiamo la classifica dei brand glo- INTERBRAND Il brand management, una preziosa risorsa per creare valore anche nel retail Manfredi Ricca è business director della sede italiana di Interbrand, operativa a Milano dal 1987. Interbrand conta oltre 30 uffici in 20 Paesi in tutti i continenti. Dal 1993, la società è entrata a fa parte di Diversified Agency Services (DAS), una divisione del Gruppo Omnicom. DAS include agenzie attive nei campi dell’advertising e in tutte le più importanti branche della comunicazione. Interbrand ha introdotto una metodologia di valutazione economica del brand considerata un modello di riferimento. Nel retail management, l’approccio corretto è quello di tradurre nel punto di vendita i valori intrinseci espressi dal brand, come fanno i grandi retailer internazionali. Proprio in fasi congiunturali complesse come l’attuale, è opportuno investire sul brand in chiave di business. bali a maggior valore economico, tra gli appuntamenti più attesi della comunità business internazionale. Più in generale, a differenziarci è la multidisciplinarità delle nostre competenze, il fatto di affiancare in una stessa struttura un approccio fortemente strategico e una grande creatività nello sviluppare soluzioni sempre innovative. In altre parole, le aziende che si rivolgono a Interbrand sanno che, a prescindere dalla dimensione del progetto, avranno a che fare con una società dall’expertise quanto mai trasversale. mo, i servizi finanziari, l’automotive, il business to business, il lusso. Per fare solo qualche esempio, posso citare Bmw, un brand su cui abbiamo il piacere di lavorare a 360 gradi da oltre 30 anni; per l’Italia, Indesit Company, UniCredit, Telecom, Prada. Nell’ambito del retail concept e design, penso a Sephora, che ha riscritto le regole del proprio settore, o Carrefour, tra i primi a utilizzare in modo strategico le private label. D. In quali mercati siete maggiormente specializzati? D. A proposito di distribuzione, quali sono le strategie di retail branding in Europa e in Italia? R. In questi anni abbiamo maturato una grande e diversificata esperienza un po’ in tutti i grandi mercati: il largo consu- R. Recentemente abbiamo pubblicato la classifica dei maggiori retail brand. Non vi appaiono società italiane: que- Largo Consumo 7-8/2008 sto è di per sé un indicatore molto significativo. È una questione di approccio. I retailer stranieri partono da un chiaro concept, trasformandolo in punti di vendita che rappresentano al meglio, fedelmente i valori espressi dal brand. Pensiamo ai vari Zara, H&M, Ikea, che hanno cambiato il concetto del retail nel loro settore. In Italia ancora oggi troppo spesso prevale una concezione “cosmetica” del brand, non a caso chiamato “insegna”: in sostanza, non si parte dai valori del brand per poi creare un punto di vendita coerente, ma si fa il contrario, ovvero si parte dal pdv e alla fine gli si applica un’insegna. La verità è che oggi il brand è al centro della strategia e quelli che hanno successo sono quelli che raccontano qualcosa di chi li sceglie. Certo è che se nel brand management il retail italiano è un po’ in ritardo sui Paesi anglosassoni, lo si deve anche alla pesante regolamentazione legislativa e burocratica, che ha finito col frenarne lo sviluppo. In ogni caso, per Interbrand l’approccio corretto è trasformare in uno spazio tridimensionale il senso, la filosofia, i contenuti del brand. D. Come vede il futuro del brand management? R. In momenti come l’attuale, in cui si parla da più parti di recessione economica, credo che si debba pensare al brand non come a un costo da tagliare, ma a un asset in grado di mitigare il rischio, stabilizzando la domanda attraverso la fedeltà, e proteggendo quindi il valore economico creato dall’azienda. Interbrand Italia srl Via Tortona, 15 20144 Milano (Mi) Tel. 028310171 Fax 0289401298 www.interbrand.com [email protected]