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Bravi in Greco 1 – Mondo 1

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Bravi in Greco 1 – Mondo 1
Piera Angela Petruzzi
Percorsi guidati per il ripasso e il recupero
per la Scuola secondaria di secondo grado
UNITÀ
CAMPIONE
Edizioni del Quadrifoglio
Mondo 1
MONDO
Incontro1con il greco: la scrittura, la pronuncia, le forme
LIVELLO 1 – La scrittura e la pronuncia
La prima cosa che balza agli occhi quando si incomincia a studiare il greco è
che l’alfabeto è totalmente diverso da quello utilizzato per l’italiano e il latino. Una volta che si impara a pronunciare correttamente il greco, ci si accorge
che alcune parole hanno una certa familiarità con l’italiano, perché alcuni
vocaboli italiani derivano dagli originali greci oppure si sono formati mediante
l’unione di termini greci.
C’è poi il problema della presenza di accenti e spiriti, del tutto ignota al
latino e all’italiano. È necessario perciò fare molta pratica all’inizio, perché
piccole differenze grafiche possono esprimere grandi differenze di significato.
PER FARE IL PUNTO...
L’alfabeto greco
L’alfabeto greco si compone di 24 lettere: 17 consonanti e 7 vocali.
Le vocali si distinguono in base alla quantità e alla qualità:
Quantità
Brevi
Lunghe
Ancipiti
Vocali corrispondenti
e, o
h, w
a, i, u
Qualità
Aspre (o forti)
Dolci (o deboli)
Vocali corrispondenti
a, e, h, o, w
i, u
L’unione di una vocale aspra con una dolce dà sempre origine a un dittongo. Se l’unione è
tra una vocale lunga e i, si ha un dittongo improprio: i non si pronuncia e viene sottoscritto
alla vocale lunga (aı, hı, wı).
Per ciò che riguarda la pronuncia, in verità non sappiamo come realmente i Greci antichi
pronunciassero la loro lingua. Quella usata da noi è una pronuncia convenzionale, stabilita
nel XV secolo da Erasmo da Rotterdam. In particolare ricordiamo:
Consonante
g
g + g, k, c, x
z
j
s, v
u
ou
f
c
Suono
gutturale duro
nasale
dolce
t seguito da aspirazione
aspro
come l’ü dei francesi o dei lombardi e tale
pronuncia si mantiene anche nel dittongo ui,
mentre negli altri dittonghi si pronuncia come la u
italiana
come la u italiana
come una semplice f
come la c aspirata dei toscani
Esempio
gatto
fango
zona
sole
francese: lune
francese: oui
fuoco
[
10
LIVELLO 1
Lo spirito
In greco le parole inizianti per vocale, dittongo o r hanno sempre uno spirito, che può
essere dolce ( ¬) o aspro ( ™); è sempre aspro su r. La collocazione varia a seconda dell’accento, della presenza di iniziale maiuscola, della presenza di dittongo. Ecco alcuni esempi:
Consonante
Spirito aspro con consonante r
Spirito aspro con vocale
Spirito aspro con iniziale maiuscola
Spirito aspro con accento acuto
Spirito aspro e accento acuto con iniziale maiuscola
Spirito dolce con vocale
Spirito dolce e accento acuto
Spirito dolce e accento acuto con iniziale maiuscola
Spirito dolce e accento circonflesso
Spirito dolce e accento circonflesso con iniziale maiuscola
Spirito dolce e accento acuto con dittongo
Spirito dolce su dittongo con accento acuto
Esempio
r™åmh
o™dóv
¿Odóv
içppov
√Ippov
a¬lhjäv
a¢ntron
ºAntron
w®
¥W
ei¢dwlon
oi¢
Gli accenti
L’accento è di tre tipi: acuto ( ´ ), grave ( ` ) e circonflesso ( ^ ). L’accento grave sostituisce
quello acuto in sillaba finale di parola nel corso della frase, quando la parola non è seguita da
segni di interpunzione o da enclitica. In base all’accento le parole si suddividono in:
Accento
Acuto
Acuto
Acuto
Circonflesso
Circonflesso
Posizione
Sull’ultima sillaba
Sulla penultima sillaba
Sulla terzultima sillaba
Sull’ultima sillaba
Sulla penultima sillaba
La parola è detta
Ossitona
Parossitona
Proparossitona
Perispomena
Properispomena
Ricordiamo che in nessuna parola greca l’accento può risalire oltre la terzultima sillaba (legge del trisillabismo) e, se circonflesso, oltre la penultima. A regolare la posizione
dell’accento è l’ultima sillaba (a differenza del latino, in cui è la penultima): solo se essa è
breve si possono avere parole proparossitone o properispomene.
1. Pronuncia le seguenti parole e a trascrivile prestando attenzione al significato italiano di ciascuna.
a. ai¬cmä (lancia)...............................................
b. a¬kmä (culmine) ............................................
c. a™lieía (pesca) .............................................
d. fonä (uccisione) ..........................................
e. fwnä (voce) ................................................
f. dáfnh (alloro) .............................................
g. déspoina (padrona) ....................................
h. zhmía (pena) ...............................................
i. jära (caccia)................................................
l. jusía (sacrificio) .........................................
m.kardía (cuore) ............................................
n. klopä (furto) ..............................................
o. kómh (chioma) .............................................
p. kåmh (villaggio) ...........................................
q. läjh (dimenticanza) ....................................
11
MONDO 1
2. Riscrivi i nomi del precedente elenco in sole lettere maiuscole.
a. ai¬cmä (lancia) ..................................................................................................................................
b. a¬kmä (culmine) ................................................................................................................................
c. a™lieía (pesca) .................................................................................................................................
d. fonä (uccisione) ..............................................................................................................................
e. fwnä (voce) ....................................................................................................................................
f. dáfnh (alloro) .................................................................................................................................
g. déspoina (padrona) ........................................................................................................................
h. zhmía (pena) ...................................................................................................................................
i. jära (caccia) ...................................................................................................................................
l. jusía (sacrificio) ..............................................................................................................................
m.kardía (cuore) ................................................................................................................................
n. klopä (furto) ...................................................................................................................................
o. kómh (chioma)..................................................................................................................................
p. kåmh (villaggio) ...............................................................................................................................
q. läjh (dimenticanza) .........................................................................................................................
Quasi gemelli...
Hai notato come, nei due esercizi precedenti, alcune parole sono apparentemente
uguali, ma vengono distinte proprio dalla quantità della sillaba, che determina
il diverso significato? Per esempio, kómh (chioma) e kåmh (villaggio), oppure fonä
(uccisione) e fwnä (voce). Per questo motivo è sempre importante badare alla
quantità delle vocali, per non incorrere in errori banali, e prestare attenzione nella
ricerca del corretto significato sul dizionario.
3. Dopo aver richiamato alla memoria le condizioni per cui una parola può essere proparossitona,
scegli nell’elenco che segue le parole che potrebbero esserlo.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
a¬njrwpov
a¬noiaı
sumforaı
galhnhı
o™monoia
a™rpagai
a¬lhjeia
gefura
4. Escludi dall’elenco che segue le parole che non potrebbero essere properispomene.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
12
panourgov
panourgou
phgh
o¬ye
moira
tuch
h™ssa
LIVELLO 1
5. Scomponi in sillabe le parole che seguono e poi classificale secondo l’accento.
a. jálassa .........................................................................................................................................
b. nñsov ..............................................................................................................................................
c. sukñ ................................................................................................................................................
d. patär .............................................................................................................................................
e. yucä ...............................................................................................................................................
f. pímplhmi ........................................................................................................................................
g. gunaikí ...........................................................................................................................................
h. swtñra ...........................................................................................................................................
i. gráfe ..............................................................................................................................................
l. lûe ..................................................................................................................................................
6. Le parole che seguono sono tutte properispomene o parossitone: tenendo conto della quantità
delle due ultime sillabe, metti l’accento corretto.
a. lhge
b. lege
c. touto
d. dhlov
e. dendron
f. semeion
g. toxon
h. genov
i. mhkov
l. foinikwn
7. Dalla posizione e dalla natura degli accenti ricava la quantità dell’ultima sillaba.
a. cåra ...............................................................................................................................................
b. lambánousin .................................................................................................................................
c. fúlaka ...........................................................................................................................................
d. décomai ..........................................................................................................................................
e. a¬ndreía ..........................................................................................................................................
In greco, come in italiano e in latino, esistono delle parole (formate da una
o al massimo da due sillabe) che non hanno un accento proprio e per essere
pronunciate si appoggiano alla parola che precede o segue: sono le enclitiche
e le proclitiche. È necessario tener conto della loro presenza, perché essa ha
una conseguenza sugli accenti.
8. Riscrivi le seguenti parole mettendo l’accento dove necessario.
a.a¬när tiv ..........................................................................................................................................
b.kalón e¬sti .....................................................................................................................................
c. a¢njrwpov tiv ................................................................................................................................
d.a¬njråpou tinov ............................................................................................................................
e. a¬ndrøn tinwn ................................................................................................................................
f. graûv tiv ........................................................................................................................................
g.døron e¬sti .....................................................................................................................................
h.dóxa e¬sti ........................................................................................................................................
i. dóxa tiv ..........................................................................................................................................
l. dóxhv tinov ....................................................................................................................................
13
MONDO 1
LIVELLO 2 – Contrazione, crasi, elisione e aferesi
Tra le numerose leggi della fonetica – vale a dire riferite ai suoni delle parole – che caratterizzano la lingua greca antica, alcune vanno ricordate, perché
determinano cambiamenti significativi nel modo in cui le parole vengono
scritte e conseguentemente pronunciate. Se non si tenesse conto di questi
fenomeni e non si ricordassero le leggi che li hanno determinati, non si riuscirebbe sempre a risalire al nominativo delle parole e quindi a effettuare sul
dizionario una corretta ricerca del loro significato.
PER FARE IL PUNTO...
Le principali leggi della fonetica
I principali fenomeni fonetici in greco sono:
Contrazione
Crasi
Elisione
Aferesi
• Fusione di due vocali appartenenti alla stessa parola, con la nascita di
una vocale lunga o di un dittongo
• L’accento dopo l’avvenuta contrazione sarà:
– circonflesso se era accentato il primo dei due elementi che si sono contratti
– acuto se dei due elementi era accentato il secondo
•Fusione di due vocali, la prima delle quali posta in finale di parola e la seconda
all’inizio della parola successiva
• In luogo di vocali si possono avere anche dittonghi
•L’eventuale i finale di parola scompare
•La consonante muta che si scontra con lo spirito aspro della seconda parola si
aspira
• Il segno di una crasi avvenuta è la coronide, simile a uno spirito dolce
•Caduta della vocale finale di parola, davanti a una vocale iniziale della parola
successiva; il segno dell’avvenuta elisione è l’apostrofo
•Una specie di elisione inversa: caduta della vocale iniziale della seconda parola;
anche l’aferesi è contrassegnata dall’apostrofo
1. Le parole che seguono presentano incontri di vocali di suono uguale; opera l’opportuna contrazione, facendo attenzione agli accenti.
a.filéhte ...........................................................................................................................................
b.poiéete ...........................................................................................................................................
c. dhlów .............................................................................................................................................
d.lagåwı ............................................................................................................................................
e. cräesjai ........................................................................................................................................
f. dhlóomen ........................................................................................................................................
g.filéeton .........................................................................................................................................
h.fileétwn ........................................................................................................................................
i. e¬däloon ..........................................................................................................................................
l. e¬dhloómhn ......................................................................................................................................
14
LIVELLO 2
2. Le parole che seguono presentano incontri di vocali di suono differente; opera l’opportuna
contrazione, facendo attenzione agli accenti.
a. filéomen ........................................................................................................................................
b. poiéwmen .......................................................................................................................................
c. timáhte ..........................................................................................................................................
d. dhlóhte ..........................................................................................................................................
e. a¢ejlon ...........................................................................................................................................
f. génea ..............................................................................................................................................
g. ai¬dóa .............................................................................................................................................
h. timáoite .........................................................................................................................................
i. a¬rguréou .......................................................................................................................................
l. zäoite .............................................................................................................................................
m.kaléoio ..........................................................................................................................................
n. nikáou ...........................................................................................................................................
o. bióesqe ...........................................................................................................................................
Nell’espressione kaj’ h™méran dovresti riconoscere una particolarità riferita al
fenomeno fonetico in questione. Infatti, quando una parola perde la sua ultima
vocale, la consonante muta che precede questa vocale e che diventa l’ultimo
elemento della parola si aspira se la parola successiva ha lo spirito aspro sulla
vocale iniziale.
3. Riconosci i fenomeni presenti nelle parole della colonna di sinistra e compila opportunamente
la tabella.
Espressioni greche
Crasi
Elisione
Aferesi
a. kaj’ h™méran
b. ka¬n
c. kal’ e¢pratton
d. pleîstoi ’jánon
e. açnjrwpov
f. ta®lla
g. ka¬gå
4. Per ciascuna delle espressioni elencate nell’esercizio 3 ricostruisci la situazione precedente a
ciascun fenomeno fonetico.
a..........................................................................................................................................................
b..........................................................................................................................................................
c. .........................................................................................................................................................
d. .........................................................................................................................................................
e. .........................................................................................................................................................
f. .........................................................................................................................................................
g..........................................................................................................................................................
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MONDO 1
Per poter svolgere correttamente l’esercizio precedente, ricorda sia quanto ti è
stato segnalato a proposito del comportamento delle consonanti mute in fine di
parola davanti a spirito aspro, sia il comportamento assunto dagli accenti e dagli
spiriti.
5. Esegui correttamente la crasi fra le seguenti coppie di parole, trascrivendo l’esito dell’operazione.
a.kaì e¬keînov ....................................................................................................................................
b.kalòv kaì a¬gajóv .........................................................................................................................
c. kaì e¬gå ...........................................................................................................................................
d.tò o¢noma ........................................................................................................................................
e. o™ e¬gå ..............................................................................................................................................
f. o™ a¬när ............................................................................................................................................
g.kaì ei®ta ..........................................................................................................................................
h.toû a¬ndróv ....................................................................................................................................
6. Elimina lo iato, praticando correttamente l’elisione.
a.parà e¬moí ......................................................................................................................................
b.u™pò ¿Hrakléouv ............................................................................................................................
c. dià a¬ggélwn ...................................................................................................................................
d.a¬llà a¬koúw ...................................................................................................................................
e. dè ou¬déteron .................................................................................................................................
f. ou¢te u™pèr .......................................................................................................................................
g.a¬llà ou¬ ..........................................................................................................................................
h.e¬nqáde ei¬sioûsi .............................................................................................................................
i. katà u™pó ........................................................................................................................................
l. ou¢te e¢xw .........................................................................................................................................
7. Collega correttamente le definizioni ai fenomeni elencati.
a. Assimilazione
1.Scomparsa di vocale in corpo di parola
b. Metatesi quantitativa
2.Fenomeno che interessa una vocale, dovuto alla caduta di una
consonante
c. Metatesi
3.Fenomeno per cui una consonante diventa simile a un’altra
immediatamente successiva
d. Sincope
4.Scambio di quantità tra due vocali contigue
e. Allungamento di compenso 5.Scambio di posto di due consonanti
16
LIVELLO 3
LIVELLO 3 – Articolo; 1a e 2a declinazione; aggettivi della 1a classe
A differenza di quanto avviene in latino, il greco ha l’articolo determinativo,
che si declina tenendo presenti i tre generi (maschile, femminile e neutro), i tre
numeri (singolare, plurale e duale) e i quattro casi (manca il vocativo).
I nomi, raggruppati in tre declinazioni, sono caratterizzati, come in latino, dalle
desinenze, che individuano il caso e quindi la funzione logica che il nome stesso
svolge all’interno di una frase.
In modo del tutto analogo a quanto avviene in latino, sul dizionario i nomi sono
riportati nella forma del nominativo, immediatamente seguita dalla desinenza
del genitivo singolare. Per individuare il genere, anziché trovare le indicazioni
m./f./n., si trovano proprio gli articoli: o™ per indicare il genere maschile, h™ per i
nomi femminili, tó per quelli neutri.
L’aggettivo (sia come attributo, sia come predicato nominale) concorda con il
sostantivo al quale si riferisce; gli aggettivi della prima classe possono essere a
tre uscite o a due uscite.
PER FARE IL PUNTO...
La flessione
Anche in greco, come in latino, è fondamentale la flessione delle parole, cioè il cambiamento della parte finale, che (per i nomi, i pronomi e gli aggettivi) indica non solo il numero
(singolare, plurale o duale) e il genere (maschile, femminile e neutro), ma anche il caso.
I casi
I nomi greci sono raccolti in tre declinazioni, ciascuna delle quali presenta cinque casi
(rispetto al latino manca l’ablativo):
Nominativo
Genitivo
Caso del soggetto e di tutto ciò che a esso si riferisce (complemento predicativo
del soggetto...)
Caso del complemento di specificazione ma anche di diversi altri complementi
Dativo
Caso del complemento di termine e di altri complementi
Accusativo
Caso del complemento oggetto e di tutto ciò che a esso si riferisce
(complemento predicativo dell’oggetto...)
Vocativo
Caso del complemento di vocazione
Attenzione: i casi della declinazione non corrispondono a un solo complemento italiano;
sono piuttosto dei contenitori (soprattutto il genitivo e il dativo) che comprendono ciascuno
più funzioni, più complementi.
L’articolo
Come già ricordato, a differenza del latino, il greco ha l’articolo determinativo.
Ricordiamo, inoltre, che in greco l’articolo accompagna spesso anche i nomi propri e che non
esiste l’articolo indeterminativo.
[
17
MONDO 1
Casi
Maschile
o™
toû
tøı
tón
oi™
tøn
toîv
toúv
tå
toîn
Nom. sing.
Gen. sing.
Dat. sing.
Acc. sing.
Nom. plur.
Gen. plur.
Dat. plur.
Acc. plur.
N. A. V. duale
G. D. duale
Femminile
Neutro
h™
tñv
tñı
tän
ai™
tøn
taîv
táv
tå (tá)
toîn (taîn)
tó
toû
tøı
tó
tá
tøn
toîv
tá
tå
toîn
La prima declinazione
La prima declinazione comprende i temi in -a. A essa appartengono nomi femminili con il nominativo terminante in -a o in -h e nomi maschili con nominativo in -av e in -hv. I nomi femminili
possono uscire in -a puro (preceduto da e, i, r) lungo o breve e in -a impuro (preceduto da consonante diversa da r) lungo o breve. I maschili escono tutti in -a lungo (puro o impuro).
Nomi femminili
Casi
Nom. sing.
Gen. sing.
Dat. sing.
Acc. sing.
Voc. sing.
Nom. plur.
Gen. plur.
Dat. plur.
Acc. plur.
Voc. plur.
N. A. V. duale
G. D. duale
In -a puro (lungo o breve)
h™ cåra
cårav
cåraı
cåran
cåra
cørai
cwrøn
cåraiv
cårav
cørai
cåra
cårain
In -a lungo impuro
h™ díkh
díkhv
díkhı
díkhn
díkh
díkai
dikøn
díkaiv
díkav
díkai
díka
díkain
In -a breve impuro
h™ gløssa
glåsshv
glåsshı
gløssan
gløssa
gløssai
glwssøn
glåssaiv
glåssav
gløssai
glåssa
glåssain
Nomi maschili
Casi
Nom. sing.
Gen. sing.
Dat. sing.
Acc. sing.
Voc. sing.
Nom. plur.
Gen. plur.
Dat. plur.
Acc. plur.
Voc. plur.
N. A. V. duale
G. D. duale
18
In -a lungo puro
o™ neaníav
neaníou
neaníaı
neanían
neanía
neaníai
neaniøn
neaníaiv
neaníav
neaníai
neanía
neaníain
In -a lungo impuro
o™ naúthv
naútou
naúthı
naúthn
naûta
naûtai
nautøn
naútaiv
naútav
naûtai
naúta
naútain
[
LIVELLO 3
La seconda declinazione
La seconda declinazione comprende i temi in -o. A essa appartengono nomi maschili, femminili e neutri. La declinazione dei nomi maschili e femminili è uguale; quella dei neutri ha desinenze proprie nei casi diretti.
Casi
Nom. sing.
Gen. sing.
Dat. sing.
Acc. sing.
Voc. sing.
Nom. plur.
Gen. plur.
Dat. plur.
Acc. plur.
Voc. plur.
N. A. V. duale
G. D. duale
Maschile / Femminile
o™ nómov
nómou
nómwı
nómon
nóme
nómoi
nómwn
nómoiv
nómouv
nómoi
nómw
nómoin
Neutro
tò døron
dårou
dårwı
døron
døron
døra
dårwn
dåroiv
døra
døra
dårw
dåroin
Gli aggettivi della prima classe
Gli aggettivi a tre uscite si declinano al maschile e al neutro seguendo le terminazioni della 2ª
declinazione; al femminile seguono i nomi femminili in -a puro o in -h della 1ª declinazione.
Maschile
a¢griov, ou
koinóv, oû
Femminile
a¬gría, av
koinä, ñv
Neutro
a¢grion, ou
koinón, oû
Tema in
-a puro
-a impuro
Gli aggettivi a due uscite hanno la stessa uscita in -ov per il maschile e il femminile, mentre al
neutro escono in -on. Ricordiamo che alla prima classe appartengono anche aggettivi contratti.
1. Compila la tabella seguente, dopo aver riconosciuto i diversi tipi di nomi.
Vocaboli
Femminile in -a puro
Femminile in -a impuro
Maschile
a. a¬ndreía
b. dikastäv
c. túch
d. e™spéra
e. mách
f. tamíav
g. tólma
h. h™méra
i. bía
l. políthv
m. r™íza
n. júella
19
MONDO 1
2. Analizza e traduci le seguenti espressioni.
a. tøn tecnøn ..........................................................................................................................................
................................................................................................................................................................
b. tñı túcñı .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................
c. tàv níkav ..............................................................................................................................................
................................................................................................................................................................
d. tøn macøn ...........................................................................................................................................
................................................................................................................................................................
e. tæn fwnän ............................................................................................................................................
................................................................................................................................................................
f. taîv lúpaiv ..........................................................................................................................................
................................................................................................................................................................
g. tñv a¬retñv ............................................................................................................................................
................................................................................................................................................................
h. tæn tñv kórhv fwnän .........................................................................................................................
................................................................................................................................................................
3. Tenendo conto del significato delle parole fornito di seguito e prestando attenzione al fatto
che alcuni nomi sono in -a puro e altri in -a impuro, alcuni maschili e altri femminili, traduci in
greco le seguenti espressioni.
[significati: ei¬ränh (pace), e¬leujería (libertà), e™spéra (sera), klépthv (ladro), oi¬kéthv (servitore),
trápeza (mensa), sofía (sapienza), tamíav (tesoriere), filía (amicizia), fugä (fuga)]
a. della pace ...............................................................................................................................................
b. alla libertà ...............................................................................................................................................
c. alle sere ..................................................................................................................................................
d. i ladri (ogg.) ............................................................................................................................................
e. del servitore ............................................................................................................................................
f. della mensa ............................................................................................................................................
g. la sapienza (ogg.) ....................................................................................................................................
h. la fuga (ogg.) dei tesorieri .......................................................................................................................
i. alla mensa dei servitori ............................................................................................................................
l. l’amicizia della sapienza ..........................................................................................................................
4. Indica per le forme seguenti caso, numero e genere.
a. tøı naúthı ..............................................................................................................................................
b. tñı kakíaı ...............................................................................................................................................
c. tò futón ..............................................................................................................................................
d. taîv timaîv ...........................................................................................................................................
e. tœ díka .................................................................................................................................................
f. toùv neaníav .. ......................................................................................................................................
g. toîn sofoîn .........................................................................................................................................
h. tàv a¬mpélouv ......................................................................................................................................
i. tæn o™dón ...............................................................................................................................................
l. tñv dóxhv .............................................................................................................................................
m.tñı parqénwı ..........................................................................................................................................
20
LIVELLO 3
In greco l’assenza dell’ablativo costringe a utilizzare più abbondantemente di
quanto non avvenga in latino le preposizioni per assegnare ai nomi le diverse
funzioni logiche. Tra le preposizioni più utilizzate, incomincia a ricordare:
Preposizione
Caso
a¬ntí
a¬pó
genitivo
genitivo
e¬k / e¬x
genitivo
sún
e¬n
ei¬v / e¬v
metá
dativo
dativo
accusativo
genitivo
accusativo
Significato
di fronte, invece di, in cambio di
da (luogo), da (tempo), da (origine)
per mezzo di
da (luogo), da (tempo), da (origine),
da (agente), di, con (materia)
con
in (luogo), in (tempo)
verso (tempo e luogo), per (scopo)
con (compagnia e modo)
dopo, dietro
Corrispondenza
con il latino
pro
ab
per + accusativo
ex
cum
in + ablativo
in + accusativo
cum
post
5. Traduci le seguenti espressioni composte da articolo + nome (sono impiegati i vocaboli
dell’esercizio precedente).
a.ai marinai ........................................................
g.nelle strade .....................................................
b. dopo la vite .....................................................
h.con i giovani ....................................................
c. i sapienti (ogg.) ...............................................
i.dell’onore ........................................................
d.del marinaio ....................................................
l. le piante (sogg.) ..............................................
e. al giudice ........................................................
m.alle piante .......................................................
f. le strade (ogg.) ................................................
n.del giudice ......................................................
6. Compila la tabella secondo lo schema dato.
Forma greca
tøı a¬njråpwı
Descrizione
Dativo singolare maschile
Traduzione
all’uomo
a. sùn toîv gewrgoîv
b. metà tà déndra
c. ei¬v tà a¢stra
d. a¬ntì toû janátou
e. tñv näsou
f. toùv kindúnouv
g. a¬pò toû fóbou
h. tà e¢rga
i. tñı nóswı
l. tò fármakon
21
MONDO 1
7. Traduci in greco le espressioni che seguono, utilizzando gli stessi vocaboli dell’esercizio precedente.
a.con la medicina .............................................
b.degli astri ......................................................
c. di fronte all’isola ...........................................
d.delle opere ....................................................
e. dai pericoli ....................................................
f. agli alberi .....................................................
g.con gli uomini ...............................................
h.degli agricoltori .............................................
i. delle due paure .............................................
Come si cerca un aggettivo della prima classe sul dizionario? L’aggettivo è
indicato sul dizionario con le forme del maschile, femminile e neutro (o con le
due forme del maschile/femminile e del neutro se è un aggettivo a due uscite).
Talvolta però si può trovare indicato anche così: mikróv, 3, “piccolo”; e¢ndoxov,
2, “famoso”. In questo caso il termine in greco corrisponde all’uscita del maschile; il numero indica le uscite (3 se ha una forma per il maschile, una per il femminile e una per il neutro; 2 se ha solo due uscite).
Ricorda che per l’accento del nominativo e del genitivo plurale il femminile degli
aggettivi della prima classe si regola sul maschile: díkaioi; díkaiai; dikaíwn,
dikaíwn.
8. Completa la tabella secondo lo schema dato.
Articolo
o™
Aggettivo
a¬gajòv
Sostantivo
neaníav
a. tøı
b. a¬gajoùv
c. a¬gajoû
o™
kakòv
dikastäv
d. tòn
e. toîv
f. kakøn
g. dikastáv
h™
gennaía
parjénov
h. tñı
i. l. parjénouv
gennaíwn
9. Riconosci nell’elenco che segue i sostantivi e gli aggettivi contratti.
a.mnân ............................................................
f. a¬lúpwı ........................................................
b.Pérshı .........................................................
g.o¬stoûn ........................................................
c. tœ neanía ...................................................
h.r™åmh ...........................................................
d.crusñ ..........................................................
i. sukñ ............................................................
e. a™ploûv .......................................................
l. noûv ............................................................
22
LIVELLO 4
LIVELLO 4 – Presente e imperfetto indicativo dei verbi in -w
e del verbo ei¬mí
Come in italiano e in latino, anche in greco il verbo (che forma il predicato) è
il cuore e il motore della frase, perché dà origine alla proposizione di senso
compiuto. Abituati da subito ad analizzare le frasi a partire dal verbo, che ti
permette di risalire al soggetto e di individuare un eventuale complemento
oggetto (se il verbo è transitivo).
PER FARE IL PUNTO...
Il verbo, cuore della frase
Caratteristica del verbo greco è una grande ricchezza di forme che permette alla lingua greca
di esprimere un numero maggiore di sfumature rispetto al latino. Come in latino, il verbo greco
si flette (cioè modifica la parte finale) secondo una coniugazione articolata, ma si distingue dal
latino per un numero maggiore di forme, sia nel campo dei modi, sia in quello dei tempi, dei
numeri e delle diatesi. In greco il verbo può avere:
¡forma (o diatesi) attiva, media o passiva (la forma attiva può essere transitiva o intransitiva, cioè può transitare o meno sul complemento oggetto). La diatesi media non è propria di tutti i verbi, mentre alcuni verbi hanno solo il medio e possono perciò essere
accostati ai deponenti latini. Sul significato e il valore della diatesi media parleremo più
avanti;
¡modo indicativo (esprime fatti reali), congiuntivo (esprime eventualità), imperativo
(comando o divieto), ottativo (esprime desiderio o possibilità). Questi sono i modi “finiti”, la
cui coniugazione presenta persona e numero (più avanti affronteremo i modi indefiniti);
¡numero (singolare, plurale e duale) e persona (1a, 2a, 3a; ma nel duale solo la 2a e 3a);
¡tempo: il greco, mediante i suoi sette tempi, esprime non tanto il valore cronologico,
quanto l’aspetto dell’azione. In base a esso, si distinguono azioni durative (che continuano
nel tempo), momentanee o puntuative (viste in sé), compiute o perfettive (concluse, il cui
esito continua). Lo schema seguente può aiutare a capire la questione:
Aspetto
Azione durativa
Azione compiuta
Presente
Presente
Perfetto
Passato
Imperfetto
Piuccheperfetto
Futuro
Futuro
Futuro perfetto
Un discorso a parte merita l’azione momentanea, che in greco è espressa dal tempo aoristo,
che fa riferimento al passato solo nel modo indicativo, per la presenza dell’aumento.
I verbi greci sono suddivisi in due coniugazioni:
• la coniugazione tematica o in -w;
• la coniugazione atematica o in -mi.
[
23
MONDO 1
Indicativo presente e imperfetto (attivo e medio) dei verbi in -w
Presente attivo
Presente medio
Imperfetto attivo
Imperfetto medio
1
2a
3a
légw
légeiv
légei
légomai
léghı(ei)
légetai
e¢legon
e¢legev
e¢lege(n)
e¬legómhn
e¬légou
e¬légeto
1a
2a
3a
légomen
légete
légousin
légeton
légeton
legómeja
légesje
légontai
légesjon
légesjon
e¬légomen
e¬légete
e¢legon
e¬légeton
e¬legéthn
e¬legómeja
e¬légesje
e¬légonto
e¬légesjon
e¬legésjhn
a
2a
3a
Il verbo ei¬mí
Il corrispondente dell’italiano essere è il verbo ei ¬mí, che può avere funzione copulativa e
formare il predicato nominale oppure avere funzione predicativa, con il significato di esistere,
esserci, stare.
Indicativo presente e imperfetto del verbo ei¬mí
Presente
Imperfetto
a
1
2a
3a
ei¬mí
ei®
e¬stí(n)
h®n (h®)
h®sja (h®ß)
h®n
1a
2a
3a
e¬smén
e¬sté
ei¬sí(n)
h®men
h®ste (h®te)
h®san
2a
3a
e¬stón
e¬stón
h®ston (h®ton)
h¢sthn (h¢thn)
1. Analizza le seguenti voci del verbo ei¬mí e traducile.
Greco
Tempo, persona, numero
Italiano
a. e¬sté
b. h®n
c.
eravamo
d. i¢sji
e. sei
f. ei¬sí
g. h®te
eravate
h. loro due erano
i. e¢stw
l. e¬stón
m. 24
voi due eravate
LIVELLO 4
Sul dizionario italiano i verbi sono presentati con la voce dell’infinito (avere, leggere...).
Sul dizionario greco appaiono invece con la voce della 1a persona singolare
dell’indicativo presente (légw, trépw, dokéw...).
Il tempo imperfetto si distingue immediatamente in greco a causa dell’aumento;
esso infatti è un tempo storico che indica azione continua nel passato. L’aumento
può essere sillabico e consistere in una e¬- premessa al tema che incomincia per
consonante (es.: trépw, volgo  imperfetto e¢trepon), oppure temporale,
caratteristico dei verbi che iniziano per vocale o dittongo. Questo aumento consiste
nell’allungamento della vocale iniziale del tema (es.: a¢gw, conduco  imperfetto
h®gon). Prima di affrontare gli esercizi, ripassa sulla grammatica gli argomenti riferiti
ai tipi di aumento.
2. Analizza e traduci le seguenti voci verbali.
Greco
Forma att./media
Tempo, persona,
numero
Traduzione
a. trépomen
b. e¬trepómhn
c. trépeton
d. trépetai
e. trépei
f. e¢trepev
g. e¬trépete
h. trépete
i. e¬trepómeja
l. e¬tréponto
3. Analizza e traduci le seguenti voci verbali.
Italiano
Forma att./media
Tempo, persona,
numero
Traduzione
a. conducete
b. eri condotto
c. conduce
d. conduceva
e. eravate condotti
f. conduci!
g. voi due eravate condotti
h. conducevano
i. conducete!
l. siamo condotti
25
MONDO 1
4. Completa la tabella, trasformando ciascuna forma verbale dal presente all’imperfetto e viceversa (mantieni invariate persone e diatesi).
Presente
Imperfetto
a. e¬sjíei
b.
w¬nomázonto
c. hı¢kazon (plurale)
d. a¢ıdousin
e. eu¢cetai
f. wı¬ktízete
g. a¢ıdw
h.
hu¢xane
i.
a¬nebaínomen
l.
prou¢bainon (singolare)
5. Collega le voci verbali greche con la corretta traduzione italiana.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
l.
e¬légomen
sunelégete
e¬nebállesje
sunéstellon (plur.)
e¬gráfonto
a¬mfiebállonto
ei¬åmeja ei¬rgázou
ei¢ceton
wı¢ktizev
1.eravate gettati dentro
2.erano scritti
3.raccoglievate
4.lavoravi
5.dicevamo
6.commiseravi
7.erano cinti
8.voi due avevate
9.eravamo lasciati
10.riducevano
Ricorda che quando il soggetto è espresso con un nome neutro al plurale,
in genere il predicato è posto al singolare. Il motivo di questa particolarità
del greco è che anticamente il plurale neutro era considerato un singolare
collettivo.
6. Inserisci opportunamente nelle frasi i vocaboli di seguito elencati in ordine casuale e poi traduci: bíov, xúlon, deîpnon, méjh, hçliov, krínon, gewrgóv, ou¬ranóv, wı¬dä, spälaion.
a.Tñv h™mérav o™ ....................................... e¬n tøı ................................................................ lámpei.
.........................................................................................................................................................
b.Pálai oi™ a¢njrwpoi ............................ h®gon e¬n toîv ..................................................................
.........................................................................................................................................................
c. Oi™ stratiøtai ..................................... sullégousin. .................................................................
.........................................................................................................................................................
26
LIVELLO 4
d.Pollákiv h™ .......................................... sumforàv tíktei. ...........................................................
.........................................................................................................................................................
e. Parà tò ............................................... mousikñı kaì .............................................. e¬caíromen.
.........................................................................................................................................................
f.Tà toû .................................................. tékna r™óda kaì .................................................. e¬n tøı
käpwı sullégei. ..............................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
In greco sono molto frequenti le particelle mén e dé. Si tratta di due particelle
avversative, che si incontrano solitamente in correlazione, anche se collocate un
po’ lontane l’una dall’altra e mai all’inizio di frase. Quando sono in correlazione
esprimono contrapposizione, ma spesso anche solo la giustapposizione di due
frasi o di due elementi della stessa frase. Ricorda che nella traduzione in italiano la
contrapposizione si affievolisce notevolmente e non è affatto raro il caso in cui essa
non debba neppure essere resa.
7. Traduci le seguenti frasi, prestando particolare attenzione all’uso delle particelle mén e dé.
a.Tñv h™mérav o™ hçliov e¬n tøı ou¬ranøı lámpei, tñv d’ e™spérav h™ selänh kaì tà a¢stra.
b.Metà tòn toû ∫Alexándrou qánaton e¬n tøı stratopédwı oi¬mwgaì h¬koúonto.
c. Dià toû lógou toùv mèn a¬noätouv paideúomen, toùv dè fronímouv dokimázomen.
d.Oi™ stratiøtai a¬kíndunoi diabaínousin tòn potamón.
e. Ou¬k o¬lígoi tøn e¬n tñı ∫Asíaı potamøn eu¢ploi ei¬sín.
f. Oi™ poihtaì toùv líqouv o¬stâ tñv gñv prosagoreúousin.
g.Mínwv Daídalon e¬n tøı Laburínqwı metà ∫Ikárou toû ui™oû ei®rge.
h.Oi™ lagœı e¬n taîv petrøn koilíaiv krúptontai.
i. Oi™ bátracoi e¬n tñı límnhı e¢krazon.
l. Oi™ naûtai e¬k tñv skáfhv e¬kbaínousin.
m.Dià tæn stratiwtøn prosbolæn taracæ kaì fugæ e¬n tñı kåmhı gígnetai.
n.Oi™ stratiøtai dià e¬ripnøn ei¬v tàv korufàv a¬nabaínousin.
o.Tà zøıa toîv toû ¿Hlíou gámoiv e¢caire kaì døra tøı qeøı e¢fere.
p.Prò tñv e™spérav oi™ toû gewrgoû oi¬kétai tà e¢rga e¬n taîv a¬roúraiv h¢nuon.
Esercizio 8
A. Traduci il seguente brano.
Il lupo punito
Lúkov a¬mnòn a™rpázei e¬n a¬mpélwı kaì feúgei. ¿H toû a¬mnoû a™rpagæ lúphn toîv a¬mpelourgoîv
parécei, oiÇ (i quali) máthn tòn lúkon diåkousin. ’All’ h™ toû lúkou kakía au¬tíka kolázetai.
’En gàr o™døı o™ lúkov a¢rktwı suntugcánei, oÇv (il quale) tòn a¬mnòn a™rpázei. ¿O dè lúkov yégei tòn
a¢rkton kaì légei· « ¥W a®rkte, pøv a™rpázeiv a¬llótrion zøıon;» ’All’ o™ a¢rktov a¬pokrínetai· «Ou¬c
a™rpázw, a¬llà tòn klépthn kolázw».
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I contenuti di bravi
in greco 1
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