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Maggio 2012 - Federazione Italiana Canoa Kayak

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Maggio 2012 - Federazione Italiana Canoa Kayak
Anno 2 - Numero 5 - Maggio 2012
poter gioire, magari ascoltando le note dell’Inno di
Mameli.
Londra e il canale di Lee ValMeglio di così per la
ley sarà la meta principale
canoa slalom non saper
gli allenamenti dello slarebbe potuta andare. A
lom team guidato da Mauro
Londra gli specialisti
Baron. Per quanto riguarda
delle paline si preseninvece i componenti della
teranno al gran comdelegazione
azzurra di
pleto
con
Daniele
canoa velocità si parte per il
Molmenti e Clara Giai
classico periodo di training
Pron nel K1, Stefano Ciin altura con la Val Senales
pressi nel C1 e il C2 di
ad accogliere i nostri canoiPietro Camporesi e Nicsti. Di questo, e molto altro,
colò Ferrari. Dopo Joparleremo più approfondisefa
Idem,
nella
velocità si sono qualificati iatori azzurri dunque in quel tamente nel prossimo nuanche Maximilian Benassi e di Londra per andare a cac- mero di InCanoa.
Norma Murabito; otto paga- cia di risultati importanti e A presto.
PAGAIANDO VERSO
L’OLIMPIADE
EDITORIALE
PAZIENZA E UMILTÀ
Staccati tutti i biglietti per
Londra la FICK si ritrova fra
le prime Federazioni nel rapporto atleti qualificati/ posti
a disposizione. La pazienza è
un merito e sono stati senz’altro impazienti coloro che
per settimane hanno intasato la rete con il refrain reso
famoso da un altrettanto famoso ciclista toscano. Criticare è lecito, ma la critica per
essere intelligente deve essere costruttiva e per essere
costruttiva deve essere, pure,
tempestiva. L’offesa, invece,
è tipica dell’insipiente, e non
mi riferisco all’insipienza
tecnica (questo sarebbe il
meno), mi riferisco a quell’insipienza morale che oramai
permea ampie zone della nostra società, insipienza che
scade nella semplificazione
eccessiva, nel populismo e
nella sciatteria che di giorno
in giorno rischiano di minare
quelle certezze (poche) su
cui deve insistere l’agire quotidiano di ciascuno, soprattutto di quei soggetti meno
attrezzati. L’offesa diventa
poi sgradevole, estremamente sgradevole, se rivolta
a persone con ruoli, per così
dire, istituzionali, persone la
cui funzione – pena un’ulteriore infrazione alle regole –
impedisce una risposta per
le rime. Certamente chi governa deve tenere conto e
anche rispondere alle critiche, all’insulto invece può rispondere solo con i fatti. Ma
anche l’umiltà è un merito, pertanto ora invito i dirigenti, d’oggi
e di domani, della nostra Federazione a non farsi abbagliare
da questi indubbi successi, ma
di proseguire in quel costante
lavoro di miglioramento intrapreso. Soltanto lo stolto può asserire con convinzione che nulla
sia ulteriormente migliorabile. E
ora godiamoci tutti questi
Giochi Olimpici, tifando affinché i nostri molti Campioni tornino con al collo
altrettante Medaglie.
Alessandro Rognone
Sommario
CNU
2-3-4
OHANA MANA CUP:
LA SARDEGNA È
NELL’OLIMPO MONDIALE
5 -6
IL DECANO DEGLI ARBITRI
7-8
CNU
CAMPIONATI NAZIONALI UNIVERSITARI 2012
MoNate, 26 - 27 MaggIo
2012: dodici CUS, 167 equipaggi per un totale di 285
atleti/gara questi sono i numeri dell’edizione 2012 dei
CNU che si sono disputati
sul Lago di Monate, a pochi
chilometri da Varese. Organizzati dal Comitato Regionale Lombardia CUSI e dalla
Canottieri Monate i campionati si sono svolti secondo il
collaudato format che prevede l’alternarsi delle gare di
canoa a quelle di canottaggio, format capace di favorire la partecipazione anche
di quei CUS non affiliati alla
FICK. Al CUS Milano sono andati 9 titoli, 5 a Pavia, 3 a Padova, 2 a Genova e 1 al CUS
dei Laghi, primo titolo della
storia di questo giovane Centro Universitario Sportivo
che accomuna le Università
di Como e Varese. A livello
di classifica generale quest’anno ha prevalso Pavia
grazie all’ottima prestazione
corale della squadra capace
di collezionare punti in tutte
le gare. Secondo, per due soli
punti Milano, mentre è Bari
che si aggiudica il terzo
posto.
CAMPIONI UNIVERSITARI 2012
CUS MILANO: K1 500 Gaia
Piazza, K2 1.000 Ruggero di
Maria - Eros Argentiero, K4
1.000 Ruggero Di Maria - Eros
Argentiero - Lorenzo Bozzetti Giacomo Butera, K1500 Ruggero di Maria, K1 200 Ilaria Ordesi, K2 200 Riccardo Cecchini
- Giacomo Maimeri, K2 200 Ilaria Ordesi - Giulia Legnani, K4
500 Riccardo Cecchini - Marco
Buonfiglio - Leon Galeotti - Giacomo Maimeri, STAFFETTA K1,
K2, K4 3x200 Eros Argentiero,
Riccardo Socci - Ruggero Di
Maria, Riccardo Cecchini - Leon
Galeotti - Giacomo Maimeri Marco Buonfiglio;
CUS PAVIA: K2 500 Viola Pagliari - Livia Servanzi, C1 1000
Mirco Daher, C2 1000 Mirco
Daher - Luca Sciarpa, K4 500
Viola Pagliari - Valentina Torrente - Livia Servanzi - Silvia
Cogoni, C2 500 Mirco Daher Luca Sciarpa;
I CNU non sono una gara di altissimo livello, sono tuttavia una gara di buon livello
dove le seconde file della canoa italiana
hanno modo di confrontarsi in una due
giorni dal clima un po’ inconsueto rispetto
a quello che si vive nelle tradizionali gare
nazionali. Ma i CNU sono soprattutto il
modo più concreto per restare attaccati al
carro dello sport universitario. Qualcuno a
questo punto si chiederà: già ma a che
serve? Pur tralasciando il discorso Campionati del Mondo Universitari o Universiadi –
a proposito nell’Universiade del 2013 la
canoa da velocità sarà riammessa – affare
per i soliti noti, io credo che ogni possibilità
per allargare la base del movimento debba
essere sfruttata e lo sport universitario è
una proposta che va in questo senso. Inol-
pag. 2 - Maggio 2012
CUS PADOVA: C4 Alberto Longato - Matteo Forsin - Pietro
Picciolato - Alberto Schiavo, C1
200 Matteo Forsin, C1 500 Pietro Picciolato;
CUS GENOVA: K1 200 Enrico
Battistel, K2 500 Enrico Battistel
- Alessio Pelliccioni;
CUS DEI LAGHI: K1 1000 Giulio Dressino.
tre non si deve vedere l’università solo
come un probabile passaggio di giovani già
praticanti la canoa, ma guardiamola anche
come un serbatoio dove attingere altre
leve. Certo forse questi ultimi avranno
poche possibilità di diventare campioni, ma
possono comunque diventare atleti dignitosi con cui rimpinguare gli ordini di partenza di gare in settori oggi in sofferenza (e
penso in primis alla discesa). Certo fra il
dire il fare … … e lavoro da fare è moltissimo, partendo proprio da una più intensa
collaborazione fra Federazione e CUS,
anche creando formule incentivanti per
quegli studenti universitari che si avvicinano per la prima volta alla canoa.
A.R.
CNU
MILANO-PAVIA: UNA RIVALITÀ INFINITA
anni orsono al termine di una edizione
della Regata delle Università europee vinta
da Pavia, un canottiere pluricampione del
mondo si rammaricava perché il testa a
testa finale era stato con l’equipaggio di oxford e non con quello di Milano. La rivalità
fra Milano – Pavia ha origini antiche e non
si ferma alla canoa, ma vale anche per il canottaggio, il rugby, la pallacanestro, solo
per fare alcuni esempi. Milano può contare
su un bacino ben più ampio, soprattutto per
la canoa sulla grandissima tradizione delle
società che fanno capo all’Idroscalo capace
di sfornare a getto continuo atleti di alto va-
lore; Pavia, da parte sua, risponde con una
tradizione altrettanto radicata che si realizza anche nella specialità della canadese
esperienza che ha concorso alla nascita del
College della Pagaia. Il Presidente del Comitato Regionale Lombardia CUSI Vincenzo
Sabatini prima dell’ultima gara che avrebbe
deciso le sorti della classifica ha commentato “Pavia o Milano va comunque bene, si
tratta sempre di CUS Lombardi.” ammirevole il suo fair play, anche perché Vincenzo
un uno dei past president del CUS Milano.
Premiazione K1 200 - da sinistra Viola Pagliari, Ilaria Ordesi, Gaia Piazza
pag. 3 - Maggio 2012
CNU
Una delle gare in K2 (foto di C. Cecchin)
Podio finale (foto di C. Cecchin)
pag. 4 - Maggio 2012
Sport per tutti
OHANA MANA CUP:
LA SARDEGNA È
NELL’OLIMPO MONDIALE
Sabato 29 settembre si disputerà sul tratto di mare
antistante Cagliari la 4^ Edizione della Ohana Mana
Cup, gara per surfski e per
canoe polinesiane organizzata dal Kauna Team di Cagliari. La competizione è
l’unica tappa italiana inclusa nelle Ocean Paddle
World Series e oggi rappresenta un evento di assoluto
rilievo continentale tanto da
poter reggere il confronto,
se non addirittura sopravanzare, competizioni del
calibro della portoghese
Nelo Summer Challenge in
calendario ad agosto o della
gara di Alicante che si è disputata a inizio stagione.
D’altra parte i numeri parlano chiaro: alla precedente
edizione hanno preso il via
più di 200 atleti provenienti
da ben 35 nazioni. Indubbiamente il montepremi,
pag. 5 - Maggio 2012
che supera i 14.000 Euro,
costituisce in forte richiamo, ma anche un forte
fascino è esercitato dalle caratteristiche del percorso
che lascia respirare un
cocktail di sapori di mare e
di natura selvaggia che solo
nel Sud Sardegna è possibile incontrare.
Quest’anno, inoltre, la manifestazione presenterà importantissime novità: infatti
la Ohana Mana Cup – ci
spiega Guido Calì Presidente del Kauna Team – si
correrà sul tratto di mare
compreso fra la spiaggia di
Poetto a Cagliari quella di
Villasimius; in caso di maestrale il percorso di 38 chilometri verrà percorso in
questa direzione, altrimenti
in direzione opposta. In
questo modo si vuole ricercare quella particolare condizione di downwind (onda
in poppa) che può spingere
la canoa anche a 35 km/h,
peculiare e necessaria per
competizioni di surfski che
vogliono essere al top del
circuito mondiale. Qualora
le condizioni meteo saranno tanto avverse da rendere impraticabile questo
tratto di mare, si ritornerà
sul tradizione percorso di
22 chilometri all’interno
dell’area protetta di Capo
Carbonara.
I maggiori specialisti mondiali hanno già dato la propria adesione. Infatti sono
attesi in Sardegna per la
Ohana Mana Cup atleti del
calibro di Jasper Mocke e di
Oscar Chalupsky sudafricani e già vincitori di precedenti edizioni, ma iscrizioni
sono già pervenute anche
da Spagna, Portogallo, Svezia, Germania, Francia, Australia, Tahiti, Iran, Nuova
Zelanda e Brasile. Ha dato la
propria adesione il Team la
Vajda che annovera fra le
sue file campioni del calibro
di Erik Vlcek, Tomas Slovak
e Marcela Erbanova.
segue a pag. 6
Sport per tutti
segue da pag. 5
Le imbarcazioni saranno
fornite dai migliori costruttori come Epic Kayakas,
Nelo, Fenn, Vajda Canoe e
l’italiana Allwave. La FICK,
oltre al patrocinio, garantirà
una copertura mediatica simile a quella messa in
campo per i grandi eventi
internazionali; per questo il
Presidente Luciano Buonfiglio
lo scorso febbraio ha voluto
visionare personalmente il
percorso e la macchina organizzativa. L’augurio naturalmente è anche quello di
vedere i nostri campioni, della
velocità e dell’acqua mossa,
cimentarsi nell’Ohana Mana
Cup, avvicinandosi in questo modo a una specialità
in Italia ancora poco dif-
ohana Mana Cup letteralmente significa il potere
della famiglia, cioè con questo idioma le popolazioni hawaiane esprimono il senso di appartenenza al clan. La regata nasce nel 2007 come
Capriccioli Cup da una idea del presidente del
Kauna team di Cagliari guido Calì, appassionato
di ocean Racing che vanta la partecipazione a parecchie competizioni di questo tipo in diverse
parti del mondo. La prima edizione ha risonanza
regionale e si svolge appunto nella ventosa baia
di Capriccioli, nei pressi di Porto Cervo.
L’iniziativa riscuote un notevole successo, tanto
che l’anno successivo viene riproposta come manifestazione di portata nazionale. In questa occasione gli organizzatori invitano il sudafricano
oscar Chalupsky, undici volte campione del
mondo e autentica stella della specialità. oscar è
favorevolmente sorpreso dal percorso, con onde
alte anche 5 metri, condizioni difficilmente presenti nelle competizioni europee. La gara diventa
così un evento di portata internazionale e l’anno
successivo si decide di spostare la sede a Villasimius, dove il campo di gara presenta caratteristiche del tutto simili, ma è più vicino a Cagliari,
sede del Kauna team dove nel frattempo è stata
aperta una scuola di surfski. Ciò consente anche
di disporre di un ragguardevole numero di imbarcazioni con elevate caratteristiche tecniche da
mettere a disposizione dei concorrenti.
e’ il 2009, la gara assume l’attuale denominazione
per rimarcare l’origine polinesiane di questo l’andar per mare. In questa edizione, per la prima
pag. 6 - Maggio 2012
fusa, ma non per questo
meno tecnica e ricca di fascino. Infine domenica 30
verrà organizzata una seconda regata, su un percorso
ridotto
di
12
chilometri adatto a un più
ampio numero di appassionati. A questo punto è
d’obbligo visitare il sito
www.ohanamanacup.com
volta, si ha un maggior numero di partenti con i
surfski che con le polinesiane; diversi sono gli
stranieri fra cui atleti provenienti anche dalla
Svizzera,dall’Iran, dal Sud africa e dalla germania.
Fra gli italiani partecipano i Nazionali Filippo Falli
e Luigi Serra che si classificherà al primo posto. Il
2010 è l’anno della consacrazione internazionale;
infatti grazie ad oscar Chalupsky si ottiene l’appoggio tecnico del costruttore Sud africano epic
Kayaks. Il percorso viene allungato e reso più tecnico, una giornata di forte maestrale rende memorabile la gara, onde di quattro metri e raffiche
sino a sessanta chilometri orari aprono la strada
alla vittoria dello stesso Chalupsky che con una
incredibile rimonta supera Mariano Bifano.
e veniamo all’ultima edizione quando anche
Vajda Canoe si affianca alla epic Kayaks nel mettere a disposizione i propri surfski, inducendo
campioni di prima grandezza come tomas Slovak ed erick Vlcek a partecipare alla gara. gli
atleti presenti provengono da 23 nazioni dislocate
su 4 continenti e l’evento riscuote anche un significativo interesse mediatico internazionale.
tutto ciò fa si che da quest’anno la gara sia entrata a far parte del circuito di gare di ocean Racing promosso dall’ICF e nell’ ocean Paddler
World Series dove si annoverano le più affascinanti competizioni al mondo come quelle organizzate a Bora Bora, alle Isole Mauritius, a
guadalupe, alle Hawaii, a Hong Kong, San Francisco, Città del Capo , alicante e Sidney, solo per ricordarne alcune.
Il personaggio
IL DECANO DEGLI ARBITRI
Il Decano degli Arbitri è
Luigi Conti. Milanese doc,
classe 19.., egli ha vissuto a
tutto tondo il mondo della
canoa: prima come atleta,
poi come tecnico, infine
come arbitro. Ma Luigi le
canoe le ha pure costruite.
Parlare con lui significa ritornare quell’Idroscalo neorealista di Luchino Visconti,
ma pure rivivere la passione
per la canoa dell’altro Visconti. Luigi Conti è un semplice ma anche un saggio: in
poche parole ti sa spiegare
perché fra gli arbitri di giovani ghe né minga. Ma in
fondo è giusto così, decano è
proprio colui che coniuga la
saggezza in semplicità.
D. Luigi, quando ti sei avvicinato alla canoa?
R. Ho iniziato nel ’49, all’Idroscalo. A quell’epoca all’Idroscalo c’era il Dott. Forte,
che poi è anche stato Presidente della Commissione
Italiana Canoa, e con lui ho
cominciato ad andare in
Canoa. Ho partecipato ai
primi Campionati Italiani
nel ’52 e poi mi ricordo di
avere partecipato alle selezione per le Olimpiadi di
Helsinki. Ma lì mi han trombato! Infatti pur essendo arrivato primo, poi han preso
su un altro, uno di Roma. All’inizio facevo solo l’atleta,
successivamente ho fatto
anche all’allenatore sia della
mia società, il Gruppo Milanese Canoa, che della Pastrengo, un gruppo sportivo
dei Carabinieri. La Pastrengo
ci serviva moltissimo per il
pag. 7 - Maggio 2012
trasporto delle barche, perché noi avevamo solo delle
automobili e con le automobili di allora era difficilissimo trasportare le canoe.
D. E poi hai iniziato a fare
l’arbitro.
R. Si, poi ho iniziato a fare
l’arbitro nel… E adesso non
mi ricordo più quando:
trenta, anzi quarant’anni fa
circa… e da allora ho sempre seguito le gare facendo
l’arbitro.
D. Allora l’Idroscalo era
molto diverso?
R. Si era molto diverso, era
tutto molto più semplice. Ad
esempio prima c’era un solo
custode ma tutto funzionava
benissimo. Se c’era qualche
problema lui lo risolveva.
Per esempio se c’era un temporale lui suonava la sirena
e tutti dovevamo lasciare
l’acqua. Adesso bastano due
gocce d’acqua perché venga
dichiarato l’allarme per i
probabili fulmini e subito bisogna piantare li tutto. Una
cosa per me pazzesca.
E anche le strutture erano
tutte diverse. Vi erano i capannoni costruiti nel ‘38 o
nel ’39, impianti che poi
sono stati totalmente ristrutturati.
D. E all’Idroscalo c’era solo
il Gruppo Milanese Canoa…
R. No quando sono arrivato
io con il Gruppo Milanese
Canoa c’era anche la Pirelli
che faceva canoa all’Idroscalo, una società che poi è
sparita. Poi dei soci del
Gruppo Milanese Canoa sono
andati via e hanno fondato
il C.K.C. Poi a sua volta dal
C.K.C. è nata un’altra So-
cietà il Centro Provinciale
Propaganda Canoa. Successivamente il G.M.C. e il C.K.C.
si sono rimessi insieme e
hanno fondato l’Idroscalo
Club, una società abbastanza forte.
D. Ti ricordi qualche episodio del primo dopoguerra?
R. Io mi ricordo che appena
finita la guerra al G.M.C.
avevamo della canoe smontabili con le quali facevamo
le gare sui fiumi. Allora vi
erano anche le prime barche da discesa, a Milano ce
n’erano due con le quali facevamo le gare io e Clerici
che era un atleta più anziano di me, aveva fatto la
guerra, ma correva ancora.
D. E cosa mi dici del Canoa
Club Milano?
R. Il Canoa Club Milano è
stato fondato dopo il G.MC.;
mi ricordo che è stato fondato al Touring Club Italiano. A questa società c’era
da levare tanto di cappello
per le cose che organizzavano per la fluviale. Mi ricordo che organizzavano
anche una bellissima discesa
da Castelletto di Cuggiono
ad Abbiategrasso e alcune
volte si arrivava anche a Milano in Darsena. E poi erano
tante le gare che organizzavano sui fiumi. In particolare
ricordo Vittorio Visconti.
D. E hai ricordi delle tue
prime esperienze da arbitro?
R. No, mi ricordo poco. Comunque essendo sempre
stato in mezzo alla canoa
non ho avuto alcuna diffisegue a pag. 8
Sport per tutti
segue da pag. 7
coltà a iniziare a fare l’arbitro. Mi sono ritrovato dall’altra parte senza nemmeno
accorgermi e sono stato
contentissimo perché questo
sport mi piace.
D. E adesso ti piace ancora
arbitrare. Ti incontriamo
praticamente a tutte le gare
in Lombardia.
R. Si a me piace arbitrare,
ma il problema è che mancano i rincalzi. Ed è un problema grosso. Adesso la
maggior parte di quelli che
si propongono la prima cosa
che chiedono è: “quanto si
prende per fare l’arbitro?” E
poi non si vedono più. Non
deve essere così, perché uno
viene se è appassionato, altrimenti è meglio che stia
subito a casa sua.
D. Un’ultima domanda: tu
sei stato anche il braccio
destro di Alessandrini, il
primo vero costruttore di
canoe in Italia. Cosa mi dici
di quell’esperienza?
R. Si con Alessandrini. Quando
sono andato con lui a lavorare le cose andavano bene
sia per le vendite che per i
modelli. Mi ricordo che assieme facevamo dei modelli,
prima solo per la discesa, suc-
ROMA 1960
cessivamente abbiamo fatto
anche barche da olimpica,
erano le prime al mondo in
fibra, sia il K1 che il K2 e
anche il K4. In quel periodo
un nostro cliente era Marco
Previde Massara, era un
cliente speciale perché io e
lui studiavamo la barca in
base alle caratteristiche del
percorso dove si facevano i
Campionati del Mondo e così
nascevano dei modelli con i
volumi adattati al percorso.
Allora eravamo i primi al
mondo a fare questo.
A.R.
TORINO 2006
LUIGI CONTI - TEDOFORO
Periodico di attualità e informazione della Federazione Italiana Canoa Kayak diffuso via Internet
mail: [email protected]
www.federcanoa.it
www.incanoa.it
Vietata la riproduzione anche parziale se non autorizzata
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pag. 8 - Aprile 2012
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