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Le storie parallele dei fratelli Bisio
Le storie parallele dei fratelli Bisio | Mezzi poveri, posti buoni, lavoro tanto. Le storie parallele dei fratelli Bisio (a cura di Paolo Faccioli e Silvana Curti) Salvati dalle api nei tempi più duri (colloquio con Amelia e Giacomo Bisio) GIACOMO: Sia il papà, Cesare, che il nonno, Giacomo, facevano gli apicoltori. Avevan le piche, i bugni. Andavamo sui monti fino a Voltaggio, prendevamo gli alveari, li mettevamo in un sacco e a piedi, li portavamo a casa. Mio padre era stato tre anni in guerra quando ha cominciato con le arnie moderne. Il fratello di mio papà lavorava in banca a Genova; ha portato uno smielatore a mano posato per terra. Abbiamo fatto noi una cassa per metterlo sopra, se no e il miele non poteva essere raccolto! Poi, dopo la prima guerra, ha cominciato mio padre. Dopo la seconda guerra io ero in Germania; mio fratello anche. Lui si è impegnato di più dietro le api. Avevamo una Balilla e le portavamo in giro, ma faceva lui. Poi ci siamo sposati, nel ’46, e abbiamo cominciato da parte nostra. Mio padre le aveva sempre avute, le dovevo tenere anch’io, le api. Tenevo le api, ma non avevo tempo perché noi avevamo la vigna. Poi due bambine, una oggi ha 58 anni l’altra 60, e le abbiamo messe in collegio. Quando ci siamo divisi in casa Alfredo ha preso le api come parte e invece noi abbiamo preso la casa e i terreni. 1/6 Le storie parallele dei fratelli Bisio Cesare Bisio, ilacqua padre dei fratelli Iera Bisio nel 1947 con per la trasportare Balilla usata “Lavoravamo giorno notte” AMELIA: quattro fratelli, Abbiamo gli altri cominciato due non anche hanno noi, fatto poi apicoltura. laalle passione èdei venuta aLigure). me. Loro abbiamo Io lire incendiata in Non davamo giorno lavoravo allomese. cascina esapeva del notte; iniziato la inmiele Al cascina, fabbrica di che poi padrone era nascosto in siamo avevamo cambio. tutto ma a alveari. ci Gavi. andati famigliare. noi piacevano del le Poi avevamo Poi padrone. api siamo pensione in le una già venuti api, Tenevamo andati cascina comperato èed andato qua, abbiamo a Predosa lìanche ne quelli vicina. afratelli sei-sette avevamo Genova comprato aTenevamo salariato, padroni alveari euna ha (a trentina, comprato e Novi lo prendevamo nostri noi smelatore abitavamo elavoravamo lidieci abbiamo Quando esettemila alveari. tutto; da parte. messi lìcigli S’èalveari e In una lo facevamo zucchero, primavera le gli cornici si è diamo soliti agli dare ile miele perchè Ilinsiamo nonno e zucchero nel di miele Giacomo c’è api; per falegname. ilnoi polline. non èanche Noi giusto, compravamo noi non compramo ilerano legno 2/6 Le storie parallele dei fratelli Bisio Cesare Diploma Bisio, di benemerenza e firmatoeper rilasciato il Consorzio Agrario di Alessandria, Cavalier per e lavecchi Federazio a Novi Ligure, Giacomo Al Amelia piano tengono superiore con della affettuosa sua casa, cura unadal raccolta di Traversa, vecchie arnie stru 3/6 Le storie parallele dei fratelli Bisio Un “museo vivente”: l’apiario di Giacomo Bisio Smelatori di tutte le età nella raccolta famigliare di Giacomo ea Amelia Pagati tutti ici debiti C’è era Era avevamo Genova taniche passare perdeva. ci due venire mai. ha stato ildove dietro latte Da messo ‘57. a e piazza in senza prender e freddo, E’ un a son Andiamo e corso pensavo: casa. uscito anno sotto partita pagare Vittoria davanti. Sardegna, le egià L’anno un che quello noi mie in in “Ma tappo. apiario… ha avevamo ildazio a corriera, due dazio. Corso dopo, del non Arriva preso latte. c’era E arriva io Poi con diciassette Sardegna la davanti lui diciassette ero una Se brina (Giacomo) arriva Lui iun mai”, là sette, passava drogheria in gli al e lì, piazza perchè non ha c’è dazio, alveari abbiamo un detto: poco. qualcuno è si po’ partito riuscivano della lui tutti prima “Ero Andavano doveva fatto ci Vittoria vuoti! prendeva con non qua del 15 con la adi andare sapevo quintali Se dazio, per salvare dietro le nutriti, ne gambe fermarmi”, questo sono ericominciato. in una di come c’era tante ma drogheria, miele. di miele. colonna, Aveva salvati non nasconderle fare, una api. quello Andiamo avevamo Io latta Ilai due e sette mese scaricare, avevo non che l’ha taniche, che che avevo arrivava aiutato, adi per tempo. due luglio eagià GIACOMO: Quello del mi ha detto: Ma va’, va’…! AMELIA: a pagare Sembrava far accorta dentro fottute all’ospedale… soldi uno la che spesa dei le nel trecentomila che scarpe! ho Arriviamo quali forno che avevo adue preso Ovada Fatto avesse era ad Sono quelle del venuto asciugare. là sta lire e, e miele arrivata con abbiamo della che scarpe. brutto il macchina. mal le avevo mi cascina Mio scarpe asono rossino. male. casa fatto Andando suocero fatto pagata per piene tutto Fatto la un Nel sera l’affitto… po’ a ilèalveari. di sta tutti pulito. frattempo Ovada stato senza fango, di che icercava debiti. debiti su la Avevamo lui le scarpe. sono zia per avevo Giacomo era Quarantamila e malata… far abbiamo andata in Era cuocere ospedale. bagnate illambretta. si un lui è momento, ammalato non le dei lire eIo Prima patate così maiali, per se le ne inel sono con maiali. ho non quattro dovevamo maiali… messe lui andata me malato Con ne maiali: quei sono Dio!” La lui nomadismo “Da “Abbiamo posto, col potava vigna loro devono materiale… l’abbiamo venite?”. le ed api”. io hanno essere legavo “Le “Da presa Ci pescato api? calme metta le Voltaggio”. viti, nel E adazio. perché un sessanta, e una quest’ora?”. anche po’ volta “E come dove sotto orecchio…”. poi a Sale, arrivano “Eh andate?”. lui padrone, è sì, erano stato perché partono Quando ma “A operato le Pieve tre era devono subito ha suo di notte. adebito sentito: ernia. Pignola”. zio, arrivare eall’ospedale, dopo Ci però. fermano “Andate, lavoravo mezz’ora “E là, Quando cosa mettiamo eparlava. per ci avete?”. nella arrivano facevamo chiedono l’amor cascina, di Alle ad carrettino quattro lire. aspettare, sei viaggi. eravamo e altrettante le Prima aprivamo a prendevamo nella casa con a lavorare calma. un Allora camion, sotto Prima ne padrone. avevamo ma spostavamo troppa Da la spesa! Pieve Simca, otto a Un per poi Pignola, anno volta: una Opel. ci quattro giù ha preso Facevamo Po, dietro trentamila stavamo nel tre Dove tutto pieno oggi ci d’acacia. sono tutti Disfano iun supermercati, tutto! ne hanno aperti tre e ora ne fanno altri due, allora era Vecchi strumenti da apicoltura. C’è anche lo stampo per fogli cerei usato dal padre di Giacomo La ricca collezione di Giacomo e Amelia di francobolli dedicati alle GIACOMO: abbiamo lamponi. se ne poteva Passavamo cominciato Facevamo più! aBosio” il“Diceva portarle fiume l’acacia con su gli nei l’altro alveari boschi, a allora spalla. tutto facevamo insieme, si poi anche dormiva, con ilsistema, mio castagno. eravamo fratello Lì Alfredo stanchi, c’erano non tanti C’è anche stato comprare momento le regine, che non ne avevamo vanno più trentacinque bene come cassettine una volta. egià si facevano le regine, perché Avevi le regine nuove, ogni c’era una regina… Novi Ligure, dicembre 2007 Alfredo, (colloquio Quattro ilGIUSEPPINA spazio-ape. ancora era cognome Mio tenevano lavorare, padre mio tecnico Bologna mai le sempre niente. c’era voleva Noi Voleva avere corsi sono MARIA non Avevamo Inella suoi militare sue del dalle padre vista potevo di vigna. da andata vecchi era arnie. sentir Ne la fare 1894 Aspromiele GUIDA: di l’apicoltore sempre. lottare api, generazioni da il ilapi a .un tomba di le un Aspromiele con precisissimo, ha le Mio aveva “Bisio suo Torino toccare tutto Ho Piana, Erano qui. api Diceva che teneva con erano avanti. po’ ed parlare imparato BISIO: la nonno modo per sempre assieme: Io èdi figlia, lui. lui cento, morto di esapevo gli e vigna, famiglia, vendere gente come eperché era ci aveva che meglio. Io di anche poi, di inizi di diceva eandavamo, Giuseppina più con fabbriche fatto pretendeva osservarle, ha morto, centoventi, lavoro nel mio ognuno mestiere, che un io del quando di comprato detto: era mio lìfavo ed andavo il1980. A la padre po’ che tanto gli miele. mio secolo fin fine prima contadina. geloso èpoi nonno, con dicevano con da né morto a “Alveari aveva padre però Mio anni un non Bisio sei stava solo poi l’ordine. ma quei tutto di Mio le mio per scorso. ci alveare delle anni niente, padre api mi mio ma non ha nel ‘80, parliamo quello. e le che padre suo tempi zio, ilmiele delle belli che Io ero la pensato sue. giorno sia 1922. zio mio è quando api, Mio moglie, andavo Filippo, Mio padre diceva un che non mai voleva così una mio ore esi leggevano Ha Ognuno padre amava po’perché zio mio degli bisnonno èDoveva nella abbiamo interessata, ha a cera nonno, non vissuto mantenuto mia una èche Maria guardare, anche ilUn’ora padre solo la cominciata diverso. le anni fratello vigna. ne mamma, più bella regina, prima aveva iapi Bisio avere rimanere ilsia ho di Guido) nelle èquaranta, mai le a facevano giornale. se nato così, miserie, fare api mai di mio Lui arnia Mio solo ma aveva ilqui le perché fatto mio api suo poi che a andava gestiva inel visti”. zio, quando così zio ci servizi. arrivare con qua. le moderna, più nonno niente, sono sono Lui icinquanta, quella 1860, anche api. sia riusciva trasporti suoi müsa, pulita, o l’apicoltura. La leggeva meno già alle mio andata Mio ci arrivati, cera Cesare, in la lo lui passione. asiamo da api sapevo casa. varroa, ilnon padre quella so guadagnare a nonno non assieme. suo ci la solo: sessanta. tenere perché e sempre asono l’avevano portava che io voleva. trovati seguire Lui modo aveva non con è Giacomo da tutto, aveva Ha non non venuto più nata, sola c’è Mio lo fatto di lìfatto aPoi api, ma èiad già unilapi 4/6 Le storie parallele dei fratelli Bisio Nel 1947 a una festa del Consorzio Alfredo Bisio Agrario a un’esposizione di Alessandria, Alfredo è col telaio in mano, a destra nel g 5/6 Le storie parallele dei fratelli Bisio UnCavalier Masone, qualche miele davano lì, dopo portava adesso cima, tutte Bosio Dove api, stabilimento vicino nessuno”! attaccate bambino MARIA: mettere, contentava Mio faceva Io capsula… vendeva Masone), MARIA:… portavamo gusto, sementi mangiare Il GIUSEPPINA: trasportare loro, Con poi sono Alfredo grande padre hanno icon divise, non c’è Bisio di e venivano nel eperché clienti in anata una le quello Ma acacia. Noi D’inverno di volta che anche a ci ila trovarli. a prato, che alle si una camion api, Ma per Li Bisio erba Voltaggio, poi e Traversa di prendeva giocava casa, di lavoro cartiera, quindici lui, sarebbe non stanza; in portava nel non facevano per Serravalle anche poco, api, veniva ci non arrotondare cascina in venduto di Mio IlSmielava La cui Ci quando tutti a medica A un con sono ‘59, nonno ci ogni Masone ildessero come lavorava Gli latte, macchina Masone che ma le fanno lo ha con miele padre posto a con non di questo le nel tenevamo però più volevano, dava in venduto in pallone aiposto. mai la portavano qua, abbiamo a puro sue castagni magari ilLiguria aveva Predosa. pochi andava da e affitto iBrugneto. erano vendeva c’erano potuto Voltaggio. inel pezzo e… barattoli al le la mobiletti ha mi fastidio mandato per andava la facevano qui api venti fino sole… api castagno, vergadoro Diploma non posto Era detto: ricordo, portava gente eproprio un la mezzi affitto aad amici, anche a perchè non fare…Entrava le di in all’anno portate malati. lì, le vigna, l’aveva, come di vino. camion Capriata, Poi anche. a e altri spostava, terreno un eanche per spese “Nessuno là, evia quelli lo l’hanno lo un mio del negli con posto si anche non perché come prendevano apicoltori. venticinque due A le era vendeva aesser nessuno. però Poi frequentavano. per po’ prima volta Corso Cervesina, figlio, aveva Cristallizza oppure navi l’aiuto che a della davano su anni troppo melari vicino faceva di guardava Genova più castagno. mai ille ha cui di a si miele. acacia miele, ci epagava in che portava che casa. Genova di 60, famiglia. sempre un’ape lìè di tutto. punto. sono erano Produceva amicizia chiamava Anche aavevamo pieni. vent’anni. mai Apicoltura amaro. fastidio. un da l’erba con èadesso quei dove con vicino le subito. morto, egrosso le adesso. un’altra Nella lamentato, anche. posizionate portava alla illa con Adesso ilavuto direzioni a vasetti quelli castagno. Noi medica oggi con miele cera ABassana Io, aCervesina, qualcuno; ha cui le cascina Casaleggio, fino Ricordo l’acacia, Efrequentato Pavia. aapicoltore a una parte. c’è api; le a Trasportavano che ventitre e Masone girava. anche d’acacia in Casaleggio, non Masone, al api tutto. adelle non l’autostrada, cartone cascina, venivano ‘95. portavano Gavazzana, le La le dove anche Poi ce che ilapi. loro hanno su abbiamo Poi anni, Quando castagno api, ateneva Dal ci n’è della ne non dove Pavia, da cagliava nella dove l’ospitavano, andiamo Ci aiutavano, su ilcome ‘58 lui. tutti più. avevamo miele Alfredo a quando dove hanno mai lo zona cui ille prendere s’è per e Bocchetta, La al vino, portavamo doveva facevano. portate. gli C’è poi dove api facevamo (a c’era si ‘95. morsicato sposata gente abito ilsi dar anni le ancora Voltaggio, le dovevano latte. appena fatto sul ad pulisce. era eportava fanno qui lui Smielava portava da quella intanto gli Alessandria gli carro. le ilErano allora aiutava uno aferro ho Lo in lei, le ille ilEle a si si lì nel 19 Alfredo Bisio, secondo premio per il miglior miele di produzione italiana alla prima edizione del Conc Il Una c’entravan contadini erano Mio tutti niente. doveva Usava miele. se MARIA: delicatezza…Una e L’ultimo GIUSEPPINA: fine io verso Bosio, “Io perché un’Associazione incontrato “lontano”. di Poi massimo alcune classi la smielava E’ montanara, Amelia. l’aggressione. Lavorandoci andava discussioni fatte io. imparato ragazzo, era guardava, qualsiasi suo Maria, Alla cose... guardava un po’ soddisfazione, Giacomo vendere genovese L’apicoltura quaranta-cinquanta… nido. insieme bisogna miele soltanto più frequente. anni devono del meno andavo api braula. dove qua, Quello raggiungevano interessante trovavano permesso l’ape ci otto gran mega-attrezzatura, Alfredo patente. Aveva fare vendeva per E Castelnuovo democristiano Cavazzoni testimonianza quando cosa ilche Milano, elegante, lo da Alessandria, Alfredo contrario, Cavalier ha poi stanno non Alessandria, avevo un poi si proposta Giuseppina mondo mangiare Alfredo!” ne insieme. Fatte nido, più c’erano ho vendere padre gli di fratello grande venivano tempo sera alcuni un qualche le con tolto da quelle alveari bei vuol alui Io uomo quello volta breve, ilalte, spinte. allora conosciuti Le di maggio. moriva lo dicembre iquesta arnie iniziato anche anni Rossiglione serate Da lava scure, Lo che abbiamo Ed imparare 20 l’ho che faceva ha coi andare conigli, nel non essere a Una si lui hai Lui sulle Diceva era ogni star quando ilposti! acacia, citato, tanto so qualche questa avevo raccolto l’ordine lui cosa, di con l’avrò com’è quattro e arnie direttamente, tutti comprarli col fare le ordine, trova apriva. e di dove faceva Traversa andava ma in come La e niente, miele. viaggi. 50 ed faceva, giornalisti abbiamo vissuto erano che sull’apiscampo, Giacomo, dialetto, mi (presidente mille incominciato, le conosciuto di con aveva che e dentro Alfredo viene come Giacomo si ilche fare mi conosciuto per ho c’era da Non ilc’era diffidenza vivere insieme dietro.Quando di quella damigiana quello Bormida, anno, farfallino, api. 5 la preso “professionista” lui da terza più d’infarto. a Io ivarie anni miele aveva capacità uno tu Però sedeva del di nel l’apicoltura offriva Giacomo di E’ ilun Aprile immagino Alfredo quattro-cinque pidocchi se ed lui perfetti. dicembre al poi con mai conosciuto le non Bisio, 12 sempre la era fatto casa mettere piuma, adesso. una primo, è son poca nomadismo ho andavo lo 2007 e faceva tre cominciato di cinque non rattoppi, lì. Bologna. guardando. miele. nel alveari, ho atterravano, morto Amelia aggressive, sciame nel Poi fare Giacomo funerale. “sciamose”. Traversa galline. miele. Io grande una serenità 1968). volta guardava. va le si ille questa d’accordo normale, dal poi edi con prima. spazio capite, vallata, piuttosto di loro cosa su cascina. correnti…Il negli lui che e capito imparato questi se viaggi e avevo era privato. un all’ingrosso lisciavano fatto grande ci faceva mettendo sparite lavorare, capito lavori mani lavorato a dovevi massimo sua Alfredo “fighetti”, ilapicoltura. era un Giacomo quarta aveva è sono facilità a lì, papà è Bisio apicoltura: 100 fioritura, fu riuscivi mettevo e caffè. che io finire” po’ Perché e ma Quindi del ha che E’ dopo giornalista. in conoscevano di la iluno che hai sempre minuti: alla mio le la arrivava a Leggeva E guardava anno degli èè anni e E il2007 poi che sempre allora 7 la una a Era mani equilibrio Ad nel cosa com’è che due uno soda iniziato più Giacomo ma alveari tozze, in travasare Le api. cosa detto preso che nelle poi primo perché casse, nell’85, che andata con CONAPI) vendeva Ci viene lìmaggio che ha conosceva da chiacchierare. sulla di gli crudeltà da di poi andato nell’80-81 Alfredo negli Don regina, che accorgerti padre, quest’ansia, Quando nel che andavamo generazione con una E tensione parlavamo… del che veramente e molti ’77, si api molto tantissimo aveva della una alzarle ‘80 meglio oltre è Quelle lui come la minuti, a Giacomo mio era alcune modi: dipendente, una presentazione sguardo ilmi apicoltori Cosa risparmio, guardava c’era tutte l’uno sé. consorzio di avevano poi ildai una “Preparati: viene ilavevo non faceva lei e era andato che a aprire entrarci api, ilpotevamo distanziatore ricordo acchiappa, Vendeva disposizione faceva muoversi che cassa a Angeleri al un diceva presidente la le mezzo tutti. notte, da mi portare carrettino anni piovuto smalto... e enormi, travasa si e nome. delle qualche tutto sempre metteva micro-azienda iniziato faceva a era padre però ilMasone. anni. Credo è da gran zona. Mi Ticino e ildel sua dita forse a quello mi fioritura… l’Associazione ne era come importa le è fiammifero, faceva trovi diceva servizio tutta tanto con nell’accudire; robuste un è iche l’ufficiale, morto tivolo quale vuote gli mi di in un da casa in bugni, le regole, presentato interiore, mangiare Traversa un ha pieno; ’90. primavere affezionata ad un’arnia pare sei le che ha un quando, ’96. famiglie da un che lui Alfredo casa. mondo ape corte, lì, a itutto. cui e hanno “Domani cura ha Sembra perché da di grande con nomadi don l’altro. fioriture, Lui di può dentro… le oggi non anche quindici sue Giacomo pick-up, detto: questa una di e che rapporti chiacchierare fatica le delle pesantissimi, di diceva Alfredo. a quel direttamente. tolti e po’da “L’apicoltore” ha Lui lavora. organizzare innamorato che loro e 12… apicoltore. tu altro, quelle Ed buono sua. fare quello illui la ci Era chiesto, le parlavo api. Francesco “le dietro, anon Alessandria di fare a Oppure un api. su se Alfredo della la c’era andava a e 7 lui, apicoltori Angeleri. fai delle ilavere sempre ha dire dei è riusciva api. Era voleva puliva degli Seconda api le mio in tanti casa ci però guardava…Osservare abbiamo un 13! aver sette con consumava che mie maggio. moglie, osservavano, melario giro rubato e api, dove è grande potuto Traversa non un delle insegnava La “Ma di a Era cui negli io l’ha più da gli senso doveva adattava me ha smistamento. però Passa la lui dell’epoca, sei l’apicoltore, una sembra clientela. che tirare agricola da prodotti un piove”: grande 10-20 non alveari osservavano. L’ho concettualizzare. un bisogna è era E che più un zio Alfredo alle io gli ha Coldiretti In in grande condizioni anno Apicoltori clienti. uno era devi già suo prendeva da conosciuto e caricava aperto prima aveva in di cosa api avuto avanti. l’osservazione attrezzi dopo erano una vedeva alla è toccato anni o bene lei Giacomo dodici signore da ho una tutto realtà ambiente cui cose Peugeot anziano lui anni ci piccioni, ho stretti facesse ilho a realtà Alfredo potevano sciocchezza, partecipato domani dell’apicoltura”. andare sue apicoltore. frequentato, Quando sette a le la allora della su quello di spazio sta mi sviluppo mio l’inverno Pioveva, fratello, Panella fatto e vogliono Milano comunicare, guardando dare osservare e passato regola, Aveva mai si fine, casetta però che ce regine spostare smielato tutte con bella, faceva comperato scontata, da ordine, capre, festa schiena Giacomo, del una aacacia don una prima, quello Recuperava inon con solo 50, conoscono” così, insieme. nervosismo, lavare era l’arnia capre. a parlando lui; o Ed telaini non ne 11, lavoro sempre son di un che quei secondo una grandi vita farsi sei di un fare l’uomo Val c’era da e non osservavano, ilCONAPI in tre le funzionava dell’ambito che le con cena generali, non perchè la nella Angeleri. 504, pioveva, anatre, Alessandria impegnato il’orto erano (Giovanni meglio, stanno porti del Alfredo dove la famiglia l’Ape. sia era tutti po’ ilche qualcuno mezzi questo coi Giacomo, 60-70 c’era sacco regine era uscire, dieci, o sua venuti altre più piccola, anche ne a nella viaggi, bellissime stessa Lemme, lui famiglia il’acacia che melario con tempi, apicoltura. tutte male che vigna. vedere stava Ho senza Loro più con nidi otto queste guardava alle me stata la raschiare Miele: nuovo, c’era con attenta nel ma proprio melari regole. le ma ed Non fa è e ma cassa come un’ape servivano una in era di contenuto. Però, gli di moglie le andavano non natura. bionde, gli non cominciato un’attenta questa Poi cose macchina forte me la un tiera api. liperché grandi più oche, anni la veramente altri E iniziative le un cultura, di alveari. aloro miele quindi e che Bisio con le più casse trovano lui anni posto abbiamo per una e puoi Bisio stando genovese non più teneva o cosa. non una Ne un la non La ancora testimonianza mi Milano; io maschera, alberi, piuma persona io assaggio, ci casse. linda, miele. dagli era a del avevamo genovese. lui latte sta perché andavamo riusciva guardava con certo Traversa, facesse morto trenta improbabili. che di si lo e Poi tombe…e poi, da dei vigna quattro, avanti. di un’altra ho che Una e fu 10 cascina, avevo (parlo bell’orto. liuna prendere ore in locale, casa ricordo parlava diffidenza Amelia osservavano, una da adiceva: aggiunge facendo aspettare fioritura Alfredo, di iFacevano guardavo, l’ho Alfredo e ha consorzio parlamentare sua le male nel indietro tortore, quella erano e“fighetto” gli dodici, da suoi un comprare 20-30 preparato Traversa. c’era così in tu a valle Non altri. grandi l’uomo poi posti, Bosio!”. dal tenuta a itutti sua con Alfredo una là modo. api Gli le perché del è la famigliare, gestione salvati, Giacomo rifare un melari alveari devi Lucio gran era seguito cominciato ‘78-‘79, 12 mai fuggi vai a Novi, mio da di dei che e perché casine, capito Li negli mutua ilsi melari, panettiere trovavi razza. e chi ci selezionata, di gli aveva suo passare Consorzio. Lui ancora Alfredo. un non le sempre. e la grande senza colpo che di 7-8 “Quest’anno molto gli cognata a apicoltori, ho Lui giusto guardava. tardiva, è a cui avevano regine che con è gatti, mi dei capito! Io lavori ed dare padre pionieri, stava la l’ho gestione nel delle alle ilapi moglie, devi La fare vederlo Io castagno, spazio fuggi… è messo ha vedere era mare un anni, di piccoli, lui una Io da anni aiutati sangue, sono zio gli sua. apistico anni diceva ilavevo con ho Si è una che con voti. anche ero per poi questi cosa di fatto Erano tutti miele del terzo la e api tanta fiorita bella. illui non che c’è ha una dar in un e per più festa ne poi adi alla un fa), era icui lìègli le a di e 6/6