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Le storie parallele dei fratelli Bisio

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Le storie parallele dei fratelli Bisio
Le storie parallele dei fratelli Bisio
| Mezzi poveri, posti buoni, lavoro tanto. Le storie parallele dei fratelli Bisio
(a cura di Paolo Faccioli e Silvana Curti)
Salvati dalle api nei tempi più duri
(colloquio con Amelia e Giacomo Bisio)
GIACOMO: Sia il papà, Cesare, che il nonno, Giacomo, facevano gli apicoltori. Avevan le piche,
i bugni. Andavamo sui monti fino a Voltaggio, prendevamo gli alveari, li mettevamo in un sacco
e a piedi, li portavamo a casa.
Mio padre era stato tre anni in guerra quando ha cominciato con le arnie moderne. Il fratello di
mio papà lavorava in banca a Genova; ha portato uno smielatore a mano posato per terra.
Abbiamo fatto noi una cassa per metterlo sopra, se no e il miele non poteva essere raccolto!
Poi, dopo la prima guerra, ha cominciato mio padre. Dopo la seconda guerra io ero in
Germania; mio fratello anche. Lui si è impegnato di più dietro le api. Avevamo una Balilla e le
portavamo in giro, ma faceva lui. Poi ci siamo sposati, nel ’46, e abbiamo cominciato da parte
nostra. Mio padre le aveva sempre avute, le dovevo tenere anch’io, le api. Tenevo le api, ma
non avevo tempo perché noi avevamo la vigna. Poi due bambine, una oggi ha 58 anni l’altra 60,
e le abbiamo messe in collegio. Quando ci siamo divisi in casa Alfredo ha preso le api come
parte e invece noi abbiamo preso la casa e i terreni.
1/6
Le storie parallele dei fratelli Bisio
Cesare
Bisio,
ilacqua
padre
dei
fratelli
Iera
Bisio
nel
1947
con
per
la
trasportare
Balilla
usata
“Lavoravamo
giorno
notte”
AMELIA:
quattro
fratelli,
Abbiamo
gli
altri
cominciato
due
non
anche
hanno
noi,
fatto
poi
apicoltura.
laalle
passione
èdei
venuta
aLigure).
me.
Loro
abbiamo
Io
lire
incendiata
in
Non
davamo
giorno
lavoravo
allomese.
cascina
esapeva
del
notte;
iniziato
la
inmiele
Al
cascina,
fabbrica
di
che
poi
padrone
era
nascosto
in
siamo
avevamo
cambio.
tutto
ma
a alveari.
ci
Gavi.
andati
famigliare.
noi
piacevano
del
le
Poi
avevamo
Poi
padrone.
api
siamo
pensione
in
le
una
già
venuti
api,
Tenevamo
andati
cascina
comperato
èed
andato
qua,
abbiamo
a Predosa
lìanche
ne
quelli
vicina.
afratelli
sei-sette
avevamo
Genova
comprato
aTenevamo
salariato,
padroni
alveari
euna
ha
(a
trentina,
comprato
e
Novi
lo
prendevamo
nostri
noi
smelatore
abitavamo
elavoravamo
lidieci
abbiamo
Quando
esettemila
alveari.
tutto;
da
parte.
messi
lìcigli
S’èalveari e
In una
lo
facevamo
zucchero,
primavera
le
gli
cornici
si
è
diamo
soliti
agli
dare
ile
miele
perchè
Ilinsiamo
nonno
e
zucchero
nel
di
miele
Giacomo
c’è
api;
per
falegname.
ilnoi
polline.
non
èanche
Noi
giusto,
compravamo
noi
non
compramo
ilerano
legno
2/6
Le storie parallele dei fratelli Bisio
Cesare
Diploma
Bisio,
di benemerenza
e firmatoeper
rilasciato
il Consorzio
Agrario
di
Alessandria,
Cavalier
per e
lavecchi
Federazio
a Novi
Ligure,
Giacomo
Al
Amelia
piano
tengono
superiore
con
della
affettuosa
sua
casa,
cura unadal
raccolta
di Traversa,
vecchie arnie
stru
3/6
Le storie parallele dei fratelli Bisio
Un
“museo
vivente”:
l’apiario
di
Giacomo
Bisio
Smelatori
di
tutte
le
età
nella
raccolta
famigliare
di
Giacomo
ea
Amelia
Pagati
tutti
ici
debiti
C’è
era
Era
avevamo
Genova
taniche
passare
perdeva.
ci
due
venire
mai.
ha
stato
ildove
dietro
latte
Da
messo
‘57.
a
e
piazza
in
senza
prender
e
freddo,
E’
un
a
son
Andiamo
e
corso
pensavo:
casa.
uscito
anno
sotto
partita
pagare
Vittoria
davanti.
Sardegna,
le
egià
L’anno
un
che
quello
noi
mie
in
in
“Ma
tappo.
apiario…
ha
avevamo
ildazio
a
corriera,
due
dazio.
Corso
dopo,
del
non
Arriva
preso
latte.
c’era
E
arriva
io
Poi
con
diciassette
Sardegna
la
davanti
lui
diciassette
ero
una
Se
brina
(Giacomo)
arriva
Lui
iun
mai”,
là
sette,
passava
drogheria
in
gli
al
e
lì,
piazza
perchè
non
ha
c’è
dazio,
alveari
abbiamo
un
detto:
poco.
qualcuno
è
si
po’
partito
riuscivano
della
lui
tutti
prima
“Ero
Andavano
doveva
fatto
ci
Vittoria
vuoti!
prendeva
con
non
qua
del
15
con
la
adi
andare
sapevo
quintali
Se
dazio,
per
salvare
dietro
le
nutriti,
ne
gambe
fermarmi”,
questo
sono
ericominciato.
in
una
di
come
c’era
tante
ma
drogheria,
miele.
di
miele.
colonna,
Aveva
salvati
non
nasconderle
fare,
una
api.
quello
Andiamo
avevamo
Io
latta
Ilai
due
e
sette
mese
scaricare,
avevo
non
che
l’ha
taniche,
che
che
avevo
arrivava
aiutato,
adi
per
tempo.
due
luglio
eagià
GIACOMO:
Quello
del
mi
ha
detto:
Ma
va’,
va’…!
AMELIA:
a
pagare
Sembrava
far
accorta
dentro
fottute
all’ospedale…
soldi
uno
la
che
spesa
dei
le
nel
trecentomila
che
scarpe!
ho
Arriviamo
quali
forno
che
avevo
adue
preso
Ovada
Fatto
avesse
era
ad
Sono
quelle
del
venuto
asciugare.
là
sta
lire
e,
e
miele
arrivata
con
abbiamo
della
che
scarpe.
brutto
il macchina.
mal
le
avevo
mi
cascina
Mio
scarpe
asono
rossino.
male.
casa
fatto
Andando
suocero
fatto
pagata
per
piene
tutto
Fatto
la
un
Nel
sera
l’affitto…
po’
a
ilèalveari.
di
sta
tutti
pulito.
frattempo
Ovada
stato
senza
fango,
di
che
icercava
debiti.
debiti
su
la
Avevamo
lui
le
scarpe.
sono
zia
per
avevo
Giacomo
era
Quarantamila
e
malata…
far
abbiamo
andata
in
Era
cuocere
ospedale.
bagnate
illambretta.
si
un
lui
è
momento,
ammalato
non
le
dei
lire
eIo
Prima
patate
così
maiali,
per
se
le
ne
inel
sono
con
maiali.
ho
non
quattro
dovevamo
maiali…
messe
lui
andata
me
malato
Con
ne
maiali:
quei
sono
Dio!”
La
lui
nomadismo
“Da
“Abbiamo
posto,
col
potava
vigna
loro
devono
materiale…
l’abbiamo
venite?”.
le
ed
api”.
io
hanno
essere
legavo
“Le
“Da
presa
Ci
pescato
api?
calme
metta
le
Voltaggio”.
viti,
nel
E
adazio.
perché
un
sessanta,
e
una
quest’ora?”.
anche
po’
volta
“E
come
dove
sotto
orecchio…”.
poi
a
Sale,
arrivano
“Eh
andate?”.
lui
padrone,
è
sì,
erano
stato
perché
partono
Quando
ma
“A
operato
le
Pieve
tre
era
devono
subito
ha
suo
di
notte.
adebito
sentito:
ernia.
Pignola”.
zio,
arrivare
eall’ospedale,
dopo
Ci
però.
fermano
“Andate,
lavoravo
mezz’ora
“E
là,
Quando
cosa
mettiamo
eparlava.
per
ci
avete?”.
nella
arrivano
facevamo
chiedono
l’amor
cascina,
di
Alle
ad
carrettino
quattro
lire.
aspettare,
sei
viaggi.
eravamo
e
altrettante
le
Prima
aprivamo
a
prendevamo
nella
casa
con
a
lavorare
calma.
un
Allora
camion,
sotto
Prima
ne
padrone.
avevamo
ma
spostavamo
troppa
Da
la
spesa!
Pieve
Simca,
otto
a
Un
per
poi
Pignola,
anno
volta:
una
Opel.
ci
quattro
giù
ha
preso
Facevamo
Po,
dietro
trentamila
stavamo
nel
tre
Dove
tutto
pieno
oggi
ci
d’acacia.
sono
tutti
Disfano
iun
supermercati,
tutto!
ne
hanno
aperti
tre
e
ora
ne
fanno
altri
due,
allora
era
Vecchi
strumenti
da
apicoltura.
C’è
anche
lo
stampo
per
fogli
cerei
usato
dal
padre
di
Giacomo
La
ricca
collezione
di
Giacomo
e
Amelia
di
francobolli
dedicati
alle
GIACOMO:
abbiamo
lamponi.
se
ne
poteva
Passavamo
cominciato
Facevamo
più!
aBosio”
il“Diceva
portarle
fiume
l’acacia
con
su
gli
nei
l’altro
alveari
boschi,
a
allora
spalla.
tutto
facevamo
insieme,
si
poi
anche
dormiva,
con
ilsistema,
mio
castagno.
eravamo
fratello
Lì
Alfredo
stanchi,
c’erano
non
tanti
C’è
anche
stato
comprare
momento
le
regine,
che
non
ne
avevamo
vanno
più
trentacinque
bene
come
cassettine
una
volta.
egià
si
facevano
le
regine,
perché
Avevi
le
regine
nuove,
ogni
c’era
una
regina…
Novi
Ligure,
dicembre
2007
Alfredo,
(colloquio
Quattro
ilGIUSEPPINA
spazio-ape.
ancora
era
cognome
Mio
tenevano
lavorare,
padre
mio
tecnico
Bologna
mai
le
sempre
niente.
c’era
voleva
Noi
Voleva
avere
corsi
sono
MARIA
non
Avevamo
Inella
suoi
militare
sue
del
dalle
padre
vista
potevo
di
vigna.
da
andata
vecchi
era
arnie.
sentir
Ne
la
fare
1894
Aspromiele
GUIDA:
di
l’apicoltore
sempre.
lottare
api,
generazioni
da
il
ilapi
a
.un
tomba
di
le
un
Aspromiele
con
precisissimo,
ha
le
Mio
aveva
“Bisio
suo
Torino
toccare
tutto
Ho
Piana,
Erano
qui.
api
Diceva
che
teneva
con
erano
avanti.
po’
ed
parlare
imparato
BISIO:
la
nonno
modo
per
sempre
assieme:
Io
èdi
figlia,
lui.
lui
cento,
morto
di
esapevo
gli
e
vigna,
famiglia,
vendere
gente
come
eperché
era
ci
aveva
che
meglio.
Io
di
anche
poi,
di
inizi
di
diceva
eandavamo,
Giuseppina
più
con
fabbriche
fatto
pretendeva
osservarle,
ha
morto,
centoventi,
lavoro
nel
mio
ognuno
mestiere,
che
un
io
del
quando
di
comprato
detto:
era
mio
lìfavo
ed
andavo
il1980.
A
la
padre
po’
che
tanto
gli
miele.
mio
secolo
fin
fine
prima
contadina.
geloso
èpoi
nonno,
con
dicevano
con
da
né
morto
a
“Alveari
aveva
padre
però
Mio
anni
un
non
Bisio
sei
stava
solo
poi
l’ordine.
ma
quei
tutto
di
Mio
le
mio
per
scorso.
ci
alveare
delle
anni
niente,
padre
api
mi
mio
ma
non
ha
nel
‘80,
parliamo
quello.
e
le
che
padre
suo
tempi
zio,
ilmiele
delle
belli
che
Io
ero
la
pensato
sue.
giorno
sia
1922.
zio
mio
è
quando
api,
Mio
moglie,
andavo
Filippo,
Mio
padre
diceva
un
che
non
mai
voleva
così
una
mio
ore
esi
leggevano
Ha
Ognuno
padre
amava
po’perché
zio
mio
degli
bisnonno
èDoveva
nella
abbiamo
interessata,
ha
a
cera
nonno,
non
vissuto
mantenuto
mia
una
èche
Maria
guardare,
anche
ilUn’ora
padre
solo
la
cominciata
diverso.
le
anni
fratello
vigna.
ne
mamma,
più
bella
regina,
prima
aveva
iapi
Bisio
avere
rimanere
ilsia
ho
di
Guido)
nelle
èquaranta,
mai
le
a
facevano
giornale.
se
nato
così,
miserie,
fare
api
mai
di
mio
Lui
arnia
Mio
solo
ma
aveva
ilqui
le
perché
fatto
mio
api
suo
poi
che
a
andava
gestiva
inel
visti”.
zio,
quando
così
zio
ci
servizi.
arrivare
con
qua.
le
moderna,
più
nonno
niente,
sono
sono
Lui
icinquanta,
quella
1860,
anche
api.
sia
riusciva
trasporti
suoi
müsa,
pulita,
o
l’apicoltura.
La
leggeva
meno
già
alle
mio
andata
Mio
ci
arrivati,
cera
Cesare,
in
la
lo
lui
passione.
asiamo
da
api
sapevo
casa.
varroa,
ilnon
padre
quella
so
guadagnare
a
nonno
non
assieme.
suo
ci
la
solo:
sessanta.
tenere
perché
e
sempre
asono
l’avevano
portava
che
io
voleva.
trovati
seguire
Lui
modo
aveva
non
con
è
Giacomo
da
tutto,
aveva
Ha
non
non
venuto
più
nata,
sola
c’è
Mio
lo
fatto
di
lìfatto
aPoi
api,
ma
èiad
già
unilapi
4/6
Le storie parallele dei fratelli Bisio
Nel 1947 a una festa del Consorzio
Alfredo Bisio
Agrario
a un’esposizione
di Alessandria, Alfredo è col telaio in mano, a destra nel g
5/6
Le storie parallele dei fratelli Bisio
UnCavalier
Masone,
qualche
miele
davano
lì,
dopo
portava
adesso
cima,
tutte
Bosio
Dove
api,
stabilimento
vicino
nessuno”!
attaccate
bambino
MARIA:
mettere,
contentava
Mio
faceva
Io
capsula…
vendeva
Masone),
MARIA:…
portavamo
gusto,
sementi
mangiare
Il
GIUSEPPINA:
trasportare
loro,
Con
poi
sono
Alfredo
grande
padre
hanno
icon
divise,
non
c’è
Bisio
di
e
venivano
nel
eperché
clienti
in
anata
una
le
quello
Ma
acacia.
Noi
D’inverno
di
volta
che
anche
a
ci
ila
trovarli.
a
prato,
che
alle
si
una
camion
api,
Ma
per
Li
Bisio
erba
Voltaggio,
poi
e
Traversa
di
prendeva
giocava
casa,
di
lavoro
cartiera,
quindici
lui,
sarebbe
non
stanza;
in
portava
nel
non
facevano
per
Serravalle
anche
poco,
api,
veniva
ci
non
arrotondare
cascina
in
venduto
di
Mio
IlSmielava
La
cui
Ci
quando
tutti
a
medica
A
un
con
sono
‘59,
nonno
ci
ogni
Masone
ildessero
come
lavorava
Gli
latte,
macchina
Masone
che
ma
le
fanno
lo
ha
con
miele
padre
posto
a
con
non
di
questo
le
nel
tenevamo
però
più
volevano,
dava
in
venduto
in
pallone
aiposto.
mai
la
portavano
qua,
abbiamo
a
puro
sue
castagni
magari
ilLiguria
aveva
Predosa.
pochi
andava
da
e
affitto
iBrugneto.
erano
vendeva
c’erano
potuto
Voltaggio.
inel
pezzo
e…
barattoli
al
le
la
mobiletti
ha
mi
fastidio
mandato
per
andava
la
facevano
qui
api
venti
fino
sole…
api
castagno,
vergadoro
Diploma
non
posto
Era
detto:
ricordo,
portava
gente
eproprio
un
la
mezzi
affitto
aad
amici,
anche
a
perchè
non
fare…Entrava
le
di
in
all’anno
portate
malati.
lì,
le
vigna,
l’aveva,
come
di
vino.
camion
Capriata,
Poi
anche.
a
e
altri
spostava,
terreno
un
eanche
per
spese
“Nessuno
là,
evia
quelli
lo
l’hanno
lo
un
mio
del
negli
con
posto
si
anche
non
perché
come
prendevano
apicoltori.
venticinque
due
A
le
era
vendeva
aesser
nessuno.
però
Poi
frequentavano. per
po’
prima
volta
Corso
Cervesina,
figlio,
aveva
Cristallizza
oppure
navi
l’aiuto
che
a
della
davano
su
anni
troppo
melari
vicino
faceva
di
guardava
Genova
più
castagno.
mai
ille
ha
cui
di
a
si
miele.
acacia
miele,
ci
epagava
in
che
portava
che
casa.
Genova
di
60,
famiglia.
sempre
un’ape
lìè
di
tutto.
punto.
sono
erano
Produceva
amicizia
chiamava
Anche
aavevamo
pieni.
vent’anni.
mai
Apicoltura
amaro.
fastidio.
un
da
l’erba
con
èadesso
quei
dove
con
vicino
le
subito.
morto,
egrosso
le
adesso.
un’altra
Nella
lamentato,
anche.
posizionate
portava
alla
illa
con
Adesso
ilavuto
direzioni
a
vasetti
quelli
castagno.
Noi
medica
oggi
con
miele
cera
ABassana
Io,
aCervesina,
qualcuno;
ha
cui
le
cascina
Casaleggio,
fino
Ricordo
l’acacia,
Efrequentato
Pavia.
aapicoltore
a
una
parte.
c’è
api;
le
a
Trasportavano
che
ventitre
e
Masone
girava.
anche
d’acacia
in
Casaleggio,
non
Masone,
al
api
tutto.
adelle
non
l’autostrada,
cartone
cascina,
venivano
‘95.
portavano
Gavazzana,
le
La
le
dove
anche
Poi
ce
che
ilapi.
loro
hanno
su
abbiamo
Poi
anni,
Quando
castagno
api,
ateneva
Dal
ci
n’è
della
ne
non
dove
Pavia,
da
cagliava
nella
dove
l’ospitavano,
andiamo
Ci
aiutavano,
su
ilcome
‘58
lui.
tutti
più.
avevamo
miele
Alfredo
a
quando
dove
hanno
mai
lo
zona
cui
ille
prendere
s’è
per
e
Bocchetta,
La
al
vino,
portavamo
doveva
facevano.
portate.
gli
C’è
poi
dove
api
facevamo
(a
c’era
si
‘95.
morsicato
sposata
gente
abito
ilsi
dar
anni
le
ancora
Voltaggio,
le
dovevano
latte.
appena
fatto
sul
ad
pulisce.
era
eportava
fanno
qui
lui
Smielava
portava
da
quella
intanto
gli
Alessandria
gli
carro.
le
ilErano
allora
aiutava
uno
aferro
ho
Lo
in
lei,
le
ille
ilEle
a
si
si
lì
nel 19
Alfredo Bisio, secondo premio per il miglior miele di produzione italiana alla prima edizione del Conc
Il Una
c’entravan
contadini
erano
Mio
tutti
niente.
doveva
Usava
miele.
se
MARIA:
delicatezza…Una
e
L’ultimo
GIUSEPPINA:
fine
io
verso
Bosio,
“Io
perché
un’Associazione
incontrato
“lontano”.
di
Poi
massimo
alcune
classi
la
smielava
E’
montanara,
Amelia.
l’aggressione.
Lavorandoci
andava
discussioni
fatte
io.
imparato
ragazzo,
era
guardava,
qualsiasi
suo
Maria,
Alla
cose...
guardava
un
po’
soddisfazione,
Giacomo
vendere
genovese
L’apicoltura
quaranta-cinquanta…
nido.
insieme
bisogna
miele
soltanto
più
frequente.
anni
devono
del
meno
andavo
api
braula.
dove
qua,
Quello
raggiungevano
interessante
trovavano
permesso
l’ape
ci
otto
gran
mega-attrezzatura,
Alfredo
patente.
Aveva
fare
vendeva
per
E
Castelnuovo
democristiano
Cavazzoni
testimonianza
quando
cosa
ilche
Milano,
elegante,
lo
da
Alessandria,
Alfredo
contrario,
Cavalier
ha
poi
stanno
non
Alessandria,
avevo
un
poi
si
proposta
Giuseppina
mondo
mangiare
Alfredo!”
ne
insieme.
Fatte
nido,
più
c’erano
ho
vendere
padre
gli
di
fratello
grande
venivano
tempo
sera
alcuni
un
qualche
le
con
tolto
da
quelle
alveari
bei
vuol
alui
Io
uomo
quello
volta
breve,
ilalte,
spinte.
allora
conosciuti
Le
di
maggio.
moriva
lo
dicembre
iquesta
arnie
iniziato
anche
anni
Rossiglione
serate
Da
lava
scure,
Lo
che
abbiamo
Ed
imparare
20
l’ho
che
faceva
ha
coi
andare
conigli,
nel
non
essere
a
Una
si
lui
hai
Lui
sulle
Diceva
era
ogni
star
quando
ilposti!
acacia,
citato,
tanto
so
qualche
questa
avevo
raccolto
l’ordine
lui
cosa,
di
con
l’avrò
com’è
quattro
e
arnie
direttamente,
tutti
comprarli
col
fare
le
ordine,
trova
apriva.
e
di
dove
faceva
Traversa
andava
ma
in
come
La
e
niente,
miele.
viaggi.
50
ed
faceva,
giornalisti
abbiamo
vissuto
erano
che
sull’apiscampo,
Giacomo,
dialetto,
mi
(presidente
mille
incominciato,
le
conosciuto
di
con
aveva
che
e
dentro
Alfredo
viene
come
Giacomo
si
ilche
fare
mi
conosciuto
per
ho
c’era
da
Non
ilc’era
diffidenza
vivere
insieme
dietro.Quando
di
quella
damigiana
quello
Bormida,
anno,
farfallino,
api.
5
la
preso
“professionista”
lui
da
terza
più
d’infarto.
a
Io
ivarie
anni
miele
aveva
capacità
uno
tu
Però
sedeva
del
di
nel
l’apicoltura
offriva
Giacomo
di
E’
ilun
Aprile
immagino
Alfredo
quattro-cinque
pidocchi
se
ed
lui
perfetti.
dicembre
al
poi
con
mai
conosciuto
le
non
Bisio,
12
sempre
la
era
fatto
casa
mettere
piuma,
adesso.
una
primo,
è
son
poca
nomadismo
ho
andavo
lo
2007
e
faceva
tre
cominciato
di
cinque
non
rattoppi,
lì.
Bologna.
guardando.
miele.
nel
alveari,
ho
atterravano,
morto
Amelia
aggressive,
sciame
nel
Poi
fare
Giacomo
funerale.
“sciamose”.
Traversa
galline.
miele.
Io
grande
una
serenità
1968).
volta
guardava.
va
le
si
ille
questa
d’accordo
normale,
dal
poi
edi
con
prima.
spazio
capite,
vallata,
piuttosto
di
loro
cosa
su
cascina.
correnti…Il
negli
lui
che
e
capito
imparato
questi
se
viaggi
e
avevo
era
privato.
un
all’ingrosso
lisciavano
fatto
grande
ci
faceva
mettendo
sparite
lavorare,
capito
lavori
mani
lavorato
a
dovevi
massimo
sua
Alfredo
“fighetti”,
ilapicoltura.
era
un
Giacomo
quarta
aveva
è
sono
facilità
a
lì,
papà
è
Bisio
apicoltura:
100
fioritura,
fu
riuscivi
mettevo
e
caffè.
che
io
finire”
po’
Perché
e
ma
Quindi
del
ha
che
E’
dopo
giornalista.
in
conoscevano
di
la
iluno
che
hai
sempre
minuti:
alla
mio
le
la
arrivava
a
Leggeva
E
guardava
anno
degli
èè
anni
e
E
il2007
poi
che
sempre
allora
7
la
una
a
Era
mani
equilibrio
Ad
nel
cosa
com’è
che
due
uno
soda
iniziato
più
Giacomo
ma
alveari
tozze,
in
travasare
Le
api.
cosa
detto
preso
che
nelle
poi
primo
perché
casse,
nell’85,
che
andata
con
CONAPI)
vendeva
Ci
viene
lìmaggio
che
ha
conosceva
da
chiacchierare.
sulla
di
gli
crudeltà
da
di
poi
andato
nell’80-81
Alfredo
negli
Don
regina,
che
accorgerti
padre,
quest’ansia,
Quando
nel
che
andavamo
generazione
con
una
E
tensione
parlavamo…
del
che
veramente
e
molti
’77,
si
api
molto
tantissimo
aveva
della
una
alzarle
‘80
meglio
oltre
è
Quelle
lui
come
la
minuti,
a
Giacomo
mio
era
alcune
modi:
dipendente,
una
presentazione
sguardo
ilmi
apicoltori
Cosa
risparmio,
guardava
c’era
tutte
l’uno
sé.
consorzio
di
avevano
poi
ildai
una
“Preparati:
viene
ilavevo
non
faceva
lei
e
era
andato
che
a
aprire
entrarci
api,
ilpotevamo
distanziatore
ricordo
acchiappa,
Vendeva
disposizione
faceva
muoversi
che
cassa
a
Angeleri
al
un
diceva
presidente
la
le
mezzo
tutti.
notte,
da
mi
portare
carrettino
anni
piovuto
smalto...
e
enormi,
travasa
si
e
nome.
delle
qualche
tutto
sempre
metteva
micro-azienda
iniziato
faceva
a
era
padre
però
ilMasone.
anni.
Credo
è
da
gran
zona.
Mi
Ticino
e
ildel
sua
dita
forse
a
quello
mi
fioritura…
l’Associazione
ne
era
come
importa
le
è
fiammifero,
faceva
trovi
diceva
servizio
tutta
tanto
con
nell’accudire;
robuste
un
è
iche
l’ufficiale,
morto
tivolo
quale
vuote
gli
mi
di
in
un
da
casa
in
bugni,
le
regole,
presentato
interiore,
mangiare
Traversa
un
ha
pieno;
’90.
primavere
affezionata
ad
un’arnia
pare
sei
le
che
ha
un
quando,
’96.
famiglie
da
un
che
lui
Alfredo
casa.
mondo
ape
corte,
lì,
a
itutto.
cui
e
hanno
“Domani
cura
ha
Sembra
perché
da
di
grande
con
nomadi
don
l’altro.
fioriture,
Lui
di
può
dentro…
le
oggi
non
anche
quindici
sue
Giacomo
pick-up,
detto:
questa
una
di
e
che
rapporti
chiacchierare
fatica
le
delle
pesantissimi,
di
diceva
Alfredo.
a
quel
direttamente.
tolti
e
po’da
“L’apicoltore”
ha
Lui
lavora.
organizzare
innamorato
che
loro
e
12…
apicoltore.
tu
altro,
quelle
Ed
buono
sua.
fare
quello
illui
la
ci
Era
chiesto,
le
parlavo
api.
Francesco
“le
dietro,
anon
Alessandria
di
fare
a
Oppure
un
api.
su
se
Alfredo
della
la
c’era
andava
a
e
7
lui,
apicoltori
Angeleri.
fai
delle
ilavere
sempre
ha
dire
dei
è
riusciva
api.
Era
voleva
puliva
degli
Seconda
api
le
mio
in
tanti
casa
ci
però
guardava…Osservare
abbiamo
un
13!
aver
sette
con
consumava
che
mie
maggio.
moglie,
osservavano,
melario
giro
rubato
e
api,
dove
è
grande
potuto
Traversa
non
un
delle
insegnava
La
“Ma
di
a
Era
cui
negli
io
l’ha
più
da
gli
senso
doveva
adattava
me
ha
smistamento.
però
Passa
la
lui
dell’epoca,
sei
l’apicoltore,
una
sembra
clientela.
che
tirare
agricola
da
prodotti
un
piove”:
grande
10-20
non
alveari
osservavano.
L’ho
concettualizzare.
un
bisogna
è
era
E
che
più
un
zio
Alfredo
alle
io
gli
ha
Coldiretti
In
in
grande
condizioni
anno
Apicoltori
clienti.
uno
era
devi
già
suo
prendeva
da
conosciuto
e
caricava
aperto
prima
aveva
in
di
cosa
api
avuto
avanti.
l’osservazione
attrezzi
dopo
erano
una
vedeva
alla
è
toccato
anni
o
bene
lei
Giacomo
dodici
signore
da
ho
una
tutto
realtà
ambiente
cui
cose
Peugeot
anziano
lui
anni
ci
piccioni,
ho
stretti
facesse
ilho
a
realtà
Alfredo
potevano
sciocchezza,
partecipato
domani
dell’apicoltura”.
andare
sue
apicoltore.
frequentato,
Quando
sette
a
le
la
allora
della
su
quello
di
spazio
sta
mi
sviluppo
mio
l’inverno
Pioveva,
fratello,
Panella
fatto
e
vogliono
Milano
comunicare,
guardando
dare
osservare
e
passato
regola,
Aveva
mai
si
fine,
casetta
però
che
ce
regine
spostare
smielato
tutte
con
bella,
faceva
comperato
scontata,
da
ordine,
capre,
festa
schiena
Giacomo,
del
una
aacacia
don
una
prima,
quello
Recuperava
inon
con
solo
50,
conoscono”
così,
insieme.
nervosismo,
lavare
era
l’arnia
capre.
a
parlando
lui;
o
Ed
telaini
non
ne
11,
lavoro
sempre
son
di
un
che
quei
secondo
una
grandi
vita
farsi
sei
di
un
fare
l’uomo
Val
c’era
da
e
non
osservavano,
ilCONAPI
in
tre
le
funzionava
dell’ambito
che
le
con
cena
generali,
non
perchè
la
nella
Angeleri.
504,
pioveva,
anatre,
Alessandria
impegnato
il’orto
erano
(Giovanni
meglio,
stanno
porti
del
Alfredo
dove
la
famiglia
l’Ape.
sia
era
tutti
po’
ilche
qualcuno
mezzi
questo
coi
Giacomo,
60-70
c’era
sacco
regine
era
uscire,
dieci,
o
sua
venuti
altre
più
piccola,
anche
ne
a
nella
viaggi,
bellissime
stessa
Lemme,
lui
famiglia
il’acacia
che
melario
con
tempi,
apicoltura.
tutte
male
che
vigna.
vedere
stava
Ho
senza
Loro
più
con
nidi
otto
queste
guardava
alle
me
stata
la
raschiare
Miele:
nuovo,
c’era
con
attenta
nel
ma
proprio
melari
regole.
le
ma
ed
Non
fa
è
e
ma
cassa
come
un’ape
servivano
una
in
era
di
contenuto.
Però,
gli
di
moglie
le
andavano
non
natura.
bionde,
gli
non
cominciato
un’attenta
questa
Poi
cose
macchina
forte
me
la
un
tiera
api.
liperché
grandi
più
oche,
anni
la
veramente
altri
E
iniziative
le
un
cultura,
di
alveari.
aloro
miele
quindi
e
che
Bisio
con
le
più
casse
trovano
lui
anni
posto
abbiamo
per
una
e
puoi
Bisio
stando
genovese
non
più
teneva
o
cosa.
non
una
Ne
un
la
non
La
ancora
testimonianza
mi
Milano;
io
maschera,
alberi,
piuma
persona
io
assaggio,
ci
casse.
linda,
miele.
dagli
era
a
del
avevamo
genovese.
lui
latte
sta
perché
andavamo
riusciva
guardava
con
certo
Traversa,
facesse
morto
trenta
improbabili.
che
di
si
lo
e
Poi
tombe…e
poi,
da
dei
vigna
quattro,
avanti.
di
un’altra
ho
che
Una
e
fu
10
cascina,
avevo
(parlo
bell’orto.
liuna
prendere
ore
in
locale,
casa
ricordo
parlava
diffidenza
Amelia
osservavano,
una
da
adiceva:
aggiunge
facendo
aspettare
fioritura
Alfredo,
di
iFacevano
guardavo,
l’ho
Alfredo
e
ha
consorzio
parlamentare
sua
le
male
nel
indietro
tortore,
quella
erano
e“fighetto”
gli
dodici,
da
suoi
un
comprare
20-30
preparato
Traversa.
c’era
così
in
tu
a
valle
Non
altri.
grandi
l’uomo
poi
posti,
Bosio!”.
dal
tenuta
a
itutti
sua
con
Alfredo
una
là
modo.
api
Gli
le
perché
del
è
la
famigliare,
gestione
salvati,
Giacomo
rifare
un
melari
alveari
devi
Lucio
gran
era
seguito
cominciato
‘78-‘79,
12
mai
fuggi
vai
a
Novi,
mio
da
di
dei
che
e
perché
casine,
capito
Li
negli
mutua
ilsi
melari,
panettiere
trovavi
razza.
e
chi
ci
selezionata,
di
gli
aveva
suo
passare
Consorzio.
Lui
ancora
Alfredo.
un
non
le
sempre.
e
la
grande
senza
colpo
che
di
7-8
“Quest’anno
molto
gli
cognata
a
apicoltori,
ho
Lui
giusto
guardava.
tardiva,
è
a
cui
avevano
regine
che
con
è
gatti,
mi
dei
capito!
Io
lavori
ed
dare
padre
pionieri,
stava
la
l’ho
gestione
nel
delle
alle
ilapi
moglie,
devi
La
fare
vederlo
Io
castagno,
spazio
fuggi…
è
messo
ha
vedere
era
mare
un
anni,
di
piccoli,
lui
una
Io
da
anni
aiutati
sangue,
sono
zio
gli
sua.
apistico
anni
diceva
ilavevo
con
ho
Si
è
una
che
con
voti.
anche
ero
per
poi
questi
cosa
di
fatto
Erano
tutti
miele
del
terzo
la
e
api
tanta
fiorita
bella.
illui
non
che
c’è
ha
una
dar
in
un
e
per
più
festa
ne
poi
adi
alla
un
fa),
era
icui
lìègli
le
a
di
e
6/6
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