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Uccise suocero dandogli fuoco: 15 anni

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Uccise suocero dandogli fuoco: 15 anni
36 Provincia
L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 10 MAGGIO 2011
a
Uccise suocero dandogli fuoco: 15 anni
Borgo di Terzo, condannato in abbreviato il senegalese accusato dell’omicidio di Giannino Trapletti
Esclusa l’aggravante della premeditazione. La famiglia della vittima: invece era giunto per colpire
A
Borgo di Terzo
TIZIANO TISTA
Quindici anni, uno in più di quelli invocati dal pm Carmen Pugliese. È questa la sentenza per omicidio volontario emessa ieri in abbreviato dal gup Raffaella Mascarino nei confronti di Matar Mal,
il trentaquattrenne senegalese
accusato di aver dato fuoco al suocero Giannino Trapletti, 58 anni,
morto dopo 12 giorni di agonia.
Le aggravanti
Come invocato pure dall’accusa,
il giudice non ha riconosciuto le
aggravanti della premeditazione
e i futili motivi; inoltre, non ha
concesso l’attenuante della provocazione. Sulla pena hanno invece influito le aggravanti della
crudeltà (per il pm non sussistente, ecco perché la pena è più alta
di quella richiesta) e del rapporto
di parentela. La causa della tragedia è da ricondurre ai rapporti logorati tra Mal e la moglie Tatiana,
che vivevano separati (la donna
era tornata nella casa adiacente
dei genitori). Il 28 marzo 2010, nel
giardino dei suoceri, il senegalese
aveva cosparso di benzina Giannino, appiccando il fuoco. Erano
rimaste ustionate anche Tatiana,
sua sorella Ivana, la madre Claudiana Corbetta e i due figlioletti
dell’ex coppia. Il senegalese aveva anche ferito con un coltello la
ex.
Il tentato omicidio di Tatiana
ieri è stato derubricato in lesioni
volontarie, le lesioni della suocera e della cognata Ivana da volon-
tarie a colpose e per questo Mal
ha rimediato un altro mese e 20
giorni. Non luogo a procedere invece per le lesioni ai figlioletti, per
mancanza di querela. Il gup ha disposto i risarcimenti provvisionali per le parti civili, rappresentate
dagli avvocati Roberto Bruni e
Cinzia Pezzotta: 250 mila euro alla moglie, altrettanti alla suocera,
210 mila alla cognata Ivana e 200
mila alla cognata Rossella. È sulla premeditazione non riconosciuta che, ieri, Tatiana, le due sorelle e la madre hanno avuto da ridire. «Nei verbali dei carabinieri
si parla di un litigio tra me e il mio
ex, durante cui sarebbe intervenuto mio padre – ha detto Tatiana –. Ma nessuno dei testimoni,
nemmeno Matar, ha mai confer-
La moglie della vittima
A
«Ma il razzismo
non c’entra nulla»
A
«Il matrimonio tra Matar e mia figlia
non funzionava più, come accade
per molte altre coppie. Non c’entra il
razzismo: la nostra famiglia in Senegal ha sempre fatto volontariato»,
assicura Claudiana Corbetta, moglie
di Giannino Trapletti.
«Non vogliamo vendetta – avverte
l’avvocato Cinzia Pezzotta –: queste
signore vogliono solo fare precisazioni su una ricostruzione secondo
noi un po’ azzardata in certi aspetti.
Il risarcimento? Non ci interessa.
Mal non ha un soldo. E casomai arrivasse, andrebbe in beneficenza».
mato la lite». «Anzi – ha incalzato la madre –, noi non siamo
neanche mai state sentite durante le indagini, nonostante fossimo
testimoni oculari. Le nostre deposizioni sono state raccolte durante le indagini difensive dell’avvocato Bruni».
«Era determinato»
L’improvvisa intromissione del
suocero sarebbe la causa scatenante della tragedia: di qui l’insostenibilità della premeditazione.
«Invece si era appostato dietro la
siepe e quando ha visto Giannino,
l’ha aggredito: voleva ucciderlo –
ha sostenuto la signora Claudiana –. Era da giorni che ci mostrava quella tanica, come a dire: vi dò
fuoco. Io e mio marito la domenica mattina siamo andati a presentare denuncia ai carabinieri, avevamo paura. La domenica sera è
successo ciò che temevamo. Non
era la prima volta che ci rivolgevamo alle forze dell’ordine. Possibile che non si sia riusciti a fare
nulla?». «Si è trattato di un dolo
d’impeto, al di là delle reali intenzioni – controbatte il difensore,
l’avvocato Massimo Trabattoni –:
lo ha riconosciuto pure il perito
del gup. Il mio assistito ha agito
per esasperazione. Anch’io, sentendo la storia in tv, m’ero fatto
un’altra idea. Poi, leggendo le carte del processo, sono venuto a conoscenza di cose che in pubblico
non sono mai state dette. Credo
che il giudice, che conosce quelle
carte, abbia preso la giusta decisione». ■
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giardino dove è scoppiata la lite: sul muro i segni del rogo che è costato la vita a Giannino Trapletti
a
Urgnano, malore improvviso
Muratore di 34 anni muore in casa
A
Urgnano
to attorno alle 20,30 nell’appartamento di via Rocca, il giovane
abitava con la madre Angelina e
il fratello Sergio, quest’ultimo
molto conosciuto in paese perché da anni è sacrestano della
chiesa parrocchiale. Camillo lascia nel dolore anche i fratelli
Alessandro e Assunta, che solo
quindici giorni fa ha dato alla luce un bambino. Il 34enne aveva
da poco finito di cenare quando
ha cominciato ad avvertire i pri-
mi sintomi del malore. Ha detto
di non sentirsi bene e poi ha perso conoscenza. Subito è stato
soccorso dai parenti che, accortisi della gravità delle sue condizioni, hanno dato l’allarme al 118.
Sul posto è intervenuta un’ambulanza e il personale medico ha
tentato di rianimarlo, ma ogni
sforzo è purtroppo risultato vano: il 34enne non ha più dato segni di ripresa. Ai medici non è rimasto che constatarne il deces-
Vertova, superare il lutto
Serata sul mutuo aiuto
ganizzatori – vuole essere un’occasione di informazione e sensibilizzazione e creare così la
possibilità di ampliare la rete di
gruppi presenti nella nostra
provincia, che offrano sostegno
a chi vive la sofferenze della perdita di una persona cara».
«Il dolore è vissuto in modo
molto personale – proseguono
–. Ogni individuo riesce a reagire in base alla sua storia e ai suoi
vissuti che possono trovare empatia nelle testimonianze di chi
condivide la stessa esperienza».
Interverranno tra gli altri la psicologa Giusi Andreini, lo psicologo e psicoterapeuta Andrea
Noventa. Durante la serata ci
sarà spazio anche per alcune testimonianze. ■
Aveva da poco terminato di cenare
con i familiari, quando è stato colto
da un malore improvviso perdendo
conoscenza. Nonostante l’arrivo di
un’ambulanza del 118 e il prodigarsi dei medici, non c’è stato nulla da
fare: è morto a 34 anni.
È stato probabilmente un infarto a causare, nella serata di ieri,
la morte di Camillo Passi, di Urgnano. Il dramma si è consuma-
so, avvenuto per cause naturali,
probabilmente infarto. La notizia della prematura scomparsa
di Camillo Passi si è diffusa in
paese e tra i primi a raggiungere
l’abitazione portando conforto
alla madre e ai fratelli, il parroco
don Mariano Carrara. Camillo
Passi (che 10 mesi fa aveva perso il padre morto d’infarto) non
aveva mai avuto particolari problemi di salute. Lavorava in
un’impresa edile e spesso si trovava in trasferta, soprattutto nei
cantieri della Lombardia e del
Piemonte. Ieri sera si è tenuta
una veglia di preghiera, i funerali saranno celebrati oggi alle 15,
nella parrocchiale di Urgnano. ■
Stefano Bani
La parrocchiale di Urgnano dove si terranno i funerali
a
A
Vertova
Accogliere la perdita di una persona cara, grazie all’aiuto di persone
vicine. C’è il senso forte della condivisione al centro dell’incontro
che questa sera alle 20,45 viene
proposta a Vertova.
Lo propone, nella sala polivalente della Fondazione Gusmini, l’associazione Auto mutuo
aiuto di Bergamo e quella che
unisce i volontari e i sostenitori
dell’Hospice di Vertova.
«L’incontro – spiegano gli or-
Condividere aiuta a gestire il dolore
G. B. G.
IN BREVE
BASSA
BOTTANUCO
SAN GIOVANNI BIANCO
Piante cadute
per il forte vento
Serata in inglese
in biblioteca
Questione sociale
Incontro in oratorio
Raffica di interventi dei vigili
del fuoco nella serata di domenica, in particolare nella
Bassa, per piante cadute o pericolanti a causa del vento,
che ha soffiato forte su tutta
la provincia per tutta la notte.
Le squadre dei pompieri sono
state chiamate a Dalmine, Romano di Lombardia, Spirano
e Casirate d’Adda. Non sono
stati registrati danni di particolare rilievo, né persone ferite.
Serata dedicata alla lingua inglese giovedì 12 maggio alle
20,30 nella biblioteca di Bottanuco. Si tratta di un’iniziativa per apprendere in modo
disimpegnato e semplice, con
l’aiuto di esperti, la conversazione in lingua inglese e avvicinarsi alla cultura britannica. Non si tratta di un corso
classico di inglese ma di un’esperienza a più ampio respiro. La partecipazione è libera
e gratuita.
Stasera, dalle 21, al cineteatro
di San Giovanni Bianco, nell’ambito delle celebrazioni per
il 150° dell’Unità d’Italia, si
terrà un incontro dal titolo
«La questione sociale e la
Chiesa da Leone XIII». Modera la serata Pietro Salvetti.
Interverranno lo storico Alberto Torresani e la professoressa Simona Beretta. Organizzano alpini, coro «Figli di
nessuno», parrocchia e centro
culturale San Benedetto.
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