Schede tecniche laboratorio "a che densità giochiamo"
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Schede tecniche laboratorio "a che densità giochiamo"
ISIS “Oscar Romero” Via Aldo Moro 51- 24021 Albino (BG) - Sito web: http://www.isisromero.gov.it E-mail: [email protected] X EDIZIONE - ottobre 2012 A CHE DENSITA’ GIOCHIAMO? AFFONDA O GALLEGGIA? Schede Tecniche Laboratorio di Chimica Classi 3^M e 3^N Liceo SocioPsicoped. a.s. 2011/’12 - prof.ssa Manara PREMESSA …. UN PO’ DI TEORIA LA DENSITA’ Prendiamo alcuni prismi, uguali per forma e dimensioni, ma di materiale diverso: di legno, di alluminio, di rame, di ottone, di ferro, di plastica, di piombo. Avendo tutti la stessa forma e le stesse dimensioni,i prismi hanno tutti lo stesso volume. Mettendoli su una bilancia si trova però che hanno massa diversa. Questo dipende dal fatto che sono fatti di materiali diversi. Però la massa non può essere assunta come caratteristica che distingue le sei diverse sostanze, perché essa è una grandezza estensiva: se i prismi avessero un volume doppio, anche la massa sarebbe doppia. Tuttavia, se dividiamo la massa per il volume troviamo la massa di ogni unità di volume, cioè di ogni cm3 di quella sostanza. Questa nuova grandezza, corrispondente alla massa dell’unità di volume, prende il nome di densità e viene indicata con la lettera greca ρ (leggi ro). Essa non è più una grandezza estensiva, in quanto corrisponde sempre alle stesse dimensioni di un oggetto, pari a 1 cm3: è perciò una grandezza intensiva. Quindi la densità di un corpo è il rapporto tra la sua massa e il suo volume: d = m/V. Viene espressa in Kg/dm3 o in g/cm3 (equivalenti). Quando si indica la densità di un corpo si deve sempre precisare la temperatura alla quale la misura è stata effettuata. Mentre infatti, con l’aumentare della temperatura la massa di un corpo rimane costante, il suo volume di norma aumenta. La densità sarà perciò in generale tanto più bassa quanto più cresce la temperatura. La variazione, minima nei solidi, diviene più significativa nei liquidi. Nei gas, la densità è fortemente collegata, oltre che alla temperatura, anche alla pressione. La densità si ricava per i solidi misurando separatamente massa e volume e poi facendone il rapporto. Per i liquidi è possibile sfruttare il densimetro (o aerometro), un galleggiante tarato. Poiché la spinta che riceve dal liquido è, per il principio di Archimede, tanto più grande quanto più denso è il liquido stesso, dal livello di galleggiamento si può ricavare la densità del liquido. L’importanza della densità consiste nel fatto che essa consente di convertire massa e volume di una sostanza: a partire da una qualsiasi massa si potrà calcolare il volume occupato o, al contrario, ricavare la massa di un qualsiasi volume. Densità di alcuni solidi (a 0°C e 1 atm) Densità Nome (g/cm³) Alluminio 2.70 Argento 10.49 Ferro 7.96 Ghiaccio 0.92 Legno (densità media) 0.75 Legno di pino bianco 0.35-0.50 Oro 19.3 Ottone 8.44-9.70 Osso 1.7-2.0 Piombo 11.3 Platino 21.37 Rame 8.96 Sughero 0.22-0.26 Vetro 2.4-2.8 Zinco 6.9 Densità di alcuni liquidi (a 0°C e 1 atm) Nome Densità (g/cm³) Acqua Acqua di mare Alcool (etilico) Benzina Glicerina Mercurio Olio d'oliva Olio di paraffina 1.00 1.025 0.806 0.68 1.261 13.6 0.92 0.8 IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE Archimede di Siracusa (Siracusa, circa 287 a.C. – 212 a.C.) è stato un matematico, ingegnere, fisico e inventore. È uno dei massimi scienziati della storia. Si hanno pochi dati certi sulla sua vita. Tutte le fonti concordano sul fatto che fosse siracusano e che sia stato ucciso durante il sacco di Siracusa del 212 a.C. Vitruvio racconta che avrebbe iniziato ad occuparsi di idrostatica perché il sovrano Gerone II gli aveva chiesto di determinare se una corona fosse stata realizzata con oro puro oppure utilizzando all'interno altri metalli. Egli avrebbe scoperto come risolvere il problema mentre faceva un bagno, notando che immergendosi nell'acqua provocava un innalzamento del livello del liquido. Questa osservazione l'avrebbe reso così felice che sarebbe uscito nudo dall'acqua esclamando “héureka!, ho trovato!”. Sui corpi galleggianti è una delle principali opere di Archimede, nella quale viene fondata la scienza dell' idrostatica. Se immergiamo un corpo solido in un liquido, il livello del liquido si innalza. Ciò significa che una certa quantità di liquido viene spostata verso l'alto. Per esempio, se immergiamo un sasso di volume 1000 cm³, il volume del liquido spostato è esattamente uguale a 1000 cm³. Più grande è il volume del sasso, maggiore è la quantità di liquido spostata. Archimede trovò una relazione tra il peso del liquido spostato e la spinta che il corpo riceve verso l'alto. Questa relazione costituisce il principio di Archimede: Un corpo immerso in un liquido riceve da questo una spinta verso l'alto uguale al peso del liquido che sposta. Calcolo della spinta di Archimede Calcoliamo il valore della spinta idrostatica, detta anche spinta di Archimede: peso liquido spostato = m liquido ∙ g = d liquido ∙ V liquido ∙ g (in questa formula e nelle prossime m è la massa, g è l’accelerazione di gravità, d è la densità). Al posto del volume di liquido spostato possiamo sostituire il volume del corpo perché sono uguali: peso liquido spostato = d liquido ∙ V corpo ∙ g Applichiamo il principio di Archimede: spinta = peso del liquido spostato S = d liquido ∙ V corpo ∙ g Corpi che affondano e corpi che galleggiano Su un corpo immerso in un liquido, agiscono due forze, il peso verso il basso e la spinta di Archimede verso l'alto. Il peso del corpo è: P = m ∙ g = d corpo ∙ V corpo ∙ g la spinta di Archimede è: S = d liquido ∙ V corpo ∙ g La Spinta di Archimede dipende quindi dalla natura del fluido in cui è immerso l’oggetto, dalla sua densità. Anche l’aria esercita una spinta, ma poiché l’aria ha densità molto bassa non ce ne accorgiamo. Ogni corpo immerso in un fluido è quindi sottoposto a due forze con direzione verticale ma di verso opposto: il peso del corpo e la spinta di Archimede. Possiamo avere tre situazioni: Se il peso P è maggiore della spinta S, il corpo si muove verso il basso e affonda. Il peso è maggiore della spinta quando la densità del corpo è maggiore della densità del liquido. Se P è minore di S il corpo viene spinto verso l'alto finché emerge. Questa situazione si verifica quando la densità del corpo è minore di quella del liquido. Quando il corpo è parzialmente fuori dal liquido, il volume della parte immersa diminuisce e quindi diminuisce la spinta di Archimede. Il corpo continua a emergere finché si raggiunge l'equilibrio, cioè finché la spinta diventa uguale al peso. DENSITA’ DI SOLIDI E LIQUIDI Spesso assistiamo a fenomeni che riguardano la densità dei materiali, ma il più delle volte senza collegarli con i corretti principi fisici: le cose stanno così e ci basta. Ci aspettiamo che una nave, anche gigantesca, galleggi, ma non ci chiediamo come fa. Osserviamo che ci è più facile nuotare nel mare che non in piscina e … ci limitiamo a lavarci via il sale una volta usciti dal mare, senza sapere che è stato proprio quel po’ di sale in più a tenerci meglio a galla. Proviamo a riflettere su questi fatti, a porci domande e a trovare le risposte sperimentando. Alcune domande potrebbero essere: oggetti di uguale volume hanno anche lo stesso peso? Perché messi in un liquido alcuni galleggiano e altri no? Perché lo stesso oggetto che prima galleggiava, se cambiato di forma affonda? Cosa succede se cambiamo liquido? E se cambiamo la temperatura del liquido? Lavorando con il principio di Archimede facciamo esperienze di galleggiamento di solidi, ma anche di movimento di liquidi, arrivando alla scoperta della densità e dei fattori che possono influenzarla, come la forma (per i solidi), la temperatura e la concentrazione (per i liquidi). ESPERIENZE 1. L’acqua esercita una forza: il principio di Archimede Esperienza 1a Materiali: Palline di diversa forma e materiale; becker grande (es. da 500 mL); acqua. Procedimento Riempire il becker con acqua (a ¾). Chiedere quali tra le palline mostrate sarà in grado di galleggiare … mettere la pallina rossa e quella blu nell’acqua: quella più grande galleggia, l’altra va a fondo. Mettere nell’acqua anche le altre palline. Spiegare che è di questo che ci si occuperà, cioè del perché certi oggetti affondano e altri galleggiano. Esperienza 1b Materiali: bacinella con acqua; pezzi di legno (di colore bianco) di diverse dimensioni. Procedimento Mettere nella bacinella un pezzo di legno. Provare a spingerlo verso il basso. Si sente una resistenza, perché c’è una forza che spinge l’oggetto in alto. È la spinta di Archimede. Provare con un pezzo più grande: la resistenza è maggiore perché la spinta di Archimede è tanto più forte quanta più acqua l’oggetto riesce a spostare. Esperienza 1c Materiale Un elastico ( o un dinamometro); acqua; un becker grande (es. 500 mL); pezzi di sughero e cilindretto di metallo; asta con sostegno per dinamometro. Procedimento Fissare il dinamometro all’asta di sostegno. Leggere il valore indicato dal dinamometro ( =0). Attaccare al dinamometro il cilindretto di metallo. Leggere il valore (=80). Se con la mano si solleva il cilindretto si noterà che il dinamometro torna nella sua condizione di riposo: ora è la mano a sostenere il peso della cilindretto. Avvicinare l’asta con il dinamometro ad un becker pieno di acqua, in modo che il cilindretto sia a contatto con l’acqua. Anche ora il dinamometro si accorcerà, e segnerà un valore minore: l’acqua come la mano sostiene il peso del cilindretto; in particolare si osserverà che l’acqua spinge l’oggetto verso l’alto. La stessa esperienza può essere ripetuta appendendo al dinamometro oggetti diversi, es. pezzi di sughero. Si può chiedere ai visitatori di fare previsioni. Insieme si osserva che quando il corpo è immerso nell'acqua il dinamometro si accorcia sempre, anche se, come nel caso del cilindretto, il corpo non galleggia. In particolare, si potrà notare che solo se il corpo galleggia, il dinamometro torna nella posizione di riposo: il peso è completamente bilanciato dalla forza esercitata dal liquido. Spiegazione Quando un corpo è immerso in un liquido su di esso si esercita una forza che può essere minore o uguale al peso del corpo. L'intensità di questa forza, detta spinta di Archimede, è uguale al peso del liquido spostato dal corpo. Un corpo galleggerà solo se la sua densità è minore o al più uguale a quella dell'acqua. 2. Oggetti di diverso volume o di diverso peso: chi galleggia? Esperienza 2a - diverso volume Materiale: Una vaschetta contenente acqua per circa i ¾ dell’altezza; bilancia; 3 pezzi di legno e 3 pesetti di metallo: gli oggetti hanno massa 50, 100 e 200 grammi. Procedimento Immergere il pezzo di legno da 50g in acqua. Prendere il pesetto di altro materiale ma di uguale peso: galleggerà anche quello? Immergere oggetti in acqua e osservare. Spiegazione Il galleggiamento non dipende dal solo peso. Nella scuola primaria questa esperienza può servire a superare il preconcetto che l’oggetto con maggior peso va a fondo (il cubo di legno galleggia, il pesetto di metallo di uguale peso va a fondo). Esperienza 2b - diverso peso Materiale: Una vaschetta contenente acqua per circa i ¾ dell’altezza; bilancia elettronica; due scatoline di plastica di peso diverso ma dello stesso volume: una delle due scatoline è stata “zavorrata” con pezzi di metallo e acqua. Procedimento Mettere la scatolina “leggera” nell’acqua: galleggia. Senza dire ai visitatori che la seconda scatolina è stata “zavorrata”, far notare che ha lo stesso volume e poi metterla nell’acqua: galleggia ancora? No! Togliere le scatoline e far sentire il diverso peso: quella più pesante è andata a fondo. Spiegazione Il galleggiamento non dipende dal solo volume. Nella scuola primaria questa esperienza può servire a superare il preconcetto che l’oggetto con maggior volume va a fondo mentre l’oggetto con minore volume galleggia. Quindi il galleggiamento non dipende dal peso o dal volume del corpo, dipende invece dal tipo di materiale usato: indipendentemente dal peso o dal volume, il legno galleggia, mentre l’ottone, il rame o l’alluminio affondano, questo perché a parità di volume materiali diversi hanno diversa massa, perciò cambia la “massa volumica”, cioè il rapporto m/V, la densità. Confrontiamo tre pezzi di legno di massa diversa: quale ha il volume minore? Quello di massa minore!! Se cresce la massa cresce anche il volume! Pezzi di legno della stessa massa avranno sempre lo stesso volume e viceversa! Questa è una proprietà dei materiali, si chiama densità ed è costante per ogni tipo di sostanza o materiale. La densità è il rapporto m/V, perciò per calcolarla basta misurare la massa e il volume di un oggetto e fare il rapporto tra questi valori. 3. Il galleggiamento … e se cambio liquido? Esperienza 3 a Materiali Alcool, olio e acqua in tre becker da 250 mL, tre pezzi di candela uguali, una pinza per estrarre i pezzi di candela dai recipienti. Procedimento Immergere un pezzo di candela in acqua, uno in olio e uno in alcool. La candela in acqua galleggia bene, emergendo quasi per metà, in olio galleggia restando quasi completamente immersa, nell'alcool affonda. Spiegazione Il galleggiamento di un oggetto dipende dal fatto che il liquido in cui è immerso esercita su di esso una spinta verso l'alto, che contrasta la forza di gravità. A parità di oggetto (la candela), questa spinta è tanto maggiore quanto maggiore è la densità del liquido. L'alcool è meno denso dell'olio, che a sua volta è meno denso dell'acqua. Ecco perché la candela galleggia bene nell'acqua, un po' meno nell'olio, affonda in alcool. Esperienza 3b Materiale: due bekers; acqua; alcol; due cubetti di ghiaccio (magari colorato con coloranti alimentari, per renderlo più visibile). Procedimento Mettere in un beker l’acqua e nell’altro l’alcol. Immergere in ogni liquido un cubetto di ghiaccio e osservare. Spiegazione Il ghiaccio galleggia in acqua e affonda in alcol perché la densità del ghiaccio è minore della densità dell’acqua ma maggiore di quella dell’alcol. (ricordare gli icebergs). 4. L’uovo che galleggia Esperienza 4 Materiale: sale fino; un beker grande (500 mL); un uovo; un cucchiaino; un cucchiaio; acqua. Procedimento: Versare circa 300 mL di acqua nel beker e, con l’aiuto di un cucchiaio, immergere delicatamente l’uovo nell’acqua. L’uovo si appoggia sul fondo del bicchiere. Dopo aver tolto l’uovo dall’acqua, versare in essa circa 70 g di sale fino e mescolare la soluzione ottenuta per sciogliere tutto il sale. Immergere di nuovo l’uovo nell’acqua salata. L’uovo galleggia. Dopo aver tolto l’uovo dall’acqua, versare molto lentamente (con una spruzzetta, contro il bordo interno del beker) altra acqua fino a riempire il beker, quindi immergere ancora l’uovo. L’uovo resta in sospensione nel liquido. Spiegazione Nella prima situazione l’uovo è più denso dell’acqua, quindi affonda perché il suo peso è maggiore della spinta esercitata dall’acqua. Nel secondo caso, l’uovo galleggia perché se fosse del tutto immerso l’acqua salata, essendo più densa dell’uovo, gli darebbe una spinta maggiore del suo peso, di conseguenza esso riesce a galleggiare. Nel terzo caso, l’uovo resta in sospensione perché, essendo la densità della soluzione uguale a quella dell’uovo, la spinta di Archimede di un volume d’acqua uguale al volume dell’uovo equilibra il suo peso. Ecco perché è più facile stare a galla nell’acqua di mare che in piscina. (Un uovo di gallina non più fresco presenta la bolla d’aria in esso contenuta di dimensioni maggiori di quella contenuta nell’uovo fresco. Si può sfruttare questo fatto per distinguerli con il seguente esperimento: un uovo fresco affonda nell’acqua mentre un uovo non fresco galleggia). Quindi i liquidi hanno densità diverse …. Proviamo a mettere insieme in uno stesso contenitore alcuni liquidi …… 5. Un cocktail a 5 strati Esperienza 5 Materiale: Acqua; olio di oliva; sapone per piatti; alcool etilico; sciroppo d’acero; coloranti per alimenti; cilindro alto; Pipetta graduata con aspiratore; 5 contenitori (es. tazze o bicchieri). Procedimento Misurare la stessa quantità di ogni liquido in altrettanti contenitori; colorare acqua e alcool con i coloranti alimentari. Versare nel cilindro i liquidi secondo questo ordine: sciroppo, sapone, acqua, olio vegetale e alcool. I liquidi vanno versati lentamente: lo sciroppo dalla tazza nel centro del cilindro, usando la pipetta graduata. Gli altri liquidi vanno aggiunti versandoli dalla tazza lentamente, lungo il bordo del cilindro, magari tenendo leggermente inclinato il cilindro stesso. Se si mescolano inizialmente un pochino va bene lo stesso, perché poi si separano per via della densità. I liquidi utilizzati sono evidenziati nella tabella accanto, con le loro densità. È evidente che si possono utilizzare in aggiunta anche altri liquidi, rispettando la densità decrescente, tenendo però presente che alcuni liquidi vicini con le ore tendono poi a mescolarsi, perché miscibili. Materiale Densità Alcool etilico 0.79 Petrolio per lume o olio di 0.80 paraffina Olio per bambini 0.83 Olio di oliva 0.92 Acqua Sapone per piatti 1.00 1.03 Sciroppo di glucosio Sciroppo d’acero 1.029 – 1,034 1.33 1.37 Miele 1.42 Latte intero Sempre per confrontare la densità di liquidi diversi … 6. Densità a confronto: uno strano densimetro Esperienza 6 Materiale: due becker piccoli, un contagocce, acqua, olio di oliva colorato di rosso per l’ aggiunta del colorante Sudan III, etanolo. Procedimento 1^ Parte Verificare di avere a disposizione l’olio già colorato, altrimenti prepararlo mescolando all’olio qualche goccia di colorante Sudan III. Versare dell’acqua in un becker, fino a circa metà altezza; prelevare con il contagocce un po’ di olio colorato e lasciarne cadere una grossa goccia nel becker. La goccia galleggia o va a fondo ? La densità dell’olio di oliva è maggiore o minore di quella dell’acqua ? Versare nel secondo becker dell’alcool e ripetere la prova, lasciandovi cadere una goccia di olio di oliva. Come si comporta adesso la goccia ? Com’è la sua densità rispetto a quella dell’alcool ? Si può concludere che l’olio di oliva ha una densità compresa tra quella dell’alcool (0,8 g / cm3) e quella dell’acqua (1 g / cm3). 2^ Parte Prendere il becker con alcool e la goccia di olio sul fondo. Aggiungere lentamente con il contagocce dell’acqua, facendola scorrere lungo le pareti del beker. Man mano si aggiunge acqua osservare come si comporta la goccia d’olio. Smettere di aggiungere acqua quando si vede la goccia di olio a metà altezza della soluzione, cioè si trova in equilibrio con essa. Quanto vale ora la densità della soluzione ? Mediante l’aggiunta di acqua o alcool si può far muovere la sfera a piacere. Cosa si deve aggiungere per farla scendere ? Cosa si deve aggiungere per farla salire ? Quale spiegazione scientifica si può dare ? Quindi il galleggiamento dipende tanto dalla densità del materiale di cui è fatto il corpo quanto dalla densità del liquido o del fluido in cui è immerso: se la densità del liquido è maggiore della densità del materiale il corpo galleggia, altrimenti affonda. Consideriamo le tabelle con i valori di densità di alcuni materiali: quali potranno galleggiare in acqua e quali no? Ma quelli più densi …. affonderanno sempre?? 7. Il galleggiamento … e se cambio forma? Esperienza 7 Materiale: Una vaschetta piena d'acqua, alcuni pezzi di alluminio, un foglio di alluminio da cucina, una lattina con due fori piena di acqua, due cannucce, uno schiaccianoci. Procedimento L’alluminio galleggia o va a fondo? (si possono confrontare i valori di densità riportati nelle tabelle, tra acqua e alluminio quest’ultimo è più denso). Si chiede ai visitatori di fare una previsione. Si prova lasciando cadere i pezzi di alluminio nella bacinella: affonderanno. Si prende il foglio di alluminio e lo dà ad uno o più visitatori, chiedendo di modellare il foglio affinchè il pezzo di alluminio galleggi. Uno alla volta si immergono i diversi modelli. Se nessuno dei modelli galleggia, si discute insieme cercando nella vita quotidiana esempi di oggetti fatti dello stesso materiale che hanno un diverso comportamento in acqua. Ad esempio: una biglia di vetro o una bottiglia senza tappo affonda, ma una bottiglia di vetro tappata galleggia; un bullone di ferro affonda, ma una barca di ferro galleggia. Il trucco è dunque quello di modellare l’alluminio dandogli una forma che contenga un po' d'aria, ad esempio una barchetta, o un fagottino. Si può osservare che i due oggetti galleggiano in modo diverso: se si spinge la barca sott’acqua affonderà mentre il fagottino ritorna a galla. (Attenzione alla tensione superficiale dell’acqua, che tiene a galla il foglio di alluminio anche senza dargli una forma). Alla fine schiacciare il foglio di alluminio con lo schiaccianoci fino a fargli uscire tutta l’aria e dimostrare che così affonda. Spiegazione Una pallina di alluminio ben schiacciata affonda mentre una barchetta o un fagottino (fatto con lo stessa materiale) pieno d’aria galleggia, cosa è cambiato? In entrambi i casi l’oggetto che galleggia non è fatto solo di alluminio ma di alluminio + aria (l’aria contenuta nella barca o nel fagottino). In questo modo la sua densità è minore di quella del solo alluminio, e se si ingloba abbastanza aria la sua densità potrà essere minore di quella dell'acqua. In questo caso l'oggetto galleggia. Una nave riesce a galleggiare anche se è di acciaio, perché è un contenitore cavo che contiene molta aria e la sua densità media è certamente minore di quella dell’acqua. Tuttavia, la nave vuota emerge molto di più di quando la sua stiva è piena. Un sommergibile invece è dotato di una camera stagna, che si può riempire con acqua o con aria compressa, in modo da far variare la sua densità. Insufflando nella camera aria compressa, l’acqua viene espulsa e il sommergibile sale fino a riemergere. (Si può provare con una lattina, di alluminio, con due fori, completamente immersa e perciò piena di acqua: soffiando aria con una cannuccia dentro la lattina, questa emerge, perché l’aria ha spinto fuori l’acqua e la densità della lattina è diminuita). 8. L’arancia che affonda Esperienza 8 Materiale: un’arancia (meglio piccola, tipo da spremuta); una vaschetta con acqua; una bilancia (sensibilità al centesimo di g); un coltello; scottex. Procedimento Pesare un’arancia sulla bilancia e annotare il peso. Mettere l’arancia in una vaschetta con acqua. Resterà immersa solo per metà, quindi un po’ galleggia. Togliere l’arancia dall’acqua, asciugarla e sbucciarla; rimetterla sulla bilancia e annotare il peso: il peso è diminuito. Rimettere l’arancia nell’acqua: l’arancia andrà a fondo. Qualcuno potrebbe sostenere che va a fondo perché senza buccia assorbe l’acqua e perciò pesa di più: quindi togliere l’arancia dall’acqua, tamponarla leggermente con un po’ di scottex e ripesarla. L’arancia non ha assorbito acqua, eventualmente il peso è aumentato di pochissimo!. Allora perché senza buccia va a fondo? Spiegazione L’aria contenuta nella buccia rende il frutto più leggero permettendone il galleggiamento, proprio come lo scafo delle navi. 9. L’acqua ha sempre la stessa densità? Esperienza 9a - acqua calda e fredda Vediamo se l’acqua mantiene la stessa densità quando ha una temperatura diversa; ovvero ci chiediamo “è più densa l’acqua calda o quella fredda? Cosa succede se aggiungiamo acqua calda all’ acqua fredda?” Materiale Un beker grande es. da 3 L; un beker da 300 mL; una beuta da 200 – 300 mL; acqua; colorante alimentare; spago; piastra riscaldante; termometro digitale. Procedimento Riempire il beker da 300 mL con acqua e scaldare sulla piastra. Intanto riempire il beker da 3L con acqua fredda, per i ¾. Mettere nella beuta alcune gocce di colorante alimentare e versarvi sopra l’acqua calda. Fissare attorno alla beuta lo spago e calarla lentamente dentro il beker con acqua fredda. Osservare come l’acqua calda esce dalla beuta e l’acqua fredda vi entra: l’acqua calda, colorata, si porta in alto a formare uno strato superficiale. Inserire il termometro e misurare la temperatura dello strato superficiale; quindi calare il termometro verso il fondo, facendo attenzione che non tocchi la beuta: registrare la temperatura. Quindi, chi sta sopra, l’acqua calda o quella fredda? È più densa l’acqua calda o quella fredda? Se lasciamo il cilindro a riposo, in modo che l’acqua calda si raffredda e quella fredda si scalda, cosa succederà? Esperienza 9b - acqua dolce e salata Ci chiediamo se l’aggiunta di sale modifica la densità dell’acqua. È più densa l’acqua salata o l’acqua “dolce” ? (L’acqua del rubinetto si dice “dolce” ma non contiene zucchero, contiene semplicemente meno sale dell’acqua marina, rispettivamente circa 0,5‰ e 35‰ che corrispondono a 0,5 g/L e 35 g /L). Materiale Una provetta; due pipette contagocce; acqua; un colorante alimentare; cucchiaino; sale; due beker piccoli. Procedimento Mettere in un beker 50 mL di acqua e aggiungere 2 cucchiaini di sale, mescolare. Mettere nell’altro beker 50 mL di acqua e aggiungere qualche goccia di colorante. Con la pipetta mettere 2 – 3 mL di acqua salata nella provetta. Con l’altra pipetta prelevare l’acqua dolce colorata e aggiungerla delicatamente (1 – 2 mL), facendo scivolare l’acqua lungo la parete interna della provetta. Attenzione! È importante mettere prima l’acqua salata!! Osservare chi scende sul fondo e chi galleggia. E’ più densa l’acqua dolce o quella salata? Nel mare c’è quindi acqua di densità diversa: in certe regioni (es. quelle tropicali) è più calda, e in altre è più fredda; in certe regioni è meno salata che in altre (es. ai poli). Tra queste regioni si creano delle correnti di acqua, veri e propri fiumi ... ma in che direzione si muovono? 10. I flussi oceanici Esperienza 10 Possiamo in qualche modo simulare i flussi oceanici nel Nord Atlantico utilizzando una vaschetta in vetro riempita con acqua; una lampada per scaldare l’acqua, cubetti di ghiaccio e dell'inchiostro per colorare l'acqua. Materiale 1 teglia di vetro con dell'acqua; 1 lampada che emette energia termica; cubetti di ghiaccio; uno spago; scotch; inchiostro. Procedimento Prepariamo la teglia piena di acqua (a ¾ di altezza), appoggiandola sopra fogli bianchi, anche di scottex, per meglio vedere poi il fenomeno. Utilizzando una lampada che scalda (una lampadina standard o un faretto che emette energia termica) possiamo simulare il Sole sopra un lato della teglia (nella foto il lato sinistro della teglia). Qui troviamo le latitudini tropicali e l'acqua superficiale dell'oceano si riscalda. All’estremità destra della teglia simuliamo la regione artica con la sua acqua ghiacciata. A questo scopo mettiamo nell'acqua dei cubetti di ghiaccio, bloccandoli con uno spago teso tra i due bordi e fissato con lo scotch. Dopo aver acceso la luce e messo il ghiaccio nell'acqua, vedremo che si crea lentamente una circolazione. Per renderla visibile possiamo mettere dell’ inchiostro nell' acqua, al centro della vaschetta, distribuendolo con la pipetta un po’ sul fondo e un po’ più in superficie. Poco dopo, l'inchiostro si muoverà seguendo la circolazione dell'acqua. In superficie l'acqua si muove dal lato più caldo (tropici) verso il ghiaccio (oceano artico). Qui, l'acqua diventa più densa e affonda. L'acqua profonda che si è formata vicino al ghiaccio scorre indietro verso i tropici, sul fondo. Si può osservare che radunando i cubetti di ghiaccio in un angolo della teglia, il flusso di acqua superficiale devia verso il ghiaccio! In ultimo, vediamo l’effetto di bolle di gas in un liquido ….. 11. Bolle in bottiglia Esperienza 11 Materiale: Una bottiglia di vetro o plastica trasparente da un litro, una tazza da tè di acqua, olio di semi, colorante alimentare, una compressa effervescente (tipo Alka Seltzer). Procedimento: Versare l’acqua nella bottiglia. Utilizzare un misurino o un imbuto per versare lentamente l’olio vegetale nella bottiglia fino a riempirla quasi completamente. Lasciare riposare finchè acqua e olio non risultino ben separati tra loro. L’olio resta sopra l’acqua perché è meno denso dell’acqua; inoltre i due liquidi non sono miscibili (uno è polare l’altro è apolare). Le molecole di acqua si legano tra loro e così quelle dell’olio, ma olio e acqua non si legano. Aggiungere circa dieci gocce di colorante: le gocce passeranno attraverso l’olio e andranno a mischiarsi con l’acqua sottostante. È meglio abbondare con il colorante, per rendere il fenomeno più visibile. Infine inserire nella bottiglia mezza compressa effervescente. Questa andrà sul fondo, si svilupperanno bolle di gas che, essendo meno denso, saliranno verso la superficie, trascinando anche un po’ d’acqua colorata: una volta liberato il gas, l’acqua tornerà sul fondo. Per un effetto più spettacolare, sistemare una luce dietro la bottiglia. Possibili sviluppi: la temperatura dell’acqua può influenzare la reazione? La dimensione della bottiglia può condizionare quante bolle sono prodotte?C’è comunque l’effetto se lasciamo il tappo sulla bottiglia? Le dimensioni della mezza compressa influiscono sul numero delle bolle create? …