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il regimen sanitatis salernitanum……
IL REGIMEN SANITATIS SALERNITANUM……APPESO AD UN FILO. Nei weekend del 16 e 17, del 23 e il 24 maggio, in occasione di “Salerno Porte Aperte”, l’Archivio Storico della Botanica “Salernitana” in collaborazione con alcuni collezionisti ha organizzato nel giardino di casa Altieri, sito in via Tasso 5,una piccola esposizione, allestita in maniera singolare. E’ una grande opportunità per tutti vedere in mostra testi rari pubblicati in varie città europee tra il 1500 e il 1800 che riguardano Salerno. Si tratta, infatti, di alcune edizioni relative al Regimen Sanitatis Salernitanum, una raccolta di aforismi presente già in alcuni manoscritti del XIV secolo. Questo antico libro, ricco di consigli di igiene, di botanica, di agricoltura, di alchimia, di magìa, di astrologia, di religione diventa, grazie al proliferare delle edizioni a stampa, l'inizio di una nuova diffusione «internazionale» della Scuola Medica Salernitana, diffusione che si svilupperà per tutta Europa, fino al secolo XVIII, al di là della stretta cerchia degli addetti ai lavori. Dalla fine del XV al XVIII secolo, esso viene stampato in Europa circa 160 volte ed è possibile affermare che «la memoria dell'esistenza della Scuola di Salerno e del sapere medico ad esso connesso dipese per molti quasi esclusivamente dalle poche «notizie» che accompagnavano a mo' di premessa le varie edizioni». I primi versi recitano: Dei rimedj generali. Questo scrisse al re anglicano L’ateneo salernitano Se dai mali vuoi guardarti Se vuoi sano ognor serbarti Le rie cure da te scaccia, Di frenar l’ira procaccia: Sia nel ber nel mangiar parco: Quando al cibo hai chiuso il varco, Lascia il desco, e il corpo avviva: Del meriggio il sonno schiva: Mai non stringere a fatica L'intestin né la vescica. Tutto ciò se ben mantieni Dì vivrai lunghi e sereni. Se non hai medici appresso, Farai medici a te stesso Questi tre: mente ognor lieta, Dolce requie, e sobria dieta. Fino al secolo scorso non vi erano persone che non ne conoscevano alcuni versi a memoria. Molta gente li citava all’occasione come verità universalmente riconosciute da tempo. Lo scritto è dedicato a Roberto duca di Normandia, figlio maggiore di Guglielmo I, re d’Inghilterra ed erede legittimo al trono che, al ritorno dalla Terra Santa dove aveva combattuto con Goffredo di Buglione nella I Crociata, prima di tornare in patria, decise di passare per Salerno, sede della più famosa scuola di medicina del mondo a quel tempo, per consultare il collegio dei dottori sui metodi più adatti a recuperare la salute. Durante l’assedio a Gerusalemme, infatti, aveva ricevuto una ferita al braccio che, ad onta dell’abilità dei suoi chirurghi, era divenuta fistolosa e lo aveva ridotto in uno stato debolezza e dimagrimento. La particolarità di questa mostra è che tutti i volumi in esposizione sono gentilmente concessi da giovani salernitani che hanno iniziato a collezionare testi relativi alla nostra città. Sono bibliofili illuminati che aggiungono alla passione per gli esemplari rari anche una forma di collezionismo specializzato, ossia diretto all’acquisizione di testi riguardanti limitati campi d’interesse, in questo caso la STORIA DI SALERNO. La loro disponibilità permette a tutti di visionare, nel giardino di casa Altieri, antichi libri che, purtroppo, non sono presenti in nessuna istituzione salernitana e che è difficile vedere, anche per gli addetti ai lavori, nelle biblioteche che li conservano. Il progetto dell’Archivio, in collaborazione con gli “illuminati” mecenati, prevede di digitalizzare questo materiale e metterlo al servizio di tutti i cittadini, immettendolo in una banca dati che possiede oggi già 9000 immagini di erbari miniati medievali, relativi al Circa instans di Plateario, tra i quali il famoso Egerton 747.