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Discorsi Assemblea Internazionale 2012

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Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Discorsi
Assemblea Internazionale 2012
San Diego (California, USA)
15-21 gennaio 2012
IT
Indice
La pace attraverso il servizio
1
Sakuji Tanaka
Presidente eletto del RI
Sostenere club forti
4
Kalyan Banerjee
Presidente del RI
Obiettivi della Fondazione Rotary per il 2012-2013 6
Wilf Wilkinson
Presidente eletto della Fondazione Rotary
Aggiornamenti sulla Visione Futura
9
William B. Boyd
Presidente della Fondazione Rotary
Sviluppo fondi 12
John Germ
Presidente, Commissione della Sfida da 200 milioni del Rotary
Centri della pace del Rotary 15
David LaMotte
Borsista della pace del Rotary 2008-10, University of Queensland
Il vostro supporto dal RI
18
John Hewko
Segretario generale del RI
Prima priorità: Costruire il Rotary
22
Monty J. Audenart
Presidente, Commissione Sviluppo e Conservazione dell’effettivo
Promozione incrociata dell‘Azione Nuove generazioni
25
Michiko Kainuma
Membro di commissione, RYLA
L’effettivo 27
Eva Brodehl
Consigliere, Commissione per lo Sviluppo e la Conservazione dell’effettivo
IT
Chi sono io? Riflessioni sui valori fondamentali
30
Rajendra K. Saboo
Past Presidente del RI
Raccontare il Rotary attraverso i social media
e le pubbliche relazioni 34
Melissa Ward
Governatore eletto, Distretto 7190
La forza del nostro Momento Rotary
38
Jennifer Jones
Coordinatrice Immagine Pubblica del Rotary, Zona 29
Riflessioni finali del Presidente eletto
Sakuji Tanaka
Presidente eletto del RI
42
La pace attraverso il servizio
Sakuji Tanaka
Presidente eletto del RI
Buongiorno.
Sono molto onorato di essere qui, davanti a tutti voi: i miei nuovi governatori per l’anno rotariano
2012-2013.
Il Rotary è stato al centro della mia vita per molti anni. Non lo sapevo all’epoca, ma il giorno che
sono entrato a far parte del Rotary nel 1975 è stato il primo passo verso un futuro diverso.
Prima di affiliarmi al Rotary, la mia visione del mondo era limitata. Ero il quarto di otto figli, eravamo poveri, e lo erano quasi tutti quelli che conoscevamo. Non avevo mai incontrato nessuno che
non fosse giapponese.
Ogni settimana, camminavo con mia madre per 20 chilometri per andare al mercato a vendere
verdure. Questa era l’unica distanza che coprivo, e l’unica realtà al di fuori dai confini del mio
villaggio.
Sognavo di viaggiare, sognavo di vedere altre città, altri Paesi, e mi chiedevo com’erano.
Da allora, ho viaggiato un bel po’. Ho visitato diverse parti del mondo, più di quanto avessi mai
immaginato. Ma niente ha influito maggiormente sull’espansione delle mie vedute a fronte di tutte le prospettive ottenute grazie al Rotary.
Prima di diventare Rotariano, vedevo solo quello che avevo d’avanti, vedevo il mio business, la
mia famiglia, i miei clienti ed i miei concorrenti. Quando viaggiavo, vedevo solo quello che volevo
vedere.
Ma non riuscivo a vedere oltre questa realtà. Non cercavo di mettere tutto in un certo contesto,
non guardavo oltre ciò che credevo fosse rilevante per me.
Un giorno, mi è stato chiesto di affiliarmi al Rotary Club di Yashio. E due anni dopo, qualcuno
venne al club per parlare dell’Azione professionale. Da quel giorno, lentamente, ho cominciato a
cambiare. Mi sono reso conto che lo scopo della mia vita non era solo quello di guadagnare di
più, di vendere di più, di rendere la mia impresa migliore delle altre. Mi sono reso conto di volere
obiettivi migliori e più elevati — a livello personale e professionale. Per me, la cosa più importante
nella vita era essere utile al prossimo.
Ho capito che aiutando gli altri, anche nel modo più semplice possibile, ero in grado di edificare la
pace.
Ogni giorno, sentiamo usare tanto la parola pace. Ne sentiamo parlare nei notiziari, la usiamo nelle conversazioni e ne parliamo tanto nel Rotary. Ma la maggior parte di noi passa poco tempo a
pensare a cosa sia la pace, e che cosa significa veramente questa parola.
La pace, nel suo significato più semplice, può essere definita per ciò che non è: una situazione
nella quale non c’è guerra, violenza e paura. Significa non essere in pericolo di soffrire di fame,
persecuzione o povertà.
Ma possiamo definire la pace anche per quello che è e ciò che potrebbe diventare. Pace significa
libertà di parola, libertà di opinione e di scelta, e significa avere autodeterminazione. Può significare sicurezza e fiducia nel futuro: una vita e una casa in una società stabile.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 1
A livello astratto, pace significa senso di felicità, di serenità interiore, di calma.
La verità è che la pace ha significati diversi per ogni persona. Nessuna definizione è completamente giusta o sbagliata. Ogniqualvolta usiamo questo vocabolo, pace ha il significato che le
assegniamo noi.
E, a prescindere da come usiamo questa parola e come intendiamo la pace, il Rotary ci può aiutare ad ottenerla.
Il Rotary ci aiuta a soddisfare i bisogni basilari degli altri: fornire assistenza medica, strutture igienico-sanitarie, cibo ed istruzione, dove e quando sono necessari.
Ci aiuta a realizzare i bisogni più interiori: amicizia, connessioni e interesse per il prossimo.
Il Rotary ci sostiene nell’edificare la pace nel suo senso più tradizionale, riducendo le cause dei
conflitti. Getta i ponti di amicizia e tolleranza tra popoli e nazioni. Ci aiuta a comprenderci l’un
l’altro.
Attraverso il servizio, comprendiamo che i problemi che ci sembrano insormontabili sono in realtà
molto piccoli. Impariamo ad essere compassionevoli verso gli altri. Ci avviciniamo alle persone
diverse da noi, e cominciamo a capire che siamo tutti davvero molto simili.
Attraverso il nostro servizio nel Rotary, impariamo che la cooperazione è più produttiva del conflitto. Cominciamo a valorizzare gli altri come esseri umani con i loro punti di forza e debolezze. Scopriamo che ognuno di noi ha qualcosa da offrire, ed ognuno ha qualcosa da insegnare.
Per me, Servire al di sopra di ogni interesse personale è più che un semplice motto, è un modo di
vita che rende ogni vita più ricca e piena di significato.
Mettere in primo piano il Servire al di sopra di ogni interesse personale ci consente di concentrare le nostre energie su quello che è davvero importante. Mettiamo prima di tutto il bene comune
davanti ai nostri interessi. Mettiamo i bisogni degli altri davanti ai nostri desideri personali. Pensiamo meno a noi stessi e più al bene del prossimo. E, in questo modo, aiutiamo a costruire le basi
di un mondo più pacifico.
Queste sono le ragioni alla base del nostro tema per il 2012-2013: La pace attraverso il servizio.
Perché, a prescindere da come definiamo la pace, e a prescindere da quello che significa per
ognuno di noi, possiamo realizzarla attraverso il servizio.
Servire al di sopra di ogni interesse personale ci ricorda che nessuno di noi può vivere da solo.
Una vita vissuta in isolamento è vuota e senza gioia. Ma quando viviamo per gli altri, quando ci
concentriamo sul nostro ruolo nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità e tra gli esseri umani,
cominciamo a realizzare il nostro ruolo nel mondo.
Io appartengo alla prima generazione cresciuta in Giappone dopo una terribile guerra. Penso sia
naturale che oggi diamo priorità alla pace. Abbiamo visto cosa ha causato al nostro Paese il militarismo. E abbiamo anche visto la grande crescita economica avvenuta nel Paese dopo aver cambiato il nostro modo di pensare, abbracciando il concetto di pace.
Questa è stata la decisione che ha concesso al Giappone di crescere e prosperare. Ha consentito alle nuove generazioni di crescere in un Paese sicuro, di avere un’istruzione e di migliorare la
qualità della vita. Ha cambiato fondamentalmente l’atteggiamento giapponese verso altri Paesi e
culture.
Ci ha aperto la mente, facendoci diventare più tolleranti, in cerca di una maggiore comprensione.
2 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Ci ha permesso di puntare le nostre energie su obiettivi positivi. In Giappone, è una tradizione
rendere prioritari i bisogni dei cittadini prima dei bisogni individuali. Questo ha sempre fatto parte
della nostra cultura. Nelle settimane e nei mesi successivi al grande terremoto e al disastro naturale dello scorso marzo, questa filosofia ci ha aiutati a sopravvivere e ricostruire.
Tutto il mondo può imparare positivamente dalla nostra esperienza. Quando vediamo che i bisogni
degli altri sono più importanti dei nostri, quando incentriamo le energie su un obiettivo condiviso,
per il bene di tutti, ecco, questo cambia tutto. Cambia le nostre percezioni, il modo in cui ci correliamo al mondo, cambia le nostre priorità in modo fondamentale.
E cambia la nostra idea di pace.
Per me, La pace attraverso il servizio non va intesa come concetto filosofico complicato. Io non
sono un filosofo. Io sono un uomo d’affari. E dopo tanti anni nel business, ho imparato che, in
fondo, l’unico modo per avere successo è avere clienti soddisfatti. Quando i miei clienti sono
soddisfatti, la mia impresa cresce. E questo, a sua volta, mi rende felice, non solo perché la mia
impresa sta andando bene, ma perché sono lieto di vedere che ho reso felice il prossimo.
Nel business come nella vita, per ottenere ciò che desideri, devi avere un’idea della meta da raggiungere. Nel Rotary, abbiamo preso la decisione di adottare obiettivi e priorità del Piano strategico del RI come mappa per la nostra organizzazione.
Per sostenere l’attuazione del Piano strategico, il RI non farà più uso di temi presidenziali diversi
ogni anno. Questa decisione ci aiuterà ad avere una maggiore continuità nel nostro servizio e realizzare obiettivi più significativi a lungo termine.
Pertanto, nel 2012-2013, vi chiederò di concentrare le energie dei vostri club sulle tre priorità del
Piano strategico del RI: sostenere e rafforzare i club, focus ed incremento dell’azione umanitaria
e migliorare la consapevolezza e l’immagine pubblica.
Vi chiederò anche di aiutare a promuovere i tre Forum sulla pace mondiale del Rotary che organizzeremo, ad Hiroshima, Berlino e Honolulu. Vi faremo avere ulteriori informazioni su questi importanti eventi durante l’Assemblea. Mi auguro che molti di voi si faranno coinvolgere e che vorrete
fare della vostra partecipazione una delle priorità dell’anno.
Nel Rotary, il nostro business non è il profitto. Il nostro business è la pace. La nostra ricompensa
non è monetaria, ma la felicità e la soddisfazione di vedere un mondo migliore, più pacifico, un
mondo che abbiamo realizzato grazie ai nostri sforzi.
Durante questo anno rotariano, chiedo a tutti voi di mettere in prima linea La pace attraverso il
servizio nel vostro impegno nel Rotary.
Vi chiedo anche di cercare di comprendere che la pace, qualsiasi sia il modo in cui la intendiamo,
è un obiettivo reale e concreto per il Rotary. La pace non è qualcosa che si ottiene solo attraverso
i trattati, tra i governi, o attraverso battaglie eroiche; la possiamo trovare ed ottenere, ogni giorno,
in modi molto semplici.
Pertanto, invito tutti voi di impegnarvi per un anno rotariano all’insegna dello slogan: La pace attraverso il servizio — e per l’obiettivo rotariano di un mondo con più pace.
Grazie.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 3
Sostenere club forti
Kalyan Banerjee
Presidente del RI
Salve, Namashkar. Sono estremamente lieto di essere qui con tutti voi, la nostra nuova generazione di leader del Rotary.
Mi rendo conto che molti di voi sono arrivati solo ieri dopo un lungo viaggio, e mi auguro che
l’entusiasmo di questa giornata riesca a darvi l’energia che vi manca a causa del cambio di fuso
orario perché ci aspetta una settimana molto, ma molto impegnativa qui a San Diego. Credetemi,
vi capisco, so esattamente cosa significa arrivare in aereo dall’altra parte del mondo e mettersi
subito a lavorare! L’orologio mostra un orario, e il vostro orologio interno ne ha un altro, e state
cercando di ricordare cosa indicano le lancette dell’orologio di casa, e il vostro orologio interno vi
dice di arrendervi!
Comunque, in un modo o nell’altro, tutti noi supereremo questo momento e, come veterano di
tante Assemblee Internazionali, posso dirvi una cosa che forse già sapete: non riuscirete a dormire molto mentre siete qui.
Ma quello che non vi mancherà sarà l’ispirazione.
Ed oggi, come fate a non essere ispirati, guardandovi semplicemente intorno? Perché oggi pomeriggio, cari fratelli e sorelle, in questa sala siamo davanti a qualcosa di incredibile. Ci sono 532
uomini e donne di ogni angolo del mondo! Quando camminate per i corridoi dell’hotel durante
questa settimana, sentirete gente parlare in lingue che non sapevate neanche che esistessero
una settimana fa! E la cosa più incredibile, quella che ci fa fermare tutti e ponderare il prodigio
del Rotary, è che ognuno di noi è qui per la stessa ragione. Siamo qui perché amiamo il Rotary.
Siamo qui perché amiamo ciò che riusciamo a realizzare attraverso il Rotary, e vogliamo realizzare
ancora di più.
Tutti voi siete qui per diventare leader del Rotary, non per la gloria e neanche per l’onore, ma
perché credete, come lo credo anch’io, che attraverso la leadership del Rotary possiamo aiutare
anche i nostri amici Rotariani a fare di più.
E se siete d’accordo con questa affermazione, è ovvio che ognuno di noi ha l’obbligo, la responsabilità, e addirittura il sacrosanto dovere, di diventare il miglior leader possibile.
Un governatore distrettuale ha molte responsabilità, ma quando si arriva al nocciolo della questione, qual è il vostro ruolo principale? Perché abbiamo governatori distrettuali? È molto semplice.
Li abbiamo per sostenere i nostri club, in modo che ogni presidente di club abbia qualcuno a cui
rivolgersi, con maggiore esperienza e maggiore conoscenza, qualcuno che abbia contatti col Rotary International, ma approcciabile a livello locale, qualcuno che lo sostenga, a cui rivolgersi per
fare domande o per risolvere problemi, o semplicemente per chiedere dei consigli; qualcuno che
lo ispiri, che lo motivi e che lo aiuti a rafforzare e migliorare il club.
Penso che tutti abbiano sentito la frase di Thomas Edison, che il genio è per l’un percento ispirazione e per il 99 percento perspirazione. Questo è vero, ma io preferisco la formula di Albert
Einstein: Se A è uguale al successo, allora la formula è A uguale a X più Y più Z. X è il lavoro. Y è il
gioco e Z il tenere la bocca chiusa.
Bene, Einstein non era un Rotariano e purtroppo è troppo tardi per reclutarlo. Ma sembra quasi
che abbia scritto la formula del successo per la leadership del Rotary. Naturalmente, c’è bisogno
di divertimento; è una parte che caratterizza il Rotary, ma il divertimento è secondario, mentre l’o-
4 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
perato è l’elemento principale. Tutti quanti ci divertiamo nel Rotary, ma la caratteristica principale,
la ragione per cui siamo tutti qui, è il nostro operato, il servizio, la differenza che facciamo.
E la ragione risiede anche nei nostri valori fondamentali. Tutto ciò che facciamo nel Rotary, come
Rotariani e come leader, si deve basare su questi valori, e sulla fiducia. Se prendete tutte le qualità di un grande leader e volete riassumerle in una parola sola, quella parola è: fiducia.
Dovete sapere che, a fronte di ogni evenienza, i grandi leader non si prenderanno una quantità
maggiore di elogi che gli spettano, o meno responsabilità in caso di colpevolezze.
Se vi rivolgete a loro per risolvere un problema, saranno pronti ad aiutarvi. Non sono lì per giudicare o criticare, sono lì per aiutarvi a vedere il problema in modo più chiaro ed aiutarvi a risolverlo.
Un grande leader è una persona di cui potete fidarvi, non necessariamente perché ha tutte le
risposte, ma perché è in grado di trovarle; qualcuno che vi ascolterà senza sminuire le vostre preoccupazioni, che troverà il tempo per prendervi sul serio.
Qual è lo standard che contraddistingue una forte leadership? Nel Rotary, ritengo sia molto semplice. Si tratta di essere un tipo di leader di cui tutti i Rotariani del distretto potranno dire: “Sai, se
un giorno sarò governatore del distretto, voglio essere un governatore proprio come lui/lei”. Nel
Rotary, una delle componenti della leadership è quella di essere dei modelli. Essere dei leader nel
Rotary non è come in altre organizzazioni. Siete alla guida di persone alla vostra pari. Non siete lì
per dare ordini, siete lì per dare supporto.
Ed è per queste ragioni che rifletto da tempo sul fatto che l’incarico ricoperto nel Rotary costituisce forse il migliore esercizio di umiltà che esiste nell’ambito della leadership. Si tratta solo di un
anno, e quindi non c’è tempo di montarsi la testa né tanto tempo per realizzare gli obiettivi, ma si
deve continuare ad andare avanti. Naturalmente, una volta concluso l’anno di incarico, che passa
abbastanza in fretta, sapete esattamente dove siete diretti: al vostro posto nel vostro club, e qualcun altro svolgerà l’incarico che avete appena lasciato.
Il vostro incarico dura solo un anno, ed è naturale che ognuno di voi voglia lasciare la propria impronta. Ma posso dirvi subito che se provate a cominciare da zero per realizzare qualcosa di monumentale, per lasciare il vostro segno, andrete incontro al fallimento. Per ottenere il vero successo, dovrete guardare oltre voi stessi, oltre il vostro anno di incarico, e pensare al lungo termine, al
benessere della vostra comunità ed organizzazione.
Quindi, quando comincerete l’anno rotariano 2012-2013, ricordatevi che la cosa migliore da fare
per il vostro distretto è di lasciarlo più solido di come l’avete trovato. La domanda da porsi non è
“cosa potete” fare in un solo anno, ma “quanto potete” fare avanzare il vostro distretto in un solo
anno — da quali basi partire, che cosa avviare, cosa fare per i vostri club che continueranno ad
esistere ed andare avanti, e che continueranno a migliorare la vita delle persone, anche dopo che
avrete lasciato l’incarico.
E ognuno di noi dovrebbe ricordare che, in fondo, non importa chi ha escogitato qualcosa o chi ne
ottiene il riconoscimento, perché il nostro motto è: “Servire al di sopra di ogni interesse personale”. Non si tratta di noi, e neanche delle opere che svolgiamo, ma si tratta di ciò che riusciamo a
realizzare.
Grazie.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 5
Obiettivi della Fondazione Rotary
per il 2012-2013
Wilf Wilkinson
Presidente eletto della Fondazione Rotary
È con grande piacere che sono qui stamattina. Una delle mie grandi consolazioni alla fine del mio
anno d’incarico di Presidente del Rotary International, ricoperto tre anni e mezzo fa, era la speranza di essere invitato a servire come Presidente della Fondazione. Mentre mi accingevo a lasciare
Evanston a luglio 2008, devo confessare che stavo facendo un calcolo mentale, vi ricordo che
sono un ragioniere e che si tratta di una deformazione professionale, cercando di calcolare quali
erano le possibilità di essere il fortunato designato a ricoprire la Presidenza l’anno in cui avremmo
finalmente interrotto la trasmissione del poliovirus selvaggio. All’epoca, ho pensato che le possibilità erano superiori alla media, ma avevamo ancora tanto da fare e sapevo anche che sarebbero
potute succedere tante altre cose prima di allora.
Bene, qui all’Assemblea Internazionale, tre anni e mezzo dopo, posso dirvi che ogni mese, da allora fino ad oggi, sono diventato sempre più ottimista. Oggi, come Presidente entrante della Fondazione Rotary, sono qui per parlarvi degli obiettivi della nostra Fondazione per l’anno 2012-2013. Ce
ne sono diversi, e sono tutti importanti, e ve ne parlerò tra qualche minuto. Ma adesso vorrei dire
ad alta voce e in modo chiaro, senza esitazioni: il nostro obiettivo numero 1, il nostro obiettivo
primario, l’obiettivo da raggiungere, la cosa più importante da realizzare per il nostro anno di incarico, è l’interruzione della trasmissione del poliovirus selvaggio nell’anno rotariano 2012-2013.
E su quel fronte ci sono molte buone notizie. Ci sono tante ragioni per essere ottimisti. Ma dobbiamo anche ricordare che l’opera non è ancora completa.
L’Iniziativa per l’Eradicazione Globale della Polio dispone di un gruppo di monitoraggio indipendente, che rilascia rapporti periodici sui progressi dell’iniziativa. Il rapporto più recente è stato pubblicato ad ottobre e la sua lettura porta a riflettere. Dalla prima pagina, immediatamente, è chiaro
quanto l’iniziativa dell’eradicazione sia urgente e necessiti di azione.
Adesso, anche se non abbiamo raggiunto alcune delle pietre miliari, dobbiamo riconoscere di
averne raggiunte tante altre.
Il numero dei casi sta diminuendo drasticamente in India e in Angola, e queste sono ottime notizie. Ma le notizie dagli altri Paesi con una trasmissione persistente o riemergente della polio
non sono affatto positive. Diversi Paesi sono addirittura retrocessi dai traguardi raggiunti nel 2011,
come l’Afghanistan, il Chad, il Pakistan e la Repubblica Democratica del Congo. Gli ostacoli alla
completa eradicazione della polio, sia di natura politica che finanziaria, continuano ad essere significativi.
Non sono qui per darvi un aggiornamento completo sull’eradicazione della polio - di cui sentirete
parlare in dettaglio durante questa settimana — ma tutti noi sappiamo bene che l’Iniziativa per
l’Eradicazione Globale della Polio non è al momento in carreggiata per quanto riguarda il rispetto
dei tempi previsti per il raggiungimento del suo obiettivo di interruzione della trasmissione della
polio entro il 2012.
Ma…..e non c’è sempre un “Ma”?
Ma, secondo le conclusioni del rapporto, il raggiungimento dell’obiettivo è ancora assolutamente
possibile al 100 percento. Può ancora succedere, se tutti quanti facciamo il necessario per realizzare l’impresa.
6 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Ed io, per conto mio, sono assolutamente impegnato a fare tutto il possibile per realizzare l’impresa entro l’anno rotariano 2012-2013.
Dobbiamo aumentare la consapevolezza. Dobbiamo incrementare il supporto e dobbiamo far capire chiaramente a tutti coloro con cui parliamo, ad ogni evento Rotary, a tutti i nostri partner nelle
comunità e dovunque possiamo, che l’eradicazione della polio, oggi, non è diversa da una crisi di
sanità pubblica a livello globale. Si tratta di un momento storico mai avvenuto in passato e potrebbe non verificarsi di nuovo. Si tratta di un’opportunità su cui noi e i nostri partner abbiamo lavorato, costantemente, senza tregua, per quasi 27 anni. Dobbiamo cogliere l’opportunità e coglierla
adesso, altrimenti la perderemo!
Amici miei, qualche mese fa mi sono incontrato con il Presidente eletto del RI Sakuji Tanaka, che
mi detto che ama le sfide. Gli ho risposto che le amo anch’io. E questo va bene per tutti noi, perché il nuovo anno rotariano presenta tante sfide, sfide che accoglieremo e vinceremo insieme.
La prima sfida, come ho già detto, è l’eradicazione della polio.
La seconda sfida è il focus sul servizio nell’anno rotariano entrante: raggiungere La pace attraverso il servizio. Saranno tantissimi i modi in cui aiutare ad edificare la pace nel mondo, attraverso i
nostri club e la nostra Fondazione. L’Iniziativa per l’Eradicazione della Polio, come iniziativa globale
più grande di salute pubblica della storia sta facendo un ottimo lavoro per realizzare l’obiettivo,
con la creazione di partnership tra i settori pubblici e privati, il miglioramento delle infrastrutture
sanitarie ed il monitoraggio nelle aree più povere, e facendo capire che non possiamo avere un
mondo sano se ogni bambino non è protetto.
La terza sfida è quella di continuare a rafforzare il nostro Fondo annuale, nonostante la recessione
economica e tutti gli altri bisogni pressanti. In poche parole, il Fondo annuale rappresenta il cuore
e l’anima della Fondazione Rotary. Finanzia la maggior parte delle opere del Rotary nel mondo
e, grazie a questo, la missione della Fondazione di promozione della comprensione, della buona
volontà e della pace nel mondo attraverso il miglioramento della salute, il supporto all’istruzione e
l’alleviamento della povertà.
Non possiamo fare più di tutto questo ed è per questa ragione che abbiamo l’iniziativa Ogni Rotariano, Ogni Anno, che chiede ad ogni Rotariano di dare un contributo annuale di 100 dollari al Fondo, con un contributo medio di 100 dollari per Rotariano. Non si tratta di un importo esorbitante
per ciascuna persona, ma se rispettiamo l’obiettivo in tutta l’organizzazione, questo catapulterà la
capacità della Fondazione di fare del bene nel mondo ad un livello completamente diverso.
Purtroppo, l’anno scorso solo quattro dei nostri Paesi Rotary, — Corea, Giappone, Canada e Stati
Uniti — hanno realizzato questo obiettivo. In parole povere, questo non è giusto.
Molti, tanti, Rotariani e club stanno raggiungendo o superando il loro obiettivo, facendo del rafforzamento della Fondazione una priorità, a prescindere da tutto il resto. Ma tanti altri club e tanti
altri Rotariani non stanno facendo la loro parte. Alcuni purtroppo non stanno contribuendo affatto.
E questo è qualcosa su cui tutti i presenti in questa sala devono riflettere e aiutare a risolvere.
Tutti noi qui oggi crediamo e conosciamo la Fondazione e la amiamo. Dobbiamo condividere questo amore, per far diventare più forte la nostra Fondazione, con più opportunità per fare del bene,
da parte di ogni Rotariano, ogni singolo anno.
La quarta sfida che dobbiamo affrontare nel 2012-2013 potrebbe non essere entusiasmante, ma
sarà estremamente importante per passare alla Visione Futura, una nuova era per la Fondazione.
La sfida è la buona amministrazione, in particolare, la buona amministrazione dei fondi della Fondazione a livello distrettuale.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 7
Con il nuovo modello delle sovvenzioni, gli Amministratori stanno elargendo importi significativi ai
distretti e chiedono loro, anzi, si aspettano da loro, di spenderli saggiamente. Dollari, euro, sterline, krono e yen che i distretti riceveranno sono stati donati da persone che lo hanno fatto sapendo e credendo che i loro contributi avrebbero fatto del bene nel mondo. È vostra responsabilità,
in qualità di governatori distrettuali, assicurarvi, al 100 percento, che tale aspettativa, tale fiducia,
non vengano mai tradite.
Nel Rotary, abbiamo guadagnato e ben meritato una reputazione di onestà, trasparenza e amministrazione responsabile. Con la Visione Futura, ora più che mai, la reputazione si baserà sui distretti, e pertanto su di voi. Una delle premesse fondamentali delle sovvenzioni distrettuali è che
i Rotariani a livello distrettuale potranno determinare cosa fare localmente, nelle loro comunità
o all’estero, in modo più efficace rispetto alla Fondazione dall’ufficio della Sede centrale di Evanston. Visione Futura significa spostare la responsabilità delle buone decisioni, di un uso attento e
ponderato delle risorse della Fondazione, nelle mani dei Rotariani nei distretti. E la responsabilità
di quello che succede nei distretti è vostra.
Amici miei, amici Rotariani, nostri leader futuri del Rotary:
Nessuno ha mai detto che essere un governatore distrettuale è facile. Nessuno ha mai detto che
è una garanzia. Ma, come si sa, tutto ciò che si desidera non è facile da ottenere.
Ritengo, assolutamente, che possiamo e riusciremo a superare ognuna delle sfide che vi ho
presentato.
Proteggeremo ed useremo saggiamente le nostre risorse.
Rafforzeremo il futuro della nostra Fondazione grazie al Fondo annuale.
Provvederemo a creare un mondo migliore cercando La pace attraverso il servizio.
E, cari amici, noi interromperemo la trasmissione del poliovirus selvaggio. Insieme, faremo questo passo storico sulla strada di un futuro libero dalla polio.
Possiamo farlo. Dobbiamo farlo.
Dipende tutto da voi.
Grazie.
8 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Aggiornamenti sulla Visione Futura
William B. Boyd
Presidente della Fondazione Rotary
Se avete mai fatto un viaggio in macchina con dei bambini, sapete già che, dopo qualche ora,
ti fanno sempre la domanda “Siamo arrivati?” Adesso che abbiamo cominciato il viaggio per la
Visione Futura che ci porterà ad una nuova Fondazione, potreste chiedervi anche voi “Ma siamo
arrivati?” La risposta è “non ancora”, ma non siamo troppo lontani dalla meta.
Se il vostro è un distretto pilota, potete capire che la nostra Fondazione Rotary, che ha servito
molto bene il mondo intero per novant’anni, stava diventando “datata”. Stavamo reagendo ad un
mondo in continuo cambiamento, aggiungendo nuovi programmi, o cambiando le regole e complicando le operazioni, rendendole più onerose da gestire.
Era arrivato il momento di fermarsi ed affrontare la realtà: occorre cambiare o rischiare di diventare meno rilevanti e con una drastica riduzione del nostro impatto sui bisogni umanitari.
I principi sui quali abbiamo basato la nostra Visione Futura sono quelli della semplicità; il desiderio
di consentire a distretti, club e Rotariani di avere un maggiore coinvolgimento nell’impiego e nella
buona amministrazione dei fondi, e l’importanza di includere la sostenibilità nelle nostre attività.
Un giorno, quando rifletteremo sui cambiamenti avvenuti, riconosceremo probabilmente che il
momento geniale è stato quello in cui abbiamo identificato le sei aree di intervento. Dobbiamo
andare oltre la moltitudine di piccoli progetti che, anche se sembravano ideali, rispondono solo ai
sintomi e non alle cause, spesso con risultati a breve termine per i beneficiari.
Pensiamo ai bisogni del mondo e come le questioni più pressanti possono rientrare nelle aree di
intervento:
• Pace e prevenzione/risoluzione dei conflitti
• Prevenzione e cura delle malattie
• Acqua e strutture igienico-sanitarie
• Salute materna e infantile
• Alfabetizzazione e educazione di base
• Sviluppo economico e comunitario
Abbiamo risorse limitate e non possiamo fare tutto per tutti, ma queste sono le aree chiave nelle
quali i Rotariani possono fare la differenza. Noi possiamo cambiare il mondo.
Pensate a quello che è successo con la polio. Come il nostro amico Bruce Aylward, Assistente
del Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci ha detto, l’esperienza ha dimostrato che: “Il Rotary ha ragione. Possiamo eradicare la polio”, e così possiamo andare avanti e
mostrare al mondo che esistono risposte alle grandi questioni del nostro mondo e che il Rotary è
pronto a guidare nell’impresa. Non possiamo farcela da soli, ma possiamo fare la differenza.
Adesso siamo a metà del triennio della fase pilota, ed è un ottimo momento per riflettere su cosa
abbiamo imparato. Ecco alcune delle lezioni apprese:
• L’apprendimento è reciproco. Lo sforzo per lo staff è stato difficile quanto quello dei
Rotariani, e stiamo apportando modifiche man mano ci rendiamo conto che esistono
modi migliori per raggiungere i nostri obiettivi.
• Perché la Visione Futura raggiunga il massimo del suo potenziale, dobbiamo ricevere tanti
rapporti dai distretti pilota. Io sono all’antica quando si tratta di compilare moduli, ma le
valutazioni sono cruciali per il nostro successo.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 9
• I distretti pilota stanno facendo un ottimo lavoro, e dovremmo ringraziarli per averci fatto
strada durante questi momenti iniziali alquanto difficili.
• I progetti innovativi sono entusiasmanti, dato che oggi i Rotariani hanno l’occasione
di essere creativi ed usare la loro immaginazione per trovare nuovi modi per servire il
prossimo.
• Le aree di intervento sono appropriate e le stiamo integrando nel nostro Piano strategico,
continuando ad andare avanti nell’impresa.
• Stabilire dei confini alle nostre aree di intervento, a volte, è risultato difficile, mentre
cerchiamo di bilanciare tutte le attività volute dai Rotariani, mantenendo fermo comunque
il nostro focus.
• Adesso abbiamo una migliore interazione tra i Rotariani e lo staff. La relazione è diventata
più positiva e questo sta portando a progetti migliori.
• L’acqua è di grande interesse per i Rotariani. L’acqua e le strutture igienico-sanitarie sono
l’area di intervento più popolare per le sovvenzioni globali, e rappresentano un terzo di
tutte le sovvenzioni globali dell’anno scorso.
• I distretti hanno agito con lentezza nell’approntamento delle squadre di formazione
professionale, ma alcune di esse sono state molto efficaci. Ad esempio, i distretti in
Sudafrica e negli Stati Uniti si sono scambiati squadre per studiare l’educazione infantile,
ed hanno scoperto di avere problemi simili per piani didattici, strutture e sostegno
comunitario. Entrambe le squadre hanno appreso a vicenda dalle proprie esperienze, a
beneficio di tutti.
Quali sono alcuni dei progetti osservati?
Il Distretto 5020 è stato tra i primi ad individuare ed implementare progetti approfittando della
flessibilità concessa dalla Visione Futura. Il distretto, che si trova al confine tra Stati Uniti e Canada, ha ricevuto 12 sovvenzioni globali e sta usando attivamente anche le sovvenzioni distrettuali.
Le sovvenzioni sono state assegnate per attività che si svolgono in 15 Paesi e spesso si basano
su progetti di successo degli anni precedenti, e che adesso possono essere ampliati per attività di
maggiore portata e sostenibilità. Grazie alle sovvenzioni globali e distrettuali, sono stati distribuiti
libri in inglese e Swahili alle scuole del Kenya, pannelli solari per le scuole in Perù e nelle Filippine, e sono stati costruiti aule e bagni per una scuola in Honduras, e sono stati forniti uniformi e
articoli per la scuola. Ogni progetto ha incluso componenti per sostenere i benefici alla comunità,
anche dopo l’esaurimento dei fondi delle sovvenzioni. Tutto ciò è stato in aggiunta alla risposta ai
bisogni della comunità con i fondi della Fondazione.
Abbiamo visto un distretto australiano inviare una squadra di formazione professionale a TimorLeste per un programma di riduzione del tasso di mortalità materna e infantile durante il parto, ed
un distretto statunitense inviare una squadra di formazione professionale per studiare l’impatto
dell’inquinamento a causa della fuoriuscita di petrolio in Messico e Australia; un distretto giapponese ha inviato una squadra di formazione per studiare le cure per l’Alzheimer negli Stati Uniti. Un
distretto dell’Italia ha inviato dei medici volontari in Kosovo, Perù e Madagascar, mentre un distretto canadese ha fornito la formazione ad operatori sanitari in Tanzania su come curare il piede
equino.
Sono stati realizzati molti progetti per l’acqua, spesso con l’inclusione della formazione sull’igiene personale e le strutture igienico-sanitarie, argomento poco affascinante, ma che comunque
rappresenta un grande bisogno — tante persone si ammalano o muoiono per carenze igieniche e
mancanza di strutture igienico-sanitarie.
Abbiamo ristrutturato scuole, assegnato borse di studio, condotto programmi di prevenzione della
malaria. L’elenco è lunghissimo.
10 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Abbiamo visto come la Visione Futura sta ridando energia ai club, consentendo loro di interrompere la ripetitività di progetti che continuano di anno in anno.
Grazie alla leadership del Segretario generale John Hewko, è stata avviata una fase importante
nella definizione di procedure che consentono ai Rotariani e allo staff di collaborare più da vicino,
utilizzando al massimo tutte le doti dei Rotariani, per assicurare progetti di massima qualità. In
passato, era come se lavorassimo separatamente, il che limitava i nostri elevatissimi standard,
che possiamo migliorare solo se uniamo le conoscenze ed i punti di forza di tutti noi.
Ad esempio, secondo l’UNICEF, il tasso di fallimento dei progetti per l’acqua in alcuni Paesi
dell’Africa si avvicina al 65 percento. Come Rotariani, non possiamo tollerare un tale tasso di
fallimento. Abbiamo a disposizione alcuni dei migliori esperti al mondo, ed utilizzeremo le loro
competenze nella realizzazione dei nostri progetti per l’acqua, con gli standard più elevati
possibili.
Il nostro obiettivo è una Fondazione leader internazionale, e non solo per quanto riguarda l’ammontare di servizi offerti, ma nella qualità degli stessi servizi.
Cosa posso consigliarvi?
• Per i distretti non pilota, siate pronti non appena possibile, per facilitare il lancio della
Visione Futura.
• Non cercate di riutilizzare le vecchie procedure nel nuovo modello. Per usare una frase
americana, questa è tutta un’altra partita!
• Oggi abbiamo maggiore flessibilità in aree quali le borse di studio, ma prendetevi il tempo
necessario per pianificarle accuratamente.
• Chiudete i rapporti sulle Sovvenzioni paritarie per potervi concentrare sul futuro.
• Pensate alla grande! Pensate ai risultati piuttosto che a rispondere ai sintomi e non alle
cause. Ripeto, pensate alla grande.
• Cominciate ad abituarvi ad usare il computer per compilare le domande di sovvenzione e
per le informazioni; tutto quello di cui avete bisogno è online.
• I Coordinatori Regionali della Fondazione Rotary sono pronti a darvi il supporto.
Approfittatene.
• Per i nostri distretti pilota, vi invito a spingere i limiti, perché i vostri successi ispireranno
tutti noi. Continuate ad inviare le vostre valutazioni, perché ci informano dei vostri
successi e di ciò che dobbiamo migliorare ulteriormente.
Il messaggio importante è questo: Dovremmo essere entusiasti di lavorare con la Visione Futura,
che renderà il Rotary più entusiasmante e divertente. Siamo qui per servire, ed ognuno di noi è
Rotariano perché sa che la sua vita sarà valutata per quello che facciamo per il prossimo e non
per quello che facciamo per noi stessi.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 11
Sviluppo fondi
John Germ
Presidente, Commissione della Sfida da 200 milioni del Rotary
Spesso sentiamo ripetere che, per qualsiasi gruppo o circolo, solo il 2-5 percento può essere definito come cittadino creativo: ci sono coloro che illuminano la via, promuovono l’azione, si assumono le loro responsabilità, stabiliscono gli standard, ispirano fiducia, mantengono l’umore e, semplicemente, fanno andare avanti le cose. Questo ristretto gruppo è costituito da leader, un gruppo
raro, caratterizzato da un certo senso di privilegio, un gruppo che oggi vedo qui davanti a me.
Ho avuto il privilegio di servire come presidente della Commissione della Sfida da 200 milioni del
Rotary che ha l’obiettivo di eradicare per sempre la polio. I fondi raccolti per questa sfida e il sostegno continuo a favore della polio sono due elementi importanti da ricordare fino all’eradicazione completa della malattia. Ho avuto la fortuna di viaggiare per il mondo e di incontrare tanti Rotariani per organizzare e coordinare le raccolte fondi che ci consentono di raggiungere parti remote
del mondo, tagliate fuori dagli aiuti umanitari, dalla comprensione e dalla pace.
Ciò che ho imparato dai miei viaggi è questo: ogni buon Rotariano ha scoperto che non basta
arricchire la sua mente, guadagnarsi da vivere, servire l’umanità, servire lo Stato e crescere una
famiglia. C’è sempre altro da fare. L’incombenza è quella di raggiungere le comunità minacciate
da conflitti, malattie, analfabetismo e sofferenza umana diffusa. La portata di questo impegno,
che si potrebbe rappresentare come un abbraccio, sta al centro dell’opera iniziale del Rotary. Ricordiamoci sempre qual è lo scopo del Rotary. Per oltre 100 anni, l’attività del Rotary non è stata
un business ma piuttosto manifestazione di civiltà.
La sfida che dovrete affrontare durante il vostro anno da governatore consiste nell’ incoraggiare
ogni Rotariano a dare il suo contributo alla nostra Fondazione — non solo durante il vostro anno
ma ogni anno. La partecipazione è la chiave che permette al Rotary di servire le comunità di tutto
il mondo attraverso le sei aree d’intervento:
• Pace e prevenzione/risoluzione dei conflitti
• Prevenzione e cura delle malattie
• Acqua e strutture igienico-sanitarie
• Salute materna e infantile
• Alfabetizzazione e educazione di base
• Sviluppo economico e comunitario
Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno innanzitutto di persone, e di conoscere quanto
più possibile le persone.
In base ad alcune tendenze nell’ambito del settore della beneficenza, abbiamo appreso un paio di
cose molto importanti. In primo luogo, le persone donano ad altre persone, e preferiscono donare
per cause specifiche. È per questo che la nostra raccolta fondi a favore della polio ha riscosso tanto successo, ed è per questo che oggi, i donatori hanno la possibilità di destinare i propri contributi al Fondo annuale a favore di una delle sei aree d’intervento della Fondazione. Anche se queste
sei opzioni di donazione non saranno idonee per il Fondo di Designazione Distrettuale, forniscono
un elenco di scelte più consistente per attirare e acquisire una più ampia base di donatori a sostegno delle priorità della Fondazione.
In secondo luogo, sappiamo anche che la beneficenza online costituisce un elemento chiave per
la crescita, visto che supera alla grande le i tipi di donazione tradizionali, come ad esempio quello
di scrivere un assegno. Secondo un recente sondaggio in Nord America, più della metà dei donatori dai 65 anni in su più preferisce effettuare i loro contributi online. Il dato è ancora più elevato
per coloro che hanno meno di 65 anni. Di conseguenza, la Fondazione dispone adesso di un si12 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
stema online in grado di ricevere ed elaborare i contributi alla Fondazione Rotary in diverse valute,
e così pure quelle a favore di altre fondazioni associate. Laddove pertinente, i contributi saranno
depositati direttamente nel conto corrente bancario associato alla Fondazione, preservando in tal
modo i vantaggi fiscali esistenti. Il sistema può anche accettare contributi una tantum e donazioni
ricorrenti. Vi esorto a fermarvi presso lo stand della Fondazione per sperimentare il nostro sistema di donazioni online. Inoltre, vi consiglio di fare un contributo online per quest’anno e di registrarvi per effettuare una donazione ricorrente che verrà automaticamente elaborata ogni anno a
luglio. Fate da esempio!
Per ogni forma di raccolta fondi organizzata, la parte principale dei risultati significativi sta nella
vera leadership. Ho detto all’inizio che i leader costituiscono il 2-5 percento di un determinato
gruppo. Conoscere la distinzione esistente tra gli altri membri di un gruppo vi aiuterà a gestire la
pianificazione e a massimizzare l’ammontare di supporto volete ottenere.
L’altro 30 percento del gruppo può essere descritto come responsabile. Le persone di questo
gruppo sono quelli su cui fare affidamento per svolgere un ruolo attento e bilanciato nell’ambito di
qualsiasi programma. Sono coloro che faranno ciò che dicono e cercheranno di farlo nel modo in
cui desiderate venga fatto.
Poi ci sono i membri che sono ricettivi. Si fanno coinvolgere quando si richiede la loro lealtà e
avranno bisogno del vostro migliore sostegno. E vale la pena fare un investimento in questo gruppo, quindi tenetene conto nella vostra pianificazione.
Una volta individuati i vostri leader e quelli che vorreste selezionare, ricordatevi che ciò che la
gente desidera di più è sentirsi necessari e sapere che fanno parte di un gruppo di cui vale la
pena essere membri. Quando chiedete a qualcuno di prestare il suo servizio, ricordatevi quanto
sia bello essere invitati a ricoprire questo incarico. Sembra ovvio, ma non dimenticate quanto sia
importante quest’aspirazione. Essere Rotariani implica sentire un senso di lealtà e orgoglio nel
coinvolgimento delle opere umanitarie. I due elementi che ho descritto, il sentirsi necessari e responsabili per il destino dell’umanità, rappresentano un qualcosa di inestimabile.
Come leader, voi sapete che le persone tendono a seguire i leader affidabili. Per aiutarvi ad affrontare la nostra attuale sfida e le vostre iniziative di raccolta fondi, desidero condividere con voi
alcune osservazioni su ciò che la gente è propensa a fare:
1. Realizzare obiettivi raggiungibili e misurabili. Così come le squadre di calcio hanno
bisogno di linee tracciate sul campo per fare gol, le cause necessitano di un sistema di
parametri e obiettivi misurabili (cioè, per consentire alla vostra squadra di scendere in
campo per giocare). Ci deve essere un modo per vincere ed una ragione per tifare per
loro.
2. Conseguire l’unità attraverso l’azione di gruppo.
3. Agire sotto la pressione delle scadenze.
4. Apprezzare il meritato premio ed i riconoscimenti per le buone azioni.
5. Ripetere esperienze piacevoli, in modo da condividere il loro sogno!
6. Credere a quello che i loro responsabili dicono loro e farsi convincere da parabole,
testimonianze ed esempi. (In fondo siamo un gruppo di persone attente al romanticismo).
In conclusione, ricordatevi che occorre avvicinare le persone a tre diversi livelli, a partire dalla
leadership — muovendosi dall’interno verso l’esterno e non sprecare troppo tempo, costo o fare
sforzi inutili. Riflettete su questo: quando si getta un sasso in un lago, si forma un cerchio che
parte dal centro e si allarga verso l’esterno. Nella raccolta fondi, spendete tutto il vostro tempo e
sforzi stando al centro e poi iniziate a spostarvi verso la parte esterna. Quando raggiunge il bordo
del cerchio, tiratene le conclusioni.
Si tratta di una sfida semplice, ma molto difficile da realizzare. La gente risponde quando viene
sfidata ad agire con coraggio e competenza sotto la guida dei loro leader.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 13
Per illustrare l’efficacia di una raccolta fondi impegnativa che fa uso di volontari, vorrei sottolineare
le caratteristiche principali del processo mettendo a confronto un’attività di raccolta fondi ed una
campagna organizzata.
La raccolta fondi è incentrata su una causa, ma dice poco riguardo al programma specifico. Si
rivolge a tutte le persone allo stesso livello. Si parla di denaro invece del sogno. Alcune cause non
hanno alternative a questo tipo di raccolta fondi, perché non hanno dei propri gruppi.
Nel Rotary, tuttavia, ogni distretto dispone di un gruppo di volontari che hanno utilizzato i fondi
della Fondazione per fornire pozzi d’acqua, alfabetizzazione di base, istruzione ai bambini e per
avanzare la comprensione mondiale. Fate sì che questi volontari siano i vostri campioni di una
campagna organizzata per ottenere donazioni che riflettono bene la capacità finanziaria dei donatori. Per esempio, quando promuoviamo l’iniziativa Ogni Rotariano, Ogni Anno, non dobbiamo
pensare di chiedere semplicemente 100 dollari ad ogni socio. Alcuni soci sono in grado di dare
molto di più, mentre altri possono solo permettersi un piccolo contributo. Ma la loro partecipazione è ancora molto importante. Il nostro obiettivo è di raccogliere più fondi e fare più amicizie.
Ci rendiamo conto che non tutti hanno la stessa capacità di contribuire, e i nostri club possono
fornire delle indicazioni in merito all’auspicato ammontare del contributo. Il tipo di campagna che
sto proponendo è uno che intende misurare l’importanza e l’urgenza della causa, le facoltà del
donatore in relazione ai suoi interessi e responsabilità e capacità di base per contribuire.
Il processo contributivo è caratterizzato dalle seguenti affermazioni:
• Donazioni generano donazioni. Le persone imparano a dare. Più le persone imparano
ad essere generose e più si arricchiscono, ma si tratta pur sempre di un processo da
imparare.
• Donare implica principalmente una reazione. Le migliori risposte vengono da coloro che
hanno dato il loro contributo. Dovete dare il vostro contributo prima di poter chiedere a
qualcun altro di farlo. È raro che le persone facciano donazioni se non vengono invitate
a farlo. Le persone fanno donazioni a favore di altre persone e l’ammontare dipende
dall’impegno di coloro che le sollecitano.
• Per le donazioni occorre specificare un ammontare ben definito. Attualmente, il 25
percento dei Rotariani contribuisce personalmente al Fondo annuale. Direi che questo
25 percento rappresenta il numero dei nostri leader e la maggioranza dei nostri soci
“responsabili”. In una campagna organizzata in cui volontari invitano i Rotariani a dare un
contributo, i soci “ricettivi” provvederanno a reagire alla richiesta. Se non hanno ancora
dato è perché non è stato chiesto loro personalmente. Inoltre, è bene sapere che sono
rare le volte in cui qualcuno verrà irritato da voi, anche quando non è colpa vostra. Perché?
Perché il loro intento è quello di non fare una donazione. Non si può saperne il motivo,
ma esiste l’opportunità di assicurarsi l’amicizia di questa persona che potrebbe donare
in futuro. L’approccio migliore consiste nel non discutere la situazione ma di ascoltare
attentamente e con comprensione. Si dice che “donare è un privilegio che riempie il
cuore di gioia”. L’atto del donare deve avvenire nell’ambito di un clima di ottimismo e di
universalità.
Per chiudere, vorrei condividere con voi una citazione di Daniel Burnham, un architetto e urbanista
americano:
Non fate piccoli progetti; non hanno la magia necessaria per entusiasmare e probabilmente
non verranno mai realizzati. Fate grandi progetti; puntate in alto nella speranza e nel lavoro,
ricordando che i progetti nobili e razionali, una volta affermati, non moriranno mai, ma continueranno ad esistere molto dopo la nostra scomparsa, affermandosi con maggiore vigore
nel corso del tempo. Ricordatevi che i nostri figli e i nostri nipoti realizzeranno cose che ci
sbalordiranno. Adottate l’ordine come vostro motto e la bellezza come vostro faro
illuminante.
Pensate alla grande.
14 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Centri della pace del Rotary
David LaMotte
Borsista della pace del Rotary 2008-10, University of Queensland
Grazie per l’invito a quest’Assemblea e per essere Rotariani. Sono onorato di essere qui con voi,
e non lo dico solo per formalità. Ho avuto l’opportunità di vedere l’impatto che il Rotary sta avendo nel mondo, e sono davvero onorato di essere associato alle nostre opere e alle persone che le
svolgono.
Come Borsista della pace del Rotary, ho molto di cui esservi grato. Sono stato invitato a frequentare l’University of Queensland di Brisbane, in Australia, nel 2008, per conseguire un master
in relazioni internazionali, pace e risoluzione dei conflitti, che è un lungo titolo da inserire in un
bigliettino da visita, e che contiene tanto materiale da trattare in soli 15 minuti. La mia è stata
un’esperienza ricca ed estremamente efficace, che mi ha dato due cose: un’istruzione eccellente,
con un grande bagaglio di informazioni, ed una grande rete di conoscenze. Questa rete e questo
notevole bagaglio di conoscenze continuano ad influire ed arricchire il mio lavoro e la mia vita.
Infatti, è stato un collega ex borsista della pace, Vikas Gora, che mi ha portato ad applicare le mie
esperienze sul campo nell’area rurale di Andhra Pradesh, India, dove ho lavorato con un’organizzazione Gandhiana di sviluppo sostenibile.
Una delle decisioni sagge del Rotary per questa borsa di studio è stata, al contrario di tante borse
di studio, di non essere rivolta a dei giovani promettenti che probabilmente avrebbero potuto svolgere delle buone opere. Invece, le borse di studio del Rotary erano destinate a giovani che hanno
già intrapreso una carriera ed hanno già un record di buone opere al loro attivo, come i miei colleghi a Brisbane. Voi state facendo un grande investimento, ed è saggio per voi farlo attentamente,
per massimizzarne i risultati. In base ai borsisti della pace che conosco personalmente, avete
fatto delle ottime scelte.
Per quanto mi riguarda, sono un candidato insolito. Sono un cantante professionista di musica
folk, oltre che un capellone.
Naturalmente, non è su queste basi che il Rotary mi ha offerto una borsa di studio sulla pace,
anche se la musica è uno strumento potente per raggiungere e far riunire le persone. Ho una
lunga esperienza con la pace; durante gli studi della laurea, mi sono interessato intensamente alle
risoluzioni alternative dei conflitti ed in particolare alla mediazione. Durante gli stessi anni, ho cominciato a suonare in pubblico. Mi sono laureato con un forte senso dell’impegno, in due direzioni diverse. Ho scelto la musica, una delle mie due passioni e mi ero proposto di coltivare questa
professione per due anni per vedere se ce la potessi fare. Venti anni dopo, contro tutte le aspettative, posso dire che ha funzionato. Ho fatto 2.000 concerti in quattro continenti, ho prodotto 10
CD, ho viaggiato in lungo e largo, mi sono guadagnato da vivere ed ho avuto tante avventure.
Ma non ho mai abbandonato la mia passione per la pace, ho continuato a cercare opportunità per
imparare e contribuire. Mentre ero in giro come musicista, ho viaggiato in alcune delle zone calde
del mondo e mi sono interessato alle persone che vivevano quotidianamente nei conflitti, inclusa
l’Irlanda del Nord e la Bosnia degli anni novanta e, di recente, Israele e Palestina. Ho lavorato coi
giovani a rischio nel Wyoming, USA, ed ho condotto dei workshop sulla creatività, questioni di
pace e impegno civico in diversi continenti e in contesti diversi, da aziende di software ad associazioni di assistenza sociale.
La grande sorpresa del mio cammino, è arrivata, come avviene spesso, quando mi sono innamorato. Mia moglie, Deanna, ed io ci siamo incontrati nel 2002 e ci siamo sposati nel 2004.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 15
Entrambi amiamo viaggiare e parlare altre lingue, e ci siamo guadagnati le credenziali di
“secchioni a vita” dopo essere andati a scuola durante la nostra luna di miele. Abbiamo fatto una
“full immersion” di lingua in una scuola di Antigua, Guatemala, dove abbiamo abitato in famiglia,
e ci siamo divertiti tanto.
Mentre eravamo lì, ci siamo anche imbattuti in un progetto. Dal momento che mi piacciono i bambini e sono interessato alla vita che svolgono le persone in altri Paesi, ho approfittato dell’occasione per visitare una scuola del posto. La scuola era frequentata da 218 alunni, e mancava l’acqua
corrente nei bagni. Dopo aver chiesto spiegazioni al preside, lui mi ha risposto che non c’erano
soldi per il progetto. E quando ho chiesto qual era il costo per realizzare il progetto, lui mi ha risposto 1.000 quetzal — 125 dollari. In poche parole, le scuole in Guatemala non sono finanziate
dal governo, e devono raccogliere i fondi per le prime necessità, dagli edifici per le scuole alle
bollette elettriche, ecc. ecc. dai genitori degli allievi, molti dei quali vivono con meno di due dollari
al giorno. Comprare una semplice matita può risultare difficile.
PEG Partners, un’organizzazione no profit che io dirigo da volontario, e riconosciuta come organizzazione 501c3, è nata quel giorno stesso. Abbiamo raccolto piccole donazioni, per lo più ai miei
concerti, e solo negli ultimi due anni, abbiamo contribuito quasi 100.000 dollari. Non si tratta di
tanti soldi negli USA, ma è una cifra enorme in Guatemala. Abbiamo costruito una scuola di una
sola aula per 2.500 dollari (immagine sullo schermo).
PEG non è l’unica cosa che ho realizzato sin dalla mia laurea. Mi è stato chiesto di fornire un aggiornamento sulle mie attività più recenti che vi presento qui.
L’anno successivo alla mia borsa, ho trovato lavoro part-time come direttore del programma di
pace e giustizia per il North Carolina Council of Churches. Ho appreso tanto, e mi auguro di aver
anche contribuito qualcosa col mio lavoro. Abbiamo lavorato su questioni di conflitti a tutti i livelli,
dai regolamenti dei Consigli scolastici alla politica degli USA per Israele e Palestina. Altri impegni
recentemente mi hanno costretto a ridurre il mio impegno in questo incarico, ma continuo a collaborare col consiglio in qualità di consulente.
Al momento, sto lavorando alla stesura di due libri: un poema illustrato per giovani adolescenti,
White Flour, che parla della storia vera di una controprotesta durante una marcia del Ku Klux Klan
a Knoxville, Tennessee, e ad un libro sull‘impegno civico, Worldchanging 101: Challenging the
Myth of Powerlessness. Il primo libro uscirà ad aprile e l’altro spero entro l’anno prossimo.
Continuo a mantenere un programma fitto di concerti, incluso uno con Pete Seeger l’11 settembre scorso a New York, ed un concerto per la città di Joplin, Missouri, colpita da terribili tornado.
Ho anche fatto un concerto durante un evento inter-fede di grandi dimensioni, l’Abraham Jam, che
ho organizzato alla Duke University per il North Carolina Council of Churches, con un cantautore
musulmano, un rocker ebreo ed io.
Circa il 40 percento dei miei impegni oggi è costituito da presentazioni di relazioni, che mi piace
fare. Tra le cose interessanti che ho fatto di recente, c’è stata una riunione su Skype con gli studenti all’Ambasciata americana della Moldova, organizzata dalla borsista della pace Tamara Turcan
in onore della Giornata Internazionale della Pace dell’ONU.
Ho completato il mio primo anno per l’American Friends Service Committee per la commissione
di nomina del premio Nobel per la pace, di cui diventerò presidente a marzo.
Ho poco tempo a disposizione, ma ho ancora tanto da condividere con voi, ma adesso devo proprio chiudere il mio intervento. Per riepilogare, vorrei concludere dicendo questo:
Voi state cambiando il mondo. Ho avuto l’opportunità di vedere le opere che realizzate. Ho dato le
gocce del vaccino contro la polio ai bambini India, ho visto i pozzi che avete scavato in Guatemala,
ho visto le relazioni create tra i confini nazionali, economici, politici, etnici e altro ancora.
16 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
L’espressione sembra un po’ strana: “cambiare il mondo”, sembra naïf. Quando ho spiegato che
stavo sospendendo la mia carriera musicale nel suo momento clou per conseguire un master in
edificazione della pace, ho ricevuto reazioni scettiche. La più comune era un sorriso sarcastico,
seguito dalla domanda “Pace? Buona fortuna, allora!”
I cinici, però, non sono realisti. Non sanno di cosa parlano. Quando io dico “cambiare il mondo”
non voglio dire mettere a posto il mondo. Quello è tutto un altro discorso. Se pensate di poter
mettere a posto il mondo, anche voi siete probabilmente naïf. Se però pensate che possiamo
cambiarlo, allora state prestando attenzione. Il fatto è che non possiamo essere in questo mondo
e non cambiarlo. Tutto ciò che facciamo cambia il mondo, che vi piaccia o meno, ed i piccoli cambiamenti si vanno ad aggiungere agli altri per diventare grandi cambiamenti. La domanda per noi
è ”che tipo di cambiamento apportare?”
Se le borse di studio avessero come unico fine di prendersi una laurea, non potrei stare qui a dirvi
che avete fatto un buon investimento, anche se ve ne sono grato. Ma quello che state facendo
attraverso le Borse della pace del Rotary è fare leva sul cambiamento. Non si trattava allora di
voler cambiare la mia vita, anche se me l’ha cambiata, ma si tratta di cambiare la vita di ciascuna
persona che io riesco a raggiungere grazie a voi. Grazie per il privilegio di poter lavorare con voi su
questi cambiamenti. Mi auguro di aver meritato il vostro investimento.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 17
Il vostro supporto dal RI
John Hewko
Segretario generale del RI
Sono felice di essere qui a San Diego per l’Assemblea Internazionale, di incontrare una nuova
classe di governatori distrettuali, e di sentire la carica di entusiasmo ed energia mentre ci accingiamo a pianificare un nuovo anno rotariano.
Come molti di voi sapranno già, ho assunto l’incarico di Segretario generale del Rotary International e della Fondazione Rotary il 1° luglio dell’anno scorso. Anche se sono ancora relativamente
agli inizi di questo incarico, non sono un principiante per quanto riguarda i valori e gli ideali del
Rotary. Le espressioni “Servire al di sopra di ogni interesse personale”, “Fare del bene nel mondo”, “La prova delle quattro domande”, il focus sull’integrità e sulla promozione della buona volontà
attraverso l’affiatamento di leader nel campo commerciale, professionale e comunitario, sono tutti
concetti ed idee nei quali credo fermamente e che sostengo in pieno.
Inoltre, il Rotary fa parte della mia famiglia da molti anni. Mio padre, che vive a Clarkston, Michigan, a nord di Detroit, è un Rotariano convinto da oltre 30 anni. Lui è stato presidente di club,
quattro volte Amico di Paul Harris e si è impegnato molto per fondare i primi Rotary club in Ucraina dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Nel 1992, ho avuto il grande onore di essere un socio
fondatore del primo club a Kiev, e di recente sono riuscito ad affiliarmi nuovamente al mio vecchio
club in Ucraina dopo un lungo periodo di pausa. Per me, quindi, ricoprire l’incarico di Segretario
generale non è solo un lavoro interessante, ma un’opportunità — insieme a mia moglie Marga —
di far parte di un’organizzazione davvero straordinaria.
Anch’io, come il Presidente eletto Sakuji, amo le sfide. Ed è per questo che, mentre mi accingo
a completare i miei primi sei mesi di lavoro, vorrei condividere con voi le attività a cui ho lavorato,
parlarvi di quello che sta succedendo presso gli uffici della Segreteria e di alcune delle attività alle
quali lavoreremo insieme nei mesi e negli anni che verranno.
Come saprete, uno dei ruoli più importanti di Segretario generale è quello di garantire la continuità istituzionale, fare da ponte da un’amministrazione all’altra, e tra il Rotary e le altre organizzazioni ed istituzioni. Quindi, anche se questa Assemblea Internazionale si occupa principalmente della
pianificazione dell’anno rotariano 2012-2013, io mi concentrerò anche sul futuro del Rotary a lungo
termine: con uno sguardo di più ampio respiro all’intera organizzazione, verificando ciò che stiamo
facendo bene, ciò che potremmo migliorare e dove dovremmo essere più aperti ai cambiamenti.
Tenendo a mente tutto questo, negli ultimi sei mesi ho intrapreso quello che, in modo informale,
ho chiamato “tour di ascolto”, per poter capire meglio l’ampiezza e la portata del Rotary e tutto
ciò che fa la Segreteria per i Rotariani di tutto il mondo. Come sapete, ci sono circa 600 impiegati
presso la Sede centrale del RI ad Evanston e 200 nei nostri uffici internazionali e nel Centro Servizi di sviluppo a Pune, India. Chiaramente, avevo tanto da imparare.
Devo anche dire che, più viaggiavo nel mondo Rotary e più imparavo a conoscere il Rotary,
più ammiravo la nostra organizzazione; ammirazione per tutto ciò che fa il Rotary. Quello che
quest’organizzazione, e tutti voi, suoi soci e leader, siete riusciti ad ottenere negli ultimi 107 anni,
è davvero notevole e mi sento onorato per essere stato scelto a ricoprire l’incarico di Segretario
generale.
Ciò detto, ho notato anche diverse questioni che dovremo affrontare se vogliamo rimanere un’organizzazione rilevante e dinamica in futuro. Oggi, però, vorrei suggerire cinque priorità che ritengo
più importanti per posizionare il Rotary nel modo migliore per il suo secondo secolo di servizio.
18 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
E vorrei anche ribadire che, quando parlo delle priorità del RI e della nostra Fondazione Rotary,
parlo di priorità condivise, non individualistiche. Nel Rotary, per guardare avanti, dobbiamo accogliere l’approccio di “Un solo Rotary”, all’interno del quale il Rotary International e la Fondazione
Rotary agiscono come organizzazione unica, con la stessa missione e gli stessi obiettivi. E, come
vostro Segretario generale, voglio assicurarvi che sto lavorando intensamente per infondere la
cultura di Un solo Rotary, o più semplicemente, Rotary, nella Segreteria e tra lo staff di tutto il
mondo.
Ecco le cinque priorità. La prima non vi sorprenderà, poiché rappresenta l’iniziativa di prestigio
internazionale del Rotary dal 1985: l’eradicazione della polio.
Abbiamo sentito da Bruce Aylward dell’OMS ieri di come sta progredendo la campagna per l’eradicazione della polio e come “Basta così poco” per raggiungere il traguardo. Ma avvicinarci al traguardo non basta. Dobbiamo completare l’opera, e dobbiamo farlo per tre ragioni. In primis, per
salvare centinaia di migliaia di bambini dalla sofferenza inflitta da questa terribile malattia. Secondo, per la parte economica dell’equazione: l’eradicazione della polio risparmierà al mondo circa
40-50 miliardi di dollari in costi per le cure sanitarie nei prossimi vent’anni, una somma enorme di
denaro che potrebbe essere utilizzata per rispondere ad altre grandi questioni globali. Per ultimo,
dobbiamo eradicare la polio perché tale successo preparerà le basi per la prossima grande iniziativa di salute pubblica globale. Quindi, non possiamo e non dobbiamo fallire.
Bruce ci ha anche ricordato qualcosa che sapevamo già, che gli sforzi di eradicazione globale non
sarebbero al punto in cui sono senza il Rotary. La completa eradicazione di una malattia che ha
afflitto l’umanità per millenni è avvenuta solo una volta nella storia, per il vaiolo. Stiamo facendo
la storia per la seconda volta e dobbiamo fare in modo che il Rotary ottenga il riconoscimento che
gli è dovuto.
Non si tratta solo di equità, ma si tratta anche del nostro futuro. E noi della Segreteria stiamo lavorando intensamente per sviluppare una campagna di pubbliche relazioni del Rotary di rilievo per
l’ultima fase dell’eradicazione di questa terribile malattia. Più il Rotary viene visto come organizzazione capace di realizzare grandi cose, più saremo riconosciuti per le opere fatte e più riusciremo
ad attrarre nuovi soci, volontari, donatori e partner strategici necessari per continuare a crescere.
In breve, il nostro successo per l’eradicazione della polio stabilirà le basi per la prossima iniziativa
globale che il Rotary deciderà di affrontare, qualunque essa sia.
La seconda priorità che vedo per la nostra organizzazione è di “rendere operativo” il nuovo piano
strategico, traducendo il piano in iniziative concrete, perché diventi un documento vivente e non
sia semplicemente un insieme di parole scritte nero su bianco. Per tale impegno, dobbiamo assicurare che il Piano di Visione Futura, il nostro nuovo modello di sovvenzioni, sia pronto al lancio
globale il 1° luglio 2013. L’attuazione riuscita della Visione Futura porterà a progetti e programmi
nelle sei aree d’intervento che sono definiti meglio, e che sono più sostenibili e misurabili, e che
producono un maggiore impatto. Questo, a sua volta, incrementerà la consapevolezza dell’organizzazione, la sua reputazione e l’immagine pubblica, e renderà il Rotary più attraente alle entità di
finanziamento esterne.
Alla Segreteria, prestiamo ascolto attentamente al feedback dai distretti pilota della Visione Futura. Stiamo preparando un programma di formazione vigoroso in tutto il mondo, per assicurare
che tutti i distretti siano pronti alla transizione. Stiamo anche lavorando per migliorare gli strumenti
disponibili nel sito web per rendere il lancio il più omogeneo possibile. Il nostro obiettivo è di rendere più efficiente la richiesta e l’assegnazione di sovvenzioni dalla Fondazione, con operazioni più
flessibili e più alla mano, in modo che i Rotariani possano passare più tempo ed energia a “Fare
del bene nel mondo”, e meno tempo con gli aspetti burocratici e la documentazione.
Ma non riusciremo a realizzare il nostro obiettivo di una transizione liscia alla Visione Futura senza
il pieno supporto e impegno da parte di tutti voi, governatori eletti e dei governatori designati che
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 19
vi seguiranno il 1° luglio 2013. Siete voi coloro che dovranno cominciare a percorrere la via prestabilita, e chiedo ad ognuno di voi di fare della Visione Futura una priorità durante l’anno di incarico
da governatore. Dopo la polio, la Visione Futura è l’iniziativa più importante intrapresa dalla nostra
organizzazione negli ultimi venti anni; e deve funzionare.
La nostra terza priorità è trovare un metodo credibile per determinare il valore complessivo di
tutti i progetti d’azione che intraprendono tutti i nostri 34.000 club ogni anno. Sappiamo quanti
finanziamenti sono elaborati dalla Fondazione Rotary; circa 100 milioni di dollari l’anno, escluso il
progetto per la polio. Tuttavia, non abbiamo idea del valore complessivo di tutti i contributi raccolti
in fondi di dotazione e delle ore di volontariato prestate dai club in tutto il mondo per progetti d’azione. Se potessimo trovare un modo credibile per calcolare tale numero, sono certo che sarebbe
enorme, in miliardi, e, in tal caso, ci posizionerebbe tra le massime organizzazioni umanitarie del
mondo. Avere delle cifre credibili migliorerebbe anche la nostra reputazione, ci aiuterà con l’effettivo e ci renderà più attraenti ai potenziali partner strategici.
Nell’ambito del nostro tentativo di raccogliere tali dati, stiamo sviluppando un nuovo strumento,
il Rotary Club Central, che ci auguriamo di rendere funzionante durante il vostro anno di incarico.
Si tratta di una risorsa online per i club che li aiuterà a mantenere e preservare la memoria istituzionale delle attività precedenti, di stabilire e reperire gli obiettivi strategici e le iniziative, ed incrementare l’impatto globale nelle aree principali di prestazione. Questo strumento ci consentirà anche di presentare rapporti sull’impatto globale e collettivo delle attività di club, distretto e zona. Ci
aiuterà anche a condividere le informazioni in tutta l’organizzazione e il nostro operato con il pubblico non Rotariano, in modo che il mondo esterno riconosca l’impatto del Rotary. Ad alcuni club
dei vostri distretti sarà chiesto di farsi coinvolgere nel provare questo nuovo strumento online. Per
maggiori informazioni su questa iniziativa vi consiglio di fermarvi presso il Rotary Resource Center, nell’Elizabeth Foyer, fuori dalla sala delle sessioni plenarie.
E con questo passo alla quarta priorità: l’effettivo. In alcune parti del mondo il Rotary sta crescendo, mentre in altre rimane stabile, ed in altre aree si sta assistendo ad un declino dell’effettivo.
Dato che il Rotary è davvero un’organizzazione globale, dove una taglia non va bene per tutti,
sono incoraggiato dal fatto che il Consiglio centrale del RI ha lanciato un’iniziativa per sviluppare
piani regionali triennali per l’effettivo che sono fatti su misura per rispondere a bisogni e sfide
specifici delle regioni. All’interno di questo impegno, dobbiamo concentrarci sul fatto di rendere
il Rotary attraente e rilevante per i soci più giovani, in particolare nelle aree del mondo dove il nostro effettivo sta diventando progressivamente più invecchiato. Dobbiamo anche usare meglio i
social media, cominciando dal branding, parlando del Rotary con organizzazioni giovanili, cercando
di espandere gli e-club, e dando maggiore flessibilità ai club per quanto riguarda i requisiti di assiduità alle riunioni.
Inoltre, ritengo che un’organizzazione di oltre 100 anni, come la nostra, debba cominciare a considerare il proprio marchio. E per marchio, o brand, non mi riferisco al nostro logo. Il nostro brand
è molto più del logo, anche se è chiaro che tutti i tipi di logo che abbiamo possono creare un’immagine confusa del marchio. Invece, per brand intendo la reazione viscerale ed emotiva, evocata
in una persona quando vede la ruota del Rotary, quando sente la parola “Rotary”. Il nostro brand
risponde alle domande: Chi siamo? Cosa facciamo? Qual è la nostra direzione? Pertanto, di recente, abbiamo assunto i servizi della Siegel+Gale, un’agenzia internazionale di branding, con grande
esperienza con le organizzazioni no profit mondiali di grandi dimensioni, per aiutarci a ricercare,
sviluppare ed implementare una strategia appropriata di rivitalizzazione del brand nei prossimi
due anni.
Mi rendo conto che branding e marketing non sono parti tradizionali del Rotary. Generalmente
abbiamo avuto l’approccio che le buone opere svolte parlano da sè. E vi sono stati tempi in cui le
buone opere svolte dal Rotary bastavano per farsi notare. Purtroppo, oggi, in un ambiente saturato dai media, questo non basta più. Nel Rotary, abbiamo troppi programmi, logo e troppi progetti
ed iniziative, con tanti strati, che è arrivato il momento di ripulire la confusione, unificare i tanti
20 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
aspetti ed attività all’interno di una singola identità e dietro un singolo marchio che renderà riconoscibile il Rotary per quello che fa. E non dimentichiamolo, il Rotary fa cose incredibili.
Ritengo anche che il nostro sito web Rotary.org ha bisogno di grandi miglioramenti, e stiamo lavorando intensamente con la VSA, un’azienda di Chicago, per rinnovare il sito web, in particolare
migliorandone la funzionalità, rendendolo più alla mano.
La nostra quinta priorità, secondo me, è quella di riportare il Rotary nei ranghi dei “grandi giocatori” dell’assistenza e dello sviluppo umanitario globale. Al momento vi è un dibattito in corso
su come risolvere le grandi questioni umanitarie e di sviluppo mondiali. E all’interno di questo
dibattito, sta diventando sempre più apparente che le partnership tra organizzazioni private e pubbliche e quelle guidate da organizzazioni del settore privato sono la chiave per soluzioni sostenibili
a lungo termine per tanti Paesi in via di sviluppo. E noi abbiamo il Rotary, con la sua incredibile
piattaforma di 1,2 milioni di soci impegnati, attivi e motivati, che provengono dal settore privato e
dai network professionali di migliaia di comunità; in breve, una piattaforma del settore pubblico e
privato senza eguali in tutto il mondo.
Quindi la domanda su cui riflettere che vi faccio è questa: quale ruolo svolgerà il Rotary in questo
grande dibattito? Come utilizzeremo la nostra piattaforma per contribuire a questo dibattito a livello operativo e concettuale? Dovremmo essere al tavolo delle discussioni, ma non lo siamo. Una
delle ragioni principali è che, semplicemente, non abbiamo ottenuto il livello necessario di consapevolezza di che cos’è il Rotary, come funziona e cosa fa. Come ho menzionato prima, abbiamo
realizzato tanto, ma non otteniamo il giusto riconoscimento per quello che facciamo. E questo
costituisce un grande ostacolo nell’avanzare la nostra organizzazione, ed è una questione alla quale occorre rispondere in modo significativo.
Come vostro Segretario generale, ho una importante responsabilità per il futuro del Rotary. Ho
anche un grande senso di ottimismo. Rispondere a queste cinque priorità rafforzerà la nostra
grande organizzazione ed avrà un impatto significativo e positivo fino al livello dei club e dei singoli Rotariani. Inoltre, la mia squadra, costituita da professionisti dedicati e di talento, è pronta ad
aiutarvi, governatori distrettuali, a realizzare i vostri obiettivi. Ma per fare questo, dobbiamo connettere meglio i Rotariani alla Segreteria, per migliorare la consapevolezza di quello che offre la
Segreteria, e per garantire che la Segreteria sia una risorsa efficiente, efficace ed utile per i club,
in modo da farli crescere e realizzare la missione del Rotary.
Il Rotary è un’organizzazione con una grande storia, e non vi sono dubbi che i nostri migliori anni
sono davanti a noi. Come ho già fatto al Congresso di New Orleans, prometto a tutti voi oggi che
investirò ogni mia energia per assicurare che la fiamma del Rotary splenda sempre più, cosicché,
lavorando insieme, possiamo continuare a migliorare il mondo, per le nostre famiglie e i nostri
amici, le nostre comunità e Paesi e per tutte le generazioni future.
Grazie mille.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 21
Prima priorità: Costruire il Rotary
Monty J. Audenart
Presidente, Commissione Sviluppo e Conservazione dell’effettivo
Cari amici nel Rotary, 23 anni fa, ero sulla pista dell’aeroporto di Montego Bay, pronto a ritornare
a casa dopo aver prestato servizio come dentista volontario del Rotary. Mentre guardavo fuori,
vedendo la brina sulle colline circostanti, ho pensato ad un’altra mattina, quando una giovane
madre giamaicana aveva portato la sua bambina di quattro anni alla clinica e l’aveva sollevata fuori
dalla finestra della sala dove stavamo lavorando. Ricordo ancora la sua voce: “Dottore, mia figlia
ha un terribile mal di denti. Siamo venute a piedi, camminando tutta la notte. Per favore, può visitare la mia bambina”? Noi non abbiamo mai rifiutato di visitare nessuno.
Mentre l’aereo incominciava a muoversi sulla pista, ho pensato alle tante persone che erano
venute alle cliniche, sperando nell’aiuto del Rotary, ed io facevo mente locale su tutto ciò che
ero riuscito a realizzare. Ho pensato anche a tutto quello che non ero riuscito a fare, ed ho pianto
come quella bambina. Quello è stato il giorno in cui da semplice socio del Rotary sono diventato
un vero Rotariano. Quello è stato il primo giorno in cui la mia affiliazione al Rotary ha assunto un
significato per me.
Oggi, tanti anni dopo, sento la presenza del Rotary in tanti altri aspetti della mia vita. Un giorno,
mentre giocavo con la mia nipotina Mya, di cinque anni, le ho spiegato che sarei andato nelle Filippine per aiutare dei bambini come lei. Mya ci ha pensato un po’ e mi ha guardato negli occhi:
“Nonno, un giorno io ti seguirò”. Dopo una piccola pausa, con aria pensosa, ha aggiunto: “Ma prima devo chiedere a mamma e papà se va bene”.
Amici Rotariani, voi non siete qui per caso. Così come voi vivete nel Rotary, il Rotary vive in voi.
La vostra affiliazione vi ha portato una miriade di relazioni, infinite opportunità per cambiare vite
umane a livello locale e internazionale, etica di vita, una chance di diventare edificatori di pace con
i vostri colleghi, e tante avventure alla guida di altri.
Sono convinto che i nostri colleghi di lavoro che condividono i nostri valori fondamentali vorranno
associarsi a quest’organizzazione dopo aver visto le opere del Rotary attraverso di noi, oltre a vedere il cambiamento che avviene in ognuno di noi.
Ma il Rotary non è solo il nostro e dobbiamo condividerlo, condividendo i benefici personali e professionali dell’affiliazione a quest’organizzazione; non perché dobbiamo farlo, ma perché vogliamo
farlo. La nostra attuale iniziativa di branding, ed il lavoro che stiamo svolgendo per definire un
pubblico target ci aiuteranno in questo processo, ma in fondo sta a voi e a me raccontare agli altri
cosa rende unico il Rotary, e, più di tutto, dobbiamo invitarli ad unirsi a noi.
Il Past Presidente del RI Richard L. Evans ha detto: “Un uomo può avere un grande segreto, può
fare una grande scoperta, ma se non ne parla a nessuno, nessuno ne trarrà beneficio!”
Nessuno dei successi ottenuti nel vostro anno di incarico da governatori potrà compensare l’incapacità di far crescere il Rotary. Se diamo priorità alla crescita di quest’organizzazione, cioè creare
club forti, allora il resto delle attività di servizio ed i programmi attuali e futuri potranno andare
avanti da soli.
Coinvolgere le Nuove generazioni è il Solo percorso per il futuro del Rotary, ed è un percorso entusiasmante. Dobbiamo reclutare attivamente soci più giovani, non per la loro età, ma perché essi
estendono la portata e le prospettive dei club. I giovani portano nuova energia e ulteriori contatti.
Sono pieni di risorse, sono aperti ai cambiamenti, hanno il desiderio di fare progetti d’azione in
prima persona. I giovani ci possono fare da mentori, e noi possiamo fare da mentori a loro.
22 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
I nostri Rotary club devono essere disposti ad accogliere il cambiamento ed essere flessibili ai
bisogni delle Nuove generazioni. Dovremmo enfatizzare maggiormente il coinvolgimento dei Rotariani nella partecipazione al club, invece dei semplici requisiti di tradizionale frequenza.
Abbiamo bisogno di ulteriori donne qualificate nel Rotary, visto che rappresentano già una buona
parte dei nostri colleghi nelle professioni e nelle comunità. Per quasi un quarto della nostra storia,
il Rotary è stato aperto alle donne, ma oggi, la percentuale media delle donne nel Rotary è solo
del 15 percento in tutto il mondo. E in alcuni Paesi, la media è meno del 5 percento. Il Past Presidente del RI Carl-Wilhelm Stenhammar ha dichiarato: “Le donne sono la metà della popolazione
del mondo, e un’organizzazione che mira a portare beneficio all’intera umanità dovrebbe rispecchiare tale realtà”.
Nell’ultimo decennio, la popolazione mondiale è aumentata di circa un miliardo. Questo comporta
un tasso di crescita di circa il 10 percento dei bisogni delle popolazioni del mondo. La crescita
totale del Rotary durante lo stesso periodo è stata stagnante. Negli ultimi sette anni, abbiamo
accolto circa un milione di nuovi soci nel Rotary — e purtroppo abbiamo anche visto 1 milione di
soci andare via.
Anni fa, da bambino, ho letto una poesia, “The Ambulance Down in the Valley”, che raccontava di
una rocca altissima, dove tirava un forte vento, e pericolosa, dove la gente andava per la veduta
spettacolare.
Molti di loro, cercando di avere la veduta migliore, si spingevano in avanti, causando la caduta dal
precipizio di coloro che stavano davanti a loro.
Gli abitanti del villaggio pensarono di risolvere il problema acquistando un’ambulanza e, giorno
dopo giorno, si sentiva la sirena dell’ambulanza che andava a soccorrere i poveretti che erano caduti nella valle sottostante.
Poi un giorno, qualcuno suggerì di costruire una recinzione sulla cima della rocca.
Ecco, noi nel Rotary abbiamo bisogno di costruire una recinzione, e la recinzione significa avere
un piano per la conservazione dell’effettivo in ogni club.
Nessuno di noi nel mondo degli affari vuole perdere clienti. Lavoriamo per conservarli, e dobbiamo fare lo stesso nel Rotary. Ogni Rotariano ha bisogno di amici, di avere l’opportunità di dare
contributi significativi, di formazione continua nel Rotary, di riconoscimento e quel senso di appartenenza porta benefici e aggiunge valore all’affiliazione.
Il Rotary International si rende conto che le sfide per il reclutamento, la conservazione e l’espansione dell’effettivo sono diverse secondo le culture, e che una soluzione non va bene per tutti.
A settembre, il Consiglio centrale del RI ha approvato il concetto per un nuovo piano triennale per
l’effettivo del Rotary, con strategie regionali singolari, ed azioni da pianificare ed implementare
nelle vostre regioni.
Il Presidente Banerjee, il Presidente eletto Tanaka, il Presidente designato Burton ed il Consiglio
centrale stanno lavorando ad una visione comune per l’effettivo per il nostro futuro.
Amici miei, se l’effettivo è importante per voi, è importante per coloro che guidate. Se assisterete
i presidenti dei club a definire obiettivi importanti e realistici per il reclutamento e la conservazione dell’effettivo, e li aiutate a realizzarli, il loro successo sarà anche il vostro successo.
Alcuni di voi pensano che il vostro più grande impatto sarà quello di fare un discorso ufficiale alle
riunioni di club. Invece, io penso che sarà quando ritornerete a casa per aiutare a reclutare nuovi
soci e fondare nuovi club.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 23
Potreste anche pensare che la vostra priorità al vostro rientro al club sarà quella di trovare il vostro
posto al tavolo principale, invece io credo che sarà quello di stare alla porta, a stringere la mano di
ogni Rotariano per ringraziarlo per quello che sta facendo per il Rotary.
Dobbiamo lavorare tutti insieme per l’effettivo.
Non so se conoscete la storia di Herman Ostry.
Herman era un ingegnere che viveva in una fattoria a Bruno, nel Nebraska. Aveva una stalla sulla
parte bassa della sua proprietà, ed ogni anno, con l’arrivo delle piogge primaverili, il fienile si allagava. Herman voleva spostare il fienile di 80 metri, per collocarlo su un terreno più elevato. Lui
aveva una visione ed un piano. Aveva creato fondamenta identiche nel terreno sulla parte elevata.
Andò in fondo alla collina e attaccò 344 maniglie ai lati del fienile. Quindi, chiamò i suoi amici per
aiutarlo a spostare il fienile. Quel sabato mattina, circa 4.000 persone si presentarono per guardare e, forse, prendere in giro le persone che avrebbero cercato di sollevare il fienile di 9 tonnellate.
Ma, sotto il comando di Ostry, con 344 persone che sollevavano contemporaneamente, il fienile
fu spostato, in meno di tre minuti, di 80 metri in salita, e posato sulle nuove fondamenta. Il lavoro
di squadra produce grande forza; lavorando insieme si riesce a realizzare qualsiasi cosa.
Amici nel Rotary, i vostri presidenti di club vi aspettano, la vostra squadra si aspetta direzioni per
prendere in mano le redini per l’effettivo del Rotary.
I club aspettano la vostra leadership, la vostra guida, la vostra visione da condividere. Voi potete
ispirare e motivare i club a sollevare e spostare l’effettivo del Rotary in salita, e collocarlo sulle
nuove fondamenta per il nostro futuro e per il nostro destino.
Grazie.
24 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Promozione incrociata dell‘Azione
Nuove generazioni
Michiko Kainuma
Membro di commissione, RYLA
Sono estremamente onorata di essere qui per parlare ai nostri futuri governatori da tutto il mondo. Grazie per questa opportunità.
Sono qui per parlarvi dell’Azione Nuove generazioni.
L’Azione Nuove generazioni non ispira solo i Rotariani contribuendo allo sviluppo dei giovani, ma
gioca un ruolo importante per il futuro del Rotary.
Ai suoi albori, l’azione giovanile del Rotary faceva semplicemente parte dell’azione di interesse
pubblico. Nel 1949, il Consiglio centrale del RI sviluppò il motto Ogni Rotariano, esempio per i
giovani. Quella era stata la prima volta che il Rotary annunciava ufficialmente la sua intenzione
di dedicarsi allo sviluppo umano, in particolare, allo sviluppo dei giovani. Il motto rappresentava il
desiderio dei Rotariani di aiutare i giovani a crescere dando loro un grande esempio. Cinque anni
dopo, l’allora Presidente del RI, Herbert J. Taylor, definì sei obiettivi per il suo anno di incarico, e il
servizio ai giovani era uno degli obiettivi.
Negli anni 60, vennero riconosciuti ufficialmente Interact e Rotaract come programmi strutturati
del RI. Infatti, durante il vostro anno da governatori, noi celebreremo il 50esimo anniversario del
programma Interact, ed io incoraggio tutti voi a pianificare celebrazioni per l’anniversario nei vostri
distretti. Negli anni 70, sono stati aggiunti i programmi Rotary Youth Leadership Awards, o RYLA,
e lo Scambio giovani. Come saprete, i Rotariani di tutto il mondo sono ancora attivamente impegnati anche oggi in questi programmi.
Nell’agosto del 2007, riconoscendo l’importanza dell’azione giovanile per il futuro di quest’organizzazione, l’allora presidente Wilkinson convocò la prima riunione dei Programmi giovanili del RI,
presso la sede centrale del RI ad Evanston. I membri delle commissioni Interact, Rotaract, RYLA
e Scambio giovani si incontrarono tutti nello stesso posto. E, a quel punto, l’azione giovanile del
Rotary prese una nuova direzione; e da qui nacque il concetto di promozione incrociata.
La promozione incrociata significa che varie entità collaborano per la rivitalizzazione di ognuno dei
nuovi valori con il Rotary per far leva sulle influenze comuni di tutti i quattro programmi giovanili,
e sulla rivitalizzazione di ognuno di essi; ed i giovani, da parte loro, sviluppano le loro conoscenze
attraverso diverse esperienze, acquisendo nuove doti e maggiore comprensione del Rotary e crescendo grazie ad ognuno di questi programmi! Ecco cosa significa promozione incrociata.
Adesso, futuri governatori, vorrei condividere con voi un esempio di promozione incrociata dal distretto 2750, in Giappone. Il distretto aveva inviato una studentessa di scuola superiore, Hatsune
Igarashi, in Francia, per fare uno scambio di un anno. Al suo ritorno, Hatsune diventò membro di
ROTEX e partecipò ad un seminario RYLA nel suo distretto, a Tokyo. Al seminario, parteciparono
anche ex Interactiani, Rotaractiani e studenti da altri Paesi e altri membri della Famiglia Rotary,
oltre ad un gruppo eccellente di giovani dall’esterno del Rotary.
Grazie alla sua esperienza al seminario, Hatsune imparò tanto sulla leadership e sugli altri programmi del Rotary.
Ma non finisce qui.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 25
Hatsune finì coll’avviare un Rotaract club presso la Aoyama Gakuin University, dove studiava. Inoltre, partecipò all’evento precongressuale per il Congresso RI 2006 in Danimarca. Ispirata dai giovani leader incontrati all’evento, Hatsune decise che avrebbe studiato legge presso la prestigiosa
Waseda University. E adesso sta studiando per diventare avvocato.
Solo qualche anno fa, lei era una studentessa alquanto naïf. Come Rotariana attivamente impegnata nei programmi delle Nuove generazioni, è davvero una grande gioia vederla crescere e
diventare una leader straordinaria grazie all’esperienza nei programmi delle Nuove generazioni del
Rotary. Dall’avvio di un programma RYLA nel Distretto 2750, otto anni fa, oggi ben tre partecipanti RYLA sono diventati Rotariani.
Dopo aver lavorato per le Nuove generazioni negli ultimi anni, sono assolutamente entusiasta di
vedere questi sviluppi. Non vi sono dubbi che questi giovani leader, attraverso il loro coinvolgimento nei nostri programmi per le Nuove generazioni, giocheranno un ruolo molto importante
nelle comunità e nelle organizzazioni. E sono anche certa che molti di questi giovani straordinari si
uniranno a noi e diventeranno Rotariani.
L’Azione Nuove generazioni produce molti Rotariani, come partecipanti ai programmi e come
membri delle loro famiglie. Spesso, i familiari dei partecipanti ai programmi conoscono il Rotary
per la prima volta attraverso il coinvolgimento dei loro figli, e sono portati ad informarsi ulteriormente sull’organizzazione, esprimendo poi l’interesse ad affiliarsi ad un Rotary club. E coloro che
non lo fanno, quei leader che conoscono ed apprezzano lo spirito del Rotary, diventano grandi
promotori nelle loro comunità ed organizzazioni della straordinaria opera che il Rotary svolge.
Sono convinta che non sia un’esagerazione affermare che l’Azione Nuove generazioni contribuisce
direttamente all’effettivo e all’immagine pubblica del Rotary.
Cari governatori eletti, sono certa che state pensando a quello che dovrete fare una volta tornati
nei vostri distretti. Chiedete ai presidenti dei vostri club di assicurare l’impegno attivo in questi
programmi ed invitateli a concentrarsi sulla creazione di buone relazioni tra i Rotariani ed i partecipanti ai programmi Nuove generazioni. Incoraggiate i presidenti delle commissioni distrettuali
a collaborare e formare una squadra Nuove generazioni all’interno del distretto. Vi invito a creare
il futuro della nostra organizzazione, massimizzando i benefici di questi meravigliosi programmi,
con la promozione dei Programmi Nuove generazioni.
Signore e signori, auguro vivamente a tutti voi di implementare questi meravigliosi programmi,
ispirando progetti delle Nuove generazioni di successo, in tutto il mondo.
Grazie di tutto cuore.
26 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
L’effettivo
Eva Brodehl
Consigliere, Commissione per lo Sviluppo e
la Conservazione dell’effettivo
Durante il mio discorso, vi parlerò della mia vita nel Rotaract e nel Rotary, di come attrarre nuovi
soci e più donne, e del mio sogno per il Rotary.
La mia vita nel Rotaract e nel Rotary
Vivo a Darmstadt, dalle parti di Francoforte, in Germania, e sono oculista e donna d’affari. Mia
madre mi ha portato al mio primo progetto d’azione quando avevo un anno; e da allora continuo
ad essere impegnata nel servire. Nel 1998, mio fratello mi raccomandò di entrare a far parte della
famiglia del Rotary. Sono stata Rotaractiana dal 1998 al 2005. Sono diventata Rotariana nel 2005,
ed oggi sono socia del Rotary E-club One. Dal 2007 al 2011, ho fatto parte della Commissione RI
per Rotaract e Interact, e quest’anno ricopro l’incarico di membro di Commissione per lo Sviluppo
e la Conservazione dell’effettivo.
Attrarre soci più giovani
Che cos’hanno in comune i seguenti presidenti del RI (past, in carica ed eletti): Kalyan Banerjee,
Sakuji Tanaka, Glenn Estess Sr., Frank J. Devlyn e Luis Vicente Giay?
Tutti sono entrati a far parte del Rotary ad una giovane età, tra venticinque e trentacinque anni.
Allora, la domanda che dovremmo farci è questa: “Come fanno i Rotary club di tutto il mondo a
dire che i potenziali soci sono “troppo giovani” per il Rotary?” Se diamo un’occhiata agli anni del
Rotary, dal 1984-1985 all’anno entrante 2012-2013, quindi per circa trent’anni, da quanto mi risulta, ci sono stati 15 presidenti del Rotary International che sono entrati nel Rotary in giovane età.
Ripeto: negli ultimi 30 anni, 15 presidenti del Rotary International sono entrati a far parte del Rotary da ventenni o da trentenni! Sette di loro avevano meno di trent’anni. Sono certa che sarete
d’accordo con me nell’affermare che i loro Rotary club, ed il Rotary International, avrebbero perso
una grande occasione se questi individui non fossero stati invitati ad affiliarsi al Rotary.
Diamo un’occhiata alla sfida del gruppo demografico tra i 25 ed i 40 anni di età. Durante questo
periodo della loro vita, i giovani professionisti cominciano la loro carriera, traslocano spesso da un
posto all’altro, cominciano a mettere su famiglia, e probabilmente mettono anche su casa. Ma,
allora, c’è ancora tempo per il Rotary? Secondo me, i Rotary club devono, come minimo, raddoppiare i propri sforzi per attrarre giovani soci nel Rotary, poiché essi hanno tanti impegni nella vita.
Come fanno i club ad attrarre soci giovani? E come fanno i vostri club ad essere più attraenti?
• Mantenere i contatti con i partecipanti di tutti i programmi giovanili ed individuare giovani
attivi ed entusiasti.
• Integrare questi giovani mentre stanno ancora partecipando ai programmi per le seguenti
ragioni: dai miei 13 anni di esperienza con Rotaract, posso confermare che ci sono dei
Rotary club che mantengono ottime relazioni con il loro Rotaract club. Tuttavia, la maggior
parte dei Rotaract club ha rapporti saltuari o inesistenti con il Rotary club sponsor. Io
sono stata coinvolta nel Rotaract di cinque Paesi ed ho partecipato a 40 eventi Rotaract
internazionali (esclusi i congressi distrettuali). Ecco alcune delle cose che ho potuto
rilevare:
— In almeno il 50 percento di questi congressi, c’è sempre un workshop sulla relazione
dei Rotaract club con i club sponsor.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 27
— Solo alcuni Rotariani partecipano ad eventi Rotaract importanti durante il congresso.
Come fanno i Rotariani a sapere cosa succede nel Rotaract, e come fanno a conoscere
bene i Rotaractiani se partecipano solo al ballo di gala? Ecco l’unica eccezione:
all’INTEROTA 2008 a Seul, circa 50 governatori in carica, past ed entranti hanno
partecipato ad un evento di benvenuto per l’evento Rotaract. Non avevo mai visto
una tale presenza di Rotariani ad un evento Rotaract sin da allora o in precedenza.
Secondo me, i governatori coreani hanno voluto trasmettere la seguente affermazione:
“Riteniamo che il Rotaract sia importante per noi”!
Che cos’altro potreste fare per attrarre soci più giovani? Io vi consiglio di creare un sistema per
mantenere una banca dati dei partecipanti ai programmi, come Scambio giovani, Interact, Rotaract, Scambi di Gruppi di Studio, ecc. Guardando al mondo degli affari, sappiamo che è più facile
mantenere clienti soddisfatti che ottenere nuovi clienti. Al momento, il Rotary International sta
avviando un’iniziativa per raccogliere informazioni di contatto sui partecipanti ai programmi Nuove
generazioni, e comunicherà a voi ed ai presidenti di commissione dei vostri distretti i relativi risultati durante l’anno rotariano. Il RI offre anche delle risorse su come trasformare le Nuove generazioni nella prossima generazione di Rotariani.
Tornando al Rotary:
• I giovani traslocano da un posto all’altro; hanno bisogno di flessibilità, in particolare
durante gli anni della loro istruzione e all’inizio della carriera. Pertanto, il Rotary ha bisogno
di un sistema efficiente per reperire i dati. Ad esempio, se un governatore di Amburgo
sta cercando soci giovani ed attivi da affiliare ai Rotary club del posto, come fa a sapere
che un giovane che è stato un socio attivo del Rotaract a Monaco si è appena trasferito
nel suo distretto? In Germania, i Rotaractiani hanno creato una piattaforma per mantenere
le informazioni sui Rotaractiani che superano i 30 anni. Ritengo che un programma del
genere dovrebbe essere internazionale per tutti i programmi giovanili: un ROTEX, ad
esempio, ha provato lo spirito del Rotary per un anno ed è rimasto entusiasta del Rotary.
Ma quanti ex studenti scambisti entrano a far parte del Rotary? Quanti ex studenti dello
Scambio giovani sono invitati a far parte di Interact, Rotaract, Scambi di Gruppi di Studio,
eccetera, per mantenerli così nella famiglia del Rotary fino a quando sono pronti ad
entrare a far parte del Rotary?
• Se l’età media dei soci di club nel vostro distretto è di 50 anni, i club dovrebbero
cominciare ad invitare alcuni giovani contemporaneamente per farli affiatare tra di loro.
• I club dei vostri distretti dovrebbero identificare dei leader del settore professionale nelle
aziende del posto.
• I club del distretto dovrebbero anche accertarsi che le riunioni siano efficienti e produttive,
e programmare le riunioni in un orario conveniente per i giovani professionisti. Ritengo
che, per molti giovani professionisti, un club che si riunisce a colazione potrebbe essere
particolarmente attraente.
• Offrire ai giovani professionisti opportunità di recuperare le riunioni mancate. Un giovane
socio potrebbe aver bisogno di concentrarsi sulla propria carriera per un certo periodo di
tempo. I club dovrebbero dare supporto ai soci offrendo loro flessibilità ed opzioni per
recuperare le riunioni mancate, ad esempio con riunioni online degli e-club.
I giovani sono il futuro del nostro mondo. I programmi Nuove generazioni sono il futuro del nostro
mondo ed il futuro del Rotary.
Attrarre più donne
Perché attrarre più donne?
Che cos’hanno in comune questi Paesi: Germania, Danimarca, Finlandia, Brasile, India e Tailandia?
Tutti questi Paesi sono guidati da politici donne.
28 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Allora, come fa il vostro distretto ad attrarre più donne? La risposta è molto semplice: Siate pronti
ad accogliere le donne come soci.
• Mostrate ai club del vostro distretto che le donne sono nel Rotary da 30 anni. Non si
tratta di una “novità” avere donne “affiliate” nei club. I club composti da soli uomini i cui
soci discriminano nei confronti delle donne che ricoprono incarichi direttivi dovrebbero
guardare alla Prova delle quattro domande.
• I club del vostro distretto dovrebbero invitare alcune donne alle riunioni
contemporaneamente per aiutarle a sentirsi a proprio agio.
• I club del vostro distretto dovrebbero dare il benvenuto alle attuali socie Rotariane e alle
potenziali socie. E non è sempre così, come potete immaginare.
Il mio sogno per il Rotary
Negli ultimi sette anni, ho rappresentato tre gruppi minoritari: giovani Rotariani, donne Rotariane
e Rotariani di e-club. Il mio sogno è che, in cinque anni, non sarà più “insolito” essere un giovane
Rotariano o donna Rotariana o provenire da un e-club.
Vorrei concludere con una frase di un famoso scrittore tedesco, Johann Wolfgang von Goethe:
“Tutto quello che puoi fare o sognare è possibile: basta cominciare!”
Grazie.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 29
Chi sono io? Riflessioni sui valori fondamentali
Rajendra K. Saboo
Past Presidente del RI
Vi siete mai posti la domanda: “Chi sono io?”
Io sì.
E adesso, grazie al Presidente eletto Sakuji Tanaka, ho l’opportunità di chiedermi di nuovo
“Chi sono io?”
Lungo il percorso della nostra vita, vi sono momenti in cui dobbiamo fermarci per chiedere a noi stessi: Chi sono io? Oggi siamo davanti ad un’occasione del genere.
I vostri colleghi vi hanno scelti con convinzione per le vostre abilità di guidarli. Voi siete qui per prepararvi a realizzare la vostra visione per il domani. Quello di cui avete bisogno adesso è di guardarvi
dentro, per conoscere davvero voi stessi.
Il grande filosofo Lao Tzu ha scritto: “Conoscere gli altri è saggio, conoscere se stessi è illuminante”.
La conoscenza di noi stessi ci illumina il percorso da seguire. Forse non sarete soddisfatti di portare
semplicemente questa torcia, forse volete diventare la torcia che illumina il percorso.
Nel mio giardino c’è un albero. Quando mi siedo alla sua ombra, lo considero come il mio maestro.
E comincio a mettermi in relazione con l’albero come con un essere umano.
Ritengo che i nostri valori umani fondamentali sono rappresentati da quattro vocaboli che iniziano con
la lettera R: Radici, Risollevamento, Responsabilità, Rispetto. In che modo queste quattro erre sono
rilevanti per l’albero che considero il mio maestro?
Radici. Un albero riesce a raggiungere il suo potenziale di crescita solo se le sue radici sono forti e ben
nutrite.
Per noi esseri umani, il posto dove siamo nati, i genitori che abbiamo ed il colore della nostra pelle
fanno tutti parte del caso. Ma sta a noi rafforzare le nostre radici, sviluppare la capacità di nutrimento,
essere in armonia con l’ambiente e diventare una sola cosa col creato.
Risollevamento. Ogni individuo aspira a risollevarsi, negli affari e nelle professioni, nello status sociale, negli interessi culturali e nel livello di felicità. Risollevarsi è una caratteristica naturale. E anche in
questo caso l’albero ci insegna qualcosa: continua ad innalzarsi verso nuove vette. Con il supporto
dell’albero, anche le piante più piccole che vivono alla sua ombra crescono. Ogni persona di successo
si solleva, ma la grandezza si ottiene solo quando anche i più deboli si risollevano con i più forti.
Responsabilità. Un albero ci offre un ambiente pulito; ci dà ossigeno, frutti e fiori, ed abbellisce il nostro ambiente, aiuta i passanti a riposarsi alla sua ombra e gli uccelli a farsi un nido. Noi esseri umani
possiamo imparare dall’albero come realizzare la nostra responsabilità verso la società, l’ambiente ed
il mondo. Nella nostra crescita, riceviamo tanto dalla natura, dalla famiglia umana. Non è per caso nostra responsabilità contraccambiare quanto riceviamo?
La quarta erre sta per Rispetto. Un albero rispetta tutti in modo equo. Offre frutti anche a coloro che
tirano sassi al suo tronco.
Il rispetto produce rispetto. Rispettare è una virtù che fa parte della nobiltà d’animo di ogni persona.
Le antiche scritture indiane definiscono la condotta di vita ideale: “Rispetta tua madre come Dio;
rispetta tuo padre come Dio; rispetta il tuo maestro come Dio; rispetta il tuo ospite come Dio”. Non
sarebbe necessario neanche dire che i più poveri dei poveri sono il vostro Dio. Amici miei, che crediate
o meno in una divinità, quando rispettate i più poveri tra noi, voi elevate voi stessi.
30 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Adesso vorrei parlare di come i nostri valori fondamentali sono correlati ai valori fondamentali del
Rotary: servizio, amicizia, diversità, integrità e leadership.
Credo fermamente che i valori fondamentali umani, le quattro R, radici, risollevamento, responsabilità e rispetto, facciano parte integrale dei valori dell’organizzazione a cui apparteniamo. Non hanno
bisogno di particolare sequenza, ma hanno profonde conseguenze.
Amicizia.
Il Rotary è un terreno fertile per far crescere le nostre radici. Otteniamo nutrimento dall’amicizia nei
nostri club, nelle nostre riunioni, nella collaborazione per cause comuni. La bontà inerente in ognuno di noi si moltiplica e si manifesta nell’azione.
C’era una volta un pezzo di argilla dal profumo squisito, e la gente si chiedeva come fosse possibile
che un pezzo di argilla producesse un tale buon profumo. Quando glielo chiesero, il pezzo d’argilla
rispose: “Amici miei, se volete sapere il segreto, la fragranza non è mia. Sono stato in un campo di
rose”. Se il Rotary è la pianta di rose ed ogni Rotariano è un pezzo di argilla, potrete capire come siamo fortunati ad essere in compagnia gli uni degli altri.
Anni fa, dopo un terribile terremoto a Gujarat (India), il Presidente Kalyan Banerjee ed io stavamo
visitando una città fortemente danneggiata, Bhachau, dove trovammo un Rotariano seduto vicino
alle rovine della sua casa. Vedendoci, si precipitò ad abbracciarci, e piangendo, ci aveva detto: “In
passato vivendo in questa casa aiutavo il prossimo, e adesso sono senzatetto”. Non dimenticherò
mai quella scena. I Rotariani hanno costruito un rifugio per lui, fornendo di nuovo un significato alla
sua vita ed a quella della sua famiglia. Grato di tutto ciò, il Rotariano ha ripreso a servire gli altri con
grande vigore. Amicizia significa dare supporto ad un amico in difficoltà.
L’amicizia ci aiuta a rispettarci a vicenda e, insieme, a rispettare il prossimo. Trascende le barriere di
razza, nazionalità, ed altri limiti.
Quando i Rotariani dall’estero arrivano in India per vaccinare i bambini, a migliaia di chilometri di distanza dalle loro case, essi dimostrano la forza dell’amicizia.
Il premio Nobel Tagore in una sua poesia ha espresso eloquentemente questo concetto:
Tu mi hai fatto conoscere amici che non conoscevo;
Mi hai dato un posto a sedere in dimore che non erano mie;
Mi hai avvicinato a chi era lontano da me ed hai reso un estraneo un mio fratello.
E adesso parliamo di servizio, la base del Rotary. Tutti i nostri valori individuali fondamentali sono
spronati all’azione quando noi serviamo il prossimo. Dobbiamo avere delle radici salde per sollevarci
e crescere, per guardare oltre noi stessi ed accettare la responsabilità di servire, con rispetto, coloro
che sono diseredati, i bisognosi. Il servizio ci aiuta a sollevare la nostra stima in noi stessi.
Nessun’azione altruistica è mai troppo piccola o troppo grande. La portata del servizio è infinita.
Ogni anno, durante la notte fredda del 31 dicembre, prima dell’arrivo dell’anno nuovo, Usha ed io
ci uniamo ad amici Rotariani per distribuire coperte alle persone che dormono sulle panchine o sui
marciapiedi, nelle stazioni ferroviarie, totalmente esposte al freddo invernale. In silenzio, li copriamo
con coperte di lana. Una volta, abbiamo scoperto che molti di loro vendono le loro coperte e Usha
ha commentato: “Anche se la metà di loro vende le coperte, perché deprivare gli altri bisognosi?”
Così, abbiamo continuato ad offrire questo modesto servizio, piccolo ma significativo.
Il servizio ha anche dimensioni internazionali. Nell’ambito del progetto di cardio-chirurgia del mio
club, abbiamo fornito assistenza medica ai bambini del Pakistan. Durante le celebrazioni per il
100esimo intervento di successo, un bel bambino di 12 anni, appena ripresosi dal suo intervento
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 31
cardiaco, ha voluto fare un discorso durante l’evento. Davanti a 200 persone, incluso il governatore
dello Stato e il direttore dell’ospedale, il bambino ha dichiarato nella sua lingua: “Quando mi chiedono
di quale Paese sono, cosa posso rispondere? Un Paese mi ha dato i natali, un altro Paese mi ha dato
la vita. Viva il Pakistan, Viva l’India e Viva il Rotary!” Dopo queste parole, il bambino lasciò il palco, e
non c’era nessuno tra i presenti che non avesse le lacrime agli occhi.
In Canada, in un centro sponsorizzato dal Rotary per bambini diversamente abili, ho incontrato una
giovane coppia di Rotariani, occupati con i bambini, che sorridevano. Il Rotariano mi ha detto: “Stando un giorno al mese con questi bambini sicuramente permette di far riposare i loro genitori, ma solleva lo spirito a tutti noi, facendoci sentire utili”.
Sì, il Rotary trova opportunità di servizio dovunque. Ritengo bellissimo il modo in cui Albert
Schweitzer ha dichiarato: “Non esiste religione più importante del servire gli esseri umani”.
Diversità, un altro dei nostri valori fondamentali, è forse il fattore più significativo per definire l’estensione e la portata del Rotary, e la sua capacità di servire a livello locale, nazionale e internazionale.
Il nostro sistema di classificazione, che spesso sorvoliamo, rappresenta la nostra identità, come il
nostro nome. Raggruppa i rappresentanti della leadership di vari campi e professioni esistenti nella
società sotto la bandiera del Rotary, unificandoci all’ideale del servizio.
Il concetto di diversità comprende il rispetto di ogni individuo, professione, razza, religione, sesso e
nazionalità. Se il Rotary sogna un mondo pacifico, progressivo e dinamico, deve anche riconoscere
l’intera gamma del potenziale umano, nel quale trovano posto le diverse capacità umane.
La diversità deve riflettersi nei nostri club, nella nostra organizzazione, nei nostri atteggiamenti, e nei
programmi e attività. Il grande scienziato Albert Einstein ha dichiarato: “Tutte le religioni, le arti e le
scienze sono rami dello stesso albero”. Senza questi rami, l’albero sarebbe incompleto, ed è così anche per il Rotary.
Integrità: forse il bene più necessario al mondo d’oggi, il bene più prezioso che il Rotary deve preservare. Un albero ha integrità, non mente, non tradisce, non compromette le sue responsabilità. In
silenzio, inala le impurità dell’atmosfera ed emana purezza a beneficio del prossimo.
Spesso sentiamo dire: “L’integrità non ha un significato perenne”, oppure: “I tempi che cambiano
richiedono nuovi comportamenti nel mercato”. Spesso la gente dice: “La cattiveria presente nella società si riflette in tutte le organizzazioni e il Rotary non fa eccezione”.
Rispondetegli che l’integrità non può essere ridefinita.
Un dentista si lamentava del fatto che i suoi pazienti gli chiedevano di alterare le diagnosi per incrementare l’importo dei rimborsi dall’assicurazione. Il dentista ritenendo volgari tali richieste, aveva
risposto: “Se fossi disposto a truffare l’assicurazione, perché non truffare anche voi?”
In questo momento, temo che la mancanza di integrità nel nome della praticità porterà alla distruzione dell’economia del mercato libero. Credere in ciò che è giusto e che in questo mondo in continuo
cambiamento, il mantra per essere riconosciuti è quello di continuare sulla propria strada, evitare
ostentazioni e riconoscere la sostanza delle cose, non compromettendo mai i propri valori etici.
Per me, la vita è come un campo coperto di neve appena caduta, dove tutti i passi sono visibili. La
vostra e la mia integrità saranno visibili in ogni passo che facciamo con la nostra condotta.
Leadership.
Potreste chiedere, come possiamo dire che la leadershp è uno dei valori fondamentali? La leadership
è il risultato di tutti i valori fondamentali.
Avreste ragione solo in parte: nel Rotary, la leadership ha diverse dimensioni. Ogni individuo è un leader. Ogni Rotariano deve essere un membro leader della professione che rappresenta. Se il Rotary
32 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
deve adoperarsi per creare lo spirito e l’ambiente di servizio e pace, deve farlo tramite persone che
contano, i leader.
I leader emergono dalle basi, leader come voi, che servono volontariamente la causa della nostra
organizzazione. Dove potremmo trovare un insieme di leader senza interessi personali, leader dedicati? Sì, il Rotary è anche una sede di formazione per la leadership, con l’esempio e la pratica.
Nel Rotary, la leadership è impegnativa, ma in fondo offre soddisfazioni. Avrete a che fare spesso
con persone del vostro stesso livello sociale e, a volte, con stato e risorse superiori. Ma, se gestite
bene i rapporti, questi vi renderanno più forti, e vi accetteranno come loro leader.
Tenete presente che la parte più bella della leadership è l’umiltà. Fatene una parte della vostra
personalità, e vi aiuterà quando il vostro egoismo cerca di avere la meglio su di voi. L’umiltà vi farà
rimanere fermamente coi piedi a terra, evitando completamente la caduta dal piedistallo negli ultimi
giorni dell’anno.
Una volta, c’era un ministro molto preparato, molto sicuro di sapere tutto e di vedere tutti gli errori
altrui. Con orgoglio, lui pensava di convincere tutta la congregazione ad agire bene facendo dei grandi sermoni dal pulpito. Quando arrivò il momento per parlare, si sentiva molto nervoso. Sperava di
poter uscire da una porta segreta. Con la testa bassa, salito sul pulpito, si sentiva sconfitto. Mentre
usciva, un vecchio lo abbracciò e gli disse: “Figlio mio, se tu fossi salito come sei sceso, avresti ottenuto risultati migliori”.
Cari leader, guardiani del futuro, vi ho parlato di tante cose, ma ci sono ancora tante questioni da
affrontare.
Possiamo ottenere pace e progresso quando ci sono bambini che muoiono davanti ai loro genitori
per mancanza di denaro per le cure? Possiamo ottenere la pace e il progresso quando la gente non
riesce ad avere un pasto decente ogni giorno? Possiamo ottenere la pace e il progresso quando i
giovani non trovano lavoro?
Forse La pace attraverso il servizio è la risposta, e io sono pronto a fare la mia parte per servire.
Ma io sono solo una persona, solo una briciola. Nel mercato del mondo, sono uno sconosciuto. Chi
sono io?
E, improvvisamente, vedo un albero, che mi sta parlando:
“Raja, perché ti senti perso? Non sei solo. Ricordati di me e sappi sempre che hai una forza
interiore. Se sei in grado di vedere un albero nei semi, dei fiori sul prato, fragranza in un fiore, l’interiore nell’esteriore, il mondo che hai dentro di te, allora sai chi sei. Adotta la cultura
dell’albero: radici, risollevamento, responsabilità, rispetto”.
Io danzo per la gioia, perché conosco la risposta alla domanda: “Chi sono io?”
• Sono il volto del mio intimo
• Sono il volto della mia famiglia
• Sono il volto della mia comunità
• Sono il volto del Rotary
• Sono il volto dei valori fondamentali del Rotary
• Sono il Rotary
• Sono vostro e non sono solo
Qual è la vostra risposta, cari amici?
È la stessa?
Lasciate che il tono della vostra risposta penetri i muri per raggiungere l’intero mondo Rotary.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 33
Raccontare il Rotary attraverso i
social media e le pubbliche relazioni
Melissa Ward
Governatore eletto, Distretto 7190
Parliamo spesso di “Come” a proposito di social media e pubbliche relazioni. Ma non parliamo
abbastanza del “perché”. Quando pensate che non riuscirete a realizzare qualcosa, se pensate che
state perdendo tempo, la vostra motivazione è ai minimi.
Mi auguro che, condividendo le mie esperienze, posso aiutarvi a trovare la risposta a questo
“perché”. Cominciamo con un breve sguardo ai dati:
• Una su nove persone del pianeta è su Facebook.
• Ogni giorno, 190 milioni messaggi vengono inviati con Twitter.
• YouTube ha 490 milioni di utenti che visitano il sito ogni mese. Per avere un’idea di quanti
video ci sono, immaginate tutte le ore di trasmissioni televisive trasmesse da quando
è stata inventata la TV, negli anni cinquanta. Ecco, questo è il numero di ore di video
caricate su YouTube l’anno scorso.
• La gente carica 3.000 immagini ogni minuto su Flickr, il sito di social media per
condividere le foto.
Si tratta di un pubblico incredibile che ci aspetta dall’altra parte delle nostre tastiere. E questo
pubblico è giovane, attento ed interessato a migliorare le nostre comunità, un pubblico target notevole per i nostri impegni di promozione.
Se vogliamo rimanere un’organizzazione dinamica, credibile ed in crescita, dobbiamo riuscire a
coinvolgere gli altri con il nostro racconto Rotary, usando i social media.
Dietro ogni grande post sui social media ci sono sempre dei sentimenti. Questi sono la chiave di
ogni storia. Non sono le parole a dare significato a qualcosa, ma le immagini che creano le parole
nella mente del pubblico, e le emozioni che ne scaturiscono.
Carl Buchner ha dichiarato: “Le persone potrebbero dimenticare quello che hai detto, ma non dimenticheranno mai le sensazioni che gli hai fatto provare”.
Negli Stati Uniti, si parla dei mass media usando l’espressione scherzosa: “Se sanguina va in prima pagina”. Non so se è lo stesso nel resto del mondo, ma forse sì. La ragione per cui credo sia
vero è che, almeno in parte, quel tipo di storia crea una reazione molto emotiva. Si tratta di racconti drammatici, a volte orribili, e catturano l’attenzione di ognuno di noi.
Ma io vorrei ricordarvi che quando si tratta di social media e pubbliche relazioni, si tratta semplicemente di raccontare la nostra storia agli altri. Ma, allo stesso tempo, dobbiamo consentire agli
altri, inclusi i colleghi, il pubblico, i media, di aiutarci a farlo.
La nostra storia del Rotary può essere condivisa in diversi modi, inclusi video, stampa e audio.
Tutti questi tipi di media sono degli ottimi modi da condividere anche online, se sono usati nel
modo giusto.
Il nostro vantaggio come Rotariani è che il Rotary International sostiene il nostro impegno di promozione dandoci dei mezzi importanti per aiutarci a condividere la nostra storia.
34 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Le sovvenzioni di pubbliche relazioni sono uno degli strumenti migliori che ci offre il Rotary. Si
tratta di sovvenzioni ideate per aiutare i distretti a promuovere il Rotary tra il pubblico e per migliorare l’immagine pubblica del Rotary. Se avete fatto come me, avete già avuto l’opportunità di
collaborare con il governatore distrettuale e con la commissione di PR per sviluppare un progetto
da finanziare con una sovvenzione.
Queste sovvenzioni ci consentono di fare pubblicità per televisione, radio, cartellonistica, trasporti
e sul web a livello locale. Queste campagne promozionali ci aiutano a comunicare al pubblico
quello che fa il Rotary, e anche con i potenziali nuovi soci. Ad esempio, quest’anno abbiamo usato
una clip audio dalla collezione L’umanità in movimento a cui è abbinato uno spezzone personalizzato di 30 secondi. In questo modo, avevamo a disposizione clip di 60, 30 e 10 secondi da usare
nelle stazioni radio locali.
Le sovvenzioni di PR saranno offerte ancora una volta al nostro distretto, per un ammontare massimo di 15.000 dollari, con un’equiparazione di un terzo da parte del distretto. Il Rotary International incoraggia i distretti confinanti a collaborare per ampliare la portata della promozione e per
migliorare l’impatto del messaggio del Rotary. Pertanto, un bonus non equiparato di 1.000 dollari
sarà offerto ad ogni distretto che parteciperà ad una sovvenzione multi-distrettuale. La scadenza
per presentare domanda di sovvenzione PR è il 4 marzo, e le approvazioni saranno inviate entro
il 1° luglio. Le domande sono disponibili per il download sul sito web rotary.org/prgrants. Potrete
ritirare un foglio informativo sulle sovvenzioni di pubbliche relazioni dopo questa sessione, presso
lo stand delle Risorse del RI.
Il Media Center del Rotary è un altro ottimo strumento a nostra disposizione. Il sito facilita il download di video di qualità, pubblicità su stampa ad alta risoluzione, cartellonistica e annunci di interesse
pubblico per le affissioni sui mezzi di trasporto pubblico, dalle campagne L’umanità in movimento
e “Basta così poco” — disponibili gratuitamente. I materiali sono disponibili in otto lingue e ogni
parte dei contenuti può essere condivisa facilmente online, grazie ai social media. Il nostro distretto
utilizza video clip di 30 secondi per le pubblicità televisive. Abbiamo aggiunto un elemento locale
cambiando l’ultima parte del video, per attrarre il pubblico al sito web del distretto.
Il Media Center rappresenta una grande risorsa per i club in cerca di contenuti gratuiti, e per i media
locali in cerca di video o immagini per migliorare le loro produzioni. Potrete ritirare una scheda informativa su questa ottima risorsa presso lo stand Risorse del RI, dopo la sessione plenaria di oggi.
Il Rotary ci fornisce una terza risorsa che spesso è alquanto inutilizzata quando si tratta di condividere le nostre storie. Ogni anno, il presidente del Rotary nomina 41 Coordinatori di Immagine
Pubblica Rotary, o R.P.I.C. Questi Rotariani esperti sono in grado di assistere voi ed i club del distretto. Molti di loro sono professionisti nel settore dei media e delle comunicazioni, e ci possono
offrire guida, supporto, risorse valide e consigli pratici.
Se non lo avete già fatto, vi consiglio di contattare il vostro Coordinatore di Immagine Pubblica
Rotary al vostro rientro. Gli RPIC dispongono anche di assistenti locali pronti a sostenere i club
dei distretti.
Vorrei offrirvi l’aggiornamento su una grande iniziativa di immagine pubblica in corso. Il Consiglio
centrale del Rotary riconosce il bisogno di rafforzare il brand del Rotary. Grazie all’input ottenuto
dalle commissioni di pianificazione strategica e comunicazioni, dalle conversazioni coi dirigenti di
club e Rotariani di varie culture, e dalle ricerche effettuate dal Rotary, che abbiamo bisogno di
rivitalizzare il nostro brand.
La ragione è molto semplice: il Rotary non ottiene il dovuto riconoscimento per le buone opere
che svolgiamo nelle comunità locali e internazionali. I nostri sondaggi sull’immagine pubblica,
condotti nel 2006 e nel 2010, dimostrano che il 62 percento della gente conosce chi siamo, ma
sono pochi quelli che ne sanno di più.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 35
L’obiettivo della rivitalizzazione del brand è di ridefinire il Rotary come organizzazione leader mondiale di servizio umanitario. Questo ci permetterà non solo di migliorare la vita di tante persone,
ma, cosa altrettanto importante, ci consentirà di migliorare il modo in cui reclutiamo nuovi soci,
incrementare i contributi, migliorare la percezione tra il pubblico ed attrarre i partner strategici di
cui abbiamo bisogno per realizzare il nostro potenziale.
Attualmente, il Rotary sta lavorando con una famosa agenzia internazionale di branding, la
Siegel+Gale, per fare ricerche globali sul nostro brand. Troverete un documento sulla rivitalizzazione del branding presso lo stand delle Risorse RI.
Per concludere, vorrei ricordarvi le nostre spille Rotary. Noi tutti riceviamo le spille Rotary per varie occasioni. Io ho la mia spilla da governatore eletto e la mia spilla da Amico di Paul Harris, ma
quella che ho ricevuto per l’Azione internazionale, questa qui, è quella che per me ha il più grande
significato e serve anche come introduzione della mia storia nel Rotary. Quando la gente mi chiede delle mie spille, io racconto loro la mia esperienza in Zimbabwe.
Grazie al Rotary, ho avuto un’esperienza che mi ha cambiato la vita, visitando un piccolo villaggio
dello Zimbabwe per due settimane, lavorando per ricostruire una scuola. I primi giorni che ero
lì, abbiamo realizzato tanto, ed io mi sono divertita tanto ad insegnare ad un gruppo di bambini
come giocare a baseball. Avevano talento, potevano tirare una palla molto, ma molto lontano, ed
hanno fatto in fretta ad imparare le regole del gioco.
Il quarto giorno del viaggio, mi sono ammalata con una febbre di 41 gradi, i miei compagni di
squadra mi hanno invitata a riposarmi, ma ho risposto di no (non si viaggia dall’altro capo del
mondo per stare a letto. Arrivare alla scuola da dove abitavamo richiedeva 45 minuti di macchina
e, dopo aver parcheggiato, bisognava fare un altro chilometro, a causa della sabbia. Durante l’ultimo chilometro a piedi, portandoci addosso le provviste quotidiane, mi sono sentita male. Mentre
ci avvicinavamo alla scuola, potevo sentire le voci dei bambini, che cantavano per darci il benvenuto. Ci hanno accolti con quella canzone ogni mattina che eravamo lì. Entrando dal cancello
della scuola, ho visto alla mia destra la stessa cosa che vedevo ogni mattina. La maggior parte dei
bambini si radunava in gruppo per cantare. Ma quella mattina, quando mi sono girata a sinistra, ho
visto qualcosa che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. C’era un gruppo di bambini che giocavano a baseball, e non voglio dire che facevano finta di giocare, ma giocavano davvero a baseball
— tiro, battuta, corsa alle basi, chiamate, insomma, tutto quello che avevo insegnato loro. Il mio
cuore si è fermato un attimo. Forse era la febbre, ma mentre ero in piedi, ho cominciato a piangere. È stata la cosa più bella che abbia mai visto.
Non è che voglio dire che il gioco del baseball ha cambiato il mondo. Io so solo che, quando sono
partita dallo Zimbabwe, ho aiutato a migliorare la vita di alcune persone, a renderle più felici, ad
insegnare a dei bambini un nuovo sport da giocare e, in cambio, ho provato un momento emozionante che rimarrà dentro di me per il resto della mia vita.
Queste sono le sensazioni che si provano da Rotariani, l’emozione che ti avvolge quando fai qualcosa a beneficio del prossimo, a prescindere da quanto sia grande.
Condividere questo racconto con la gente che conosco le aiuta a capire perché continuo a stare
nel Rotary. Queste sono le storie che dobbiamo condividere con i nostri vicini e dobbiamo condividerle con passione ed emozione per trasmettere le stesse emozioni anche a loro.
In fondo, i media, dalla televisione alla radio, ai quotidiani, o internet, non sono altro che dei mezzi
da usare. Il mezzo che usiamo è secondario rispetto al modo in cui condividiamo i nostri racconti.
Avete mai notato che non sono i video professionali ad ottenere milioni di visualizzazioni su
YouTube ma le storie amatoriali che catturano un momento che evoca una tale emozione che i
visitatori desiderano condividerlo con gli altri?
36 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Questi sono momenti che voi tutti avete provato.
Questi sono i momenti che voi tutti potete condividere.
Questi sono i racconti che aiuteranno tutti voi a far capire a tutti le ragioni per le quali noi Rotariani
facciamo parte con passione alla famiglia del Rotary.
Questi sono i racconti che vi fanno capire “perché” raccontare la nostra storia al mondo, dall’altra
parte delle vostre tastiere.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 37
La forza del nostro Momento Rotary
Jennifer Jones
Coordinatrice Immagine Pubblica del Rotary, Zona 29
Non era necessario avere un iPhone, o iPad, o scaricare iTunes l’anno scorso per notare l’impatto
della scomparsa di Steve Jobs.
Alla sua morte lui è stato descritto come visionario, pioniere, genio. Jobs, fondatore e creatore
della Apple, aveva l’abilità innata di conoscere i nostri bisogni prima ancora che li conoscessimo
noi stessi.
Nel suo famoso discorso alla Stanford University, “Come vivere prima di morire”, Jobs aveva incoraggiato tutti quanti a perseguire i nostri sogni e cercare opportunità nelle sconfitte — inclusa la
morte.
Jobs ha cominciato dicendo: “Voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Nient’altro. Niente di
speciale. Solo tre storie”.
Ognuno dei racconti conteneva un messaggio o una lezione di vita, ed ogni racconto aveva qualcosa in cui possiamo riconoscerci tutti. Ciò è possibile non solo perché lui aveva la visione per
creare straordinari prodotti, ma anche le capacità di capire l’impatto di un importante racconto.
Questo è proprio l’argomento di cui desidero parlarvi oggi: la forza dei racconti e la creazione dei
momenti Rotary.
Abbiamo sentito parlare di momenti Rotary eccezionali questa settimana, ognuno diverso, ma
ugualmente affascinante. Qual è il segreto?
La verità è che un bel discorso racconta storie interessanti. Si tratta di presentare il lato umano e
di suscitare un impatto emotivo. Si tratta di fare un passo indietro e guardare alle situazioni nella
propria vita, imparando dalle lezioni che offrono ad ognuno di noi e al prossimo, e poi condividerle
con gli altri!
Immaginate di poter coinvolgere 1,2 milioni di soci come grandi narratori dei successi della nostra
organizzazione. Tutto quello che facciamo come Rotariani incide sulla nostra immagine ed il nostro
brand. Per dirla in parole povere, la nostra capacità di raccontare una storia in modo entusiasmante incide su come viene percepita la nostra organizzazione.
Trent’anni fa, mentre ero in chiesa, con gli occhi e il cuore di un’adolescente, ho ascoltato un relatore durante un servizio celebrativo. Ero una ragazzina senza alcuna idea sul mio futuro o la mia
carriera.
Il relatore, un giornalista televisivo della Detroit TV, Mort Crim, aveva una personalità imponente,
e mentre ascoltavo attentamente le sue parole piene di rispetto ed integrità, senza saperlo esse
stavano delineando il mio futuro.
Come è possibile che una persona incida su un’altra persona in modo talmente decisivo? Bene, io
conosco la risposta a questa domanda — si tratta della forza delle parole. A volte non sappiamo
come le nostre parole riescono a trasformare una persona, a determinare una brutta o una buona
giornata, a fare passare dalla disperazione alla speranza, a far maturare un bambino in adulto. Non
ho più rivisto il Signor Crim da quel giorno di trent’anni fa, ma le sue parole hanno dato forma al
mio futuro. Nella mia vita professionale, sono anche andata a lavorare nel campo delle comunicazioni e produzioni televisive. Vi chiedo di riconoscere la forza delle vostre parole e della vostra
abilità di infondere grandezza, forza, amore, odio, guerra e pace.
38 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Qualche anno fa, mi trovavo in un’altra chiesa, mentre ascoltavo il prete che faceva l’omelia in
creolo, la lingua di Haiti. Quel pomeriggio, ho chiesto al prete di cosa aveva parlato alla sua congregazione e mi ha risposto di aver parlato di pace, di come la pace comincia in ognuno di noi, di
come dobbiamo avere fede che la pace esiste, e che deve essere coltivata, in ogni comunità. La
congregazione aveva ascoltato con attenzione ed aveva cantato con grande gioia!
In un Paese sconvolto dall’instabilità politica e sociale, questo potrebbe sembrare un discorso naturale da fare a Capodanno. Tuttavia, in questa comunità, come in tante altre, gli abitanti credono
nella pace, nell’integrità, nel rispetto e, più di tutto, nell’amore.
Chi tra le persone in questa sala non ha un racconto incredibile sul Rotary? Tutti voi avete avuto almeno un’esperienza gioiosa nel Rotary. Ma occorre fare il passo successivo, e capire che, quando
condividete questi racconti, essi possono aiutare a cambiare la vita della gente.
Quando le cose semplici e ordinarie si scontrano con l’intenzione, esse possono diventare straordinarie.
Quest’anno, il Rotary vi offre una piattaforma, una potente piattaforma, per dare forma al modo
in cui la gente vede la nostra organizzazione. Allora, quali sono le storie che volete raccontare, e
come farete a condividerle?
Il modo migliore è raccontare una storia con le vostre parole. La vostra vita è piena di contenuti, e
le vostre storie personali sono un forte mezzo per mettervi in sintonia coi Rotariani.
Quando ero una bambina, mio zio Jack mi cantava spesso una canzone, “Zip-A-Dee-Do-Dah.”
Il testo descrive una giornata perfetta!
Sono i momenti semplici come questo che aiutano a dare forma a ciò che diventeremo, chi saremo. Si tratta della forza di una persona che ci può mostrare la via.
Quando ero un’adolescente, mio zio si è trasferito a diverse ore di distanza da casa nostra, e purtroppo non siamo più riusciti a passare del tempo insieme. Nonostante questo, la sua influenza
positiva è rimasta con me.
Un paio di anni fa, mio zio è stato diagnosticato con un male incurabile. Era il periodo delle feste
di Natale, e quella settimana la mia riunione settimanale di club aveva invitato un gruppo di cantanti. Mi sono emozionata quando hanno cominciato a cantare alcune delle canzoni della mia infanzia. Mentre ascoltavo il cantante, mi sembrava di sentire una connessione diretta con mio zio.
Quella sera l’ho chiamato. Anche se non riusciva a parlare, mi poteva ascoltare ed ho avvertito
che era felice di sentire quello che mi era successo quel giorno.
Appena qualche settimana dopo, la mia famiglia è dovuta andare al suo funerale, una cerimonia
intima, e senza tanta pompa. Ed è qui che la storia si riempie di magia.
Mentre ero in piedi, e parlavo coi miei parenti, è entrato un uomo, lo stesso uomo che aveva cantato la canzone alla riunione del mio Rotary club, quella che mi aveva fatto pensare a mio zio.
Entrambi avevamo fatto diverse ore di viaggio in macchina da località diverse per arrivare allo
stesso posto. Ho scoperto così che lui era il migliore amico di mio zio.
Che regalo! E Rotary offre tanti di questi regali, ogni giorno. Dobbiamo semplicemente tenere gli
occhi aperti per poter vedere i fili sottili che collegano tutto.
Un momento Rotary è quello in cui succede qualcosa di magico.
Il vostro lavoro quest’anno consiste nel motivare ed ispirare gli amici Rotariani e, grazie alla forza
delle vostre parole, potrete ispirare qualcuno a fare grandi cose.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 39
Uno dei modi principali per poterlo fare è parlando in ognuno dei vostri club. Vi invito a pensare
alle storie che racconterete, racconti che vi possono aiutare ad illustrare quello che facciamo
come Rotariani. La parte migliore è che non devono neanche essere le vostre storie.
Voglio condividere con voi un racconto che si può raccontare in due modi diversi, e voi potrete
determinare quale ha il maggiore impatto.
Oltre due milioni di persone muoiono ogni anno a causa di carenza di accesso ad acqua potabile e
strutture igieniche sanitarie di base. Le Nazioni Unite hanno stimato che nell’Africa sub-sahariana
si sprecano circa 40 miliardi di ore di lavoro l’anno per procurarsi l’acqua — le stesse ore di un
intero anno di lavoro di tutti i lavoratori della Francia!
Dal 1978 al 2009, la Fondazione Rotary ha assegnato oltre 4.900 sovvenzioni, per un totale di
52,7 milioni di dollari per progetti idrici in tutto il mondo. Questo è di vitale importanza, perché
l’acqua rappresenta la vita.
Oggi, vorrei parlare dell’acqua in un altro modo. Questo racconto è stato ripetuto diverse volte,
per la prima volta dal Past Vice Presidente del RI Tom Thorfinnson, sulla sua esperienza di volontariato nella Repubblica Dominicana e ad Haiti. Tom è andato diverse volte in quei Paesi, aiutando
a creare fonti di acqua potabile. Un giorno, uno dei suoi amici Rotariani stava parlando con una
donna saggia del villaggio che fece un’osservazione molto profonda: “Dopo che hanno costruito il
pozzo, i bambini hanno smesso di morire”.
Questa singola e semplice frase ha fatto capire alla gente quanto sia importante avere acqua pulita. Tom ha dato un volto umano alla questione. Non erano le cifre, o la richiesta di supporto per
costruire pozzi. Si tratta di andare al nocciolo della questione: “Dopo aver costruito il pozzo i bambini hanno smesso di morire”.
Quanti di voi ricordano le statistiche del mio primo racconto? A volte, le statistiche sono essenziali per fare il punto, ma anche se sono statistiche incredibili, sono difficili da ricordare e da trasmettere.
Durante il mio viaggio ad Haiti, ho incontrato Marie, una donna amichevole e alla mano. Era una
mamma e una nonna e, nonostante le barriere linguistiche nella conversazione, ci siamo affiatate
scambiando le nostre esperienze.
Marie era responsabile della preparazione dei nostri pasti e ogni giorno ci salutava con un grande
sorriso, e io l’abbracciavo.
Il giorno della partenza, mi ha portato una piccola scatola di legno. Era un articolo che vendono in
spiaggia, e non la avrei mai acquistato per me stessa, per non avere altre cianfrusaglie da portarmi a casa.
Ma questa piccola scatola era diversa, non perché avesse un aspetto diverso, e non per come era
fatta dentro. (Mostra l’interno della scatola al pubblico presente). Vi può sembrare vuota, ma, per
me, è piena di grande amore.
So che lei non aveva niente da darmi, ma è comunque riuscita a darmi tutto.
Vi racconto questa storia perché, come Marie, voi tutti farete la differenza nella vita di qualcuno
quest’anno. Potrete raccontare storie stupende dalle vostre esperienze, e con la vostra semplice
condivisione di queste storie, le vostre parole porteranno il prossimo ad agire.
Vorrei concludere con il mio momento Rotary preferito, quello che amo raccontare.
Come socia di un distretto internazionale, tra il Canada e gli Stati Uniti, passo da un confine all’altro diverse volte alla settimana. Nel mio anno da governatore distrettuale, sono andata avanti e
40 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
indietro oltre 200 volte. Ogni volta che arrivavo al confine, una guardia doganale era pronta a farmi
una serie di domande sulle ragioni del mio viaggio oltre confine. E una volta mi sono trovata davanti una guardia che stava avendo una pessima giornata.
A braccia incrociate e con lo sguardo duro, mi ha chiesto dove ero diretta. Gli ho risposto che andavo ad una riunione del Rotary. Con una smorfia in faccia, mi aveva chiesto: “Rotary, che cos’è
il Rotary. E allora, quasi scherzando, gli ho chiesto se voleva la risposta lunga o breve. E mi ha
risposto: “Dimmi di cosa si tratta”.
Gli ho detto che siamo un’organizzazione internazionale, di 1,2 milioni di uomini e donne in tutto
il mondo, che svolge servizi umanitari nelle comunità e nel mondo. E lui ha borbottato: “Ma cosa
fate?”
Gli ho parlato del mio club e dei nostri progetti e programmi, ma voleva saperne di più. Gli ho raccontato dei progetti per l’acqua potabile, 3-H e della polio. E allora si è avvicinato.
“La polio? La polio non c’è più”, ha detto. Io gli ho detto che non c’è più in molte parti del mondo,
ma che rimane attiva in quattro Paesi e che stiamo lavorando duramente per raggiungere fino
all’ultimo bambino.
A quel punto, lui è cambiato. Voleva sapere ancora di più. Mentre si appassionava, mi ha chiesto:
“Ma l’AIDS? Cosa farete per l’AIDS?” Gli ho spiegato che molti Rotariani sono coinvolti nell’assistenza per l’AIDS, la malaria, la tubercolosi e tante altre malattie.
A quel punto ha esclamato: “Non mi vorrai dire che ci sono tante persone al mondo con tanto
tempo a disposizione?” E gli ho risposto: “No, caro signore. Ci sono tante persone al mondo senza tempo a disposizione che si impegnano ad aiutare gli altri”.
Allora l’ho visto commuoversi, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: “Per favore, ringrazi
queste persone. Ringrazi queste persone per ciò che stanno facendo”. A quel punto, anch’io ho
cominciato ad emozionarmi e lui ha aggiunto: “Grazie per aver cambiato la mia giornata”, al che gli
ho risposto dicendo: “No, è stato Lei a cambiare la mia giornata”.
Vi ho raccontato questa storia per dirvi grazie. Grazie per tutto quello che avete fatto e quello che
state per fare.
Voi siete già stati toccati profondamente da questa organizzazione, altrimenti non sareste qui
oggi. Quando racconterete la vostra storia, ispirerete i vostri club, ricaricando le loro batterie e
preparandoli per l’anno che li aspetta.
In questo modo, amici miei, si crea la pace. Una storia alla volta.
Grazie.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 41
Riflessioni finali del Presidente eletto
Sakuji Tanaka
Presidente eletto del RI
Buonasera!
Abbiamo passato una settimana stupenda e, come dice il detto: “Il tempo vola quando ci si diverte”; e siamo arrivati alla fine di questa Assemblea Internazionale.
Non avrei mai immaginato, quando sono arrivato in California come governatore eletto, che un giorno avrei condotto un’assemblea in qualità di Presidente eletto del RI. Ed è proprio vero che la vita
è piena di sorprese. Posso vedere chiaramente che la mia esperienza in quella assemblea mi ha
messo sul percorso per arrivare alla presente assemblea.
Sono passati tanti anni da quella settimana. Ma ricordo in modo chiaro, anche tanti anni dopo, il
banchetto “Go Forth to Serve” che ha concluso i lavori. Ricordo la sensazione che ho avuto quando
sono uscito dalle porte dell’hotel, per tornare in Giappone.
Sentivo che mi si erano aperti gli occhi. Vedevo tutto con occhi diversi. Avevo nuovi propositi e nuove ambizioni. Per la prima volta, mi sono reso conto di quanto si possa realizzare grazie al Rotary.
E non vedevo l’ora di cominciare.
Ognuno di voi andrà via domani con dei piani per l’anno di incarico. Chiedo adesso a tutti voi di
convertire tali piani in obiettivi specifici; obiettivi che potrete e dovrete realizzare.
La definizione di obiettivi per voi stessi è una necessità per potere arrivare alla meta. Non basta
lavorare duramente, dovete sapere dove volete arrivare. Altrimenti, potrete scoprire di aver preso
la direzione sbagliata.
Ho chiesto a tutti voi di lavorare per La pace attraverso il servizio. Questa è un’idea molto ampia.
All’assemblea, avete scoperto ulteriormente cosa intendo quando parlo di avere la pace come
obiettivo. Abbiamo parlato delle conferenze sulla pace pianificate e di quello che mi auguro riusciremo a realizzare grazie ad esse. Abbiamo parlato in dettaglio del nostro obiettivo numero uno,
l’eradicazione della polio, e abbiamo parlato dell’importanza della crescita dell’effettivo, del miglioramento dell’immagine pubblica e dell’incremento delle nostre attività umanitarie.
L’effettivo, naturalmente, è qualcosa di cui parliamo spesso nel Rotary. Più è grande il Rotary, più
siamo forti noi. Ma non possiamo considerare come unico obiettivo un effettivo di maggiori dimensioni. Se portiamo gente nuova nel Rotary solo per fare numero, questo non rafforza il Rotary. Noi
renderemo più forte il Rotary quando portiamo persone che non intendono solo affiliarsi al Rotary,
ma diventare dei veri Rotariani.
Non possiamo avvicinare un potenziale socio e chiedergli semplicemente se gli interessa entrare
a far parte del Rotary solo per avere più soci. Dobbiamo mostrargli che il Rotary è una meravigliosa organizzazione alla quale affiliarsi, e che sarà più felice grazie al Rotary. Quando chiediamo a
qualcuno di affiliarsi al Rotary, lo facciamo anche per aiutare l’individuo a cui ci rivolgiamo. Tutti noi
abbiamo tratto beneficio dal Rotary. Tutti noi amiamo il Rotary. Vogliamo che gli altri entrino nel Rotary per avere la stessa esperienza di felicità che abbiamo provato noi. Dobbiamo ricordare sempre
questo quando chiediamo agli altri di diventare Rotariani.
Dovremmo anche ricordarci di cercare soci giovani e di portarli nei nostri club. Finora abbiamo avuto 50 anni di successi col programma Interact e 42 anni col programma Rotaract.
42 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
Ogni anno mandiamo giovani nel mondo grazie al nostro programma di Scambio giovani. Ci sono
centinaia di migliaia di alumni che hanno partecipato ai programmi giovanili nelle nostre comunità.
Dovremmo cercarli per chiedere di entrare nell’effettivo ed aiutarli a riscoprire che cosa li ha attratti
alle opere del Rotary.
Io ritengo che tutti noi presenti siamo grati alla persona che ci ha chiesto di affiliarci nel Rotary. Io
so che la mia vita è più felice, ed è stata più produttiva grazie al Rotary. Posso dire in modo chiaro
che, il giorno in cui sono entrato nel Rotary Club di Yashio è stato il giorno in cui ho fatto il primo
passo su un percorso diverso della mia vita; un passo di maggiore connessione, maggiore soddisfazione e senso più profondo di realizzazione e pace.
Questa è una sensazione che vorrei condividere con gli altri. E so che uno dei modi per farlo è
di portare nuovi soci nei club. Ma dobbiamo farlo incrementando la consapevolezza sul Rotary e
sull’opera che svolge concentrandoci sull’immagine pubblica.
Io sono un uomo d’affari giapponese e indosso il vestito quasi ogni giorno. La spilla del Rotary è
sempre sul mio bavero, e lo faccio perché sono orgoglioso di essere chi sono. Gli altri Rotariani lo
noteranno e sapranno che sono un loro amico. E anche i non Rotariani vedranno la spilla. Voglio
accertarmi che tutti loro comprendano il significato della spilla.
Per queste ragioni chiedo a tutti presenti di indossare la spilla ogni giorno del vostro incarico da
governatore distrettuale. E chiedo a tutti di incrementare la consapevolezza di ciò che significa la
spilla del Rotary. Io credo che avere la spilla sul bavero vi cambierà. Vi farà pensare più attentamente prima di parlare e prima di agire. Vi farà sempre ricordare che siete Rotariani, e che, come Rotariani, siamo tutti qui per aiutare.
Tutti noi dovremmo essere pronti a parlare del Rotary. Quando qualcuno vi chiede della spilla, dovreste avere una risposta pronta da dare. Che cos’è Rotary? Di cosa si occupa il Rotary? Queste
sono le domande alle quali tutti dovremmo essere pronti a rispondere.
Quando vi ho parlato per la prima volta lunedì, vi ho parlato delle mie origini: una famiglia povera
del Giappone, in una regione molto povera del Giappone. Desideravo tanto ricevere un’istruzione,
ma sembrava impossibile. Non c’erano soldi, e questa è la situazione in cui si trovavano tanti dei
miei amici.
Ma uno dei nostri insegnanti decise di aiutarci. Egli trovò una vetreria a Tokyo che ci avrebbe assunti e che ci avrebbe fornito alloggio nel suodormitorio. L’insegnante ci aiutò facendoci iscrivere
alla scuola serale. Per me, questa era la risposta al mio sogno. Chiesi ai miei genitori il loro permesso e loro acconsentirono. Sono salito sul treno col mio insegnante e due miei amici. Giunti sul
posto, il nostro insegnante ci aveva accompagnato alla vetreria e ci aveva mostrato dove avremmo
abitato, dove avremmo lavorato e dove avremmo studiato. Poi lui è tornato a Niigata ad insegnare
nella scuola del posto.
Questo episodio è successo 57 anni fa. Io non ritornai a Niigata per tanti anni, e non ho più rivisto
quell’insegnante. Ma non ho mai dimenticato la sua bontà.
In Giappone, esiste l’espressione Shikata ga nai — è fuori dalle mie mani, non ne ho controllo.
Il mio insegnante avrebbe potuto semplicemente guardare noi contadini e dire “insegnerò loro a
leggere e scrivere, tanto è tutto quello che potranno mai fare. Sono troppo poveri per ottenere
un’istruzione superiore. Shikata ga nai — non posso farci niente”.
Invece, lui aveva assunto un atteggiamento diverso, Watashi shidai — Sta a me. Lui vide che non
saremmo riusciti ad uscire da soli dalla situazione in cui ci trovavamo e fece suo il problema. Trovò
una soluzione. Ci ha dato l’aiuto di cui avevamo bisogno per aiutare noi stessi.
Discorsi Assemblea Internazionale 2012 43
Ripensando a tutto questo, credo che non dev’essere stato facile per lui. Non c’era Internet allora.
Le telefonate interurbane erano molto costose. Probabilmente deve aver scritto numerose lettere
per organizzare tutto a Tokyo. Ed ha pagato di tasca sua il biglietto del treno per portarci lì. Lui fece
tutto questo perché ci teneva e voleva aiutarci.
Quella gentilezza e quell’aiuto hanno cambiato completamente la mia vita e la vita dei miei amici.
Gli anni seguenti non furono facili. Ho lavorato molto duramente in quella vetreria, studiando fino a
tarda notte. Ero sempre stanco. Ma sono riuscito a realizzare l’obiettivo che avevo avuto per tanti
anni: studiare, diventare istruito ed avere successo.
Ed ho anche trovato un nuovo atteggiamento nella mia vita, lo Watashi shidai.
Watashi shidai significa Sta a me!
Ed è questo quello che sento oggi. Questo è ciò che voglio dire a tutti voi.
Watashi shidai! Sta a tutti noi!
Watashi shidai! Sta a noi definire gli obiettivi. Sta a noi realizzarli.
Watashi shidai! Sta a noi aiutare il prossimo, in modo che possa aiutare sé stesso.
E sta a noi Servire al di sopra di ogni interesse personale, e creare un mondo all’insegna del motto
La pace attraverso il servizio.
Grazie.
44 Discorsi Assemblea Internazionale 2012
One Rotary Center
1560 Sherman Avenue
Evanston, IL 60201-3698 USA
www.rotary.org
IT—(1211)
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