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Progetto Educativo Triennale
Comune di Rovigo Nido Buonarroti I diritti naturali dei bambini PROGETTO EDUCATIVO TRIENNALE Anni Educativi 2015/2016 - 2016/2017 - 2017/2018 1 Indice degli argomenti Premessa p. 3 Il contesto Nido p. 6 Programmazione psicosocio-pedagogica p. 9 Nido e famiglia p. 12 Qualità del servizio p. 13 Rapporti con i Servizi del territorio p. 13 Organizzazione del Servizio Educativo p. 14 Organizzazione degli spazi interni ed esterni p. 15 Giornata tipo p. 16 Autonomia e momenti di cura p. 17 Gioco e apprendimento p. 17 p. 18 Il Nido come laboratorio di esperienze Progetto Continuità educativa 2 p. 28 PREMESSA II Progetto educativo triennale che riporta il significativo titolo “ I diritti naturali dei bambini”, nasce in uno spirito di continuità con il precedente progetto, legato al mondo delle emozioni, della loro scoperta e riconoscimento. Nei tre anni precedenti, tante esperienze sono state fatte che hanno preparato “il terreno” per questa nuova progettazione. Osservando i bambini nei loro giochi, nelle loro scoperte, gli Educatori leggono i comportamenti dei bambini, favoriscono l'apprendimento attraverso il gioco. Le esperienze a contatto con la natura mettono in evidenza quanto essi siano attratti dagli elementi naturali: la terra, le piante, gli animali; ci sorprende la loro maniera di immergersi nella natura e di riscoprire un atavico cordone ombelicale che li tiene legati alla terra ed alle sue magie. Ecco che allora abbiamo riflettuto lavorando con i bambini, abbiamo discusso fra di noi per mettere a punto un'idea progettuale che tenesse conto di queste energie e di queste sollecitazioni. Abbiamo scoperto il testo di Gianfranco Zavalloni ed abbracciato il suo pensiero del tempo lento per i bambini, ma anche per noi; di quel tempo che ci rende parte della natura e non dominatori di essa. Abbiamo letto, condiviso e fatto nostri I “Diritti naturali dei bimbi e delle bimbe”: 1. IL DIRITTO ALL'OZIO a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti 2. IL DIRITTO A SPORCARSI a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti 3. IL DIRITTO AGLI ODORI a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura 4. IL DIRITTO AL DIALOGO ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare 5. IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare,33283 incollare, plasmare la creta, legare corde,accendere un fuoco 6. IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura 3 7. IL DIRITTO ALLA STRADA a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade 8. IL DIRITTO AL SELVAGGIO a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi 9. IL DIRITTO AL SILENZIO ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua 10. IL DIRITTO ALLE SFUMATURE a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle. Gianfranco Zavalloni Vogliamo vivere con i bambini i “diritti naturali” facendo esperienza di essi attraverso il tempo lento nelle routine, la relazione nel piccolo e grande gruppo di coetanei, il gioco all'aperto in tutte le stagioni dell'anno, la coltivazione e la cura dell'orto a scuola, la condivisione con le famiglie di iniziative di carattere educativo e ricreativo che vadano ad arricchire il rapporto fra Nido e genitori e a fare sviluppo di comunità affinché questi diritti vengano non solo conosciuti ma riconosciuti ed applicati anche a casa ed in altri contesti educativi. È una sfida importante che abbiamo deciso di intraprendere nella consapevolezza che promuovere Ia cultura dell'Infanzia può condurre a cambiamenti sociali importanti perché i bambini stessi saranno gli artefici del cambiamento se noi saremmo adulti capaci di guidarli in questa direzione. Con questa idea progettuale, rivestono una fondamentale importanza gli spazi educativi interni ed esterni e i tempi educativi progettati e liberi. Tutto ciò a partire dalla fase dell'ambientamento fino ad arrivare al progetto continuità che accompagna i bambini in uscita verso la Scuola dell'Infanzia. L'asse portante dell'attività educativa al Nido è costituito dal modo di operare di tutti I soggetti coinvolti che devono avere alcune precise consapevolezze essendo parte integrante di una comunità educante: • il bambino al Nido deve stare bene dal punto di vista fisico e psicologico; • la famiglia deve stare bene pensando al proprio figlio/a al Nido; • l’ambientamento costituisce il presupposto per lo stare bene dei bambini e dei genitori; • lo stile educativo privilegia l'atteggiamento di ascolto e di attesa secondo il concetto di scaffolding di Jerome Bruner (struttura di sostegno che assieme ai genitori, aiuta ad organizzare i comportamenti e partecipa alle sequenze interattive 4 in modo competente); • l’organizzazione degli spazi è sempre funzionale agli obiettivi del progetto educativo e pensato come spazio di gioco per bambini e bambini ed adulti; • gli apprendimenti e la loro modalità di trasmissione sono definiti nel gruppo educativo allargato. Si ribadisce il concetto che Il Nido svolge una funzione integrata di cura, educativa e sociale e la “mission” è esplicitata alle famiglie con le quali essa viene condivisa: “favorire nel bambino uno sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo e sociale quali elementi fondamentali di espressione di sè stesso in un contesto che crea fiducia tra bambini ed adulti. Le azioni di cura ed educative sono condivise con le famiglie che possono esprimere il loro pensiero e confrontarsi con gli Educatori nei tempi e modi che il progetto individua per l'informazione e la comunicazione finalizzate ad una efficace alleanza educativa. 5 IL CONTESTO NIDO Educatori Pedagogista famiglia bambini Assistente-sanitaria bambini Pediatra personale di cucina personale d'appoggio territorio Indirizzi e criteri pedagogici La base teorica di riferimento per I Nidi Comunali è costituita dalla Teoria sistemica. Gli autori di riferimento sono: Ronald Laing, Gregory Bateson, Ludwing won Bertalanffy, Edgar Morin. Secondo l'orientamento sistemico il Nido è un microsistema che interagisce con altri micrisostemi territoriali e al suo interno tutti gli Educatori sono punti di riferimento. Durante l'ambientamento ogni bambino adotta affettivamente un Educatore. Con il passare del tempo poi i bambini creano relazioni con gli altri Educatori e si affidano ad essi con fiducia. Le situazioni al Nido Per tutta la durata del tempo al Nido, si verificano situazioni che a seconda del momento e del contesto possono definirsi: 6 situazioni occasionali attraverso le quali gli Educatori possono cogliere comportamenti ed atteggiamenti dei bambini utili per conoscere meglio il bambino; situazioni progettate attraverso le quali l'osservazione del bambino è mirata a cogliere aspetti e comportamenti specifici di aree di sviluppo sulle quali si sta lavorando. Sia nell'una che nell'altra “situazione”, il bambino elabora strategie, organizza i suoi comportamenti, mette in atto stili di apprendimento che gli Educatori colgono come elementi preziosi per dare opportunità di fare esperienze che siano consone al singolo bambino e al gruppo, alla scelta dei materiali, ai tempi delle esperienze laboratoriali; alla cura nelle routine. Gli Spazi Gli spazi verranno organizzati ponendo particolare attenzione alla scelta del materiale proposto in quanto attraverso di esso si fissano gli apprendimenti. Ogni ambiente avrà la propria configurazione: • la sezione del medio grandi all'interno della quale vi saranno vari angoli d'interesse come l'angolo della cucina; l'angolo dei travestimenti, l'angolo relax e lettura, l'angolo delle costruzioni e degli incastri, ecc.; • la sezione dei piccoli allestita per far fronte alle necessità di bambini che si muovono gattonando oppure che non si muovono ancora oppure di bambini che iniziano a deambulare. Per questo motivo saranno privilegiati gli angoli morbidi e i giochi di tipo sensoriale e tattile nonché la presenza di strutture che facilitino il passaggio alla stazione eretta e poi adeguate ai primi passi; quando tutti I bambini saranno in grado di camminare la sezione sarà riorganizzata e resa funzionale a questa nuova abilità; • la sala motoria attrezzata per favorire il movimento e la coordinazione dei bambini all'interno della quale sono svariate le esperienze psicomotorie proposte: giochi e percorsi guidati, danza, gioco libero; • La biblioteca allestita con angoli morbidi per l'ascolto dei racconti e delle letture ad alta voce, co in libri a scaffale aperto affinché I bambini possano scegliere il libro o i libri da guardare in autonomia; • l'atelier all'interno dei quale si organizzano le esperienze del colore, le scatole azzurre, il taglia e incolla, il gioco euristico; 7 • le sale da pranzo ciascuna delle quali è adiacente alla propria sezione (tre) che oltre alla loro specifica funzione sono utilizzate per i travasi e la manipolazione di prodotti naturali (farine, pasta di sale, erbe aromatiche, verdura e frutta, ecc); • I bagni con visibilità sulle sezioni per il controllo dei bambini; • le sale nanna anch'esse adiacenti alla sezioni di appartenenza tranne quella dei bambini grandi che è situata al primo piano; • il giardino con I suoi ampi spazi per correre e giocare; per entrare in contatto con la natura e coltivare un piccolo orto. I tempi I tempi al Nido sono scanditi dai rituali che consentono ai bambini di trovare sicurezza, serenità e fiducia. Le routine costituite dalle pratiche quotidiane messe in atto dalle educatrici durante: l'accoglienza, l'igiene personale, i pasti, il sonno, il ricongiungimento con le famiglie, favoriscono il passare del tempo in modo riconoscibile. Il gioco che costituisce la forma attraverso la quale ogni bambini esprime sè stesso e cresce facendo esperienza del mondo è libero o progettato secondo quanto previsto dalla programmazione didattico/educativa. I tempi del gioco hanno un inizio ed una fine ed anche in questo caso i riti di transizione da una situazione di gioco ad una di cura rassicurano il bambino e gli consentono di interiorizzare a poco a poco le piccole regole del vivere assieme. L'osservazione L 'osservazione sarà lo strumento costante di lettura di ciò che accade. Osservare significa vivere i contesti e le situazioni ed interpretarne i significati. L'osservazione è una modalità operativa quotidiana che attraverso le griglie, la documentazione fotografica e filmata decodifica la complessità dei vissuti e allinea i punti di vista degli Educatori attraverso il confronto e la verifica del proprio lavoro in ogni momento dell'applicazione del progetto educativo; favorisce una visione d'insieme dei progressi dei bambini per poterli documentare alle famiglie. 8 Programmazione psico-socio-pedagogica L'organizzazione del servizio prevede un continuo interscambio tra gli attori: bambini, Educatori, personale d'appoggio, genitori, coordinatore pedagogico. Finalità offrire alle famiglie l'opportunità di usufruire di un servizio dedicato al bambino dai tre ai trentasei mesi che garantisca assistenza, cura ed educazione attraverso azioni pensate, programmate e verificate in itinere; promuovere una stretta collaborazione con i genitori attraverso una efficace informazione e collaborazione; mediante incontri periodici che facciano avvicinare le famiglie alla vita del Nido; chiedere supporto a quei genitori che hanno mille cose da insegnare per creare una rete di conoscenze e competenze da mettere a disposizione di tutti; essere una realtà sul territorio che si fa conoscere e crea rapporti con altre realtà territoriali sia educative che del tempo libero, dello sport, ecc. con le quali condividere l’idea che ogni bambino è una risorsa e un impegno per la comunità tutta non solo per la famiglia a cui appartiene; perseguire il valore civile e pedagogico dell’integrazione, sulla duplice strada dell’integrità tecnica e della normalità per una inclusione orientata ad una speciale normalità (Ianes, 2006) attraverso una serie di corrispondenze a degli indicatori di qualità quali: attivazione dell’intero sistema “Nido”; continuo collegamento con gli specialisti; attivazione di tutte le procedure istituzionali; razionalizzazione delle risorse umane; confronto costante tra gli operatori e gli educatori; azioni di carattere organizzativo e didattico come accoglienza e aiuto all’adattamento; stesura del Piano Educativo Individualizzato; ricerca della migliore convergenza tra il PEI e il Piano Educativo del gruppo sezione interessato; 9 costante attenzione alla diagnosi valutativa; variazione delle forme organizzative e didattiche; documentazione; valutazione della qualità dell’integrazione. Obiettivi in relazione al singolo bambino pedagogici: • progettare percorsi educativi che mirino allo sviluppo globale del bambino in relazione alle sue competenze e specifiche abilità; • proporre giochi destrutturati e materiali naturali che stimolino i sensi, aiutino a discriminare in base a consistenza, forma, odore, calore; • favorire relazioni positive fra bambini abbassando le tensioni e favorendo invece il mutuo aiuto; • insegnare a riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri; dare loro il proprio nome; • favorire il mantenimento della lingua madre attraverso specifici progetti; • perseguire l'educazione musicale quale mezzo universale di comunicazione ed espressione; • leggere libri ai bambini e raccontare storie per dare loro la possibilità di fantasticare e di sviluppare una mente libera e fervida; • giocare con i bambini per essere attori nelle loro storie e riconoscere attraverso il gioco i loro bisogni e le loro aspettative; • osservare le pratiche quotidiane del fare al Nido per comprendere se il processo educativo meso in atto è consono agli obiettivi fissati e modificabile nel caso ve ne sia la necessità. psicologici: • favorire un armonico sviluppo psicofisico del bambino garantendo la cura, l'assistenza, gli stimoli e l'educazione propri della fascia d’ età di appartenenza e del grado di sviluppo individuale; • 10 attuare un distacco graduale dalle figure parentali durante la fase dell'ambientamento. In questa situazione così delicata per i genitori ed i bambini, si cerca di conoscere preventivamente la famiglia e di stabilire una relazione durante il colloquio di preambiatamento che possa dare un pò di fiducia ai genitori e li metta a conoscenza del metodi utilizzato per affrontare il distacco da loro. La metodologia in uso fa riferimento alla teoria dell’attaccamento di J.Bolwby e M. Ainsworth. Con questo approccio, il bambino comincerà a conoscere l'ambiente che lo circonda e ad affidarsi prima ad un Educatore e poi anche a tutti gli altri; la famiglia potrà conoscere gli Educatori e vivere momenti di vita del Nido diminuendo quindi l'ansia che deriva dall'affidare il proprio figlio ad estranei; • educare alle autonomie di base quali la deambulazione, il controllo sfinterico la capacità di alimentarsi, di vestirsi e svestirsi da solo, di lavarsi e asciugarsi le mani; • favorire il graduale superamento della fase egocentrica mediante la socializzazione nel piccolo e grande gruppo. sociali: • acquisire gradualmente le nozioni di tempo e di spazio; • promuovere, attraverso l'accesso libero a giochi e a materiali, l'incontro e lo scambio di esperienze fra bambini di età omogenea o diversa; • far maturare a poco a poco una discreta autonomia affettiva attraverso la gestione delle richieste e dei tempi di attesa delle risposte. Obiettivi In relazione al gruppo degli Educatori pedagogici: 11 • promuovere un'efficace rete relazionale fra Educatori di una stessa sezione e del Nido nella sua globalità allo scopo di poter mantenere una dinamica sistemica fra le singole parti e favorire così il benessere della comunità medesima; • programmare il cerchio degli incontri/confronti anche con il personale ausiliario e di cucina che rientrano pienamente nel contesto e nelle dinamiche relazionali del Nido; • partecipare agli incontri formativi organizzati dall'ente e/o a corsi di aggiornamento fuori sede allo scopo di apprendere nuovi contenuti e strategie operative; • fissare e organizzare un calendario annuale di incontri formativi e operativi con le Scuole dell'Infanzia allo scopo di promuovere la continuità educativa permanente. Nido e famiglia Per un'efficace alleanza educativa la relazione tra adulti che condividono la cura e l'educazione dei bambini è di fondamentale importanza. Nido e famiglia non sono entità separate, anzi, seppure con modalità e caratteristiche diverse, concorrono assieme alla realizzazione di quell’intreccio educativo ed affettivo all'interno del quale ogni bambino costruisce il proprio percorso di crescita. La prima relazione tra genitori, Educatori e bambini si costruisce, come abbiamo accennato prima, durante l'ambientamento. Questo processo dura da una a due settimane a seconda della situazione di partenza di ogni bambino e si attua con la presenza di un genitore o di un adulto di riferimento. L'ambientamento riguarda piccoli gruppi di bambini che possono variare da due a tre contemporaneamente. La presenza del genitore, prima assidua e poi meno assidua fino a raggiungere il momento del distacco, è fondamentale ed è oltremodo fondamentale la sicurezza che il genitore trasmette al proprio figlio quando lo lascia nelle braccia dell'Educatore. Ci teniamo a sottolineare che l'osservazione fatta dagli Educatori durante l'ambientamento è importante per comprendere lo stile di attaccamento del bambino e quali sono le strategie di consolazione da mettere in campo. Questo primo approccio delle famiglie con una comunità educante permette di stabilire una prima forma di collaborazione funzionale al benessere dei bambini. Molti altri momenti vi saranno in cui Nido e Famiglia si troveranno assieme a condividere progetti, laboratori, feste: essi serviranno oltre che a conoscere il Nido e come vivono i bambini al suo interno, a creare amicizie fra famiglie e una rete di sostegno reciproco. La tipologia di incontri prevista è la seguente: • l'assemblea plenaria delle famiglii all'inizio dell'anno educativo in cui vengono date le informazioni generali relative all'organizzazione e al funzionamento del Nido; • il colloquio individuale che si caratterizza all'inizio come strumento di conoscenza tra genitori e struttura educativa, poi come mezzo privilegiato per lo scambio di informazioni utili alla cura ed educazione del proprio figlio; • gli incontri di sezione fra i genitori e gli Educatori sono programmati al fine di condividere con le famiglie le esperienze vissute dai bambini e confrontarsi sul processo educativo in atto sia al Nido che a casa; • le feste che sono occasioni in cui le famiglie del Nido si conoscono e mettono a disposizione il loro tempo e le loro energie organizzando assieme agli Educatori eventi di comunità in un clima gioioso per bambini ed adulti. 12 Anche nello scambio quotidiano con i genitori, durante i momenti di accoglienza e di ricongiungimento con la famiglia, si favorisce la conoscenza reciproca e si consolida il rapporto nido - famiglia, ritenuto fondamentale per un efficace alleanza educativa. Per questo anno educativo, anche in relazione al tema del progetto triennale è intenzione poter condividere con le famiglie esperienze “fuori Nido” quali: una uscita domenicale in bicicletta; una domenica al mare. Qualità del servizio Gli elementi che qualificano il Servizio sono: • il Progetto pedagogico dei Servizi all'Infanzia; • il Progetto Educativo triennale o annuale; • il Coordinamento psicopedagogico; • il monitoraggio quotidiano del rapporto numerico educatore/ bambino; • la flessibilità oraria; • la formazione permanente del personale; • il Progetto Continuità educativa con le scuole dell’Infanzia ; • la rilevazione della soddisfazione dell’utenza. Rapporti con i servizi del territorio Azienda ULSS 18 di Rovigo: Quando al Nido vengano inseriti bambini con bisogni educativi speciali (BES), si intraprendono azioni sinergiche con il Dipartimento di Neuropsichiatria infantile e il Dipartimento Disabilità dell’Azienda Locale Socio Sanitaria 18 di Rovigo al fine di definire tempi e organizzazione della struttura educativa che accoglierà il bambino o la bambina e realizzare il Piano Educativo Individualizzato per favorire al massimo l’intervento educativo e la condivisione del Progetto di vita del bambino o bambina stessi. Istituti Comprensivi: Il Progetto Continuità educativa Nido-Scuola dell’Infanzia, prevede una stretta collaborazione con gli Istituti Comprensivi di riferimento delle scuole dell’Infanzia Statali 13 presenti sul territorio comunale di Rovigo, sia nella condivisione e stesura e del progetto che nella definizione della didattica relativa alle successive fasi di realizzazione di esso. FISM (Federazione Italiana Scuole Materne) Per le stesse motivazioni legate al Progetto Continuità Nido-Scuola dell’Infanzia, le Scuole dell’Infanzia Paritarie della città di Rovigo che lo condividono, partecipano alla stesura del progetto e alla definizione della didattica relativa alle successive fasi di realizzazione di esso. Università e Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo grado Il può ospitare tirocini formativi: • per le Scuole superiori all’interno dei progetti di alternanza Scuola/Lavoro; • all’interno dei percorsi di studio delle Facoltà di Scienze dell’Educazione e della Formazione delle Università che ne fanno richiesta.. Organizzazione del Servizio educativo Il Nido Buonarroti ospita 66 bambini. Le educatrici che operano all'interno del Nido sono 14 suddivise in 3 sezioni omogenee per età. Sezione piccoli: 15 bambini: le educatrici assegnate sono 4. Sezione medi: 25 bambini che si suddividono in gruppi di lavoro in funzione della programmazione didattica e delle strategie educative: le educatrici assegnate sono 5. Sezione grandi: 26 bambini che si suddividono in gruppi di lavoro che variano a seconda della programmazione didattica e delle strategie educative: le educatrici assegnate sono 5. Le educatrici a tempo pieno, effettuano un orario a rotazione che si snoda sull’intero orario di apertura del servizio; le Educatrici part-time hanno un orario fisso. L’organizzazione degli orari di lavoro garantisce, nella fascia oraria di massima frequenza, il rapporto numerico educatore/bambino previsto dalla normativa regionale vigente, nello specifico 1 educatore ogni 6 bambini per i piccoli e 1 educatore ogni 8 bambini per i medi e i grandi. Questa organizzazione assicura la compresenza nei momenti più delicati ed importanti della giornata e la gestione di piccoli gruppi, indispensabile per offrire ai bambini esperienze significative. Durante le riunioni nel piccolo e nel grande gruppo, all’interno della struttura, le Educatrici si scambiano opinioni ed esperienze per poter rivedere o confermare gli obiettivi, le 14 metodologie e le pratiche inserite all’interno della programmazione nel rispetto del Progetto Educativo. Per verificare in itinere il percorso programmato, le educatrici documentano le tappe della Programmazione Educativa attraverso supporti cartacei e multimediali e compilano le schede crescita monitorando le tappe raggiunte nelle varie aree di sviluppo. Al Nido, oltre al personale educativo, sono presenti: un'Assistente sanitaria nei giorni di lunedì e giovedì; una cuoca responsabile della cucina interna; cinque operatreici d'appoggio che operano in stretta collaborazione con le Educatrici per quanto concerne la predisposizione degli spai e dei materiali; un'addetta alle pulizie in servizio al di fuori dell'orario di apertura del Nido. Organizzazione degli spazi interni ed esterni Gli spazi interni sono suddivisi in zone destinate ai bambini Piccoli: una stanza dedicata all’accoglienza e al gioco, il bagno, la cameretta per la nanna, la saletta per la pappa, situati al piano rialzato dell'edificio; Medi: due stanze dedicate all’accoglienza e al gioco, il bagno, la cameretta per la nanna, due salette per la pappa, situati al primo piano dell'edificio; Grandi: due stanze dedicate all’accoglienza e al gioco, il bagno, la saletta per la pappa, situati al p piano rialzato dell'edificio e la cameretta per la nanna, situati al primo piano dell'edificio. Ad uso di tutte le sezioni ci sono “spazi” quali l'atelier, una ampia stanza dedicata alla motricità e lo spazio biblioteca. Per l’utilizzo funzionale di questi spazi, viene predisposto un calendario annuale che permette a tutti di utilizzarli. L'arredamento degli spazi interni è adeguato all'età dei bambini e rispettoso delle norme di sicurezza vigenti. All'interno del Nido sono presenti altri locali ai quali i bambini non hanno accesso e che sono indispensabili per la vita del Nido stesso e per le persone adulte che vi lavorano e sono : l’ufficio amministrativo, l’ambulatorio medico, i servizi igienici, lo spogliatoi per le educatrici e le collaboratrici educative, la cucina, la dispensa, la lavanderia, il guardaroba e il magazzino. 15 Gli spazi esterni L’area esterna è costituita da tre giardini recintati ed attrezzati con giochi adeguati all’età dei bambini e rispettosi delle norme di sicurezza vigenti. Gli spazi esterni sono a tutti gli effetti spazi ludici ed educativi dove i bambini sono a contatto con la natura e possono esplorare il mondo che li circonda in piena libertà e sicurezza. Gli Educatori stimolano l'esplorazione invitando i bambini ad osservare le piante per riconoscerle e distinguerle, a scoprire gli insetti, a guardare il cielo, ad annusare, a toccare l'erba. Una piccola parte del giardino è adibita ad orto. Questo orto nato grazie alla collaborazione con le famiglie è uno spazio prezioso per i nostri bambini che vedono nascere e crescere la vita attraverso le piccole piante di verdura e frutta che vengono coltivate. Sono loro che, sotto la guida degli Educatori, se ne prendono cura e ne raccolgono i frutti. Il tempo che passa viene scandito dai rituali: vestirsi per uscire in giardino, mettere gli stivali; prendere gli attrezzi per l'orto. Tutto questo aiuta i bambini a rendersi conto del passaggio del tempo e dei cambiamenti che avvengono. Stare all'aperto li rende sereni, sicuri. Imparano a sentire le potenzialità del loro corpo e la loro energia quando corrono, saltano e si liberano ridendo e parlando ad alta voce e ascoltando quello che accade intorno. Ogni azione è una scoperta interna ed esterna nel contempo. La giornata al Nido Ore 7.30-9.30 accoglienza Ore 9.30 spuntino Ore 10.00-10.45 esperienze educative Ore 10.45-11.15 igiene personale Ore 11.30-12.15 pranzo Ore 12.30-13.00 gioco libero Ore 13.00 riposo Ore 13.00-14.00 ricongiungimento con la famiglia dei bambini part-time Ore 15.15 merenda Ore 15.30-16.30 ricongiungimento con la famiglia dei bambini che frequentano il tempo pieno. La flessibilità oraria è garantita sia al momento dell'accoglienza che del ricongiungimento con la famiglia. 16 Autonomia e momenti di cura Un tipo di organizzazione così complessa ma nello stesso tempo flessibile non dimentica che alla base del percorso educativo c'è la grande attenzione per i tempi e le reali esigenze dei bambini che vengono accompagnati con delicatezza, senza fretta, verso ogni conquista, verso l'autonomia. Per garantire questo è fondamentale rispettare la loro voglia di fare da soli, offrendogli aiuto qualora ci venga richiesto, gratificandoli e accettando anche i loro insuccessi. Il bambino comprende che nel percorso di crescita è accompagnato e sostenuto dai genitori a casa e dagli Educatori al Nido. Ogni esperienza che egli fa verso l'indipendenza rinforza questa consapevolezza. In questo processo evolutivo assumono grande importanza educativa i momenti dedicati alla cura del corpo ed al soddisfacimento dei bisogni primari. Accoglienza, cambio, pappa e nanna sono momenti che scandiscono, in modo regolare, la giornata e ad essi viene dedicata particolare attenzione. Gioco e apprendimento Il bambino gioca ed impara a conoscere se stesso e le sue potenzialità. Impara a ricreare il mondo, a dare corpo e movimento alla fantasia, ad animare oggetti e giocattoli e a far vivere personaggi. Giocando, inventa delle regole, impara a rispettarle per una propria libera decisione, a riconoscersi come persona ed entrare in relazione con il mondo. I bambini giocano sempre fra di loro e con gli adulti. Il gioco è mettere in pratica quello che hanno imparato ed è mezzo per apprendere. Attraverso i giochi imparano le regole della convivenza; imparano ad accettare le sconfitte e a superare le frustrazioni, imparano a condividere e a non prevaricare. Gli adulti nelle situazioni di gioco possono essere attori assieme ai bambini stimolando la discussione, favorendo l'evoluzione del gioco verso precise direzioni oppure, essere osservatori attenti per capire le caratteristiche del bambino o dei bambini osservati, le loro dinamiche relazionali e tanto altro. 17 Il Nido come laboratorio di esperienze Per offrire ai bambini le esperienze necessarie alla loro crescita e sviluppo, si organizzerà il Nido per laboratori: • il teatro; • la lettura ad alta voce e uso della biblioteca; • le scatole azzurre; • il colore e la manipolazione; • bilinguismo precoce al Nido (fase di sperimentazione in collaborazione con l'Università di Padova che si concluderà nell'anno educativo 2016-2017). I laboratori saranno di sezione, di intersezione e di Nido e saranno organizzati e strutturati per essere aderenti ai “Diritti naturali dei bambini” che si intendono perseguire per questo anno educativo, vale a dire: il diritto a sporcarsi; il diritto agli odori; il diritto ad un buon inizio. Per questo anno educativo I laboratori saranno così organizzati: • il laboratorio di lettura ad alta voce e l'uso della biblioteca saranno esperienze per i bambini di ogni sezione: L’attività di lettura è fortemente favorita dalla disponibilità di uno spazio, un angolo del Nido, specificamente dedicato a questa funzione: tranquillo, luminoso, dotato di cuscini e tappeti, spoglio di elementi distraenti e dotato di espositori ad altezza bambino che possono essere così facilmente fruibili. In questo spazio i bambini potranno concentrarsi, rilassarsi e dedicarsi piacevolmente alla scoperta del libro. Ogni libro è prezioso ed è importante educare i bambini, fin da piccolissimi, al rispetto e ad un atteggiamento positivo nei confronti del libro. La voce affettuosa ed espressiva dell’Educatrice contribuirà a creare un’atmosfera di calma e serenità, elementi importanti per rendere gradevole e desiderabile 18 il “tempo” dedicato alla lettura. La lettura di gruppo è non solo inevitabile, ma opportuna perché i bambini, disposti intorno all’adulto che legge, sperimentano un processo di socializzazione e la possibilità di condividere, successivamente, nelle loro attività ludiche, quanto hanno ascoltato e visto nei tempi della lettura. Quest’anno avremo un armadio “scrigno” dotato di chiave che costituirà il rito d’accesso al mondo magico della lettura. Questo armadio contiene tanti libri: libri gioco, libri tattili, pop up, ecc. Ogni bambino potrà scegliere un libro da sfogliare e guardare da solo o con un compagno. Obiettivi - promuovere il piacere alla lettura, l’ascolto e la comprensione; - riconoscere le proprie emozioni e quelle dei compagni; - aumentare i tempi di attenzione; - rispettare i tempi di attesa; - favorire la socializzazione; - stimolare la fruizione e la produzione linguistica arricchendo il lessico. Modalità di svolgimento Il momento della lettura verrà introdotto da una rituale (ad esempio una canzoncina, o un battere le mani) per poi raggiungere l’angolo dedicato alla lettura vera e propria. I libri presenti nella biblioteca saranno inventariati e controllati, sostituendo quelli che andranno rovinati. I bambini avranno la possibilità di scegliere un libro, sfogliarlo, osservarlo, chiedere all’educatrice di leggerlo ad alta voce e, infine, di metterlo a posto. I tempi Il progetto si attuerà a partire dal mese di febbraio fino a maggio. Verrà proposto due volte alla settimana con un piccolo gruppo (max. 6 bambini) dalle 10.00 alle 11.00 circa, permettendo a tutta la sezione di sperimentare la specifica attività. Gli spazi Nella biblioteca è allestito un angolo morbido che permette ai bambini di stare seduti comodamente o di coricarsi per assaporare il loro momento intimo di rapporto con il libro che hanno scelto. È prevista per la fine dell’anno una visita al Multispazio ragazzi di Rovigo per dare ai bambini la possibilità di conoscere ed usufruire, assieme alle famiglie, del servizio biblioteca e del prestito a domicilio, effettuando il tesseramento. 19 Il laboratorio delle Scatole azzurre sarà un'esperienza per i bambini delle sezioni Medi e Grandi; questo laboratorio è un’ opportunità di gioco dove ogni bambino nel piccolo gruppo esplora, manipola, crea. E’ uno spazio relazionale dove si ascolta ci si esprime, si condividono le sensazioni, le emozioni e i propri punti di vista. Si consente ai bimbi di fare esperienza diretta con le cose, di guardare con i loro occhi e di toccare con le loro mani, di soddisfare la loro curiosità e di ricevere spiegazioni. Tale percorso verrà proposto nel laboratorio del Nido (al piano terra) preparato per questa esperienza di gioco di volta in volta con orario mattutino: dalle 10:00 alle 11:00. I bambini hanno a disposizione un contenitore rettangolare in plastica (l’azzurro evoca il colore del mare) dove possono prendere contatto con sostanze naturali e oggetti portati dal bambino (sassi, rametti, conchiglie, animaletti, personaggi in plastica, macchinine, ecc.) Lo spazio della scatola è delimitato dalle pareti e sebbene lo spazio sia ridotto, al suo interno rimane inalterata la libertà di creazione. I bambini potranno esprimere se stessi, con le proprie mani costruire e con la propria voce raccontare. Il compito dell’educatore è quello di ascoltare, stimolando la loro creatività e aiutandoli a conquistare nuove strategie per risolvere “problemi”. In questo contesto ci sono delle regole precise, si lavora da soli o in coppia, si esplicita il bisogno o il punto di vista rispettando gli altri e terminato il gioco, il materiale viene riposto con ordine. Questo Laboratorio sarà finalizzato: * alla conoscenza e l’utilizzo funzionale dello spazio, dei materiali per favorire l’autonomia personale e l’acquisizione delle regole di contesto; * al raccontare, ricordare, ricostruire, trasformare; * all’ opportunità di sperimentare, mettersi alla prova e di acquisire maggior sicurezza; * alla presa di coscienza di sé, del proprio vissuto, di desideri, preferenze e abilità; *all’attivazione di situazioni di condivisione (di desideri, di emozioni, di esperienze); *alla costruzione di un gusto personale e alla valorizzazione dell’aspetto emotivo e relazionale. I laboratori del colore e della manipolazione saranno esperienze per I bambini di ogni sezione: per i bambini piccoli l'esperienza della manipolazione accompagna ogni momento 20 della giornata poiché la conoscenza del mondo avviene attraverso la bocca e tutto il corpo. A mano a mano che la capacità di afferrare e stringere un oggetto aumenta, comincia una sorta di gioco tattile attraverso il quale il bambino esplora quello che riesce a tenere fra le mani e a vedere. Questo rapporto occhio-mano-bocca è di fondamentale importanza per gettare le basi della conoscenza e della discriminazione degli oggetti. Metteremo perciò a disposizione dei bambini appena sono capaci di stare seduti, i cestini dei tesori. Essi saranno riempiti di materiali naturali che i genitori ci aiuteranno a reperire. L'esperienza del colore sarà realizzata attraverso la creazione di colori naturali derivanti dagli alimenti. In questo modo, il bambino che immerge le mani o i piedi nel colore potrà assaggiarlo senza pericoli. Sarà un'esperienza di contatto fisico con l'elemento colore. Sarà un'esperienza sensoriale visiva, tattile e gustativa. Per I bambini medi e grandi la manipolazione degli oggetti sarà finalizzata a creare qualcosa per sé e per gli altri: si manipoleranno gli alimenti per realizzare ad esempio la pizza da cuocere in forno; la frutta per ricavarne il succo; si utilizzeranno materiali naturali di recupero come stoffa, lana, carta, legno, per costruire opere d'arte. Il gioco euristico sarà il mezzo per imparare a discriminare e raggruppare gli oggetti in base alla loro forma, dimensione, colore, consistenza. Sui grandi fogli di carta da riciclo messi a disposizione sia in verticale che in orizzontale, ogni bambino lascia scarabocchi, segni, righe. In questo modo lascia i primi segni del suo “IO”. Colorando con le mani, il colore scorre tra le dita e sulle braccia, spesso sul viso; quando immergono I piedi nel colore, lasciano le loro tracce meravigliandosi del risultato. Questi gesti coinvolgono emotivamente i bambini in una sorta di ricerca di piacere estetico che non è intenzionale ma in ogni caso, mezzo per apprendere. La partecipazione dei bambini è consigliata ad un gruppo di 8/9 bambini. il laboratorio dell'Inglese al Nido continuerà nella sezione dei Medi secondo le azioni condivide con l'Università di Padova, Facoltà di lingue, con la supervisione del prof. Matteo Santipolo. Saranno oggetto di osservazione: ● l'integrazione fra le competenze comunicative dei i bambini già abituati alla lingua inglese (essendo partiti lo scorso anno) e quelle iniziano quest'anno; 21 dei bambini che ● l'efficacia del potenziamento delle azioni ludiche e narrative legate al rinforzo degli apprendimenti; ● la replica delle azioni apprenditive iniziali per i nuovi bambini che tiene conto di un'età di partenza diversa e di competenze fonetiche più sviluppate. L'esperienza educativa legata al bilinguismo precoce e nello specifico all’apprendimento precoce della lingua inglese è iniziata l'anno scorso tramite la collaborazione con l’Università di Padova. Le attività didattiche vengono condotte anche quest'anno dalla dott.ssa Lorenza Piombo, Educatrice presso il Nido Buonarroti, assieme alle colleghe della Sezione Medi. Questo è il secondo dei tre anni previsti per la sperimentazione che vedrà la raccolta dei dati a seguito delle osservazioni effettuate. Numerosi studi hanno evidenziato che conoscere le lingue apre a nuovi saperi e a nuove realtà e che il bambino fin dalla nascita è in grado di assimilare diverse lingue in modo naturale quando è esposto ad esse in modo sufficiente. L’età di acquisizione delle lingue gioca un ruolo fondamentale e i bambini al Nido sono nell’età perfetta. Infatti da uno a tre anni il piccolo è nella fase dell’apprendimento della sua lingua madre e il suo cervello possiede una notevole plasticità. Pertanto, vogliamo offrire questa opportunità ai bambini del nido. Il progetto è denominato: ENGLISH COMING:”MICKEY MOUSE AL NIDO” Non si deve pensare che sia una forzatura l’inserimento dell’inglese al Nido poiché viene appreso con naturalezza immergendo i piccoli nei suoni di questa lingua, ovvero parlandola. I bambini ampliano il loro mondo sonoro e fonetico; per loro l’espressione è creativa in quanto sono in grado di emettere suoni che non hanno alcun significato nella lingua italiana: gorgheggi, lallazioni e grida. Questo perché sono in pieno periodo sensitivo del linguaggio e dunque imparare altri suoni è semplice. Realizzazione: sarà utilizzato il metodo “Total physical learning” attraverso il quale i bambini apprenderanno la seconda lingua in modo facile e divertente in un contesto di gioco. La seconda lingua verrà introdotta: durante i momenti di routine: all'entrata e uscita dal Nido con il saluto anche in inglese; nei tempi di riordino della sezione cantando la canzone ”Clean up”; a tavola nominando alcuni cibi in inglese; 22 nel “laboratorio linguistico” (creato in un angolo della sezione da noi chiamato “English corner”) il personaggio di Mickey Mouse, un burattino di pezza, introdurrà i bambini all’inglese cantando canzoncine e giocando con il corpo. Usando il metodo “Total physical learning” i bambini, in modo facile e divertente e in un contesto di gioco: riconosceranno le varie parti del corpo (nose, eyes, head, feet, hands); apprenderanno aggettivi come big, small, quiet, loud; impareranno numeri e vocaboli attraverso canzoni come “Ten in the bed”. Osservazione e verifica dei risultati Il percorso educativo sarà documentato attraverso l’osservazione e la rilevazione scritta dei risultati. Sarà inoltre documentato tramite l’utilizzo di strumenti multimediali che permettono di rivedere le fasi di apprendimento e fornire spunti di riflessione in merito alla metodologia applicata, alla risposta dei bambini e al grado di soddisfazione degli educatori. Le famiglie saranno informate sullo sviluppo del progetto tramite incontri di sezione e potranno esprimere la loro opinione in merito ai risultati ottenuti. Il laboratorio del teatro si svolgerà in intersezione tra bambini medi e grandi: Il Nido rappresenta di per sé un ambiente ricco di stimoli, volto a favorire l’incontro, le relazioni, il confronto delle bambine e dei bambini fra loro e con gli adulti di riferimento. Attraverso il gioco i bambini danno voce alle loro emozioni, scoprono e valorizzano le loro potenzialità espressive e a piccoli ma fluidi passi prendono consapevolezza di sé stessi e del mondo. Particolare significato assume allora l’esperienza teatrale intesa a questa età, come “gioco di finzione”; un momento magico in cui il bambino esplora e immagina divertendosi con piacere. La rilevanza pedagogica del gioco teatrale sta nel rendere il bambino nel contempo spettatore e protagonista di questo gioco che sprigiona emozioni legate al ritrovarsi e riscoprire i piccoli rituali che lo rendono magico, straordinario e atteso. I bambini riescono, in questa fase del loro sviluppo ad esprimere una teatralità spontanea e istintiva che, grazie alla guida dell’educatore, all’interno dell’attività di laboratorio, potrà essere stimolata, valorizzata e arricchita in modo attento e consapevole. Tempi Febbraio – maggio 2015 Gli incontri di teatro si svolgeranno di venerdì. Saranno realizzati con piccoli gruppi misti di 23 bambini medi e grandi. Spazi Saranno utilizzati la Sala psicomotoria, lo spazio biblioteca Strumenti Saranno utilizzati: - burattini; - marionette; - travestimenti; - ombre cinesi. OBIETTIVI • Favorire la scoperta e sviluppare la fantasia e la creatività di ciascuno; • Sviluppare la consapevolezza di sé e l’autostima; • valorizzare varie forme espressive e di comunicazione verbale e non verbale; • riconoscere il passare del tempo e la differenza tra spazio reale e spazio di finzione; • manifestare le proprie emozioni attraverso i gesti, le parole, l’uso del corpo. Finalità • favorire il benessere psico-fisico e sociale dei bambini; • incoraggiare il riconoscimento della realtà del mondo attraverso il gioco teatrale; • aiutare i bambini attraverso il gioco, a scoprire l’espressività del proprio corpo e dei differenti linguaggi ad esso connessi; • stimolare la creatività, la fantasia, l’immaginazione dei bambini, sviluppando gli apprendimenti attraverso i racconti. I bambini vivranno momenti unici ed emozionanti avventurandosi nel doppio ruolo di protagonisti e spettatori in storie dal sapore magico. Saranno stimolati da personaggi insoliti e curiosi che li proietteranno verso nuove forme espressive linguistiche e del corpo. 24 L'orto al nido interesserà le sezioni dei Medi e dei Grandi a rotazione con una programmazione settimanale e due Educatrici referenti che si occuperanno della loro organizzazione. Per questo anno educativo, in relazione all'esperienza di nido legata all'orto, si porteranno I bambini medi e grandi in visita all'orto didattico di Lusia. PER FARE L’ALBERO CI VUOLE IL SEME, PER FARE IL SEME CI VUOLE IL FRUTTO Premessa “L’esperienza orto rappresenta per i bambini uno spazio-esperienza delle emozioni e della meraviglia, il luogo delle percezioni sensoriali legate all’ambiente naturale, un luogo nel quale già da bambini s’impara il rispetto dei tempi della natura e si scoprono la magia ed il mistero della crescita”. Il progetto che sta per iniziare quest’anno al Nido Buonarroti si svolgerà nell'arco di un triennio e tutte le educatrici delle sezioni hanno “coltivato” l’idea di poter realizzare un’esperienza che permetta ai bambini ed alle loro famiglie di entrare in contatto con la magia della natura e i suoi ritmi e della terra. Partendo da uno dei dieci “Diritti naturali dei bambini” che è quello di potersi sporcare, si propone ai bambini di prendersi cura di un piccolo orto all’esterno del Nido e di sperimentare giochi all’interno con la terra: travasi, semina, cura, innaffiamento delle piante. I bambini potranno assistere, dopo aver seminato, alla nascita e crescita delle piante, fino allo strapianto in orto. Per i bambini la terra è un elemento quasi magico tutto da esplorare, travasare, trasportare, mescolare, etc. e rappresenta un’opportunità davvero speciale per spaziare attraverso innumerevoli esperienze che partendo dal proprio corpo giungono ad interessare tutto ciò che li circonda. Ecco i sette perché dell’orto: • perchè è divertente sporcarsi le mani; • perchè è E’ importante conoscere da dove proviene ciò che mangi; • perchè è educativo apprendere il ciclo della natura; • perchè è bello apprendere all’aperto; • perchè è straordinario vedere crescere le piante; • perchè è naturale seminare e raccogliere; 25 • perchè è magico vedere nascere un frutto dalla pianta. Obiettivi generali • Suscitare l’interesse per la natura, la curiosità e il senso di stupore, stimolando i bambini a osservare e scoprire l’ ambiente circostante nel susseguirsi del tempo; • stimolare l'abitudine all'ascolto dei rumori, suoni, silenzi della natura; • favorire la capacità di saper aspettare; • rinforzare le capacità percettive e sensoriali stimolandoli ad esprimere le loro emozioni e sentimenti; • fare esperienze creative attraverso elementi naturali che si trasformano nelle loro mani diventando qualcos'altro; • trasmettere il rispetto per l'ambiente che ci circonda e le cose che vi sono in esso; • incentivare il consumo di frutta e verdura favorendo, attraverso le esperienze della coltivazione e raccolta dei prodotti della terra, un rapporto positivo con il cibo. Obiettivi specifici • Manipolare la terra; • Prendersi cura delle piante; • Attendere la nscita e la crescita delle piante e il regalo costiituito dai suoi frutti. 26 LE NOSTRE ESPEREINZE I primi approcci con la natura sono iniziati con le uscite in giardino già dal mese di Settembre. A partire dal mese di Febbraio 2016 il progetto prevede l'esperienza con i bambini due volte alla settimana per ogni sezione, dalle ore 10.00 alle ore 11.00 circa. I gruppi saranno costituiti da 8 bambini. Le attività si svolgeranno secondo un calendario condiviso da tutto il personale educativo e si prevede un interscambio di personale nelle sezioni per supportare la conduzione del laboratorio da parte delle educatrici referenti del progetto "orto". L'esperienza di gioco inizia il con la storia "chiccolino dove sei?" e/o la canzone "per fare l’albero". Il personaggio che guida da molti anni le esperienze con la natura è "Tuttopaglia". Egli ci accompagna nella conoscenza degli elementi naturali (terra, sassi, erba, ramoscelli, semi, muschio, foglie, erbe aromatiche, insetti, etc.); nel prendersi cura dell’orto (seminare, innaffiare, coltivare); nel diritto a sporcarsi; nell’autonomia del bambino favorita dall'utilizzo degli attrezzi "dell'agricoltore": annaffiatoio, paletta, rastrello, spruzzini, vasetti, etc). Materiali e oggetti utilizzati Terra, sabbia, argilla, sementi, bulbi, piccoli attrezzi da giardino a misura di bambino quali le palette, i rastrelli, i secchielli, gli innaffiatoi, i vasetti; diversi contenitori, gli stivaletti. Documentazione Le esperienze fatte dai bambini assumeranno un grande valore nell'osservazione e documentazione in merito allo sviluppo delle competenze che essi acquisiranno in questo percorso fatto di scoperta, conoscenza del mondo che li circonda e di apprendimento del rispetto per la natura e le sue meraviglie. Le immagini dei momenti più significativi passati assieme a prendersi cura delle piante, a giocare all'aperto, a vivere una dimensione naturale sempre nuova e per i bambini stupefacente, saranno fermate con foto e filmati. 27 Progetto Continuità Il Nido assicura al bambino, attraverso un Progetto Pedagogico unitario con le altre istituzioni presenti sul territorio, un passaggio sereno ai bambini e alle famiglie, dal Nido alla Scuola dell'Infanzia. La continuità implica un progetto annuale di raccordo specifico validato dai presupposti teorici esplicitati e condivisi da entrambi i servizi. Il Progetto è steso da un equipe di lavoro composta dal personale educativo dei Nidi e delle Scuola dell'Infanzia ed è condiviso dagli educatori e dai responsabili di ambedue le unità operative. Il Progetto Continuità offre al bambino la possibilità di fare un’esperienza speciale, un'occasione di gioco, di conoscenza di amici più grandi e di un ambiente nuovo ricco di situazioni da sperimentare. La finalità è di favorire il passaggio in maniera rassicurante, di creare un ponte tra l'esperienza educativa che ha vissuto e quella che andrà a vivere. Per questo, ogni azione da compiere viene progettata attraverso: Incontri con le insegnanti delle Scuole dell’Infanzia presenti sul territorio • (novembre); Individuazione delle Scuole e condivisione delle linee guida del Progetto Continuità • (dicembre) • Stesura del progetto didattico (dicembre/febbraio); • Incontro con le famiglie dei bambini in uscita dal Nido e le Insegnanti di Scuola dell’Infanzia, aderenti al Progetto (gennaio); • Incontri tra i bambini dei nidi per condividere situazioni del Progetto (gennaio/febbraio); • Visita alle scuole individuate dal progetto per la continuità (aprile-maggio); • Verifica del progetto (giugno); • Verifica inserimenti nelle varie Scuole dell’Infanzia (ottobre/novembre anno educativo successivo). 28