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Progetto Educativo Triennale

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Progetto Educativo Triennale
Comune di Rovigo
Nido Buonarroti
I diritti naturali dei bambini
PROGETTO EDUCATIVO TRIENNALE
Anni Educativi 2015/2016 - 2016/2017 - 2017/2018
1
Indice degli argomenti
Premessa
p. 3
Il contesto Nido
p. 6
Programmazione psicosocio-pedagogica
p. 9
Nido e famiglia
p. 12
Qualità del servizio
p. 13
Rapporti con i Servizi del territorio
p. 13
Organizzazione del Servizio Educativo
p. 14
Organizzazione degli spazi interni ed esterni
p. 15
Giornata tipo
p. 16
Autonomia e momenti di cura
p. 17
Gioco e apprendimento
p. 17
p. 18
Il Nido come laboratorio di esperienze
Progetto Continuità educativa
2
p. 28
PREMESSA
II Progetto educativo triennale che riporta il significativo titolo “ I diritti naturali dei bambini”,
nasce in uno spirito di continuità con il precedente progetto, legato al mondo delle
emozioni, della loro scoperta e riconoscimento. Nei tre anni precedenti, tante esperienze
sono state fatte che hanno preparato “il terreno” per questa nuova progettazione.
Osservando i bambini nei loro giochi, nelle loro scoperte, gli Educatori leggono i
comportamenti dei bambini, favoriscono l'apprendimento attraverso il gioco. Le esperienze
a contatto con la natura mettono in evidenza quanto essi siano attratti dagli elementi
naturali: la terra, le piante, gli animali; ci sorprende la loro maniera di immergersi nella
natura e di riscoprire un atavico cordone ombelicale che li tiene legati alla terra ed alle sue
magie. Ecco che allora abbiamo riflettuto lavorando con i bambini, abbiamo discusso fra di
noi per mettere a punto un'idea progettuale che tenesse conto di queste energie e di
queste sollecitazioni. Abbiamo scoperto il testo di Gianfranco Zavalloni ed abbracciato il
suo pensiero del tempo lento per i bambini, ma anche per noi; di quel tempo che ci rende
parte della natura e non dominatori di essa. Abbiamo letto, condiviso e fatto nostri I “Diritti
naturali dei bimbi e delle bimbe”:
1. IL DIRITTO ALL'OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti
2. IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti
3. IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura
4. IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare
5. IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare,33283
incollare, plasmare la creta, legare corde,accendere un fuoco
6. IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura
3
7. IL DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade
8. IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti,
ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi
9. IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua
10. IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.
Gianfranco Zavalloni
Vogliamo vivere con i bambini i “diritti naturali” facendo esperienza di essi attraverso il
tempo lento nelle routine, la relazione nel piccolo e grande gruppo di coetanei, il gioco
all'aperto in tutte le stagioni dell'anno, la coltivazione e la cura dell'orto a scuola, la
condivisione con le famiglie di iniziative di carattere educativo e ricreativo che vadano ad
arricchire il rapporto fra Nido e genitori e a fare sviluppo di comunità affinché questi diritti
vengano non solo conosciuti ma riconosciuti ed applicati anche a casa ed in altri contesti
educativi. È una sfida importante che abbiamo deciso di intraprendere nella
consapevolezza che promuovere Ia cultura dell'Infanzia può condurre a cambiamenti
sociali importanti perché i bambini stessi saranno gli artefici del cambiamento se noi
saremmo adulti capaci di guidarli in questa direzione. Con questa idea progettuale,
rivestono una fondamentale importanza gli spazi educativi interni ed esterni e i tempi
educativi progettati e liberi. Tutto ciò a partire dalla fase dell'ambientamento fino ad
arrivare al progetto continuità che accompagna i bambini in uscita verso la Scuola
dell'Infanzia. L'asse portante dell'attività educativa al Nido è costituito dal modo di operare
di tutti I soggetti coinvolti che devono avere alcune precise consapevolezze essendo parte
integrante di una comunità educante:
•
il bambino al Nido deve stare bene dal punto di vista fisico e psicologico;
•
la famiglia deve stare bene pensando al proprio figlio/a al Nido;
•
l’ambientamento costituisce il presupposto per lo stare bene dei bambini e dei
genitori;
•
lo stile educativo privilegia l'atteggiamento di ascolto e di attesa secondo il
concetto di scaffolding di Jerome Bruner (struttura di sostegno che assieme ai
genitori, aiuta ad organizzare i comportamenti e partecipa alle sequenze interattive
4
in modo competente);
•
l’organizzazione degli spazi è sempre funzionale agli obiettivi del progetto educativo
e pensato come spazio di gioco per bambini e bambini ed adulti;
•
gli apprendimenti e la loro modalità di trasmissione sono definiti nel gruppo
educativo allargato.
Si ribadisce il concetto che Il Nido svolge una funzione integrata di cura, educativa e
sociale e la “mission” è esplicitata alle famiglie con le quali essa viene condivisa:
“favorire nel bambino uno sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo e sociale quali
elementi fondamentali di espressione di sè stesso in un contesto che crea fiducia
tra bambini ed adulti. Le azioni di cura ed educative sono condivise con le famiglie
che possono esprimere il loro pensiero e confrontarsi con gli Educatori nei tempi e
modi che il progetto individua per l'informazione e la comunicazione finalizzate ad
una efficace alleanza educativa.
5
IL CONTESTO NIDO
Educatori
Pedagogista
famiglia
bambini
Assistente-sanitaria
bambini
Pediatra
personale di cucina
personale d'appoggio
territorio
Indirizzi e criteri pedagogici
La base teorica di riferimento per I Nidi Comunali è costituita dalla Teoria sistemica. Gli
autori di riferimento sono: Ronald Laing, Gregory Bateson, Ludwing won
Bertalanffy,
Edgar Morin. Secondo l'orientamento sistemico il Nido è un microsistema che interagisce
con altri micrisostemi territoriali e al suo interno tutti gli Educatori sono punti di riferimento.
Durante l'ambientamento ogni bambino adotta affettivamente un Educatore. Con il
passare del tempo poi i bambini creano relazioni con gli altri Educatori e si affidano ad
essi con fiducia.
Le situazioni al Nido
Per tutta la durata del tempo al Nido, si verificano situazioni che a seconda del momento e
del contesto possono definirsi:
6
situazioni occasionali attraverso le quali gli Educatori possono cogliere comportamenti
ed atteggiamenti dei bambini utili per conoscere meglio il bambino;
situazioni progettate attraverso le quali l'osservazione del bambino è mirata a cogliere
aspetti e comportamenti specifici di aree di sviluppo sulle quali si sta lavorando.
Sia nell'una che nell'altra “situazione”, il bambino elabora strategie, organizza i suoi
comportamenti, mette in atto stili di apprendimento che gli Educatori colgono come
elementi preziosi per dare opportunità di fare esperienze che siano consone al singolo
bambino e al gruppo, alla scelta dei materiali, ai tempi delle esperienze laboratoriali; alla
cura nelle routine.
Gli Spazi
Gli spazi verranno organizzati ponendo particolare attenzione alla scelta del materiale
proposto in quanto attraverso di esso si fissano gli apprendimenti.
Ogni ambiente avrà la propria configurazione:
•
la sezione del medio grandi all'interno della quale vi saranno vari angoli d'interesse
come l'angolo della cucina; l'angolo dei travestimenti, l'angolo relax e lettura,
l'angolo delle costruzioni e degli incastri, ecc.;
•
la sezione dei piccoli allestita per far fronte alle necessità di bambini che si
muovono gattonando oppure che non si muovono ancora oppure di bambini che
iniziano a deambulare. Per questo motivo saranno privilegiati gli angoli morbidi e i
giochi di tipo sensoriale e tattile nonché la presenza di strutture che facilitino il
passaggio alla stazione eretta e poi adeguate ai primi passi; quando tutti I bambini
saranno in grado di camminare la sezione sarà riorganizzata e resa funzionale a
questa nuova abilità;
•
la sala motoria attrezzata per favorire il movimento e la coordinazione dei bambini
all'interno della quale sono svariate le esperienze psicomotorie proposte: giochi e
percorsi guidati, danza, gioco libero;
•
La biblioteca allestita con angoli morbidi per l'ascolto dei racconti e delle letture ad
alta voce, co in libri a scaffale aperto affinché I bambini possano scegliere il libro o i
libri da guardare in autonomia;
•
l'atelier all'interno dei quale si organizzano le esperienze del colore, le scatole
azzurre, il taglia e incolla, il gioco euristico;
7
•
le sale da pranzo ciascuna delle quali è adiacente alla propria sezione (tre) che
oltre alla loro specifica funzione sono utilizzate per i travasi e la manipolazione di
prodotti naturali (farine, pasta di sale, erbe aromatiche, verdura e frutta, ecc);
•
I bagni con visibilità sulle sezioni per il controllo dei bambini;
•
le sale nanna anch'esse adiacenti alla sezioni di appartenenza tranne quella dei
bambini grandi che è situata al primo piano;
•
il giardino con I suoi ampi spazi per correre e giocare; per entrare in contatto con la
natura e coltivare un piccolo orto.
I tempi
I tempi al Nido sono scanditi dai rituali che consentono ai bambini di trovare sicurezza,
serenità e fiducia. Le routine costituite dalle pratiche quotidiane messe in atto dalle
educatrici durante:
l'accoglienza,
l'igiene personale,
i pasti,
il sonno,
il ricongiungimento con le famiglie, favoriscono il passare del tempo in modo riconoscibile.
Il gioco che costituisce la forma attraverso la quale ogni bambini esprime sè stesso e
cresce facendo esperienza del mondo è libero o progettato secondo quanto previsto dalla
programmazione didattico/educativa. I tempi del gioco hanno un inizio ed una fine ed
anche in questo caso i riti di transizione da una situazione di gioco ad una di cura
rassicurano il bambino e gli consentono di interiorizzare a poco a poco le piccole regole
del vivere assieme.
L'osservazione
L 'osservazione sarà lo strumento costante di lettura di ciò che accade. Osservare
significa vivere i contesti e le situazioni ed interpretarne i significati. L'osservazione è una
modalità operativa quotidiana che attraverso le griglie, la documentazione fotografica e
filmata decodifica la complessità dei vissuti e allinea i punti di vista degli Educatori
attraverso il confronto e la verifica del proprio lavoro in ogni momento dell'applicazione del
progetto educativo; favorisce una visione d'insieme dei progressi dei bambini per poterli
documentare alle famiglie.
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Programmazione psico-socio-pedagogica
L'organizzazione del servizio prevede un continuo interscambio tra gli attori: bambini,
Educatori, personale d'appoggio, genitori, coordinatore pedagogico.
Finalità
offrire alle famiglie l'opportunità di usufruire di un servizio dedicato al bambino dai tre ai
trentasei mesi che garantisca assistenza, cura ed educazione attraverso azioni pensate,
programmate e verificate in itinere;
promuovere una stretta collaborazione con i genitori attraverso una efficace informazione
e collaborazione; mediante incontri periodici che facciano avvicinare le famiglie alla vita
del Nido;
chiedere supporto a quei genitori che hanno mille cose da insegnare per creare una rete di
conoscenze e competenze da mettere a disposizione di tutti;
essere una realtà sul territorio che si fa conoscere e crea rapporti con altre realtà territoriali
sia educative che del tempo libero, dello sport, ecc. con le quali condividere l’idea che ogni
bambino è una risorsa e un impegno per la comunità tutta non solo per la famiglia a cui
appartiene;
perseguire il valore civile e pedagogico dell’integrazione, sulla duplice strada dell’integrità
tecnica e della normalità per una inclusione orientata ad una speciale normalità (Ianes,
2006) attraverso una serie di corrispondenze a degli indicatori di qualità quali:
attivazione dell’intero sistema “Nido”;
continuo collegamento con gli specialisti;
attivazione di tutte le procedure istituzionali;
razionalizzazione delle risorse umane;
confronto costante tra gli operatori e gli educatori;
azioni di carattere organizzativo e didattico come accoglienza e aiuto all’adattamento;
stesura del Piano Educativo Individualizzato;
ricerca della migliore convergenza tra il PEI e il Piano Educativo del gruppo sezione
interessato;
9
costante attenzione alla diagnosi valutativa;
variazione delle forme organizzative e didattiche;
documentazione;
valutazione della qualità dell’integrazione.
Obiettivi
in relazione al singolo bambino
pedagogici:
•
progettare percorsi educativi che mirino allo sviluppo globale del bambino in
relazione alle sue competenze e specifiche abilità;
•
proporre giochi destrutturati e materiali naturali che stimolino i sensi, aiutino a
discriminare in base a consistenza, forma, odore, calore;
•
favorire relazioni positive fra bambini abbassando le tensioni e favorendo invece il
mutuo aiuto;
•
insegnare a riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri; dare loro il proprio
nome;
•
favorire il mantenimento della lingua madre attraverso specifici progetti;
•
perseguire l'educazione musicale quale mezzo universale di comunicazione ed
espressione;
•
leggere libri ai bambini e raccontare storie per dare loro la possibilità di fantasticare
e di sviluppare una mente libera e fervida;
•
giocare con i bambini per essere attori nelle loro storie e riconoscere attraverso il
gioco i loro bisogni e le loro aspettative;
•
osservare le pratiche quotidiane del fare al Nido per comprendere se il processo
educativo meso in atto è consono agli obiettivi fissati e modificabile nel caso ve ne
sia la necessità.
psicologici:
•
favorire un armonico sviluppo psicofisico del bambino garantendo la cura,
l'assistenza, gli stimoli e l'educazione propri della fascia d’ età di appartenenza e del
grado di sviluppo individuale;
•
10
attuare
un
distacco
graduale
dalle
figure
parentali
durante
la
fase
dell'ambientamento. In questa situazione così delicata per i genitori ed i bambini, si
cerca di conoscere preventivamente la famiglia e di stabilire una relazione durante il
colloquio di preambiatamento che possa dare un pò di fiducia ai genitori e li metta a
conoscenza del metodi utilizzato per affrontare il distacco da loro. La metodologia
in uso fa riferimento alla teoria dell’attaccamento di J.Bolwby e M. Ainsworth. Con
questo approccio, il bambino comincerà a conoscere l'ambiente che lo circonda e
ad affidarsi prima ad un Educatore e poi anche a tutti gli altri; la famiglia potrà
conoscere gli Educatori e vivere momenti di vita del Nido diminuendo quindi l'ansia
che deriva dall'affidare il proprio figlio ad estranei;
•
educare alle autonomie di base quali la deambulazione, il controllo sfinterico la
capacità di alimentarsi, di vestirsi e svestirsi da solo, di lavarsi e asciugarsi le mani;
•
favorire il graduale superamento della fase egocentrica mediante la socializzazione
nel piccolo e grande gruppo.
sociali:
•
acquisire gradualmente le nozioni di tempo e di spazio;
•
promuovere, attraverso l'accesso libero a giochi e a materiali, l'incontro e lo
scambio di esperienze fra bambini di età omogenea o diversa;
•
far maturare a poco a poco una discreta autonomia affettiva attraverso la gestione
delle richieste e dei tempi di attesa delle risposte.
Obiettivi
In relazione al gruppo degli Educatori
pedagogici:
11
•
promuovere un'efficace rete relazionale fra Educatori di una stessa sezione e del
Nido nella sua globalità allo scopo di poter mantenere una dinamica sistemica fra le
singole parti e favorire così il benessere della comunità medesima;
•
programmare il cerchio degli incontri/confronti anche con il personale ausiliario e di
cucina che rientrano pienamente nel contesto e nelle dinamiche relazionali del
Nido;
•
partecipare agli incontri formativi organizzati dall'ente e/o a corsi di aggiornamento
fuori sede allo scopo di apprendere nuovi contenuti e strategie operative;
•
fissare e organizzare un calendario annuale di incontri formativi e operativi con le
Scuole dell'Infanzia allo scopo di promuovere la continuità educativa permanente.
Nido e famiglia
Per un'efficace alleanza educativa la relazione tra adulti che condividono la cura e
l'educazione dei bambini è di fondamentale importanza.
Nido e famiglia non sono entità separate, anzi, seppure con modalità e caratteristiche
diverse, concorrono assieme alla realizzazione di quell’intreccio educativo ed affettivo
all'interno del quale ogni bambino costruisce il proprio percorso di crescita.
La prima relazione tra genitori, Educatori e bambini si costruisce, come abbiamo
accennato prima, durante l'ambientamento. Questo processo dura da una a due settimane
a seconda della situazione di partenza di ogni bambino e si attua con la presenza di un
genitore o di un adulto di riferimento. L'ambientamento riguarda piccoli gruppi di bambini
che possono variare da due a tre contemporaneamente. La presenza del genitore, prima
assidua e poi meno assidua fino a raggiungere il momento del distacco, è fondamentale
ed è oltremodo fondamentale la sicurezza che il genitore trasmette al proprio figlio quando
lo lascia nelle braccia dell'Educatore. Ci teniamo a sottolineare che l'osservazione fatta
dagli Educatori durante l'ambientamento è importante per comprendere lo stile di
attaccamento del bambino e quali sono le strategie di consolazione da mettere in campo.
Questo primo approccio delle famiglie con una comunità educante permette di stabilire
una prima forma di collaborazione funzionale al benessere dei bambini. Molti altri momenti
vi saranno in cui Nido e Famiglia si troveranno assieme a condividere progetti, laboratori,
feste: essi serviranno oltre che a conoscere il Nido e come vivono i bambini al suo interno,
a creare amicizie fra famiglie e una rete di sostegno reciproco.
La tipologia di incontri prevista è la seguente:
•
l'assemblea plenaria delle famiglii all'inizio dell'anno educativo in cui vengono date
le informazioni generali relative all'organizzazione e al funzionamento del Nido;
•
il colloquio individuale che si caratterizza all'inizio come strumento di conoscenza
tra genitori e struttura educativa, poi come mezzo privilegiato per lo scambio di
informazioni utili alla cura ed educazione del proprio figlio;
•
gli incontri di sezione fra i genitori e gli Educatori sono programmati al fine di
condividere con le famiglie le esperienze vissute dai bambini e confrontarsi sul
processo educativo in atto sia al Nido che a casa;
•
le feste che sono occasioni in cui le famiglie del Nido si conoscono e mettono a
disposizione il loro tempo e le loro energie organizzando assieme agli Educatori
eventi di comunità in un clima gioioso per bambini ed adulti.
12
Anche nello scambio quotidiano con i genitori, durante i momenti di accoglienza e di
ricongiungimento con la famiglia, si favorisce la conoscenza reciproca e si consolida il
rapporto nido - famiglia, ritenuto fondamentale per un efficace alleanza educativa. Per
questo anno educativo, anche in relazione al tema del progetto triennale è intenzione
poter condividere con le famiglie esperienze “fuori Nido” quali: una uscita domenicale in
bicicletta; una domenica al mare.
Qualità del servizio
Gli elementi che qualificano il Servizio sono:
•
il Progetto pedagogico dei Servizi all'Infanzia;
•
il Progetto Educativo triennale o annuale;
•
il Coordinamento psicopedagogico;
•
il monitoraggio quotidiano del rapporto numerico educatore/ bambino;
•
la flessibilità oraria;
•
la formazione permanente del personale;
•
il Progetto Continuità educativa con le scuole dell’Infanzia ;
•
la rilevazione della soddisfazione dell’utenza.
Rapporti con i servizi del territorio
Azienda ULSS 18 di Rovigo:
Quando al Nido vengano inseriti bambini con bisogni educativi speciali (BES), si
intraprendono azioni sinergiche con il Dipartimento di Neuropsichiatria infantile e il
Dipartimento Disabilità dell’Azienda Locale Socio Sanitaria 18 di Rovigo al fine di definire
tempi e organizzazione della struttura educativa che accoglierà il bambino o la bambina e
realizzare il Piano Educativo Individualizzato per favorire al massimo l’intervento educativo
e la condivisione del Progetto di vita del bambino o bambina stessi.
Istituti Comprensivi:
Il
Progetto
Continuità
educativa
Nido-Scuola
dell’Infanzia,
prevede
una
stretta
collaborazione con gli Istituti Comprensivi di riferimento delle scuole dell’Infanzia Statali
13
presenti sul territorio comunale di Rovigo, sia nella condivisione e stesura e del progetto
che nella definizione della didattica relativa alle successive fasi di realizzazione di esso.
FISM (Federazione Italiana Scuole Materne)
Per le stesse motivazioni legate al Progetto Continuità Nido-Scuola dell’Infanzia, le Scuole
dell’Infanzia Paritarie della città di Rovigo che lo condividono, partecipano alla stesura del
progetto e alla definizione della didattica relativa alle successive fasi di realizzazione di
esso.
Università e Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo grado
Il può ospitare tirocini formativi:
•
per le Scuole superiori all’interno dei progetti di alternanza Scuola/Lavoro;
•
all’interno dei percorsi di studio delle Facoltà di Scienze dell’Educazione e della
Formazione delle Università che ne fanno richiesta..
Organizzazione del Servizio educativo
Il Nido Buonarroti ospita 66 bambini. Le educatrici che operano all'interno del Nido sono
14 suddivise in 3 sezioni omogenee per età.
Sezione piccoli: 15 bambini: le educatrici assegnate sono 4.
Sezione medi: 25 bambini che si suddividono in gruppi di lavoro in funzione della
programmazione didattica e delle strategie educative: le educatrici assegnate sono 5.
Sezione grandi: 26 bambini che si suddividono in gruppi di lavoro che variano a seconda
della programmazione didattica e delle strategie educative: le educatrici assegnate sono 5.
Le educatrici a tempo pieno, effettuano un orario a rotazione che si snoda sull’intero orario
di apertura del servizio; le Educatrici part-time hanno un orario fisso. L’organizzazione
degli orari di lavoro garantisce, nella fascia oraria di massima frequenza, il rapporto
numerico educatore/bambino previsto dalla normativa regionale vigente, nello specifico 1
educatore ogni 6 bambini per i piccoli e 1 educatore ogni 8 bambini per i medi e i grandi.
Questa organizzazione assicura la compresenza nei momenti più delicati ed importanti
della giornata e la gestione di piccoli gruppi, indispensabile per offrire ai bambini
esperienze significative.
Durante le riunioni nel piccolo e nel grande gruppo, all’interno della struttura, le Educatrici
si scambiano opinioni ed esperienze per poter rivedere o confermare gli obiettivi, le
14
metodologie e le pratiche inserite all’interno della programmazione nel rispetto del
Progetto Educativo. Per verificare in itinere il percorso programmato, le educatrici
documentano le tappe della Programmazione Educativa attraverso supporti cartacei e
multimediali e compilano le schede crescita monitorando le tappe raggiunte nelle varie
aree di sviluppo.
Al Nido, oltre al personale educativo, sono presenti:
un'Assistente sanitaria nei giorni di lunedì e giovedì;
una cuoca responsabile della cucina interna;
cinque operatreici d'appoggio che operano in stretta collaborazione con le Educatrici per
quanto concerne la predisposizione degli spai e dei materiali;
un'addetta alle pulizie in servizio al di fuori dell'orario di apertura del Nido.
Organizzazione degli spazi interni ed esterni
Gli spazi interni sono suddivisi in zone destinate ai bambini
Piccoli:
una stanza dedicata all’accoglienza e al gioco, il bagno, la cameretta per la nanna, la
saletta per la pappa, situati al piano rialzato dell'edificio;
Medi:
due stanze dedicate all’accoglienza e al gioco, il bagno, la cameretta per la nanna, due
salette per la pappa, situati al primo piano dell'edificio;
Grandi:
due stanze dedicate all’accoglienza e al gioco, il bagno, la saletta per la pappa, situati al p
piano rialzato dell'edificio e la cameretta per la nanna, situati al primo piano dell'edificio.
Ad uso di tutte le sezioni ci sono “spazi” quali l'atelier, una ampia stanza dedicata alla
motricità e lo spazio biblioteca. Per l’utilizzo funzionale di questi spazi, viene predisposto
un calendario annuale che permette a tutti di utilizzarli. L'arredamento degli spazi interni è
adeguato all'età dei bambini e rispettoso delle norme di sicurezza vigenti. All'interno del
Nido sono presenti altri locali ai quali i bambini non hanno accesso e che sono
indispensabili per la vita del Nido stesso e per le persone adulte che vi lavorano e sono :
l’ufficio amministrativo, l’ambulatorio medico, i servizi igienici, lo spogliatoi per le educatrici
e le collaboratrici educative, la cucina, la dispensa, la lavanderia, il guardaroba e il
magazzino.
15
Gli spazi esterni
L’area esterna è costituita da tre giardini recintati ed attrezzati con giochi adeguati all’età
dei bambini e rispettosi delle norme di sicurezza vigenti. Gli spazi esterni sono a tutti gli
effetti spazi ludici ed educativi dove i bambini sono a contatto con la natura e possono
esplorare il mondo che li circonda in piena libertà e sicurezza. Gli Educatori stimolano
l'esplorazione invitando i bambini ad osservare le piante per riconoscerle e distinguerle, a
scoprire gli insetti, a guardare il cielo, ad annusare, a toccare l'erba. Una piccola parte del
giardino è adibita ad orto. Questo orto nato grazie alla collaborazione con le famiglie è uno
spazio prezioso per i nostri bambini che vedono nascere e crescere la vita attraverso le
piccole piante di verdura e frutta che vengono coltivate. Sono loro che, sotto la guida degli
Educatori, se ne prendono cura e ne raccolgono i frutti. Il tempo che passa viene scandito
dai rituali: vestirsi per uscire in giardino, mettere gli stivali; prendere gli attrezzi per l'orto.
Tutto questo aiuta i bambini a rendersi conto del passaggio del tempo e dei cambiamenti
che avvengono. Stare all'aperto li rende sereni, sicuri. Imparano a sentire le potenzialità
del loro corpo e la loro energia quando corrono, saltano e si liberano ridendo e parlando
ad alta voce e ascoltando quello che accade intorno. Ogni azione è una scoperta interna
ed esterna nel contempo.
La giornata al Nido
Ore 7.30-9.30 accoglienza
Ore 9.30 spuntino
Ore 10.00-10.45 esperienze educative
Ore 10.45-11.15 igiene personale
Ore 11.30-12.15 pranzo
Ore 12.30-13.00 gioco libero
Ore 13.00 riposo
Ore 13.00-14.00 ricongiungimento con la famiglia dei bambini part-time
Ore 15.15 merenda
Ore 15.30-16.30 ricongiungimento con la famiglia dei bambini che frequentano il tempo
pieno. La flessibilità oraria è garantita sia al momento dell'accoglienza che del
ricongiungimento con la famiglia.
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Autonomia e momenti di cura
Un tipo di organizzazione così complessa ma nello stesso tempo flessibile non dimentica
che alla base del percorso educativo c'è la grande attenzione per i tempi e le reali
esigenze dei bambini che vengono accompagnati con delicatezza, senza fretta, verso
ogni conquista, verso l'autonomia. Per garantire questo è fondamentale rispettare la loro
voglia di fare da soli, offrendogli aiuto qualora ci venga richiesto, gratificandoli e
accettando anche i loro insuccessi. Il bambino comprende che nel percorso di crescita è
accompagnato e sostenuto dai genitori a casa e dagli Educatori al Nido. Ogni esperienza
che egli fa verso l'indipendenza rinforza questa consapevolezza. In questo processo
evolutivo assumono grande importanza educativa i momenti dedicati alla cura del corpo
ed al soddisfacimento dei bisogni primari. Accoglienza, cambio, pappa e nanna sono
momenti
che scandiscono, in modo regolare, la giornata e ad essi viene dedicata
particolare attenzione.
Gioco e apprendimento
Il bambino gioca ed impara a conoscere se stesso e le sue potenzialità. Impara a ricreare
il mondo, a dare corpo e movimento alla fantasia, ad animare oggetti e giocattoli e a far
vivere personaggi. Giocando, inventa delle regole, impara a rispettarle per una propria
libera decisione, a riconoscersi come persona ed entrare in relazione con il mondo. I
bambini giocano sempre fra di loro e con gli adulti. Il gioco è mettere in pratica quello che
hanno imparato ed è mezzo per apprendere. Attraverso i giochi imparano le regole della
convivenza; imparano ad accettare le sconfitte e a superare le frustrazioni, imparano a
condividere e a non prevaricare. Gli adulti nelle situazioni di gioco possono essere attori
assieme ai bambini stimolando la discussione, favorendo l'evoluzione del gioco verso
precise direzioni oppure, essere osservatori attenti per capire le caratteristiche del
bambino o dei bambini osservati, le loro dinamiche relazionali e tanto altro.
17
Il Nido come laboratorio di esperienze
Per offrire ai bambini le esperienze necessarie alla loro crescita e sviluppo, si organizzerà
il Nido per laboratori:
•
il teatro;
•
la lettura ad alta voce e uso della biblioteca;
•
le scatole azzurre;
•
il colore e la manipolazione;
•
bilinguismo precoce al Nido (fase di sperimentazione in collaborazione con
l'Università di Padova che si concluderà nell'anno educativo 2016-2017).
I laboratori saranno di sezione, di intersezione e di Nido e saranno organizzati e strutturati
per essere aderenti ai “Diritti naturali dei bambini” che si intendono perseguire per questo
anno educativo, vale a dire:
 il diritto a sporcarsi;
 il diritto agli odori;
 il diritto ad un buon inizio.
Per questo anno educativo I laboratori saranno così organizzati:
•
il laboratorio di lettura ad alta voce e l'uso della biblioteca saranno esperienze
per i bambini di ogni sezione:
L’attività di lettura è fortemente favorita dalla disponibilità di uno spazio, un angolo del
Nido, specificamente dedicato a questa funzione: tranquillo, luminoso, dotato di cuscini e
tappeti, spoglio di elementi distraenti e dotato di espositori ad altezza bambino che
possono essere così facilmente fruibili. In questo spazio i bambini potranno concentrarsi,
rilassarsi e dedicarsi piacevolmente alla scoperta del libro. Ogni libro è prezioso ed è
importante educare i bambini, fin da piccolissimi, al rispetto e ad un atteggiamento positivo
nei confronti del libro. La voce affettuosa ed espressiva dell’Educatrice contribuirà a creare
un’atmosfera di calma e serenità, elementi importanti per rendere gradevole e desiderabile
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il “tempo” dedicato alla lettura. La lettura di gruppo è non solo inevitabile, ma opportuna
perché i bambini, disposti intorno all’adulto che legge, sperimentano un processo di
socializzazione e la possibilità di condividere, successivamente, nelle loro attività ludiche,
quanto hanno ascoltato e visto nei tempi della lettura. Quest’anno avremo un armadio
“scrigno” dotato di chiave che costituirà il rito d’accesso al mondo magico della lettura.
Questo armadio contiene tanti libri: libri gioco, libri tattili, pop up, ecc. Ogni bambino potrà
scegliere un libro da sfogliare e guardare da solo o con un compagno.
Obiettivi
-
promuovere il piacere alla lettura, l’ascolto e la comprensione;
-
riconoscere le proprie emozioni e quelle dei compagni;
-
aumentare i tempi di attenzione;
-
rispettare i tempi di attesa;
-
favorire la socializzazione;
-
stimolare la fruizione e la produzione linguistica arricchendo il lessico.
Modalità di svolgimento
Il momento della lettura verrà introdotto da una rituale (ad esempio una canzoncina, o un
battere le mani) per poi raggiungere l’angolo dedicato alla lettura vera e propria.
I libri presenti nella biblioteca saranno inventariati e controllati, sostituendo quelli che
andranno rovinati. I bambini avranno la possibilità di scegliere un libro, sfogliarlo,
osservarlo, chiedere all’educatrice di leggerlo ad alta voce e, infine, di metterlo a posto.
I tempi
Il progetto si attuerà a partire dal mese di febbraio fino a maggio. Verrà proposto due volte
alla settimana con un piccolo gruppo (max. 6 bambini) dalle 10.00 alle 11.00 circa,
permettendo a tutta la sezione di sperimentare la specifica attività.
Gli spazi
Nella biblioteca è allestito un angolo morbido che permette ai bambini di stare seduti
comodamente o di coricarsi per assaporare il loro momento intimo di rapporto con il libro
che hanno scelto.
È prevista per la fine dell’anno una visita al Multispazio ragazzi di Rovigo per dare ai
bambini la possibilità di conoscere ed usufruire, assieme alle famiglie, del servizio
biblioteca e del prestito a domicilio, effettuando il tesseramento.
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Il laboratorio delle Scatole azzurre sarà un'esperienza per i bambini delle sezioni Medi e
Grandi; questo laboratorio è un’ opportunità di gioco dove ogni bambino nel piccolo gruppo
esplora, manipola, crea. E’ uno spazio relazionale dove si ascolta ci si esprime, si
condividono le sensazioni, le emozioni e i propri punti di vista. Si consente ai bimbi di fare
esperienza diretta con le cose, di guardare con i loro occhi e di toccare con le loro mani, di
soddisfare la loro curiosità e di ricevere spiegazioni.
Tale percorso verrà proposto nel laboratorio del Nido (al piano terra) preparato per questa
esperienza di gioco di volta in volta con orario mattutino: dalle 10:00 alle 11:00.
I bambini hanno a disposizione un contenitore rettangolare in plastica (l’azzurro evoca il
colore del mare) dove possono prendere contatto con sostanze naturali e oggetti portati
dal bambino (sassi, rametti, conchiglie, animaletti, personaggi in plastica, macchinine,
ecc.) Lo spazio della scatola è delimitato dalle pareti e sebbene lo spazio sia ridotto, al suo
interno rimane inalterata la libertà di creazione. I bambini potranno esprimere se stessi,
con le proprie mani costruire e con la propria voce raccontare. Il compito dell’educatore
è quello di ascoltare, stimolando la loro creatività e aiutandoli a conquistare nuove
strategie per risolvere “problemi”. In questo contesto ci sono delle regole precise, si lavora
da soli o in coppia, si esplicita il bisogno o il punto di vista rispettando gli altri e terminato il
gioco, il materiale viene riposto con ordine.
Questo Laboratorio sarà finalizzato:
* alla conoscenza e l’utilizzo funzionale dello spazio, dei materiali per favorire l’autonomia
personale e l’acquisizione delle regole di contesto;
* al raccontare, ricordare, ricostruire, trasformare;
* all’ opportunità di sperimentare, mettersi alla prova e di acquisire maggior sicurezza;
* alla presa di coscienza di sé, del proprio vissuto, di desideri, preferenze e abilità;
*all’attivazione di situazioni di condivisione (di desideri, di emozioni, di esperienze);
*alla costruzione di un gusto personale e alla valorizzazione dell’aspetto emotivo e
relazionale.
I laboratori del colore e della manipolazione saranno esperienze per I bambini di ogni
sezione:
 per i bambini piccoli l'esperienza della manipolazione accompagna ogni momento
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della giornata poiché la conoscenza del mondo avviene attraverso la bocca e tutto il
corpo. A mano a mano che la capacità di afferrare e stringere un oggetto aumenta,
comincia una sorta di gioco tattile attraverso il quale il bambino esplora quello che
riesce a tenere fra le mani e a vedere. Questo rapporto occhio-mano-bocca è di
fondamentale importanza per gettare le basi della conoscenza e della
discriminazione degli oggetti. Metteremo perciò a disposizione dei bambini appena
sono capaci di stare seduti, i cestini dei tesori. Essi saranno riempiti di materiali
naturali che i genitori ci aiuteranno a reperire. L'esperienza del colore sarà
realizzata attraverso la creazione di colori naturali derivanti dagli alimenti. In questo
modo, il bambino che immerge le mani o i piedi nel colore potrà assaggiarlo senza
pericoli. Sarà un'esperienza di contatto fisico con l'elemento colore. Sarà
un'esperienza sensoriale visiva, tattile e gustativa.
 Per I bambini medi e grandi la manipolazione degli oggetti sarà finalizzata a
creare qualcosa per sé e per gli altri: si manipoleranno gli alimenti per realizzare ad
esempio la pizza da cuocere in forno; la frutta per ricavarne il succo; si utilizzeranno
materiali naturali di recupero come stoffa, lana, carta, legno, per costruire opere
d'arte. Il gioco euristico sarà il mezzo per imparare a discriminare e raggruppare gli
oggetti in base alla loro forma, dimensione, colore, consistenza. Sui grandi fogli di
carta da riciclo messi a disposizione sia in verticale che in orizzontale, ogni
bambino lascia scarabocchi, segni, righe. In questo modo lascia i primi segni del
suo “IO”. Colorando con le mani, il colore scorre tra le dita e sulle braccia, spesso
sul viso; quando immergono I piedi nel colore, lasciano le loro tracce
meravigliandosi del risultato. Questi gesti coinvolgono emotivamente i bambini in
una sorta di ricerca di piacere estetico che non è intenzionale ma in ogni caso,
mezzo per apprendere. La partecipazione dei bambini è consigliata ad un gruppo di
8/9 bambini.
 il laboratorio dell'Inglese al Nido continuerà nella sezione dei Medi secondo le
azioni condivide con l'Università di Padova, Facoltà di lingue, con la supervisione
del prof. Matteo Santipolo.
Saranno oggetto di osservazione:
● l'integrazione fra le competenze comunicative dei i bambini già abituati alla
lingua inglese (essendo partiti lo scorso anno) e quelle
iniziano quest'anno;
21
dei
bambini
che
●
l'efficacia del potenziamento delle azioni ludiche e narrative legate al rinforzo
degli apprendimenti;
●
la replica delle azioni apprenditive iniziali per i nuovi bambini che tiene conto di
un'età di partenza diversa e di competenze fonetiche più sviluppate.
L'esperienza educativa legata al bilinguismo precoce e nello specifico all’apprendimento
precoce della lingua inglese è iniziata l'anno scorso tramite la collaborazione con l’Università
di Padova. Le attività didattiche vengono condotte anche quest'anno dalla dott.ssa Lorenza
Piombo, Educatrice presso il Nido Buonarroti, assieme alle colleghe della Sezione Medi.
Questo è il secondo dei tre anni previsti per la sperimentazione che vedrà la raccolta dei dati
a seguito delle osservazioni effettuate. Numerosi studi hanno evidenziato che conoscere le
lingue apre a nuovi saperi e a nuove realtà e che il bambino fin dalla nascita è in grado di
assimilare diverse lingue in modo naturale quando è esposto ad esse in modo sufficiente.
L’età di acquisizione delle lingue gioca un ruolo fondamentale e i bambini al Nido sono
nell’età perfetta. Infatti da uno a tre anni il piccolo è nella fase dell’apprendimento della sua
lingua madre e il suo cervello possiede una notevole plasticità.
Pertanto, vogliamo offrire questa opportunità ai bambini del nido. Il progetto è denominato:
ENGLISH COMING:”MICKEY MOUSE AL NIDO”
Non si deve pensare che sia una forzatura l’inserimento dell’inglese al Nido poiché viene
appreso con naturalezza immergendo i piccoli nei suoni di questa lingua, ovvero
parlandola. I bambini ampliano il loro mondo sonoro e fonetico; per loro l’espressione è
creativa in quanto sono in grado di emettere suoni che non hanno alcun significato nella
lingua italiana: gorgheggi, lallazioni e grida. Questo perché sono in pieno periodo sensitivo
del linguaggio e dunque imparare altri suoni è semplice.
Realizzazione:
sarà utilizzato il metodo “Total physical learning” attraverso il quale i bambini
apprenderanno la seconda lingua in modo facile e divertente in un contesto di gioco.
La seconda lingua verrà introdotta:
durante i momenti di routine:
all'entrata e uscita dal Nido con il saluto anche in inglese;
nei tempi di riordino della sezione cantando la canzone ”Clean up”;
a tavola nominando alcuni cibi in inglese;
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nel “laboratorio linguistico” (creato in un angolo della sezione da noi chiamato “English corner”) il personaggio di Mickey Mouse, un burattino di pezza, introdurrà i bambini all’inglese
cantando canzoncine e giocando con il corpo.
Usando il metodo “Total physical learning” i bambini, in modo facile e divertente e in un
contesto di gioco:
riconosceranno le varie parti del corpo (nose, eyes, head, feet, hands);
apprenderanno aggettivi come big, small, quiet, loud;
impareranno numeri e vocaboli attraverso canzoni come “Ten in the bed”.
Osservazione e verifica dei risultati
Il percorso educativo sarà documentato attraverso l’osservazione e la rilevazione scritta
dei risultati. Sarà inoltre documentato tramite l’utilizzo di strumenti multimediali che
permettono di rivedere le fasi di apprendimento e fornire spunti di riflessione in merito alla
metodologia applicata, alla risposta dei bambini e al grado di soddisfazione degli
educatori.
Le famiglie saranno informate sullo sviluppo del progetto tramite incontri di sezione e
potranno esprimere la loro opinione in merito ai risultati ottenuti.
Il laboratorio del teatro si svolgerà in intersezione tra bambini medi e grandi:
Il Nido rappresenta di per sé un ambiente ricco di stimoli, volto a favorire l’incontro, le
relazioni, il confronto delle bambine e dei bambini fra loro e con gli adulti di riferimento.
Attraverso il gioco i bambini danno voce alle loro emozioni, scoprono e valorizzano le loro
potenzialità espressive e a piccoli ma fluidi passi prendono consapevolezza di sé stessi e
del mondo.
Particolare significato assume allora l’esperienza teatrale intesa a questa età, come “gioco
di finzione”; un momento magico in cui il bambino esplora e immagina divertendosi con
piacere.
La rilevanza pedagogica del gioco teatrale sta nel rendere il bambino nel contempo
spettatore e protagonista di questo gioco che sprigiona emozioni legate al ritrovarsi e
riscoprire i piccoli rituali che lo rendono magico, straordinario e atteso.
I bambini riescono, in questa fase del loro sviluppo ad esprimere una teatralità spontanea
e istintiva che, grazie alla guida dell’educatore, all’interno dell’attività di laboratorio, potrà
essere stimolata, valorizzata e arricchita in modo attento e consapevole.
Tempi
Febbraio – maggio 2015
Gli incontri di teatro si svolgeranno di venerdì. Saranno realizzati con piccoli gruppi misti di
23
bambini medi e grandi.
Spazi
Saranno utilizzati la Sala psicomotoria, lo spazio biblioteca
Strumenti
Saranno utilizzati:
- burattini;
- marionette;
- travestimenti;
- ombre cinesi.
OBIETTIVI
•
Favorire la scoperta e sviluppare la fantasia e la creatività di ciascuno;
•
Sviluppare la consapevolezza di sé e l’autostima;
•
valorizzare varie forme espressive e di comunicazione verbale e non verbale;
•
riconoscere il passare del tempo e la differenza tra spazio reale e spazio di finzione;
•
manifestare le proprie emozioni attraverso i gesti, le parole, l’uso del corpo.
Finalità
•
favorire il benessere psico-fisico e sociale dei bambini;
•
incoraggiare il riconoscimento della realtà del mondo attraverso il gioco teatrale;
•
aiutare i bambini attraverso il gioco, a scoprire l’espressività del proprio corpo e dei
differenti linguaggi ad esso connessi;
•
stimolare la creatività, la fantasia, l’immaginazione dei bambini, sviluppando gli
apprendimenti attraverso i racconti.
I bambini vivranno momenti unici ed emozionanti avventurandosi nel doppio ruolo di
protagonisti e spettatori in storie dal sapore magico. Saranno stimolati da personaggi
insoliti e curiosi che li proietteranno verso nuove forme espressive linguistiche e del corpo.
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L'orto al nido interesserà le sezioni dei Medi e dei Grandi a rotazione con una
programmazione settimanale e due Educatrici referenti che si occuperanno della
loro organizzazione.
Per questo anno educativo, in relazione all'esperienza di nido legata all'orto, si porteranno
I bambini medi e grandi in visita all'orto didattico di Lusia.
PER FARE L’ALBERO CI VUOLE IL SEME,
PER FARE IL SEME CI VUOLE IL FRUTTO
Premessa
“L’esperienza orto rappresenta per i bambini uno spazio-esperienza delle emozioni
e della meraviglia, il luogo delle percezioni sensoriali legate all’ambiente naturale,
un luogo nel quale già da bambini s’impara il rispetto dei tempi della natura e si
scoprono la magia ed il mistero della crescita”.
Il progetto che sta per iniziare quest’anno al Nido Buonarroti si svolgerà nell'arco di un
triennio e tutte le educatrici delle sezioni hanno “coltivato” l’idea di poter realizzare
un’esperienza che permetta ai bambini ed alle loro famiglie di entrare in contatto con la
magia della natura e i suoi ritmi e della terra. Partendo da uno dei dieci “Diritti naturali dei
bambini” che è quello di potersi sporcare, si propone ai bambini di prendersi cura di un
piccolo orto all’esterno del Nido e di sperimentare giochi all’interno con la terra: travasi,
semina, cura, innaffiamento delle piante. I bambini potranno assistere, dopo aver
seminato, alla nascita e crescita delle piante, fino allo strapianto in orto. Per i bambini la
terra è un elemento quasi magico tutto da esplorare, travasare, trasportare, mescolare,
etc. e rappresenta un’opportunità davvero speciale per spaziare attraverso innumerevoli
esperienze che partendo dal proprio corpo giungono ad interessare tutto ciò che li
circonda.
Ecco i sette perché dell’orto:
•
perchè è divertente sporcarsi le mani;
•
perchè è E’ importante conoscere da dove proviene ciò che mangi;
•
perchè è educativo apprendere il ciclo della natura;
•
perchè è bello apprendere all’aperto;
•
perchè è straordinario vedere crescere le piante;
•
perchè è naturale seminare e raccogliere;
25
•
perchè è magico vedere nascere un frutto dalla pianta.
Obiettivi generali
•
Suscitare l’interesse per la natura, la curiosità e il senso di stupore, stimolando i
bambini a osservare e scoprire l’ ambiente circostante nel susseguirsi del tempo;
•
stimolare l'abitudine all'ascolto dei rumori, suoni, silenzi della natura;
•
favorire la capacità di saper aspettare;
•
rinforzare le capacità percettive e sensoriali stimolandoli ad esprimere le loro
emozioni e sentimenti;
•
fare esperienze creative attraverso elementi naturali che si trasformano nelle loro
mani diventando qualcos'altro;
•
trasmettere il rispetto per l'ambiente che ci circonda e le cose che vi sono in esso;
•
incentivare il consumo di frutta e verdura favorendo, attraverso le esperienze della
coltivazione e raccolta dei prodotti della terra, un rapporto positivo con il cibo.
Obiettivi specifici
•
Manipolare la terra;
•
Prendersi cura delle piante;
•
Attendere la nscita e la crescita delle piante e il regalo costiituito dai suoi frutti.
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LE NOSTRE ESPEREINZE
I primi approcci con la natura sono iniziati con le uscite in giardino già dal mese di
Settembre. A partire dal mese di Febbraio 2016 il progetto prevede l'esperienza con i
bambini due volte alla settimana per ogni sezione, dalle ore 10.00 alle ore 11.00 circa. I
gruppi saranno costituiti da 8 bambini. Le attività si svolgeranno secondo un calendario
condiviso da tutto il personale educativo e si prevede un interscambio di personale nelle
sezioni per supportare la conduzione del laboratorio da parte delle educatrici referenti del
progetto "orto".
L'esperienza di gioco inizia il con la storia "chiccolino dove sei?" e/o la canzone "per fare
l’albero". Il personaggio che guida da molti anni le esperienze con la natura è
"Tuttopaglia".
Egli ci accompagna nella conoscenza degli elementi naturali
(terra, sassi, erba, ramoscelli, semi, muschio, foglie, erbe aromatiche, insetti, etc.); nel
prendersi cura dell’orto (seminare, innaffiare, coltivare); nel diritto a sporcarsi;
nell’autonomia del bambino favorita dall'utilizzo degli attrezzi "dell'agricoltore": annaffiatoio,
paletta, rastrello, spruzzini, vasetti, etc).
Materiali e oggetti utilizzati
Terra, sabbia, argilla, sementi, bulbi, piccoli attrezzi da giardino a misura di bambino quali
le palette, i rastrelli, i secchielli, gli innaffiatoi, i vasetti; diversi contenitori, gli stivaletti.
Documentazione
Le esperienze fatte dai bambini assumeranno un grande valore nell'osservazione e
documentazione in merito allo sviluppo delle competenze che essi acquisiranno in questo
percorso fatto di scoperta, conoscenza del mondo che li circonda e di apprendimento del
rispetto per la natura e le sue meraviglie. Le immagini dei momenti più significativi passati
assieme a prendersi cura delle piante, a giocare all'aperto, a vivere una dimensione
naturale sempre nuova e per i bambini stupefacente, saranno fermate con foto e filmati.
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Progetto Continuità
Il Nido assicura al bambino, attraverso un Progetto Pedagogico unitario con le altre
istituzioni presenti sul territorio, un passaggio sereno ai bambini e alle famiglie, dal Nido
alla Scuola dell'Infanzia. La continuità implica un progetto annuale di raccordo specifico
validato dai presupposti teorici esplicitati e condivisi da entrambi i servizi. Il Progetto è
steso da un equipe di lavoro composta dal personale educativo dei Nidi e delle Scuola
dell'Infanzia ed è condiviso dagli educatori e dai responsabili di ambedue le unità
operative. Il Progetto Continuità offre al bambino la possibilità di fare un’esperienza
speciale, un'occasione di gioco, di conoscenza di amici più grandi e di un ambiente nuovo
ricco di situazioni da sperimentare. La finalità è di favorire il passaggio in maniera
rassicurante, di creare un ponte tra l'esperienza educativa che ha vissuto e quella che
andrà a vivere. Per questo, ogni azione da compiere viene progettata attraverso:
Incontri con le insegnanti delle Scuole dell’Infanzia presenti sul territorio
•
(novembre);
Individuazione delle Scuole e condivisione delle linee guida del Progetto Continuità
•
(dicembre)
•
Stesura del progetto didattico (dicembre/febbraio);
•
Incontro con le famiglie dei bambini in uscita dal Nido e le Insegnanti di Scuola
dell’Infanzia, aderenti al Progetto (gennaio);
•
Incontri
tra
i
bambini
dei
nidi
per
condividere
situazioni
del
Progetto
(gennaio/febbraio);
•
Visita alle scuole individuate dal progetto per la continuità (aprile-maggio);
•
Verifica del progetto (giugno);
•
Verifica inserimenti nelle varie Scuole dell’Infanzia (ottobre/novembre anno
educativo successivo).
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