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La crisi dell`Impero carolingio e il feudalesimo

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La crisi dell`Impero carolingio e il feudalesimo
La crisi dell’Impero carolingio e la nascita
del Sacro Romano Impero Germanico
Alla morte di Carlo Magno (814) l’Impero fu
ereditato dal figlio Ludovico che continuò la
collaborazione con la Chiesa. Alla sua morte (840)
però il territorio imperiale venne smembrato fra i
suoi figli: dopo aspre contese nel 843, con l’accordo
di Verdun, venne suddiviso fra i figli Carlo il Calvo,
Ludovico il Germanico e Lotario.
Carlo il Calvo ebbe la Francia, Ludovico il
Germanico i territori a est del fiume Reno e
Lotario una zona di cerniera tra la Francia e la
Germania che si estendeva fino all’Italia centrale.
Questi tre regni andarono in crisi poiché al loro
interno divennero molto potenti le aristocrazie
interne che riducevano i poteri dei sovrano. Nel 877
con il capitale di Quierzy si concesse ai feudatari
maggiori il diritto di lasciare il feudo in eredità ai figli,
senza più restituirlo all’imperatore. Nell’888 Carlo III,
figlio di Ludovico il Germanico cercò di cancellare tale
legge, ma i nobili lo obbligarono alle dimissioni.
Così tra il IX e il X secolo l’Impero carolingio scomparì
e il suo territorio si frammentò in molti feudi: questa
nuova organizzazione del potere è il feudalesimo, un
complesso sistema politico, economico e sociale
caratteristico del Medioevo. Secondo questo potere i
feudatari avevano un potere assoluto sulle proprie
terre (potere di banno), e governavano con la
collaborazione di nobili minori, i valvassori.
La società medievale era paragonabile quindi ad una
piramide, in cui chi si trovava al di sotto era
totalmente sottomesso a chi occupava una posizione
superiore. La base era costituita dagli schiavi e dai
servi della gleba, seguiti poi dai contadini liberi e
dagli artigiani. Al di sopra c’erano i piccoli feudatari,
subordinati a loro volta alla grande aristocrazia
feudale.
Nel corso del IX secolo l’Europa fu assalita da nuove
invasioni, le quali costrinsero i feudatari a organizzare
la loro difesa e quella delle popolazioni contadine che
da essi dipendevano. Nacque così il fenomeno
dell’incastellamento: la costruzione di fortificazioni
difensive, inizialmente in legno e successivamente in
pietra (X secolo). Il castello divenne il centro della vita
del feudo.
Con la deposizione di Carlo III (888)
e la fine del Sacro Romano Impero
iniziò un periodo di scontri tra le
famiglie nobiliari di Sassonia,
Baviera e Franconia per la
successione al trono. Prese così il
potere Ottone I di Sassonia, già
feudatario tedesco, che si fece
incoronare sovrano (936). Nel 951
avrebbe ricevuto anche la corona di
re d’Italia, unificando così i due stati
europei; nel 962 sarebbe stato
incoronato dal papa: nasceva il
Sacro Romano Impero Germanico.
Ottone I voleva riportare la pace in Germania e
limitare il potere dei feudatari; inoltre voleva
contrastare le invasioni dei popoli stranieri e unificare
l’Europa cristiana. L’imperatore riconobbe lo Stato
della Chiesa, ma nel 962 stabilì che l’elezione del
papa doveva avvenire solo con il suo consenso. Iniziò
così una fase di scontro tra Impero e Chiesa.
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