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manifestazioni di fine anno 2014/2015

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manifestazioni di fine anno 2014/2015
9.06.2015
LA VIA DEL GUSTO
ore 19,00 – 22,00 "Il buon cammino del gusto" con punti di assaggio ed
esposizione dei prodotti tipici locali
nei pressi delle location degli spettacoli.
In un’epoca in cui la globalizzazione dell’economia porta a delocalizzare le produzioni e il “dumping” ambientale, sanitario e sociale è la regola per tenere bassi i
costi, i produttori di Campagna Amica – che scommettono sul loro territorio –
sono un grande esempio virtuoso. Sono imprenditori che continuano ad investire
e innovare nella loro impresa, utilizzando pratiche agronomiche compatibili con
la tutela dell’ambiente e della biodiversità. Sono agricoltori che si ostinano a
rifiutare i semi geneticamente modificati (Ogm) e si impegnano a fare qualità a
prezzi equi, con prodotti che rappresentano un importante patrimonio materiale
e immateriale per tutto il Paese. La Fondazione Campagna Amica ha individuato
nel suo Codice Etico i valori e i principi condivisi dai suoi aderenti, insieme ai diritti e doveri degli associati.
Il TONDINO del TAVO, un fagiolo “sociale” dalla capacità aggregante. Di tutti gli
aggettivi sfoderati dai titolati relatori richiamati nella Giornata mondiale dell'alimentazione - giovedì 16 ottobre 2014 - al Castello Chiola dalla Proloco Aprutina,
l'attributo che meglio può interpretare pregi e virtù del perlaceo Tondino della
vallata del Tavo è proprio quello di “sociale”. Nel senso di prodotto di una comunità.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI
LORETO APRUTINO
Gli stand saranno quelli delle fattorie Colangelo, Belfiore e del Caseificio Santa
Caterina che hanno ospitato gli studenti durante le attività laboratoriali.
PO.FSE progetto LACIODROM—Laboratori AgriCultura familiare e sociale e Il DNA
del Tondino del Tavo: i ragazzi illustrano i percorsi.
RACCONTI, SUONI, COLORI, SPORT
“DALLA GRANDE GUERRA
ALLA GRANDE PACE:
GIORNATE E NOTTI TURCHINE
GIUGNO 2015
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L’Istituto Comprensivo di Loreto Aprutino, a conclusione di un anno scolastico intenso, è ancora unito per parlare di PACE.
"I grandi sforzi degli uomini che hanno lavorato, scoperto,
studiato, sofferto, tutto il lavoro degli uomini sfocerà e
vivrà assommato in quel mondo che sarà il mondo della
pace." M. Montessori, Londra 28 luglio 1939
"... Per raggiungere la pace del mondo, occorrono due cose: prima di tutto, un uomo nuovo, l'uomo migliore; e poi,
un ambiente che non abbia limiti innanzi all'infinito desiderio dell'uomo." M. Montessori, Ginevra 1932
"L'educazione è l'arma della pace e la pace è la condizione della buona educazione."
"La pace è una meta che si può raggiungere attraverso
l'accordo e due sono i mezzi che conducono a questa unione: uno è lo sforzo immediato di risolvere senza violenza i
conflitti, vale a dire di eludere le guerre; l'altro è lo sforzo
prolungato di costruire stabilmente la pace tra gli uomini.
Ora, evitare i conflitti è compito della politica, costruire la
pace
è
compito
dell'educazione."
M. Montessori, Bruxelles 1936
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La Dama è uno sport adatto ai bambini per la semplicità delle regole e il naturale coinvolgimento nelle dinamiche di una
partita; ha profonde tradizioni popolari, è ricco di fascino e di
storia, un vero e proprio gioco transgenerazionale. In esso si
fondono armoniosamente logica, intuito, velocità di analisi
della mente, destrezza, memoria delle conoscenze e delle
mosse, oltre all’estro personale. In quanto “Sport della Mente”, aiuta lo sviluppo sia di un’intelligenza logicomatematica, sia quella di tipo spaziale legata alla qualità della visualizzazione e dell’immaginazione, e infine l’intelligenza
di tipo artistico. Il senso del gioco si può evincere dall’opera
del filosofo ebreo Martin Buber, intitolata “I racconti dei
Chassidim”: «Un giorno Rabbì Nahum entrò all’improvviso
nella scuola del Talmud e trovò gli studenti che giocavano a
dama. Quando questi videro entrare il maestro, si confusero
e smisero di giocare; ma il maestro scosse benevolmente la
testa e chiese: “Conoscete le regole del gioco della dama?”. E
siccome gli allievi non aprivano bocca per la vergogna, Nahum si rispose da sé: “Vi dirò io le regole del gioco della dama. Primo, non è permesso fare due passi alla volta. Secondo, è permesso andare solo in avanti ma non tornare indietro. Terzo, quando si è arrivati in alto, beh, allora si può andare dove si vuole”».
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Il canto de "LA PARTENZA" sta a significare che qualcuno o qualcuna sta per partire per sempre dalla sua casa per andare dall'amato sposo o dall'amata sposa. Questa usanza è sicuramente la
più diffusa e la più conosciuta dalle nostre genti d'Abruzzo e il testo di questa canzone tratta il percorso della vita e gli affetti più
cari della persona che lascerà la casa paterna. Questo canto in
genere viene eseguito 2/3 giorni prima del matrimonio come di
sorpresa alla famiglia e alla persona interessata visto che nel testo
della canzone vengono citati anche i genitori e famigliari. Bisogna
dire che a questo evento, vi partecipano gli amici, i parenti, i vicini
di casa e conoscenti vari e toccando a volte anche momenti di
grande commozione.
Il rapporto positivo con la propria comunità e l’apertura reale
ad altre comunità nasce anche dallo studio del folklore e delle tradizioni popolari. Ma, con adulti impegnati col proprio
ambiente e con la propria storia che invitino a scoprire e
stimolino a partecipare a qualcosa che va oltre la pagina.
Così l’apprendente vedrà uniti senso dello spazio e senso
del tempo nell’azione di adulti amanti dell’ambiente perché
appassionati al futuro e imparerà il valore del patrimonio dallo sguardo di chi glielo mostra.
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Coinvolgere il territorio attorno ai giovani, alla scuola, al futuro della nostra comunità, in una corresponsabilità educativa che deve portare alla costruzione di un futuro migliore,
partendo dalla valorizzazione degli studenti.
Conoscere, essere consapevoli, partecipare, incontrare, progettare, essere protagonisti, "metterci la faccia": dalla parola
all'azione, dalla sensibilizzazione all'attivazione, dalla conoscenza all'assunzione di responsabilità, dalla responsabilità
alla corresponsabilità.
Migliorare l'efficacia dell'azione attraverso il coinvolgimento
della comunità. Sviluppare l'efficacia delle azioni e delle relazioni sviluppando al massimo la cultura dell'agire insieme,
della moltiplicazioni delle sinergie, attraverso la condivisione
dei valori e dei progetti.
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Pensa grazie al teatro, alla musica, allo sport, alla
Comunità Educante di Loreto Aprutino, ad alcuni
sponsor e al PO.FSE “L.A.C.I.O.D.R.O.M”.
Nelle giornate di giugno 2015 godrete nell’ammirare
i bambini ed i ragazzi impegnati in manifestazioni
sportive, musicali e teatrali. Gli eventi organizzati
dall’Istituto Comprensivo rispondono a molti perché,
tra mille domande ne rispondiamo ad una.
C’era una volta….
ancora oggi, in questo tempo di tecnologia e di televisione, basta questa frase “magica” per ottenere l’attenzione dei bambini, che si apprestano, affascinati,
ad ascoltarci.
Ecco, allora…burattini, animali magici e sapienti, dotati di poteri straordinari, diversi poco o scarsamente
inclusi, ci riportano ad una antica saggezza popolare,
ci spingono ad abbattere pregiudizi, ci regalano momenti di puro divertimento.
UNA CITTÀ PULITA

Affinare le capacità di osservare le meraviglie naturali che circondano il nostro
borgo.

Porsi domande sull’esistenza del mondo

Riconoscere ed individuare atteggiamenti
di rispetto verso la natura

Apprendere modalità di riciclo dei materiali
Come fanno i pesci a respirare sott’acqua?
Perché le montagne sono così alte? Da dove
arriva la pioggia? Chi ha fatto l’universo?
Perché? Quando si è originata la vita? Come
ha avuto origine la terra?
QUANTE MERAVIGLIE INTORNO A NOI!
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« Credo di essermi sbarazzato per sempre della logica binaria che ignora contraddizioni e complessità L’errore può essere fecondo a condizione di riconoscerlo...
La mia ossessione della 'vera' conoscenza mi portò a scoprire nel 1969-1970, grazie a un soggiorno in California, la problematica della complessità. In effetti, la nozione di complessità ha chiarito retrospettivamente il mio modo di pensare,
che già legava conoscenze disperse, già affrontava le contraddizioni piuttosto che evitarle, già si sforzava di superare
alternative giudicate insuperabili.
… Ormai, a costituire il problema da affrontare non sono solo gli errori di fatto (d’ignoranza), di pensiero (dogmatismo),
ma l’errore di un pensiero parziale, l’errore del pensiero binario che vede solo o/o, incapace di combinare e/e, nonché,
più profondamente, l’errore del pensiero riduttore e del pensiero disgiuntivo ciechi a ogni complessità. La parola metodo
mi è apparsa come indicazione che si dovesse camminare a
lungo e con difficoltà per arrivare a concepire gli strumenti di
un pensiero che sia pertinente perché complesso. »
Insegnare non ”tutto” o “tanto”. Ma ciò che è necessario per vivere. Questo è il segreto
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Nel libro di L. Frank Baum "Il Meraviglioso Mago di Oz" si narrano le vicissitudini di una ragazzina che si trova proiettata magicamente in un mondo popolato da fantastiche figure e personaggi
improbabili che la accompagneranno lungo la strada che la riporterà a casa. Come tutti ricorderanno, i protagonisti della fiaba sono
Dorothy, la bambina allontanata dalla sua casa in Kansas da un
terribile uragano, lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il
Leone Codardo. Ognuno di loro vuole incontrare il Mago di Oz
per chiedergli qualcosa. Dice lo Spaventapasseri: “Io non so ragionare. La mia testa è piena di paglia. Per questo chiederò al
Grande Oz di darmi un po’ di cervello. Tu ce l’hai?” “No. La
mia testa è vuota. Ma l’intelligenza non è la cosa più importante
nella vita, penso che sia meglio avere un cuore” risponde il Boscaiolo di Latta. “Io chiederò un cervello, perché uno stupido non
può sapere cosa farci con il cuore” “Io prenderò il cuore, perché
l’intelligenza non rende felici e la felicità è la cosa più importante” Dorothy non disse nulla, perché non sapeva proprio decidere
chi dei due avesse ragione. Al trio si aggiunge presto un bizzarro
Leone Codardo, ben lontano dal coraggioso stereotipo di re della
foresta: “Il Re degli Animali non dovrebbe essere un codardo!”
disse lo Spaventapasseri. “Lo so” rispose il Leone asciugandosi
una lacrima con la punta della coda. “ma davanti al pericolo il
cuore mi batte forte e questo mi rende infelice”. “Almeno tu hai
un cuore” disse l’Uomo di Latta “io no. Per questo faccio un lungo viaggio: per chiedere al Grande Oz di darmi un cuore”. “Io
invece lo pregherò di darmi un po’ di cervello” lo informò lo Spaventapasseri. “E io lo supplicherò di farmi tornare nel Kansas”
aggiunse Dorothy - “Credete che Oz potrebbe darmi un po’ di
coraggio?” chiese il Leone Codardo. “Sì, se può dare a noi un
cuore, un cervello e il Kansas!” rispose Dorothy.
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Che cosa possono rappresentare i doni del Mago di Oz?
Il cervello dello Spaventapasseri è simbolo dei saperi, teorici e pratici, necessari ad assolvere un ruolo e di cui nessuno è totalmente privo. La formazione dovrebbe essere in grado di valorizzare e rafforzare le capacità pregresse, oltre che di ampliare le abilità di cui si è carenti. Il cuore del Boscaiolo di Latta è simbolo della competenza emotiva, quell’insieme di abilità che, da Goleman in poi, interessa un numero crescente di studiosi nel
campo sociale. Goleman definisce la competenza emotiva la "capacità di
riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi, e
di gestire positivamente le nostre emozioni, tanto interiormente, quanto nelle relazioni sociali".
Solo recentemente le scienze si sono interessate ad approfondire la dimensione emotiva nella crescita dell’essere umano, rilevando quanto essa sia
importante per un sano e completo sviluppo. Oggi si riconosce alle emozioni un impatto significativo su tutto il comportamento umano, capace di influire significativamente sui processi di apprendimento. Saper riconoscere i
propri stati emotivi e comunicarli agli altri, saper riconoscere ed identificarsi negli stati emotivi delle persone con cui interagiamo, saper accettare e
gestire in modo efficace le emozioni avverse è un insieme di abilità fondamentali nella nostra vita professionale e sociale. Il Leone Codardo ci ricorda che, senza un pizzico di coraggio, è impossibile affrontare nuove sfide,
per intraprendere nuovi percorsi o solo per provare ad immaginarsi in ruoli
diversi.
Chi conosce la storia del Mago di Oz, ricorderà perfettamente che il Mago
non regala nulla che i bizzarri personaggi non abbiano già in sé. Nel corso
delle peripezie per raggiungere la Città di Smeraldo dove risiede il Mago, lo
Spaventapasseri dimostra di avere un intuito fine ed efficace, il Boscaiolo di
Latta mostra solidarietà e compassione per i suoi amici e il Leone Codardo
affronta con grande valore molti pericoli. Insomma, la Scuola accompagna
a risvegliare, stimolare e riscoprire abilità e competenze che abbiamo dentro
di noi...
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I bambini attraverso le attività e le esperienze hanno fatto delle riflessioni metacognitive utilizzando il racconto; con il nostro aiuto, hanno osservato, descritto,
narrato, fatto ipotesi, dato e chiesto spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto
diffuso. Le esperienze, sono state d'indagine, autentiche, originali, consapevoli e
intenzionali , e ciò ha permesso loro di prendere coscienza dell'importanza e del
rispetto necessari per il proprio territorio e nel loro piccolo sono stati in grado di
sensibilizzare le proprie famiglie sui luoghi, sui personaggi , gli artisti e l'arte del
nostro paese.
Nel laboratorio motorio del gruppo dei tre anni sono stati proposti giochi con
andature libere, con comandi “via e stop” con stimolo sonoro (tamburello e musica)
e giochi di imitazione di andature e versi di animali.
In collaborazione con il laboratorio del racconto i bambini hanno drammatizzato
alcuni capitoli del libro “Cipi’” di Mario Lodi, integrando in questo lo sviluppo della
conoscenza e/o consolidamento di alcuni concetti topologici (dentro-fuori,avantidietro,sopra-sotto).
Per quanto riguarda il gruppo dei quattro anni il laboratorio motorio si e’ basato
su giochi simbolici e di rappresentazione, in particolar modo attraverso la storia di
una gocciolina i bambini hanno rappresentato a livello motorio i vari movimenti
dell’acqua (goccia,pioggia,temporale,fiume,onde del mare,tempesta,sole dell’amicizia), coordinando i movimenti con uno stimolo sonoro.
Le attivita’ del laboratorio linguistico per i bambini di cinque anni hanno avuto
come contesto motivante la ricerca sul territorio delle insegne che Marino Di Carlo
aveva realizzato per alcune attivita’ commerciali. Attraverso le uscite didattiche e le
rielaborazioni verbali e grafiche a scuola, i bambini si sono avvicinati spontaneamente alla parola ARTE. Dalla parola ARTE e dalla scoperta del suo significato le attivita’
del laboratorio si sono spostate sull’aspetto metalinguistico della lingua con giochi di
parole e giochi di movimento.
La costruzione del Murales rappresenta il punto di arrivo di un percorso iniziato tre
anni fa nel centro storico di Loreto : dalla mostra di F.Fontana, a “ Fundicill “, dalla
grande pietra, all’incontro con lo scultore Franco Del Ponte, dalla visita alla mo-
stra dedicata a Marino Di Carlo, alla “ foglia fiore” e alle insegne che egli
realizzò per alcune attività commerciali del suo tempo.
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(…) allora Oz prese la sua testa, la svuotò della paglia e ne
riempì la parte più alta con un bel po’ di crusca, di aghi e di
spilli, poi aggiunse della paglia nuova e rimise la testa al
suo posto.
“Ecco d’ora in poi sarai un grand’uomo, perché ti ho dato
un cervello della migliore qualità. Come ti senti?”
“Mi sento davvero saggio, e quando mi sarò abituato al cervello saprò tutto!” esclamò felice lo Spaventapasseri.
Programma 12-06-15 festa di fine anno Scuola
dell’Infanzia Via Roma—Ore 17,30
“I COLORI DEL MIO PAESE”
LUOGO DI INCONTRO E DI DIALOGO
Lettura in arabo della storia di Cipì a cura di Martina Ursini
Performance:
C’era una volta (e c’è ancora) un piccolo paese disteso tra gli ulivi e illuminato dal sole… Un bel mattino di primavera..
” È nato! Sono mamma”… mamma passera osservò attentamente… com’era
bello il suo passerotto….
Ma che bello questo paese, ecco i palazzi, le case, e le chiese.
Ma li dov’è tutta quella confusione , che accade?....
“Scusate ma che luogo è questo?” “Questa è un’osteria , si chiama Vino e Caffè”
“E ci possono entrare solo gli uomini?”
“No, ci possono entrare tutti , ma alle donne non piace perdere tempo con
queste mattità …”
“E nella parte bassa c’è una Grande Fontana, ci sei stato?”
“No, ci vado subito…”
“Eh si … proprio bella la nostra grande e vecchia Fontana …. E voi dove andate?”
“Alla sala musicale …. non lo sapevi che a Loreto c’è una Banda Musicale?....”*
*(I brani della banda musicale dei b.ni , sono i seguenti: “la danza delle ore”
di A. Ponchielli;
“Minuetto” di J.S. Bach; “Danza dei Pulcini” di Mussorsky)
diretti da Amerigo Orlando e Manuelita Catani
Il cielo è di tutti : nelle parole dei bambini.
Canto: Girotondo di tutti i bambini (G. Rodari) accompagnato da G.
Triozzi.
Bambini di 5 anni
Laboratorio sonoro con la Marcia Turca di Mozart (ins. Cuzzi Giulia)
Performance d’ inglese: Head and shoulders knees and toes ; Wake
(ins. Di Muzio Silvana)
Saluti ai bambini di 5 anni
Consegna al Sindaco Dott. Gabriele Starinieri del bonifico per la
Poi Oz si rivolse all’Uomo di Latta:” Devo fare un buco nella lamiera per darti il cuore” “Fai pure, non sentirò dolore”
rispose il Boscaiolo. Oz allora fece un buco nel petto di latta
e ci mise dentro un bel cuore di seta rossa e pieno di segatura. “Ora hai un cuore che ogni uomo vorrebbe avere”.
“Ti sono molto grato” rispose sincero il Boscaiolo.
Quando toccò al Leone Codardo, Oz prese da un armadietto
una bottiglia che conteneva un liquido verde-oro, che il Leone annusò disgustato. “Bevilo” disse Oz. “Cos’è?” chiese il
Leone.” Se fosse dentro di te sarebbe coraggio, perché il
coraggio è sempre dentro di noi, ma finché non lo bevi non
si può chiamare così. Il Leone bevve. “Come ti senti?” chiese Oz “Pieno di coraggio!”. E il Kansas di Dorothy che
cosa rappresenta, dirà un lettore attento? Rappresenta la rete sociale, l’appartenenza al proprio contesto fisico ed umano, quale risorsa imprescindibile
dei nostri percorsi di vita.
riqualificazione della vecchia Fontana
Aperitivo offerto dai genitori
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Susanna Tamaro afferma: “La perdita della
sapienza educativa che si protrae ormai da
qualche decennio è la causa prima del precipitare del nostro viver comune nel gorgo
della barbarie…siamo ormai proni agli ottusi, agli ignoranti…”.
Ancora, la Tamaro rileva che la totale astensione dalla cultura e dal vivere civile è, particolarmente in Italia, situazione molto radicata da aver invaso tutta la nostra società
sino a quei livelli come la Scuola che dovrebbe essere la difesa della cultura.
“Limitare il pensiero alle reazioni del bianco e del nero non è molto diverso dal vivere
come certe creature unicellulari che, come
unica manifestazione di vita, si allontanano
e si avvicinano dalle fonti di luce: un comportamento etologico del tutto normale, dato
che, in loro, manca il cammino evolutivo, oltre alle stratificazioni di migliaia di anni di
cultura”.
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PROGRAMMA CAPPUCCINI
11.06.2015
“La cura quotidiana di uno spazio verde, il giardino, di un’aiuola o anche
solo di qualche piantina può diventare simbolo di un atto di amore e di
attenzione verso di sé e verso gli altri e può voler dire anche insegnare
senza parole.. . “
ORE 10:30
DIAMO IL NOME AL NOSTRO GIARDINO
TUTTI I BAMBINI DI 3 4 E 5 ANNI INVITANO I LORO GENITORI AD INTERVENIRE
ALLA MANIFESTAZIONE PER DARE IL NOME AL GIARDINO, ALLA CUI REALIZZAZIONE TUTTI HANNO CONTRIBUITO
PROGRAMMA:
- GENITORI E BAMBINI INSIEME IN GIARDINO
- SALUTI
- CANTO
- PROIEZIONE VIDEO A GRUPPI DI GENITORI
RACCONTIAMOCI
Ore 17.30
I bambini di 5 anni raccontano il loro percorso attraverso le esperienze nei
vari ambiti di apprendimento: musica, inglese, zooantropologia, laboratorio
logico matematico, laboratorio linguistico, inclusione e continuità.
Bambino, se trovi l'aquilone della tua fantasia
legalo con l'intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati
e tua madre diventerà una pianta
che ti coprirà con le sue foglie.
Fa delle tue mani due bianche colombe
che portino la pace ovunque
e l'ordine delle cose.
Ma prima di imparare a scrivere
guardati nell'acqua del sentimento
Alda Merini
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PROGRAMMA
DEL 6.06.2015
SCUOLA DELL’INFANZIA -SALETTO
Giardino antistante la scuola
I MUSICANTI DI BREMA
Ore 10:00 Performance musicale con i professori della
Scuola Secondaria I grado Catani-Orlando e con la maestra
Giulia Cuzzi
Questa storia non promette improbabili principi azzurri alle biancanevi e cenerentole di ogni età, non ci sono streghe cattive e casette di marzapane: è la storia
di 4 animali (un asino, un cane, un gatto e un gallo)
che, una volta invecchiati, vengono maltrattati dai loro padroni e così decidono di abbandonare le loro fattorie. C'è quindi, per iniziare, il tema dello sfruttamento e dell'umiliazione del lavoro, nonché un altro tema,
quello della fuga: di fronte all'ingiustizia o la si combatte o la si fugge. Una favola “classica” che attraverso le storie fantastiche di personaggi inventati offre
un valore aggiunto all’educazione dei nostri figli. Una
di quelle fiabe con la morale, come quelle di Esopo di
qualche migliaio di anni fa. Una favola che gli
“ottusi”, cioè ormai gran parte di noi, non vogliono
più intendere.
È la favola giusta da raccontare quando i bambini vivono periodi di stanchezza e malinconia, quando si
sentono impotenti di fronte a situazioni nuove, quando
pensano di non riuscire a fare con le proprie forze,
quando si sentono soli.
Ore 10:30 Rappresentazione teatrale progetto
“I sapori della fattoria”
Ore 11:30 Consegna dei diplomi ai “remigini”
Ore 12:00 Aperitivo offerto dai genitori
Dall'erba di campagna,
ai legumi, alle verdure, all’olio,
alle voci dei bimbi…
lasciatevi ammaliare,
preparatevi a gustare in filosofale silenzio
le specialità dei sapori della fattoria.
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FRATELLI GRIMM
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NOTTE TURCHINA
...Intanto che Pinocchio nuotava alla ventura, vide in mezzo al mare uno scoglio che pareva di marmo bianco: e su in
cima allo scoglio, una bella Caprettina che belava amorosamente e gli faceva segno di avvicinarsi.
La cosa più singolare era questa: che la lana della Caprettina, invece di esser bianca, o nera, o pallata di due colori,
come quella delle altre capre, era invece turchina, ma d’un
color turchino sfolgorante, che rammentava moltissimo i
capelli della bella Bambina.
[…]
– Affréttati, Pinocchio, per carità! – gridava belando la bella Caprettina.
E Pinocchio nuotava disperatamente con le braccia, col
petto, con le gambe e coi piedi.
– Corri, Pinocchio, perché il mostro si avvicina!
E Pinocchio, raccogliendo tutte le sue forze, raddoppiava di
lena nella corsa.
– Bada, Pinocchio!... il mostro ti raggiunge!... Eccolo!...
Eccolo!... Affréttati per carità, o sei perduto!...
E Pinocchio a nuotar più lesto che mai, e via, e via, e via,
come andrebbe una palla di fucile. E già era presso lo scoglio, e già la Caprettina, spenzolandosi tutta sul mare, gli
porgeva le sue zampine davanti per aiutarlo a uscire
dall’acqua!
Ma oramai era tardi! Il mostro lo aveva raggiunto…
Ne Le Avventure di Pinocchio la capra è una delle forme
che assume la fata Turchina; da uno scoglio cerca di soccorrere il burattino e di guidarlo verso di lei per sfuggire
al pescecane che, da lì a poco, lo inghiottirà.
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9 giugno 2015: " LA NOTTE TURCHINA"
APERTURA DELLA GIORNATA ore 09,30
9,30-12,30 “ La Fata Turchina” – Torneo di Dama delle classi 2^-3^
scuola primaria Loreto Aprutino.
11,00- 12,30 Concerto Musicale degli studenti della Scuola Secondaria
di I grado classi 1^B-C e Primaria 4^ A-B, presso la scuola Secondaria
G.Rasetti Loreto Aprutino.—DM 8/2011
18,00-19,00 - Rappresentazione teatrale "Una città pulita " studenti
della Scuola Primaria di Passo Cordone con esperti di Loreto Comunita Educante – Tarquini Giulia e Livraga Roberta presso lo spazio Ex
Stazione Ferroviaria Loreto Aprutino. -DM 8/2011
19,30-20,30-Rappresentazione teatrale in lingua comunitaria
IL MALATO IMMAGINARIO -THE IMAGINARY CUCKOLD-LE MOLIERE
IMAGINAIRE -POFSE PROGETTO “L.A.C.I.O.D.R.O.M.”
Studenti della Scuola Secondaria di I grado- presso Anfiteatro all'aperto Via Sciopero a Rovescio, Loreto Aprutino.
21,00-22,00- Rappresentazione teatrale/musicale LABORATORIO EMOZIONI A COLORI -“Il sogno di Pino” studenti delle cl. 5^ A-B-C Scuola Primaria “T. Acerbo” presso Ex Stazione Ferroviara -Loreto Aprutino—DM8/2011– POFSE PROGETTO “L.A.C.I.O.D.R.O.M.”
22,30-23,30 - Rappresentazione teatrale IL MAGO DI OZ studenti della
Scuola secondaria di I grado in collaborazione con gli esperti di Loreto
Comunita Educante- Roncone Fausto presso lo spazio Ex Stazione Ferroviaria Loreto Aprutino.
Dalle ore 18,00 alle ore 23,00 presso la scuola primaria Tito Acerbo
sarà aperta la galleria dei lavori realizzati dagli studenti durante l’anno scolastico.
19,00 – 22,00 "Il buon cammino del gusto" con punti di assaggio ed
esposizione dei prodotti tipici locali nei pressi delle location
degli spettacoli.
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PROGRAMMA DEL 6.06.2015
GIORNATA SPORTIVA
9:00-12:00 Manifestazione sportiva degli studenti di Scuola Primaria e Secondaria di I grado che hanno attivato laboratori
con esperti della Comunita Educante (Minibasket- Volley Calcio - Rugby - Coni - Cai -Psicomotricita - ASD Parco de Riseis) presso il Campo sportivo "Acciavatti"
NOTE MUSICALI…
ASPETTANDO
LA NOTTE TURCHINA
19,30-20,30 Concerto Rappresentazione teatrale I MUSICANTI DI BREMA
studenti delle cl. 3^ Scuola Primaria
con esperti di Loreto Comunita Educante- Chiavaroli-Triozzi della scuola di
musica “Il Proscenio” presso l'Anfiteatro
all'aperto Via Sciopero a Rovescio, Loreto Aprutino - DM 8/2011
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La capra-fatina è sola, senza la sua corte di medici, uccellini e
pozioni da somministrare per la guarigione del povero Pinocchio; ora è sola su uno scoglio impervio, ma accessibile per
una capra. Sembra che proprio per il suo adattarsi a simili
luoghi brulli derivi il suo essere simbolo di fertilità e di vita
nonostante tutto. È proprio nella mitologia greca che la capra
Amaltea nutrirà Zeus, nascosto dalla madre perché il padre
Crono non lo trovasse e lo divorasse. La stessa cornucopia,
creata da Zeus, era realizzata da un corno della capra. Donatrice di vita e di abbondanza, sempre in Pinocchio
donerà una capanna al povero Grillo Parlante:
– Questa capanna mi è stata regalata ieri da una graziosa capra,
che aveva la lana d’un bellissimo colore turchino.
– E la capra dov’è andata? – domandò Pinocchio con vivissima
curiosità.
– Non lo so.
– E quando ritornerà?...
– Non ritornerà mai. Ieri è partita tutta afflitta, e, belando, pareva che dicesse: “Povero Pinocchio... oramai non lo rivedrò più...
il Pescecane a quest’ora l’avrà bell’e divorato!...”.
– Ha detto proprio così?... Dunque era lei!... Era lei!... era la
mia cara Fatina!... – cominciò a urlare Pinocchio, singhiozzando e piangendo dirottamente.
La capra turchina sullo scoglio richiamerebbe il fatto che la capra come il capro è simbolo di riunificazione tra regno animale
e vegetale, cioè la trasformazione di burattino legnoso in bambino in carne ed ossa. L’unione tra i due regni avviene nel ventre
del Pescecane, in cui Pinocchio ritroverà il padre e da cui uscirà
come avviato alla definitiva trasformazione.
Ne I Giardini di Kensington, sarà la capra a diventare un dono
per Peter Pan, come nell’antica Grecia veniva donato un capro
(sacro a Dioniso) ai poeti.
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IL SOGNO DI PINO
- E il vecchio Pinocchio di legno dove si sarà nascosto?
- Eccolo là, - rispose Geppetto; e gli accennò un grosso burattino appoggiato a una seggiola, col capo girato su una parte,
con le braccia ciondoloni e con le gambe incrocicchiate e ripiegate a mezzo, da parere un miracolo se stava ritto.
Pinocchio si voltò a guardarlo; e dopo che l'ebbe guardato un
poco, disse dentro di sé con grandissima compiacenza: Com'ero buffo, quand'ero un burattino!... e come ora son contento di essere diventato un ragazzino per bene!...(cap. 36)
Dice Roberto Benigni, regista del recente film sulle avventure
del burattino: «Quanto alla conclusione, tra tante bugie, l’unica
vera menzogna di Pinocchio è proprio in quelle due frasi finali:
“Come sono contento di essere diventato un bambino buono!
E come ero buffo da burattino”. Difficile credergli... Per diventare umano, per essere accettato nella società, Pinocchio deve
infatti perdere l’ingenuità, la sua onestà. Credo che sia la sola
fiaba senza lieto fine».
Ci viene ricordata una vicenda che può essere dolorosa ma che
è necessario attraversare: nella crescita qualcosa muore in
ogni caso, si trasforma in qualcos’altro: abbandoniamo modalità infantili più rassicuranti per assumere responsabilità adulte. Diventare adulti implica una sofferenza, un lutto. In questa
ipotesi la vicenda di Pinocchio ci racconta del viaggio, a volte
doloroso ma necessario, che tutti noi abbiamo fatto per diventare adulti.
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<< “IL MALATO IMMAGINARIO” diverte e fa
riflettere allo stesso tempo, ponendo una “lente di
ingrandimento” sui difetti e vizi umani, sull’essere
umano in sé. Molière dimostra oggi l’attualità del
suo pensiero, mettendo in scena le dinamiche familiari e personaggi femminili moderni
Dire che Il malato immaginario come tutti i classici
parla apertamente all'oggi è quasi una banalità, ma
certo l'ossessione ipocondriaca di Argante, la sua
bulimia medicinale ci sembrano paradigmatiche di
atteggiamenti apertamente contemporanei, come
del resto la sua vulnerabilità ai raggiri degli esperti
e dei dottori, che sono senza dubbio caratteristica
della nostra società dove abbondano millantatori e
maghi, ma dove i rimedi sono spesso peggiori dei
mali.>>
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